Euroencontros italiano final

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EUROINCONTRO 2015 - LA CORUÑA (GALIZIA - SPAGNA) 17-24 APRILE 2015 EDITORIALE ARTICOLO ATTUALITÀ FUENGIROLA - 2014 - L’Europa deve rimanere unita - 27º Congresso Nazionale della Federazione Francese - Se ci raccontassero la storia del Gruppo - L’occupazione in Spagna - Il ruolo degli anziani nella nostra società - XXI Euroincontro - All’Euroincontro si lavora… - Conclusioni sul tema debattuto nel XIX Euroincontro a Tossa de Mar 2013 - Euroincontro 2014 - Andalucia - Ricordi di Fuengirola

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EUROINCONTRO 2015 - La CORUña(GaLIzIa - SpaGNa)17-24 apRILE 2015

EditorialE

artiColo

attualità

FuENGirola - 2014

- L’Europa deve rimanere unita

- 27º Congresso Nazionale della Federazione Francese

- Se ci raccontassero la storia del Gruppo

- L’occupazione in Spagna

- Il ruolo degli anziani nella nostra società

- XXI Euroincontro

- All’Euroincontro si lavora…

- Conclusioni sul tema debattuto nel XIX Euroincontro a Tossa de Mar 2013

- Euroincontro 2014 - Andalucia

- Ricordi di Fuengirola

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P A G I N A 2

EDITORIALE - L’Europa deve rimanere unita 3Se ci raccontassero la storia del Gruppo 4,5Conclusioni sul tema dibattuto nel XIX Euroincontro – Tossa de Mar 2013 6,7All’Euroincontro si lavora… 8L’occupazione In Spagna 9Il ruolo degli anziani nella nostra societá 10Una settimana in Andalusia per il XX° Anniversario dell’Euroincontro 11Ricordi di Fuengirola 1327º Congresso Nazionale della Federazione Francese 14Euroincontro 2015 a La Coruña (17-24 Aprile 2015) 15Fotografie del XX Euroincontro 16

SOMMARIO

GRUPPO EUROPEO DEI PENSIONATIDELLE CASSE DI RISPARMIO

ED ENTITÀ FINANZIARIE

Direzione Amministrativa:C/ Santiago, 4

03001 ALICANTE (Spagna)

***

COMITATO ESECUTIVO

CÂNDIDO VINTÉM(Presidente)

JEAN CLAUDE CHRÉTIEN(1º Vicepresidente)

FRANCISCO RAMIREZ MJNUERA(2º Vicepresidente)

CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE

PresidenteCÂNDIDO VINTÉM

VicepresidentlJEAN CLAUDE CHRÉTIEN

FRANCISCO RAMÍREZ MUNUERA(Tesoriere)

SeGretarioANTONIO GONZÁLEZ DÍEZ

SeGretario aggiuntoFRANCIS BIZARD

Segretaria generale aggiuntaMARIA CRÉMILDA CABRITO

DELEGATI DELL’ASSEMBLEA

Per Portogallo:

CARLOS GARRIDO

JOSÉ RIBEIRO GONÇALVES

MENDES DE ALMEIDA

ORLANDO SANTOS

Per Francia:

JACQUES HUBERT

JEAN WOJTIUK

JEAN YVES MARTIN

MICHEL PAGEAULT

Per Spagna:

DOMINGO PEREZ AUYANET

JOSÉ ALMELA ALCÁZAR

JOSÉ GARCIA VILLA

Per Italia:

EGIDIO RAMONDETTI

Membri eletti:

RUTH REBERT (Germania)

(Regno Unito)

MEMBRI D’ONORECAIXA GERAL DE DEPÓSITOS

CAJA DE AHORROS DE ZARAGOZA ARAGÓN Y RIOJA (IBERCAJA)

CAJA MEDITERRÁNEO (BANCO SABADELL)

CONFEDERAZIONE SPAGNOLA DI CASSE DI RISPARMIO

GRUPPO EUROPEO DELLE CASSI DI RISPARMIO (ESBG)

P e r m a g g i o r i i n f o r m a z i o n i d e l G r u p p o :

S e g r e t e r i a

Presidente (Portogallo): [email protected] Vicepresidente (Francia): [email protected]

Secondo Vicepresidente (Spagna): [email protected]

[email protected]

DIRETTORE IMPAGINAZIONECândido Vintém MARSIL - ARTES GRÁFICAS, Lda Cândido Vintém Alicia González Amorós

TESTI STAMPACândido Vintém Marsil - Artes Gráficas, LdaJean Claude Chrétien R.Central de Carvalhido, 374Egidio Ramondetti Moreira 4471-907 MaiaRuth Rebert e Christa Saia (Portugal)Domingo Pérez Auyanet Tel: +351229416114Georges Vallade Fax: +351229417492

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P A G I N A 3

EDITORIALEL’EUROPA DEVE RIMANERE UNITA

Quest’anno l’edizione del bollettino giunge in un momento in cui l’Europa deve affrontare alcune sfide molto difficili da vincere alle quali, a quanto pare, non è in grado di dare una risposta.

Poiché l’Unione europea non ha ancora una voce propria, gli eventi dentro i suoi confini od al di fuori rimangono ancora senza una risposta efficace.

Gli eventi in Ucraina, un paese che si prepara a entrare nell’Unione Europea mostrano che la comprensione tra i paesi non è facile. La storia nell’Unione Europea pesa ancora molto e le decisioni sono ancora marcate da quella lunga tradizione storica. In una recente visita negli stati baltici, quelli che hanno aderito l’ex Unione Sovietica (Estonia, Lettonia e Lituania), ho avuto l’opportunità di scambiare idee e sentimenti con alcuni dei suoi cittadini. E’ chiaro che ciò che sta accadendo in Ucraina viene seguito con particolare attenzione dai paesi vicini, in particolare dalla Lituania.

Ma le azioni così determinate dell’Unione Europea si riflettono anche nelle misure adottate in Occidente di fronte alle minacce che vengono da terre lontane come l’Afghanistan, la Siria, ecc. In sintesi, c’è un paese a capo di tutti questi problemi, e sono gli Stati Uniti e, in misura minore, alcuni paesi europei, che in un modo o nell’altro singolarmente prendono posizione lasciando da parte i restanti Stati membri i quali dovrebbero prendere parte ad ogni decisione adottata dall’UE. Solo quando i leader della “Vecchia Europa”, cioè Bruxelles o Strasburgo, hanno il coraggio di prendere una posizione ferrea, globale ed indipendente, tenuto conto delle caratteristiche specifiche del “Vecchio Continente”, si può parlare di una vera Unione Europea.

Il sentimento di appartenenza ad un luogo è fondamentale nella vita dell’umanità, documentato così bene dalla storia, dovrebbe essere l’elemento definitivo che consentirà di vedere l’Europa Unita che tutti noi tanto desideriamo.

Credo che la nostra generazione sia protagonista di un retaggio storico che ci sta lasciando intravedere drammaticamente dove ci porta “il nostro spazio.” Questa situazione dovrebbe servire come base per l’Unione Europea che deve rendersi conto della attuale realtà sociale e che non tutto si riduce ad una realtà economica.

I nostri Euroincontri servono ad esprimere le nostre opinioni liberamente raggiungendo accordi e conclusioni condivise da tutti noi. Ciò riflette un esempio di come le istituzioni europee devono lavorare per trasformare l’Europa di “mosaico” in un’Europa Unita..

Cândido VintémPresidente del Gruppo Europeo

Tavolo presidenziale

Assemblea Generale Plenaria

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P A G I N A 4

In così poco tempo mi sembra difficile, se non impossibile, tornare indietro di 20 anni per ricordare la nascita del nostro Gruppo Europeo e tutti gli uomini e le donne, europei convinti, che hanno lavorato con costanza ed impegno per portare avanti i nostri obiettivi. Pertanto, vi chiedo di essere indulgenti. Quindi, mi limiterò a ricordare gli eventi importanti che hanno segnato questi 20 anni e vi invito a ricordare coloro che, con la loro impronta indelebile, hanno segnato la vita della nostra Associazione.

Quest’anno celebriamo il nostro ventesimo Euroincontro, ma il fatto certo è che il Gruppo Europeo nacque a Bruxelles nel giugno 1993 e la prima Assemblea Generale promulgò la “Carta Europea dei Pensionati “, consegnata da André Coutant, Presidente Fondatore della Federazione Francese, a diverse personalità della Commissione Europea. Pochi anni prima, nel 1987, durante l’Assemblea Generale dei Pensionati spagnoli riuniti a Santiago de Compostela, fu lanciato il processo di creazione di una Associazione. Più tardi, il 12 novembre 1988, venne adottata a Madrid, grazie agli sforzi di Francisco Bernabéu Penalva, Presidente della Federazione dei Pensionati Spagnoli, la “Dichiarazione di Madrid”, documento fondatore del Gruppo Europeo. Spagna, Portogallo, Francia e Belgio ratificarono la “Dichiarazione” durante un incontro a Saragozza nel giugno 93. Il nostro Gruppo nacque grazie alla volontà, alla lungimiranza ed alla tenacia di alcuni uomini, i nostri Fondatori. Ricordiamo in particolare i nostri primi presidenti: Jose Santiago Bernabéu Penalva e José Lidón Meseguer per la Spagna; Roger Miraglio e André Ségur per la Francia, il segretario Rafael da Cruz Marques per il Portogallo ed il tesoriere Raoul Maelstaf per il Belgio.

Poco tempo dopo abbiamo assistito ad un’importante evoluzione del nostro Gruppo

sotto la guida di due grandi presidenti che, con le loro peculiarità, il carisma e la volontà di condurre il Gruppo verso nuovi orizzonti, hanno segnato il nostro futuro, il nostro destino: Pepe Lidón e Pepe López . José Lidón Meseguer ha assunto la presidenza ad ISDABE durante l’Euroincontro del 1998. In lui vediamo l’uomo che ha plasmato il Gruppo a sua immagine; artefice dell’evoluzione che ha fatto si che oggi il nostro Gruppo sia riconosciuto a livello europeo. Ha saputo essere, anzitutto con tenacia, un artefice del moderno sviluppo della nostra Associazione, dotandoci di strutture specifiche ed efficaci per preparare il futuro. Per ampliare la partecipazione alle riunioni, fino a quel momento limitate ai soci fondatori, creò gli Euroincontri, un gruppo di lavoro senza stress. Fu l’uomo motore degli Euroincontri. Molto presto si rese conto di quanto sia importante il dialogo, e con l’aiuto di Diego Carrasco, docente del Dipartimento Traduzione e Interpretariato dell’Università di Alicante, e dei suoi studenti, si iniziò a tradurre i testi presentati all’Euroincontro. Nel 1999, durante l’Euroincontro organizzato in concomitanza con il Congresso Internazionale dell’UNESCO, l’Associazione promulgò la “Dichiarazione di Alicante”, che stabilisce chiaramente che i diritti dei pensionati sono uguali a quelli delle persone attive . L’umanità di José Lidón, il suo talento per la negoziazione e soprattutto la sua generosità lo aiutarono a conoscere molti amici nell’ambito dei Pensionati Europei. Nell’aprile 2002, a Peñíscola, José Lidón cedette la presidenza a José Roberto López , e venne nominato primo Presidente Onorario del Gruppo Europeo. Il 9 ottobre 2010 morì lasciando il ricordo di un grande presidente che riuscì a modernizzare la nostra Associazione.

All’epoca, il suo successore fu José Roberto López Martínez già tesoriere nel biennio 2000-2001. Nel 2005 diventa Vice Presidente esecutivo responsabile della difficile gestione concettuale, amministrativa e contabile e

del settore relazionale. Nel 2008 inizia la presidenza dell’Associazione.Pepe, come lo abbiamo chiamato amichevolmente, porta al Gruppo un nuovo slancio basato sul rigore, con la ricerca e con una evoluzione controllata. Sempre fedele al passato ed agli obiettivi dei Fondatori , reindirizza l’Associazione agli obiettivi europei, e condivide con noi sia la sua umanità, l’entusiasmo, le convinzioni, che le sue preoccupazioni. Dobbiamo a lui in particolare la nostra adesione finale alla AGE, la Piattaforma Europea delle Persone Anziane con sede a Bruxelles, e la creazione del GET (Gruppo di Studio e Lavoro). Ha dato anima e corpo all’Associazione; non cedette le armi fino a quando ricoverato in ospedale era molto debole a causa della malattia inesorabile che ce l’ha portato via. All’inizio del 2011, Pepe López ci ha lasciato come eredità la volontà di costruire un’Europa sociale ed umana al servizio dei cittadini. Un’Europa per tutte le età, ancorata saldamente a difesa delle persone svantaggiate, ed in particolare degli anziani. Con questa eredità noi dobbiamo dar prova della nostra volontà di continuare il suo lavoro.

Allo stesso modo, dobbiamo ricordare coloro che hanno lasciato il segno nella vita e nello sviluppo del nostro Gruppo. Penso per esempio al nostro amico italiano Franco Salza, che insieme a Pepe López, fu presidente del Gruppo dal 2005 al 2007. Egli condusse di sua iniziativa una ricerca approfondita di ciò che il Gruppo deve rappresentare ed essere all’interno dell’Europa secondo il suo punto di vista, con una mente aperta che ha distinto la sua presidenza. Ci sarebbe piaciuto averlo tra noi in questo ventesimo anniversario. Ci sono altre persone che hanno dato tutte le loro energie e competenze al servizio della nostra Associazione, e che hanno segnato con la loro impronta la sua evoluzione: Vihhelm Lemchen per la Svezia , Cyriel Vanden Ameele per il Belgio, Barry Ingham per il Regno Unito, Antonio Serra per il Portogallo ed Arline Easson per la

SE CI RACCONTASSERO LA STORIA DEL GRUPPO

Assemblea Generale Plenaria

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Scozia, così come Antonio Orts, segretario per molti anni. Ognuno ha portato la sua umanità della quale l’Associazione aveva bisogno. Ricordiamo anche, in modo particolare, Barry, membro del Consiglio dal 2006, per le sue domande, le sue interrogazioni, le sue critiche, il suo modo franco di parlare e le sue opinioni sui problemi specifici osservati dal suo punto di vista di ex sindacalista. Ha accompagnato e influenzato l’evoluzione della nostra Associazione, e desideriamo che sappia quando leggerà queste righe, quanto ci manca la sua presenza in questo Euroincontro.

In questa carrellata storica della nostra Associazione merita un posto privilegiato il mio amico francese Jean Vauriot, sempre molto unito al nostro Gruppo, all’interno del quale ha assunto la responsabilità di Vice Presidente dal 1998 al 2004. Non solo ha portato al Gruppo dinamismo, competitività e la sua opinione sui problemi che abbiamo dovuto affrontare, ma anche le molteplici sfaccettature della sua cultura intellettuale. Negli ultimi anni, le sue conferenze ed i suoi interventi negli Euroincontri ci hanno affascinato. Rimarranno per esempio nella nostra memoria alcuni momenti come il pomeriggio su Federico García Lorca e lo scorso anno in Francia a Collioure la sua evocazione del poeta rivoluzionario spagnolo Machado.

Nel 2011 ad Olbia, in Sardegna, come ha voluto Pepe López nei suoi ultimi momenti, pochi giorni prima della sua morte e su richiesta di José Barbera Blesa e Diego Carrasco, ho accettato la presidenza dell’Associazione dopo aver ricoperto la carica di Vice Presidente dal 2005. Se dovessi mantenere alcuni punti di forza del mio mandato, vorrei conservare la modifica dello Statuto che ha permesso l’adesione diretta all’Associazione, una situazione che, a seguito delle dimissioni della Federazione Spagnola dopo due anni di negoziati, ha consentito l’adesione diretta delle Casse di Risparmio Regionali Spagnole. Inoltre, questa modifica dello Statuto autorizza la presenza in Assemblea dei delegati che possono deliberare: i nostri colleghi Ruth

Rebert (Germania), membro invitato con voce consultiva dal 1996, Egidio Ramondetti (Italia) e Auyanet (Spagna). Un’altra modifica importante è stata la creazione di una presidenza a rotazione che limita il mandato del Presidente a tre anni. Infine, abbiamo dato un nuovo look ai nostri Euroincontri introducendo la traduzione simultanea in sei lingue in tutte le riunioni e nell’assemblea plenaria, con un dialogo/dibattito tra i presenti in sala ed i relatori. Siamo anche riusciti a tenerci in contatto con la Piattaforma AGE a Bruxelles. Allo stesso modo divulghiamo informazioni periodiche ed abbiamo istituito una segreteria permanente a disposizione delle associazioni e delle federazioni. Tale compito è stato affidato alla sig.na Alicia, la nostra giovane segretaria che ha adempiuto ed adempie questa delicata missione con grande competenza e dedizione. Grazie mille del tuo lavoro e la tua implicazione, cara Alicia.

Tali modifiche strutturali dovrebbero mantenere la coesione della quale abbiamo bisogno più che mai, per perfezionare e continuare l’opera del Gruppo attorno ai valori che sono stati l’epicentro della nostra azione per due decenni. Nel 2013 a Tossa de Mar, nel rispetto del principio della presidenza di turno, il mio amico Cândido Vintém ha preso le redini dell’Associazione. Sappiamo di poter contare sulla sua buona volontà, sulle sue capacità e sul suo dinamismo per guidare il Gruppo verso nuovi traguardi e nuovi successi. E lui sa anche che può contare su gli altri membri del Consiglio: Paco, Antonio, Cremilda, Francesco ed io.

Abbiamo più che mai la necessità di partecipare alla elaborazione, nelle nostre riunioni, della definizione dell’Europa che desideriamo: un’Europa per tutte le età secondo i principi che hanno guidato i Padri Fondatori del nostro Gruppo. Il Premio Nobel assegnato nel 2013 all’Unione Europea è un elemento che sembra dirci: non dimenticate da dove venite! Dobbiamo intendere questa distinzione come un supporto, come un promemoria per noi europei. Anche se abbiamo a che fare con

le difficoltà della vita quotidiana, ciò non deve oscurare il cammino che abbiamo già percorso. “L’Europa si forgerà tra crisi e sarà la somma delle soluzioni che daremo a queste crisi“, scriveva nelle sue memorie lo scrittore francese Jean Monnet. A Lille, nel Congresso francese è stata sollevata una questione fondamentale: nel 2050, l’Europa sarà ancora in grado di difendere e promuovere i suoi valori, le sue idee ed i suoi interessi?

O forse, si sarà rassegnata ad essere una potenza regionale subappaltatrice dell’economia degli altri, diventando nel peggiore dei casi una semplice consumatrice dei prodotti fabbricati o progettati da altri? Questa domanda è molto importante! È semplice e lineare, lo chiediamo a noi ed alle generazioni future. Per il nostro Gruppo Europeo, membro della Piattaforma Europea AGE, il nostro messaggio è chiaro: Dobbiamo costruire un’Unione Europea per tutte le età. Con pragmatismo e lucidità, il nostro Gruppo Europeo può oggi affermare che la difesa e l’interesse nazionale non possono essere soltanto nazionali. L’Unione europea non è un’opzione, ma una necessità vitale per soppesare, contare ed essere protetti e rispettati.

In conclusione, vi invito a riflettere per un momento sul logo del nostro Gruppo: un gabbiano in volo sopra il simbolo stilizzato dell’Europa. Come l’immagine di questo uccello migratore, fedele al suo punto di partenza, domani dovremo aprirci alle altre nazioni, altre case e banche, dando un’immagine dell’Europa come quella data dal poeta francese Marcel Proust : “Il mare calmo sul quale galleggiavano gabbiani sparsi come petali bianchi.”

Jean Claude CHRÉTIENPrimo Vice presidente del

Gruppo Europeo

GET e gli invitati

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CONCLUSIONI SUL TEMA DIBATTUTO NEL XIX EUROINCONTRO – TOSSA DE MAR 2013

COME FARÀ L’EUROPA PER USCIRE DALLA CRISI E CHE RUOLO SVOLGERANNO I PENSIONATI NEL FUTURO?

INTRODUZIONE

Come si è riconosciuto durante il dibattito dell’Euroincontro di Lisbona, la crisi che colpisce l’Europa dal 2008 è cominciata con la speculazione immobiliare che ha scatenato la sopravvalutazione degli attivi delle banche, rendendoli «tossici». A un certo punto la «bolla immobiliare» è scoppiata e ha provocato il fallimento di qualche bancasostegno importante negli Stati Uniti (Lehman-Brothers) e di altri europee.

Si potrebbe dire che questi risultati sono la conseguenza delle teorie di economisti liberali, che hanno provocato che la politica sia stata sottoposta al gioco del «libero mercato». Le teorie si sono rivelate false e, con la deregolamentazione del mercato finanziario e la cattiva gestione dei responsabili di queste banche, tutto il mondo occidentale è stato colpito.

D’altra parte, in Europa, il cosiddetto «Peccato originale dell’Euro» (cioè, la sua creazione basata sulla disuguaglianza tra i paesi, con l’idea che per mezzo della creazione di una moneta unica si sarebbe creata un’area economicamente omogenea) ha avuto conseguenze drammatiche in qualche paese con economie più fragili.

Certamente, la generalità dei paesi della «zona Euro» dà priorità alle aspirazioni nazionali sopra quelle comunitarie, non avendo una idea chiara di unione di paesi. Questo ha aggravato le differenze economiche e sociali tra i paesi che costituiscono questa zona.

Quando il momento di far fronte alla crisi è arrivato, si sono sviluppate politiche di austerità che hanno provocato che i cittadini pagassero il risanamento delle banche per mezzo del peggioramento della disoccupazione, della sanità, dell’educazione e di un aumento dell’emigrazione, soprattutto dai paesi più fragili economicamente.

Con tutto questo, le misure che ha cominciato ad adottare l’Unione Europea per far fronte alla crisi sono

ancora lontane dal raggiungere il loro obiettivo.

COME USCIRE DALLA CRISI?

► Più investimento nell’economia reale e produttiva e modernizzazione per incrementare l’economia della «Zona Euro», in modo da ridurre il debito e la speculazione finanziaria.

L’Europa ha trasferito una gran parte della sua industria nelle zone dove la manodopera è più economica, ma non ha fatto attenzione alle conseguenze di questa politica. Unicamente per mezzo del reinvestimento produttivo e l’eliminazione della speculazione finanziaria potrà ricuperare l’importanza che ha avuto nel postguerra fino agli anni 90.

► Estinzione dei «paradisi fiscale». L’unico modo di raggiungere il fine dell’evasione e della frode fiscali sarebbe un’azione comune in tutta l’Europa.

L’esistenza di paradisi fiscale rende facile l’evasione e la frode fiscale. Questi paradisi fiscale nascondono e «lavano» soldi di origini conosciute. Così lo fanno sicuramente gli speculatori e i trafficanti. Tutti i paesi dovranno agire insieme per eliminarli, soprattutto quelli che li favoriscono traendone vantaggi.

► Fine del segreto bancario e creazione di meccanismi di scambio automatico di informazione su investimenti in capitale.

La questione del segreto bancario e la libertà che hanno coloro i quali muovono capitali illegalmente è legata a quella dei paradisi fiscali. La creazione di un sistema efficace di scambio di informazioni sui movimenti di capitali tra i diversi paesi diventerebbe una necessità.

► Camminare insieme per costruire una nuova Unione Europea più democratica, più legittima e più imperniata sui cittadini in modo che si sentano europei a pieno titolo.

D’altra parte, l’Europa dei cittadini non esiste ancora perché i meccanismi e le istituzioni comunitarie sono troppo lontani dai cittadini che non sentono i problemi generali come se fossero propri.

► L’Europa per tutti i paesi e le persone rispettando le realtà culturali e storiche di ciascuno.

L’«Unione Europea» non è ancora una realtà perché esistono molti egoismi nazionali, e anche rotture sociali e culturali in qualche regione europea che impediscono la concretizzazione di questa idea di una Europa per tutti. Si dovrà rispettare la storia e la cultura di ogni paese con lo scopo di unirli senza confonderli.

► Rapida convergenza delle politiche sociali e fiscali.

IL RUOLO DEI PENSIONATI NEL FUTURO:

3 Gruppo imprescindibile nel futuro dell’Europa poiché costituisce il supporto per la generazione precedente e per i giovani sempre più minacciati dalla disoccupazione e la povertà.

I pensionati attuali (o generazione sandwich, come ci chiamano in molti paesi) sono cittadini che aiutano le generazioni precedenti, che hanno sofferto le difficoltà della guerra e del dopoguerra, e aiutano anche la generazione più giovane, che soffre le conseguenze della crisi con minacce di disoccupazione e impoverimento. Siamo noi, che abbiamo ancora i valori solidali, quelli che potremo creare una Europa dei cittadini.

3 Lottare contro la discriminazione che i poteri istituiti ci impongono in qualchi paese, considerandoci egoisti insensibili agli sforzi che si esigono a tutti i cittadini.

Le teorie liberali e neoliberali cercano di creare una frattura tra la nostra

GET

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P A G I N A 7

generazione e quella dei nostri figli, inducendo loro a credere che noi abbiamo una vita con tutte le comodità e che non vogliamo rinunciare nemmeno un po’ del nostro benessere perché loro possano vivere meglio, cosa che non è vera. Noi mettiamo a disposizione dei nostri figli i beni materiali riuniti durante una vita di lavoro, sia per mezzo del sostegno finanziario che gli diamo, sia per mezzo di una ottima gestione che facciamo di questi beni perché loro ne beneficino nel futuro.

3 Invecchiamento attivo = «Non siamo un peso per il paese neanche per l’Europa». Se il «potere grigio» prende coscienza del suo peso sociale e politico, può aiutare la ripresa dell’Europa.

L’età non può diventare un fattore di allontanamento tra i cittadini per quanto riguarda il futuro dell’Europa. Gli anziani costituiscono la percentuale più elevata dei cittadini europei. Abbiamo l’esperienza di molti anni di lavoro e di sofferenze. Per questo, se si fa fronte alle sfide che ha l’Europa davanti, il «potere grigio» può contribuire con nuove forze per raggiungere la sua ripresa.

3 Lavoro con compiti adatti, senza limiti di età e volontariamente. Gli anziani saranno un fattore importante nella trasmissione della cultura delle aziende per i giovani.

Una gran percentuale dei cittadini, quando raggiunge l’età pensionabile, sia 60, 65, 67 oppure 70 anni, ha ancora energia e capacità per trasmettere la «cultura dell’azienda» alle generazioni più giovani. È evidente che ci sono lavori che richiedono qualità che noi non abbiamo più, ma una gestione prudente è una plusvalenza per le aziende e istituzioni.

3 Volontariato, nel settore sociale o sanitario, in modo da creare una «economia sociale» in favore di tutta la comunità.

Anche se non si lavori nei settori tradizionali, gli anziani hanno la capacità di continuare producendo beni e servizi in quello che è stato chiamato «terzo settore», cioè, l’«economia sociale». Questa deve essere orientata al benessere di tutti i cittadini.

3 Solidarietà intergenerazionale, con sostegno reciproco tra i diversi

gruppi di età per costruire una società nella quale tutti possano contribuire secondo le necessità e capacità di ciascuno in favore del progresso economico e sociale comune.

L’unico modo di fare uscire l’Europa dalla crisi è eliminare la divisione virtuale tra «anziani» e «giovani» e mettendo le capacità di tutti al servizio di tutti, in modo da favorire lo sviluppo economico e sociale dei cittadini.

3 Formazione continua, sia nell’in-segnamento convenzionale o nelle «Università della Terza Età».

Diventare «pensionato» non si può considerare come il fine della necessità di formazione. L’aumento della disponibilità del tempo permetterà invece migliorare la formazione nei settori che non è stato possibile migliorare prima.

Ci sono sempre più alunni anziani nelle scuole tradizionali e il ruolo delle «Università della Terza Età» è fondamentale poichè insegnano spesso in un modo poco «accademico», ma sempre efficace.

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P A G I N A 8

All’EUROINCONTRO si lavora… Il nostro XX° Euroincontro si è tenuto a Fuengirola (Málaga) in un clima di divertimento e di fraternizzazione, attratti dal fascino delle visite culturali programmate. Inoltre, per molti dei partecipanti c’è anche stata una riunione di lavoro, come ormai è consuetudine da molti anni. Il periodo scelto dal 2 al 9 maggio ha coinciso con un’ondata di caldo in Andalusia, molto comune nel sud della Spagna.

Certo è che l’ambiente intorno a Fuengirola non favorisce il lavoro ma ciò non ci ha impedito di discutere e di decidere su temi importanti. Il caldo e la spiaggia non hanno ostacolato i nostri impegni durante il nostro soggiorno.

Come previsto si sono svolte le riunioni del Consiglio di Amministrazione, del GET (Gruppo di Studio e Lavoro), le Assemblee Generali dei Delegati e l’Assemblea Generale Plenaria (con un gran numero dei partecipanti dell’Euroincontro).

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Sabato 3 maggio si è riunito il Consiglio di Amministrazione composto dai nuovi membri eletti a Tossa de Mar.

In apertura, il Presidente ha proposto un minuto di silenzio per commemorare la cara amica Arline Easson (Regno Unito), che per molti anni ha seguito e partecipato attivamente ai nostri lavori e della cui dipartita abbiamo avuto notizia dopo l’Euroincontro di Tossa.

Il Segretario Antonio J. González Díez ha dato lettura del verbale di Tossa de Mar che è stato approvato all’unanimità.

Il Vice Presidente Francisco Ramírez ha illustrato la situazione finanziaria ed il bilancio del Gruppo Europeo per l’anno in corso. Entrambi i documenti sono stati approvati all’unanimità.

Il Presidente Cândido Vintém ha presentato la sua relazione sulle attività espletate

durante l’anno. E’ stata approvata all’unanimità l’adesione al Gruppo Europeo di una delle associazioni rappresentate dalla delegazione italiana. Pertanto, l’Italia ha diritto ad un delegato all’Assemblea.

In seguito alle variazioni intervenute si è reso necessario eleggere nuovi delegati per riorganizzare la struttura interna del Gruppo. Sono stati eletti:

Portogallo (Orlando Santos - Carlos Garrido - José Ribeiro Gonçalves - Mendes de Almeida); Francia (Jean Wojtiuk - Jean Yves Martin - Jacques Hubert - Michel Pageault); Spagna (Domingo Pérez Auyanet - José Garcia Villa - Almela José Alcázar); Italia (Egidio Ramondetti); Germania (Ruth Rebert - invitata).

I delegati eletti presenti a Fuengirola hanno partecipato alla riunione tenutasi lo stesso giorno.

GET

Il Gruppo di Studio e Lavoro (GET) si è riunito per l’analisi, la discussione e l’approvazione delle conclusioni sul tema affrontato a Tossa de Mar (COME USCIRÁ L’EUROPA DALLA CRISI E QUALE SARÁ LA CARTA DEI PENSIONATI NEL FUTURO?).

La riunione ha avuto luogo il 5 maggio.

A Tossa de Mar l’interessante dibattito tra i membri del GET è stato molto utile per redigere le conclusioni finali delle relazioni dei vari delegati e del conferenziere ospite.

Questo documento, una volta tradotto nelle diverse lingue, sarà presentato dal Presidente durante l’Assemblea Generale della Piattaforma AGE, che si terrà a Bruxelles il 2 ed il 4 dicembre. Tale documento sarà consegnato da AGE al Commissario per gli Affari Sociali dell’Unione Europea.

A causa del breve tempo a disposizione per la consegna dei nostri documenti finali alla Piattaforma AGE durante i lavori della loro Assemblea Generale annuale, nell’Euroincontro 2015 il GET redigerà

i documenti finali delle conclusioni sui temi discussi durante gli Euroincontri di Fuengirola (2014) e di La Coruña (2015).

INCONTRI

Le due assemblee previste dei Delegati e la Plenaria si sono svolte rispettivamente il 3 ed il 7 maggio.

All’Assemblea dei Delegati hanno partecipato i delegati eletti dalle rispettive delegazioni nazionali ed inltre sono stati invitati a partecipare il sig. Pietro Venturino (Italia) e la sig.ra Shirley Gylee (Regno Unito).

L’Assemblea è stata informata sui temi discussi nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione.

Il 7 maggio si è svolta l’Assemblea Generale Plenaria alla quale erano presenti un gran numero di partecipanti. Sono state presentate le relazioni delle varie delegazioni nazionali sul tema scelto per questo Euroincontro: “Per un’Unione Europea per tutte le età”.

Il conferenziere ospite, sig. Henrique de Melo, Portogallo ha approfondito il tema e ci ha parlato della sua esperienza professionale quale direttore del personale del Banco Portugués.

L’idea generale è che le istituzioni europee devono prestare maggiore attenzione alla “generazione d’oro” perché lei (noi !!!) è necessaria affinché l’Europa rimanga un punto di riferimento in termini sociali. Tutti i presenti sono stati concordi sul fatto che il suddetto documento ribadisce la necessità della formazione continua e del volontariato della nostra generazione.

Il pubblico ha avuto l’opportunità di intervenire sul tema apportando il proprio granello di sabbia. Tutti sono stati soddisfatti per il lavoro svolto durante questo Euroencuentro così speciale.

Cândido Vintém(Presidente della Direzione del Gruppo Europeo)

Tavolo presidenziale

Assemblea Generale Plenaria

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P A G I N A 9

L’OCCUPAZIONE IN SPAGNA

Parleremo dapprima dell’evo- luzione del tasso di disoccupazione a partire dal 2011 nel corso del quale il numero dei disoccupati, secondo la rilevazione della popolazione attiva, nel quarto trimestre raggiunse 5.273.600 unità.

Il tasso di disoccupazione si avvicinava al 23% (22,85%, il doppio della media dell’Unione Europea). Il tasso di disoccupazione giovanile toccava il 50% (48,60%). I posti di lavoro perduti in Spagna a partire dal quarto trimestre del 2007 erano 2.669.400 e la percentuale di lavoratori temporanei raggiungeva il 25%, tra i più elevati dell’Unione Europea.

Il tasso di disoccupazione alla fine del 2012 secondo l’INE era è pari al 26% della forza lavoro spagnola, pari a 5.965.400 unità.

L’aumento della disoccupazione nel 2012 ha superato le previsioni del governo sulla spesa pubblica per i sussidi di disoccupazione. Fino al mese di aprile la spesa ammontava a € 10.721.000, il 3,64% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel primo trimestre del 2013, la disoccupazione ha raggiunto la cifra peggiore, superando per la prima volta i 6.200.000.

Se ci spostiamo nell’antichità, vale a dire nel Medioevo, il problema della disoccupazione come oggi intesa non esisteva: c’erano dei disoccupati, però la persona che era senza lavoro era ritenuta pigra o vagabonda. Nel libro Idle Hands (Mani oziose), il professor John Burnett spiega che fino al secolo XIX molti analisti inglesi identificavano i senza lavoro come disadattati e vagabondi che dormivano all’aperto e che di notte vagavano per le strade.

La scoperta della disoccupazione si è verificata nel tardo XIX secolo od all’inizio del XX. Vennero costituite speciali commissioni governative per studiare il fenomeno e per risolverlo: la Commissione della Camera dei Comuni per affrontare lo “Sgomento per la mancanza dei posti di lavoro” nel 1895.

La disoccupazione era diventata un’epidemia.

La consapevolezza di questo problema è aumentata drasticamente, soprattutto dopo la prima Guerra mondiale che aveva eliminato la disoccupazione. Nei primi anni venti, il mondo occidentale fu colpito da una recessione che culminò con la Grande Depressione, che nel 1929 ha scosso le economie industrializzate del mondo intero. Dopo la seconda Guerra mondiale, molti paesi ebbero un nuovo boom economico e la disoccupazione diminuì in modo significativo. Pertanto, è lecito dire che l’origine del problema della disoccupazione attuale risale alla metà degli anni sessanta. Il mercato del lavoro ha subito un’altra battuta d’arresto a causa della crisi petrolifera degli anni settanta. In seguito all’automazione dei processi produttivi si sono avuti molti licenziamenti. La disoccupazione ha iniziato a diffondersi anche

tra il personale amministrativo, il cui lavoro in passato era considerato sicuro.

Ci sono quattro tipi principali di disoccupazione: strutturale, ciclico, di attrito e monetario. Nelle economie periferiche e nei settori che soffrono periodi di bassa e alta attività (agricoltura, alberghi, ....) si può considerare anche un quinto tipo: la disoccupazione stagionale.

La disoccupazione strutturale corrisponde tecnicamente ad una mancata corrispondenza tra offerta e domanda di lavoro. Questo tipo di disoccupazione è più pernicioso dello stagionale e di attrito, inoltre, non dipende dal tempo, ma dalla capacità di assorbire la forza lavoro che mantiene costante il capitale, il cui accumulo promuove un aumento della produttività della forza lavoro ed un aumento della disoccupazione strutturale.

Le caratteristiche principali della disoccupazione strutturale sono:

* Mancata corrispondenza tra la qualità e le caratteristiche della domanda e dell’offerta.

* Mancata corrispondenza dei fattori economici rispetto all’economia esterna ed alla incapacità del mercato interno di compensare tale differenza.

* Obsolescenza di un determinato modello produttivo.

Disoccupazione ciclica: Questo tipo di disoccupazione si verifica ciclicamente, di solito in coincidenza con i cicli economici e le sue conseguenze possono portare ai paesi con istituzioni deboli la violenza e la disobbedienza civile. Un caso di disoccupazione ciclica è stata la crisi mondiale del 1929.

Disoccupazione di attrito: disoccupazione da rotazione e ricerca, disoccupazione causata dalla mancata corrispondenza del lavoro a causa delle differenze tra le caratteristiche dei posti di lavoro e dei lavoratori, appare anche quando il numero dei posti di lavoro coincide con il numero delle persone disposte a lavorare. I lavoratori si spostano da un lavoro all’altro per un miglioramento. La disoccupazione è temporanea e non rappresenta un problema economico ed è relativamente costante.

Disoccupazione stagionale: è quella che varia con le stagioni a causa delle fluttuazioni stagionali della domanda e dell’offerta di lavoro. Si parla di disoccupazione stagionale con riferimento alla domanda fluttuante presente in alcuni settori come ad esempio nell’agricoltura.

Disoccupazione di lunga durata: Si considera disoccupato di lunga durata la persona registrata come disoccupata, ininterrottamente, per un periodo superiore ad un anno.

Disoccupazione aperta: sono quelle persone che non lavorano durante la settimana di riferimento, che cercano attivamente un lavoro, cioè, pongono in atto azioni specifiche per ottenere un posto di lavoro e sono disponibili a lavorare immediatamente. Sono senza lavoro

ma lo cercano attivamente e sono disponibili a lavorare.

POLITICA FISCALE E OCCUPAZIONE

Il modo in cui la politica fiscale considera l’occupazione è una questione complessa, quindi è necessario valutare attentamente gli effetti degli incentivi e disincentivi conseguenti all’intervento del settore pubblico. Ad esempio: un sistema di sussidi della disoccupazione ben progettato non solo fornisce un’importante protezione alla popolazione, ma permette anche ai lavoratori di dedicare più tempo a trovare un lavoro più produttivo. Ma contemporaneamente può prolungare la durata della disoccupazione, che ha effetti collaterali sul potenziale produttivo dell’economia, perché i lavoratori che sono disoccupati per un lungo periodo sperimentano un deprezzamento del loro capitale umano.

I possibili svantaggi delle prestazioni sociali si vedono più chiaramente negli effetti dell’offerta di lavoro.

Il pagamento incondizionato o illimitato delle indennità di disoccupazione è spesso uno dei principali fattori che scoraggiano la ricerca di un lavoro.

Le ultime statistiche ci mostrano come in Spagna l’occupazione nel turismo è aumentata del 5,8% nel secondo trimestre 2014. Il tasso di disoccupazione in questo settore si è attestato a 9,2 punti al di sotto della media dell’economia nazionale che, nello stesso periodo, era del 24,5%. Un anno fa, il tasso nazionale si attestava al 26,1%.

Il numero dei dipendenti coinvolti nel settore è aumentato del 5,8% tra marzo e giugno superando i 2,2 milioni di lavoratori, 123.105 in più. Nel secondo trimestre è stato raggiunto il 12,8% dell’occupazione complessiva nell’economia spagnola. Le attività turistiche contavano 2,6 milioni di lavoratori attivi, il 2,9% in più di un anno fa, con 74.045 attivi.

Il lavoro nel turismo nelle isole rimane la chiave per le loro economie: il 24,7% nelle Isole Canarie ed il 26,2% nelle Baleari della forza lavoro complessiva è occupata nel turismo, al di sopra della media nazionale che è del 12, 8%.

DOMINGO PEREZ AUYANET Presidente Associazione dei Pensionati della Cassa

Insulare di Risparmio delle Isole Canarie

I traduttori lavorano

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P A G I N A 10

IL RUOLO DEGLI ANZIANI NELLA NOSTRA SOCIETÁ

La nostra è una società di anziani: tanti anziani ma pochi neonati in quanto le giovani coppie mettono al mondo sempre meno figli. Oggi essere “anziano” è ben diverso da quello che lo era in passato. I sessantenni, che un tempo erano considerati anziani, oggi non lo sono più, e grazie al benessere generale, alle migliori condizioni di vita vivono nel pieno delle loro forze, spesso ben inseriti nella realtà quotidiana, nel lavoro e nella famiglia, tanto che la loro esperienza è un sostegno fondamentale per lo sviluppo della società.Oggi l’anziano si presenta più giovane, più dinamico, più attivo. L’anzianità è diventata la fase più lunga della vita: è una “nuova generazione”.

Le persone nella fascia di età compresa tra i 65 e gli 80 anni godono di una salute migliore che in passato e sempre più spesso stanno bene anche psichicamente, mostrando un comportamento che si aveva a 50-55 anni.

Quella che un tempo era la “terza età” oggi può essere divisa in due fasi in base a due diverse situazioni: una è quella degli anziani ancora vigorosi e giovanili e l’altra è quella di coloro i quali si avviano alla “quarta età” in quanto il loro stato di salute è in sensibile declino, viene meno la mobilità e non sono più in grado di vivere in modo autonomo.

Coloro i quali passano al pensionamento in gran parte sono in buone condizioni fisiche ed economiche, e si dedicano alle più svariate occupazioni nelle quali, il più delle volte, realizzano una particolare predisposizione rimasta, fino a quel momento, soltanto un sogno. Il tempo della “pensione” diventa un tempo a loro completa disposizione, un tempo che possono organizzare nel migliore dei modi.

Le analisi socio-economiche evidenziano quanto gli anziani possano essere utili per la società e quale ruolo debba essere loro assegnato.

Il problema degli anziani è tra i più importanti ma, mentre si valorizza la produttività, la giovinezza, il mutamento

costante delle tendenze e delle mode, non si tiene conto degli anziani i quali spesso non riescono ad adeguarvisi così rapidamente.

I progressi scientifici ed economici hanno regalato un prolungamento di vita ma occorre dare loro un contributo concreto affinché possano sfruttare quegli anni “regalati” traendone il massimo beneficio.

Abbiamo però bisogno di una cultura nuova dell’anziano che consideri l’allungamento della vita un fenomeno che non ha confronto con nessuna altra esperienza vissuta dall’uomo nella sua storia. Gli anziani debbono diventare i protagonisti attivi di un futuro da costruire per loro stessi e per le future generazioni e non possono essere emarginati perché sarebbe ingiusto ed intollerabile.

Ci sono anziani che vivono la loro età con orgoglio, da una parte accettandone serenamente i limiti, e dall’altra convinti della ricchezza che essa porta con sé. Hanno molte energie umane, spirituali e culturali, capacità e competenze da mettere al servizio di tutti.

Un sentimento nuovo sta maturando nei riguardi dell’anziano. In molti casi è mutato lo sguardo con cui lo si guarda, l’interesse con cui ci si rivolge, si realizza che senza di lui la vita sociale perde molto in umanità, si impoverisce perdendo la memoria ed i valori del passato.

La nuova immagine dell’anziano attende ancora una consapevolezza generale ed una condivisione sociale che, in parte,

l’Anno Europeo dell’Invecchiamento attivo e della Solidarietà tra le Generazioni del 2012 non ha completamente divulgato.

E’ indispensabile una stretta collaborazione, una sinergia tra la generazione di chi ha concluso il ciclo lavorativo e quella dei giovani attivi.

Le forze dell’anziano si rivolgono principalmente al volontariato: un settore vastissimo, dove l’impegno si concentra prevalentemente in campo sociale, con attività disinteressate, solidali e gratuite che apportano un grande beneficio alla comunità.

Gli anziani sono un’importante e vera fonte di “energia rinnovabile”, sono una risorsa, per l’economia e la società. Essere “risorsa” significa acquisire consapevolezza di loro stessi ma soprattutto sentirsi riconosciuti e valorizzati da parte della società. Possono operare nelle comunità a sostegno delle persone più fragili, come ad esempio, i bambini o gli stessi anziani nella fascia più estrema; possono dare un contributo sostanziale nella valorizzazione dei beni comuni, dalla cultura all’ambiente. Possono essere impegnati utilmente nei musei, nelle biblioteche, nei parchi e possono essere attivi nell’insegnamento ai più giovani delle conoscenze sulle tradizioni e delle competenze legate al passato.

Però l’anziano deve anche poter far sentire la propria voce e soprattutto le sue richieste debbono trovare ascolto nella società, nelle istituzioni e la società e le istituzioni debbono accoglierle e soddisfarle nella misura in cui ciò sia reso possibile, tenuto conto della grave situazione economica che ha colpito l’Unione Europea.

Sono necessarie azioni e programmi sociali a favore degli anziani, volti a favorire il sostegno delle responsabilità familiari, lo sviluppo dei legami sociali intergenerazionali, il recupero delle tradizioni culturali legate all’esperienza ed ai ricordi, il recupero delle aree urbane non utilizzate o sottoutilizzate per agevolare l’aggregazione della comunità.

Egidio RamondettiDelegato italiano dell’Assemblea

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P A G I N A 11

UNA SETTIMANA IN ANDALUSIA PER IL XX° ANNIVERSARIO DELL’EUROINCONTRO

E ‘ sempre un grande piacere per noi partecipare come ospiti agli incontri annuali dei pensionati europei e consolidare le amicizie di questi 20 anni.

E’ stata una bellissima sorpresa ricevere il sacchetto di lavanda, confezionato dal le signore portoghesi Isabella e Cremilda in occasione della Festa della mamma, ed il CD “XX° Anniversario del Gruppo Europeo” al quale Alicia ha dedicato così tanto lavoro. Un grazie di cuore alla Direzione per questo ricordo indimenticabile.

Ai primi di maggio, 220 partecipanti provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Inghilterra e Germania si sono incontrati a Fuengirola, sulla Costa del Sol per una settimana ben organizzata.

Il tema dell’Euroincontro era: “Per un’Unione Europea per tutte le età”.

Nell’Assemblea Plenaria, i delegati dei diversi paesi hanno presentato le loro osservazioni: - La necessità di superare tutti i problemi

che dobbiamo affrontare per mantenere la pace in Europa. Si richiede una politica transfrontaliera per i giovani e gli anziani.

- Siamo tutti sulla stessa barca. - Combattere la disoccupazione,

incoraggiare ed educare le persone di tutte le età rivestono la massima priorità.

- La dignità umana e la personalità individuale devono essere mantenute e dovrebbero favorire un’ampia partecipazione alla vita sociale.

- La famiglia, i legami sociali, ed il volontariato sono aspetti importanti per il futuro.

- Per contrastare la povertà degli anziani in Europa sono necessari piani previdenziali privati.

Il conferenziere portoghese Henrique de Melo ha ricevuto un forte applauso per il suo discorso. Grazie alla discussione attiva dei partecipanti all’Assemblea ed al supporto degli interpreti sono stati trattati i vari temi.

Abbiamo appreso che la Federazione Spagnola si è distaccata dal Gruppo. Ci dispiace molto per questa decisione, soprattutto perché, nel 1993 a Bruxelles, la Spagna è stata membro promotore e fondatore del Gruppo Europeo.

Nel corso dei 20 anni, i Presidenti spagnoli Francisco Bernabéu, Pepe Lidón, Pepe López, il Presidente italiano Franco Salza ed il Presidente francese Jean Claude Chrétien hanno guidato il Gruppo Europeo con tanta passione e calore umano.

Il nostro attuale Presidente portoghese Cândido Vintém , l’agenzia Viajes Transvía con Santiago e Amparo hanno preparato un programma meraviglioso.

La nostra prima escursione ci ha portato a Malaga, la capitale dell’Andalusia.

Dalla fortezza del Castello di Gibralfaro, il Monte Faro, abbiamo avuto una prima impressione della città e dei suoi dintorni.

Abbiamo attraversato il centro storico e passando davanti alla casa natale di Picasso, al Teatro Romano ed all’Alcazaba, siamo stati attratti dalle numerose croci di fiori rossi. Associazioni e comunità religiose celebrano così la Festa delle Croci (3 maggio).

Durante la visita della Cattedrale abbiamo appreso che la sua costruzione durò oltre 250 anni, tuttavia, l’opera non fu mai terminata. Non venne costruita la seconda torre, in quanto il denaro per la sua costruzione fu utilizzato per sostenere gli Stati Uniti nella Guerra d’Indipendenza del 1776.

Il vero capolavoro nella Cattedrale è il bellissimo coro con le sue 103 figure scolpite.

A Granada abbiamo trascorso una giornata intera. La parte più bella della città è l’antico Barrio del Albaicín nelle cui intricate calli e tra le case si respira ancora l’aria della Granada musulmana. La terrazza panoramica ci ha offerto una splendida vista dell’Alhambra e della Sierra Nevada.

Abbiamo visitato il monastero “La Cartuja” fondato nel 1516. L’interno della chiesa è stato progettato nel XVII secolo in un lussureggiante stile barocco con fantastici affreschi sul soffitto della navata e con stucchi ed ornamenti di legno intarsiati con avorio, argento e mogano nella sacrestia.

Dopo il delizioso pranzo al ristorante “Ma Nazaries” abbiamo visitato la meravigliosa cattedrale, sede dell’arcivescovo. La chiesa a cinque navate è tra gli edifici più importanti del paese costruito in stile rinascimentale. La facciata della “Cappella Maggiore” ornata con sculture e le cappelle laterali sono tra gli elementi più impressionanti della chiesa. Nella Cappella Reale situata accanto alla cattedrale si trovano le spoglie del re spagnolo Ferdinando II e della regina Isabella di Castiglia.

Il giorno successivo la nostra guida Raffael ci ha accompagnato a visitare la città vecchia di Marbella:

la Plaza de los Naranjos, dove c’è il municipio; il parco con la fontana della Virgen del Rocío e l’Avenida del Mar, dove sono esposte 13 statue di Dalí.

Passando per la residenza e la moschea del Re Saud siamo arrivati al Puerto Banús, l’esclusivo porto turistico dei “ricchi”.

La seconda escursione per l’intera giornata ci ha portato a Córdoba, la terza città più importante per i musulmani, dopo Baghdad e Costantinopoli. Nel centro c’è il monumento più importante della città, la

Mezquita (moschea-cattedrale). Entrando nella moschea si prova la sensazione di camminare in un luogo unico e sacro che si estende in tutte le direzioni. Oltre un migliaio di colonne di marmo e granito rosso e bianco dominano l’interno. Al centro della moschea c’è la croce gotica con l’altare maggiore di marmo. La nicchia ottagonale del mihrab con cupola ricca di ornamenti a forma di conchiglia rappresentava il portale simbolico che portava all’aldilà. Al posto del minareto c’è ora il campanile. Un altro tesoro di Cordoba è la sinagoga medievale del 1315 che è nascosta nel complesso labirinto dei vicoli e cortili del quartiere ebraico.

Quel giorno abbiamo consumato un ottimo pranzo nel ristorante “Las Palmeras del Caballo Rojo”.

Nel pomeriggio abbiamo visitato la cantina più antica dell’Andalusia, le Bodegas Alvear a Montilla e dopo la visita abbiamo assaggiato i deliziosi vini.

La città di Frigiliana si trova nella regione di Axarquía. Grazie al suo clima mite, la zona montuosa nella parte orientale di Malaga è conosciuta soprattutto per i suoi vini dolci, le uve maturate al sole andaluso

e la canna da zucchero. A Frigiliana ci sono ancora quelle tipiche calli strette e le case bianche ornate di fiori, una caratteristica della regione. Dopo aver scalato le ripide stradine si godono dei panorami mozzafiato.

Il Balcone d’Europa a Nerja, è un punto panoramico, su una scogliera a picco sul mare, con una splendida vista sulla costa.

Dopo una breve sosta al porto turistico di Benalmádena siamo andati a Mijas. Con una passeggiata attraverso i pittoreschi vicoli del centro storico siamo arrivati al museo di arte contemporanea che ospita un’ importante mostra di ceramiche di Picasso.

Una piccola cappella scavata nella roccia è stata dedicata alla Virgen de la Pena, patrona di Mijas. Nei tempi antichi gli abitanti di Mijas utilizzavano gli asini come mezzo di trasporto. Oggi, gli asini-taxi sono un’attrazione turistica.

Ci auguriamo che questa collaborazione solidale nell’Europa unita possa continuare per molti anni ancora e ci consenta di venire a celebrare il 25° anniversario del Gruppo Europeo.

Grazie e arrivederci!

Ruth Rebert e Christa SaiaCordoba

Le Bodegas Alvear

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P A G I N A 13

RICORDI DI FUENGIROLA

POEMETTO

Dal sesto piano come dal settimo cielo... l’immensità improvvisa,

l’ebbrezza dei grandi spazi, le nevi eterne

della Sierra lontana.

Dolce spiaggia dorata dove ci si indora in maggio,

il Castello di “Sohail”, guardiano benevolo, nel sole nascente,

di già abbagliante…

Fuengirola “Città Bianca”

Fuengirola, “la Bianca”, Regina della luce!

Oggi come ieri, è per noi domenica

Fuengirola “sensibile”, Fuengirola “amorosa”, rendi il nostro soggiorno,

i suoi momenti pacati, la convivialità

e la ricca amicizia, come le tue onde tranquille,

di un blu perenne.

A te, Fuengirola, a te mille “grazie”…

Così come lo diciamo all’infinito,

ai nostri amici vicini - cugine e cugini

del Mondo Europeo - Artigiani laboriosi

studiosi del pomeriggio, Cari compagni

delle nostre giornate felici...

Voi avete fatto di noi, ieri ed oggi,

domani e per sempre, uccelli felici del Paradiso…

Fuengirola, 6 e 7 maggio 2014

Traduzione poetica libera del poema “Souvenirs deFuengirola” di Georges VALLADE

(Delegazione francese)

Il castello di Sohail

Benvenuto in albergo

Il gruppo francese

Cena di gala

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P A G I N A 14

27º CONGRESSO NAZIONALE DELLA FEDERAZIONE FRANCESE

La Federazione Nazionale dei Pensionati delle Casse di Risparmio della Francia, invitata da Christian VERDIER, Presidente della regione Auvergne Limousin, sotto la presidenza di Michel PAGEAULT, Presidente nazionale e membro dell’Assemblea dei Delegati del nostro Gruppo Europeo, ha celebrato il 27° Congresso francese dal 16 al 18 settembre a Brive la Gaillarde. L’Ufficio di Presidenza e il Consiglio di Amministrazione si è riunito giovedi 16 per discutere le questioni che interessavano la Federazione: le adesioni, l’assicurazione sanitaria, le pensioni e le relazioni con i pensionati delle Banche Popolari.

A metà pomeriggio, il Vice Sindaco ha offerto un cocktail di benvenuto ai 200 delegati nel palazzo comunale di Brive.

Venerdì 17 si è svolta l’Assemblea Generale, alla quale hanno partecipato i delegati provenienti dalle 18 regioni della Francia, in rappresentanza dei 6000 aderenti della Federazione.. Nell’Assemblea sono stati discussi diversi problemi di attualità. A conclusione di questo Congresso, la Commissione ha adottato cinque risoluzioni che servono da tabella di marcia per l’azione della Federazione nel 2015.

1. Comunicazione: Continuare con i nostri obiettivi per aumentare le adesioni all’interno della nostra Federazione grazie ad una comunicazione rinnovata, costante e continuativa.

2. Mutua BPCE e ASV (protezione della salute): Nei pensionati è ben radicata la mentalità della mutua, ma richiedono che le tariffe siano aumentate in modo equo, mantenendo come base la solidarietà intergenerazionale, per cui si oppongono alle politiche commerciali degli assicuratori. Per il futuro essi chiedono che venga proposto un contratto di “dipendenza” accessibile a tutti.

3. Rapporti con le Associazioni delle Banche Popolari: Miglioramento dei nostri rapporti con le Associazioni dei Pensionati delle Banche Popolari e la nostra sponsorizzazione all’interno del Gruppo BPCE (Banche Popolari / Casse di Risparmio) che insieme rappresentiamo 11.000 pensionati.

4. La Solidarietà e gli obiettivi nazionali, in particolare:

• La rapida attuazione di una legge sulla “dipendenza”.

• La creazione di un credito d’imposta sui premi delle polizze sanitarie.

• Il ripristino della possibilità di ridurre le imposte sulle pensioni di coloro i quali hanno tre o più figli.

• Mantenere il potere d’acquisto delle nostre pensioni.

5. Sostenere il Gruppo Europeo, partecipare ai suoi lavori, diffondere le sue idee e garantire la nostra presenza alle assemblee generali annuali.

GRUPPO EUROPEO

Quando sono intervenuto a nome del Gruppo Europeo, ho capito il messaggio del nostro Presidente Cândido Vintém, che vive in Portogallo. In quel messaggio, il Presidente insiste sul fatto che la nostra generazione ha l’onere di salvaguardare i valori su cui si fondano le nostre società. Ritiene che le riunioni dei pensionati siano importanti perché favoriscono la riflessione ed allo stesso tempo rafforzano l’unità e l’amicizia tra tutti noi.

Leggendo una delle relazioni del 20° Euroincontro tenutosi a Fuengirola, vicino a Malaga, mi sono ricordato del tema che abbiamo discusso durante l’Assemblea Plenaria: “Un’Europa per tutte le età”, e poi ho dato uno sguardo al programma del prossimo Euroincontro che si terrà a la Coruña, in Galizia, dal 17 al 24 aprile 2015. Mi auguro che la partecipazione sia importante per i 7 paesi membri dell’Associazione, ed intanto mi permetto di sottolineare il fatto che abbiamo urgente necessità di promuovere, nel luogo in cui viviamo, un’Europa per tutte le età, dal momento che oggi l’Unione europea non è un’opzione, ma bensì una necessità vitale.

PIATTAFORMA AGE

In conclusione, ho ricordato la nostra adesione e partecipazione ai lavori dell’AGE, la Piattaforma Europea per le persone anziane, che conta 28 paesi. L’Assemblea Generale si terrà a Bruxelles, dal 2 al 4 dicembre ed il nostro Presidente, Cândido Vintém sarà il portavoce delle conclusioni dei lavori del nostro GET (Gruppo di Studio e Lavoro)

Jean Claude CHRETIENVice Presidente del Gruppo Europeo

Il Presidente de la Federazione Francesa

Tavolo presidenziale

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P A G I N A 15

E U R O I N C O N T R O 2 0 1 5 A L A C O R U Ñ A ( 1 7 - 2 4 A P R I L E 2 0 1 5 )

Il nostro prossimo Euroencuentro si terrà nella regione nord-ovest della penisola iberica, in Galizia. Lavoreremo e soggiorneremo a La Coruña, in uno degli hotel più emblematici della Spagna, l’Hotel Maria Pita.

Dopo aver conosciuto la cultura araba in Andalusia, l’anno prossimo sarà la volta della Galizia, probabilmente la regione spagnola dove si intersecano con maggior forza la cultura celtica con quella iberica. Avremo la possibilità di gustare l’eccellente gastronomia e di lasciarci affascinare dalla musica tradizionale, così come dai suoi paesaggi sempre lussureggianti e dal suo mare così bello ma talvolta così infido. Anche l’aspetto religioso sarà presente nel nostro programma perché siamo nella terra dell’apostolo San Giacomo.

Come al solito, avremo le riunioni del Consiglio di Amministrazione, l’Assemblea dei Delegati, il Gruppo di Studio e Lavoro (GET) per redigere la sintesi delle conclusioni dell’Euroincontro di Fuengirola (“Per un’Unione Europea per tutte le età“) e l’Assemblea Generale Plenaria, nella quale verranno presentate le relazioni di tutti i paesi e dove ognuno potrà esprimere liberamente la propria opinione.

Elenchiamo le escursioni turistiche e le visite culturali del nostro programma. Visita della città di La Coruña, con la sua Torre-Faro d’Ercole (Patrimonio dell’Umanità), i vari musei, la sua splendida baia, e la Domus Maria Pita (che dà il

nome all’hotel dove soggiorneremo). Incontreremo, come a Fuengirola, le opere di Pablo Picasso che ha anche vissuto in questa città.

Le “Rias Altas” sono uno dei simboli della Galizia e vi dedicheremo un’escursione non solo per la bellezza della sue terre, ma anche del suo mare. A Ferrol visiteremo il quartiere di Magdalena, uno dei migliori esempi di costruzioni in stile neoclassico, con edifici liberty. Poi andremo a Cedeira, uno dei porti pescherecci più importanti della Galizia, dove pranzeremo. Nel pomeriggio visiteremo San Andrés de Teixido, dove c’è una cappella in stile gotico-barocco intorno alla quale vi è una leggenda che dice “se non vai da vivo a San Andrés ci andrai da morto, trasformato in serpente”. Anche se non crediamo alle leggende, sarà interessante andare a vedere questa meravigliosa cappella.

Santiago de Compostela è uno dei luoghi dove i cattolici e i non cattolici si trovano bene. Il culto dell’Apostolo si avverte ovunque e l’arrivo di un gruppo di pellegrini è un momento suggestivo. Visiteremo la Cattedrale, la Plaza del Obradoiro, le sue strade strette e gli edifici tradizionali della città. Questa escursione di un’intera giornata sarà indimenticabile e già vi anticipo che a pranzo potremmo avere qualche sorpresa...

Betanzos (‘nota come “la città dei Cavalieri”, per essere stata una delle

principali città medievali galiziane) è stata la città dell’aristocrazia galiziana. I suoi palazzi, la Torre dell’Orologio del secolo XVI e le sue mura rivelano la loro bellezza.

A Pontedeume potremo camminare per le strade medievali e vedere come la famiglia Andrade (signori medievali con grande potere nella regione) ha fatto di questa città il punto più importante della Galizia. Nel giorno previsto per la visita si terrà la tradizionale fiera medievale e potremo vedere quali erano gli usi commerciali dell’epoca. Poi visiteremo il Pazo Mariñan, dichiarato patrimonio storico- artistico nel 1972. In questo “maniero” vale la pena visitare i suoi giardini: i vini che qui si producono sono degni dì speciale menzione.

Altre sorprese saranno aggiunte a questo anticipo di programma per dare maggiore evidenza alle tradizioni, alla cultura ed alla gastronomia galiziana.

Vi invitiamo ad annotare nella vostra agenda le date dal 17 al 24 aprile 2015 per partecipare al XXI° Euroincontro dove potrete incontrare i vostri amici dei vari paesi partecipanti.

Vi aspettiamo in Galizia.

Cândido Vintém (Presidente); Jean Claude Chrétien e Francisco

Ramírez Munuera (Vice Presidenti)

La Coruña

La Coruña

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Noi ci incontreremo a La Coruña, aprile 2015

Viajes Transvia e organizzatori

Gli interpreti ed il loro professore Miguel Tolosa

Il gruppo spagnolo

Il gruppo francese

Il gruppo tedesco

Il gruppo portoghese

Cena di gala

Il gruppo italiano