1 Concorrenza monopolistica Lezione 23 Ist. di Economia Politica 1- a.a. 2011-2012 Marco Ziliotti.
Esercitazione_4 Oligopolio e Concorrenza monopolistica.
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Esercitazione_4
Oligopolio
e
Concorrenza monopolistica
Oligopolio
• Mercato con pochi produttori • Consapevolezza che le azioni di ogni
concorrente (ad esempio la scelta del prezzo) hanno effetto su tutti gli altri
• Esiste una interdipendenza strategica• Un oligopolio può essere caratterizzato
da una collusione o da una competizione tra le imprese
Collusione e cartelli
• COLLUSIONE– accordo implicito o esplicito tra le imprese
per evitare o limitare la concorrenza reciproca
• CARTELLO– accordo formale tra le imprese finalizzato a
evitare o limitare la concorrenza• esempio: OPEC
La collusione è più difficile se:
• Esistono molte imprese nel settore
• Il prodotto non è omogeneo
• La domanda e le condizioni di costo cambiano rapidamente
• Non vi sono barriere all’entrata
• Le imprese hanno capacità in eccesso
La curva di domanda ad angolo (1)
Q0
P0
Q
P
Esaminiamo come un’impresa percepisce la propria curva di domanda in un oligopolio
Essa osserva il proprio prezzo ed il proprio livello di output,ma deve prevedere quale sarà la reazione dei concorrenti a qualsiasi variazione del prezzo
Q0
P0
Q
P
La curva di domanda ad angolo (2)
L’impresa si aspetta che una propria riduzione del prezzo sarà imitata anche dai concorrenti, che interpretano questa azione come un’azione aggressiva
… allora la domanda, a seguito di una riduzione del prezzo, sarà inelastica.
La curva di domanda sarà ripida per prezzi inferiori a P0.D
Q0
P0
Q
P
D
…ma i concorrenti non reagiranno invece ad eventuali aumenti del prezzo
allora la domanda sarà relativamente elastica per prezzi al di sopra di P0.
L’impresa ipotizza di avere una curva di domanda ad angolo
La curva di domanda ad angolo (3)
Q0
P0
Q
P
D
Date queste ipotesi l’impresa prevede che i propri ricavi si ridurranno sia nel caso di una riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo
allora la miglior strategia sarà quella di mantener il prezzo a P0.
I prezzi tenderanno allora ad essere stabili, anche in presenza di variazioni dei costi marginali
La curva di domanda ad angolo (4)
Teoria dei giochi ed economia della cooperazione
La teoria dei giochi è lo studio del comportamento individuale in situazioni strategiche (quelle in cui si deve tenere conto delle azioni e delle reazioni degli altri)
Il tutto con il presupposto del comportamento razionale e ottimizzante di ciascuno
Perfetta razionalità ottimizzante: è un’ipotesi sempre accettabile?
teor
ia d
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ioch
i
La teoria dei giochi: alcuni concetti chiave
• Gioco– situazione nella quale agenti interdipendenti
devono compiere scelte razionali
• Strategia– linea di comportamento che l’agente seguirà,
in ogni situazione prevedibile
• Strategia dominante– la migliore strategia possibile, indipendente-
mente dalle scelte degli altri agenti
L’equilibrio di Nash
Un equilibrio di Nash – dal nome del matematico ed economista John Nash – è una situazione (di equilibrio, ma spesso sub-ottimale) in cui i soggetti economici si trovano in modo stabile, a seguito dell’azione propria e dell’interazione con l’azione degli altri.
Il dilemma del prigioniero
Confessare Non confessare
Confessare
8 anni
8 anni
20 anni
Clyde libero
Non confessare
Bonnie
libera
20 anni
1 anno
1 anno
Decisioni di Bonnie
Dec
isio
ni
di
Cly
de
La strategia “confessare” è dominante per entrambi.
Il “gioco” più noto e studiato: il dilemma del prigioniero (prisoners’ dilemma)
Strategia dominante e cooperazione
• La strategia dominante per un giocatore è quella migliore in assoluto, cioè qualunque sia la scelta dell’altro giocatore
• La cooperazione è difficile da mantenere perché non è razionale dal punto di vista individuale
RAZIONALE?
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La razionalità di Snoopy
Ritorniamo sul caso dell’oligopolio (duopolio petrolifero)
Decisione di A
Alta Produzione Bassa Produzione
Dec
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Pro
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40 miliardi di $a entrambi
A ottiene 30 mldB ottiene 60 mld
A ottiene 60 mldB ottiene 30 mld
50 miliardi di $a entrambi
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uovo
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olio
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oco
Non sempre però la mancanza di cooperazione è un bene in termini sociali; ciò quando la cooperazione produrrebbe
esternalità positive
Il dilemma del prigioniero riesce a descrivere molte situazioni reali e dimostra quanto la cooperazione sia difficile da mantenere, anche quando possa favorire tutte le parti in causa.
La mancanza di cooperazione costituisce un problema per le parti in causa. Ma rappresenta un problema anche per la società nel suo complesso? Nei casi visti, NO; anzi, si produce di più e si riduce la perdita secca
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Risorse collettive e rischio di sfruttamento eccessivo
Compagnia petrolifera A
Trivellare due pozzi Trivellare un pozzo
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4 M$ di profittoper A & B
A 3 M$ di profittoB 6 M$ di profitto
A 6 M$ di profittoB 3 M$ di profitto
5 M$ di profittoper A & B
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Armamenti e equilibrio di Nash
Decisione degli Stati Uniti
Armamento Disarmo
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Entrambi i paesia rischio
U.S.A. a rischio edeboli
U.R.S.S. sicuri e potenti
Entrambi i paesisicuri
U.S.A. sicuri epotenti
U.R.S.S. a rischio e debole
gioc
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enti
Inserendo il tempo e la ripetizione del “gioco”:
• le imprese in oligopolio trovano l’interesse (e le sanzioni) per colludere
• esiste una letteratura sul PD ripetuto: il campionato di Axelrod; la strategia colpo su colpo (tit for tat; “occhio per occhio”; regole, comportamenti morali, evoluzionismo)
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Politica economica e oligopolio
Per far in modo che le risorse siano impegnate in modo prossimo all’ottimo sociale, occorre che gli oligopolisti siano indotti a competere
Interventi:
non validità di accordi di limitazione della produzione o di sostegno dei prezzi
vigilanza da parte delle autorità garanti della concorrenza
polit
ica
econ
omic
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olig
opol
io
Concorrenza monopolistica
Concorrenza monopolistica: una struttura di mercato nella quale sono presenti molti venditori, che offrono un prodotto simile, ma non identico
• molteplicità di venditori (per lo più medie imprese)
• differenziazione del prodotto (ogni impresa ha un prodotto leggermente diverso, con la conoscenza di una “sua” specifica relazione negativa prezzo-quantità)
• libertà di entrata e di uscita (pertanto il prezzo tende al costo medio minimo)
conc
orre
nza
mon
opol
istic
a
Breve periodo e concorrenza monopolistica:
nel breve periodo il comportamento di ogni operatore di un mercato di concorrenza monopolistica è quello standard del monopolista
la quantità è fissata per quel valore che determina RM = CM
il prezzo risulta superiore al costo medio totale (può anche verificarsi la situazione opposta, con perdite)
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olis
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Concorrenza monopolistica nel breve periodo, con profitto
Impresa che realizza profitti
QuantitàQuantità chemassimizza il profitto
0
Prezzo
Prezzo
Domanda
MR
LAC
Costo mediototale
Profitto
MC
prof
itto
nel b
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iodo
Discussione:
quali possono essere le conseguenze della situazione descritta?
Obiettivo didattico: di nuovo … su breve e lungo periodo e sul cambiamento della curva di domanda apparente per le imprese che sono nel mercato
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segu
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Lungo periodo
nel caso di profitti nuove imprese entrano nel mercato; nel caso di perdite alcune imprese escono dal mercato
• il numero delle imprese cambia sino a che il profitto diventa nullo
• il prezzo eccede il costo marginale, con costo marginale che eguaglia il ricavo marginale e una curva di domanda decrescente
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Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica
Prezzo
0
MR
Quantità
Domanda
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A.A. 2003-2004 28
Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica
Quantità chemassimizza il profitto
Prezzo
0
MR
Quantità
Domanda
LACMC
dina
mic
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Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica
Prezzo
0
MR
Quantità
Domanda
LACMC
dom
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: dim
inuz
ione
app
aren
te (
1)
Domanda: diminuzione (entrate nel mercato)
Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica
Prezzo
0MR
Quantità
Domanda
LACMC
dom
anda
: dim
inuz
ione
app
aren
te (
2)
A.A. 2003-2004 31
Lungo periodo, ingressi e uscite delle imprese e equilibrio: una visione dinamica
Quantità chemassimizza il profitto
di lungo periodo
Prezzo
0MR
Quantità
Domanda
LACMC
max
pro
fitto
lung
o pe
riodo
Concorrenza monopolistica e concorrenza perfetta
Due differenze chiave:
capacità produttiva in eccesso (excess capacity): come il monopolista CM = RM, ma nel lungo periodo con P = LAC (non nel punto minimo)
incremento sul costo marginale (markup) per la concatenazione P > RM = CM
conf
ront
o
Capacità produttiva in eccesso
• in concorrenza perfetta, nel lungo periodo ciascuna impresa è dimensionata sul costo medio minimo
• in concorrenza monopolistica l’output è inferiore a quello corrispondente in concorrenza perfetta
ecce
sso
di c
apac
ità p
.
Capacità produttiva in eccesso
Quantità
Impresa in concorrenza monopolistica Impresa in concorrenza perfetta
Quantità
Prezzo
P = MR(curva di
domanda)
MCLAC
Quantitàprodotta
Dimensioneefficiente
Prezzo
Domanda
MCLAC
Capacità in eccesso
P = MC
Quantitàprodotta
= Dimensioneefficiente
P
ecce
sso
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apac
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. (2)
Incremento sul costo marginale
Quantità
Impresa in concorrenza monopolistica Impresa in concorrenza perfetta
Prezzo
P = MC
Quantitàprodotta
Prezzo
P
Domanda
Costomarginale
MCLAC
MR
Incremento(markup)
Quantitàprodotta
Quantità
P = MR(curva di
domanda)
MCLAC
mar
kup
Concorrenza monopolistica e benessere sociale
• la concorrenza monopolistica non ha tutte le proprietà positive della concorrenza perfetta
• determina perdita secca perché P > MC
• la regolamentazione dei prezzi con la molteplicità di imprese e prodotti è impraticabile (con complessità ancora più evidenti di quella del monopolio)
bene
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Concorrenza monopolistica e benessere sociale
• il numero delle imprese che entrano o escono nel/dal mercato può essere inefficiente per la presenza di esternalità che le imprese non misurano direttamente:
• esternalità positiva: aumento della varietà dei prodotti (product-variety externalities) quando ci sono nuove entrate nel mercato
• esternalità negativa: riduzione delle quote di mercato dei produttori presenti (business-stealing externalities) quando ci sono nuove entrate nel mercato
bene
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este
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ità
Pubblicità (advertising) e marchi (brand names)
La presenza di pubblicità è tipica di settori in monopolio concorrenziale
Pubblicità:
• manipola le preferenze del consumatore?
• informativa?
• stimolo alla concorrenza (no ai divieti di pubblicità)
• pubblicità come indice di qualità
Marchi:
• inducono differenze artificiali?
• garanzia di mantenimento di qualità?
pubb
licità
e m
arch
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