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Nuovo Piano Provinciale per la Formazione Professionale e le Politiche del Lavoro L’ANALISI DEL PRESIDENTE E’ sempre più importante per le diverse organizzazioni locali, istituzionali e sociali, potenziare la propria capacità di ascolto e individuare nuove strategie Il nuovo Piano Provinciale per la Formazione Professionale e per le Politiche del Lavoro è stato pre- disposto dopo una attenta analisi dell’attuale conte- sto maceratese, per renderlo il più aderente possibile alle esigenze del nostro territorio. Infatti, di fronte alla crescente complessità dei fenomeni che caratte- rizzano l’andamento del lavoro e degli scenari professionali, è sempre più importante per le diverse organizzazioni locali, istituzionali e sociali, potenziare la propria capacità di ascolto e individuare nuove strategie. In que- sto momento, in partico- lare, la programmazione degli interventi in mate- ria di formazione e poli- tiche per il lavoro non può non tener conto del mutato, in modo sostanziale, scenario economico internazionale di questi ultimi due anni che, purtrop- po, sta proiettandosi in maniera pesante anche sul sistema produttivo marchigiano e sul suo mercato del lavoro. Per quanto riguarda la provincia di Macerata, fino al 2008 gli indicatori, ancora in gran parte positivi, non lasciavano intravedere gli effetti della crisi in atto sull’imprenditoria e sulla occupazio- ne che, invece, si sono fortemente evidenziati duran- te il corso del 2009. Dai dati in nostro possesso riferi- ti ai primi mesi del 2010 il trend di alcuni tra i prin- cipali settori produttivi dimostra, sia pure in manie- ra piuttosto flebile e limitata a pochi segmenti, che questo 2010 si prospetta come un anno di ripresa, o quanto meno di “arresto” della crisi. E’ vero che nella maggior parte dei casi il recupero si riferisce a setto- ri di “nicchia”, come produzione di energia, informa- tica e ricerca, informazione e comunicazione, che sono tuttavia emblematici della modifica dei sistemi produttivi, proiettati sempre di più verso il risparmio energetico, l’economia della conoscenza e i servizi immateriali. A fronte del protrarsi della crisi del- l’agricoltura, che continua ad aggravarsi per l’insiste- re delle complesse problematiche economico-finan- ziarie su un insieme di problemi strutturali riguar- danti le ridotte dimensioni aziendali, l’invecchiamen- to degli addetti, la forte incidenza delle imprese part- time e per autoconsumo, mentre altre problematiche sorgono da politiche economiche scarsamente rispondenti alla realtà locale. Un segnale con- creto di ottimismo e speranza è costituito da una leggera crescita del manifatturiero. Invece il calo di settori quali le costruzioni, il commer- cio, la ricettività e la ristorazione può essere letto come un riflesso diretto della crisi occu- pazionale che, inevita- bilmente, va ad abbat- tere i consumi. Una nota positiva viene dal- l’andamento del mercato del lavoro dove i licenzia- menti nel primo bimestre del 2010 sono scesi del 27% rispetto al 2009, attestandosi sullo stesso valore del 2008, anno antecedente la crisi. Il Presidente Franco Capponi FORMAZIONE DEI GIOVANI Una delle principali criticità riguarda la forma- zione dei giovani, che entrano troppo tardi nel mondo del lavoro, spesso con conoscenze poco spendibili e ne restano perciò ai margini per mansioni e stipendi. Il futuro occupazionale dei giovani dipende principalmente da un più effi- ciente raccordo e dalla integrazione tra i percorsi d’istruzione e formazione da rinnovare e il mer- cato del lavoro. L’Assessore Andrea Blarasin

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Nuovo Piano Provinciale per la Formazione Professionale e le Politiche del Lavoro E’sempre più importante per le diverse organizzazioni locali,istituzionali e sociali, potenziare la propria capacità di ascolto e individuare nuove strategie

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Nuovo Piano Provinciale per la Formazione Professionale e le Politiche del Lavoro

L’ANALISI DEL PRESIDENTEE’ sempre più importante per le diverse organizzazioni locali, istituzionali e sociali,

potenziare la propria capacità di ascolto e individuare nuove strategie

Il nuovo Piano Provinciale per la FormazioneProfessionale e per le Politiche del Lavoro è stato pre-disposto dopo una attenta analisi dell’attuale conte-sto maceratese, per renderlo il più aderente possibilealle esigenze del nostro territorio. Infatti, di frontealla crescente complessità dei fenomeni che caratte-rizzano l’andamento dellavoro e degli scenariprofessionali, è semprepiù importante per lediverse organizzazionilocali, istituzionali esociali, potenziare lapropria capacità diascolto e individuarenuove strategie. In que-sto momento, in partico-lare, la programmazionedegli interventi in mate-ria di formazione e poli-tiche per il lavoro nonpuò non tener conto delmutato, in modo sostanziale, scenario economicointernazionale di questi ultimi due anni che, purtrop-po, sta proiettandosi in maniera pesante anche sulsistema produttivo marchigiano e sul suo mercatodel lavoro. Per quanto riguarda la provincia diMacerata, fino al 2008 gli indicatori, ancora in granparte positivi, non lasciavano intravedere gli effettidella crisi in atto sull’imprenditoria e sulla occupazio-ne che, invece, si sono fortemente evidenziati duran-te il corso del 2009. Dai dati in nostro possesso riferi-ti ai primi mesi del 2010 il trend di alcuni tra i prin-cipali settori produttivi dimostra, sia pure in manie-ra piuttosto flebile e limitata a pochi segmenti, chequesto 2010 si prospetta come un anno di ripresa, oquanto meno di “arresto” della crisi. E’ vero che nellamaggior parte dei casi il recupero si riferisce a setto-ri di “nicchia”, come produzione di energia, informa-tica e ricerca, informazione e comunicazione, chesono tuttavia emblematici della modifica dei sistemiproduttivi, proiettati sempre di più verso il risparmioenergetico, l’economia della conoscenza e i serviziimmateriali. A fronte del protrarsi della crisi del-l’agricoltura, che continua ad aggravarsi per l’insiste-

re delle complesse problematiche economico-finan-ziarie su un insieme di problemi strutturali riguar-danti le ridotte dimensioni aziendali, l’invecchiamen-to degli addetti, la forte incidenza delle imprese part-time e per autoconsumo, mentre altre problematichesorgono da politiche economiche scarsamente

rispondenti alla realtàlocale. Un segnale con-creto di ottimismo esperanza è costituito dauna leggera crescita delmanifatturiero. Inveceil calo di settori quali lecostruzioni, il commer-cio, la ricettività e laristorazione può essereletto come un riflessodiretto della crisi occu-pazionale che, inevita-bilmente, va ad abbat-tere i consumi. Unanota positiva viene dal-

l’andamento del mercato del lavoro dove i licenzia-menti nel primo bimestre del 2010 sono scesi del27% rispetto al 2009, attestandosi sullo stesso valoredel 2008, anno antecedente la crisi.

Il PresidenteFranco Capponi

FORMAZIONE DEI GIOVANIUna delle principali criticità riguarda la forma-zione dei giovani, che entrano troppo tardi nelmondo del lavoro, spesso con conoscenze pocospendibili e ne restano perciò ai margini permansioni e stipendi. Il futuro occupazionale deigiovani dipende principalmente da un più effi-ciente raccordo e dalla integrazione tra i percorsid’istruzione e formazione da rinnovare e il mer-cato del lavoro.

L’AssessoreAndrea Blarasin

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Gli obiettiviLe attività portate avanti in materia di FormazioneProfessionale e di Politiche per il Lavoro sono soste-nute in maniera preponderante, sia a livello regiona-le che provinciale, dalle risorse attivate dal Fse(Fondo Sociale Europeo). Questo è uno dei fondistrutturali europei, uno strumento strategico e finan-ziario della politica regionale con la quale l’UnioneEuropea intende rafforzare la coesione economica,sociale e territoriale riducendo le disparità di svilup-po fra le regioni e gli Stati membri. Con la program-mazione 2007-2013 il Fse ha come obiettivi il conse-guimento della piena occupazione, il miglioramentodella qualità e della produttività del lavoro, la promo-zione dell’integrazione sociale e la valorizzazionedelle risorse umane. Il nuovo regolamento per lagestione del Fse sottolinea principi di equità e di inte-grazione sociale, attraverso la promozione di misurefinalizzate a favorire la parità di genere e le pariopportunità.

Priorità d’intervento1 – Adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degliimprenditori;2 – miglioramento dell’accesso all’occupazione einserimento sostenibile nel mercato del lavoro;3 – inclusione sociale delle persone svantaggiate elotta alla discriminazione nel mondo del lavoro;4 – potenziamento del capitale umano;5 – partenariati e patti per la promozione delle rifor-me e dell’inclusione nel mondo del lavoro.

Sostegno alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro

FONDO SOCIALEEUROPEO

Programmi Operativi Regionali

POR MARCHEPer superare le criticità

Il regolamento di gestione del Fse prevede che que-sto operi attraverso Programmi Operativi Regionali(Por). Questi, per ciascun territorio, individuano leattività più rispondenti al superamento delle criticità.Gli interventi si sviluppano in sei assi finalizzati alraggiungimento di obiettivi sia globali che specifici.

Asse 1 – AdattabilitàAccrescere l’adattabilità di lavoratori, imprese eimprenditori; sviluppare i sistemi di formazione con-tinua e di sostegno all’adattabilità dei lavoratori;favorire l’innovazione e la produttività attraversouna migliore organizzazione e qualità del lavoro; svi-luppare politiche e servizi per anticipazione e gestio-ne dei cambiamenti; promuovere competitività eimprenditorialità.

Asse 2 – OccupabilitàAmpliare la partecipazione e l’accessibilità al merca-to del lavoro e migliorare la crescita sostenibile del-l’occupazione; aumentare efficienza, efficacia e quali-tà delle Istituzioni del mercato del lavoro; attuarepolitiche del lavoro attive e preventive, attenti aimigranti nel mercato del lavoro, all’invecchiamentoattivo, al lavoro autonomo e all’avvio d’imprese;migliorare l’accesso delle donne all’occupazione eridurre le disparità di genere.

Asse 3 – Inclusione socialePotenziare l’inclusione sociale delle persone svantag-giate e combattere le discriminazioni sul lavoro, svi-luppando percorsi integrativi e migliorando l’inseri-mento lavorativo dei soggetti svantaggiati.

Asse 4 – Capitale umanoAlzare la qualità delle risorse umane e l’efficacia delsistema di istruzione e formazione; rafforzare la com-petitività attraverso la conoscenza. Elaborazione eintroduzione delle riforme dei sistemi d’istruzione,formazione e lavoro per migliorarne l’integrazione esviluppare l’occupabilità, con particolare attenzioneall’orientamento. Aumentare la partecipazione alleopportunità formative lungo tutto l’arco della vita einnalzare i livelli di apprendimento e di conoscenza.Creare reti tra università, centri tecnologici di ricerca,mondo produttivo e istituzionale, attenti alla promo-zione della ricerca e dell’innovazione.

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Dai dati dell’Analisi Swot risulta che, allo statoattuale, nel territorio maceratese non ci sonogravi tensioni occupazionali, anche se la situazio-ne risulta sicuramente preoccupante. Alcuniparametri, comunque, sono lontani dai limiti fis-sati a livello europeo.

Opportunità1 – forte possibilità di crescita nei settori alternati-vi al manifatturiero, quali turismo, energia, terzia-rio, tutela ambientale;2 – numero dei laureati in sensibile aumento;3 – elevato livello di scolarizzazione della popola-zione;4 – costante crescita dell’utilizzo degli stage ai finidella conoscenza e della successiva assunzione;

Minacce1 – elevata specializzazione produttiva dell’indu-stria manifatturiera in settori esposti alla concor-renza;2 – flessione del 27,6% della richiesta di laureati afronte di un aumento del dato nazionale;3 – tassi di mortalità delle Piccole e Medie Industrielocali potenzialmente elevati, legati nel prossimofuturo a problemi connessi con il ricambio genera-zionale;4 – aumento delle assunzioni a tempo determinato;5 – ruolo dei Ciof marginale nelle modalità diassunzione;

Punti di forza1 – tasso di occupazione complessiva superiore aldato nazionale;2 – tasso di disoccupazione femminile al minimostorico, inferiore sia al dato nazionale che europeo;3 – tasso di disoccupazione maschile inferiore sia aldato nazionale che europeo;4 – previsione di assunzione delle imprese macera-tesi più elevata rispetto al dato regionale e naziona-le;

Punti di debolezza1 – tasso complessivo di occupazione inferiorerispetto al dato europeo;2 – tasso di occupazione maschile in calo;3 – saldo occupazionale negativo con aumentodella mobilità e riduzione delle assunzioni;4 – indebolimento del sistema produttivo: saldonegativo per l’Aumento delle cessazioni e per leriduzioni delle iscrizioni di nuove imprese.

PIANO PROVINCIALE2010-2011

LINEE DI SVILUPPO

Asse 5 – Transnazionalità, interregionalitàAmpliare e rafforzare la rete nazionale e transnazio-nale di relazioni del sistema regionale di istruzione,formazione e lavoro, promuovendo la realizzazione elo sviluppo di iniziative e di reti su base interregiona-le e transnazionale, con particolare attenzione alloscambio delle buone pratiche. Questo Asse è a com-pleta titolarità della Regione Marche, che coinvolgedi volta in volta le Province.

Asse 6 – Assistenza tecnicaMigliorare la governance e l’attuazione delProgramma Operativo, migliorandone l’efficacia el’efficienza con azioni di supporto.

In conformità con gli indirizzi europei e nazionalisi possono indicare tre linee di sviluppo nel Pianoprovinciale del biennio 2010-2011:

1 – Il lavoro deve essere considerato parte essenzialedi tutto il percorso educativo della persona;2 – l’impresa e l’ambiente produttivo sono il contestopiù idoneo per lo sviluppo della professionalità;3 – la certificazione formale (attestato) deve interes-sare la reale verifica di conoscenze, competenze edesperienze, a prescindere da corsi, ore e materie fre-quentate. Piuttosto che concentrarsi sui fattori buro-cratici dei percorsi formativi (durata, procedure ecc.)l’attenzione deve essere diretta alle conoscenze, com-petenze e abilità acquisite che si è in grado di dimo-strare.

PIANO PROVINCIALE2010-2011

RISORSE DISPONIBILIAsse I 7.980.565.66

4.547.999.00

2.019.163.59

2.297.027.55

414.259.85

17.259.015.65

Asse II

Asse III

Asse IV

Asse VI

Totale

Il contesto della Provincia di Macerata

ANALISI SWOT

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positivo incrocio tra domanda e offerta. Una forma-zione che sia continua non solo per i disoccupati, gliinoccupati, gli svantaggiati ma anche per le aziende eper i loro collaboratori e dipendenti.

Corretto uso dei fondiPer affrontare le sfide del domani in una ottica didinamismo, diversificazione, semplificazione, sburo-cratizzazione e informatizzazione, occorre prepararele persone anche per affrontare il corrispondente cam-biamento culturale. In un contesto generale semprepiù povero di risorse pubbliche, il settore della forma-zione, sostenuto dalle risorse europee, non manca difondi: vanno usati bene, in maniera utile, mirata edefficace.

Opera di controlloPer risolvere il problema della attendibilità dei fabbi-sogni formativi occorre mettere in campo strumentidi controllo sull’operato dei soggetti che hanno il com-pito di analizzare i fabbisogni stessi, confrontandoanalisi svolte a più livelli: regionale, provinciale ecamerale. Deve risultare sempre più evidente e con-trollato che la formazione venga attuata per le effetti-ve esigenze dei beneficiari e non per logiche legatealla specializzazione e ad esigenze degli Enti formati-vi. Formazione non per gli Enti formativi ma per crea-re professionalità.

Cambiare in provinciaIl tradizionale sistema di formazione consolidato inprovincia va cambiato e rinnovato affinché miglioril’effettiva capacità di incremento delle competenze,l’utilità per il territorio e per l’impresa, l’efficacia, ilrapporto tra spesa e resa. Il sistema di istruzione e for-mazione deve adattarsi ai bisogni individuali e ai fab-bisogni formativi e occupazionali espressi dal territo-rio, e rafforzare l’integrazione con il mercato del lavo-ro. Vanno pensati piani di ricollocazione per i cassain-tegrati, progetti mirati di incrocio domanda/offerta aoccupazione garantita, per un nuovo approccio almercato del lavoro, non più di attesa.

Flessibilità non è precarietàOggi flessibilità non deve significare precarietà. Illavoro va creato e cercato anche inventando nuovefrontiere e nuove strategie per incentivare la creazio-ne di ditte, società e cooperative, momenti di coopera-zione tra aziende, tra Enti e aziende ma anche tra lavo-ratori, tra disoccupati che possano mettersi insieme epensare alla creazione di opportunità di lavoro. LaProvincia deve finanziare il possibile e ciò che meritadi essere finanziato, incentivando correlazioni, speri-mentando interventi nuovi e alternativi.

Piano Provinciale: la programmazione 2010-2011

FORMAZIONE PROFESSIONALEL’analisi dell’Assessore Andrea Blarasin

E’ motivo di soddisfa-zione e politicamenterilevante che il nuovoPiano sia stato approva-to all’unanimità, conuna sola astensione econ l’apprezzamentod e l l ’ o p p o s i z i o n e .Abbiamo agito con unmetodo partecipato,predisponendo tuttauna serie d’incontri perconoscere, analizzare evenire incontro alle esi-

genze del territorio. E’ un Piano strategico biennaleche guarda al futuro, in una ottica di rilancio a medio-lungo termine, concepito anticipando quelle chesaranno le strategie dell’Unione Europea dopo il 2013,che prevedono la istituzione di macro territori, doveavranno valore la qualità propositiva e progettuale, ela capacità di interagire con gli altri territori.

Nuova strategiaRelativamente alla Formazione Professionale laProvincia, da gestore ed erogatore unico dei serviziformativi, deve diventare (attraverso confronto, pro-grammazione, autorizzazione, finanziamento e con-trollo dell’efficacia) il soggetto che favorisce, regola eorienta la crescita e lo sviluppo sul territorio dei servi-zi formativi stessi, in una ottica di sussidiarietà e diaumento delle opportunità per tutta la collettività. Laintenzione è di contribuire a diffondere ed estendereil concetto di “rete” dei servizi formativi che coinvol-ga, integri e raccordi, le Università, i Centri Formativipubblici e privati accreditati, le scuole e tutti gli altrisoggetti coinvolti nel settore.

“Percorso di lavoro”L’effettivo accesso all’apprendimento e alle opportuni-tà di formazione ha una rilevanza strategica per lepersone, il cui continuo aggiornamento è indispensa-bile per fronteggiare i rapidi mutamenti dell’econo-mia, in un mondo del lavoro che, inevitabilmente, pas-serà sempre più dal “lavoro fisso” al “percorso di lavo-ro”, che può svolgersi in settori diversi e con mansio-ni e tipologie contrattuali anche molto differenziate.Nei momenti di transizione le persone devono poteressere accompagnate da un sistema di servizi di riqua-lificazione, ricollocazione e sostegno al reddito conuna formazione che sia mirata e per gli obiettivi di

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vanta un maggior pregio e durata. Il legno viene daicastagni dei monti Sibillini, dai boschi di Sarnano odalla zona della Salaria che va verso Ascoli, luoghidove il castagno cresce in abbondanza. Il merito mag-giore è quello di usare non alberi disboscati bensì lepotature dei castagni, rami di varia grandezza chealtrimenti andrebbero macerati o bruciati. Primadella richiesta di Paolo il legno di questi alberi veni-va abbandonato o utilizzato solo per legna da ardere.I boscaioli infatti commercializzano solamente itronchi di grosse dimensioni per l’edilizia. “La fiorie-ra dei monti Azzurri” ha quindi incrementato il lavo-ro dei montanari, oggi divenuti esperti dei vari proce-dimenti di potatura idonei a soddisfare le esigenze diPaolo. L’azienda è completamente eco-sostenibileanche nell’impermeabilizzazione dei suoi prodotti:per proteggere gli oggetti da fattori esterni, si fa usosolo di sostanze naturali a differenza della maggiorparte delle produzioni seriali che, per l’impermeabi-lizzazione, subiscono trattamenti chimici come quel-lo in autoclave che “uccidono” il legno. Precisa Paolo:“Il legno è materia viva, che può venire attaccato daiparassiti, si ammala e se i tronchi appoggiati al muronon venissero spostati spesso dalle loro posizioni ori-ginarie rischierebbero di atrofizzarsi, come un uomoche non cammina da tempo”. Il trattamento in auto-clave, qui assolutamente bandito, rende l’oggetto inlegno come svuotato dalla sua materia, in altre paro-le diventa simile a un pezzo di plastica. Paolo spiegala differenza tra una fioriera prodotta in serie e la fio-riera da lui realizzata: “Usiamo il legno di castagnomentre i prodotti in serie vengono fatti in pino quan-do va bene, altrimenti viene usato il truciolare. Poi c’èla bellezza di possedere un oggetto unico, poichéogni pezzo è fatto interamente a mano in tutte le fasidella lavorazione e il suo valore è accresciuto anchedai piccoli difetti che sono lì per attestarne l’autenti-cità”. Viene da chiedersi come mai un’azienda cosìvirtuosa non abbia la meritata visibilità. “Non faccia-mo molta pubblicità – spiega Paolo – per mancanzadi tempo e perché mancano le risorse umane ed eco-nomiche per partecipare alle fiere, alle quali farebbeseguito senza dubbio un notevole aumento della pro-duzione”. L’impresa sta crescendo solo con il passapa-rola e con la partecipazione a una sola fiera: “La fieradel verde” di Villa Potenza. In tutti i casi simili a que-sto, degli incentivi mirati da parte delle Istituzioninon solo favorirebbero lo sviluppo di piccole aziendeartigiane come quella di Paolo ma incoraggerebberoaltri giovani ad aprire nuove imprese.

Nazzarena Luchetti

Esempio di imprenditoria artigiana

PAOLO RASCHIONIQuando la passione si trasforma in mestiere:

“ la fioriera dei monti Azzurri”

Quando si visitanoofficine e botteghecapita di trovareveri tesori di tradi-zioni e competen-ze di cui gli stessiartefici non sonodel tutto consape-voli. E capita di tro-vare la persona chemeno ti aspetti inuna falegnameria:un ragazzo di 23anni chino a levi-gare un pezzo dilegno. E’ Paolo

Raschioni, titolare de “La fioriera dei monti Azzurri”,azienda artigiana che produce fioriere e soluzionid’arredo con tronchetti in legno di castagno lavoratiinteramente a mano. Paolo non ha ereditato nessunaazienda di famiglia, ha creato una impresa artigianadal niente, seguendo solo un’idea e l’idea è diventatarealtà. La storia di Paolo è un esempio per tutti i gio-vani che credono in qualcosa, che non si affidano allasorte per decidere il proprio futuro: semplicementelo sognano e con determinazione lo realizzano, per-ché non c’è potere più grande della volontà. Ogni tra-guardo è il risultato di passione e perseveranza, lafortuna, se c’è, è quella che ti fa incontrare, durante ilcammino, persone che credono in te e decidono diportare avanti insieme lo stesso progetto, anchequando la scuola non incoraggia a seguire le proprieinclinazioni. Paolo ha frequentato l’Istituto Stataled’Arte “G.Cantalamessa” di Macerata e, terminata lascuola, nessun professore, accertata l’evidenza deltalento di Paolo, ha pensato di segnalarlo a qualcheazienda o avviarlo a un corso di formazione. Ma que-sta è un’altra storia. Paolo ha scelto e ha saputo pre-sentare in maniera nuova e convincente un mestiereantico, quello del falegname, dove servono capacitàmanuali, pazienza, precisione e soprattutto passione.Passione per il legno che Paolo fin da bambino hapotuto sperimentare realizzando, all’età di 13 anni,un castello medievale alto tre metri, interamente inlegno. La singolarità de “La fioriera dei montiAzzurri” sta nell’usare, per la realizzazione dei pro-dotti, non il comune legno di pino ma il castagno che

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La nuova Riforma del Lavoro, o“collegato lavoro”, relativo allaFinanziaria 2010, contiene diversenovità che ridisegnano per diversiaspetti il quadro normativo dinumerosi istituti contrattuali e dellavoro. Vengono perfezionate alcu-ne regole in materia di accessoispettivo e potere di diffida.Vengono riformati importanti isti-tuti che disciplinano le controver-sie di lavoro come la conciliazione,la certificazione e l’arbitrato. Lemodifiche riguardano anche ledisposizioni in materia di licenzia-menti e cessazione dei rapporti dilavoro. Cambia inoltre la discipli-na sanzionatoria in materia di ora-rio e vengono introdotte nuovemisure contro il lavoro sommerso.Novità anche in materia di per-messi, congedi e aspettative, certi-ficati di malattia. Alcune modifi-che riguardano poi la “legge Biagi”,in particolare la disciplina dell’ap-

La nuova riforma del lavoro collegata alla Finanziaria del 2010

COLLEGATO LAVOROCome cambia la gestione dei rapporti di lavoro e delle relative controversie

irregolare, abbiano successiva-mente regolarizzato il lavoratorein tal modo impiegato.

Articolo 7 - Nuovo regime sanzio-natorio per l’orario di lavoro. Lenovità riguardano le violazionirelative alla durata massima del-l’orario settimanale, il riposo setti-manale, le ferie annuali, il riposogiornaliero.

Articolo 18 - Aspettativa. E’ previ-sta la possibilità per i dipendentipubblici di essere collocati inaspettativa non retribuita per unanno anche per avviare attivitàprofessionali e imprenditoriali.

Articolo 23 - Riorganizzazionedella normativa in materia diDelega al Governo per congedi,aspettativa e permessi spettantiai lavoratori dipendenti, sia delsettore pubblico che privato.

prendistato che permetterà diassolvere agli obblighi scolastici.La nuova disciplina potenzia i con-trolli per evitare frodi contributivee viene affrontato il problemadelle competenze in materia disicurezza del lavoro.

Ecco una sintesi delle principalinovità del Pacchetto Lavoro intro-dotto con la nuova riforma.

Articolo 1 - Revisione della disci-plina in tema di lavori usurantiche prevede norme di favore per ilavoratori che hanno svolto lavoriusuranti.

Articolo 4 - Nuovo regime sanzio-natorio per il lavoro sommerso.Viene ridefinito il campo di appli-cazione della maxi-sanzione perlavoro nero. Prevista una riduzio-ne delle sanzioni per i soggettiche, dopo aver usufruito di lavoro

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Articolo 24 - Permessi per l’assi-stenza a portatori di handicap insituazione di gravità e vengonodelineati i potenziali beneficiaridel permesso di tre giorni mensiliretribuiti.

Articolo 25 - Certificati di malat-tia. A decorrere dal 1° gennaio2010, è introdotto il sistema di tra-smissione della documentazionedella malattia per via telematica.

Articolo 30 - Certificazione con-tratti di lavoro. Le modifichehanno l’intento di dare maggioreslancio all’istituto di certificazionedei contratti di lavoro per un cor-retto inquadramento del rapportocon clausole compromissorie alcontratto di lavoro, al fine di evita-re possibili liti future.

Articolo 31 - Le nuove proceduredi conciliazione e arbitrato.Lavoratore e datore di lavoro, almomento della stipula del contrat-to, possono decidere di affidareeventuali controversie lavorative aun arbitrato, invece che al giudicedel lavoro.

Articolo 32 - L’impugnazione deilicenziamenti perde di efficacia seil ricorso non è depositato in tribu-nale, o non è comunicata alla con-troparte la richiesta di tentativo diconciliazione o arbitrato, entro180 giorni dalla data del depositodel ricorso nella cancelleria, o dallacomunicazione alla contropartedella richiesta di tentativo dellaconciliazione. Resta fermo l’obbli-go, per il lavoratore licenziato, di

nare la disciplina degli ammortiz-zatori sociali, del servizio per l’im-piego, incentivi all’occupazione,all’apprendistato e all’occupazionefemminile.

Articolo 48 - Novità per le tipolo-gie contrattuali di lavoro: ritornalo staff leasing, ovvero il contrattodi somministrazione. Apprendistia 15 anni. Sarà possibile assolvereall’ultimo anno di obbligo di istru-zione attraverso contratti di piùapprendistato.

Articolo 50 - Altre novità riguarda-no le collaborazioni coordinate econtinuative. In caso di trasfor-mazione del contratto a tempodeterminato in assunzione atempo indeterminato, il datore dilavoro è tenuto solo a indennizza-

re il prestatore di lavoro con un’in-dennità di importo compreso traun minimo di 2,5 e un massimo di6 mensilità di retribuzione.

impugnazione del licenziamentoentro 60 giorni dalla sua comuni-cazione, ma nei successivi 180giorni il lavoratore ha l’onere diproporre ricorso davanti al giudicedel lavoro (altrimenti decadel’azione).

Articoli 33 - Il nuovo processoispettivo. Particolare attenzioneviene posta sul verbale ispettivo diprimo accesso che diventa deter-minante per la stesura del verbaleconclusivo.

Articolo 35 - Indennizzi per cessa-zione di attività commerciale oaziende in crisi.

Articolo 36 - Interventi di forma-zione professionale per sostenereil reddito dei lavoratori disoccupa-ti o a rischio di esclusione dal mer-cato del lavoro.

Articolo 38 - Conciliazione mono-cratica. Il relativo verbale è dichia-rato esecutivo con decreto dal giu-dice competente, su istanza dellaparte interessata.

Articolo 39 - Omesso versamentodelle ritenute previdenziali: reatoanche per il committente.

Articoli 40 – 45 - Disposizioni inmateria di contribuzione figura-tiva e per periodi di malattia.

Articolo 46 - Deleghe in materiadi riforma del welfare: il Governo,entro trentasei mesi dalla entratain vigore della legge, dovrà revisio-

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ATTIVI DUE BANDI PROVINCIALIFONDI QUASI ESAURITI

La Provincia ha in corso due Avvisi Pubblici tesi a sostenere e rilan-ciare l’occupazione: uno prevede agevolazioni finanziarie per la stabi-lizzazione dei rapporti di lavoro “atipici”, l’altro per la creazione dinuovi posti di lavoro. Fino a oggi sono state finanziate 25 domandeper il primo (134.904 euro) e 4 per il secondo (27.510 euro). Sonoancora in istruttoria 13 domande, con i fondi Fse assegnati ai due pro-getti in via di esaurimento.

formaLavoroNewsletter periodico mensiledell’Assessorato alle PoliticheFormative e del Lavoro dellaProvincia di MacerataAnno 2010, n° 7DirettoreFranco CapponiDirettore responsabileAlessandro FelizianiDirezione e AmministrazioneProvincia di MacerataCorso della Repubblica, 2862100 MacerataRegistrazione al Tribunale di Macerata n°491del 07/04/2003Spedizione in a. p. 70%Commerciale Business MacerataTestiFernando PallocchiniNazzarena LuchettiProgetto graficoStudio Barbara TrasattiStampaTipografia San Giuseppe

Diffusione gratuitaPer ricevere formaLavoro chiamareil numero 0733.248314o inviare una e-mail [email protected]

Per gli ultimi aggiornamenti e perl’iscrizione alla newsletter web visitareil sito http://newsletter.lavoro.mc.it/

INDIRIZZI UTILIAssessore alla FormazioneProfessionale, Politiche del Lavoro,Politiche GiovaniliVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100 Tel. 0733.248333segreteria 0733.248329Dott. Andrea [email protected]

Settore Formazione, ScuolaVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100Tel. 0733.248840Fax 0733.248331/5Dirigente dott. Graziella [email protected]

Settore Politiche del LavoroVia Armaroli, 42/44 Macerata 62100Tel. 0733.248850Fax 0733.248331/5Dirigente dott. Antonella [email protected]

POLTRONA FRAUECCELLENZA ITALIANA A SHANGHAI

La Poltrona Frau rappresenterà l’Italia all’Expo di Shanghai. Gli arti-giani dell’azienda tolentinate sotto gli occhi dei visitatori produrran-no 12 prodotti realizzandoli in tutte le loro fasi costruttive, dal tagliodei pellami alla cucitura, dal rivestimento all’apposizione del marchioa fuoco di Poltrona Frau.

CALZATURE IN ASCESAPREVISTO UN + 8,9% PER IL 2011

Sprazzi di luce per i calzaturieri del settore fermano-maceratese.Secondo uno studio congiunto di Banca Monte dei Paschi e diNomisma nel corso del 2010 la crescita dell’export sarà dello 0,3%, unsegnale modesto, comunque positivo in quanto si inverte un trendnegativo che aveva causato un calo del 20 % negli anni 2007 e 2008.Meglio andrà nel 2011, quando è previsto un aumento delle venditeall’estero dell’8,9%. Tra le novità nel mondo della calzatura c’è l’aper-tura a Pechino di una esposizione interamente dedicata ai prodottimarchigiani.

COOPERATIVA PIERUCCIMIGLIOR CREDITO PER LE PMI

La Cooperativa di garanzia Pierucci ha recentemente ottenuto l’iscri-zione all’art. 107 del Testo Unico Bancario. Della circostanza benefice-ranno le piccole e medie industrie associate alla cooperativa cheavranno un più facile accesso al credito e a tassi più competitivi.Questo perché, secondo le norme emanate da “Basilea II”, le bancheavranno meno necessità di accantonare riserve a fronte degli impegnieconomici assunti per l’erogazione dei finanziamenti.

RAPPORTO ALMALAUREASTAGE E TIROCINI

Più della metà dei neolaureati, secondo il rapporto Almalaurea, perprepararsi a un lavoro futuro scelgono di fare esperienza, durante glistudi universitari, attraverso stage aziendali o tirocini professionali.Chi sul curriculum segnala tali esperienze ha il 6% in più di possibi-lità di trovare un lavoro.