Forlì IN Magazine

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Forlì Anno XIII - N. 3 - GIUGNO 2010 Confronto sul Commercio Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli Cesena Calcio La vittoria del gruppo Forlì Calcio L'orgoglio dei Galletti Plautus Festival Cinquant'anni di spettacolo www.inmagazine.it Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00

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È un "IN Magazine" che si apre analizzando uno dei nodi centrali dell’economia a Forlì e a Cesena: la questione del commercio, in particolare quello in centro storico.

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Anno XIII - N. 3 - GIUGNO 2010

Confronto sulCommercio

Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli

Cesena Calcio La vittoria del gruppo

Forlì Calcio L'orgoglio dei Galletti

Plautus Festival Cinquant'anni di spettacolo

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Tra svago e Riflessione

di Andrea Masotti

Un inizio d’estate fatta di svago e di riflessione; un inizio d’estate tra Mondiali in tv e ultimi abbracci per una stagione sportiva terminata con successo; un inizio d’estate, infine, tra cultura e territorio, con alcuni affascinanti luoghi di Romagna a fare da palcoscenico. È un “IN Ma-gazine che si apre analizzando uno dei nodi centrali dell’economia lo-cale: la questione del commercio e del centro storico. A Forlì, ma non solo. Ma è fuori discussione che, all’ombra di San Mercuriale, il tema è fonte di dibattiti e con-fronti tra mondo economico, poli-

tico e opinione pubblica. Abbiamo scelto una copertina speciale, con i massimi rappresentanti di Con-fcommercio e Confesercenti, che rispondono a identiche domande per dirci come la vedono. Ma non ci è bastato: all’intervista doppia di copertina segue un breve viaggio tra le vie del centro, per sentire il “polso” di chi qui vive e lavora: commenti, i più vari; non dissimile l’umore generale. C’è ancora mol-to da fare, ma il centro va non solo tutelato, ma soprattutto rivalutato.Dalla cronaca quasi quotidiana, a un doveroso omaggio (ed è la cover

cesenate) allo straordinario risulta-to del Cesena Calcio: doppio salto di categoria in due anni, e soprat-tutto dalla Lega Pro (ex serie C) alla massima serie. Un trionfo per il gruppo, la città e tutta la Romagna; un traguardo che più in piccolo è riuscito anche al Forlì, promosso alla fine del suo campionato in se-rie D. Manca all’appello il basket: brucia la sconfitta all’ultimo istante della Fulgor-Libertas, alla “bella”, con la Fortitudo. Il nostro in bocca al lupo, per ritentarci il prossimo anno, è già partito.Dallo sport alla letteratura e al tea-tro: tra Forlì e Sarsina si festeggia-no, infatti, i compleanni di Autori sotto la Torre (diventata, dopo 10 anni, tra gli eventi clou dell’estate forlivese) e del Plautus Festival che raggiunge la 50° edizione: un nu-mero di tutto rispetto, parlando di teatro (classico) e in un paese pic-colo, seppur bellissimo, della valle del Savio. Il Festival di Sarsina si avvia a luglio ad “andare in scena” con la sua formula ben collaudata e con una bella novità tecnologica: un sito completamente rinnovato.Parliamo di gelato, ma non solo, nella rubrica di gastronomia: per-ché l’alimento più gustoso dell’esta-te, tra Forlì e Cesena, si assapora in tanti modi. Infine l’approfondi-mento sulle case più belle e i nostri consigli sull’arte e letture, per ar-ricchire anche in questa stagione i propri occhi e la propria mente.

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Anno XIII - N. 3 - GIUGNO 2010

Confronto sulCommercio

Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli

Cesena Calcio La vittoria del gruppo

Forlì Calcio L'orgoglio dei Galletti

Plautus Festival Cinquant'anni di spettacolo

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Anno VII - N. 3 - GIUGNO - 2010

C e s e n a

Il sogno diventato realtàGrazie ragazzi! La forza di un gruppo straordinario riporta il Cesena in A

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GiovanniMalpezzi

Le sfide del nuovo sindaco

Matteo Plazzi Il navigatore dei mari

Terminal Crociere Il porto cambia look

Velda Ponti L’emozione del colore

Supplemento a “Ravenna IN Magazine” N. 2 - 2010

F a e n z a

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MatteoPlazziIl navigatore dei mari

Giovanni Malpezzi Studiando...da Sindaco

Terminal Crociere Il porto cambia look

Paolo Vandini L’acqua...nel sangue

Anno IX - N. 2 - mAmAm ggIo 2010

Ravenna

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Anno V - N. 2 - GIUGNO/LUGLIO/AGOSTO 2010

Pesaro-Urbino

Imprenditori “geniali” Economia dell’intuizione

Le “spiagge” del territorio Un’estate... al fiume

Francesca Pascucci La signora delle chiocciole

SilviaCecchiIl volto elegante della Legge

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Anno X - N. 2 - mAggio 2010

R i m i n i

BrunoVernocchiUn ingegnere a tutto gas

Alta Valmarecchia Cartolina dalla “nuova” Romagna

Concept store I live shopping

Centro Edith Stein La cura dell’arte

Editoriale |

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Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.Redazione e amministrazione:Via Napoleone Bonaparte, 5047100 Forlìtel. 0543.798463fax 0543.774044

www.inmagazine.it

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Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

Direttore Responsabile:Andrea Masotti.

Redazione centrale: Andrea Biondi, Valeria Del Sordo, Francesca Renzi.

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Francesca Fantini

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli.

Ufficio commerciale: Gianluca Braga.

Collaboratori:Mariavittoria Andrini, Annalisa Balzoni, Barbara Baronio, Paola Francia, Francesca Leoni, Sabrina Marin, Francesca Miccoli, Matteo Ranucci, Giorgio Sabatini, Luca Serafini. Gianmaria Zanotti, Gabriele Zelli, Roberto Zoli.

Chiuso per la stampa il 17/6/2010

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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123 Editoriale|

6 Annotare| Brevi IN

12 Essere| Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli

18 Approfondire| Le voci dei forlivesi

24 Trionfare| Cesena Calcio

28 Crescere| Forlì Calcio

30 Incontrare| Autori sotto la Torre

33 Recitare| Plautus Festival

36 Camminare| Nei dintorni di Sarsina

41 Viaggiare| Forlivesi a… Lampedusa

42 Gustare| Gelato e dintorni

46 Abitare| Sopra la città

53 Ricordare| Olimpioniche 1960

56 Visitare| La Croce, la testa e il piatto

57 Leggere| Novità in libreria

58 Scegliere| Shopping

Sommario

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Precisazione sul servizio Abitare

Forlì - Sullo scorso numero di “Forlì IN”, nel servizio “Lo stile trova spazio” appare un’imprecisione circa l’autore di alcune opere fotografate. I quadri visibili frontalmente a pagina

49 e nella fotografia in basso, a pagina 50, sono opera di Federica

Fabbri. Ci scusiamo con l’artista per la mancata segnalazione.

Softer si dà allo sci

Forlì - È d’inizio maggio la notizia dell’acquisto da parte dell’azienda forlivese, leader nella produzione

di leghe polimeriche per l’industria, del marchio “Heraflex P”, miscela plastica alla base delle calzature

sportive invernali. Brand come Salomon e Rossignol saranno così

riforniti ora dalla materia prima messa a punto nello stabilimento di

Villa Selva. Softer Spa, inoltre, ha rilevato da un’azienda olandese il

marchio “Terra”, granulo per l’intaso dell’erba artificiale. Conferme di

accordi e partnership con altre aziende, inoltre, fanno prevedere

all’impresa guidata da Italo Carfagnini un aumento del 25% nel fatturato del gruppo, che oltre allo stabilimento forlivese, ha altri due

impianti in Brasile e Messico. www.softerspa.com

Accordo tra GAL e province romagnole

Forlì - Prosegue l’attività de L’Altra Romgna per la gestione dei bandi relativi all’Asse 4 del Programma europeo di Sviluppo Rurale 2007-

2013: è dello scorso aprile la firma tra GAL e province di Forlì-Cesena,

Ravenna e Rimini. Il nuovo step sancisce, come ha dichiarato

Pierlorenzo Rossi, direttore de L’Altra Romagna, “la ripresa delle attività

mirate a promozione, crescita e sviluppo dei territori rurali.” Con l’assegnazione di 9 milioni e 500

mila euro, da utilizzare nei prossimi cinque anni per agire nei 34 Comuni

coinvolti, il GAL lancia un messaggio di continuità col passato lavoro di

esame del territorio, e farà fruttare al massimo le risorse comunitarie.

www.altraromagna.it (V.D.S.)

Gabicce Monte - Grandi meduse ani-mate, danzatrici in una nuvola di va-pore, una ballerina in un gigantesco anemone di mare, luci, colori, suoni, atmosfere e oltre 800 ospiti: questo è stato Waterland, la serata di gala ispirata alle profondità del mare, or-ganizzata da Ferretti Group a inizio maggio presso la discoteca Baia Im-periale. La serata, aperta dal discor-so del presidente Norberto Ferretti, Salvatore Basile, amministratore delegato, e Lamberto Tacoli, chief sales & marketing officer, è stata l’oc-casione per celebrare l’inaugurazio-ne dell’easea>show, esclusiva vetrina

permanente delle imbarcazioni, e per presentare in anteprima mondiale il nuovo Ferretti 800. www.ferretti-yachts.com(V.D.S.)

Ancona - Disceso in acqua con il siste-ma travel-lift, presso il sito produttivo marchigiano del Gruppo, misura oltre 37 metri il nuovo maxi yacht, prima unità del modello Custom Line 124’, varato a fine maggio. Il nuovo modello nasce dalla matita esperta dell’architetto Gianni Zuc-con dello Studio Zuccon Internatio-nal Project, che ne ha curato il layout

esterno ed interno, in collaborazione con AYT, Advanced Yacht Technology, centro di ricerca e progettazione del Gruppo. L’imbarcazione, dalle linee esterne filanti, leggere ed eleganti, se-gni distintivi dei maxi yacht Custom Line, permette di ospitare a bordo fino a dieci persone, oltre a sei mem-bri dell’equipaggio. www.customline-yacht.com (V.D.S.)

Custom Line 124’: nuovo modello Ferretti

Waterland gala per il Mare

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Annotare | Brevi IN

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La ricetta anticrisi di Confcooperative

L’assemblea di Confindustria

Cesena - Positivi, in qualche caso sorprendenti, i risultati 2009 del sistema Confcooperative Forlì-Cesena: come indicatori dell’andamento sono stati presi in considera-zione il valore della produzione, cresciuta del 2,16 %, il numero delle cooperative aderenti, dei soci e degli addetti occupati, in aumento, in maggioranza donne e impiegate nel settore agroalimentare. A questi parametri si sono aggiunti, per la prima volta, capitale sociale, retribuzio-ni, patrimonio netto e imposte pagate. Gli aderenti a Confcoperative Forlì-Cesena sono oggi 237, di cui 105 nel cesenate, comprese le banche di Credito Cooperati-vo, che mantengono in provincia il trend positivo degli ultimi anni, grazie anche al forte radicamento: proprio l’attenzione al territorio e ai soci si traduce, secondo il presidente Amedeo Scozzoli, in “ricchezza collettiva”. www.confcooperative.net (V.D.S.)

Forlì - Si è tenuta lo scorso 8 giugno, nella Sala Congressi della Fiera, l’Assemblea Generale di Confindustria Forlì-Cesena. L’incontro è stato diviso in due fasi: quella priva-ta, durante la quale si è provveduto agli adempimenti sta-tutari, al cui termine sono stati eletti sette nuovi membri del Consiglio Direttivo e cinque del Collegio dei Revisori dei Conti, per il biennio 2010/2012. Successivamente è iniziata la fase pubblica, in cui sono intervenuti Giovanni Torri, Presidente di Confindustria provinciale, con un esame approfondito della situazione locale anche rispet-to alla crisi economica, e Paolo Zegna, vicepresidente di Confindustria nazionale con delega per l’Internazionaliz-zazione, che ha delineato un quadro generale dell’econo-mia italiana, soffermandosi sui problemi e proponendo riflessioni e suggerimenti in materia di export. www.assindfc.it(V.D.S.)

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Castrocaro Terme - La Galleria Salus di Sadurano ha aperto le porte all’ot-tava edizione della rassegna “L’Arte sul Colle”, che quest’anno vede pro-tagonisti quattro artisti, due donne e due uomini, ed è dedicata al pitto-re, scomparso di recente, Francesco Giuliari, che amò molto Sadurano. L’iniziativa, inaugurata il 25 aprile dalla retrospettiva dedicata a Enzo Pasqui, artista forlivese scomparso nel 1998, è stata seguita, a maggio, dalla personale del predappiese Vanni Per-pignani, con i tetti rossi asimmetrici che affollano i suoi dipinti, memori delle case e piccole roccaforti che af-follano la Romagna. Segue, fino al 25 giugno, Anna Maria Talenti, diploma-ta all’Istituto d’Arte di Forlì e tornata alla pittura dopo un periodo nel cam-

po della moda; chiude la rassegna, dal 27 giugno al 18 luglio, l’eclettica Tosca Placuzzi. www.sadurano.it (V.D.S.)

Artisti in mostra “sul colle”

Longiano - Il MIG (Museo Italiano della Ghisa) presso la Neri spa è stato ufficialmente aperto al pubblico lo scorso 15 maggio. All’inaugurazione erano presenti più di 200 persone, tra cui molti sindaci del comprenso-rio, l’assessore alla Cultura e Turi-smo della Provincia, rappresentanti dell’AIPAI (Associazione Italiana per

il Patrimonio Industriale), di diverse istituzioni culturali e dell’imprendi-toria locale. Il percorso si snoda tra una sessantina di manufatti per lo più destinati a illuminare gli spazi urbani, prima con il gas e, successi-vamente, con l’energia elettrica. A guidare il visitatore i marchi delle aziende produttrici, grandi fonderie ottocentesche che in Italia e all’estero hanno operato per più di un secolo. “L’allestimento di questa sede è una tappa importantissima per l’afferma-zione della mission della Fondazione Neri”, ha dichiarato la direttrice Raf-faella Bassi. “Una tappa che voglio però considerare come nuovo punto di partenza per definire altre attività e percorsi culturali.” Il MIG rimane aperto durante la settimana dal lune-dì al venerdì. (B.B.)

Il Museo Italiano della Ghisa

“Strada Facendo”, progetto al traguardo

Cesena - Si è concluso a fine aprile il progetto di orientamento

professionale organizzato da Confindustria Forlì-Cesena: un percorso formativo basato sul trasferimento di esperienze e

sul coinvolgimento emotivo, a cui hanno preso parte 790 studenti

delle scuole medie e superiori della Provincia. A condurre l’incontro, il

giornalista e scrittore Luca Pagliari, ideatore del progetto, che ha

presentato gli elaborati dei ragazzi. In rappresentanza di Confindustria,

l’imprenditore Alberto Conficconi, vicepresidente dell’associazione, con

delega all’educazione.

Logicamente… in progresso

Cesena - L’azienda forlivese è stata tra i premiati dalla Camera di

Commercio provinciale, lo scorso 28 maggio, con il riconoscimento

per il “Progresso Economico 2010”. A premiare Ugo Caggiaguerra

e Alessandro Zaccheroni di Logicamente Internet Srl, il

presidente dell’ente camerale Alberto Zambianchi.

La “Frutta in spiaggia”

Cesena - La frutta tagliata e di qualità è la novità 2010 della Riviera.

Apofruit Italia. L’iniziativa prevede la vendita di frutta fresca dai lidi ravennati alle spiagge riminesi,

proponendo, come spiega il Direttore Generale di Apofruit Renzo Piraccini, “due prodotti ad alto valore aggiunto: la frutta biologica fresca Almaverde

Bio, sbucciata e pronta al consumo, e le Nettarine di Romagna Igp.

www.apofruit.it (V.D.S.)

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Faenza - “Spazi e forme del vuoto” è il progetto presenta-to lo scorso 9 giugno da ISIA e Romagna Plastic. Nell’Aula Magna dell’università del design, Germano Zanzani, di-rettore dell’Istituto, Giacomo Gollinucci, AD dell’azienda di Pievesestina, Alberto Zambianchi, direttore Confin-dustria Forlì-Cesena e presidente della Camera di Com-mercio provinciale, e Germano Savorani, assessore alle attività economiche di Faenza, hanno premiato i migliori elaborati nati da questa collaborazione. L’attività, durata un anno e coordinata dai docenti Mauro Mami e Silvia Cogo, ha visto l’elaborazione di 46 progetti. Componenti innovativi in materiale polimerico per l’arredo, con par-ticolare riferimento all’ambiente cucina. Lavori nati in si-nergia con l’azienda, leader nel settore degli accessori da incasso per cucine componibili. Sono stati premiati, con borse di studio istituite da Romagna Plastic, sei studenti. I vincitori sono stati decretati da una commissione che ha valutato idea, potenziale produttivo e innovativo delle ricerche. www.isiafaenza.it e www.romagnaplastic.com

Il cinema tra le Vigne

Spazi e forme del Vuoto

Forlì - È partita lo scorso 12 giugno la settima edizione di Cinemadivino, rassegna cine-enogastronomica che, porta i film direttamente in cantina e nelle aziende vinicole. Oltre a formaggi, piadina, insaccati e dolci tipici, protagonista di questa iniziativa è il vino: 110 sono infatti le cantine, distri-buite su 5 province tra Emilia e Romagna, che ospitano la “carovana” itinerante per oltre sessanta serate fino al 10 settembre. Nel prezzo del biglietto di 10 euro, oltre al film e a tre calici in degustazione, è compresa su prenotazione la visita guidata in cantina. Tra le novità: pacchetti turistici all’insegna del relax e, per i più romantici, picnic tra le vigne. www.cinemadivino.net (V.D.S.)

FORLì, via Monteverdi, 4 tel. 0543.473177 - fax 0543.781626 www.delorenziceramiche.it - [email protected]

Alla ricerca dell’eccellenza

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Un libro sui “baroni” di Cesenatico

Cesenatico - Una fortuita coincidenza ha dato vita alla

ricerca su cui si basa La battaglia di Cesenatico di Ennio Ferretti,

pubblicato grazie al contributo del Rotary Club di Cervia e Cesenatico

e presentato a maggio: fu l’acquisto occasionale presso un antiquario

viennese di una stampa ottocentesca dal titolo Il colpo di mano di

Cesenatico, poi riprodotta sulla copertina del libro, a stimolare

l’indagine. Il volume narra un episodio minore della guerra austro-

napoletana del 1815 in cui Peter Martin Pirquet guidò un vittorioso

colpo di mano contro l’esercito del Re di Napoli, Gioacchino Murat, e fu nominato dall’Imperatore d’Austria

“Barone di Cesenatico”. E a maggio si sono radunati nella città “d’adozione”,

un centinaio di discendenti da tutto il mondo, accompagnati dalla

Baronessa Christine Pirquet von Cesenatico, rintracciata in Australia

da Ferretti. (V.D.S.)

Liviana Zanetti alla guida di Apt

Bologna - È la nuova presidente di Apt Servizi Srl, azienda regionale

del turismo: Liviana Zanetti è stata nominata lo scorso 28 maggio dalla

Giunta regionale per succedere a Massimo Gottifredi. Riconfermati, nel

corso dell’assemblea, Andrea Babbi e Stefano Bollettinari nel consiglio di amministrazione. Vicesindaco e assessore al Turismo di Bagno di

Romagna nel 2009, il neo presidente, forlivese, è stata assessore

provinciale a Forlì-Cesena e, a Forlì, assessore comunale dal 2004 al 2009. www.aptservizi.it (V.D.S.)

Cesena - Il “lavoro” è stato, lo scorso 28 maggio, filo conduttore dell’ini-ziativa promossa dalla Camera di Commercio per l’Ottava Giornata dell’Economia: un momento di ri-f lessione e dibattito, seguito dalla consegna di quattro tipi di premi a dipendenti e aziende. L’evento, svol-tosi presso la Sala Europa della Fiera, è stato inaugurato dal discorso del presidente della Camera di Commer-cio provinciale, Alberto Zambianchi, seguito da quello del senatore Pietro Ichino, docente di Diritto del lavoro. Si è poi svolta la cerimonia di conse-gna dei premi “Fedeltà al lavoro” e “Progresso economico” a 7 lavorato-ri e 18 imprese, nonché di 5 “Premi

al merito” a personalità di spicco del panorama imprenditoriale e socia-le provinciale. Il premio Leonardo Melandri è andato invece al prof. Claudio Vicini, direttore dell’Unità operativa Otorinolaringoiatria e del Dipartimento di Chirurgia Speciali-stica dell’Ausl di Forlì. www.fc.camcom.it(V.D.S.)

I premi al Lavoro

Cesenatico - Ha inaugurato a inizio maggio, con buffet musicale e alla presenza di circa 600 ospiti e delle autorità cittadine, il bagno Maré: caffè, ristorante, spiaggia e bouti-que. Un nuovo concetto di “mare”. Al molo di levante 74, la cucina, per pranzi leggeri o cene particolari, propone piatti tradizionali con in-fluenze greche, spagnole, francesi e nordafricane, mentre il bar prepa-ra colazioni italiane e continentali

dalle 7 di mattina. La bottega d’ab-bigliamento, gioielli e complementi d’arredo è aperta tutti i giorni dalle 11.30 alle 14.30 e dalle 17 alle 22. Un tocco raffinato anche per la spiaggia: tende versiliesi e ombrelloni distan-ti tra loro, l’ideale per rilassarsi al sole con un massaggio o svagarsi tra pilates, campi da gioco e palestra, mentre i bambini si divertono con l’animazione. www.marecesenatico.it (V.D.S.)

Maré: molto più di una Spiaggia

Ph: GIorgio Sabatini

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I nostri clientidiventano anchenostri amici.

Alice Ferrara indossaocchiali Lozza

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Confronto su Forlì

testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini

Criticità, punti di forza, soluzioni e progetti: in un’intervista doppia Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli, ai vertici delle due associazioni dei commercianti forlivesi, ci dicono la loro su come rilanciare il centro storico.

Con la definizione “centro storico” si intende, in genere, il “salotto della città”, il punto d’incontro di molte attività sociali, economiche, culturali e ricreative. Un luogo ac-cessibile, fruibile, piacevole e rilas-sante, dove fare acquisti, incontrare amici e conoscenti, passeggiare in assoluta libertà, ammirare negozi e vetrine. Non sempre, purtroppo, è così e quello che dovrebbe essere il “cuore pulsante” della città, tal-volta è privo di appeal e motivi di attrazione. In una situazione non propriamente soddisfacente vive anche la vasta area che configura il centro storico di Forlì. Per capire i problemi e le possibili soluzioni, abbiamo messo a confronto i pare-ri di due esponenti di primo piano delle associazioni del commercio locale, GiancarloCorzanisegretario Confesercenti e LucianoSantarellidirettore Confcommercio. Un ide-ale “faccia a faccia” per fare il pun-to sulla realtà locale sottoponendo a entrambi l’identico quesito.Lacrisideimercatifinanziariinter-nazionalihasegnatoinevitabilmen-tel’economia italianaconriflessi

sullocale.Qualel’impattosuForlìesegnatamentesulleattivitàdelcentrostorico?Corzani: “È innegabile che siamo ancora in una fase recessiva ed è comprensibile come nelle famiglie ci sia, in presenza di questa crisi, una minor propensione a spende-re, con inevitabili ricadute sul com-mercio, in particolare quello del centro storico, che raccoglie il 60% degli esercizi. Il 2010, tra l’altro, è un anno difficile perché vanno a scadenza una serie di meccanismi di tutela dei lavoratori dipendenti, per cui ci saranno, davanti a noi, mesi piuttosto critici.”Santarelli: “Non c’è dubbio che si stia vivendo, a livello mondiale, uno dei momenti più difficili per quanto riguarda l’economia. Si punta l’indice contro la specula-zione, che, senza ombra di dubbio, ha influito sulla situazione presen-te, ma a mio avviso questa rappre-senta il termometro, non la febbre che, al contrario, è causata dai bilanci pesantemente negativi dei vari stati europei e non. Per quanto riguarda Forlì, si nota una perdi-

ta di occupazione e di aziende del comparto produttivo, situazione che si ripropone ovviamente nel centro storico.”Appuratocheleattivitàcommer-cialidelcentrostannovivendope-riodididifficoltà,qualilepossibilisoluzioni?C: “Purtroppo la crisi è stata cau-sata da quella che viene definita ‘economia di carta’, vale a dire quel meccanismo che modifica il valore delle azioni da un giorno all’altro seguendo flussi speculativi, senza che ci sia alcun riferimento concre-to con la creazione e la commer-cializzazione di un prodotto. Deve preoccuparci che questa economia finta abbia preso il sopravvento su quella reale. È chiaro che, in pre-senza di una situazione distorta, noi dobbiamo tenere sotto con-trollo l’economia reale, provando a emarginare quella della finzione che non dà garanzie, non è costrui-ta sulla meritocrazia e sulla qualità dei prodotti. Se riusciamo a fare questo i benefici si noteranno per ogni attività.”S: “Come Confcommercio abbia-

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Essere | Giancarlo Corzani e Luciano Santarelli

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mo suggerito all’amministrazio-ne di utilizzare gli strumenti di pianificazione locale, tra questi il Piano Regolatore, ormai supe-rato e vecchio. Basti pensare alle difficoltà che si incontrano per gli insediamenti produttivi, con ri-sposte che arrivano con un ritardo intollerabile per chi intraprende. C’è poi un secondo strumento da utilizzare, il Piano del Traffi-co, per dare risposta al problema viabilità e parcheggi, soprattutto per l’ampia zona che riguarda il centro. Tutti sanno, inoltre, come Forlì si segnali per essere la città con il costo orario della sosta più elevato in assoluto. È un handicap che non consente di competere con i centri storici delle città vici-ne o con i centri commerciali. A

questo proposito, proprio per non creare zone disomogenee sempre a danno del centro storico, anche le aree pubbliche di sosta dei cen-tri commerciali dovranno avere la stessa tariffa oraria dei parcheggi all’interno della città.”Il centrostoricodiForlì, pures-sendotraipiùbelli,mancaforsediappeal?C: “Non è questione di appeal, in quanto il nostro centro è veramen-te bello. Il problema è che si esten-de su un’area vasta e presenta di-scontinuità che costituiscono una criticità dal punto di vista com-merciale. Dover affrontare un per-corso piuttosto lungo per mettere insieme punti vendita qualificati è un problema. La prima necessi-tà, quindi, è circoscrivere i negozi

in zone più limitate e recuperare quelle parti del centro che si sono spente per dare continuità. Come Confesercenti abbiamo prestato attenzione al progetto STU (Stru-menti di Trasformazione Urbana, ndr) fondamentale per le scelte urbanistiche che debbono essere fatte.”S: “Non credo sia questione di appeal, poiché il nostro centro è innegabilmente bello. Rileviamo, però, che ci sono intere aree, nella residenza e ora anche nelle attività commerciali, utilizzate da cittadi-ni extracomunitari. Non c’è nul-la contro gli stranieri, ci tengo a sottolinearlo, però è un dato che in centro la residenza conti 12 mila presenze e il 50%, dunque 6 mila, siano extracomunitari. È ov-vio, quindi, che l’offerta si adegui alla domanda. Anche questo è un tema a cui nessuno ha ancora mes-so mano. A Ravenna, ad esempio, hanno studiato insediamenti abita-tivi lontano dal centro e si vede il risultato; la nostra amministrazio-ne, in anni passati, ha fatto scelte diverse e si vedono i risultati.”Èpossibileimpostareunapoliticaeconomicadellecittà?C:“Certo, ed è lo strumento da adottare. È ovvio che gli STU sa-ranno realizzabili solo se ci sarà la volontà di pubblico e privato, nelle loro diverse articolazioni, a lavora-re in modo congiunto. E questa è una difficoltà non facile da supera-re. Io non vedo nella nostra realtà romagnola la capacità di ‘lavorare

A fianco, il direttore di Confcommercio Luciano Santarelli.

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Idee chiare, progetti precisi

assieme’; vedo una grande capacità di lavorare, questo sì, ma oggi occorre fare questo ulteriore passo.”S: “Riteniamo che nel centro storico vadano mantenute le aree commerciali di pregio e l’amministrazione comu-nale dovrebbe fare tutto il possibile per ampliarle fino alla circonvallazione. Confcommercio ritiene, inoltre, che il centro non sia in grado di sostenere la ‘grande isola pedonale’, ma vadano individuate piccole aree interdette alla viabilità, attrezzate con tutti i servizi, per primi i par-cheggi nelle immediate vicinanze. A queste piccole isole andranno sovrapposti, poi, i Piani di Valorizzazione Com-merciale peraltro finanziati da leggi regionali di settore.”Igiovanieilterziario.Ilmondodelcommercioèunapprodoappetibileperleclassiimprenditorialideldomani?C: “Il problema del nostro settore, come purtroppo an-che di altri, è il ricambio generazionale. In pochi casi, realtà storiche strutturate sul territorio hanno visto i figli sostituirsi ai padri nella conduzione dell’impresa, perché questi hanno preferito altre strade. Oggi c’è un ritorno verso i nostri settori, il problema è che le motivazioni che

sovraintendono a questa scelta non sempre sono del tutto positive. Vale a dire, semplificando all’estremo il concet-to, che i giovani pensano ‘sono senza lavoro, tento con il commercio, poi si vedrà’. In realtà avremmo bisogno di imprenditori convinti e motivati, con progetti chiari. E le opportunità, in questo caso, non mancano, anche per chi non dispone di grandi risorse da investire.”S: “È evidente che fare commercio oggi non è facile e prima di intraprendere occorre avere idee chiare e pro-getti precisi. Per quanto riguarda il comparto alimenta-re, segnatamente l’ortofrutta, stiamo predisponendo un progetto che riguarda piccole attività nel settore della di-stribuzione Farmer Store collegate alla produzione, quindi alla filiera corta, con un marchio e un layout identificativo e identificabile dal consumatore. Una realtà capace di offrire prodotti con garanzia di freschezza, stagionalità,

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prezzo e territorialità locale. A no-stro avviso in questo settore ci sono specifici spazi di mercato.”Mercatoambulanteecentrostori-co.Prospettiveeopportunità.C: “Personalmente non credo sia il caso di far uscire il commercio am-bulante dal centro. Se mai un pro-blema può essere che si sta un po’ appiattendo la qualità dei prodotti. Il mercato ambulante ha attrattivi-tà se mantiene la caratterizzazione che ha avuto negli anni. Vale a dire una realtà che integra il commer-cio fisso e si contraddistingue per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Fatto salvo il diritto, di chiunque ne abbia i titoli, di operare nel commercio ambulante, sarebbe buona norma salvaguardare la qualità cercando di non appiattirsi su prezzi bassi e qualità incerta.”S: “Negli ultimi anni è radicalmen-te mutata la classe imprenditoriale dell’ambulantato. Molte imprese sono state rilevate da cittadini extracomunitari per cui notia-mo un’offerta piuttosto bassa nei livelli qualitativi. È innegabile di contro che il mercato ambulante per il centro costituisca un note-

vole punto di attrazione e vada sal-vaguardato; occorrerebbe, anche se mi sembra difficile, invertire la tendenza, alzando l’offerta distri-butiva del mercato.”Animazioni,negoziapertioltreglioraricanonici,spettacoliinstradaenellepiazze:quantoincidonosulrilanciodelcentrostorico?C: “Sicuramente in senso positivo, vista la partecipazione. In secondo luogo abituano i commercianti a lavorare e fare progetti insieme. Il problema fondamentale che emer-ge è quello degli orari d’apertura, ma anche delle domeniche, per rispondere alle esigenze dei con-sumatori. All’interno della catego-ria cominciamo ad avere richieste pressanti di aperture domenicali in periodi diversi e anche fuori dal centro. Oggi si è in competizione

con un territorio più vasto di quello urbano: se i comuni vicini offrono maggiori opportunità in termini di servizi con orari di apertura più ampi, si possono creare situazioni di disequilibrio. Credo che questo sia, per il prossimo futuro, ‘il tema dei temi’.”S:“Tanti sforzi sono stati compiuti in questo settore e numerose sono le manifestazioni che si organizza-no in centro. A mio avviso, però, sa-rebbe necessario che l’amministra-zione facesse interventi strutturali. Ho letto con dispiacere che non ci sarà il concerto di Radio Bruno, forse l’evento più importante, e sinceramente non ho capito le mo-tivazioni alla base della decisione. Non vorrei che fosse il segnale che attesta una diminuzione dell’inte-resse verso il centro storico.” IN

Giancarlo Corzani, segretario di Confesercenti.

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Centro storico le Opinioni

testo Francesca Leoni - foto Giorgio Sabatini

Protagonista da sempre di dibattiti, com’è visto il centro storico da chi ci lavora e vive? E come si può migliorare il suo appeal? Abbiamo chiesto il loro parere a un po’ di forlivesi, che qui hanno la loro attività se non la loro residenza.

Cuore pulsante, cartolina e ter-mometro di ogni città. È il centro. Quella che oggi chiamiamo piazza Saffi era, ai tempi dei Romani, un largo spazio ai confini della centu-riazione. Diventa il centro della cit-tà nel Medioevo. L’attuale denomi-nazione arriva con la Repubblica. Attorno alla piazza, per alcuni una delle più belle d’Italia, orbitano at-tività, negozi, studi professionali e soprattutto persone che danno vita al tessuto sociale ed economi-co di Forlì. Protagonista di dibattiti, spesso controversi, il centro storico è an-cora il luogo più importante della città per chi ci lavora, ci vive o lo usa come luogo di svago.“Viverci è bellissimo - esordisce l’architetto RobertoBissoni - basta uscire di casa e tutto è a portata di mano!” Della stessa opinione Mag-dalenaMochnal, argentina, che ci

vive ed ha un’attività da circa 18 anni, Handicraft. “Amare il cen-tro vuole dire amare la città. Ogni mattina quando vengo a lavorare guardo con stupore i palazzi sto-rici. Per me è molto bello, viverci è fantastico. Per quanto riguarda la mia attività, credo che le vetrine si guardino a piedi e non in mac-china, e quindi aspetto ancora che diventi un’enorme area pedonale, per rendere il centro ancora più accogliente.”In via delle Torri, un altro titola-re di attività contraddice. “Io lo aprirei totalmente al traffico!” È RobertoCorsi del Caffè dei Corsi. “Siamo, secondo me, nella via più bella, ma per rendere più appeti-bile questo luogo bisognerebbe permettere ai negozianti di tenere aperto anche fino a tardi. Allora la gente verrebbe.”A pochi metri di distanza, i Giar-

dini Orselli iniziano a far sentire la loro presenza, soprattutto con l’estate. “Per migliorare il centro ci deve essere una sinergia anche con l’amministrazione.” Col solito sorriso si presenta LucaGaddoni, più conosciuto come il Gaddo. “Forlì è viva, abbiamo bei negozi e un bel centro. Quello che faccio con la mia attività è un atto di col-laborazione con la città. Offro una struttura e una clientela, faccio in modo che il locale sia un posto dove la città si può incontrare.” Gli “Orselli”, come altre attività della zona, organizzano eventi musicali all’aperto e devono confrontarsi con le lamentele. A questo rispon-de AndreaCalmanti de La Sosta: “Bisogna lavorare nel rispetto di chi vive qui, è inevitabile che, se mettiamo musica, si crei un disa-gio, ma solamente durante i mesi estivi. Amo la mia città - continua

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Approfondire | Le voci dei forlivesi

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Andrea - credo che il centro abbia potenzialità, possa dare molto di più. Da diversi anni i commercian-ti si uniscono con questo obiettivo comune, qualcosa stiamo già facen-do.” Meno ottimista è MarcoPasinidi Nati a Forlì. “Durante l’estate le serate del mercoledì riempiono il centro, ma oltre questo evento si fa fatica a fare intrattenimento in zona. Piazza Cavour doveva diven-tare la piazza degli spettacoli, ma ad oggi non si è fatto niente.”C’è chi, in centro, decide di vivere. Così è stato per GianLucaColagros-si e la compagna Paola. “ Ci siamo trasferiti anche per la vicinanza con la mia attività”, Immagina foto + libri in piazzetta della Misura. “Se da un lato è indispensabile avere la cornice del centro come vetrina, non lo era viverci; ma dove abitavamo ci sentivamo isolati. Da quando vivo qui non uso quasi mai la macchina, perché sono vicino al lavoro e se voglio uscire trovo tutto a due passi.”In piazza Saffi troviamo la storica profumeria gestita da MarioFio-rentini, che solleva un altra que-stione importante. “Bisogna fare in modo che i commercianti non

se ne vadano: certe zone hanno affitti troppo alti. Alcune attività sono costrette ad andarsene da un’altra parte.” Completa il di-scorso DanieleBenini di Better in Corso Mazzini. “In centro ci do-vrebbero essere regole, perché non rimangano negozi sfitti e ci sia omogeneità tra le attività. Non può esserci una boutique accanto a un negozio che vende articoli a 10 euro.” Altri commercianti, in-vece, vedono l’attività in centro come un obiettivo raggiunto. È il caso di AntonioCeccarelli, del Caf-fè Ceccarelli. “Qui, comunque, passa ogni cittadino. Se questa è la tua città, la devi amare. Avere un’attività qui è sempre stato il mio sogno.” Che il centro sia luogo d’elite lo conferma SabinaFocac-cia di Lemure Caffè in corso Diaz, “anche se la clientela è cambiata negli ultimi anni.” Sabina elogia anche lo sforzo dei commercianti per organizzare eventi e portare nuove proposte.Più critico è GabrieleFocacci di Effedue in corso Garibaldi. “Il centro sta soffrendo per la crisi e altre problematiche: una è la mancanza di parcheggi, anche

Sopra, da sinistra, Antonio Ceccarelli e Andrea Calmanti. In apertura, dall’alto a sinistra in senso orario, Gian Luca Colagrossi con la compagna Paola, Mario Fiorentini, Gabriele Focacci e Max Agostino.

Gli eventi dell’estate

Durante il periodo estivo la piazza di Forlì si anima con manifestazioni

di ogni genere. Anche quest’anno non potevano mancare gli spettacoli

di teatro in piazzetta della Misura, concerti in piazza Saffi, i mercoledì

sera in centro. Infatti, a giugno e luglio, ogni mercoledì, gli esercizi del centro rimarranno aperti fino

a tardi. Il tutto condito da una serie di eventi collaterali come

concerti, animazioni e performance che si dislocheranno in tutta

la zona interessata alla festa. Questa manifestazione, che arriva

alla 4° edizione, è organizzata dalla neonata associazione

ForlìNelCuore, al quale aderiscono i commercianti con l’obiettivo di

rendere il centro storico un luogo vivo, interessante e attraente per

tutti. Per quanto riguarda piazzetta della Misura, gli spettacoli si

svolgeranno dal 1° luglio fino al 31 agosto. Altre rassegne da segnalare

sono: Strade Blu (19 luglio), Forlì Blues Festival (13-17 luglio), Emilia

Romagna Festival (cinque serate tra luglio e agosto) e la rassegna

dialettale, che si svilupperà su sette serate tra luglio e agosto.

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Da sinistra, Daniele Benini, Magdalena Mochnal e Roberto Corsi.

troppo costosi. Per portare avan-ti il progetto di un grande centro commerciale a cielo aperto, ci vuole la buona volontà di tutti.”Un’altra attività che all’inizio cre-ava scetticismo ma che ha ottenu-to buona risposta dal pubblico è Ozio, in corso della Repubblica. Secondo il responsabile MaxAgo-stino, Ozio è unica nel suo genere, una sinergia tra libreria, caffette-

ria e vendita di prodotti “non li-bro”: questo ha un buon appiglio sui cittadini, anche quelli solo di passaggio.E, per concludere, un professioni-sta, l’avvocato CarloNannini, che ha lo studio in Corso Mazzini. “Sia-mo qui dal ’72, da allora ho visto cambiare molto il centro. Purtop-po esiste un certo degrado nelle vie parallele, quelle meno frequen-

tate dal passeggio. Per ravvivare la situazione occorrono due cose: la ripresa economica, visto che il commercio dipende da quella, e una nuova politica del traffico.” Insomma, suggerimenti e segnala-zioni non mancano, così come nonmancal’amoreel’attenzioneversoquestapartedellacittàalla quale tutti i forlivesi sono, nel bene o nel male, legati. IN

Cesena: tre opinioni dai rappresentanti del commercio

È uno dei centri storici più belli in Romagna, ma da qualche anno la sua attrattiva sembra essersi un po’ affievolita. “I problemi a Cesena - spiega Emanuela Drudi, referente della “Zona A”, nuovo organismo di coordinamento delle attività in centro e presidente del quartiere per Confcommercio - sono quelli di tutti i centri che non hanno forte vocazione turistica. La desertificazione, in seguito a una politica di decentralizzazione e urbanizzazione sui grandi assi stradali fuori dal cuore della città, non sta favorendo le attività nel centro storico.” Per alcuni i problemi risiedono nell’apertura indiscriminata di centri commerciali a corona, per altri nel caro parcheggi e nella scarsità di aree sosta o nella viabilità cervellotica intorno alle mura da cui partono solo vie di uscita e non d’arrivo. “Sarebbe sbagliato - continua Drudi - ridurre tutto alla viabilità. Occorre pensare al centro come a una grande azienda. Qui 600 esercizi ‘rischiano’ e con essi 600 famiglie: come siamo disposti a manifestare solidarietà per le aziende in crisi e a muoverci in difesa dei lavoratori, allo stesso modo occorre avere cura per le piccole aziende commerciali del centro che stanno soffrendo. Occorre fare uno studio urbanistico d’ampio respiro. Ad esempio l’area di piazza Almerici è stata pedonalizzata e vi sono parcheggi per i residenti, ma a quanto tolto non è stato aggiunto altro. Quando si agisce sul centro è necessario avere progetti e non operare a caso”. Ma i cesenati amano il centro storico e vi si lasciano catturare non appena offre occasioni di ritrovo. Anche per i mesi estivi numerosi sono gli appuntamenti. “A luglio ritornano - spiega Elettra Neri, presidente del consorzio Cesena In Centro - i venerdì sera con i negozi aperti. Un appuntamento molto gradito a chi resta in città e ai visitatori del circondario e della costa. Largo quindi ai negozi aperti fino alle 23, a cui si aggiungeranno spettacoli e incontri con l’arte alla scoperta dei tesori della città. Sono anni che organizziamo queste iniziative grazie anche alle collaborazioni, fra cui quella con Amministrazione Pubblica e Camera di Commercio. Tutto questo è frutto dell’impegno di tanti commercianti che non hanno mai “abbassato la guardia” nonostante i periodi di crisi, continuando a rinnovare i negozi con vetrine in linea con un centro ben curato e ristrutturato che piace ai cesenati e non solo.” “Noi commercianti del centro - spiega Patrizia Greco, vicepresidente Confesercenti - viviamo molto dei momenti animati e poco della quotidianità. Il problema dei parcheggi è il solito da anni: sommato a un difficile momento economico genera un quadro più preoccupante. Ad esempio piazza della Libertà: vorremmo fosse re-istituito il parcheggio a consumo e non a parchimetro che costringe molti a fare acquisti in tutta fretta, senza concedersi nemmeno una passeggiata.” (Barbara Baronio)

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Trionfare | Cesena Calcio

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La vittoria del Gruppo

testo Luca Serafini - foto Gianmaria Zanotti

Per chi la A l’ha vista di persona e per chi, ancora giovane, l’ha solo sognata. Ripercorriamo una stagione straordinaria, culminata con la promozione del Cesena Calcio nella massima serie.

Il tritolo è bianconero, l’esplosione di felicità per la quartapromozioneinAdelCesena lo attesta clamoro-samente. Oltre seimila persone splendidamente ammalate per questi colori hanno seguito lo scor-so 30 maggio a Piacenza la squa-dra di Bisoli, ventimila l’hanno poi abbracciata, quasi stritolandola, in tarda serata al Manuzzi. Non sono solo cifre ma le testimonianze di un plebiscito di amore e passione popolare. IlCesenaeCesenavivonoinsimbiosidasempre. Non può es-sere un caso che in questa città non esistano club intitolati alle grandi formazioni di A. Inter, Juve, Roma vantano sodalizi nelle località li-mitrofe ma sotto la Rocca Malate-stiana no; qui è tutto solo colorato col bianconero cesenate. Oltre ot-tomila abbonati in questa trionfale stagione di B, una media di quasi undicimila spettatori a gara (solo il Torino ha fatto meglio in catego-ria); insomma il Cesena non è solo calcio ma un traino di massa sano, che con il ritorno in A ha ritrovato sapori e significati da queste parti

attesissimi. Da19annimancavalamassimaseriealManuzzi,da23sifremevaperun’altrapromozioneinA,dopoquellafirmataBrunoBol-chinelluglio1987aSanBenedettodelTrontonellospareggiocontroilLecce. E attenzione, una parte del popolo andato in tilt per la gioia domenica a Piacenza e al Manuz-zi, non ha mai potuto vedere (per motivi anagrafici) la massima se-rie a Cesena. Insomma, è una ge-nerazione che si è sempre fidata ed è stata ammaliata dai racconti, ad occhi e bocca aperti, effettuati dai babbi e nonni. Ora finalmente anche questi ragazzi potranno ca-pire in diretta cosa significhi la A nel “tempio” del Manuzzi. Anche quello che è appena accaduto, in-fatti, non è solo calcio ma già storia bianconera tendente al fenomeno sociale. Qualcuno un po’ esagera quando sostiene che prima che il Cesena (stagione 1972-’73) appro-dasse in A per la prima volta (e non era mai accaduto a una città non capoluogo di provincia), Cesena era conosciuta soprattutto per es-

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1987: l’ultima promozione

Al termine della stagione 1986-’87 è Bruno “Maciste” Bolchi a portare

in A il Cesena per la terza volta nella sua storia (la prima nel 1972-

73 con Gigi Radice e la seconda nel 1980-81 con Osvaldo Bagnoli)

grazie alla vittoria nello spareggio di San Benedetto del Tronto contro il Lecce: due gol di testa, il primo, a tre minuti dal fischio d’inizio, di

Roberto Bordin, il secondo, quello definitivo, con cui la squadra ritrova

il vantaggio dopo il pareggio del Lecce, ad opera di Agatino Cuttone.

L’invasione di campo dopo la partita, per lunghi tratti in mano ai giallorossi, diede il via, anche

quella volta, ai festeggiamenti dei tifosi bianconeri in centro città e

in riviera. La promozione coronò, come disse il cronista Daniele

Magnani quell’8 luglio di 23 anni fa, il sogno di una città, ma anche di un’intera regione. Ed è ancora

così: dopo un’attesa di 19 anni (la permanenza in Serie A finisce

nella stagione 1990-91) si torna a festeggiare una nuova storica vittoria, ancora una volta, quasi

fatalmente, legata al Lecce. (V.D.S.)

sere vicina a Cesenatico. Non è proprio così, ma non viaggia nem-meno a una distanza siderale. Sonopochissime,infatti,lerealtàinIta-liachevivonoinsimbiosinaturale,dipelle,colproprioclubcalcistico. Così va interpretato il pandemonio sano, pulito, civile, scoppiato do-menica scorsa a Piacenza e poche ore dopo in città.Non dimentichiamo poi che la pro-dezza si è inserita nella prodezza amplificandola a livello esponen-ziale. Mai il Cesena nella sua vita (70 anni appena compiuti) aveva infilato una doppia promozione al volo dalla terza alla massima serie. Lohafattoconungruppocheforsesoloorastarendendosicontodelprodigioeffettuato. Tutto meritato, sacrosanto, figlio di valori e ingre-dienti che fanno fare tanta strada anche nella vita, non solo nel pal-lone: la compattezza del gruppo, la solidità, la simbiosi col proprio al-lenatore. Poi sono i dettagli tecnici

a completare l’opera, e che opera: miglior difesa (29 reti incassate) in Italia, una continuità di rendimen-to d’acciaio, la cronica capacità di sapersi rialzare di scatto ogni volta che si era finiti a terra. Tutto il campionato vissuto pra-ticamente in zona play off, la for-za di aver battuto sia all’andata che al ritorno la capolista Lecce e il Brescia, la rivale dribblata sul filo di lana. Eccoli, i motivi per i quali Cesena ha meritato una A sorprendente alla vigilia ma che poi sarebbe stata un’ingiustizia se non fosse arrivata. E, come spesso accade quando la meriti e la vai a cercare, anche un pizzico di buo-na sorte ha supportato i bianco-neri. Si è travestita puntualmente da quel Padova che l’anno scorso, bloccando la Pro Patria, catapultò i ragazzi di Bisoli in serie B, e ora ha completato la magia stroncando il Brescia e spalancando al Cesena il portone della A. Ma attenzione,

A fianco, Pierpaolo Bisoli portato in trionfo verso la curva dei tifosi

cesenati allo stadio di Piacenza, dopo la vittoria all’ultima di campionato. In

apertura, la squadra festeggia la sera del 30 maggio al Manuzzi.

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Squadra e città sempre in simbiosi

Dall’alto, tifosi illustri in festa: il sindaco Paolo Lucchi e il presidente della Provincia Massimo Bulbi.

questasquadraèstata fortunatasoloperchéègrande,forteenonviceversa,siachiaro. In un gruppo dove molti gregari (fino a ieri) sono diventati strari-panti protagonisti ma sempre in-seriti in un collettivo ben sintoniz-zato, ecco che spunta la figura del

“papà” di questa ennesima prodez-za alla romagnola, la più roboante della storia bianconera: iltecnicoPierpaoloBisoli. Sono stati pochis-simi gli allenatori che a Cesena hanno inciso così nettamente sul gruppo, lasciando il timbro. Prepa-ratissimo, maniacale, facile ad an-dare a parole oltre le righe (un po’ lo è, sanguigno, genuino; un po’ la fa per tutelare sempre i suoi ra-gazzi), Bisoli è stato il motore della “formula uno” bianconera. In par-ticolare ha sfoderato due virtù che

lo hanno reso indiscutibile per i suoi ragazzi, e dire che i suoi modi di lavoro non sono oxfordiani: cre-dibilitàeonestàconcettuale. Due capisaldi che hanno permesso, an-che a quei giocatori che avrebbero potuto fare spallucce non trovando molti spazi, di credere in un tecni-

co senza figliocci e di continuare sempre a galoppare facendosi tro-vare vestiti a festa quando sono sta-ti chiamati alla… messa. Proprio l’addio di Bisoli (che ha optato per un’altra avventura professionale, a Cagliari) lascia un grande vuoto. A riempirlo ci proverà Massimo Fic-cadenti, ex allenatore del Piacenza che di certo riceverà una robusta mano anche dall’eterno comune denominatore del pianeta Cesena: unapassionepopolareebianconeraincrollabile. IN

La gioia del presidente Igor Campedelli

“Potrò capirlo meglio solo con il tempo”: abituarsi all’idea del Cesena in serie A, dopo lo storico doppio salto, non è così immediato. Igor Campedelli ha visto accadere tutto questo, ci ha creduto fermamente fin dall’inizio, quando rilevò la società dopo la sconfitta di Rimini nell’inverno 2007: “Molta strada è stata percorsa da quel giorno, ma il nostro viaggio è partito da lì. Chi lavora sodo giorno dopo giorno ottiene risultati, in Romagna siamo abituati così da sempre.” La gioia del presidente, oggi, è soprattutto per aver ripagato la passione dei tifosi, la stessa di ogni componente della società. “La consapevolezza di aver costruito una squadra competitiva è diventata, lungo il cammino, propria dei ragazzi così come di ognuno di noi – ricorda– e questo ci ha permesso di giocare con continuità e in maniera spavalda, creando una squadra granitica in grado di rialzarsi dopo ogni sconfitta con sempre maggior rabbia e determinazione, convincendo i nostri avversari che, per superarci, avrebbero dovuto dare più del massimo.” (V.D.S.)

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testo Francesca Miccoli - foto Giorgio Sabatini

L’orgoglio dei Galletti

Squadra che vince si cambia. Il ForlìCalcio, fresco di promozione in serieD, rinnova l’organigram-ma societario dal vertice. Il neo-presidente è RomanoConficconi, già numero due dei galletti, che succede a LucianoLinari, peraltro rimasto nei ranghi dirigenziali. Un passaggio di testimone che non modifica le dinamiche di una compagine che manda in archivio un’annata che resterà nella sto-ria come la stagionedei record. Maggior numero di gol fatti (77), minor numero di reti subite (24), maggior numero di vittorie (23), minor numero di sconfitte (2), +12 in media inglese, 8 punti di van-taggio sulla diretta inseguitrice, il Cesenatico. Per esagerare, quattro marcatori in doppia cifra (Buono-core 15, Ceschi 11, Scaioli e Zattini 10). Numeri che la dicono lunga sul primato. Memorabile resterà la penultima di campionato, il D-day. A sublimare la stagione, un fi-nale da cardiopalma. La giornata della promozione matematica si è,

infatti, giocata su due campi. Se da un lato al Morgagni i galletti sistemavano la pratica Ribelle in 15 minuti, sul terreno del Massa Lombarda un mai domo Cesenati-co manteneva in vita la fiammella della speranza fino al 92’. Poi in cinque minuti, tra 47’ e 52’ (!) del secondo tempo, il Massa Lombar-da ribaltava il risultato, consegnan-do la matematica promozione. Ilmodopiùnobileperfesteggiarelastagionedei90anni. “Un campio-nato splendido sotto tutti i punti di vista - dichiara mister AttilioBardi, tra gli artefici del trionfo. Siamo stati in testa dalla prima all’ultima

giornata. Ogni componente del-la società, dai giocatori allo staff tecnico al direttore sportivo, ha espresso il massimo del proprio potenziale.” Comprensibilmen-te ubriaco di felicità l’ex numero uno, Luciano Linari. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato al momento dell’insediamento, con-quistare la serie D in un triennio. Non è stato semplice, attorno ai colori biancorossi abbiamo dovuto ricostruire ex novo un intero movi-mento, a partire dal vivaio.” In me-rito al futuro le idee sono chiare. “Lasquadranonandràrivoluziona-tamaritoccata. Dovremo investire maggiori energie sui giovani, il regolamento impone l’impiego di quattro under. L’obiettivo è arriva-re nelle prime sette-otto posizioni e chissà che il 2011 non ci riservi qualche sorpresa.” Recuperato un livello più consono alla storia di una società che solo quattro anni fa rimase esclusa dai campionati nazionali, si guarda avanti. L’impe-rativo categorico è una dolcissima carezza all’orgoglio forlivese. IN

L’Olimpia in serie B

A Forlì il grande calcio si declina anche al femminile. Le ragazze dell’Olimpia non hanno voluto essere da meno rispetto ai maschi. L’undici di Stefano Ghinassi ha vinto il campionato di serie C agganciando il treno per la serie cadetta. 19 vittorie su 24 partite, +44 di differenza reti: un ruolino di marcia che ha permesso al team biancorosso di spuntarla di un punto sull’Olimpia Vignola. L’ennesimo traguardo raggiunto in soli dieci anni di storia, coronati dalla vittoria di tre Coppe Emilia, due Supercoppe e due primi posti in campionato. E per garantire nuova linfa all’eccellente prima squadra, non si trascura il settore giovanile, con Primavera e Under 14, senza dimenticare il calcio a 5 con l’Olimpia Forlì Five.

Sopra, la festa per la promozione in serie D e il neo presidente Romano Conficconi.

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Crescere | Forlì Calcio

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Page 30: Forlì IN Magazine

Festeggia un compleanno importante la rassegna culturale forlivese, nata quasi per sfida e diventata uno degli appuntamenti più attesi dell’estate in città. Mentre sta per partire la nuova edizione, ripercorriamo la storia di Autori sotto la Torre.

“A metà tra scherzo, autolesioni-smo e sfida: quando l’asfalto bru-cia, rinunciare all’aria rarefatta della montagna o alla brezza ma-rina delle località di villeggiatura per convincere lettori e non ad affollare una piazzetta del centro storico” è, a detta di Gaetano Fogg-getti, senz’altro “una provocazione un po’ campanilistica”: eppure una sfida difficile ma non impossibile, che migliaia di appassionati han-no accettato di slancio. Premiata in questi anni da un grande successo di pubblico, “AutorisottolaTorre” festeggia infatti dieci anni di vita: l’iniziativa, nata nel 2001 dall’idea di MassimoFoschi di Libreria Cap-pelli e GaetanoFoggetti, capo redat-tore del “Corriere Romagna” (a cui

testo Valeria Del Sordo

Dieci anni d’ Autore

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Incontrare | Autori sotto la Torre

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Sopra, da sinistra Niccolò Ammaniti intervistato dal giornalista Pietro Caruso, Carlo Lucarelli e Vladimir Luxuria impegnati nell’immancabile rito della firma del libro. A sinistra, scorcio di piazzetta della Misura durante uno degli incontri.

si sono poi aggiunti il sostegno di MEGAForlì e la collaborazione di Mercurio) animerà ancora una vol-ta, nel 2010, l’estate forlivese.Per questa edizione, in occasione del compleanno, si è pensato al for-mat “10”, con dieci autori di diversi generi letterari accomunati, come sempre, dalla grande attualità dei temi trattati. La rassegna di Piazzet-ta della Misura, che si è evoluta nel corso delle varie edizioni, passando da semplici presentazioni di libri a forme miste tra spettacolo e appro-fondimento, ha visto la maggiore affluenza di pubblico nell’edizione 2009, con un totale di 4400 spet-tatori stimati. Proprio lo scorso 16 luglio, infatti, la serata tributo a Fa-

brizio De Andrè, primo esperimen-to di mix tra musica e letteratura in cui Andrea Podestà ha presentato il suo saggio Bocca di rosa e i Dimaco hanno eseguito brani del cantauto-re genovese, ha ottenuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico.Diversificato nel contenuto, il pro-getto è inoltre cresciuto acquisendo

sempre maggiore visibilità esterna e proponendo, oltre ai consueti ap-puntamenti serali, gli incontri “sa-tellite” delle 18 al MEGA: soluzione ideale per quegli autori impegnati in altre presentazioni, ad esempio a Bologna, che non vogliono comun-que rinunciare a una capatina in Romagna.Di nomi illustri, in dieci anni, ce ne sono stati tanti: da NiccolòAmmaniti nella prima edizione, vincitore del Premio Strega nel 2007 per Come dio comanda, al parmense CarloLu-carelli, da AndreaDeCarlo, autore di libri tradotti in 27 Paesi, ad AldoNove (al secolo Antonello Centanin) pseudonimo creato dalla somma delle cifre contenute nel telegram-

ma con cui nel 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale diffuse il giorno e l’ora dell’insurrezione par-tigiana a Torino (“Aldo dice 26 x 1”). La serata che ha più riempito la piazza? Quella, a chiusura dell’ulti-ma edizione, lo scorso 6 agosto, con VladimirLuxuria, che ha presentato il libro Le favole non dette, dedicato

ai bambini: il tema dell’infanzia sta molto a cuore alla vincitrice dell’Iso-la dei Famosi, che nel 2008 aveva infatti devoluto 100.000 euro, metà del premio, al progetto dell’Unicef “Mozambico. Proteggere i bambini orfani dell’Aids”.Proprio in questi giorni è stato pre-sentato il calendario dell’edizione 2010, che come sempre mescola fic-tion a letteratura di intrattenimento e saggistica contemporanea. Oltre alla presenza di un autore straniero, tanti saranno i volti noti del pano-rama culturale nazionale. Inoltre, le date degli appuntamenti sono state studiate per evitare sovrappo-sizioni con le partite dei Mondiali di calcio. www.megaforli.com IN

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La rassegna teatrale di Sarsina, dedicata al

drammaturgo latino che qui nacque, taglia il traguardo del mezzo secolo. Appuntamento

da metà luglio per un’edizione del Plautus

davvero di prestigio.

Oltre 260 spettacoli, di cui 33 prime nazionali e una mondiale. Quasi 200 mila spettatori in mezzo secolo di storia e un trend positivo da oltre 15 anni: sono questi alcu-ni dei numeri del PlautusFestivaldiSarsina,chenel2010celebraisuoiprimi50anni. La rassegna di spettacoli, unica nel panorama te-atrale del nord Italia, è nata esatta-mente il 14 luglio 1956, giorno in

cui si è aperto il sipario sul primo allestimento delle “Celebrazioni Plautine”: il Miles Gloriosus ad ope-ra del Cut (Centro Universitario Teatrale) di Parma. Da quell’or-mai lontano 1956 le “Celebrazioni Plautine” sono diventate un ap-puntamento fisso ogni estate (sal-vo che in qualche annata a cavallo tra il 1950 e il 1960) riuscendo ad ottenere nel 1996 dal Ministero

testo Barbara Baronio

Cinquant’anni di spettacolo

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Recitare | Plautus Festival

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per i Beni e le Attività Culturali il riconoscimento di Festival, per la sua rilevanza a livello nazionale, con la denominazione di Plautus Festival. Nel 1965, dopo le interru-zioni succedutesi negli anni prece-denti, tutte causate dalle difficoltà economiche nelle quali versava la Città Plautina, finalmente le “Re-cite Classiche” hanno assunto la periodicità annuale che tuttora le caratterizzano. Il1965segnaunatappa fondamentale nella storiadellarassegna,perchéperlapri-mavoltalerappresentazionisonostateaffidateacompagnienazio-nali note al grandepubblico. La sera del 4 agosto 1965 va in scena il primo spettacolo in programma quell’anno: Il nemico di se stesso di Terenzio, a cura della Compagnia del Centro Teatrale Italiano di Roma, nella riduzione di Ghigo de Chiara, con la partecipazione di attori notissimi quali Ernesto Calindri, Liana Orfei, Enzo Ga-rinei e Marisa Quattrini. Da allo-ra le più qualificate Compagnie nazionali di produzione teatrale, i più importanti registi e attori

A fianco, l’attore varesino Giuseppe Pambieri (per tredici volte in scena a Sarsina) impegnato ne Le Fenicie di Euripide.

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Dall’alto, Mario Scaccia nei panni di Romolo il Grande; l’allestimento dell’arena nel 1956. A sinistra, la locandina della prima edizione del Festival, nello stesso anno.

Sito rinnovato e altre novità per il 2010

In occasione dei 50 anni del Plautus, Sarsina non ha lesinato sulla programmazione. “Nonostante il periodo di crisi possa far pensare a una riduzione degli investimenti sul fronte cultura - spiega Michele Crociani, assessore alla Cultura e Turismo e Nuove tecnologie - il comune ha aumentato del 30% i finanziamenti per la stagione 2010. Per questo sarà possibile mettere in scena uno spettacolo in più rispetto allo scorso anno. Siamo molto orgogliosi del nostro Festival, fra i pochi esempi di rassegna teatrale completamente gestita da un’amministrazione pubblica; proprio per celebrarne degnamente il mezzo secolo, abbiamo anche rinnovato il sito internet (curato da Menabò di Forlì, ndr) e investito ulteriori risorse ed energie in manifestazioni a corredo del Plautus: la Festa Romana del secondo sabato di luglio e il mercatino serale delle maschere che, come il Festival, sono fortemente caratterizzate dalla romanità che ci distingue.” www.plautusfestival.it

hanno calcato le scene del Plautus Festival decretandone il crescente e indiscusso successo di critica e pubblico. “Mettere in scena Plauto a Sarsina è diverso dal farlo in un altro teatro dello stivale. Gli atto-ri - spiegano dall’organizzazione del Plautus - si fanno attrarre dal clima elettrico e frizzantino dei giorni del Festival, percepisconodiessereinunluogospecialeeunico, proprio laddove Plauto da giova-

ne viveva. È facile trovarli a cena nelle osterie del centro storico al termine dello spettacolo, oppure passeggiare per le vie del paese prima delle prove. Alcuni attori, come Mario Scaccia e Giuseppe Pambieri sono tornati rispetti-vamente 15 e 13 volte a Sarsina, Venturiello ed Edoardo Sirano si avvicinano alle dieci presenze. Il Plautus per molti attori e registi è infatti unpalcoscenicodiprestigioe comprovata importanza,anchequaleanteprimaper ladistribu-zionenellesuccessivestagioniin-vernali.” Il Plautus è infatti una delle culle del teatro classico del nord e del centro Italia. Il suo car-tellone, dominato dalle commedie plautine, è costituito per il 50% da teatro antico, poi c’è un 30% di teatro moderno e la restante parte è di contemporaneo. Una peculia-rità e un’identità chiara, che nel tempo ha consentito alla rassegna teatrale di ritagliarsi un proprio spazio nel panorama nazionale e anche un pubblico affezionato che tutti gli anni rinnova l’abbo-namento. IN

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Piazza Plauto è il cuore di Sarsi-na, luogo centrale dell’intera valle del Savio. Lo era mille anni fa, lo è oggi. La cattedrale dedicata a San Vicinio domina lo slargo. Ha profilo semplice, immagine auste-ra, rigorosa e un campanile basso, squadrato. È intitolata al santo che qui fu vescovo e i cui miracoli sono rimbalzati per secoli, di voce in voce, di testo sacro in testo sacro. Anche oggi i credenti si fermano per pregare di fronte alle sue re-liquie e indossare l’indecifrabile collare. Sarsina si trova in un ter-ritorio prezioso che inizia a diven-tare montagna. Quella che segue è solo una delle tante opportunità per esplorarlo. Si consiglia di per-correre in parte il CamminodiSan

Vicinio, percorso religioso di 250 km con partenza e arrivo a Sarsi-na. Via Guerrin Capello esce dal centro storico e uno stradello se-gnato lascia l’ex strada statale e sci-vola a destra in una conca umida, tutelata come Parco Naturale delle Marmitte dei Giganti. Un’area di 30 ettari caratterizzata da una fit-ta vegetazione alimentata dal Rio Crocetta e Fosso Molinello. Que-sti corsi d’acqua sottili ma nervosi hanno scavato il piano di arenaria formando fori levigati e formazio-ni bizzarre. Leggenda narra che esseri enormi, antichi abitanti del bosco, usavano queste cavità per scaldare il cibo. Il sentiero in una breve salita si congiunge alla strada provinciale sterrata per Careste. Si sale per circa 3 chilometri a fian-co di coste rocciose di marna e are-naria seguendo la segnaletica del “Cammino”. A sinistra domina lo strapiombo che scende nella conca del Rio Montalto. Percorrendo una strada che diviene di terra e insta-bile, si raggiunge unpoggiodovesonoconservatelemuraepartedelpalazzodell’anticocastello. Per rag-giungerlo si seguono le indicazioni a sinistra per Montalto. Vicino al castrum si trovano i resti romantici ed indecifrabili dell’ AbbaziadiSanSalvatoreinSummano, costruita in-torno al Mille sulla spianata dove sorgeva un tempio pagano dedi-cato a Plutone o Giove. Ritornati sulla strada di ghiaia per Careste, si supera Bazzano e si svolta a de-

testo Matteo Ranucci - foto Giorgio Sabatini

Tracce di Storia

Sopra, scorcio del borgo di Calbano con le caratteristiche case in sasso e i resti delle torri difensive.

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Camminare | Nei dintorni di Sarsina

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stra in una carrareccia che si attorciglia in un tornante stretto e ripido. Una strada di crinale che concede scorci sulla valle e, dal lato opposto, sulla cresta verso Borello, Ranchio e Linaro. Si raggiunge la base del Monte Finoc-chio e poi la strada asfaltata. La provinciale scende verso Sarsina così come il sentiero di San Vicinio. Si sfiorano le località di Costa, Vignole, La Torre, Ca del Vento fino al Borgo di Calbano, insediamento d’epoca medioevale, caratterizzato da un’unica stretta via che lo attraversa. Le case in sasso hanno finestre in legno quadrate, piccole, portoni bassi. Sono costruite senza soluzione di continui-tà come un unico articolato edificio. La chiesa seicentesca di Sant’Antonio è arroccata a strapiombo sulle mura. Ha lineamenti semplici, muri costruiti con laterizi, pietre e una campana senza campanile posta sulla facciata. Dal suo sagrato si gode di un colpo d’occhio privilegiato. Le due torri difensive sorgono sul lato nord, rivolte alla con-ca naturale in cui sorge l’arena Plautina. Si scende una scalinata dalla parte opposta del nucleo medioevale, si sfiora una celletta votiva per proseguire sul sentiero che conduce diretto fino al centro, al Foro Romano e a Piazza Tito Maccio Plauto sul fianco destro della Cattedrale. IN

Notizie utili e informazioni

Partenza e arrivo: Piazza PlautoDistanza: 9,5 kmDislivello in salita: 400 metri circaDifficoltà: impegnativoRifornimento di acqua: Sarsina, Costa, CalbanoDate e ricorrenze: 13 giugno, San’Antonio, Calbano; 28 agosto, San Vicinio, SarsinaBibliografia e cartografia: Appennino Tosco Romagnolo, Cartografia 1:50.000, Istituto Geografico Adriatico, 2004; Il Cammino di San Vicinio, a cura di William Rossi Vannini, Edizioni IN Magazine, 2009; La Provincia di Forlì-Cesena, collana “Guide d’Italia”, TCI, 2004; Alla ricerca dei segni sacri di Sarsina e dintorni con San Vicinio, Istituto Comprensivo di Sarsina, a cura di Marina Barberini, Farnedi, 2008Internet: www.comune.sarsina.fc.it; www.sarsina.infoNumeri utili: Cattedrale, 0547.94818; Museo Diocesano di arte Sacra, 0547.94818; Proloco, 0547.94883.

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Un autentico paradiso per chi desidera una vacanza rilassante

su spiagge spolverate di vaniglia, lambite da un mare puro. È

Lampedusa, perla del Mediterraneo, da scoprire in estate ma

anche fuori stagione: già tra fine maggio e giugno il clima è

perfetto. Acqua cristallina, tavolati di roccia a picco sul mare,

vento, silenzio, il volo dei gabbiani, baie incontaminate: questa

è l’isola, nota anche per la spiaggia dell’Isola dei Conigli,

dove le tartarughe Caretta Caretta ogni anno depongono le

loro uova, e presso la quale si trova la villa un tempo di Dome-

nico Modugno.

Lampedusa è perfetta per chi vuole rilassarsi in un paradiso

simile, se non superiore, a quello offerto da molte destinazioni

caraibiche, pur restando in Italia. Per godere di tutto questo,

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Page 41: Forlì IN Magazine

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perla circondata dal mare. Comodi voli setti-

manali da Forlì ogni sabato fino al 25 set-

tembre, punto d’inizio di una vacanza meravigliosa. Iniziando

a scoprire i tesori di Lampedusa, davvero intrigante per chi

ama andare sott’acqua. Il mare offre una flora e una fauna

uniche. Qui i neofiti possono acquisire brevetti d’immersione

con il diving storico dell’isola: il Mediterraneo Immersion

Club, annesso all’Hotel Martello. Chi vuole vivere il mare in

superficie, può contare su escursioni in barca per costeggiare

ogni metro dell’isola e nuotare nelle acque di Cala Madonna,

Cala pulcino, la tabaccara, le grottacce. Lungo la costa

frastagliata sono circa una trentina i siti d’immersione, rag-

giungibili in 20/30 minuti dal porto. La profondità varia dai 18

ai 40 metri e gli incontri più frequenti sono con

cernie e banchi di dentici e saraghi. L’assenza

di correnti rende semplice la discesa, suppor-

tata da guide e istruttori affidabili. La visibilità

sott’acqua arriva a 40 metri grazie ai fondali bianchissimi. Al

largo numerosi sono i percorsi subacquei dove ammirare e

avvicinare pesci pappagallo, tartarughe e delfini. Tutte le ore

della giornata sono ottime per godere quest’incanto; anche la

notte i pesci si lasciano accarezzare, ipnotizzati dal fascio di

luce. La ricchezza degli ambienti stimola, inoltre, gli appassio-

nati di fotografia subacquea a catturare l’immagine di una vita.

Tra i molteplici programmi si consiglia l’escursione guidata a

Lampione con imbarcazioni comode e veloci, dotate di sofisti-

cate attrezzature per una sicura navigazione d’altura: a bordo,

istruttori preparati accompagnano i subacquei in ogni discesa.

Il suo mare è cristallino e si-

mile, se non superiore, a molte

destinazioni caraibiche.

Page 42: Forlì IN Magazine

Particolarmente emozionante è l’immersione a Linosa, rag-

giungibile giornalmente con l’aliscafo fino ad ottobre.

Vasta la scelta di strutture ricettive. Dagli hotel, con camere

confortevoli e spaziose (alcune dotate di vasca idromassaggio)

alla formula più “libera” del residence, fino ai resort, alcuni dei

quali realizzati nello stile mediterraneo del “dammuso”, carat-

teristica costruzione a cupola in sasso. Oltre al mare e al sole

sono stuzzicati anche i sensi del gusto e dell’olfatto: la cucina

mediterranea e in particolare le ricette

siciliane, creano un’armonia di sapori tra

terra e mare. Piatti di pesce preparati in modo

superbo, innaffiati dai migliori bianchi di Sicilia,

Suggestivi e incontaminati pa-

esaggi ed acque che regalano

affascinanti incontri.

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cous cous di cernia, zuppa di pesce cucinata secondo antiche

tradizioni. E le serate, la musica, il movimento e le gustosissime

granite ai frutti, che danno un tocco intrigante alla giornata che

volge al termine. Lampedusa, insomma, è poesia allo stato

puro, sentimento, passione, emozioni che si condensano

e cristallizzano. Parole che non bastano a descriverla real-

mente: per comprenderla a fondo, bisogna viverla.

Viaggi Fortuna vi aspetta in centro a Forlì in Corso Garibaldi

42, o nella comoda filiale in Via Edison 1 nella

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persone che viaggiano.

Page 43: Forlì IN Magazine

Lampedusa raccontata attraverso tre esperienze

di vacanza. Un’isola da scoprire in tanti modi

diversi, ma che regala sempre nuove emozioni.

“Lampedusa è bellissima soprat-tutto nei periodi di media e bas-sa stagione. In tali periodi si ha la possibilità di gustare meglio odori e colori dell’isola.” Così ci spiega MarcelloTassinari, direttore ge-nerale del Gruppo Aeffe, faentino d’origine, forlivese “per amore”, che abbiamo incontrato per far-ci raccontare la sua esperienza sull’isola. Il manager, insieme alla compagna MartaCastellucci, tito-lare a Forlì delle boutique Greg e Simona Delle Rose, continua dan-do alcuni consigli su come vivere al meglio la vacanza: “Abbiamo af-fittato una Citroen mehari, in uno dei tanti rent a car, per muoverci liberamente e scoprire le più belle cale dell’isola: Cala creta, Cala pul-cino e ovviamente, l’Isola dei co-nigli.” La coppia consiglia anche, come gita di un giorno, l’affitto di un gommone per circumnavigare l’isola ammirando la parte caratte-rizzata da alte scogliere che sorgo-no direttamente dal mare. “Ottimi

anche i ristoranti”, concludono. Anche RitaGaravini si è innamora-ta di Lampedusa, che ha scoperto lo scorso anno, in compagnia del suo fedelissimo cane, Argo! Ma l’agente scelto della Polizia Muni-cipale di Dovadola ha già deciso che non si perderà le spiagge bian-che dell’isola. “Non vedo l’ora di tornarci. I voli dal Ridolfi di Forlì sono davvero comodi!”VolisettimanalieffettuatidaWindJetognisabato, e dagli orari dav-vero comodi.Sipartealle9.10esiarrivaalle11, per godersi subito il sole mediterraneo. IldecolloperForlì,invece,partealle11.40eat-terraalle13.25. Un’opportunità che, di certo, non si farà sfuggire di nuovo anche AlessandroMichelon. L’ex giocato-re della Vem Sistemi ha trascorso una splendida vacanza a Lampedu-sa nel 2008, insieme alla compagna Giulia, passando una settimana di mare e relax che, confessa, non vede l’ora di rivivere. IN

testo Andrea Biondi

La “nostra” Isola

Dall’alto, Rita Garavini col suo cane Argo, Marcello Tassinari e Marta Castellucci, Alessandro Michelon insieme alla fidanzata Giulia.

IN Magazine | 41

Viaggiare | Forlivesi a… Lampedusa

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Tra gelaterie “storiche” e recenti aperture,

il gelato artigianale conquista sempre più

palati: in un mix fatto di materie prime, frutta di

stagione, yogurt e sapori sperimentali, tra Forlì e

Cesena ce n’è davvero per tutti i gusti.

È una delle cose più “guduriose” che si conoscano. Il gelato piace a tutti, grandi, piccini, uomini o donne. Un tempo piacere riservato solo all’estate, oggi non conosce stagioni. Col sole o con la neve, un buon cono si mangia sempre volen-tieri. E se fino a qualche anno fa la preferenza era per quello indu-striale, ora nascono come funghi le gelaterie artigianali, quelle cioè che lo preparano fresco ogni gior-no, con materie prime selezionate,

magari con produzione “a vista” per maggiore trasparenza. Il pro-cesso di lavorazione ne determina le caratteristiche di corpo e strut-tura oggettivamente valutabili. Il gusto, invece, dipende dal “palato” di ciascuno. C’è chi lo preferisce alla crema, chi alla frutta, chi nel cono, chi nella coppetta, chi “in purezza”, chi invece arricchito da glasse, mandorlati, praline, ama-rene.Nato in Sicilia nel IX secolo per

testo Mariavittoria Andrini e Paola Franciafoto Giorgio Sabatini e Gianmaria Zanotti

Un fresco Piacere

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Gustare | Gelato e dintorni

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merito degli Arabi che crearono la prima granita con la neve abbondante dell’Etna e delle Madonie, miele, sosti-tuito poi dalla canna da zucchero, mandorle, agrumi e frutta. Ma fu al matrimonio di Caterina de’ Medici che fu servito il primo gelato come lo conosciamo noi, a base di panna, zabaione e frutta.Da allora molta strada è stata fatta e il gelato ha varcato ogni frontiera.Anche a Forlì ognuno ha la propria gelateria di riferi-mento, dalle storiche CremCaramel di viale Bolognesi 38, DeFanti in viale Risorgimento 235, alle nuove come LeFragole in via Decio Raggi 21/A o l’ultima nata, Aquo-lina, in corso della Repubblica 163, proprio di fronte al Mega. Stefano Grosso, il titolare, è un ex informatore scientifico che, dopo 25 anni di onorato lavoro con medici e farmaci, ha deciso di seguire la propria passione: fare un gelato “come Dio comanda”, soprattutto nel rispetto di ingredienti di primissima qualità e di una lavorazione rigorosamente tradizionale. Pochi i gusti proprio per fedeltà a questa filosofia. Fra le specialità: mascarpone con pinoli caramellati, crema croccante con nocciole pra-linate e un retrogusto allo Strega e gli “stecchi”, simili al

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Page 46: Forlì IN Magazine

ghiacciolo, a base di frutta fresca.Chi invece ha sposato la frutta al gelato è Fabio Pezzi, patron de LeVele in viale Italia 30, tappa quasi obbligata, specie a mezzogiorno, per chi pranza fuori casa ma vuo-le mantenersi “leggero”. Ciotole di frutta esotica o del territorio tagliata fresca ogni mattina, ma-cedonie colorate d’ogni genere ab-binate al gusto di gelato preferito scegliendo fra yogurt, tradiziona-le, alla soia o al riso - adatti a tutti coloro che soffrono di intolleranze alimentari o ai celiaci -, sostituisco-no degnamente un buon piatto di tagliatelle.Gianluca Mondardini, invece, della gelateria PuroBio di viale Vittorio

Veneto 24, garantisce ingredienti rigorosamente provenienti da col-tivazioni biologiche. Una ricerca divenuta maniacale anche in virtù del fatto che l’offerta di prodotti bio si è notevolmente allargata e offre una scelta maggiore. Negli

anni le specialità sono cresciute e a Giulio e Bianca, si è aggiunta Gre-ta (i nomi dei figli) e poi Bonci, in onore della nuovasedediCesena, Corso Garibaldi 47/A, proprio di fronte allo storico teatro. L’ultima creazione è Veleno, cioccolato mol-to amaro in una base di riso. Tutte le materie prime utilizzate nelle ge-laterie sono in esposizione in una vetrina della sede di Cesena, a te-stimoniare l’assoluta trasparenza.A Cesena, poi, si contendono la palma di miglior gelateria anche TuttoGelato in via IX Febbraio 30 e laCremeria in viale della Repub-blica 159, davanti all’Hotel Casali. La “fila” è garantita in entrambe, come la qualità. È solo una que-stione di palato personale. Pochi gusti, quasi basici ma molto cura-ti alla gelateria 2Borghi diTerradelSole. Ma una coppa di Terra del Sol, gustata nella bellissima piazza cinquecentesca ha il sapore della storia. Un’armonia che fa bene all’anima. IN

A fianco, Gianluca Mondardini di Puro Bio e Stefano Grosso di Aquolina. In apertura, Fabio Pezzi de Le Vele insieme a una sua collaboratrice e Maurizio Barbieri con Giuliano Valeriani, titolari della gelateria 2 Borghi, nella piazza di Terra del Sole.

Numeri e valori di un vero “alimento”

Il gelato artigianale è considerato, secondo gli studi dell’Università di Milano, alimento equilibrato e bilanciato per l’ottima proporzione fra proteine, carboidrati/zuccheri e grassi. Può sostituire un pasto o una merenda, per adulti e bambini. 100 grammi alla crema contengono 220 Kcal, alla frutta solo 100, mentre una comune merendina oscilla da 350 a 460. I dati ufficiali della Camera di Commercio danno il mercato del gelato e della pasticceria, nella provincia di Forlì-Cesena, in netta crescita. I 74 esercizi del 2005 (16 Forlì, 20 Cesena, 16 Cesenatico e gli altri sparsi in provincia) sono diventati 121 nel 2009 (28 Forlì, 29 Cesena, 23 Cesenatico e gli altri sparsi in provincia).

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Passato e presente si incontrano con eleganza

in questa casa dalla doppia anima: un attico

in stile fusion, in cui forme morbide e lineari si sposano dolcemente.

Per questa nuova meta del nostro viaggio nelle più belle case di For-lì e dintorni, ci vengono aperte le porte di unatticopostoinzonacentrale, un attico che sovrasta la città, dalle cui finestre lo sguardo riesce a spaziare dalle colline fino al mare.Sito in un palazzocostruitointornoaglianni’60, inizialmente studiato e modellato secondo i principi e i moduli razionali e lineari del pe-riodo, secondo cui i vari ambienti venivano suddivisi e collegati tra

loro esclusivamente da un corrido-io centrale, ha trovato recentemen-te, grazie alla capacità dell’interior designer Giovanna Giuseppucci di Ravenna, una nuova dimensione, una nuova armonia attraverso la creazione di un open space per la zona living, accogliente e caldo, ove gusto retrò e moderno si sposano.Nonostante l’eliminazione dell’ori-ginario vano corridoio, i vari am-bienti della zona giorno trovano una loro precisa collocazione, e, soprattutto, garantiscono ugual-

testo Annalisa Balzoni - foto Giorgio Sabatini

L’atticoRivisitato

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Abitare | Sopra la città

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mente la privacy, raggiunta non attraverso elementi di chiusura, ma solamente grazie a magistrali accorgimenti progettuali. Ne è un esempio la zonapranzo, sapiente-mente isolata dalla zona cucina attraverso la creazione di un vano ad uso ripostiglio, posizionato centralmen-te, funzionale per la vivibilità dell’appartamento e che passa inosservato all’occhio del visitatore, grazie agli accorgimenti e alle scelte progettuali utilizzate. Infatti, tale vano fungedaelementodivisoriotrazonapranzoecucina, vi si accede attraverso una porta a libro, dalla parte della cucina, sprovvista di cornici, onde evitare di interrompere la continuità della parete. Le pareti che delimitano questo locale servizio sono decorate da cornici dal gusto finemente retrò, così come, del resto,

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tutte le pareti della zona giorno.Opposta alla zona pranzo trovia-mo la cucina, arredata con un uni-cobloccocolorbianco, prodotta da Acheo (fornita da Biagetti Arreda-menti di Ravenna), con elettrodo-mestici a scomparsa.Tutta la zona giorno è arredata con gusto, dove passatoemoder-no trovanoun connubio felice. Il piccolo tavolo di fine Ottocento in arte povera, appartenente da generazioni ai proprietari, si spo-sa elegantemente con le quattro sedie “Victoria Ghost” di Kartell in policarbonato (fornite sempre da Biagetti), così come il tavolo da pranzo prodotto da Cappellini, modello “Fronzoni 64”, con le pol-troncine rivestite.Uguale sensazione si avverte os-servando il comò, dei primi anni dell’Ottocento, posto di fronte alla linearità della libreria “Homework”

prodotta da Porro, e al tavolino “Tu-lip low” da coffee disegnato dall’ar-chitetto Eero Saarinen per Knoll.È stato così creato un ambiente classico e moderno, con qualcheinfluenzaorientale, quest’ultima rappresentata dalla bella tela ap-pesa alla parete della zona pranzo di Sara Guberti di Ravenna, e dal piccolo angolo ricavato nella sala con due sedie in stile coloniale; tutto è riscaldato dai punti luce in stile, appositamente scelti in cri-stallo, dalle cornici alle pareti, ma soprattutto dalla pavimentazione, costituita da un bellissimo listone in rovere trattato ad olio (fornito da Salaroli di Forlì).Lalucenaturalefiltraattraversolegrandi finestre, abbracciando tutta la zona living e risaltandone i particolari. Accediamo alla zona notte attraverso una porta con cor-nici in stile fine Ottocento (pro-

dotta dalla falegnameria Sbaragli di Forlì). Tale zona risulta pretta-mente moderna; dal colore bian-co delle pareti della zona giorno, ci imbattiamo nel blue avio della camera da letto padronale, qui il colore funge da elemento focale e da cornice al letto, disegnato per Cassina da Philippe Starck, posto centralmente alla stanza, dando all’occhio del visitatore una sensa-zione di relax.Sapientemente studiata dietro alla testata del letto, unapiccolazonastudio che si collega con la libre-ria posta all’ingresso della camera stessa; alle spalle di questa zona studio, immersa nel blue della pa-rete, troviamo la porta del servizio privato. La zona relax principale è priva di rivestimento, resa ele-gante e raffinata dalla scelta delle rubinetterie e dei sanitari forniti da Idrozeta di Forlì. IN

A fianco, la zona pranzo, divisa dalla cucina grazie a un vano centrale. Sotto, scorcio della cucina e del living con il tavolo di fine ‘800 mixato alle “Victoria Ghost” di Kartell. In apertura, la sala principale caratterizzata dal comò che aggiunge un tocco classico all’ambiente.

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Incontriamo Luigi e Carlo gorza, titolari dell’azienda forlivese gorza attilio Legnami che da oltre ottant’anni opera nella lavora-zione del legno ed è altamente specializzata nella lavorazione di latifoglie, con cui vengono rifornite le più importanti imprese utilzzatrici di legno al mondo, e che, da al-cuni anni, produce direttamente una linea di pavimenti BIO .Qual è la filosofia che sta dietro ai vostri pavimenti?Uomo, salute e ambiente sono la nostra mission. Uomo perché tutte le nostre lavorazioni sono svolte al 100% in Italia nel pie-no rispetto dello statuto dei lavoratori ed in regime di massima sicurezza per gli operatori; salute perché i nostri prodotti sono sempre trattati con oli cere o vernici naturali che, lasciando il poro aperto, permettono al pavimento di respirare e vive-re con noi e alla casa di essere più salubre; ambiente perché per un corretto sfruttamento dell’ambiente i nostri pavimenti utilizzano latifoglie europee FSC. Gli oli, le vernici e le cere sono tutte rigorosamente assenti di VOC e clorofluorocarburi, mentre l’enrgia elettrica è fornita da EGL e proviene tutta da fonti energetiche rinnovabili.Qualche esempio dei vostri prodotti?Abbiamo tre diverse linee di pavimenti, a seconda delle ne-

cessità e del gusto del cliente: Viwood è un prefinito 100% italiano su due o tre strati con larghezze e lunghezze differenti, Valori solidi è un prefinito in massello di grandi dimensioni,

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Quattro atlete forlivesi della Sezione Ginnastica

dell’Edera, parteciparono alle Olimpiadi del 1960

a Roma. Erano allenate da Marcello Fiumana. Ripercorriamo la loro

storia sportiva.

Risale al 1884 la costituzione, per merito di un gruppo di appassio-nati, del primo sodalizio forlivese votato ad avvicinare i giovani allo “sport ginnastico”. Il gruppo spor-tivo cittadino prese il nome di “Ro-manellodaForlì”. La nuova società si fece subito valere, riportando no-tevoli successi in alcune gare regio-nali e suscitando passione nell’am-biente cittadino. Dopo i primi entusiasmi l’attività s’interruppe bruscamente per mancanza di fon-di. La pausa fu breve: già nel 1889 gli stessi dirigenti ricostituirono un nuovo sodalizio, SocietàGinnasticaForlì“FortieLiberi”, dal 1901 affi-liato alla Federazione Ginnastica d’Italia. La sede dell’attività era la palestra di via Campo Ustrino. Iniziò così una storia che perdura tutt’oggi, ricca di risultati di presti-

gio e grandi difficoltà, ma che ha visto crescere anche nuove realtà. Una di queste, cinquant’anni fa, ha scritto una delle pagine più belle di questo magnifico sport: stiamo parlando della SezioneGinnasticadellaPolisportivaEdera allenata daMarcelloFiumana, che portò alle OlimpiadidiRoma ben quat-troginnaste: Miranda e Rossella Cicognani, Gabriella Santarelli e Wanda Soprani, tutte per anni ai vertici nazionali della disciplina con risultati straordinari.MirandaCicognaniha preso parte a ben tre Olimpiadi: Helsinki 1952, Melbourne 1956 e Roma 1960. Ha partecipato anche a tre edizioni del campionato mondiale (Roma 1954, Mosca 1958 e Praga 1962) e a due campionati europei: Bucarest 1957 e Cracovia 1959. È stata capa-

ce di conquistare ben quattro titoli italiani assoluti fra il 1956 e il 1962, diciassette italiani di specializzazio-ne e quattordici presenze in nazio-nale. La sorella RossellaCicognani ne ha seguito le orme gareggian-do alle Olimpiadi di Melbourne e Roma, ai campionati mondiali di Mosca e Praga e ai Campiona-ti d’Europa di Cracovia. Ha con-quistato tre titoli italiani assoluti, succedendo a Miranda dal 1959 al 1961. Ha primeggiato, inoltre, in otto gare per l’assegnazione del ti-tolo italiano di specialità e totaliz-zato dodici presenze in nazionale.Miranda e Rossella furono ai ver-tici della ginnastica femminile del tempo assieme ad altre due forli-vesi: GabriellaSantarelli e WandaSoprani. La prima fece parte delle spedizioni olimpiche di Melbourne

testo Gabriele Zelli

Ginnaste da Leggenda

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Ricordare | Olimpioniche 1960

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e Roma e partecipò ai Campionati Mondiali del 1954 che si svolsero nella capitale, vestendo per sei vol-te la maglia azzurra. Wanda Sopra-ni difese, invece, i colori nazionali a Roma nel 1960, vantando anche nel suo curriculum un titolo italia-no juniores e quattro presenze in nazionale.Da sottolineare, quindi, che alle Olimpiadi di Roma, giusto cin-quant’anni fa, ben quattro gin-naste azzurre su cinque venivano

dall’Edera Forlì, a quell’epoca affidata all’istruttore MarcelloFiumana. È stato uno degli arte-fici della celebre scuola forlivese di ginnastica, prima come atleta e poi allenando, arrivando a sco-prire grandi campioni in campo maschile e femminile. Viveva in un appartamento di viale Bolognesi: in una cameretta con le pareti tappezzate di foto, riconoscimenti del CONI e delle Federazioni in-sieme a ritagli di giornale, aveva raccolto anche tutti i trofei vinti come atleta. Di recente, chi scrive ha potuto visitare quel luogo poco prima che fosse smobilitato, accol-to dai figli desiderosi di lasciare le testimonianze del padre al MuseocittadinodellaGinnastica che sta per sorgere nel complesso ex Gil di Viale della Libertà. Mi ha attratto una foto in cui si riconoscono cin-que giovanissimi atleti: oltre a Fiu-mana, Jano Ravaioli, BrunoGrandi (ora Presidente della Federazione Internazionale di Ginnastica), Vittorio Sampieri (Olimpionico

a Helsinki) e Mario Smeraldi. Lo stesso Fiumana, in un’intervista del 1977, disse: “Quegli atleti suda-vano in palestra dalla mattina alla sera, perché la ginnastica richiede un allenamento continuo. Ci alle-navamo nella palestra di Campo Ustrino, che allora (subito dopo la guerra, ndr) non aveva nemmeno i vetri alle finestre. Con la passione di quegli anni erano tutte picco-lezze. Abbiamo ricostruito tutto e abbiamo raggiunto in poco tempo quei risultati che tutti sanno. Nel ’54 iniziai ad allenare la sezio-ne femminile. Anche in questo campo ebbi nu-merose soddisfazioni. Se non aves-si avuto il lavoro e una famiglia da mantenere, sarei certamente dive-nuto l’istruttore della nazionale femminile italiana. Sono ricordi, badi bene, non rimpianti.” Rim-pianti no, maènecessarioraccon-tareemantenerevivalastoriadiquestiatletichehannoinnalzatoatuttiilivelliunadisciplinasportivadicosìgrandefascino. IN

In alto, Miranda Cicognani impegnata alla trave. A fianco, Gabriella Santarelli. In apertura, le quattro atlete (oltre a

Miranda e alla Santarelli, Wanda Soprani e Rosella Cicognani) con il loro allenatore

Marcello Fiumana (foto tratte da Il Politecnico dello Sport, Vespignani editore).

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Cesena si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere: mai prima d’ora, nonostante la popo-larità di San Giovanni e la quanti-tà di opere a lui dedicate, era stata allestita una vasta rassegna icono-grafica sul tema del Battista. LaCroce,latestaeilpiatto-StoriediSanGiovanniBattista, a cura dell’As-sessorato comunale alla Cultura, è allestita dal 12 giugno al 24 ottobre allaGalleriaComunaled’Arte e nel-

laSalaLigneadellaBibliotecaMa-latestiana. L’esposizione raccoglie una sessantina di preziosi dipinti del ’600, di pittori per lo più italiani o stranieri operanti in Italia, pro-venienti dallaCollezioneKoelliker. Capolavori da Ribera a Lanfranco, da Caroselli a Pietro da Cortona, più altri fiamminghi e caravagge-schi, per un periodo compreso tra XVI e XVIII secolo e che rende conto delle varianti tematiche, del-le alte qualità e delle più suggestive interpretazioni artistiche. Nell’imponente raccolta privata di dipinti messa insieme da Luigi Ko-elliker a Milano si ritrova una anto-logia iconografica del Battista. Sele-zionare una mostra dedicata a San Giovanni si è svolto come un gioco di scatole cinesi, cercando di far emergere due specifiche collezioni entro lo sterminato fondo di qua-dri posseduti da Luigi Koelliker. La scelta di Cesena non è casuale dal momento che San Giovanni Batti-sta è il patrono della città dal 1682. La mostra si divide in due distin-te sezioni. NellaGalleriaComunaled’Artesonoesposti idipinti,circatrenta, che raccontano tutta la vita di San Giovanni attraverso i suoi episodi cruciali, dalla gestazione nel grembo di Elisabetta e l’in-fanzia domestica, fino al precoce eremitaggio e le prediche alle folle, arrivando al momento cruciale del battesimo di Cristo. Tele che rico-prono un periodo che va da fine

’500 a tutto il ’600: rappresentano la Sacra Famiglia, dove la Madon-na ed Elisabetta sono ritratte in un incontro affettuoso insieme a Gesù Bambino e San Giovannino; altre illustrano l’adolescenza del Battista e il suo precoce eremitaggio.Alla Malatestiana è invece allestita una singolare wunderkammer che incastona, entro gli armadi della Sala Lignea, 32telecheraffiguranolatestamozzatadelBattistapostasulpiatto, poggiate su di un piano come fossero nature morte, che in-sieme formano una lamentazione di straordinaria eloquenza. Una sorta di requiem, coro funebre di forte impatto visivo ed eccezionale potenza espressiva, destinato a se-gnare il visitatore che percorre la sala. www.cesenacultura.itIN

testo Sabrina Marin

Cesena e San Giovanni

Fiori nel Novecento

Continua fino al 31 luglio Fiori del Novecento nella Pinacoteca Civica di Forlì. Presenze e Riscoperte. Il percorso della mostra è allestito nelle grandi sale di Corso della Repubblica, nel settecentesco palazzo progettato da Giuseppe Merenda. La Pinacoteca Civica fu costituita nel 1838 per dare organicità e dignità istituzionale all’insieme di opere rimaste al Comune dopo le soppressioni napoleoniche o pervenute in seguito al rifacimento di edifici pubblici e ad importanti donazioni da parte di antiche famiglie nobili forlivesi e da privati. www.comune.forli.fc.it/cultura

Michele Desubleo, San Giovanni Battista, 1640 ca, Collezione Koelliker.

Visitare | La Croce, la testa e il piatto

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11 milioni di italiani sanzionati per una perdita complessiva di ol-tre 58 milioni di punti. Dati che rispecchiano la condotta degli automobilisti del Belpaese a sette anni dall’entrata in vigore della riforma del codice della strada vo-luta dall’allora Ministro Pietro Lu-nardi. La maggioranza degli utenti della strada ancora non conosce i meccanismi che disciplinano la patente a punti, un sistema a trat-ti copernicano e solo apparente-mente cervellotico. MarioRossi in Lapatenteapunti(Foschi) prende per mano l’automobilista, dando risposta ai mille quesiti di ordina-ria e straordinaria quotidianità.Un professionista versatile, quasi onnisciente. Nell’ottica vitruviana l’architetto doveva essere deposi-tario di ogni nozione scientifica, dalla geometria alla matematica, dalla medicina all’acustica, dalla legge alla teologia passando per astronomia e meteorologia. Una fi-gura di sommo prestigio culturale e sociale. Sulle orme dello scrittore latino, sia pure in un’ottica più mo-derna e pragmatica, l’accademico cesenate GiordanoConti dà vita a Lamateriadell’architettura (Foschi) che, come si legge nell’introduzio-ne, “intende offrire a tutti coloro che si avvicinano al settore delle costruzioni le chiavi indispensa-bili per entrare nel mondo affa-scinante dei materiali che hanno attraversato la storia dell’uomo”.

Valente architetto e appassiona-to bibliofilo, GianfrancoBrusi dà fondo a tutta la sua curiositas di fronte all’inattesa epifania di un disegno, di autore e provenienza ignoti. Una traccia che permette di avanzare nuove ipotesi sullo svilup-po storico del Palazzo comunale di Forlì. Tema ampiamente svisce-rato, oggi riletto alla luce di un ri-trovamento improvviso e foriero di nuove valutazioni, innumerevoli implicazioni. IlPalazzoComunalediForlì.Daunanticodisegnonotedistoriaediimmaginiscomparse (Il Ponte Vecchio) coniuga armo-niosamente “il fascino della ricerca storica, il gusto della rappresenta-zione grafica, l’intelligenza delle deduzioni e delle… interpretazio-ni”, impreziosito da elaborazioni grafiche, spesso a colori. Sullo sfondo, la storia della città di Saffi.ElioedElisabettaCaruso, padre e fi-

glia accomunati dalla passione per la storia antica, tornano in libre-ria con un volume prezioso. Una miniera d’informazioni emerse dall’indagine nelle pieghe più na-scoste del comune, a lungo capitale della Romagna Toscana. Ne Ilpa-trimonioartistico,storico,architet-tonicoeambientalediCastrocaro,TerradelSoleePieveSalutare (Il Ponte Vecchio) troviamo curiosità sconosciute, persino agli indigeni. “Abbiamo scritto quest’opera ani-mati da una duplice motivazione. In primis, far conoscere al maggior numero di persone i tantissimi te-sori del nostro territorio. Beni di cui siamo orgogliosi custodi. Quin-di il desiderio di tutelare tale patri-monio affinché in futuro i nostri figli e nipoti possano trarne quei benefici economici e spirituali che contribuiranno a migliorare la qualità della loro vita”. IN

testo Francesca Miccoli

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Leggere | Novità in libreria

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