Fashion & Formazione: l’Istituto Carlo Secoli

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I.QUALITY • 85 I.QUALITY • 84 Fashion & Formazione: L’Istituto Carlo Secoli Di Roberta Filippi

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Giugno 2006 - L’Istituto Carlo Secoli è un luogo di formazione storico per la moda italiana, ma da sempre vive proiettato nel futuro.

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Di Roberta Filippi

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passaggi del ciclo produttivo tipici dell’organizzazione industriale del “Made in Italy”. I corsi rivolti a chi già lavora nel settore hanno l’obiettivo di specializzare i partecipanti nelle molteplici tematiche del prodotto e di formare gli intermedi e i responsabili del processo produttivo.La forza e l’originalità di questa scuola di moda è nella credibilità che essa ha nel mondo del lavoro permettendo ai suoi docenti di rimanere costantemente aggiornati sulle tecnologie, le esigenze e problematiche reali; il successo risiede nella capacità di conservare, valorizzandoli, i punti di forza della tradizione pur proponendo spunti di lavoro capaci di percorrere e prevedere le esigenze in costante evoluzione dell’industria dell’abbigliamento. Metodologia L’Istituto cura la stampa delle dispense tecniche ad uso degli allievi e gli insegnanti fanno largo uso, durante le lezioni, di filmati e slides. Dal 1985 questa scuola di moda ha un sistema computerizzato di sviluppo taglie e taglio

Storia della Scuola di ModaL’Istituto Carlo Secoli è un luogo di formazione storico per la moda italiana, ma da sempre vive proiettato nel futuro.Nasce a Treviso nel 1934 come scuola di moda che insegna i fondamenti del lavoro in sartoria; nel 1945 si trasferisce a Milano e da quel momento diventa il punto di riferimento per il settore dell’abbigliamento industriale. La Scuola si dimostra capace di riconoscere i bisogni dei suoi interlocutori e di anticipare le richieste future del settore. Dai suoi corsi di Confezione, Modellistica, Progettista Abbigliamento, Organizzazione e Stilismo sono stati licenziati buona parte dei tecnici oggi presenti in Italia e una nutrita rappresentanza di quasi tutti i paesi del mondo.I corsi rivolti ai giovani Italiani e Stranieri insegnano come si realizza l’abbigliamento fashion secondo gli accurati

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cartoni a mezzo raggio laser che fa parte integrante dei supporti didattici. Nel campo dell’informatica l’Istituto è sempre stato molto sensibile; dal 1981 ha una gestione scolastica completamente computerizzata e dal 1985 mette a disposizione degli allievi ore di lezione su personal computer grafici. La Direzione alterna alle lezioni visite ad aziende della confezione ed a stabilimenti che producono i necessari macchinari. Un’iniziativa che abbina lo studio alla pratica e permette agli allievi di ampliare, con utili esperienze, con personali constatazioni ed osservazioni, le loro cognizioni.

Corsi esterni Corsi, seminari e incontri personalizzati vengono anche organizzati direttamente per conto di aziende ed enti; I primi corsi sono stati quelli di Modellistica ; le innovazioni apportate alla materia di insegnamento (sotto il profilo geometrico, antropometrico e creativo) hanno permesso di costruire, trasformare e sviluppare qualsiasi modello con precisione. La storia dell’Istituto Carlo Secoli è congiunta alla storia e all’evoluzione della Modellistica industriale. Il passaggio da una modellistica su misura a una su taglia, l’elaborazione dei primi metodi scientifici di sviluppo taglie, il costante aggiornamento tecnico, la collaborazione con le case produttrici di sistemi Cad sono solo alcuni dei capitoli di una tradizione e di una cultura innovativa che hanno reso l’istituto Carlo Secoli indiscutibilmente la scuola più conosciuta e rinomata nel mondo in questo campo. Gregorio Fumach, sarto della Regina Margherita di Savoia, fu uno dei primi allievi della storica scuola di moda; oggi i nomi famosi sono molti, tutti a testimonianza della posizione di leadership nel fashion system attraverso la formazione dell’Ingegnere della Moda. Numerosi ex alunni oggi sono presenti in veste di Direttore di produzione, responsabile prodotto e capo modellista per le maggiori case di moda Nazionali ed Internazionali – Zegna, Gucci, Ferré, Jil Sander, Dolce e Gabbana, Armani, Replay… - oltre a ricoprire cariche istituzionali all’interno di Confartigianato Settore Moda.Nel 1962 l’Istituto, in collaborazione con gli uffici studi delle più importanti aziende produttrici di macchinari per la confezione e di scuole di formazione americane, ha istituito il corso di “Analisi Tempi Metodi e Organizzazione aziendale” con l’obiettivo primario di favorire lo sviluppo professionale nell’organizzazione del lavoro delle industrie dell’abbigliamento e per conseguire adeguati risultati di produttività. Con all’attivo la formazione di oltre 6.000 tecnici può essere giustamente considerato l’unico corso per la preparazione degli analisti di organizzazione del settore abbigliamento. Per affrontare in maniera vincente i mercati, per assicurarsi commesse, per essere terzisti competitivi, il rapporto tra tempo e qualità non deve essere fissato come traguardo finale ma deve essere considerato “entità” da migliorare continuamente. Per questa ragione il corso di Analisi Tempi, Metodi e Organizzazione si è costantemente aggiornato adeguandosi alle nuove realtà (delocalizzazione produttiva, evoluzione dalla linea alla cella, logistica, make or buy ecc.) in modo da fornire ai partecipanti gli strumenti e i saperi organizzativi per migliorare continuamente il rapporto costo, qualità e servizio. Sempre nell’intento di seguire più compiutamente le industrie della confezione, dal 1968 si tengono corsi specialistici di “Programmazione e controllo della produzione “. Quanto più è valutata e, quindi, meglio svolta la funzione di programmazione e controllo, tanto più aumentano le possibilità di profitto dell’Azienda.Un’efficace programmazione porta, infatti, ad un’ottimizzazione dei macchinari e degli impianti, alla diminuzione dei tempi morti, all’eliminazione degli stocks, tutti fattori che comportano una riduzione dei costi e un conseguente maggior profitto. Per un funzionamento ideale ogni operaio, ogni macchina, ogni settore dell’industria deve essere alimentato in modo continuo, senza per questo aumentare esageratamente la quantità dei semilavorati. Ritardi nelle consegne, parziale saturazione delle persone e degli impianti, perdita di profitto sono i sintomi di una programmazione insufficiente che, se non corretta in tempo, possono portare l’azienda al crollo. Dal 1965 l’Istituto apre i suoi corsi oltre che ai tecnici inviati dalle aziende per conseguire una maggiore specializzazione (circa il 60% sul numero totale di allievi frequentanti), anche ai giovani diplomati o laureati. Tra le proposte dell’Istituto per i giovani ricordiamo i “corsi completi pluriennali” di qualifica post-diploma “Assistente di prodotto e di processo” suddiviso nei corsi di “Modellista/Stilista Industriale” e di “Progettista Abbigliamento” (durata triennale, nato da una collaborazione Secoli-Ittierre). La costante ricerca di ottimizzare il rapporto tra opportunità di mercato e vincoli produttivi caratterizza, pesantemente, l’area della progettazione relativizzando l’idea moda ai tempi, costi e qualità delle successive fasi di produzione. Il prodotto finale è la risultante di un lavoro di gruppo dove sono coinvolte più funzioni e risorse aziendali; ecco emergere la necessità di professionisti che possano coordinare questo processo in quanto preparati da una formazione completa. L’obiettivo primario di ogni azienda d’abbigliamento è quello di ottimizzare il rapporto tra moda,

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opportunità di mercato e vincoli produttivi. Il prodotto finale è quindi il risultato di un lavoro di gruppo nel quale sono coinvolte più funzioni e risorse aziendali. Per questa ragione è necessario che ogni risorsa umana conosca tutti i vari passaggi del processo dell’abbigliamento e che tutte le risorse abbiano una preparazione omogenea. I nuovi “corsi completi pluriennali” sono stai formulati per rispondere appieno a questa esigenza e preparano figure immediatamente utilizzabili nel mondo del lavoro. La proposta dei corsi si è arricchita nel corso degli anni con un vasto elenco di “corsi monotematici” suddivisi nelle varie aree e sono stati ottimizzati i programmi dei corsi a matrice modellistica detti “corsi intensivi annuali”. Dal Dicembre 1992 é attivo un nuovo programma di “corsi brevi” e incontri, denominato “Formazione continua”. Con esso, l’istituto ha voluto rispondere ad una esigenza sempre più sentita da parte dei tecnici dell’abbigliamento: miglioramento continuo. Su questa ottica l’Istituto prepara costantemente nuove offerte formative al passo con i tempi e i bisogni professionali. Citiamo alcuni titoli: aggiornamento su capo spalla, conformato, individuazione e correzione difetti; make or buy?, le organizzazioni dell’apprendimento, la produttività nei modelli organizzativi moderni, la misura del tempo nelle attività della sala taglio. Nei corsi specifici un capitolo a parte meritano quelli per l’utilizzo degli strumenti informatici svolti in un’aula multimediale dotata di 7 posti operativi: Modellistica Cad e Grafica su pc. Il “Metodo Secoli”L’Istituto Secoli è l’unica scuola storica che forma la figura professionale dell’Ingegnere della Moda, attraverso il “Metodo Secoli”. Si tratta di un particolare metodo didattico che immette le tradizionali competenze sartoriali nella filiera industriale. Forte delle migliori competenze, la fashion school prepara modellisti con una conoscenza globale della filiera produttiva, dal taglio sartoriale alle più innovative tecniche di progettazione e produzione industriale. I risultati sono infatti da primato: oltre il 99% dei diplomati trovano lavoro entro l’anno, e più del 50% delle griffe li assume per inserirli in posizioni di rilievo. Con 357 iscritti all’attivo (di cui il 65% italiani), la previsione della scuola è di raddoppiare il numero di alunni entro 3 anni, con un incremento già del 15-20% nel 2007-2008. La partecipazione di Sleipner Consulting, che entrerà in partnership con una quota finanziaria del 20%, porterà ad una trasformazione della ragione sociale da S.r.l a S.p.a e ad un lancio di un nuovo piano industriale incentrato su tre fondamentali guidelines: la transazione da un modello di gestione familiare a un modello manageriale, una più ampia e strutturata politica di comunicazione e immagine, obiettivi ambiziosi di crescita dimensionale e di gamma adeguati alla accresciuta capacità produttiva.La finanza investe sui modellisti Made in Italy “Il successo del Made in Italy nell’abbigliamento è legato alla capacità tutta italiana di produrre moda industrialmente. L’unione tra creatività e industria ha dato amplificazione al messaggio stilistico togliendolo dagli spazi ristretti delle sartorie d’alta moda – ha affermato in una lettera aperta il Presidente Stefano Secoli - Il nostro motto è: il risultato della progettazione di moda è la realizzazione di capi d’abbigliamento della collezione attraverso modelli riproducibili industrialmente”. Sleipner Consulting ha svolto un accurato studio in vari settori ed individuato alcune aziende con forti potenziali su cui ha deciso di investire. “Il criterio di analisi sta nell’identificare i punti di unicità, ovvero quelle variabili che danno ad un “prodotto” una propria eccellenza rendendolo maggiormente competitivo” spiega la società. “Attraverso la figura dell’Ingegnere della Moda, l’Istituto Secoli si pone al mercato con una storia, un metodo e una tradizione consolidata, aspetti necessari all’interno delle nostre valutazioni”. Il 5 giugno l’Istituto Secoli aprirà le porte della nuova location con un open day, mentre il 12 giugno un grande fashion show sarà l’appuntamento da non perdere all’Alcatraz di via Valtellina alle ore 20.30.