Farsi in quattro n 14 febbraio 2012

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1 Farsi in Farsi in 4 4 PER ZONA Q UATTRO [email protected] N. 14 febbraio 2012 NOTIZIE A CURA DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA ZONA 4 S ono i primi di gennaio, mi godo gli ultimi scampoli delle vacanze na- talizie, del silenzio della città. Il vento che sofa insistente non è abba- stanza per disturbare la mia quiete. Passeggio per Rogoredo e sto incrocian- do il punto in cui via Cassinari incrocia via Pizzolpasso. C’è qualcosa di nuovo questa mattina. Alla mia sinistra mi pare che la piccola torre del palazzo di anco alla sede di Sky sia sempre al suo posto, con il laghet- to del fossato prospicente. Ma è alla mia destra che qualcosa è cam- biato, lo spazio si è aperto, in una inla- ta visiva vedo le montagne sullo sfondo, incorniciate dai palazzi e appoggiate sul- la prospettiva della promenade. Le barriere, le transenne, sono sparite e con loro le reti, i cartelli, gli avvisi e tut- ta la ora scritta che via via si era aggrap- pata a quei sostegni. E’ un attimo e mi torna in mente la prima volta che ho sfogliato il sito del Comita- to di Quartiere di Santa Giulia, il rende- ring della promenade mi sembrava la classica esagerazione: ora è qui, davanti ai miei occhi, perno luccicante nella luce intensa di questa mattina. Mi avvio nel viale deserto in un alternar- si di vetrine cieche e di negozi, nalmen- te visibili, che si specchiano da un lato all’altro dell’ampia passeggiata, quasi a segnare il loro prossimo moltiplicarsi. Le piscinette, complice il vento, hanno subito accolto foglie e qualche carta. Mi sorprendo a pensare che è come esse- re nel nostro salotto, in casa nostra: è bello, ma bisognerà tenerlo in ordine, averne cura. Certo, l’Amministrazione dovrà fare la sua parte, ma molto dipenderà da come sapremo interpretare ed abitare questo spazio che si apre come una possibilità. Un pallone, sfuggito ad una partitella sot- to i portici, attraversa i miei passi: un campo di calcio naturale, circondato dagli spalti dei palazzi che lo inglobano. C’è una bicicletta proprio davanti alla gelateria. Domani, chissà, mi immagino i passanti frettolosi e la sera invece le chiacchiere, il passeggio lento davanti alle vetrine, una birra con gli amici nei locali che comin- ciano a spuntare. Sono passati alcuni giorni dalla mia cam- minata lungo la promenade aperta. Intorno, il lavoro di risistemazione va avanti. Questa Amministrazione è proprio su una linea diversa da quella passata: individua- zione dei problemi, dialogo, intervento. Così procede il lavoro attorno ad uno dei cardini del quartiere, l’asilo, trasformato in un’isola dall’azione delle scavatrici e che si avvia ora verso l’apertura. E, soprattutto, le parole dell’Assessore De Cesaris, pronunciate proprio qui, a metà gennaio, sono diventate operatività. Era venuta qui a Santa Giulia, l’Assesso- re, il 13 di gennaio, a rappresentare la determinazione della attuale Giunta a raggiungere un risultato preciso, per quan- to riguardava il parco Trapezio: la salute dei cittadini, prima della contabilità azien- dale: sbancamento (questa la risoluzione della Conferenza dei Servizi) no allo strato di argilla sottostante il manto erbo- so, ben oltre il solo metro di profondità e i carotaggi a suo tempo proposti da San- ta Giulia SpA. Le possibilità sul tappeto erano diverse: dall’azione volontaria, sino all’intervento coattivo. Proprio poche ore prima di “andare in macchina” con il giornale, è giunta la no- tizia che Santa Giulia SpA avrebbe accet- tato (il condizionale è d’obbligo, l’infor- mazione è ancora freschissima) il prov- vedimento della Conferenza dei Servizi, anche se con una serie di paletti soprat- tutto sul fronte dei tempi di realizzazione. Lo sbancamento profondo si farà. Insomma, si procede. Tappa dopo tappa, promenade, asilo, parco, giardini, altre aree a ridosso della ferrovia, via via il quartiere può tornare a immaginare il suo futuro. Federico Rappelli Promenade

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FarsiinFarsiin44PER ZONA QUATTRO

[email protected]

N. 14febbraio 2012

NOTIZIE A CURA DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA ZONA 4

Sono i primi di gennaio, mi godo gli ultimi scampoli delle vacanze na-talizie, del silenzio della città.

Il vento che soffi a insistente non è abba-stanza per disturbare la mia quiete.Passeggio per Rogoredo e sto incrocian-do il punto in cui via Cassinari incrocia via Pizzolpasso.C’è qualcosa di nuovo questa mattina.Alla mia sinistra mi pare che la piccola torre del palazzo di fi anco alla sede di Sky sia sempre al suo posto, con il laghet-to del fossato prospicente.Ma è alla mia destra che qualcosa è cam-biato, lo spazio si è aperto, in una infi la-ta visiva vedo le montagne sullo sfondo, incorniciate dai palazzi e appoggiate sul-la prospettiva della promenade.Le barriere, le transenne, sono sparite e con loro le reti, i cartelli, gli avvisi e tut-ta la fl ora scritta che via via si era aggrap-pata a quei sostegni.E’ un attimo e mi torna in mente la prima volta che ho sfogliato il sito del Comita-to di Quartiere di Santa Giulia, il rende-ring della promenade mi sembrava la classica esagerazione: ora è qui, davanti ai miei occhi, perfi no luccicante nella luce intensa di questa mattina.Mi avvio nel viale deserto in un alternar-si di vetrine cieche e di negozi, fi nalmen-te visibili, che si specchiano da un lato all’altro dell’ampia passeggiata, quasi a segnare il loro prossimo moltiplicarsi.Le piscinette, complice il vento, hanno subito accolto foglie e qualche carta.Mi sorprendo a pensare che è come esse-re nel nostro salotto, in casa nostra: è bello, ma bisognerà tenerlo in ordine, averne cura.Certo, l’Amministrazione dovrà fare la sua parte, ma molto dipenderà da come sapremo interpretare ed abitare questo

spazio che si apre come una possibilità.Un pallone, sfuggito ad una partitella sot-to i portici, attraversa i miei passi: un campo di calcio naturale, circondato dagli spalti dei palazzi che lo inglobano.C’è una bicicletta proprio davanti alla gelateria.Domani, chissà, mi immagino i passanti frettolosi e la sera invece le chiacchiere, il passeggio lento davanti alle vetrine, una birra con gli amici nei locali che comin-ciano a spuntare.Sono passati alcuni giorni dalla mia cam-minata lungo la promenade aperta.Intorno, il lavoro di risistemazione va avanti.Questa Amministrazione è proprio su una linea diversa da quella passata: individua-zione dei problemi, dialogo, intervento.Così procede il lavoro attorno ad uno dei cardini del quartiere, l’asilo, trasformato in un’isola dall’azione delle scavatrici e che si avvia ora verso l’apertura.E, soprattutto, le parole dell’Assessore De Cesaris, pronunciate proprio qui, a metà gennaio, sono diventate operatività.Era venuta qui a Santa Giulia, l’Assesso-re, il 13 di gennaio, a rappresentare la

determinazione della attuale Giunta a raggiungere un risultato preciso, per quan-to riguardava il parco Trapezio: la salute dei cittadini, prima della contabilità azien-dale: sbancamento (questa la risoluzione della Conferenza dei Servizi) fi no allo strato di argilla sottostante il manto erbo-so, ben oltre il solo metro di profondità e i carotaggi a suo tempo proposti da San-ta Giulia SpA. Le possibilità sul tappeto erano diverse: dall’azione volontaria, sino all’intervento coattivo.Proprio poche ore prima di “andare in macchina” con il giornale, è giunta la no-tizia che Santa Giulia SpA avrebbe accet-tato (il condizionale è d’obbligo, l’infor-mazione è ancora freschissima) il prov-vedimento della Conferenza dei Servizi, anche se con una serie di paletti soprat-tutto sul fronte dei tempi di realizzazione.Lo sbancamento profondo si farà.Insomma, si procede. Tappa dopo tappa, promenade, asilo, parco, giardini, altre aree a ridosso della ferrovia, via via il quartiere può tornare a immaginare il suo futuro.

Federico Rappelli

Promenade

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Martedì 10 Gennaio, durante la Commissione Politiche Sociali del Consiglio di Zona 4, la D.ssa Elena Dottore, presidente dell’Associazione “La Nostra Comunità – Onlus” che ha la sede legale in Via Zante,

36, ha presentato la richiesta di patrocinio per l’inaugurazione del Centro Socio Educativo “Mappamondo”.Il centro si occuperà di giovani e adulti con disabilità intellettiva e motoria e potrà accogliere 30 persone di cui 10 minori dai 10 ai 16 anni.La struttura, molto luminosa e accogliente, occupa 600 mq disposti su 3 livelli, dispone di diversi laboratori dove vengono svolte attività manuali, espressive, artistiche, nonché musica, ginnastica, teatro e informatica. Dispone inoltre di una cucina ben attrezzata e di bagni con doccia.Il costo della ristrutturazione dei locali ed il loro arredo ammonta a 400 000 euro dei quali la metà sono stati elargiti dalla Fondazione De Agostini i restanti coperti da mutuo a tasso zero. Sabato 21 gennaio si è svolta la cerimonia di inaugurazione; il salone del Centro era gremito di gente, oltre alla Presidente Dottore erano presenti gli operatori e alcuni ragazzi del Centro, molti cittadini che hanno collaborato alla realizzazio-ne del progetto, i rappresentanti degli enti che hanno partecipato al fi nanziamen-to e al reperimento dei fondi necessari, Don Marco parroco di San Nicolao della Flue, Don Sandro della Parrocchia di San Galdino, gli operatori della Ca-ritas, il Consigliere Comunale Marco Cormio, Loredana Bigatti Presidente del Consiglio di Zona 4 e molti consiglieri di Zona 4. L’attività del centro inizierà il 5 febbraio 2012.

Emmamaria Guja Colombo - Consigliere di Zona 4 per il Partito Democratico

MILANOVia Monte Velino, 17

CENTROSOCIOEDUCATIVO“MAPPAMONDO”

Chi l’avrebbe mai detto di Milano, che è una città ricca di orti? Non solo alla periferia della città, ma

anche in ospedali e scuole, a scopo cu-rativo o didattico, e persino presso qual-che chiesa. La schiera di appassionati che se ne occupa è detta degli “ortisti”. Abbiamo intervistato Bruno Muscillo, appena eletto nel comitato orti del Par-co Alessandrini, tra piazza Cuoco e l’Ortomercato. Bruno, quanti orti comunali ci sono in zona? Qui a cascina Colombé ne abbiamo 62 di tre pezzature, più lo spazio per il Gruppo Ecologico Est Milano, il GRE-EM. Avevamo 6.000 mq di orti a Rogo-redo, ma ce li hanno tolti per fare il rondò. Ce ne sono tantissimi al Forla-nini, lungo la tangenziale, attualmente gratuiti. Non sto a parlarti degli orti abusivi, la stragrande maggioranza. Per altro anche quelli sono un valore sociale che andrebbe censito. A propo-sito, che gusto c’è a faticare in un orto, lo fai per sport o per convenienza? Lo faccio soprattutto per passione; ades-so vedi tutto spoglio, a parte le verdure invernali, ma in primavera è una festa di colori. Questo alberello mi ha dato varie cassette di pesche. E guarda qui, appoggiato agli archetti di metallo, ho un gazebo di vite che dà grappoli squi-

siti. Quel che produco lo consumo in casa e lo regalo agli amici. Non è cer-to la speranza di un guadagno che ci fa scegliere questa attività, ma la sod-disfazione di far nascere qualcosa di bello in un terreno povero.Vedo infatti che anche adesso, in pie-no inverno, ci sono vari ortisti al la-voro.Sì, l’orto richiede impegno e dedizione, chi non ce la fa lascia il posto ai pros-simi in lista d’attesa.Con quali criteri viene assegnato un orto comunale? Ci sono ortiste don-ne? Certo, anche le donne, ma se ne vedo-no poche. L’assegnazione viene fatta per titoli, basta andare al Consiglio di zona e riempire un modulo per metter-si in lista. Si spende molto per un orto?L’affi tto comunale è quasi simbolico, 1,5 euro a metro quadro annui, più la quota per l’ac-qua, di 14-15 euro. Aggiungi le spese per le sementi, i concimi, gli attrez-zi. Ci siamo paga-

ti recinzioni supplementari per difen-derci da ladruncoli occasionali.Che rapporti avete con il Comune e con il Consiglio di zona?Dopo otto anni di una gestione di orti e cascina a dir poco personalistica, abbiamo fi nalmente rinnovato il consi-glio e scelto un nuovo responsabile, che fa da tramite con i funzionari comuna-li e col CdZ. Tra noi eletti abbiamo deciso però di impegnarci alla pari, nel compito di far osservare le regole e ga-rantire i diritti di tutti. L’ampio e bel porticato della Colombé nella bella stagione potrà essere dato in affi tto per feste private e fi nalmente il Comune ci guadagnerà qualcosa.

Anna Kemeny

ORTI DI ZONA 4

PARCO ALESSANDRINI - CASCINA COLOMBÉ

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Ecosostenibile, trattata con l’ozono (e questo vuol dire meno cloro), scaldata con l’energia solare, sola-

rium mobile con pedana, con zona ri-servata alla ristorazione e anche per lo shopping. Integrata con il Teatro Fran-co Parenti. Ecco come è stata ripensata la piscina Caimi di via Botta. Sarà pronta, dopo anni di degrado, entro il 2013. Tra le polemiche dei residenti: «Progetto a fi ni di lucro». Il nuovo impianto è stato presentato dall’assessore allo Sport, Chiara Bisconti, appena sarà fi rmata la convenzione si parte con i lavori. Sarà pronta entro il 2013 e sarà una delle piscine più belle di Milano grazie ad un investimento di tre milioni di eu-ro a carico del Parenti. Piscina pubblica dunque, ma con qualche riserva per permettere alla Fondazione di rientrare nelle spese. Il solarium, per esempio,

avrà un ingresso privato. E poi le tariffe: quelle co-munali saranno applicate solo nei giorni feriali a partire dalle 14. Di mattino e di sabato e domenica i prezzi saranno più alti. Pubblica si, ma a intermittenza. Non a caso durante la presentazione del progetto, pochi giorni fa, sono emersi i dubbi del Comitato Vasari e dei resi-denti, che mal digeriscono gli orari sca-glionati: “Dovremo rinunciare a un quarto della piscina per fare un sola-rium? E i bambini? Perché all’ora di pranzo si paga come in un club privato? Cosa faremo il sabato e la domenica?”. Dubbi legittimi attenuati dalla volontà della Fondazione di aprire la piscina ad attività di tipo culturale-ricreativo per

tutte le età, come del resto avviene an-che nel teatro Franco ParentiLe risposte del teatro e del Comune, a partire dall’assessore Bisconti: «Scusate la sincerità, ma chi investe tre milioni di euro deve poter rientrare nelle spese. Rinunciare alla pedana vuol dire 500 mila euro in più: li stiamo cercando tra-mite sponsor. Quanto agli orari, si può ragionare insieme per applicare la tarif-fa comunale prima delle 14. Siamo pron-ti al dialogo». Oltre due ore e mezzo di confronto. Con lo striscione dei residen-ti «Il quartiere vuole la sua piscina».

Carlotta Bassano

PISCINA CAIMI, un progetto per il rilancioSarà ecosostenibile e integrata con il teatro. Ma i residenti sono preoccupati per le tariffe.

Che la cultura rifi uti la sedentarie-tà, ma abbia al suo interno un fl usso continuo e sia per tanto

mobilità pura non è una novità. Tanto-meno lo è la necessità che in ogni forma e in ogni modo essa viaggi, cosicché il fl usso interno non muoia e causi a ripe-tizione altri fl ussi e altre mobilità. È molto importante che anche nelle cose più semplici le iniziative rispettino e colgano questo punto essenziale e lo valorizzino. Il bibliobus, che è presente da qualche tempo nel nostro comune è veramente imperniato su questo princi-pio, con in più uno sguardo alle aree meno centrali non fornite di una biblio-teca pubblica come luogo di incontro e condivisione. Il simpatico camioncino raggiunge queste zone e vi porta le no-vità editoriali del momento, i classici e i giornali, perché questi possano essere accessibili a tutti e il fl usso non si inter-rompa. È capace di ospitare più di due-mila volumi, e, cosa non meno impor-tante, è un servizio accessibile anche ai

disabili. Navigando nel sito del comune si scopre che sono inaspettatamente tan-te la manifestazioni con lo scopo di va-lorizzare e alimentare questo. Da gen-naio 2012 a maggio 2013 dovrebbero infatti partire una serie di progetti che coinvolgeranno sette diverse zone della nostra città, per renderle protagoniste di momenti di coesione. C’è davvero spa-zio per ogni esigenza: mentre le biblio-teche Sormani e Clavairate (zona 1 e zona 4) puntano la loro attenzione sulla coesione fra i cittadini milanesi col pro-getto “Cittadini si una sola città”, su caratteri più specifi ci come la comuni-cazione culturale via web, col progetto “TWB – TV Web Biblioteca” o “Giova-ni dentro” si concentrano rispettivamen-te la zona 3 e 9; molto intraprendenti sono i progetti di zona 6, 7 e 8 dai titoli “Non è mai troppo tardi” e “La biblio-teca creativa”, quest’ultima in Bovisa, fatte apposta per anziani a bambini.Dal punto di vista dei giovani ci sentia-mo di confermare senza riserve che

niente meglio di questo può sostenere il dialogo “intergenerazionale e inter-culturale”. Le biblioteche devono smet-tere di essere luoghi polverosi e unica-mente depositari del sapere, vanno in-vece riscoperte come ambienti vivaci e collettivi, per tutti e per l’informazione, che è l’unico mezzo in grado di creare coscienze critiche. Siamo pronti ad ado-perarci affi nché l’affl uenza sia costante e quel tutti del titolo “Ci vediamo TUT-TI in Biblioteca” possa essere veramen-te realizzato. Ma la nostra attenzione da studenti sarà posta anche all’”ordinaria amministrazione” con richieste più pra-tiche come l’allungamento degli orari di apertura delle biblioteche universita-rie e di zona, e l’accessibilità maggiore di queste, l’aggiornamento dei cataloghi e la facilitazione dei prestiti. Avanti tut-ta su questo fronte, movimento siamo noi giovani e movimento è la cultura, di questo fl usso non possiamo mai smet-tere di nutrirci.

Maria Teresa Santaguida

BIBLIOBUS e altre chicche

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Nel corso della giornata sono intervenuti diversi europarla-mentari, che hanno messo in

luce la necessità di fondare gli Stati Uniti d’Europa. Nel pomeriggio sono saliti sul palco gli amministratori degli Enti Locali, come Fassino e Pisapia. L’intervento del segretario, di cui ri-portiamo una sintesi, ha indicato le priorità per l’immediato futuro: una strategia progressista per l’Europa, la nuova legge elettorale e l’impegno per la ripresa

“Prima di tutto l’Italia” signifi ca che leghiamo le prospettive del nostro par-tito ai destini nazionali. Abbiamo scel-to di servire il Paese. Per questo so-steniamo il governo Monti. Ma l’ho già detto in piazza San Giovanni a Roma: via Berlusconi non signifi ca che i problemi si risolvono, via Ber-lusconi signifi ca che si comincia ad affrontare una situazione diffi cile. Questo governo ha preso molte deci-sioni e non tutte ci sono piaciute. Tut-tavia, la novità si è vista: nel linguag-gio, nello stile e nell’agenda politica. Quando si discute delle diffi coltà con-crete, un grande partito popolare si trova a suo agio.

Serve una politica progressistaper l’Europa

Con la manovra economica l’Italia ha fatto il primo passo, che ci mette in condizione di dire all’Europa che non siamo disponibili ad altre manovre, perché innescherebbero un meccanismo recessivo che va assolutamente evitato. È il momento di dire basta a politiche sbagliate che ci tirano a fondo tutti. I Paesi europei devono mettere a punto una strategia comune per difendere l’euro, il mondo deve capire che non accetteremo attacchi alla moneta co-

mune. Servono strumenti comuni e soprattutto il surplus di debito deve essere aggiustato, perché si tratta di un debito privato che è diventato debito pubblico e che si scarica sul welfare. Questo lo dicono tutti gli economisti del mondo, persino i consulenti della Merkel. Parte di quel debito deve es-sere pagato dalla fi nanza che l’ha pro-vocato, con la tassa sulle transazioni fi nanziarie. La tripla A non l’hanno persa i Paesi europei, l’ha persa la po-litica economica di Merkel e Sarkozy. Perché non si cambia rotta in Europa? Per colpa dell’ideologia. Da 20 anni il mondo e l’Europa sono vittime della convinzione che i mercati abbiano sem-pre ragione. Questa ideologia va com-battuta politicamente e culturalmente, e per farlo stiamo lavorando a una piat-taforma politica dei progressisti euro-pei, che dia una direzione nuova alla politica comunitaria.

Guardiamo oltre il governo Monti,guardiamo alle elezioni

Pur sostenendo il governo Monti, sap-piamo che il nostro orizzonte non è questo, il nostro orizzonte è quello del-la ricostruzione del Paese, che signifi ca: democrazia, patto sociale, redistribu-zione del reddito. Serve una grande mobilitazione elettorale di forze moti-vate che dicano al Paese: ecco quel che c’è da fare. Nell’anno che ci separa dal-le elezioni dobbiamo fare la riforma elettorale e affrontare il taglio dei costi della politica, c’è una nostra proposta depositata in Parlamento e da lì siamo disposti a partire per raggiungere un accordo.

La riforma del lavoro per aiutare lavo-ratori e imprese, senza passi indietroIl tavolo sul mercato del lavoro è ne-cessario per impedire la disvalorizza-

zione del lavoro, per ridurne la disper-sione, per aiutare le imprese a raggiun-gere una fl essibilità organizzativa che sostenga la produttività. Ma in questo momento di totale insicurezza un mes-saggio che dice: “rendo più facile la-sciarti a casa”, è improponibile. Si sen-te tanto parlare di Danimarca e fl exse-curity: a chi non piace? Ma mentre discutiamo di una riforma in senso uni-versalistico degli ammortizzatori socia-li, noi vogliamo sapere cosa succede oggi a chi perde il lavoro? Non basta, bisogna lavorare per la cre-scita, per creare lavoro serve una poli-tica industriale e investimenti, senza timore di coinvolgere anche i privati, ma bisogna agire subito. Investendo nella green economy e nelle ristruttu-razioni sul territorio. Gli Enti Locali sono il centro di spesa più immediato, cerchiamo di fare in modo che diano lavoro. Questo si può fare subito.

Incontriamo l’Italia

Dobbiamo capire le novità e le scom-messe che sono insite in questa fase politica, il partito deve mettersi in mo-to. I prossimi mesi saranno diffi cili, noi dobbiamo stare vicini a chi soffre, il partito deve incontrare l’Italia. Per usci-re dalla crisi serve un senso nuovo di comunità e la materia prima è la soli-darietà. Solidarietà con chi perde il la-voro e con chi ha una disabilità. La vicinanza con chi soffre è quello che fa di un Paese una comunità e non un’ac-cozzaglia di interessi di cui è impossi-bile trovare la quadra. Siamo il primo partito del Paese e dobbiamo dire agli italiani che siamo noi la forza su cui può poggiare la ripresa. Dobbiamo met-terci al servizio della riscossa dell’Italia e per questo raccomando l’impegno di tutti.

Luciana Giruzzi

L’INTERVENTO DI BERSANI

più EUROPA,più FUTUROha chiuso l’Assemblea Regionale 2011

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Prolungamento della Paullese in zo-na 4 oppure prolungamento della MM3 nell’hinterland a sudest di

Milano? Di questo si è discusso il 17 dicembre nel corso del convegno orga-nizzato dal Comitato X Milano – zona Corvetto.All’incontro ha partecipato l’Assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris. Stefano Giorgietti, portavoce del Co-mitato, si è espresso contro il prolun-gamento della Paullese, progetto risa-lente addirittura ai primi anni ’80, pro-ponendo invece di dirottare queste ri-sorse al prolungamento della MM3 fi no a Paullo.I sindaci di Paullo, Spino d’Adda e Pan-tigliate, presenti all’incontro, hanno sostenuto questa scelta polemizzando tuttavia con l’Assessore De Cesaris sull’iniziativa di blocco del traffi co pre-sa autonomamente dal Comune di Mi-lano il 9 e 10 dicembre.Il Prof. Belgioioso, Ordinario del Poli-tecnico di Milano, dopo aver descritto in cosa consisterebbe in termini di traf-fi co l’arrivo della Paullese in Via Tof-

fetti, Piazzale Puglia e Via Bacchiglio-ne ha ricordato come oramai il proget-to sia “vecchio” poiché oggi in Europa si preferisce investire sul trasporto su ferro.Anche Pierangelo Tosi vicepresidente del Consiglio di zona 4 e Simonetta D’Amico, presidente della Commissio-ne Urbanistica di zona, hanno ricordato il recente documento votato in Cdz che segnalava le preoccupazioni dei citta-dini relativamente all’impatto sulla cir-colazione che avrebbe comportato lo sbocco diretto della Paullese sulle vie sopracitate.L’assessore De Cesaris che aveva co-minciato il suo intervento annunciando il varo del Piano Urbano della Mobili-tà, improntato proprio sul potenziamen-to del trasporto pubblico, ha dovuto poi raffreddare gli entusiasmi del comitato e dei sindaci presenti ricordando come attualmente il Comune di Milano abbia diffi coltà ad “impegnarsi su spese su-periori ad 1 milione di euro” (testuale) e quindi appaia irrealistico poter pen-sare di portare la linea 3 a Paullo entro

i prossimi 5 anni.La De Cesaris ha anche ricordato che proprio perché i soldi a disposizione sono pochi non ci si puo’ nemmeno permettere di lasciare a metà un’opera di cui, pur non condividendo l’orienta-mento di fondo che privilegia l’utilizzo dell’auto al mezzo pubblico, ha visto comunque già esborsare diversi milioni di euro da parte delle giunte preceden-ti sia nella progettazione esecutiva sia nella realizzazione di 2 lotti su 5 (Lot-to 1: cavalcavia di attraversamento del-la Tangenziale Est con successivo in-terramento della Paullese a ridosso del nuovo quartiere di Milano Santa Giulia - Lotto 4 : sottopasso della cintura fer-roviaria con prolungamento di Via Var-savia verso sud con una nuova rotonda che interscambia con Via Sulmona e un nuovo tratto viario che confl uisce su Via Toffetti) in avanzato stato di realiz-zazione.L’Assessore non ha comunque voluto dire nulla di defi nitivo rimandando la scelta su cosa fare di quest’opera in-compiuta alle decisioni che dovrà pren-dere la Giunta in materia di PGT.Insomma piedi a terra e (pochi) passi ben calcolati, questo è quello che ci aspetta nel prossimo futuro: in questi tempi di vacche magre non si può chiedere di più nemmeno alla nuova Giunta Pisapia.

Michele Mazzocchi

MM3 a Paullo,non ci sono i soldi

Resta la gru, immobile da più d’un an-no. E sotto, lo scheletro di un palazzo cresciuto solo fi no al primo piano, con i tondini ormai arrugginiti che fuorie-scono dai pilastri. Tutt’intorno, una vegetazione fi tta di erbacce, rifi uti, ac-quitrini putridi, bottiglie e polistirolo. È il nuovo ecomostro di Milano. Si tro-va in via Malipiero, vicino via Mece-nate. Doveva essere una struttura resi-denziale universitaria: per questo era stata fi nanziata nel 2006 dalla Regione con un milione e 140mila euro. Uno degli imprenditori coinvolti nell’opera-zione, Stefano Raccagni — coinvolto in varie inchieste e sospettato di con-tatti con personaggi della mala — è sparito in Thailandia e si è visto confi -scare tutti i beni, comprese le quote

nella Malipiero srl, che doveva realiz-zare l’immobile. E ora in via Malipiero restano i ruderi.

«Abbiamo avvisato vigili urbani e po-lizia: lì entra ed esce chiunque, abbiamo paura», dice l’inquilina di un palazzo di via Trani che dà sul retro del cantie-re. Marco Cormio, consigliere comuna-le del Pd, è stato sul posto. «Il materia-le di scavo — spiega — è stato abban-donato in un terreno vicino, una mon-tagna di quindici metri che disturba il quartiere».

Per evitare che il terreno si trasformas-se in una discarica — cosa che in par-te è già successa — a inizio del 2011 l’area è stata chiusa dai vigili con new

jersey in cemento. «Ora abbiamo chie-sto all’assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris di intervenire», continua Cormio. «Stiamo cercando di contat-tare il liquidatore — assicura a sua volta l’assessore — per vedere cosa si può fare».

La priorità ora è evitare che il degrado s’incancrenisca. Sembra ormai andato in fumo un progetto che avrebbe dovu-to soddisfare la fame di alloggi degli universitari: il bando, proposto nel 2005 dalla società Globus srl, prevedeva una struttura da 110 posti, ai quali si aggiun-gevano i box, a disposizione anche dei residenti, alcuni dei quali hanno già versato gli anticipi.

Carlotta Bassano

VIA MECENATE

da struttura residenziale universitaria aNUOVO ECOMOSTRO

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Zona 4 Cominciamo a conoscerei nostri eletti

AGNESE MANGIA

Sono nata il 13/02/1950. Coniugata, ho due figli di 28 e 23 anni. Abito da tre anni nel quartiere

Santa Giulia. Ho vissuto perciò in prima persona tutte le tormentate vicende che hanno caratte-

rizzato la vita di questo quartiere e faccio parte del Comitato di cittadini (CQMSG).

Dopo la maturità classica, mi sono laureata in Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Ho insegnato Materie Letterarie in diverse Scuole Medie della Zona 4. Questa esperienza mi ha

naturalmente reso molto sensibile alle tematiche della scuola, della cultura, dei giovani e mi ha

portato a sentirmi particolarmente solidale con le donne lavoratrici.

Esaurita la fase lavorativa, sono impegnata nel volontariato, a contatto con ragazzi in situazione di disagio e bisognosi di

un punto di riferimento autorevole.

Da quando mi sono trasferita a Rogoredo, ho cominciato a seguire le attività del Circolo PD della zona e ad occuparmi

attivamente di politica.

Mi sono candidata al Consiglio di Zona 4, aderendo al programma del PD, e sono stata eletta. Faccio parte delle seguenti

commissioni:

• Educazione (scuole, edilizia scolastica, diritti dei bambini, giovani)

• Politiche sociali (famiglie, salute, pari opportunità e sostegno alla terza età, terzo settore)

• Aggregazioni sociali, sport, tempo libero (sport, turismo, tempo libero, PMZ, CAM)

• Decentramento (decentramento, partecipazione, qualità della vita)

FRANCESO MAPELLI

Mi chiamo Francesco ho 27 anni, sposato con Alessandra e ho un bambino di 1 anno.

Sono stato rieletto nel maggio 2011 e attualmente ricopro all’interno del Consiglio di Zona 4 il

ruolo di Presidente della Commissione Politiche Sociali.

Attraverso il lavoro della commissione abbiamo da subito affrontato la questione delle pari oppor-

tunità, ed in occasione della giornata Mondiale Contro la Violenza alle Donne abbiamo organizzato

una serata di dibattito invitando tutte le associazioni che svolgono questo delicato lavoro per

aiutare le donne che hanno subito una violenza.

Prossimamente ci occuperemo di mappare le associazioni e le cooperative presenti sul nostro territorio, lavoreremo a stretto

contatto con l’amministrazione comunale per creare il nuovo Piano di Zona e seguiremo le tematiche dell’immigrazione,

degli anziani, delle famiglie e della pari opportunità legate alla differenza di genere. Si cercherà inoltre, di ri-avvicinare al

consiglio di zona i numerosi servizi comunali presenti sul territorio, per poter così svolgere un vero lavoro di rete e sinergia

con tutti gli attori che si occupano di servizi sociali nella zona 4.

ALESSANDRO NARDIN

Mi chiamo Alessandro Nardin, e sono stato eletto in Consiglio di Zona 4 come indipendente nelle

liste del Partito Democratico.

La scelta di partecipare direttamente alla vita politica è il frutto di un percorso che parte da lontano,

ma consolida le proprie motivazioni nell’immediato presente, e in particolare dalla controversa

questione del quartiere Santa Giulia, dove risiedo ormai da tre anni.

Non ho mai fatto militanza e non provengo dalla sinistra: proprio per questo considero la mia scelta

attuale il punto di arrivo di una formazione personale sempre in divenire, capace di mettere in discussione convinzioni che,

per l’ambiente di provenienza e per educazione, consideravo un tempo acquisiti.

La mia candidatura in zona nasce anche dal confronto con la contraddittoria esperienza di Santa Giulia, dove ho comperato

casa e dove vivo con mia moglie. Il fallimento di un grande progetto, in cui tutti noi abitanti abbiamo creduto sinceramente,

mi ha spinto a compiere un passo in più per colmare in prima persona quel vuoto di comunicazione da parte delle istituzioni

che ha alimentato, oltre alla legittima indignazione, anche tanta frustrazione in noi abitanti.

In Consiglio di Zona mi occupo principalmente dei lavori in Commissione Cultura, e seguo le Commissioni Territorio,

Ambiente, Lavoro e Decentramento.

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DANIELE OLIVIERI

Mi chiamo Daniele Olivieri, ho 28 anni. Laureato in Scienze Politiche nel 2007, ho conseguito nel

2011 la laurea specialistica in Scienze del Lavoro. Diplomatomi al liceo scientifico Donatelli,sono

stato eletto per la prima volta consigliere di zona 4 all’età di 22 anni. Insieme alla passione politi-

ca, ho sviluppato una cultura sportiva e svolto diverse attività lavorative, è anche grazie a questo

giovane bagaglio di esperienze che affronto la vita con entusiasmo, impegno e solidarietà.

La nostra zona è una realtà complessa e diversificata socialmente ed urbanisticamente. I 5 anni

trascorsi come consigliere mi hanno permesso di approfondire la conoscenza delle moltissime energie in essa presenti e

dei problemi che l’affliggono. Ho scelto di rimettere il mio impegno al servizio della comunità e di sostenere e promuovere

l’attività delle tante persone che quotidianamente si adoperano per rendere la nostra zona un posto migliore dove abita-

re, lavorare, divertirci e socializzare. Certo le sfide che ci attendono non sono facili: gli spazi culturali e aggregativi sono

sempre meno, aree della nostra zona dimenticate da chi ci ha governato per tanto tempo, abusi edilizi e inquinamento

sono ancora problemi irrisolti, ma insieme possiamo invertire la rotta e tornare a credere che le cose possono cambiare.

Finalmente, potremmo dire, che si è concluso l’iter per il confe-rimento della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Infat-ti il giorno 18 gennaio, in una Sala Alessi gremita il Sindaco Pisapia ha posto il sigillo fi nale ad una delibera votata dal

Consiglio, il 6 maggio 2010, addirittura 1 anno e mezzo prima. Inspie-gabile il ritardo con il quale si è arrivati alla defi nizione della cerimonia.

Solo il grande applauso, che ha accompagnato il con-ferimento della cittadinanza, ha colmato il vuoto lascia-to da questo lungo periodo di “congelamento”. Nono-stante i severi controlli all’ingresso di Palazzo Marino e della Sala, che ospitava, oltre ai tanti cittadini, gli attori Neri Marcorè, Franca Rame e Dario Fo: il Nobel ha regalato allo scrittore un bozzetto di un quadro più grande dedicato a lui, che verrà esposto a Palazzo Reale in una prossima mostra accanto ad un’altra ope-ra ispirata dallo scrittore. Il Sindaco, Giuliano Pisapia, gli ha consegnato una pergamena e una medaglia dicendo: «La cittadinanza non è solo un gesto simbolico - ha detto - ma un modo concreto di ribadire la volontà di opporsi sempre e comunque alla criminalità organizzata».

Anche il Presidente del Consiglio Comunale, Rizzo, ha sottolineato l’aspetto che con la cittadinanza onoraria una città, una comunità di persone, accoglie un nuovo componente perché lo ritiene di esempio, di stimolo in un impegno civile e sociale alla legalità.Certo, non tutti sono stati d’accordo con questa scelta anche se al voto del maggio 2010, tutto il Consiglio Co-munale, con un astenuto, aveva votato il conferimento.“Non è che tutti hanno condiviso la scelta di farmi diventare milanese. Quando ho letto il comunicato di un dirigen-te della Lega che diceva che non avrebbe partecipato alla cerimonia non mi sono stupito, mi è parso un gesto coe-rente. Lo ringrazio, perché quando si difende Cosentino è molto diffi cile stare qui” ha detto Saviano, riferendosi all’ex coordinatore pdl campano, che recentemente grazie anche al voto leghista non è stato recluso in carcere nell’attesa del processo per associazione camorristica.

Credo, queste, giustifi cazioni insostenibili e motivazioni inspiegabili in quanto la lotta alla criminalità organizza-ta non debba avere partigiani o posizioni partitiche, ma richiami ai valori civili, culturali e morali che devono essere condivisi. Tutti devono essere schierati dalla “parte giusta”: quella dei cittadini che si riconoscono nelle leggi, nelle regole, nel rispetto di esse contro chi le infrange ricorrendo alla violenza, all’intimidazione, e spesso al saccheggio dei beni comuni.Personalmente sono stato orgoglioso di aver partecipato a questa scelta e di essere stato componente attivo di un Consiglio Comunale della mia città che ha coraggiosamente detto, con questa scelta di campo, che la mia città sarà sempre vigile ed attenta a contrastare quelle presenze mafi ose che in questi ultimi tempi sono stati fatti emergere da un lungo e silenzioso lavoro di una magistratura a cui va il plauso convinto per il lavoro che sta svolgendo.A questo piccolo ma signifi cativo gesto si affi anca anche quello della neo costituzione della Commissione consi-liare antimafi a, che nonostante le diffi coltà nella sua genesi e gestazione, fi nalmente vedrà l’avvio dei lavori nella prossima settimana.

Andrea FanzagoConsigliere Comunale

MILANO18 gennaio 2012

RobertoSAVIANOcittadino milanese

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Martedi 10 gennaio si è tenuta un’assemblea pubblica al Cir-colo di Via Marcona, con la

presenza dei cinque Circoli PD di zona 4, del Segretario Metropolitano Rober-to Cornelli e dell’Assessore Maran. L’Assemblea è stata convocata a segui-to agli atti vandalici che si sono verifi -cati ai danni di 3 Circoli PD di Milano, quelli di Quarto Oggiaro, via Eustachi e Circolo 15 Martiri.Roberto Cornelli invita tutti alla mas-sima vigilanza, senza sovraccaricare di signifi cato quanto accaduto, ma senza neppure sottostimare i rischi potenziali che certi climi producono per la demo-crazia. Spiega che secondo gli inqui-renti probabilmente i tre gesti vandali-ci non sono riconducibili ad un unico disegno.Il segretario del Circolo 15 Martiri ha scritto che c’è stato un “atto vandalico fatto con bombe di vernice e una gran-de scritta sul muro di fronte al circolo con scritto: “No Tem No Tav”. Credia-mo che queste vicende non vadano drammatizzate e invitiamo tutti alla massima serenità. Ma siamo anche con-vinti che occorra prestare la massima attenzione e non sottovalutare quelli che appaiono come segnali inquietanti.”Non vanno ignorati neppure altri segna-li quali l’asportazione, ad opera di igno-ti, della targa col simbolo del PD da-vanti alla sede del Circolo di via Me-cenate.La coordinatrice del PD di Zona 4 scri-ve “Tali atteggiamenti violenti sono sempre riprovevoli, gesti ignobili di persone incapaci di manifestare il pro-prio dissenso in modo civile e demo-

cratico e inquietano sia perché attac-cano un caposaldo della democrazia, la libertà di espressione, sia perché in-stillano la paura che degenera in atti ancor più violenti... Infatti, nonostante questo apparente aumento di azioni violente, che non riguardano soltanto il PD, il questore riferisce che il loro numero globale è in calo...” Nel corso dell’Assemblea seguono mol-tissimi interventi per esprimere la soli-darietà dei presenti al Circolo 15 Mar-tiri; più di uno ipotizza di collegare questi atti vigliacchi a quanto il PD sta facendo concretamente, con le respon-sabilità che si è assunto a Milano e a livello nazionale. L’idea che si è percepita nettamente è che dobbiamo continuare nel nostro lavoro per Milano e per il Paese, mi-

gliorando ancora l’azione del PD e la partecipazione dei cittadini democrati-ci.Approfi ttando della presenza di Maran vari interventi toccano anche i problemi conseguenti alla sperimentazione dell’Area C. L’Assessore prende nota di alcune osservazioni e spiega che i primi mesi di funzionamento avranno necessariamente un carattere sperimen-tale, mentre proseguirà l’ascolto dei suggerimenti che sollecita anche ai Cir-coli del PD che, peraltro, sono già sta-ti coinvolti in tutte le Zone. Spiega che ci sono già delle idee di successiva mes-sa a punto, del provvedimento richiesto da quasi l’80% dei cittadini che hanno partecipato al referendum la scorsa pri-mavera.

Roberto Rossi

ATTI VANDALICI CONTRO

la SEDE DEL PD 15 MARTIRI

Promessa mantenuta da parte del sindaco Pisapia: da qualche giorno in 50 sedi del Comune aperte ai

milanesi si può navigare gratuitamente su Internet tramite connessione wireless non più solo per un’ora ma per l’intera durata di apertura al pubblico. Si parla delle biblioteche comunali, delle sedi

dell’anagrafe di tutte le nove Zone, di Palazzo Marino nell’Aula del Consiglio comunale e di alcuni spazi espositivi fra cui il Museo del Novecento, la Ro-tonda della Besana, Palazzo della Ra-gione e l’Acquario civico.“Con lo sviluppo degli hotspot del Co-mune in modalità free Internet viene

quindi attuato uno degli impegni assun-ti dalla Giunta nella delibera approvata lo scorso 30 dicembre, per fare di Mi-lano una delle città più avanzate nell’of-ferta pubblica di connessione Wi-Fi per tutti”, si legge nel comunicato uffi ciale.Nella nostra zona la connessione gratu-ita in cui si può collegarsi alla rete con il proprio computer o telefonino (non più solo per un’ora ma per l’intera durata di apertura al pubblico) sono le anagrafi di viale Ungheria 29 e via Oglio 18 e le biblioteche “Calvairate” in via Ciceri Visconti 1 e “Oglio” in via Oglio 18

Massimo Liguori

Wi-Fi gratuito a Milano:è GIÀ UNA REALTÀ

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Si è concluso il 16 dicembre il ciclo di incontri organizzato dal Circolo Romana-Calvairate sul tema del la-

voro, con la partecipazione del senatore Pietro Ichino.Nella serata Ichino ha illustrato la pro-posta di fl exsecurity, che prevede, se-condo quanto egli stesso ha detto “una grande intesa tra lavoratori e imprendi-tori, nella quale questi ultimi rinunciano al lavoro precario in cambio di un con-tratto di lavoro a tempo indeterminato reso più fl essibile con l’applicazione di una tecnica di protezione della stabilità diversa da quella attuale per i licenzia-menti dettati da motivo economico-or-ganizzativo.” Le domande e le richieste di precisazioni dei partecipanti sono state numerose e puntuali, alcune tra le quali: come repe-rire le risorse necessarie per l’applicazio-ne della proposta, come affrontare il pro-blema degli ultracinquantenni in mobilità, in che modo garantire lavoro e futuro ai giovani, in che modo raccordare scuola e sbocchi professionali, come evitare la “fuga” dei giovani all’estero, come risol-

vere il problema del lavoro nero, in che modo superare il ritardo culturale delle aziende, impreparate ad affrontare una riforma di questo tipo…Nelle sue risposte Ichino, oltre a precisare via via alcuni aspetti del progetto, ha anche ribadito che è soprattutto necessario un cambiamento di mentalità che superi i mo-delli di lavoro legati al passato, quando l’aspettativa di vita, lo stesso modo di la-vorare erano diversi. Con quel modello, secondo Ichino, noi facciamo pagare ai giovani il debito contratto dalla generazio-ne che li precede.In sintesi, la proposta prevede che:• tutti i nuovi rapporti di lavoro, esclusi

soltanto quelli stagionali o puramente occasionali, si costituiscono con un con-tratto a tempo indeterminato, con un periodo di prova di sei mesi;

• la contribuzione previdenziale viene rideterminata in misura uguale per tutti i nuovi rapporti, sulla base della media ponderata della contribuzione attuale di subordinati e parasubordinati;

• dopo il periodo di prova, si applica la protezione prevista dall’articolo 18 del-

lo Statuto per il licenziamento discipli-nare e contro il licenziamento discrimi-natorio, per rappresaglia, o comunque per motivo illecito;

• in caso di licenziamento per motivi eco-nomici od organizzativi, invece, il lavo-ratore riceve dall’impresa un congruo indennizzo che cresce con l’anzianità di servizio;- viene inoltre attivata un’assi-curazione complementare contro la di-soccupazione, che porta il trattamento complessivo a un livello paragonabile a quelli scandinavi;

• l’assicurazione e i servizi collegati, af-fi dati ad agenzie scelte dalle imprese o ad enti bilaterali costituiti di comune accordo con i sindacati, sono fi nanziati interamente a carico delle imprese.

La serata è stata sicuramente utile per approfondire un tema molto complesso ma, soprattutto, per confermarci nella consapevolezza che il lavoro è un punto imprescindibile non solo dell’azione del Partito Democratico ma del futuro del paese.

Laura Guerrini

INTERVISTA COLLETTIVA A PIETRO ICHINO

Lo scorso 27 gennaio si è celebrato per la dodicesima volta il Giorno della Memoria, un ricorrenza recente, ma

già molto sentita, come hanno dimostrato anche gli eventi in zona 4, dove a proposte di alto valore culturale e documentale ha risposto una numerosa cittadinanza attenta e partecipe.La sera del 27 gennaio, presso il Circolo Mondini di Rogoredo, l’ANPI locale ha offerto uno spettacolo musicale introdotto dalla testimonianza di Carla Bianchi Iacono, delega ANED. La dottoressa Bianchi ha riportato la propria esperienza familiare: il padre Carlo Bianchi morì da deportato un mese prima che lei venisse alla luce. Le musiche che sono seguite, interpretate dall’ensemble Strumentale Florete Flores, che già ha avuto modo di esibirsi in zona, hanno voluto dapprima tradurre in musica le origini del tragico pregiudizio che ha con-dotto all’Olocausto: l’antisemitismo è stato

un germe diffuso in Europa da molto prima dei totalitarismi novecenteschi, e questo appare evidente anche in forme d’arte che rifl ettono tale cultura discriminatoria. Han-no concluso la serata le toccanti colonne sonore di fi lm famosi come Schindler’s Li-st e La Vita è Bella, eseguite dal vivo.Il 3 febbraio invece Opera Nomadi e il Mu-seo del Viaggio hanno organizzato un in-contro dal titolo Porrajmos Dimenticato, patrocinato dal Consiglio di Zona nell’am-bito della rassegna Musica e Parole dal Mondo. Oltre all’esibizione del complesso I Muzikanti, diretti dal fi sarmonicista Jovi-ca Jovic, e a quella del cantautore Alessio Lega, il momento più importante è la pro-iezione del fi lmato intitolato Porrajmos, dedicato alla deportazione e allo sterminio patito dai Rom, di cui sono protagonisti an-che i membri della famiglia Bezzecchi, re-sponsabili del campo di via Impastato e preziosissimi testimoni della cultura Sinti.Il Giorno della Memoria, per ciò che rap-presenta, ha tanti signifi cati. Da questi pos-sono nascere infi nite rifl essioni, e si posso-no generare innumerevoli declinazioni pratiche. Per ricordo e conoscenza, vorrei riportare invece l’assoluta semplicità della legge dello Stato che lo ha istituito: due so-li articoli incontrovertibili, che vale la pena conoscere e apprezzare.

LEGGE 20 LUGLIO 2000, N. 211Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei can-celli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fi ne di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la perse-cuzione italiana dei cittadini ebrei, gli ita-liani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono op-posti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Art. 2.In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati ceri-monie, iniziative, incontri e momenti co-muni di narrazione dei fatti e di rifl essione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e po-litici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memo-ria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e af-fi nché simili eventi non possano mai più accadere.

Alessandro Nardin Consigliere PD Zona 4

GiornatadellaMemoria

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CASA MONLUÈCENTRO DI ACCOGLIENZAPAPA GIOVANNI PAOLO II

Nell’ex Scuola di Via Monluè n. 70, sabato 14 gen-naio, è stata inaugurata Casa Monluè, la cui realiz-zazione, come pure la gestione, è stata ottenuta con la collaborazione fra il Comune di Milano che ha messo a disposizione lo stabile, la Caritas Ambrosia-na che ha coordinato l’iniziativa, il Consorzio Farsi Prossimo, la Cooperativa Farsi Prossimo e la Centesi-mus Annus, nata nel 1989 nel quartiere Monluè-For-lanini dove negli ultimi 14 anni ha dato accoglienza agli stranieri. All’inaugurazione erano presenti autorità religiose e politiche.Il volantino di presentazione dice: Casa Monluè è al-loggio, è rifugio, è formazione, è solidarietà, è casa. Proprio per questo accoglierà lavoratori italiani e stra-nieri a basso reddito, profughi e rifugiati che, in caso di necessità, possono usufruire di un percorso socio-educativo che li guidi verso l’autonomia.L’edifi cio, che risale all’inizio del ‘900, ha una super-fi cie di 1500 mq ed è stato completamente ristruttura-to, conservando però tutte le sue caratteristiche d’epo-ca. I fondi necessari sono stati messi a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, da Caritas Ambrosiana e da privati.Casa Monluè è dotata di 55 camere: singole, doppie e alcune triple per un totale di 93 posti letto. Ogni piano è dotato di bagni, docce, di una cucina nella

quale gli ospiti possono preparare i loro pasti, di una sala pranzo e di un soggiorno.Nei locali sotterranei è presente la lavanderia a dispo-sizione degli ospiti.I lavoratori italiani e stranieri a basso reddito, paghe-ranno modiche rette mensili, mentre profughi e rifugia-ti potranno essere ospitati in convenzione con le isti-tuzioni. Vista questa esperienza positiva, ci auguriamo che in un prossimo futuro molti altri edifi ci pubblici possano essere sistemati e messi a disposizione della popola-zione anziché deciderne la demolizione.

Emmamaria Guja ColomboConsigliere di Zona 4 per il Partito Democratico

F ilo diretto... dal Consiglio di Zona

APPUNTI E IMPRESSIONI DALLA PRIMA GIORNATADEL CORSO DI FORMAZIONEPROMOSSO DAL GRUPPO CONSILIARE DEL PD DI MILANOCON LA COLLABORAZIONETECNICO-OPERATIVA DI AVVISO PUBBLICO

“La corruzione nella pubblica amministrazione, i derivati e il rapporto tra mafi e e mondo dell’economia. Analisi del contesto e proposte di buone prassi”

MARCO ARNONE, direttore CeMaFir, già funzionario del Fondo Monetario Internazionale ha fatto un’analisi della crescita economica e della corruzione in Italia e nel Mondo.

Situazione economica dell’Italia : dopo aver toccato il fondo nel 2008 (-5,2%) ora è in crescita 0 (come era già prima della crisi). Dieci anni fa il debito pubblico trovato da Prodi era come ora (120% del PIL).La cosa più importante è il tasso d’interesse sul debito. Il debito italiano è uguale al patrimonio pubblico del paese, ovvero uguale al PIL del Paese. Non c’è speranza di eliminare il debito.L’Italia ha buttato via un decennio, non ha fatto investimenti, ha enormi diffi coltà nell’esportazione. Attualmente le banche europee e americane speculano sul nostro debito.

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F ilo diretto... dal Consiglio di Zona

Fig. 1) Crescita: l’Italiaha una crescitasignifi cativamente più bassadei paesi suoi pari

Considerazioni su crescita economica e corruzione: quando un governo non è abbastanza forte per prevenire episodi di corruzione pubblica e privata i mercati sono dominati da distorsioni e ineffi cienze e la cattiva ge-stione dei mercati genera vantaggi solo per le lobby privilegiate. Oltre a perdere competitività, i mercati corrotti non attirano fl ussi di capitali internazionali e sono caratterizza-ti da bassa crescita.I paesi corrotti sono in svantaggio rispetto agli altri, la corruzione non solo riduce le entrate pubbliche ma ha anche un impatto negativo sulle decisioni di ripartizione dei fondi a disposizione. Un governo corrotto non destina le entrate pubbliche in base alle caratteristiche qualitative di un progetto, ma è fortemente infl uenzato da relazioni basate sul clientelismo. Gli investimenti pubblici sono quindi caratterizza-ti da una bassa produttività che, a sua volta, compromette la crescita. Nei paesi segnati dalla corruzione dilagante, i governi tendono a ridurre gli investimenti pubblici in istruzione e sanità

Fig. 2) gli indicatori di corruzione in Italia sono peggiorati nell’ultima decade

L’indice di corruzione percepita (CPI) è un aggregato di indicatori che combina differenti fonti d’ informazione circa la corruzione e rende possibile catalogare le nazioni in base alla percezione di corruzione nel settore pubblico: le indagini e le valutazioni usate per compilare CPI fanno riferimento alla corruzione dei pubblici uffi ciali , alle tangenti negli appalti pubblici, all’ appropriazione indebita di fondi pubblici e valutano la forza e l’effi cacia dello stato contro la corruzione.Si usa il criterio della percezione perché la corruzione - per frequenza o quantità - è in larga misura un’attività nascosta che è diffi cile da misurare. Nel corso del tempo, le percezioni hanno dimostrato di essere una stima attendibile della corruzione.

Indicatori della corruzione : la media dei paesi europei è stabile, così come quella mondiale (indice di pulizia 7,7 per il mondo, 4 per i paesi emergenti) in Italia l’indice era il 5,5 nel 2001, nel 2010 è sceso a 3.90 (co-me ai tempi di Mani Pulite), ovvero sotto i paesi emergenti. Rispetto al 2000 sono peggiorate sia Italia che Spagna.

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F ilo diretto... dal Consiglio di Zona

La corruzione danneggia la crescita e la competitività, crea riduzione del credito alle imprese e al consumo. Minore crescita minore occupazione.Dove c’è discrezionalità dei funzionari della pubblica amministrazione lì c’è corruzione, cultura mafi osa.Incertezza sul diritto : causa più bassi investimenti esteri. La diseguaglianza penalizza la crescita, provoca peggioramento dello sviluppo umano.I paesi con maggior presenza di dirigenti donne sono i meno corrotti.I cittadini più istruiti sono meno corrotti e maggiormente in grado di partecipare alla vita del paese.

ROCCO SCIARRONE, docente di Sociologia all’Università di Torino, membro del comitato scientifi co di Avviso Pubblico ha parlato della presenza mafi osa al Nord e al Sud.

Mafi a ed Economia: mafi a imprenditrice. i mafi osi si occupano da sempre di impresa. I mafi osi sono davvero bravi in:• uso specializzato della violenza e controllo del territorio• uso manipolato delle relazioni sociali, sfruttamento delle risorse di capitale “sociale”, specializzazione nell’in-termediazione.Infi ltrazione di personale mafi oso nelle aziende: produce consenso fra la popolazione dato il valore di un posto di lavoro in periodo di disoccupazione.Pizzo: offerta di protezione mafi osa con imposizione di un tipo di economia. Il pizzo è basato su un principio di reciprocità fra chi impone il pagamento e chi lo subisce per essere protetto.Imprenditori collusi: rapporto con la mafi a di tipo strumentale, limitato nel tempo e nei contenuti.Rapporto continuo nel tempo nelle aziende: si va dai prestanome a patti di società veri e propri.Area grigia: Ovunque è emersa la cruciale intermediazione di un’«area grigia» che risulta composta da professionisti, po-litici, imprenditori, tecnici e burocrati. Nella fase attuale, può essere fuorviante parlare soltanto di «infi ltrazione» delle mafi e nell’economia legale, è in crescita un intreccio di relazioni e di affari costituito da rapporti di col-lusione e di compenetrazione tra mafi osi e componenti dell’area grigia. Gli scambi occulti e gli accordi collu-sivi sono considerati un modo per stare sul mercato, in alcuni casi anzi come l’unico modo per sopravvivere economicamente.In vaste aree del Mezzogiorno – ma dinamiche simili sono ravvisabili anche in alcune zone più circoscritte del Centro Nord (come ad esempio rivelano alcune recenti indagini giudiziarie in Lombardia) – si sono così for-mate aspettative reciproche e convergenti fra mafi e e classi dirigenti, che hanno dato luogo a peculiari equili-bri economici.

Luciana BarbaranoConsigliere PD zona 4

VENERDÌ 17 FEBBRAIO ore 18,15 - Biblioteca Calvairate Via Ciceri Visconti, per il ciclo BIBLIO NOTE a cura dell’Associazione OFFICINA DELLA MUSICA DI MILANO, Pianoforte solo – Recital “Oggi li suono così: Bach, Scarlatti e…affettuosamente gli altri” Serata di improvvisazione pianistica “alla maniera di..” Luigi Palombi, piano-forte.

VENERDÌ 17 FEBBRAIO dalle ore 20,30 alle ore 23,30 - CAM Parea di Via Parea 26 - Spettacolo di Carnevale. Spettacolo musi-cale con la partecipazione dei cantanti Cristina e Pierino e l’orchestra Tobaris. Posti disponibili 99.

MARTEDÌ 21 FEBBRAIO alle ORE 21,00 la scuola di musica OTTAVA NOTA presso la sede di Via Marco Bruto 24 organizza un incontro dal titolo “SALUTE! CUORE E ALIMENTAZIONE”. L’incon-tro verterà intorno alle problematiche cardiocircolatorie legate all’ali-mentazione non sempre corretta.

EVENTI diFEBBRAIOinZONA 4

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F ilo diretto... dal Comune

DA AREA C,GUARDIAMO AVANTI

L’Area C ha superato con successo le prime settimane anche in zona 4. La nostra zona, che si ferma al con-fi ne dell’area a pagamento, non presentava certo quelle criticità emerse nelle riunioni dei residenti all’in-terno della Cerchia dei Bastioni. E anche alcuni timo-ri della vigilia, manifestati nella partecipata assemblea del 14 gennaio (c’erano circa 200 persone) al rap-presentante della Giunta Pierfrancesco Majorino, as-sessore alle Politiche Sociali, sembrano ormai alle spalle. “Non si è verifi cata la pressione del traffi co e l’occu-pazione ‘selvaggia’ dei parcheggi a ridosso dell’in-gresso in Area C che molti paventavano” dice Pie-rangelo Tosi, presidente della Commissione Mobilità e Ambiente e vicepresidente del Consiglio di Zona 4. “E chi usa i mezzi pubblici ha visto subito i van-taggi derivanti dalla riduzione del 40% del traffi co nelle aree centrali. Per esempio, le linee 54 e 61 dirette in centro, che soffrivano l’imbuto del traffi co in Corso Monforte, sono ora molto più veloci. E l’Atm ne ha potenziato la frequenza, così come quella dei tram 16 e 27. Inoltre, ha preso il via il piano di mi-glioramento dei mezzi pubblici con la creazione di

PIANO PARCHEGGI:IL 14 NE DISCUTIAMO CON L’ASSESSORE

Piazza Libia, viale Cirene e viale Lazio, via Frapolli, via Cipro, via Venosa… Che ne sarà dei parcheggi interrati decisi dalla Giunta Moratti e spesso duramen-te contestati dai residenti?

nuovi cordoli che ne proteggono la corsa: in zona 4 riguardano via Carabelli, per migliorare il passaggio della 90-91, e via Marocchetti, per facilitare il tragit-to dell’84”.Certo, l’inquinamento non è diminuito dal 16 gennaio perché, come molti fanno notare, lo smog non ha con-fi ni. Ma un risultato c’è: in centro ci sono molte più persone che respirano in strada rispetto alle aree più esterne della città ed è dimostrato che la componente più tossica delle polveri sottili è direttamente collegata alla combustione dei motori e quindi al traffi co. Non possiamo però accontentarci del fatto che i citta-dini si adattino alle nuove abitudini. Dobbiamo guar-dare avanti e valorizzare l’importanza del provvedi-mento, che è un punto strategico della Giunta di Giu-liano Pisapia sul tema della vivibilità di Milano. “Da adesso in poi l’attenzione sarà sui nuovi investimenti in mobilità sostenibile, che saranno possibili anche grazie agli introiti dell’Area C” continua Tosi. “Milano avrà più mezzi pubblici, più aree pedonali e ciclabili”. A questo proposito, sarà varata entro marzo una Com-missione che esaminerà la situazione delle piste cicla-bili in Zona 4: il primo passo è sistemare e mettere in sicurezza i percorsi che già esistono e che in molti tratti sono diffi cilmente percorribili.

Grazia Longoni

Se ne parla a una riunione indetta dalla Com-missione Mobilità Ambiente e Territorio pres-so la sede del CdZ 4 in via Oglio 18 il 14 febbraio alle 18.30.All’appuntamento, aperto a tutti, parteciperà Lucia Castellano, assessore alla Casa e ai Lavori pubblici.

Grazia Longoni

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

Carlotta BASSANO (direttrice e coordinatrice)Luciana GIRUZZI (capo redattrice)Luciana BARBARANOEmma COLOMBOMarino COMINELLIAndrea FANZAGOLaura GUERRINIMassimo LIGUORI

Grazia LONGONIAnna KEMENYMichele MAZZOCCHIAlessandro NARDINFederico RAPELLIRoberto ROSSIMaria Teresa SANTAGUIDA

Siete tutti invitati a collaborare