ENTE PER LO SVILUPPO E LA TRASFORMAZIONE FONDIARIA IN … · 2013-01-24 · trasferimento delle...

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3 grandi schemi idrici gestiti (Ionico-Sinni, Basento-Bradano, Ofanto) 8 dighe (Monte Cotugno, Pertusillo, Camastra, Acerenza, Genzano, Basentello, Conza, Saetta) 190 km dell’adduttore principale dello schema idrico Ionico-Sinni 30.000 ettari soddisfatti dallo schemaidrico del a Basento- Bradano 500 milioni di metri cubi di capacità utile di invaso di Monte Cotugno 1 miliardi di metri cubi l’anno di risorsa idrica vettoriata Direzione Generale: via Japigia , 184 - BARI - Direzioni Regionali: Corso Garibaldi, 52 - POTENZA - Via Tagliamento, 112 - AVELLINO ENTE PER LO SVILUPPO E LA TRASFORMAZIONE FONDIARIA IN PUGLIA, LUCANIA E IRPINIA Sessantasei anni di storia all’interno di un’area difficile da vivere come è il Sud Italia. Una storia fatta di lotta e di successi, di amore e sudore speso per il territorio, di emozioni e di soddisfa- zioni per i protagonisti e per la cittadinanza. Questo è l’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. La sua storia, affonda le radici nel lonta- no 1947, anno in cui, attraverso Decreto Mini- steriale, vennero nominati i primi amministratori dell’Ente: Carlo Celentani Ungaro e Aurelio Car- rante. Una volta eletto il primo consiglio di am- ministrazione, cominciò la vera vita dell’Ente, con la realizzazione di una serie consistente di attività, così come era previsto dal suo statuto: individuazione di tutte le risorse idriche regiona- li, determinazione delle relative portate utilizza- bili, studi tecnico-economici, ricerche e speri- mentazioni riguardanti la tecnica e l’economia dell’irrigazione (con la conseguente trasforma- zione fondiaria), istruzione professionale delle maestranze e dei tecnici alla pratica irrigua. A ciò si aggiunse, già dai primi mesi di vita, un ef- ficace programma di opere irrigue. Essi hanno, ovviamente, subìto modifiche nel tempo, adat- tandosi alle esigenze della popolazione, del ter- ritorio e delle successive scoperte date da studi e ricerche che andavano, via via, completando- si. Un esempio? Nel luglio del 1949 venne stesa una relazione che prevedeva l’irrigazione su 163.960 ettari attraverso l’utilizzazione di un vo- lume di 529 milioni di metri cubi di acqua invasa- ta e una portata di 32, 9 metri cubi al secondo di acque fluenti superficiali e sotterranee. Con il piano regolatore del 1955 si è passati all’irriga- zione di 298.700 ettari attraverso l’utilizzazione di un volume di 885 milioni di metri cubi d’acqua invasata e una portata di 47,7 metri cubi al se- condo di acque fluenti, superficiali e sotterra- nee. Con gli studi ulteriori realizzati negli anni seguenti (dal 1955 al 1962) si decise di imposta- re su nuove basi (e con ampliate prospettive) un più completo studio sull’utilizzazione delle risor- se idriche dei bacini pugliesi e lucani. Era dive- nuto importante tenere conto anche di due nuo- ve realtà: le richieste d’acqua da parte delle imprese industriali e le nuove richieste di acqua potabile. Sulle basi del nuovo piano approvato nel 1967 dal Consiglio Superiore dei lavori pub- blici, venne impostata tutta l’attività dell’ente: i progetti dei due grandi invasi di Conza della Campania sull’Ofanto e Monte Cotugno sul fiu- me Sinni, oltre all’invaso di Serra del Corvo sul torrente Basentello nel bacino del Bradano. In questo contesto, la superficie irrigata delle tre regioni ammonta a circa 100 mila ettari, corri- spondenti a circa il 20% della superficie da irri- gare prevista dal piano come prospettiva finale. L’attività dell’Ente per sua natura e finalità, non può essere parcellizzata e regionalizzata, in quanto presiede al governo e alla gestione degli schemi idrici interregionali ad uso plurimo. Per queste ragioni l’esercizio è rimasto concentrato in un unico soggetto quale l’EIPLI di cui il legisla- tore ha ritenuto di prorogare con legge di stabili- tà 2013 ai sensi dell’art. 1 comma 72. Studi e ricerche, anche sperimentali, per il reperimento, la raccolta e l’utilizzazione di risorse idriche, ela- borazione di interventi organici a carattere inter- regionale, finalizzati, unitariamente, alla conser- vazione dell’equilibrio idrogeologico: questi sono solo due dei tanti impegni che l’Ente si è preso con il territorio. Un impegno che vede tan- te altre sfaccettature: tra queste, la progettazio- ne e l’esecuzione di opere idrauliche e irrigue a carattere interregionale, compresi i serbatoi e i laghi artificiali, nonché il loro esercizio e la loro manutenzione se non attribuiti ad altro soggetto. Inoltre l’EIPLI può svolgere interventi in materia di realizzazione, manutenzione ed esercizio di opere irrigue e di bonifica idraulica, anche su in- carico o concessione delle Regioni e di enti pub- blici. Un ruolo importante, indispensabile all’in- terno di regioni che necessitano di indicazioni autoritarie e competenti: il soddisfacimento del fabbisogno idrico, infatti, ha determinato nel corso dei secoli la localizzazione degli insedia- menti umani. infrastrutture sempre più estese hanno caratterizzato i sistemi di convogliamento e distribuzione della risorsa idrica. Con lo svilup- po urbano, lo sfruttamento estensivo della risor- sa idrica non si è rilevato più praticabile e l’at- tenzione si è spostata sulla gestione integrata delle disponibilità, con l’impiego di tecnologie più avanzate e l’esigenza di una maggiore rego- lamentazione. Più recentemente ha assunto più rilevanza l’impiego sostenibile delle risorse , fi- nalizzato a non pregiudicarne la disponibilità fu- tura. L’impegno dell’Ente è rivolto proprio in questa direzione. Le sue entrate finanziarie sono costituite da contributi dello Stato, da contributi delle Regioni e di altri enti pubblici e privati, da proventi delle prestazioni rese in favore di terzi, da ogni altra entrata connessa all’attività presta- ta su richiesta o a favore di altri soggetti pubblici o privati. Le entrate storiche per l’Ente sono oggi rappresentate per effetto della Legge 205/2008 che attribuisce all’EIPLI la riscossione delle tarif- fe per la fornitura della risorsa idrica ai soggetti istituzionali (AQP, AQL, Consorzi di Bonifica e Industriali) per gli scopi potabili, irrigui e indu- striali. Attualmente le attività di gestione dell’En- te si articola su tre schemi a carattere interregio- nale, soprattutto per quello che concerne il trasferimento delle risorse idriche ad uso pluri- mo, potabile, irriguo e industriale dalla Basilicata e dalla Campania verso la Puglia e la Calabria. In riferimento a questi schemi, Puglia Basilicata e Campania cercano di dare organizzazione e so- luzione al grave problema dell’approvvigiona- mento idrico con il fondamentale ruolo riferito alla programmazione ed esecuzione di studi, ri- cerche , progettazioni realizzazione e gestione delle opere afferenti, oltre al servizio di captazio- ne e adduzione attualmente in gestione all’Ente. Innanzitutto lo schema Basento-Bradano nelle Regione Basilicata e Puglia. Esso è costituito dalle seguenti dighe e opere: la diga sul Cama- stra, la traversa di Trivigno, il partitore Acerenza, la diga di Acerenza, la diga di Genzano, l’addut- tore Acerenza – Genzano, la diga del Basentello ed opere di interconnessione, nonché di addu- zione compreso il realizzando adduttore “Mara- scione”. In secondo luogo c’è lo schema Ofan- to, situato nel Territorio delle Regioni Campania, Basilicata e Puglia. Esso è costituito dalle se- guenti opere: la diga di Conza, la diga di Saetta, la diga di Campolattaro, in convenzione con la provincia di Benevento, l’adduttore Alto della fascia litoranea Barese Km 60, dal Nodo idrauli- co S.Venere alla Diga del Locone, il centro di telecontrollo di Lamalunga. Infine lo schema Jo- nico-Sinni, nel Territorio delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia. Esso comprende l’adduttore del Sinni, km 189 unitamente alle relative fonti di approvvigionamento: la diga di Monte Cotugno, la traverse dell’Agri, la traversa del Sauro, la tra- versa del Sarmento, in corso di completamen- to), legato alle utilizzazioni irrigue-potabili ed in- dustriali dell’arco Jonico-Sinni, il centro di Telecontrollo dell’Adduttore Sinni sito in agro di Ginosa (TA), sino al nodo di Monteparano. A ciò si aggiungono la diga di Pietra del Pertusillo in agro di Spinoso e l’impianto di Sollevamento del F. Tara (acque destinate ad uso irriguo ed alla alimentazione industriale dell’ILVA di Taranto), per un totale di mc 650.000.000 annualmente erogati ai fruitori della risorsa idrica per gli scopi e per i diversi usi potabile, irriguo e industriale (Consorzi irrigui delle Regioni Puglia Basilicata e Calabria, Consorzi Industriali Acquedotto Pu- gliese ed Acquedotto Lucano ed GRUPPO ILVA SPA ).Grazie a quello che è stato definito “Piano del sud” ideato dal Governo Berlusconi e dall’al- lora Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto , l’Eipli è Soggetto Beneficiario e Attuatore da parte del CIPE, di realizzazione e gestione di opere Strategiche di Interesse Nazionale asse- gnate con delibere per l’importo di 300 Milioni di Euro per il completamento degli Schemi Idrici in Puglia e Basilicata ed Irpinia. Il Senatore a vita Emilio Colombo con il Commissario Governati- vo dell’ E.I.P.L.I. Saverio RIccardi e il Capo di Gabinetto dell’Or- gano di Governo Adriano Di Noia EIPLI: UNA RISORSA INDISPENSABILE NEL MEZZOGIORNO L’ENTE FESTEGGIA 66 ANNI DI ATTIVITÀ CON RINNOVATO ENTUSIASMO E IMPORTANTI PROGETTI 12 Green Economy Eventi Lunedì 28 gennaio 2013

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3 grandi schemi idrici gestiti(Ionico-Sinni, Basento-Bradano,Ofanto)

8 dighe (Monte Cotugno,Pertusillo, Camastra, Acerenza,Genzano, Basentello, Conza,Saetta)

190 km dell’adduttoreprincipale dello schema idricoIonico-Sinni

30.000 ettari soddisfatti dalloschemaidrico del a Basento-Bradano

500 milioni di metri cubi dicapacità utile di invaso diMonte Cotugno

1 miliardi di metri cubil’anno di risorsa idricavettoriata

Direzione Generale: via Japigia , 184 - BARI - Direzioni Regionali: Corso Garibaldi, 52 - POTENZA - Via Tagliamento, 112 - AVELLINO

ENTE PER LO SVILUPPO E LA TRASFORMAZIONE FONDIARIA IN PUGLIA, LUCANIA E IRPINIA

Sessantasei anni di storia all’interno di un’area diffi cile da vivere come è il Sud Italia. Una storia fatta di lotta e di successi, di amore e sudore speso per il territorio, di emozioni e di soddisfa-zioni per i protagonisti e per la cittadinanza. Questo è l’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. La sua storia, affonda le radici nel lonta-no 1947, anno in cui, attraverso Decreto Mini-steriale, vennero nominati i primi amministratori dell’Ente: Carlo Celentani Ungaro e Aurelio Car-rante. Una volta eletto il primo consiglio di am-ministrazione, cominciò la vera vita dell’Ente, con la realizzazione di una serie consistente di attività, così come era previsto dal suo statuto: individuazione di tutte le risorse idriche regiona-li, determinazione delle relative portate utilizza-bili, studi tecnico-economici, ricerche e speri-mentazioni riguardanti la tecnica e l’economia dell’irrigazione (con la conseguente trasforma-zione fondiaria), istruzione professionale delle maestranze e dei tecnici alla pratica irrigua. A ciò si aggiunse, già dai primi mesi di vita, un ef-fi cace programma di opere irrigue. Essi hanno, ovviamente, subìto modifi che nel tempo, adat-tandosi alle esigenze della popolazione, del ter-ritorio e delle successive scoperte date da studi e ricerche che andavano, via via, completando-si. Un esempio? Nel luglio del 1949 venne stesa una relazione che prevedeva l’irrigazione su 163.960 ettari attraverso l’utilizzazione di un vo-lume di 529 milioni di metri cubi di acqua invasa-ta e una portata di 32, 9 metri cubi al secondo di acque fl uenti superfi ciali e sotterranee. Con il piano regolatore del 1955 si è passati all’irriga-zione di 298.700 ettari attraverso l’utilizzazione di un volume di 885 milioni di metri cubi d’acqua invasata e una portata di 47,7 metri cubi al se-condo di acque fl uenti, superfi ciali e sotterra-nee. Con gli studi ulteriori realizzati negli anni seguenti (dal 1955 al 1962) si decise di imposta-re su nuove basi (e con ampliate prospettive) un più completo studio sull’utilizzazione delle risor-se idriche dei bacini pugliesi e lucani. Era dive-

nuto importante tenere conto anche di due nuo-ve realtà: le richieste d’acqua da parte delle imprese industriali e le nuove richieste di acqua potabile. Sulle basi del nuovo piano approvato nel 1967 dal Consiglio Superiore dei lavori pub-blici, venne impostata tutta l’attività dell’ente: i progetti dei due grandi invasi di Conza della Campania sull’Ofanto e Monte Cotugno sul fi u-me Sinni, oltre all’invaso di Serra del Corvo sul torrente Basentello nel bacino del Bradano. In questo contesto, la superfi cie irrigata delle tre regioni ammonta a circa 100 mila ettari, corri-spondenti a circa il 20% della superfi cie da irri-gare prevista dal piano come prospettiva fi nale. L’attività dell’Ente per sua natura e fi nalità, non può essere parcellizzata e regionalizzata, in quanto presiede al governo e alla gestione degli schemi idrici interregionali ad uso plurimo. Per queste ragioni l’esercizio è rimasto concentrato in un unico soggetto quale l’EIPLI di cui il legisla-tore ha ritenuto di prorogare con legge di stabili-tà 2013 ai sensi dell’art. 1 comma 72. Studi e ricerche, anche sperimentali, per il reperimento, la raccolta e l’utilizzazione di risorse idriche, ela-borazione di interventi organici a carattere inter-regionale, fi nalizzati, unitariamente, alla conser-vazione dell’equilibrio idrogeologico: questi sono solo due dei tanti impegni che l’Ente si è preso con il territorio. Un impegno che vede tan-te altre sfaccettature: tra queste, la progettazio-ne e l’esecuzione di opere idrauliche e irrigue a carattere interregionale, compresi i serbatoi e i laghi artifi ciali, nonché il loro esercizio e la loro manutenzione se non attribuiti ad altro soggetto. Inoltre l’EIPLI può svolgere interventi in materia di realizzazione, manutenzione ed esercizio di opere irrigue e di bonifi ca idraulica, anche su in-carico o concessione delle Regioni e di enti pub-blici. Un ruolo importante, indispensabile all’in-terno di regioni che necessitano di indicazioni autoritarie e competenti: il soddisfacimento del fabbisogno idrico, infatti, ha determinato nel corso dei secoli la localizzazione degli insedia-menti umani. infrastrutture sempre più estese

hanno caratterizzato i sistemi di convogliamento e distribuzione della risorsa idrica. Con lo svilup-po urbano, lo sfruttamento estensivo della risor-sa idrica non si è rilevato più praticabile e l’at-tenzione si è spostata sulla gestione integrata delle disponibilità, con l’impiego di tecnologie più avanzate e l’esigenza di una maggiore rego-lamentazione. Più recentemente ha assunto più rilevanza l’impiego sostenibile delle risorse , fi -nalizzato a non pregiudicarne la disponibilità fu-tura. L’impegno dell’Ente è rivolto proprio in questa direzione. Le sue entrate fi nanziarie sono costituite da contributi dello Stato, da contributi delle Regioni e di altri enti pubblici e privati, da proventi delle prestazioni rese in favore di terzi, da ogni altra entrata connessa all’attività presta-ta su richiesta o a favore di altri soggetti pubblici o privati. Le entrate storiche per l’Ente sono oggi rappresentate per effetto della Legge 205/2008 che attribuisce all’EIPLI la riscossione delle tarif-fe per la fornitura della risorsa idrica ai soggetti istituzionali (AQP, AQL, Consorzi di Bonifi ca e Industriali) per gli scopi potabili, irrigui e indu-striali. Attualmente le attività di gestione dell’En-te si articola su tre schemi a carattere interregio-nale, soprattutto per quello che concerne il trasferimento delle risorse idriche ad uso pluri-mo, potabile, irriguo e industriale dalla Basilicata e dalla Campania verso la Puglia e la Calabria. In riferimento a questi schemi, Puglia Basilicata e Campania cercano di dare organizzazione e so-luzione al grave problema dell’approvvigiona-mento idrico con il fondamentale ruolo riferito alla programmazione ed esecuzione di studi, ri-cerche , progettazioni realizzazione e gestione delle opere afferenti, oltre al servizio di captazio-ne e adduzione attualmente in gestione all’Ente. Innanzitutto lo schema Basento-Bradano nelle Regione Basilicata e Puglia. Esso è costituito dalle seguenti dighe e opere: la diga sul Cama-stra, la traversa di Trivigno, il partitore Acerenza, la diga di Acerenza, la diga di Genzano, l’addut-tore Acerenza – Genzano, la diga del Basentello ed opere di interconnessione, nonché di addu-zione compreso il realizzando adduttore “Mara-scione”. In secondo luogo c’è lo schema Ofan-to, situato nel Territorio delle Regioni Campania, Basilicata e Puglia. Esso è costituito dalle se-

guenti opere: la diga di Conza, la diga di Saetta, la diga di Campolattaro, in convenzione con la provincia di Benevento, l’adduttore Alto della fascia litoranea Barese Km 60, dal Nodo idrauli-co S.Venere alla Diga del Locone, il centro di telecontrollo di Lamalunga. Infi ne lo schema Jo-nico-Sinni, nel Territorio delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia. Esso comprende l’adduttore del Sinni, km 189 unitamente alle relative fonti di approvvigionamento: la diga di Monte Cotugno, la traverse dell’Agri, la traversa del Sauro, la tra-versa del Sarmento, in corso di completamen-to), legato alle utilizzazioni irrigue-potabili ed in-dustriali dell’arco Jonico-Sinni, il centro di Telecontrollo dell’Adduttore Sinni sito in agro di Ginosa (TA), sino al nodo di Monteparano. A ciò si aggiungono la diga di Pietra del Pertusillo in agro di Spinoso e l’impianto di Sollevamento del F. Tara (acque destinate ad uso irriguo ed alla alimentazione industriale dell’ILVA di Taranto), per un totale di mc 650.000.000 annualmente erogati ai fruitori della risorsa idrica per gli scopi e per i diversi usi potabile, irriguo e industriale (Consorzi irrigui delle Regioni Puglia Basilicata e Calabria, Consorzi Industriali Acquedotto Pu-gliese ed Acquedotto Lucano ed GRUPPO ILVA SPA ).Grazie a quello che è stato defi nito “Piano del sud” ideato dal Governo Berlusconi e dall’al-lora Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto , l’Eipli è Soggetto Benefi ciario e Attuatore da parte del CIPE, di realizzazione e gestione di opere Strategiche di Interesse Nazionale asse-gnate con delibere per l’importo di 300 Milioni di Euro per il completamento degli Schemi Idrici in Puglia e Basilicata ed Irpinia.

Il Senatore a vita Emilio Colombo con il Commissario Governati-vo dell’ E.I.P.L.I. Saverio RIccardi e il Capo di Gabinetto dell’Or-gano di Governo Adriano Di Noia

EIPLI: UNA RISORSA INDISPENSABILE NEL MEZZOGIORNOL’ENTE FESTEGGIA 66 ANNI DI ATTIVITÀ CON RINNOVATO ENTUSIASMO E IMPORTANTI PROGETTI

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Lunedì 28 gennaio 2013