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LAURA BADALUCCO Direttore Disegno Industriale e Multimedia Università IUAV Il Corso di laurea in disegno industriale ed arti multime- diali è impegnato da molti anni nella formazione conti- nua di giovani professionisti che, una volta usciti dall università, siano preparati a comprendere il sofisticato sistema-design per inserirsi al meglio nel campo del la- voro e affrontare le sfide di un mondo sempre più inter- nazionale e competitivo. I progetti che presenteremo in questa rubrica sono selezionati tra le migliori tesi di laurea del triennio: i temi affrontati dai ragazzi, tutti neo-laureati riguardano sia che il prodotto che la comunicazione visiva, rispec- chiando quel dualismo che caratterizza il pro- gramma didattico del corso di laurea. Si tratta ovviamente di concept molto diversi tra loro, ma l ’ approccio di questi studenti dimo- stra come ormai la definizione “design ” non sia più necessariamente legata solo all arredamento o all ’ immagine coordinata, ma possa esprimersi anche in altri ambiti che molto hanno a che fare con l ’ innovazione tecnologi- ca, la valorizzazione dei contenuti, la coscienza Rubrica Giovani Designer Il “design” non è più necessariamente legato solo all’arredamento o all’immagine coordinata, ma si esprimere negli ambiti dell’ innovazione tecnologica, della valorizzazione dei contenuti, della coscienza di nuove esigenze e comportamenti sociali.

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LAURA BADALUCCO Direttore Disegno Industriale e Multimedia

Università IUAV Il Corso di laurea in disegno

industriale ed arti multime-

diali è impegnato da molti

anni nella formazione conti-

nua di giovani professionisti

che, una volta usciti dall ’

università, siano preparati a

comprendere il sofisticato

sistema-design per inserirsi

al meglio nel campo del la-

voro e affrontare le sfide di

un mondo sempre più inter-

nazionale e competitivo.

I progetti che presenteremo

in questa rubrica sono selezionati tra le migliori

tesi di laurea del triennio: i temi affrontati dai

ragazzi, tutti neo-laureati riguardano sia che il

prodotto che la comunicazione visiva, rispec-

chiando quel dualismo che caratterizza il pro-

gramma didattico del corso di laurea.

Si tratta ovviamente di concept molto diversi tra

loro, ma l ’ approccio di questi studenti dimo-

stra come ormai la definizione “design ” non sia

più necessariamente legata solo all ’

arredamento o all ’ immagine coordinata, ma

possa esprimersi anche in altri ambiti che molto

hanno a che fare con l ’ innovazione tecnologi-

ca, la valorizzazione dei contenuti, la coscienza

Rubrica Giovani Designer

Il “design” non è più necessariamente legato solo all’arredamento o all’immagine coordinata, ma si esprimere negli ambiti dell’ innovazione tecnologica, della valorizzazione dei contenuti, della coscienza di nuove esigenze e comportamenti sociali.

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Giovani Designer

IUAV: Disegno Industriale e Multimedia

Margherita Travaglia

Nasce a Pontelongo (PD) nel 1991. La sua spontanea passione per l'arte la spinge ad iscriversi al Li-ceo Artistico che conclude nel 2010. Prosegue gli studi iscriven-dosi al Corso di disegno industria-le e multimedia Iuav, dove si lau-rea nel marzo 2013 con il massimo dei voti. Matura il suo interesse per l'illustrazione e il visual de-sign; collabora con la sede del cor-so a Treviso, come assistente tec-nico addetto alla stampa. Conti-nua la formazione professionale con un tirocinio formativo presso lo studio Labìt a Marghera (VE). Si occupa di progettazione grafica, design del prodotto e allestimenti per interni ed eventi. Collabora con lo studio di comunicazione Vassalli Associati di Piove di Sac-co, seguendo progetti di illustra-zione e di identità visiva. Nel mar-zo 2015 parte per un esperienza a l l ’e ste r o in Da nim ar c a. h t tp s :/ / w ww. b e h anc e . ne t/m a r g h e r i t a t r a v a g l i a [email protected]

[email protected]

Ragazzi ai fornelli -

Le stagioni in cucina

Progetto grafico di una collana di

libri illustrati per insegnare ai ra-

gazzi l’importanza di mangiare

sano rispettando i cicli naturali.

La collana è composta da 3 volu-

mi, ognuno dei quali tratta un ge-

nere alimentare diverso: verdura,

frutta, pesce. I libri sono rivolti a

ragazzi dai 9 ai 12 anni e hanno

lo scopo di avvicinare, in modo

innovativo e consapevole, i piccoli

lettori alla cucina.

Le informazioni storiche, geografi-

che, nutrizionali, aneddotiche dei

prodotti culinari utilizzati nelle

ricette sono interfacciati con il

tema chiave della collana, la sta-

gionalità.

I libri suscitano curiosità per la

storia e per i benefici dell'alimento

e promuovono una partecipazio-

ne attiva alla preparazione dei

piatti: si tratta di ricette illustrate,

semplici, complete, gustose e per

questo particolarmente adatte ai

ragazzi.

Margherita Travaglia

Rubrica Giovani designer

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Giovani Designer IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Margherita Travaglia

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Giovani Designer

IUAV: Disegno Industriale e Multimedia

Buddy

Margherita Travaglia

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Giovani Designer IUAV: Disegno Industriale e Multimedia

Alessandro Zannoni

Nasce a Valdobbiadene nel 1991 e consegue la maturità scientifica presso l’istituto I.S.I.S.S. G. Verdi (Valdobbiadene). Fortemente in-curiosito dall’operato di W. Morris e del movimento Arts and Crafts decide di iscriversi al Corso di s c i e n z e de l l ’ ar c h i te t t ur a dell’Università Iuav di Venezia e poi passa al Corso di disegno indu-striale e multimedia dell’ateneo. Si laurea con lode nel marzo 2015. Si appassiona al settore calzaturiero, pur mantenendo grande interesse verso il product e il graphic de-sign. Svolge il suo tirocinio presso lo studio Maxima Design di Mon-tebelluna, dove entra in contatto con la progettazione di calzature sportive e da trekking. Durante gli studi partecipa ad un workshop estivo in collaborazione con l’azienda Crispi e si iscrive al corso di modelleria del Politecnico Cal-zaturiero di Capriccio di Vigonza, che tutt’ora frequenta.

https://www.behance.net/alezan www.behance.net/tihanastar

Alessandro Zannoni

Rubrica Giovani designer

Bugburg

Sistema di elementi – modulo base e pensile, unità e riempi-

tivi, blocchi, e fune – finalizzati ad ospitare gli insetti utili

usati nella lotta biologica ed integrata.

Il modulo base in cemento biodinamico consente di costrui -

re strutture dove inserire le singole unità che ospitano gli

insetti e altri animali utili. Queste strutture, progettate osser-

vando i comportamenti di ogni “ospite”, vengono riempite

con vari materiali anch’essi riconducibili alle esigenze

dell’insetto, consentendo così di offrire l’habitat ideale.

Le unità possono essere rese flessibili utilizzando funi, blocchi e

moduli pensili, creando così diverse configurazioni.

Per istruire l’utente rispetto alle sue funzioni, Bugburg è accom-

pagnato da un manuale d’uso e da appendici che fanno riferi-

mento alle diverse colture.

Il progetto, se posizionato in siti d’interesse pubblico, può diveni-

re inoltre veicolo di sensibilizzazione grazie ad una tavola educa-

tiva.

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Giovani Designer

IUAV: Disegno Industriale e Multimedia

Bugburg

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Giovani Designer IUAV: Disegno Industriale e Multimedia Alessandro Zannoni

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bandi e concorsi

BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE PMI

Bando per la concessione di contributi alle PMI per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'ambiente - 2^ edizione

Realizzazione del progetto e rendicontazione

Le imprese che sono state ammesse al contributo (vedi la notizia pubblicata il 9 marzo 2015) devono presentare la domanda di erogazione del contributo e la relativa rendicontazione finale a partire dal 1 luglio 2015 e entro il 10 luglio 2015.

La relativa modulistica e le informazioni circa le modalità di trasmissione della richiesta di ero-gazione del contributo sono disponibili nella scheda del bando.

http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_bandi.asp?cod=942#documentazione

Bando di concorso "Innovazione" 2a edizione. ESITI

Concorso per la concessione di contributi alle pmi per favorire l'innovazione, la

competitività, per l'applicazione di tecnologie avanzate e la salvaguardia

dell'ambiente

Si portano a conoscenza degli interessati gli esiti delle graduatorie di idoneità e di

ammissione a contributo e di esclusione relativi al Concorso per la concessione di

contributi alle pmi per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di

tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'ambiente - 2a edizione.

http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_news.asp?cod=1149

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L'orario in cui ci trovi

mattino: 8.45 - 13.00

dal lunedì a l venerdì

pomeriggio: 15.00 - 16.30

lunedì e mercoledì

Capo Ufficio:Antonio Biasi

www.tv.camcom.gov.it

www.csrtreviso.it

Kit Digitale CSR:www.csrtreviso.it

7° CICLO DI “OPEN DAY CSR” IN AZIENDA: SPECIALE EXPO 2015

SPORTELLO CSR E AMBIENTE

Lo Sportello CSR e Ambiente è attivo

presso la Camera di Commercio

in Piazza Borsa, 3/B - 31100 Treviso, 3°

piano.

Telefono 0422 595288 -

Fax CSR: 0422 412625,

Fax Ambiente 0422 595459

e-mail per il servizio CSR:

[email protected]

e-mail per MUD-RA:

[email protected]

www.tv.camcom.gov.it— www.csrtreviso.it

Speciale CSR Ambiente

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7° ciclo di “Open Day CSR” in azienda:

Speciale EXPO 2015. Hausbrandt, The-

resianer e Tenuta Col Sandago – Case

Bianche: un tris che accontenta tutti i

gusti

Il 19 marzo si è inaugurato il nuovo ciclo di Open Day CSR, iniziativa giunta ormai alla settima edizione e che dà la possibilità ad a-ziende e privati cittadini di visitare alcune im-prese locali che si distinguono per un’innovazione particolarmente attenta agli aspetti di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Per il 2015 è stato scelto il tema "Nutrire il Pianeta. Energia per la v ita", slogan che caratterizza il tema centrale dell'EXPO

2015. Per questa edizione "speciale" pertanto le aziende ospitanti selezionate appartengono tutte al settore alimentare e sono inoltre acco-munate da una particolare attenzione alla filie-ra ed alla sicurezza e certificazioni dei prodot-ti. Come di consueto vogliamo ringraziare ancora una volta ciascuna delle imprese che hanno aperto le porte dei propri stabilimenti con questo breve e personale resoconto della visi-ta, cominciando proprio da Hausbrandt Trie-ste 1892 SpA. Percorriamo la “Pontebbana”, strada provin-ciale che da Treviso porta a Conegliano e la prima considerazione che nasce spontanea è ormai un fil Rouge che accompagna ogni edi-

7° CICLO DI “OPEN DAY CSR” IN AZIENDA: SPECIALE EXPO 2015

Open day CSR

A cura di: Federica Alimede

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zione degli “Open Day CSR”: com’è possibile percorrere le strade della Marca trevigiana ed accorgersi puntualmente che ancora le cono-sciamo veramente? La sede di Hausbrandt si trova a Nervesa della Battaglia, a lato della strada principale; se non sai che è lì, rischi di passare oltre senza accor-gertene e sarebbe una notevole svista, conside-rato che l’azienda di Martino Zanetti ricopre una posizione di rilievo nel mondo del caffè, sia in ambito italiano che internazionale, dove è presente in oltre 90 Paesi. Veniamo accolti quasi fossimo in famiglia (nonostante le dimensioni Hausbrandt è infat-ti un’azienda a gestione famigliare) e questa sensazione è in netto contrasto con le dimen-sioni delle linee produttive che si percepiscono ad un primo colpo d’occhio già dal parcheggio, ma delle quali si riesce ad avere un riscontro più tangibile solo varcando la soglia che reca la targhetta “magazzino”. Seguiamo la nostra guida, fino all’Area Formazione, un piccolo edificio dove i baristi possono partecipare a dei corsi di aggiornamento, perché ciò che più volte viene ribadito, è che non è solo una buo-

na miscela a rendere buono un caffè, ma anche la formazione dei baristi . Quest’ultimo quindi è un aspetto della qualità a cui l’azienda tiene particolarmente e tale concetto lo si trova nella mission aziendale “Coltivare una storia di pas-sione e qualità, per riempire di piacere ogni singola tazzina di caffè”, mission che può inol-tre essere esplicitata in 5 punti: qualità, tradi-zione e modernità, formazione, italianità e famiglia.

Da oltre un secolo il marchio Hausbrandt è sinonimo di caffè nel mondo. Fondata a Trie-ste nel 1892, l’Azienda guidata da Martino Zanetti esporta il gusto e la tradizione italiana in 90 Paesi ed è presente nelle caffetterie più prestigiose dei quattro continenti. Dal moder-no impianto di torrefazione di Nervesa della Battaglia (Treviso), nel cuore del Nordest, do-ve è presente anche la sede direzionale del Gruppo, Hausbrandt occupa una posizione di assoluto rilievo nel panorama italiano e inter-nazionale: dagli Uffizi di Firenze al teatro dell’Opera di San Pietroburgo, dal Cremlino a Mosca fino al lussuoso Paradise Island Resort alle Maldive.

Open day CSR

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Ad oggi le due aziende, commercializzano tre tipologie di prodotti differenti: caffè e birra (sotto il nome di H.TS. 1892 SpA) e v ino (sotto il nome di Case Bianche srl). Per quanto riguarda quest’ultimo in particola-re, la produzione avviene all’interno del di-stretto DOCG di Conegliano Valdobbiadene, nel comune di Susegana.

Il fiore all’occhiello del marchio Tenuta Col Sandago: il Wildbacher, un vitigno originario della Stiria, il cui nome significa “torrentello selvaggio non imbrigliato”, che ha attecchito sulle nostre colline e che consente di essere lavorato per ottenere varietà di rosè, passito e grappa.

Ma torniamo al caffè. Con 24 depositi periferi-ci che assicurano una copertura su tutto il ter-ritorio nazionale, 3 società di distribuzione diretta in Austria, Slovenia e Stati Uniti e 90 distributori nel mondo, Hausbrandt si colloca in Italia come leader del settore HO.RE.CA (distribuzione professionale). Il target è rap-presentato pertanto da una clientela medio-

alta, tra i molti esempi forniti si ricordano il Cremlino, il Teatro “la Fenice” di Venezia (di cui Hausbrandt è sponsor ufficiale), il Campi-doglio, gli Uffizi di Firenze, ecc… Hausbrandt è inoltre la prima azienda di caffè ad aver fatto una pubblicità del proprio pro-dotto.

L’azienda garantisce un minuzioso controllo della filiera e della produzione, effettua infatti controlli del caffè verde “pre imbarco”, allo sbarco nel porto di Trieste ed anche presso le aziende dei fornitori. Oltre alla certificazione dei Sistema di Gestione ISO 9001 ed ISO 14001, è certificata ISO 22000 (sicurezza ali-mentare), HALAL (prodotti ed ingredienti hanno seguito iter e trattamenti, secondo la legge islamica), KOSHER (preparazione con-forme ai dettami della Bibbia ebraica) e secon-do gli standard BRC e IFS Food, relativi alla sicurezza alimentare lungo tutta la catena di fornitura.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambienta-le, l’azienda è attenta, in particolar modo per quanto riguarda il packaging. Grazie anche alla partnership con Guzzini è stato depositato il brevetto Epica per le capsule da caffè. In 5 anni di ricerca e sviluppo e realizzazione del prodotto l’azienda è riuscita a metter in com-mercio capsule completamente riciclabili, che garantiscono comunque uno shelf life di 2 an-ni, dotate di un sistema Easy peel e separabili nelle componenti di plastica ed alluminio. Per quanto riguarda invece la birra Theresianer è stato realizzato l’innovativo Key Keg, un fusto monouso anch’esso interamente riciclabile. L’azienda è dotata di un innovativo impianto di depurazione annesso allo stabilimento, che garantisce uno scarico in acque superficiali con concentrazioni bassissime di BOD/COD (uno dei parametri più utilizzato per stimare il carico inquinante delle acque reflue indiretta del contenuto di materia organica biodegrada-bile presente in un campione d'acqua o solu-zione acquosa. N.d.r). L’azienda inoltre è o-rientata alla riduzione massima degli sprechi energetici.

Prima di spostarci nello stabilimento principa-le concludiamo con la conoscenza di Theresia-ner, la birra nata nel 2000 dal desiderio di Martino Zanetti. Anche in questo caso la di-stribuzione principale è per il settore

Open day CSR

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HO.RE.CA. Con i suoi 40.000 ettolitri di birra annui, Theresianer occupa solo uno 0,2% sul mer-cato italiano, ma nonostante ciò può fregiarsi di essere il più grande micro birrificio italiano. Inol-tre l’elevata qualità di questa birra è assicurata oltre che dalle materie prime impiegate (acqua, luppolo e malto d’orzo/frumento) anche dalle numerose analisi chimiche effettuate dagli stessi tecnici di laboratorio che analizzano il caffè Hau-sbrandt.

E finalmente oltrepassiamo la porta che ci separa dalle linee produttive, dove siamo letteralmente investiti da un intenso aroma di caffè. Tra silos, tostatrice (qui si adotta una lavorazione a tostatu-ra lenta, per cui a discapito della quantità di pro-dotto lavorato, si ottiene una qualità in tazza mol-to superiore) e nastri trasportatori, pellicole colo-rate e capsule che differenziano i prodotti finali, la responsabile del settore che ci accompagna, ci spiega come si passa da un chicco verde ad uno tostato. Nonostante si tratti di un processo di la-vorazione piuttosto semplice, colpisce la costante e minuziosa analisi sulle partite di caffè prima della partenza, all’imbarco e in arrivo, a ribadire l’attenzione alla qualità del prodotto che Hau-sbrandt mette sul mercato. Il tempo di percorrere parte del giardino che cir-conda il capannone ed entriamo nel birrificio do-ve ci accoglie un intenso profumo di malto e dove il Mastro birraio riesce a trasmetterci la sua pas-sione e l’amore per la birra la cui ricetta fa molto affidamento sull’esperienza di un uomo e dove il bilanciamento di ingredienti e sapori è lasciato in mano a sensazioni molto personali, quali tatto ed olfatto.

Nello spaccio aziendale oltre ai prodotti già men-zionati è possibile trovare anche pandori, panet-toni e colombe prodotti dalla collaborazione con il Mastro pasticcere Iginio Massari e il tè dell’azienda tedesca Ronnefeldt, della quale Hau-sbrandt è importatore esclusivo per l’Italia pre-sente negli Hotel di lusso e nei ristoranti stellati. Insomma si può dire che quest’azienda e la lungi-miranza imprenditoriale che la caratterizza, riesca ad accontentare quasi tutti i gusti. Concludendo la nostra v isita con un buffet offerto dall’azienda, dove è stato possibile degustare i loro prodotti, non ci resta che augurargli un buon proseguimen-to di attività. Ci rivedremo presto al bar sotto casa.

Federica Alimede

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A cura dell ’ Uffic io Studi e Statistica CCIAA Treviso

Continua la contrazione del numero di imprese nei primi tre mesi del 2015: -574 unità, di cui -278 nell’agricoltura. Un dato sostanzialmente in linea con quanto registrato nei primi tre mesi del 2014, tenuto conto che nel periodo in esame si concen-trano le contabilizzazioni delle cessazioni d’imprese di fine anno.

Più significativo il confronto su base annuale: da marzo 2014 a marzo 2015 la provincia di Treviso perde ancora 867 imprese, portando ad oltre 4.400 l’emorragia di imprese da inizio crisi, di cui oltre 2.500 nell’agricoltura (dato, quest’ultimo, che va ricondotto anche ad un processo struttura-le di concentrazione delle imprese agricole rispet-to alle superfici, in quota parte indotto da ragioni di mercato e da interventi legislativi).

Certo, lo scorso anno era andata decisamente peg-gio: da marzo 2013 a marzo 2014 lo stock di im-prese attive in provincia aveva subito una contra-zione quasi doppia (-1.530 unità). Ma queste no-vecento imprese in meno fanno capire come gli effetti lunghi della crisi, per quanto attenuati, non siano ancora finiti, soprattutto con riferimento alla microimprenditorialità (aziende con 0-9 ad-detti), tipologia più interessata da chiusure.

Di seguito le dinamiche di dettaglio per settori.

L’agricoltura continua dunque a rappresentare il settore nel quale si registrano le perdite più im-portanti: -278 imprese attive rispetto a dicembre 2014 (-1,9%) e -399 unità rispetto a marzo 2014 (-2,8%). Il bilancio annuale di marzo 2014 eviden-ziava tuttav ia una perdita più che raddoppiata (-883 unità; -5,8%). E’ in questo comparto che si concentrano le cessazioni d’imprese appartenenti alla classe “0 addetti”.

A partire da questo trimestre si evidenzia inoltre, dal confronto con il trimestre precedente, che il comparto più penalizzato – dopo quello primario – è quello del commercio che si contrae di -157 imprese attive (-0,9%) in linea con la variazione annuale (-0,9%) e con quella del primo trimestre 2009 (-0,9%). Le perdite congiunturali più consi-

stenti sono imputate al commercio all’ingrosso (-113 unità; -1,4%) rispetto al commercio al detta-

glio (-34 unità, -0,4%).

Segue il comparto dell’edilizia per il quale si con-tano rispettivamente -82 imprese attive (-0,7%) rispetto a dicembre 2014 e -206 unità (-1,7%) ri-spetto a marzo 2014 (erano -439 le perdite ten-denziali registrate esattamente un anno fa; -3,4%).

Il manifatturiero perde -67 imprese attive (-0,6%) rispetto al trimestre precedente e -245 ri-spetto allo stock di un anno fa (-2,3%) Anche per questo comparto si registra una riduzione delle imprese attive perse rispetto alla variazione ten-denziale di marzo 2014 pari a -321 unità (-2,9%). Le contrazioni su base congiunturale interessano sia l’industria metalmeccanica (-24 unità, pari al -0,7%), che il legno arredo (-20 unità, pari al -1,0%) che il sistema moda (-12 unità, pari al -0,7%).

Anche il settore dei pubblici esercizi (alberghi

e ristoranti) si contrae rispetto alla consistenza di fine anno 2014 perdendo 17 imprese (-0,4%), ma guadagna 40 imprese rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9%).

Il comparto dei servizi alle imprese risulta stazionario rispetto alla consistenza di fine 2014 (+3 unità), lievemente in recupero rispetto allo stock di un anno fa (+32 unità) e in crescita ri-spetto al primo trimestre 2009 (+674 unità; +4,3%). All’interno del comparto, tuttavia, si regi-stra un processo di elisione tra due componenti: da un lato il terziario avanzato, che fa capo alle attività professionali, scientifiche e tecniche e agli altri servizi alle imprese e risulta in costante cre-scita negli ultimi sei anni (+1.000 unità); dall’altro il settore trasporto e magazzinaggio e quello delle attività immobiliari che subiscono contrazioni rispettivamente pari a -50 e a -86 im-prese sui dodici mesi. Il settore trasporto e ma-gazzinaggio, tra l’altro, è l’unico settore del com-parto nel quale risulta negativo anche il confronto con il primo trimestre 2009 (-437 imprese; -18,2%).

LA DEMOGRAFIA D ’ IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO

NEL I TRIMESTRE 2015

Monitor Economia

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EMT 54

Monitor Economia

Principali

Previsioni

Percentuale

Anche il bilancio del comparto dei servizi alle

persone, analogamente a quello dei serv izi alle imprese, risulta positivo su tutti i periodi conside-rati: +7 imprese rispetto al trimestre precedente, +65 unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e +379 unità (+8,9%) rispetto al pri-mo trimestre 2009. I settori che hanno maggior-mente contribuito all’incremento sono rappresen-tati dalla sanità e assistenza sociale e delle attivi-

tà artistiche, sportive, di intrattenimento e diver-

timento. “In tutta sincerità, a fronte di questi dati, non me la sento proprio di dire che siamo alle porte di una ripresa. Prendo atto anch’io di un certo miglioramento del quadro congiunturale di fondo. E di come la domanda estera continui ad essere la nostra àncora di salvezza, anche nelle prudenti previsioni per i primi mesi del 2015, considerati i tanti focolai di crisi geopolitica e finanziaria. Ma credo sia più corretto e più saggio evidenziare, in realtà, che stiamo andando verso un ampliamento della forbice competitiva tra imprese, anche all’interno del medesimo settore” – questo il primo commento del Presidente della Camera di Commercio, Nicola Tognana. “E’ emblematico per me – spiega Tognana - quello che sta accadendo nel legno arredo.

Sul fronte delle vendite nel mercato interno il

settore è praticamente spaccato a metà: un 40%

di imprese segnala recuperi di fatturato, un 48%

segnala invece ulteriori contrazioni (contro una

media provinciale del 34%). E si pensi che stiamo

parlando di quello stesso settore che sul piano

delle esportazioni, nei primi nove mesi del 2014,

riesce a ritornare ai volumi di vendite che

realizzava prima della crisi, agganciando molto

bene la ripresa negli USA”. “Questa complessa

fotografia ci fa capire che andremo verso tempi

di istanze opposte, di difficili sintesi” – conclude il Presidente dell’Ente camerale. “A fronte di

un’economia dell’eurozona che potrebbe ripartire

(e di un Italia ancora fanalino di coda in questo

scenario), sono convinto che la maggior parte

del nostro manifatturiero riuscirà ad essere

reattivo, e sicuramente farà tesoro di questi anni

difficili. Tuttavia dovremo anche mettere in

conto che avremo ancora fra noi gli effetti della

crisi: si prolungheranno nel tempo e si

sovrapporranno a questa ripartenza. Questo

renderà tutto molto complicato.Ma credo che

sarebbe davvero illusorio prefigurarsi scenari

diversi.”

Demografia d ’ impresa al 1° trimestre 2015

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Consistenza imprese attive per settori economici in provincia di Treviso al 31 marzo 2015. Valori assoluti e variazioni assolute e percentuali

Monitor Economia

Demografia d ’ impresa al 1° trimestre 2015

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Ancora una volta, avevano ragione gli imprendito-ri trevigiani. Nelle previsioni rilasciate a fine anno prevaleva la cautela per i primi tre mesi del 2015: tale cautela trova ora puntuale conferma dai dati resi disponibili da Unioncamere Veneto, riferiti ad un campione di 300 imprese trevigiane, per quasi 16.500 addetti.

Il quadro tendenziale di fondo non viene sconfes-sato: produzione e fatturato continuano il loro lieve recupero, con variazioni su base annua ri-spettivamente del +1,7 % e del +1,3%, trainati dal-le vendite all’estero, in crescita del +2,7 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un recupero, debole quanto si vuole, che tuttavia non resta un fatto isolato alla realtà provinciale, ma che riguar-da l’intero manifatturiero veneto, e che trova ri-scontro anche, a livello di statistiche aggregate, nel lieve incremento del PIL nazionale, certificato in questi giorni dall’ISTAT, proprio per effetto della componente industriale (a fronte di una sta-zionarietà nei servizi).

Dal lato delle vendite - e per quanto possa essere significativo un dato per i primi tre mesi dell’anno - è un trend tuttavia che perde un po’ di slancio, in provincia, a causa delle variazioni congiuntura-li che fanno i capricci: volgono infatti al negativo tutte le variabili considerate, compreso il fatturato estero. Questo, almeno, stando ai dati grezzi, in parte condizionati dalla stagionalità del sistema moda. L’indice destagionalizzato della produzione industriale corregge il tiro, ed evidenzia una so-stanziale stazionarietà (+0,3%) rispetto al trime-stre precedente. Come corregge il tiro la “tendenziale annua” dei nuovi ordinativi dall’estero, che si riporta ad un +4,2% dopo due trimestri di stazionarietà. Ciò non basta a far in-dietreggiare, pur di poco, il grado di utilizzo degli impianti (da 72,3% a 71,6%) e la lunghezza del

portafoglio ordini (da 46,2 a 43,4 giornate: ma era di 37 giornate un anno fa).

Il dibattito più mediatico è tutto incentrato sul dimostrare, o sconfessare, se l’Italia stia o meno uscendo dalla recessione. In verità, questi anda-menti non lineari, di non immediata interpreta-zione, andrebbero più saggiamente ricondotti ad alcune chiavi di lettura del ciclo economico ri-chiamate nei precedenti monitoraggi: le code di crisi epocali, come quella appena vissuta, non possono essere lineari per definizione, tanti sono gli squilibri indotti nei mercati e, di conseguen-za, nei riallineamenti delle capacità produttive. Il trend può allora evidenziare il tanto atteso “punto di svolta”: ma non vengono meno, nel breve, forti fluttuazioni congiunturali, un proce-dere per “stop and go”, oggi peraltro accentuato da un contesto internazionale anch’esso meno lineare, nonostante l’euro debole.

Anche le parole del Presidente della Camera di Commercio Nicola Tognana vanno in tal senso: “Resta innegabile che le cose stiano andando

leggermente meglio rispetto ad un anno fa. Ma

l’ho già precisato la scorsa volta: male si adatta

il concetto di “ripresa” alla fase di assestamento

che stiamo attraversando, dai contorni ancora

molto confusi. Sotto i dati medi resta costante,

per certe variabili, soprattutto sul mercato in-

terno (e per certi versi anche sull’estero), la for-

te polarizzazione fra imprese che vanno bene, e

imprese che accusano invece flessioni. E’ un

puzzle di non facile ricomposizione, di fronte al

quale posso solo limitarmi ad evidenziare alcu-

ni tasselli più nitidi di altri: continuano ad an-

dare meglio i comparti dei beni di investimento,

e dei beni intermedi, soprattutto all’estero. Più

penalizzato resta il comparto dei beni di consu-

mo, soprattutto per come resta fragile la dina-

IL QUADRO CONGIUNTURALE PER IL MANIFATTURIERO TREVIGIANO AL

1° TRIMESTRE 2015. INDUSTRIA IN RECUPERO, MA SENZA SLANCIO

Monitor Economia

A cura dell ’ Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

I numeri non sono da ripresa, né da contrazione. E’ confermato un debole trend di recupero su base annua della

produzione del +1,7%, ancora una volta trainata dalla domanda estera (+4,2% gli ordinativi esteri). Ma è più cor-

retto parlare di un sistema che sta cercando di rimettersi a funzionare attorno nuovi equilibri di domanda e offer-

ta. Compito non facile, come dimostrato dalle forti polarizzazioni dei giudizi degli imprenditori.

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EMT 57

mica del mercato interno. In recupero, ad ogni

modo, il settore del legno arredo, su base annua,

tanto sull’estero quanto sul mercato interno; an-

che se non sono da sottovalutare – sottolinea il Presidente Tognana - alcuni segnali di criticità,

sul fronte estero, che provengono dalle imprese

più grandi, con riferimento ad una possibile con-

trazione dei livelli di vendita rispetto ai risultati

del IV trimestre 2014”.

L’analisi di dettaglio

Del lieve recupero della produzione, del +1,7% su base tendenziale, si è già detto: sorretto da un andamento congiunturale sostanzialmente stabile (+0,3%), al netto della stagionalità. Conta a que-sto punto dire qualcosa di più sulla distribuzione delle risposte degli imprenditori. Si può così con-statare che la quasi maggioranza degli intervistati (45%) è interessata da un recupero dei livelli pro-duttivi, rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, contro un 1/3 del campione che ancora accusa flessioni. Sale peraltro al 49% la quota delle indi-cazioni di aumento della variabile, con riferimen-to alle imprese con 50 addetti e oltre; che arriva al 54% per i beni di investimento, e al 59% per i beni intermedi. Anche per il legno arredo la produzio-ne viene segnalata in crescita per quasi il 51% del-le imprese interv istate: a spingere di più sulla crescita sono tuttavia le piccole imprese (10-49 addetti), mentre restano più controverse le indi-cazioni provenienti dalle imprese con 50 addetti e oltre.

Analoga la situazione del fatturato, in termini di distribuzione delle risposte, e con riferimento alle variazioni tendenziali. Il miglioramento è netto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso anche per il legno arredo (57% delle imprese intervistate segnalano aumento delle vendite). Se tuttavia si sposta l’attenzione sulle variazioni congiunturali, rispetto al IV trimestre 2014, riemerge però quel-la polarizzazione di giudizi che aveva caratterizza-to anche la precedente rilevazione: per il 43% del-le imprese intervistate è aumento del fatturato, ma per un altro 43% è flessione. Pareggio di giu-dizi che si risolve in positivo per beni d’investimento e beni intermedi, mentre volge in

negativo per i beni di consumo.

Guardando alle componenti del fatturato (interno ed estero) si possono sottolineare le seguenti ev i-denze: la frenata congiunturale del fatturato

estero pare decisamente condizionata dall’andamento stagionale del settore moda, mentre resta in positivo il confronto con il trime-stre precedente per il comparto dei beni di inve-stimento; comparto, peraltro, nel quale un’ampia maggioranza di imprese (62%) segnala un netto miglioramento delle proprie performance all’estero rispetto al primo trimestre del 2014. Nel complesso del campione è prossima al 50% la quota di imprese che dichiara miglioramenti delle vendite all’estero su base annua. Preoccupa inve-ce quel 37% di imprese che invece segnala contra-zioni delle vendite all’estero: quota in aumento rispetto al IV trimestre 2014 (era del 30%), e che assottiglia al 13% le indicazioni di stazionarietà, di tenuta delle posizioni di mercato.

Per quanto riguarda le vendite nel mercato

italiano, trova conferma anche per questo indi-catore il lieve trend di recupero su base annua del +0,7%, di poco inferiore a quanto registrato nella precedente rilevazione (+0,9%). Il settore che, rispetto alle precedenti rilevazioni, manifesta un maggiore recupero nel mercato interno, sempre su base annua, è il legno arredo (+3,6%, con un convinto 56% di imprese che segnala fatturato in aumento). Negativa però, per tutti i settori, la va-riazione congiunturale del fatturato interno (-2,6%). Dato medio sotto la cui superficie si ripro-pone l’ennesima polarizzazione di situazioni: per un 42% il fatturato italiano resta in aumento an-che su base congiunturale, per un pari 42% invece va male (con la conferma che ad aver la peggio è il comparto dei beni di consumo).

Controversi anche i dati relativ i alla raccolta ordi-ni sul mercato interno: battuta d’arresto a livello congiunturale (-2,2%), per effetto in primis del sistema moda, e con i beni di investimento invece in contro tendenza positiva (+5,4%). Complessi-vamente il 39% delle imprese segnala ordini in aumento dal mercato interno, a fronte di un 35% che denuncia invece una contrazione. Tecnica-mente di segno positivo, ma senza slancio, la

Congiuntura industria

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EMT 58

variazione tendenziale (+0,8%); che tuttavia sale al +4,5% con riferimento ai beni di investimento e al +4,1% per il legno-arredo.

Abbastanza più nitido l’orizzonte per i mercati esteri, con qualche chiaroscuro: su base annua la raccolta ordini dall’estero viene segnalata in aumento del 4,2%; e un lieve incremento viene segnalato anche su base congiunturale (+0,9%). Per entrambe le variazioni sono 45 imprese su 100 a fornire indicazioni positive; resta però ele-vata la quota di imprese che si posiziona su giudi-zi opposti, di contrazione degli ordini (38-39%).

Ne risente, come già detto, la lunghezza media del portafoglio ordini: passa da 46 a 43 giornate, rispetto al IV trimestre 2014. In particolare, il legno arredo torna a “navigare” sotto i 30 giorni (da 32 a 29), e in generale il comparto dei beni di consumo vede accorciarsi il portafoglio ordini da 50 a 40 giornate.

Le previsioni per il 2° trimestre 2015

Il clima di fondo fra gli imprenditori resta comun-que improntato ad un cauto ottimismo. Per quasi tutti gli indicatori analizzati il 50% e oltre dei giu-dizi è per la stazionarietà delle performance. Ma la differenza più apprezzabile, rispetto a tre mesi fa, è che tornano a prevalere, seppur di poco, i giudizi positivi su quelli negativi: persino sull’occupazione, giocando con i decimali.

Sulla produzione, i giudizi di aumento passano dal 19 al 29 per cento (quota superiore anche alle previsioni raccolte nel marzo 2014); mentre quelli di contrazione si riducono dal 28 al 21 per cento (erano al 24% nel marzo 2014).

Meno scetticismo anche sulla domanda interna: sul suo possibile aumento scommette il 26% degli intervistati (tre mesi fa appena il 17 % scommette-va in tal senso), contro un 23% di pessimisti. La maggioranza assoluta ad ogni modo (51%) ritiene che le tendenze sul mercato nazionale resteranno al momento stabili.

Un po’ più di cautela emerge sulla domanda este-

ra: il bilancio fra giudizi positivi e negativi resta sempre a favore dei primi; meglio di tre mesi fa, ma non come un anno fa. All’epoca il 32% delle imprese manifatturiere trevigiane scommetteva

per un aumento delle vendite all’estero, contro un 17% di giudizi negativi; oggi siamo al 28% di giu-dizi positiv i, contro un 19% di giudizi negativi. Si fa sentire, nella percezione degli imprenditori, la maggiore complessità del quadro internazionale, gli effetti delle diverse crisi geo-politiche che si teme possano compensare in negativo i vantaggi teorici dell’euro debole.

Per il tessile-abbigliamento è da segnalare il ritor-no del segno positivo nelle vendite Ue (+5,1%), con risultati importanti in Germania (+16,8%) e in Spagna (+34,8%). La crisi russo-ucraina si fa sentire anche per questo settore: del -20,6% la flessione export in Russia (-10 milioni di euro); del -39% in Ucraina (da 13,7 a 8,3 milioni).

Positiva anche la dinamica della gomma plastica (+6,4%) che cresce sia nei mercati intra-Ue (+5,4%) che extra-Ue (+10,3%). In ambito Ue le dinamiche più significative si registrano verso Polonia, Austria e Regno Unito, correlate presu-mibilmente a vendite ai fornitori di primo livello per l’automotive. Fuori dall’Unione le vendite crescono sensibilmente negli Stati Uniti (+20,4%), e verso Cina-Hong Kong (+20,8%).

Prosegue la crescita delle esportazioni per le be-

vande (+7 ,0%), trainata dal successo del Prosec-co: leggermente sotto la media il dato Ue (+5,2%), dove in Germania si registra un calo delle vendite del -10,7 % (da 126 a 112 milioni), a fronte di una forte espansione nel Regno Unito (+38,1%, da 67 a 93 milioni), per restare ai primi due mercati di sbocco. Bene negli USA (+18,1%) e in Canada (+5,7%), mercati che pesano per il 18% sul totale export di settore, e che da soli assorbono il 50% delle vendite fuori dall’Unione europea.

Flessione invece si registra per l’alimentare (-2,7 %): effetto soprattutto di flessioni nei mercati Ue (-6,9%), dove si indirizza quasi il 78% delle vendite. I principali cali riguardano il mercato tedesco (-12,6% (da 101 a 88 milioni) e quello austriaco (-20,2% da 42 a 33 milioni). Nel primo mercato extra-Ue, la Russia, i risultati sono nega-tivi (-5,0%, da 16,1 a 15,3 milioni); negli altri, in-vece, guardando ai primi 10, la crescita è a due cifre (anche per effetto di bassi volumi di vendita

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di partenza). Fa eccezione il solo Canada: ma que-sto dato negativo pare più che compensato dai flussi verso gli USA, del +15,3% nell’ultimo anno, e quasi triplicati dal 2008 (da 3,6 a quasi 10 mi-lioni di euro).

Due settori infine sembrano avere il vento in pop-pa quanto ad export:

gli elettrodomestici: del +12,8% la crescita complessiva, che sfiora il +20% con riferimento ai mercati extra-Ue, con performance positive anche in Russia (molto probabilmente connesse a flussi di semilavorati verso piattaforme produttive lì

dislocate);

la carpenteria metallica (+16,3%, senza parti-colari differenze tra mercati Ue ed extra-Ue). Il settore è tradizionalmente esposto ad effetti-commessa, facilmente indiv iduabili guardando le variazioni anomale verso Irlanda e Iraq. Da se-gnalare, invece, il trend di crescita verso la Re-pubblica Ceca (vendite che sono passate dai 15 ai 48 milioni di euro tra il 2008 e il 2014, con una crescita ancora forte, del +73%, nell’ultimo anno).

PRINCIPALI INDICATORI CONGIUNTURALI DELL'INDUSTRIA MANIFATTURIERA TREVIGIANA

(VARIAZIONI CONGIUNTURALI E SU BASE ANNUA)

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PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI PER IL 2° TRIMESTRE 2015

Percentuale di giudizi degli imprenditori raccolti al 31.03.2015 e confronto con le previsioni trimestrali raccolte nei trimestri precedenti

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EMT 62

NATALITÀ, MORTALITÀ ED ALTRI EVENTI D ’ IMPRESA IN PROVINCIA DI TREVISO NEL 2014

Monitor Economia

A cura dell ’ Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso

Le consistenze

Al 31 dicembre 2014 il Registro Imprese della Camera di Commercio di Treviso contava com-plessivamente 107.823 localizzazioni registrate, di cui 90.149 sedi d’impresa. Prendendo in esame la serie storica 2000-2014 delle consistenze annuali delle sedi registrate, si osserva che il numero tota-le di fine anno risulta più volte condizionato dall’andamento del comparto primario: successi-vamente all’iscrizione “di massa” del 1996, quan-do è stato istituto il Registro delle Imprese, ha visto costantemente ridursi il numero di sedi regi-strate, con cali più accentuati in alcuni anni in conseguenza di interventi del legislatore (si ricor-da ad esempio la “Legge di Orientamento in agri-coltura” nel 2001, l’innalzamento del volume d’affari minimo che comporta l’obbligo d’iscrizione al registro nel 2007 e, probabilmente, l’obbligo della PEC nel 2013).

Al netto del settore agricoltura lo stock di imprese registrate si presenta in decisa crescita fino al 2006, segue un biennio di crescita molto contenu-to seguito da un lieve calo nel 2009. Nel biennio 2010-2011 si assiste di nuovo a variazioni positi-ve, seguite da nuove contrazioni, più marcate nel 2012 e 2013, in attenuazione nell’ultimo anno.

Nell’ultimo anno la consistenza delle sedi d’impresa risulta in ulteriore riduzione rispetto a fine 2013 (-713 unità, -0,8 %), un calo tuttavia più che dimezzato rispetto a quello registrato l’anno precedente (-1.565 sedi registrate, -1,7% nel 2013). Più della metà del saldo negativo (-373 sedi) va imputato al comparto primario, mentre la contrazione nel complesso degli altri settori si riduce a -340 sedi (-0,4%)

Si prendono in esame gli eventi che hanno influito sulla consistenza complessiva delle sedi d’impresa re-

gistrate nel 2014, ed in particolare i flussi di iscrizioni e cessazioni al Registro delle Imprese, le aperture

di procedure concorsuali e le aperture di scioglimenti e liquidazioni sulla base dei dati forniti da Infoca-

mere e secondo la classificazione delle attività economiche Ateco 2007.

Si ricorda che i dati resi disponibili da Infocamere sono desunti dal Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e quindi possono essere influ enzati da fattori di tipo amministrativo quali ad esempio le trasformaz ioni d ’ impresa, il “ limbo ” delle imprese non classif icate e, non da ultimo, le cessazioni d ’ u fficio. Ciò pre-messo, la lettura consapevole degli even ti che hanno influito su llo stock di imprese provinciali nel corso dell ’ u ltimo anno, permet-te comunque di cogliere informazioni interessanti sulla c omposizione ed evoluzione del tessuto imprenditor iale trevigiano. Un ’unità locale, c osì come definita dall ’ I stat ai fini dei cen simen ti, è l'impianto (o insieme di impianti) situato in un dato luogo e variamente denominato (stabilimento, laboratorio, n egozio, ristorante, albergo, bar, uffic io, studio professionale, ecc.) in cui viene effettuata la produzione e/o distr ibuzione di ben i o la prestazione di servizi. In tale accezione le unità locali sono la somma delle

L ’ approfondimento completo, a cura dell ’ Area Studi e Sviluppo Economico Territoriale, è consultabile nel sito camerale nella se-zione Monitor Economia-Report Congiunturali, all ’ in dirizzo: http://www.tv.camcom.gov.it/docs/studi/repor t_congiunturali.htm_cvt.htm

SEDI D ’IMPRESA REGISTRATE IN PROVINCIA DI TREVISO. ANNI 2000-2014

TOTALE SETTORI, ESCL. AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA

77.5

35

75.7

43

66.000

68.000

70.000

72.000

74.000

76.000

78.000

Tot ale setto ri (escl. Agric., caccia, silvic. e Pesca - At eco 2002)

Tot ale setto ri (escl. Agric., Silv. e pesca - Ateco 2007)

VARIAZIONI ANNUALI ASSOLUTE DELLA CONSISTENZA IN AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA E NEL COMPLESSO

DEGLI ALTRI SETTORI

Nota: ai fini di questa analisi il cambio di Ateco determina differenze trascurabili sulle con sistenze del c omparto pr imario Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Treviso su dati Infocamere

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EMT 63

I flussi di iscrizioni e cessazioni

Al calo annuale dello stock registrate ha contri-buito un saldo negativo nei flussi di iscrizioni e cessazioni pari a -753 unità, comunque più che dimezzato rispetto a -1.581 unità del 2013. Al net-to delle cessazioni d’ufficio, il saldo negativo dell’anno appena concluso si riduce a -295 unità: anche in questo caso la perdita è più che contenu-ta rispetto al saldo di -1.073 unità registrato nel 2013.

Il bilancio negativo è stato determinato da 4.877 iscrizioni (266 in meno rispetto allo scorso anno) e 5.630 cessazioni. Queste ultime scendono a 5.172 unità se si escludono le cessazioni d’ufficio (1 .044 in meno dello scorso anno).

L’analisi dei flussi per macro settori di attività economica evidenzia come, in termini di valori assoluti, il maggior numero di iscrizioni si con-centri in primis nel Commercio (1.235 iscritte nel 2014, il 25,3% del totale).

Seguono a distanza i Servizi alle imprese (651 i-scritte, l’13,3%), Costruzioni (582; 11,9%), Agri-coltura (506, 10,4%) e Attiv ità manifatturiere, energetiche e minerarie (489, 10%). Si tratta degli stessi settori cui corrisponde anche il maggior numero di cessate.

Si tratta degli stessi settori cui corrisponde anche il maggior numero di cessate.

Guardando alla distribuzione dei flussi di iscrizio-ni e cessazioni per forma giuridica si osserva che quasi i

due terzi dei flussi, sia in entrata che in uscita, riguardano le imprese individuali.

Per numerosità di iscrizioni seguono nell’ordine le società di capitale (oltre 1.180; il 24,2% del totale entrate), le società di persone (501; 10,3%) e le altre forme (69; 1,4%), mentre per numero di ces-sazioni dopo le imprese individuali vengono le società di capitale (1.191; il 21,2% del totale usci-te), poi le società di persone (671; l’11,9%) e le altre forme (109; 1,9%).

Va osservato che:

il saldo negativo per la tipologia “imprese indiv iduali” si riduce considerevolmente ove si

Per le imprese che nella registrazione dei flu ssi risultano ancora non classificate al RI, Infocamere considera anche la codif ica dichiarata ai fini IVA. Ciò permette di dimezzare il peso delle imprese non classif icate (par ticolarmen te elevato dall ’ en trata in vigore della Comunicazione Unica), rendendo così maggiormente significativa l ’ analisi della natalità per settor i. Il dato così ricalcolato, tuttavia, viene reso disponibile da Infocamere solo fino al macro settore. Con la L. 99/2013 sono state apportate diverse modifiche alla disciplin a della s.r. l. semplificata ( in partic olare è stato eliminato il requisito dell ’ età anagrafica delle persone costituenti, pr ima f issato in un ’ età non superiore a 35 anni). Dal 2010 si è avvia-to un rappor to di c ollaboraz ione stretta con INPS che ha portato alla ricezione del dato degli addetti a livello tr imestrale. Il dato degli addetti attribuito da Infocamere all ’ impresa registrata al momen to della preparazione del trimestre di rifer imento è quello più recen te tra le informazioni ric evute dall ’ INPS e le informazion i direttamente presentate al Registro Imprese. In assenza di aggiornamento da INPS o dall ’ impresa, i valori degli addetti n on vengono cancellati e restano informazioni che con il tempo diventano sempre più obsolete.

escluda dal computo il settore primario, mentre al contrario aumenta quello delle società di persone;

nel 2014 l’intervento amministrativo ha inciso particolarmente sulle società di capitali e, nell’ambito della voce generica “altre forme”, sulle Società cooperative: al netto delle cessazioni d’ufficio entrambe le tipologie presentano un sal-do in attivo.

La crescita delle società di capitale è imputabile esclusivamente alle iscrizioni di Società a Respon-sabilità Limitata Semplificata , mentre quella dell’aggregato “Altre forme” è dovuta soprattutto ai saldi positivi (al netto delle cessazioni d’ufficio) nei flussi di Cooperative e Associazioni.

Guardando alla distribuzione dei flussi di cessa-zioni non d’ufficio del 2014 con riferimento alla classe di addetti di appartenenza, si osserva che circa un quinto del totale (1.076 cessazioni) rien-tra nella classe “0 addetti”.

Si tratta, tuttavia, prevalentemente di posizioni per le quali l’ultimo dato sugli addetti disponibile risale a prima del 2008 e proviene da fonte non determinabile. Limitando l’analisi al sottoinsieme di cessate con dato addetti di fonte Inps , si osserva che quasi la totalità delle cessazioni riguardano imprese con meno di 10 addetti. Poco meno del 3% sono cessa-zioni di piccole imprese (da 10 a 49 addetti), men-tre le imprese cessate con 50 addetti e più rappre-sentano lo 0,3% (10 unità).

Guardando alla distribuzione delle cessazioni (al netto di quelle d’ufficio) nei diversi settori di atti-vità economica, si osserva che le cessazioni di im-prese prive del dato addetti raggiungono quasi la metà del totale nel comparto primario (44,5%, 393 su 883) e nelle attività immobiliari (47 ,5%, 105 su 221). Se si restringe il campo di analisi alle cessazioni di imprese con dato addetti di fonte Inps, la classe “0 addetti” praticamente scompare e le cessazioni riguardano quasi esclusivamente micro-imprese: solo nel manifatturiero le cessa-zioni di piccole imprese (10-49 addetti) assumono una quota significativa (il 10,7% del totale limi-tandosi al dato di fonte Inps, ovvero 47 su 441).

Monitor Economia

Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ impresa

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FLUSSI ANNUALI DI ISCRIZIONI E CESSAZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO. CONFRONTO ANNI 2012-2014

430

508

458

5.204 5.269

4.995

5.684

6.216

5.172

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

5.500

6.000

6.500

7.000

'12 '13 '14

Iscrizioni

Cessaz.d 'uff icio

Cessaz. non d 'uff icio

Nota: Flu ssi calc olati al netto della Classe giuridica "Persona Fisica".Fon te: Elab. Ufficio Studi e S tatistic a CCIAA Treviso su dati Infocamere

ISCRIZIONI E CESSAZIONI (D ’UFFICIO E NON) TOTALI ISCRIZIONI E CESSAZIONI PER MAC RO SETTORI ECONO MICI

distr. %

24,3 25,3

13,6 13,3

14,4 11,9

15,8 10,4

13,7 10,0

6,4 7,9

4,3 5,5

2,4 3,6

2,1 1,3

valori assoluti distr. %

-1.367

-765

-811

-887

-770

-360

-240

-133

-117

1.235

651

582

506

489

384

269

176

64

Commercio

Servi zi alle imp re se

Costr uzioni

Agricoltura e attivi tà conn esse

Attività manifat., energia, miner arie

Allog gio e ristor azion e

Altri setto ri

Assic urazion i e Cre dito

Traspo rti e Sped izioni

C essa zioni Iscrizion i

Gli eventi: aperture di procedure concorsuali, scioglimenti e liquidazioni

Guardando agli eventi che nella maggior parte dei casi preludono alla cessazione d’impresa, ovvero alle aperture di procedure concorsuali, di sciogli-menti e di liquidazioni, si osservano andamenti contrapposti:

le aperture di procedure concorsuali au-mentano rispetto all’anno precedente: nel 2014 si contano complessivamente 324 aperture, 55 in più rispetto alle 269 unità del 2013. L’aumento interessa tutte le tipologie, ma in particolare le aperture di fallimento (285 unità, 52 in più del 2013), che rappresentano l’88% del totale;

le aperture di scioglimenti e liquidazioni diminuiscono rispetto all’anno precedente: nel 2014 sono 1 .498 contro le 1.730 del 2013 (-232). Il maggior numero di aperture di fallimenti continua ad interessare il manifatturiero: a fine 2014 in provincia se ne contano 86, circa il 30%

delle aperture totali, comunque in calo di 11 unità rispetto all’anno precedente. Seguono per nume-rosità le aperture di fallimento nelle costruzioni (68), il 24% del totale, che risultano invece in au-mento rispetto allo scorso anno (+19). Salgono di numero anche le aperture di procedure nel com-mercio (da 34 del 2013 a 48, +14) e nell’alloggio e ristorazione (15, +7 sul 2013). L’aggregato dei servizi alle imprese conta complessivamente 57 aperture di fallimenti (+24 rispetto al 2013), pari al 20% del totale. Di questi 27 riguardano le atti-vità immobiliari (+11 su base annua) e 18 i tra-sporti (+13).

Sul fronte delle entrate in scioglimento e liquidazione, si osserva una riduzione in quasi tutti i settori, fatta eccezione per le attività immo-biliari che registrano alla fine dell’anno appena trascorso 183 aperture, il 12% del totale, contro le 176 del 2013 (+7). Per il resto il maggior numero di aperture continua a interessare il commercio: 312 (-33 sul 2013), quasi il 21% del totale, cui se ne aggiungono 120 che interessano i pubblici e-sercizi (l’8%, 28 in meno dello scorso anno). Se-guono le entrate in scioglimento e liquidazione delle imprese del manifatturiero (243, il 16,2%, -25 rispetto al 2013) e dei serv izi alle imprese di-versi da immobiliari e trasporti, in particolare le attività professionali (113 su 225). Le costruzioni sono interessate nell’anno da 198 aperture (il 13,2% del totale, -59 sul 2013).

Monitor Economia

Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ impresa

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EMT 65

APERTURE DI PROCEDURE CONCORSUALI, DI CUI FALLIMENTI, E SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZIONI IN PROVINCIA DI TREVISO

TOTALI E PER MACROSETTORE ECONOMICO. PROVINCIA DI TREVISO. CONFRONTO 2012-2014 (VALORI ASSOLUTI)

PROCEDURE CONCORSUALI TOTALI, DI CUI FALLIMENTI SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZIONI TOTALI

222

269

324

199

233

285

0

50

100

150

200

250

300

350

2012 2013 2014

To tale p roced ure concorsuali Fallimenti

1.613

1.730

1.498

500

700

900

1.100

1.300

1.500

1.700

1.900

2012 2013 2014

FALLIMENTI PER MACROSETTORE ECONOMICO. SCIOGLIMENTI E LIQUIDAZION PER MACROSETTORE ECONOMICO

86

68

48

27

18

15

12

8

3

9 7

4 9

3 4

1 6

5

8

12

2

1 0

74

35

38

14

1 0

8

11

5

4

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Manifa tturiero

Costruzioni

Commercio

Attivi tà Immobiliari

Trasporti

Allogg io e ristorazione

Altri servizi alle imprese

Servizi a lle persone

Altri settori

2014

2013

2012

312

243

225

198

183

132

120

54

31

345

268

259

257

176

147

148

86

44

333

277

254

182

162

156

145

82

22

0 100 200 300 400

Co mmerci o

Manifatturiero

Al tri servizi alle i mp rese

Costruzio ni

Att ività Immobi liari

Altri settori

Allo gg io e ri sto razione

Servizi alle persone

Trasporti

2014

2013

2012

Nota: L e consistenze sono al netto della natura giuridica "Persona Fisica", introdotta per effetto della Direttiva dei servizi, in quanto trattasi della regolarizzazione di persone non costituite in forma d'impres a. Fonte: Elab. Ufficio Studi e Statistica CCIAA Trevis o su dati Infocamere

Il dato Infocamere è passibile di stima per difetto in quanto trattasi del risultato del conteggio a cadenza mensile delle procedure aperte su imprese registrate e/o cessate nel periodo

di osservazione. Pertanto non vengono rilevate le procedure istruite ed inserite nel RI su imprese che risultano già cessate o trasferite nel periodo precedente a quello considerato.

Monitor Economia

Natalità e mortalità ed altri eventi d ’ impresa

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EMT 66

SOCIETA ’ AGRICOLA MONTEVERDE

Aziende di successo che sfidano la crisi

1/Gentile sig. Colasurdo ci può raccontare

di cosa si occupa la sua azienda?

La nostra azienda alleva bovini da latte di razza bruna italiana.

Dal 1983, é composta da 5 soci, tre fratelli di 35 38 40 anni e i due genitori.

Dal 2001 l'azienda trasforma presso il proprio caseificio la totalità del latte prodotto nell'alleva-mento di 70 vacche in 14 tipologie di formaggi dai freschi ai stagionati e commercializza solo i propri prodotti, tra cui salumi da maiali allevati allo stato brado, prosecco DOCG dei colli asolani, car-ni bovine e suine ed infine farine da cereali colti-vati nei terreni delle colline degli Ezzelini. Tutta l'alimentazione degli animali é certificata OGM

Free e non vengono usati né insilati né mangimi industriali. Tutti i prodotti sono senza conservan-ti , additivi e coloranti. L’unico conservante é il sale.

2/Che cosa caratterizza la sua azienda?

La caratteristica principale della nostra impresa é la linea etica che abbiamo deciso di perseguire fin da subito. Offriamo al consumatore finale un pro-dotto certo sia nella provenienza, unicamente dalla nostra azienda, che nella sua trasformazione rispettosa del benessere degli animali. Prodotti semplici con ingredienti genuini, qualità organo-lettica e tipicità del territorio. Soprattutto la liber-

IN QUESTO NUMERO DI ECONOMIA DELLA MARCA TREVIGIANA ABBIAMO IL PIACERE DI CONOSCERE

ANDREA COLASURDO TITOLARE DELLA SOCIETÀ AGRICOLA MONTEVERDE

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EMT 67

Aziende di successo che sfidano la crisi

tà del cliente consumatore di accedere diretta-mente in azienda e constatare con i propri occhi la veridicità dei nostri prodotti e del nostro continuo lavoro.

3/Come avete suddiviso le attività azienda-

li?

La nostra impresa ha scelto dal 2003 di vendere al consumatore finale i propri prodotti nei merca-ti degli agricoltori di Campagna Amica e dopo 12 anni di esperienza partecipiamo a 14 mercati set-timanali su 4 provincie del Veneto. Quest'ann0, abbiamo un terzo nuovo mezzo d’autospaccio per un ulteriore ampliamento della rete di vendita.

4/Che impatto ha avuto per voi la crisi eco-

nomica? Come considerate l'innovazione

tecnologica?

Nonostante la crisi abbiamo affrontato l'innova-zione tecnologica sia nell'ambit0 dell'allevamento che nel caseificio, quest'ultim0 con riconoscimen-to CE. Ciò ci ha permesso di offrire al consumato-re, anche tramite la rete dei derivati Campagna Amica, un prodotto di alta qualità e con caratteri-stiche uniche ad un prezzo equo.

In questi ultimi 6 anni la crescita del fatturato é sempre stata a due cifre di anno in anno. Ora abbiamo cinque nuovi dipendenti per un totale di dieci addetti che lavorano ogni giorno in azienda.

5/Che valore ha avuto per voi essere nel

territorio trevigiano?

I valori e il percorso presente e futuro di Campa-gna Amica rispettano la nostra filosofia di azien-da. Sono convinto che la nostra impresa, come molte altre, nel perseguire questo progetto hanno e avranno benefici sia economici che morali. Infine, ma non meno importante, tutta la Società ne trarrà beneficio sia in termini economici, muo-vendo la nostra microeconomia nel territorio che morale, aiutando l'agricoltore che mantiene l'am-biente che ci circonda in sicurezza ed equilibrio .

La redazione ringrazia il sig. Andrea Colasurdo per la cortese disponibilità all’intervista e ringrazia la Coldiretti Treviso per aver favorito la conoscenza della Società Agricola Trevigiana e reso possibile la comunicazione delle sue attività ai nostri lettori.

Credit foto da sito Campagna Amica le fattorie http://www.campagnamica.it

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EMT 68

Nel secondo numero del 2015 di Economia della

Marca Trevigiana abbiamo il piacere di

intervistare la dott.ssa Katia R, nata a Treviso,

che ora vive e lavora nel Bahrein

1/ Buongiorno dottoressa Katia, ci può rac-

INTERVISTA ALLA DOTT.SSA KATIA R. ASSISTENTE DI VOLO NEL BAHREIN

Giovani veneti all’estero

contare il suo percorso di studi e lavoro?

Ho fatto il liceo linguistico al “Duca degli Abruzzi”

a Treviso e ho studiato inglese, francese e spagno-

lo. Poi all'Università di Venezia ho studiato

'lingue e scienze del linguaggio' con indirizzo per i

disturbi del linguaggio scelto all'ultimo anno tra 3

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EMT 69

diversi indirizzi.

Ho subito lavorato perché quando ero in dirittura d'arrivo del percorso universitario avevo già invia-to molti curricula. A marzo ho lavorato come assi-stente di volo a Milano per una compagnia per voli a lungo raggio. Ho lavorato per otto mesi sino ad ottenere la certificazione. Quando si parte da zero é obbligatorio svolgere e seguire i corsi di teoria e pratica, poi si continua con il tirocinio in volo e poi, tramite l'ENAC, si é certificati ed iscrit-ti all'albo.

A Milano ho lavorato solo per conseguire la certi-ficazione.

Nel mese successivo ho lavorato per tre anni e mezzo in una compagnia di volo veneta che pur-troppo é fallita nel 2009.

Ho fatto la commessa prima da Fendi e poi da Bulgari.

Ho trovato lavoro come assistente di volo per 4 mesi. Sono stata chiamata da Alitalia dove ho fat-to un paio di contratti brevi. Dopo questi contratti brevi sono rimasta a casa per un anno e mezzo! Non sono una che si tira indietro, qualunque lavo-ro andava bene per me, ma accadeva che a volte il mio Curriculum Vitae fosse troppo qualificato, altre volte non mi prendevano neppure in consi-derazione.

2/Qual è stato il suo percorso professiona-

le che l'ha portata all'estero?

É arrivata un'opportunità, ma in realtà é un'op-portunità che ho individuato nel web. Cercavo nei siti delle agenzie di lavoro o direttamente nei siti aziendali o siti con posizioni aperte come per e-sempio in un sito per piloti ed assistenti di volo. Ho dunque inviato il mio CV tramite una piatta-forma web per alcune posizioni lavorative aperte. Non sapevo neppure in che paese fosse l'offerta.

Mi hanno chiamata ed ho saputo che era per lo stato del Bahrein. Ho deciso di investire in v itto alloggio e viaggio aereo. A soli cinque giorni dal colloquio, mi hanno dato parere positivo e tre settimane dopo mi sono trasferita nel Bahrein.

3/Non credo sia stata una scelta facile. Con

quale spirito ha lasciato l'Italia?

Sono partita con coraggio e determinazione, devo dire che mi sorprendo anch'io perché non sapevo bene che tipo di ambiente lavorativo fosse e in più ero l'unica italiana. Dovevo relazionarmi con una cultura diversa e dovevo parlare solo in inglese.

Ma non avevo alternative in Italia pertanto non ci ho pensato molto, spinta da una situazione che si era manifestata poco rosea per trovare lavoro.

4/ Può informare i nostri lettori come ha

cercato lavoro?

Inviando il Curriculum Vitae via mail e consultan-do siti per la ricerca del lavoro. Sono molto utili per sapere se ci sono posizioni lavorative aperte. Inserisci i parametri e risultano liste di imprese e così scopri aziende che neppure conoscevi. Questi siti raggruppano tutte le offerte e offrono una v i-sione molto ampia. In ogni caso dipende dalla situazione individuale di ciascuno.

5/Cosa significa cercare lavoro all'estero?

A volte può apparire come un ripiego perché noi italiani in genere siamo molto legati all'Italia. Io stavo bene in Italia però quando sei fuori dal mer-cato del lavoro e hai 31 anni come me, ti rendi conto quanto sia importante, per avere nuove opportunità, arricchire le proprie competenze e relazionarsi con culture e lingue diverse. In ogni caso ricercare lavoro all’estero richiede ed offre una maggiore apertura mentale. Se il lavoro lo hai già trovato dipende da che esperienza stai svol-gendo. Per quanto mi riguarda la mia é un’esperienza lavorativa molto importante.

6/Ha riscontrato degli stereotipi o ha tro-

vato una cultura inaspettata?

Sì alcuni stereotipi possono trovare conferma, ma la situazione nel Bahrein é diversa. Qui si vive molto bene. C'é una cultura molto aperta benché il Bahrein sia un'isola molto piccola rispetto al Dubai. C'è una cultura diversa dalla nostra euro-pea, ma é molto accogliente e posso dire per espe-rienza che nel Bahrein la popolazione lo é ancora

Giovani veneti all’estero

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EMT 70

di più.

Culturalmente parlando c'è molto rispetto per l'Italia.

Per quanto riguarda la loro cultura se la tengono ben stretta, ma c'è grande disponibilità nei con-fronti delle altre culture. A Natale, per esempio, vengono affissi le luci e gli addobbi natalizi. Du-rante il Ramadan é tutto chiuso.

Per quanto riguarda le donne straniere che risie-dono qui, non devono vestire come loro.

7/ Cosa significa lavorare all'estero per u-

na compagnia aerea araba? Ci può raccon-

tare le differenze con le aziende italiane?

Lavoro in una compagnia aerea privata pertanto é difficile fare raffronti con le altre compagnie euro-pee. Ma ripeto questa esperienza mi ha permesso di migliorare la mia personalità e mi ha aiutato a maturare. La differenza principale con le compa-gnie italiane è che, al momento, qui in Bahrein ho l'opportunità di avere una continuità lavorativa che in Italia non troverei in alcun settore attual-mente.

Qui non esistono contratti a tempo indetermina-to, sono contratti rinnovabili annualmente in con-seguenza ad una valutazione reciproca dell'azien-da e del dipendente, ma se fai il tuo lavoro con impegno è scontato che ti venga rinnovato il con-tratto. In Italia invece ho lottato per anni per tro-vare un’ offerta di lavoro che magari era solo di qualche mese e poi panico perché non sapevi se il contratto sarebbe stato rinnovato o meno.

Altra piccola differenza è che qui valorizzano e gratificano il tuo impegno, la tua dedizione e il tuo lavoro. Io per esempio sono stata una delle poche perso-ne che ha ricevuto una lettera di ringraziamento per il mio costante impegno nel lavoro. Hanno evidenziato il fatto che non ho mai effettuato as-senze per malattia o altro. Queste lettere sono poi registrare nel “fascicolo persona” di ognuno e hanno valore per eventuali promozioni.

Io dopo solo un anno e mezzo sono già stata scelta con alcune colleghe per un piccolo salto di carrie-ra.

8/Ci sono delle competenze inedite che il

mercato richiede e che può consigliare ai

nostri lettori?

Nella mia realtà non c'è molta differenza rispetto al passato. Per esempio nelle compagnie aeree sono impiegati gli ingegneri di volo e di terra, ma ogni compagnia aerea gestisce il rapporto con questo profilo professionale. Per esempio per le compagnie aeree per cui ho lavoravo non c'erano a bordo gli ingegneri, erano solo in ufficio mentre qui salgono a bordo e seguono le fasi di decollo e di atterraggio.

Per quanto riguarda il turismo e i profili profes-sionali legati ad esso, c'è bisogno di molte compe-tenze.

Ho notato, abitando qui che davo sempre per scontata la "ricchezza" dell'Italia, ma ho capito che non si trova facilmente in giro per il mondo. Qui ad esempio valorizzano molto quello che han-no, lo enfatizzano addirittura, mentre noi lo dia-mo per ovvio. Quindi c'è bisogno di nuove figure professionali che sappiano comunicare la nostra realtà e promuoverla con una nuova prospettiva e nuovi mezzi.

Qui nel Bahrein il museo nazionale é più piccolo dei nostri. É realizzato in maniera tale che ti aiuti a capire la loro cultura. E’ un piccolo museo gio-iello e il biglietto é irrisorio. In Italia trovo che i prezzi siano eccessivamente alti e che ci sia poca cura delle strutture. Qui al museo, così come alla moschea, tutto é tenuto benissimo. Le guide fan-no fare il giro turistico gratuitamente, gli opuscoli sono studiati per spiegare la loro cultura. Quando ho ringraziato la guida alla quale volevo ricono-scere il tempo dedicato con una mancia, la guida mi ha risposto - Il mio tempo é un regalo per voi-.

9/ Ci sono imprenditori che hanno un'atti-

vità nel Bahrein?

Ci sono imprenditori italiani che lavorano qui. Ci sono due tipi di visto: il v isto turistico per il quale noi italiani non abbiamo bisogno di fare richiesta anticipatamente. Si paga e si ottiene direttamente in aeroporto all'arrivo in Bahrein ed ha una dura-ta di 3 mesi. C’è inoltre il visto di lavoro per cui è necessario fare richiesta anticipatamente ed è obbligatorio avere un'azienda che ti 'sponsorizzi' quindi che lo richiede per te ed ha una durata va-

Giovani veneti all’estero

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EMT 71

riabile, dipende dal tipo di lavoro e di contratto che andrai a svolgere per l'azienda .

10/Che consigli può dare ai giovani che

stanno scegliendo il proprio percorso di

studi e di lavoro?

Posso dire con certezza di scegliere ciò che piace. Non c'è peggior cosa che scegliere un percorso che non piaccia solo per un'eventuale occasione che magari poi non si avvererà neppure. Con questa prospettiva sarebbe difficile studiare e superare i sacrifici richiesti dall'impegno universitario.

11/ Ritiene che lavorare all'estero sia im-

portante per accrescere il proprio curricu-

lum professionale?

Se c'è la possibilità di fare esperienza all'estero é

bene farla. Per quanto riguarda la richiesta della conoscenza delle lingue é cambiata.

Ad oggi ci sono posizioni aperte per cinese, russo, arabo, tedesco e giapponese.

12/ Come considera l'università italiana?

Per quanto riguarda l'università Cá Foscari che ho frequentato, posso dire che é un'ottima universi-tà, ma si può fare di più. Il mio inglese era disa-stroso quello che ho studiato é molto diverso dalla realtà. In un mese ho esercitato il mio inglese e ho imparato molto di più che in 3 anni di corso uni-versitario. Per quanto concerne lo studio delle lingue, in Italia siamo meno preparati che in altri paesi europei per esempio la Romania.

Giovani veneti all’estero

La redazione di Economia della Marca Trevigiana ringrazia la dott.ssa Katia, per la cortese disponi-

bilità all'intervista e per aver condiviso con il territorio la sua esperienza di lavoro all’estero.

Ci congratuliamo per la determinazione e per i risultati raggiunti

Per contattare la dott.ssa Katia R.

[email protected]