Qualità e multifunzionalità del sistema agroalimentare Giuseppe Alonzo.

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Qualità e multifunzionalità del sistema agroalimentare Giuseppe Alonzo

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Qualità e multifunzionalità del sistema agroalimentare

Giuseppe Alonzo

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… diminuiscono le risorse del pianeta.

Aumentano le persone da nutrire …

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La popolazione umana è triplicata nel corso del XX secolo raggiungendo i 6 Mld nel 2000.

Ha superato i 7 Mld nel 2011, sarà di 8 Mld nel 2020.

La crescita della popolazione mondiale comporta una maggiore richiesta di:

“Cibo” “Acqua” “Energia” “Abitazioni” “Infrastrutture”

… e molto altro

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Nel contesto più generale, l’agricoltura italiana deve oggi mantenere e, se possibile, migliorare la propria competitività pur affrontando le più recenti sfide:

• La globalizzazione dei mercati• Le ricorrenti crisi economiche• La volatilità dei mercati

Oggi, gli effetti della globalizzazione si sovrappongono a quelli della crisi economica in atto, ponendo in risalto alcuni limiti di competitività del nostro sistema produttivo che è caratterizzato, ancor oggi, da un tessuto di piccole e medie aziende restie ad aggregarsi fra loro.

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In un clima di competizione globale, la competitività italiana dei prodotti freschi e trasformati deve poggiare saldamente sul legame con il territorio di origine, le sue peculiari caratteristiche e gli elementi di storia e cultura che lo contraddistinguono.

I prodotti a denominazione di origine, che veicolano dentro e fuori i confini nazionali il proprio messaggio di cultura e qualità, devono essere dunque supportati e ulteriormente incrementati.

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Le certificazioni di qualità nel settore agro-alimentare

Una certificazione di qualità è un riconoscimento da parte di organismi terzi, che un determinato prodotto è conforme ad una predeterminata disciplina di produzione e a definiti standard qualitativi.

Le certificazioni di qualità riguardavano inizialmente solo i vini ed erano riconosciute esclusivamente a livello nazionale.

Con la nascita dell'Unione Europea la validità delle certificazioni dei prodotti vitivinicoli si è estesa in tutto il territorio Europeo e con il regolamento CEE 2081/92 sono nate anche quelle per i prodotti agroalimentari (formaggi, salumi, prodotti vegetali...).

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• Lotta alla contraffazione all’interno e all’esterno del Paese;

• Impiego di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità necessari a contrastare le frodi e a garantire il consumatore;

• Miglioramento continuo volto ad una migliore lettura dell’etichetta di cui va, contestualmente, migliorato il carattere informativo.

Azioni di supporto ai prodotti a denominazione di origine :

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D’altra parte, sia a livello europeo che nazionale, scarseggiano le risorse dirette ad accrescere la competitività delle imprese. E’ da ripensare completamente gli strumenti idonei a fronteggiare l’instabilità dei mercati.Anche le disposizioni dirette a migliorare i rapporti tra gli attori delle filiere e la trasparenza delle informazioni destinate ai consumatori non soddisfano le aspettative.

In sede UE, l'Italia versa il 13.5% dei fondi destinati ad alimentare il bilancio europeo e da questo riceve, attualmente, solo il 10%. Il valore della produzione italiana è il 12.5% dell'UE, mentre il valore aggiunto è il 17%.

La modestia delle risorse nazionali, sollecita a guardare alla PAC come fonte di finanziamento per l’agricoltura.

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Gli obiettivi che la Comunità Europea si proponeva di raggiungere con il regolamento CEE 2081/92 sono i seguenti:

• Promuovere i prodotti di qualità aventi determinate caratteristiche per garantire il miglioramento dei redditi degli agricoltori e favorire la permanenza della popolazione rurale, specie nelle zone disagiate.

• Favorire la diversificazione della produzione agricola per consentire un migliore equilibrio tra offerta e domanda sul mercato.

• Seguire le esigenze dei consumatori che tendono a privilegiare, nella loro alimentazione, la qualità al posto della quantità.

• Fornire informazioni chiare e sintetiche sull'origine del prodotto.

Le certificazioni di qualità nel settore agro-alimentare

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E’ finalmente in dirittura di arrivo presso la Comunità Europea il «Pacchetto qualità».La posizione italiana, che mira a salvaguardare al meglio i prodotti a denominazione di origine, è solo in parte stata accolta.In particolare, forti resistenze incontra ancor oggi la «protezione ex officio» che prevede che le autorità di ciascun Paese dell’Unione intervengano in caso di illecito relativo ad un qualsiasi prodotto a denominazione di origine.

Pacchetto qualità

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La Commissione Europea intende oggi orientarsi per la definizione di eventuali interventi di miglioramento della normativa esistente procedendo a:

• Semplificare – unico sistema normativo dei tre regimi esistenti : vini, bevande alcoliche e prodotti agroalimentari.

• Chiarire i diritti di proprietà intellettuale• Garantire una maggiore tracciabilità del prodotto• Migliorare la trasparenza e l’informazione• Potenziare la tutela delle indicazioni geografiche a livello

internazionale.

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Vini DOCG, DOC e IGT per Regione (al luglio 2011)

La produzione a DOC-DOCG, nellavendemmia 2010, pari a 15,7 milioni di ettolitri (+3,3% rispetto al 2009), rappresenta più del 35% del vino complessivamente prodotto in Italia.

I vini a denominazione, quelli rossi in particolare, si confermano nella rosa dei prodotti italiani più venduti all’estero, per un valore complessivo di quasi 1,8 miliardi di euro.

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Numero di DOP e IGP per Regione (al luglio 2011)

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Agricoltura biologica

In tutto il mondo, nel 2009, i produttori biologici sono saliti a 1,8 milioni (+28,6%), interessando una superficie complessiva di 37,2 milioni di ettari (+6%).

L’Europa detiene il 25% del territorio mondiale coltivato a biologico, con una superficie, pari a oltre 8,2 milioni di ettari, aumentata del 12% rispetto all’anno precedente e dove si concentra più del 12% delle aziende biologiche mondiali

L’Italia, che resta nella rosa dei 10 maggiori produttori mondiali e ai vertici dell’Europa insieme alla Spagna, nel 2010 ha fatto segnare un lieve incremento della superficie biologica (0,6%), per un totale di 1.113.742 ettari coltivati (3% della superficie mondiale), e una contrazione dell’1,7% degli operatori, scesi a quota 47.663, che resta comunque il numero più alto tra quelli dei paesi UE.

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Incidenza della SAU a biologico per regione (dati 2010)

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E’ in parte merito dei prodotti di qualità certificata se oggi viviamo un'epoca particolare: quella che segna la fine del progressivo abbandono dei campi che si è verificato negli ultimi quarant'anni.

I giovani riscoprono la terra e le attività agricole come fonte di genuinità dei cibi, di vita e di salute.

Negli ultimi anni, inoltre , molte cose sono cambiate e grazie alle nuove tecnologie di comunicazione, alla televisione, al potenziamento di alcuni servizi. La campagna non è più isolata come una volta e questo favorisce quindi il ritorno ad essa.

Il cambiamento degli stili di vita nelle società avanzate e i recenti fenomeni (OGM, BSE, ecc.) hanno contribuito a concentrare l’interesse dei consumatori su prodotti di qualità.

La qualità costituisce dunque oggi per le imprese agricole un fattore decisivo per competere nel mercato globale.

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Si assiste oggi sul web ad una vertiginosa crescita di comunicazione sui prodotti italiani a denominazione di origine (facebook, yuotube, canali tematici, vendite on-line).

Al riguardo, sembra necessaria una azione di indirizzo e di sorveglianza perché l’informazione risulti vantaggiosa per il produttore ed il consumatore e, nello stesso tempo, di contrasto a prevedibili fenomeni di agro-pirateria telematica.

Una comunicazione che faccia leva sui prodotti agroalimentari di qualità in grado di consolidare e promuovere un sistema alimentare europeo non può che essere, oggi, una comunicazione a carattere globale.

La comunicazione dei prodotti agroalimentari di qualità

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McDONALD’S E LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI ITALIANI

L’apprezzamento per l’utilizzo di prodotti locali, dimostra che gli italiani vogliono da McDonald’s anche ricette più vicine ai gusti e alla tradizione culinaria italiana. Ne danno prova i dati oggettivi di vendita che ne riconoscono il valore premiando la qualità e facendone dei casi di successo.

McItaly, contenente Asiago DOP, ha venduto oltre 3.000.000 di panini nelle 8 settimane di offerta.

patrocinio gratuito MiPAAF, 2010.

Fonte: McDonald’s, 2011.

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McDONALD’S E LA VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI ITALIANI

McDonald’s Italia può essere un interessante volano per l’esportazione di prodotti italiani nel mondo?

A gennaio 2010 il Parmigiano-Reggiano DOP (140 ton), è stato esportato nei ristoranti McDonald’s francesi. A giugno, 30 tonnellate di Pancetta della Val Venosta hanno raggiunto i McDonald’s tedeschi.

L’Asiago DOP (75 ton) a fine 2010 è stato esportato nei ristoranti McDonald’s in Francia confermando la bontà del progetto McItaly, che vedeva proprio l’Asiago DOP come protagonista di una tra le ricette più apprezzate dal cliente italiano.

Sono dunque 5 i paesi nei quali McDonald’s Italia sarebbe riuscita a favorire l’esportazione di prodotti tipici italiani: Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera.

Fonte: McDonald’s, 2011.

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Questo è, in sintesi, il senso dell’idea di agricoltura multifunzionale che, da qualche tempo, si sta affermando come uno dei principali orizzonti di riferimento per l’evoluzione futura del mondo agricolo.

COMPETITIVITA’ E SOSTENIBILITA’ DELL’AZIENDA AGRICOLA

L’imprenditore agricolo, oltre alle attività volte alla produzione primaria, può intraprendere attività suscettibili di generare una integrazione del reddito.

Le attività integrative, che devono fare uso esclusivamente delle facilities aziendali, possono consistere in funzioni e servizi aggiuntivi a beneficio dell’intera società quali servizi agrituristici, attività di formazione e produzione di prodotti trasformati.

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MULTIFUNZIONALITA’ DELL’AGRICOLTURA

• Agriturismi, turismi rurali

• Fattorie didattiche, agro-asili

• Produzione di energia (el. e termica)

• Produzione di biocarburanti

• Paesaggio e ambiente

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Una delle attività più interessanti che un’impresa agricola possa intraprendere è sicuramente l’agriturismo. Benchè l’offerta agrituristica risulti ancora prevalentemente basata sulla ristorazione, un crescente numero di aziende offre servizi complementari idonei ad un mercato costituito da clienti preparati ed esigenti.La materia è stata regolata dalla Legge 20 febbraio 2006, n. 96. Singole regioni hanno emanato leggi regionali a disciplina della materia.L’attività agrituristica può essere realizzata esclusivamente in edifici rurali preesistenti nelle aziende agricole e non più utili alla conduzione del fondo. Sono previsti aiuti finanziari regionali nel quadro dei Piani di Sviluppo Rurale sostenuti dall’Unione Europea.

AGRITURISMI

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Secondo dati ISTAT, nel 2009 vi erano 19.019 aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo, 539 in più (+2,9%) rispetto all'anno precedente. Gli incrementi maggiori riguardano la ristorazione e l'alloggio, che crescono, rispettivamente, di 407 e 347 unità.Oltre la metà delle aziende si trova in collina, più di un terzo in montagna e solo il 14,8% in pianura.L'attività agrituristica è relativamente più concentrata al Nord, con la presenza del 45,1% delle aziende, seguono il Centro con il 34,4% e il Mezzogiorno per il restante 20,5%. Gli agriturismi aumentano soprattutto nel Mezzogiorno.Le aziende con ristorazione sono prevalentemente localizzate nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno (rispettivamente il 44,8% e il 32,1% del totale); circa l'80% degli alloggi agrituristici è equamente ripartito tra Nord e Centro.

AGRITURISMI

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Aziende agrituristiche per regione, 2009.

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Fattorie didattiche in Italia, 2010 Le fattorie didattiche sono aziende agricole che erogano servizi didattico-educativi su argomenti relativi alle attività agricole, all’ambiente e alle risorse naturali. I fruitori sono i bambini delle scuole dell’obbligo ai quali vengono proposte attività teorico-pratiche attraverso le quali conoscere le piante e gli animali, l’origine degli alimenti, il ciclo delle stagioni, le fasi di produzione agricola e la trasformazione dei prodotti.

Le fattorie didattiche italiane sono disciplinate delle leggi in materia di agriturismo (d.lgs. 228/2011; l. 57 /2011 - art. 7; l. 96/2006), mentre a livello locale, a parte quattro Regioni (Calabria, Friuli, Puglia e Umbria) che hanno emanato specifiche leggi in materia, le norme di riferimento sono generalmente delibere di giunta o articoli all’interno della normativa sugli agriturismi.

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La Direttiva CE n. 28/2009 (23 aprile 2009) sulla promozione delle fonti rinnovabili

Obiettivi da raggiungere in Europa per il 2020 (20 20 20):• Ridurre le emissioni di CO2 del 20% rispetto ai livelli del 1990

• Incrementare del 20% l’efficienza negli usi finali dell’energia rispetto ai livelli attuali (Comunicazione CE del 19.10.2006 “Piano d’azione per l’efficienza energetica: concretizzare le potenzialità”)

• Promuovere le energie rinnovabili con un obiettivo vincolante del 20% sul totale dei consumi energetici della UE, con valori diversi per i diversi paesi (per l’Italia il 17%) e del 10%, per ciascun paese membro, dei consumi nel settore dei trasporti terrestri

• Stabilire uno stretto collegamento tra lo sviluppo della produzione di energia da FER e l’aumento dell’efficienza energetica

Direttiva recepita dall’Italia con il D.Leg. n. 28 del 3/3/2011

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• Riduzione CO2

• Risparmio consumi H2O• Uso razionale dei boschi• Sistemi serra sostenibili

AMBIENTECertificati Bianchi

Multifunzionalità sostenibile

• Biomasse• Fotovoltaico• Geotermia di superficie

ENERGIA Produzione10-15 Mtep

• BiocombustibiliTRASPORTI 10% al 2020

• Risparmio di energia (combustibili, plastiche, fertilizzanti, fitofarmaci)

INDUSTRIA 2 - 4 MTep

• Facciate verdi, green roof e

isolanti per l’edilizia

EDILIZIAEfficienza Energetica

La multifunzionalità dell’agricoltura in campo ambientale ed energetico

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Superficie necessaria per la produzione di1 Mtep di energia elettrica

Fonte di energia Ha

Fotovoltaico 4.400

Solare termodinamico 5.500

Eolico 13.000

Biomasse solide 85.000

Biocombustibili 800.000

Fonte: ENEA

Energia ottenibile da 1 Ha sotto diverse ipotesi di coltivazione

Coltivazione ton tep

Semi oleaginosiPer biodiesel

1 0,88

Olio per cogenerazione 1 1,63

SRF (s.s.) 8 5,51

SRF (biodiesel) 5 5,25

Fonte Rapporto CRB, 2011

L'energia delle biomasse vegetali contribuisce a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili e a diversificare le fonti di approvvigiona-mento energetico.

Circa 1.700 posti di lavoro per TWh/anno sono necessari per produrre energia elettrica da biomasse, contro i 100 richiesti per la fonte nucleare e 115 per il carbone.

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Energia elettrica da fonti rinnovabili non tradizionali per regione (2009, valori in GWh)

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Il cambiamento climatico favorirà precipitazioni di particolare intensità ed altri fenomeni meteorologici estremi.

L’abbandono delle campagne porta al degrado del suolo e favorisce il degrado del territorio.

La mancata manutenzione dell’alveo e degli argini dei corsi d’acqua favorisce le esondazioni.

La cementificazione e le costruzioni abusive in prossimità di corsi d’acqua creano le condizioni per la formazione di pericolosi ruscellamenti di acqua in grado di travolgere persone e manufatti.

L’agricoltura deve consolidare il suo ruolo di salvaguardia del territorio e dell’ambiente oltre che di produzione primaria.

Le attività agricole, il territorio e il cambiamento climatico.

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La settimana della cultura agroalimentare

La Settimana della Cultura agroalimentare vuole sensibilizzare tutti i cittadini ed in particolare i giovani.

Eventi, mostre, incontri, visite guidate in azienda verranno organizzate in tutto il Paese per far partecipare da protagonisti ampie fasce della popolazione.

Obiettivo è sensibilizzare nei confronti dell’agricoltura, dell’alimentazione, delle produzioni italiane tipiche per capirne l’effetto costante e rilevante sulla vita quotidiana.

In cantiere …..

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Forum Dieta Mediterranea (17-19 novembre 2011)Saranno presentati ad Imperia i risultati del lavoro svolto in sei mesi mesi da 10 Working Group formati da esperti di 15 Paesi del Mediterraneo che hanno partecipato alla I sessione del maggio 2011: Italia, Marocco, Tunisia, Algeria, Turchia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Slovenia, Croazia, Albania, Montenegro, Libano, Israele.

I 10 Working Group hanno lavorato sui temi della salute, territorio e paesaggio, marketing, comunicazione, tradizioni, olio extra vergine di oliva, educazione alimentare, stili di vita.

Molti gli obbiettivi che saranno raggiunti, tra questi:

•Creazione della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo•Predisposizione utilizzo del marchio “Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Unesco”•Proposta del Paesaggio Olivicolo Mediterraneo come Patrimonio Immateriale dell’Umanità

Enti partecipanti: COI (Consiglio Oleicolo Internazionale), 15 Paesi del Mediterraneo, Organizzazioni di categoria, Mipaaf, Miur, Mae, Commmissione nazionale Unesco, Commissione Agricoltura Parlamento Europeo, Unioncamere Italia

Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica

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