Lezione 8 Concorrenza monopolista e Oligopolio · Oligopolio e duopolio •Un caso particolare di...

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Lezione 8 Concorrenza monopolista e Oligopolio Docente: Leonardo Bargigli 2015 1

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Lezione 8

Concorrenza monopolista

e Oligopolio

Docente: Leonardo Bargigli

2015

1

La Concorrenza Monopolistica • La Concorrenza Monopolistica è una forma ibrida di

mercato che ha alcune caratteristiche della concorrenza perfetta e alcune del monopolio.

• In particolare si ha concorrenza monopolistica quando:

1) Vi è una moltitudine di imprese presenti sul mercato (come in concorrenza perfetta).

2) Le imprese possono entrare liberamente nel mercato (come in concorrenza perfetta).

3) I prodotti offerti da ogni singola impresa sono leggermente diversi (differenziazione del prodotto) e quindi, se le imprese aumentano il prezzo non è detto che perdano tutti i clienti.

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Un esempio di concorrenza monopolistica

• Un esempio di concorrenza monopolistica è rappresentato dai bar presenti in una città.

• C'è un numero molto elevato di tali esercizi e i prodotti venduti sono praticamente sempre gli stessi.

• Eppure se il bar sotto casa vostra dovesse aumentare leggermente il prezzo è possibile che voi continuiate ad andarci poiché:

• E' comodo essendo vicino a casa vostra.

• Potreste esser diventati amici del proprietario.

• Potreste gradire in particolare il caffe di quel bar.

• In pratica ogni singolo bar offre servizi leggermente diversi l'uno dall'altro

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Le decisioni di prezzo in concorrenza monopolistica

• In concorrenza monopolistica le imprese possono scegliere il prezzo che preferiscono per aumentare i profitti. La curva di domanda dell’impresa non è perfettamente elastica come in concorrenza perfetta. Ovvero, da questo punto di vista, si comportano esattamente come un monopolista.

• La condizione di ottimo per l'impresa rimane quella di massimizzare il profitto:

Ricavo Marginale = Costo Marginale (RM=CM)

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I profitti in concorrenza monopolistica

• I profitti in concorrenza monopolistica sono analoghi a quelli in monopolio.

• Le curve rosse servono per identificare la quantità ottima.

• Le curve blu per calcolare i profitti (profitti che sono rappresentati dal rettangolo celeste).

• I profitti 𝜋 = 𝑝 − 𝐶𝑀𝑇 ∗ 𝑄 sono negativi se 𝐶𝑀𝑇 > 𝑝

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Prezzo,

Ric. Marg

Curva di domanda

dell’impresa

Quantità

Pm

P

Qm

RMm

Curva dei ricavi

marginali

Curva dei costi

marginali

Curva dei costi

medi totali

CMTm

La concorrenza monopolistica nel lungo periodo

• Se si registrano profitti positivi, poiché l'ingresso nel mercato è libero, nuove imprese entrano nel mercato.

• Questa costituisce la differenza fra concorrenza monopolistica e monopolio, poiché nel secondo esistevano barriere all'ingresso che impedivano l'ingresso di nuove imprese.

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Gli effetti dell'ingresso di nuove imprese

• In concorrenza perfetta, se entravano nuove imprese aumentava l'offerta di mercato.

• In concorrenza monopolistica questo non accade, poiché ogni imprese offre un bene lievemente diverso.

• Tuttavia l'ingresso di nuove imprese comporta l'ingresso nel mercato di beni sostituti e questo comporta la traslazione della domanda (e di quella dei ricavi marginali) verso sinistra!

• Se apre un nuovo bar accanto al vostro di fiducia, voi potreste tradirlo…

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L'ingresso di nuove imprese e i profitti

• Nel secondo grafico facciamo traslare la curva di domanda e di RM a sinistra.

• I profitti si riducono, ma fino a quando non sono zero, nuove imprese entrano.

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Prezzo,

Ric. Marg

Curva di

domanda

Quantità

Pm

P

Qm

RMm

Curva dei ricavi

marginali

Curva dei costi

marginali

Curva dei costi

medi totali

CMTm

Prezzo,

Ric. Marg

Nuova Curva di

domanda

Quantità

Pm

P

Qm

RMm

Curva dei ricavi

marginali

Curva dei costi

marginali

Curva dei costi

medi totali

CMTm

I profitti di lungo periodo in concorrenza monopolistica

• Nuove imprese entrano e fanno traslare la domanda a sinistra fino a che i profitti sono a zero.

• I profitti sono zero se il prezzo è pari al costo medio totale.

• In equilibrio i prezzi sono superiori al costo marginale.

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Prezzo,

Ric. Marg

Curva di

domanda

Quantità

P=CMT

P

Qm

RM=CM

Curva dei ricavi

marginali

Curva dei costi

marginali

Curva dei costi

medi totali

Il caso di profitti negativi

• Le imprese escono dal mercato (quali?)

• L’offerta si riduce, diminuisce il numero di beni sostituti

• La curva di domanda trasla a destra

• Aumentano i profitti fino al punto P = CMT

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L'equilibrio di lungo periodo di concorrenza

monopolistica • Nell'equilibrio di concorrenza monopolistica si

riscontrano alcune caratteristiche analoghe a quelle di concorrenza perfetta e altre analoghe al monopolio.

• 1) I profitti sono pari a zero (come in concorrenza)

• 2) I prezzi sono superiori al costo marginale (come in monopolio).

• 3) La quantità prodotta è inferiore a quella del mercato concorrenziale (come in monopolio).

• Poiché c’è una perdita di produzione rispetto alla situazione efficiente (concorrenza perfetta), il benessere complessivo è inferiore.

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Concorrenza monopolistica e

concorrenza perfetta

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P=CMT

P

Qm

RM=CM

Eq. di lungo periodo

in concorrenza monopolistica

Dimensione efficiente

P=RM

P

Qm

Dimensione efficiente

Eq. di lungo periodo

in concorrenza perfetta

Concorrenza monopolistica e

concorrenza perfetta • In concorrenza monopolistica l’impresa non

raggiunge la dimensione efficiente (CMT minimo), esiste capacità produttiva in eccesso

• L’impresa non espande la produzione fino a quel punto perché incorrerebbe in una perdita (CMT > P) perché ∆𝑃 < 0

• In concorrenza perfetta, questo non accade perché P è determinato dalla condizione CM =CMT e non dipende da Q (curva di domanda orizzontale)

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Concorrenza monopolistica e

benessere sociale • Il problema che si pone è analogo a quello del

monopolio: ridurre i prezzi per aumentare la quantità fino al punto di surplus massimo (situazione efficiente) non è compatibile con il comportamento massimizzante delle imprese

• La regolazione sarebbe più costosa perché è necessario intervenire su molte imprese

• In ogni caso, la regolamentazione di prezzo soffrirebbe degli stessi problemi del monopolio

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Concorrenza monopolistica e

regolazione di prezzo • Limiti della regolazione di prezzo:

▫ Necessità di sussidiare le imprese in caso di profitti negativi

▫ Opera solo una redistribuzione del surplus, non incide sulla perdita secca (second best)

• Nel caso particolare della concorrenza monopolistica, poiché i profitti in equilibrio sono nulli, abbassare il prezzo porta sicuramente le imprese in perdita

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Effetti indiretti («esternalità»)

della concorrenza monopolistica

• Effetto indiretto = variazione di benessere diversa dal surplus di mercato

• Effetto indiretto dell’ingresso di nuove imprese:

▫ Beneficio indiretto («Esternalità positiva»): maggiore varietà di prodotto, maggiore possibilità di scelta

▫ Danno indiretto («Esternalità negativa»): imprese esistenti perdono clienti a favore delle nuove entranti

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Concorrenza monopolistica e

regolazione di prezzo • L’effetto indiretto (positivo o negativo)

dell’entrata di nuove imprese è dato dalla somma dei due effetti indicati nella slide precedente

• Questi effetti non esistono in concorrenza perfetta:

▫ Beni perfettamente identici

▫ L’ingresso di nuove imprese assorbe interamente e soltanto un eventuale incremento di domanda

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La concorrenza monopolistica in

pratica

• Differenziare il prodotto vuol dire «creare» una propria curva di domanda escludendo i concorrenti

• Differenziazione di prodotto come obbiettivo delle imprese, ovvero le caratteristiche di un prodotto sono endogene rispetto al mercato (comportamento strategico)

• Pubblicità: manipolazione di un messaggio informativo?

• Pubblicità, marchi e reputazione

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I mercati contendibili

• Un mercato si dice contendibile se le imprese esistenti sono minacciate dal potenziale ingresso di nuovi concorrenti

• In questo contesto possono decidere di ridurre i profitti, abbassando i prezzi, per impedire l’ingresso di concorrenti

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L'Oligopolio • Si tratta di una struttura di mercato in cui sono

presenti pochi venditori (ma più di uno) che offrono prodotti molto simili o omogenei.

• E' una forma di mercato «intermedia» fra la concorrenza monopolistica e il monopolio, in cui è determinante l’interazione strategica tra venditori: le decisioni di ciascuno hanno ricadute per tutti gli altri

• Un esempio classico è dato dalle compagnie petrolifere che vendono carburante: nel mondo vi saranno una decina di compagnie che vendono un bene sostanzialmente identico.

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Oligopolio e concorrenza

monopolistica • Sono due «casi ideali» di concorrenza

«imperfetta»:

▫ Esiste un certo grado di potere di mercato, inferiore al monopolio

▫ Differiscono per la presenza o meno di differenziazione dei prodotti

▫ Nella realtà non esistono dicotomie rigide:

Misure di somiglianza/dissomiglianza tra prodotti

Quante sono «poche» o «tante» imprese?

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«Concentrazione» del mercato

• Se il mercato è dominato da un ristretto numero di imprese, si dice che il mercato è «concentrato»

• Lo possiamo misurare come la quota di vendite in capo alle prime 𝑥 imprese per dimensione, es. le prime 4 imprese realizzano l’80% delle venite

• Esistono numerosi mercati di questo tipo

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Oligopolio e duopolio • Un caso particolare di oligopolio è dato dal duopolio,

ovvero un mercato in cui sono presenti solo due venditori.

• Supponiamo inoltre che i due venditori operino con tecnologia identica, per cui hanno le medesime curve di costo

• Nella nostra analisi studieremo questo caso particolare perché più semplice da trattare e poi discuteremo cosa accade quando il numero di venditori aumenta.

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Duopolio, domanda e monopolio

• La domanda complessiva che fronteggiano i due venditori è la stessa che fronteggerebbe un singolo venditore (ovvero un monopolista).

• Se vi fosse un solo produttore, egli fisserebbe CM=RM.

• Questo massimizzerebbe i profitti complessivi ricavati sul mercato.

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Prezzo,

Ric. Marg

Curva di

domanda

Quantità

Pm

P

Qm

RMm

Curva dei ricavi

marginali

Curva dei costi

marginali

Duopolio, domanda e monopolio

• Poiche CM=RM massimizza i profitti complessivi, la strategia migliore in un duopolio è che i due venditori si accordino per produrre una quantità complessiva pari alla quantità di monopolio, dividendosi parimenti tale produzione e i profitti totali.

• Quando i venditori si accordano si ha collusione!

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Prezzo,

Ric. Marg

Curva di

domanda

Quantità

Pcollusione

P

Qcollusione

RM1

Curva dei ricavi

marginali

Curva dei costi

marginali

Oligopolio e collusione

• La collusione comporta la massimizzazione della somma dei profitti dei singoli oligopolisti.

• Le imprese che operano un accordo di questo tipo si definiscono «cartello»

• Si pone il problema di distribuire i profitti (ovvero la produzione) tra i membri del cartello, l’accordo non è assicurato

• I comportamenti e gli accordi formali di collusione sono espressamente vietati dalla legge nazionale, ma esistono cartelli a livello internazionale (OPEC).

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L'Oligopolio e la collusione spontanea

• Accordi formali (ovvero stringenti) di collusione sono vietati dalla legge. L'autorità antitrust vigila affinché non esistano accordi informali di questo tipo.

• E' però possibile che nel duopolio ogni singolo venditore scelga di produrre spontaneamente una quantità pari a metà della quantità ottima nel caso di monopolio.

• Tale strategia verrà messa in atto se risulta ottima dal punto di vista dei profitti dei singoli venditori.

• Occorre analizzare quindi il loro comportamento strategico e se la strategia di collusione emerge spontaneamente.

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L'Oligopolio e comportamento strategico

• Tutto lo studio degli oligopoli viene svolto attraverso l'analisi del comportamento strategico delle imprese.

• La disciplina che studia il comportamento strategico è nota con il nome di "teoria dei giochi" (Beautiful Mind…)

• Nella presente lezione ci limitiamo a introdurre questi aspetti.

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Il gioco del duopolio

• In un duopolio il singolo venditore potrebbe:

• 1) produrre metà della quantità ottima del monopolio: 𝑄𝑚

2 .

• 2) Deviare da questa strategia ritenendo di aumentare i propri profitti.

• Occorre quindi capire se esistono deviazioni dalla prima strategia che risultino profittevoli per il singolo

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Il gioco del duopolio

• Se un singolo duopolista incrementa leggermente la quantità

sopra 𝑄𝑚 2 si avrà che il prezzo si riduce leggermente (danno che ricade su entrambi) e lui vende di più (beneficio che ricade solo su di lui). Questo è conveniente per il singolo venditore.

• Ma entrambi fanno questo ragionamento, quindi entrambi aumentano la quantità di prodotto.

• Questo processo prosegue fino a quando nessuno dei due venditori avrà, singolarmente, la convenienza a variare la quantità prodotta.

• Tale situazione di equilibrio è detto "equilibrio di Nash" ovvero una situazione in cui non esistono deviazioni profittevoli della strategia di un giocatore data la strategia dell’altro.

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Equilibrio di Nash

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Пb Пa

∆Qa

La produzione aumenta

fino a che l’area A + B =

− ∆𝑃 ∗ 𝑄𝑚 , crescente,

non supera l’area C =

𝑃 + ∆𝑃 ∗ ∆𝑄𝑚

C A+B

N.B. Se l’impresa A

agisse unilateralmente

potrebbe appropriarsi

di tutto il profitto extra. Questo

non rappresenta un equilibrio

perché ad es. nel periodo

successivo l’impresa B

si comporterebbe diversamente

Il gioco del duopolista

• In un duopolio quindi la quantità prodotta risulta essere superiore a quella del monopolio ma inferiore comunque a quella di concorrenza perfetta.

• Vi è quindi una perdita di benessere ma inferiore a quella che si ha nel monopolio.

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Duopolio versus monopolio • Supponiamo che A e B decidano contemporaneamente,

partendo da una situazione di cartello Qm

• Entrambi sceglieranno il livello di produzione (maggiore) che rende massimo il loro profitto, supponendo che la produzione dell’altro resti invariata

• Però la produzione dell’altro aumenta nella stessa misura, per cui la produzione totale cresce di più del previsto e il profitto totale (e di ciascuno) diminuisce

• Infatti, se il profitto è massimo, ogni deviazione implica una riduzione

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Duopolio versus monopolio

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Пb Пa

∆Qa

C

∆Qb

D L’impresa A prevede che la

produzione complessiva sia

pari a Qm + ∆Qa. Quindi

sceglie C (punto di massimo

profitto). In realtà

la produzione è pari a

Qm + ∆Qa + ∆Qb (punto D)

per cui il profitto di A cade.

Lo stesso vale per B

Qm

Duopolio versus concorrenza

• Chiediamoci: la produzione può aumentare fino al livello di concorrenza perfetta?

• La risposta è no, perché dato che la curva di domanda dell’impresa non è orizzontale (esiste potere di mercato), abbiamo

Poligopolio > CM = Pconcorrenza

• Infatti vale che RM = P + (∆P / ∆Q) * Q = CM (massimizzazione profitto) e (∆P / ∆Q) < 0

• Per cui la quantità di oligopolio è inferiore a quella di concorrenza

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Benessere: Monopolio versus

Oligopolio • La perdita secca si riduce perché aumenta la

quantità prodotta rispetto al monopolio

• Si redistribuisce surplus da produttori a consumatori perché il prezzo diminuisce rispetto al monopolio

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La mancanza di collusione e il benessere

• La mancanza di collusione e cooperazione ha portato ad una soluzione inefficiente per i due venditori.

• In questo caso particolare tuttavia, i venditori ci perdono ma la società ci guadagna poiché ci avviciniamo alla soluzione di concorrenza perfetta.

• Più in generale esistono però dei casi (al di fuori della teoria del comportamento dell'impresa) in cui la mancanza di cooperazione crea delle inefficienze sia economiche che sociali.

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L'aumento della numerosità di venditori

• Quando il numero di venditori aumenta, l'incremento della quantità prodotta oltre al livello ottimale di monopolio è particolarmente conveniente. Infatti in un mercato con più venditori, il fatto che uno singolarmente faccia aumentare la quantità comporta una riduzione di prezzo limitata.

• Ma questo ragionamento viene fatto da tutti, quindi in realtà la quantità prodotta aumenta molto.

• Maggiore è il numero di venditori, maggiore è la distanza fra la soluzione di monopolio e quella di oligopolio.

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Concorrenza perfetta e oligopolio

• Quando il numero di venditori diventa molto grande (infinito), la quantità prodotta in oligopolio coincide con quella di concorrenza perfetta

• Infatti l’aumento di quantità non produce effetto sui prezzi (curva di domanda dell’impresa orizzontale)

• Viceversa, l’aumento dei prezzi produce una variazione infinita della domanda (elasticità infinita)

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Concorrenza perfetta e oligopolio

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Curva di domanda

dell’impresa

Q

P

La presenza di un

numero crescente di

produttori rende la

curva di domanda

dell’impresa

Infinitamente elastica Pc = RM

CM

Mancanza di collusione come esito di un gioco

• Strategia A: produco 𝑄𝑚 2 .

• Strategia B: produco una quantità maggiore

• Se entrambi i giocatori scelgono la strategia A, entrambi i venditori hanno dei buoni profitti.

• Se un giocatore sceglie A e l'altro B, il primo ha discreti profitti e il secondo ottimi profitti.

• Se entrambi i giocatori scelgono B, entrambi i giocatori hanno profitti scarsi.

• Abbiamo visto che il risultato del gioco (l'equilibrio di Nash) è

che entrambi scelgono B: ovvero la soluzione è inefficiente!

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Il dilemma del prigioniero

• Due ladri compiono una rapina, ma non ci sono prove per arrestarli per la rapina. Vengono però arrestati per un reato minore, porto d'armi abusivo.

• In questa circostanze verrebbero condannati ad una pena lieve. La polizia offre uno sconto di pena a chi accusa l'altro permettendo così di condannarlo.

42

Il dilemma del prigioniero

• Ogni singolo ladro può scegliere fra

• Strategia 1: non accuso l'altro.

• Strategia 2: accuso l'altro

• Se entrambi non accusano l'altro, entrambi scontano una piccola pena.

• Se uno accusa e l'altro no, il primo non sconta alcuna pena (grazie allo sconto), l'altro sconta un pena molto elevata.

• Se entrambi accusano, entrambi scontano una pena elevata.

43

Il dilemma del prigioniero – la soluzione di Nash

• Ogni singolo ladro sa che se accusa mentre l’altro non accusa, ci guadagna.

• In pratica accusa è una deviazione profittevole dall’accordo.

• Conseguenza: entrambi accusano l’altro e scontano una pena elevata.

• Se potessero mettersi d'accordo in maniera vincolante, si accorderebbero sul non accusarsi.

• Tuttavia, spontaneamente, scelgono una soluzione inefficiente.

44

Il dilemma del prigioniero

• Chiediamoci: se un ladro sa che l’altro ha accusato, è conveniente non accusare?

• No, perché la pena sarebbe più elevata

• Per cui non è profittevole deviare dalla doppia accusa

• Questa circostanza rende la doppia accusa un equilibrio di Nash

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Comportamento non cooperativo

• I casi descritti nelle slides precedenti si chiamano esiti non cooperativi

• Nel caso del duopolio, questo esito dipende dal comportamento massimizzante delle imprese («egoistico»)

• Nel dilemma del prigioniero, dalla mancanza di fiducia…

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Alcuni esempi: oligopolio

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Produzione

alta

Produzione

bassa

Produzione alta

AS: 40 mld$ Iran: 40 mld$

AS: 30 mld$ Iran: 60 mld$

Produzione bassa

AS: 60 mld$ Iran: 30 mld$

AS: 50 mld$ Iran: 50 mld$

IRAN

ARABIA SAUDITA

Corsa agli armamenti

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Arma

Disarma

Arma USA a rischio URSS a rischio

USA sicuri URSS a rischio

Disarma USA a rischio URSS sicura

USA sicuri URSS sicuri

URSS

USA

Le risorse collettive

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Trivella 2 pozzi

Trivella 1 pozzo

Trivella 2 pozzi ESSO 4mln AGIP 4mln

ESSO 3 mln AGIP 6mln

Trivella 1 pozzo

ESSO 6mln AGIP 3mln

ESSO 5 mln AGIP 5mln

ESSO

AGIP

Esiti cooperativi

• Importanza della «fiducia», «reputazione», oppure di meccanismi sanzionatori

• Ad es., se l’impresa A sa con certezza che, se aumenta la produzione rispetto all’accordo di cartello, l’impresa B aumenterà la produzione in pari misura (ritorsione), non romperà l’accordo.

• «Equilibrio del terrore»

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