Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

180
Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio Antonio Bonetti Nota 10/2016 - Ottobre 2016 F4R Lab www.bonetti4reforms.com

Transcript of Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Page 1: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento

per gli Enti Locali del Lazio

Antonio Bonetti

Nota 10/2016 - Ottobre 2016

F4R Labwww.bonetti4reforms.com

Page 2: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

OBIETTIVI E LIMITI DELLA NOTA

Obiettivi:� presentare in termini generali i Fondi europei (“diretti” e “a gestione concorrente”)potenzialmente più utili per gli Enti Locali (EE.LL.),� proporre un focus tematico su priorità di intervento e Programmi che risultano maggiormentefunzionali alle riforme della PA (con particolare riguardo a “riforma Delrio” e “riforma Madia”),� presentare alcuni innovativi modelli di finanziamento per gli Enti Locali, segnatamente iSocial Impact Bond, il crowdfunding civico e il fundraising per la PA.

Antonio Bonetti

N.B. La Nota è stata chiusa il 30 ottobre 2016

Limiti:� non riporta una dettagliata presentazione di tutti i Fondi/programmi potenzialmente utili perEnti Locali ed apparati centrali e decentrati della PA,� non vengono approfondite le analisi inerenti la struttura e il budget dei PO regionali (inparticolare vengono trascurati i POR FSE).

Page 3: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

SEZIONI DELLA NOTA

Sezione 1. Le ragioni del focus sui fondi europei per gli Enti LocaliSezione 2. La ricerca dei finanziamenti più adatti per gli Enti LocaliSezione 3. Politiche europee e Fondi SIESezione 4. Priorità “agenda urbana” e fondi per le “smart cities”Sezione 5. Struttura e importanza dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europeadei Fondi SIE

Antonio Bonetti

dei Fondi SIESezione 6. Nuovi modelli di finanziamento della PA

Allegato I - Riforme e opportunità di finanziamento per gli Enti LocaliAllegato II - Alcuni fondi a gestione diretta utili per gli Enti LocaliAllegato III - La struttura del POR FESR LazioAllegato IV - INTERREG EUROPEAllegato V - Gli interventi del PSR Lazio più adatti per gli Enti LocaliAllegato VI - Appalti pubblici, clausole payment-for-results e Social Impact Bond

Page 4: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Sezione 1. LE RAGIONI DEL FOCUS SUI FONDI EUROPEI PER GLI ENTI LOCALI

La Nota muove da alcune riflessioni sui seguenti aspetti:

� i vincoli di stabilità (interni ed “europei”) impongono a tutti gli Enti Locali (EE.LL.) di valorizzare meglio lafinanza pubblica aggiuntiva resa disponibile dai Fondi dell’UE;� gli EE.LL. sono quelli che sono stati maggiormente penalizzati dalla riduzione della spesa pubblica per

1.1. Premesse della Nota

Antonio Bonetti

� gli EE.LL. sono quelli che sono stati maggiormente penalizzati dalla riduzione della spesa pubblica perinvestimenti e, quindi, sono quelli che maggiormente dovrebbero fare una riflessione sulla necessità di dotarsidi un “approccio strategico” ai finanziamenti europei. Sono, infatti, molteplici i canali di finanziamento che livedono fra i possibili destinatari di tali fondi. Questo significa, quindi, che non solo le opportunità ci sono, masono anche possibili molteplici sinergie fra le linee di finanziamento;� per gli EE.LL. si pone anche la esigenza di sperimentare nuove forme di finanziamento di alcuni tipi diinterventi che, per vari motivi, possano prestarsi a tradurre il senso civico degli individui in donazioni o inlavoro volontario al servizio della collettività. Esempi virtuosi di donazioni liberali e di crowdfunding “civico”per opere di pubblica utilità, per la ricerca pubblica, per certi servizi socio-assistenziali e per la tutela dellacultura, fortunatamente, si vanno moltiplicando anche nel nostro Paese.

Page 5: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

La Nota si propone specificamente di:� diffondere, ampliare e migliorare la conoscenza dei principali strumenti di finanziamento dell’UE,focalizzando l’attenzione soprattutto sui fondi dell’UE potenzialmente più utili per gli EE.LL.;� migliorare la conoscenza dei molteplici canali informativi sui finanziamenti diretti della UE, in modo daaccedere in seguito più facilmente all’informazione rilevante e da formulare proposte progettuali più adatte

1.2. Obiettivi specifici della Nota

Antonio Bonetti

accedere in seguito più facilmente all’informazione rilevante e da formulare proposte progettuali più adattea ciascun tipo di strumento finanziario;� sensibilizzare gli Enti Locali sull’importanza della lobbying a livello europeo e del networkinginternazionale;� diffondere la conoscenza di nuovi modelli di funding delle politiche pubbliche informati alle pratiche in usonella raccolta fondi da privati.

Vanno tenute ben presenti le seguenti criticità: (i) i finanziamenti europei non sono cosìabbondanti (il bilancio dell’UE si aggira su circa l’1% del PIL dell’UE); (ii) l’accesso atali finanziamenti – specialmente nel caso di quelli “a gestione diretta” – è costoso e,non ultimo, rischioso. Ecco che di conseguenza, anche per gli Enti Locali si impone lanecessità di adottare un approccio strategico ai fondi dell’UE che, in primo luogo, siafunzionale alla ricerca di varie sinergie fra i diversi strumenti di finanziamento.

Page 6: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.3. Fondi SIE ed Enti Locali (I)

Nella nuova programmazione dei Fondi Strutturali e per l’Investimento Europeo (Fondi SIE), gli Enti Locali hannominori opportunità e maggiori responsabilità. Questa esplicita posizione si attaglia soprattutto ai Fondi Strutturali(FESR e FSE), mentre appare sostanzialmente invariato il novero delle opportunità legate all’attuazione deiProgrammi di Sviluppo Rurale regionali cofinanziati dal FEASR.Se si guarda, in particolare, agli Obiettivi Tematici 1 e 3 dei Fondi SIE 2014-2020 è indubitabile che i principali

Antonio Bonetti

destinatari degli interventi saranno gli operatori del settore della ricerca e del sistema produttivo. Gli Enti Locali(EE.LL.), invece, avranno maggiori opportunità in relazione agli Obiettivi Tematici 2, 4, 5 e 6.A parere di chi scrive, quindi, i giudizi che talvolta si leggono sulle maggiori opportunità nella nuovaprogrammazione per gli EE.LL. appaiono quantomeno affrettati. Inoltre, non va dimenticato che tali opportunitàrischiano di restare lettera morta per le difficoltà dei Comuni di garantire la quota di cofinanziamento dei progetti e,al tempo stesso, ottemperare al vincolo di stabilità interno.

Va anche aggiunto, tuttavia, che è assolutamente giunto il tempo in cui gli Enti Locali guardino con più interesse ecoraggio alle opportunità dischiuse dai finanziamenti “diretti” dell’UE, specialmente laddove ci siano linee difinanziamento specificamente dedicate come nel caso di Europa per i Cittadini.

Page 7: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.4. Fondi SIE ed Enti Locali (II)

Ciò che è innegabile è che sono aumentate/aumenteranno le responsabilità degli EE.LL. in relazioneall’obiettivo di un efficace uso dei Fondi SIE 2014-2020, quantunque sia evidente una tendenza alla“ricentralizzazione” per quanto concerne la programmazione degli interventi.Questa considerazione muove in primo luogo dall’ulteriore revisione del sistema istituzionale italiano, conuna più forte deverticalizzazione verso il basso – a livello di Comuni e di Unione dei Comuni – diuna più forte deverticalizzazione verso il basso – a livello di Comuni e di Unione dei Comuni – diresponsabilità di governo e di gestione della finanza pubblica, comportata dallo svuotamento di poteri delleProvince (a seguito della “riforma Delrio” ex L. 56/2014).In merito, va anche aggiunto che in Italia la nuova programmazione dei Fondi SIE è fortemente indirizzata,inter alia, proprio all’obiettivo di migliorare il rapporto fra PA e cittadini e di aumentare l’efficienza deiservizi pubblici.Lo schema riportato nella slide che segue ha proprio la funzione di evidenziare come sia la “riforma Del io”dell’ordinamento istituzionale del Paese (L. 56/2014), sia la “riforma Madia” della PubblicaAmministrazione (L. 124/2015) possano costituire delle opportunità per gli Enti Locali (EE.LL.) anche intermini di finanza pubblica aggiuntiva (europea e nazionale) che possono intercettare per migliorare la loroefficienza e anche la qualità dei servizi erogati ai cittadini.

Antonio Bonetti

Page 8: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.5. Indicazioni su riforme istituzionali e amministrative e finanziamenti potenzialmente utili per attuarle

Riforma “Riforma “DelrioDelrio” e “riforma “Madia”” e “riforma “Madia”

PON Città Metropolitane

Su riforme, Fondi SIE , PON Governance e PON Inclusione sociale si veda anchel’Allegato IAntonio Bonetti

PON Città Metropolitane

PON Governance e Capacità Istituzionale

Iniziativa “ICT-enabled” Public Sector Innovation

Iniziative “Interreg Europe”, “Urbact” e “UrbanInnovative Actions”

Page 9: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.6. Fondi SIE, riforme e nuove responsabilità degli EE.LL.per valorizzare meglio i fondi dell’UE

� Gli EE.LL. dovranno saper passare da un ruolo passivo di mera reazione all’emanazione di avvisi pubblici difinanziamento di enti sovra-ordinati, a un ruolo propositivo di progetti innovativi sia nei contenuti sia nelle modalitàdi attuazione. E’ quello che ha saputo fare, nel Lazio, l’amministrazione comunale di Rieti con il progetto di recuperourbano Next Rieti, solo per citare una iniziativa innovativa orientata al paradigma delle “smart cities”, incentratasul recupero di un impianto industriale dismesso localizzato a Rieti. Questa iniziativa attesta, fra l’altro, quanto siaimportante coinvolgere la cittadinanza nei processi di rigenerazione urbana e/o nei processi di sviluppo locale ingenerale.� I decisori pubblici devono aprire non solo i processi decisionali alla partecipazione dei cittadini, ma anche i� I decisori pubblici devono aprire non solo i processi decisionali alla partecipazione dei cittadini, ma anche iprocessi di erogazione dei servizi, considerando i cittadini non come meri destinatari dei servizi, ma come “alleatistrategici” per la soluzione dei problemi collettivi (open government e civic engagement).� I decisori pubblici, inoltre, dovranno anche sperimentare nuove forme di partenariato pubblico privato che vadanooltre quelle che interessano, tradizionalmente, il settore delle opere pubbliche. L’esperienza dei Social Impact Bonds(SIBs) nei paesi anglosassoni – recentissima, essendo stata de facto avviata nel 2010 – dimostra chiaramente comeanche nel campo delle politiche sociali vadano ricercate nuove modalità di finanziamento dell’intervento pubblico.� Soprattutto i Comuni, nonostante gli stringenti vincoli del patto di stabilità interno, dovranno investire nellecompetenze dei funzionari e dei tecnici comunali, in quanto ancora oggi, soprattutto a livello decentrato, si ravvisanonotevoli margini di miglioramento nella gestione dei fondi europei e si riscontra una certa ritrosia a sperimentareforme innovative di gestione e di finanziamento dei servizi pubblici.

Antonio Bonetti

Page 10: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.7. Motivi del focus tematico sui fondi europei più utili per gli EE.LL. del Lazio

� La crisi della finanza pubblica colpisce soprattutto gli EE.LL. I dati dell’ISTAT, aggiornati al dicembre 2014,certificano che fra il 2004 e il 2013 gli investimenti pubblici locali hanno registrato una caduta verticale del26% (Fonte: Istat, Conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche)� La continua flessione degli investimenti pubblici locali, peraltro, comporta che, nella fase attuale, gli EntiLocali, siano quelli maggiormente sotto pressione, anche per la loro “prossimità” ai cittadini.� Gli Enti Locali, anche per la “prossimità” con i cittadini, sono anche quelli maggiormente pressatisull’esigenza di sperimentare nuove forme di cittadinanza attiva e di partecipazione dal basso.sull’esigenza di sperimentare nuove forme di cittadinanza attiva e di partecipazione dal basso.� I Comuni (e le Unioni dei Comuni), soprattutto nella fascia appenninica del Lazio – strutturalmente piùdebole – non partecipando a dei progetti di dimensione europea finanziati dai fondi “diretti”, si pregiudicanoanche la possibilità di accedere alle migliori pratiche nella soluzione dei problemi delle comunità e nellagestione amministrativa degli interventi.� Al tempo stesso, gli EE.LL. hanno, nella programmazione 2014-2020, diverse opportunità di intercettarefinanza pubblica aggiuntiva europea o legata all’attuazione di priorità di policy trasversali, quali appunto“smart cities”, digitalizzazione della PA, “riforma Delrio” e nuove funzioni di Comuni, Unioni di Comuni,Province e Città Metropolitane.� Gli Enti Locali nella programmazione in corso possono beneficiare ampiamente anche di diverse Misure eSottomisure dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali, cofinanziati dal FEASR.

Antonio Bonetti

Page 11: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.8. Maggiori criticità che penalizzano gli EE.LL. nell’accesso ai fondi dell’UE

1. A livello di intero Paese continuano a registrarsi criticità:� nella gestione dei Programmi di spesa dei Fondi SIE da parte della Pubblica Amministrazione, per cui ifinanziamenti, anche quelli destinati alla ricerca e all’innovazione, in genere, vengono liquidati con granderitardo rispetto all’assegnazione formale del contributo,� nell’accesso alle sovvenzioni dell’UE. Questo è dovuto soprattutto al fatto che, sovente, alcuni operatorifaticano a raccogliere le informazioni con congruo anticipo rispetto alla emanazione degli avvisi pubblici difinanziamento, in quanto ancora oggi non sono sufficientemente chiare le differenze di obiettivi e strumentifinanziamento, in quanto ancora oggi non sono sufficientemente chiare le differenze di obiettivi e strumentidei vari Fondi dell’UE, anche quelli gestiti a livello regionale e non sono ben noti i molteplici canali diaccesso alle informazioni. Nel caso dei finanziamenti diretti di Programmi quali Horizon 2020, LIFE,COSME e altri, inoltre, si aggiungono fattori quali la complessità ormai raggiunta da tali programmi diricerca e l’estremo livello di concorrenza nell’accesso a tali finanziamenti, potenzialmente disponibili per glioperatori di tutti gli Stati Membri,� nella corretta finalizzazione dei progetti sugli strumenti di finanziamento più adatti.2. I Comuni sono fortemente penalizzati nell’accesso ai fondi dell’UE dallo stesso vincolo del ‘patto distabilità’ per cui, sovente, sono costretti a rinunciare a proporre dei progetti per il finanziamento, in quantonon sarebbero poi in grado di impegnare risorse finanziarie a titolo di cofinanziamento

Antonio Bonetti

Page 12: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1.9. Cenni sulle principali opportunità di finanziamento per gli EE.LL.

Sono molteplici i canali di finanziamento dell’UE che annoverano gli EE.LL. fra i possibili destinatari.Questo significa, quindi, che non solo le opportunità ci sono, ma sono anche possibili molteplici sinergie fra lelinee di finanziamento. Concretamente significa che una volta formulato un progetto, mutatis mutandis, lostesso progetto può essere candidato a finanziamento su più linee di intervento dell’UE, sia dirette, sia gestite alivello decentrato da Stati Membri e Regioni (si pensi ai progetti di tutela ambientale: questi potrebbero esserefinanziati dai Programmi di Sviluppo Rurale regionali, dal Programma “a gestione diretta” LIFE e anche

Antonio Bonetti

finanziati dai Programmi di Sviluppo Rurale regionali, dal Programma “a gestione diretta” LIFE e anchedall’ambito tematico “bio-economia” del III Pilastro - “Societal Challenges” di Horizon 2020).Alcune opportunità specifiche per gli EE.LL. sono riconducibili alla priorità data nella programmazione 2014-2020 al tema “agenda urbana” che, concretamente, significa che vi deve essere una forte concentrazione degliinterventi dei Fondi Strutturali sulle città, in quanto da un lato “motore dello sviluppo” e, dall’altro, sede dispecifiche problematiche sociali e ambientali.

In Italia, come già detto, ulteriori opportunità per gli EE.LL. di valorizzare più canali di finanziamento sono daricondurre all’attuazione della “riforma Delrio” dell’ordinamento istituzionale del Paese (L. 56/2014) e della“riforma Madia” della Pubblica Amministrazione (L. 124/2015).

Page 13: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.1. La mappatura dei fondi europei per gli EE.LL.

Sezione 2. LA RICERCA DEI FINANZIAMENTI PIÙ ADATTI PER GLI ENTI LOCALI

La Nota rimarca l’importanza di un approccio strategico – e quindi programmato, costantemente gestito e nonestemporaneo - ai fondi europei per tutte le organizzazioni.Elementi cardine di questo approccio strategico ai finanziamenti europei sono senz’altro:� la mappatura dei fondi europei (si veda la Guida disponibile nella sezione Open Library/Guides del sito),

Antonio Bonetti

� la mappatura dei fondi europei (si veda la Guida disponibile nella sezione Open Library/Guides del sito),� la “matrice di finanziabilità “delle organizzazioni (la cui definizione è data nella Guida citata sopra).

L’autore è dell’avviso che ogni organizzazione dovrebbe sempre far precedere alla fase di ricerca (oculata eprogrammata per tempo) di avvisi di finanziamento e a quella di formulazione dei progetti, una fase di analisistrategica in cui si pongono le basi per capire meglio quali siano i fabbisogni finanziari dell’organizzazione chepotrebbero realmente essere realmente soddisfatti con i fondi europei, per stabilire quali siano quelli più adattie, non ultimo, per rivedere l’intera strategia di finanziamento dell’organizzazione, in modo da ricercare leadeguate sinergie fra fondi europei e altri strumenti di finanziamento.

Page 14: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.2. La mappatura dei fondi europei (I)

La “mappatura” dei fondi europei consiste semplicemente in una serie di “riclassificazioni” funzionali deivari strumenti di finanziamento dell’UE, riclassificazioni che consentono di capire meglio come questi abbianotutti una ben definita relazione con le politiche pubbliche dell’UE e, di riflesso, abbiano una puntualecollocazione nel complesso sistema di finanza pubblica dell’UE (*).

La mappatura dei fondi dell’UE, peraltro, è solo apparentemente una sorta di esercizio accademico. Infatti,così come la riclassificazione del bilancio civilistico di un’azienda commerciale è conditio sine qua non percosì come la riclassificazione del bilancio civilistico di un’azienda commerciale è conditio sine qua non percapirne a fondo stato di salute e prospettive di redditività futura, la “riclassificazione” dei vari finanziamentidell’UE è essenziale sia per delineare un approccio strategico ai fondi dell’UE davvero efficace, sia performulare proposte progettuali che possano corrispondere agli obiettivi di policy e ai criteri di selezione degliEnti finanziatori (Enti che possono andare dalle Direzioni Generali della Commissione Europea agliOrganismi Intermedi responsabili di parte degli interventi dei Programmi regionali).Infine non va trascurato il fatto che la “mappatura” dei fondi dell’UE, peraltro, impone anche di individuarecorrettamente i veri soggetti erogatori dei fondi (sovente si ascolta la frase “c’è un finanziamento europeo”,ma un conto trattare di un finanziamento gestito dalla Regione e un conto trattare di un finanziamento“diretto” della Commissione).

Antonio Bonetti

N.B. Per maggiori delucidazioni sia sulla mappatura dei fondi sia sulla matrice di finanziabilità delleorganizzazioni si veda la Nota 4/2016 “Approccio strategico ai fondi europei: il percorsoanalitico per la formulazione della matrice di finanziabilità delle organizzazioni”disponibile sulla sezione “Open Library” del sito.

Page 15: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.3. La mappatura dei fondi europei (II)

Le risorse finanziarie del bilancio dell’UE sono modeste (circa l’1% del RNL dell’UE), ma vi sono numerosiProgrammi/fondi.E’ facile, pertanto, non riuscire a cogliere il nesso logico fra politiche e strumenti di finanziamento (unelemento di estrema rilevanza per proporre progetti “pertinenti” e ben formulati).E’ opportuno, quindi, procedere a una “mappatura” dei fondi europei, sulla base di vari parametri:Tipologia dei fondi (modalità di erogazione dei fondi, indicate, anche nel regolamento finanziario, come “operazioni di spesa”);“operazioni di spesa”);Modalità di gestione (“metodo di esecuzione” del bilancio);Enti erogatori (enti preposti alla gestione);Ambito di policy (tipo di politiche pubbliche finanziate o settori economici di intervento);Soggetti beneficiari (coloro che riceveranno e gestiranno i fondi);Destinatari finali (‘gruppo target’).

L’approccio strategico ai fondi dell’UE richiede di capire bene il legame fra politiche dell’UE erelativi strumenti di finanziamento.Per questo si procede alla “mappatura” dei fondi dell’UE, che, peraltro, impone anche diindividuare correttamente i veri soggetti erogatori dei fondi.Questo implica, infine, un miglioramento dei processi di accesso alle informazioni rilevanti.Antonio Bonetti

Page 16: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Il Reg. (UE, Euratom) N. 966/2012 – il nuovo regolamento finanziario generale sulla gestionedel Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) e del bilancio annuale – indica quattro modalità dierogazione dei fondi dell’UE (quattro “operazioni di spesa” dell’UE):

2.4. La mappatura per tipologia di fondi (per “operazioni di spesa”)

• appalti pubblici (Titolo V del regolamento finanziario),• sovvenzioni (Titolo VI),• premi (Titolo VII, art. 138),• strumenti finanziari (Titolo VIII, artt. 139-140).

I Programmi “a gestione diretta” (Programmi “tematici”) e “agestione concorrente” (Programmi “territoriali”), una voltaapprovati, vengono attuati principalmente attraversoSovvenzioni (grants) e Appalti pubblici (public contracts).

Antonio Bonetti

Page 17: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.5. Programmi e fondi “a gestione concorrente”

Il Reg. (UE, Euratom) N. 966/2012 ha chiarito meglio quali sono le politiche e i Fondi “agestione concorrente”.

Tradizionalmente come Fondi “a gestione concorrente” venivano indicati i Fondi “a finalitàstrutturale” (Fondi Strutturali della politica di coesione, fondi per lo sviluppo rurale, fondi per lastrutturale” (Fondi Strutturali della politica di coesione, fondi per lo sviluppo rurale, fondi per lapesca), adesso definiti Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE).

Ora vengono inclusi fra i fondi “a gestione concorrente” anche:- gli interventi nel settore dell’immigrazione e della tutela dei richiedenti asilo;- altri interventi nel settore libertà, sicurezza e giustizia (art. 175 del regolamento finanziario) *.

Antonio Bonetti

* Questo è il motivo, ad esempio, per cui parte degli interventi del complessoFondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione (FAMI) è realizzatotramite Programmi Nazionali. Il Programma Nazionale FAMI è gestito dalMinistero dell’Interno e si può scaricare dal sito web di questo Ministero.

Page 18: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Politiche interne -Fondi

dell’UE

Programmi/fondi “tematici”

Strumenti finanziari

2.6. Politiche interne e sovvenzioni dell’UE a gestione diretta e “a gestione concorrente”

Fondi “a gestione diretta”

dell’UE“tematici”

Fondi SIE

Fondi “a gestione concorrente”

Sovvenzioni

Altri Fondi (FAMI, FEAD) e alcune linee di finanziamento

del I Pilastro della PACAntonio Bonetti

Page 19: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.7. Mappatura “settoriale” dei fondi

Tale mappatura fa riferimento ai settori di intervento dei vari fondi dell’UE. A seconda di comevengono individuati i settori, si può distinguere:

- una mappatura oggettiva basata sulla classificazione statistico-economica dei settori(Classificazione NACE-ATECO dei settori produttivi);

Antonio Bonetti

(Classificazione NACE-ATECO dei settori produttivi);- una mappatura soggettiva in cui la definizione del settore di interesse (e la conseguenteindividuazione delle linee di finanziamento più adatte) è stabilita autonomamente da analistidelle politiche europee, esperti di europrogettazione e dirigenti di organizzazioni privati e di Entidella PA.

N.B. Si preferisce parlare di mappatura “settoriale” e non “tematica” per non ingenerare confusione. Molto spesso, infatti, i Programmi“a gestione diretta” vengono anche indicati come Programmi “tematici” negli stessi documenti di lavoro della Commissione. Lamappatura “settoriale” qui presentata, invece, intende fare riferimento all’intero spettro dei finanziamenti europei.

Page 20: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.8. Mappatura dei fondi per ambiti di policy

Tale mappatura fa riferimento agli ambiti di intervento delle politiche pubbliche (politicheindustriali, politiche sanitarie, altro).

Questa mappatura è molto rilevante per:� definire un approccio strategico all’accesso ai fondi dell’UE,

Antonio Bonetti

� definire un approccio strategico all’accesso ai fondi dell’UE,� delineare la matrice di finanziabilità delle organizzazioni (sia essa un Ente locale, o unaimpresa commerciale o anche un ente non profit) e quella relativa al progetto,� organizzare meglio la stessa strategia di accesso alle informazioni realmente rilevanti (e anchele strategie di lobbying, in quanto servono anche quelle),� formulare i progetti in modo che siano coerenti con le politiche generali dell’UE.

N.B. Tale mappatura, inevitabilmente, tende a sovrapporsi a quella “settoriale”, ma essa si distingue in quanto si fa riferimento asettori di intervento (delle policies ) come indicati dal legislatore europeo.

Page 21: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.9. Politiche settoriali e fondi dell’UE “diretti” (I)

Politiche per la ricerca, la tutela della salute e

l’invecchiamento attivo

Horizon 2020 – Pilastro III Sfide sociali (Sfida 1 “Salute”) HealthIniziativa “Ambient Assisted Living” (*)

Politiche per la ricerca nel settore aereospaziale

Horizon 2020 – Pilastro II Leadership industriale (tema “Spazio”)Iniziativa “Copernicus”Iniziativa “Galileo”

Antonio Bonetti

* Tale Iniziativa nel corso del 2016 è stata ribattezzata “Active and Assisted Living”

Page 22: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.10. Politiche settoriali e fondi dell’UE “diretti” (II)

Politiche per la tutela dell’ambiente e la mobilità

sostenibile

LIFE (Sottoprogramma “Ambiente” e sottoprogramma “Clima/Adattamento al cambiamento climatico”)Meccanismo Unionale di Protezione CivileConnecting Europe Facility (CEF)

Politiche per l’educazione, l’apprendimento

permanente, la cultura e la cittadinanza europea

Erasmus PlusEuropa CreativaEuropa per i cittadini

Antonio Bonetti

Page 23: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.11. Politiche settoriali e fondi dell’UE “diretti” (III)

Politiche per la tutela dei diritti dei cittadini e la

giustizia

Fondo per la sicurezza internaFondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI)GiustiziaTutela dei ConsumatoriProgramma Diritti, Uguaglianza e CittadinanzaProgramma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza

Politiche per il sostegno di PMI e imprese “a vocazione

sociale” (*)

COSMEEaSI

Antonio Bonetti

(*) COSME ed EaSI sono programmi-quadro e, quindi, sono previsti piùambiti di intervento.Ambedue i Programmi prevedono un ampio ricorso agli “strumenti finanziari”per il sostegno a PMI e imprese “a vocazione sociale” .

Page 24: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Fondi pù adatti per gli Enti Locali (*)

Europa per i cittadiniLIFE (Sottoprogramma “Ambiente” e sottoprogramma “Clima/Adattamento al cambiamento climatico”)

2.12. Fondi dell’UE “diretti” più coerenti con missione e funzioni istituzionali degli EE.LL.

Altri fondiMeccanismo Unionale di Protezione CivileFondo Asilo, Migrazione e Integrazione – FAMI (*)Europa Creativa

Antonio Bonetti

(*) Sui Programmi Europa per i Cittadini, LIFE e FAMI si veda la breve presentazioneriportata nell’Allegato II

Page 25: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Occupabilità(inclusione lavorativa)

FSE OT 8

EaSI EURES

Fondo di Adeguamento alla Globalizzazione

Inclusione (e dignità) sociale

FSE OT 9

EaSI PROGRESS

Diritti, uguaglianza, cittadinanza

2.13. Mappatura dei fondi per l’inclusione e l’innovazione sociale

Lotta alla povertà estrema

FEAD

Azioni Trasversali

FSE OT 10

EaSI Microfinance FAMI

Salute 2014-2020

Principali fondi Principali fondi per l’inclusione per l’inclusione

socialesociale

Antonio Bonetti

Page 26: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

2.14. Mappatura per modalità di gestione dei fondi ed enti erogatori (I)

1Distinzione fra fondi “diretti” (“tematici”) e

fondi “a gestione concorrente”

Mappatura per modalità di gestione

del bilancio dell’UE

2

Mappatura per enti preposti alla gestione

(enti erogatori)

fondi “a gestione concorrente”

Rilevanza del sistema di Multi Level Governance dell’UE

(anche gli enti gestori si collocano su più livelli di governo, dalle

DG della Commissione agli OI)

Antonio Bonetti

Page 27: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

TIPOLOGIE DI FONDI ENTI DELEGATI ALLA GESTIONE

Fondi tematici (fondi diretti)

Fondi tematici a gestione centralizzata D.G. della CommissioneAgenzie esecutive

Fondi tematici a gestione decentrata Ministeri (Governo centrale)

2.15. Mappatura per modalità di gestione dei fondi ed enti erogatori (II)

Fondi tematici a gestione decentrata Ministeri (Governo centrale)Agenzie nazionali

Fondi a gestione concorrente

Fondi SIEMinisteri (Governo centrale)

RegioniOrganismi Intermedi (es. GAL)

Altri fondi a gestione concorrente Ministeri (Governo centrale)

Antonio Bonetti

Page 28: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Sezione 3. POLITICHE EUROPEE E FONDI SIE

Europe 2020 Politiche strutturali (Fondi SIE)Politiche strutturali (Fondi SIE)

Programmazione top-down e base normativa informata a obiettivi e flagship initiatives della strategia “Europe 2020”

3.1. Strategia “Europe 2020” e Fondi SIE

Antonio Bonetti

a obiettivi e flagship initiatives della strategia “Europe 2020”

Obiettivi delle politiche strutturali coerenti con quelli della strategia “Europe 2020” (Obiettivi Tematici dei Fondi SIE)

Concentrazione “tematica” e vincoli sull’allocazione delle risorse del FESR e del FSE

Impostazione della specifica strategia per l’innovazione ex RIS3 (*)

(*) Per RIS3 (Regional Innovation Smart Specialisation Strategy) si intende un nuovoapproccio alla formulazione delle strategie nazionali/regionali per la ricerca e l’innovazione volta arenderle più coerenti con la strategia europea per la competitività e anche con i “punti di forza” deicontesti regionali.

Page 29: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.2. La politica di coesione e il legame logico dei Fondi SIE con “Europe 2020”

I Fondi Strutturali (FESR e FSE) anche nella programmazione in corso sono gli strumenti piùimportanti nell’ambito dei finanziamenti “a gestione concorrente” dell’UE (*).Da un lato, essi, continuano ad essere il principale strumento della politica di coesione economica,sociale e territoriale dell’UE (politica regionale europea). Al contempo, essi sono stati pensati come ilprincipale strumento di sostegno agli investimenti produttivi della strategia “Europe 2020”.

Antonio Bonetti

Non a caso, tutti i Fondi richiamati sopra – FESR, FSE, FEASR e FEAMP - vengono indicati comeFondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) ed inoltre vengono disciplinati da un soloregolamento-quadro (o regolamento generale) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’UE (GUUE) neldicembre 2013.

(*) Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) è stato istituito nel1975 e nel tempo è diventato il principale strumento della politica di coesione.Il Fondo Sociale Europeo (FSE), previsto già nei Trattati di Roma del 1957, èstato formalmente reso operativo nel 1963.

Page 30: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.3. Le politiche strutturali e i Fondi SIE 2014-2020

Fondi SIEFondi SIE

Fondi Strutturali (FESR – FSE)

Politiche strutturaliPolitiche strutturali

Politica regionale per le regioni NUTS II

Fondo di Coesione

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale

Fondo Europeo per le Attività Marittime e la Pesca (FEAMP)

Politica regionale per SM con RNL/ab. < 90% Media UE

Misure per lo Sviluppo Rurale

Misure della Politica Comune per la Pesca

Antonio Bonetti

Per maggiori indicazioni sui legami fra politiche europee, bilancio dell’UE e Fondi SIE si vedala Nota 3/2016 “Ratio, obiettivi e strumenti dei Fondi Strutturali 2014-2020”disponibile sulla sezione “Open Library” del sito.

Page 31: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Investimenti in favore della crescita e

dell’occupazione

Cooperazione transfrontaliera

Circa 313,3 Miliardi di Euro, di cui il 52,5% per

le regioni “meno sviluppate”

3.4. Obiettivi della “politica di coesione” (art. 89 del Reg. (UE) N. 1303/2013)

Antonio Bonetti

Obiettivi

Cooperazione interregionale

Cooperazione Territoriale Europea (CTE)

Cooperazione transnazionale

(*) Qui si fa riferimento agli obiettivi generali della ‘politica di coesione’ nella programmazione 2014-2020 che nonvanno confusi con gli Obiettivi Tematici (OT).

Programmi monofondoFESR per cui sono stati stanziati circa 9 Miliardi

di Euro

Page 32: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Regioni meno sviluppateRegioni il cui PIL pro-capite è inferiore al 75% della media del PIL dell’UE-27

3.5. Le “categorie di regioni” (copertura geografica dei Fondi con riferimento all’Italia)

1 BasilicataCalabria

CampaniaPugliaSicilia

Antonio Bonetti

Regioni più sviluppateRegioni il cui PIL pro-capite è superiore al 90% della media del PILdell’UE-27

Regioni in transizioneRegioni il cui PIL pro-capite è compreso fra il 75% e il 90% della media del PIL dell’UE-27

2

3 Le 11 regioni e le due Province Autonome del

Centro Nord

AbruzzoMolise

Sardegna

Page 33: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.6. La programmazione in Italia (un quadro sintetico)

Categoria diRegioni

Regioni Indice del PIL procapite 2014(Italia=100) *

Programmi Regionali

Regioni meno sviluppate Basilicata 68,6 1 POR FESR / 1 POR FSE

Calabria 59,5 1 POR Plurifondo

Campania 61,4 1 POR FESR / 1 POR FSE

Puglia 61,6 1 POR Plurifondo

Sicilia 61,2 1 POR FESR / 1 POR FSE

Regioni in transizione

Molise 68,5 1 POR Plurifondo

Abruzzo 86,2 1 POR FESR / 1 POR FSE

Sardegna 70,7 1 POR FESR / 1 POR FSE

Regione più sviluppate11 Regioni e 2 Province Autonome del Centro-Nord

- 13 POR FESR13 POR FSE

Dati di fonte SVIMEZ: SVIMEZ, Rapporto SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno, Il Mulino, 2015, p. 91

Antonio Bonetti

Page 34: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

I documenti che caratterizzano l’approccio strategico dei Fondi SIE sono il Common Strategic Framework (CSF) cheinteressa tutti i Fondi SIE, a livello europeo, e gli Accordi di Partenariato (AdP), a livello di Stati Membri (gli artt. 9-17del regolamento-quadro disciplinano CSF e Accordi di Partenariato).L’Accordo di Partenariato (AdP) dell’Italia è stato approvato dalla Commissione con Decisione di esecuzione il 29 ottobre2014 e, come già accennato, prevede un framework strategico imperniato sugli 11 Obiettivi Tematici dei Fondi SIE.

3.7. Accordo di Partenariato (AdP) dell’Italia

L’AdP interessa tutte le regioni italiane suddivise nelle tre categorie previste dai regolamenti (v. slide 3.5), che solo in parterispecchiano realmente l’enorme divario inter-regionale interno. ISTAT e SVIMEZ stimano che nel 2014, fatto 100 il PILpro-capite dell’Italia, l’Indice del Trentino Alto Adige è pari a 141,7, mentre quello della Calabria è pari a 59,5. Di poco

L’Accordo, che copre tutti i Fondi SIE, ha una dimensione finanziaria consistente. Il contributo europeo ammonta a pocopiù di 42 Miliardi di Euro, a cui va aggiunto il cofinanziamento nazionale.Il pacchetto finanziario dei Fondi Strutturali (FESR e FSE) ammonta a circa 31,119 Milioni di Euro, al netto del contributodi circa 1,1 Miliardi per l’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea.

pro-capite dell’Italia, l’Indice del Trentino Alto Adige è pari a 141,7, mentre quello della Calabria è pari a 59,5. Di pocosuperiori sono gli Indici di Sicilia (61,2), Campania (61,4) e Puglia (61,6).L’ultima regione “meno sviluppata”, la Basilicata registra un Indice pari a 68,6, ma nella precedente programmazione nonera collocata nella categorie delle regioni “più povere”.La “questione meridionale”, purtroppo continua ad essere un problema grave. Nel 2014 l’Indice del PIL pro-capite per tuttele otto regioni del Mezzogiorno storico è stato pari a 63,9.

Antonio Bonetti

Page 35: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.8. Programmazione top-down dei Fondi SIE 2014-2020

Strategia “Europe 2020”Quadro Strategico Comune (QSC)

Regolamento-quadro e regolamenti verticali sui Fondi SIE

Livello UE

Accordo di Partenariato (AdP)*

11 PO Nazionali (PON)

POR FESR regionaliPOR FSE regionali

Livello nazionale

Livello regionale

(*) L’AdP interessa tutti iFondi SIE ed è imperniatosu 11 Obiettivi Tematici (OT)

Antonio Bonetti

Page 36: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.9. La struttura dell’Accordo di Partenariato (I)

L’Accordo di Partenariato (AdP), come è ben noto, è strutturato in:- Priorità tematiche: gli 11 Obiettivi Tematici (OT) previsti dal Quadro Strategico Comunesui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo (Fondi SIE) e dai Regolamenti sui Fondi SIE,- Priorità territoriali,- Priorità orizzontali.

Le priorità territoriali sono (*):� Aree urbane (si veda la Sezione 4 di questa Nota),� Aree interne.

N.B. Le “aree interne” interessate dalla strategia sono state concertate fra Governo e Regioni, a seguito di un lavorotecnico metodologicamente ineccepibile, e sono riportate sul sito web dell’Agenzia per la Coesione Territoriale (ex DPS).

(*) La sezione specifica dell’AdP sulle priorità territoriali richiama anche lestrategie macroregionali dell’UE e le strategie relative ai bacini marittimiche interessano l’Italia.Antonio Bonetti

Page 37: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.10. La struttura dell’Accordo di Partenariato (II)

OBIETTIVI TEMATICI (OT) FONDI

OT 1 Ricerca, Sviluppo tecnologico e innovazione FESR *** FEASR

OT 2 Agenda digitale FESR *** FEASR

OT 3 Competitività dei sistemi produttivi FESR *** FEASR FEAMP

OT 4 Energia sostenibile e qualità della vita FESR *** FEASR FEAMP

OT 5 Clima e rischi ambientali FESR *** FEASR

OT 6 Tutela dell'ambiente - Risorse culturali e ambientali FESR *** FEASR FEAMP

OT 7 Mobilità sostenibile di persone e merci FESR *** *** ***

OT 8 Occupazione *** FSE FEASR FEAMP

OT 9 Inclusione sociale e lotta alla povertà FESR FSE FEASR ***

OT 10 Istruzione e formazione FESR FSE FEASR ***

OT 11 Capacità istituzionale e amministrativa - AT FESR FSE *** ***

Antonio Bonetti

Page 38: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.11. L’allocazione dei Fondi Strutturali per OT e categorie di regioni (I)

Obiettivi Tematici (OT)Regioni più sviluppate

Regioni in transizione

Regioni meno sviluppate

Totale (a)

Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Val. ass. Val. % Val. ass. Val. %

OT 1 Ricerca, Sviluppo tecnologico e innovazione 909,3 12,5 177,4 13,6 2.266,0 10,6 3.352,7 11,2

OT 2 Agenda digitale 348,9 4,8 85,9 6,6 1.410,8 6,6 1.845,6 6,1

OT 3 Competitività dei sistemi produttivi 809,1 11,1 219,7 16,8 2.546,6 11,9 3.575,4 11,9

OT 4 Energia sostenibile e qualità della vita 773,0 10,6 132,1 10,1 2.233,5 10,4 3.138,6 10,4

OT 5 Clima e rischi ambientali 97,0 1,3 23,3 1,8 691,6 3,2 811,9 2,7

OT 6 Tutela dell'ambiente- Risorse culturali e OT 6 Tutela dell'ambiente- Risorse culturali e ambientali 131,4 1,8 75,6 5,8 2.134,7 9,9 2.341,7 7,8

OT 7 Mobilità sostenibile di persone e merci 0,0 0,0 0,0 0,0 2.473,5 11,5 2.473,5 8,2

OT 8 Occupazione 1.846,5 25,4 193,0 14,8 2.047,0 9,5 4.086,5 13,6

OT 9 Inclusione sociale e lotta alla povertà 974,1 13,4 143,2 10,9 2.184,5 10,2 3.301,8 11,0

OT 10 Istruzione e formazione 1.258,9 17,3 210,0 16,1 2.647,1 12,3 4.116,0 13,7

OT 11 Capacità istituzionale e amministrativa - AT 134,7 1,8 47,8 3,7 821,5 3,8 1.004,0 3,3

Totale risorse per categoria di Regioni 7.282,9 100,0 1.308,0 100,0 21.456,8 100,0 30.047,7 100,0

Assistenza tecnica 285,2 - 42,4 - 743,7 - 1.071,3 -

Totale generale 7.568,1 1.350,4 22.200,5 31.119,0(a) Comprensivo del FESR e del FSE e al netto del FEASR e del FEAMP.

Fonte: elaborazioni SVIMEZ su dati Agenzia per la Coesione TerritorialeSVIMEZ, Rapporto SVIMEZ 2015 sull’economia del Mezzogiorno, Il Mulino, 2015, p. 387Antonio Bonetti

Page 39: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.12. L’allocazione dei Fondi Strutturali per OT e categorie di regioni (II)

La tabella riportata prima evidenzia che il pacchetto finanziario dei Fondi Strutturali, al netto delfinanziamento specifico per l’Assistenza Tecnica alle Autorità di Gestione, si divide come segue:1. per quel che concerne le macro-categorie territoriali, le regioni più sviluppate raccolgono il 24,2% delcontributo dell’UE, quelle in transizione il 4,4% e quelle meno sviluppate il 71,4%;2. per quel che concerne gli OT, quelli su cui si concentra maggiormente il contributo dell’UE sono l’OT 10Istruzione e formazione (13,7% delle risorse UE), l’OT 8 Occupazione (13,6%), e l’OT 3 Competitività deisistemi produttivi (11,9%). Molto rilevante è anche la concentrazione finanziaria sull’OT 1 Ricerca einnovazione (11,2% del totale delle risorse UE) e sull’OT 9 Inclusione sociale (11% del totale).

Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e il Fondo Europeo per le Attività Marittime e laPesca (FEAMP) non intervengono in tutti gli OT. Complessivamente il loro budget è il seguente:� FEASR: 10, 430 Miliardi di Euro, dei quali oltre 4 Miliardi sono allocati sull’OT 3;� FEAMP: 537,3 Milioni di Euro (*).

(*) L’attuazione del FEASR si basa su 21 PSR regionali e 2 Programmi NazionaliL’attuazione del FEAMP si basa su un Programma Nazionale.Antonio Bonetti

Page 40: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.13. La strategia per le aree interne nell’ambito dell’Accordo di Partenariato (I)

Le sfide territoriali per CLLD/LEADER individuate nell’AdP sono: (i) migliorare il disegno el’implementazione delle politiche a favore di specifiche aree; (ii) promuovere una maggiore qualità dellaprogettazione locale, (iii) promuovere con flessibilità il coordinamento delle politiche (v. AdP, p.664).

Alcune specifiche sfide interessano le “aree interne”, che si caratterizzano per il fatto di essere:� a una distanza significativa dai principali “centri di offerta di servizi” (*);� dotate di risorse culturali e naturali rilevanti (e, sovente, sotto-utilizzate);� estremamente diversificate.

L’AdP delinea una strategia che, fondamentalmente, qualifica le “aree interne” come aree a forte rischio dispopolamento. L’AdP, infatti, stabilisce che “per contrastare e invertire i fenomeni di spopolamento inqueste aree si intende agire attraverso progetti di sviluppo locale …, integrati da un intervento nazionalevolto ad assicurare alle comunità coinvolte un miglioramento dei servizi essenziali di istruzione, salute emobilità” (v. AdP, p. 690).

(*) I Centri di Offerta di Servizi sono definiti come “quel Comune, o aggregato di Comuni confinanti, ingrado di offrire simultaneamente: tutta l’offerta scolastica secondaria, almeno un ospedale di sedeDEA di I livello, almeno una stazione ferroviaria di categoria silver” (v. UVAL, Strategia Nazionaleper le Aree Interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance, Materiali UVAL N. 31, 2014, p. 24)

Antonio Bonetti

Page 41: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.14. La strategia per le aree interne nell’ambito dell’Accordo di Partenariato (II)

L’obiettivo centrale della SNAI, in sostanza, è l’inversione dei trend demografici negativi checaratterizzano le aree interne. Vengono individuati cinque obiettivi intermedi (v. slide successiva) chevengono perseguiti tramite due classi di azioni (strumenti):1. Progetti di Sviluppo Locale, da focalizzare sui seguenti temi (v. AdP, p. 692):� Tutela del territorio e comunità locali,� Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;� Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;� Sistemi agro-alimentari e sviluppo locale;� Risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile,� Saper fare e artigianato.2. Adeguamento della qualità/quantità dell’offerta di servizi essenziali. Tali servizi vengonoindividuati in quelli che definiscono i “diritti di cittadinanza” essenziali di una comunità, ossia serviziscolastici, servizi sanitari essenziali (pronto-soccorso, emergenze punti parto, trasfusioni) e sistemi dimobilità (interni ed esterni) di qualità accettabile.

Definizione delle c.d. “aree interne”: il Comitato per le Aree Interne hastimato che queste coprono 4.261 Comuni, interessando circa il 23% dellapopolazione italiana, come rilevata dal Censimento della Popolazione 2011.

Antonio Bonetti

Page 42: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.15. La “logica di intervento” della strategia per le aree interne

Azioni (strumenti)

Adeguamento dell’offerta di servizi essenzialiProgetti di sviluppo locale

Obiettivo Finale

Obiettivi Intermedi

Fonte: UVAL, Strategia Nazionale per le Aree Interne: definizione, obiettivi, strumenti e governance,Materiali UVAL N. 31, 2014, p. 13

Inversione dei trend demografici

� Aumento del benessere pro-capite dei residenti� Aumento dell’occupazione� Riutilizzazione del capitale territoriale� Riduzione dei costi sociali legati alla de-antropizzazione� Rafforzamento dei fattori di sviluppo locale

Antonio Bonetti

Page 43: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.16. I Programmi Operativi per l’attuazione dell’Accordo di Partenariato

Programmi Operativi (PO)

PO Regionali (POR)18 POR FESR18 POR FSE

3 POR Plurifondo3 POR Plurifondo(Calabria, Molise e Puglia)

11 PO Nazionali (PON)

Antonio Bonetti

Page 44: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.17. Logica a cascata degli strumenti giuridici che disciplinano i Fondi SIE e dei relativi livelli di programmazione strategica (struttura dei POR)

Quadro Strategico ComuneRegolamenti

� Obiettivi Tematici (11)

� Priorità di Investimento

Accordo di Partenariato

� Risultati Attesi (Obiettivi Specifici dei POR)

� Azioni

I regolamenti verticali sul FESR e sul FSE prevedono 30 Priorità di Investimento per ilFESR e 24 per il FSE.Antonio Bonetti

Page 45: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.18. I POR FESR regionali e le politiche pubbliche. L’OT 4

Priorità di InvestimentoRis. Atteso (Ob. Spec.)

Interventi

b) Promuovere l'efficienza energetica e l'uso

dell'energia rinnovabile nelle imprese

4.2 Riduzione dei consumi

energetici e delle emissioni

nelle imprese e integrazione di

fonti rinnovabili

Promuovere l’efficienza energetica e l’uso dell’energia

rinnovabile nelle imprese (riconversione delle aree produttive in

Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate)

Regione Lazio – Asse 4 Energia sostenibile e mobilità (OT 4 dell’AdP)

c)Promuovere l'efficienza energetica, la

gestione intelligente dell'energia e l'uso

dell'energia rinnovabile nelle infrastrutture

pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel

settore dell'edilizia abitativa

4.1 Riduzione dei consumi

energetici negli edifici e nelle

strutture pubbliche o ad uso

pubblico, residenziali e non

residenziali e integrazione di

fonti rinnovabili

Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia

primaria negli edifici e strutture pubbliche e sostenere

l’efficienza energetica nell’edilizia abitativa

e) Promuovere strategie per basse emissioni

di carbonio per tutti i tipi di territorio, in

particolare le aree urbane, inclusa la

promozione della mobilità urbana

multimodale sostenibile e di pertinenti

misure di adattamento e mitigazione

4.6 Aumento della mobilità

sostenibile nelle aree urbane

Interventi di mobilità sostenibile urbana anche incentivando

l’utilizzo di sistemi di trasporto a basso impatto ambientale, il

completamento, l’attrezzaggio del sistema e il rinnovamento

delle flotte

Viene riportato questo focus sugli OT 4, 5 e 6, in quanto questi OT sono anche quelli cheannoverano fra i principali beneficiari gli EE.LL.Antonio Bonetti

Page 46: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.19. I POR FESR regionali e le politiche pubbliche. L’OT 5 (I)

Regione Marche – Asse 5 Rischio idrogeologico (OT 5 dell’AdP)

Priorità di InvestimentoRis. Atteso (Ob. Spec.)

Azioni

5.1.1 Interventi di messa in sicurezza e per

l’aumento della resilienza dei territori più

b) Promuovere investimenti per far fronte a

rischi specifici, garantire la capacità di

reagire alle catastrofi e sviluppare sistemi di

gestione delle catastrofi

5.1 Riduzione del rischio

idrogeologico e di erosione

costiera

l’aumento della resilienza dei territori più

esposti a rischio idrogeologico e di erosione

costiera

5.1.2 Manutenzione straordinaria del

reticolo idraulico, delle reti di scolo e

sollevamento acque, laminazione delle

piene e stabilizzazione delle pendici,

utilizzando, ove possibile, infrastrutture

verdi

5.1.4 Integrazione e sviluppo di sistemi di

prevenzione, anche attraverso meccanismi e

reti digitali interoperabili di allerta precoceAntonio Bonetti

Page 47: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.20. I POR FESR regionali e le politiche pubbliche. L’OT 5 (II)

Regione Lazio – Asse 5 Rischio idrogeologico (OT 5 dell’AdP)

Priorità di InvestimentoRis. Atteso (Ob. Spec.)

Interventi

b) Promuovere investimenti per far

fronte a rischi specifici, garantire 5.1 Riduzione del rischio Interventi di messa in sicurezza e per l’aumentofronte a rischi specifici, garantire

la capacità di reagire alle catastrofi

e sviluppare sistemi di gestione

delle catastrofi

5.1 Riduzione del rischio

idrogeologico e di erosione

costiera

Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento

della resilienza dei territori più esposti a rischio

idrogeologico e di erosione costiera

N.B. La Regione Lazio, diversamente da altre Regioni, non ha attivato un Asse specifico per l’OT 6 “Preservare e tutelare l’ambientee promuovere l’uso efficiente delle risorse”. In pratica, alcune tipologie di interventi attivabili da questo OT saranno attuati tramitela programmazione regionali degli interventi per lo sviluppo rurale finanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale (FEASR).

Antonio BonettiLa struttura del POR FESR Lazio è riportata nell’Allegato III.

Page 48: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.21. I POR FESR regionali e le politiche pubbliche. L’OT 6

Regione Marche – Asse 6 – Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse(OT 6 dell’AdP)

Priorità di InvestimentoRis. Atteso (Ob. Spec.)

Azioni

6.7.1 Interventi per la tutela, la

valorizzazione e la messa in rete del

patrimonio culturale, materiale e

c) Conservare, proteggere,

promuovere e sviluppare il

patrimonio naturale e

culturale

6.7 Miglioramento delle condizioni e degli

standard di offerta e fruizione del patrimonio

culturale

patrimonio culturale, materiale e

immateriale, nelle aree di attrazione di

rilevanza strategica tale da consolidare e

promuovere processi di sviluppo

6.7.2 Sostegno alla diffusione della

conoscenza e alla fruizione del

patrimonio culturale, materiale e

immateriale, attraverso la creazione di

servizi e/o sistemi innovativi e l’utilizzo

di tecnologie avanzate

6.8 Riposizionamento competitivo delle

destinazioni turistiche

6.8.3 Sostegno alla fruizione integrata

delle risorse culturali e naturali e alla

promozione delle destinazioni turisticheAntonio Bonetti

Page 49: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Macro-categorie PON Fondi

Tutte le macro-categorie di regioni

Governance e Capacità Istituzionale FSE, FESR

Città Metropolitane (Metro) FSE, FESR

Per la scuola FSE, FESR

Inclusione sociale FSE

Garanzia Giovani (Iniziativa Occupazione FSE + fondi allocati

direttamente sul bilancio

3.22. I PON

di regioni Garanzia Giovani (Iniziativa Occupazione Giovani)

direttamente sul bilancio dell’UE

PON Sperimentazione Politiche Attive del Lavoro (SPAO)

FSE

Regioni in transizione e regioni meno sviluppate

Imprese e competitività FESR

Ricerca e Innovazione FSE, FESR

Regioni meno sviluppate

Infrastrutture e reti FESR

Cultura FESR

Legalità FSE, FESR

* I PON più utili per la città e gli enti locali sono il PON Metro, PON “Per lascuola”, PON Inclusione sociale, PON Cultura, e anche PONInfrastrutture e Reti (relativamente agli interventi nelle aree urbane) .Antonio Bonetti

Page 50: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

3.23. La dotazione finanziaria dei PON

PONVA

(mln di Euro)Quota di ogni

PON (%)

PON Città Metropolitane 588 5,5

PON Cultura 368 3,5

I PON nazionali hanno una dotazione finanziaria complessiva di quasi 10,7 Miliardi di Euro (escluso il cofinanziamentonazionale), pari a circa il 34,3% del montante complessivo di Fondi Strutturali a disposizione per il settennio. I due PONcon il budget più elevato sono PON Imprese e Competitività e PON Infrastrutture e Reti.

PON Cultura 368 3,5

PON Governance e Capacità Istituzionale 584 5,5

PON Imprese e Competitività 1.776 16,7

PON Inclusione 827 7,8

PON Infrastrutture e Reti 1.383 13,0

PON Iniziativa Occupazione Giovani 1.135 10,6

PONLegalità 283 2,7

PON per la Scuola 1.615 15,1

PON Ricerca e Innovazione 926 8,7

PON Sistemi di politiche attive per l'occupazione 1.181 11,1

Totale 10.666 100,0

Antonio Bonetti

Page 51: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.1. Il dibattito su “agenda urbana” e “smart cities” in Italia

L’agenda urbana, come sviluppata nell’ambito dei PO, riprende ovviamente le indicazioni del regolamento-quadro e, soprattutto, quelle del Capo II del regolamento FESR, oltre che i risultati delle riflessioni teoriche edelle sperimentazioni di nuovi servizi in ambito urbano degli ultimi anni (a questo tema la Commissione ha

Sezione 4. PRIORITÀ “AGENDA URBANA” E FONDI PER LE “SMART CITIES”

dedicato negli anni recenti diverse Comunicazioni).Fra i filoni di ricerca/contributi più significativi si segnalano:� la “Carta di Lipsia” sulle città sostenibili;� la “Carta di Toledo” sulla rigenerazione urbana;� l’agenda territoriale 2020 dell’UE;� lo studio “The city of tomorrow” e la Comunicazione della Commissione sulla “agenda urbana”: The urbandimension of EU policies. Key features of an urban agenda, COM (2014) 490 finale del 18 luglio 2014.

N.B. Diversi pregevoli contributi sul paradigma “smart cities” si possono scaricare dal portale del centro di ricerca World Economic Forum (www.weforum.org)Antonio Bonetti

Page 52: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.2. Il “patto di Amsterdam” sull’agenda urbana europea

Il Consiglio informale dei Ministri dei Paesi dell’UE responsabili per le questioni regionali e urbane sullac.d. “agenda urbana europea” (tenutosi ad Amsterdam il 30 maggio scorso) ha stabilito – con la ratificadel “patto di Amsterdam” - che l’agenda urbana europea dovrà essere portata avanti sulla base di 12partenariati che si occuperanno di altrettante aree tematiche prioritarie per lo sviluppo delle città,ossia: 1) integrazione dei migranti e dei rifugiati, 2) qualità dell'aria, 3) povertà urbana, 4) alloggi, 5)economia circolare, 6) posti di lavoro e competenze professionali nell'economia locale, 7) adattamento aieconomia circolare, 6) posti di lavoro e competenze professionali nell'economia locale, 7) adattamento aicambiamenti climatici, 8) transizione energetica, 9) uso sostenibile del territorio e soluzioni fondate sullanatura, 10) mobilità urbana, 11) transizione digitale, 12) appalti pubblici innovativi e responsabili.Fra questi 12 partenariati, 4 sono già stati avviati. Si tratta di quelli che si occupano delle seguenti aree tematiche:• integrazione dei migranti e dei rifugiati (coordinato dalla città di Amsterdam),• qualità dell'aria (coordinato dall’Olanda),• alloggi (coordinato dalla Slovacchia),• povertà urbana (coordinato dal Belgio e dalla Francia).

Antonio Bonetti

Page 53: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.3. Smart cities, agenda urbana e gli interventi specifici del FESR (artt. 7-9 del Reg. FESR)

Art. 7 – Sviluppo urbano sostenibile

(i) Il FESR sostiene lo sviluppo urbano sostenibile, tenendo anche conto dell’esigenza di promuovere i collegamenti tra aree urbane e rurali, (ii) il FESR interviene attraverso:- gli Investimenti Territoriali Integrati (art. 36 del regolamento generale);- un Programma Operativo (PO);- un Asse di un PO.

Art. 9 – Rete di sviluppo urbano

Art. 8 – Urban Innovative Actions

La Commissione istituisce una Rete di Sviluppo Urbano perpromuovere il miglioramento delle competenze in materia dipolitiche urbane, la creazione di reti e lo scambio di conoscenza ebuone pratiche fra le autorità urbane.

La Commissione sulla base dell’art. 8 ha lanciato un’azione innovativa indicata come Urban Innovative Actions (UIA).

Antonio Bonetti N.B. Almeno il 5% delle risorse del FESR, nella programmazione 2014-2020, deve essere allocato per la priorità orizzontale “agenda urbana”

Page 54: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.4. La priorità “agenda urbana” in Italia

A livello europeo e nazionale l’agenda urbana muove dalla consapevolezza che le città sono sia attrattoridelle migliori risorse mobili, sia il centro di molteplici problematiche.

In Italia il dibattito sulle “smart cities” è molto vivace da diversi anni e si interseca con quello sulla riformadel sistema istituzionale e della Pubblica Amministrazione.L’agenda urbana per la programmazione in corso è ampiamente tratteggiata nell’AdP e,L’agenda urbana per la programmazione in corso è ampiamente tratteggiata nell’AdP e,fondamentalmente, interessa:� le 10 città metropolitane individuate con legge nazionale (*) e le 4 città metropolitane individuate dalleRegioni a Statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina e Palermo), per le quali interverrà il ProgrammaOperativo Nazionale Città Metropolitane (PON “Metro”),� le città medie e i poli urbani regionali (in primo luogo capoluoghi di provincia e di regione), chebeneficeranno dei POR regionali cofinanziati dal FESR e dal FSE.

(*) Le Città Metropolitane stabilite dalla L. 56/2014 (“legge Delrio”) sono: Genova, Torino, Milano,Venezia, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria

Antonio Bonetti

Page 55: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.5. La “riforma Delrio”

La “riforma Delrio” (L. 56/2014) imprime una forte accelerazione ai processi di riformadell’ordinamento istituzionale (“a Costituzione invariata”), prevedendo fra le altre cose:� l’istituzione delle Città Metropolitane (14), attuando finalmente il dettato della L. 142/1990;� la sostituzione di queste alle ex omonime Province;� un significativo svuotamento dei poteri delle altre Province, che vengono ridimensionate a Enti di� un significativo svuotamento dei poteri delle altre Province, che vengono ridimensionate a Enti disecondo livello non elettivi. Viene peraltro prevista una riduzione delle funzioni delle Provincenell’attesa della loro definitiva soppressione con legge di rango costituzionale;� l’adozione da parte delle Città Metropolitane di Piani Strategici (a marzo di quest’anno, stando a unostudio di Ernst&Young, solo Firenze, Bologna e Torino si erano dotate di questo strumento);� leggi di riordino regionali (a marzo di quest’anno, solo Lazio e Molise non avevano provveduto ademanarle).

Antonio Bonetti

(*) Alle 14 Città Metropolitane corrispondono ben 1.357 Comuni che raccolgono quasi 22 milionidi abitanti, ma un dato è indicativo di come l’agenda urbana in Italia dovrebbe concentrarsimaggiormente sulle “città medie”: solo Roma e Milano nel nostro paese superano il milione diabitanti.

Page 56: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.6. Alcune criticità della “riforma Delrio”

Stato(governo centrale)

UE

Antonio Bonetti

Comuni

Regioni

Aree vaste intermedie

ProvinceProvince

Quali funzioni attribuire agli enti di secondo livello?

Come sostenere le città medie ed evitare fratture socio-

demografiche infra-regionali?

Quale “rescaling” istituzionale per le aree vaste intermedie?

Page 57: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.7. “Riforma Delrio” e priorità “agenda urbana” in Italia

L’attuazione della “riforma Delrio” e il rafforzamento amministrativo delle Città Metropolitanepotranno ricevere un significativo impulso dai seguenti PO cofinanziati dai Fondi SIE e dal Fondo per loSviluppo e la Coesione territoriale (FSC):� il PON “Città Metropolitane”,� il Programma complementare al PON “Città Metropolitane”, approvato dalla seduta del CIPE del 10agosto 2016, la cui dotazione finanziaria è di 206,012 milioni di Euro,agosto 2016, la cui dotazione finanziaria è di 206,012 milioni di Euro,� il PON “Governance e Capacità Istituzionale” (si veda l’ampio Allegato I),� il Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi di gestione econtrollo 2014-2020 (approvato con Delibera CIPE n. 114/2015 del 23 dicembre 2015).

N.B. Per le “città medie” interverranno le Regioni attraverso i POR FESR.Potrà essere utile per gli Enti Locali italiani anche valorizzare delle specifiche iniziative dell’UE che interessano learee urbane, in particolare URBACT e Urban Innovative Actions.Infine, non va dimenticato l’importante impulso indiretto su funzionalità ed efficienza della PA che potrannogenerare i piani pluriennali dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) per la digitalizzazione del paese e dellaPubblica Amministrazione (PA).

Antonio Bonetti

Page 58: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

PON Città Metropolitane

Agenda urbana europeaAgenda urbana europea(“patto di Amsterdam”)(“patto di Amsterdam”)

4.8. I principali finanziamenti dell’UE per l’attuazione della “agenda urbana” in Italia

Agenda urbana:i principali finanziamenti europei

per l’attuazione in Italia

PON Città Metropolitane

PON Inclusione sociale

Europa per i Cittadini – Strand 2 Impegno democratico

Iniziative “Urbact” e “Urban Innovative Actions”

(*) Vanno anche considerati gli interventi delle Regioni finanziabili con i POR FESR regionali (si segnalano, inparticolare, gli OT 4, 5 e 6 dell’AdP). In merito si veda l’Allegato III su struttura del POR FESR Lazio e OT 4, 5 e 6.Antonio Bonetti

Page 59: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

POR FESR

1. LIFE2. INTERREG EUROPE

3. Programmi di Cooperazione Transfrontaliera

Accessibili per le città dell’intero Paese

4.9. Altri finanziamenti per l’attuazione della “agenda urbana” in Italia (I)

PON “Legalità”PON “Cultura”

Altri finanziamenti

POR FESRPON “Per la scuola”

Accessibili solo per città delle regioni “in ritardo di

sviluppo”

Antonio Bonetti

Programma Nazionale FAMI

Page 60: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.10. Altri finanziamenti per l’attuazione della “agenda urbana” in Italia (II)

In merito ai finanziamenti per le “smart cities” vanno aggiunte alcune precisazioni:� in linea di principio tutti gli Enti Locali e tutte le Istituzioni/aree della PA possono beneficiare diquegli specifici interventi di “upgrade” della PA resi possibili dall’attuazione del PON Governance edell’OT 2 (agenda digitale) dei Fondi SIE 2014-2020. Vanno tenuti in debita considerazione, pertanto,anche i Programmi pluriennali dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per la c.d. “PA digitale” el’Iniziativa “ICT enabled Public Sector innovation”, attuata nell’ambito dell’Agenda digitale europea;

Antonio Bonetti

l’Iniziativa “ICT enabled Public Sector innovation”, attuata nell’ambito dell’Agenda digitale europea;� l’attuazione degli interventi per le “smart cities” chiama in causa anche il settore dei trasporti e,quindi, si amplia (e complica) ulteriormente il quadro generale degli strumenti di finanziamentopotenzialmente disponibili. In questa luce va almeno richiamato il PON “Reti e mobilità” che interessa lesole 5 regioni italiane “in ritardo di sviluppo”;� nell’ambito del Programma Quadro per la ricerca Horizon 2020 sono previste diverse linee difinanziamento per migliorare l’efficacia dei servizi urbani (si pensi ai progetti “Lighthouse SmartCities”);� nell’ambito delle iniziative del “patto di Amsterdam”, la Commissione ha assunto l’impegno diimplementare entro la fine del 2016 uno sportello unico telematico (portale web) sulle questioni urbaneche, inter alia, dovrà contribuire a migliorare le informazioni disponibili sui finanziamenti per le città.

Page 61: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.11. Finanziamenti pubblici per la ricerca più utili per l’implementazione del paradigma “smart cities”

1. Horizon 2020

Pilastro II LEIT ICT (*)

Pilastro III

SC 1 – HealthSC 3 – Energy

SC 4 – Smart Transport

Smart living e domotica (IoT per la casa)

Pilastro III“Societal Challenges”

SC 4 – Smart TransportSC 6 - Europe in a changing

world

2. Piano Nazionale della Ricerca 2015 - 2020(PNR 2015-2020)

In particolare, le “aree”:9. Smart communities

12. MobilitàAntonio Bonetti

(*) I LEIT (Leadership in Enabling and Industrial Tchnologies) sono uno dei

tre strand del II Pilastro.

PEI su “Smart Cities & Communities”

Page 62: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.12. Partenariato Europeo per l’Innovazione “Smart Cities and Communities”

I Partenariati Europei per l’Innovazione (PEI) sono particolari strumenti sperimentali volti arafforzare l’orientamento alla ricerca e all’innovazione del sistema socio-economico europeo lanciatinell’ambito dell’Iniziativa Faro “Unione dell’Innovazione” della strategia “Europe 2020”. I PEI che sonostati lanciati sono:� Invecchiamento attivo,� Produttività e sostenibilità del sistema agricolo,� Smart Cities and Communities,� Smart Cities and Communities,� Acqua,� Materie prime.

Il PEI Smart Cities and Communities - https://eu-smartcities.eu – era stato approvato nel 2011con un budget di 87 milioni e con la missione di contribuire a ridurre i consumi energetici nelle areeurbane. L’anno seguente questo PEI è stato varato ufficialmente con una missione più ampia (il PEI, daquel momento, si occupa anche di ICT e di sistemi di trasporto) e con un budget più elevato (365 Milionidi Euro). Nel corso del 2016 il PEI ha lanciato una importante consultazione pubblica sul civicengagement in Europa, basata sul c.d. “European Manifesto on Citizen Engagement” .

Antonio Bonetti

Page 63: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.13. Le priorità della “agenda urbana” recepite dal PON “Città Metropolitane” (I)

Gli obiettivi specifici dell’agenda urbana (e del PON “Città Metropolitane”) sono:� Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle cittàutilizzando tecniche e metodi innovativi, anche legate allo sviluppo dei servizi digitali (paradigma“smart cities”);� Promozione di pratiche e di progetti di inclusione sociale per la popolazione e i� Promozione di pratiche e di progetti di inclusione sociale per la popolazione e iquartieri in condizioni di disagio, attraverso la riqualificazione degli spazi e la previsione di servizie percorsi di accompagnamento.Il PON Città Metropolitane, indirettamente, avrà una funzione servente importante sia rispetto allaattuazione della riforma ex L. 56/2014 (“riforma Delrio”), sia rispetto alla formulazione dei PianiStrategici Metropolitani (piani triennali di cui si dovranno dotare le Città Metropolitane).

Antonio Bonetti

(*) Va anche segnalata, a titolo di completezza l’istituzione “Fondo per l’attuazione del Programmastraordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”, gestito dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri, con una dotazione di 500 milioni/€ per l’anno 2016. QuestoFondo, ai sensi dell’art. 1, commi 974 – 978 della Legge 208/2015 (legge di stabilità per il 2016) finanziail “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferiedelle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.

Page 64: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.14. Le priorità della “agenda urbana” recepite dal PON “Città Metropolitane” (II)

I drivers (tre stabiliti a livello nazionale e uno da ciascuna Amministrazione regionale) dello sviluppourbano sostenibile individuati nell’AdP sono:� Ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e per gli utilizzatori delle città,� Pratiche e progetti per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree equartieri disagiati,� Rafforzamento della capacità delle città di potenziare i segmenti locali di filiere produttive globali,� Rafforzamento della capacità delle città di potenziare i segmenti locali di filiere produttive globali,� Driver specifico stabilito da ogni regione (soprattutto con riferimento agli OT 5 e 6).

Il PON “Città Metropolitane” (PON Metro) interviene direttamente sui primi due drivers, ma nonsugli altri due, sui quali invece intervengono le Regioni con i POR FESR regionali.In particolare, sul terzo driver intervengono le azioni dei POR FESR di cui all’OT 3 “Competitività delleimprese”, mentre sul quarto intervengono le azioni di cui agli OT 5 e 6 dell’AdP (*) .

Antonio Bonetti

(*) Per quanto concerne il Lazio si ricorda la positiva esperienza, nella programmazione 2007-2013,dei PLUS. Il Programma Piano Locale Urbano di Sviluppo (PLUS) è stato attuato nell’ambitodel POR FESR 2007-2013 dopo la sua riprogrammazione di medio termine. (www.pluslazio.eu)

Page 65: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.15. Il PON Città Metropolitane (I)

Il Programma Operativo Nazionale plurifondo Città Metropolitane 2014-2020 (PON“Metro”), approvato dalla Commissione Europea il 14 luglio 2015, ha una dotazione finanziaria di oltre892 milioni di Euro di cui 446 a valere sul Fondo di Sviluppo Regionale (FESR) e 142 sul Fondo SocialeEuropeo (FSE), cui si aggiungono 304 milioni di cofinanziamento nazionale.Come già rilevato, esso tiene ampiamente conto del processo di revisione dei poteri istituzionali in Italiaex L. 56/2014.

Il PON Metro interviene con tassi di contribuzione differenziati a seconda della categorie di regioni incui ricadono le Città Metropolitane (*) e, come emerge dalla slide 4.16, concentra sull’Asse 2“Sostenibilità Urbana” (FESR) la quota maggiore delle risorse (35,6%).

L’Autorità di Gestione è l’Agenzia per la Coesione Territoriale, ma le città interessate sarannoindividuate quali Autorità Urbane (AU), ai sensi dell’art.7 del regolamento FESR, venendo ad assumereil ruolo di Organismo Intermedio (OI). La delega investe direttamente di responsabilità i sindaci dei 14Comuni capoluoghi di Città metropolitane e costituisce conditio sine qua non per la piena operativitàdel PON.

(*) La quota di partecipazione dei Fondi SIE è pari al 75% per le Città che ricadono nelleregioni “meno sviluppate” e al 50% nelle altre aree.Antonio Bonetti

Page 66: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.16. Il PON Città Metropolitane (II)

Assi OT ex AdP Fondi SIE Budget (Euro)Distribuzione

per Assi (in %)

Agenda digitale (FESR) OT 2 FESR 151.982.830,0 17,0

Sostenibilità urbana (FESR)

OT 4 FESR 318.288.000,0 35,6

Servizi per l'inclusione sociale (FSE)

OT 9 FSE 217.193.592,0 24,3

Infrastrutture per l'inclusione sociale (FESR)

OT 9 FESR 169.751.580,0 19,0

Assistenza tecnica (FESR)

FESR 35.717.332,0 4,0

892.933.334,0 100,0

Antonio Bonetti

Page 67: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.17. Il PON Città Metropolitane (III)

Il PON Metro “si inserisce nel quadro dell’Agenda urbana nazionale e delle strategie di sviluppourbano sostenibile delineate dall’Accordo di Partenariato”.

“L’area interessata dal PON si riferisce al massimo al territorio delle Città metropolitane, coninterventi più mirati su porzioni di questi territori e in particolare sul territorio del Comunecapoluogo” (*).capoluogo” (*).

“Il PON Metro interviene per sostenere, con modelli di intervento comuni, specifiche e determinateazioni prioritarie che compongono una strategia unificante a livello nazionale per le Cittàmetropolitane, affrontando congiuntamente e in modo coordinato alcune delle sfide che interessanotali contesti territoriali”.

Fonte: Commissione Europea - Italia, “PON Città metropolitane”, Codice Identificativo: CCI 2014IT16M2OP004

(*) Sul testo ufficiale del PON Metro (v. p. 2) viene specificato che l’area territoriale di riferimentoè la Città metropolitana limitatamente alle azioni immateriali legate all’agenda digitale e ad azionidi inclusione sociale cofinanziate dal FSE. Gli altri interventi del PON sono circoscritti al territoriodel Comune capoluogo.Antonio Bonetti

Page 68: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.18. Il PON Città Metropolitane (IV)

Il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020 prevede interventi neisettori dell'agenda digitale, dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile, del disagio abitativo edell’inclusione sociale (i quattro Assi operativi, a cui si aggiunge l’Asse di assistenza tecnica).Il PON “Metro”, pertanto, prevede non solo azioni inerenti PA digitale, tecnologie digitali permigliorare i servizi urbani e sistemi di trasporto urbano organizzati meglio e meno inquinanti, ma ancheinterventi di contrasto della povertà materiale e di riduzione della marginalità estrema attraverso l’Asse3 e l’Asse 4, concentrando le azioni su due gruppi target:3 e l’Asse 4, concentrando le azioni su due gruppi target:� individui senza fissa dimora,� comunità emarginate (rom e altri alloggiati nei “campi nomadi”).

Questo PON, quindi, presenta rilevanti sinergie potenziali con un altro PON che interessa l’interoterritorio nazionale, ossia il PON “Inclusione sociale”, PON di cui è Autorità di Gestione il Ministerodel Lavoro e delle Politiche Sociali.Gli Assi operativi di questo PON sono: 1. Sostegno per l’inclusione attiva, 2. Innovazione sociale, 3.Economia sociale, integrazione e antidiscriminazione, 4. Capacità amministrativa e azioni di sistema.

Antonio Bonetti

Page 69: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.19. La struttura del PON Città Metropolitane (V)

Assi Ob. Specifici (AdP) Azioni

1. Agenda digitale metropolitana (FESR)

1.1. Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili (agenda digitale)

1.1.1 Adozione di tecnologie per migliorare i servizi urbani dellasmart city

2.1 Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle 2.1.1 Illuminazione pubblica sostenibile

2. Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana (FESR)

energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad usopubblico

2.1.1 Illuminazione pubblica sostenibile2.1.2 Risparmio energetico negli edifici pubblici

2.2. Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane

2.2.1 Infomobilità e sistemi di trasporto intelligenti2.2.2 Rinnovamento e potenziamento tecnologico delle flottedel TPL2.2.3 Mobilità lenta2.2.4 Corsie protette per il TPL e nodi di interscambio modale

Antonio Bonetti

(continua)

Page 70: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.20. La struttura del PON Città Metropolitane (VI)

Assi Ob. Specifici (AdP) Azioni

3. Servizi per l'inclusione sociale (FSE)

3.1 Riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo

3.1.1 Azioni integrate di contrasto alla povertà abitativa

3.2 Riduzione dellamarginalità estrema e

3.2.1 Percorsi di accompagnamento alla casa per le comunitàemarginate

(segue)

marginalità estrema e interventi di inclusione

emarginate3.2.2 Servizi a bassa soglia per l'inclusione dei senza dimora oassimilati

3.3. Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale

3.3.1 Sostegno all’attivazione di nuovi servizi in aree degradate

4. Infrastrutture per l'inclusione sociale (FESR)

4.1 Riduzione del numero di famiglie in condizioni di disagio abitativo4.2. Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale

4.1.1 Realizzazione e recupero di alloggi4.2.1 Recupero di immobili inutilizzati e definizione di spaziattrezzati da adibire a servizi di valenza sociale

Antonio Bonetti

Page 71: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.21. Principali obiettivi quantificati del PON Città Metropolitane

Priorità ObiettiviAgenda digitale

70% dei Comuni delle Città Metropolitane con servizi pienamente interattivi50% dei cittadini che usano internet per relazionarsi con la PA o i gestori di servizi pubblici

Sostenibilità urbana

Oltre 90.000 impianti di illuminazione riqualificati,Riqualificazione energetica di almeno 38.000 mq di superficie di edifici pubblici,Aumento del 5% di passeggeri del trasporto pubblico locale (TPL) nelle RMS,Incremento della mobilità ciclabile (circa 150 Km di nuove piste ciclabili),urbana Incremento della mobilità ciclabile (circa 150 Km di nuove piste ciclabili),Circa 150 Km di corsie protette per il TPL (RMS) e riqualificazione di 40.000 mq di nodi diinterscambio.

Inclusione sociale

Creazione e recupero di 2.270 alloggi per famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche.Recupero di 35.600 mq di immobili inutilizzati da destinare a servizi del terzo settore.Percorsi integrati di inserimento lavorativo e sociale per 3.904 individui a basso reddito e 5.855individui con gravi forme di disagio.Percorsi integrati per 485 individui appartenenti alle comunità Rom, Sinti e Camminanti.Servizi a bassa soglia e di pronto intervento sociale per 1.811 individui senza dimora.Sostegno a 644 progetti attuati da soggetti attivi nel sociale o da ONG nelle aree bersaglio.

Fonte: Agenzia per la Coesione Territoriale

Antonio Bonetti

Page 72: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.22. Il PON Città Metropolitane e l’innovazione sociale (I)

Il PON Città Metropolitane 2014-2020, se attuato correttamente, può essere anche un importanteveicolo di innovazione sociale.

In questa luce, le Azioni più utili sono:� le Azioni 3.1.1 “Azioni integrate di contrasto alla povertà abitativa” (FSE) e 4.1.1 “Realizzazione erecupero di alloggi” (FESR) che se attuate congiuntamente dovrebbero consentire di sperimentare surecupero di alloggi” (FESR) che se attuate congiuntamente dovrebbero consentire di sperimentare suampia scala anche in Italia il c.d. “paradigma housing first” legato al concetto di fornire a dei drop outed ad altri soggetti a rischio di marginalità sociale un “alloggio protetto” che diviene una sorta di base dipartenza per un progressivo rientro nei circuiti lavorativi/sociali;� le Azioni 3.3.1 “Sostegno all’attivazione di nuovi servizi in aree degradate” (FSE) e 4.2.1 “Recuperodi immobili inutilizzati e definizione di spazi attrezzati” che, se attuate congiuntamente, possonoconsentire di sperimentare anche in Italia il c.d. “paradigma community hubs”, in base al quale piùservizi di cura vengono erogati presso uno stesso centro polifunzionale. Tali interventi, peraltro,sostengono organizzazioni non profit e imprese “a vocazione sociale” disponibili a farsi caricodell’erogazione di “nuovi servizi in aree degradate” nell’ambito di innovativi partenariati con la PA.

Antonio Bonetti

Page 73: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.23. Il PON Città Metropolitane e l’innovazione sociale (II)

Paradigma “ambient assisted living”

Azione 3.1.1Azione 4.1.1

Paradigma “housing first”

Antonio Bonetti

Modelli di “community hubs”

Azione 3.3.1Azione 4.2.1

Integrazione dei servizi di cura

N.B. Le azioni del PON richiamate sopra, specialmente la 3.3.1 e la 4.2.1 prevedono inter alia unforte empowerment di enti non profit e imprese “a vocazione sociale”

Page 74: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.24. Il PON Città Metropolitane e l’innovazione sociale (III)

Un utile progetto per capire meglio il legame fra problemi delle aree urbane, innovazione sociale ecoesione sociale è certamente il progetto WILCO (Welfare Innovations at the Local level infavour of COhesion).Tale progetto è stato implementato fra dicembre 2010 e gennaio 2014 da un consorzio di 12 Istituti diricerca – fra cui, anche qui, il Politecnico di Milano – fruendo di un contributo dell’UE a valere del VII

Antonio Bonetti

ricerca – fra cui, anche qui, il Politecnico di Milano – fruendo di un contributo dell’UE a valere del VIIProgramma Quadro di R&ST di quasi 2,45 Milioni di Euro. Gli obiettivi di fondo del progetto, articolatoin 8 Work Packages, sono stati:� identificare pratiche sociali innovative nelle città europee e i fattori che catalizzano la loro diffusione;� collocare opportunamente tali pratiche innovative nel contesto dato di politiche urbane eproblematiche sociali;� individuare suggerimenti concreti per sostenere l’innovazione sociale a livello locale.

WILCO Project: http://www.wilcoproject.eu/the-project/

Altri rilevanti progetti di ricerca sulla “social innovation” sonopresentati sul portale gestito dalla Commissione Europea:http://siresearch.eu

Page 75: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

4.25. Il PON Città Metropolitane e nuovi modelli di integrazione di migranti e dop-out

Integrazione di individui “fragili” e paradigma “housing first”

Nel PON Metro (v. p. 77) tale paradigma viene spiegato nei seguenti termini: «secondo il paradigma “Housing First”la disponibilità di una casa “adatta” alle esigenze dell’individuo fragile costituisce la precondizione essenziale perconsentire l’innesco del graduale percorso necessario alla sua piena integrazione nella società».La crescente attenzione per il paradigma “Housing First” è anche confermato dall’analisi del bando 2016 delProgramma Housing della Fondazione Compagnia di San Paolo.Un progetto molto interessante di applicazione di questo paradigma è il progetto Casa di Pina della Cooperativa AliceUn progetto molto interessante di applicazione di questo paradigma è il progetto Casa di Pina della Cooperativa Alicead Alba (CN). http://www.coopalice.net/index.php/casapina

Antonio Bonetti

Integrazione di migranti/rifugiati e rilancio di borghi a rischio spopolamento

Un altro esempio concreto di interventi innovativi nelle città per favorire l’inclusione sociale è stato sviluppato neglianni recenti da diversi piccoli borghi isolati e rischio di spopolamento della Calabria. In questi piccoli borghil’abbattimento di pregiudizi sociali e la fornitura di alloggi nei centri storici e di occasioni di lavoro a migranti e rifugiatiha consentito di bloccare il fenomeno dello spopolamento e di contrastare il declino dell’economia locale. Questomovimento è partito dal Comune di Riace, dove l’iniziativa ha prodotto risultati così rilevanti da aver fatto diventareil piccolo borgo di Riace una best practice oggetto di studio e di attenzione dei media internazionali.

Page 76: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.1. L’importanza dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea

I Programmi del secondo obiettivo della politica di coesione (politica regionale europea) sono tutti – direttamente oindirettamente – particolarmente importanti per dare corso alla priorità “agenda urbana”, in quanto:� anche questi Programmi vanno considerati serventi rispetto agli obiettivi dell’agenda “Europe 2020”,segnatamente alla promozione delle attività di ricerca e innovazione e alla diffusione di nuovi servizi basati sulle

Sezione 5. STRUTTURA E IMPORTANZA DELL’OBIETTIVO COOPERAZIONE

TERRITORIALE EUROPEA DEI FONDI SIE

segnatamente alla promozione delle attività di ricerca e innovazione e alla diffusione di nuovi servizi basati sulletecnologie digitali (ICT);� questi Programmi (specialmente quelli che ricadono nell’alveo della “cooperazione interregionale europea”)hanno un focus specifico su problemi di trasporti, sulle reti (materiali e immateriali) e su una equilibratapianificazione territoriale (urbana).

Ai sensi dell’art. 2 del Reg. (UE) N. 1299/2013 sulla Cooperazione Territoriale Europea (CTE), le componenti diquesto secondo obiettivo della politica di coesione sono: (i) cooperazione transfrontaliera; (ii) cooperazionetransnazionale; (iii) cooperazione interregionale (Programmi INTERREG EUROPE, URBACT, INTERACT,ESPON).

Antonio Bonetti

Page 77: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Cooperazione Transfrontaliera

(i) 60 Programmi di Cooperazione transfrontaliera interna(ii) 12 Programmi di Cooperazione transfrontaliera IPA(iii) 16 Programmi di Cooperazione transfrontaliera ENI

Tali Programmi interessano le “regioni NUTS III” (in Italiacorrispondono alle Province o a parti di esse) e richiedono lacooperazione politica fra Autorità pubbliche su due lati di un confine(interno o esterno)

5.2. L’Obiettivo “Cooperazione Territoriale Europea” nel periodo 2014-2020

Cooperazione Interregionale

Cooperazione Transnazionale

4 Programmi di ricerca, scambio di buone pratiche e di networkingaventi per oggetto “agenda urbana” e politiche territoriali dell’UE

15 Programmi di cooperazione transnazionaleInteressano le “regioni NUTS II”, contribuendo a definire delle grandiaree territoriali, fortemente integrate, che possono anche interessareterritori al di fuori dei confini fisici dell’UE (v. slide che segue)

Antonio Bonetti

Page 78: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.3. I Programmi di Cooperazione Transnazionale

Antonio Bonetti Fonte: Commissione Europea - DG Regio

Page 79: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.4. Programmi di Cooperazione che interessano l’Italia (I)

Cooperazione transfrontaliera

Interna (8, tutti cofinanziati dal FESR)

Esterna (3)

Cooperazione interregionale

CTE in Italia Cooperazione transnazionale

Urbact. Interreg Europe, Interact, ESPON

4 Programmi

Antonio BonettiN.B. I tre Programmi di cooperazione transfrontaliera esterna vedono il cofinanziamento di IPA eFESR o di ENI e FESR

Page 80: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

� IT – Francia Alpi (ALCOTRA);� IT - Francia marittimo;� IT – Svizzera;� IT- Austria;� IT – Croazia;

� IT – Francia Alpi (ALCOTRA);� IT - Francia marittimo;� IT – Svizzera;� IT- Austria;� IT – Croazia;

� ENI MED� ENI Italia Tunisia� IPA Italia Albania Montenegro

Programmi transfrontalieri esterni*Programmi transfrontalieri esterni*Programmi transfrontalieri interniProgrammi transfrontalieri interni

5.5. Programmi di Cooperazione che interessano l’Italia (II)

� IT – Croazia;� IT – Malta;� IT – Slovenia;� Grecia – IT.

� IT – Croazia;� IT – Malta;� IT – Slovenia;� Grecia – IT.

Il Lazio nella programmazione in corso è interessato da (i) il Programma ENI MED cofinanziato da ENI eFESR (una delle priorità di azione è trattamento e riciclo dei rifiuti urbani) e da (ii) il ProgrammaTransnazionale Mediterraneo.

� Spazio Alpino� Europa Centrale� Mediterraneo� Adriatico – Mar Ionio (Adrion)

Programmi transnazionaliProgrammi transnazionali

Antonio Bonetti

Page 81: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

INTERREG EUROPE

(scambio di esperienze in relazione allo sviluppo delle regioni e della politica regionale europea *)

URBACT

(scambio di esperienze su buone prassi in relazione allo sviluppo urbano sostenibile)

5.6. Gli strand della componente “interregionale” dell’ Obiettivo CTE

INTERACT

(scambio di esperienze inerenti la gestione dei

Programmi di cooperazione)

ESPON

(analisi delle tendenze di sviluppo in relazione agli obiettivi della politica di coesione e di uno sviluppo

armonioso del territorio dell’UE ex SSSE)

Cooperazione Cooperazione InterregionaleInterregionale

Antonio BonettiN.B. Su INTERREG EUROPE si veda l’Allegato IV

Page 82: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.7. URBACT 2014-2020. Base normativa e caratteristiche essenziali

URBACT è un programma di studio e trasferimento di conoscenze e buone pratiche fra città (autoritàurbane) che era stato varato nel 2002.URBACT, quindi, finanzia ricerche e progetti di trasferimento di conoscenza/buone pratiche e noninvestimenti o progetti pilota.La base normativa è dettata dal Reg. (UE) N. 1303/2013 sui Fondi Strutturali e di Investimento Europeo(Fondi SIE), dal Reg. (UE) N. 1299/2013 sulla CTE e dal Reg. (UE) N. 1301/2013 sul FESR (artt. 7-9).(Fondi SIE), dal Reg. (UE) N. 1299/2013 sulla CTE e dal Reg. (UE) N. 1301/2013 sul FESR (artt. 7-9).L’Ente erogatore, per la parte FESR, è la Commissione Europea - Direzione Generale Politica Regionale ePolitiche Urbane.Gli interventi del Programma sono definiti e finanziati sotto l’OT 11 dei Fondi SIE (“Capacity building”), masono anche interessati gli OT: 1 “Ricerca e innovazione”, 4 “Low carbon economy”, 6 “Protezionedell’ambiente e uso efficiente delle risorse”, 8. “Occupazione” e 9. “Inclusione sociale e lotta alla povertà”.

Fra le maggiori novità della programmazione 2014-2020 si segnala una maggiore attenzione non solo per lafase di definizione delle migliori politiche, ma anche per quella di implementazione.

(*) Portale del programma: www.urbact.euIn Italia si possono richiedere informazioni e chiarimenti al centro di ricerca dell’ANCI Cittalia.Antonio Bonetti

Page 83: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.8. URBACT 2014-2020. Missione e obiettivi specifici

Migliorare le politiche urbane, mettendo in grado Migliorare le politiche urbane, mettendo in grado le città di lavorare insieme e sviluppare soluzioni le città di lavorare insieme e sviluppare soluzioni

integrate ai problemi comuniintegrate ai problemi comuni

Capacity for policy delivery

Missione

N.B. URBACT è un programma di apprendimento e trasferimento delle conoscenze che non finanziainvestimenti e progetti pilota

Policy design

Policy implementation

Building and sharing knowledge

Obiettivi specifici

Antonio Bonetti

Page 84: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.9. URBACT 2014-2020. Le tre principali azioni

1. Transnationalnetworking

1.2. Implementationnetworks

1.1. Action planning networks

1.3. Transfer of goodpractices networks

2. Capacity building activities

3. Capitalisationand dissemination

(*) Interventi ammissibili a beneficio e beneficiari cambiano aseconda delle tipologie di azioni, quindi bisogna sempre controllareProgramma ufficiale e call for proposal.Antonio Bonetti

Page 85: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.10. Gli obiettivi delle tre principali azioni

1. Transnationalnetworking

2. Capacity building activities

3. Capitalisationand dissemination

sostenere le città mediante l'ideazione e la

valorizzare le competenze degli attori urbani

costruire e condividere conoscenze, pratiche e mediante l'ideazione e la

realizzazione di strategie urbane integrate

basandosi sul mutuo apprendimento e sullo

scambio di buone pratiche

degli attori urbani aiutandoli a sviluppare

approcci integrati e partecipativi alla creazione

e alla realizzazione di politiche urbane*

raccomandazioni ed informare sulla

progettazione e sulla realizzazione delle politiche urbane

sostenibili a livello locale, regionale,

nazionale e comunitario

Antonio Bonetti

(*) Va evidenziato che l’esigenza di sperimentare approcci partecipativialla formulazione di politiche per le città e gli interventi degli EE.LL. ècentrale anche nell’Azione 3.1.5 del PON Governance.

Page 86: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.11. Copertura geografica e dotazione finanziaria di URBACT 2014-2020

Il Programma ha un budget di 96.324.550 Euro (meno di 100 milioni di Euro su 7 anni), con unapartecipazione del FESR che si attesta su circa 74,3 milioni di Euro; questo conferma la sua natura di “knowhow programme”). In questa fase, tuttavia, ha una grande valenza politica in quanto programma serventerispetto al rilancio delle città come “motori di sviluppo”. L’obiettivo, inoltre, è che i “networks di città” chevengono creati possano durare oltre il progetto.

Le aree geografiche ammesse a beneficio sono:� Stati Membri,� Norvegia e Svizzera,� Paesi beneficiari dello Strumento di Pre-Adesione (IPA),� altri Paesi beneficiari.

(*) I tassi di cofinanziamento, in generale, sono differenziati a seconda delle categorie di regioni in cuisono localizzati i partners del progetto:� i partners del progetto riceveranno un contributo FESR che copre fino all’85% dei costi eleggibili selocalizzati in regioni “in transizione” e “in ritardo di sviluppo”,� i partners del progetto riceveranno un contributo FESR che copre fino al 75% dei costi eleggibili selocalizzati in regioni “sviluppate”.

Antonio Bonetti

Page 87: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.12. Indicazioni sui principali destinatari

Principali beneficiari: Città, da intendersi in questi termini:

� città di piccole, medie e grandi dimensioni (non ci sono limiti di popolazione);� livelli infra-comunali di governo come i distretti e i Municipi;� autorità metropolitane e agglomerati organizzati se hanno autonomia politico-amministrativa.

Altri beneficiari (in numero limitato):Altri beneficiari (in numero limitato):� agenzie locali definite come organizzazioni costituite da una città, parzialmente o totalmente di proprietà della città e responsabili per questioni connesse allo sviluppo urbano;� autorità provinciali, regionali e nazionali;� università e centri di ricerca.

Vanno sempre ricordati due aspetti:� i partners ammissibili e il loro numero minimo nell’ambito del partenariato internazionale possonovariare a seconda delle tipologie di azioni,� il numero di “altri beneficiari” ammissibili è limitato.

Antonio Bonetti

Page 88: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.13. L’Iniziativa Urban Innovative Actions (UIA) Base normativa e caratteristiche essenziali

Urban Innovative Actions (UIA) è un programma di interventi innovativi per le città europee avviatosulla scorta dell’art. 8 del Reg. (UE) N. 1301/2013 sul FESR.UIA, diversamente da URBACT, che finanzia solo ricerche e progetti di trasferimento di conoscenza/buonepratiche, finanzia la sperimentazione di soluzioni particolarmente innovative e replicabile ai problemiurbani, nella forma di progetti-pilota (progetti sperimentali).

Si tratta di progetti pilota inerenti soluzioni innovative o mai sperimentate prima per i problemi comunidelle città europee, selezionati tramite call for proposal (indicativamente annuali).Possono proporre progetti innovativi (soggetti eleggibili):� Autorità urbane (sindaci) di città di almeno 50.ooo abitanti;� Associazioni/raggruppamenti di autorità urbane, anche di diversi Stati Membri, di città che nel loroinsieme hanno una popolazione di almeno 50.000 abitanti.

UIA ha un budget di 372 milioni di Euro (FESR). Il contributo massimo di ogni progetto non deve esseresuperiore ai 5 milioni di Euro. E’ stato fissato un tasso di cofinanziamento unico pari all’85% dei costi totalieleggibili.

Antonio Bonetti

Page 89: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.14. Copertura tematica dell’Iniziativa UIA

Urban Innovative Actions (UIA) ha un novero alquanto ampio di possibili ambiti tematici che possonoessere interessati dai progetti innovativi:� Occupazione e competenze nelle economie locali,� Povertà urbana,� Edilizia urbana,� Integrazione di migranti e rifugiati,� Integrazione di migranti e rifugiati,� Uso sostenibile del suolo,� Riciclo ed economia circolare,� Adattamento climatico,� Transizione energetica (efficienza energetica e sistemi locali di energie rinnovabili),� Mobilità urbana sostenibile,� Qualità dell’aria,� Transizione digitale,� Public procurement innovativo ed adattabile.

(*) Fra questi ambiti tematici, ogni anno, ne vengono selezionati alcunidalla Commissione. Sulla base degli ambiti selezionati vengonostrutturate la call for proposals dei progetti.

Antonio Bonetti

Page 90: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.15. Temi delle call for proposal dell’Iniziativa UIA

La prima call for proposal, lanciata il 15 dicembre 2015, aveva selezionato quattro ambiti tematici:� Transizione energetica,� Integrazione di migranti e rifugiati,� Occupazione e competenze nelle economie locali,� Povertà urbana, con un focus particolare sulle periferie degradate.

Sono state ricevute ben 378 richieste di finanziamento a conferma dell’attenzione degli amministratori locali per dellesoluzioni innovative per vecchi e nuovi problemi delle città.soluzioni innovative per vecchi e nuovi problemi delle città.

La seconda call for proposal dovrebbe essere pubblicata nel mese di novembre.I temi individuati per la seconda call sono:

� Integrazione di migranti e rifugiati,� Riciclo ed economia circolare,� Mobilità urbana sostenibile.

Per maggiori informazioni sulla nuova call:http://www.uia-initiative.eu/en/uia-topics-second-call-proposals-announced

Antonio Bonetti

Page 91: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

5.16. Caratteristiche dei progetti

I progetti selezionati tramite le call for proposal dell’Iniziativa UIA devono essere:� innovativi,� di buona qualità,� formulati adottando un approccio partecipativo,� misurabili,� trasferibili/scalabili.

Questi, infatti, sono anche i criteri di premio per la selezione dei progetti di merito nell’ambito dellavalutazione strategica dei progetti, che pesa per l’80% sul punteggio totale delle proposte progettuali (*).

I progetti ammessi a beneficio in genere coinvolgono fra 6 e 12 città e possono avere una durata massima di3 anni.Per ogni progetto deve essere previsto un Work Package finale di trasferimento delle conoscenze acquisite.

(*) Il processo di selezione prevede due fasi consecutive:- la fase 1 – Valutazione strategica, che è maggiormente focalizzata su innovatività,qualità progettuale e trasferibilità delle proposte.- la fase 2 – Valutazione operativa, che considera maggiormente aspetti che concernonola qualità del progetto e del percorso di implementazione.Antonio Bonetti

Page 92: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.1. Alla ricerca di nuovi modelli di finanziamento della PA

Riprendendo le Note preliminari presentate nel punto 1.1, appare evidente, dopo la lunga presentazione deglistrumenti, che gli Enti Locali, in misura crescente, dovranno saper andare oltre il “vincolo di stabilità” e sviluppareuna notevole capacità di:

Sezione 6. Nuovi modelli di finanziamento della PA

� ricercare adeguate sinergie fra i vari fondi europei, sia a livello di fondi “diretti”, sia a livello di fondi “regionali” e,non ultimo, serve una adeguata “cross fertilization” di fondi “diretti” e “regionali”;� informare i processi di appalto alle c.d. clausole “payment-for-results’, in base alle quali si concorda con isoggetti esterni alla PA che gestiscono ed erogano i servizi non il pagamento dei servizi (e, quindi, gli input), mal’ottenimento di determinati risultati specificati nei bandi di evidenza pubblica (si pagano gli output ottenuti). Unaparticolare forma di contratti di appalto “payment-for-results” sono i Social Impact Bond che, negli anni recenti,sono stati sperimentati in tutto il mondo con un buon grado di successo (v. Allegato VI);� sperimentare nuove forme di finanziamento di alcuni tipi di interventi che, per vari motivi, possano prestarsi a tradurreil senso civico degli individui in donazioni o in lavoro volontario al servizio della collettività (donazioni liberali ecrowdfunding “civico”).

Antonio Bonetti

Page 93: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.2. Sinergie fra fondi europei (I)

Sinergie fra Programmi delle Regionicofinanziati da Fondi SIE:

all’interno di un dato Programma (es. Misura 7 del PSR Lazio e PPI)

1

Antonio Bonetti

fra POR FESR e POR FSE di una regione (*)

fra POR regionali e PON/fra PSR regionali e PON

fra POR regionali e Programmi Nazionali (PN FAMI e PN FEAD)

(*) Solo tre regioni hanno optato per Programmi congiunti FESR-FSE

(e, anche, sinergie fra Programmi cofinanziati dai Fondi SIEe finanza pubblica nazionale)

1

2

Page 94: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.3. Sinergie fra fondi europei (II)

Sinergie fra Programmi delle Regionicofinanziati da Fondi SIE:

e Programmi di CTE (in primis URBACT)

e Iniziative per migliorare la PA (ICT-Public-sector innovation)

1

Antonio Bonetti

e Iniziative per migliorare la PA (ICT-Public-sector innovation)

e interventi per la tutela ambientale (in primis LIFE) e Programmi per la tutela dei diritti (*)

e Programmi per la cultura e la cittadinanza attiva (Europa Creativa ed Europa per i Cittadini)

(*) Programmi: Giustizia; Tutela dei Consumatori; Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza

(e, anche, sinergie fra Programmi cofinanziati dai Fondi SIEe programmi da hoc per città/efficienza energetica del “gruppo BEI”)

2

Page 95: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Il finanziamento dei servizi di interesse collettivo con risorse finanziarie aggiuntive rispetto alla finanzapubblica ordinaria si fonda sulla valorizzazione di esperienze interessanti di volontariato e di cittadinanzaattiva che, per fortuna, si vanno sempre più diffondendo nel nostro paese.Pensiamo a iniziative come “puliamo il parco” o “valorizziamo il castello del nostro borgo”.

L’esempio più concreto, tuttavia, si può riscontrare nel settore scolastico. Tutte le scuole italiane necessitanoormai di ulteriori contributi, su base volontaria, da parte dei genitori, per delle forniture che non riescono più a

6.4. Cittadinanza attiva, nuovi modelli di finanziamento dei servizi pubblici locali e fiscalità di vantaggio per donazioni alla cultura e alle scuole

Antonio Bonetti

ormai di ulteriori contributi, su base volontaria, da parte dei genitori, per delle forniture che non riescono più agarantire con i fondi pubblici. Si tratta di una forma “auto-gestita” dai genitori di fundraising.Diversi esperti di fundraising, non a caso, stanno avviando delle sperimentazioni con gli Istituti scolastici.Certamente sarebbe opportuno che anche il MIUR effettuasse delle ulteriori riflessioni su questo fenomeno,per capire come tentare di incanalarlo verso forme di “cittadinanza attiva” più strutturate

Peraltro, certe forme spontanee di cittadinanza attiva e la propensione dei cittadini a donare all’operatorepubblico per certi beni comuni e certi beni pubblici è incentivato fiscalmente dal legislatore. Si fa riferimentoa: (i) art bonus introdotto dal D.L. 83/2014, (ii) school bonus.

Page 96: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.5. Alcune ipotesi su canali di finanziamento innovativi

Raccolta di fondi tramite portali web per opere di pubblica utilità, arredo urbano e

Social Impact BondSono una particolare forma di “finanza di progetto” volta a coinvolgere i privati nel

finanziamento delle politiche sociali

Antonio Bonetti

Fundraising per gli Enti Locali (e la PA in generale)

Sponsorizzazioni da parte di privati e opere di riqualificazione finanziate da privati

Donazioni spontanee da parte dei cittadini

Donazioni indotte da incentivi fiscali (art bonus e school bonus)

Crowdfunding civico opere di pubblica utilità, arredo urbano e tutela di aree verdi

Page 97: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.6. Art bonus ex D.L. 83/2014 (I)

Il D.L. 83/2014 (31 maggio 2014) - "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, losviluppo della cultura e il rilancio del turismo“ - convertito con modificazioni in L. 106/2014(29/07/2014) ha introdotto un credito d'imposta per le donazioni in denaro a sostegno della cultura e dellospettacolo. Tale agevolazione fiscale a favore di coloro che effettuano donazioni è stata battezzata “Art bonus”e incentiva il mecenatismo a favore del patrimonio culturale.

Il credito d'imposta è riconosciuto a tutti i soggetti che effettuano donazioni a sostegno delle istituzioni della

Antonio Bonetti

Il credito d'imposta è riconosciuto a tutti i soggetti che effettuano donazioni a sostegno delle istituzioni dellacultura e dello spettacolo previste dalla L. 106/2014 e ss.mm.ii., indipendentemente dalla natura e dalla formagiuridica.

Per effettuare le donazioni sono previste varie forme di pagamento, eccezion fatta il contante per averemaggiori certezze sulla tracciabilità dei flussi finanziari.

Inizialmente era previsto un credito di imposta ai donatori per il triennio 2014-2016, ma poi la LeggeFinanziaria per il 2016 ha reso di fatto permanente il credito di imposta. Le agevolazioni fiscali sono statefissate al 65% delle donazioni a favore di arte e cultura.

Page 98: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.7. Art bonus ex D.L. 83/2014 (II)

Le erogazioni liberali effettuate in denaro che danno diritto al credito di imposta, devono riguardare gli anni diimposta a partire dal 2014 e devono essere riferiti ai seguenti interventi:� manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;� sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree eparchi archeologici, complessi monumentali, altro) delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione;� realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che,

Donazioni che danno diritto al credito di imposta

Antonio Bonetti

� realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che,senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

In sede di conversione del D.L. 83/2014, la misura agevolativa è stata estesa anche alle erogazioni liberali in denaroeffettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, laddove destinate aisoggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.Le agevolazioni fiscali per erogazioni liberali destinate al sostegno dei teatri di tradizioni sono entrate in vigore con lalegge 23 dicembre n.190 del 2014, e in questo caso le agevolazioni fiscali previste dall’Art bonus, si applicano per leerogazioni effettuate a partire dal 2015.La legge di stabilità 2016 del 28 dicembre 2015, n. 208 ha stabilizzato e reso permanente l’ “Art bonus”, agevolazionefiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.(Fonte: portale sull’art bonus: http://artbonus.gov.it)

Page 99: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.8. School bonus (I)

Tutte le scuole italiane necessitano ormai di ulteriori contributi, su base volontaria, da parte dei genitori, perdelle forniture che non riescono più a garantire con i fondi pubblici.Si tratta di una forma “auto-gestita” dalle famiglie di fundraising. Diversi esperti di fundraising, non a caso,stanno avviando delle sperimentazioni con gli istituti scolastici. I tempi sembrano ormai maturi per tentare diincanalare queste pratiche spontanee di fundraising verso forme di “cittadinanza attiva” più strutturate. Inquesta luce, la previsione contenuta nella riforma “La Buona Scuola” di una fiscalità di vantaggio per i privatiche effettuano delle erogazioni liberali alle scuole (“school bonus”) va salutata come una innovazione legislativa

Antonio Bonetti

che effettuano delle erogazioni liberali alle scuole (“school bonus”) va salutata come una innovazione legislativapotenzialmente molto utile.

Lo “school bonus” altro non è che un credito di imposta riconosciuto a chi effettua donazioni alle scuole.Previsto dalla L. 107/2015 (legge su “la buona scuola” del Governo Renzi) è stato normato in manieradettagliata e, quindi, reso operativo con il Decreto Ministeriale dell’8 aprile 2016, pubblicato sulla GazzettaUfficiale del 23 maggio 2016. Dal 24 maggio del 2016, pertanto, è pienamente operativo.In sintesi, trattasi in sostanza di una agevolazione fiscale di cui possono fruire persone fisiche, enti noncommerciali e titolari di reddito di impresa che effettuano erogazioni liberali a favore delle scuole (pubbliche eparitarie).

Page 100: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

6.9. School bonus (II)

Le erogazioni liberali effettuate in denaro a favore delle scuole che danno diritto al credito di imposta devonoriguardare gli anni di imposta a partire dal 2016. Il credito di imposta è stato fissato al 65% per le donazionieffettuate negli anni 2016 e 2017 e al 50% per il 2018.

Le erogazioni non vanno direttamente alla scuola, ma ad apposito fondo gestito dal MIUR (il DM riporta anchel’IBAN per il versamento), che poi le girerà per il 90% alla scuola indicata dai donatori (deve essere indicato il Codice

Le caratteristiche del credito di imposta

Antonio Bonetti

l’IBAN per il versamento), che poi le girerà per il 90% alla scuola indicata dai donatori (deve essere indicato il CodiceFiscale della scuola scelta) e per il 10% a scuole che risultano destinatarie di contributi da privati per cifre inferiorialla media nazionale (per una sorta di perequazione a favore di scuole ubicate in territori meno ricchi).Le erogazioni possono avere tre destinazioni (previste dal DM e indicate anche da codice identificativo):� la realizzazione di nuove strutture scolastiche (codice C1), � la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti (codice C2),� il sostegno a interventi che migliorino l'occupabilità degli studenti (codice C3).

Per ulteriori informazioni sullo “school bonus” si rinvia al portale: http://www.schoolbonus.gov.it.

Page 101: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I – Riforme e opportunità di finanziamento per gli EE.LL.

Antonio Bonetti

Page 102: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.1. Il “PON Governance e Capacità Istituzionale”

Il PON Governance, adottato il 23 febbraio 2015, interessa tutte le regioni italiane.L’obiettivo generale del PON Governance è “rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente, efficace,intelligente e vicina ai cittadini”.Il PON Governance – attuativo degli OT 2 (agenda digitale) e 11 (capacity building) – si articola in treAssi operativi, con a latere l’Asse di Assistenza tecnica (FSE). Gli Assi operativi sono:1. Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per modernizzare la PA (FSE);1. Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per modernizzare la PA (FSE);2. Sviluppo dell’e-government, dell’interoperabilità e supporto all’attuazione dell’agenda digitale

(FESR);3. Rafforzamento della governance multi-livello nei programmi di investimento pubblico (FESR).La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 827.699.966 Euro, che si concentra per il 49,84%sull’Asse 1 (FSE). Per oltre l’80% le risorse sono destinate alle regioni “meno sviluppate”.

L’Autorità di Gestione del PON è l’Agenzia per la Coesione Territoriale, ma hanno delle responsabilitàattuative rilevanti anche i seguenti Organismi Intermedi:- Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione Pubblica,- Ministero della Giustizia.

Antonio Bonetti

Page 103: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.2. Il “quadro logico” del PON Governance e Capacità Istituzionale

Pilastri Assi Priorità di Investimento

Modernizzazione del sistema amministrativo nazionale

1 Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per lamodernizzazione della PA

11.i

2 Sviluppo dell’e-government, dell’interoperabilità e supporto 2b2 Sviluppo dell’e-government, dell’interoperabilità e supportoall’attuazione dell’agenda digitale

2b

2.c

Sviluppare la capacità di governance multi-livello dei programmi di investimento pubblico

3 Rafforzamento della governance multi-livello dei programmi diinvestimento pubblico

11.a

Asse 3 – A cosa serve?

Migliorare la capacità di attivare e realizzare le politiche e gli investimenti pubblici.Semplificare le procedure e rafforzare e l’organizzazione egli strumenti di lavoro delle amministrazioni responsabili degli investimenti per lo sviluppoRafforzare la valutazione delle politiche pubbliche.Antonio Bonetti

Page 104: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.3. Priorità di investimento del PON Governance

11.i - Investire nella capacità istituzionale e nell'efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizipubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazionee di una buona governance2.b - Sviluppare i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC2.c - Rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e-government, l'e-learning, l'e-inclusione, l'e-culture e l'e-healthhealth11.a - Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate eun'amministrazione pubblica efficiente mediante azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale el'efficienza delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici relativi all'attuazione del FESR,affiancando le azioni svolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza dellapubblica amministrazione.

Si ricorda che la trama di fondo dei PO 2014-2020 si articola come segue:� OT – Assi� Priorità di Investimento� Obiettivi specifici� Azioni

Antonio Bonetti

Page 105: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.4. Priorità di investimento del PON GovernanceLe ragioni della loro selezione

Priorità Motivazione2.b Necessità di rafforzare l’efficienza della PA

Scarso utilizzo di servizi di e-government da parte di imprese e cittadini2.c Necessità di rafforzare l’efficienza della PA

Scarso utilizzo di servizi di e-government da parte di imprese e cittadini11.a Necessità di rafforzare il coordinamento di tutti i livelli di governo11.a Necessità di rafforzare il coordinamento di tutti i livelli di governo

Raccomandazione specifica Paese n. 711.i Scarsi livelli di efficienza della PA

Necessità di dare attuazione concreta alle riformeRaccomandazione specifica Paese n. 7Oneri amministrativi elevati per le impreseElevati livelli di corruzione

Antonio Bonetti

Page 106: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.5. Il PON Governance in sintesi

2 Pilastri

� Modernizzazione del sistema amministrativo nazionale

� Sviluppare la capacità di governance multi-livello dei programmi di investimento pubblico

Antonio Bonetti

4 Assi

� 2 Obiettivi Tematici (OT 2 e OT 11)

� 11 Risultati Attesi (Obiettivi Specifici)

� 21 Azioni

Page 107: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.6. La struttura finanziaria del PON Governance

Asse Meno sviluppate In transizione Più sviluppate Totale

v.a. in % v.a. in % v.a. in % v.a. in %

1 339.155.620,0 49,89% 22.781.086,0 49,63% 50.624.638,0 49,63% 412.561.344,0 49,84%

2 78.720.840,0 11,58% 5.287.686,0 11,52% 11.755.036,0 11,52% 95.763.562,0 11,57%

3 215.734.358,0 31,73% 15.995.230,0 34,85% 35.540.320,0 34,84% 267.269.908,0 32,29%

4 AT 46.189.182,0 6,79% 1.836.000,0 4,00% 4.080.000,0 4,00% 52.105.182,0 6,30%

679.800.000,0 100% 45.900.002,0 100% 101.999.994,0 100% 827.699.996,0 100%

L’82,1% delle risorse viene riservato alle regioni “meno sviluppate”.

Valori assoluti in Euro

Antonio Bonetti

Page 108: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.7. La struttura dell’Asse 1 del PON Governance

ASSE 1 – Sviluppo della capacità amministrativa e istituzionale per la modernizzazione della Pubblica Amministrazione

Priorità11.i - Investire nella capacità istituzionale e nell'efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizipubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e dipubblici a livello nazionale, regionale e locale nell'ottica delle riforme, di una migliore regolamentazione e diuna buona governance.

Obiettivi specifici1.1 - Aumento della trasparenza e interoperabilità e dell'accesso ai dati pubblici1.2 - Riduzione degli oneri regolatori1.3 - Miglioramento delle prestazioni della PA1.4 - Miglioramento dell'efficienza e della qualità delle prestazioni del sistema giudiziario1.5 - Aumento dei livelli di integrità e di legalità nell'azione della PA

Antonio Bonetti

Page 109: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.8. La struttura dell’Asse 2 del PON Governance

ASSE 2 – Sviluppo dell’e-government, dell’inter-operabilità e supporto all’attuazione della “agenda digitale”

Priorità2.b - Sviluppare i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC2.c - Rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e-government, l'e-learning, l'e-inclusione, l'e-culture e l'e-health2.c - Rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e-government, l'e-learning, l'e-inclusione, l'e-culture e l'e-health

Obiettivi specifici2.1 - Sviluppo della domanda di ICT in termini di utilizzo dei servizi on line, inclusione digitale epartecipazione in rete2.2 - Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili dellaPA offerti a cittadini e imprese.

Antonio Bonetti

Page 110: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.9. La struttura dell’Asse 3 del PON Governance

ASSE 3 – Rafforzamento della governance multi-livello dei Programmi di investimento Pubblico

11.a - Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate eun'amministrazione pubblica efficiente mediante azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienzadelle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici relativi all'attuazione del FESR, affiancando le azionisvolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza della pubblica amministrazione.svolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza della pubblica amministrazione.

L’Asse include un solo Obiettivo Specifico – OS 3.1 Rafforzamento della governance multi-livello edella capacità amministrativa e tecnica delle Pubbl. Amm.ni nei programmi di investimentopubblico – che sarà attuato tramite 5 Azioni.

L’Asse 3, nella strategia del PON, “assume una importanza strategica e attraverso il concretizzarsi di azionifinalizzate ad eliminare la frammentarietà, a modellizzare e fluidificare i processi ma anche stimolare lacooperazione, la trasparenza e l’inclusività, costituisce un fondamentale volano di crescita e competitivitàgarantendo al contempo un utilizzo mirato e di qualità della spesa destinata all’attuazione delle politiche diinvestimento pubblico” (v. PON Governance, p. 8).

Antonio Bonetti

Page 111: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.10. L’azione 3.5.1 del PON Governance

Una Azione particolarmente importante in questa fase è la 3.1.5 Interventi mirati di accompagnamentodel processo di riforma degli Enti Locali, per vari motivi che vanno dal fatto che gli Enti Locali (EE.LL.)sono il primo interfaccia fra Istituzioni/PA e cittadini al fatto che essendo particolarmente colpiti dalcontenimento generalizzato della spesa pubblica necessitano particolarmente di un sensibile rafforzamentodelle capacità tecniche e amministrative.Questa Azione, peraltro, costituisce una plastica dimostrazione di quanto segnalavo nel post del 10 giugno,Questa Azione, peraltro, costituisce una plastica dimostrazione di quanto segnalavo nel post del 10 giugno,ossia che alla PA tutta e agli Enti Locali sono richiesti ulteriori sforzi di razionalizzazione e di incremento dellecapacità amministrative, ma attraverso i Fondi Strutturali 2014-2020 sono forniti una volta di più anche unammontare di risorse non trascurabile per implementare nuovi modelli organizzativi e nuovi sistemi di gestioneamministrativa delle politiche pubbliche.In particolare, l’Azione intende accompagnare gli EE.LL. “nella definizione di nuovi modelli di elaborazionedelle politiche pubbliche, che sfruttino le dinamiche partecipative e gli strumenti per l’ottimizzazione dellagovernance multi-livello” (v. PON Governance, p. 99).

Antonio Bonetti

L’aspetto particolarmente rilevante da evidenziare è il richiamo alle dinamiche partecipative.Speriamo, tuttavia, che si trattino di dinamiche realmente partecipative. In Italia, infatti, troppospesso i decision-makers locali, semplicemente per alimentare il consenso, tendono a favorire unapartecipazione molto ampia. La spinta verso l’ampliamento della base decisionale e il civicengagement, tuttavia, viene gestita in modo che i processi partecipativi siano più formali chesostanziali e, quindi, siano poco incisivi sulle decisioni finali.

Page 112: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

1. Modernizzazione della PA

Allegato I.11. Riforme e PON Governance

In estrema sintesi, si può dire che gli Assi operativi 1 e 2 del PON sono maggiormente funzionali all’attuazione della“riforma Madia” che è più orientata alla semplificazione amministrativa e all’efficientamento della PA, mentre l’Asse 3“Rafforzamento della governance multi-livello nei programmi di investimento pubblico” (cofinanziato dal FESR) è piùfunzionale all’attuazione della “riforma Del Rio” e al miglioramento della gestione delle politiche strutturali di sviluppo.

3. Rafforzamento della governance multi-livello

Assi operativi del PON Governance

2. Sviluppo dell’e-government/ agenda digitale

“Riforma Madia”

“Riforma Del Rio”

Antonio Bonetti

Page 113: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.12. Il “Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi di gestione e controllo 2014-2020”

Il Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi digestione e controllo 2014-2020 è volto a rafforzare il controllo centrale dei processi di attuazionedelle politiche di investimento pubblico, sostenendo il potenziamento della capacità tecnica edoperativa delle Amministrazioni responsabili della gestione, del monitoraggio e dell’audit dei programmidi investimento pubblico finanziati con finanza pubblica nazionale ed europea.Si articola in quattro Assi:Asse I: Rafforzamento del presidio nazionale per la governance dei programmi dei Fondi SIE 2014-2020;Asse I: Rafforzamento del presidio nazionale per la governance dei programmi dei Fondi SIE 2014-2020;Asse II: Rafforzamento della funzione di audit dei programmi dei fondi SIE 2014-2020, svolto dallerelative autorità;Asse III: Rafforzamento delle capacità amministrative tramite lo sviluppo e l'implementazione disoluzioni tecnologiche e metodologiche;Asse IV: Assistenza tecnica per l'efficace realizzazione del programma complementare.

Il Programma è stato approvato con Delibera CIPE n. 114/2015 (23 dicembre 2015),che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 24 marzo 2016 .La dotazione finanziaria ammonta a poco più di 142 Milioni di Euro a valere delFondo di Rotazione ex L. 183/1987.Antonio Bonetti

Page 114: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.13. Il PON Inclusione sociale (I)

Il PON Inclusione sociale è fra i più importanti della programmazione in corso per almeno due ordini dimotivi� l’inesorabile aumento delle disuguaglianze sociali nel nostro paese e di forme sempre più estreme dideprivazione; [1]� finanzia interventi innovativi per favorire la presa in carico di individui e famiglie a rischio di esclusionesociale, in primo luogo il c.d. Sostegno per l'Inclusione Attiva (SIA) che, dopo una sperimentazionecircoscritta a dodici città italiane, è stato allargato all’intero territorio nazionale. [2]

Antonio Bonetti

circoscritta a dodici città italiane, è stato allargato all’intero territorio nazionale. [2]Il PON, la cui titolarità è in capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha una dotazionefinanziaria totale – approssimata per eccesso – di 1 miliardo e 239 milioni di Euro, inclusivo delcofinanziamento nazionale di 411.716.667 Euro.Il “quadro logico” del PON si snoda lungo tre direttrici strategiche:� la sperimentazione del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), su cui ,� l’innovazione sociale,� gli interventi per l’economia sociale, l’integrazione e l’antidiscriminazione.

Page 115: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.13. Il PON Inclusione sociale (II)

La struttura del PON si articola in cinque Assi:Asse 1 - Sostegno a persone in povertà e marginalità estrema - Regioni più sviluppate,Asse 2 - Sostegno a persone in povertà e marginalità estrema - Regioni meno sviluppate e in transizione,Asse 3 - Sistemi e modelli di intervento sociale,Asse 4 - Capacità amministrativa,Asse 5 - Assistenza tecnica.

Antonio Bonetti

Asse 5 - Assistenza tecnica.I primi due Assi sono volti a sperimentare il SIA, presentato nella slide che segue. L’Asse 3 è quello che:� dovrebbe consentire di finanziare progetti particolarmente innovativi informati al paradigma emergente dellac.d. “innovazione sociale”;� potrebbe consentire alle organizzazioni non profit italiane di recepire via via il dettame dei Decreti attuatividella legge delega di riforma del Terzo Settore approvata in via definitiva alla Camera nel maggio scorso (*).

(*) Tale Asse, infatti, “propone azioni di sistema e di innovazione sociale secondo tre direttrici:azioni rivolte a rafforzare gli attori non istituzionali dei processi di innovazione sociale, quali impresesocialmente responsabili, imprese sociali, terzo settore e società civile;azioni pilota rivolte a target specifici [Rom, Sinti e Camminanti, ma anche donne vittime della tratta e altri….];azioni di sistema volte a favorire una maggiore efficacia dell’azione amministrativa in tema di interventi sociali”(v. PON Inclusione sociale, p. 13).

Page 116: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato I.13. Il PON Inclusione sociale (III)

Il SIA include l'erogazione di un sussidio economico (a valere su fondi nazionali) a nuclei familiari incondizioni di povertà (attraverso una social card - “nuova” carta acquisti - per l’acquisto di beni e serviziessenziali) e un progetto di attivazione sociale e lavorativa, attraverso il rafforzamento dei servizi diaccompagnamento (coinvolgendo i Comuni di residenza, la rete dei servizi sociali e quella dei servizi perl’impiego). Il progetto di attivazione è cofinanziato dal PON. Sul SIA si vedano le molteplici Note e lineeguida di indirizzo riportate sul portale del Ministero del Lavoro.L’Asse 1 del PON avrà una particolare attenzione per i seguenti gruppi target: famiglie in difficoltà,

Antonio Bonetti

L’Asse 1 del PON avrà una particolare attenzione per i seguenti gruppi target: famiglie in difficoltà,migranti e rifugiati e rom, sinti e camminanti.Il PON, pertanto, presenta elevate potenzialità di integrazione sinergica con due Programmi in corso diattuazione in Italia dal sistema di gestione molto particolare, in quanto riguardano Fondi le cui azioni sonoattuate in parte direttamente dalla Commissione e in parte dagli Stati Membri:� il Programma Nazionale FAMI, gestito dal Ministero dell’Interno,� il Programma Nazionale FEAD, dove FEAD sta per Fund for the European Aid to the most Deprived(indicato in Italiano come “Fondo Europeo di Aiuti per gli indigenti”).

Page 117: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II. Alcuni fondi a gestione diretta utili per gli EE.LL.

Antonio Bonetti

Page 118: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Il Programma Europa per i Cittadini ha una dotazione finanziaria modesta (circa 186 Milioni di Euro),ma è molto rilevante a livello politico, in quanto è volto a creare un senso di appartenenza dei cittadiniall’Unione Europea.

L’Obiettivo generale del Programma, infatti, è: “avvicinare i cittadini all’UE”.

Allegato II.1. Il Programma Europa per i Cittadini (I)

Gli Obiettivi strategici sono:� contribuire alla comprensione dell'Unione, della sua storia e diversità culturale da parte dei cittadini;� promuovere la cittadinanza europea e migliorare le condizioni per la partecipazione civica e democratica alivello di Unione.

Si articola in tre strand (e relative sezioni):1. Memoria europea.2. Impegno democratico e partecipazione civica.3. Azioni orizzontali di valorizzazione.

Antonio Bonetti

Page 119: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.1. Il Programma Europa per i Cittadini (I)

Strand 1 – MEMORIA EUROPEA

Attraverso lo Strand 1 – “Memoria Europea”, il Programma mira a promuovere una cultura comune dellamemoria e della comprensione reciproca fra i cittadini dei diversi Stati Membri dell’Unione Europea, inparticolare mediante il sostegno a progetti che riflettano sui princi-pali tornanti della storia del XX secolo inEuropa e sul significato e conseguenze che hanno per l’Europa di oggi.

Antonio Bonetti

Europa e sul significato e conseguenze che hanno per l’Europa di oggi.

Tipologia di organizzazione: autorità pubbliche locali/regionali (ad es. municipalità, provincie, regioni) o enti nona scopo di lucro, quali associazioni di sopravvissuti, associazioni culturali, enti di istruzione e di ricerca.Numero minimo di nazioni coinvolte: un progetto deve includere almeno 1 nazione (non è necessario, quindi, averepartners stranieri), tuttavia, sarà data preferenza a progetti transnazionali che coinvolgono più nazioni.Massima sovvenzione richiedibile: 100.000 euroMassima durata del progetto: 18 mesi

(Fonte: Sassu R., Programma Europa per i cittadini. Brochure informativa valida per il periodo 2016-2020, disponibile sulportale www.europacittadini.it)..

Page 120: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.1. Il Programma Europa per i Cittadini (II)

Strand 2 – IMPEGNO DEMOCRATICO E PARTECIPAZIONE CIVICA

GEMELLAGGIO FRA CITTA’

Il Bando Gemellaggio fra città co-finanzia progetti che riuniscono un numero considerevole di cittadini dicittà gemellate attorno a temi legati agli obiettivi del Programma.Il concetto di gemellaggio deve essere inteso in senso lato, riferendosi sia a documenti di gemellaggiotradizionali, sia ad altre forme di accordi di partenariato tra città a lungo termine, volti a favorire la

Antonio Bonetti

tradizionali, sia ad altre forme di accordi di partenariato tra città a lungo termine, volti a favorire lacooperazione a vari livelli e a rafforzare i collegamenti culturali.

Tipologia di organizzazione: municipalità, comitati di gemellaggio, enti non a scopo di lucro rappresentantienti locali.Numero minimo di nazioni coinvolte: un progetto deve includere almeno 2 nazioni.Massima sovvenzione richiedibile: 25.000 euroMassima durata del progetto: 21 giorni

(Fonte: Sassu R., Programma Europa per i cittadini. Brochure informativa valida per il periodo 2016-2020, disponibile sulportale www.europacittadini.it)..

Page 121: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.1. Il Programma Europa per i Cittadini (III)

Strand 2 – IMPEGNO DEMOCRATICO E PARTECIPAZIONE CIVICA

RETI DI CITTA’

Il Bando Reti di città co-finanzia progetti di municipalità, altri livelli di autorità locale/regionale e enti senzascopo di lucro che operano in-sieme su temi comuni, con una prospettiva di lunga durata, e che siano in grado dicreare reti per stabilire e rafforzare la cooperazione internazionale. I progetti devono altresì promuovere loscambio di esperienze, opinioni e “buone pratiche” sui temi posti al centro del dibattito.

Antonio Bonetti

scambio di esperienze, opinioni e “buone pratiche” sui temi posti al centro del dibattito.A tal fine, dovranno proporre una serie di attività tra loro integrate, imperniate su un argomento o più temi dicomune interesse, fortemente connessi agli obiettivi del Programma e alle priorità annuali.Tipologia di organizzazione: municipalità, comitati di gemellaggio, altri livelli di autorità locale/regionale (ad es.provincie, regioni), federazioni/associazioni di autorità locali; enti non a scopo di lucro rappresentanti gli entilocali; i partner possono essere organizzazioni non a scopo di lucro.Numero minimo di nazioni coinvolte: un progetto deve includere almeno 4 nazioni.Massima sovvenzione richiedibile: 150.000 euroMassima durata del progetto: 24 mesi

(Fonte: Sassu R., Programma Europa per i cittadini. Brochure informativa valida per il periodo 2016-2020, disponibile sulportale www.europacittadini.it).

.

Page 122: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.1. Il Programma Europa per i Cittadini (IV)

Strand 2 – IMPEGNO DEMOCRATICO E PARTECIPAZIONE CIVICA

PROGETTI DELLA SOCIETA’ CIVILE

Il Bando Progetti della Società Civile supporta progetti promossi da reti di partenariato internazionali, checoinvolgano direttamente i cittadini. I progetti dovrebbero consentire a cittadini di diversi contesti diconfrontarsi e agire insieme su temi legati all’Unione Europea e alle sue politiche, con lo scopo di dar loro

Antonio Bonetti

confrontarsi e agire insieme su temi legati all’Unione Europea e alle sue politiche, con lo scopo di dar lorol’opportunità di partecipare concretamente al processo di integrazione europea.

Tipologia di organizzazione: enti non a scopo di lucro, come ad esempio organizzazioni della società civile,associazioni culturali, enti di ricerca, enti di istruzione; le autorità locali/regionali possono essere partner.Numero minimo di nazioni coinvolte: un progetto deve includere almeno 3 nazioni.Massima sovvenzione richiedibile: 150.000 euroMassima durata del progetto: 18 mesi

(Fonte: Sassu R., Programma Europa per i cittadini. Brochure informativa valida per il periodo 2016-2020, disponibile sulportale www.europacittadini.it).

.

Page 123: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Il Programma Europa per i Cittadini ha registrato tre grandi cambiamenti dopo l’insediamento a fine2014 della nuova Commissione presieduta da Juncker:� una forte focalizzazione su quello che attualmente è il problema dei problemi dell’UE, ossia l’accoglienza el’integrazione di migranti economici e rifugiati;� il trasferimento della gestione del Programma dalla DG Comunicazione alla DG Immigrazione e AffariInterni;

Allegato II.1. Il Programma Europa per i Cittadini (V)

Interni;� l’introduzione, a partire dal 2016, di priorità tematiche per ambedue gli strand che sono destinate a restarefisse fino al 2020 (nei precedenti cicli e fino a tutto il 2015 era in vigore un meccanismo di fissazione annualedelle priorità).

Le priorità tematiche per lo Strand 2 sono:� Lottare contro la stigmatizzazione degli immigrati e costruire contro-narrazioni;� Comprendere e discutere euroscetticismo;� Dibattito sul futuro dell’Europa;� La solidarietà in tempi di crisi.

Antonio Bonetti

Page 124: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.2. Il Programma LIFE (I)

Il Programma LIFE è il principale strumento dell’UE per migliorare la tutela del patrimonioambientale, salvaguardare la biodiversità e l’integrità degli ecosistemi e migliorare l’uso efficiente dellerisorse (paradigma della “economia circolare”) e la resilienza ai cambiamenti climatici.Sotto il profilo più giuridico è lo strumento di attuazione del VII Programma di Azione perl’Ambiente (“Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta”), che prevede 9 obiettivi prioritari.Esso si articola in due Sottoprogrammi (v. slide che segue):

Antonio Bonetti

Esso si articola in due Sottoprogrammi (v. slide che segue):� Sottoprogramma Ambiente,� Sottoprogramma Azioni per il Clima.

La base giuridica è costituita dal Reg. (UE) N. 1293/2013.La dotazione finanziaria si attesta su circa 3,457 Miliardi di Euro (con un incremento di circa il 40%rispetto al precedente periodo di programmazione).

Soggetti attuatori: (i) Commissione Europea e Agenzia esecutiva EASME, (ii) Ministero dell’Ambiente,Punto di contatto nazionale (Direzione Generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l’energia).

Page 125: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.2. Il Programma LIFE (II)

Sottoprogramma Ambiente

Tale Sottoprogramma include tre settori prioritari (v. art. 9 del Regolamento):� Ambiente ed uso efficiente delle risorse,� Natura e biodiversità,� Governance ambientale e informazione in materia ambientale.Ciascuno di questi settori prioritari, a sua volta, prevede tre obiettivi specifici, disciplinati rispettivamente dagliarticoli 10, 11 e 12 del Reg. (UE) N. 1293/2013 e priorità tematiche elencate nell’Allegato III del Regolamento eriprese nel programma di lavoro pluriennale 2014-2017.riprese nel programma di lavoro pluriennale 2014-2017.

Sottoprogramma Azioni per il clima

Tale Sottoprogramma include tre settori prioritari (v. art. 13 del Regolamento):� Mitigazione dei cambiamenti climatici,� Adattamento ai cambiamenti climatici� Governance in materia climatica e informazione in materia di clima.Ciascuno di questi settori prioritari, a sua volta, prevede tre obiettivi specifici, disciplinati rispettivamentedagli articoli 14, 15 e 16 del Reg. (UE) N. 1293/2013.

Antonio Bonetti

Page 126: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.2. Il Programma LIFE (III)

1. Sovvenzioni

di finanziamento

di funzionamento

Strumenti di attuazione del Programma LIFE

Antonio Bonetti

3. Strumenti finanziari

2. Appalti pubblici (tender)

di funzionamento

Natural Capaital FinancingFacility

Private Financing for Energy Efficiency (PF4EE)

Page 127: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.2. Il Programma LIFE (IV)

Sovvenzioni di finanziamento (progetti ammissibili):

� Progetti pilota,� Progetti dimostrativi,� Progetti per lo scambio di buone pratiche,� Progetti integrati (*),� Progetti integrati (*),� Progetti di assistenza tecnica,� Progetti preparatori,� Progetti di informazione, sensibilizzazione e divulgazione,� altri progetti per conseguire gli obiettivi del Programma.

Antonio Bonetti

(*) I PROGETTI INTEGRATI sono la grande innovazione dellaprogrammazione in corso e sono volti ad attuare piani di azioneambientali e strategie di azioni per il clima di vasta scala(regionale e oltre).

Page 128: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.2. Il Programma LIFE (V)

Riepilogo sulle principali innovazioni della programmazione in corso per LIFE:

� la previsione di un specifico Sottoprogramma per le azioni in materia di clima,� l’indicazione molto più chiara che nel passato di priorità per ciascun Sottoprogramma eindicazione di massima dell’allocazione di risorse finanziarie per priorità,indicazione di massima dell’allocazione di risorse finanziarie per priorità,� l’introduzione di programmi pluriennali (2014-2017 e 2018-2020) per allineare meglio obiettivie azioni del Programma con i grandi obiettivi strategici di “Europe 2020”;� l’introduzione dei “progetti integrati” (degli autentici piani di azione di area vasta),� l’introduzione di due specifici strumenti finanziari.

Antonio Bonetti

Page 129: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (I)

Nella programmazione 2007-2013 le questioni sempre più delicate dell’accoglienza ed integrazione di richiedentiasilo, rifugiati e immigrati regolari e quella della gestione della prima accoglienza alle frontiere esterne e delrimpatrio degli immigrati irregolari è stata affrontata attraverso il Programma Quadro “Solidarietà e gestione deiflussi migratori” 2007-2013 (Programma SOLID) che era articolato in quattro Fondi:� il Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini dei paesi terzi (FEI), istituito dalla Decisione 2007/435/CEdel 25 giugno 2007;del 25 giugno 2007;� il Fondo Europeo per i Rifugiati (FER), istituito con Decisione 573/2007/CE che sosteneva le azioni degli StatiMembri per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti di asilo;� il Fondo europeo per i Rimpatri (FR), istituito con Decisione 575/2007/CE che finanziava gli interventi degliStati Membri per l’esecuzione dei rimpatri (sia quelli su base volontaria sia quelli forzati);� il Fondo Europeo per le Frontiere Esterne, istituito con Decisione 574/2007/CE per favorire la gestioneefficiente del controllo delle frontiere esterne e per l’applicazione delle disposizioni del Trattato di Shengen.

Per la programmazione in corso, Commissione e Stati Membri (SM) hanno concordato una forte semplificazionecon il passaggio da quattro a due soli Fondi.

Antonio Bonetti

Page 130: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

FER

FEI

Periodo 2007-2013 Periodo 2014-2020

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (II)

FR

Fondo Sicurezza Interna (FSI)

FERFAMI

Fondo Europeo Frontiere Esterne

PQ SOLID

Antonio Bonetti

Page 131: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (III)

La base normativa del FAMI è riconducibile alle seguenti fonti:� Titolo V “Spazio di libertà, sicurezza e giustizia” del Trattato sul Funzionamento dell’UE (TFUE),segnatamente il suo Capo 2 “Politiche relative ai controlli alle frontiere, all’asilo e all’immigrazione” (artt. 77-80 del TFUE);� Reg. (UE) N. 516/2014 (regolamento generale che disciplina obiettivi, azioni e sistema di gestione econtrollo del FAMI);controllo del FAMI);� Reg. (UE) N. 514/2014 (regolamento orizzontale sul FAMI).

Nell’ambito del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 dell’UE è stato stanziato per il FAMI un budget di3.137 milioni di Euro a prezzi correnti, di cui.� 2.752 milioni di Euro per i Programmi Nazionali degli Stati Membri (SM), pari all’87% del totale. In realtà,l’ammontare di risorse effettivamente gestito direttamente dagli SM è pari 2.392 milioni di Euro;� 385 milioni di Euro per le azioni dell’Unione, l’assistenza emergenziale, la rete europea sulle migrazioni el’assistenza tecnica della Commissione.

Antonio Bonetti

Page 132: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (IV)

Obiettivo generale: “contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori e all’attuazione, al rafforzamento e allosviluppo della politica comune di asilo, protezione sussidiaria e protezione temporanea e della politica comunedell’immigrazione, nel pieno rispetto dei diritti e dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentalidell’Unione Europea” (art. 3 del Reg. (UE) N. 516/2014).

Obiettivi Specifici (art. 3):Obiettivi Specifici (art. 3):� rafforzare e sviluppare tutti gli aspetti del sistema europeo comune di asilo, compresa la sua dimensione esterna;� sostenere la migrazione legale verso gli Stati Membri in funzione del loro fabbisogno economico e sociale, comeil fabbisogno del mercato del lavoro, preservando al contempo l’integrità dei sistemi di immigrazione degli Statimembri, e promuovere l’effettiva integrazione dei cittadini di paesi terzi;� promuovere strategie di rimpatrio eque ed efficaci negli Stati Membri, che contribuiscano a contrastarel’immigrazione illegale, con particolare attenzione al carattere durevole del rimpatrio e alla riammissione effettivanei paesi di origine e di transito;� migliorare la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità fra gli Stati Membri, specie quelli più esposti aiflussi migratori e di richiedenti asilo, anche attraverso la cooperazione pratica.

Antonio Bonetti

Page 133: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (IV)

Tavola sinottica su Obiettivi Specifici e Azioni del FAMI (parte I)

OS del FAMI Capo del Regolamento Azioni

Capo II – Art. 5 Sistemi di accoglienza

asilo

Condizioni di accoglienza e le procedure di asilo (v.

art. 5)

Infrastrutture di alloggio e i sistemi di accoglienza (v.

art. 5)

Asilo

art. 5)

Capo II – Art. 6 Capacità degli SM di

sviluppare, monitorare e valutare le

rispettive politiche e procedure di asilo

Azioni dell’art. 6

Capo II – Art. 7 Azioni connesse con

il reinsediamento dei cittadini di paesi

terzi

Azioni dell’art. 7

Migrazione legale

e integrazione dei

migranti

Capo III – Integrazione dei cittadini

dei Paesi Terzi e migrazione legale

Immigrazione e misure prima della partenza (v. art.

8)

Misure di integrazione (v. art. 9)

Cooperazione pratica e misure di sviluppo della

capacità (v. art. 10)Antonio Bonetti

Page 134: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (VI)

Tavola sinottica su Obiettivi Specifici e Azioni del FAMI (parte II)

Misure di accompagnamento delle

procedure di rimpatrio (v. art. 11)

OS del FAMI Capo del Regolamento Azioni

Antonio Bonetti

Rimpatri Capo IV – Rimpatri

procedure di rimpatrio (v. art. 11)

Misure di rimpatrio (v. art. 12)

Cooperazione pratica e misure di

sviluppo della capacità (v. art. 13)

Page 135: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato II.3. Il Fondo per l’Asilo, le Migrazioni e l’Integrazione e il relativo Programma Nazionale del Ministero dell’Interno (VII)

Programmazione e attuazione

Per quanto concerne la gestione e l’attuazione degli interventi, il FAMI è uno strumento finanziarioparticolare, in quanto sono previste varie tipologie di azione gestite con meccanismi di governo diversi. Lepiù importanti sono:� le azioni comuni dell’UE;� le azioni attuate nell’ambito dei programmi nazionali.

Antonio Bonetti

� le azioni attuate nell’ambito dei programmi nazionali.

Viene applicato il principio della programmazione pluriennale degli interventi e viene parimenti previstal’opzione di una revisione intermedia.Il Programma Nazionale (PN) dell’Italia è gestito dal Ministero dell’Interno (Dipartimento per le libertàcivili e l’immigrazione) e, per alcuni interventi inerenti l’integrazione dei migranti, dal Ministero del Lavoroe delle Politiche Sociali (DG dell’immigrazione e delle politiche per l’integrazione).Le Azioni del PN FAMI, ovviamente, sono coerenti con l’insieme generale delle Azioni sostenute dal FAMI, come indicate dal Reg. UE) N. 516/2014.

Page 136: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato III. La struttura del POR FESR Lazio

Antonio Bonetti

Page 137: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato III. Struttura del POR FESR Lazio e OT 4 e 5

Il POR FESR 2014-2020 della Regione Lazio è stato approvato con Decisione C(2015)924 del 12/2/2015.La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 913.065.194 Euro, per contributo dell’UE di 456.532.597 Euro(tasso di contribuzione del 50%). Il POR FESR si articola in 5 Assi prioritari (con a latere l’Asse di assistenzatecnica):1. Ricerca e Innovazione,2. Lazio digitale,3. Competitività,

Antonio Bonetti

3. Competitività,4. Energia sostenibile e mobilità,5. Rischio idrogeologico.

Gli interventi del POR che interessano maggiormente gli Enti locali sono quelli degli Assi 4 e 5. Ad esempio sisegnala l’Azione 4.1.1 - Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primarianegli edifici e strutture pubbliche.Il POR specifica che ‘gli interventi riguarderanno molteplici tipologie di immobili quali, ad esempio: strutturepubbliche sedi regionali e di Enti locali (Comuni, Consorzi di Comuni, Province); strutture di servizi socio-educativi (asili nido, scuola dell'infanzia, scuole primarie e secondarie); strutture sportive (palestre, piscine ecampi sportivi); strutture eroganti servizi sociali; strutture sanitarie’.

Page 138: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato IV. INTERREG EUROPE

Antonio Bonetti

Page 139: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Asse 1 Ricerca e Innovazione

(OT 1 dei Fondi SIE)

Asse 2 Competitività delle PMI(OT 3 dei Fondi SIE)

Allegato IV.1 INTERREG EUROPE (I)I temi (Assi prioritari)

Asse 3 Low-carbon economy(OT 4 dei Fondi SIE)

Asse 4 Tutela dell’ambiente ed uso efficiente delle risorse

(OT 6 dei Fondi SIE)

INTERREG EUROPEINTERREG EUROPE

Antonio Bonetti

Page 140: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato IV.2. INTERREG EUROPE (II)Le due azioni della componente “interregionale” dell’ Ob. CTE

Azioni di INTERREG EUROPE

1. Policy learning platform –Piattaforme per lo scambio di

buone pratiche (4, una per ciascuno dei temi di Interreg

Europe)

2. Progetti di cooperazione interregionale

Criteri di selezione

Criteri di valutazione strategica (*)

Criteri di valutazione operativa

(*) Rilevanza delle proposte, qualità/credibilità dei risultati attesi, qualità dei partenariatiAntonio Bonetti

Page 141: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato IV.3. INTERREG EUROPE (III)Dotazione finanziaria

Dotazione finanziaria di INTERREG EUROPE

Le risorse complessive dell’Ob. Cooperazione Territoriale Europea ammontano a quasi 10 milioni di Euro(2,75% del pacchetto finanziario complessivo della politica di coesione 2014-2020).La dotazione finanziaria di INTERREG EUROPE è pari a 359 milioni di Euro (FESR), di cui:� 322,4 milioni di Euro per progetti di cooperazione,� 15,3 milioni di Euro per le attività che riguardano le “piattaforme di apprendimento”,

21,3 milioni di Euro per le attività di assistenza tecnica.� 21,3 milioni di Euro per le attività di assistenza tecnica.

Copertura geografica e finanziamento dei progetti

Le risorse del FESR coprono i progetti che riguardano tutti gli Stati Membri dell’UE (28).Ai progetti possono partecipare anche soggetti eleggibili dei paesi partners Norvegia e Svizzera, maovviamente riceveranno contributi da questi stati.Possono partecipare anche altri paesi terzi a seguito della stipula di specifiche convenzioni .

Antonio Bonetti

Page 142: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato IV.4. INTERREG EUROPE (IV)Soggetti ammissibili a beneficio e tassi di cofinanziamento

Beneficiari: (i) Autorità nazionali, regionali e locali; (ii) Organizzazioni pubbliche (“public law body”, qualiagenzie regionali di sviluppo, agenzie che si occupano della promozione di politiche energetiche sostenibili,business innovation centers pubblici e altri), (iii) enti non profit privati.

85% del costo totale eleggibile per autorità e agenzie pubbliche (*)

* INTERREG EUROPE, pertanto, non solo annovera fra i principali beneficiari Autorità eorganizzazioni pubbliche, ma prevede parimenti un tasso di cofinanziamento molto elevato, quandoinvece per le regioni più sviluppate che beneficiano dei Fondi Strutturali i tassi di cofinanziamento siaggirano sul 50%.

Tassi di cofinanziamento dei progetti

autorità e agenzie pubbliche (*)

75% del costo totale eleggibile per enti non-profit privati

Antonio Bonetti

Page 143: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato IV.5. INTERREG EUROPE (V)Principali destinatari degli interventi

Indicazioni sui destinatari:

Asse 1 (Ricerca e Innovazione): (i) Autorità nazionali, regionali e locali,(ii) agenzie regionali di sviluppo oche promuovono l’innovazione, (iii) Università o centri di ricerca, (iv) Camere di Commercio e altreorganizzazioni che sostengono ricerca e relative politiche di supporto);Asse 2 (Competitività delle PMI): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii) agenzie regionali di sviluppo,Asse 2 (Competitività delle PMI): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii) agenzie regionali di sviluppo,(iii) organizzazioni rappresentative delle PMI, (iv) Camere di Commercio e altre organizzazioni chesostengono ricerca e politiche per la competitività);Asse 3 (Efficienza energetica ed energia sostenibile): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii) agenzieregionali che si occupano della promozione di politiche energetiche sostenibili, (iii) agenzie regionali olocali che si occupano di mobilità sostenibile, (iv) università e centri di ricerca;Asse 4 (Ambiente, cultura ed uso efficiente delle risorse): (i) Autorità nazionali, regionali e locali, (ii)agenzie ambientali, (iii) organizzazioni responsabili di beni culturali e del patrimonio architettonico, (iv)università e centri di ricerca, (v) enti pubblici ed enti non profit impegnati nella promozione evalorizzazione di beni architettonici e culturali e/o del patrimonio naturale.

Antonio Bonetti

Page 144: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V. GLI INTERVENTI DEL PSR LAZIO PIÙ ADATTI PER GLI EE.LL.

Antonio Bonetti

Page 145: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Gli interventi dei PSR regionali potenzialmente più rilevanti per gli EE.LL. sono:� la Sottomisura 4.3 “Miglioramento e ripristino della mobilità rurale e forestale extra-aziendale e punti di abbeveraggio per il bestiame”;� la Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”;

Allegato V.1. PSR Lazio ed interventi di maggiore interesse per gli Enti Locali

� la Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali”;� la Misura 19 “Sostegno allo sviluppo locale LEADER”, inerente l’attuazione di strategie di sviluppolocale che interessano aree territoriali circoscritte informate al c.d. “approccio LEADER”.

Con riferimento al PSR 2014-2020 della Regione Lazio si segnala che le “operazioni” della Misura 7 cheannoverano gli Enti Locali fra i beneficiari sono cofinanziate al 100%.La Sottomisura/operazione 7.1, fra l’altro, finanzia anche la formulazione degli stessi Piani di Sviluppo deiComuni e dei Piani di tutela e di gestione dei siti Natura 2000 e di altre zone ad alto valore naturalistico.

Antonio Bonetti

Page 146: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

I Pilastro(FEAGA)

Misure di mercato (OCM unica)

Allegato V.2. I due Pilastri della PAC 2014-2020

Aiuti diretti (FEAGA)

II Pilastro(FEASR)

Politica Agricola Comunitaria

Politica di sviluppo rurale

Altre azioni (*)

Antonio Bonetti

(*) Promozione dei prodotti agricoli; Misure per garantire la conservazione, la caratterizzazionee l’utilizzo delle risorse genetiche in agricoltura; Sistema di rendicontazione delle spese,Sistema di controlli sulle spese della PAC.

Page 147: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Politiche settoriali PAC

I Pilastro

Allegato V.3. Coerenza con altre politiche europee e programmazione top-down delle misure per lo sviluppo rurale (I)

Fondi SIE

Politichestrutturali dell’UE

Politiche nazionali diriforma

Europe2020

II Pilastro(Sv. Rurale)

Accordo di Partenariato (AdP)

Antonio Bonetti

Page 148: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.4. Coerenza con altre politiche europee e programmazione top-down delle misure per lo sviluppo rurale (II)

Strategia “Europe 2020”

Quadro Strategico Comune (QSC)

Livello UE

Accordo di Partenariato (tutti i Fondi SIE)

2 PO Nazionali per lo sviluppo rurale

21 PSR regionali

Livello nazionale

Livello regionaleAntonio Bonetti

Page 149: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.5. Il sistema di programmazione 2014-2020

Il sistema di programmazione generale degli interventi prevede due importanti novità:1. L’art. 6 del Reg. (UE) N. 1305/2013 stabilisce che uno SM può presentare o un programma nazionale per

l’intero territorio, oppure un programma nazionale e dei programmi regionali. L’Italia ha scelto laseconda opzione, ma con una rilevante novità rispetto al passato. Il Programma nazionale non è unprogramma strategico, ma un autentico Programma “operativo” focalizzato su specifiche priorità, su cuiinterviene il Governo centrale in coerenza con quanto previsto dai PSR regionali.

2. L’art. 7 del Reg. (UE) N. 1305/2013 dispone che i PSR possano contenere dei sottoprogrammi tematici,

Antonio Bonetti

2. L’art. 7 del Reg. (UE) N. 1305/2013 dispone che i PSR possano contenere dei sottoprogrammi tematici,in relazione alle seguenti aree tematiche di intervento:� Giovani agricoltori,� Piccole aziende agricole,� Aree montane,� Filiere distributive corte,� Donne nelle aree rurali,� Cambiamento climatico e biodiversità.

La struttura dei PSR è disciplinata puntualmente dall’art. 8 del Regolamento 1305/2013 e dal relativo Regolamentodi esecuzione della Commissione, ossia il Reg. Esecutivo (UE) N. 808/2014.

Page 150: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.6. Programmazione delle misure per lo sviluppo rurale e struttura dei PSR regionali (I)

I Programmi nazionali e i PSR regionali, cofinanziati dal Fondo Europeo Agricolo per lo SviluppoRurale (FEASR) sono funzionali al raggiungimento dei tre obiettivi generali della PAC per laprogrammazione 2014-2020 (si veda l’art. 4 del Reg. (UE) N. 1305/2013):� competitività del sistema agricolo e delle filiere agro-alimentari;� competitività del sistema agricolo e delle filiere agro-alimentari;� tutela dell’ambiente e del territorio e contrasto ai cambiamenti climatici;� sviluppo territoriale bilanciato.La struttura dei PSR regionali, pertanto, si articola come da “quadro logico” riportato nella slide chesegue, tenendo conto del vincolo dell’art. 5 del Reg. (UE) N. 1305/2013 di inserire nei PSR:Priorità strategiche, Focus area, Misure, Sottomisure e “Operazioni” (o “interventi”).

Per maggiori indicazioni sulla politica di sviluppo rurale della UE cofinanziata dalFEASR e dei suoi legami con i Fondi SIE, si rinvia alla Nota 7/2016 “Ifinanziamenti dell’Ue per lo sviluppo rurale” disponibile sulla sezione “OpenLibrary” del sito:www.bonetti4reforms.com.Antonio Bonetti

Page 151: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.7. Programmazione delle misure per lo sviluppo rurale e struttura dei PSR regionali (II)

Struttura dei PSRStruttura dei PSR

3 Obiettivi generali della PAC

Obiettivi

Focus area (18)

Misure (19)

Sottomisure/operazioni

della PAC

6 Priorità della politica di sviluppo rurale

Antonio Bonetti

Page 152: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.8. La struttura del PSR Lazio 2014-2020

Il PSR Lazio 2014-2020 è stato formalmente adottato il 17 novembre 2015 e consentirà di spendere peril rilancio dell’economia rurale laziale circa 804 Milioni di Euro (336 Milioni di fonte comunitaria, 444Milioni di co-finanziamento e ulteriori 24 Milioni di risorse pubbliche).Il Programma attiva tutte le 6 priorità, 17 delle 18 focus area (non viene attuata la focus area 5A“Rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura”) e 17 delle 19 Misure attivabili (va ricordato che la“Rendere più efficiente l’uso dell’acqua in agricoltura”) e 17 delle 19 Misure attivabili (va ricordato che laMisura 18 interessa solamente la Croazia, entrata nell’UE solo il 1° luglio 2013).Non vengono attuate le Misure 15 Servizi silvo-climatico-ambientali e 17 Gestione del rischio.

Le Misure più rilevanti in termini di dotazione di finanza pubblica sono nell’ordine:Misura 4 – Investimenti in immobilizzazioni materialiMisura 6 – Sviluppo delle aziende agricole e delle impreseMisura 11 – Agricoltura biologicaMisura 19 – LEADER.

Antonio Bonetti

Page 153: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.9. La Misura 7 del PSR Lazio 2014-2020

La Misura 7 dei PSR regionali 2014-2020 è particolarmente rilevante per i potenziali beneficiaripubblici (Comuni e loro Unioni, Consorzi di bonifica, Enti Parco, altri), in quanto gli interventi cheinteressano soggetti pubblici saranno cofinanziati al 100% (e quindi non metteranno ulteriore pressionesulle dissestate finanze comunali). Questa condizione di particolare vantaggio per gli EE.LL. è previstaanche dalla “operazione” 4.3.1 già richiamata sopra.

La Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali” del PSR Lazio è fraquelle maggiormente articolate in Sottomisure e “operazioni”. Il PSR Lazio include in questa Misuraben 7 Sottomisure e 8 “operazioni”. Per questo motivo è opportuno procedere a una tassonomizzazionedi queste Sottomisure (v. slide che segue).

(*) La Sottomisura 7.3 presenta un particolare sistema di gestione, ripreso dall’Accordo di ProgrammaQuadro per la realizzazione del Programma Lazio 30Mega del giugno 2014 tra la Regione Lazio e ilMinistero dello Sviluppo Economico. La Sottomisura 7.3 è volta a sostenere la diffusione della connettivitàa banda larga (minimo 30 Mbps) anche nelle aree rurali. Gli interventi, in particolare, interessano i Comunidelle zone C “Aree rurali intermedie” e delle zone D “Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo”.

Antonio Bonetti

Page 154: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Operazioni di sistema

SM 7.1 Piani di sviluppo dei Comuni e Piani di gestione siti Natura 2000

SM 7.2 Infrastrutture su piccola scala / energie rinnovabili SM 7.3 Banda larga nelle aree rurali

Allegato V.10. Tassonomizzazione delle Sottomisure della Misura 7 del PSR Lazio 2014-2020

Operazioni per potenziare qualità della vita e attrattività

dei luoghi

Operazioni per attività di studio e sensibilizzazione

SM 7.6 Studi e azioni di sensibilizzazione

SM 7.4 Servizi di base a livello localeSM 7.5 Infrastrutture e informazioni turistiche e

infrastrutture ricreativeSM 7.7 Riconversione di fabbricati e altri impianti per

migliorare qualità della vita e parametri ambientali

Antonio Bonetti

Page 155: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.11. Le Sottomisure 7.4 e 7.5 del PSR Lazio 2014-2020 e le strategie di marketing territoriale (I)

SM 7.4 Servizi di base a livello locale

Strategia di marketing territoriale

Operazioni per potenziare qualità

della vita e attrattivitàdei luoghi

SM 7.5 Infrastrutture e informazioni turistiche e infrastrutture ricreative

SM 7.7 Riconversione di fabbricati e altri impianti per migliorare qualità della vita e

parametri ambientali

Strategia per la qualità della vita

Antonio Bonetti

Page 156: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Nelle zone rurali del Lazio le amministrazioni comunali potrebbero avere la possibilità di implementare, neiprossimi anni, delle strategie di rilancio culturale e turistico dei loro territori grazie a questeSottomisure/operazioni del PSR Lazio 2014-2020:7.4.1 “Supporto agli investimenti nella creazione, miglioramento o espansione di servizi di base locali perla popolazione rurale” che sostiene di versi tipi di investimento che vanno dai servizi all’infanzia, a servizi ditrasporto pubblico, alla realizzazione di punti informativi sugli stessi servizi per la popolazione rurale;

Allegato V.12. Le Sottomisure 7.4 e 7.5 del PSR Lazio 2014-2020 e le strategie di marketing territoriale (II)

7.5.1 “Investimenti per uso pubblico in infrastrutture ricreative, informazione turistica e infrastruttureturistiche su piccola scala” che prevede tutta una serie di interventi – dai piccoli interventi per migliorare lacartellonistica, al recupero di manufatti rurali e/o storico-culturali – che possono concorrere a potenziarel’attrattività turistica dei luoghi.La SM 7.5 è più tarata su interventi di riqualificazione/valorizzazione di punti di informazione turistica, pisteciclabili, aree pic-nic, orti botanici e altri simili in modo da sostenere il turismo naturalistico/rurale.

Antonio Bonetti

Page 157: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.13. Gli interventi cofinanziati dalla Sottomisura 7.4 del PSR Lazio

L’Operazione 7.4.1 “Supporto agli investimenti nella creazione, miglioramento o espansione di servizi dibase locali per la popolazione rurale” prevede investimenti per i seguenti servizi di base:� nidi, asili e scuole primarie pubbliche;� servizi all’infanzia;� attività didattiche;� servizi di carattere sociale, quali l’agricoltura sociale volta a favorire l’integrazione, l’inserimento sociale elavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione;

Antonio Bonetti

lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione;� servizi a carattere socio-educativo e scolastico;� servizi ricreativi come impianti per attività ludico-sportive e psicomotorie e centri comuni per attività sociali;� servizi culturali come laboratori teatrali, laboratori artistici dove apprendere arti e artigianato locali,biblioteche cartacee e multimediali;� punti di informazione sui servizi di base forniti;� servizi di trasporto pubblico;� servizi assistenziali;� servizi di manutenzione di ambiti rurali;� punti informativi.

Page 158: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

L’Operazione 7.5.1 “Investimenti per uso pubblico in infrastrutture ricreative, informazione turistica einfrastrutture turistiche su piccola scala” prevede investimenti per:

• realizzazione, ristrutturazione, adeguamento e informatizzazione di punti di informazione turistica;• individuazione, realizzazione, ripristino e adeguamento di itinerari tematici a scopo didattico-ricreativo,percorsi attrezzati, piste ciclabili;

Allegato V.14. Gli interventi cofinanziati dalla Sottomisura 7.5 del PSR Lazio

percorsi attrezzati, piste ciclabili;• realizzazione di piccoli impianti sportivi di fruizione pubblica;• realizzazione di spazi destinati a ludoteche, spazi polifunzionali ricreativi, aree attrezzate per l’infanzia;• realizzazione, ristrutturazione e adeguamento di strutture per l’accesso e la fruizione di aree rurali enaturali;• realizzazione, ristrutturazione, adeguamento e informatizzazione di centri visita, musei, orti botanici;• realizzazione e/o recupero anche con tecniche di bioedilizia dei manufatti rurali e/o storico-culturali perincentivare l’offerta turistica.

Antonio Bonetti

Page 159: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.15. Altre Sottomisure e operazioni del PSR Lazio 2014-2020 per sostenere attrattività e qualità della vita nelle zone rurali

1. Operazione 6.4.1 “Diversificazione delle aziende agricole” (una delle due operazioni della Sottomisura 6.4“Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole”);2. Sottomisura/operazione 4.3 “Miglioramento e ripristino della mobilità rurale e forestale extra-aziendale epunti di abbeveraggio per il bestiame”;3. Sottomisura/operazione 7.7 “Sostegno a investimenti finalizzati alla rilocalizzazione di attività e allariconversione di fabbricati o altri impianti situati all’interno o nelle vicinanze di centri rurali, al fine dimigliorare la qualità della vita o i parametri ambientali del territorio interessato”. (*)migliorare la qualità della vita o i parametri ambientali del territorio interessato”. (*)

(*) La Sottomisura 7.7 – obbligatoriamente da attivare nell’ambito di Progetti Pubblici Integrati (PPI) – potrebbe esseremolto importante per recuperare edifici rurali e altri edifici dismessi e avviare dei centri polifunzionali (indicati alivello internazionale come “community hubs” ), ossia centri in cui vengono erogati più servizi di pubblica utilità, fra cuiservizi di cura e sostegno per le persone più anziane.Per questo motivo presenta rilevanti sinergie con la Sottomisura 16.9 “Sostegno per la diversificazione delle attivitàagricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità el’educazione ambientale e alimentare”

Antonio Bonetti

Page 160: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.16. La Sottomisura 4.3 del PSR Lazio 2014-2020 a sostegno della viabilità rurale

Sono previste due tipologie di investimenti:� gli investimenti per il miglioramento della viabilità rurale e forestale extra-aziendale; (*)� gli investimenti per la realizzazione, la manutenzione e il ripristino di punti di abbeveraggio per ilbestiame (fontanili).

Le condizioni di finanziamento degli interventi sulla viabilità rurale e forestale sono le seguenti:Le condizioni di finanziamento degli interventi sulla viabilità rurale e forestale sono le seguenti:� il massimale dei costi totali ammissibili è fissato a 350.000 Euro,� il tasso di contribuzione del PSR è fissato all’80% nel caso gli interventi siano attivati da operatoriprivati, mentre è fissato al 100% nel caso siano attivati da Enti pubblici.

(*) Il PSR Lazio, opportunamente, delimita puntualmente le tipologie di investimenti ammissibili abeneficio per il miglioramento della viabilità rurale. Gli interventi devono riguardare solamente le stradeclassificate dal Codice della Strada come “vicinali” e, peraltro, sono eleggibili solo quegli interventi cheinteressano strade “vicinali” in aree agricole come delimitate dai Piani Regolatori Generali dei Comuni.Il PSR chiarisce anche che non sono ammissibili interventi per la realizzazione di nuove strade “vicinali” inaree agricole, ma solo opere di manutenzione, adeguamento e ripristino.Antonio Bonetti

Page 161: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

La Sottomisura/operazione 7.7.1 “Sostegno a investimenti finalizzati alla rilocalizzazione di attività e allariconversione di fabbricati o altri impianti situati all’interno o nelle vicinanze di centri rurali, al fine di migliorarela qualità della vita o i parametri ambientali del territorio interessato” offre diverse opportunità per sperimentareforme di innovazione sociale nelle aree rurali.

Questo, ovviamente, se i bandi attuativi di questa “operazione”, Enti Locali e proponenti di progetti saprannoesprimere “visioni” innovative con riguardo a fabbricati e impianti da riqualificare/rilocalizzare.

Allegato V.17. L’importanza della Sottomisura 7.7 per finanziare innovazione sociale enuovi servizi di welfare nelle zone rurali (I)

Sulla base della disamina del testo della Sottomisura non è possibile scorgere indicazioni chiare della Regione sulpossibile uso finale di fabbricati e impianti da riqualificare e rilocalizzare.Si possono solo fare delle congetture in base ai pochi elementi chiari.La prima ipotesi è che verranno finanziati interventi di bonifica di vecchi siti produttivi nei pressi dei centri ruraliper scongiurare rischi ambientali e/o rimuovere sostanze contaminanti (in primo luogo l’amianto). Il PSR Lazio,infatti, richiama fra le spese ammissibili “le spese per bonifica (misure di prevenzione, riparazione, misure per lariduzione dei contaminanti, messa in sicurezza, ripristino ambientali) dei siti precedentemente utilizzati”.Le altre due ipotesi plausibili sull’uso di edifici riqualificati scaturiscono dal fatto che la Sottomisura 7.7 dovràessere obbligatoriamente attuata nell’ambito di Progetti Pubblici Integrati (PPI) che interessano altre Sottomisuredella Misura 7 “Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle aree rurali” (v. slide che segue).

Antonio Bonetti

Page 162: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.18. L’importanza della Sottomisura 7.7 per finanziare innovazione sociale enuovi servizi di welfare nelle zone rurali (II)

� verranno finanziati interventi di bonifica di vecchi siti produttivi nei pressi dei centri rurali per scongiurarerischi ambientali e/o rimuovere sostanze contaminanti (in primo luogo l’amianto);� verranno finanziati interventi di riqualificazione di edifici dismessi o rurali per migliorare l’erogazione di

SM 7.7 - Ipotesi su uso fabbricati e impianti da riqualificare e rilocalizzare:

Antonio Bonetti

� verranno finanziati interventi di riqualificazione di edifici dismessi o rurali per migliorare l’erogazione dialcuni servizi di base alla popolazione fra quelli elencati dalla Sottomisura 7.4 “Sostegno a investimentifinalizzati all’introduzione, al miglioramento o all’espansione di servizi di base a livello locale per lapopolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative, e della relativa infrastruttura” (una delle azionidella SM 7.4 richiama espressamente l’agricoltura sociale);� saranno finanziati interventi di rifunzionalizzazione di vecchi edifici nell’ambito di strategie di rilancio delturismo che, in parte, potranno essere sostenute dalla Sottomisura 7.5 “Sostegno a investimenti di fruizionepubblica in infrastrutture ricreative, informazioni turistiche e infrastrutture turistiche su piccola scala”.

Page 163: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.19. L’importanza della Sottomisura 7.7 per finanziare innovazione sociale enuovi servizi di welfare nelle zone rurali (III)

� implementazione di servizi di social housing nelle aree rurali, a favore di diverse categorie di individui fragili che,anche nelle zone rurali, rischiano di perdere un’abitazione o restare a lungo nelle condizioni di senza fissa dimora. Sipensi alle persone più anziane che, quantunque sovente siano meno a rischio di perdere l’abitazione che non in città,riescono a fatica ad arrivare alla fine del mese con la pensione sociale, ma anche agli immigrati e anche ai “nuovipoveri”, ossia lavoratori locali che hanno perduto un’occupazione e, sempre di più, anche nelle zone rurali, sono

SM 7.7 - Altre ipotesi più innovative su uso fabbricati e impianti da riqualificare e rilocalizzare:

Antonio Bonetti

poveri”, ossia lavoratori locali che hanno perduto un’occupazione e, sempre di più, anche nelle zone rurali, sonocostretti a richiedere servizi di emergenza e dei pasti caldi alle organizzazioni di volontariato che si occupano,appunto, di nuove povertà; [*]� realizzazione di centri polifunzionali di servizi di cura alla persona e alla comunità, pensati in primo luogo persoggetti fragili, specialmente le persone anziane (gli anziani, infatti, nelle aree rurali più che in quelle urbane, sonopenalizzati dalla minore disponibilità/funzionalità di sistemi di trasporto pubblico e faticano ad accedere a deiservizi di cura non disponibili nel loro borgo);� realizzazione di autentici living labs nelle aree rurali, da implementare in senso lato come centri perl’innovazione sociale

* Per casi a valenza esemplare di housing sociale e per capire meglio il paradigma emergente “housingfirst” per sostenere l’accesso alla casa e ad altri servizi socio-assistenziali di soggetti fragili e di “nuovi poveri” che non hanno una dimora si può visitare il portale della Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora (FIOPSD). www.fiopsd.org

Page 164: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

� Opere edili di ristrutturazione, miglioramento, adeguamento di strutture esistenti per la loro conversione compresi la realizzazione e posa in opera delle forniture destinate all’impiantistica;� riutilizzo strutture e manufatti;� spese per il trasloco dell’attività,� spese generali, comprensive di progettazione tecnica e consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica (inclusi studi di fattibilità);� spese per bonifica (misure di prevenzione/riparazione, misure per la riduzione dei contaminanti, messa in

Allegato V.20. Le spese ammissibili a valere della Sottomisura 7.7

� spese per bonifica (misure di prevenzione/riparazione, misure per la riduzione dei contaminanti, messa in sicurezza, ripristino ambientale) dei siti precedentemente utilizzati;� recupero e miglioramento delle aree pertinenti le aree di intervento;� sistemazione del contesto ambientale mediante opere di ingegneria naturalistica e piantumazione di alberi e arbusti.

Antonio Bonetti

Il testo della SM 7.7. indica precisamente due tipologie di interventi:� investimenti connessi alla rilocalizzazione/delocalizzazione di attività esistenti mirata almiglioramento della qualità della vita e/o dei parametri ambientali di riferimento;� investimenti connessi alla ristrutturazione e/o alla riconversione di fabbricati/impiantilimitrofi al centro rurale, comprese le spese riconducibili alle operazioni di trasferimentodell’attività rilocalizzata/delocalizzata.

Page 165: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.21. La Misura 7 del PSR Lazio 2014-2020. Alcuni vincoli importanti

Gli interventi di queste Sottomisure sono potenzialmente molto importanti per gli Enti Locali in primo luogoper il fatto che sono integralmente cofinanziati dal PSR FEASR, ma questi dovranno anche tenere conto delleprincipali condizioni di ammissibilità:� le “operazioni” richiamate sopra potranno essere realizzate solo nelle zone C “Aree rurali intermedie” e nellezone D “Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo”;� per quasi tutte le “operazioni” della Misura 7 è richiesto - o fra le condizioni di ammissibilità o fra le� per quasi tutte le “operazioni” della Misura 7 è richiesto - o fra le condizioni di ammissibilità o fra lecondizioni di premialità dei progetti - che essi siano inseriti nell’ambito di Progetti Pubblici Integrati (PPI).

(*) Il prospetto riportato nella slide che segue, infatti, evidenzia che tale clausola è richiamata o fra le condizioni diammissibilità – risultando così assolutamente vincolante (è il caso delle “operazioni” 7.2.1 “Realizzazione, miglioramento eampliamento di infrastrutture su piccola scala” e 7.7.1 “Sostegno a investimenti finalizzati alla rilocalizzazione di attività ealla riconversione di fabbricati o altri impianti situati all’interno o nelle vicinanze di centri rurali, al fine di migliorare laqualità della vita o i parametri ambientali del territorio interessato”) - o fra i criteri premiali di selezione.

Antonio Bonetti

Page 166: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

SM 7.2 Infrastrutture su piccola scala / energie rinnovabili

SM 7.2 Infrastrutture su piccola scala / energie rinnovabili (operazione .7.2.2)

SM 7.3 Banda larga nelle aree ruraliVincolo dei PPI non richiamato

Allegato V.22. La Misura 7 del PSR Lazio 2014-2020. I vincoli inerenti i PPI

Vincolo dei PPI obbligatorio

Vincolo dei PPI opzionale

(criterio di premio)

SM 7.1 Piani di sviluppo dei Comuni e Piani di gestione siti Natura 2000

SM 7.4 Servizi di base a livello localeSM 7.5 Infrastrutture e informazioni turistiche e infrastrutture

ricreativeSM 7.6 Studi e azioni di sensibilizzazione

SM 7.2 Infrastrutture su piccola scala / energie rinnovabili (operazione 7.2.1)

SM 7.7 Riconversione di fabbricati e altri impianti per migliorare qualità della vita e parametri ambientali

Antonio Bonetti

Page 167: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.23. Le indicazioni del PSR sui PPI (I)

Il PSR Lazio (v. p. 272) indica che «il PPI prevede la possibilità di poter combinare, con un approcciointegrato e nell’ambito di un progetto unico, le diverse opportunità di intervento previste per i soggettipubblici. La procedura del PPI consentirà di attivare strategie di sviluppo locale in tutti quei territori noncoperti dall’approccio Leader».Questo significa, in termini molto pragmatici, che verranno finanziati in via preferenziale solo quegli interventiex operazioni della Misura 7 che siano inclusi in PPI e che, soprattutto, non siano già finanziati dai PSL deiex operazioni della Misura 7 che siano inclusi in PPI e che, soprattutto, non siano già finanziati dai PSL deiGruppi di Azione Locale (GAL) che verranno selezionati al termine della procedura concorsuale prevista dallaMisura 19 LEADER del PSR Lazio.

(*) Al momento della emanazione degli avvisi pubblici di finanziamento della Regione inerenti questi interventi,bisognerà verificare con attenzione due aspetti:� se i Comuni (altri Enti Locali) che intendono presentare Progetti Pubblici Integrati (PPI) hanno già aderito a dei GAL,in quanto vi sono ulteriori criteri di demarcazione fra interventi della Misura 7 attuati nell’ambito dei Piani di SviluppoLocale (PSL) dei nuovi GAL e interventi attuati nei PPI, chiaramente spiegati a p. 272 del PSR Lazio;� se sarà già stata pienamente avviata la c.d. “strategia per le aree interne”, strategia “place-based” di respiro nazionaleprevista dall’Accordo di Partenariato nazionale.

Antonio Bonetti

Page 168: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.24. Le indicazioni del PSR sui PPI (II)

La scelta di attivare i PPI è ampiamente condivisibile. I PPI, infatti, vincolano gli amministratori a formularedei piani di investimento integrati, secondo una logica di mutua coerenza fra i vari investimenti pubblici. Altempo stesso non vanno dimenticate le criticità che l’attivazione dei Progetti Integrati Territoriali ha registratonella programmazione 2007-2013, criticità ancora oggi in parte riconducibili alla scarsa consuetudine degliamministratori locali a programmare gli interventi per lo sviluppo dei territori secondo logiche integrate.E’ auspicabile, quindi, che la Regione Lazio, eventualmente anche attivando risorse pubbliche del bilancioregionale, avvii presso i vertici degli Enti pubblici territoriali una campagna di sensibilizzazione su PPI eregionale, avvii presso i vertici degli Enti pubblici territoriali una campagna di sensibilizzazione su PPI eintegrazione degli interventi per lo sviluppo e, se del caso, implementi anche dei servizi di assistenza tecnica.

Gli avvisi di finanziamento saranno molto utili per chiarire due aspetti ad oggi non definiti:� se i PPI dovranno necessariamente coinvolgere più Comuni oppure sarà possibile per un dato Comunepresentare autonomamente (eventualmente coinvolgendo anche altri Enti, quali una Comunità Montana o unEnte Parco) un PPI;� in che termini verrà definita dalla Regione la “integrazione” fra gli interventi (e di conseguenza qualisaranno i criteri specifici di selezione di questo aspetto centrale dei PPI).

Antonio Bonetti

Page 169: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.25. La Misura 19 (“Sostegno allo sviluppo locale LEADER”) del PSR Lazio 2014-2020

e i

nte

rve

nti

de

lla

19

de

l P

SR

La

zio

19.1 - Sostegno alla progettazione della strategia di

sviluppo locale“Preparazione del PSL”

19.2 - Sostegno all'esecuzione degli interventi

nell'ambito della strategia di sviluppo locale di tipo -

So

tto

mis

ure

e i

nte

rve

nti

de

lla

M

19 d

el

PS

R L

azi

o

nell'ambito della strategia di sviluppo locale di tipo

partecipativo

-

19.3 - Preparazione e realizzazione delle attività di

cooperazione del gruppo di azione locale

“Preparazione progetti di

cooperazione”

“Attuazione progetti di

cooperazione”

19.4 - Sostegno per le spese di gestione e di

animazione

“Gestione”

“Animazione”

Antonio Bonetti

Page 170: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Il Programma di Iniziativa Comunitaria LEADER è stato attuato, nello specifico, a partire dal1991. L’acronimo LEADER sta per “Liasons Entre Actions de Developpement del’Economie Rurale”.Come tutti i Programmi di Iniziativa Comunitaria (PIC), esso si è distinto in primo luogo per ilsuo taglio sperimentale, soprattutto in relazione alla gestione delle politiche pubbliche su scalalocale. In genere vengono indicati i seguenti sette elementi distintivi del PIC LEADER:

Allegato V.26. Gli interventi per lo sviluppo rurale dell’UE: il PIC LEADER (I)

locale. In genere vengono indicati i seguenti sette elementi distintivi del PIC LEADER:� Strategia locale (“place-based”),� Approccio dal basso (“bottom up”),� Multi-settorialità (strategie di sviluppo integrate),� Partenariato,� Innovazione,� Cooperazione (interna ed esterna con altri territori)� Networking.

Antonio Bonetti

Page 171: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Favorire una maggiore collaborazione fra gliEnti Locali attraverso strategie di sviluppo“place-based”.

Allegato V.27. Gli interventi per lo sviluppo rurale dell’UE: il PIC LEADER (II)

Sperimentare nuove forme di partenariatopubblico-privato.

Delineare un sistema decisionale su scalalocale maggiormente informato a meccanismidi democrazia partecipativa(approccio dal basso e partecipato)

Obiettividell’approccio

LEADER

Antonio Bonetti

Page 172: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato V.28. L’approccio LEADER: base normativa

LEADER: BASE

NORMATIVA

LEADER: BASE

NORMATIVA

Artt. 32-35 del Reg. (UE) N. 1303/2013

Regolamenti attuativi della Commissione N. 808 e N. 809 del 2014

(su I e II pilastro 1303/2013

Artt. 42-44 del Reg. (UE) N. 1305/2013

(Sv. Rurale)

(su I e II pilastro della PAC)

Antonio Bonetti

Page 173: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI. APPALTI PUBBLICI, CLAUSOLE PAYMENT-FOR-RESULTS E SOCIAL IMPACT BONDE SOCIAL IMPACT BOND

Antonio Bonetti

Page 174: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI.1. Appalti pubblici e clausole “payment-for-results” (I)

1. Nella letteratura internazionale si possono trovare varie definizioni di impact finance(o impact investing).

2. MIUR - “La via italiana alla Social Innovation” – (anno 2013)“L’Impact investing, evoluzione del rapporto tra finanza e filantropia”

Antonio Bonetti

Il concetto di impact investing, pertanto, viene di solito considerato una forma di ibridazione fra principi etecniche della finanza e filantropia.

Inizialmente, si diffonde soprattutto come ricerca di forme più sofisticate di finanziamento per ovviare alledifficoltà di accesso ai capitali peculiari delle organizzazioni non profit (passaggio dalla filantropiatradizionale alla filantropia strategica).

Page 175: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI.1. Appalti pubblici e clausole “payment-for-results” (II)

FATTORI CATALIZZATORI DELL’INTERESSE PER L’IMPACT INVESTING

1. Passaggio dalla filantropia alla filantropia strategica.

2. Volontà di sostenere l’accesso al capitale (capitale-fondo dei soci e capitale di credito) delle organizzazioni

non lucrative.

Antonio Bonetti

3. La diffusione dell’approccio Results-Based Management (la domanda “How will you make a difference?”

è alla base della Social Innovation, del RBM approach e anche della finanza di impatto).

4. La “crisi fiscale dello Stato”: ricerca di nuove forme di finanziamento delle politiche statali (Social

Impact Bonds).

I SIBs – indicati anche come “Social Benefit Bonds” – sono:-lo strumento fin qui sperimentato per finanziare le politiche sociali (finanzianooperatori filantropici/capitalisti “pazienti”);- un mezzo per la Pubblica Amm.ne (PA) per erogare più servizi sociali senza unaumento iniziale della spesa pubblica.

Page 176: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI.1. Appalti pubblici e clausole “payment-for-results” (III)

La definizione migliore di SIBs, almeno sotto il profilo didattico, è quella riportata nella Guida di SocialFinance* (la società che lanciò il primo SIB nel settembre 2010):

“SIBs are a family of outcomes-based finance products”.

I SIBs, pertanto, sono:

Antonio Bonetti

I SIBs, pertanto, sono:

- un bond (un prodotto finanziario assimilabile al c.d. “debito mezzanino”);- strumenti che devono produrre un impatto sociale (outcomes-based products);- strumenti che, giuridicamente, si configurano come “payment-by-results” agreements.

N.B. Attualmente, per definire l’impact finance, l’elemento realmentecaratterizzante è il fatto che sono strumenti che finanziano progetti che devonoprodurre un impatto socio-economico significativo.

Page 177: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI.1. Appalti pubblici e clausole “payment-for-results” (IV)

Per capire la struttura dei SIBs, invece, è opportuno fare riferimento alla Guida di The Young Foundation*(v. p. 5):

“under a SIB, a payer (usually Government….) agrees to pay for measurable improved outcomes of social projects, and this perspective income is used to attract the necessary funds from commercial, public or social

investors to offset the costs of the activity that will achieve those better results. This approach is possible where better outcomes lead to tangible public financial savings”.

Antonio Bonetti

This approach is possible where better outcomes lead to tangible public financial savings”.

I SIBs sono caratterizzati, quindi, da:1. il coinvolgimento di più operatori nel finanziamento di progetti di pubblica utilità;2. un progetto finalizzato a conseguire un impatto significativo;3. un impegno a ripagare i capitali iniziali se vengono raggiunti gli impatti (in genere da parte un Entecommittente pubblico);4. un risparmio di spesa pubblica (nel caso di committenti pubblici) consistente, come conseguenzadell’efficacia del programma.

Cfr. The Young Foundation, Social Impact Investment: the challenge and opportunity of

Social Impact Bonds; London 2011

Page 178: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI.1. Appalti pubblici e clausole “payment-for-results” (V)

ATTORI COINVOLTI IN PROGETTI FINANZIATI DAI SIBs

- Governo (ai vari livelli: può essere un Ministero, ma anche un Comune).- Investitori privati (banche, capitalisti “pazienti”, Fondazioni…).- Diversi professionisti (legali, operatori socio-assistenziali, esperti di valutazione).- Un Ente “intermediario”. Si tratta di un Ente giuridico, in genere già costituito, o da costituire ad hoc(“Special Purpose Vehicle”). Assume funzioni gestionali.

Antonio Bonetti

(“Special Purpose Vehicle”). Assume funzioni gestionali.- Organizzazioni non lucrative “service provider”.

- Beneficiari.

VANTAGGI PER IL SETTORE PUBBLICO

� Può incrementare l’offerta di servizi sociali senza oneri finanziari (o sostenendo oneri finanziariinferiori che non con altri schemi di finanziamento).� Forte riduzione della spesa pubblica se si tratta di interventi “preventivi”.� All’interno della PA si sviluppano pratiche di lavoro orientate ai risultati.� Maggiore efficienza ed efficacia degli interventi.� Maggiore impatto sociale.

Page 179: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

Allegato VI.1. Appalti pubblici e clausole “payment-for-results” (VI)

Clausole “payment-for-results” e SIBs

Le procedure di “contracting out” dei servizi pubblici (in particolare, di quelli socio-assistenziali) informate aclausole “payment for results”, prevedono che l’operatore pubblico paga non per dei servizi, ma per deirisultati da valutare attentamente secondo metodi e indicatori rigorosi.I fornitori privati di servizi sociali, in altri termini, vengono remunerati non sulla base dell’output (“quantità”di servizi erogati ai destinatari), ma sulla base del loro effettivo contributo alla soluzione dei problemi sociali

Antonio Bonetti

di servizi erogati ai destinatari), ma sulla base del loro effettivo contributo alla soluzione dei problemi sociali(impact) e, di conseguenza, devono fare i conti con l’individuazione di metodi rigorosi della valutazione diimpatto già nella fase di formulazione dei progetti.

Gli stessi Social Impact Bond, su cui si registra crescente attenzione in Italia, tra l’altro, si fondano sumeccanismi di esternalizzazione dei servizi pubblici fondati su clausole “pay-for-success”.

CONCLUSIONE SUI VANTAGGI DEI SIBsI Social Impact Bonds sono strumenti potenzialmente molto efficaci per ridurre la spesa pubblica emigliorare il suo impatto sociale. Si tratta, infatti, di meccanismi di esternalizzazione dei servizipubblici fondati su clausole “pay-for-success”, per cui finanziatori ed erogatori privati dei progettisociali saranno remunerati non sulla base dell’output (“quantità” di servizi erogati ai destinatari), masulla base del loro effettivo contributo alla soluzione dei problemi sociali (impact).

Page 180: Fondi europei e nuovi modelli di finanziamento per gli Enti Locali del Lazio

My innovative start-up F4R Lab (project in progress)Funds for Reforms Lab (F4R Lab) is an innovative start-up (according to the Steve Blank’s definition andthe Italian legislative framework for innovative start-ups) with the following Vision:‘A world where innovation and public policies are aimed at enhancing people’s access to food, civil rights and

economic opportunities in order to live decently.’

For the meanwhile, it is ‘located’ on my blog www.bonetti4reforms.com, built up as an open platform

ANTONIO BONETTI - Independent expert on strategic planning, project management & fundraisingWebsite/blog: http://www.bonetti4reforms.comMailto: [email protected]

For the meanwhile, it is ‘located’ on my blog www.bonetti4reforms.com, built up as an open platformaimed at presenting and sharing ideas, new business models, innovative projects and, last but not least,innovative financing tools with the potential for building inclusive models for economic and socialdevelopment.The main research projects are: SFERA PUBBLICA 2.0, LEADER 2.0 and EUROPE 2.0.