ERIODICO DELLA ANTA –D XXIII, N. 38 –F 2016 Ma ia, Mad e ... · L’uomo è irragionevole,...

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PERIODICO DELLA PARROCChIA SANTA MARIA DELLA STELLA –DRUENTO ANNO XXIII, N. 38 – FESTA PATRONALE 2016 Maria, Madre di Misericordia Carissimi, la festa patronale della Madonna del Rosario nell’Anno Santo della Misericordia ci invita a guardare a Maria, come la Madre del Giubileo. Ci ricorda Papa Francesco che: “In una delle preghiere più care al popolo cristiano, la Salve Regina, chiamiamo Maria “madre di misericor- dia”. Lei ha sperimentato la misericordia divina, ed ha accolto nel suo seno la fonte stessa di que- sta misericordia: Gesù Cristo. Lei, che ha sem- pre vissuto intimamente unita a suo Figlio, sa meglio di chiunque altro ciò che Egli vuole: che tutti gli uomini si salvino, che a nessuno venga mai a mancare la tenerezza e la consolazione di Dio. Che Maria, Madre di Misericordia, ci aiuti a comprendere quanto Dio ci ama” . Le scene dell’annunciazione e del Magnificat, dove si cita espressamente la “misericordia”, come pure quelle delle nozze di Cana e di Maria ai piedi della croce, offrono un piccolo compendio di come la misericordia divina fosse presente e operante in Maria. Questa riflessione può illuminare e rendere chiaro il senso delle opere di misericordia che ci ven- gono sollecitate, con particolare forza, durante questo anno di Giubileo. La Salve Regina esprime valori reli- giosi perenni: – la coscienza del bisogno di misericordia; la consa- pevolezza di essere in terra di esilio; il vivere in un mondo quale luogo di edificazione del Regno; il desiderio di contem- plare il volto di Cristo; il ricorso fiducioso alla Madre della Misericordia, cui Dio ha affidato una particolare missione di grazia e di intercessione in favore del suo popolo. Per tali valori la Salve Regina è stata ed è amata da generazioni di fedeli. È preghiera autenti- ca, da riscoprire sulle lab- bra di quelli del nostro tempo. Il popolo cristia- no invoca la Madre della Misericordia per- ché riconosce in lei la misericordia del Padre in forma materna, fatta cioè di tenerezza, gratui- tà, generosità, ac- coglienza. Pen- siamo ad esem- pio agli ex-voto e alle tavolette votive appese sui muri dei san- tuari: attestano che Maria mostra la sua miseri- cordia aiutando nei pericoli, ottenendo guari- gioni e grazie. Il titolo «Madre della Misericordia» – presente nella Salve Regina – giustamente la celebra. Anzitutto perché è la Madre di Colui che è Misericordia, Cristo. Inoltre, perché tale titolo ci ricorda che Gesù al Calvario ha offerto alla Chiesa una madre: «Ecco tua Madre» (Gv 19 25), quale guida e conforto ai figli pellegrinanti sulla terra. Il rivolgersi fiducioso alla Madre della Misericordia non è solo per il popolo devoto richiesta di intercessione per i peccati, ma soprat- tutto implorazione del suo aiuto a divenire mise- ricordiosi. Sollecitati da Papa Francesco, ci poniamoci allora una semplice domanda: cosa significa per noi essere misericordiosi? Letteralmente vuol dire avere un cuore sensibile alle miserie altrui, essere pronti a soccorrere. Significa accorgersi dell’altro invece di «girare alla larga», essere sensibile alle sue necessità, aiutarlo concretamente, im-pegnando i propri mezzi, il tempo, le forze e la stes- sa vita. Consapevoli che nel cammino cristiano siamo soggetti a cadute ed erro- ri, imploriamo aiuto da colei che – come nessun altro – ha sperimentato la misericor- dia di Dio: si è sentita guardata con amore e amata da lui, proclamando nel Magnificat che la sua misericordia si «estende di generazione in generazio- ne» (Lc 1, 50). Pertanto, nel pregare/cantare alla Madre della Misericordia attra- verso la Salve Regina possiamo ogni giorno impegnarci a seguire Cristo, la via che la Madre di Dio ci insegna a percorrere: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2, 5) . Come? Deponendo sentimenti d’ira e propositi di vendetta verso chi ci affligge, riprendendo dialo- ghi interrotti, vincendo il male con il bene, l’odio con l’amore, opponendo all’indifferenza l’amore, all’offesa il perdono, all’ingratitudine la ricono- scenza. Che sia davvero così l’insegna- mento dell’ Anno della Misericordia! “che la dolcezza dello sguardo di Maria, Madre della Misericordia, ci accompa- gni affinché possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio” . don Dante, parroco Madre Teresa è Santa Domenica 4 settembre, Papa Francesco ha canonizzato Madre Teresa di Calcutta: “In un epoca di dilagante egoismo, Madre Teresa è stata un’instancabile contestatrice dell’egoismo e ha contestato con l’esempio della vita, che è ben più difficile del contestare con le parole. Madre Teresa ha avuto il coraggio di difendere la famiglia e ha gridato senza paura che ogni aggressione alla famiglia è un’aggressione alla pace nel mondo, perché la pace del mondo si costruisce nelle fami- glie. Madre Teresa ha difeso la vita umana dal con- cepimento fino all’ultimo respiro del moribon- do…” (Card. Angelo Comastri) L’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA, AMALO Se fai il Bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici NON IMPORTA, FA’ IL BENE Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI Il Bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA’ IL BENE L’Onestà e la Sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO ED ONESTO Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI Se aiuti la gente, se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA Dà al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA’ IL MEGLIO DI TE. N. D. de La Salette

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PERIODICO DELLA PARROCChIA SANTA MARIA DELLA STELLA – DRUENTO – ANNO XXIII, N. 38 – FESTA PATRONALE 2016

Maria, Madre di MisericordiaCarissimi,la festa patronale della Madonna del Rosario

nell’Anno Santo della Misericordia ci invita aguardare a Maria, come la Madre del Giubileo.Ci ricorda Papa Francesco che: “In una dellepreghiere più care al popolo cristiano, la SalveRegina, chiamiamo Maria “madre di misericor-dia”. Lei ha sperimentato la misericordia divina,ed ha accolto nel suo seno la fonte stessa di que-sta misericordia: Gesù Cristo. Lei, che ha sem-pre vissuto intimamente unita a suo Figlio, sameglio di chiunque altro ciò che Egli vuole: chetutti gli uomini si salvino, che a nessuno vengamai a mancare la tenerezza e la consolazione diDio. Che Maria, Madre di Misericordia, ci aiutia comprendere quanto Dio ci ama”. Le scenedell’annunciazione e del Magnificat, dove sicita espressamente la “misericordia”, come purequelle delle nozze di Cana e di Maria ai piedidella croce, offrono un piccolo compendio dicome la misericordia divina fosse presente eoperante in Maria. Questa riflessione puòilluminare e rendere chiaro il sensodelle opere di misericordia che ci ven-gono sollecitate, con particolare forza,durante questo anno di Giubileo.

La Salve Regina esprime valori reli-giosi perenni: – la coscienza delbisogno di misericordia; la consa-pevolezza di essere in terra diesilio; il vivere in un mondoquale luogo di edificazione delRegno; il desiderio di contem-plare il volto di Cristo; il ricorsofiducioso alla Madre dellaMisericordia, cui Dio ha affidatouna particolare missione di graziae di intercessione in favore delsuo popolo. Per tali valori laSalve Regina è stata ed èamata da generazioni difedeli. È preghiera autenti-ca, da riscoprire sulle lab-bra di quelli del nostrotempo. Il popolo cristia-no invoca la Madredella Misericordia per-ché riconosce in lei lamisericordia delPadre in formamaterna, fatta cioèdi tenerezza, gratui-tà, generosità, ac-coglienza. Pen-siamo ad esem-pio agli ex-voto

e alle tavolette votive appese sui muri dei san-tuari: attestano che Maria mostra la sua miseri-cordia aiutando nei pericoli, ottenendo guari-gioni e grazie. Il titolo «Madre dellaMisericordia» – presente nella Salve Regina –giustamente la celebra. Anzitutto perché è laMadre di Colui che è Misericordia, Cristo.Inoltre, perché tale titolo ci ricorda che Gesù alCalvario ha offerto alla Chiesa una madre:«Ecco tua Madre» (Gv 19 25), quale guida econforto ai figli pellegrinanti sulla terra.

Il rivolgersi fiducioso alla Madre dellaMisericordia non è solo per il popolo devotorichiesta di intercessione per i peccati, ma soprat-tutto implorazione del suo aiuto a divenire mise-ricordiosi.

Sollecitati da Papa Francesco, ci poniamociallora una semplice domanda: cosa significa pernoi essere misericordiosi? Letteralmente vuol

dire avere un cuore sensibile alle miseriealtrui, essere pronti a soccorrere. Significaaccorgersi dell’altro invece di «girare allalarga», essere sensibile alle sue necessità,aiutarlo concretamente, im-pegnando ipropri mezzi, il tempo, le forze e la stes-sa vita. Consapevoli che nel camminocristiano siamo soggetti a cadute ed erro-

ri, imploriamo aiuto da colei che – comenessun altro – ha sperimentato la misericor-dia di Dio: si è sentita guardata con amore

e amata da lui, proclamando nelMagnificat che la sua misericordia si

«estende di generazione in generazio-ne» (Lc 1, 50).

Pertanto, nel pregare/cantarealla Madre della Misericordia attra-verso la Salve Regina possiamo ogni

giorno impegnarci a seguire Cristo, lavia che la Madre di Dio ci insegna apercorrere: «Qualsiasi cosa vi dica,fatela» (Gv 2, 5). Come? Deponendo

sentimenti d’ira e propositi di vendettaverso chi ci affligge, riprendendo dialo-ghi interrotti, vincendo il male con ilbene, l’odio con l’amore, opponendoall’indifferenza l’amore, all’offesa ilperdono, all’ingratitudine la ricono-scenza. Che sia davvero così l’insegna-mento dell’ Anno della Misericordia!“che la dolcezza dello sguardo di Maria,Madre della Misericordia, ci accompa-gni affinché possiamo riscoprire la gioiadella tenerezza di Dio”.

don Dante, parroco

Madre Teresa è Santa

Domenica 4 settembre, Papa Francesco hacanonizzato Madre Teresa di Calcutta: “In unepoca di dilagante egoismo, Madre Teresa è stataun’instancabile contestatrice dell’egoismo e hacontestato con l’esempio della vita, che è ben piùdifficile del contestare con le parole. Madre Teresaha avuto il coraggio di difendere la famiglia e hagridato senza paura che ogni aggressione allafamiglia è un’aggressione alla pace nel mondo,perché la pace del mondo si costruisce nelle fami-glie. Madre Teresa ha difeso la vita umana dal con-cepimento fino all’ultimo respiro del moribon-do…” (Card. Angelo Comastri)

L’uomo è irragionevole, illogico, egocentricoNON IMPORTA, AMALOSe fai il Bene, ti attribuiranno secondi fini egoisticiNON IMPORTA, FA’ IL BENESe realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemiciNON IMPORTA, REALIZZALIIl Bene che fai verrà domani dimenticatoNON IMPORTA, FA’ IL BENEL’Onestà e la Sincerità ti rendono vulnerabileNON IMPORTA, SII FRANCO ED ONESTOQuello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimoNON IMPORTA, COSTRUISCISe aiuti la gente, se ne risentiràNON IMPORTA, AIUTALADà al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calciNON IMPORTA,DA’ IL MEGLIO DI TE.

N. D. de La Salette

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Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale

Dall’ultimo resoconto su Arcobaleno dimarzo si sono tenuti due incontri del CPP: Ilprimo il 21 aprile dopo le festività pasquali e ilsecondo il 21 giugno dopo l’Assemblea generaledella nostra diocesi.

Nel primo si è posta l’attenzione sulla verificadelle attività pastorali svolte durante i periodi qua-resimale e pasquale. Si è riscontrata una buonapartecipazione ai momenti liturgici quotidiani maanche, e forse soprattutto, alle occasioni partico-lari come la Cena del digiuno, la Via Crucis per lestrade, Triduo e Veglia Pasquale. Molto significa-tiva l’attività pastorale legata all’Anno dellaMisericordia con i vari pellegrinaggi alla PortaSanta, la Festa della Famiglia, l’incontro con ilcappellano delle carceri giovanili, gli incontri diadorazione del primo giovedì del mese (questimeriterebbero forse un po’ più di attenzione daparte della comunità tutta). All’inizio dell’incontroDon Dante, proprio riferendosi al numero e allavarietà di occasioni che sempre vengono propo-ste, ha voluto puntualizzare, come considerazio-ne generale, che la partecipazione appare molto

legata al gruppo o la commissione interessata allapreparazione, mentre la presenza e il coinvolgi-mento degli altri gruppi e della comunità allargata emolto ridotto: facciamo fatica a vivere l’aspettocomunitario di tutte queste iniziative. Allo stessotempo ricorda l’importanza della missionarietà edell’impegno pastorale di ognuno di noi come cri-stiani; le persone impegnate nella comunità sonosempre meno e sempre più vecchie: la comunità habisogno anche di forze nuove. Don Dante allarga ildiscorso nel ricordare che non siamo come isole,non possiamo essere ancorati al nostro piccolomondo, ma siamo chiamati a guardare a comunitàpiù ampie come la Unità Pastorale, la Diocesi, laChiesa di cui facciamo parte.

Il secondo incontro, considerato che tutte le atti-vità parrocchiali sono già definite e molte già ini-ziate, nasce con l’intento di coinvolgere il Consiglioa prepararsi al prossimo CPP di settembre che ha ilcompito di delineare le linee programmatiche delprossimo anno pastorale.  Vengono proposti duemomenti di riflessione: la proiezione video del dis-corso di Papa Francesco al Convegno ecclesiale di

Firenze del novembre 2015 su “Il nuovoUmanesimo in Gesù Cristo” e la relazione con-clusiva di Mons. Nosiglia , arcivescovo di Torino,all’Assemblea Diocesana del 10 giugno 2016. Intutti e due i documenti vengono evidenziate dueparole guida nel cammino di crescita dellaChiesa e di ogni singolo battezzato: l’evangeliz-zazione e la sinodalità, vale a dire un camminocondiviso e coordinato. In ognuno degli interven-ti il documento di riferimento indicato dalla rifles-sione è la Esortazione Apostolica EvangeliiGaudium di Papa Francesco.

I temi dunque del prossimo ConsiglioPastorale Parrocchiale si possono riassumere incomunità (gruppi e parrocchia, corresponsabilitàlaicale) e sulla ecclesialità (Unità Pastorale,Diocesi, Chiesa) in un clima di sinodalità. Si svol-gerà il 16 settembre a partire dalle ore 19 per dis-porre di maggior tempo per il dialogo e il con-fronto per meglio delineare il cammino delConsiglio, ma soprattutto il cammino pastorale ditutta la nostra comunità parrocchiale.

Stefano

L’arcivescovo Nosiglia durante l’AssembleaDiocesana, a giugno, ha presentato le sfide dellaChiesa Locale: Missionarietà e Riassetto territoriale,sottolineando l’importanza di orientare tutti gliimpegni a rafforzare la Sinodalità. Il termineSinodalità indica non tanto qualcosa da fare, ma unmodo di essere, usando un’espressione sintetica machiara: “la Chiesa non fa un Sinodo, ma è Sinodo”.

L’arcivescovo ci ricorda l’importanza di essereChiesa Universale in cammino, nei due aspetti,Chiesa capace di accogliere e valorizzare le diversi-tà e le ricchezze di ciascuno e l’impegno di ognibattezzato (e non solo.. ) a contribuire al dialogo,all’ascolto, alla programmazione e infine all’opera-re insieme, seguendo la Parola di Dio. Non unaChiesa piramidale gerarchica (in cui decide qualcu-no) e non una Chiesa democratica (in cui esistonomaggioranze e minoranze) ma una Chiesa Popolodi Dio che abbraccia tutti, guidata dallo Spirito, eimpegnata a percorrere la strada indicata da Cristoe iniziata dalle prime comunità degli Apostoli. UnaChiesa che cresce e si fortifica dei tanti e diversicarismi, quello dei sacerdoti e dei religiosi di guida-re la Comunità a quello dei laici di testimoniare ilVangelo nella famiglia, nel lavoro e nella società.

Ogni carisma è dono e grazia di Dio e va ascol-tato, lasciato crescere, coltivato, protetto, formato emesso a disposizione di tutti: questa è la responsa-bilità che il Popolo di Dio è chiamato a sviluppareogni giorno e per tutta la vita. Questa è la quotidia-na (stra-)ordinaria Sinodalità della Chiesa.

Alla luce della Sinodalità, va ripresa anche l’e-sortazione di Papa Francesco alla Missionarietà deldiscorso alla Chiesa di Firenze 2015. Riflettere sullaEvangelii Gaudium e meditare su una Chiesa inUscita che percorre le “cinque vie” (uscire, abitare,annunciare, educare, trasfigurare) per raggiungere isoggetti prioritari della pastorale: la famiglia, i gio-vani e i poveri. L’Arcivescovo propone di organiz-zare incontri di riflessione e meditazione comunita-ria nelle parrocchie favorendo la partecipazione e ilavori di gruppo (tralasciando le conferenze in cuiparla una sola persona).

Non si tratta di aggiungere servizi o offerte, madi creare relazioni, dialogo e incontro, per ribadirel’annuncio del Vangelo, accompagnare sulla viadella Fede e raggiungere le periferie attraverso il

Assemblea Diocesana Giugno 2016: le linee diocesane per il prossimo anno pastorale

maggior coinvolgimento dei laici. Il MondoGiovanile (“frontiera più difficile, ma anche piùnecessaria”), annuncia, sarà il soggetto principaledel prossimo lavoro pastorale biennale (2016-2018).

Altro aspetto da portare avanti, alla luce dellaSinodalità, è il Riassetto Diocesano Territoriale.

Il cuore del territorio diocesano sono e restanole Parrocchie, e ognuna deve avere un ConsiglioPastorale ed un Consiglio Affari Economici cheoperano in sinergia e collaborazione, le Parrocchiesono raggruppate in Unità Pastorali, per avere a dis-posizione un maggior numero di risorse e promuo-vere la formazione e la coesione popolare.Formazione Comunione e Missione sono i cardinidi ogni Unità Pastorale.

All’interno di ogni Unità Pastorale è attiva unEquipe Pastorale, una “cabina di regia” che siincontra 4 volte all’anno, formata da religiosi e laicidelle diverse parrocchie con il compito di metterein pratica il programma diocesano adattandolo allerealtà territoriale specifica.

In ogni Unità Pastorale operano alcuneCommissioni coordinate da un operatore che abbiafrequentato il corso SFOP (Servizio FormazioneOperatori Pastorali). Le principali Commissionisono: 1) Catechesi, Liturgia e Missione; 2) Carità eAzione Sociale; 3) Pastorale della Famiglia; 4)Pastorale dei Giovani e della Scolastica). Per ogniambito delle Commissioni sono state redatte LetterePastorali, per precisare obiettivi e contenuti, inmodo che tutti i fedeli possano vivere la loro Fedein una stessa Chiesa Universale.

La necessità di bilanciare le Unità Pastorali haportato in questi anni a spostare un buon numero diParroci e trattandosi di un momento delicato,l’Arcivescovo chiede un’attenzione particolarenella gestione del cambiamento per realizzare unpassaggio graduale valorizzando il lavoro svolto inprecedenza.

In un territorio con molte chiese, cappelle, con-fraternite, istituti religiosi, ma sempre meno religio-si, lo spostamento dei Parroci e l’accorpamento dialcune Parrocchie sono scelte obbligatorie. IParroci dovranno seguire Comunità dislocate sulterritorio, per questo sarà sempre più cruciale lacollaborazione fra religiosi presenti sul territorio e

laici. La Scuola Diocesana per Operatori Pastorali èstata pensata con questo obiettivo: gli operatori chefrequentano lo SFOP diventeranno risorse prezioseda valorizzare e coinvolgere nelle singole parroc-chie e nell’unità pastorale.

Secondo le dichiarazioni conclusive dell’arcive-scovo Nosiglia, in uno scenario di profondo cam-biamento, occorre riflettere sul ruolo dei sacerdotiaffinché ai compiti tradizionali non si somminoincarichi e incombenze che possono essere affidatead altri soggetti. Il futuro richiederà un ritorno alruolo essenziale dei Parroci e il rafforzamento diun’Equipe Permanente che li coadiuvi negli altriincarichi.

Il contesto attuale richiede di rivitalizzare l’a-zione pastorale: potenziare la Pastorale Missionariaper raggiungere le persone nella vita concreta conparticolare attenzione alle difficoltà spirituali esociali.

Famiglie Giovani e Poveri, saranno i soggetti daraggiungere, da cercare e incontrare anche fuoridalle strutture più tradizionali. E per farlo, occorre,secondo l’Arcivescovo, nuovo slancio per rifletteree agire insieme, coinvolgendo la maggior numerodi risorse presenti, sempre ispirati dalla preghiera inriferimento al Vangelo e sotto la guida della ChiesaLocale. Solo così si potrà realizzare la forza dellasperanza e ottenere frutti buoni e duraturi.

Lorena

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Grazie eBenvenuti!

Il periodo estivo è anche il tempo dell’avvi-cendarsi di sacerdoti e suore nel servizio pastora-le della nostra comunità. Vogliamo dire Grazie achi ci lascia per altri servizi e Benvenuti a chi ini-zia un cammino con noi.

”Non essere invadente per non essere respinto.Non essere distante per non essere dimenticato”(Siracide 13,10). L’entrata di Suor Filippina nellanostra comunità è stata così, è entrata con passoleggero, senza invadenza ma presente e vicino aciascuno di noi. Non è necessario conoscersi anniper creare rapporti umani duraturi e sinceri e SuorFilippina lo ha dimostrato, la sua permanenza aDruento è durata poco meno di un anno ma inquesto lasso di tempo ha instaurato con tutti noi,giovani, adulti e bambini, un rapporto profondo diamicizia, stima e collaborazione.

Seneca ha scritto “la legge del dono da amicoad amico è che l’uno si dimentichi presto di averdato, e l’altro si ricordi sempre di aver ricevuto”. Econ il cuore colmo di gratitudine per tutto quelloche da te, Suor Filippina abbiamo ricevuto inabbondanza che ti abbracciamo e trasformiamoquesto abbraccio in una unica parola scritta...GRAZIE!

Erano davvero molti i cristiani in attesa dell’ulti-ma Esortazione apostolica postsinodale di papaFrancesco.

Diversi, poi, si aspettavano un documentobreve, capace di dire una parola semplice e risolu-tiva circa la questione che, più di tutte, ha attirato inquesti ultimi anni l’attenzione del mondo mediaticoed ecclesiale: la situazione dei divorziati riposati.

Ci si è trovati, al contrario, davanti ad un docu-mento papale di insolita lunghezza, preoccupato dinon disperdere tutto il patrimonio che la lunga dis-cussione dei padri sinodali ha consegnato e capacedi non ridurre né la profondità del Vangelo né lavasta e complessa realtà della famiglia ad una solaquestione.

Ciò non significa che si sia fatta, però, la “poli-tica dello struzzo”. Il documento offre, al contrario,un criterio preciso con il quale vedere come defini-tività del Vangelo e complessità (e fragilità) dellaconcreta vita delle famiglie, lungi dall’essere antite-tici, debbano comporsi. Si tratta del criterio deldiscernimento, da operare caso per caso, situazioneper situazione, famiglia per famiglia e persona perpersona; e con il quale domandarsi che cosa, inconcreto, si sia chiamati a scegliere e a fare perseguire realmente il Signore e il suo Vangelo.

Solo una lettura preconcetta può confonderetale criterio con una visione relativista o, peggio,lassista. Quasi a voler scongiurare ogni possibilederiva di questo genere, papa Francesco dice conestrema e inequivocabile chiarezza: «per evitarequalsiasi interpretazione deviata, ricordo che innessun modo la Chiesa deve rinunciare a proporrel’ideale pieno del matrimonio, il progetto di Dio intutta la sua grandezza (…). La tiepidezza, qualsiasiforma di relativismo, o un eccessivo rispetto almomento di proporlo, sarebbero una mancanza difedeltà al Vangelo e anche una mancanza di amoredella Chiesa verso i giovani stessi» (n. 307). E nonvi è dubbio che l’ideale pieno sia quello di un’u-nione indissolubile e di un amore che non può cheessere per sempre!

L’ideale evangelico, proprio perché tale, nonpuò essere però né un macigno da gettare sulle per-sone e di cui non si colga la forza umanizzante, néqualcosa di totalmente invivibile in alcune concre-te situazioni dalle quali, pur con tutta la buonavolontà, ci si trovi impossibilitati ad uscire: salvo acosto di rinunciare, per altra via, allo stesso idealeevangelico. Si pensi alla situazione di quanti sonoormai sposati stabilmente in seconde nozze e configli, consapevoli dell’irregolarità della propriasituazione e per i quali, tuttavia, il tornare indietrosignificherebbe di fatto cadere in nuove colpe (cfr.n. 298).

Come si compongono, dunque, la propostaevangelica e la variegata situazione in cui si trova-no a vivere le persone e le famiglie? Solo attraversola via del discernimento che induce a chiedersi,dentro la concreta situazione in cui ci si trova avivere e con le forze di cui si dispone, come avvici-narsi il più possibile all’ideale evangelico.

Ciò non significa abdicare alla “legge”, chedovrà richiamare le “cose generali”. Da essa non cisi può tuttavia attendere che presenti quale sia ilbene concreto nella varietà delle situazioni in cui lepersone, le coppie e le famiglie vivono (cfr. n. 304).Per questo è necessario discernere, nella consape-volezza che non c’è situazione in cui non si possae debba ricercare e vivere almeno qualcosa dell’i-deale evangelico.

Sono molte le conseguenze di una tale prospet-tiva, sulla quale si dovrà tornare ancora per lungotempo a meditare. Mi pare importante attirare l’at-tenzione su un punto in particolare. Tra i soggettiche debbono intervenire in un tale discernimento

Amoris Laetitiasono segnalati i pastori. Ora, se non si vuole caderein una smentita in atto del criterio offertodall’Esortazione di Francesco a livello di Chieselocali, non si può non riconoscere che i pastori chesi trovano più immediatamente coinvolti nel discer-nimento siano i preti. Sono essi ad accostare nor-malmente le famiglie, a conoscerne la storia, asapere quali possano essere stati i motivi che hannodeterminato una data situazione, ecc. Spetterà, dun-que, a loro affiancare una coppia o la singola per-sona per ascoltare, consigliare, sostenere, offrireelementi utili al discernimento...

Una tale affermazione implica, però, che i pretiavvertano di non svolgere il ministero da isolati o“battitori liberi”. Non è chi non veda, infatti, chenon soltanto le situazioni familiari, ma anche i pretisono diversi; e non è chi non sappia che, troppospesso, i criteri di giudizio da essi offerti possonorisultare addirittura antitetici, al punto da confonde-re o dare l’impressione di soggettivismo. Un compi-to come quello consegnato dall’Esortazione postsi-nodale richiede che si torni, in ogni Chiesa locale,a prendere consapevolezza che il ministero delprete esiste dentro un presbiterio. L’attenzioneecclesiale autentica alle singole situazioni richiede-rà sempre più che i preti, sotto la guida del vesco-vo, sentano di far parte di un soggetto collettivo; chesi confrontino; che ricerchino insieme quel Vangeloche, di volta in volta, va annunciato alle famiglie ealle persone in un modo tale che sia per essi reale evivibile. Il che, evidentemente, coinvolge ad altrolivello, i vescovi stessi. Anche ad essi spetta diavvertire una responsabilità da condividere conquanti presiedono altre Chiese.

Forse il compito che il papa consegna allaChiesa rende ancora più evidente e urgente, aidiversi livelli della vita ecclesiale, non solo la neces-sità di una riflessione ma, ancor più, di una “praticasinodale”.

Don Roberto

Anche il salesiano don Claudio è stato destina-to ad altro servizio pastorale e quindi lascia, dopotre anni, il suo servizio festivo a san Domenico.Siamo riconoscenti per aver spezzato ogni domeni-ca il pane della Parola, del Corpo di Cristo e averdonato la misericordia di Dio nel sacramento dellaconfessione. Grazie! Ringraziamo anche di cuore lacomunità salesiana di Valdocco che, nonostante lagrande crisi di sacerdoti, destina ancora alla nostraparrocchia don Guido. Gli diamo il Benvenuto tranoi perché possiamo fare insieme un altro tratto distrada sostenuti dalla forza dell’Eucaristia che verràogni domenica a celebrare.

Suor Filippina continuerà la sua vita consacra-ta come superiora alla Casa Madre di Pinerolo ediamo il Benvenuto a Suor Franca che provienedalla Casa Madre di Pinerolo, per la sua presenzacon Suor Adriana e per un fecondo apostolato tranoi. Impareremo a conoscerla e a volerle benecome abbiamo fatto con le altre suore che si sonoavvicendate nella nostra comunità.

È una bella tradizione quella del parroco diincontrare e visitare le famiglie nel periodo dopola Pasqua. Ho iniziato ad aprile la visita alle fami-glie residenti in una zona della nostra parrocchiaper quattro pomeriggi alla settimana fino alla metàdi giugno. È stata un’occasione importante e pre-ziosa per conoscere persone e famiglie, per unincontro personale con ciascuno, condividendo davicino gioie, fatiche, difficoltà e sofferenze, latrama quotidiana della vita di ognuno.Nell’incontro, oltre ad una conoscenza personale,si rende anche presente il Signore come compagnodi viaggio che si manifesta Via, Verità e Vita conl’augurio di lasciarci illuminare, guidare e aiutaredalla Parola di vita e di salvezza di Gesù, espressanella benedizione. Voglio esprimere un affettuoso,cordiale e sincero GRAZIE a tutti e a ciascuno.Grazie a chi ha espresso particolare gioia eapprezzamento per questa iniziativa e ha parteci-pato vivendo con fede questo breve momento dipreghiera;Grazie a chi ha riorganizzato il proprio pomeriggiopur di essere presente alla benedizione;Grazie a chi garbatamente e coerentemente con leproprie scelte ha deciso di non aderire;Grazie a chi, pur essendo di religione diversa miha accolto con rispetto, con cordialità;Grazie a chi ha voluto lasciare un’offerta libera perle tante necessità della parrocchia.Il prossimo anno dopo Pasqua, a Dio piacendo,continuerò la visita e benedizione ad un’altra zonadella parrocchia. dD

Incontro e benedizionedelle famiglie

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Camp

Campo triennio superiori Sorgenti del Maira

Campo Scout Branco a Chateau Beaulard (Val Susa)

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Messa Campo delle Medie a

L’ “impronta” dell’estate Prima di voltare pagina e dare inizio ad un nuovo anno pastorale vogliamo ancora soffermarci un attimo sull’estate e ringraziare il Signore e tutte le persone che si so

zione educativa dell’Oratorio ha investito tempo, energie e risorse. Grazie a chi da casa ci ha accompagnati con la preghiera personale per il buon esito delle iniziative e ti al mondo per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’ paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà... C’è una grande paralisi, quando cominciamo a pensare che felicità è sinonimo di comodità, che essere felice è “oltre”. Gesù non è il Signore del confort, della sicurezza e della comodità. Per seguire Gesù, bisogna avere una dose di coraggio, bisogna decidersi a cambiare il divano aspetta te. Dio viene a rompere le nostre chiusure, viene ad aprire le porte delle nostre vite, delle nostre visioni, dei nostri sguardi. Dio viene ad aprire tutto ciò che ti c sfida... Questo tempo accetta solo giocatori titolari in campo, non c’è posto per riserve. Il mondo di oggi vi chiede di essere protagonisti della storia perché la vita è bel pronta che segni la storia, che segni la tua storia e la storia di tanti.” Speriamo di essere stati capaci di lasciare questa impronta ne cuore dei ragazzi e giovani.

Vacanze Insieme 2016

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Pellegrinaggio Parrocchiale ad Augusta (Germania)Campo Giovani/Universitari a Santa Margherita Ligure

po Scout Reparto a Niella Belbo (Langhe)

Campo/Route Scout Clan ad Ardèche in Francia

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a Forno Alpi Graie Campo biennio superiori a Frono Alpi Graie

e nel cuore dei ragazzi! ono messe in gioco affinché le proposte parrocchiali per ragazzi, giovani e adulti potessero concretizzarsi nel miglior modo possibile. Un GRAZIE a chi credendo nell’a-

estive... pronti per iniziare un nuovo cammino, lasciando a tutti le parole di Papa Francesco ai giovani alla Veglia della GMG di Cracovia: “Cari giovani, non siamo venu- ’IMPRONTA. È molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta. Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che

camminare nella vita addormentato o narcotizzato, che l’unico modo di essere felice è stare come intontito. Amici, Gesù è il Signore del rischio, è il Signore del sempre o con un paio di scarpe che ti aiutino a camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate... Dio aspetta qualcosa da te. Avete capito? Dio vuole qualcosa da te, Dio chiude. Ti sta invitando a sognare, vuole farti vedere che il mondo con te può essere diverso. È così: se tu non ci metti il meglio di te, il mondo non sarà diverso. È una lla sempre che vogliamo viverla, sempre che vogliamo lasciare un’impronta. Per questo, amici, oggi Gesù ti invita, ti chiama a lasciare la tua impronta nella vita, un’im-

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“Il Commercio Equo-Solidale non è beneficenza, mauna scelta di consumo quotidiano: buona per i produt-tori, buona per i consumatori e buona per l’ambiente.”

Il Gruppo EQUISTANDO CAMBILMONDO vende i pro-dotti del Commercio Equo-Solidale al di fuori delle Chiese con

i consueti banchetti. Le prossime date in cui ci potete trovarci sono:

23 ottobre – 20 novembre – 18 dicembreGrazie a tutti Voi!!!

SimonaGigi, VivianaFrancesco, ChiaraDaniele, SimonaFabrizio

Le parole della Spiritualità. Crescere di don Paolo

Crescere ha il medesimo etimo di creare. Noi non siamo stati creati una volta per tutte,

siamo in continua creazione. In crescita appunto. Per questo che per vivere veramente occorre

rinascere continuamente, come dice Gesù aNicodemo nel Vangelo di Giovanni. Chi pensadi essere già arrivato, è di fatto un morto.

Crescere ha assonanza col temine ascendere. La vita è un lento esercizio di ascesi. Si è

chiamati a vivere come fa l’asceta. Bella paroladerivante da askètes: colui che fa esercizi, che siesercita. Si cresce, si ascende verso il compi-mento di sé, esercitandosi a vivere, ma solo in undeterminato modo. Perché non tutti i modi divivere fanno vivere. C’è una modalità che com-pie, trasforma, trasfigura, altre che sfigurano.

Solo il modo dell’amore feconda e porta acompimento. Ogni altra fa regredire, fa implode-re. È fallimento. «Noi non discendiamo daglianimali, ma ascendiamo dagli animali» (A.Fogazzaro). Crescere è passare dall’animalitàall’umanità. Non si nasce uomini, lo si diventa,crescendo in umanità. Chi tradisce l’umano,rimane bestiale.

Siamo venuti alla luce come semi; la vita checi è stata donata, è il tempo, sufficiente e neces-sario perché si possa sbocciare.

Ma il seme – come per un misterioso para-dosso - per poter deflagrare in tutta la sua poten-zialità, necessita di essere posto in un solco, chein latino chiamasi lira, e lì morire. Una vita cherinuncia a seguire questa logica naturale, diimmergersi nel solco buio e umido della terra, èuna vita de-lirante, cioè giocata fuori dal solco,e dunque folle, sterile, infeconda. Ciò che nonmuore nell’amore, non potrà mai conoscere vita.Lo ebbe a dire già Gesù di Nazaret: Il chicco digrano se non muore rimane solo senza portarefrutto (cfr. Gv 14, 24). E noi sappiamo, per espe-rienza, che l’amore riporta la vittoria solo laddo-ve viene sconfitto.

Crescere è costruire se stessi, come unasplendida opera d’arte, un costruire la propriastatua. La statua si dà per sottrazione, non peraddizione: più marmo viene asportato più emer-ge il capolavoro. Per cui crescere è in realtà undiminuire, rinunciare al proprio ego, perché ilvero Sé possa finalmente affermarsi.

Cristo continua ad essere lì a ricordarci checrescere nell’amore è l’unico modo per viveredavvero. Se non si cresce in umanità, si vivràcome fantasmi in questa nostra storia, e di fattoimpossibilitati d’oltrepassare il limite estremodella nostra vita, ossia la nostra morte.

Il mese di settembre segna la ripresa di tutte leattività parrocchiali e riprendono i catechismi. Lefamiglie che iscrivono i propri figli al cammino difede, danno per scontato che ci siano sempre icatechisti. Non è così! È sempre più difficile trova-re adulti disponibili e soprattutto motivati nellosvolgere questo prezioso servizio pastorale. Esserecatechista è una vocazione che coinvolge la pro-pria vita: adulti che nella Chiesa donano il lorotempo ad insegnare e testimoniare la fede ai bam-bini e ragazzi, che percorrono necessariamente uncammino di formazione spirituale, religioso, meto-dologico e didattico, ma soprattutto ad essere cate-chista con la propria testimonianza di vita. PapaFrancesco richiamava: “Essere catechista significa

dare testimonianza della propria fede, esserecoerente nella propria vita. E questo non è facile...le parole vengono, ma prima la testimonianza.Essere catechisti chiede amore, sempre più forte aCristo e amore al suo popolo santo”. Allora in que-sto mese affidiamo al Signore i catechisti, perchésusciti il desiderio nel cuore di tanti adulti/genitoridi impegnarsi nel seguire e annunciare nella cate-chesi alle giovani generazioni, Gesù Buon Pastoree Maestro buono e condurre a Lui i nostri ragazzi.Grazie di cuore a chi con impegno e fedeltà svol-ge questo servizio nella nostra parrocchia. La fati-ca c’è, ma lavorare per il Signore riempie il cuoredi gioia ed aiuta a crescere nella fede personale.

San Vincenzo: in queste poche righe volevamosemplicemente rendere noto a tutti la nostra neces-sità di trovare nuovi volontari per poter continuarea garantire il servizio che attualmente forniamo achi ce lo richiede.

In questo ultimo periodo, infatti, c’è stata unapreoccupante riduzione di volontari che, per vari egiustificati motivi, hanno dovuto purtroppo rinun-ciare alla loro partecipazione. Di conseguenza lanostra operatività è diventata, naturalmente, più dif-ficoltosa; da questa realtà nasce la nostra richiesta didisponibilità da parte di persone di buona volontàper ovviare a questa situazione. Cogliamo l’occa-sione per augurarvi una buona festa patronale edella nostra Madonna del rosario.

Le Consorelle ed i Confratelli della Conferenza

Centro d’Ascolto: Al mare ho incontrato dueanziane sorelle, vecchie amiche di mia madre,entrambe nubili. Una delle prime cose che mihanno raccontato è stata la decisione di lasciare laloro casa e la loro discreta collezione di quadri (unadelle sorelle è pittrice) ad una Associazione che sioccupa di bambini, e della quale condividono gliobiettivi e i metodi. Erano così contente nel raccon-tarmi questa decisione! “Sai, dicevano, alla nostramorte non ci saranno squallide controversie sull’e-redità da parte dei nostri parenti con i quali siamopoco in contatto, ma un aiuto di un certo valore achi sappiamo veramente bisognoso!”

Proporre di imitare le due sorelle forse è cosaindelicata, tuttavia mi sembra utile far conoscerequesta possibilità che oltre a fare del bene dà gioiaa chi pensa di dare ai suoi beni un valore di carità.

Sono tantissime le Associazioni ONLUS cheaccettano lasciti di beni mobili ed immobili, dandotutte le informazioni su come effettuarle.

Buona Festa Patronale anche da parte nostra eancora tanti ringraziamenti per coloro che, in qual-siasi modo, ci sostengono!

una volontaria del Centro d’Ascolto

Dopo l’incontro con i genitori di tutti i gruppi e l’iscrizioneIL CATECHISMO INIZIERÀ DOMENICA 16 OTTOBRE con la S. MESSA

ore 11,15 celebrata all’ “Isola che c’è” con il Mandato dei catechisti/animatori e la BENEDIZIONE DEGLI ZAINI della Scuola per tutti i ragazzi delle ELEMENTARI e MEDIE.

I ragazzi portino il loro zainetto scolastico!

Nella settimana seguente inizieranno i vari incontri secondo gli orari stabiliti.

CATECHISTA: PRESENZA NON SCONTATA

Dalla CommissioneCarità Parrocchiale

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Prossimamente…(Le date sono sicure, alcune un po’ meno…

e sempre se Dio vuole!)

• Martedì 1°novembre Tutti i Santi: Ss. Messe festive e alle ore 15 al Cimitero

• Mercoledì 2 novembre Defunti: Ss. Messe ore 10,30 e 15 al Cimitero

• Domenica 20 novembre: ore 16 Celebrazione Cresime

• Gruppi di Ascolto nelle Case: Venerdì 25 novembre – venerdì 2 e 9 dicembre ore 20,45

• Martedì 8 dicembre: A Roma apertura PortaSanta del Giubileo della Misericordia

• Venerdì 16 dicembre: ore 17 e 18 Inizio della Novena di Natale

Gli altri appuntamenti comunitari li potete trovare sul calendario parrocchiale.

Proposte formative parrocchiali2016/2017Ottobre 2016

Incontri nel GIUBILEO della Misericordia

LA VITA MORALEMisericordia e stile di vita

per tutta la COMUNITÀ (giovani, adulti, genitori, catechisti…)

desiderosi di approfondire questo tema nell’Anno Santonel Salone dell’Oratorio alle ore 20,45

MERCOLEDÌ 12 ottobre“L’agire morale cristiano”relatore: Clara Di Mezza,

docente di morale alla Facoltà Teologica – Torino

MERCOLEDÌ 19 ottobre“Il primato della coscienza morale”relatore: don Giuseppe Zeppegno,

docente di morale alla Facoltà Teologica – Torino

MERCOLEDÌ 26 ottobre“Libertà umana, peccato e conversione”

relatore: suor Carla Corbella, docente di morale alla Facoltà Teologica – Torino

In questi ultimi mesi siamo stati chiamati comecomunità a salutare e affidare alla misericordia diDio alcuni uomini e donne consacrati al Signoreche hanno segnato il cammino della nostra par-rocchia o da essa sono partiti per missioni lontane.

don FRANCESCO CAVALLOparroco di Druento (1968-1988)

don Francesco alla festa di san Domenico nel 2013

Il 25 marzo 2016, Annunciazione del Signore egiorno della sepoltura di Gesù, don FrancescoCavallo ha consegnato il suo spirito nelle mani delPadre. A nome di tutta la nostra parrocchia druenti-na, vogliamo dedicare queste poche righe al nostropastore che ci ha guidati per un ventennio. Comenon ricordare con simpatia e affetto questo anzianosacerdote, anzi questo pastore e amico che nel1953 con altri diciassette compagni seminaristi sali-vano all’altare per essere ordinati sacerdoti.Pensiamo che nella mente e nel cuore di moltissimepersone, non solo druentine, sia impressa l’immagi-ne di questo “uomo” di Dio. Crediamo di poteraffermare almeno per la nostra esperienza, che nonsi sia mai stancato né lamentato di dedicarsi al“gregge” che man mano gli veniva affidato dalSignore nelle varie parrocchie (bisogna sempreguardare avanti... diceva). Il dono di Don Francescosembrava (consentiteci il termine) quello della pro-fezia: respirava a pieni polmoni la nuova primaveradella Chiesa. Come non ricordarlo all’inizio del suomandato qui in Druento: lo stimolo, per allora noigiovani, ad entrare a lavorare nella Vigna... nacquein quegli anni il gruppo Scout, il gruppo giovanile,la spinta a rinvigorire il nuovo oratorio... le interes-santi e proficue discussioni dopo la chiusura delConcilio Vaticano II e il ruolo affascinante che

avrebbero ricoperto i laici nella Chiesa. Discussioninon solo sul magistero, ma anche di politica.Ricordiamo gli incontri serali con don Ermis Segatti,con don Jozef Rajçak, con don Marco Arnolfo...Crediamo di essere stati tra le prime comunità adaver avuto sotto lo stimolo dell’allora cardinalPellegrino, i primi Ministri Straordinari dellaComunione, l’apertura al Diaconato Permanente, eai gruppi di adulti nati successivamente: furonoanni benedetti e fecondi di speciali consacrazionireligiose e sacerdotali. Ma il dono più spiccato didon Francesco oltre alla sua umiltà (a volte ci chie-deva di come era andata l’omelia... se aveva dettodelle eresie... sapeva mettersi in discussione) ci èparso essere quello della relazione, il rapportoumano: nessuno per lui qui in Druento gli era estra-neo. Fino all’ultimo quando ormai era in... diciamo“pensione” ha mantenuto vivo il ricordo delle per-sone, delle famiglie e le loro situazioni: soprattuttodi quelli emigrati qui al nord. Ancora di recente inqualche occasione nel nostro paese, chi lo rincon-trava, o lo incontrava non rimaneva indifferente allasua empatia e famigliarità. Li guardava, li ascoltavae gli stringeva la mano delicatamente come sedicesse ad un vecchio amico ritrovato “Ciao! Comestai?” Ancora si potrebbe scrivere, ma terminiamoqui... augurando a tutti di cuore di poter incontraresempre Uomini di Dio innamorati di Cristo e dellasua Chiesa. Siamo grati e riconoscenti comeComunità al Signore di aver ricevuto questo dono.Un pensiero e un caro ricordo a tutta la sua fami-glia. Grazie e ciao don Francesco! Vito V.

All’età di 80 anni, l’11 Aprile, è andata incontroal Signore Cancian Giuseppina. Nata a Zenson diPiave il 24/08/1935 si è consacrata definitivamenteal Signore il 7/08/1973 nella famiglia paolinanell’Istituto Maria Santissima Annunziata. È stataiscritta all’Azione Cattolica e ne ha percorso tutte letappe. Si dimostrava contenta di essereAnnunziatina, era una sorella positiva e collaborati-va nella vita di gruppo, pronta a sostenere ed inco-raggiare le varie iniziative. Al tempo di don Cavalloaveva dato inizio a Vacanze Insieme all’Oratorio ealle varie attività per i giovani con i Campi aChiomonte. Nel periodo della pensione ha potutodedicarsi con più impegno alla parrocchia seguen-do i gruppi di ascolto, il rosario ed occupandosi deldecoro della chiesa e della vita comunitaria parroc-chiale. Aveva una particolare delicatezza per la pre-parazione della biancheria e dei fiori, in cui dimo-strava il suo amore perché il Signore fosse trattatocon i dovuto decoro. Ha vissuto con fede e accetta-zione il breve e improvviso periodo di malattia e hasempre continuato ad interessarsi alla vita della par-

GRAZIE, GIUSEPPINA

IN MEMORIA disuor FRANCA LIDIA COChIS

Vittoria nasce a Druento il 22 giugno 1939. Asoli 17 anni, il 5 novembre 1956, entra nell’Istitutodelle Suore Missionarie della Consolata con ilnome di Suor Franca Lidia. Dal 1962 al 1965 è inInghilterra a Ware e a Kendal. Il suo desiderio diessere missionaria si realizza all’inizio del 1969quando parte per la missione, destinazioneTanzania, dove metterà a frutto la sua preparazio-ne, nei vari dispensari delle missioni in cui sonopresenti le missionarie della Consolata. È la linguadel popolo che lei ha amato, servito e curato pertanti anni in Tanzania ed è segno della sua pro-fonda inculturazione con la gente, per la quale siera donata fino in fondo e che, fino ad oggi, siricorda del bene che lei ha fatto. Un lungo cam-mino missionario la cui ultima tappa sarà la comu-nità di Venaria dove arriva a gennaio del 2014 emuore il 25 giugno 2016. La ricordiamo alSignore, grati per tutto il bene che questa “druen-tina” ha fatto e seminato nelle missioni.

rocchia, al cammino delle consorelle più in diffi-coltà ed alle giovani. Lascia un grande esempio dipresenza cristiana nascosta, silenziosa ma significa-tiva di dedizione al prossimo e di amore al Signorenella vita di preghiera.

Ricordare per non dimenticare

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Dal 1 marzo al 31 agosto 2016

Con il Battesimo sono entrati nella nostra

comunità:

02 Damiani Arianna – 03 Nardulli Aurora – 04Natalicchio Samuele – 05 Patafi GabrieleFilippo – 06 Secci Gaia – 07 Bonaldo Gianluca– 08 Caserta Mattia 09 – Cucinotta AntoninoFederico – 10 Guadagno Samuele – 11Legrottaglie Andrea – 12 Andrei Gabriel – 13Aiosa Samuele – 14 Cacciato Nicole – 15 DeVirgilio Leon – 16 Dino Arianna – 17 MullerWilliam 18 Portelli Federico – 19 DipasqualeAzzurra 20- Labruzzo Chloe Maria – 21 CiettoGabriele – 22 Schillaci Liam – 23 VendolaDiego – 24 Tornesello Mattia

Con il Sacramento del matrimonio hanno

formato una comunità:

01 Iannazzo Alex e Bresino Elisa – 02 CocaCostel Cezar e Benchea Rozica – 03 BruzzoneGabriele e Magnaguagno Noemi – 04 TorrettaStefano e Andreotti Sara – 05 Bellu Matteo ePioli Gloria – 06 Limisani Marcello e PetraccaMarta – 07 Passalacqua Fabio e AlacquaStefania – 08 Cufari Giuseppe e Concu Noemi– 09 Tornesello Christian e Negro Stefania

Riposano nella pace del Signore:11 Fazio Antonina in Marangon (66) – 12 StartariLuigi (67) – 13 Braida Fiorina ved. Mussino (86)– 14 Granzotto Maria Luigia ved. Scarpa (97) –15 Di Novo Maria ved. Terranova (81) – 16Suppo Giuseppe (80) – 17 Lombardo Giuseppe(68) – 18 Barella Marco (46) – 19 Gatti Silvano(85) – 20 Cancian Giuseppina Maria (80) – 21Bonaglia Maria Gabrielle in Genero (73) – 22Liuzzi Rosa ved. Melle (90) – 23 Cuniglio Pietro(63) – 24 Re Pietro (87) – 25 Governali Leoluca(58) – 26 Franco Giuseppe (89) – 27 LeddaGemma ved. Abrardi (89) – 28 Dosio Angelaved. Calandra (89) – 29 Ferrero Carla ved.Pelissetti (90) – 30 Sessa Pietra ved. Fanseca (78)– 31 Coppola Antonio (97) – 32 Dragna MariaGiuseppa in Perricone (86) – 33 CannarsaGiuseppe (68) – 34 Pellegrino Alfonso (88) – 35Ruggeri Vanda ved. Balma (91) – 36 CalamaiFranco (80) – 37 Casano Benito (77) – 38 BrunoCalogero (65) – 39 Bedino Augusto (76) 40Scarafia Valentino (90) – 41 Fassio BongiovanniGiovanni (76) – 42 Bonora Marco (Walter) (57) -43 La Rocca Luigi (81) – 44 Serrao Tommasoved. Punzone (71) – 45 Gallotto Metilde ved.Marletti (90) – 46 Soncin Alfio (83) – 47 PioliRosetta ved. Morello (86) – 48 Cicero Carmelo(80) – 49 Garzena Giuseppe (90) – 50 FerreroIlario (86) – 51 Albrile Teresio (87) – 52 ForvillaDomenica in Piedinovi (82) – 53 Leto Isidoro(87)

Redazione: Chiara Cozzolongo, Lorena Donadonibus, Bianca Fucci, don Dante Ginestrone, Antonio Petrucci, Rosario Sardisco, Carlo Solej, Bruno Spampinato, Silvia VarettoProgetto grafico e impaginazione: Daniela Alberti – Stampa: Tipografia commerciale s.r.l. – Venaria Reale – tel. 011 455 38 888

>> anagrafe parrocchiale “ARCOBALENO”Supplemento a “Il giornale della comunità”

Reg. Trib. To n. 279 del’8.3.1978 Dir. resp. Marco Bonatti

via al Castello 6 – 10040 DRUENTO tel. 011 984 67 20

e-mail: [email protected] Parrocchia: www.parrocchiadruento.it

Copia distributia gratuitamente. Sono gradite collaborazioni ed offerte.

INFORMAZIONI PASTORALIORARIO Ss. MESSEFerialeSs. Trinità: lunedì e giovedì ore 18,30

martedì, mercoledì e venerdì ore 8,30sabato e vigilie: ore 18,00

FestivoSs. Trinità: ore 8,30 e 18,00

S. Domenico: ore 10,00 S. Michele: ore 11,15

La Ss. Trinità rimane aperta dalle ore 7,45 alle 19CONFESSIONIIl parroco si rende disponibile per questo ministero:• tutti i mercoledì: alla Ss. Trinità

dalle ore 9,00 alle 10,30• nei giorni festivi durante la Messa quando non

celebra• nei giorni feriali su richiesta dopo la Messa • in qualunque momento su richiestaUFFICIO PARROCChIALEper Ss.Messe, certificati, pratiche, colloqui...

dal lunedì al venerdì: ore 9.15 - 12 e ore 15 - 17

al sabato ore 9.15 - 12il Parroco è presente in Ufficio:

mercoledì - giovedì - venerdì ore 19 - 19,30sabato ore 11 – 12 (celebrazioni permettendo)

Per Battesimi, Matrimoni, Sacramenti, nullaosta… contattare o presentarsi dal Parroco inquesti giorni e orari.Nei giorni festivi e altri orari l’Ufficio è ChIUSO.Si prega di rispettare l’orario!N.B. Chi desidera avere un colloquio con il parrocopuò farlo sempre, previo appuntamento, sapendo difare cosa gradita.

IL SACRAMENTO del BATTESIMO:- la seconda domenica di ogni mese, secondo il calen-

dario prefissato, alle ore 10 o 16 alla Ss. Trinità.- l’ultima domenica del mese, un battesimo durante la

Messa delle ore 10,00 (Filatoio) - 11,15 (S. Michele) -18,00 (Ss. Trinità)

I genitori che desiderano far battezzare il figlio/asi presentino in Ufficio Parrocchiale alla sera dal par-roco: mercoledì, giovedì, venerdì ore 19 - 19,30 osabato ore 11 – 12 e nel primo incontro-colloquiocon il Parroco scelgono la data della Celebrazione eil cammino di preparazione con la partecipazionealle due sere del corso.

MATRIMONII fidanzati che intendono sposarsi in chiesa,

sono invitati a presentarsi in Ufficio Parrocchialealmeno sei mesi prima per un colloquio con ilparroco, concordare la data, gli incontri di prepa-razione e preparare i documenti necessari. Siricorda che i Matrimoni si celebrano a SanMichele solo: Sabato mattino ore 11 o pomeriggioore 16. Ci si può sposare nella parrocchia dellosposo, della sposa o dove si và ad abitare.Seguendo le norme diocesane e dell’UnitàPastorale non si accolgono sposi che non rientri-no in una di queste tre opzioni. Non vengonocelebrati in Quaresima e per sposarsi in chiesa,oltre al corso per fidanzati è bene aver ricevuto ilSacramento della Cresima.

FESTA PATRONALE 2016“Beata Vergine del Rosario”

PREPARAZIONE alla FESTAda lunedì 26 settembre a sabato 1 ottobre

Chiesa Ss. Trinitàogni sera ore 17,30 S. ROSARIO

e ore 18 S. MESSApresieduta da diversi sacerdoti

nel ministero delle Opere di Misericordia

CONFESSIONIMercoledì 28 settembre ore 9,00 – 10, 30

e ogni sera ore 17 - 18 don DanteSabato 1 ottobre ore 10 – 11,30 Sacerdote passionista

Domenica 2 ottobreFESTA della BEATA VERGINE del ROSARIOOrario Ss. Messe: ore 8,30 Ss. Trinità – ore 9,30a san Domenico – ore 18 a San Micheleore 10,30 S. MESSA SOLENNE in san Michele

presieduta da Mons. Marino Basso, parroco di Pecetto e Missionario

della Misericordia in questo anno santo;segue la PROCESSIONE

con la statua della Madonna del Rosario. Partecipa la Banda Musicale

(chiesa San Michele, via al Castello, C.so Brero,via don Cocchi, via Casale, via Roma per poi

raggiungere la Chiesa della Ss. Trinità)Si invita ad addobbare il percorso

si concluderà la celebrazione alla Ss.Trinitàcon la SUPPLICA alla Madonna.

Sono invitate le Autorità Civili, i Gruppi, le Associazioni presenti sul territorio, per vivere un momento di preghiera

e di festa comunitaria nel ricordo della Vergine del Rosario.

ore 15,30: Benedizione e consacrazione allaMadonna dei bambini 0 – 5 annie Benedizione delle mamme in attesa di un bimbo.

Sono invitati i bambini battezzati nell’anno con invito particolare alle Scuole dell’Infanzia

e a tutti i bambini e ragazzi.

Lunedì 3 ottobreore 8,30 S. Messa

in suffragio di tutti i parrocchiani defunti alla chiesa S. Maria della Stella al Cimitero

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MOSTRAsulle Opere di Misericordia alla Ss. Trinità

BANCO di BENEFICENZAallestito dai giovani dell’Oratorio a favore delle opere parrocchiali