FCWorld - Marzo 2009

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1/ FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009 Marzo 2009 Newsletter Economico Finanziaria CONTENUTI Presentazione Temi affrontati nel vente- simo numero di FCWorld - I trasporti marittimi irrom- pono nel segmento degli ETF - France: La douce France 2 Speciale e Novità 3 - ETF Obbligazionari Infla- tion Linked: Un’alternativa rispetto agli ETF obbliga- zionari grazie alla protezio- ne per inflazione Approfondimento 6 - L'indice EuroMTS Infla- tion Linked analizzato con diverse metodologie. Ana- lisi Tecnica, Gann e Anali- si Fondamentale Scenari 10 - Intervista a O. Castelli, Responsabile Marketing &Sales Click Options Italia Focus 19 C F F INANCIAL C LONES W ORLD ®

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1 / FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009

Marzo 2009

Newsletter Economico Finanziaria

CONTENUTI

PresentazioneTemi affrontati nel vente-simo numero di FCWorld

- I trasporti marittimi irrom-pono nel segmento degliETF- France:La douce France

2

Speciale e Novità

3

- ETF Obbligazionari Infla-tion Linked: Un’alternativarispetto agli ETF obbliga-zionari grazie alla protezio-ne per inflazione

Approfondimento

6

- L'indice EuroMTS Infla-tion Linked analizzato condiverse metodologie. Ana-lisi Tecnica, Gann e Anali-si Fondamentale

Scenari

10

- Intervista a O. Castelli, Responsabile Marketing&Sales Click Options Italia

Focus

19

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®

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FC WORLD

Financial Clones WorldIl Mondo del Cloni Finanziari

Delia Maria Fassi

Delia Maria Fassi - Amministratore D.M.F. S.r.l.

Il periodo storico nel quale stiamo vivendo sembra offrirci molti più interrogativi cherisposte, e quando uno di questi viene risolto normalmente ci si presentano nuovi ediversi punti di domanda.Questa mancanza di riferimenti sicuri non è necessariamente un elemento negativoanche se spesso rischia di incrementare il livello di stress con il quale tutti noi sia-mo abituati a convivere.Ragion per cui non si può che accogliere con piacere tutte le volte in cui siamo ingrado di intervenire direttamente a ridurre le incognite che ci troviamo ad affrontare.Questo vale tanto nella vita di tutti i giorni che in quella finanziaria, nella quale pursu due piani diversi, molti schemi tendono a ripresentarsi.L'inflazione è una variabile insita nel sistema, che rischia di erodere lentamente mainesorabilmente il capitale, ma che grazie che ad alcuni ETF obbligazionari possia-mo sterilizzare.Un piccolo ma importante contributo alla nostra personale opera di riduzione delleincognite in ambito finanziario.

In questo numero affrontiamo quindi le seguenti tematiche:

SSppeecciiaallee:: Nell'epoca dei beni immateriali, il settore dei trasporti marittimi è diventa-to una necessità imprescindibile ed adesso questo settore è a disposizione degli in-vestitori con un ETF tematico, un clone che replica un indice del trasporto marittimo.

NNoovviittàà:: La Francia si scopre a beneficio degli investitori italiani ed un nuovo clone fi-nanziario permette di andare long su un indice short del mercato francese.

AApppprrooffoonnddiimmeennttoo:: L'inflazione erode la nostra capacità di spesa e rende difficile riu-scire a mantenere il proprio livello di qualità di vita. Esistono sul mercato finanziariodelle obbligazioni legate all'inflazione che permettono di ripararsi dai danni causatidall'inflazione.Vediamo in questo articolo quali ETF è possibile utilizzare per raggiungere questoscopo.

SScceennaarrii : Il mercato delle obbligazioni collegate all'inflazione viene studiato utilizzan-do l'Analisi Tecnica applicata all’indice EuroMTS Inflation Linked analizzato conGann e l'A.T. , e l’analisi si conclude con una visione Macro.

IInntteerrvviissttaa:: Abbiamo rivolto alcune domande alla responsabile per l'Italia di ClickOp-tions e vogliamo condividere con voi le sue risposte.

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L'economia moderna è ormai una ma-trice interconnessa ed ogni singolopaese, che possiamo vedere come ter-minale della matrice, dipende dall'an-damento dell'economia degli altri stati,in una specie di effetto domino.

Questo è vero per ogni settore econo-mico, ma se per quanto riguarda la fi-nanza il collegamento tra le varie eco-nomie è ormai totalmente immaterializ-zato, e si è trasformato in un flusso dibit che viaggiano da un continente al-l'altro, per le merci questo non vale equindi mantengono la propria materiali-tà dovendo essere trasportate dal luo-go di produzione/trasformazione aquello di utilizzo.

A questo punto entra in campo l'indu-stria delle spedizioni che si deve preoc-cupare di trasportare le merci per tem-po dal luogo d'origine a quello di desti-nazione.Alcuni anni fa era di gran moda parlare

IE00B3CMS880, mentre il suo codicedi negoziazione (Codice Alfa) è SHIP.

Il benchmark utilizzato è il Russell Glo-bal Shipping Large Cap Index e misurail rendimento di tutti i titoli di aziendedel settore delle spedizioni marittime alarga capitalizzazione presenti nell'indi-ce Russell Global Index.

L'indice comprende 29 titoli di 12 pae-si.

Il Russell Global Shipping Large CapIndex è costruito in modo da fornire unquadro esauriente e imparziale del set-tore delle spedizioni marittime e vienericalcolato annualmente per assicurareche vengano incluse nuove azioni delsettore.Nell’indice vengono inserite società lacui attività principale è costituita dai tra-sporti marittimi.

Il peso dei paesi nell'indice è il seguen-te:Japan 28.98%Denmark 21.96%United States 17.63%

Le commissioni totali annue sono dello0,65% ed il massimo spread Bid/Ask èdel 3,00%.

L'ETF non prevede la distribuzione didividendi ed sussiste il rischio cambioin quanto la valuta del sottostante è di-versa da quella del clone.

RRiipprroodduuzziioonnee VViieettaattaa

I trasporti marittimi irrompononel segmento degli ETFNell'epoca dei beni immateriali,il settore dei trasporti marittimiè diventato una necessitàUna novità assoluta nel settore degli ETF tematici, un clone

che replica un indice del trasporto marittimo

SPECIALE

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del concetto di “Just in time”, ovverodella necessità di produrre soltantoquel che è venduto con un conseguen-te abbattimento delle scorte sia di pro-dotti finiti che da lavorare.

Come si può facilmente intuire la ge-stione delle consegne e dei trasporti èuno dei pilastri cardine di tutta quantala costruzione precedente.

A questo punto credo sia chiaro a tutticome il settore delle spedizioni/traspor-ti sia vitale per il corretto funzionamen-to dell'economia e come il trasportomarittimo svolga un ruolo primario alsuo interno.

I cloni finanziari salutano con piacerel'arrivo di un nuovo ETF nel settore del-le spedizioni marittime.

L'ETF in questione è denominato ETFSRussell Global Shipping Large CapFund ed il suo codice ISIN è

Ufficio Studi DMF SRL

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ETF ETF Direz. Indice Etfs Russell Glob. Shipping Large Cap F. IE00B3CMS880 SHIP n.d. 0,65% Illimitato

Fonte: www.ETFWorld.com

FFiinnaanncciiaall CClloonneess ddeellll''iinnddiiccee RRuusssseellll GGlloobbaall SShhiippppiinngg LLaarrggee CCaapp IInnddeexx

RReepplliiccaa ll''aannddaammeennttoo ddeellll''iinnddiiccee RRuusssseellll GGlloobbaall SShhiippppiinngg LLaarrggee CCaapp IInnddeexx

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La France douce FranceLa Francia si scopre a beneficiodegli investitori italianiUn nuovo clone finanziario permette di poter andare short sulmercato francese

La Francia è il paese europeo con cuil'Italia ha da sempre avuto i maggioricontatti.

La vicinanza tra due nazioni spessoporta ad una forma ambivalente di rap-porti che variano da momenti di grandefraternità a situazioni di amichevolefreddezza, elementi che possono esse-re ulteriormente accentuati se una na-zione prevale rispetto all'altra.

Al di là delle considerazioni di caratteresociologico, il mercato azionario fran-cese è sempre stato per gli investitoriitaliani di cloni finanziari una sorta dichimera, un mercato conosciuto ma im-possibile da raggiungere.

A partire dal 16 febbraio 2009 le cosesono definitivamente cambiate ed an-che il mercato francese è diventato fi-nalmente raggiungibile dagli investitoriitaliani che grazie a DBank possono ac-quistare e vendere due ETF legati al-l'indice CAC40, uno Long e l'altroShort.

L'ETF short è denominato db x-trac-

kers CAC 40 SHORT ETF ed ha comecodice ISIN LU0322251280, mentre ilsuo codice di negoziaizione (Codice Al-fa) è XC4S.

L'indice utilizzato come sottostante delclone è il CAC 40 Short Index, ed è col-

legato in maniera inversa alla perfor-mance dell’indice francese CAC 40®Total Return.

Una variazione negativa del CAC 40TR Index si rifletterà in una specularevariazione positiva dell’indice Short eviceversa.La replica inversa è effettuata su basegiornaliera.

A questa componente vanno aggiuntigli interessi attivi pari a 2 volte il tassoEONIA meno un tasso REPO, corri-spondente al tasso pagato per prende-re a prestito i titoli necessari a coprirele posizioni corte.

L'indice CAC 40 Index è un indice diprezzo ed include soltanto azioniemesse da società considerate rappre-sentative del mercato azionario Euro-next di Parigi.

L'indice consiste di:

- Società con Euronext Parigi comemercato di riferimento

- Società che non hanno Euronext Pa-ris come mercato di riferimento ma chehanno:

1.La presenza significativa (rispetto al-le dimensioni del gruppo) di beni e / osede attività in Francia e / o di occupa-zione di un numero significativo di per-sonale in Francia, o

2.Notevoli volumi di scambio sui relativi

NOVITA’

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ETF ETF Direz. Indice Db X-Trackers Cac 40 Short Etf LU0322251280 XC4S n.d. 0,40% Illimitato

Fonte: www.ETFWorld.com

FFiinnaanncciiaall CClloonneess ddeellll''iinnddiiccee CCAACC 4400 SShhoorrtt

RReepplliiccaa ll''aannddaammeennttoo ddeellll''iinnddiiccee CCAACC 4400 SShhoorrtt

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prodotti derivati a Parigi; o

3.Storia di presenza in indici (tra cui ac-quisizioni), nella misura in cui i punti 1.e / o 2. sono applicabili per il titolo can-didato.

Dall'universo delle azioni eleggibili,vengono selezionate le 100 a maggiorecapitalizzazione, escludendo le società"Holding".

L’indice si base su una capitalizzazionedi mercato libera di modificarsi.

Il free-float è arrotondato al successivomultiplo del 5%.

Il livello base dell’indice era 1000 alla

data del 31/12/1987.

La lista delle azioni candidate si basasulle 40 azioni maggiormente rappre-sentative in termini di turnover e di ca-pitalizzazione free float adjusted.

L'allocazione settoriale vede prevalere:Petrolio e gas 17,87%Prodotti finanziari 12,97%Prodotti industriali 11,92%

Le singoli azioni maggiormente rappre-sentative sono:

Total SA 17,58%Sanofi-Aventis 8,98%Gaz de France 6,73%L'ETF di Deutsche Bank ha delle com-

missioni totali annue dello 0,40% ed ilmassimo spread Bid/Ask è dell'1,50%.

Non è prevista la distribuzione di divi-dendi in quanto l'indice sottostante èdel tipo Total Return e non esiste il ri-schio cambio in quanto la valuta di rife-rimento è l'euro.

In definitiva non si può che salutare conpiacere l'arrivo di questo nuovo ETFche offre l'opportunità di investire sulmercato francese e per di più in un'otti-ca short.

RRiipprroodduuzziioonnee VViieettaattaa

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Il termini inflazione è conosciuto da tut-ti e viene comunemente utilizzato perindicare l'aumento dei prezzi dei beni edei servizi, anche se dal punto di vistaeconomico la definizione risulta noncorretta.

In gergo economico l'inflazione identifi-ca l'incremento della quantità di mone-ta circolante.

La conseguenza dell'aumento dell'infla-zione comporta che, ad un aumentogeneralizzato dei prezzi, corrispondeuna diminuzione del potere d'acquistodella moneta e come conseguenza fi-nale con il medesimo ammontare di de-naro si possono acquistare quantità mi-nori di beni.

Per sterilizzare la perdita di valore cau-sata dall'inflazione nascono le obbliga-zioni emesse da nazioni dell'area Eurocollegate all'inflazione, che sono in gra-do di restituire a scadenza oltre al ren-dimento normale, un extra rendimentocapace di superare questo problema.

Le obbligazioni indicizzate all'inflazioneprevedono il pagamento di una cedolaperiodica.

Queste obbligazioni non sono una sco-perta recente dell'ingegneria finanzia-ria, visto che la prima obbligazione diquesto fu emessa dalla MassachusettsBay Company nel lontano 1780.

Chiaramente il mercato di questi stru-

menti ha preso definitivamente forma apartire dagli inizi degli anni 80, quandoil governo britannico iniziò ad emetter-ne.

Il mercato delle obbligazioni indicizzateall'inflazione consiste principalmente didebiti di paesi sovrani.

Gli ETF dispongono ormai di un venta-glio di scelte amplissimo su un numerodiverso di asset class ed anche per leObbligazioni inflation linked esistonoalternative diverse.

Gli ETF obbligazionari dell'area Eurolegati all'inflazione presenti sulla piatta-forma ETFPlus di Borsa Italia sono tre.Questi cloni sono emessi da iShares,Lyxor e Deutsche Bank.

Il primo ETF è denominato iSharesInflation Linked Bond ed ha come co-dice ISIN IE00B0M62X26 mentre il suocodice di negoziazione è IBCI.

Il clone che offre un’esposizione alleobbligazioni legate al tasso d’inflazioneed emesse da stati della zona euro, hacome benchmark l’indice Barclays Ca-pital Euro Government Inflation linkedbond che misura le performance delmercato dei bond governativi dell'areaEuro legati all'inflazione.

L'indice attualmente include 22 obbli-

APPROFONDIMENTO

L'inflazione europeasconfitta dagli ETFAnalizziamo gli ETFObbligazionari InflationLinked dell'area EuroUn’alternativa per gli investitori che prediligono gli ETFobbligazionari grazie alla protezione per inflazione

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ETF ETF Direz. Indice Lyxor Etf Euromts Inflation Linked FR0010174292 EMI * 0,20% IllimitatoETF ETF Direz. Indice Ishares Euro Inflation Linked Bond IE00B0M62X26 IBCI * 0,25% IllimitatoETF ETF Direz. Indice Db X-Tr.II Iboxx Euro Infl. Linked Tri LU0290358224 XEIN n.d. 0,20% Illimitato

*

Fonte: www.ETFWorld.com

57574,5118,5

FFiinnaanncciiaall CClloonneess ddeeii pprriinncciippaallii IInnddiiccii OObbbblliiggaazziioonnaarrii lleeggaattii aallll''IInnffllaazziioonnee ddeellll''AArreeaa EEuurroo

RReepplliiccaa ll''aannddaammeennttoo ddeeii pprriinncciippaallii IInnddiiccii OObbbblliiggaazziioonnaarrii lleeggaattii aallll''IInnffllaazziioonnee ddeellll''AArreeaa EEuurroo

Non è previsto un rapporto indicativo ETF / Indice che sia pari a un numero intero e che rimanga sostanzialmente invariato nel tempo

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gazioni Francesi, Italiane, Tedesche eGreche.

La composizione dell'indice al 30 no-vembre 2008 era la seguente:Paesi:Francia 54%Italia 32%Germania 9%Grecia 5%

Rating:Obbligazioni AAA 62,11%Obbligazioni A 37,89%

Scadenza:0-3 anni 17,25%3-5 anni 20,82%5-7 anni 11,87%7-10 anni 16,40%10-15 anni 12,46%15+ anni 21,19%

Le commissioni totali annue previstesono dello 0,25% mentre il massimospread Bid/Ask è dello 0,50%.

Il secondo ETF è emesso da Lyxor e sichiama Lyxor ETF EuroMTS InflationLinked ed il suo codice ISIN èFR0010174292 mentre il suo codice dinegoziazione è EMI.

L'indice sottostante EuroMTS InflationLinked (EMTXi) misura le performancedei titoli di debito indicizzati all'inflazio-ne emessi dagli stati sovrani dell'areaEuro.

L'indice è stato ideato in collaborazionecon l'associazione francese dei titoliobbligazionari, il Comite de Normalisa-tion Obligataire (CNO), per rappresen-tare in maniera accurata la struttura delmercato delle obbligazioni della zonaEuro indicizzate all'inflazione e perchèfosse un'estensione della famiglia degliindici EuroMTS.

Tale indice ricomprende tutte le emis-

sioni degli stati sovrani dell'area Euroquotati sulla piattaforma di negoziazio-ne MTS con più di 2 miliardi di Euro incircolazione e almeno 1 anno alla sca-denza.

Il numero di obbligazioni presenti nel-l'indice è di 22 e la composizione del-l'indice stesso è la seguente:

Paesi:Francia 54.06%Italia 31.36%Germania 9.27%Grecia 5.31%

Scadenza:1 -10 anni 54.8%10+ anni 45.2%

Le commissioni totali annue sono dello0.20% e il massimo spread tra la do-manda e l'offerta è dello 0,50%.

Il terzo ETF è emesso da DeutscheBank ed è denominato DB X-TRAC-KERS II IBOXX EURO Inflation-Lin-ked Total Retrun Index ETF.

Il suo codice ISIN è LU0290358224,mentre il suo codice di negoziazione èXEIN.

Il benchmark utilizzato è l’indice IBOXXEURO INFLATION-LINKED TOTAL RE-TURN INDEX® che rappresenta i piùimportanti mercati di obbligazioni indi-cizzate all’inflazione, relativa a stati so-vrani o ad entità dotate di sovranità li-mitata (quasi sovereign) della zona Eu-ro.

L’indice è calcolato e diffuso da Deut-sche Börse ed è sponsorizzato da In-ternational Index Company Limited(“IIC”) e solo le obbligazioni emesseda stati sovrani o da entità sub-sove-reign sono idonee ad entrare a far par-te dell’indice.

I sub-sovereign sono obbligazioniemesse dalle amministrazioni locali ele obbligazioni garantite o emesse dasoggetti garantiti dai governi o da agen-zie governative, banche pubbliche oentità sovranazionali.

Le cedole dei titoli inclusi nell’indice so-no a tasso fisso; possono entrare a farparte dell’IBOXX EURO INFLATION-LINKED TOTAL RETURN INDEX an-che obbligazioni zero-coupon purchècorrelate all’inflazione.

Il debito pubblico degli stati emittentideve essere stato valutato con ratingpari almeno ad investment grade.

Gli enti dotati di sovranità limitata (sub-sovereign) devono avere un rating pari

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ad investment grade assegnato daFitch, Moody’s o Standard & Poors.

Solamente le obbligazioni il cui flussodi cassa può essere determinato in an-ticipo sono idonee ad essere inclusenell’indice.

L’indice è composto solo da obbligazio-ni.

I titoli del tesoro (T-bills) e gli altri stru-menti del mercato monetario non sonopresi in considerazione come elementicostitutivi dell’indice.

Tutti i titoli, per essere inclusi nell’indi-

ce, devono avere una vita residua mini-ma di almeno un anno alla data di ribi-lanciamento annuale.

L'indice ha le seguente composizione:

Paesi:Regno Unito 33,67%Italia 18,54%Germania 5,53%Svezia 5,50%Grecia 3,23%

Le commissioni totali annue sono dello0,15% e il massimo spread tra la do-manda e l'offerta è dello 0,50%.

Non è prevista la distribuzione di di-videndi in nessuno dei tre ETF inquanto i proventi vengono capitaliz-zati nel valore della quota.

Per i primi due cloni non esiste il rischiocambio in quanto sia i sottostanti, gli in-dici e gli ETF sono quotati in Euro,mentre per il terzo un minimo rischioesiste in quanto sono presenti obbliga-zioni emesse da nazioni non apparte-nenti alla zona Euro.

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La scadenza del forte setup weeklyil 10-14 Novembre 2008 ha genera-to un forte segnale di acquisto gra-zie al bottom di periodo di 154,evento che ha permesso all’indiceEuroMTS Inflation Linked di ripren-de la strada rialzista una volta viola-to il pivot di 161.

Il ripristino della tendenza positivadi breve fino al successivo setuptemporale del 15-19 Dicembre 2008ha dunque giustificato il ritorno del-l’indice obbligazionario indicizzatoall’inflazione verso i massimi storicicorrenti dell’Agosto 2008, ma la for-mazione del nuovo segnale di ven-dita del 15-19 Dicembre ha posto lepremesse per un nuovo indeboli-mento dell’indice in questione.

La dinamica complessa non dire-zionale registrata da metàDicembre a metà Gennaio è culmi-nata con la scadenza dell’ultimosetup weekly di vendita del 12-16Gennaio, settimana in cui il topannuale corrente di 168 anticipavala ripresa del trend ribassistadell’EuroMTS, scenario confermatodalla rottura dei pivot psicologici di164,90 e 163,80.

Pertanto l’esito positivo dei duesegnali temporali di vendita del 15-19 Dicembre e del 12-16 Gennaio2009 segnano la svolta ribassistadell’indice obbligazionario indicizza-to all’inflazione Euro e la violazionein atto dell’angolo 1x1 tendenzialedal Giugno 2007 passante a 162,50rafforza l’aspettativa di ulterioreindebolimento dell’EuroMTS verso ilnuovo angolo 1x4 stimato a 156,50.

Anche nel quadro settimanale siconferma dunque il raffreddamentosempre più marcato di spinte infla-

MMEEDDIIOO PPEERRIIOODDOO:: La mappa tempora-le mensile nel 2008 è stata caratteriz-zata dalla scadenza di importanti setupmonthly nel Marzo 2008, top di prezzochiave a 167, in Maggio mese in cuil’Indice EuroMTS Inflation Linked ha

bloccato il movimento ribassista partitocon la conferma del segnale di venditadi Marzo, Settembre la cui rottura ri-bassista di 162,50 ha sancito una fortedinamica correttiva fino all’ultimo setupdell’anno del Novembre 2008 a quota

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MERCATI GLI SCENARI 1/3

L’indice EuroMTSInflation Linkedsecondo GannIl top di 168 si qualificacome nuovo segnale divenditaLa mappa temporale di medio periodo individua le prossimescadenza di setup mensili in Aprile, Giugno e Settembre 2009

Breve Periodo

segue ...

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154.

La formazione del nuovo segnale di ac-quisto in prossimità dell’obiettivo P\T di156 lo scorso Novembre ha giustificatoin Dicembre la ripresa del movimentorialzista confermata in mantenimento fi-no al primo setup del 2009 scaduto nelmese di Gennaio (P\T: 170,80).

Il top di 168 si qualifica dunque comenuovo segnale di vendita operativo allaviolazione del bottom di setup pari a160, evento che riporterà l’indice obbli-gazionario sui minimi del 2008.

L’importanza del setup di Gennaio2009 (P\T: 170,80) nasce dalla consta-tazione che trattasi di scadenza tempo-rale in grado di concludere il ciclo rial-zista di periodo bottom Giugno 2007 –top Gennaio 2009 in cui l’EuroMTS In-flation Linked ha coperto un range diprezzo di estremi 151,80 e 168, scena-rio che suggerisce la ripresa di unanuova tendenza ribassista con primotarget temporale Aprile (P\T:154\164,50).

E’ noto come la Gann’s Theory insegni

la corrispondenza biunivoca tra fattoreTempo e componente Prezzo secondola formula “il Tempo anticipa il Prezzoper poi essere il Prezzo a confermare ilTempo”.

Pertanto l’attesa di un nuovo scenarioribassista dell’indice obbligazionarioanticipata dal setup di vendita caduto inGennaio necessita della perforazionedi 160 per avvalorare e rafforzare il raf-freddamento sul versante dell’inflazio-ne con bassissimo rischio di aumentodei tassi di interesse.

Ma poiché trattasi di set temporalechiave, è determinante monitorare conattenzione l’uscita dalla grossa barramensile di Gennaio dal momento chementre sarà naturale assistere alla per-forazione di 160, l’eventuale ma non at-tesa rottura di 168 darà inizio ad unanuova onda rialzista di medio periodocon target temporali Aprile e Giugno2009 e di prezzo 173,40 e 182,30.

Il passaggio dell’angolo 1x1 tendenzia-le dal bottom del Giugno 2007 a 161,90potrebbe tuttavia rappresentare un for-te ostacolo in qualità di supporto dina-

11 / FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009

A cura di Maurizio Masetti -Gann’s World

zionistiche che non presentanorischi di erosione di capitali investitiin titoli di stato della zona Euro,almeno fino a quando il suddettoindice si manterrà sotto il top disetup di 168.

La scadenza del prossimo setupweekly il 2-6 Marzo con P\T 161suggerisce debolezza nella primasettimana di Marzo e l’uscita dalsetup temporale permetterà di com-prendere l’evoluzione dell’indicefino al successivo setup del 30Marzo-3 Aprile.

mico tale da impedire o rendere diffici-le la violazione di 160.Ma rimane il fatto che il setup tempora-le di Gennaio ha generato un chiaro se-gnale di vendita che anticipa la perfora-zione di 160, dunque un scenario dinuovo raffreddamento sul fronte deiprezzi di natura strutturale che proiettal’indice EuroMTS Inflation verso il suc-cessivo angolo 1x2 stimato a 157 contolleranza angolare a 155,40.

Al di sotto di tale livello angolare è pre-sente un vuoto angolare di notevoleportata a 130, evento che aprirebbeuno scenario fortemente recessivononché depressivo verso una nuovaera deflazionistica.

La mappa temporale di medio periodoindividua le prossime scadenza di se-tup mensili in Aprile, Giugno e Settem-bre 2009 (P\T: 154,50\154,50), que-st’ultimo determinante per coglierel’evoluzione dell’indice obbligazionarioindicizzato all’inflazione in zona Euro fi-no a Gennaio 2010.

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L’indice EuroMTS Inflation Linked (co-dice Bloomberg EMTXIGC) è uno stru-mento che raggruppa un paniere com-

Dal 2004, anno di introduzione di que-sto indice, si è assistito ad una gradua-le e costante salita dei corsi, in partico-lare tra il 2007 e il 2008, periodo duran-te il quale si percepiva una preoccupa-zione per gli effetti che il prezzo dellecommodity avrebbe avuto sulla vitaquotidiana e, quindi, sull’inflazione nel-la zona Euro.

Basti pensare che, come si evince dalgrafico 1, il principale indicatore di tale“rischio” era rappresentato dall’impen-narsi delle quotazioni dell’oro nero,passate in un anno e mezzo, da 60$ a140$ al barile (linee rosse).

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MERCATI GLI SCENARI ETF 2/3

L’indice EuroMTSInflation LinkedDal 2004 si è assistito auna graduale salitaE’ possibile notare un supporto dinamico attualmente passan-te in area 158, infranto il quale potremmo rivedere area 152

posto dai principali bond governativieuropei indicizzati all’andamento del-l’inflazione.

Il confronto che appare dal grafico 1,mette in relazione l’andamento del futu-

re sul petrolio con quello dell’indice Eu-roMTS Infl. Linked e del corrispondente

ETF emesso da Lyxor e quotato inFrancia: al crescere dei timori inflativi,

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gli strumenti correlati subiscono unapalese influenza positiva e viceversa.

Ad ogni modo un ulteriore indicatore datener presente, sebbene il petrolio ab-bia un peso specifico molto importante,ma non “assoluto”, è il livello revisiona-le della Commissione Europea.La tabella 1 riporta l’andamento dell’in-

flazione in Europa e quello previsto pergli anni 2009-2010.

Anche in questo caso si deve sottoli-neare che la percezione di un aumentodi inflazione, riflessa dall’andamentodelle quotazioni del petrolio, ha avutouna sua realizzazione nel “salto” dal2,13% del 2007 al 3,28% del 2008.

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A cura di Andrea Giunta Responsabile Consulenza Mercati Finanziari Bank

Insinger De Beaufort

Allo stesso modo, l’acuirsi della crisieconomico-finanziaria, con il presumi-bile impatto sul ciclo economico (PILnegativo e aumento della disoccupa-zione, nonché il citato rapido deprezza-mento delle principali materie prime),dovrebbero consentire all’inflazione diridursi drasticamente (in tal senso laCommissione prevede un calo fino

all’1% finale per l’anno in corso e unatimida ripresa per quello successivo).

In linea di massima gli strumenti legatiall’inflazione già dovrebbero iniziare adincorporare questa discesa.

Inoltre, l’incertezza sulla durata dellacrisi e soprattutto il balenato effetto de-

flativo, sono i principali punti critici suiquali le scommesse degli operatoripossono indirizzarsi.

Se volessimo effettuare un approccio“tecnico” al grafico 2, rappresentativodell’indice in esame, potremmo notareun supporto dinamico attualmente pas-sante in area 158, infranto il quale po-

tremmo rivedere area 152.Se, viceversa, così come avvenuto anovembre ’08, area 158 servisse a tro-vare la forza per un recupero (e per lo-gica un ritorno inflativo), il successivolivello di resistenza si dovrebbe indivi-duare in area 166-168.

RRiipprroodduuzziioonnee VViieettaattaa

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In un momento in cui chi tocca le azio-ni corre il rischio di rimanere contagia-to, è meglio rivolgersi alle obbligazioni.Come diversificazione di portafoglio, vabene. Ma quali obbligazioni e di qua-le paese.

Da un po’ di tempo è possibile investirein prodotti che replicano un indice ob-bligazionario, per sua natura meno vo-latile e quindi rischioso di una singolaobbligazione. Questo indice ci chiamaEuroMTS Inflation Linked ed è costitui-to dalle obbligazioni governative, a tas-so indicizzato all’inflazione, emesse dapaesi appartenenti all’Area Euro.

L’indice può includere solo obbligazionidenominate in Euro che prevedano ilpagamento di almeno una cedola al-l’anno, il rimborso in un’unica soluzio-ne, la negoziazione sulla piattaformaMTS.

Come si vede quindi vengono eliminatialla radice alcuni rischi: il cambio (solotitoli area euro), la liquidità deve essereelevata (negoziazione piattaformaMTS), difficoltà di reinvestimento delcapitale (rimborso in un’unica soluzio-ne) e remunerazione del capitale (titoliche pagano almeno una cedola l’anno).

Essenziale diventa allora capire la poli-tica economica, non solo monetaria maanche fiscale dell’area euro, per cerca-re di rendere il più profittevole possibileil proprio investimento.

Il contesto macroeconomico globale hariservato ampio spazio a timori di unaforte riduzione della crescita dei prezzi(l’inflazione appunto) indotta sia da unaflessione della domanda aggregata siadalla diminuzione delle materie prime

(petrolio in primis). In sostanza si ritie-ne che la crescita dei prezzi possa di-ventare negativa (disinflazione) o peg-gio che il sistema economico sperimen-ti una deflazione da domanda, la più te-muta.

Nella normalità dei casi l’inflazione èinfatti strutturalmente associata ad eco-nomie in espansione: per esempio inCina i prezzi nel mese di febbraio 2008sono arrivati a crescere ad un tassodell’8.7%, il livello massimo degli ultimidieci anni. Non è solo in economie danoi così distanti nella struttura, oltregeograficamente, dove l’inflazione fainsorgere preoccupazioni. Nel 2008, lacrescita del prezzo del petrolio, oltre al-la crescita dei prezzi dei generi alimen-tari, hanno spinto i livelli inflativi dell’in-tero globo verso l’alto.

Non più tardi dell’aprile 2008 la BancaCentrale Europea metteva in guardiadai rischi al rialzo per la stabilità deiprezzi nel medio termine e veniva inol-tre evidenziato il rischio di un innescodi una spirale salari-prezzi che avrebbeportato ad una perdita di competitività

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L’indice EuroMTS Inflation LinkedMa esiste ed è concreto ilrischio deflazione?In sintesi, il quadro d’insieme che prefigura, se affrontato inmodo inadeguato come negli anni trenta del secolo scorso, ilpassaggio da una seria recessione ad una depressione economi-ca

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e di occupazione dell’area euro.

Ma ora, diversi cominciano ad esseregli economisti che rivalutano il fatto cheuna “sana inflazione” non possa che fa-re il bene dei sistemi economici.

Ma è davvero cambiato tutto in così po-co tempo. E perché la deflazione spa-venta così tanto. Cerchiamo di capire,innanzitutto dai numeri, di che cosastiamo parlando.

Sulla base dei dati, il quarto trimestredel 2008 si profila come il peggiore del-l’anno, con una contrazione del prodot-to aggregato intorno al 3,5% per l’area.

Il 2009, purtroppo, avrà ancora segnonegativo e sarà probabilmente archivia-to per l’economia globale come il peg-giore dalla fine della seconda guerramondiale, con una crescita media ne-gativa, sia per l’area euro che per gliUSA, che potrebbe essere compresatra -1,5 e -2,5 percento. Inoltre, la re-cessione sta ugualmente colpendo altriimportanti paesi tra i quali Giappone,Regno Unito, Canada e Russia, mentrele stime di crescita per Cina e India,seppur tuttora positive, subiscono si-stematiche revisioni al ribasso.

L’esperienza di passate recessioni, sta-tunitensi ed europee, suggeriscono unpossibile aumento del tasso di disoccu-pazione, nell’arco dei prossimi 12 mesi,fino ad un livello del 9%.

In termini di numero di lavoratori, ciò si-gnifica il possibile materializzarsi di al-meno altri due milioni di disoccupati nelcorso del 2009, sia negli Stati Uniti chein Europa. In quest’ultima area, all’incir-ca la metà dei nuovi disoccupati do-vrebbe essere concentrata in due solipaesi, ermania e Italia.

Per quanto riguarda la variazione deiprezzi, è in atto nel mondo una velocedisinflazione e nel giro di pochi mesivedremo approssimarsi il tasso di cre-scita zero nella dinamica dei prezzi alconsumo.

Come dicevamo, alla radice della disin-flazione vi è ovviamente la recessionemondiale ma occorre sottolineare chela particolare rapidità della caduta del-l’inflazione è in gran parte attribuibile alcollasso delle quotazioni del petrolio.

In sostanza, abbiamo osservato negliultimi 5-6 mesi una nemesi nell’anda-mento del prezzo delle materie prime

che sta compensando, con brutalitànon dissimile, gli eccessi della prece-dente fase ascendente.

Il tasso d’inflazione calcolato sulle va-riazioni dei prezzi al consumo ha tocca-to i valori massimi nel luglio 2008, conil 4,1% nell’area euro ed il 5,6% negliStati Uniti, per poi flettere velocementenei mesi successivi.

Tuttavia, se si guarda alla dinamica del-l’inflazione "core", ovvero all’andamen-to dell’indice dei prezzi al consumo de-purato dalle componenti volatili rappre-sentate da energia e alimentari, si notache la danza del tasso d’inflazione èstata assai più moderata.

In Europa, questa misura dell’inflazionedi fondo è stata poco al di sotto del 2%per gran parte del 2008, toccando que-sto limite nel solo mese di marzo.

L’ultimo dato disponibile, relativo al me-se di novembre, indica un valoredell’1,9%.

Quindi, almeno se si guarda a questoindicatore, l’andamento dell’inflazionenon è mai stato superiore negli ultimi12 mesi alla soglia ritenuta di allarme

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da parte della Bce.

In effetti, vale la pena osservare, cheladdove la banca centrale avesse guar-dato alla "core inflation" come ad un in-dicatore di tendenza, essa avrebbe po-tuto evitare l’errata decisione di rialzarei tassi d’interesse nel meeting del luglioscorso.

Tuttavia, nella sua pubblicazione delnovembre 2008 "Survey of ProfessionalForecasters", la Bce ha evidenziatouna sensibile caduta delle previsionid’inflazione per i 12 mesi successivi, ol-tre che una drastica revisione al ribas-so delle prospettive di crescita dell’eco-nomia europea.

Data anche l’elevata volatilità di questafase, l’utilità di queste rilevazioni a finidi orientamento delle scelte di politicamonetaria appare relativamente limita-ta: la scelta consentita, perfino agliesperti, dall’incerto contesto economi-co è quella di estrarre dai dati passatil’informazione utile per prevedere il fu-turo. In sostanza, in questa fase reces-siva e volatile, si effettua un mesto ag-giornamento delle previsioni macroeco-nomiche in perfetto stile "backward loo-king".

L’inflazione complessiva ha un anda-mento piuttosto erratico, soprattutto inconcomitanza con periodi di forte oscil-lazione del prezzo delle materie primee, quindi, ha poco senso porre enfasisulle contrazioni mese su mese dell’in-dice generale per inferire che una de-flazione generalizzata, ovvero una fasedi prolungata caduta del livello mediodei prezzi, incombe sull’economia mon-diale.

Nel corso del 2009 si manifesteranno,probabilmente, sia in Europa che negliStati Uniti (con una spinta più forte inquest’ultima area) periodi di crescitanegativa dei prezzi al consumo, ma unsegnale di possibile deflazione dovrà

essere estrapolato da una eventuale,netta discesa sotto l’1% del tasso di va-riazione su 12 mesi dell’indice dei prez-zi con esclusione delle componenti vo-latili.

Ma esiste ed è concreto il rischio de-flazione?

Il rischio di una deflazione generalizza-ta si collega alla risposta al seguentequesito: ci sono possibilità che l’attualerecessione mondiale si estenda a tuttoil prossimo biennio, abbracciando cosìanche il 2010 e quindi trasformandosiin una semi-depressione?

Putroppo, a questo stadio, la risposta èche questa possibilità non può esseredel tutto esclusa, data anche la persi-stente sottovalutazione della crisi daparte dei governi di alcuni importantipaesi.

In particolare, nel contesto europeo al-cuni governi, come quello tedesco,sembrano conservare la pericolosaconvinzione che l’economia globale siaall’interno di una (più o meno) classicarecessione e che, una volta purgato ilsistema dagli eccessi e dagli errori ac-cumulati nella precedente espansione,si tornerà su uno stabile sentiero di cre-scita di lungo periodo.

Non tutte le crisi economiche del dopo-guerra hanno avuto caratteri keynesia-ni. Per esempio, la recessione mondia-le degli anni settanta fu accompagnatada simultanei aumenti dell’inflazione efu originata da shocks negativi sul latodell’offerta aggregata.

In quel contesto, i tradizionali rimedi dipolitica fiscale e monetaria si rivelaronoinadatti, in quanto lo stimolo che questifornivano alla domanda aggregata pro-

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vocava un aggravamento dei problemid’inflazione.

Inoltre, veniva sottovaluta dalle autoritàmonetarie la possibilità di un cambia-mento persistente del tasso di disoccu-pazione di medio-lungo periodo.

Invece, quella in corso è, a tutti gli effet-ti, una crisi dalla natura profondamentekeynesiana, nella sua sequenza di:

1.caduta della domanda reale di beninel settore privato dell’economia;

2.successiva amplificazione della ca-duta derivante dalle difficoltà del setto-re finanziario;

3.rischi di ulteriori crolli nella domandaaggregata per effetto della reciprocacausazione cumulativa tra settore realee finanziario dell’economia.

In sintesi, il quadro d’insieme che prefi-gura, se affrontato in modo inadeguatocome negli anni trenta del secolo scor-so, il passaggio da una seria recessio-ne ad una depressione economica.

La ricetta possibile in questi contesticonsiste nell’offrire sostegno all’econo-mia attraverso la domanda pubblica.Non è peraltro necessario che tutto ciòdebba tradursi in "keynesismo grosso-lano", come sembra temere il ministrodelle finanze tedesco Steinbruck.

È infatti probabile che, prima di giunge-re a progettare autostrade che consen-tano il collegamento della Terra a Mar-te, ci sia ancora la possibilità di indivi-duare investimenti pubblici, nei varipaesi (soprattutto in Italia), che mentrerimettono in moto il sistema economicoforniscano contemporaneamente infra-strutture utili per la crescita futura, siaeconomica che sociale.

Quel che si rende necessario per evita-re che le forze cumulative della crisi

prendano il sopravvento è un vero eproprio contro-shock positivo, e di di-mensioni rilevanti, sulla domanda ag-gregata. Il centro del dibattito non è piùse serva uno stimolo di uno ovvero didue punti percentuali in termini di Pil.Nel prossimo biennio, e incominciandosubito dai primi mesi del 2009, si devemettere in campo un intervento pubbli-co sull’ordine del 5-6% di prodottocomplessivo. Il che vuol dire, all’incirca,uno sforzo aggiuntivo euro-americanonon inferiore ai mille e duecento miliar-di di euro.

Il riferimento al biennio dipende anchedalla considerazione che un impegnodi tale entità non può essere progettatoe soprattutto attuato, nella sua interez-za, in pochi mesi. L’implicazione è il do-ver sopportare, almeno per alcuni anni,consistenti aumenti dei disavanzi pub-blici.

Il fronte attuale e futuro degli interventidi politica economica è soprattuttoquello fiscale, in quanto le banche cen-trali in tutto il mondo hanno ormai lan-ciato quasi tutte le frecce nel loro arcoe, del resto, un altro importante inse-gnamento keynesiano è che quando lasfiducia è profondamente diffusa equindi i compratori si ritirano dal merca-to, una politica monetaria espansiva,seppur aggressiva, potrebbe mancarel’obiettivo di stimolare la spesa.

In verità, a dispetto della riduzione deitassi varata dalla Bce il 15 gennaio,qualche freccia rimane ancora a dispo-sizione nell’area europea. Infatti, quan-do importanti banche centrali suonanola sinfonia del tasso di interesse zero,Federal Reserve e Bank of Japan inprimis, con la Banca d’Inghilterra in ar-rivo, mantenere i tassi a breve termineal 2% ha, tra le altre possibili controin-dicazioni, un potenziale effetto di restri-zione sulla domanda aggregata via ap-prezzamento del tasso di cambio. Quin-di, appare necessaria un’ulteriore e ra-

pida riduzione dei tassi d’interesse nel-l’area europea, verso la soglia dell’1%.

Laddove la combinazione di disavanzipubblici in crescita e tassi d’interesse apicco non dovesse bastare a frenare lacaduta dell’inflazione e delle aspettati-ve future, allora le banche centrali do-vranno passare velocemente alla fasefinale della sfida contro la deflazione:monetizzare i debiti pubblici compran-do direttamente titoli di stato a lungotermine.

Per quanto in Europa questa strategiaappaia complicata, sia per la presenzadi regole stringenti sull’autonomia dellabanca centrale che per l’esistenza dipiù stati sovrani in condizioni differentiper stock di debito pubblico accumula-to in rapporto al prodotto, il rebus è co-munque risolvibile con un interventodella banca centrale sul mercato se-condario dei titoli di stato che tratti inmaniera neutrale i diversi paesi membridell’area euro.

Se è vero che il livello dei tassi a lungascadenza prefigura uno scenario di de-flazione, quali sono le implicazioni perl'economia reale?

L'esperienza della grande depressionedel 1929 vede la deflazione quale effet-to naturale del crollo della domanda ag-gregata, costituita dai consumi e dagliinvestimenti, data un'offerta aggregatarigida nel breve termine.

Allo stesso tempo però è importantenotare che la deflazione è anche causadella riduzione della domanda aggre-gata, in un processo interattivo cono-sciuto nella teoria economica come de-flation spiral.

1.I motivi per i quali la deflazione siacausa della riduzione della domandaaggregata sono meno ovvi dei motiviper i quali essa ne sia l'effetto, dunqueval la pena di approfondirli. A mio avvi-

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so, prevalgono i seguenti meccanismi:

2.la riduzione del livello assoluto deiprezzi agisce come disincentivo verso iconsumi: è meglio consumare domani(e risparmiare oggi), quando il valoredella moneta sarà maggiore;

3.il costo reale dei mutui, per chi pren-de in prestito denaro, aumenta nellostato di deflazione in quanto la monetarestituita nel futuro vale più di quellapresa in prestito oggi.

Ciò scoraggia la domanda di credito, ri-duce la velocità di circolazione dellamoneta e, di conseguenza, il livello ge-nerale dell'attività economica;

4.il ritorno atteso degli investimenti ag-giustato per il rischio viene ridotto dallaspirale negativa dei prezzi.

Ciò scoraggia notevolmente la propen-sione agli investimenti e conseguente-mente il tasso di espansione dell'eco-nomia;

5.bassi tassi di interesse, tipici di unostato di deflazione, possono produrre ilfenomeno studiato da Keynes in TheGeneral Theory of Employment, Inte-rest and Money del 1936 come "trappo-la della liquidità".

Ciò a dire che gli operatori preferisconodetenere moneta liquida rispetto aqualsiasi forma alternativa di investi-mento.

La banca centrale perde così la levadella politica monetaria quale stimolodell'economia;

6.bassi tassi di interesse incentivanoinoltre gli investitori istituzionali e glihedge funds ad attuare strategie di in-vestimento conosciute come carry tra-de: essi si indebiterebbero in euro (allostesso modo in cui oggi si indebitano in

yen) per investire nelle valute a più altorendimento, generalmente nei mercatiemergenti.

Ciò avrebbe un effetto destabilizzante:un repentino apprezzamento dell'euroridurrebbe il valore degli asset in valutaestera detenuti dagli investitori costrin-gendoli a smobilizzare le posizioni al-l'attivo.

Le perdite conseguenti in conto capita-le minerebbero seriamente la solvibilitàdegli stessi.

La spirale deflazione - crollo della do-manda - deflazione ha dunque il poten-ziale di destabilizzare le fondamentadelle economie avanzate.

La consistente riduzione del prezzodelle commodities, osservata di recen-te, viene oggi valutata da alcuni opera-tori come l'inizio di una fase di deflazio-ne a livello globale.

D'altro lato, i bassi tassi di interesse

per gli investimenti a lunga scadenzaindicano che oggi la deflazione è loscenario più probabile per il futuro.

Le politiche economiche e monetarieattuate finora nelle economie avanzateper stimolare il livello dell'attività eco-nomica non sono state per il momentoritenute credibili.

Lo scenario futuro più probabilesembra quindi essere quello di unadisinflazione o peggio di un deflazio-ne.

Ma allora, non serve uno strumento ca-pace di “garantire” a scadenza l’incre-mento rilevato da un certo indice deiprezzi (un titolo o indice obbligaziona-rio inflation linked dove il capitale vienerivalutato).

Nei prossimi due anni poco sensoavrebbe avere in portafoglio i bond in-flation linked che proteggono dal rialzodei prezzi, semplicemente perché iprezzi sono destinati a scendere e nona salire.

Lo scenario ideale per il rialzo del prez-zo di un bond inflation linked si ha in uncontesto di ribasso dei tassi reali (esat-tamente il contrario avviene in deflazio-ne).

L’orizzonte temporale che abbiamo inmente è di 18-24 mesi circa.

Se si volesse invece estendere al lungoperiodo la previsione (oltre i 24 mesi),allora una sana inflazione accompa-gnata da una crescita economica appa-re più probabile.

Ed in questo contesto lo strumento in-flation linked potrebbe essere conve-niente.

RRiipprroodduuzziioonnee VViieettaattaa

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A cura di Antonio Tognoli Vice Presidente ANPIB - Associazio-

ne Nazionale Priv. & Investment Banking

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Click Option non è più una novitàper il mercato italiano, ci può corte-semente spiegare come si è chiusol'anno rispetto alle vostre previsio-ni? Come vedete il 2009, sia in termini diprevisione di andamento di mercatoche rispetto ai vostri prodotti speci-fici?

Nonostatante la situazione di crisi or-mai agli occhi di tutti, abbiamo chiuso il2008 in linea con le previsioni.

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Questo discorso é valido per tutti i pae-si in cui ClickOptions opera: Francia,Germania, Austria, Svizzera, Belgio eItalia.

E’ difficile fare previsioni per il 2009, siparla di crisi e soprattutto di sfiducianei confronti dei mercati da parte degliinvestitori, quindi le nostre aspettativesono al quanto cautelative.

Puntiamo tutto su un’offerta di prodottisempre più completa e sofisticata perfare trading sugli indici e sui future poi-ché in periodi come questi, sono i sot-tostanti più trattati.

I nostri utenti utilizzano principal-mente strumenti come ETF, ETC,Certificates, che vengono a secondadei casi utilizzati come parte core osatellite del proprio portafoglio.Ci può spiegare in che modo le clickOptions potrebbero entrare a farparte dell'orizzonte di un investitoree perchè?

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19 / FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009

Intervista a Ortensia Castelli,Responsabile Marketing &SalesClick Options ItaliaLe click-opzioni sono un pro-dotto originale che attrae inve-stitori professionali e privatiPuntiamo tutto su un’offerta di prodotti sempre più completae sofisticata per fare trading sugli indici e lo scopo di prodottiClickOptions é proprio quello di rendere l’accesso al mercatodelle opzioni e dei prodotti a leva più semplice e immediato.

FOCUS

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possono dare molto agli investitori, equindi gli asset manager professionalinon possono nemmeno più immaginaredi non usarli per ottimizzare performan-ce e rischio del portafoglio.

I trackers di Lyxor ad esempio vi con-sentono la diversificazione a un costoveramente basso.

In generale quando si tratta di investire(in qualsiasi prodotto, non solo nei de-rivati), io suggerisco di considerare sequel prodotto fornisce un vero valoreaggiunto rispetto al sottostante, e se haun senso rispetto alla situazione speci-fica del singolo investitore.

Anche il costo di transazione dei pro-dotti di trading è molto importante inquanto può modificare la vostra perfor-mance; è poi importante consideraretutti i costi: le fee sugli ordini, lo spread,

i costi di finanziamento e di liquidità.

La differenza tra due market-maker sivede solo in base al comportamentonelle situazioni difficili: uno c’è sempre,un altro invece sparisce dal mercato oaumenta lo spread giusto per scorag-giarti dal vendere.

Per questi motivi noi stiamo molto at-tenti alla qualità del nostro market-ma-king e, se un cliente non può vendereper una nostra inadempienza, siamonoi a coprire le sue perdite.

Inoltre penso che la garanzia di unospread fisso di un’ottima liquidità pos-sano spingere investitori attirati da op-zioni e prodotti derivati investire con noi

Le Click Options, osservandone su-perficialmente le caratteristiche,sembrano prodotti adatti ad un inve-

stimento velo-ce, di tipo spe-culativo.Questo è veroanche guardan-dole con atten-zione oppurel'uso che se nepuò fare è di-verso? Se se ne puòfare un diversoutilizzo, in chemodo questo èpossibile?

Lo scopo di pro-dotti ClickOp-tions é proprioquello di renderel’accesso al mer-cato delle opzio-ni e dei prodottia leva più sem-plice e immedia-to.

20 / FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009

Sono tutti prodotti altamente speculati-vi ma di immediata comprensione eideali per approfittare dei movimenti re-pentini del mercato sia al rialzo che alribasso.Inoltre con le Click-Opzioni offriamo lapossibiltà di tratte profitto anche dallastabilità del mercato, cosa che é giàpossibile fare con le opzioni, ma solocon delle strategie, ovvero conbinandol’acquisto e la vendita di più opzioni.

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Fiscalmente come vengono conside-rate le Click Options? Ce ne può parlare in dettaglio?

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Ufficio Studi DMF SRL

Consulenza in Investimenti Finanziari

Page 21: FCWorld - Marzo 2009

12 febbraio 2009: data del debutto del“db x-trackers II Global Sovereign EURETF” Codice ISIN: LU0378818131emesso dalla SICAV lussemburghesedb x-trackers II (Deutsche Bank group)

16 febbraio 2009 entrano in quotazio-ne 7 nuovi ETF emessi dalla SICAVlussemburghese db x-trackers (Deut-sche Bank group).

L’offerta è composta da ETF che re-plicano la performance dei rispettivi

2 febbraio: Entra in quotazione il "Po-werShares Middle East North AfricaNASDAQ OMX F" Codice ISIN:IE00B3BPCJ75 che replica la perfor-mance dell'indice benchmark NASDAQOMX Middle East North Africa.

4 febbraio 2009: entra in negoziazioneun nuovo ETF strutturato emesso daSGAM INDEX S.A."

SGAM ETF XBear DJ EuroStoxx 50"Codice ISIN: FR0010424143.

sottoindicati indici benchmark:- FX Hedged Deutsche Bank LiquidCommodity Index – Optimum Yield Ba-lanced- MSCI AC Asia ex Japan TRN Index- MSCI Pacific ex Japan TRN Index- Dow Jones STOXX 600 TR Index - CAC 40 Index- FTSE 100 Short Index- CAC 40 Short Index

18 febbraio 2009: Quotato l’ETF Db x-trachers DJ EUROSTOXX 50 (classe1c) Codice ISIN: LU0380865021

RRiipprroodduuzziioonnee rriisseerrvvaattaa

21 / FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009

ETFPlus I nuovi arrivi nel mese di Febbraio

Analisi Mensile ETFWorld.comFlash mensile sul mercato ETFPlus di Borsa Italiana Il mese di Febbraio è stato molto diffi-cile per i mercati azionari europei chehanno fatto segnare delle pesanti per-dite. In particolare il mercato domesti-co ha registrato una discesa del14,79%. Questo mese ha visto il de-butto di undici nuovi ETF.

Nel mese preso in considerazione,tra i 230 ETF Azionari quotati sulsegmento ETFPlus, soltanto 37 ETFhanno terminato il periodo in rialzo.In particolare fra gli ETF che hannochiuso le contrattazioni con le perfor-mance migliori segnaliamo: l'ETF XBRS&P/MIB SGAM che ha terminato inrialzo del 34,46% e l'ETF DJBANKSSHORT DB che ha chiuso il mese conun vantaggio del 17,69%. Fra gli ETFche hanno subito le maggiori perdite ri-cordiamo l'ETF DJSTXFINAN ISHDEche ha terminato con un ribasso del31,70% e l'ETF S&P PRIV EQ ISH cheha chiuso il mese con una perdita del29,05%

Mese positivo per tutti e sei gli ETFLiquidità quotati sul segmento ETF-

Plus di Borsa Italiana; in particolare èda citare l'ETF FED FUND RATE DBche nel mese in questione ha guada-gnato l' 1,23%; al secondo posto si èposizionato l'ETF SONIA DB con unrialzo dello 0,51%.

Mese interessante per gli ETF Obbli-gazionari. Trenta dei quarantadue ETFappartenenti a questo comparto e quo-tati sull'ETFPlus, hanno infatti chiuso ilperiodo in rialzo. Fra gli ETF che hannochiuso il mese con le performances mi-gliori segnaliamo l'ETF GBI EMU 7-10JPM che ha chiuso in rialzo del 3,27%e l'ETF GBI EMU 5-7 JPM che ha ter-minato il mese con un rialzo del 3,07%.Fra i peggiori ricordiamo invece, l'ETFUSD CORPBOND ISH che ha termina-to con un ribasso del 7,18% e l'ETFGBI USA JPM che ha chiuso con un ri-basso del 1,76%.

Fra i dieci ETF che replicano indici diCredito solamente uno è riuscito hachiudere il mese in positivo; l'ETF ITRXCROS5 SH DB ha guadagnato l' 1,26%e l'ETF ITRX HIV5 DB che ha chiuso il

mese senza variazione. Il peggiore ETFdel comparto è risultato invece esserel'ETF ITX SEN F5 DB che ha perso il2,06%.

Tra i quindici ETF sulle Commoditiesquotati sull'ETF Plus soltanto ottohanno chiuso il mese in rialzo: Il mi-gliore è risultato l'ETF RICI METALSMKAC che ha terminato con un rialzodel 11,39%; il peggiore è stato l'ETFCRB LYXOR che ha terminato con unadiscesa del 4,34%.

I Volumi registrati nel mese di Feb-braio sono aumentati notevolmenterispetto al mese precedente passandoda 105.939.113 quote a 128.081.862quote.

Per numero di quantità scambiatetroviamo Barclays al primo posto conl'ETF ISHARES S&P 500 con l'12,97%, al secondo posto si posizionasempre Barclays con l'ETF FTSE100ISHARES con il 5,76% e al terzo postotroviamo Sgam con l'ETF LEVS&P/MIB SGAM con il 5,50%.

RRiipprroodduuzziioonnee VViieettaattaa

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22 / FinancialClonesWorld / n.20 / Marzo 2009

ETF - Exchange Traded FundsI migliori e i Peggiori del Mese su ETFPlus

EETTFF IINN CCIIFFRREE

NNoommee CCooddiiccee DDaattaa PPeerrff.. PPeerrff..EETTFF IISSIINN RRiilleevvaazziioonnee MMeessee TTrree

2277--ffeebb--0099 MMeessiiETF XBR S&P/MIB SGAM FR0010446666 113,93 34,46% -16,55%ETF DJBANKS SHORT DB LU0322249037 75,91 17,69% -5,93%ETF DJHEALT SHORT DB LU0322249466 56,22 16,37% 3,46%ETF BER S&P/MIB SGAM FR0010446146 71,10 15,67% -9,47%ETF DJES50 SHORT DB LU0292106753 57,80 12,21% -5,45%ETF S&P 500 SHORT DB LU0322251520 69,22 12,01% -0,98%ETF SHORTDAX DB LU0292106241 108,58 11,77% -4,88%ETF RICI METALS MKAC LU0259320728 71,90 11,39% 12,44%ETF DJTECNO SHORT DB LU0322250043 40,50 11,14% -0,69%ETF DAXBRIC MKAC LU0269999792 26,62 10,00% -8,81%

NNoommee CCooddiiccee DDaattaa PPeerrff.. PPeerrff..EETTFF IISSIINN RRiilleevvaazziioonnee MMeessee TTrree

2277--ffeebb--0099 MMeessii

ETF DJSTXFINAN ISHDE DE000A0F5T10 24,82 -31,70% 0,00%ETF S&P PRIV EQ ISH IE00B1TXHL60 4,03 -29,05% 6,58%ETF LEV S&P/MIB SGAM FR0010446658 7,85 -27,85% 21,44%ETF LPX MM DB LU0322250712 8,44 -26,29% 2,97%ETF DJSTXBNK ISHDE DE000A0D8Q64 21,09 -26,00% -10,00%ETF DJSTOXXINS LYXOR FR0010344903 9,26 -23,60% 6,77%ETF FTSE VIETNAM DB LU0322252924 19,30 -23,38% 9,94%ETF DAX LEV LYX LU0252634307 16,86 -22,84% 15,44%ETF DJSTXPERS& ISHDE DE000A0F5T85 37,89 -22,12% 0,00%ETF DJES50 LEV LYX FR0010468983 8,72 -21,58% 17,01%

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II 1100 mmiigglliioorrii EETTFF -- ddaall 3300//0011 aall 2277//0022

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Investment Certificates CommoditiesI migliori e i Peggiori del Mese sul Sedex

CERTIFICATES IN CIFRE

NNoommee CCooddiiccee DDaattaa PPeerrff.. PPeerrff.. DDaattaaCCeerrttiiffiiccaatteess IISSIINN RRiilleevvaazziioonnee MMeessee TTrree SSccaaddeennzzaa

2277--ffeebb--0099 MMeessiiSG ARGENT CER GN09 FR0010087262 11,35 24,18% 51,54% 17-giu-09ABN AMXGB CER ST11 NL0000705044 107,40 18,74% 42,16% 30-set-11BI FARG CER MZ12 IT0004157456 99,25 14,01% 34,94% 30-mar-12

UC ARGENT QUANTODC09 IT0004091838 1,37 10,77% 30,66% 18-dic-09ABNPLATIN CER GN10 NL0000401255 0,81 10,45% 20,06% 18-giu-10ABN ARGENT CER GN10 NL0000019701 10,48 9,17% 32,32% 18-giu-10SG PALLAD CER GN09 FR0010087288 1,57 8,28% -8,19% 17-giu-09BI FCOP CER MZ12 IT0004157407 26,36 7,59% -11,39% 30-mar-12ABNFCOP CER GN10 NL0000472009 3,17 6,73% -2,16% 18-giu-10UC ORO QUANTO DC09 IT0004091853 9,51 4,51% 13,21% 18-dic-09

NNoommee CCooddiiccee DDaattaa PPeerrff.. PPeerrff.. DDaattaaCCeerrttiiffiiccaatteess IISSIINN RRiilleevvaazziioonnee MMeessee TTrree SSccaaddeennzzaa

2277--ffeebb--0099 MMeessiiBI FNGAS CER MZ12 IT0004157449 16,42 -13,49% -41,98% 30-mar-12ABNFCOT CER GN10 NL0000472033 1,59 -12,15% -3,64% 18-giu-10BI FWTI CER MZ12 IT0004157480 26,16 -10,72% -32,14% 30-mar-12ABNFNIKL CER GN10 NL0000471944 93,20 -10,38% -5,04% 18-giu-10BI FHOIL CER MZ12 IT0004157431 8,59 -9,67% -31,50% 30-mar-12ABNFORJU CER GN10 NL0000472041 0,39 -9,66% -15,67% 18-giu-10ABN AGRIC CER NV11 NL0000704740 98,25 -9,61% -12,47% 11-nov-11ABN AMXO CER ST11 NL0000709160 81,75 -7,52% -7,47% 30-set-11ABNFZINC CER GN10 NL0000471902 0,88 -6,71% -5,19% 18-giu-10ABNFWTI CER GN10 NL0000472090 2,25 -6,64% -19,93% 18-giu-10

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II 1100 mmiigglliioorrii CCeerrttiiffiiccaatteess ssuullllee MMaatteerriiee PPrriimmee -- ddaall 3300//0011 aall 2277//0022

II 1100 ppeeggggiioorrii CCeerrttiiffiiccaatteess ssuullllee MMaatteerriiee PPrriimmee -- ddaall 3300//0011 aall 2277//0022

FINANCIAL CLONES IN CIFRE 2/3

I dati della Tabella Investment Certificates si riferiscono al mercato Sedex e riguardano gli Investment Certificates suCommodities.

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EETTCC IINN CCIIFFRREE

NNoommee CCooddiiccee DDaattaa PPeerrff.. PPeerrff..EETTCC IISSIINN RRiilleevvaazziioonnee MMeessee TTrree

3300--ggeenn--0099 MMeessiiETFS GASOLINE GB00B15KXW40 17,11 42,58% -22,23%ETFS SUGAR GB00B15KY658 10,12 25,71% 7,32%ETFS PH SILVER JE00B1VS3333 9,72 24,62% 26,73%ETFS COFFEE GB00B15KXP72 2,04 24,09% 1,75%ETFS SILVER GB00B15KY328 11,72 24,02% 25,21%ETFS SOFTS DJAIG GB00B15KYJ87 3,68 22,91% 4,40%ETFS BRENT OIL GB00B0CTWC01 25,42 22,80% -36,07%ETFS COPPER GB00B15KXQ89 13,28 19,86% -22,88%ETFS PH PLATINUM JE00B1VS2W53 76,75 19,77% 18,08%ETFS PRECMETALSDJAIG GB00B15KYF40 10,81 19,18% 24,97%

NNoommee CCooddiiccee DDaattaa PPeerrff.. PPeerrff..EETTCC IISSIINN RRiilleevvaazziioonnee MMeessee TTrree

3300--ggeenn--0099 MMeessiiETFS NATURAL GAS GB00B15KY104 0,69 -17,43% -36,85%ETFS FWD ENERGY DJ JE00B24DMD55 32,41 -17,15% -26,37%ETFS FWD EXENERGY DJ JE00B24DMG86 10,79 -14,09% -14,09%ETFS FWD NATURAL GAS JE00B24DM351 13,49 -12,63% -31,63%ETFS EXENERGY DJAIG GB00B15KYD26 6,39 -2,74% -4,91%ETFS ALUMINIUM GB00B15KXN58 2,91 -1,02% -35,87%ETFS FWD LIVESTOC DJ JE00B24DMM47 13,97 0,00% -0,85%ETFS LIVE CATTLE GB00B15KY096 5,38 0,94% -15,95%ETFS ENERGY DJAIG GB00B15KYB02 10,12 2,22% -36,31%ETFS ZINC GB00B15KY872 3,66 4,57% -6,87%

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II 1100 mmiigglliioorrii EETTCC -- ddaall 3300//1122 aall 3300//0011

II 1100 ppeeggggiioorrii EETTCC -- ddaall 3300//1122 aall 3300//0011

ETC - Exchange Traded CommoditiesI migliori e i Peggiori del Mese su ETFPlus

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Qualora siate interessati a forme di Collaborazione con FCWorld siete invitati a spedire un’e-mail al seguente indirizzo di Po-sta Elettronica: [email protected] o a contattarci al Numero +39 035/52.04.90.Qualora siate invece interessati ad acquistare uno Spazio Pubblicitario sui prossimi numeri di FCWorld, siete invitati a spe-dirci un e-mail di richiesta informazioni all’indirizzo [email protected] o a contattarci direttamente al Numero +39035/52.04.90.

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