F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano Musei e multimedia: progettare e comunicare Hoc-Hypermedia Open...
-
Upload
giampaolo-cuomo -
Category
Documents
-
view
218 -
download
1
Transcript of F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano Musei e multimedia: progettare e comunicare Hoc-Hypermedia Open...
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Musei e multimedia: progettare e comunicare
Hoc-Hypermedia Open CenterDipartimento di Elettronica e InformazionePolitecnico di Milanohttp://hoc.elet.polimi.it
Francesca [email protected]
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Presentazione
Problemi apertiHDM: un modello di progettazioneDesign patternsGrafica e contenutiUsabilità
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Ipertesti e Ipermedia:problemi aperti
Assenza di metodologie di progettazione e sviluppo Nessuna consolidata metodologia di realizzazione
Assenza di schema Manca una descrizione ad alto livello delle informazioni contenute
nell’applicazione e di come sono organizzate
Disorientamento Mappe e grafici per orientare l’utente Difficoltà di accesso alle informazione cercate
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Tecnologia e cultura:problematiche
Incomprensione tra informatici e umanisti (scienziati)
Difficoltà nel cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per mancanza di conoscenza del potenziale offerto dalla multimedialità e conseguente incapacità di formulare delle richieste precise sui contenuti
Contenuti inadeguati Difficoltà nel produrre contenuti adatti al mezzo multimediale:
ad esempio, testi sintetici e di buon impatto comunicativo
Difficoltà a valutare la qualità delle proposte tecniche
Scarsa conoscenza del mercato software da parte
degli umanisti
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Prima di progettare
RequisitiObiettivi
UtentiContesto applicativo
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Modello 5 W:Who, Why, What, Where, When
WHO: Chi sono i destinatari dell’applicazione
WHAT: Cosa
di quali informazioni ha bisogno il destinatario
cosa dovrà contenere l’applicazione: informazioni, media,
modalità di accesso
WHY: Perché l’utente utilizzerà il prodotto
perché queste informazioni sono utili
WHERE: Dove s’immagini venga fruita l’opera
WHEN: Quando (e per quanto tempo) l’utente
esaminerà il prodotto
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM-Hypermedia Design Model
ObiettiviMetodo
PresentazioneHyperbase
Link strutturaliLink semantici
Strutture d’accessoSlot
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
ObiettiviProgettare un'applicazione ipermediale (WWW, Cd Rom, DVD)Descrivere le caratteristiche relative all'applicazioneDescrivere la dinamica dell'applicazione
Progettare in HDM è utile per alcuni motivi: 1) migliorare la comunicazione con il cliente 2) migliorare la comunicazione con la squadra di implementazione3) migliorare la qualità/usabilità 4) migliorare la comunicazione con lo staff5) risparmiare tempo in fase progettuale6) permettere la valutazione immediata sulla qualità delle scelte
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM-metodo
HDM definisce 5 dimensioni di un’applicazione multimediale:
1 STRUTTURAorganizzazione globale del contenuto quale appare nell’utilizzo
2 NAVIGAZIONEdefinizione dei paradigmi di esplorazione e dei collegamenti a disposizione dell’utente per muoversi nell’applicazione
3 COMPORTAMENTOdinamiche dei media e dei collegamenti
4 CONTROLLOinterazione, cioè le operazioni fornite agli utenti per controllare l’applicazione
5 ASPETTOpresentazione grafica e proprietà visive
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: la struttura (1)Due livelli di progettazione:
in the largein the small
IPERBASE (in the large)struttura portante dell’applicazioneinsieme degli oggetti che ne costituiscono il contenutoorganizzazione del contenuto stessodecisioni strategiche
IPERBASE e costituita da tipi di Entitàad es. in un ipermedia d’arte, un acquerello potrebbe essere un oggetto dell’entità “quadro”
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: la struttura (2)
ENTITA’ semplici o complesse:componenti organizzate in una struttura propria
Mono-COMPONENTE ad es. l’entità QUADRO potrebbero comprendere solo informazioni generiche
Un Componente è un insieme di informazioni percepite come un’unità concettuale dall’utente (ad es. la vita di un pittore)
Un componente non è un’unità indipendente, quando l’Entità è costituita da altre componenti
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: la struttura (3)
Componente costituito da NODI (in the small)
NODOl’unità di fruizione di base (pagina-schermata)un componente può essere costituito da più nodi informativi
NODO: diversi segmenti di informazioni strutturate
La struttura dei segmenti è data da FRAME, elementi di contenuto, costituiti da SLOT (ad es. una pagina che contiene un frame di animazione può essere composto da slot con comandi per azionarlo e dallo slot filmato)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: strutture d’accesso
Strutture d’accesso:modalità e strutture per raggiungere il contenuto informativo dell’iperbase (ad es. in un Cd d’arte gli indici alfabetici delle opere che portano ai quadri)
Le strutture d’accesso sono costituite da COLLEZIONI
insieme di oggetti detti MEMBRI che posso essere elementi dell’iperbase o di altre collezioni
Le COLLEZIONI presentano:insieme dei membricentro di collezionecollegamento tra il centro e i membri e questi tra loro (ad es. collezione di pittori del Cinquecento)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: navigazione
Navigazione: collegamenti tra gli oggetti di un’applicazione e le regole per percorrerliLink strutturali
link tra componenti di Entità
Link semanticilink che connettono Entità diverse tra loro (ad esempio, relazione semantica tra Pittore e Opera)
Link di collezioneindiceguided tour
Orientamento e percezione della posizione da parte dell’utente
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: comportamento
Comportamento: dinamica interna dell’applicazione
Dinamica dei nodi regole di attivazione e disattivazione (quando si entra per la prima volta, la seconda e durante la navigazione)back
Comportamento degli slottesto+audiotesto-audiovideo+audio+testo
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: aspetto
Comunicazione visiva e interfacce
Rappresentazione grafica dei singoli nodi
Disposizione e definizione spaziale degli oggettibottoni, menù, finestre…modifiche dovute all’interazione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HDM: interazione
Interazione: comandi e possibilità operative a disposizione dell’utente
Tipologia di slot:passivi (testo, frasi o immagini)attivi (animazioni, video)reattivi (controllati dall’utente, grafica interattiva)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Schema dell’applicazione
Lo schema di un’applicazione.In the large:
hyperbase, strutture d’accesso, link semantici, link strutturali e di collezione...
In the small: nodi, comportamento degli slot
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
HYPERBASE: EntitàEntità semplici e complesse
Componenti
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Entità (1)
L’HYPERBASE è costituito da ENTITA’ raggruppate per tipiL’Entità corrisponde ad un oggetto distinto del mondo dell’applicazioneEsempi di Entità: un pittore oppure un’opera d’arte in un Cd Rom d’arte; un animale in un sito di biologia
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Entità (2)Tipo di Entità: entità con caratteristiche simili
nella prima fase di progettazione viene definito solo il TIPO, in seguito vengono specificate le caratteristiche dei diversi esemplari
Esempio: in un ipermedia d’arte, un acquerello potrebbe far parte di un tipo di entità “Quadro”. Nello stesso ipermedia ci possono essere altri tipi di entità come “Pittore” di cui fa parte Caravaggio, Raffaello...
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Entità isolate (1)
Le Entità isolate sono create soprattutto nelle applicazioni complesseOggetti non facilmente tipizzabiliEsempi: la biografia di Leonardo da Vinci. Entità elementare che consiste di parecchie pagine di testo; la presentazione del museo, il bookshop...E’ meglio evitare di crearne troppe per non appesantire l’hyperbase e complicare la navigazione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Componenti (1)
Entità possono essere oggetti semplici o complessiEntità sono costituite da COMPONENTI organizzate in una struttura propriaEntità monocomponente Esempio: in un ipermedia d’arte, l’ entità “Opera” potrebbe riguardare soltanto informazioni generali (componente)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Componente (2)
Una Componente è un insieme di informazioni percepite dall’utente come unità concettualeEsempio: la biografia di un pittore o la storia di una battaglia...Entità e componente coincidono quando l’entità è monocomponente
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Componenti (3)
Una componente può essere suddivisa in subcomponenti che sono "parte di essa"
Una componente è costituita da un NODO(i) che rappresenta l’unità di fruizione di base (pagina-schermata)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Nodo
Il NODO è rappresentato da una pagina-schermata e descrive una componente di Entità o più componenti della stessaIn una componente con più Nodi questi sono organizzati in una struttura della quale viene scelto quello più rappresentativo (punto di inizio della navigazione)Esempio: per consultare la vita di un pittore si accede (sempre oppure no) prima ad un nodo rappresentato da una sua foto con la data di nascita e di morte?
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Tipi di componente
Componenti simili per significato costituiscono un tipo di componente e sono strutturati in maniera simile (ad esempio: biografia, storia...)Tipo di componente è costituito da:
un nome,la definizione della sua struttura,i tipi di nodi,l’identificazione del nodo rappresentativo
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Link strutturaliI legami strutturali (structural links) connettono componenti della stessa EntitàData una topologia di componente, ci sono parecchi modi per organizzare la navigazione Sequenza, salti (primo nodo...)I collegamenti strutturali definiscono i particolari del percorso di navigazione tra i contenutiI collegamenti strutturali devono condurre facilmente l’utente all’informazionePercorsi semplici o complessi
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Link semantici (1)
I link semantici collegano Entità diverse tra loroRappresentano una relazione semantica tra oggettiCreano una navigazione articolataCreano dei percorsi di letturaEsempio: link che connettono l’opera d’arte all’artista (collegamento bidirezionale: “è stata realizzata da”, “”ha realizzato”). Link tra habitat naturali e animali (collegamento bidirezionale: “chi vi vive”, “dove vive”)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Link semantici (2)
I collegamenti semantici sono “percorsi di percorso”, quindi non devono essere ridondanti Evitare di collegare tutto a tuttoI link semantici generici possono creare disorientamento (cambiamento di contesto)Esempio: collegamento di approfondimento con la vita di un personaggio, che partecipa ad un evento, all’interno della descrizione dell’evento stesso
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso
UtilizzoCollezioni
StrutturaNavigazione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso (1)
Strutture che permettono all’utente di accedere al contenuto dell’hyperbaseCostituite da CollezioniOrganizzazione dell’applicazione percepita dall’utentePercorsi di “lettura”Esempio: in un ipermedia d’arte ci possono essere collezioni organizzate per correnti pittoriche oppure per indici alfabetici
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso (2)
Usabilità del sistema dipende da queste struttureSono facilmente modificabiliLa modifica non implica il cambiamento della struttura dell’hyperbase dell’applicazione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso: collezioni (1)
Le Collezioni sono costituite da:il nome,l’insieme dei suoi membri,il centro della collezione,i link dal centro ai membri e questi tra loro
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso: collezioni (2)
Le Collezioni sono un insieme di oggetti denominati MembriI Membri sono elementi dell’hyperbase oppure di altre collezioniEsempio: una raccolta di collezioni per correnti artistiche (gotico, barocco, neoclassico) che porta alla fruizione delle opere, la definiamo Collezione di collezione; un indice alfabetico delle opere è una Collezione di Entità
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso:membro di collezione
Un oggetto di collezione può appartenere a parecchi contestiUn oggetto può essere membro in maniera DIVERSA di molte collezioniEsempio: un’opera d’arte può rappresentare in una collezione un esempio di stile e in un’altra l’espressione di un periodo storico o di un movimento pittorico
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Strutture d’accesso: centro di collezione (2)
Il Centro di una collezione è un Nodo o una serie di nodiNel Nodo/i vengono presentati i membri della collezioneInformazione sul raggruppamento dei membriEsempio: in un ipermedia d’arte una collezione di pittori impressionisti può rappresentare una descrizione del concetto e delle caratteristiche comuni a questi pittori
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni normali e speciali (1)
Le Collezioni normali sono costituite da un insieme definito e stabile di membriimmodificabili nel corso dell’utilizzo
Le Collezioni speciali:i membri vengono determinati dinamicamente in base a regole definite in fase di progettazioneEsempio: la registrazione della “storia” della sessione di utilizzo. Tutti i passi compiuti dall’utente vengono registrati durante la fruizione dell’applicazione e possono essere ripercorsi
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni speciali (1)
Le Collezioni speciali:risultati di ricerche dinamicheEsempio: l’utente può interrogare l’applicazione chiedendo di selezionare solo oggetti che rispondano ad una certa caratteristica
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni speciali (2)
Le Collezioni speciali:creazione di collezioni da parte dell’utenteEsempio: l’utente può “raccogliere” gli oggetti in un “Album” e aggiungervi note; può collegarsi ad Internet e scaricare gli aggiornamenti relativi ad un particolare argomento
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni e Navigazione(1)
I collegamenti tra i membri di una collezione sono definiti link di collezioneDue tipi di link:
collegamenti ad indicecollegamenti topologici
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni e Navigazione (2)
Collegamenti ad indiceconnessione tra il Nodo di collezione (centro) ad ogni nodo dei membri e viceversa
Esempio: un indice alfabetico di autori porta alla scelta dell’autore e il ritorno all’indice e viceversa
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni e Navigazione (3)
Collegamenti topologiciconnessione tra i Nodi dei membri secondo la topologia della collezionenon è sempre necessario il ritorno al centro di collezione
Esempio: una visita guidata (guided tour) cioè una collezione che raggruppa un certo numero di opere dà la possibilità di passare direttamente da una altra secondo un ordine stabilito (centro al primo membro e ultimo membro al centro)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Collezioni e Navigazione (4)
Guided tour sono più adatti ad utente inespertoPermette la fruizione “guidata” del contenutoLa navigazione guidata può essere resa automatica con un comando di “seguente” attivato automaticamente dal sistemaEsempio: una visita guidata (guided tour) con commento audio
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Progettare Collezioni (1)
Porsi dal punto di vista dell'utenteCreare come un “autore” diversi percorsi di letturaLa selezione di una collezione è una funzione fondamentale per l’identificazione del contesto di interesse
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Progettare Collezioni (2)
La creazione di una collezione è un atto cosciente ed esplicito del progettistaL'utente può percepire l'insieme dei membri (collezione) come "insignificante"
Esempio: Leonardo appartiene a tutti i pittori elencati nell'ordine alfabetico
L’utente può ricavare un’informazione in piùEsempio: Leonardo appartiene ai pittori della Toscana
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Progettare Collezioni (3)
L'utente può aspettarsi informazioni organizzate in modo articolato Richiedere un percorso con stili differentiLe collezione ad indice, il guided tour e la ricerca diretta possono diventare un’alternativa di accesso per individuare lo stesso oggetto
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Slot
Gli Slot sono elementi di base di contenuto dell’applicazione e possono essere creati a partire da altri slotEsempio: uno slot di un’immagine che mostri parte di un’immagine più grande contenuta in un altro slot dell’ipermedia
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Dinamica: nodi e slot (1)
In HDM il comportamento dei nodi e degli slot viene definito nella progettazione in the small
Nodi: il comportamento fissa le regole di attivazione e disattivazione
stato in cui si trovano gli slot e i frame del segmento visivo quando l’utente fruisce dell'applicazione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Dinamica: nodi e slot (2)
Definire le regole in 4 casi:quando il nodo è attivato per la prima voltaquando il nodo viene rivisitatodurante la navigazione o la ricercaquando il nodo viene lasciato
Esempio: la prima volta che si entra in un’entità opera viene presentato come primo nodo il “commento” (slot costituito da immagine + audio non controllabile); quando si accede successivamente cosa può succede?
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Dinamica: nodi e slot (3)
Slot passiviprivi di caratteri dinamici: testo, numeri, frasi o immagini statiche
Slot attivimodifica in modo lineare nel corso dell’utilizzoimplicano l’attivazione (slot audio, video)
Slot reattivisottoinsieme di quelli attivicontrollati dall’utente (slot audio/video, grafica interattiva)slot a basso controllo slot a controllo complesso (avanti, indietro, pausa...)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Design patterns
soluzioni generaliper problemi generali
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Design patterns: soluzioni pronte per l’uso
Punto di partenza: capire cosa c’è dietro ogni scelta di progettazione
Esempio: organizzare una collezione di oggetti (ad esempio prodotti) cercando di prevedere cosa può desiderare (o fare) con questa collezione l'utente?
Quali dati possono essere raccolti?Come strutturarli, come renderli “navigabili”Come presentarli all’utente
Scomporre il problema in sotto-problemiInformazione (Contenuto), Navigazione, Presentazione visiva, Funzionalità
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Design Patterns: esempio
http://www.louvre.fr/
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Design patterns: tipologie
Patterns di contenutoPatterns strutturaliPatterns di navigazionePatterns di Lay-out
Spesso sono correlati
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Design Patterns: definizioni
“Un pattern è una “nocciolina” di comprensione che porta all'essenza di una
soluzione provata per un problema che ricorre all'interno di un determinato contesto
in mezzo a preoccupazioni concorrenti”*
“A pattern is a named nugget of insight that conveys the essence of a proven solution to a recurring problem within a
certain context amid competing concerns”
*Appleton, Brad. Patterns in a Nutshell. Appleton, B. 13 Apr. 2000. <http://www.enteract.com/~bradapp/docs/patterns-nutshell.html>
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Perché usare i Design Patterns
Riuso di artefatti concettuali
Progettare con i Patterns:
può migliorare la qualità del design
risparmio tempi e costi del design
risparmio tempi e costi dell'implementazione
Aumentare la comunicazione fra i progettisti
DPs contribuisce a colmare la LACUNA fra i
requisiti e il design
Cercare nuove idee di design per modificare
senza partire da zero
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Pattern: descrizione del template
Nome
Problema dichiarato
Soluzioni (+ varianti)
Discussione dei vantaggi e degli svantaggi
Applicazioni d’esempio
Patterns connessi
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: soluzione di base
Member 1 Member 2 Member n. . .
Soluzione di base
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour soluzione di base: esempio
URL: www.nga.gov/feature/artnation/splash.htmGuided Tour: The Dance Lesson, di Edgar Degas
Navigazione strutturale: Entitiy type (“quadro studio in dettaglio”) fatta di 20 componentiOgni componente è un membro del GT “strutturale”GT con 20 membri (c.a: 40 s/nodo c.a 15 min fruizione)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour soluzione base: discussione
Soluzione di base: Vantaggi Efficace per i nodi richiesti per una veloce fruizione
overviews del prodotto, galleria, prima presentazione, servizio demo
Efficace per una collezione con precise coerenze semantiche
Corrisponde a “Narrazione efficace”, “Case History”, originale “dispositio” Se la navigazione sequenziale è essenziale per cogliere il messaggio
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour soluzione base:
discussioneSoluzione di base: Svantaggi Utente accede direttamente dal primo membro del tour Utente non può sapere a priori la topologia di collezione
numero di membri ordine dei membri
Rischio di far perdere l’orientamento trattandosi di un nodo molto complesso
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: Variante
Tour ciclico
Member 1 Member 2 Member n. . .
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: Variante
Punto di partenza esterno all’insieme dei membri: Centro di collezione
Member 1 Member 2 Member n. . .
Collection Centre
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: esempio
Punto di partenza: Centro di collezionehttp://www.nga.gov/collection/gallery/gg50/gg50-main1.html
Collezione: gruppo di entity types “Quadro”
Centro di collezione fatto di DUE nodi (di rado)
Pochi membri
Backgroud storico, artistico per presentare il Tour
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: esempio 1
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: discussione
Punto di partenza Centro di collezione: vantaggi
Il Centro di collezione può spiegare il senso del Tour
Realizzare un’introduzione al Tour
Overview del contenuto, messaggio di pre-fruizione
Prevista una visual/textual preview di alcuni oggetti
Efficace per piccole e grandi collezioni
Efficace e di solito combinata con un Index Navigation Pattern
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: discussione
Punto di partenza Centro di collezione: svantaggi
Navigazione ridondante per una collezione piccola
Inefficiente per forti sessioni task-oriented
Raro in assenza di Index Navigation (vedi patterns successivi)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour: Variante
Dall’ultimo elemento della collezione
Collection Centre
Member 1 Member 2 Member n. . .
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: soluzione di base
Soluzione di base
Member 1 Member 2 Member n. . .
Collection Centre
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: soluzione di base (esempio)
. . .
http://www.louvre.fr/
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: discussione
Soluzione di base: vantaggi
Ogni membro della collezione è raggiungibile attraverso un click
Sinergia tra la funzione di overview e la funzione di l'accesso nel centro di collezione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: discussione
Soluzione di base: svantaggiUna volta raggiunto l’oggetto, è necessario tornare indietro al centro per andare ad un altro oggetto.
Quasi mai viene usato per il Web (per l’usabilità e per non rallentare la performance)
Molto usato per gli hypermedia off-line
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: varianti (esempio)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: discussione
“Embedded Index” Vantaggi
La funzione di accesso del centro di collezione è embedded in ogni membroNavigazione accelerata, per evitare di fare un passo indietro per andare al centro di collezione Diverso supporto per le varie interfacceSoluzione scalabile (facilmente applicabile anche per collezioni nidificate) Ampiamente utilizzato in molte Web sites/application
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Indice di navigazione: discussione
“Embedded Index”: svantaggi
Il prezioso spazio del layout in ogni membro dovrebbe essere dedicato all'insieme dei link di collezione
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour misto:indice e GT
Problema:realizzare una struttura di navigazione di semplice utilizzo da vari tipi di utenti: utenti che vogliono esplorare la collezione in modo esaustivo, utenti che hanno un’attitudine “passiva” e utenti che hanno interesse per un sotto-insieme della collezione (non conosciuto a-priori) oppure per uno specifico oggetto.Soluzione:Definire un ordine tra i membri della collezione e creare una pagina come un indice o un guided tour; aggiungere i links dal centro al primo membro e da questo ai successivi, e da ogni membro agli altri e al centro di collezione (e viceversa)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour misto: esempio http://www.nga.gov/collection/gallery/
cassatt/cassatt-main1.html
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Guided tour misto: esempio 1 http://www.nga.gov/collection/
gallery/cassatt/cassatt-33364.0.html
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
ContenutiDomande per stabilire la validità dei contenuti di un’applicazione ipermediale culturale:
Il contenuto è sufficientemente ampio e approfondito?
Le informazioni sono precise ed aggiornate? I testi sono chiari, accurati e corretti La presentazione è concepita per un determinato
target (oppure per più target: multisito)? I messaggi sono comunicati in maniera corretta
Fonte: M.Forte e M. Franzoni
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Contenuti di un sito museale (1)
Contenuti dettagliati: Informazioni pratiche: indirizzo, localizzazione, ingresso,
orari, tariffe... Il museo: storia, architettura, distribuzione logistica e
spaziale delle sale Le collezioni: informazioni generali, storia, composizione,
catalogo, database, visita, scelte museografiche Le mostre: passate, presenti, future, online Le attività e i programmi educativi: divulgativi,
didattici, di ricerca, online, differenziati per categoria di utenti
I servizi: biblioteca, pubblicazioni, archivio, museum shop, ristoranti
Le news: museo, collezioni, programmi, sitoFonte: M.Forte e M. Franzoni
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Contenuti di un sito museale (2)
Tre categorie di siti in base a: presenza assenza di alcuni argomenti, grado di approfondimento e differenziazione in base all’utenza Siti generici: informazioni di carattere pratico; livello
generico per le collezioni, le mostre i programmi. Nessuna specifica utenza
Siti per approfondimenti parziali: molti gli argomenti trattati alcuni in modo dettagliato (collezioni, mostre, programmi, news)
Siti esaustivi: trattazione articolata e linguaggi diversi a seconda dell’utenza
Fonte: M.Forte e M. Franzoni
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Grafica e layout la “REGOLA”
Alcuni esperti propongono di sistemare gli Oggetti Interattivi nei 4 quadranti del layout rispettando le seguenti percentuali di riempimento: primo quadrante: 45% secondo: 20% terzo: 25% quarto: 15%
La tecnica di preferenza dei quadranti si basa sull’esperienza che l’occhio umano privilegia il quadrante in alto a sinistra
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Grafica e InterattivitàInterattività: un modo per guidare l’utente alla lettura del
contenuto; un modo per spiegare come compiere percorsi
all’interno del contenuto; un modo per interagire a livelli più articolati e
profondi della semplice selezioneGrafica:in fase di progettazione di un’applicazione multimediale è importante individuare: una distinzione tra indicazioni di percorso e
indicazioni di navigazione le metafore utilizzate per presentare il contenuto.
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Grafica e Interattività (1)
APPARENZA APPARENZA
FUNZIONI FUNZIONI
Software
Mappatura percettiva
Mappaturaconcettuale
Icona Metafora
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Grafica e Interattività:valutare (3)
Interfaccia utente di un’applicazione ipermediale L’interfaccia utente è coerente ed appropriata per
presentare l’argomento? L'impiego di metafore tratte dal reale è efficace? Le icone usate con funzione di comandi sono
comprensibili? La qualità della grafica, delle immagini e dei suoni è
adeguata Il testo è leggibile (carattere, dimensione, layout, stile)? Il design complessivo è attraente ed efficace? I diversi media impiegati si integrano in modo armonico Il grado di interattività è adatto ai diversi livelli di utenza
Fonte: M.Forte e M. Franzoni
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Grafica e layouttipologia di Siti museali (1)
Tre categorie di siti: Siti tradizionali:
layout generale come libro stampato; scarso rilievo alle immagini; trattazione omogenea del contenuto; disegni e icone di tipo statico
Siti moderni: layout generale riprende stile della carta stampata disegni e icone statiche e dinamiche grafica diversa rispetto all’utenza
Siti contemporanei: utilizzo novità sw testi e immagini elaborati uso del colore grafica bi/tridimensionale
Fonte: M.Forte e M. Franzoni
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Grafica e layouttipologia di Siti museali (2)
Dati e Considerazioni:
Siti contemporanei 24% Siti moderni 32% Siti tradizionali 44%
Mancanza di risorse economiche Mancanza di professionalità specifiche all’interno
dei musei
Fonte: M.Forte e M. Franzoni
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metropolitan Museum - New York www.metmuseum.org
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metropolitan Museum - New York
www.metmuseum.org Gli obiettivi:
confermare l’IMMAGINE del museo PROMUOVERE le raccolte PUBBLICIZZARE tutte le attività scientifiche e didattiche organizzateDIVULGARE informazioni utili per la visita alle collezioni, alle mostre e agli eventi ed attività correlati FIDELIZZARE il pubblico rispetto al museo e allo stesso sitooffrire supporti didattici per insegnanti e studentipubblicizzare l’associazione degli amici del museo e raccogliere ISCRIZIONI ON LINEpromuovere raccolte di FONDI in favore del museopubblicizzare e VENDERE prodotti on-lineoffrire diversi SERVIZI on-line (prenotazione visite guidate, invio informazioni e newsletter in e-mail, invio di avvisi su eventi segnalati dall’utente, trasmissioni di e-mail informative ad amici attraverso il sito, ricerca bibliografica e in parte catalografica)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metmuseum.org: utenza (1)
Utenza:visitatori abitualivisitatori potenzialiinsegnantistudentiappassionatimecenatiinteressati genericiricercatori e specialisti possono contare su informazioni ben congegnate, un ricco archivio di immagini e di schede e la possibilità di compiere ricerche bibliografiche (non è il target privilegiato)
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metmuseum.org: utenza (2)
OBIETTIVO: FIDELIZZARE
Offerta di un particolare APPROFONDIMENTO relativo a un’opera d’arte ogni giorno diversaPossibilità di costruire all’interno del sito una RACCOLTA di immagini PERSONALIZZATAPossibilità di iscriversi a un guest-book e di ricevere informazioni personalizzate via e-mail
attività di fidelizzazione rivolte a un pubblico di visitatori abituali del sito, se non del museo. Per i frequentatori abituali del museo aggiornamenti sull'attività e notizie sulle mostre sono immediatamente raggiungibili, mentre per i visitatori occasionali la chiarezza e la sintesi delle informazioni aumentano il gradimento del sito e la sensazione della sua utilità.
Uso di vari livelli e modalità di accesso rispetto alle molte informazioni contenute nel sito consente con facilità una visita mirata, personalizzata e soddisfacente, così che ogni segmento di pubblico può facilmente orientarsi e trovare un’adeguata risposta alle proprie attese.
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metmuseum.org: utenza (3)Motivazioni dell’utente e situazioni d’uso:L’utente può rivolgersi a questo sito per:
ottenere informazioni sulle collezioni e su tutte le ATTIVITA’ del museoAPPROFONDIRE alcuni argomenti specifici legati alle raccolte organizzare una visitaprenotare una visita guidatacostruirsi un CALENDARIO personalizzato per partecipare alle attività offerte dal museo, ricevere avvertimenti-promemoria sugli eventi prescelti e comunicare una notizia relativa al museo ad un amicoISCRIVERSI a programmi di concerti e conferenzecompiere RICERCHE ad uso scolasticoavvalersi di strumenti multimediali per la DIDATTICAiscriversi all’associazione del museocompiere ricerche catalografiche e bibliograficheACQUISTARE i prodotti del museooffrire contributi in denaro a supporto delle attività del museoLa visita al sito può essere compiuta a casa, singolarmente o in gruppo. E’ possibile utilizzare il sito, però, anche per valutazioni aziendali di sponsorizzazione e per attività scolastiche o didattiche in genere.
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metmuseum.org: contenuti
ContenutiLe INFORMAZIONI sono bene organizzate La SEGMENTAZIONE dei contenuti permette la facilità nel trovare le notizie desiderate e i relativi livelli di approfondimento La STRATEGIA COMUNICATIVA (chiarezza ed eleganza di presentazione, efficienza e usabilità) è funzionale agli obiettivi ed è aderente alla effettiva qualità del museo.
La necessità di raccogliere FONDI e finanziamenti non viene mai mascherata, ma la strategia commerciale prescelta risulta rispettosa dell’altissimo valore culturale del museo:
puntando sul mecenatismo degli appassionati, sulla possibilità di coinvolgere i visitatori in un “club” di sicuro prestigio e con finalità universalmente approvate, sulla qualità, l’estetica e il glamour dei prodotti venduti.
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metmuseum.org: funzionalitàFunzionalità aggiuntive“CLUB VIRTUALE”: informazioni direttamente al proprio indirizzo di posta elettronica e di venire “riconosciuto” dal sito per avere spazi autogestiti al suo interno. Costruire un proprio CALENDARIO per partecipare alle attività del museo (visite guidate, conferenze), con la possibilità di ricevere dal sito un segnale-sveglia o di trasmettere dal sito stesso l’informazione su un’attività prescelta ad un’altra persona via e-mail. Attività DIDATTICHE praticabili attraverso il sito, con la possibilità di inviare anche commenti via e-mail nella sezione educativa.L’AGGIORNAMENTO del sito, puntuale ed efficace: la copertina con la presentazione di una nuova opera e un nuovo colore di fondo ogni giorno e il “poster” linkabile sulla mostra del momento... La grafica sobria ma varia, i menù e gli indici ben leggibili e ben distribuiti, la facilità dei percorsi d’accesso, la chiarezza delle informazioni, l‘uso di colori di fondo diversi per i vari argomenti, la velocità di caricamento
F. Alonzo - Hoc - Politecnico Milano
Metmuseum.org: navigazione
Centri di collezione Navigazione ad indice 1. The Collection2. The Met Store / Books3. Events and Programs4. Educational Resources
Navigazione a Guided Tour1. The Collection / American Decorative Arts / View 1at a time2. Explore and Learn / A Look at Chinese Painting / Why there’s only writing in this image?