Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    DEFINIZIONI, OBIETTIVI E

    METODIDELLEPIDEMIOLOGIA

    Igiene, Epidemiologia e Sanit PubblicaDip. Medicina Sperimentale ed ApplicataUniversit degli Studi di Brescia

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    Testi di epidemiologia allinterno

    di testi di Igiene

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    Testi di epidemiologia di base

    Epidemiologia di baseR.Beaglehole, R. Bonita, T.

    Kjellstrm. Seconda Edizione

    aggiornata. Editoriale Fernando

    Folini,

    Elementi di MetodologiaEpidemiologica

    Carlo Signorelli

    Societa' Editrice Universo

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    Altri testi di epidemiologia

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    Altri testi di epidemiologia

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    L EPIDEMIOLOGIAPER LA CONOSCENZA DELLA REALTA

    E PER PRENDERE DECISIONI

    (CONSEQUENTIAL/INFLUENTIAL

    EPIDEMIOLOGY)

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    La Repubblica,12 agosto 2012

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    Allarme leucemia a MilanoSi tratta per di un "evento eccezionale" sottolinea il responsabiledell'epidemiologia dell'Asl di Milano15 febbraio 2010

    Sono in tutto sette i bambini di Milano con leucemia linfoblastica acuta che hanno

    sviluppato la malattia tra il dicembre 2009 e il gennaio 2010. Si tratta per di un

    "evento eccezionale" sottolinea Luigi Bisanti, responsabile dell'epidemiologia

    dell'Asl di Milano, in un incontro per parlare degli sviluppi sul caso dei tre bambini

    con leucemia scoperti a gennaio in una scuola di Milano. I sette casi sono tutti giunti

    all'osservazione della clinica pediatrica dell'ospedale San Gerardo di Monza. Tra

    questi, oltre ai tre bimbi di 6, 8 e 11 anni della scuola milanese, ci sono una bimba il

    cui fratello frequenta lo stesso istituto, e altri tre casi su bambini residenti in zone

    diverse della citt.

    "I casi di leucemia attesi in un anno sui bambini sono 8-12 - ha detto Bisanti - perquando si parla di leucemia non ci sono correlazioni causa-effetto certe, ma una serie

    di sospetti che danno deboli suggerimenti". Sulla base di questi ultimi, gli esperti

    della Asl, insieme a Regione, Comune di Milano, docenti della scuola e genitori

    degli alunni hanno formato un gruppo di lavoro che "sta gi esaminando l'elenco

    completo di tutti i fattori di rischio che sono plausibilmente collegati alla malattiasecondo la letteratura scientifica".

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    2007-10-09 21:04

    URANIO IMPOVERITO: IN 10 ANNI 37 MILITARI ITALIANI MORTI DI TUMORE

    ROMA - Secondo i dati del sistema sanitario militare sono 255 i soldati che hanno contratto

    malattie tumorali - le cui cause non sono state accertate - e che sono stati impegnati neiBalcani, in Afghanistan, in Iraq e in Libano nel periodo 1996-2006. Di questi militari, 37 sono

    morti. Numeri, quelli forniti oggi dal ministro della Difesa Parisi alla Commissione d'inchiesta

    sull'uranio impoverito del Senato, contestati da alcune associazioni. "Le vittime sono molte di

    pi", dicono. Per chiarire queste "divergenze", la Commissione far una verifica.

    PARISI, 255 MALATI - In dieci anni di missione, ha affermato Parisi, si sono ammalati di

    tumore 255 militari (161 dell'Esercito, 47 della Marina, 26 dell'Aeronautica e 21 Carabinieri) e37 di questi sono morti (29 dell'Esercito, 7 dell'Arma, uno dell'Aeronautica). Sono stati invece

    1.427 i militari malati che non hanno partecipato ad operazioni 'fuori area', ma ancora non si sa

    quanti di questi abbiano operato nei poligoni, n quanti siano morti. A questi dati vanno

    aggiunti quelli che si stanno ancora raccogliendo negli ex distretti e quelli dei militari

    congedati da anni, ma che non hanno chiesto la causa di servizio: si cercher di risalirvi

    tramite il servizio sanitario nazionale.

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    27 febbraio2011

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    14/8225 febbraio 2011

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    I dieci punti contro lo smogGli epidemiologi: Le leggi europee non tutelano la salute.

    In Italia si perdono 13 mesi di vita a causa dell'inquinamento (1/3/12)

    La Societ europea di medicina respiratoria uscita oggi con un documento che si potrebbe definirestorico. Lo sforzo, infatti, stato quello di mettere in fila le prove principali della nocivit

    dell'inquinamento atmosferico e di riconoscere questa come la causa principale di nocivit di origine

    ambientale in Europa. Alla diagnosi, segue un decalogo di consigli per far valere le ragioni della

    prevenzione ambientale in campo europeo.

    IL MESSAGGIO - Il messaggio, pubblicato sulla rivista European Respiratory Journal, indirizzato inprimo luogo ai legislatori della Unione europea, e chiede di tener conto di questo grido d'allarme

    quando si dovr rimetter mano nei prossimi mesi alla Direttiva europea che fissa i limiti degli inquinanti

    nell'aria e delle nuove politiche anti-smog

    IL DECALOGO

    1 - I cittadini europei hanno diritto a un'aria sana, tanto quanto ne hanno al cibo e all'acqua priva dirischi sanitari. Gli specialisti europei fanno notare che la direttiva europea che fissa attualmente i limiti

    di legge degli inquinanti (la 2008/50) non tutela in realt la salute, ma piuttosto un compromesso fra

    il voler minimizzare il danno sanitario e obiettivi realistici di tipo politico e tecnologico. Basti dire che

    il limite (che vale anche per la legge italiana) di 25 microgrammi /metro cubo per le polveri pi sottili

    (2,5 micron) non sufficiente a proteggere da rischi di tumori e infarti. Le linee guida dell'OMS,

    peraltro, sono di due volte e mezzo pi restrittive, e anche la legislazione statunitense pi cautelativa.

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    "The Lancet Oncology" pubblica lo studio di Alfredo Mazza

    ricercatore del Cnr. Tra Nola e Acerra il cancro uccide di pi

    "Discariche piene di rifiuti tossiciquello il triangolo della morte

    ROMA - Morire di veleni, morire di immondizia. La guerra deirifiuti che sta sconvolgendo l'hinterland napoletano sbarca su

    "Lancet", rivista scientifica tra le prime nel mondo che nella sezionededicata all'oncologia definisce i paesi di Nola, Acerra e Marigliano il

    "triangolo della morte". In questo pezzo di Campania si muore di

    tumore ben pi che nel resto d'Italia, come dimostrano le statistiche

    degli ultimi anni, se si pensa che in questa zona abitata da oltremezzo milione di persone l'indice di mortalit per tumore al fegato

    ogni 100mila abitanti sfiora il 35.9 per gli uomini e il 20.5 per le

    donne rispetto a una media nazionale che di 14.0. Mortalit ben pi

    alta che nel resto d'Italia anche per quanto riguarda il cancro alla

    vescica, al sistema nervoso e alla prostata. (31 agosto 2004)

    http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/cronaca/acerra/arreden/arreden.htmlhttp://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/cronaca/acerra/arreden/arreden.htmlhttp://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/cronaca/acerra/arreden/arreden.htmlhttp://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/cronaca/acerra/arreden/arreden.html
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    L EPIDEMIOLOGIANELLA RICERCA BIOMEDICA

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    Epidemiologia

    DEMOS = POPOLO LOGOS = SCIENZA

    EPI = TRA

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    Disciplina che ha come oggetto di studio interepopolazioni (o loro parti pi o meno estese) nelle

    quali intende valutare la frequenza, le modalit dicomparsa, la propagazione delle malattie ed i fattoriin grado di influenzare le condizioni di salute e/o dimalattia delluomo.

    Epidemiologia: definizione

    Da un punto di vista etimologico, epidemiologia unaparola di origine greca, che letteralmente significadiscorso riguardo alla popolazione

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    UTILIZZI DELLEPIDEMIOLOGIA

    OBIETTIVI

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    OBIETTIVIDELLEPIDEMIOLOGIA

    1. Descrivere lo stato di salute di popolazionio gruppi=studi descrittivi

    2. Analizzare le cause delle malattie ed ifattori che influenzano la loro insorgenzain una popolazione =studi analitici esperimentali

    3. Valutare limpatto di interventi diprevenzione e fornire un supportorazionale alla gestione dei servizi sanitari

    (health policy) =studi valutativi

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    Le variabili pi comunemente studiatein epidemiologia

    Individuo: et

    sesso (genere) etnia (razza) Stato civile, istruzione, professione, ecc.

    Ambiente: luogo tempo comunit, vicini parametri ambientali

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    Le misure in epidemiologia

    Frequenza di un fenomeno morboso o di unacondizione di interesse nella

    popolazioneAssociazione tra un fenomeno morboso e uno o

    pi fattori di rischio/protettivi o difenomeni morbosi o di fattori dirischio/protettivi tra di loro

    Impatto di uno o pi fattori di rischio oprotettivi nella popolazione

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    Misure di frequenza

    Morbosit: numero dei malati in una popolazione:- incidenza = nuovi casi

    - prevalenza = tutti i casi

    Mortalit: numero dei morti in una popolazione:

    Altre misure: numero dei soggetti ricoverati inospedale, numero di soggetti conesenzione ticket per una datapatologia, ecc.,

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    il numero che esprime la frequenza di comparsa di unfenomeno nel tempo di osservazione

    Misure di frequenza: valori assoluti

    N(t)

    N = numero di casi osservati

    t= intervallo di tempo nel quale avvenutalosservazione

    ove:

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    La determinazione dei valori assolutirappresenta ilprimo approccio a qualsiasi tipo di ricerca e costituisceun dato necessario in qualunque elaborazione.

    La f requenza assolutain epidemiologia in generepoco utilizzata, in favore di misure relative (tassi oproporzioni) che permettono di effettuare confronti e

    studiare le possibili associazioni tra il fenomeno instudio e le caratteristiche della popolazione in cui essosi verifica.

    Misure di frequenza: valori assoluti

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    I valori assoluti in epidemiologiavengono usati quando

    a) si tratta di eventi rari, in cui anche un solo caso

    costituisce una segnalazione importante sul piano

    sanitario (es. accertamento di un caso di influenza

    aviaria in un essere umano in Italia);

    b) il numero assoluto di eventi osservati pu essere

    confrontato al numero di eventi attesi sulla base di una

    popolazione di riferimento (es. comparare i mortiosservati per tumori nel comune di Brescia con quelli

    attesi sulla base dei valori regionali, nel 2000).

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    MISURE RELATIVE INEPIDEMIOLOGIA: I RAPPORTI

    RAPPORTO = il numeratore non contenuto nel denominatore(es. maschi:femmine); assume qualsiasi valore positivo.

    PROPORZIONE = il numeratore contenuto nel denominatore(es: % morti per tumori sul numero dei dei morti per tutte le

    cause); assume solo valori da 0 a 1 o da 1% a 100%.

    TASSO = il numeratore contenuto nel denominatore, checomprende anche la variabile tempo (tempo-persona = anni-

    persona, mesi-persona, giorni-persona) (es: tasso di mortalit pertumori in una popolazione in un anno); assume qualsiasi valore

    positivo.

    RAPPORTI

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    RAPPORTI

    Consentono di comparare due variabili fra loro indipendenti.

    Formula generale:

    NxN

    yNx= frequenza della prima variabile

    Ny = frequenza della seconda variabile

    -In un rapporto, il numeratore non necessariamente contenuto neldenominatore.

    - In una proporzione, il numeratore contenuto nel denominatore. E spessomoltiplicata per 100 e quindi espressa come % .

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    N(t)

    R = P(t) K*

    R

    Numero di casi osservati in un

    intervallo di tempo t

    Popolazione in cui i casi sono stati

    osservati nello stesso intervallo di

    tempo t

    K

    P(t)

    N(t)

    Costante (di solito multiplo di 10)

    Ove:

    Rapporto

    Calcolo della proporzione di un evento sulla popolazione

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    Prevalenza

    La prevalenza misura il numero totale dei casi di una

    specifica malattia presenti in un determinato momento in

    una popolazione

    Prevalenza (to) =N

    P* K

    Ove : t0 = momento in cui i casi sono stati osservati

    N = numero totale dei casi osservati in t0

    P = entit della popolazione in t0

    K = costante

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    PREVALENZA = Rapporto tra il numero di casi dimalattia esistenti in un determinato istante

    (prevalenza puntuale) o in un periodo di tempo(prevalenza per iodale) e la popolazione totale

    Il valore compreso tra 0 (nessun caso nella popolazione) e 1(tutti ammalati in quel momento) ovvero tra 0% e 100%

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    INCIDENZA= Rapporto tra il numero di nuovi casidimalattia in un determinato periodo di tempo e il

    numero di persone-tempo a rischio di sviluppare lamalattia

    Nel considerare le persone a rischio si includono solo quelle suscettibili diammalarsi, escludendo quelli gi ammalati allinizio del periodo di tempopreso in esame.

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    Misure di incidenza

    Incidenza cumulativa (rischio) = numero complessivo dei

    nuovi casi di malattia che si verificano in un determinato

    intervallo di tempo in soggetti a rischio. Essa una misura

    del rischio di contrarre la malattia, che per le malattie

    croniche aumenta con laumentare del tempo diosservazione.

    Tasso di incidenza = numero dei nuovi casi di malattia che

    si verificano nellunit di tempo, in soggetti a rischio. Essa una misura della frequenza della malattia nel periodo e non

    aumenta allaumentare della durata dellosservazione se il

    fenomeno costante nel tempo.

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    R (t1 - t0) =N

    P* K

    Ove : t1 - t0 = Intervallo di tempo in cui i casi sono stati

    osservati

    N = Numero di casi di malattia compresinellintervallo t1 - t0

    P = Popolazione a rischio al tempo t0

    K = Costante

    Incidenza cumulativa (rischio)

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    Probabilit cumulativa di non avere la malattia:

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    Box 4.19. Probabilit cumulativa di non avere il diabete mellito in uno studio randomizzato

    controllato sulla prevenzione del diabete mellito di tipo 2 in soggetti a rischio mediante modifiche

    nello stile di vita (da Tuomilehto et al, 2001, modificata)

    0.4

    0.5

    0.6

    0.7

    0.8

    0.9

    1

    0 1 2 3 4 5 6

    Anno dall'inizio dello studio

    Probabilitcumulativadinonavereildiabet

    (%) intervento

    controllo

    Probabilit cumulativa di non avere la malattia:incidenza cumulativa

    Calcolo del tasso

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    TNumero di casi osservati in un

    intervallo di tempo

    Popolazione in cui i casi sono stati

    osservati

    K

    P

    N(t)

    Costante (di solito multiplo di 10)

    Ove:

    Tempo di osservazione

    Calcolo del tasso

    N(t)

    Tasso = * KP* T

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    Rapporti e proporzioni sono usatiper

    a) comparare lentit dello stesso fenomeno in due gruppi

    o popolazioni diverse (es. comparare la mortalit per

    tumori tra i residenti nellASL di Brescia e in

    Lombardia);

    b) comparare lentit di un fenomeno in due momenti

    diversi (es. comparare la mortalit per tumori nel

    comune di Brescia nel 1990 e nel 2000).c) comparare lentit di un fenomeno in sottogruppi di

    una popolazione (es. comparare la mortalit per

    tumori nel comune di Brescia tra maschi e femmine).

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    PREVALENZA

    INCIDENZA

    MORTEGUARIGIONE TERAPIA

    PREVENZIONE

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    La prevalenza aumenta per:

    maggiore durata della malattia

    prolungamento della vita dei malati senza

    possibilit di guarigione aumento dei nuovi casi

    immigrazione di casi

    emigrazione di persone sane immigrazione di suscettibili

    miglioramento delle capacit diagnostiche

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    La prevalenza diminuisce per:

    durata pi breve della malattia

    elevato tasso di letalit della malattia

    diminuzione dei nuovi casi

    immigrazione di persone sane

    emigrazione di casi miglioramento del tasso di guarigione

    dei casi

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    Calcolo dei tassi

    a) Intera popolazione: si assume che i soggetti di una

    popolazione siano tutti a rischio di sviluppare una

    determinata condizione per lo stesso tempo nel periodo

    in studio

    b) Singoli individui: ogni individuo viene considerato a

    rischio di sviluppare una determinata condizione per

    un tempo diverso da quello di altri individui nelperiodo in studio

    Calcolo del tasso di inciden a s popola ione

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    INumero di casi osservati in un

    intervallo di tempo

    Popolazione in cui i casi sono stati

    osservati

    K

    P

    N(t)

    Costante (di solito multiplo di 10)

    Dove:

    Tasso di incidenza

    Calcolo del tasso di incidenza su popolazione

    N(t)

    I = * KP* T

    T Tempo di osservazione

    Calcolo e interpretazione del tasso in

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    Calcolo e interpretazione del tasso inuna popolazione: esempio

    Si sono riscontrati 300 casi di tumore polmonare in 3 anni in unapopolazione di 200.000 abitanti in 3 anni; il tasso di incidenza :

    I = 300 / (200.000 *3) = 50 / 100.000 anni-persona

    In questo esempio, il denominatore del tasso costituito da un numero diindividui osservati per un certo tempo, che si suppone uguale per tutti, e siesprime in tempo-persona (person-time: anni-persona, mesi-persona, giorni-persona).

    Il tasso esprime la frequenza della malattia nellunit di tempo: di fattouna media aritmetica della frequenza della malattia nel periodo diosservazione. Nellesempio: si sono osservati in media 50 casi ogni 100.000persone per anno nel periodo di osservazione.

    Calcolo del tasso di incidenza su dati individuali

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    Calcolo del tasso di incidenza su dati individuali

    N(t)

    I =

    * K

    Ti

    Dove: Ti= somma dei tempi di osservazione (periodi a rischio disviluppare la condizione in studio) per ciascun individuo

    C l l d lli id i di i di id i

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    Calcolo dellincidenza in un gruppo di individui

    osservati in un periodo di tempo (coorte) - 1

    Un gruppo di individui seguiti per un certo tempo costituisce una coorte (dal

    latino coors) che pu essere:

    chiusa (statica) = tutti gli individui entrano nello studio nel medesimo

    momento

    aperta (dinamica) = gli individui entrano ed escono dallosservazione in

    momenti diversi.

    I soggetti arruolati nello studio perch a rischio di sviluppare levento diinteresse (malattia, complicanza, morte, ecc.) escono dallo studio quando:

    1. presentano lesito (ad es. sviluppano la malattia, se cronica nonsono pi a rischio)

    2. muoiono, non si presentano a esami di controllo, non sono pirintracciabili escono dallosservazione persi

    C l l d lli id i di i di id i

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Calcolo dellincidenza in un gruppo di individui

    osservati in un periodo di tempo (coorte) - 2

    Per il calcolo dellincidenza dellevento (malattia) nel periodo di studio, si

    dovr tenere conto del fatto che:

    1. Il numeratore costituito dal numero dei soggetti che ha presentato

    levento nel periodo in studio (follow-up)

    2. Il denominatore costituito dagli individui che sono entrati nello

    studio (soggetti a rischio) per il tempo in cui ciascuno di essi stato a

    rischio di contrarre la malattia

    3. Il tempo di osservazione non uguale per tutti gli individui, neanche

    in una coorte chiusa se vi sono stati casi (eventi) e perdite al follow-

    up; esso va quindi calcolato per ciascun individuo, e il tempo totale di

    osservazione la somma dei tempi individuali.

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Box 4.4 . Calcolo del tasso di incidenzasu dati individuali, coorte fissa.

    Stessi dati del box 4.2: coorte di 10 persone di cui 5 contraggono una malattia cronica in 8 anni di

    osservazione, con 2 individui (D e L ) persi prima del termine del periodo di osservazione. Gli anni -

    persona nel perio do complessivamente sono: 2 + 8 + 8 + 4 + 8 + 5 + 3 + 2 + 8 + 2 = 50. Il tasso di

    incidenza : 5/50 = 0,10 = 10/100 anni -persona. Ci significa che nellunit di tempo (anno) si

    ammala il 10% dei soggetti.

    A

    B

    C

    D

    E

    F

    G

    H

    I

    L

    1991 1992 1993 1994 1995 1996

    Anni

    Individuo

    1997 1998

    COORTE DINAMICAt0 t

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Totale periodi di osservazione: 30 Totale numero di eventi: 6

    Incidenza persona/tempo: 6/30 =0.2

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    7

    8

    9

    10

    t0 t4

    Entrata nello studio Insorgenza della malattia Uscita dallo studio (sano)

    t1 t2 t3

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    E corretto calcolare i tassi di incidenza in una popolazione senza

    t t d l t ib t di i i di id l i d di

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    tenere conto del contributo di ciascun individuo al periodo diosservazione ? Un esempio di eventi relativamente rari

    (TI < 1/ 100 persone-anno) in una coorte statica (chiusa)

    Denominatore del calcolo dei tassi: P*T (1) o Ti (2) ?

    Anno di

    osservazione

    Inizio 1 2 3 4 5 Fine Totale

    anni: 5

    N casi 1 2 4 1 2 Totale casi:10

    Soggetti a rischioallinizio di

    ciascun periodo

    1000 999 997 993 992 990 990 990

    (1) TI = 10 / (1.000 * 5 ) = 10 / 5.000 = 2 / 1.000 = 2 * 10-3

    (2) TI = 10 / (1000+999+997++990) = 10 / 4.981 = 2,008 / 1.000 = 2,008* 10-3

    C i i h li i di i

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Caratteristiche peculiari di tassi eproporzioni

    I soggetti o gli eventi che figurano alnumeratore sono sempre compresi anche aldenominatore.

    Nella definizione dei tassi sia il numeratore cheil denominatore devono provenire dalla stessapopolazione.

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Utilizzazione dei tassi

    Sono utilizzati in epidemiologia per la definizionedi tutti i fenomeni che interessano la vitadelluomo ed in particolare per lo studio delle treevenienze pi importanti ai fini sanitari:

    Nascite

    Malattie

    Morti

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    In epidemiologia possono essere utilizzati 4 diversi tipi di tassio quozienti in funzione della tipologia ed accuratezza deirisultati che si vogliono conseguire:

    1. Tassi grezzi

    2. Tassi specifici

    3. Tassi proporzionali

    4. Tassi standardizzati

    Tipi di tassi

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    1. Tassi grezzi

    quando esprime la misura ditutti gli eventi verificatisi, in uncerto periodo di tempo,nellintera popolazione

    Tasso grezzo

    N. tot. dei morti

    Rgrezzo =

    popolazione K

    *

    Es. evento morte

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Rappresentano un importante strumento di misura dieventi che interessano lintera popolazione, ma sono

    inevitabilmente influenzati dalle caratteristiche

    peculiari della popolazione cui si riferiscono.

    Per questo motivo non conveniente la comparazionedei tassi grezzi di popolazioni diverse potendo essere in

    esse presenti differenze anche notevoli in relazione

    allet ed al sesso.

    Per ovviare a questo inconveniente si fa ricorso ai tassistandardizzati, cio corretti con una tecnica

    particolare detta di standardizzazione (diretta e

    indiretta).

    Tassi grezzi

    Tassi maggiormente usati in

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Tassi maggiormente usati inepidemiologia

    Tasso dinatalit

    Tasso

    di incidenza

    Tasso dimortalit

    Tasso dimorbilit

    N. tot. nati vivi in 1 annoPopolazione a met anno *

    1.000

    N. ammalati in 1 anno

    Popolazione a met anno *100.000

    N. tot. morti in 1 annoPopolazione a met anno *

    100.000

    N. giornate lavorativeperdute in 1 anno

    Popolazione a met anno *1.000

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Letalit =N morti di una determinata malattia

    Ncasi di quella malattia

    Mortalit =N totale morti

    Popolazione* K

    Mortalit e letalit

    Il tasso di letalitperAids in Italia sensibilmente diminuitonegli ultimi anni dopo aver raggiunto nella seconda met degli

    anni 80 livelli superiori al 90 %, attestandosi al 9% nel 2008.

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    2. Tassi specifici

    Il tasso specifico non si riferisce alla totalit degli eventi

    occorsi, ma solo a quelli interessanti particolari gruppi di

    soggetti selezionati o in base al sesso (tassi specifici persesso),allet (tassi specifici per classi di et) o alla diversa

    tipologia degli eventi (tassi specifici di mortalit per

    cause)

    T i ifi i ti i id i l i ( )

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Tassi specifici usati in epidemiologia (es.)

    Tassi di mortalitper cause

    Tassi di mortalit

    per classi di et

    Tasso di mortalitperinatale

    Tasso di mortalitinfantile

    N. morti per una malattiaTot. popolazione a rischio *

    100.000

    N. morti di una certa et

    Pop. tot. a rischio stessa et *100.000

    N. morti dalla 28a settimana digestazione alla fine della 1a sett. di vita

    Tot. nati (vivi e morti) *1.000

    N. morti entro il 1o annodi vita

    Totale nati vivi*1.000

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    3. Misure proporzionali

    Consentono di calcolare la frazione del totale degli eventiascrivibile ad un carattere particolare (es. mortalit

    proporzionale riferita ad una specifica malattia

    rapportata ai decessi totali).Possono essere molto utili per valutare il peso relativo di

    una specifica malattia nellambito del tipo di patologia di

    sua appartenenza (es. morti per tumore polmonare vs

    morti per tutti i tipi di tumori).

    Es di misure proporzionali in

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Es. di misure proporzionali inepidemiologia

    Mortalit

    proporzionale peruna malattia

    N. soggetti morti x una malattia

    Totale delle morti *100

    MORTALITA PER GRANDI GRUPPI DI CAUSE

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Maschi - 2002 (ISS)

    Malattie apparatodigerente

    4,5%

    Diabete

    2,6%

    Traumatismi e

    avvelenamenti

    5,5%

    Malattie apparato

    respiratorio

    7,4%

    Malattie

    cardiovascolari

    37,9%

    Malattie SN e

    organi di senso

    2,2%

    Altre

    5,3%

    Malattie infettive

    1,0%Tumori33,6%

    MORTALITA PER GRANDI GRUPPI DI CAUSE

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

    79/82

    Femmine - 2002 (ISS)

    Malattie infettive

    0,8% Tumori

    24,8%

    Malattie

    cardiovascolari

    46,8%

    Malattie apparato

    respiratorio

    5,5%

    Malattie apparato

    digerente

    4,4%

    Altre

    7,4%

    Malattie SN e

    organi di senso

    2,9%

    Traumatismi e

    avvelenamenti

    3,7%

    Diabete

    3,7%

    LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE NEGLI USA

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

    80/82

    NEL 1900 E 2010

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    Tassi di mortalit e mortalit proporzionale per malattie cardiovascolari

    ischemiche in USA dal 1950 al 1986 (da Sutherland et al, 1990)

    307286

    254

    202

    75

    36.9 38.7 38.8 38.5 36.4

    0

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    350

    1950 1960 1970 1980 1986

    Anno

    Tasso di mortalit (per 100.000)

    Mortalit proporzionale (%)

    E corretto dire che i tumori sono in aumento nel nostro Paese perch la

    i d i ti t l t t l d i ti t t ?

  • 7/28/2019 Epi 1 - Obiettivi e Metodi - Misure Di Frequenza - CT

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    proporzione dei morti per tumore sul totale dei morti aumentata ?

    -Nel 1955 in Italia vi erano, in maschi e femmine, rispettivamente: 234.315 e 212.374 morti, di cui quelleper tumori erano il 14,2% e il 14,8%, rispettivamente.

    - Nel 1998 vi sono state 288.133 morti tra i maschi e 281.285 tra le femmine, di cui i morti per tumoreerano, rispettivamente, il 32,2% e 31,2%.- La proporzione di morti per tumori quindi aumentata di quasi 2,5 volte in entrambi i sessi nel periodo.

    - Tuttavia, va tenuto conto di 3 fenomeni avvenuti nel periodo: a) laumento dellaspettativa di vita; b)

    linvecchiamento della popolazione (la % di soggetti di 65+ anni era: 8,2% nel 1951 e 17,7%. nel 1998); c)

    la riduzione delle morti per malattie infettive ed altre cause.

    - I tassi di mortalit, standardizzati per et, erano, per il 1955 e 1998, rispettivamente: 163,4 e 228,2 nei

    maschi, e 155,9 e 147,0 nelle femmine.- Di fatto, quindi la mortalit per tumori aumentata moderatamente nei maschi e non aumentata nelle

    femmine. Come appare nel grafico, peraltro, laumento della mortalit nei maschi riguarda solo il periodo

    1955-1985, mentre successivamente i tassi sono diminuiti.

    Andamento della mortalit per tumori in I talia ne l periodo 1955-98

    50

    100

    150

    200

    250

    300

    Tassiper100.0

    00

    Maschi

    Femmine