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OTTAVA DI PASQUA (5 - 11 APRILE 2021) 5 L Ottava di Pasqua, Lunedì dellAngelo. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Il Ri- sorto si fa riconoscere dalle donne e le invia ad annunciare la verità della sua risur- rezione ai discepoli. S. Vincenzo Ferrer; S. Irene; S. Giuliana. At 2,14.22-33; Sal 15; Mt 28,8-15. 6 M Ottava di Pasqua. Dellamore del Signore è piena la terra. Maria scambia Gesù per il custode del giardino. È necessaria una parola del Signore perché si faccia luce e lo possa riconoscere. S. Pietro da Verona; B. Caterina da Pallanza. At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18. 7 M Ottava di Pasqua. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Gesù si avvicina ai discepoli di Emmaus, riscalda i cuori alla luce della Scrittura e poi si rivela come Ri- sorto nella «frazione del pane». S. Giovanni B. de La Salle; S. Ermanno G. At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35. 8 G Ottava di Pasqua. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Gesù vince lincredulità dei discepoli mangiando con loro, mo- strando le piaghe e portandoli alla comprensione della Scrittura. S. Amanzio; B. Cle- mente da Osimo. At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48. 9 V Ottava di Pasqua. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra dan- golo. La pesca miracolosa, dopo linvito del Risorto ai discepoli delusi a gettare le reti, allude alla missione. S. Demetrio; S. Liborio. At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14. 10 S Ottava di Pasqua. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto. La fermez- za e il coraggio che i discepoli dimostreranno nel loro impegno missionario non ven- gono da loro ma da Gesù risorto. S. Palladio; S. Maddalena di Canossa. At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15. 11 D IIª Domenica di Pasqua / B (o della Divina Misericordia). II sett. di Pasqua - II sett. del Salterio. S. Stanislao. At 4,32-35; Sal 117; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31. E-MAIL TELEFONO UFFICIO PARROCCHIALE - 0761-557015 CHIESA S. FAMIGLIA - 0761-557919 PADRE JANUSZ - 339-1082608 [email protected] PADRE LUCA - 331-7929220 [email protected] PADRE PAOLO - 366-7406672 [email protected] SANTE MESSE GIORNI FESTIVI CONCATTEDRALE - 09,00 - 11,30 - 18,30 SACRA FAMIGLIA - 09,30 - 11,00 CARMINE - 10,00 GIORNI FERIALI CONCATTEDRALE - 18,30 SACRA FAMIGLIA - 09,15 CARMINE - 17,30 Il primo giorno della set- timana, Maria di Màgda- la si recò al sepolcro di matti- no, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tol- ta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro di- scepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chi- nò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al se- polcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittu- ra, che cioè egli doveva risorgere dai morti. Parola del Signore. Dal Vangelo secondo Giovanni (20-1-9) GIORNALINO DELLA PARROCCHIA DI NEPI - N. 600 - 04.04.2021 Visitate il nuovo sito: parrocchianepi.it 4 Aprile 2021 Volgiamo lo sguardo a colui che abbiamo trafitto

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OTTAVA DI PASQUA (5 - 11 APRILE 2021)

5 L Ottava di Pasqua, Lunedì dell’Angelo. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Il Ri-sorto si fa riconoscere dalle donne e le invia ad annunciare la verità della sua risur-rezione ai discepoli. S. Vincenzo Ferrer; S. Irene; S. Giuliana. At 2,14.22-33; Sal 15; Mt 28,8-15.

6 M Ottava di Pasqua. Dell’amore del Signore è piena la terra. Maria scambia Gesù per il custode del giardino. È necessaria una parola del Signore perché si faccia luce e lo possa riconoscere. S. Pietro da Verona; B. Caterina da Pallanza. At 2,36-41; Sal 32; Gv 20,11-18.

7 M Ottava di Pasqua. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Gesù si avvicina ai discepoli di Emmaus, riscalda i cuori alla luce della Scrittura e poi si rivela come Ri-sorto nella «frazione del pane». S. Giovanni B. de La Salle; S. Ermanno G. At 3,1-10; Sal 104; Lc 24,13-35.

8 G Ottava di Pasqua. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra! Gesù vince l’incredulità dei discepoli mangiando con loro, mo-strando le piaghe e portandoli alla comprensione della Scrittura. S. Amanzio; B. Cle-mente da Osimo. At 3,11-26; Sal 8; Lc 24,35-48.

9 V Ottava di Pasqua. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’an-golo. La pesca miracolosa, dopo l’invito del Risorto ai discepoli delusi a gettare le reti, allude alla missione. S. Demetrio; S. Liborio. At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14.

10 S Ottava di Pasqua. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto. La fermez-za e il coraggio che i discepoli dimostreranno nel loro impegno missionario non ven-gono da loro ma da Gesù risorto. S. Palladio; S. Maddalena di Canossa. At 4,13-21; Sal 117; Mc 16,9-15.

11 D IIª Domenica di Pasqua / B (o della Divina Misericordia). II sett. di Pasqua - II sett. del Salterio. S. Stanislao. At 4,32-35; Sal 117; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31.

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UFFICIO PARROCCHIALE - 0761-557015

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SANTE MESSE

GIORNI FESTIVI

CONCATTEDRALE - 09,00 - 11,30

- 18,30

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CARMINE - 10,00

GIORNI FERIALI

CONCATTEDRALE - 18,30

SACRA FAMIGLIA - 09,15

CARMINE - 17,30

Il primo giorno della set-timana, Maria di Màgda-

la si recò al sepolcro di matti-no, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tol-ta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro di-scepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chi-nò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al se-polcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittu-ra, che cioè egli doveva risorgere dai morti. Parola del Signore.

Dal Vangelo secondo Giovanni (20-1-9)

GIORNALINO DELLA PARROCCHIA DI NEPI - N. 600 - 04.04.2021

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4 Aprile 2021

”Volgiamo lo sguardo a colui che abbiamo trafitto“

4 APRILE 2021 Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore

«CRISTO È LA RISURREZIONE E LA VITA»

Maria di Magdala esce di casa quando è ancora notte, buio nel cielo e buio nel cuore. Non ha niente tra le mani, non porta aromi come le altre donne, ha soltanto il suo amore che si ribella all'assenza di Gesù: «amare è dire: tu non morirai!» (Gabriel Marcel). E vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Il sepolcro è spalancato, vuoto e risplendente, nel fresco dell'alba. E fuori è primavera. Il sepolcro è aperto come il guscio di un seme. Il segno è un corpo assente

dalla tomba. Manca un corpo alla contabilità della morte, i suoi conti sono in perdita. Manca un ucciso alla conta-bilità della violenza, e questo vuol dire che il carnefice non avrà ragione della sua vittima in eterno. Il Signore Gesù non è semplicemente il Risorto, l'attore di un evento che si è consumato una volta per tutte nel giardino fuori Ge-rusalemme, in quell'alba del primo giorno dopo il sabato. Un evento concluso? No. Se noi tutti insieme formiamo il corpo di Cristo, allora contemporanea a me è la croce, e contemporanea a me è anche la Risurrezione. Chi vive in lui, chi è in lui compreso, è preso da lui nel suo risorgere. Cristo è il Risorgente, adesso. Sorge in questo momento dal fondo del mio essere, dal fondo di ogni uomo, dal fondo della storia, continua a risorgere, a immettere con la mano viva del creatore germi di speranza e di fiducia, di coraggio e libertà. Cristo Gesù risorge oggi, energia che ascende, vita che germina, masso che rotola via dall'imboccatura del cuore. E mi indica la strada della pasqua, che vuol dire passaggio ininterrotto dall'odio all'amore, dalla paura alla libertà, dall'effimero all'eter­no. Pasqua è la festa dei macigni rotolanti via, adesso, dalla bocca dell'anima. E ne usciamo pronti alla primavera di vita nuova, trascinati in alto dal Cristo Risorgente in eterno. Cristo non è semplicemente il Risorto, non è solo il Risorgente, egli è la Risurrezione stessa. L'ha detto a Marta: io sono la Risurrezione e la vita (Gv 11 ,25). In quest'ordine pre-ciso: prima la risurrezione e poi la vita. Ci saremmo aspettati il contrario. Invece no: prima viene la risurrezione, da tutte le nostre tombe, dal nostro respiro insufficiente, dalla vita chiusa e bloccata, dal cuore spento, dal gelo delle relazioni. Prima la risurrezione di noi, «né caldi né freddi, né buoni né cattivi; di noi, i morti vivi» (Ch. Peguy) e poi la vita piena nel sole, e poi la vita meriterà finalmente il nome di vita. La sua Risurrezione non riposerà finché non sia spezzata la tomba dell'ultima anima, e le sue forze non arrivino all'ultimo ramo della creazione. E il mondo intero sarà carne risorta per la tua carne, crocefisso Amore.

11 APRILE 2021 IIª Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia «GESÙ NON SI SCANDALIZZA DAVANTI AI DUBBI DI TOMMASO»

Otto giorni dopo venne Gesù, a porte chiuse. Mi conforta pensare che, se anche trova chiuso, Lui non se ne va, ma continua il suo assedio dolce e implacabile. Otto giorni dopo è ancora lì: l'abbandonato ritorna da quelli che sanno solo abbandonare, il tradito ritorna da quelli che lo hanno consegnato ai nemici. Venne e stette in mezzo a loro. Le sue apparizioni non hanno mai il clamore di una imposizione. Non si preoccupa di sé, il Risorto, ma del pianto di Maddalena,

delle donne che vanno, anzi corrono per profumare il suo corpo straziato, delle paure degli apostoli, delle difficoltà di Tommaso, delle reti vuote dei suoi amici quando tornano sul lago dove tutto ha avuto inizio. Ha ancora e sem-pre quel grembiule ai fianchi! Non viene a chiedere, viene a portare aiuto. Per questo è inconfondibile. Pace a voi. Non si tratta di un semplice augurio, ma di una affermazione: c'è pace per voi, è pace dentro di voi, pace crescente. Shalom, ha detto, ed è parola biblica che contiene molto di più della semplice fine delle guerre o delle violenze, porta la forza dei retti di cuore dentro le persecuzioni, la serenità dei giusti dentro e contro le ingiustizie, una vita appassionata dentro vite spente, pienezza e fioritura. Soffiò e disse: ricevete lo Spirito Santo. Su quel pugno di creature, chiuse e impaurite, scende il vento delle origini, il vento che soffiava sugli abissi, il vento sottile dell'Oreb su Elia profeta, quello che scuoterà le porte chiuse del cenacolo: ecco io vi mando! E li manda così come sono, fragili e lenti, ma con in più la sua forza, il suo Spirito, il vento forte della vita che soffierà su di loro, e gonfierà le vele, e li riempirà di Dio. Tommaso, metti qua il dito nel foro dei chiodi, stendi la mano, tocca! Gesù risorto non porta altro che le piaghe del crocifisso, porta l'oro delle ferite che ci hanno guarito. Nelle ferite c'è l'oro dell'amore. Le ferite sono sacre, c'è Dio nelle ferite, come una goccia d'oro. Gesù non si scandalizza dei dubbi di Tommaso, non gli rimprovera la fatica di credere, ma si avvicina ancora, e tende quelle mani dove l'amore ha scritto il suo racconto d'oro. A Tommaso basta questo gesto. Chi ti tende la mano, chi non ti giudica ma ti incoraggia, e ti offre una mano dove riposare e riprendere il fiato del coraggio, è Gesù. Non ti puoi sbagliare! Beati quelli che non hanno visto eppure credono! una beatitudine che sento mia, che è facile, è per tutti, per chi fa fatica, per chi cerca a tento-ni, per chi non vede, per chi ricomincia. Per noi, che di otto giorni in otto giorni, continuiamo a radunarci nel suo nome, a distanza di millenni; beati noi che «lo amiamo pur senza averlo visto» (1Pt 1,8).

Carissimi Parrocchiani e amici! Ormai da un anno viviamo una realtà nuova, anche se inizialmente avrebbero dovuto essere solo di due o tre settimane dicevano. Dodici mesi di dolore, sofferenza, masche-rine sul volto di ogni persone dappertutto sui volti delle persone e distanza sociale. Ci chiediamo: quando finirà tutto? A cosa serve tutto questo? Non preoccuparti! Alza la testa e guarda in alto. Lì troverai la risposta. Quando Gesù percorse la strada inimmaginabilmente difficile per essere appeso al Le-gno della Croce, non chiese: quanto tempo ancora? Perché fa così male? Ha continuato a camminare. E anche noi andiamo avanti, ma non da soli! Andiamo con Cristo crocifisso e Risorto! La Via Crucis è finita, il Venerdì santo terminato. Gesù è morto ed è risorto! La pandemia finirà prima o poi. Il coronavirus diventerà solo un ricordo, anche se ora è un'esperienza dura e difficile per tutti noi. Ma… la pandemia ti ha insegnato qualcosa? È cambiato qualcosa (in meglio) nella tua vita? Dio è morto affinché tu possa vivere! Quindi alza la testa al cielo e prega il Padre cele-ste! Lascia che Cristo risorga dai morti anche nel tuo cuore. Vi lasciamo oggi il nr 600 del nostro giornalino Buon Cammino, grazie a tutti per una bella fruttuosa, efficace collaborazione nel continuo fedele impegno di questo canale di comunicazione nella nostra parrocchia. Buona Santa Pasqua a tutti. P. Janusz, P. Paolo, P. Luca

Le Sante Messe saranno celebrate: Alle ore 09.00, 11.30 e 18.30 nella Chiesa Cattedrale; Alle ore 09.30 e 11.00 nella Chiesa Santa Famiglia; Alle ore 10.00 nella Chiesa del Carmine; Alle ore 15.00 la novena alla Divina Misericordia c/o la Chiesa di San Pietro per

tutta la settimana.

Le Sante Messe secondo l’orario feriale.

Alle ore 11.30 S. Messa delle benedizioni c/o la Chiesa Cattedrale, presiede S.E. il Vescovo Romano Rossi. Grazie a tutte le persone, che hanno pulito le chiese, preparato gli altari di reposizione, in modo particolare Azienda CORACCI E PAGLIA per gli ulivi tutti che hanno animato la liturgia del triduo pasquale e per i doni pasquali, Dio vi benedica e vi ricompensi.

ATTIVITÀ DELLA PARROCCHIA