Farsi in quattro n 7 novembre 2010

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D omenica 14 Novembre, dalle ore 8 alle ore 20, si terranno le Pri- marie di coalizione del centro- sinistra. In quest’occasione sarà possi- bile esprimere una preferenza fra i quat- tro candidati che si sono messi a dispo- sizione e le cui candidature (a seguito della raccolta delle firme necessarie) sono state formalizzate il 18 ottobre 2010: Stefano Boeri, Valerio Onida, Giu- liano Pisapia, Michele Sacerdoti. Strumento democratico diretto e tra- sparente, le Primarie consentono ai cittadini milanesi che vogliono un cam- biamento del modo di governare la città di scegliere il proprio candidato attraverso la propria preferenza. Questo è il significato delle primarie: i partiti (la cui rilevanza per la democra- zia é fissata tra l’altro nella Costituzio- ne italiana) decidono di non scegliere direttamente un candidato e di mette- re nelle mani degli elettori l’indicazione del candidato sindaco del centrosini- stra. Noi, Partito Democratico, crediamo mol- to in questa consultazione popolare: siamo stati i primi ad annunciarla a Mi- lano e siamo l’unica forza politica ad avere le primarie nel proprio statuto. Per questo abbiamo messo in gioco le no- stre energie e la nostra credibilità per avviare questo percorso e renderlo ope- rativo in tutti i suoi aspetti organizzativi. Trattandosi di primarie di coalizione (e non di partito), in cui tutti i partiti del centrosinistra sono chiamati a dare il proprio contributo anche attraverso il 1 Farsi in Farsi in 4 4 PER ZONA Q UATTRO [email protected] N. 7 novembre 2010 NOTIZIE A CURA DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA ZONA 4 sostegno a uno dei candidati in campo, abbiamo discusso i progetti e le candi- dature nelle assemblee dei circoli di Milano e abbiamo riunito la Direzione Provinciale che ha scelto di sostenere il progetto civico che Stefano Boeri ha offerto alla città. Un partito è un luogo collettivo in cui si confrontano idee e percorsi, in un dialogo costante con la città e un luo- go si prendono decisioni. Per questo riconosciamo il valore e l’autorevolezza di tutti coloro che si sono candidati al- le Primarie, ma al tempo stesso sen- tiamo la responsabilità di esprimere un orientamento nei confronti di chi rite- niamo interpreti meglio la nostra idea per la città perché crediamo che un par- tito, in modo trasparente e rispettando le regole democratiche di cui si è do- tato per prendere le decisioni, debba anche saper proporre e indicare una strada. Nel progetto di Stefano Boeri ritroviamo i tratti fondamentali al centro del nostro impegno da diverso tempo: il rinnova- mento delle persone e della classe am- ministrativa cittadina; l’innovazione del- le idee e delle risposte alla città; la com- petenza e la profonda conoscenza del tessuto cittadino; la necessità di rimet- tere al centro del progetto di crescita di Milano il tema dei diritti delle persone e quello della ricostruzione di un senso di comunità partendo dalle piccole azioni che però aumentano sensibilmente la qualità della vita nei quartieri, sempre ascoltando le persone in carne e ossa. Stefano Boeri, per le sue grandi pas- sioni civili, per la sua storia che rispec- chia i valori di solidarietà e modernità della Milano che noi amiamo, per la concretezza con cui nel suo lavoro ha saputo misurarsi con la sfida della tra- sformazione, della sostenibilità ambien- tale, per il coraggio con cui ha deciso di mettersi in gioco, per la freschezza della sua persona e del gruppo di mi- lanesi di cui è circondato, è secondo noi la proposta più autorevole in grado di parlare a tutta la città. Soprattutto in un momento in cui il centrodestra è in forte difficoltà, Stefano Boeri è il candi- dato che più di altri è in grado di unire la Milano che vuole un cambio di passo. Ci interessa in ogni caso un confronto sereno, libero e il più partecipato pos- sibile. La nostra prima attività è quindi quella di organizzare, insieme alle altre forze della coalizione, primarie coinvol- genti con l’unico obiettivo di portare colui che vincerà le primarie a sedere sulla poltrona di sindaco di Milano. Roberto Cornelli Segretario Metropolitano PD Milano

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Domenica 14 Novembre, dalle ore 8 alle ore 20, si terranno le Pri-marie di coalizione del centro-

sinistra. In quest’occasione sarà possi-bile esprimere una preferenza fra i quat-tro candidati che si sono messi a dispo-sizione e le cui candidature (a seguito della raccolta delle fi rme necessarie) sono state formalizzate il 18 ottobre 2010: Stefano Boeri, Valerio Onida, Giu-liano Pisapia, Michele Sacerdoti. Strumento democratico diretto e tra-sparente, le Primarie consentono ai cittadini milanesi che vogliono un cam-biamento del modo di governare la città di scegliere il proprio candidato attraverso la propria preferenza. Questo è il signifi cato delle primarie: i partiti (la cui rilevanza per la democra-zia é fi ssata tra l’altro nella Costituzio-ne italiana) decidono di non scegliere direttamente un candidato e di mette-re nelle mani degli elettori l’indicazione del candidato sindaco del centrosini-stra. Noi, Partito Democratico, crediamo mol-to in questa consultazione popolare: siamo stati i primi ad annunciarla a Mi-lano e siamo l’unica forza politica ad avere le primarie nel proprio statuto. Per questo abbiamo messo in gioco le no-stre energie e la nostra credibilità per avviare questo percorso e renderlo ope-rativo in tutti i suoi aspetti organizzativi. Trattandosi di primarie di coalizione (e non di partito), in cui tutti i partiti del centrosinistra sono chiamati a dare il proprio contributo anche attraverso il

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FarsiinFarsiin44PER ZONA QUATTRO

[email protected]

N. 7novembre 2010

NOTIZIE A CURA DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA ZONA 4

sostegno a uno dei candidati in campo, abbiamo discusso i progetti e le candi-dature nelle assemblee dei circoli di Milano e abbiamo riunito la Direzione Provinciale che ha scelto di sostenere il progetto civico che Stefano Boeri ha offerto alla città.Un partito è un luogo collettivo in cui si confrontano idee e percorsi, in un dialogo costante con la città e un luo-go si prendono decisioni. Per questo riconosciamo il valore e l’autorevolezza di tutti coloro che si sono candidati al-le Primarie, ma al tempo stesso sen-tiamo la responsabilità di esprimere un orientamento nei confronti di chi rite-niamo interpreti meglio la nostra idea per la città perché crediamo che un par-tito, in modo trasparente e rispettando le regole democratiche di cui si è do-tato per prendere le decisioni, debba anche saper proporre e indicare una strada.Nel progetto di Stefano Boeri ritroviamo i tratti fondamentali al centro del nostro impegno da diverso tempo: il rinnova-mento delle persone e della classe am-ministrativa cittadina; l’innovazione del-le idee e delle risposte alla città; la com-petenza e la profonda conoscenza del tessuto cittadino; la necessità di rimet-tere al centro del progetto di crescita di Milano il tema dei diritti delle persone e quello della ricostruzione di un senso di comunità partendo dalle piccole azioni che però aumentano sensibilmente la qualità della vita nei quartieri, sempre ascoltando le persone in carne e ossa.

Stefano Boeri, per le sue grandi pas-sioni civili, per la sua storia che rispec-chia i valori di solidarietà e modernità della Milano che noi amiamo, per la concretezza con cui nel suo lavoro ha saputo misurarsi con la sfi da della tra-sformazione, della sostenibilità ambien-tale, per il coraggio con cui ha deciso di mettersi in gioco, per la freschezza della sua persona e del gruppo di mi-lanesi di cui è circondato, è secondo noi la proposta più autorevole in grado di parlare a tutta la città. Soprattutto in un momento in cui il centrodestra è in forte diffi coltà, Stefano Boeri è il candi-dato che più di altri è in grado di unire la Milano che vuole un cambio di passo.Ci interessa in ogni caso un confronto sereno, libero e il più partecipato pos-sibile. La nostra prima attività è quindi quella di organizzare, insieme alle altre forze della coalizione, primarie coinvol-genti con l’unico obiettivo di portare colui che vincerà le primarie a sedere sulla poltrona di sindaco di Milano.

Roberto CornelliSegretario Metropolitano PD Milano

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Sono nato a Milano nel 1956, la città nella quale vivo con la mia famiglia. Sono un architetto e urbanista. Inse-gno al Politecnico di Milano e dirigo un seminario alla GSD di Harvard. Dirigo la rivista “Abitare” dal 2007.Cambiamo città. Restiamo a Mila-no. Ho deciso di candidarmi con que-sto messaggio, perché rifl ette la mia esperienza di cittadino milanese che non si arrende e vuole impegnarsi per migliorare la propria città. Ho deciso di mettere la mia passione e le mie co-noscenze a disposizione della città e di chi la vive ogni giorno. Abbiamo il do-vere e la necessità di rilanciare Milano, che può tornare a essere una capitale europea e mondiale, e non la capitale della Padania. Sabato 16 ottobre al Teatro Smeraldo, in un incontro in uno dei luoghi feriti della città, ho lanciato una lista di prio-rità in cinque punti. Cinque punti per Cinque Giornate da cui Milano può ri-partire: sicurezza, scuola, ambiente e mobilità, lavoro, casa. Cerco di riassumere brevemente alcuni dei miei progetti, e vi rimando al sito www.stefanoboeri.it, dove vi invito a vi-sitare anche la sezione “MI piaceva / MI piacerebbe” dedicata ai ricordi e ai de-

sideri dei cittadini. Sulla sicurezza, ho presentato un progetto per accendere e non spegnere la luce nelle periferie, e per cambiare prospettiva dalle ordi-nanze “coprifuoco” alla prevenzione sociale. Le zone devono tornare vive. E c’è bisogno di una Camera dei Quar-tieri a Palazzo Marino, dove le richieste del territorio possano veramente essere ascoltate ogni giorno. Credo che la scuola pubblica sia l’in-frastruttura più importante della nostra società. Siamo stufi di sentir parlare solo di tunnel, di viadotti, di svincoli, di tangenziali. Vorremmo parlare e par-leremo di banchi, di classi, di compu-ter, di palestre. La scuola pubblica è il sangue e l’anima di questa città: ogni quartiere dovrebbe avere una scuola aperta, per legare le generazioni, per legare le culture. Quando parliamo di scuola dobbiamo pensare anche alla si-curezza dei luoghi, all’edilizia scolastica degradata su cui il Comune ha grande responsabilità. La mobilità deve essere ripensata in-vertendo le priorità, ovvero rendendo Milano una città più fl uida, dove le bici-clette possano circolare senza pericoli e dove il trasporto pubblico risponda in maniera effi ciente alle esigenze del-

la popolazione. Sul caro-affi tti, grazie al censimento di tutti gli appartamenti (80mila, quasi l’intero quartiere Bicoc-ca!) e degli uffi ci (900mila, come 30 Pirelloni!) sfi tti e invenduti, attiveremo un’Agenzia per la Casa che rimetterà sul mercato a prezzi accessibili una parte della città che oggi è deserta. Migliaia di appartamenti verranno offerti con affi tti bassi per studenti e giovani coppie, e trasformeremo cen-tinaia di uffi ci in loft e spazi di vita e lavoro, vita e studio, vita e ricerca. Per rendere la vita di ogni giorno più fa-cile per ciascuna cittadina/o, bisogna tornare ad occuparsi delle condizioni delle strade, dei marciapiedi, delle luci, dell’arredo urbano trascurati in questi ultimi anni. Viviamo in una città straordinaria, piena di eccellenze che la politica ha il dovere di mettere in rete. Oggi invece dobbia-mo fare i conti con una classe politica inadeguata che tiene in gabbia le ener-gie della città. Per cambiare, abbiamo bisogno di una politica che riconquisti il senso del tempo, tempo che dobbiamo mettere in mano alle nuove generazioni. Tutti insieme possiamo rendere la no-stra città più felice e meno provinciale. Cambiamo città. Restiamo a Milano.

STEFANOBOERI

Cambiamo città!

Restiamo a Milano

Per la compilazione delle schede dei candidati alle Primarie, abbiamo contattato le rispettive segreterie affi nchè ci inviassero una pagina redatta da loro. Dopo alcune settimane soltanto quella di Onida e di Boeri ci hanno inviato il materiale, mentre la segreteria di Pisapia ci ha trasmesso un documento troppo lungo da pubblicare lasciando poi inevasa la nostra richiesta di ridurlo. La segreteria di Sacerdoti non ha inviato alcun documento. Per ovviare tale inconveniente e per completezza dell’informazione, abbiamo reperito la documentazione necessaria dai siti internet di Pisapia e Sacerdoti.

Il responsabile della redazione di Farsi in QuattroCLAUDIO DE BIAGGI

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Valerio Onida, è nato a Milano nel 1936. E’ sposato dal 1962, ha cinque fi gli e cinque nipoti (più uno in arrivo). Dopo aver frequentato scuole pub-bliche (liceo “Carducci”) si è laureato all’Università statale in giurisprudenza, con tesi in diritto costituzionale ( relato-re uno dei membri dell’assemblea co-stituente). Nel 1965 ha conseguito la libera docenza in diritto costituzionale ed è stato docente all’Università statale di Milano. Ha insegnato nelle università di Padova, Firenze, Sassari, Pavia, Bo-logna e Milano. Dagli anni settanta, con la nascita delle Regioni a statuto ordinario, ha lavorato come esperto per la Regione Lombar-dia (con la commissione per lo statuto presieduta da Carlo Ripa di Meana, e poi nel comitato legislativo della Giunta, con i presidenti Bassetti, Golfari, Guz-zetti, Tabacci, Giovenzana, Ghilardotti, Arrigoni, fi no alla nomina a giudice co-stituzionale), nonché per altre Regioni. Ha lavorato allo statuto del Comune di Milano nei primi anni novanta, e prima ancora al progetto di legge sull’ordi-namento dei Comuni e delle Province con Umberto Pototschnig. Conosce dunque da vicino i problemi delle am-ministrazioni pubbliche, anche locali. Nominato giudice costituzionale dal Parlamento il 24 gennaio 1996, è eletto presidente il 22 settembre 2004. Cessa dalla carica di presidente il 30 gennaio 2005.

Attualmente è docente di Giustizia co-stituzionale presso l’Università degli Studi di Milano e presidente emerito della Corte costituzionale. Finito il man-dato di giudice è tornato a insegnare all’Università statale, dove tiene tuttora un corso di giustizia costituzionale nella Facoltà di giurisprudenza, a esercitare l’avvocatura, a lavorare come esperto per alcune Regioni. Ha preso parte alla campagna per il no nel referendum del 2006 sul progetto di riforma costituzio-nale (la devolution) e a tante iniziative, nelle scuole, in incontri pubblici, in sedi culturali, sindacali, politiche, in difesa della Costituzione e per diffondere la cultura costituzionale.Per tre anni (2007-2009) ha fatto parte del consiglio di amministrazione di RCS Quotidiani (l’editore del Corriere); dal 2009 è membro del Comitato di consul-tazione del Consorzio di banche “Pat-tichiari”, promosso dall’Associazione Bancaria Italiana.

INSIEME PERCHÉMILANO RIPARTA

Per ripartire la nostra Milano ha bisogno del concorso di tutti, di tutte le ener-gie e delle intelligenze che ci sono ma che restano inascoltate o emarginate.Assisto come tutti al progressivo dete-rioramento delle condizioni in cui la po-litica e la democrazia vivono nel nostro paese e a Milano. Specie i più giovani sono sempre più disillusi, sempre più

lontani, sempre più rassegnati a dover vivere in un contesto dove si ritiene che non sia possibile, o non valga la pena, o non abbia senso, impegnarsi per la comunità. Da qui il progressivo distacco dalla politica, il crescente disprezzo per i suoi riti e le sue miserie; la crescita del non voto; l’idea dilagante che la politica possa essere e sia solo una carriera o un affare.Se c’è un compito che alla mia generazione si può ancora chiedere è proprio quello di passare ai più giovani il testimone per contribuire a formare una classe dirigente nuova, competente ed appassionata al presente e al futuro della propria comunità. Ripartire spet-ta anzitutto alle generazioni più giovani. Ma sembra che manchi la fi ducia, e che i canali della partecipazione democrati-ca siano ostruiti. Ecco allora dove può servire la mia esperienza. La mia can-didatura vuole essere soprattutto que-sto: un punto di raccolta e di riferimento che favorisca e aiuti la mobilitazione di altre persone, di nuove energie, di co-noscenze e di capacità da spendere a vantaggio della città. Per cambiare que-sta città troppo spesso illividita e incat-tivita. Per dimostrare invece che Milano è generosa e accogliente. Le idee e le risorse certo non mancano. Bisogna costruire le condizioni perché queste idee emergano, diventino patrimonio collettivo, e quindi realtà. Io voglio dare il mio contributo perché questo accada. (www.milanonida.it)

VALERIOONIDA

Insieme perché

Milano riparta

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Sono nato a Milano, il 20 maggio del 1949. Faccio l’avvocato e vorrei di-ventare il sindaco della città che amo e nella quale ho sempre vissuto. Mi sono laureato in Scienze politiche e Giurisprudenza. Negli anni dell’uni-versità ho cominciato a lavorare: educatore al carcere minorile Becca-ria, operaio in un’industria chimica, impiegato in banca. Solo a trent’an-ni ho cominciato a fare l’avvocato. Il mio lavoro di penalista mi ha portato a contatto con le ingiustizie, le disu-guaglianze, la mancanza di diritti. Ho seguito, insieme al mio studio, molti tra i processi più importanti di questi ultimi anni - da quello conosciuto co-me “Toghe sporche” (imputati Previti, i giudici Squillante e Metta ed altri) in cui ero parte civile - ai fatti del G8 di Genova dove sono stato l’avvocato della famiglia di Carlo Giuliani; fi no al processo per l’uccisione di Dax. Uno dei processi che ricordo con parti-colare commozione è quello in cui ho difeso Germano Nicolini, , comandan-te partigiano, accusato e condannato ingiustamente per l’uccisione di Don Pessina, riabilitato al termine del pro-cesso di revisione. Ho partecipato a numerosi collegi in-ternazionali di difesa, tra i quali quello per il leader curdo Ocalan . Ma ho an-che continuato a seguire i casi minori, quelli che riguardano la gente comu-ne, gli emarginati, i tossicodipendenti

e che non fi niscono sulle prime pagine dei giornali. Proprio partendo da questo ho deciso di mettere la mia esperienza a disposizione della città. Sono certo che per essere più ricca, attraente e sicura, una città deve cominciare con l’essere più giusta.

Per me la politica è soprattutto servi-zio. È un insegnamento che ho impara-to nella mia famiglia, prima ancora che sui banchi del liceo classico Berchet. Da mio padre, Giandomenico , avvo-cato, ho ereditato l’amore per il diritto e i diritti; da mia madre, Margherita, cattolica, l’attenzione per i più deboli. Dalla politica intesa come impegno volontario – scout, barelliere per la Croce Rossa, tra gli angeli del fango di Firenze, in delegazione nei luoghi più poveri e in quei Paesi dove il diritto e la dignità delle persone sono calpestate – alla politica nelle istituzioni: il mio impegno sulla città mi ha portato, nel 1996, ad essere eletto deputato come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista. In quella legislatura sono stato presidente della commissione giustizia della Camera dei deputati. Nel 2001 sono stato rieletto deputato e sono stato presidente del Comitato carceri. Credo nel ricambio, penso che la politica non debba essere un mestiere a vita, per questo non ho accettato di candidarmi per la terza volta.

La Milano che vogliamo è possibile.

Milano per credere nel proprio futuro ha bisogno di certezze che la politi-ca e le istituzioni possono e devono dare: la tutela dei diritti di tutti e il ri-gore nel chiedere a ciascuno di fare il proprio dovere; l ascolto dei cittadini e la sintesi degli interessi dei singoli nell’interesse comune; la promozione e il sostegno della capacità d inizia-tiva e d’impresa della società civile e l’impegno di fatto che nessuno resti indietro o escluso.Le primarie del centrosinistra sono un occasione per confrontarci sulla Milano che vogliamo.Noi vogliamo che Milano torni a respi-rare. Che ritorni a essere la capitale italiana delle opportunità per tutti, la capitale dei diritti, della legalità e del senso civico, nel solco di quella gran-de tradizione, laica e cattolica, che ha prodotto sindaci come Caldara, Greppi, Bucalossi, Aniasi, Tognoli... Che torni a essere una città aperta al mondo, in-novativa, accogliente e a misura di tutti.La mia candidatura è al servizio di questa speranza e di quanti non han-no paura di stare a sinistra cioè dalla parte, della libertà per tutti, del rispetto dell’altro della giustizia sociale e della corresponsabilità nella costruzione del bene comune.Insieme questa Milano diventa pos-sibile.

GIULIANOPISAPIA

La Milanoche vogliamo

è possibile

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Sono nato a Milano nel 1950, laureato in Fisica, dirigente d’azienda per 15 anni, poi consulente informatico e ricercatore in fi sica. Sono sposato e ho un fi glio. Ambientalista da sempre, iscritto a Ita-lia Nostra, Wwf e Ciclobby, sono stato consigliere di zona 3 per i Verdi dal 1991 al 1999. Faccio parte delle commissioni che controllano i permessi di costruire in zona 2 e 3. Mi sono occupato della salvezza del Bosco di Gioia, delle modifi che ai pro-getti Garibaldi-Repubblica-Isola-Varesi-ne e Fiera- Citylife, della ristrutturazione della Stazione Centrale, del Piano del Rumore, del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT). Faccio parte del direttivo della Rete dei Comitati Milanesi che raggruppa nume-rosi comitati di cittadini milanesi che si occupano della salvaguardia della vivi-bilità dei quartieri e della città. Sono un appassionato ciclista, e uti-lizzo la bicicletta per la maggior parte dei miei spostamenti in città e in questa campagna. Il mio obiettivo: Milano più vivibile per tutti Milano ha davanti a sé una grande sfi da: deve diventare subito più vivibile. Se eletto Sindaco accetterò la sfi da con l’obiettivo di: • realizzare un nuovo PGT che non

densifi chi una città già troppo densa e aumenti il verde; • diminuire drasticamente le auto cir-colanti e aumentare l’uso dei mezzi pubblici e della bicicletta;• diminuire le auto in sosta tramite par-cheggi sotterranei per la maggior parte meccanizzati in aree non a verde; • diminuire l’inquinamento da traffi co con limitazioni e fi ltri sui motori diesel, blocchi del traffi co se necessario anche in settimana, e l’inquinamento da riscal-damento favorendo la trasformazione degli impianti nel senso dell’effi cienza, l’isolamento termico degli edifi ci, il ri-scaldamento dell’acqua calda con pan-nelli solari, il teleriscaldamento; • aumentare il verde sia nei quartieri esistenti che in quelli nuovi, destinan-do a verde almeno il 50% delle aree ferroviarie e de-maniali dismesse, tu-telando le aree agricole nel Parco Sud e creando corridoi ecologici lungo le linee ferroviarie e nelle aree riservate dal piano regolatore a autostrade urbane (Gronda Nord); • non costruire in città strade veloci di scorrimento in superfi cie e interrate e parcheggi a rotazione nelle aree centrali che favoriscono l’uso dell’automobile; • costruire nuovi quartieri soprattutto per soddisfare esigenze abitative a bas-so costo, ma non a scapito delle aree

verdi, con indici di costruzione più bassi di quelli attuali; • prestare attenzione alle periferie decentrando le funzioni culturali, au-mentando i centri di aggregazione e integrando i gruppi etnici e re-ligiosi presenti; • diminuire drasticamente la quantità di rifi uti prodotti estendendo la raccolta differenziata all’umido, in modo da evi-tare la costruzione di nuovi inceneritori;• diminuire il rumore da traffi co e altre fonti; • migliorare la vivibilità con zone pedo-nali, fontane, canali e navigli riaperti, conservare la bellezza della città limi-tando gli interventi edilizi che sconvol-gono l’immagine di Milano;• migliorare l’offerta commerciale, sportiva, turistica e culturale; • permettere anche ai nostri amici ani-mali di vivere meglio in città tutelando i loro diritti. Le decisioni saranno concordate con i residenti con la creazione di un effi cien-te sistema di partecipazione a tutte le scelte rilevanti strettamente coordinato a livello provinciale in attesa della città metropolitana.

Informazioni: [email protected] www. sacerdotiamamilano.it

MICHELESACERDOTI

Milano più vivibile

per tutti

ALLA PAGINA 6 TROVERAI LA SEDE DOVE RECARTI PER VOTARE ALLE PRIMARIE

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SCUOLA SEZIONE ELETTORALE COLLEGIO SEDE

DI RIFERIMENTO PRIMARIE SEGGIO PRIMARIE

via Dalmazia 878 1529 1725 45 ARCI 5 GIORNATE

via Meleri 277 910 1504 1505 1724 1762 via Mecenate, 25 1790 2172

via Vallarsa 924 927 930 931 1975 52 ARCI 50

via Puglie 570 via Benaco, 1

via Oglio 936 938 1995 51 ARCI CORVETTO

via Polesine 933 934 1286 1851 via Oglio, 21 via Puglie 1468 1848 1928

via Bezzecca 153 157 348 879 39 CIG ARCIGAY

via Morosini 138 139 149 151 152 158 186 883 via Bezzecca, 3

via Monte Piana 35 916 917 920 48 Circolo MONDINI via Monte Popera 321 2107 2108 via Freikofel, 1

via Card. Mezzofanti 1280 1377 1466 1579 2144 42 Cooperativa LIBERAZIONE

via De Andreis 865 869 877 1668 via Lomellina, 14 via Devoto 859 861

via Mugello 5 868 875 1319

viale Romagna 18 1834

via Bezzecca 886 43 PD ROMANA CALVAIRATE

via Colletta 190 191 193 195 198 469 908 via Tito Livio, 27 via Einstein 188 189 508 701 884 905 907

1321 2105

via Monte Velino 895 903 904 1958

via dei Cinquecento 957 49 PdCI via Martinengo 21 921 922 1285 1420 1499 1847 piazzale Gabrio Rosa, 11 via Polesine 940 1283

via Ravenna 956 1323

via Monte Velino 86 889 890 891 898 901 902 44 PRC PERRUCCHINI via Mugello 1320 1669 via Calvairate, 3

largo G. Gonzaga 1617 1712 1842 47 PALAZZINA ROSA

via Sordello 909 912 913 1616 2196 via Mondolfo, 1

V. Romano G. 207 53 ARCI BELLEZZA

P.S. Gerolamo 856 38 UNIONE INQUILINI

via Commenda 175 10 PD PORTA ROMANA

via Mugello 141 142 146 147 863 871 874 41 PD 15 MARTIRI viale Romagna 666 862 via Marcona, 101

via Bezzecca 126 40 CARMINELLI via Morosini 123 131 135 140 via Archimede, 13 via Pisacane 122 128 129 130

via Panigarola 251 50 PD CORVETTO

via Piazzetta G.B. 945 947 1855 via Mompiani, 10 via Polesine 941 942 1349

via Ucelli di Nemi 914 915 1832 46 Cooperat. PONTE LAMBRO

via Vittorini, 14

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Dopo l’avvio della nuova linea 88 tra Rogoredo e Mecenate, un po-

sitivo lavoro di confronto e proposte con l’ATM porta il trasporto pubblico all’interno della parte nuova di Rogore-do. Parte anche il servizio di Radiobus di quartiere.Dopo un positivo lavoro di confronto con l’ATM, dal 28 ottobre è diventato operativo il nuovo percorso della linea automobilistica 84 barrata a Rogoredo. La novità interessa il percorso che da Largo Augusto è diretta alla Stazione M3 di San Donato, mentre rimane inva-riato – mantenendo infatti il semplice n. 84 - l’attuale rotta da San Donato verso il centro città.Dunque, l’84 barrata da Largo Augu-sto giungerà sul normale percorso fi no a Rogoredo dove, invece di imboccare la via Feltrinelli, svolterà sulla via Ro-goredo fi no alla Stazione FS, per poi

entrare in via monte Penice e dirigersi verso le vie S. Mirocle e S. Venerio. Di qui, svoltando a destra in via Medea, riprenderà il percorso attuale fi no alla via Rogoredo e quindi a San Donato M3. Alle fermate nel quartiere sono stati affi ssi dei cartelli che indicano il nuovo percorso e le relative fermate.Il nuovo percorso della 84 barrata ha carattere sperimentale. Infatti, nelle giornate di sabato quando sulla via Ro-goredo si svolge il mercato, anche l’84 barrata dovrà riprendere il vecchio per-corso, di fatto sospendendo il servizio nelle vie del quartiere nuovo. Ciò rende ancora più urgente la defi nizione di un nuovo sito per il mercato settimanale, la cui attuale collocazione non soltanto reca intralcio al traffi co nel quartiere ma rimane anche distante da una parte im-portante di Rogoredo, quella del nuovo quartiere. Ci stiamo lavorando.

Nello stesso 28 ottobre ha preso avvio a Rogoredo anche il servizio di Radiobus, disponibile tutti i giorni dalle ore 22 al-le ore 2 del mattino in sostituzione dei percorsi all’interno di Rogoredo delle linee 84, limitata dalle 22 al tratto L.go Augusto - P.le Corvetto, e 88, che ces-serà completamente il servizio alle 22.Come è noto, questo servizio si svolge su chiamata degli utenti per garantire anche la sicurezza in una fascia oraria delicata. Il Radiobus fa capolinea alla Stazione Rogoredo FS, da dove si dirige ogni 15 minuti alla fermata più vicina all’indirizzo dell’utente che ha chia-mato (indicata da apposite paline alle fermate dell’84 e in molti altri punti).Per prenotare il servizio, si deve tele-fonare al n. 02 48034803 dalle ore 13 alle ore 2.

Natale Comotti

A ROGOREDOARRIVA L’84 BARRATA

stazzona

TV LCD in ogni

appartamento!

84/

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“Sul luogo del delitto è stato visto un uomo che indossava una giac-

ca gialla” titolava a tutta pagina l’organo di famiglia. “Durante una perquisizio-ne nell’abitazione di uno dei sospetti è stata trovata una giacca gialla”, titolava lo stesso quotidiano con i soliti caratte-ri cubitali. E poi “ Uomo con addosso una giacca gialla si aggirava nottetempo con aria sospetta”. “Le forze dell’ordine hanno arrestato un uomo che indossava una giacca gialla”. Titoli che occupano mezza pagina. Durante la passeggiata serale di Ca-milla, in piazza Insubria, ho notato in lontananza una fi gura che indossava una giacca gialla. Istintivamente ho cambiato direzione. Lo stesso ha fatto la persona con la giac-ca gialla. Momento di panico, nonostan-te la presenza rassicurante di Camilla. La persona con la giacca gialla si stava avvicinando. Ho rallentato il passo. La recinzione del parco giochi mi impe-diva di cambiare percorso. Il panico aumenta. La giacca gialla era sempre più vicina. Anche il TG ieri sera ha dato ampio spazio alle voci che parlavano di persone con indosso giacche gialle viste sul posto dove sono stati commessi atti criminali. Aumenta l’ansia, mentre diminuisce la distanza con la persona in giallo. Tre

metri, due, siamo faccia a faccia: mi sorride. Non so cosa fare. Rispondo al sorriso, e passo oltre.Più avanti un gruppo di bimbi con giac-ca gialla giocava allegramente, con i so-liti schiamazzi tipici del gioco di bimbi. Due donne con giacca gialla parlavano tra loro, indifferenti a quanto capitava attorno a loro. Camilla si avvicina sco-dinzolando. Smettono di parlare per coccolarla. Poi mi sorridono. Rispondo al sorriso. Intanto il coprifuoco in via Padova sa-rà prolungato, il Corvetto è pattugliato come un quartiere di Baghdad ai tem-pi della “guerra preventiva” scatenata da Bush. Diversi incroci milanesi so-no presidiati da militari con fucile in spalla. Se c’erano dei dubbi, adesso è tutto chiaro: la destra punta ancora sulla pau-ra. De Corato, a proposito della richiesta di poter costruire una moschea, c’era da giurarlo, ne fa una questione di sicurez-za «di Milano e dello Stato Italiano», come se si stesse parlando di un fortili-zio di Al Qaeda e non di luogo di pre-ghiera. Non pago, si permette anche di impartire lezioni al cardinal Tettamanzi e a quanti si sono detti d’accordo con il suo appello al buon senso.La scuola, i buoni maestri e anche la politica dovrebbero insegnare a “non

aver paura”, per aiutare le persone ad affrontare con maggior convinzione le sfi de della vita. Anche Milano dovreb-be imparare a non avere paura, ed è arrivato il momento di dirlo con forza ai milanesi. Milano può cambiare mar-cia solo se dimentica la paura, ritrova la sua forza nell’affrontare i problemi, senza nasconderli e ricuperare la voca-zione di città aperta. Senza paura si può fare a meno della destra nel governo cittadino.

Antonio Zaoppo

Dunque, parliamo ancora di scuola: il Ministro della Pubblica Istru-

zione Gelmini molto candidamente asserisce che al Sud servono risorse da destinare all’edilizia scolastica che, ricordiamo, versa in condizioni disa-strose sopratutto per quanto riguarda la sicurezza (come ci ricorda Legam-biente in un recente rapporto sullo stato degli edifi ci scolastici). Il Ministro sta pensando di reperire fi nanziamenti da società private da destinare proprio a questo scopo, dando seguito al recen-tissimo impegno assunto dal governo unitamente ad altre grandi promesse di incrementare lo sforzo per il piano di sviluppo del mezzogiorno; ricordiamo a tal senso che lo stesso Ministro Gelmini recentemente aveva comunicato di aver recuperato ingenti somme (un miliardo

circa di euro) dai fondi FAS proprio per l’edilizia scolastica.Ci domandiamo dove siano fi niti questi fondi.Comunque a fronte di questa situazio-ne va senz’altro segnalata l’iniziativa che riportano i giornali odierni (8 otto-bre 2010) intrapresa dalla Provincia di Barletta, Andria e Trani, che ha indetto una gara d’appalto estesa ai privati delle zone, i quali potranno aggiudicarsi uno spazio pubblicitario a loro nome sulle attrezzature della scuola: banchi, sedie, cattedre e lavagne. Il progetto nasce dall’assoluta necessità di reperire fondi da destinare alle esan-gui casse delle scuole pubbliche locali.Purtroppo siamo messi cosi: il privato è chiamato a soccorrere il pubblico anche quando il pubblico, aggiungo, almeno

nella scuola dell’obbligo ha il dovere di garantire l’istruzione e la sicurezza dei nostri fi gli gratuitamente, come recita l’articolo 34 della nostra Costituzione.L’idea è originale, disperata ma origi-nale, e mi domando se dovremmo fare così anche qui al Nord nella regione che è la locomotiva d’Italia, nella Milano moderna dell’EXPO, nella nostra zona dove i fondi al diritto allo studio come sappiamo sono stati drasticamente ta-gliati.Risponderei di no, sognando un’indi-gnazione collettiva di grandi proporzio-ni, un interevento trasversale dei nostri politici locali, insomma un movimento collettivo totale a difesa dell’istruzione pubblica.

Enrico Mattioli

Tolleranza in giacca gialla

In difesa dellaSCUOLA PUBBLICA