Fanzine n°1

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SALENTO FANZINE ALTERNATIVA MUSICA AZIONE INFORMAZIONE ULTRAS BIRRA AUTUNNO 2009 NUMERO I Eccoci qui finalmente! Con Salento Oi! Nasce la prima fanzine alternativa del salento legata all’universo della cosidetta” destra radicale”,definizione che altro non è che una semplice etichetta semplificante,e che quindi A NOI non piace molto….;affibbiata ad un’area politico-culturale vivacissima composta da una miriade di sigle,associazioni,case editrici,riviste,gruppi musicali,e che sconfina nella società interessando gruppi ultras e altri fenomeni aggregativi,che purtroppo non trova spazio (se non negativamente…) sui canali di informazione ufficiali,è quindi necessario per fare conoscere le

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SALENTOFANZINE ALTERNATIVA

MUSICA AZIONE INFORMAZIONEULTRAS BIRRA

AUTUNNO2009

NUMERO I

Eccoci qui finalmente!

Con Salento Oi! Nasce la prima fanzine alternativa del salento legata all’universo della cosidetta” destra radicale”,definizione che altro non è che una semplice etichetta semplificante,e che quindi A NOI non piace molto….;affibbiata ad un’area politico-culturale vivacissima composta da una miriade di sigle,associazioni,case editrici,riviste,gruppi musicali,e che sconfina nella società interessando gruppi ultras e altri fenomeni aggregativi,che purtroppo non trova spazio (se non negativamente…) sui canali di informazione ufficiali,è quindi necessario per fare conoscere le nostre idee,il nostro stile di vita,le nostre passioni,utilizzare altri strumenti altrettanto efficaci: una FANZINE appunto,leggera,scorrevole,ma ricca di stimoli!!Salento Oi! Non vuole essere altro che un umile “megafono” di tale area,vuole essere il suo rappresentante cartaceo nelle scuole,negli stadi,nelle strade,insomma in ogni luogo dove ci

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siano cuori e anime che battono ,che vogliono vivere una vita “colorata” fuori dal grigiume quotidiano fatto di ore scolastiche e lavorative che si susseguono stancamente giorno dopo giorno e che stringono ormai ognuno di noi come un cappio asfissiante.Salento Oi!ha la pretesa di essere da stimolo,da impulso, da scarica elettrica che faccia venire voglia ad ognuno di voi lettori di urlare a squarciagola insieme a noi AZIONE-RIVOLUZIONE!!!

Camerateschi saluti E buona lettura…..

x contatti: [email protected]

COS’è L’OI ???

Storia

Il genere musicale Oi! affonda le proprie radici nel punk 77 britannico: il periodo di massima visibilità del genere è compreso tra il 1978 ed il 1983. Inizialmente venne chiamato street punk, ed in seguito Oi!; oggi lo street punk può assumere diversi significati: può essere rivolto sia all'Oi!, sia all'altra variante del punk rock di ispirazione britannica. Il primo gruppo ad essere riconosciuto come Oi! fu quello degli Sham 69, con lo storico brano "If the Kids Are United", vero e proprio inno per gli skinheads, e che getterà le basi per quelle che saranno poi le caratteristiche della musica Oi! (nonostante nel brano, la parola "Oi!" non venga ancora menzionata).

Dopo la prima ondata di band punk inglesi come Cock Sparrer e Sham 69, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 band come Cockney Rejects, Angelic Upstarts, The Exploited, e The 4-Skins cercarono di riallineare lo spirito del punk rock con quello della classe operaia,[1]. Lo stile venne originariamente chiamato "real punk

rock" ("vero" punk rock) o "street punk"; Pare che Gary Bushell, un giornalista della rivista Sound coniò il termine Oi! nel 1980. Altri sostengono che fu il batterista dei Cockney Rejects a coniare il termine. Secondo quest'utlima versione il nome derivava appunto dall'abitudine dei Cockney Rejects di urlare "Oi! Oi! Oi!" prima di ogni canzone, al posto del "tradizionale" "1,2,3,4!"[2]. I testi delle prime Oi! band cercavano di riflettere lo stile di vita nell'Inghilterra di Margaret Thatcher [3] . Una sottocategoria dell'Oi! chiamato punk pathetique, formato da Splodgenessabounds, Peter and the Test Tube Babies, e Toy Dolls cercò di aggiungere una nota umoristica ai testi, a volte finendo addirittura nel nonsense.

Il credo dell'Oi! era che la musica dovesse essere accessibile e senza pretese.

Sebbene la buona parte delle band Oi! della prima ondata fossero apolitiche o di sinistra, molte di loro vennero attratte dal movimento degli skinhead neonazisti di Gary Bushell [5] Questi skinhead razzisti facevano irruzione ai concerti di band Oi! cantando slogan fascisti, ed attaccando risse. Ciononostante, nell'immaginario collettivo il movimento venne associato con l'estrema destra, soprattutto a causa dell'influenza mediatica[7].

Origine del termine

"Oi" è un'interiezione in slang cockney (il dialetto dell'East End londinese) che significa letteralmente "Hey!", o ancora "Hey you!". Pare che il primo ad usare questo termine e ad introdurlo come nome da attribuire al genere, fu il batterista dei Cockney Rejects.

Caratteristiche musicali

Da un punto di vista musicale, l'Oi! presenta alcune caratteristiche proprie rispetto al classico punk rock britannico. Le basi ritmiche spesso riprendono veri cori da stadio, per il resto, almeno nella prima versione, il genere è riconosciuto come parte del punk rock britannico.

Due caratteristiche sono da sottolineare nell'Oi!, l'abitudine del cosiddetto coro da bettola, ovvero spazi in cui si canta tutti assieme possibilmente pogando e bevendo alcol. La seconda è la caratteristica dei testi volutamente retorici e diretti, legati spesso all'oppressione, alla vita di strada, ed in certi casi comprende testi politici schierati .

Temi

I testi, invece, da un lato si caratterizzano su un impegno socio-economico giovanile, in certi casi possono essere schierati politicamente, criticando gli schieramenti politicamente opposti, i governi ecc..., oppure, spesso sfociano nel semplice richiamo al divertimento, alle origini, allo stesso Oi!, all'alcool, all'amore per il calcio (fra gli hooligans ci sono alcuni skins) o alla violenza.

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La violenza è un tema molto ricorrente nei brani dei vari gruppi Oi!, violenza spesso manifestata anche dai molti skinhead al seguito delle band. A questo riguardo sono emblematiche le parole di Gary Hodges, cantante nel gruppo dei The 4 Skins: "Non incitiamo alla violenza, cantiamo solo di quello che ci succede attorno".

L’OI! Può essere anche considerato un sottogenere del:

Rock Against Communism

Rock Against Communism (RAC ovvero rock Contro il comunismo), termine nato nel Regno Unito a fine anni 70, è una sigla che viene attribuita a concerti e band punk (soprattutto Oi!) che si oppongono al Comunismo, prevalentemente di estrema destra e Punk's Not Red. Rock Against Communism (RAC) in primo luogo è stata annunciata nel Regno Unito verso la fine del 1978 dagli attivisti di estrema destra come i Nazi Punk connessi con il National Front, partito d'estrema destra inglese.

Concerti RAC

Sono stati portati alla luce dal gruppo degli Skrewdriver che furono seguiti da altri come Brutal Attack, Skullhead, Squadron, Sudden Impact, Ovaltinees, English Rose, Lionheart, No Remorse, Violent Storm (ora Celtic Warrior), e Battlezone

Musica RAC

Nei giorni nostri, RAC viene solitamente riferito alla musica White Power, con temi quali nazionalismo, l’antimondialismo,l’antisionismo, infatti malgrado il relativo nome, la musica di RAC non sempre contiene riferimenti( contrari) al comunismo. Musicalmente, il RAC comprende Oi!, Hardcore Punk o Metal di vario genere, in particolare Black Metal

Alcuni Gruppi Oi!

STRANIERI:

-the 4 skins-cockney rejescts-cock sparrer-sham 69-the oppressed-skrewdriver

-combat 84

ITALIANI

-peggior amico-A.D.L.-Dente di lupo-civico 88-block 11-corona ferrea-armco-porco 69…………

PRIMA INTERVISTA: (DA ODIATIEFIERI.COM)

NATIVI1. Ciao Giorgio, innanzitutto grazie per la disponibilità. Iniziamo subito con un pò di presentazioni. Quando, dove e perchè nascono i Nativi?

Quando ? febbraio/marzo 2006 e di strada non ne abbiamo dovuta fare molta in quanto tutti e tre già suonavamo nei Porco 69, di strada invece ne facciamo molta per provare in quanto tra me e gli altri ci sono circa 120/130 km e quindi x le prove si viaggia abbastanza (ma forse questa storia la conoscete un po’ anche voi di persona vero?). Perché i Nativi? Perché nonostante fosse finita l’esperienza precedente si aveva ancora voglia di suonare, l’affiatamento con Nando era ormai collaudato da 5 anni e Andrea (Lampo) ha subito aderito al progetto dei due vecchietti (anche se l’unico vero vecchio – ahimè – sono io).

2. Vedendo la copertina del vostro demo deduco che per il nome vi siate ispirati al film “Gangs of New York”, mi sbaglio? Perché Nativi?

Perché tutti abbiamo tifato per il Macellaio, cazzarola la battaglia iniziale o meglio il discorso di Bill prima della sfida con i conigli morti è ancora al momento al top delle nostre scelte cinematografiche…… E poi si adatta bene anche con la nostra realtà.

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3. Voi non siete proprio dei novizi per la scena, tutti e tre avete già fatto parte di un’ottima band come i Porco 69. Cos’è successo? Perché si sono sciolti?

Curiosoni!!!!! Le band nascono e finiscono… È il Rock and Roll che non muore mai!!!!

4.Che differenze ci sono tra i Porco 69 ed i Nativi? Testi, musica, ecc…

Indipendentemente dal fatto che tutti proveniamo dal vecchio gruppo le differenze sono sostanziali…. Abbiamo deciso di cambiare genere, lanciandoci più sul rock con formazione a tre ed in tre non puoi permetterti lussi (oltretutto non siamo professionisti): devi dare tutto senza eccedere in fronzoli perché il tuo errore si ripercuote inesorabilmente sugli altri. Quindi le sonorità sono cambiate, per quanto siano sostanzialmente le stesse mani a comporre, mentre per i testi direi che si adattano all’ambiente… qualche pezzo è liberamente ispirato a Gangs of NY, altri riprendono i temi principali del mondo skin, altri sono goliardici…. In ogni caso non abbiamo dimenticato del tutto la velocità.

5. Tornando a parlare del vostro primo lavoro, il demo che avete prodotto a parer nostro spicca molto in originalità, siete soddisfatti dell’impatto che ha avuto? Cosa dicono di voi?

Il demo serviva a farci conoscere, nulla più. Serviva comunque a far sapere che i Nativi non erano gli ex Porco, che proponevano un nuovo genere. Lo abbiamo registrato in un’ora in sala prove, quindi non si poteva pretendere troppo…. Cosa dicono di noi? Boh forse siete più attendibili voi dall’esterno che noi diretti interessati.

6. So che siete entrati da poco in studio di registrazione proprio in questi giorni (anzi penso che l’abbiate finito), ci puoi parlare un po del vostro prossimo primo Cd completo? Cosa ci dobbiamo aspettare? …qualche titolo?

L’abbiamo finito, siamo in fase di mixaggio. 11 songs tra cui un blues (sic) che credo per il tema trattato divertirà chi lo ascolta. Il titolo dell’album come già annunciato sarà Gloria o Morte e oltre all’omonima e agli altri pezzi del demo (escluso l’asso) abbiamo ancora Minoranza Bianca, Skinhead Rock, Morte agli Infami, Nativo, Ultimi Ribelli, Vivo per Vincere e Katrina (il blues appunto).

7. Uscirà per la Barracuda Records?

Fedelissimi al nostro boss Mc Kanzy.

8. “Ace of Spades” è un pezzo presente sul vostro demo e la eseguite sempre durante i vostri concerti, siete molto influenzati dai Motorhead? Quali sono i gruppi che maggiormente vi ispirano?

Già i Motorhead…. Per me una passione nata da qualche anno, prima li ascoltavo come tanti poi ho visto un live a Dusseldorf che mi mostrato la via. Poi l’autobiografia di Lemmy che consiglio a tutti (ok è centomila km lontano dal mio stile di vita, presente e passato però è uno vero, che la musica l’ha vissuta veramente e che non ha mai dato via il culo….. il fatto che siano così amati da tutte le tribù underground qualcosa lo vorrà ben dire o no?). Nando invece è sempre stato un accanito fan (ha praticamente tutta la discografia). Altre band? Siamo innamorati degli AC DC, poi Nashville Pussy, Hives, Zeke, Hellacopters….. un po’ lontani dalla realtà skin vero? Rock and roll. Ovviamente non è che non ascoltiamo la nostra musica delle origini e quindi evito di citarti i gruppi che ormai vengono recitati come a messa. Però i Jinx mi piacciono veramente un casino.

9. Ultimamente avete suonato all’ Hammer Fest, com’è andata? Siete tutti appartenenti agli Hammerskins o solo alcuni di voi?

Sì purtroppo per quanto riguarda i Nativi non è stata una buona performance, scarso seguito sotto il palco ….. temo che abbiamo pagato lo scotto della forte presenza straniera senza avere ancora fuori il disco…. Fermo restando che i crucchi, musicalmente parlando, hanno veramente dei gusti di merda! Hammer è solo Nando, peraltro tra i fondatori iniziali della sezione Hammerskin italiana.

10. Siete attivisti politici? Cosa ne pensi della politica?

Direi di no, anzi certi tipi di contaminazione partitica con l’ambiente skin non ci piacciono particolarmente…. Troppe volte la cronaca ha visto gli skin allo sbaraglio mentre qualcuno prendeva le distanze. Nulla toglie alla serietà di molti, costituenti la cd base,  ai quali va tutta la nostra considerazione e stima.

11. Cosa ne pensi di tutti questi arresti avvenuti nel nostro ambiente nell’ultimo periodo?

Brutta storia, soprattutto per come sono state montati i teoremi d’accusa. In ogni caso auspico, soprattutto nelle leve più giovani, che si usi la prima arma a nostra disposizione e cioè la testa. Esprimo la massima vicinanza dei Nativi ai camerati di s4s ingiustamente detenuti e ai loro amici e persone care.

12. Tornando alla musica, oggigiorno stiamo assistendo ad un crescente fenomeno in Italia, il cosiddetto “NSHC”. Molte nuove bands si stanno gettando a capofitto sull’hard-core. Cosa ne pensi a riguardo?

Non mi piace. Suonavo hardcore in gioventù, con influenze  californiane e newyorkesi…. Oggi quel poco che ho sentito mi sembra un sound vecchio, non mi interessa. Anzi dirò di più: penso che passerà in fretta.

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13. Se non sbaglio avete fatto concerti solo in Italia, dove vi piacerebbe suonare oltre che nella terra natale?

La Germania ci è sempre piaciuta (parlando dei vecchi tempi)….. la Spagna poi mi attira alquanto (e non perché ho la moglie mezza spagnola!)…. Vedremo, per il 2008 credo sarà un po’ dura andare all’estero (il perché rimane un mistero per le prossime interviste :-) ).

14. Oggi come vedi il movimento skin in Italia?

Come lo vedo da qualche anno: frammentato e confuso, ma per fortuna ancora vivo.

15. Penso che possa bastare, ti congediamo lasciandoti carta bianca per saluti, minacce ecc.. Grazie per l’intervista concessaci e in bocca al lupo per i Nativi.

Vi ringrazio per l’intervista e vi faccio i complimenti per il sito (che è da anni oggetto di mia visita quotidiana o quasi). Magari ci risentiamo per il commento sul cd. Per il resto un saluto a tutti quelli che ancora ci credono e ci provano, che non scaricano i pezzi da e-mule e al White Kriminal Gigi che ci organizza sempre i concerti migliori. Grazie e alla prossima. Ah dimenticavo: avrei desiderato da morire la domanda sui 10 pezzi preferiti…. Purtroppo non l’avete fatta :-) .

...hai ragione non te l'ho fatta (e per dipiù la faccio sempre a tutti), quindi beccati pure questa...

15 Bis. Quali sono i tuoi pezzi preferiti? Facci una top-ten.

1) AC DC - IT'S A LONG WAY TO THE TOP2) MOTORHEAD - KILLED BY DEATH3) AC DC - SHOT DOWN IN FLAMES4) NASHVILLE PUSSY - GO TO HELL5) MOTORHEAD - BOMBER6) HIVES - MAIN OFFENDER7) SKREWDRIVER - STRIKEFORCE8) ROLLING STONES - JUMPIN' JACK FLASH9) HAWKIND - SILVER MACHINE10)NASHVILLE PUSSY - C'MON C'MON ... FUCK YEAH

Questa è la mia, anche se i soci credo converranno su gran parte dei pezzi.

SUL WEB: WWW.NATIVIRACBAND.IT

“Basta lamentarsi nei pub, fermiamo la sharia”

Perché saranno gli hooligan a salvare Londra dalla minaccia islamista

Ci penseranno gli hooligan a salvare il Regno Unito dalla

minaccia islamista. Lo giurano i membri dello UK Casual United, la

neonata associazione di ex tifosi di calcio, intenzionati a porre un

argine all’islamizzazione della società britannica. Le migliori “firm”

d’Inghilterra hanno deciso di impugnare la bandiera dell’anti

islamismo, mettendo da parte le storiche rivalità interne. Da mesi a

Londra, a Birmingham e a Luton si scontrano per le strade cortei

musulmani e cortei “contro”. Domenica scorsa, nel nord della

capitale, è intervenuta la polizia, ci sono stati parecchi arresti, la

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questione è diventata d’un tratto nazionale, così come questo nuovo fenomeno hooligan. Tra i leader

dell’organizzazione c’è Jeff Marsh, già a capo della Cardiff City Soul Crew, ritenuta la più pericolosa

gang di hooligan di tutti i tempi.

Autore del libro “The trouble with Taffies”, Marsh, insieme ai suoi soci, è da qualche mese in prima

linea in tutte le manifestazioni contro l’estremismo islamico, promosse nel Regno Unito da diverse

associazioni. L’ex hooligan, che vanta una fedina penale di tutto rispetto, è anche impegnato nelle attività

di supporto organizzate dai familiari dei soldati al fronte, tramite il sito Armchair Warriors. Dall’inizio

dell’anno i Cu si sono resi protagonisti di scontri e dimostrazioni soprattutto nel Bedfordshire, contea ad

alta concentrazione di immigrati musulmani, in gran parte di origine pakistana. Insieme alla English

Defence League (altra organizzazione anti-islamista), ai British Citizens against Islamization e alla

sezione inglese della Stop Islamization of Europe, hanno celebrato l’anniversario dell’11 settembre

davanti a una delle più grandi moschee di Londra, ad Harrow. “Basta continuare a lamentarsi nei pub, è

ora di uscire per le strade e agire, prima che sia troppo tardi”, si legge in uno dei loro proclami diffuso via

Internet. Insieme alla Edl, i Casuals United riuniscono la crema dell’hooliganismo britannico.

Molti dei membri fondatori della Edl provengono infatti dalle fila del tifo violento del Regno Unito. I

loro membri si considerano l’avanguardia nella battaglia per lo “spirito britannico” contro le quinte

colonne dell’islam radicale, “il nemico interno”, che vorrebbe imporre la Sharia anche ai sudditi di Sua

Maestà.

Entrambe le organizzazioni si definiscono anti razziste e a favore di Israele, “perché non c’è niente che

fa incazzare di più un musulmano che una bandiera con la Stella di Davide”, afferma un loro supporter su

uno dei tanti forum spuntati come funghi su Internet. Sia Edl che Cu fanno largo uso dei social network

per fare proselitismo. Su Facebook esistono almeno 40 gruppi che in qualche modo si richiamano alle due

associazioni. Marsh ha affermato che la sua organizzazione raccoglie “un gruppo multirazziale di

cittadini inglesi, dagli uomini d’affari agli hooligan”, che intendono opporsi pacificamente

all’islamizzazione dell’Inghilterra. Le crew d’Oltremanica più violente non hanno mai brillato per

purezza razziale. Tra le minoranze etniche più gradite ci sono sempre stati i ragazzi provenienti dalla

Giamaica che, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta hanno importato dall’isola lo ska e il modello

rude boy. Uno dei leader di spicco della Intercity Firm del West Ham è stato Cass Pennant, divenuto

autore di culto per le nuove generazioni del tifo violento. Lo stesso Marsh ammette che quando c’era

bisogno di aiuto, la Soul Crew di Cardiff non esitava a rivolgersi ai ragazzi dei Docks, in maggioranza

immigrati caraibici.

Gli Zulu Warriors di Birmingham sono stati la prima gang di hooligan dove bianchi e neri hanno

solidarizzato.“Tutto nasce dall’idea di riunire i tifosi del calcio, dimenticando le loro stupide rivalità, per

organizzarli in un movimento nazionale” spiega il leader dei Casuals. All’idea hanno aderito diverse

tifoserie, dal Leeds a entrambe le squadre di Manchester. A Londra, i primi a schierarsi sono stati i

gunners dell’Arsenal. Nel loro proclama di adesione si legge che il gruppo è stato fondato “per protestare

pacificamente contro il governo che permette ai dispensatori di odio islamici di vivere tranquillamente

nel nostro paese mentre raccolgono fondi per finanziare il terrorismo, oltraggiare i nostri soldati e

imporre la Sharia anche su di noi”. La scintilla che ha provocato la discesa in campo degli hooligan è

scoccata a Luton, il 9 marzo scorso, quando alcuni estremisti islamici hanno insultato i militari britannici

rientrati dall’Iraq. Ad accogliere gli uomini del Royal Anglian Regiment, di ritorno da Bassora, c’è infatti

anche un gruppuscolo di militanti islamici che innalza cartelli con scritto “Soldati dell’Anglian andate

all’inferno” e “Macellai di Bassora, codardi e assassini”.

di Massimo Ciullo

SECONDA INTERVISTA:

(DA ODIATIEFIERI.COM)

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1. Cominciamo.. Prima di tutto un gran saluto da parte di Odiati&Fieri e mia Gigi.. Allora, soddisfatto del nuovo album?

Si abbastanza, anche se si poteva fare di meglio!

2. In che senso?

A livello di qualità della registrazione e di grafica.. Non mi è piaciuta tanto..

3. Sempre parlando dell'album xkè è uscito su Ferlandia invece che Barracuda o Tuono?

Perche' era gia' tanto che Benizzi ce lo chiedeva e visto che con lui abbiamo sempre avuto un buon rapporto e poi ci ha fatto un'ottima offerta!

4. I soliti affaristi.. ahahahaha

Piu' che altro.. abbiamo avuto molte spese era giusto tornare almeno in pari!

5. Come minimo, certo.. Dopo un bel periodo di silenzio siete tornati con un pezzo su compilation (This Time The World con Bianco Proletariato) con un singolo su Barracuda (Fratelli d'Italia) e un album intero.. A cosa era dovuto 'sto silenzio? Problemi di formazione? E avete altro in mente per il futuro?

Si abbiamo avuto molti problemi di formazione che ci hanno impedito di registrare prima poi piano piano la formazione si è consolidata e abbiamo iniziato a lavorare ai pezzi nuovi, prima con Cioni alla batteria abbiamo registrato "Bianco Proletariato", subito dopo i tre pezzi del 7".. Poi dovevamo registrare gli altri pezzi ma il cambio di batterista (Cioni/Monti) ci ha fatto perdere altro tempo..Così quando siamo stati pronti per registrare i nuovi pezzi, quelli dell'ultimo album siamo andati subito a registrare ed è venuto fuori "Skinhead a Passeggio". Diciamo anche che avevamo fretta di finirlo x dedicarci ad altri pezzi nuovi! infatti entro la fine di febbraio dovremo gia' aver registrato altri 5 pezzi! Due pezzi andranno su due compilation e con gli tre ci faremo un altro 7"

6. Dai, spariamo i titoli dei nuovi pezzi in anteprima, voglio lo scoop!!!

ehehehe... Ok, beccati 'sto scoop, ti anticipo un paio di titoli:"Onore & Gloria""Vita di Strada""Nel Vicolo"Basta, basta, per il resto dovrete aspettare ancora un po'...

7. Come vedi la scena skinhead attuale rispetto a quella di 10 anni fà?

La scena e' sempre la stessa... C'e' un sacco di gente in gamba e anche un sacco di chiacchieroni..10 anni fa' io ero skin da poco piu' di un anno ed e' ovvio che tutto mi sembrava piu' bello! Erano anche i miei primi anni di militanza politica mi sfamavo di ideali, forse la differenza tra 10 anni fa e adesso e' solo li'. Non e' che le cose siano

cambiate molto da allora, la societa' fa sempre piu' schifo, la repressione e' sempre adosso, ma noi non molliamo.. Siamo ancora nelle strade, le band suonano ancora e

gli skins combattono ancora nelle strada!

8. Visto che parlavi di militanza, che ne pensi di Forza Nuova e partiti simili? E degli skinhead che li frequentano?

Io penso che essere skin e fare politica siano due cose diverse poi pero' uno skin puo' essere skin e fare politica come nel mio caso! Essere skin vuol dire vivere in un certo modo, rispettando la legge della strada.Oggi le strade sono veramente luride come forse non lo sono mai state prima e quindi considerando le strade come casa mia io combatto x difenderle. Oggi in pericolo poi non ci sono solo le strade, ma tutta la nostria nazione, la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra razza. Io sono dell'idea che bisogna lottare x difendere tutto cio' e se ci sono dei movimenti che si battono x queste cose allora io ritengo giusto supportare queste battaglie! Per queste ragioni io faccio politica!

9. Bologna non deve essere una città molto facile da vivere per gli skinhead di destra, sbaglio?

Non sbagli!!! Anche se ti premetto che il termine "di destra non mi piace!

10. Perchè? Che termine useresti?

Io sono nazionalista e rivoluzionario! Destra e sinistra sono due facce della stessa medaglia fanno entrambe parte di un sistema, io quel sistema lo odio! Mi fà schifo! Io sono contro il sistema.

11. Alla luce anche delle cazzate sparate fuori per il 31 dicembre, che ne pensi di internet e del suo uso per quanto riguarda l'ambito skinhead? Positivo? Negativo? Da usare con le pinze?

Internet è una merdata come la TV e il cellulare e tutte quelle cazzate modernistiche e mi fanno vomitare. Poi purtroppo non puoi farne a meno. Bisogna però avere l'intelligenza di usarle con testa e moderazione, tenere i piedi per terra. Poi ti dico: io ho sia la TV che il cellulare che il PC, fà tutto parte del gioco ormai. Se internet lo usi con saggezza ti può aiutare a comunicare, se sei un coglione userai internet per fare discorsi di merda che non avresti mai il coraggio di affrontare di persona. In quel caso sei una merda di uomo senza onore. E un uomo senza onore io non lo considero nè uno skin, nè un camerata quindi il problema non sussiste..

12. Sei skin da ormai più di 10 anni. Rimpiangi la scelta che hai fatto? Intendo, potevi avere un futuro comodo, casa-lavoro-consuma-dormi-riprendi e invece una vita di problemi... Te ne sei mai pentito?

Io sono diventanto skin a 17 anni, oggi ne ho 28. La prima perquisizione in casa me l'hanno fatta dopo meno di un'anno che ero skin. I miei mi hanno fatto scegliere tra la casa e gli ideali e io ho scelto la seconda! Da allora mi hanno cacciato di casa e io mi sono sempre arrangiato. Non ho rimpianti per quel che ho fatto, se mai ne ho per quel che non ho fatto. Per ogni birra che non ho bevuto. Per ogni cazzotto che

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non ho dato. Per ogni tatuaggio che non mi sono fatto. Sono fiero delle mie scelte e della mia vita. Rifarei tutto.. E di più. Fiero di essere skin, fiero di essere bianco, fiero del mio nome! Ma soprattutto fiero del mio onore.. Che ho sempre fatto rispettare !!

13. Il gruppo rivelazione italiano per il futuro? Spara un nome, dai..

Mah.. Hai mai sentito parlare dei Legittima Offesa? ahahahahhaah Aspettatevi

ancora tanto.. Il meglio deve ancora venire!

14. Il più bel concerto che hai fatto? E quello visto?

Che ho fatto: al De Kastelein. Che ho visto: 1995, Bordeaux. Con English Rose, ADL 122, COrona Ferra, Phoneix, Squadron, un sacco di altri gruppi e un sacco di bella gente. Bello anche il memorial di quest'anno in Belgio, bello il gig dei Last Resort... Mi sono divertito anche a vedere i Radikal in Germania, per non parlare dei NoRemorse ad Anklam nel 95/96 sempre con gli ADL 122.

15. Ok, direi che mi hai dedicato anche troppo tempo.. Vai con i saluti..

Vabbè... Saluto ovviamente Odiati & Fieri (complimenti x il sito), Screener_it (x l' intervista), tutti i White Kriminals, Chiara, Silvietta, Priska, Monti, Miccia, Gianluchino (Roma), Danielino (Como), la banda Navarra, e i camerati di Forza nuova Bologna!

DISCOGRAFIA:

Demo: 1998 - Mc"Live in Bologna" Plastic Gangster Prod.   Albums: 1999 - Cd "Giorno per Giorno" Plastic Gangster Prod.  2002 - 7" E.p. "Fratelli d'Italia" Barracuda Rec.  2003 - Cd "Skinhead a Passeggio" Ferlandia Prod.  2004 - 12" E.p. "Onore e Gloria" Barracuda Rec.  2006 - Cd "White Kriminals" Barracuda Rec.   Compilations: 2001 - Cd "This Time The World" Wehrwolf Rec.  2004 - Cd "S.R.A. Skinheads" Iberland Rec.  2005 - Cd "I Ragazzi Sono Colpevoli 2" Skinhouse Prod.  2005 - Cd "De Kastelein" De Kastelein Prod.  2006 - Cd "Support The Nation - Live" Wewelsburg Rec.  2007 - "Cuore Nero" Cuore Nero Prod.

SUL WEB: LEGITTIMAOFFESA.IT

.....LA PAGINA ALCOOLICA:

LA BIRRA GUINNESS

La Guinness è una famosa birra di tipo stout o di tipo porter prodotta dalla Arthur Guinness Son & Co., una fabbrica di birra irlandese fondata a Dublino nel 1759 da Arthur Guinness nella celebre St. James's Gate Brewery.

La birra si presenta scura, quasi nera, ma il colore vero è molto simile al rosso rubino (è possibile notarlo guardandola controluce). La schiuma è chiara o bianca, molto compatta. Il gusto è decisamente amarognolo, corposo e facilmente riconoscibile.

Prodotta con acqua, orzo maltato, orzo non maltato tostato, luppolo e lievito, prende il colore e il sapore tipico da un particolare procedimento di tostatura e

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cottura dell'orzo. La birra inoltre è pastorizzata e filtrata, per un procedimento di produzione e fermentazione che dura circa 10 giorni.

L'acqua utilizzata proviene da Lady's Well situata nelle Wicklow Mountains. In Italia, soltanto i distributori ufficiali Guinness servono alla spina la varietà prodotta con quest'acqua, mentre la maggior parte degli altri locali importano una varietà prodotta con acqua di origine per lo più olandese. La differenza tra le due varietà emerge soprattutto nella corposità della birra e nella cremosità della schiuma, maggiori in quella prodotta con l'acqua irlandese.

Altra caratteristica fondamentale è che tale birra è spillata tramite azoto anziché in anidride carbonica: l'azoto non si disperde nel liquido, rendendo la Guinness una birra "ferma", con meno bollicine e creando la caratteristica schiuma compatta.

È servita nel tipico bicchiere dal design a campana rovesciata, da una o mezza pinta.

È venduta anche in lattine, acquistabili nei supermercati. Le lattine contengono una piccola sfera di materiale plastico che consente la formazione del cappello di schiuma al momento del riempimento del bicchiere, come avverrebbe se fosse spillata da una spina. Un meccanismo analogo lo si può trovare anche nelle bottiglie, dove invece di esserci una sfera, è contenuto un piccolo oggetto a forma di "razzetto" con delle piccole eliche ai lati, in modo tale che la birra, fuoriuscendo dal collo della bottiglia, lo faccia roteare leggermente permettendo la formazione della classica schiuma corposa.

Arthur Guinness ha incominciato a produrre birra a Leixlip per poi trasferirsi alla celebre St. James's Gate Brewery, a Dublino nel 1759. Tale sito era abbandonato ed affittato a Arthur Guinness per 45 sterline all'anno per un contratto lungo 9000 anni [1]. Per quanto la Guinness sia la birra nera per eccellenza e quantomeno la più conosciuta, il particolare procedimento stout di tostatura non fu inventato da Arthur Guinness, ma è risalente ad almeno 50 anni prima della sua nascita. Il nome Guinness dei primati deriva dalle "Birrerie Guinness" di cui sir Hugh Beaver, inventore del celebre libro, era amministratore delegato; da molti anni il libro e l'industria non sono più associati, tuttavia i nuovi editori hanno deciso di mantenere il nome per mantenere i legami col passato, mentre le birrerie non hanno protestato perché lo hanno visto come un modo vantaggioso di farsi pubblicità senza essere sponsor del libro[2].

RECENSIONI ALBUM DI MUSICA ALTERNATIVA

Testvdo - "Pugnam Committere"demo-Cd, Autoproduzione - 25:506,5/10

Ottimo demo di debutto per i Testvdo, band proveniente da Bari. "Pugnam Committere" è il titolo di un lavoro che per essere il primo test su compact non è per niente male. Le registrazioni sono buone (cosa rara per una demo) e le canzoni idem. Questa band barese sonorità abbastanza dure, batteria sparata e chitarre graffianti (ogni tanto si intravedono anche spruzzate di metal). Otto tracce ben eseguite che si alternano tra veloci suoni martellanti quasi hardcore come in "Quadratum" a ballate semplici ed orecchiabili come  nella bella "Quattordicizeroquattro", accompagnante da testi pieni di rabbia, rancore e speranze, a volte divertenti come quello de "La mia cara amica". Il Cd per essere fatto in casa non è malvagio ma ben curato, accompagnato da un booklet unico apribile con foto e parte dei testi. Che dire, una band da tenere sotto occhio, ascoltateli non vi deluderanno!

Ultima Frontiera - "Arditi Sentieri"Cd, Tuono Records - 35:579/10 Dopo mesi di attesa esce finalmente il terzo album di una delle migliori bands in circolazione. Gli Ultima Frontiera, con l'ausilio della solita Tuono Records, ci regalano questo "Arditi Sentieri" che, visto il cambio di formazione (basso e batteria), mi aspettavo un pò diverso dai precedenti lavori ed invece mi devo ricredere, anzi ritroviamo a nostro vedere una nuova giovinezza, più freschi ma anche più maturi. Un Cd che a noii personalmente piace molto, dove ritroviamo i soliti e più corposi cori da cantare tutti insieme ubriachi e fradici di sudore da cantare a squarciagola sotto il palco. Partono bene con un' ottimo intro per passare subito ad uno dei migliori pezzi del Cd, "Il ballo dell'illusione" con un bel testo (l'illusione di pace e amore), passando dall' accattivante "Patria" dedicata all'amore per la propria nazione, per poi arrivare a "Il destino di un guerriero" che si fa apprezzare per il ritornello che ti si stampa in mente. Le canzoni scivolano via velocemente come un boccale di birra, e cosa c'è di meglio che continuare l'ascolto con l'amata bevanda ed assaporarsi una sorta di

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trilogia musicale con i pezzi seguenti? "Venerdì", "Sabato" e "Domenica" un mix di serate passate a narrare leggende metropolitane su un bancone di un Pub, viaggiare su macchine scassate per raggiungere concerti dove passare goliardiche serate tra amici e giornate domenicali accompagnate dai soliti "problemi" da stadio. Non c'è che dire tre pezzi veramente belli. Da quì si aprono le danze con "Amore in rac'n'roll", un r'n'r accompagnato da piano, un testo veramente divertente e coretti femminili veramente azzeccati. Per dare un' ottimo voto potremmo fermarci quì ma gli Ultima non sono ancora sazi e continuano con la title track "Arditi Sentieri", dove ancora una volta il ritornello ti si stampa in testa, trascinando l'album verso la fine con "Unosetteunonove" con un testo dedicato alla rivoluzione francese e le sue conseguenze, la "mitragliante" "Lande dell'eroismo ardito", cantata se non sbaglio da Nello dei N.N.D, e la finale "Sogneremo ancora" interamente suonata in acustica con un bel testo. Finito l' ascolto non posso che dire che questo è un' ottimo lavoro, le registrazioni pure e l' eseguzione idem. Come già detto i cori la fanno da padrona e il cambio di formazione (basso e batteria per la precisione) non scalfisce minimamente la caratura della band triestina restando sui canoni dei precedenti lavori. Unica pecca (non me ne vogliano i grafici) è la copertina, ma fa niente va bene anche così. Il Cd è accompagnato da un booklet a colori con testi e foto. Un Cd da avere assolutamente!

Sangvinis Effvsione - "Siam Fatti Così"demo-Cd, Autoproduzione - 27:144/10 Demo di debutto per i Sangvinis Effvsione, neonata band proveniente da Catanzaro. In questo "Siam Fatti Così" ci presentano 8 tracce registrate in presa diretta, un grezzo R.a.c. italiano con varie influenze di vecchie bands dello stivale. Non eccelsi tecnicamente e ancora un pò troppo acerbi ma comunque apprezzabili. I testi sono sempre quelli, lotta di classe, odio, calcio e ribellione per uno stato che non ci vuole. I pezzi che si fanno notare di più sono "Corruzione", "Alza la testa" e "Sangvinis Effvsione" (i Gesta Bellica hanno fatto scuola). I quattro sono già sulla buona strada, basta migliorare un pò sulla tecnica ed è fatta. C’è ne davvero bisogno anche per dare una forte voce al Sud, orfana ormai da troppo tempo di una band con gli attributi!

NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO!!!La tessera del tifoso e le banche

Quando si parla della Tessera del Tifoso, si è sempre pensato che questa equivalga solamente ad una tessera di fidelizzazione del tifoso alla propria società calcistica e che lo stesso sostenitore, da essa, possa tranne innumerevoli vantaggi. Non è esattamente così, la Tessera del Tifoso è un altro strumento di controllo e di marketing a guadagno soprattutto degli istituti finanziari di maggiore importanza, come se, gli assurdi aiuti dello Stato alle banche, a discapito di piccole e medie imprese, non fossero già troppo.

Il meccanismo è semplice e basta soffermarci su dei piccoli particolari per capire come gli istituti di credito possano trarne vantaggio. La Tessera del Tifoso, per quasi tutte le società calcistiche, ha un costo pari a dieci euro, nulla di strano se questa tessera fosse una semplice affiliazione al proprio club, peccato che, con la Tessera del Tifoso, si accetta, silenziosamente, una vera e propria carta di credito ricaricabile con annesso codice IBAN - International Bank Account Number - che costringerà il tifoso affiliato a degli innumerevoli movimenti bancari per l’acquisto dei tagliandi di ingresso alle partite e, inevitabilmente, verranno fatti sconti e agevolazioni sul materiale dei club per stuzzicare ancora di più il tifoso, diventato ormai cliente, ad usarla.

Non a caso, nel sito dell’Osservatorio Nazionale delle Manifestazioni Sportive, sotto la dicitura ‘a cosa si ha diritto’ viene riportato: “E’ favorita la concessione di facilitazioni, privilegi e/o benefici da parte delle società (accumulo di punti, diritto di prelazione per l’acquisto di biglietti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill, sponsor, ecc.). E ancora, ma questa volta sul sito della Lega Pro - ex serie C - per incentivare l’affiliazione si legge: “Ottenere una carta di pagamento ricaricabile Visa con un proprio IBAN (…) consente di  (…) trasferire in real time denaro da una carta all’altra (card to card) (…) Maggiori servizi e benefici concreti:  premi, merchandising, biglietti, convenzioni (…) La tessera rappresenta un borsellino elettronico che consente di fare operazioni di varia natura, acquisti online, prelevare contanti, trasferire denaro, ricaricare il telefonino”.Ci troveremo dunque davanti a centinaia di migliaia di movimenti a guadagno di società - banche comprese -,  che nulla hanno a che vedere con il calcio e, come se questo non bastasse, enti terzi, avranno migliaia di dati di potenziali clienti a cui potranno offrire i propri servizi. Basta fare due ricerche, anche su internet, e si scopre che Giancarlo Abete, presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, favorevole alla Tessera del Tifoso è il fratello di Luigi Abete, vicepresidente dell’Associazione Bancaria Italiana e presidente della banca romana BNL… Ma questa è un’altra storia! Nell’era della sicurezza gridata a gran voce e voluta ad ogni costo, tutto questo accade nel silenzio più totale dei mass media italiani che indicano come la tessera sia solamente un gran beneficio per il tifoso. Possiamo essere Uomini o continuare ad essere manichini di una società del consumo, sta a noi scegliere.

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Esteri:VIA DALL’AFGHANISTAN!!!

No. Non è l’onda emotiva per la morte dei nostri parà a dettare il titolo di questo articolo: i soldati, soprattutto quelli appartenenti ad un corpo speciale e glorioso come la Folgore, sanno che nel loro mestiere la morte è da mettere in conto. A loro va il doveroso e commosso saluto. Ciò che non è più tollerabile è che altri ragazzi italiani combattano una guerra e muoiano per ordine altrui; che la combattano per interessi, sempre altrui, che non ci riguardano; che la combattano in condizioni di quella inferiorità dovuta ad una Costituzione (la nostra) che non  potendogli riconoscere lo status di belligeranti, li priva della possibilità di azioni preventive mirate all’autodifesa e alla controffensiva.

Che ci stanno a fare i nostri soldati in Afghanistan? Davvero, se c’è qualcuno convinto che sia possibile esportare la democrazia e che il nostro compito sia promuovere una idiozia del genere, siamo messi male. E se perfino (perfino?) Benedetto Sedici è convinto che le nostre truppe in missione laggiù: «operano per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie alla coesistenza umana» (omelia domenicale del 20 set.), siamo messi anche peggio. Prima ancora di chiedere se sia legittimo imporre ad altri un modello di istituzione, domando: quel modello (la democrazia) è davvero così esemplare? Pochi altri sistemi di governo, dalla fine dell’ultima guerra mondiale, si sono macchiati delle infamità, degli abomini, delle stragi, degli stermini commessi in suo nome. Ma anche fosse, la democrazia, la quintessenza della pace e della concordia, del diritto e del rispetto altrui, come non è mai stata, chi incarica chi di imporla con forza delle armi ad altre nazioni? Non ci prendiamo in giro o, meglio: non ci prendessero in giro. Non siamo (noi italiani), lì per quello. E non ci stanno nemmeno gli altri.

“Guerra al terrorismo”, allora? Certo, l’11 settembre ha dato l’alibi per scatenare le due più grosse guerre ingaggiate dagli Usa, dopo la per loro sciagurata missione nel Vietnam: quella contro l’Iraq e, prima ancora quella, appunto, in Afghanistan. Per

scatenarsi contro Saddam Hussein e il suo popolo si sono dovuti inventare (Usa & Uk) il possesso di armi di distruzioni di massa in grado di minacciare con il terrore la pacifica (?) sopravvivenza dei popoli occidentali. Che si trattasse di una palese falsità è ormai ammesso ufficialmente dagli stessi governi americani e inglesi, senza che la cosa abbia incoraggiato, però, l’immediato ritiro delle truppe da quell’area. Anzi, significativo è  che il primo atto di Barack Obama sia stato quello di confermare il ministro della difesa americano della precedente gestione Bush, nel suo governo e che abbia deciso di incrementare il contingente militare Usa in Afghanistan. La missione afghana, invece, trovò la sua foglia di fico nella presunta presenza nel suo territorio del fantasma di Osama Bin Laden, autodesignatosi committente della missione terroristica contro le Twin Tower. Di Osama Bin Laden, nonostante l’esercizio delle migliori intelligence del mondo, si è persa ogni traccia. Né è mai stata trovata prova che il regime talebano (e quello iracheno) avesse collaborato con il commando  omicida autore dell’azione. Non fa niente: un’attenta regia individuò in quella nazione la rampa di lancio del terrorismo mondiale. Anche questo, evidentemente, era  un puro pretesto. E su questo puro pretesto si è chiesta e ottenuta la partecipazione della Nato e, quindi, anche dell’Italia alla missione. Una missione chiaramente suicida, come già per la vecchia Unione sovietica. E non soltanto per noi italiani che, a fronte di un contingente inviato di 2800 uomini, contiamo ad oggi 21 vittime. Gli alleati, sono messi ugualmente male:

Usa: 60.000 soldati, 830 mortiGran Bretagna:  9000 soldati, 216 mortiGermania: 4050 soldati, 40 mortiFrancia: 3160 soldati, 31 mortiSpagna: 780 soldati, 25 morti.

Morti per cosa? Per causa del terrorismo? Da quando in qua la resistenza ad eserciti di occupazione compiuta con attacchi di guerriglia è considerata terrorismo? Se è un principio valido, allora fu terroristica anche l’azione di Via Rasella. Se non lo è questa, non lo è nemmeno quella di Kabul.No: non siamo in Afghanistan né per esportare la democrazia e nemmeno per azione preventiva nei confronti del terrorismo. Siamo là per interessi che non vengono e non saranno mai dichiarati ufficialmente ma che sono facilmente ravvisabili nella strategia militare degli Stati Uniti d’America che, in Iraq e Afghanistan, ha costruito un potente ponte di trasmissione e di pressione verso la Cina, suo vero incubo per concorrenza di

interessi economici e strategico imperialisti. Strategia che non accenna nemmeno lontanamente ad essere dismessa.Se questo è - come io credo -  il vero casus belli, l’Italia  si trova nell’invidiabile posizione di dire no a un disegno di perenne sudditanza dell’Europa a voleri, comandi e interessi a stelle e strisce e grand’inglesi. Soprattutto nella considerazione che da qualche tempo il governo

Berlusconi ha cominciato una exit strategy dal mortale abbraccio Usa, stipulando accordi politico commerciali con la Russia di Putin e con la Libia di Gheddafi.

Accordi che, non è un azzardo ipotizzare, sono anche all’origine della violenta

campagna denigratoria di cui il premier italiano è oggetto da mesi per mano degli utili idioti nostrani in servizio permanente effettivo degli interessi yankee.

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MINACCE:

QUANDO LO STUPRO E’RABBINICO

LA POLITICA DELLO STUPRO RABBINICO DEI BAMBINI [1]

Di Michael Hoffman, 19 Ottobre 2009

Il Presidente della Lega Cattolica Bill Donohue commenta così una notizia apparsa sulla prima pagina del New York Times sul problema della violenza sessuale sui bambini:

“Il reporter Paul Vitello mostra la diffusione spaventosa della violenza sessuale sui bambini nella comunità ebraico-ortodossa di Brooklyn. Egli fa anche un elenco dettagliato degli insabbiamenti che sono stati compiuti in modo legale.

Dove sono stati, in tutti questi anni, i sostenitori della laicità dello Stato quando ai rabbini ortodossi veniva permesso dal procuratore distrettuale di risolvere questi casi “internamente”? Dove sono stati tutti i gruppi del vittimismo professionale a protestare fuori delle sinagoghe? Dove sono stati tutti gli avvocati bramosi di intentare cause a cercare di depredare gli ortodossi? Dove sono stati tutti i commedianti e gli entertainer a fare battute sui rabbini che violentano i ragazzini?

Non sono stati solo gli ebrei ortodossi ad aver avuto il lasciapassare: nessuna categoria l’ha fatta franca in modo più facile degli impiegati della scuola pubblica. Pensate a questo. Poiché gli studenti delle scuole pubbliche hanno solo 90 giorni per sporgere denuncia, è già troppo tardi per perseguire un insegnante – e questo praticamente in tutti gli stati – che ha molestato un minore, come è accaduto di recente

la scorsa primavera. Ma se il reato ha luogo in una scuola cattolica, lo studente ha a disposizione degli anni per sporgere denuncia. Non solo: gli insegnanti che molestano vengono tuttora trasferiti da un distretto scolastico ad un altro; viene chiamato “riciclare la spazzatura”.

Gli ebrei ortodossi esaminano i casi di stupro dei bambini nei tribunali rabbinici. Immaginate se la Chiesa Cattolica omettesse di denunciare i casi di violenza sessuale alle autorità e decidesse invece di istituire dei tribunali ecclesiastici suoi propri! L’articolo di oggi cita un avvocato ebreo che chiede una legge che riconosca la “sensibilità religiosa” dei colpevoli cercando alternative al carcere. Permettete ad un avvocato cattolico di consigliare la stessa soluzione e viene chiamata corruzione.

L’anno scorso, 40 minori di questa piccola comunità ebraica hanno detto di essere stati violentati. L’anno scorso, c’erano 10 accuse dello stesso tipo nell’intera Chiesa Cattolica in tutti i 50 Stati dell’Unione. I cattolici sono stufi del doppiopesismo. Non è solo Roman Polanski che può violentare e scappare impunito in questi giorni. La politica dello stupro dei bambini è nauseabonda

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AZIONE NEL SALENTO:

1-LA LOTTA DI FORZA NUOVA CONTRO LE STRISCE BLU A CASARANO

2-Manifesto di LOTTA STUDENTESCA attaccato a novembre a Casarano-Ruffano-Melissano:

l’ italiae’

la terra di dantenon

la puttanadi allah

no all’ora di religione islamica nelle nostre scuole!!!

Lotta studentesca www.Lslecce.blogspot.com-

[email protected]

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3-C’E’ ANCORA CHI LOTTA..IN RICORDO DEL 28 OTTOBRE:

PRIMAVERA DI SANGUE A BELFAST

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Noi conosciamo il loro sogno; ci bastasapere che chi sognava è morto;

e se l’eccessivo amoreli avesse ingannati tutti fino alla morte?

Lo scrivo in versiMacdonagh e MacBride

e Connolly e Pearseadesso e nel tempo che verrà,

dovunque si indossi il verdesono cambiati, completamente cambiati:

nasce una tremenda bellezza.

Da “Pasqua 1916″ di William Butler Yeats

Il 24 aprile in Irlanda si celebrerà il 93° anniversario della “Pasqua di sangue”, come venne chiamata l’insurrezione armata che diede inizio al processo d’indipendenza della parte sud dell’isola di smeraldo. Whiskey e birra scura scorreranno a fiumi fra Dublino e Cork, Galway e Limerick; ma non ci sarà festa nelle Sei Contee

dell’Irlanda del Nord, che gli irlandesi di fede repubblicana considerano ancora

occupate dall’invasore britannico.

Non ci sarà festa soprattutto perché negli ultimi mesi si è assistito ad una escalation di violenza che sembrava relegata agli anni bui del passato, quelli precedenti al cessate il fuoco proclamato dall’Ira nel 1997 e ai successivi accordi fra cattolici e protestanti. E’ presto per dire se stia prepotentemente tornando a galla una delle ultime guerre europee, ma i segnali negativi ci sono tutti. L’intelligence di Londra era sul chi vive già da tempo, ma non ha potuto evitare i sanguinosi attentati di marzo: il 7, due militari britannici sono morti e altri due sono rimasti feriti in un attentato alla base militare di Massereene, nella Contea di Antrim; e due giorni dopo è  stato ucciso un poliziotto a Craigavon, nella Contea di Armagh.

A firmare le aggressioni sono state due sigle tutt’altro che sconosciute, ma considerate “in sonno” da alcuni anni: a Massareene ha colpito la Real Ira, mentre l’uccisione del poliziotto - quasi una risposta politica all’attentato nella base militare - è stata firmata dalla Continuity Ira. Due frange militari che si sono staccate dall’Ira tradizionale denunciandone il “tradimento” dopo il cessate il fuoco del ‘97. «Assassini che non fermeranno il processo di pace», tuonano gli esponenti del Sinn Fein, l’ex ala politica dell’Ira ora coinvolta nel governo congiunto con i protestanti filo-britannici. «Non più di 300 irriducibili che hanno perso il contatto con la base cattolica», taglia corto sir Hugh Orde, capo della polizia nell’Ulster. Il quale, tuttavia, da mesi metteva i suoi in guardia sul pericolo di una ripresa dell’attività terroristica - ma anche di guerriglia urbana - degli estremisti repubblicani.

In realtà le frange radicali, deluse dagli accordi di pace del 1998, stanno rapidamente guadagnando consensi nei quartieri cattolici di Belfast e nelle altre città nordirlandesi, soprattutto fra i giovani che negli ultimi dieci anni non hanno visto grossi miglioramenti da un punto di vista politico, economico e sociale. «Repubblicani e unionisti - spiega Joseph McKeowen, militante di Youthlink, l’agenzia che cerca di costruire un dialogo tra i giovani delle due comunità - vengono per lo più da zone molto povere: vivono nelle case popolari, campano con i sussidi.  La crisi ha già avuto un impatto: spinge i ragazzi senza lavoro a frequentare i dissidenti. E trovano così un senso di appartenenza.»

Non è quindi un caso che a Lurgan, nelle scorse settimane, fossero proprio “nuove leve” repubblicane a tirare pietre e molotov contro gli agenti di polizia.  I disordini sono esplosi quando un “grande vecchio” dell’Ira, Colin Duffy, è stato arrestato in relazione all’omicidio dei due soldati britannici. Con lui sono state fermate altre nove persone, quasi tutte rilasciate dopo pochi giorni. Già, perché anche da parte britannica la storia sembra aver insegnato poco: la risposta ai due attentati di marzo è stata prima di tutto repressiva. Retate, perquisizioni, arresti indiscriminati fra i militanti cattolici, tempi di fermo preventivo (senza accuse) che sforano spesso i sette giorni. Misure che hanno spinto ad intervenire persino Gerry Adams, numero uno del Sinn Fein ora al governo: «Ci sono alcune persone, tra cui un giovanotto di 17 anni, in custodia per periodi che si estendono al di là delle migliori pratiche in materia di diritti umani. Non è accettabile, dovrebbero essere accusati di qualcosa oppure rilasciati».

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Duffy, ex prigioniero dell’Ira e fondatore di un gruppo politico, Eirigi, che non riconosce il governo di Belfast, sarebbe stato picchiato dagli agenti e sottoposto a forti pressioni psicologiche, tanto che in cella ha cominciato uno sciopero della fame per protesta, subito imitato da altri dieci militanti finiti dietro le sbarre. Fatti che inevitabilmente riportano indietro le lancette, ai tempi di Bobby Sands e agli altri “strike hungers” che si lasciarono morire all’inizio degli anni Ottanta. Così come riporta al passato il comportamento dei secondini del carcere di Maghaberry, che nei giorni scorsi hanno proibito ai detenuti politici repubblicani di indossare gli “easter lillies”, i gigli pasquali della tradizione cattolica che simboleggiano il ricordo dei compagni caduti. Chi l’ha fatto è stato messo in isolamento per 48 ore. «Dobbiamo congratularci con i prigionieri repubblicani per il loro onore e la disciplina mostrata rigettando tali regole assurde - ha dichiarato Richard Walsh, portavoce del Republican Sinn Fein, altro gruppo radicale nato da una scissione del partito cattolico governativo, considerato vicino alla Continuity Ira - Un plauso ai prigionieri per il loro spirito intatto a dispetto dei tentativi di emarginarli e criminalizzarli nel loro sforzo di portare alla liberazione dell’Irlanda.»

Insomma, se la situazione non è esplosiva, poco ci manca. «L’esercito britannico non tornerà a pattugliare le strade di Belfast» ha promesso il capo della polizia Orde. E per adesso anche i gruppi paramilitari unionisti assicurano di non avere nessuna intenzione di riprendere le armi in mano. Intanto, però, gli arsenali di entrambe le fazioni restano intatti e ben custoditi in luoghi segreti. «Ho combattuto quella guerra e so che ormai è finita», sostiene Martin McGuinness, ex leader dell’Ira, già detenuto politico nelle carceri inglesi, ora vicepremier del governo di Stormont. Fa un certo effetto vedere gente come lui e Gerry Adams, simboli della resistenza cattolica e repubblicana negli anni Settanta e Ottanta, venire trattati dalle frange radicali come “traditori”. «Sento queste persone parlare di cacciare il governo britannico e di liberare l’Irlanda, ma non riescono neppure a riunirsi tra di loro. Come possono sperare di riunificare l’Irlanda è un mistero per me», ha commentato amaro McGuinness.

Forse Adams, McGuinness e gli altri vecchi dell’Ira e del Sinn Fein si sono davvero imborghesiti, dopo aver scoperto gli agi del potere. Oppure la loro è la voce della saggezza, di chi ha visto un paio di generazioni morire o marcire in carcere inseguendo l’utopia di cacciare gli inglesi e riunificare l’isola. Quel che è certo è che nelle Sei Contee sono ancora in tanti a pensarla come la Continuity Ira, che nel comunicato di rivendicazione dell’omicidio del poliziotto ha scritto: «Fin quando ci sarà l’occupazione britannica, questi attacchi continueranno».

Sul web

Informazione:-www.andreacarancini.blogspot.com-www.mirorenzaglia.org-www.olo-dogma.myblog.it-www.rinascita.info-www.thule-italia,com-www.ariannaeditrice.it-www.disinformazione.it

Librerie:-www.librad.com-www.edizionidiar.com-www.latestadiferro.org-www.raido.it-www.libreriaeuropa.it

Musica:-www.odiatiefieri.com-www.barracudarecords.it-www.perimetro.com-www.tuonorecords.com-www.edapropaganda.altervista.org

Politica-www.forzanuovalecce.org-www.lslecce.blogspot.com

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