Fattori specifici e distribuzione del reddito Floriana Coppoletta Università degli studi di...

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Fattori specifici e distribuzione Fattori specifici e distribuzione del reddito del reddito Floriana Coppoletta Università degli studi di Macerata Corso di Politica economica Internazionale Anno acc. 2012/2013

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Fattori specifici e distribuzione del redditoFattori specifici e distribuzione del reddito

Floriana Coppoletta Università degli studi di Macerata

Corso di Politica economica Internazionale Anno acc. 2012/2013

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Organizzazione del capitolo

Introduzione Il modello a fattori specifici Il commercio internazionale nel modello a fattori

specifici Distribuzione del reddito e vantaggi dallo scambio L’economia politica del commercio internazionale: uno

sguardo preliminare Sommario Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori

specifici

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Ciò che non fa vedere il modello ricardiano è che il commercio internazionale può avere effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito all’interno dei singoli paesiCi sono due ragioni fondamentali per le quali il commercio internazionale produce effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito:

le risorse (il lavoro nel modello di Ricardo) non possono muoversi istantaneamente o a costo zero da un settore all’altro

Le industrie differiscono nel mix di fattori della produzione che impiegano (al contrario del modello di Ricardo, ci sono più fattori produttivi), per cui un mutamento nella domanda di beni che un paese produce determina mutamenti nella domanda di fattori

Quindi il commercio internazionale beneficia una nazione nel suo insieme, ma può al suo interno beneficiare alcuni gruppi e danneggiarne altriIl modello a fattori specifici consente di tenere conto che il commercio internazionale produce effetti sulla distribuzione del reddito

IntroduzioneSlide 3-3

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Assunzioni del modelloConsideriamo un’economia che produce due beni,

manufatti e ciboEsistono tre fattori produttivi; lavoro (L), capitale (K) e

terra (T) I manufatti vengono prodotti impiegando capitale e

lavoro (ma non terra)Il cibo viene prodotto impiegando terra e lavoro (ma

non capitale) Il lavoro è quindi un fattore impiegato in entrambi i

settori ed è mobile da un settore all’altroLa terra ed il capitale sono fattori specifici che

possono essere impiegati soltanto nella produzione di un bene

In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta

Il modello a fattori specifici

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Il modello a fattori specificiSlide 3-5

Quale quantità di ogni bene produce l’economia? La produzione di manufatti dipende dalle quantità di

lavoro e capitale impiegate nel settore Tale relazione di dipendenza è riassunta dalla

funzione di produzione La funzione di produzione relativa al bene X

fornisce la quantità massima di bene X che un’impresa è in grado di produrre impiegando le varie combinazioni possibili dei fattori produttivi Ad esempio, la funzione di produzione di manufatti

(cibo) ci informa sulla quantità di manufatti (cibo) che possiamo produrre per ogni data quantità di capitale (terra) e lavoro

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Il modello a fattori specifici La funzione di produzione per i manufatti è data

da QM = QM (K, LM) (3-1)in cui:

QM è il livello di produzione dei beni manufatti K è la dotazione di capitale di cui il paese dispone LM è la parte della forza lavoro di cui il paese

dispone impiegata nel settore manifatturiero La funzione di produzione per il cibo è data da

QF = QF (T, LF) (3-2)in cui:

QF è il livello di produzione del cibo T è la dotazione di terra di cui il paese dispone LF è la parte di forza lavoro di cui il paese dispone

impiegata nel settore della produzione di cibo

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Il modello a fattori specifici

La condizione di pieno impiego della forza lavoro richiede che l’offerta complessiva di lavoro sia pari alla somma tra il lavoro impiegato nel settore alimentare ed il lavoro impiegato nel settore manifatturiero:

LM + LF = L

(3-3)

Possiamo utilizzare tali equazioni per derivare la frontiera delle possibilità produttive del paese

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Il modello a fattori specifici

Possibilità produttive Per analizzare le possibilità

produttive di un paese, è sufficiente chiedersi come il mix produttivo del paese vari in risposta allo spostamento del lavoro da un settore all’altro

La Figura 3-1 mostra la funzione di produzione per i beni manufatti

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Il modello a fattori specifici

QM = QM (K, LM)

Impiego di lavoro, LM

Livello di

produzione, QM

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La forma della funzione di produzione riflette la legge dei rendimenti marginali decrescentiAggiungere un lavoratore al processo produttivo (lasciando

invariato l’impiego di capitale) significa ridurre la quantità di capitale di cui ogni lavoratore è dotato per lavorare

Quindi, ogni unità addizionale di lavoro comporterà un incremento della produzione inferiore rispetto all’unità precedente

La Figura 3-2 mostra la produttività marginale del lavoro, cioè l’incremento di produzione corrispondente all’impiego di un’unità addizionale di lavoro

Il modello a fattori specifici

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Il modello a fattori specifici

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MPLM

Figura 3-2: la produttività marginale del lavoro

Impiego di lavoro, LM

Produttività marginale del lavoro, MPLM

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Il modello a fattori specifici

QF =QF(K, LF)

QM =QM(K, LM)

L2M

L2F

32

1

L

LAA

1'

3'

PP

Frontiera delle possibilità produttive (PP)

Funzione di produzioneper i manufattiAllocazione del lavoro

tra i due settori (AA)

Funzione di produzione per il cibo

Q2F

Q2M

2'

Impiego di lavoro nel settore alimentare, LF (crescente )

Livello di produzione di manufatti, QM (crescente )

Impiego di lavoro nel settore manifatturiero, LM (crescente )

Livello di produzione di cibo, QF (crescente )

Figura 3-3: La frontiera delle possibilità produttive nel modello a fattori specifici

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Il modello a fattori specifici

N.B. nel modello ricardiano la PP è una retta inclinata negativamente: il costo opportunità di manufatti in termini di cibo è costante; ciò dipende dal fatto che si ipotizza un solo fattore della produzione

Nel modello a fattori specifici, con più fattori, la PP è una curva. La particolare curvatura riflette i rendimenti marginali decrescenti in ciascun settore: spostare progressivamente un’unità di lavoro da cibo a manufatti riduce il primo e aumenta i secondi, ma l’incremento di manufatti è via via minore, mentre il decremento di cibo è via via maggiore

Se si sposta un’unità di lavoro da F a M, quest’ultimo si accresce di MPLM. Quindi per ottenere un’unità di M in più occorre impiegare 1 / MPLM ore di lavoro. Contemporaneamente ogni unità di lavoro sottratta a F ne riduce il prodotto di MPLF. Dunque per ottenere un’unità in più di M occorre rinunciare a una quantità di F pari a 1 / MPLM x (-MPLF) = - MPLF / MPLM

- MPLF / MPLM è la pendenza della PP

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Il modello a fattori specifici

Prezzi, salari e allocazione del lavoro Fin qui si è visto come si determina l’output di M e F

quando si conosce l’allocazione del lavoro. Si deve ora vedere come si determina la distribuzione del lavoro nei due settori Per verificare come si distribuisce il lavoro nei due

settori occorre guardare alla domanda e all’offerta di lavoro

Domanda di lavoro: In ogni settore, i datori di lavoro cercheranno di

massimizzare i profitti, assumendo lavoratori fino al punto in cui il valore del prodotto di ogni ulteriore unità di lavoro è pari al costo di quella stessa unità: valore del prodotto marginale del lavoro = salario

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Il modello a fattori specifici

La curva di domanda di lavoro nel settore manifatturiero può essere espressa come:

MPLM x PM = w (3-4)

Il salario è pari al valore della produttività marginale del lavoro nel settore manifatturiero

La domanda di lavoro nel settore alimentare può essere espressa come:

MPLF x PF = w (3-

5) Il salario è pari alla produttività marginale del

lavoro nel settore alimentare

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Il salario deve coincidere nei due settori, in conseguenza dell’assunzione di perfetta mobilità del lavoro tra i due settori (se così non fosse l’offerta di lavoro si orienterebbe verso il settore dove il salario è più elevato esercitandovi pressioni al ribasso, fino a raggiungere l’uguaglianza intersettoriale delle retribuzioni)

Il salario è determinato dalla condizione di uguaglianza tra la domanda e l’offerta complessiva di lavoro:

LM + LF = L (3-6)

Il modello a fattori specificiSlide 3-16

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Il modello a fattori specifici

PM X MPLM

(Curva di domanda di lavoro nel settore manifatturiero)

PF X MPLF

(Curva di domanda di lavoro nel settore alimentare)

Salario, W Salario, W

W1

1

L1M L1

F

Offerta complessiva di lavoro, L

Lavoro impiegato nel settoremanifatturiero,LM

Lavoro impiegato nel settore alimentare, LF

Figura 3-4: L’allocazione del lavoro

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Il mod

ello

a fa

ttori

specifi

ci

Nel punto di equilibrio 1, MPLM x PM = w = MPLF x PF, da cui deriva

-MPLF/MPLM = -PM/PF

Questa relazione dice che in corrispondenza del punto di equilibrio 1 in cui si determina la dstribuzione del lavoro disponibile tra i due settori - e, dunque, la quantità prodotta dei due beni – avviene anche che la frontiera delle possibilità produttive (la cui pendenza è data da –MPLF /MPLM) è tangente a una retta la cui inclinazione è il prezzo relativo dei manufatti in termini di cibo preso con con segno negativo. Tale retta è il vincolo di bilancio che limita le possibilità di produzione complessive dell’economia

Infatti indicando con Y il valore complessivo di quanto può essere prodotto nell’economia si ha che Y = QMPM + QFPF,, da cui si ottiene l’equazione della produzione di cibo in funzione di tutto il resto

QF = Y /PF - (PM / PF) QM

Slid

e 3-18

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Cosa succede all’allocazione del lavoro e alla distribuzione del reddito quando il prezzo del cibo e quello dei manufatti variano?

Due casi:variazione proporzionale dei prezzi: i prezzi dei

due beni crescono nella stessa proporzione, e nella stessa proporzione varia il livello generale dei prezzi

variazione dei prezzi in proporzioni diverse, si modificano i prezzi relativi

Il modello a fattori specificiSlide 3-19

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Il modello a fattori specifici

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Slide 3-20

W1 1

PF aumenta del 10%

Salario, WSalario, W

PF 1 X MPLF

Lavoro impiegato nel settore manifatturiero, LM

Lavoro impiegato nel settore alimentare, LF

incremento del salario del 10%

PM aumenta del 10%

PM 1 X MPLM

W2

2

PF 2 X MPLFPM 2 X MPLM

Figura 3-6: un incremento proporzionale nei prezzi dei manufatti e del cibo

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Quando i due prezzi variano nella stessa proporzione, non si verifica alcuna variazione in termini realiIl salario (w) aumenta nella stessa proporzione

dei prezzi, quindi i salari reali (cioè il rapporto tra salari nominali e prezzi dei beni) non si modificano

I redditi reali dei capitalisti e dei proprietari terrieri rimangono anch’essi invariati. Tutti rimangono nella stessa posizione di benessere (misurato dal potere d’acquisto) che avevano prima dell’aumento del livello generale dei prezzi

Il modello a fattori specificiSlide 3-21

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Il modello a fattori specificiIl modello a fattori specifici

Dato che l’aumento del prezzo relativo dei manufatti causa la crescita della produzione relativa di quest’ultimi, si può disegnare la curva di offerta relativa di QM / QF in funzione di PM / PF e la si indica con RS

La curva di domanda relativa, indicata con RD, è invece decrescente all’aumentare del prezzo relativo dei manufatti; l’intersezione delle due curve determina i prezzi relativi dei due beni (influendo, quindi, sull’allocazione dei fattori e sulla produzione dei due beni)

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Il modello a fattori specificiIl modello a fattori specifici

Quantità relativa di manufatti, QM/QF

Prezzo relativo dei manufatti, PM /PF

RD

RS

Figura 3-9: Determinazione dei prezzi relativi

1 (PM /PF )1

(QM /QF )1

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1. La determinazione della combinazione delle quantità dei due beni prodotte, assumendo per data l’allocazione del lavoro nei due settori

2. La determinazione dell’allocazione del lavoro nei due settori (e quindi delle quantità prodotte dei due beni) in risposta a variazioni dei prezzi relativi dei due prodotti

3. La determinazione dei prezzi relativi dall’incontro tra offerta e domanda relativi

Da fare: considerare gli effetti distributivi del commercio internazionale; per fare ciò occorre valutare le conseguenze sulla distribuzione del reddito (potere d’acquisto) tra i vari detentori di fattori produttivi a seguito di modifiche nei prezzi relativi

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Prezzi relativi e distribuzione del reddito

Supponiamo che PM aumenti del 10%. Allora, ci aspettiamo che l’incremento del salario sia inferiore al 10%, ad esempio pari al 5%.

Quale effetto produce tale incremento del prezzo sul reddito dei tre gruppi seguenti?Lavoratori

Capitalisti

Proprietari terrieri

Il modello a fattori specificiSlide 3-26

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Il mod

ello

a fa

ttori

specifi

ci

Lavoratori: I manufatti aumentano del 10%, il prezzo

del cibo resta costante, il salario cresce del 5%. Non siamo in grado di stabilire se i lavoratori stiano meglio oppure peggio; il loro potere d’acquisto diminuisce in termini di manufatti, ma aumenta in termini di cibo. Effetto totale dipende dall’importanza relativa che rivestono i manufatti ed il cibo nel paniere di consumo dei lavoratori

Capitalisti: Stanno certamente meglio: il salario reale

degli operai in termini di manufatti si riduce sicchè il reddito dei proprietari di capitale aumenta più che proporzionalmente rispetto al rialzo di PM. Poichè PF è rimasto costante, il loro reddito aumenta anche in termini di cibo

Proprietari terrieri: Stanno certamente peggio. Perdono

benessere per due motivi: 1) il salario reale in termini di cibo aumenta, sottraendo loro reddito; 2) l’aumento del prezzo dei manufatti riduce il loro potere d’acquisto

Slid

e 3-27

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Il com

mercio

in

tern

azio

nale

nel

modello

a fa

ttori sp

ecifi

ci

Risorse e offerta relativa Quali sono gli effetti della

dotazione di capitale sui livelli di produzione di manufatti e cibo? Un paese con una dotazione

abbondante di capitale e limitata di terra tenderà a produrre un rapporto manufatti/cibo elevato per ogni data combinazione di prezzi; avrà quindi una frontiera delle possibilità produttive più spostata verso i manufatti, cioè il bene nella cui produzione entra il capitale; avrà quindi un’offerta relativa di manufati elevata (in rapporto al cibo)

Slid

e 3-28

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Il com

mercio

in

tern

azio

nale

nel

modello

a fa

ttori sp

ecifi

ci

Commercio internazionale e prezzi relativi

Prima dell’apertura (PM / PF )J < (PM / PF )A. Il Giappone ha convenienza a esportare manufatti in America e a importare cibo da quest’ultima

Quando i due paesi si aprono agli scambi creano un’unica economia mondiale integrata con un’unica offerta relativa di manufatti (data dalla somma delle due offerte nazionali) che si colloca nel mezzo delle offerte relative die due paesi; il prezzo a cui si effettueranno gli scambi sarà quindi (PM / PF )W, che si colloca in mezzo ai due prezzi relativi prevalenti nelle due nazioni

Slid

e 3-29

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Distribuzione del reddito e vantaggi del commercio internazionaleChi guadagna e chi perde da queste modifiche nei prezzi

relativi (conseguenti alla convergenza dei prezzi relativi nazionali al prezzo di equilibrio mondiale)?

Giappone sperimenta un aumento di (PM / PF )J Nel suo insieme guadagna perchè può acquistare cibo a

un prezzo relativo più basso rispetto a quando era chiuso I proprietari di capitale guadagnano I lavoratori registrano un effetto ambiguo sul loro potere

d’acquisto I proprietari terrieri perdono potere d’acquisto

• America sperimenata una riduzione di (PM / PF )A Nel suo insieme guadagna perchè può acquistare

manufatti a un prezzo relativo più basso rispetto a prima I proprietari di capitale perdono I lavoratori registrano un effetto ambiguo sul loro potere

d’acquisto I proprietari terrieri guadagano

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Distribuzione del reddito e vantaggi del commercio internazionale E’ possibile per coloro che traggono vantaggio dal

commercio internazionale compensare coloro che ne sono danneggiati, pur rimanendo in condizioni migliori rispetto alla situazione precedente l’apertura al commercio? Se ciò accadesse, allora potremmo dire che il

commercio internazionale è potenzialmente un fattore di miglioramento per tutti gli individui.

La ragione fondamentale per cui il commercio internazionale promuove il benessere dei paesi risiede nel fatto che accresce le loro possibilità di consumo. Tale aumento implica che sarà sempre possibile

redistribuire il reddito in modo tale che tutti possano trarre un vantaggio dal commercio.

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Som

mario

Il commercio internazionale spesso ha effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito all’interno dei singoli paesi, quindi genera vincitori e perdenti.

Gli effetti di distribuzione del reddito emergono per due ragioni: i fattori di produzione non

possono spostarsi istantaneamente ed a costo zero da un settore all’altro.

variazioni del mix produttivo hanno effetti differenti sulla domanda dei diversi fattori di produzione.

Slid

e 3-32

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Som

mario

Il modello a fattori specifici rappresenta un utile strumento di analisi degli effetti di distribuzione del reddito. In questo modello, differenze

nelle dotazioni di risorse possono produrre differenze nelle curve di offerta relativa, e quindi generare commercio internazionale.

In ogni paese, i fattori specifici dei settori che producono beni d’esportazione guadagnano dagli scambi, mentre i fattori specifici dei settori che producono beni d’importazione perdono.

I fattori mobili, che possono lavorare in entrambi i settore, possono guadagnare oppure perdere.

Slid

e 3-33

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Il commercio internazionale genera benefici complessivi nel senso che chi guadagna può in linea di principio compensare chi perde, pur rimanendo in condizioni migliori rispetto alla situazione precedente all’apertura al commercio.

SommarioSlide 3-34