Famiglia e futuro in Africa. - Pontifical Academy for Life · "La famiglia e la protezione della...

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- 1 - Famiglia e futuro in Africa. Intervento di mons. Paglia a Kigali Il 20 settembre pomeriggio mons. Paglia ha parlato di famiglia a sacerdoti, laici, operatori pastorali dell'arcidiocesi di Kigali. Mons. Paglia era accompagnato da mons. Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali. "La famiglia e la protezione della vita" è stato il tema trattato da mons. Paglia, che ha sottolineato come le sfide alla unità della famiglia siano le stesse nel mondo. E in Africa, nonostante al forza della cultura locale, la famiglia vive le stesse minacce: disgregazione dell'unità familiare, pressioni economiche e sociali, natalità e denatalità, perdita di forza della visione ecclesiale. Eppure la famiglia è il centro della società e il baricentro della formazione della persona. In questo senso mons. Paglia ha notato che "La vita, quindi, così come ci viene consegnata nelle Scritture conservate per sempre nella tradizione ecclesiale, non esiste mai come realtà astratta, come concetto o come idea. No, la vita umana è sempre una vita concreta, in un tempo e in un luogo, in una trama relazionale che la genera, la protegge e la evoca. La vita, in breve, siamo noi, siamo ciascuno di noi, per tutta la sua esistenza, e l'intera umanità nel suo oggi e domani. È proprio questa ricollocazione nel concreto delle relazioni che consente di considerare in modo efficiente i grandi dibattiti che si svolgono sul tema della famiglia e della vita. Papa Francesco ha capito così bene questo legame intimo che anche a livello istituzionale ha collegato i due grandi centri di riflessione accademica sulla famiglia e sulla vita (l'Istituto Giovanni Paolo II e la

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Famiglia e futuro in Africa.Intervento di mons. Paglia a Kigali

Il 20 settembre pomeriggio mons. Paglia ha parlato di famiglia asacerdoti, laici, operatori pastorali dell'arcidiocesi di Kigali. Mons. Pagliaera accompagnato da mons. Antoine Kambanda, arcivescovo di Kigali."La famiglia e la protezione della vita" è stato il tema trattato da mons.Paglia, che ha sottolineato come le sfide alla unità della famiglia sianole stesse nel mondo. E in Africa, nonostante al forza della cultura locale,la famiglia vive le stesse minacce: disgregazione dell'unità familiare,pressioni economiche e sociali, natalità e denatalità, perdita di forza dellavisione ecclesiale. Eppure la famiglia è il centro della società e il baricentrodella formazione della persona.In questo senso mons. Paglia ha notato che "La vita, quindi, così come civiene consegnata nelle Scritture conservate per sempre nella tradizioneecclesiale, non esiste mai come realtà astratta, come concetto o comeidea. No, la vita umana è sempre una vita concreta, in un tempo e in unluogo, in una trama relazionale che la genera, la protegge e la evoca. Lavita, in breve, siamo noi, siamo ciascuno di noi, per tutta la sua esistenza,e l'intera umanità nel suo oggi e domani. È proprio questa ricollocazionenel concreto delle relazioni che consente di considerare in modo efficientei grandi dibattiti che si svolgono sul tema della famiglia e della vita.Papa Francesco ha capito così bene questo legame intimo che anchea livello istituzionale ha collegato i due grandi centri di riflessioneaccademica sulla famiglia e sulla vita (l'Istituto Giovanni Paolo II e la

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Pontificia Accademia per la Vita), e ha unificato in un Dicastero lacura pastorale di queste realtà. È piuttosto sterile e inefficace difenderela vita in sé, indipendentemente dai luoghi costitutivi e vitali in cui sisviluppa, poiché non ha senso parlare o difendere la famiglia in sé, senzaconsiderare soggetti concreti, luoghi e tempi in cui si sviluppa questa fertilealleanza, come sottolinea Amoris Laetitia numero 3.La qualità eminentemente umana che la forma familiare offre alla vita èla più grande risposta a tutte queste pratiche (politiche, sociali e persinomediche) che vogliono separare la generazione dall'amore che ci faesistere e proteggere. Riportare la vita umana nel contesto familiare(nell'origine e nel compito) significa pronunciare la parola più forte controquesta cultura che invade l'Occidente e di cui il continente africano nonpuò pretendere di essere immune, cioè l'individualismo assoluto (ab-solutus), sciolto nei rapporti con gli altri. Nessuno è un'isola. Siamo tutticollegati l'uno all'altro. E siamo in analogia con i legami familiari: siamotutti figli, tutti fratelli e sorelle di ognuno".