Via Vigevano - Fanzine

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Preambolo. Come arrivare Esistono vari modi per raggiungere via Vigevano:

si può arrivare dal Piazzale Stazione Porta Genova, una piazza - non piazza attraversata da quasi

tutti i mezzi di trasporto di Milano (tram, autobus, metropolitana, biciclette, automobili,

taxi) sulla quale affaccia la stazione ferroviaria; oppure arrivando dal centro, camminando lungo la Darsena, ex porto fluviale di Milano, ora giungla

in città, dove è possibile trovare specie vegetali paludose e animali più o meno fluviali; e ancora

dalle vie laterali che la collegano a via Colombo e all’Alzaia Naviglio Grande, area

pedonale turistica e sede della movida cittadina. Via Vigevano è zona di confine ma anche cuore del quartiere. Raramente un milanese andrà a via Vigevano per andare in via Vigevano; più

facilmente la percorrerà per raggiungere altri posti, fermandosi incuriosito davanti alla

vetrina di qualche bottega o negozio ricercato.

Un temPo, via vigevanoVia Vigevano è stata prima una zona di porto – qualcuno ipotizza addirittura che al suo posto ci fosse un naviglio, come testimoniano le fondazioni in legno degli edifici; poi via popolare con case di ringhiera (con i tipici ballatoi e cortili interni) e magazzini destinati alle merci; in seguito teatro della malavita milanese, zona malfamata e poco frequentata.

oggi, via vigevanoGli abitanti di oggi raccontano che negli ultimi anni la strada è mutata molto, da zona di botteghe artigiane e negozi di vicinato a zona alla moda, con affitti sempre più cari, negozi ricercati e locali affollati da giovani provenienti da tutta la città. Nonostante le crescenti pressioni immobiliari e culturali, Via Vigevano è ancora un luogo in cui è possibile conoscere il proprio vicino di casa, o il commerciante sotto casa. Chi percorre quotidianamente la strada può incontrare con facilità facce note e personaggi particolari. Il modo migliore per raccontare via Vigevano non è attraverso le sue attività, ma attraverso le persone che ci vivono e ci lavorano, persone che è facile avvicinare, conoscere. E’ il tessuto di relazioni che porta a scoprire la via, e ad affezionarsi a questa parte di città.

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onori di Casa: enZoLa persona che ha più relazioni

con i commercianti e gli abitanti è sicuramente enzo. Grazie alla

sua autofficina, all’interno di un cortile con muri “affrescati” al

numero 29, Enzo entra in contatto con persone che passano per

aggiustare l’automobile o solo per parcheggiarla. Ma si entra anche

solo per un saluto. Enzo è sempre accompagnato dai suoi due cani che, indolenti e

docili, controllano il cortile e dormono sotto le automobili.

E’ una persona aperta e disponibile, lascia che i

senzatetto in difficoltà usino il suo spazio, avendo arredato

il soppalco che affaccia sul cortile come una piccola casa.

Si può parlare di tutto con Enzo, dai problemi al motore a

ciò che succede dall’altra parte del mondo. Nonostante il tanto lavoro, accoglie sempre tutti con gentilezza. Difficile però

stringere la mano ad Enzo che, per cortesia, evita di sporcarti col grasso e con l’olio dei motori.

deviaZione in via sartiranaVerso l’ora di pranzo è facile incontrare Paola, che va a salutare Enzo. Paola lavora poco distante, in via Sartirana, una piccola strada a fondo cieco che si affaccia su via Vigevano. Ha un bellissimo laboratorio ligneo all’interno del quale, anche lei in compagnia di un cane (molto meno abituato agli “intrusi” di quelli di Enzo), restaura mobili d’epoca utilizzando i mille attrezzi – alcuni ereditati dal nonno - disposti con un ordine maniacale. Per accedere al laboratorio bisogna suonare al numero 5; per farsi un’idea basta però sbirciare dalla finestra, entrando immediatamente in un’atmosfera di altri tempi.

Via Sartirana è una via molto particolare, caratterizzata da un’insolita quiete di paese. Di fronte al laboratorio di Paola, si scoprono spazi e attività molto affascinanti. All’inizio della via una porta spesso aperta conduce ad un altro laboratorio di mobili, il 308. Qui si incontra mario che si occupa dello spazio e gestisce contemporaneamente il vicino Stile Libero, negozio di modernariato. Lo spazio è assolutamente da visitare; al suo interno è possibile trovare pezzi di design unici.

Più avanti si entra in un lungo cortile e si scoprono due attività: sulla destra, giovanna e Fabrizio hanno

aperto il loro showroom di abiti sartoriali, FG. Sembra chiuso e invece bisogna suonare il campanello,

per entrare in un’atmosfera molto familiare.

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si torna sUlla strada maestraLa maestria di Luisa è stata scelta da max per allestire la vetrina del suo negozio di occhiali, New Optical House, in via Vigevano 41. Max, insieme ad un altro socio – che si chiama a sua volta Max – , ha da poco aperto questo spazio.Max è un ragazzo giovane e alla mano. Spesso lo si trova in compagnia di amici che gli fanno visita in negozio. Il mondo dell’occhiale artigianale non ha segreti per lui! Nel suo negozio espone pezzi eccentrici e vintage. Passando da lui nel tardo pomeriggio, volentieri vi inviterà a bere un aperitivo anticipato.

PaUsa CaFFèGran parte delle relazioni di via Vigevano ruotano intorno ai caffè: a colazione, nelle pause, durante il pranzo o nel momento dell’aperitivo. I bar sono tanti; ci sono persone che frequentano bar diversi in momenti diversi della giornata, altri hanno un bar di fiducia. La cosa comunque certa è che all’interno dei bar si incontrerà sempre un negoziante.

Sulla sinistra un luogo davvero insolito, Origami

Do, studio di origami. luisa è una vera artista. Si è trasferita a Milano

da molti anni ormai, ma non ha perduto il suo accento

emiliano. In compagnia del suo gatto, crea origami di

piccole e grandi dimensioni, composizioni volanti

richieste da istituzioni, negozi e musei. E’ fantastico vederla

piegare piccoli pezzi di carta che si animano e

prendono vita diventando gru, forme a spirale

e animali stilizzati.

Il bar più conosciuto della via, anche da chi viene da

fuori, è La Latteria, gestita da Flavio. La fama del locale si deve all’arredamento gusto “bar

d’epoca”: mobili in legno bianchi, tavolini ridotti e minimal, vecchie

scatole di biscotti ovunque. Il bar è piccolissimo.

Una delle caratteristiche è il tavolino in vetrina, che i clienti prediligono, incuranti dei passanti che li guardano bere il cappuccino o mangiare un panino alla nutella

(specialità della mattina). Flavio è molto cordiale e

tranquillo; spesso si siede con te, se non è impegnato al bancone. Il suo locale è quello con orari più flessibili della zona; a volte di

sabato, altre alle 17 si può trovare già la saracinesca abbassata!

Un altro caffè molto frequentato è il Cigar Café, gestito da donato, sempre al bancone delle sigarette, mentre i giovani camerieri girano tra i tavoli. Il locale ha un dehors sul marciapiede, con gente seduta anche in pieno inverno. Il bar è frequentato soprattutto nella pausa pranzo e durante l’aperitivo. Intorno a questo bar si muove un nutrito mondo di commercianti e portinaie, in particolare la giovane portinaia del numero 33, spesso “appostata” al portone aperto.

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oltre i Portoni/1Il condominio al numero 33 merita una piccola visita: superato il portone si scopre un edificio a ballatoio

organizzato intorno a tanti piccoli cortili, ordinati e puliti. Da uno di questi è possibile vedere la torre del

campanile della Chiesa, non visibile da nessun’altra parte! Da controllare il calendario delle mostre di Prospekt (sempre di qualità), così da per poter visitare anche lo spazio e avere l’occasione di vedere la splendida

terrazza che si affaccia sui tetti. Uscendo, una curiosità colpisce l’occhio: la bacheca del palazzo con piccoli

annunci di ragazzini che cercano lavoretti, scambio di oggetti e tante altre storie di condominio.

Di fianco a Matteo e Claudia si trova un’altra coppia di creativi: salvatore e marie, o meglio Salvatore+Marie secondo il nome del loro negozio. Le due coppie di vicini sono anche amici, spesso si incontrano durante le pause caffè a chiacchierare tutti insieme da Flavio. All’interno del loro negozio si trovano oggetti di design, vestiti, gioielli e tanto altro. Marie è inglese ma vive in zona da molti anni; conosce aneddoti e vicende storiche dell’area dei Navigli. Appassionata del suo lavoro, non sopporta più le ondate di visitatori a caccia di “arredamento” e cibo gratis durante il Salone del Mobile. I due sono un po’ schivi, cosa facilmente intuibile dal campanello che occorre suonare per accedere al negozio. Ne vale però la pena, una volta entrati sarete i benvenuti!

siete i benvenUtiSempre al civico 33 di via Vigevano, ci sono matteo e Claudia brusaferri, giovane coppia,

proprietari dell’oreficeria Brusaferri. Più che un cognome, un destino! Matteo crea

splendidi gioielli nel suo piccolo laboratorio, visibile dal negozio. All’interno un’atmosfera

accogliente; sembra quasi di entrare in una casa, con il grande camino che, nei mesi invernali, rende davvero invitante la sosta.

qUanta stradaMarie non è la sola commerciante

non italiana. Poco più avanti, al numero 39, troviamo Juan Carlos, detto anche Giovanni. Di origini

cilene, vive a Milano da sempre e, inutile chiedere, non parla spagnolo.

Grafico, ha un piccolo laboratorio dove stampa magliette e altri capi di abbigliamento. Pezzi unici, i disegni

delle stampe potete proporli voi o chiedere a Juan Carlos di idearli.

Uno dei suoi simboli preferiti è il chihuahua, in onore della sua piccola e dolcissima cagnolina, che sbuca tra le gambe dei clienti inaspettatamente. Abita poco lontano e adora questa zona di Milano. Il suo negozio è aperto solo in orari preserali, dalle 18 alle 20, e il sabato. Se non lo trovate, potete

comunque chiamarlo, o controllare nel negozio a fianco, Fungo Matto.

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AttiviaMOCiIl piccolo e colorato negozio di abiti per bambini, Fungo Matto, è gestito da anna, una ragazza giovanissima che, con passione, dispensa consigli a mamme e papà. Anna è nella via da tre anni e si è affezionata molto al quartiere, tanto che ha organizzato una petizione e una raccolta firme fra i commercianti per chiedere al Comune di piantare alcuni alberi lungo via Vigevano. Grazie a questa sua piccola azione, tutti la conoscono e la ritengono un po’ un punto di riferimento.

Tra coloro che hanno sostenuto attivamente la

petizione c’è enrico, proprietario della

cartolibreria AEIOU, al numero 9. Enrico ha aperto da un anno il suo negozio ma, grazie alla vicinanza con la scuola elementare,

già conosce moltissimi abitanti. Si consiglia l’angolo di libri per

l’infanzia: non i soliti volumi da colorare, ma il meglio della produzione per bambini – e adulti:

moltissimi libri di Munari, disegni di

Depero e edizioni rare. Enrico ama parlare con i clienti; spesso lo troverete davanti al

suo negozio, di fianco ai libri usati, intento a fumare una sigaretta

alla vaniglia.

direZione darsenaEnrico trova un compagno di chiacchiere intorno all’ora dell’aperitivo, quando riki di Free Art Café apre il suo locale, già attrezzato con un ricco buffet di fianco alla porta d’ingresso. Il locale ha un’atmosfera messicana, ha un piccolo palco dove musicisti professionisti si alternano a giovani talenti. Il martedì e il mercoledì sera il palco è lasciato libero a esibizioni spontanee.

In questo tratto di via Vigevano, vicino alla Darsena,tutti i negozianti si conoscono, forse grazie alla minor densità di attività commerciali. Vicino a Enrico e Riki troviamo valeria, con il suo negozio di bigiotteria, arredamento e abbigliamento etnico. Un forte odore di incenso accoglie il visitatore, già sulla strada. Valeria sta seduta in fondo al negozio, intenta a creare collane e bracciali. Espansiva e solare, Valeria si intrattiene volentieri coi clienti. Come in un bazar, potere provare a contrattare sul prezzo di cassettiere, sciarpe e monili.

Dall’altra parte della strada daniela, proprietaria di Electric Storm, propone abbigliamento dark e metal. A dispetto della proposta commerciale, Daniela è molto allegra e positiva. La musica nel negozio a volte è un po’ assordante, ma è divertente entrare per sbirciare o anche solo scoprire un’atmosfera totalmente diversa da quella degli altri negozi della zona.

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Questo piccolo gruppetto di negozianti si chiude con michela e giulio di Oplà! e radiOplà! Il piccolo negozio ha l’aspetto di un vero bazar e tutto quello che si trova al suo interno è fatto a mano da Michela: creazioni ispirate ad “Alice nel Paese delle Meraviglie” e altri personaggi di fantasia, borse e cappelli vintage, gioielli realizzati con i materiali più diversi. All’interno anche un piccolissimo teatro, per mostre e spettacoli per pochissimi! Oplà! ospita anche una radio web, gestita da Giulio. Le dirette di Alex The Mod vanno in onda il sabato pomeriggio. Il negozio di Michela attira moltissimi appassionati da altre parti della città. Oplà! sta per trasferirsi in via Paolo Sarpi, più vicino al quartiere dove vive Michela.

leggero langUorinoQualcuno sta per lasciare il quartiere, qualcun altro è appena arrivato.Come michele, che ha aperto da poco la pizzeria che porta il suo nome al numero 14. Michele è pugliese e propone specialità della sua regione. Il ristorante è davvero piccolissimo (5 tavoli), l’atmosfera è famigliare. Trovare posto è davvero un’impresa, visti anche i prezzi economici degli ottimi piatti. Da provare assolutamente!

Se al primo tentativo non trovate un tavolo da Michele, di fianco c’è la pizzeria di giuliano. Pizza, focacce e anche piatti unici cucinati sul momento dal proprietario, vero esperto di cucine etniche e regionali. Sulle pareti si trovano foto di Totò e immagini storiche dei Navigli. Ad aiutarlo un giovane ragazzo silenzioso e gentile e Clara, la moglie danzatrice del ventre.Giuliano presta molta cura alla preparazione dei suoi prodotti e alla qualità delle materie prime, che devono essere rigorosamente biologiche. Per questo si reca settimanalmente da marcello, tra i gestori di Elicriso.

Elicriso è un’associazione che si trova nella splendida

casa occupata all’inizio della via, riconoscibile da colori vivaci e dalle

decorazioni delle facciate. Il giovedì pomeriggio e il

sabato viene organizzato il mercato biologico. Elicriso

è una delle poche realtà che rimangono di quel passato

recente di attivismo giovanile, politico e artistico, che la città cerca di allontanare

ma che resiste. A poca distanza, un altro luogo

simbolo è la Calusca, centro sociale con una proposta culturale molto intensa.

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l’ora della sPesaVia Vigevano è incrocio di esperienze diverse e insolite.

A negozi e botteghe artigiane si alternano alimentari specializzati di altissima qualità e piccoli supermercati,

frequentati per lo più dai residenti del quartiere.

In via Corsico 2 alla Macelleria Masseroni, alberto può comporvi una cena completa

anche all’ultimo minuto, abbinando primi piemontesi, salumi, formaggi a vini raffinati.

ercole, invece, gestisce il Carrefour in Vigevano 22, già conosciuto come DìXDì.

Il supermercato, seppur di piccole dimensioni, offre un po’ di tutto. Ercole, di origini romane,

ama questo quartiere e conosce personalmente i molti frequentatori abituali del suo negozio. La moglie è sempre indaffarata alle casse, fra

scontrini e pettegolezzi di vicinato, raccolti anche dalla portinaia del vicino condominio

numero 22, che ricorda i tempi del mercato di Senigallia e i sabati del passeggio.

dirimPettaiLa portinaia del 22 spesso fa compagnia anche a giorgia, commessa del negozio di calzature Passaparola. Giorgia lavora con marco, proprietario del negozio. I due sono sempre indaffarati nel cambiare la vetrina e far provare scarpe ai clienti, ma trovano sempre un momento per una pausa al Cigar Café di Donato, situato proprio di fronte.

solo Per aPPassionatiLuogo insolito ma radicato nel quartiere è Ceilt Siopa, negozio di prodotti celtici. Ferruccio passa le sue giornate all’interno del piccolo negozio, circondato da libri specializzati, elfi e troll. Il luogo merita davvero una sosta, se non altro perché è davvero una cicca per gli appassionati del genere. Ferruccio è sempre molto disponibile a spiegare tutto quello che c’è da sapere riguardo all’arte della terracotta e della scrittura magica.

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dietro l’angolo, alZaia naviglio grande e via CasaleAnche morena, che ha di recente aperto un centro di trattamenti olistici “Naturale” sull’Alzaia Naviglio Grande, numero 6, si

ritaglia i suoi momenti di pausa da Daniela.

Nel cortile di fianco a Morena, il civico 4, due piccoli negozi,

quello di sonia e quello di marcella, conosciuti dai turisti

e frequentatori della passeggiata sul Naviglio. Sonia ha un negozio di abbigliamento, 4Luz, dai toni

chiari e dai tessuti naturali; Marcella confeziona vestiti su

misura all’interno del suo atelier, Marzona. La particolarità

del negozio, le collezioni sono due: estiva e invernale. Non ci

sono (più) le mezze stagioni!

Rimanendo in tema di spazi creativi, ci si può spostare in via Casale, piccola strada che collega il Naviglio a Piazzale Stazione di Porta Genova e Alzaia Naviglia Grande. Al numero 3/a, dentro al cortile, si trova l’Atelier del Riciclo. grazia e le sue colleghe gestiscono questo spazio, pensato come spazio pubblico per il quartiere: oltre a proporre il baratto, ancora non molto praticato in Italia -, il negozio offre una libreria a libera consultazione, un’area relax con caffè e the. Curiosità: se non volete fare un giro troppo lungo, è possibile arrivare nel cortile dell’Atelier del Riciclo passando dal numero 6 di via Sartirana, utilizzando l’accesso in fondo al cortile.

artigianato in FamigliaTornando in via Vigevano,

troviamo negozio che propone abiti confezionati a mano e

gioielli artigianali: è Magma Lab, al numero 25. Una delle

due proprietarie è amira, una giovane signora argentina che vive col marito a Milano da

molti anni. Amira è una persona attivissima. Il marito, Daniele,

che spesso la sostituisce in negozio, è più riservato ma

molto disponibile. Amira conosce molti altri negozianti: Daniela,

Juan, Anna, che incontra al bar la mattina. Il resto della giornata la passa in negozio, sferruzzando e allattando la

bambina appena nata.

Dall’altra parte della strada si trova anche il negozio di arredamento Linn Sui. Dietro a pouf giganti e colorati, daniela, è sempre pronta a scambiare due chiacchiere davanti ad una tazza

di thé, magari quello alla salvia preparato dall’amico adel, il fabbro della via.

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Un altro luogo da scoprire, uno spazio quasi romantico di via Vigevano, è il cortile al numero 10. All’interno, l’architetto riva,

che ha lì il suo studio, ha piantato molto tempo fa un glicine proveniente dal Lago di Como.

Oggi la pianta ha coperto per intero un lato della corte e in primavera il suo profumo

invade lo spazio e gli appartamenti.

Entrare nel cortile al numero 10 è facile perché il portone è spesso aperto; più difficile – e per questo

avventuroso – è intrufolarsi nel cortile al numero 15. Il cortile ha una strana conformazione allungata che assomiglia

a una stradina: entrando si respira un’atmosfera di paese mediterraneo, grazie anche alle facciate colorate che la

circondano. In fondo a destra, un piccolo e moderno studio di architettura, macchi Cassia, si apre sullo spazio esterno.

Gli studi dei professionisti sono spesso nascosti nei cortili o ai piani

alti dei palazzi. Certamente quello più d’effetto – sarà forse per l’ampiezza e

il bianco totale – è lo studio di James irvine, designer di fama internazionale.

L’entrata è riservata a pochi e la privacy è gradita, perciò non verrà

riportato il civico in questa guida!

Ma via Vigevano ospita anche botteghe storiche, vere e proprie istituzioni della via, come turci con il suo negozio di Scarpe, o Fugazza pasticceria artigianale che ha aperto nella via nel 1920. Agli storici gestori sono subentrati figli, ma i dolci sono sempre gli stessi: i boeri, la Bella Elena – torta di pere e cioccolato -, pasticcini e i biscottini. Nei pochi tavolini all’interno, sempre occupati, si mescolano vecchie signore impellicciate, giovani ragazzi di passaggio e stranieri capitati per caso.

oltre i Portoni/2Una delle caratteristiche di via Vigevano è rappresentata anche dalle botteghe artigiane che resistono al cambiamento o, meglio, si adattano ad esso. Sono realtà spesso nascoste alla vista, che si sviluppano nei cortili interni. All’interno del secondo cortile al numero 11, si trovano i fabbri Polli & bardelli, specializzati in serramenti e non solo. I due fabbri infatti collaborano con Arnaldo Pomodoro, che è facile incontrare nel quartiere.

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Un salto in via CorsiCoDa non dimenticare, con un’ennesima deviazione da via

Vigevano, è la Liuteria Jacaranda, in via Corsico. luca e il suo socio producono chitarre nel laboratorio profumato

e impolverato, visibile attraverso una grande vetrata. All’interno ci si può imbattere frequentemente in piccoli

concerti e prove, anche di musicisti noti.

Fra le tante attività non possiamo non dimenticare i

due negozi di parrucchiere: axia e estilò. Il primo più

piccolo, con il balconcino in ferro battuto che si affaccia sulle poltrone; il secondo, più spazioso, con poltrona

massaggiante per rilassarsi e sfruttare al meglio l’attesa.

In questi luoghi si danno appuntamento le signore

della via e si diffondono, come tradizione vuole,

le storie del quartiere.

al Calar del soleVia Vigevano si caratterizza anche per l’animata vita notturna, con molti localini. La vera istituzione, nonché il primo locale ad aver aperto nella via è il Cape Town Café. Spesso l’affluenza è tale da ostruire il marciapiede per diversi metri; per non parlare delle auto parcheggiate in tripla fila dall’altra parte della strada! sergio, uno dei due titolari, è sempre indaffarato nel preparare cocktail e ottimi panini al bancone. Il Cape Town è anche punto di riferimento per gli abitanti, che lo frequentano a tutte le ore – evitando l’aperitivo, per lo più troppo affollato.

arrivederCi!Le relazioni di via Vigevano non si

esauriscono qui; ce ne sono molte altre che è possibile scoprire passeggiando

per la via, prendendosi il tempo di parlare con le persone, frequentando i negozi e gli spazi del quartiere, perdendosi nei cortili e nei vicoli

laterali. Un’esperienza di conoscenza da costruire passo dopo passo.

Altro negozio dedicato al benessere, bionature, al numero 43, che proponeprodotti erboristici, creme, tisane.

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