Emmaus Dicembre 2012

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MUSILE DI PIAVE, CHIESANUOVA, MILLEPERTICHE, PASSARELLA, SANTA MARIA DI PIAVE, CAPOSILE ANNO 5 - N. 4 DICEMBRE 2012 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected] QUEL GIORNO CHIAMATO NATALE “Ma la notte non sarà sola. A tenerla per mano questa notte... questa notte che viene... saranno tutti que- sti cuori che battono”. Regalandovi il racconto e i disegni di Andrea Zelio, auguriamo Buon Natale a tutti i lettori di Emmaus, sicuri che uniti dalla fede possiamo trovare o ritrovare speranza e fiducia. La Redazione Arriviamo alla sera di queste giornate così corte che sembra nemmeno di stringerle dentro il cuore. Lui non può più vedere io sì. Io vedo ed è grazie a questo che posso fare il mio lavoro. Un tempo anche lui poteva vedere e fare il suo lavoro. Ora è così, è così che vanno le cose, non sempre come vogliamo o come ci auspichiamo che vadano. Lui ne ha salvate di vite, chissà se è felice per questo, ora tocca a me, il mio compito è più semplice, in fin dei conti io devo solo salvare la sua, un’unica. Adesso è giunta l’ora, mi devo preparare, gli orari sono scrii dentro di me. Indosserò il mio collare, la maniglia con i dischi-mostrine, dove campeggia su fondo bianco la croce rossa. Ci sono regole molto precise da rispeare, la divisa lo impone: mantenere il passo cadenzato, non dare straoni, non cambiare direzione in modo improvviso, fermarsi quando si deve, e non fermarsi quando non si deve, non contestare gli ordini. Lui ne ha viste di cose, e se ne ha viste, ora sono io a raccontare, a dire, chissà se mi può sentire, se mi può capire. Lui partì giovane, per passione, per la voglia che a volte ci nasce dentro e che non sappiamo riconoscere, quella voglia così estranea a una vita utilitaristica, quella voglia di rendere il mondo migliore. È così che vanno le cose. È così che lui si trovò a operare in un reparto speciale, un reparto che aveva un solo unico compito: individuare e rendere innocue le mine anti-uomo. È così che cominciò a essere inviato in luoghi lontani, lontano da casa, lontano dalle proprie stagioni, ma, non mai troppo lontano dalla cosa che forse amava di più: la vita.

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Collaborazione Pastorale di Musile di Piave - Emmaus Dicembre 2012

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MUSILE DI PIAVE, CHIESANUOVA, MILLEPERTICHE,PASSARELLA, SANTA MARIA DI PIAVE, CAPOSILE

ANNO 5 - N. 4 DICEMBRE 2012 - Piazza Libertà, 2 - 30024 MUSILE DI PIAVE - Tel. e Fax 0421.52308 - E-mail: [email protected]

QUEL GIORNO CHIAMATO NATALE“Ma la notte non sarà sola. A tenerla per mano questa notte... questa notte che viene... saranno tutti que-sti cuori che battono”. Regalandovi il racconto e i disegni di Andrea Zelio, auguriamo Buon Natale a tutti i lettori di Emmaus, sicuri che uniti dalla fede possiamo trovare o ritrovare speranza e fiducia. La Redazione

“Arriviamo alla sera di queste giornate così corte che sembra nemmeno di stringerle dentro il cuore. Lui non può più vedere io sì. Io vedo ed è grazie a questo che posso fare il mio lavoro. Un tempo anche lui poteva vedere e fare il suo lavoro.Ora è così, è così che vanno le cose, non sempre come vogliamo o come ci auspichiamo che vadano. Lui ne ha salvate di vite, chissà se è felice per questo, ora tocca a me, il mio compito è più semplice, in fin dei conti io devo solo salvare la sua, un’unica.Adesso è giunta l’ora, mi devo preparare, gli orari sono scritti dentro di me. Indosserò il mio collare, la maniglia con i dischi-mostrine, dove campeggia su fondo bianco la croce rossa. Ci sono regole molto precise da rispettare, la divisa lo impone: mantenere il passo cadenzato, non dare strattoni, non cambiare direzione in modo improvviso, fermarsi quando si deve, e non fermarsi quando non si deve, non contestare gli ordini. Lui ne ha viste di cose, e se ne ha viste, ora sono io a raccontare, a dire, chissà se mi può sentire, se mi può capire.Lui partì giovane, per passione, per la voglia che a volte ci nasce dentro e che non sappiamo riconoscere, quella voglia così estranea a una vita utilitaristica, quella voglia di rendere il mondo migliore.È così che vanno le cose. È così che lui si trovò a operare in un reparto speciale, un reparto che aveva un solo unico compito: individuare e rendere innocue le mine anti-uomo. È così che cominciò a essere inviato in luoghi lontani, lontano da casa, lontano dalle proprie stagioni, ma, non mai troppo lontano dalla cosa che forse amava di più: la vita.

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2 DICEMBRE 2012

Gli anni passarono, e così passarono attese lunghe dentro un aeroporto con zaini pesanti e abbigliamenti diversi da quelli che si usano ai matrimoni a volte scomodi e forse troppo frettolosamente confezionati intorno ai corpi degli invitati. Passarono lunghissimi sguardi da un finestrino mentre ci si allontana da una donna che si ama, che non sai se sia reale la tua vita. Passarono tanti e tanti di quei momenti, che non li puoi contare se sei un uomo, quando il cuore sembra essersi fermato, quando dopo quel tempo impossibile da quantificare puoi alzare il braccio e il pugno chiuso, e solo il pollice che si alza al cielo, segno inequivocabile per i tuoi compagni: anche questa mina non ucciderà più nessuno. E passarono anche telefonate lunghissime per accorciare le distanze, passarono nuvole bellissime in cieli azzurrini e tersi come mai visti e venti leggeri che sembrano portare solo le parole che vorresti ascoltare, e piogge leggerissime che sembrano disegnare come lacrime la persona che ti manca di più. Ma, ma... le apparenze possono ingannare, il che porta il vagito del giorno a quella realtà che mai avremmo voluto conoscere. Forse una svista, un difettoso funzionamento delle complicate apparecchiature di rilevamento, una batteria semplicemente scarica, un qualcosa insomma che ci fa sentire inermi. Undici marzo, in qualche parte del pianeta fiorivano le mimose come palloni scintillanti di giallo vivo e di vita. Uno scoppio improvviso violentissimo, una luce accecante e un dolore mai sentito prima. Poi il buio, voci lontane, il ronzio delle radio codificate, oltre il rullare di un aereo pesante su di una pista.Del resto è così che vanno le cose..Siamo usciti, finalmente sento il profumo dell’aria fresca, mi piace sentire quando si pronuncia il mio nome: “Dai Roccia, andiamo!” Roccia! Il mio nome, datomi alla scuola di addestramento. Le strade sono piene di gente, sembrano usciti tutti oggi, anzi è da un po’ di giorni che si vede parecchia gente in giro. Andiamo in centro. Lui ama il centro. Le strade sono illuminate, persino i volti delle persone sembrano illuminati. Si fanno parecchi incontri, mi devo fermare. Io non mi fermo perché sento il colpo alla maniglia, io, li riconosco dall’odore i suoi amici, lui dalla voce. Anche i miei di amici è facile incontrare. Ora: aspettate, la sento che sta svoltando in Viale dei Tigli, Sissy! Buona sorte, guardate la sua bellezza!“Ciao Roccia”! Capitano! “Sei fuori anche tu per gli ultimi regali?”“Certo Sissy anch’io per gli ultimi regali.”“Allora felice Natale a te e al tuo padroncino.”“Felice Natale a te Sissy.”Lui non è il mio padroncino, sono fuori con lui. Dietro ogni luce che illumina questa città, c’è una storia da raccontare, un cuore che batte e dei sogni che rimbalzano sul selciato facendo rilucere ogni pietra, facendo brillare ogni passo.

È quasi ora di rientrare, un po’ a malincuore, le mie zampe sono belle calde adesso, ma lui non è più quello di un tempo, nulla rimane immutabile. Rifacciamo la strada di casa. Lentamente le voci si quietano, si fanno più rade e ovattate, rimangono queste luci a raccontare e a cullare questa notte che viene. È già sceso il buio qui nella vecchia casa e anche lì fuori, ma la notte non sarà sola. A tenerla per mano questa notte, saranno tutti questi cuori che battono, poco importa poi di chi siano.Non so se qualcuno abbia riservato un posto anche per me, quello che so per certo è che domani indosserò il mio collare, la maniglia con i lucenti medaglioni e uscirò con lui a raccontargli il giorno, quel giorno chiamato Natale.”

Roccia

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3DICEMBRE 2012

GUARDANDO OLTRE«Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di ter-ra, perché si conservino a lungo. Poiché dice il Signore degli eser-citi, Dio di Israele: Ancora si com-preranno case, campi e vigne in questo paese» (Geremia 32, 14-15). Questo è ciò che Dio comanda a Geremia mentre il profeta si trova rinchiuso nella prigione di Gerusa-lemme, assediata dai babilonesi. La vicenda si riferisce alla compraven-dita di un fondo di proprietà di un parente di Geremia il quale, a causa del protrarsi del conflitto, necessita di soldi. Geremia, contrariamente ad ogni logica, accetta: perché mai Geremia avrebbe accettato di ac-quistare un fondo del quale, molto probabilmente, non avrebbe potuto fruire pienamente, esclusivamente e pacificamente? La guerra portò nel-la terra del profeta l’incertezza e la paura eppure Geremia diede ascol-to alla Parola, nella speranza che su quella terra si potrà vivere e costru-ire un futuro.Il concetto retrostante il frammen-to di brano appena proposto, è la fiducia, proprio quella fiducia che oggi, più che mai, viene mancando sempre più. Al posto della fiducia trovano spazio: l’incertezza, il dub-bio, l’insicurezza, tutti fenomeni che fondano il presupposto del proprio essere nella essenza di quel senti-mento che è proprio, invece, di Ge-remia. Il periodo storico che viviamo è permeato da mancanza di fiducia: mancanza di fiducia nei riguardi del-lo Stato che si presenta al cittadi-no come una macchina burocratica incapace di erogare servizi pur in-crementando l’imposizione fiscale; mancanza di fiducia nei confronti dello stato sociale che è finanziato con il gettito derivato dagli stes-si soggetti che potenzialmente ne avranno bisogno; mancanza di fidu-cia nei confronti della politica e del-la finanza; mancanza di fiducia nei

confronti della Chiesa, vista rintana-ta nei palazzi di marmo non più al fianco dell’ultimo. Ma questa man-canza di fiducia non è ancora stata definita, dal momento che ci siamo limitati a fornire una elencazione di manifestazioni o di conseguenze legate alla mancanza di fiducia. Mi piace fornire la definizione di man-

canza di fiducia ragionando in sen-so contrario e, quindi, partendo dal-la definizione di fiducia. Farò ricorso ad una fotografia che recentemente ho avuto modo di vedere: un panet-tiere turco, appena fuori la bottega, lascia una scatola in legno con den-tro dei filoni di pane; alla scatola in legno contenente il pane il panettie-re affigge un pezzo di carta, recante la scritta “Se hAI bISoGno, Pren-DI IL PAne, è GrAtIS”. Il panettiere dimostra di avere fiducia. non tan-to la fiducia di Geremia, uomo pio e non a caso profeta, ma la fiducia dell’uomo, la fiducia a cui tutti noi siamo chiamati a dare libero sfogo: la fiducia nel prossimo. ecco che la fiducia diventa quell’atteggiamento mentale che ci permette di porre in essere condotte altrimenti giudi-cate prive di fondamento raziona-le. Quanti di noi avrebbero seguito l’esempio del panettiere? Molto probabilmente ci saremmo limitati

a pensare che, date le circostanze, molto probabilmente il primo pas-sante che non ha fatto colazione se ne sarebbe servito pacificamente. In realtà, la sua fiducia nel prossimo e, nel caso di specie, in colui che re-almente ne ha bisogno ma anche in colui che non ne ha affatto bisogno, consente a tutti di vivere meglio. La fiducia, dunque, è sentimento che va ben oltre la definizione che ho az-zardato poc’anzi. La fiducia, quindi, è certamente quell’atteggiamento mentale che ci permette di porre in essere comportamenti che altri-menti non riterremmo razionali. Ma questa è la definizione che diamo vivendo in questo mondo e consi-derando questa realtà, mentre la fi-ducia dovrebbe essere quella legge non scritta, in base alla quale cia-scuno può confidare nel prossimo e nella consapevolezza del prossimo di comportarsi in modo tale che tut-ta la società possa trarre beneficio dalle sue gesta: nel lavoro, in fami-glia e in qualsiasi altro ambito della vita. nulla di nuovo sotto il sole: non si parla che di una teoria vecchia di qualche millennio, elaborata da Pla-tone ne “La repubblica”.L’invito che rivolgiamo ai lettori per questo natale è dunque questo: af-frontiamo l’anno nuovo con più fidu-cia, affrontiamo l’anno nuovo con la consapevolezza – ciascuno nel pro-prio ambito – che ogni nostra attivi-tà ha una rilevanza per il prossimo e, quindi, affrontiamo il nuovo anno con lo spirito del panettiere turco: non temendo che il prossimo possa approfittare di noi ma impegnando-ci affinché anche il prossimo possa avere beneficio dal nostro impegno. Ciascuno di noi racchiude in sé un grande valore e un grande talento ed è bene che lo si sfrutti perché molti hanno fiducia in ciò.

La foto, della giovane fotografa sandonate-se Cristina Leonte, raffigura la concezione della vita senza fiducia, una vita relegata tra le pareti di una scatola che - volutamente indossata intorno alla testa - ci impedisce di valutare e conoscere il mondo.

Luca Cadamuro

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4 DICEMBRE 2012

AmARE è DONARE GRATUiTAmENTE

“Cristo è come un corpo che ha molte parti. Tutte le parti, anche se sono molte, forma-no un unico corpo e Dio ha dato a ciascuna parte il proprio posto nella Chiesa secondo la sua volontà; non tutti sono apostoli, pro-feti o catechisti; non tutti hanno il dono di fare miracoli... Vi sono vari modi di servire ma uno solo è il Signore, vi sono molti tipi di attività ma chi muove tutti all’azione per il bene comune è sempre lo stesso Dio. Voi siete il corpo di Cristo e ciascuno di voi ne fa parte.” (I Cor. 12)

natale è la festa del Dio con noi! Un Dio che si fa “dono” agli uomini e che ci chiede di essere accolto non come un ospite di passaggio ma come amico fedele che prende dimora sta-bile nella nostra vita: vuole nascere “tra noi”! Vuole condividere la nostra quotidianità, vuole farsi carico delle nostre difficoltà, debolezze, amarez-

ze; vuole sorridere con noi per le gio-ie che proviamo; è pronto a portarci sulle sue spalle quando zoppichiamo e ci è sempre accanto in quei mo-menti difficili e tristi quando la luce in fondo al tunnel sembra non arri-vare mai! natale è la festa della spe-ranza, della certezza che non siamo mai soli ad affrontare la quotidianità perché accanto a noi Lui c’è sempre, anche quando non lo riconosciamo. “e’ natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”. Ma come possiamo donarlo agli altri? Lo possiamo donare ogni volta che tendiamo una mano a chi è in difficoltà, ogni volta che ascol-tiamo in silenzio chi ha bisogno di essere ascoltato, ogni volta che non abbiamo paura di essere contro quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società, ogni volta che siamo capaci di infondere speranza con chi è nella disperazione sia fisi-ca che spirituale, ogni volta che con umiltà e semplicità ci accettiamo per quello che siamo con i nostri limiti e debolezze. noi siamo le parti che formano quel corpo che è Cristo: quel Dio che si è fatto uomo, condi-videndo la nostra condizione e che a ciascuno di noi ha donato, grazie allo Spirito Santo, capacità e doni utili alla comunità, alla società. Ognuno ha “il suo giardino” unico e irripe-tibile: è la sua vita che non potrà mai essere uguale ad altre, una vita nella quale mettiamo a frutto quei doni che Dio ci ha donato. A ognuno è data libertà di scelta: se custodire il giar-dino con i piedi lasciandosi guidare dalle dinamiche del comodo e del facile (molto gettonate dalla attuale società che ci vuole tutti uguali) op-pure custodirlo con il cuore affinché la vita sia significativa per noi e per chi ci è accanto. Madre teresa dice-va :“il frutto dell’amore è il servizio”: proprio perché amiamo ci poniamo al servizio della nostra comunità, del prossimo, condividendo con gli altri quei doni che Dio ci ha donato. non esiste un servizio migliore e più bello di un altro, non ne esiste nemmeno uno che ti dona popolarità rispetto ad

un altro, né uno più importante di un altro perché tutti indistintamente servono gli uni agli altri per il bene comune. Chi dona del suo tempo per le pulizie della chiesa e dell’ora-torio non è meno o più importante di chi fa catechismo; chi dona del suo tempo nel canto non è meno o più importante di chi si occupa di mis-sionarietà; chi dedica del suo tempo per le letture durante le funzioni non è meno o più importante di chi fa ani-mazione o si occupa di formazione; chi dedica del suo tempo per le at-tività ricreative, i momenti di festa e aggregazione della comunità non è meno o più importante di chi dedica il suo tempo per i momenti formati-vi e aggregativi dei nostri giovani… la comunità è ampia, le persone e i bisogni sono molteplici e in questo ognuno, nella propria specificità e at-titudine, con umiltà e gratuità, dona una parte di se stesso per il bene co-mune senza limiti di scadenza. “Se uno ha il dono di essere profeta” lo sarà per tutta la vita e il suo mettersi a disposizione della comunità avrà durata illimitata nel tempo: i servizi proprio perché sono un “donare gratuito” non vanno in pensione per raggiunti limiti di età poiché non è certamente l’età fisica che valorizza un servizio ma, a mio pa-rere, l’amore e la bontà di cuore con cui la persona condivide il proprio credo e carisma per il bene altrui. Ad ognuno di noi Dio ha affidato un carisma, un dono, in piena libertà di scelta se condividerlo con gli altri o tenerlo segretamente cu-stodito nel cassetto dell’armadio. In questo natale, pervaso da uno scenario economico/sociale diffici-le, incerto ed insicuro, voglio dire un “grazie di cuore” a quanti dedicano e condividono il loro tempo nelle diver-se e molteplici attività che articolano la vita della nostra comunità augu-randomi che questo possa essere sale e lievito per quanti hanno deciso di aprire quel cassetto e donare gra-tuitamente un po’ di se stessi.

Laura Scabbio

E’ NataleE’ Natale ogni volta che sorridi ad un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta

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5DICEMBRE 2012

NASCE “UFFiCiALmENTE”LA NOSTRA

COLLAbORAziONEIn Cattedrale a treviso DOMenicA 2 DiceMbre, dopo la preghiera dei Vespri, il Vescovo Gianfranco Agostino Gardin, ha istituito cinque nuove Collabo-razioni Pastorali, tra cui la nostra di Musile di Piave. eravamo presenti in tanti, malgrado l’inclemenza del tempo. La nascita delle Collaborazioni Pasto-rali è una grande occasione, per noi laici, di vivere un’esperienza di comunione di doni, di correspon-sabilità, di rinnovamento, di sostegno reciproco nella fede e nella carità. Durante la celebrazione sono saliti all’altare, davanti al nostro Vescovo, tutti i membri delle cinque Collaborazioni: tanti giovani... una forza, sono convinta, carica di speranza, di vo-glia di donare e di condividere umilmente, ma con coraggio, la propria fede.Un nuovo respiro di chiesa!Pubblichiamo il decreto dell’istituzione della no-stra Collaborazione e i nominativi del nuovo con-siglio della collaborazione Pastorale di Musile.

Loredana

consiglio della collaborazione Pastorale di Musile:

• GOBBODonFLAVIO:parroco di Caposile, Passarella e S. Maria di Piave, Coordinatore.

• FASSINADonSAVERIO:parroco di Chiesanuova, Millepertiche e Musile.

• PESTRINDonMICHELE:vicario parrocchiale di Chiesanuova, Millepertiche e Musile.

• FORTUNATOEMANUELA:della parrocchia di Caposile.

• BIANCOTTOELEONORA:della parrocchia di Chiesanuova.

• MARIUZZOGRAZIANO:della parrocchia di Millepertiche.

• DAVANZOTOMMASO:della parrocchia di Musile.

• LETEKIDANWOLDEMICAELSuorFRANCESCAscrm:della parrocchia di Musile.

• ROSADAROSANNA:della parrocchia di Musile.

• PAULONSUSANNA:della parrocchia di Musile.

• MARIUZZOSIMONE:della parrocchia di Passarella.

• ZOIAALESSIO:della parrocchia di S. Maria di Piave.

tra le attività che saranno oggetto di discernimento, il Consiglio avrà premura di esaminare innanzitutto quelle riguardanti le celebrazioni dell’eucaristia fe-stive e feriali, la formazione degli operatori pasto-rali, l’amministrazione economica e manutenzione degli edifici parrocchiali, le relazioni con le istitu-zioni civili, l’utilizzo di strumenti di comunicazione.

Prot. n. 2032/ 12/ PGLa nostra Chiesa diocesana avverte l’esigenza di «sostenere l’annuncio e la trasmissione della fede in un mondo in rapidissima e imprevedibile trasformazione, con nuove strutture, nuovi metodi, segni più convincenti››: è quanto richiamavo il 18 ottobre 2010, promulgando gli Orien-tamenti e Norme per le Collaborazioni Pastorali nella Diocesi di Treviso.Lo slancio missionario, a cui le parrocchie sono particolarmente chiamate in questo tempo, ri-chiede che le comunità cristiane, in atteggiamento di dono reciproco, sappiano mettere in comu-ne la ricchezza di persone, tradizioni, spiritualità e strutture di cui dispongono.Perché le parrocchie diventino realmente “centri di vita spirituale per la missione” il XIV Sinodo diocesano ha indicato la via della collaborazione pastorale non solo per affrontare la flessione del numero dei sacerdoti, «ma proprio per manifestare la comunione ecclesiale e per rispondere alle diverse esigenze della missione››, realizzando «una pastorale unitaria e concorde tra le comunità cristiane››, promuovendo «la comunione tra presbiteri, religiosi e laici›› ed esprimendo «l’atten-zione e la collaborazione ecclesiale nei problemi della società in cui le parrocchie vivono›› (n. 726).

Avendo constatato che tra alcune parrocchie situate nel territorio dei comuni di San Donà di Piave e di Musile di Piave è da tempo iniziato un significativo cammino di pastorale d’insieme, dopo opportuno consiglio, ritengo sia giunto il momento di avviare con prudenza e coraggio la realizzazione di una nuova Collaborazione Pastorale. Pertanto con il presente decreto stabilisco che, dalla data odierna, le parrocchie Natività della Beata Vergine Maria in Caposile, S. Carlo vescovo in Chiesanuova, S. Maria delle bonifiche in Millepertiche, S. Donato vescovo e martire in Musile, Presentazione della Beata Vergine Maria in Passarella, Presentazione della Beata Vergine Maria in S. Maria di Piave, tutte situate nel Vicariato di San Donà e nel territorio dei comuni di San Donà di Piave e Musile di Piave, siano costituite in un soggetto pastorale unitario denominato

Collaborazione Pastorale di Musile,che avrà la sua sede centrale presso la Parrocchia S. Donato vescovo e martire in Musile di Piave.Tale soggetto pastorale è «una forma stabile di collaborazione tra parrocchie, chiamate a vivere un cammino condiviso e coordinato di comunione, attraverso la realizzazione di un preciso pro-getto pastorale›› per la missione (ON, p. 15).

All’interno del progetto comune le singole parrocchie continueranno ad essere il luogo ordinario della vita liturgica e sacramentale dei fedeli, mentre alcuni ambiti saranno particolarmente arti-colati tra dimensione parrocchiale e Collaborazione Pastorale, in modo che siano valorizzate le specificità delle singole comunità parrocchiali e che non manchi a livello locale quell’attenzione a tutti che è tra i compiti specifici della comunità cristiana (cf. XIV Sinodo, n. 139).

La cura pastorale unitaria nell’ambito della Collaborazione Pastorale è affidata ai parroci, i quali esercitano la responsabilità congiuntamente, con l’aiuto di eventuali vicari parrocchiali e colla-boratori pastorali della Collaborazione, guidati dal Presbitero Coordinatore della Collaborazio-ne Pastorale. Questi presbiteri, con la cooperazione di altri presbiteri, diaconi, consacrati e laici da me nominati formeranno il Consiglio della Collaborazione Pastorale.Sarà cura del Presbitero Coordinatore, cui spetta la responsabilità ultima della conduzione uni-taria della Collaborazione Pastorale, promuovere all’intemo del Consiglio la più ampia condivi-sione dell’attività e delle scelte pastorali, con il coinvolgimento degli organismi parrocchiali di corresponsabilità ecclesiale.Per favorire forme di comunione tra tutti i membri del Consiglio della Collaborazione Pastorale e in particolare concrete esperienze di fraternità e di vita condivisa finalizzate a una comune azione pastorale, è opportuno che tale Consiglio si riunisca «almeno una volta al mese, condividendo tempi di preghiera e discernimento, di programmazione pastorale e di vita fraterna» (ON, n. 4.3).

Periodicamente, almeno ogni triennio, il Vicario foraneo e il Vicario episcopale per il coordina-mento della pastorale promuoveranno un’attenta verifica delle presenti disposizioni, confrontan-dosi con il Coordinatore e l’intero Consiglio della Collaborazione Pastorale.Perché questa importante opera di rinnovamento ecclesiale porti frutti abbondanti di santità in-voco su tutto il popolo di Dio della nuova Collaborazione Pastorale di Musile la benedizione del Signore, affidando ogni iniziativa pastorale all’intercessione dei Santi Liberale e Pio X, nostri patroni.

Treviso, 2 Dicembre 2012

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6 DICEMBRE 2012

Con l’istituzione della collaborazione pastorale di Musile di Piave, comprendente le parrocchie di Musile, Chiesa-nuova, Millepertiche, Caposile, Passarella e Santa Maria di Piave, i “vecchi C.P.P.” (consigli pastorali parrocchiali) si sono trasformati cambiando veste, evolvendosi in un organismo più snello e sempre rappresentativo di tutti i gruppi parrocchiali operanti nelle nostre comunità. nelle tre parrocchie, Musile, Chiesanuova, Millepertiche, han-no iniziato la propria attività i nuovi “cOOrDinAMenti DellA PAstOrAle PArrOcchiAle”. Pur rimanendo il parroco presidente, il nuovo C.P.P. sarà presieduto da un moderatore laico, che rimarrà sempre in collegamento con il parroco, coadiuvato da un segretario. tutte le riflessioni, discussioni, proposte e criticità che verranno di-scusse e sviscerate all’interno di questo gruppo saranno poi materiale di lavoro ed approfondimento del Consiglio della Collaborazione Pastorale di Musile. Qui di seguito i gruppi ed i relativi rappresentanti:

Attraverso le loro parole condividiamo alcune motivazioni che hanno spinto i membri del nuovo coordinamento pastorale parrocchiale a mettersi in gioco: “Come Gesù non ha esitato a farsi dono così ciascuno di noi non ha esitato a rispondere sì alla richiesta di donare dell’altro tempo alla parrocchia. Abbiamo iniziato la nuova esperienza con la consapevolezza che questo nuovo gruppo ha il compito di ascoltare e cogliere i bisogni, farsi portavoce del “sentore” delle persone che partecipano alla vita della parrocchia. C’è tra noi la speranza e il desiderio di crescere in una dimensione comunitaria per essere testimoni autorevoli agli occhi dei “figli” che ci osservano. Per far crescere una comunità è importante affrontare i problemi, gustare i frutti e fare verità, mettendoci a collaborare concertando le diverse sensibilità, pensieri ed esperienze, cercando così di imitare un unico stile di vita: quello di Gesù. All’interno di questo gruppo ci sono operatori che fanno servizio con chi sta ai margini e si impegna a far giungere a noi la loro voce, sono presenti giovani a ricordare che c’è un futuro di cui prenderci cura, ma anche presenze storiche a voler testimoniare il “come si fa” e con quale atteggiamento.”

i NUOVi COORDiNAmENTi DELLA pASTORALE pARROCCHiALE

CooRdiNAToRi: SuSanna Paulon, TommaSo Davanzo e RoSanna RoSaDa (SegReTaRia)GREST: Tania BellomoCARiTAS: ClauDio BellinaSo e maRTa mengoGRuPPo MiSSioNARio: agoSTino e loReDana loRenziCPAE: maRio BianCoGRuPPo LETToRi: anDRea muffaTToREdAZioNE EMMAuS: eliSa monTagneRCATECHiSTE ELEMENTARi: miChela zamolinCATECHiSTE MEdiE: annaliSa anToniCChioFoNdo di SoLidARiETà: fRanCo mazzonCoMuNiTà iN FESTA: auguSTo gRanDeSeMiN. STRAoRd. CoMuNioNE: lauRa SCaBBioAZioNE CATToLiCA: giulia CallegheR e elena De PiCColiCoRALE “SAN doNATo”: fRanCeSCo CaRDinaleCoRo “dA STRAdE diVERSE”: CRiSTina fRizzaRinASSoCiAZioNE Noi: luana gallina eD emanuela BoRToleTToGioVANi E oRAToRio: DaviDe TaRDivoGRuPPo LiTuRGiCo: moniCa SCaRaBel e luCiana Pilla

C.P.P. Musile

CooRdiNATRiCE: BianCoTTo eleonoRaSEGRETARiA: Pavanello feDeRiCaGRuPPo LiTuRGiCo: aDalBeRTa ConTaRin STefania finCoCANToRi: in faSe Di SCelTaASiLo: in faSe Di SCelTaCATECHiSTE: gRaziella follaDoREduCAToRi: Diana mazzonGRoG: alex maSChieTToGRuPPo MiSSioNARio: De PieRi violaSAGRA: fRanCo e manuela CaRPeneDoCPAE: luigino CaRPeneDoAC: annamaRia BaRzanGRuPPo PuLiZA: CRiSTina BeRnaRDiSACRESTANi: viTToRio e SeveRina ChinellaTo

C.P.P. Chiesanuova

CooRdiNAToRE: maRiuzzo gRazianoSEGRETARio: noTaRgiaComo fauSToCPAE: De zoTTi maRiSTellaVoCE dEL PAESE: BaDalin gianniACR: CaDamuRo ChiaRaGREST E ANiMAToRi: CaRRaRa veRoniCaGRuPPo LiTuRGiCo: moReTTo naDiaMiNiSTRi dELL’EuCARiSTiA: finoTTo maRia SilviaGRuPPo LETToRi: oRlanDo miRCoGRuPPo CoRo: viSenTin annaliSaGRuPPo PuLiZiA E FioRi: CallegheR RoBeRTaGRuPPo CATECHiSTi: PegoReR STefaniaFoNdo SoLidARiETà: RoSin gaBRieleSCuoLA MATERNA: oRlanDo RoBeRTaGRuPPo CALCio: foRColin aRTemioGRuPPo di PREGHiERA: RenaTa PellegRini

C.P.P. MillePertiChe

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7DICEMBRE 2012

ALbERTO piASENTiN, FiNALmENTE DON!Come tutti sapete, Alberto Pia-sentin è stato ordinato prete il 20 maggio di quest’anno.Per festeggiare e celebrare de-gnamente questo momento vo-gliamo ripercorrere, in questo numero di emmaus, le tappe prin-cipali del cammino che lo hanno portato fino a questo momento così importante e solenne.Lui stesso, nel raccontarsi, mette in primo piano la famiglia, che ha guidato i suoi primi passi verso il contatto con la figura di Gesù. Ma è così che de-scrive i momenti in cui il desiderio di conoscere Gesù si faceva più pro-fondo e insistente:“E se la chiesa da picco-lo mi sembrava buia e si-lenziosa, da chierichetto l’ho scoperta molto più ricca: Colui che abitava questa casa aveva mol-ti amici, si trovavano con Lui a far festa, a cantare. E il sacerdote diceva di aiutare la gente proprio a incontrare meglio que-sto Gesù. Sono rimasto affascinato… anch’io fa-cendo il chierichetto vo-levo assomigliare a quel sacerdote e di lui mi sono fidato e mi ha indirizzato ai gruppi vocazionali del Seminario.”e’ così che in prima supe-riore, Alberto inizia il suo percorso in comunità Giovanile, dove nel servi-zio e nel rafforzarsi del suo rap-porto d’amicizia con un Gesù che si fa sempre più vicino, scopre, o meglio trova conferma, del fat-to che quella è proprio la strada che fa per lui, quella che lo rende estremamente felice di stare vici-no al Signore e alle persone che quotidianamente incontra sulla sua strada, nella sua vita. e rac-conta così il proseguimento del suo percorso da seminarista: “Perciò ho deciso di dare ulterio-

re concretezza alla Sua chiamata proseguendo il mio percorso in Seminario nella Comunità Te-ologica. Qui la mia risposta di adesione si è espressa nel rito di ammissione e nelle tappe mini-steriali di lettore e accolito.Anche in tutti gli anni di Semina-rio è stata la fiducia a condurmi. Ammetto che non è sempre stato facile fidarsi degli educatori e dei fratelli, anzi a volte mi è costata molta fatica, ma tale si è rivelata la

via fruttuosa: abbandonarmi alla volontà di Gesù e con l’ordinazio-ne diaconale dello scorso anno ho deciso di aderire definitivamente proprio alla Sua chiamata.”Quando don Alberto parla del-la sua vocazione, non ci vede una storia di grandi folgorazioni, ma una storia di segni, comparsi mano a mano nella sua vita, attra-verso le persone che sono e sono state al suo fianco nei diversi mo-menti della sua crescita e della

scoperta di un nuovo stile di vita. Ma Alberto è anche consapevo-le e riconoscente di aver ricevuto dal Signore il dono dello spirito per riuscire a riconoscere e a in-terpretare tutti questi segni, che messi insieme uno ad uno, hanno costituito la certezza di un cam-mino di vita che, come dice Al-berto stesso, non sa se è la stra-da giusta, ma è certamente quella che lo rende felice.e oltre che al Signore per averlo

chiamato e aiutato a co-gliere questi segnali, la gratitudine di Alberto va senz’altro ai genitori Giu-seppe e Anna e al loro amore, ai fratelli nicolò e Giulia con i quali è cre-sciuto e a tutti i familiari per il loro sostegno.Insieme a loro un ringra-ziamento va alla parroc-chia di Musile dov’è cre-sciuto, e dove ha avuto l’occasione di conoscere don Mario, che lo ha ac-compagnato, incoraggia-to e sostenuto in questo cammino certo ricco di gioie e fruttuoso, ma an-che impegnativo. Certamente un grazie è tutto da dedicare anche alla famiglia che don Al-berto ha trovato in Semi-nario, nella comunità Gio-vanile e nella comunità teologica, e a tutti coloro che ha qui incontrato e che gli sono stati accanto

nei tredici anni di formazione.naturalmente sono state impor-tanti anche le comunità di Fiera e Paese, dove Alberto ha svolto il suo servizio finora, e dove ha co-nosciuto persone e stretto legami importanti.Infine, una parte essenziale in tut-to questo, è costituita dagli amici, conosciuti in vari momenti e luo-ghi, per tutti i momenti di condivi-sione sia di esperienze forti, che di altre più “leggere”.

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8 DICEMBRE 2012

e concludiamo con le parole con cui lo stesso don Alberto riassu-me la sua felicità per questo pas-so importantissimo:

“Sono davvero contento che il Signore mi abbia proposto di condividere la Sua missione e scelgo allora con rinnovata fi-ducia di incarnare in me la sua parola «Come il Padre ha man-dato me, anch’io mando voi» (Gv 20,21). Per tutto questo sono sinceramente grato a Lui e alle persone che mi ha posto accanto come guide, fratelli e amici.”

non possiamo che augurare a don Alberto che il suo cammino prosegua nella gioia e con buoni frutti, ma soprattutto nella felicità di una vita realizzata nella gratuità e nell’amore del Signore.

Elena De Piccoli

UN CARO SALUTO E UN AbbRACCiO A “GiGiO”nei primi giorni di novembre, dopo un periodo di malat-tia, Luigi Mucelli ha fatto ritorno alla casa del Padre, un periodo nel quale il diacono Luigi ha potu-to sperimentare la presenza affettuosa e premurosa dei suoi confratelli diaconi che lo hanno seguito fino all’ultimo saluto. Lui-gi è stato ordinato diacono permanente nel 1994 all’età di 63 anni dall’allora Vescovo di treviso Mons. Paolo Magnani che ha arden-temente desiderato portare il suo estremo saluto al diacono e la benedizione del Si-gnore prima delle esequie. Il diacono Luigi, sempre animato da un’ammirevole mitezza e da un entusiasmante gioia cristiana, iniziò il suo ministero prestando servizio presso il duomo di San Donà di Piave e le parrocchie di Musile di Piave e Chiesanuova. ovunque si è fatto ap-prezzare per la sua cordiale disponibilità a svolgere qual-siasi servizio pastorale lasciando un segno indelebile nelle persone che lo hanno potuto conoscere. In particolare lo ricordano i numerosi sacerdoti e giovani cappellani che lo hanno avuto, non solo come un fratello maggiore, ma un confratello sempre pronto a supplire e ad aiutare. non possiamo dimenticare la sua gioviale collaborazione e pre-senza tra noi insieme ai nostri sacerdoti sempre pronto a portare allegria negli incontri pastorali. Penso alla simpatia con cui ci intratteneva con aneddoti e simpatiche burlate che rinfrancavano il cuore specialmente davanti ad una

fetta di torta e un buon bicchiere di vino nostrano. Partico-larmente toccanti sono state le riflessioni del vicario Mons.

Giuseppe rizzo, celebrante del rito funebre, il quale commentando il vangelo del padro-ne della vigna che chiama “ad ogni ora” ha collegato le tappe della vita diaconale di Lu-igi alle diverse vocazioni che sono comple-mentari nella vita della chiesa. Alle parole di Mons. rizzo ha fatto seguito il saluto di don Fabio Franchetto delegato vescovile per il diaconato “ …Testimone della mitezza e del-la gioia cristiana questa caratteristica Luigi l’ha pienamente vissuta nel ministero e an-che attraverso le relazioni semplici, cordiali e gioiose nella comunità dei diaconi: vivere relazioni buone e gioiose è un servizio non

da poco, ci fa capire che la fede in Gesù rende bella la fede di ciascuno. Anche don Olindo Furlanetto ha espres-so la sua vicinanza con un messaggio dal lontano Brasile: “Sono felice di averlo conosciuto e di aver usufruito della sua presenza semplice e sincera…”. Parole che testimo-niano l’importanza di queste belle presenze nella vita della chiesa. La sua delicatezza nei rapporti con le persone e la sua disponibilità all’ascolto hanno sempre caratterizza-to il suo stile di vita sia nel suo impegno di diacono che nell’ambiente di lavoro prestato per numerosi anni presso l’eneL. Siamo riconoscenti al Signore per averlo avuto tra noi. Elisa Montagner

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9DICEMBRE 2012

Castello di Godego 23 novembre 2012Ciao! Mi chiamo Davide Perosa, ho 29 anni e sono anch’io di Musile di Piave… ricordo ancora con piacere le mie giornate di “qualche anno fa” passate nel gruppo chierichetti, al catechismo, in oratorio a Musile insieme con i miei amici e con il don. ed è proprio a Musile che ho i primi bei ricordi del tentativo di impegnarmi per una buona vita crisitana. Poi un giorno, mentre continuavo a frequentare le attività della parrocchia, un amico mi ha proposto di andare insieme un’estate nell’oratorio Don bosco di San Donà. Provai... conobbi i Salesiani di Don bosco e il carisma salesiano mi affascinò al punto che ho desiderato essere come loro... e adesso lo sono da 3 anni, ho infatti emesso i primi voti di castità, povertà e obbedienza nella società religiosa salesiana. Attualmente vivo e lavoro nella comunità salesiana di Castello di Godego (tV) dove sono presenti una scuola elementare e media e diverse iniziative per i giovani e i ragazzi che vogliono impegnarsi a vivere da “buoni cristiani e onesti cittadini” come voleva Don bosco. Questo periodo di due anni si chiama “tirocinio” ed è una fase formativa pastorale per i giovani salesiani che hanno terminato il noviziato (un anno per conoscere Don bosco e la vita religiosa) e gli studi filosofici e si preparano, sul campo, per gli studi teologici in vista del sacerdozio.Io sono al primo anno di tirocinio e faccio un pò di scuola alle medie, seguo le ricreazioni, animo i gruppi biennio e triennio delle superiori e gli “Amici Domenico Savio” di prima media.Quando gli impegni me lo permettono e torno a casa a trovare i miei genitori, vengo alla S.Messa in Parrocchia a Musile e saluto don Saverio il quale mi fa sapere che la comunità di Musile prega anche per me. Allora non posso che essere felice e ringrazio il Signore per le vostre preghiere, se potete vi chiedo di continuare, ogni tanto, ad affidare la mia vita e il mio cammino a Maria perchè mi aiuti sempre a fare la volontà di Dio nella mia vita. Anch’io vi assicuro il ricordo nella preghiera e vi saluto con affetto.

Davide Giovanni Perosa SdB

Proporre un libro a persone a me vicine è sempre stato un motivo di interrogativi interiori, quasi sempre inevasi; soprattutto per l’umiltà ed il rispetto con cui cerco di presentarmi agli altri. nel libro di Francesco Farronato “Parola di prete” (ed. Messaggero), ho rivisto molte affinità del mio essere Cristiano e del rapporto con il mio Parroco al giorno d’oggi. Mi sono chiesto spesso come sarebbe stata la mia vita, la mia fede, la mia relazione col mondo e con Dio se, circa tre anni fa, per felice casualità, non avessi incontrato don Saverio. Lui è stato capace di aprire il mio cuore all’incontro con un “Dio leggero e sorridente”, finalmente at-traente, coinvolto con me; io, che venivo da un’esperienza di vita e di parrocchia «pesanti» e tristi. Del “Dio leggero” prima che la giustizia... mi ha trasmesso la bellezza e la simpatia. La lettura del testo ci invita ad usare la Parola che spiega, quella che consola, quella che crea e quella che rassicura. La Parola che diverte e quella che stuzzica. Mai servirsi della

Parola che ferisce perché ci deve essere, una costante e dichiarata volontà di creare e ricreare l’unità, in modo che si possa respirare benessere. Molti, a cui è data una natura fiera e battagliera, passionale e irruente, sanno voler bene con tutto il cuore ma spesso, anche senza volerlo, generano sbavature nel contesto dove vivono. Qui si trova il completamento, quell’ago sottile della ricucitura paziente, la tenacia del voler bene «nonostante tutto». ecco cosa mi ha suscitato “PAroLA DI Prete”. Un ritratto interiore profondamente umano e spiritualmente ricco emerge dagli undici quadri che raccontano, in tono autobiografico, le esperienze vissute dall’autore nel corso della sua vita sacerdotale: dalla memoria della vocazione e dell’ordinazione, al fondamento eucaristico della propria esistenza, dalla centralità della Parola, fino al tentare di rimanere sempre tenacemente incollato a Dio pur nelle inevitabili stanchezze e difficoltà del ministero ed io aggiungo come nella vita di ognuno di noi. Auguro a tutti un natale di PAroLA e AttACCAMento A DIo. Saverio Fiore

UNA LETTERA Di DAViDE pEROSA

UN LibRO: “pAROLA Di pRETE”

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10 DICEMBRE 2012

ben volentieri abbiamo colto l’invito di raccontare un po’ della nostra esperienza come coppia animatrice dell’equipe di preparazione dei genitori che chiedono il battesimo dei loro figli. Sono circa due anni che facciamo questo servizio e riteniamo che questo percorso di formazione stia aiu-tando molto la nostra fede e constatiamo che “solle-tichiamo” anche la fede di chi andiamo a incontrare. Condividiamo alcuni punti che riteniamo importanti:• La nostra equipe è formata da circa 6 coppie e dal

parroco. Facciamo tre incontri in parrocchia e uno in famiglia. e’ sempre un modo nuovo di dire la no-stra fede, anche se negli incontri gli argomenti si ripetono perchè questo nostro cammino prevede dei contenuti ben precisi tipici di un cammino di taglio battesimale…Quindi non è mai “dire le stes-se cose” perché La Parola di Dio è sempre viva ed efficace e quindi veniamo provocati da quello che andiamo a riflettere prima di parlare e di testimo-niare agli altri…

• Le coppie che vengono a questo corso si trovano davanti non solo il parroco, ma coppie come loro, sposati con figli, che si mettono in gioco in fatto di fede. A turno un laico di noi commenta un bra-no del Vangelo, o un segno del battesimo e quindi questo diventa una testimonianza che l’annuncio della buona notizia non è solo patrimonio di preti, suore o consacrati, ma anche dei laici perché in forza del battesimo ne veniamo tutti abilitati!

• e’ un servizio che facciamo in coppia e quindi quando andiamo, ad esempio, a far visita alla fa-miglia che chiede il battesimo è un po’ andare sen-za sapere chi incontriamo, come ci accoglieranno, che cosa possiamo dire, e come dire. Partiamo con la sicurezza che il Signore ci è vicino perché noi rappresentiamo la piccola chiesa domestica che li raggiunge dove vivono. Quelle parole del Vangelo: “li inviò a due a due” è la nostra garanzia!

• Sentiamo che prima di essere degli annunciato-ri della buona notizia dobbiamo essere testimoni credibili e questo provoca molto la nostra coerenza cristiana. Il più delle volte non contano tanto le pa-role ma quello che sei!

• e’ una grande ricchezza incontrare coppie nuo-ve del proprio paese. Spesso non le si conosce e negli incontri che facciamo, prevedendo sempre un momento di confronto in gruppo, si instaura-no dei dialoghi seri e profondi che ci permettono di continuarli all’incontro che in seguito facciamo in famiglia. Questa opportunità di scambio crea senza dubbio nuove amicizie. Quando, infatti, in-contriamo queste famigliole al supermercato, o in passeggiata, non è più un salutarsi così fuggitivo e scontato; il più delle volte ci si ferma a raccontarci qualcosa di noi.

• Siamo molto felici di donare il nostro tempo per questo servizio per tutti i motivi che abbiamo ap-pena elencato e prima di tutti perché rispondiamo a quell’appello: “c’è più gioia nel dare che nel ri-cevere”.

Elisabetta e Giovanni

pERCHè bATTEzziAmO i NOSTRi bAmbiNi?Quando dei genitori si avvicinano alla Chiesa per chiedere il battesi-mo per il loro figlio, spesso lo fanno dopo un lungo tempo nel quale ne sono stati distanti.nessuno di noi può ritenersi immune dall’influenza della società nella quale viviamo e, non possiamo accettare e accontentarci passiva-mente di essere cristiani dalla fede tiepida. e’ necessario prendere consapevolezza dell’importanza del sacramento del battesimo che ci unisce in un’unica grande famiglia.non è più pensabile che il tempo che viene dedicato alla preparazio-ne di questo sacramento si possa limitare ad uno o forse due incontri tenuti dal parroco. Questo non è solo un suo compito, anche noi laici abbiamo il dovere e la responsabilità di impegnarci affinché il percor-so di preparazione al battesimo non si esaurisca con la celebrazione del sacramento, ma possa proseguire con un cammino di fede con-diviso con altri genitori e diventare occasione di crescita e gioia nella riscoperta dell’amore di Dio Padre.Per questo motivo, l’ufficio diocesano di Pastorale si sta impegnando nella preparazione di un itinerario di formazione per adulti che prepa-rano i genitori al battesimo dei figli. ecco le date degli incontri che si svolgeranno a Casa toniolo dalle 15.00 alle 17.30: il 19 gennaio, il 23 febbraio e il 16 marzo 2013 (referente don Saverio).

Annalisa e Roberto

“L’ALBERo DEL BATTESIMo” di Chiesanuova

“LA vITE DEL BATTESIMo” di Millepertiche

“I CuoRI DEL BATTESIMo”di Musile

TESTimONiANzA

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11DICEMBRE 2012

CARi DiVORziATi...

LUCi Di SpERANzA pER LA FAmiGLiA FERiTA

Caro/a divorziato/a, non ti me-ravigliare di questa “cartolina” di un prete. ti penso spesso nel tuo travagliato percorso. Le tue do-mande e sofferenze non mi sono estranee.Come prete e cristiano ti sono fra-tello. non sentirti giudicato o con-dannato senza appello né da me né dalla Chiesa: tu rimani un fra-

tello amato e cercato. Se è vero che dobbiamo avere attenzione epremura per chi è più in difficoltà,tu sei tra i primi. La tua ferita è an-che mia. So che ti porti dentro un senso di fallimento e di inadegua-tezza verso i figli. ti eri preparato a quel matrimonio, ti sei buttato con speranza, poi le difficoltà ti hanno fermato. L’interruzione del matrimonio non è stata né facile, né indolore, sotto una trafila di re-ciproche asprezze. Le responsa-bilità possono essere state di en-trambi, ma spesso si sentono più dolorose quelle dell’altra parte; le parole erano diventate frecce e

la vita impossibile. ricordati che comunque non sei scomunicato dalla Chiesa (la scomunica esisteper l’aborto, per chi profana l’eu-carestia, se si attenta alla vita del Papa o se si prende parte attiva alle attività di mafia). Chi è solo separato, ha sospeso momenta-neamente la condivisione dello stesso tetto, della stessa mensa,

dello stesso letto, ma non è fuori della Chie-sa: può confessarsi, comunicarsi, far da padrino. Anche chi ha ottenuto il documento di divorzio per regola-rizzare situazioni patri-moniali o proteggere i figli, se rimane solo, può accedere a tutti i sacramenti e fare da padrino al battesimo

o alla cresima. Chi è invece ap-prodato ad una convivenza sta-bile con un altro coniuge dopo il primo matrimonio, si trova in si-tuazione irregolare per la Chiesa (anche chi sceglie la convivenza è in questa situazione finchè non decide di sposarsi in chiesa). Ciò perché il Vangelo dice chiaramen-te: “L’uomo non separi ciò che Dio unisce!” e perchè nel matri-monio cristiano si diventa segno dell’amore unico, fedele e indiviso di Cristo con la Chiesa.Per questo la Chiesa non si è maisentita autorizzata a sciogliere unlegame matrimoniale sacramen-

tale celebrato validamente ed espresso nell’intima unione. La grandezza del matrimonio cristia-no vincola la Chiesa a ricordarlo a tutti, verificando se si è celebrato vero matrimonio (per libera e con-sapevole scelta senza escludere fedeltà, indissolubilità e prole nelmomento della celebrazione).Comunque anche chi è divorziatorisposato può frequentare la Chiesa, partecipare alla messa e alle preghiere, ascoltare la Paroladi Dio, partecipare a gruppi par-rocchiali di Caritas e assisten-za. La consapevolezza di essere amati da Dio rende possibili tante cose, per non rimanere isolati nei propri sensi di colpa.Anche a te raccomando di non rendere la vita dei figli più difficile, privandoli della presenza e della giusta stima dell’altro genitore e delle famiglie di origine; i tuoi figli hanno bisogno del papà e della mamma e non di inutili ripicche, gelosie o durezze (io considero pure grave non permettere ai figli di vedere i nonni: non è nè uma-no, nè educativo, nè cristiano).Caro divorziato, c’è posto ancheper te nella Chiesa: non sentirla ostile, anche se non può darti la pienezza della comunione con la Confessione e l’eucarestia, può darti ancora molto.La Chiesa vuole credere, pregare e servire i poveri anche con te.

don Marco Scattolon(Parroco di Fossalta e Rustega - PD)

nella nostra diocesi di treviso sono partite le veglie di preghiera per separati, divorziati, risposati, loro familiari e comunità.Si tratta di una proposta per accogliere e accompagnare persone divorziate e risposate nella comunità cristiana. Si articola in tre momenti:• AccOGliere: veglia o adorazione vicariale aperta a tutti nei vicariati.• Discernere: sabato 26 gennaio 2013 in Seminario ore 16.00, incontro con mons. eugenio Zanetti, di berga-

mo impegnato nella pastorale della famiglia ferita (La Casa di bergamo) dal titolo: “C’è ancora un posto per noi? Fare luce sulle situazioni irregolari e difficili nella Chiesa”. In collegamento con la Festa diocesana della famiglia del 27 gennaio 2013 a Paderno di Ponzano.

• AccOMPAGnAre: tre incontri aperti a tutti su temi come la famiglia allargata, l’amore indivisibile di Cristo, la comunione e partecipazione nella Chiesa, l’educazione dei figli nella separazione/divorzio (le date verranno fissate dopo gennaio).

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12 DICEMBRE 2012

CORSO: i 10 COmANDAmENTiPresso la sede dei carmelitani di treviso si tiene un corso di cate-chesi sui dieci comandamenti molto

interessante. Si tratta di un percor-so annuale che prevede incontri a cadenza settimanale (a ben vedere i corsi sono due paralleli: uno per gli under 30 i cui incontri si tengo-no di giovedì alle 21.00, l’altro per gli over 30 il mercoledì alla stessa ora). e’ un evento che riscuote mol-to successo: molti giovani e meno giovani che avevano chiuso per sempre - apparentemente - le porte al Signore, hanno riscoperto il gu-sto di una relazione che dà Vita alla vita dell’uomo: la relazione con Dio. Per questa relazione è necessario

capire che Dio è vivo e vero ed è proprio di fronte a noi, che sta alla porta e bussa. Ma come capire tut-to ciò? Ascoltandolo, egli ci parla. e ci parla attraverso il Suo Verbo, la vita di nostro Signore, e lo Spirito che ha ispirato le Scritture e che ci lega a Lui. Per ascoltare tutto que-sto è cosa buona e giusta acco-starsi a questa Parola; quale modo migliore per cominciare a farlo che partire dalle prime parole che Dio stesso ha scelto di usare per farsi conoscere da noi, dal Suo popolo? Quelle dieci parole che ha pronun-ciato e consegnato a Mosè per pre-sentarsi a tutto il popolo d’Israele. Il popolo d’Israele siamo noi: non è solo il popolo che storicamente è uscito dall’egitto; e Dio continua a parlarci. Per disporsi nel miglior modo all’ascolto, oltre alla preghie-ra, è utile affidarsi a chi certe parole le ha studiate, comprese, e le vive quotidianamente. In questo senso i frati del Carmelo sono ottime guide: il successo dell’iniziativa sembra te-

stimoniarlo (so che sono solo parole ma per accertarvi di che aria vita-le si respiri, cari lettori, basta che proviate a vostra volta a seguire il corso: il prossimo probabilmente comincerà ad aprile). Il fatto è che dietro queste parole di conoscenza pronunciate da Dio si cela un forte messaggio d’Amore, così denso che anche i credenti più attempati lo troveranno sorprendente! e’ Dio che salva ed essi si propongono come strumenti della Volontà di Dio semplicemente contestualizzando o commentando il messaggio. La loro predicazione non è propriamente l’elaborazione di un messaggio, è la proposta di questo. C’è da rendere grazie a Dio per amarci così tanto e volerci continuamente parlare. e lo ringraziamo anche per averci dato un’occasione così proficua per ascoltarlo: ci sarà un motivo per cui di anno in anno diverse centinaia di persone frequentano assiduamente questo corso. rendiamo dunque grazie a Dio! Federico Contarin

DON GiORGiO SCATTO: LA FEDE iN GESù, iL CROCiFiSSO RiSORTO CHE DONA LO SpiRiTO SANTOSabato 1 dicembre presso la Casa delle Suore Dimesse a Cà di Valle si è tenuto un ritiro spirituale per tutti gli operatori pastorali delle nostre par-rocchie. Don Giorgio Scatto, priore della “Piccola Famiglia della risurre-zione”, Comunità monastica di Ma-rango – Caorle, ha guidato l’appro-fondimento proposto: la FeDe, tema quasi doveroso visto che l’11 ottobre è iniziato ”L’Anno della Fede” indet-to dal Santo Padre benedetto XVI nel 50.mo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II.Don Giorgio, con il suo parlare chiaro e pacato, è riuscito ad approfondire ed allargare il nostro concetto di Fede mostrandocene le varie sfaccettatu-re. Fede come cammino, quello che ogni anno ricominciamo nel periodo dell’Avvento e che ci porta a rico-noscere che Gesù è il Vivente. Fede come affidamento, ascolto, resisten-za e resa, Comunione dei Santi, per-

severanza e operosità. ha parlato per circa un’ora e mezzo senza che nes-suno di noi si accorgesse del trascor-rere del tempo, riuscendo a creare un clima di serenità e fraternità che si è palesato quando nel tempo libero a nostra disposizione ci siamo ritrovati: chi a pregare nella Cappellina dell’A-dorazione, chi in chiesa, chi in attesa davanti alle stanze adibite a confes-sionali. Alcuni amici, non abitanti nel-le parrocchie della nostra Collabora-zione, ai quali ho chiesto cosa restava loro di questa esperienza, mi hanno detto: “Sai, anche se conoscevamo solo te, ci siamo sentiti nel posto giu-sto e tra amici. Portiamo a casa la sensazione di aver vissuto un pome-riggio speciale meditando, pregando, scambiando sensazioni, sentimenti e opinioni con persone che ci sembra-va di conoscere da sempre e abbia-mo sentito vicine, come in una vera comunità cristiana.”

Probabilmente partecipare ai “ritiri Spirituali” consiste proprio nel re-galarci un piccolo spazio temporale per conoscere e incontrare il Signore ma anche per condividere la gioia di Amarlo e di far parte di una vera co-munità unita nella Fede che è Gesù.

Emanuela

N.B.: La parola FEDE è stata ripetuta volutamente infinite volte per sottoli-nearne l’importanza.

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13DICEMBRE 2012

MILLEPERTICHE

“CHi AmA NON mUORE mAi”

Patrizia l’ho conosciuta un anno e mezzo fa, in un incontro con il comitato di gestione della scuola. Si trattava dell’affidamento alla nostra cooperativa della gestione della scuola. Da quel momento diverse sono state le oc-casioni per vederci e confrontarci sul passaggio di gestione della scuola materna. La scuola era la “sua” scuola.era come ricevere l’incarico di custodire e far crescere una pianta, oramai adulta, da chi l’aveva coltivata. I sug-gerimenti, le indicazioni, i punti deboli e i punti di forza; queste erano le cose che ci teneva a “passare” a chi subentrava nella gestione. ricordo il viaggio che abbiamo fatto assieme per andare alla FISM di treviso per una consulenza, nel quale abbiamo parlato delle sue preoccupazioni educative per i figli, del lavoro del marito, del lavoro in banca e della scuola dell’infanzia da lei seguita. Il ricordo che serbo sta in quel colloquio: una donna, cristiana, appassionata al reale. Ciao Patrizia, cercheremo di aver cura della tua pianta con la stessa attenzione e passione che hai avuto tu e, da lassù, ricordati di noi.

Michele Andreetta - Cooperativa sociale IL PoRTICo

Domenica è iniziato l’Avvento: tempo di attesa! Per noi di Millepertiche il tempo di attesa non è iniziato, perchè le vie del Signore hanno tracciato un sentiero lontano dalle nostre certezze... tu ci hai detto: le mie vie non sono le vostre vie... e noi, Signore, ci chiediamo perchè. Perchè ci stai chiedendo tanto? La prematura scomparsa della nostra cara Patrizia ci lascia sconcertati. Ci chiediamo in questo tempo di attesa che senso ha la sua morte, dato che natale è un inno alla Vita! Ma tu ci ripeti: le mie vie non sono le vostre vie! non è facile però, Signore! A te, Patrizia, grazie perchè ci fai crescere nella fede! Grazie per tutto quello che hai fatto e per quello che sei stata nella nostra vita, nella nostra scuola. La tua presenza attiva e allo stesso tempo discreta ci mancherà! Sicuramente il breve tempo che il Signore ti ha dato qui tra noi è sufficiente per farci comprendere che le tue vie sono più impor-tanti delle nostre certezze!

Le insegnanti della scuola materna

“E’ il momento dei saluti niente lacrime ora no, siamo stati fortunati

un gran bel viaggio ti dirò,

vita spesa fino in fondo senza risparmiarci mai”

(R.Zero)

non ci sono parole umane per esprimere tutto ciò che Patrizia è stata per la nostra comunità, soprattutto in que-sto ultimo tempo, nel silenzio e facendo tutto con vera passione. La sua presenza nel Fondo di Solidarietà, nel Consiglio per gli Affari economici e nel Consiglio della Scuola Materna è stata determinante per dare alla nostra parrocchia una visione più positiva ma anche più puntuale e saggia. Patrizia non avrebbe apprezzato gli elogi e le lodi pubbliche e allora diciamo solo grazie al Signore per averci do-nato Patrizia: pilastro di donna, di moglie, di mamma e della comunità di Millepertiche. l’amore è più forte della morte... ostinatamente lo crediamo! ricordiamo lei sicuramente già in cielo, restando vicini al marito bruno, ai figli Filippo e Vittoria con la preghiera e con tutte le domande che restano.Come ultimi segni di dono la sua famiglia ha voluto che gli organi fossero donati e che tutto quello che è stato raccolto fosse devoluto per la nostra Scuola Materna. GrAZIe allora diventa l’unica parola possibile!

don Saverio

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14 DICEMBRE 2012

ULTimE NOTiziE DALLA SCUOLA mATERNA Di miLLEpERTiCHE

2 Ottobre “festa degli angeli custOdi e dei nOnni” Carissimi parrocchiani vi vogliamo rendere partecipi di altre due belle iniziative che hanno coinvolto il 2 ottobre “festa degli angeli custodi e dei nonni”, i bambini della scuola dell’infanzia e i loro nonni. A loro abbiamo dedicato un pome-riggio iniziando in chiesa con un momento di preghiera, alternando canti e poesie. tutto si è poi concluso in salone par-rocchiale con una magnifica lotteria il cui ricavato è stato destinato alle necessità della scuola. noi insegnanti e genitori cogliamo l’occasione per ringraziare i negozianti di Musile, Millepertiche e le aziende limitrofe che hanno offerto ben 133 premi: Grazie!!!!!! non è mancato un lauto rinfresco. Grazie nonni per essere i nostri Angeli Custodi.

3-27 luglio “centrO estivO” A Millepertiche dal 3 al 27 luglio 2012, per la prima volta, si è tenuto il centro estivo per la Scuola dell’Infanzia. Abbiamo

avuto una presenza di cir-ca 30 bambini ed è stato, a nostro avviso, un’espe-rienza positiva. Lo slogan che ci ha ac-compagnato era: “L’IM-PortAnte è PArte-CIPAre” e le attività ruotavano attorno all’av-venimento oLIMPIADI. tra gare di canto, ballo, staffette, acqua... tutto

si è concluso la sera del 27 con una bellissima fe-sta. L’accensione della fiaccola ha dato il via alla manifesta-zione che è proseguita con la visione del filmato e delle foto dei bambini. Senza farci mancare la medaglia per tutti come premiazione. Abbiamo concluso il tutto con una cena sotto lo stand gastronomico allestito in occasione della sagra. Ci au-guriamo che anche il prossimo anno si possa ripetere questa esperienza. Le animatrici Stefania, Elga, Nicole

25 novembre “festa della castagna” Anche in questa occasione sono stati coinvolti bambini e genitori. Dopo un breve momento ricreativo fatto di canti, poesie e bans, abbiamo offerto castagne cioccolata e vin brulè. Musica per la gioia di grandi e piccini. Anche in questa occasione le mamme, le nonne, le zie, le amiche, ecc... si sono impegnate in una vendita torte il cui ricavato è stato destinato per sostituire le porte interne della scuola che ormai hanno fatto la loro storia. La somma non è stata raggiunta ma siamo fiduciosi che la generosità di qualche “anima buona benefattrice” ci darà una mano a raggiungere il nostro obiettivo. A tutti grazie di cuore.

Le maestre i bambini e i genitori di Millepertiche

MILLEPERTICHE

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15DICEMBRE 2012

All’interno del presente numero di Emmaus è stata inserita una busta per contribuire alle spe-se di gestione della Chiesa e della Parrocchia di Millepertiche. La presente “busta” annuale intende essere pertanto invito alla corresponsabilità, da vivere sempre e comunque in piena libertà. Le famiglie che desiderano contribuire, sono pregate di portare la busta, che rimane anonima, in Chiesa durante il periodo natalizio (fino a fine gennaio), ponendola nell’apposita urna. Ancora una volta... grazie di cuore. don Saverio

LA “bUSTA NATALiziA 2012” pER LE NECESSiTàDELLA pARROCCHiA Di miLLEpERTiCHE

Lo scorso 6 Maggio è stato un giorno molto bello per me, perché si è celebra-

ta la festa della mia prima comunio-ne. In realtà, ho ricevuto per la prima volta Gesù, il mercoledì preceden-te, in forma strettamente familiare e senza distrazioni. ero molto felice perché finalmente avrei potuto rice-vere l’eucarestia ogni volta che an-davo a messa. La Domenica, men-tre mi cambiavo, sentivo che ero davvero contenta all’idea che tanta gente venisse alla cerimonia e pro-vasse quasi le mie stesse emozioni.

Mentre entravo in chiesa con i miei compagni, avevo in mano un bel-lissimo fiore bianco: era una calla e dopo averla posta nel vaso, a turno andavamo a sederci. ognuno ave-va qualcosa da leggere e io, come tutti, ero molto emozionata. Legge-re davanti a tanta gente non è mai stato facile per me, ma mi sforzavo per poterci riuscire e godermi fino in fondo questa festa importante. In quel momento la mamma mi chie-se se ero felice e io le risposi di si. Ad un certo punto il fotografo si è avvicinato per farmi una foto, strap-pandomi un sorriso. Il momento più

bello della messa è stato la Comu-nione, per un attimo mi sono sentita prendere dall’agitazione, ma dopo aver ricevuto il Corpo di Gesù, ho provato una felicità immensa e mi sono resa conto che non ero l’unica! Alla fine abbiamo fatto le foto con le catechiste Gloria ed emanuela, le maestre di scuola, i sacerdoti e il nostro carissimo don narciso che non è voluto mancare. è un momen-to che non dimenticherò perché l’ho trascorso, oltre che con Gesù, con tutte le persone alle quali voglio bene.

Angelica Rosin

Il 22 Luglio scorso, Millepertiche ha celebrato in forma solenne gli anniversari di matrimonio. Devo dire di es-sere stata veramente felice di far parte di tutte quel-

le spose sorridenti che, con una rosa in mano e sottobraccio ai propri mariti, entravano in chiesa per rinnovare la loro promessa d’amore. Si, quella promessa che nonostante il passare degli anni deve rimanere viva e attuale. “Dobbiamo sposarci ogni giorno

donandoci un amore senza limiti. Sposarci è accettarci e unirci l’uno all’altra. Sposarci è avere tutta la vita per aiutarci e completarci. Sposarci non è solo camminare con la mano nella mano, perché è facile unire i corpi, più difficile è unire i cuori. Sposarci è mettere in comune le anime: i sogni e le gioie, i rimpianti e gli scoraggiamenti, tutto il mondo interiore e la sua evoluzione. Sposando ogni giorno le anime, vivremo insieme per sempre come due mani giunte nella preghiera.”

Anna Scappatura

L’esperienza della nostra cresima, il 25 marzo scorso, è stata davvero unica, eravamo molto emozionati quel giorno. noi ragazzi di Millepertiche eravamo solamente in 7, un numero importante però, proprio come i doni dello Spirito Santo. è stato un momento speciale e pie-no di emozioni, ci siamo sentiti ancora più vicini a Dio ripromettendoci di manifestare la Sua presenza a tutti! Questa giornata è stata meravigliosa, non solo per i tan-

ti regali ricevuti, che fanno sempre pia-cere a ragazzi della nostra età, ma per tutta la serie di grandi emozioni provate nel ricevere lo Spirito Santo. Un grazie speciale a chi ha reso questa giornata ancora più signi-ficativa, alle catechiste Stefania e Viviana , al parroco Don Saverio, alla presenza sentita del nostro carissimo Don narciso e infine al Vescovo. Martina Ervas

TESTimONiANzELA miA pRimA COmUNiONE

LA NOSTRA CRESimA

ANNiVERSARi Di mATRimONiO

MILLEPERTICHE

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16 DICEMBRE 2012

UN SEmiNARiSTA iN CASA...L’ACCOGLiENzA: CHE bELLA ESpERiENzA. Le famiglie che hanno accolto un seminarista durante la SAV di settembre scorso si raccontano..

a fine settembre 2012 abbiamo avuto il piacere di accogliere in famiglia giovanni Battista Polo, un ragazzotto poco più che ventenne, simpatico e di estrema gentilez-za, studente di Teologia nel nostro Seminario Diocesano. eravamo, prima, un poco preoc-cupati di predisporre un adeguato ambien-te per una persona importante come tutti i nostri numerosi ospiti italiani e stranieri che stazionano per un periodo a casa nostra. Ci siamo resi presto conto che era la nostra di-sponibilità che serviva perché stessimo bene insieme. abbiamo parlato di tutto, del nostro vivere e dei progetti che alimentavano il percorso di studio impegnativo che giovanni Battista stava intraprendendo. Ci è sembrato subito ben ambientato ed ha trascorso una veloce settimana con noi, pur preso da una fitta rete di impegni che le Parrocchie aveva-no preorganizzato per il gruppo di seminaristi in “missione musile e dintorni”. Speriamo che conservi un buon ricordo della nostra famiglia e che “quando sarà Papa” continui a riservarci un angolino di pensiero. abbiamo avuto successive occasioni di sentirci per e-mail o per telefono e scambiato qualche foto ricordo scattata per… fermare il tempo. naturalmente facciamo il tifo per lui per una brillante carriera da alto prelato, per adesso siamo contenti di aver goduto del piacere della sua compagnia.

Gilberto Meneghel e Giuseppina e Natalia Faccioli

la proposta di ospitare

un seminarista nella

nostra famiglia ci ha

trovati subito ben ac-

coglienti e disponibili

seppur con una serie

di dubbi tipici delle

nostre famiglie... del

tipo: “cosa mangerà?

si troverà bene? sarà

comodo il letto?”.

ma tutte queste do-

mande sono svanite

quando abbiamo scoperto che avremo ospitato Samuele che gà

avevamo visto e conosciuto nella nostra parrocchia. Samuele è

stato un dono per la sua generosa testimonianza di vita perso-

nale e della scelta vocazionale che lo ha portato ad entrare in

seminario. ma oltre a lui, anche gli altri seminaristi ci hanno toc-

cato il cuore con i loro sguardi. nei loro occhi splendeva una luce

speciale, inspiegabile, ma attiva, che rimanda alla luce di chi ha

incontrato gesù nella sua vita e che da quel giorno ha deciso di

seguirlo. grazie. Fam. Borga

la proposta che ci ha fatto don flavio

l’estate scorsa di ospitare a casa nostra

un seminarista, è stata accolta da noi con

lo stesso spirito con cui ci si può rendere

disponibili a fomire un servizio, in questo

caso offrendo vitto e alloggio ad un ra-

gazzo; un’occasione come altre per col-

laborare alla realizzazione di un’attività

parrocchiale. la nostra prima preoccupa-

zione, infatti, è stata quella di capire se i

nostri orari di lavoro e gli impegni quo-

tidiani, che più o meno tutte le famiglie

possono avere, fossero compatibili con la

presenza in casa di un’altra persona. nei giomi seguenti abbiamo immaginato, sep-

pur in modo generico, che una tale esperienza avrebbe potuto comunque arricchir-

ci; un’avventura significativa per noi e, in particolare, per la formazione dei ragazzi.

ma solo quando Claudio è entrato in casa nostra, abbiamo capito che quella sa-

rebbe stata un’esperienza eccezionale, un bel regalo che ci era stato fatto. insieme

con lui è arrivata una particolare serenità, una sensazione di perfetto equilibrio, che

ci ha fatto vivere quei giomi come se Claudio fosse sempre stato parte della nostra

famiglia. i primi a rimanere affascinati dalla sua storia personale sono stati proprio

i ragazzi, colpiti, tra una partita a scacchi e l’altra, dal modo con cui lui aveva preso

sul serio la propria vita. anche al di là della strada da Claudio intrapresa, ammetten-

do con sincerità di non comprendere sempre del tutto quelle che noi definiremmo

troppo semplicisticamente le sue scelte, ma che in realtà sono le sue risposte alla

chiamata del Signore, è stata una bella occasione per riflettere sull’importanza di

vivere in modo autentico, consapevole, cercando di agire evitando quella superfi-

cialità che ci porterebbe a seguire la massa in modo acritico, riconoscendo il valore

delle azioni quando sono in funzione degli altri.

grazie Claudio, grazie don flavio. Stefano e Maura Carpenedo

la nostra settimana vocazionale con don emanuele è stata sicuramente una bella esperienza, una cosa che consigliamo a tutti di provare! Chissà cosa avrà pensato il Don mentre arrivavamo a casa nostra, non proprio in centro, percorrendo una strada sterrata piena di buche?... “ma dove me ghai portà?!”. ma poi, una volta a casa, siamo stati tutti a nostro agio e l’avventura è cominciata. Si sono incrociate due realtà

molto diverse: la nostra familiare e quella del don. ecco quindi la preghiera prima di cena alla quale noi non eravamo abituati ma che ora emma (nostra figlia di 6 anni) ci ripropone e il Buongiorno gesù al mattino che cerchiamo di fare ogni giorno anche se non proprio alle 7.40 ma magari nel pomeriggio dopo un gelato. Dobbiamo dire che, anche se don emanuele ci faceva squillare la sveglia alle 6.00, lo ringraziamo per aver portato in casa nostra un’aria diversa, un’a-ria piena di gesù, un’aria che vale la pena di respirare a pieno e di gustare fino in fondo. grazie don emanuele!

Elisa, Umberto, Emma Tuis

e’ facile dire CReDo ma è molto più difficile viver-lo... in pochi giorni Jacopo ci ha dato un bel esempio di come si vive il CReDo: con semplicità, con gioia e ironia. “ho deciso di provare a vivere come gesù” cosi ha detto! Sia-mo fieri ed orgogliosi che ci renda partecipe del suo percorso; è stato un dono per la nostra famiglia e siamo felici che ci abbia permesso di entrare nella sua. grazie Jaki, ti vogliamo bene. I Cittadella.

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17DICEMBRE 2012

UN SEmiNARiSTA iN CASA...L’ACCOGLiENzA: CHE bELLA ESpERiENzA. Le famiglie che hanno accolto un seminarista durante la SAV di settembre scorso si raccontano..

Ciao a tutti, innanzitutto ci presentiamo: siamo la famiglia Visentin, composta da papà fabio, 36 anni, mamma Chiara, 39 anni e gaia, 3 anni. a dire il vero non co-noscevamo molto, anzi quasi niente della realtà del seminario ma comunque pen-savamo di offrire solo una sorta di “vitto e alloggio” ad un ragazzo che ne aveva bisogno. grosso, grossissimo sbaglio... niente di tutto ciò! Quello che avevamo organizzato nei minimi dettagli: menù della cena, stanza dell’ospite, biancheria ad uso esclusivo di francesco ecc... si è

rivelato completamente e oseremmo dire fortunatamente tempo perso. Sì, perché

già il giorno dopo francesco con la sua semplicità e con il suo entusiasmo ci ha

fatto ben capire che non voleva essere solo un “ospite” ma che era venuto a casa

nostra per portare l’annuncio del vangelo, libro del quale peraltro non si separava

mai e quindi, come potete ben capire a lui poco importava tutto questo accanirsi

per le cose futili e materiali. Così abbiamo imparato a prestare ascolto alla voce

del cuore, ad ammirare e prendere esempio da quel ragazzo che trovava sempre il

momento per fermarsi a pregare, per giocare con gaia, la nostra bambina, per essere

testimone giovane e quindi entusiasta di come gesù entra con semplicità nel cuore

della gente. lo abbiamo ascoltato mentre con gioia parlava della sua famiglia e della

vita in seminario, lo abbiamo seguito nei vari momenti in parrocchia, da quelli più

spensierati come la partita di calcio, a quelli più impegnati ed arricchenti della veglia,

delle lodi mattutine e dei vari incontri in parrocchia. e’ stata sicuramente un’espe-

rienza inaspettata ma molto, molto arricchente. GRAZIE FRANCESCO a te e a tutti

gli altri seminaristi per ciò che avete trasmesso a noi e alla nostra piccola Gaia.

Per la prima volta, in tanti

anni, abbiamo ospitato

una persona nel nostro

piccolo appartamento...

Ci facciamo tanti problemi

di spazio ma giulio ci ha

dato la possibilità di con-

dividere la quotidianità

senza guardare tanto alle

comodità e agli spazi... ci

siamo riempiti di gioia, di

allegria, di semplicità che

non scorderemo. grazie a

giulio e a tutti i seminaristi che hanno portato una ventata di vita

comunitaria... da ripetere anche in altre occazioni della nostra vita.

Alessia, Massimo, Alessandro e Giacomo

Quando don Saverio ha chiesto alla famiglie di ospita-re dei seminaristi, ci abbiamo pensato un pò e abbia-mo colto l’invito. Dopo l’euforia del momento, ci sia-mo posti alcuni dubbi a livello pratico, in fondo erano due “estranei” che venivano a vivere a casa nostra.Sono arrivati giacomo e filippo, due ragazzi simpati-cissimi, “de casa” come diciamo noi, è stata una set-timana vissuta con la gioia nel cuore e quando sono ripartiti è come se fosse partito uno della famiglia, tanto che mio figlio più piccolo mi ha chiesto quando tornavano... Ringraziamo il Signore per l’esperienza donataci, è stata unica e indimenticabile.Paolo, Paola, Michael, Arianna, Alberto Mariuzzo

Ciao Riccardo ci ricordiamo ancora del tuo passaggio a casa nostra, le colazioni, le cene con gli amici e gli spettacoli di magia per te’ i giochi e le chiacchieratine, hai reso più vicino a noi il mondo dei seminaristi, ci hai dimostrato che una grande scelta come la tua non è così lontana da tutti noi ci hai mostrato che non siete degli ‘alieni’ ma figli, fratelli

di famiglie come le nostre. grazie Riccardo.Caterina, Nicola, Edoardo e Sebastiano Florian

Come un figlio… Come un figlio abbiamo accolto in casa giuseppe, con gli stessi sentimenti di attesa, trepidazione, accoglienza, gioia, preoccupazione, soddisfazione con cui accompagniamo i nostri figli nella cre-scita e nella ricerca della loro vocazione, sollecitandoli a scoprire l’invito che Dio fa ad ogni uomo a vivere la propria vita se-guendo la via dell’amore. Per i nostri figli auspichiamo una vita pienamente realiz-zata, vissuta nella vera gioia , nella “per-fetta letizia” predicata da S. francesco.giuseppe ha intuito, già da qualche anno, che la sua vita si realizza compiutamente nella chiamata all’amore e al dono di sé a Dio e ai fratelli. e noi, accogliendo con soddisfazione la sua scelta, lo ringraziamo per aver condiviso con la nostra famiglia un brevissimo tratto del suo cammino.

Emanuela e Lorenzo Montagner

“una persona speciale angelo, che ci ha arricchito. il tempo tra-

scorso con lui è stato gioioso: le chiacchiere, i discorsi seri, lo

scambio di esperienze

ci ha coinvolti e anima-

ti tutti. una settimana

troppo breve!”Giuliana, Stefano,

Giacomo e Davide

“l’esperienza di acco-

glienza vissuta qualche

mese fa è stata una

novità per la nostra fa-

miglia. l’aver ospitato

un seminarista ci ha

permesso di scoprire la

vita di un ragazzo, andrea, che ha intrapreso una scelta consape-

vole e coraggiosa in un periodo arido di vocazioni. e’ stato come

allargare la nostra famiglia per una settimana che ci ha permesso

di vivere a 360 gradi la splendida opportunità della settimana vo-

cazionale. auguriamo e consigliamo a tutti di vivere ed approfitta-

re di questa opportunità unica e insostituibile.”Fam. Pavanello

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18 DICEMBRE 2012

Riccardo ha portato a casa nostra una boccata di quell’aria fresca e ricca fatta di semplicità e condivisione incondizionata e che di questi tempi è un pò dimenticata... Ci ha lasciato un velo di tristezza e nostalgia per tutto ciò che di significativo e profondo stiamo perdendo in questi decenni. grazie di cuore Riccardo! Adina, Sharon, Thomas, Nathan.

non sono molto brava con le parole ma credo sia doveroso ringraziare fabrizio per la sua generosità, la sua simpatia e la sua disponibilità. grazie per aver condiviso con noi un pezzetto della sua vita arricchendo sicuramente la nostra.

Gloriana, Giacomo, Samuele e Siria

il nostro Sì all’accoglienza è stato dato subito sull’onda dell’entusiasmo: ci è subito piaciuta l’idea di “avere” qualcuno in casa e più si avvicinava la data, più cresceva in famiglia la curiosità e anche la preoccupazione di come avremmo gestito e vissuto il nostro ospite, di come si sarebbe ristrutturata tutta la nostra famiglia per accogliere una nuova persona. ebbene è stato tutto assolutamente naturale: andrea è diventato da su-bito uno di famiglia, la sua spontaneità e disponibilità (per una sera stato è anche “la tata” di Stefano) hanno fatto in modo di creare una sintonia al di là delle nostre aspettative: le cene in compagnia, la preghiera, la veglia, il teatro, le lunghe chiac-chierate serali, la colazione assieme, il ritrovarsi con altre famiglie e seminaristi: Che gRazia, Che gioia! i saluti sono

stati un po’ tristi … una settimana è poca, noi abbiamo la fortuna di sentirlo e di vederlo ancora …. i nostri pensieri condivisi sono doni preziosi e come dice Suor maria (una suora missionaria) “Quando una porta si apre nel nostro cuore … non si chiude più !” grazie a tutti per averci dato questa opportunità.

Federico, Rachele, Anna, Francesco e Stefano Mucelli

“una cosa ho notato appena arrivato. e’ che nella tua casa le stanze non hanno le chiavi e l’avermi dato da subito le chiavi di casa è stato un atto di fiducia inaspettato.... grazie per avermi fatto sentire di essere a casa... ho trovato una casa e dei cuori aperti e così abbiamo potuto aprire il nostro cuore nei nostri dialoghi, nelle preghiere e anche nel semplice silenzio...”. grazie a te, Denis, per la tua semplicità. la mia casa è aperta, non esistono chiavi (solo per l’entrata principale) è vero, ma la cosa più importante è avere il cuore aperto e saper acco-gliere. le nostre parrocchie vi hanno accolto con gioia e con gioia abbiamo trascorso una intensa e bellissima settimana in fraternità. Però adesso che siete partiti non deve restare solo un bel ricordo, un bel riassunto che con il tempo si attenuerà o la nostalgia di una chiesa riempita per una settimana, ma sta a noi ora tenere il cuore aperto e continuare ciò che voi avete donato. la vostra testimonianza, la vostra gioia, la vostra serenità, lo star bene assieme, le vostre e le nostre preghiere ci terranno uniti in una unica strada:la strada dell’amore che porta a gesù.” Maria Silvia e Riccardo

nei giorni in cui marco era nella nostra casa, abbiamo ricevuto tantissimo sia mentalmente sia spiritualmente ed è stato impossibile non volergli bene come a un famigliare. Durante l’ ultima notte ci siamo svegliati ed è stato triste pensare che all’indomani se ne sarebbe andato. un’esperienza tanto profonda quanto semplice, ricca di sguardi, condivisioni, qualche lacrima e tante risa-te.. qualcosa di indimenticabile

Fam. Zago Mirco e Stefania

l’arrivo di don Paolo a casa nostra

è stata una bella esperienza di cre-

scita per la nostra giovane fami-

glia, fatta di condivisione non solo

di spazi e tempi, ma soprattutto di

idee e valori e per noi ancora più

forte considerando la presenza

nella nostra vita dei piccoli gemelli

Sofia e filippo. Questa esperienza

ci ha reso ancora più felici nel sa-

pere che gesù è vivo in mezzo a

noi! Fam. Mariuzzo

Per quanto riguarda l’esperienza, direi che è stata sicuramente positiva, anche se è sta-ta come una meteora che in un brevissimo istante è terminata. giovanni ha illuminato la nostra famiglia e ci ha dato la possibilità di riflettere sul senso del dono, fatto in modo assolutamente gratuito e senza condizioni; ci ha regalato momenti intensi ed emozio-ni forti (per una settimana ci siamo sentiti mamma, papà e fratelli di un seminarista...). grazie ancora per averci dato la possibilità di viverla.

Andrea, Barbara, Anita, Lorenzo Pivato

l’esperienza con i nostri due seminaristi Davide e loris è sta-ta davvero appagante, ricca di scambi, di emozioni, di espe-rienze condivise. incredibile come ci si possa affezionare così tanto in così poco tempo... peccato che non si possa ripetere

e che tante altre fa-miglie non abbiano potuto ricevere que-sto dono. grazie al Seminario!Fam. Alfaro Degan

noi vorremmo rin-graziare prima di tutto Don flavio che ci ha dato la possibilità di vivere questa esperienza e soprattutto ringraziare Tommaso che in questa settimana ha creato nella nostra famiglia un’au-rea di gioia, serenità, semplicità. Con grande umiltà è entrato a casa nostra e ci ha messi subito a nostro agio, ci siamo sentiti noi ospiti e

accolti con gioia, tanto quanto lui è stato, per la nostra famiglia, un terzo figlio. abbiamo parlato tanto, e nonostante la giovane età, ha avuto la capacità di consigliare noi adulti, di parlare e discutere con nostro figlio maggiore (più o meno della stessa età) e giocare con nostro figlio più piccolo. Sempre con una luce straordinaria negli occhi. ma la cosa più toccante è stata la fine della S.messa dell’ultimo giorno: quando tutti i seminaristi sono usciti in processione hanno innondato con i loro sorrisi la chiesa, hanno lasciato una scia luminosa, i loro sguardi erano pieni di luce che viene dal cuore, dall’amore di gesù. e’ per questo che auguriamo ai seminaristi che il loro cammino sia pieno di luce, e che abbiano sempre le “porte” del cuore spalancate, perché loro non rinuncino a niente, ma guadagnino in un amore incondizionato e senza fine, un’amore totale.

Loris, Luisella, Thomas, Carlo

Cari nicola e Daniele, che delusione nel volto dei bambini quando, alla loro richie-sta di ospitarvi anche l’anno prossimo, gli abbiamo detto che non era possibile! il salutarci alla mattina per poi ritrovarci tutti assieme alla sera a condividere le nostre giornate, ha lasciato il segno. i bambini ci hanno detto “e’ bello far parte di una famiglia cristiana anche se faticoso”. grazie.

Alfonso, Chiara, Riccardo, Angela

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19DICEMBRE 2012

e’ vero! Ci siamo sentiti mol-to fortunati ad ospitare i se-minaristi giovanni ed enrico a casa nostra, per giunta 2 insieme! Dopo questa espe-rienza abbiamo scoperto una scuola per ragazzi innamorati di Dio, ma anche una scuola laboriosa nell’estrapolare la vera vocazione di ognuno per la felicità.

Famiglia Battiston

nonostante la titubanza iniziale del papà che aveva paura dei furti in casa...

scherzo! accogliere luca il “nostro” seminarista è stata una piacevole novi-

tà. Questa presenza discreta nella nostra famiglia, la sua esperienza in se-

minario, il Buongiorno gesù, il Recital, la condivisione di una torta mangiata

in compagnia di cari amici, sono

stati per noi genitori ma ancor di

più per i bambini motivo di gioia

e vicinanza a gesù, che più che

mai è stato in quei momenti vivo

e partecipe in mezzo a noi. Fam. Mestre

Trascorsi due mesi dall’incontro

con emanuele,nel cuore riman-

gono il suo volto gioioso e i suoi

occhi sorridenti pieni di Dio. la

condivisione di alcuni momenti

della giornata, ha creato un lega-

me affettivo profondo, che ha permesso uno scambio di pensieri, di idee, di

piccoli pezzetti di vita, di desideri e sogni futuri. Ringraziamo il Signore per

averlo posto sulla “nostra strada” e per aver donato questa esperienza alla

nostra collaborazione parrocchiale. Nonna Vanda, Gabriele, Viola, Ester, Angela

grazie Signore perchè attraverso questa settimana vocazionale abbiamo avuto il modo di conoscere ma soprattutto ve-dera la gioia, l’amicizia e l’ascolto che questi seminaristi portano quando arri-vano nelle nostre case. la presenza del nostro seminarista Stefano, chiamato il nostro “angelo”, silenzioso e molto at-tento nel cammino spirituale di ognuno di noi, ci ha lasciato il profumo... quanto ognuno di noi Dio ama! Ciao Stefano, ti aspettiamo! un abbraccioFam. Cadamuro Silvano, Roberta, Martina e Francesco

“Prescelti”: così ci ha definiti don Saverio così ci sia-

mo sentiti dopo aver ospitato Stefano e conosciuto

gli altri seminaristi. il tempo passato assieme, causa

rispettivi impegni, non è stato molto, spesso rubato

a qualche ora di sonno. ma la luce nei loro occhi ci

è rimasta nel cuore, occhi che dicevano “che bello

amare e sentirsi amati da Dio.” grazie a voi e a Dio

che ci ha fatti incontrare. Resterete per sempre nel

nostro cuore e nelle nostre preghiere.

Famiglia Gilberto, Aurora, Barbara Finotto

oscar telefona qualche giorno prima di arrivare e dice di essere il seminarista destinato a noi. mia moglie risponde: “Sarò contenta di averti fra noi e sarò come una seconda mamma per te!”. Sono stati infine piccoli spazi di tempo specialmente la sera condivisi in compagnia. ora possiamo dire che nella nostra esperienza familiare c’è uno in più: grazie oscar.

Bepi & Bepa, Andrea, Francesco e Lucia

molti ricordi affiorano pensando a quella fan-tastica settimana vocazionale. non è proprio possibile quantificare tutto ciò che matteo ha “lasciato” alla nostra famiglia senza pretende-re nulla in cambio. Sono stati sette giorni ricchi di condivisione! grazie!

Fortunato, Mariarosa, Serena, Alex, Gaia

a cena con matteo.ospitare un seminarista a casa nostra per cena è stata un’esperienza si-curamente interessante, di scambio e di crescita. matteo, il ragazzo che ci siamo trovati davanti, con il quale eravamo “preparati” a trattare con quell’attento rispetto che nasconde la leggera soggezione che riserviamo alle “persone di Chiesa”, ci ha presi alla sprovvista rivelandosi fin da subito una persona umile,semplice e spontanea che senza troppe cerimonie ha messo tutti a loro agio, inserendosi nel gruppo dei commensali con legge-rezza e contribuendo, senza sforzo, a creare una grande armonia. grazie a quest’esperienza ci siamo sentiti arricchiti non solo dalla testimonianza che ci ha presentato, ma soprattutto dalla nuova consapevolezza di come il mondo ecclesiastico non sia “separato” dalla realtà laica da un muro di sog-gezione e mistero, abbattuto solo in alcuni occasionali momenti (di bisogno ad esempio), ma sia più vicino ed integrato nel nostro di quanto pensavamo.

Eleonora Fiorin

la settimana di animazione vocazionale, durante la quale abbiamo ospi-tato enrico, è stata intensa e ricca di emozioni. Spiegarla in poche righe non è certo semplice. Possiamo dire che non abbiamo avuto difficoltà nell’accogliere in casa un nuovo ospite, visto che dopo pochi giorni era già come un membro della famiglia. abbiamo avuto dei bei momenti

conviviali insieme ma anche l’oppor-tunità di trascorrere intense esperienze durante i diversi incontri organizzati nell’arco della setti-mana. la veglia per le vocazioni è stata certamente il mo-mento più intenso: abbiamo percepito la presenza dello Spirito Santo che ci

ha aiutato, anche con i momenti di preghiera in famiglia, a rafforzare il nostro rapporto con il Signore. la settimana è terminata con il saluto ai seminaristi durante la messa, un commosso arrivederci! il ricordo di questa esperienza rimarrà nel cuore di tutta la famiglia.

Fam. Davanzo

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20 DICEMBRE 2012

All’interno del presente numero di Em-maus è stata inserita una busta per contribuire alle spese di gestione della Chiesa e della Parrocchia di Musile. La presente “busta” annuale intende essere pertanto invito alla correspon-sabilità, da vivere sempre e comun-que in piena libertà. Le famiglie che desiderano contribuire, sono prega-te di portare la busta, che rimane anonima, in Chiesa durante il periodo natalizio (fino a fine gennaio), ponendola nell’apposita urna. Ancora una volta... grazie di cuore. don Saverio

LA “bUSTA NATALiziA 2012” pER LE NECESSiTà DELLA pARROCCHiA

Vogliamo qui ripetere a tutte le Comunità della Collaborazione l’annuncio già fatto in chiesa a Musile per illustrare una importante iniziativa della Parrocchia già da molti conosciuta.Il gruppo che si occupa di questo consta di 21 persone, le quali, ogni do-menica, in oratorio, dalle ore 9 alle12, a gruppi di tre raccolgono, registra-no e consegnano al Parroco il denaro che gli iscritti versano al FonDo DI SoLIDArIetA’ PArroCChIALe.

Che Cos’È Questo FonDo Di soliDarieta’ ?Si tratta di una associazione di risparmio, nata circa 10 anni fa, dove ciascun iscritto, ogni domenica o quando vuole, versa liberamente quello che intende risparmiare. Il denaro che uno versa nel corso dell’anno viene interamente restituito entro la seconda domenica di dicembre. Chi ha bi-sogno di ritirare prima i propri soldi, tutti o in parte, può liberamente farlo in qualsiasi momento dell’anno.

Qual È lo sCoPo Di Questo FonDo?tutto il denaro che viene raccolto ogni domenica viene versato in banca e SerVe a ridurre la quota di interessi dovuti alla banca per le spese di ordinaria e straordinaria manutenzione delle strutture parrocchiali.UnICo GArAnte reSPonSAbILe DI tUtto QUeSto è IL noStro PArroCo.Attualmente gli iscritti sono circa 400 e abbiamo assolutamente bisogno di arrivare ad almeno 7/800.

vi asPettiaMo QuinDi in Massa Per le isCriZioni!Se qualcuno ha bisogno di ulteriori informazioni, ogni do-menica in oratorio, dalle ore 9 alle 12 gli addetti sono a vostra totale disposizione.

FonDo Di soliDarieta’ ParroCChiale

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21DICEMBRE 2012

CHIESANUOVAFESTEGGiA iL SUO pATRONO SAN CARLO bORROmEO VESCOVOQuest’anno la nostra parrocchia ha voluto dare particolare risalto alla festa del santo Patrono (e che patrono!) San Carlo borromeo, che festeggiamo il 4 novembre.La parrocchia intera, dai più piccoli ai più grandi, ha avuto la possibilità di co-noscere più da vicino e fare propri gli insegnamenti di questo illustre perso-naggio, che è stato arcivescovo della grande diocesi di Milano dal 1563 al 1584. Ci siamo avvicinati alla sua sto-ria personale e vocazionale attraverso un bel libro biografico, che vi invitiamo a leggere, piccolo ma intenso. Questo libro, dal titolo “San Carlo borromeo” di Michele Aramini, (elledici), è stato offerto a tutti i parrocchiani ed alcune copie sono ancora disponibili in sa-crestia. I bambini ed i ragazzi del cate-chismo si sono ritrovati con le proprie catechiste ed hanno ascoltato interes-sati, attraverso il racconto di eleonora, la vita e l’opera di San Carlo, che da ricco si fece povero e fino all’ultimo si spese per i suoi fedeli, i più poveri e

per gli emarginati della sua chiesa. San Carlo è stato un convinto promo-tore di importanti riforme soprattutto riguardanti gli ordinamenti ecclesiali dell’epoca (ha promosso e sostenuto il concilio di trento) e la vita sacerdota-le, rifiutando onorificenze e blasoni che il suo casato (la nobile e ricchissima famiglia borromeo) gli imponeva. I suoi beni li ha totalmente donati ai poveri della sua diocesi. ha percorso e vis-suto fino in fondo, con fede e coraggio, le pagine del Vangelo incarnando la paro-la “humilitas”, umiltà, tanto da farne il suo motto e stile di vita. Anche i bimbi della scuola materna, con le insegnanti, hanno partecipato attivamente a que-sto evento. Dopo aver ascoltato la vita di San Carlo, ogni bambino ha colora-to una medaglia raffigurante il santo dove è stata scritta la parola humilitas. Prima della santa messa domenicale, celebrata in suo onore, hanno deposto questi lavoretti ai piedi della statua, opera lignea appositamente commis-sionata per l’oc-casione al Laboratorio d’Arte Sacra Ferdinand Stuflesser di ortisei.La statua, molto bella, è stata benedet-ta da Don Saverio durante la funzione liturgica ed ora possiamo ammirarla ed onorarla, insieme a S. Antonio e S. Giuseppe nella cappellina laterale della nostra chiesa. Anche la Schola Cantorum della parrocchia ha volu-to allietare questo evento con un bel concerto, tenutosi nella serata di sa-bato 3 novembre e, con l’occasione, è stato inaugurato l’organo che, dopo un intervento di restauro “tecnologico” d’avanguardia, ha ritrovato un suono melodioso e solenne. nel corso del-la serata al canto della corale, diretta dal nostro maestro Adriano Mamprin, si sono alternate le composizioni mu-sicali per organo e violino, magistral-mente eseguiti dal nostro nuovo orga-nista Dott. Paolo Duprè e dal violinista

Cristiano Mamprin. La musica ed il canto prendevano forma e colore anche attraverso le immagini e le pre-ghiere ispirate e scritte da San Carlo che durante tutto il concerto venivano proiettate sulle pareti della nostra chie-

sa alla visione di tutti i partecipanti. non si poteva non concludere la serata con un momento conviviale, in amici-zia ed il Grog (gruppo oratorio giovani) generosamente ci ha offerto castagne, dolci e bevande calde. e’ stato bello ed importante ritrovarsi come comuni-tà per festeggiare e ricordare la figura del Santo Patrono. La sua vita e le sue innumerevoli opere e scritti meritano di essere maggiormente conosciuti per-chè esprimono profondità di fede ed un amore appassionato ed incondizio-nato verso Gesù. San Carlo ci insegna che quando il Signore chiama, cambia la nostra vita e la guida verso la costru-zione del suo regno di giustizia e ca-rità. La preghiera e la contemplazione sono atteggiamenti indispensabili per seguire Gesù e fare la sua volontà, e quando con fiducia ci abbandoniamo al Signore nulla è impossibile. Carlo borromeo fu vero testimone del Van-gelo del suo tempo,e quando si è te-stimoni autentici lo si è per sempre, di generazione in generazione. Preghiamo San Carlo affinchè ci guidi alla comprensione della volontà di Dio per la nostra vita, personale e comuni-taria ed interceda e ci benedica sem-pre con la sua protezione.

Adalberta

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22 DICEMBRE 2012

CHIESANUOVAcArAtteristiche Del restAUrO eseGUitO nell’OrGAnO

L’organo musicale, recentemente installato nella chiesa di San Carlo bor-romeo a Chiesanuova, grazie ad una recente ed avanzatissima tecnologia digitale (il progetto è americano e si chiama hauptwerk), riesce a produrre dei suoni perfettamente identici a quelli di un organo a canne, ottenendo ri-sultati ancora migliori di quelli dati fino ad ora dal campionamento dei suoni. Con tale tecnologia è possibile suonare strumenti di varie epoche, realmente esistenti ed accuratamente scelti per bellezza timbrica. nel caso di Chie-sanuova è come suonassimo l’organo barocco della chiesa di Velesovo in Slovenia.non più fili, transistors ed altri sistemi elettronici: le nuove tastiere in legno comandano un ..semplice computer dentro il quale “ gira” un DVD che contiene i migliaia di file wave. Si tratta in pratica di un organo “virtuale”! noi, a scopo decorativo, abbiamo anche costruito due corpi d’organo non sonori, posti in entrambi i matronei. Sfidiamo le orecchie più fini ad accorger-si della differenza fra uno strumento virtuale ed uno vero!!!

dott. Paolo Duprè

San Carlo è nato ad Arona (novara) il 2 ottobre 1538; è morto a Milano nel 1584; è stato canonizzato nel 1610. La fama e conoscenza di San Carlo era ampiamente diffusa nel territorio veneto e in particolare in quello san-donatese. Della devozione a San Carlo e della presenza di dipinti che lo raffiguravano abbiamo documentazio-ne certa. nel 1641 si è svolto un processo a treviso a carico di un uomo di San Donà (battista baleo) che nel 1640, con altri sei uomini, ha offeso e danneggiato un crocefisso e un dipinto di San Carlo. nel sedicesimo e diciassettesimo secolo nella nostra zona esistevano delle piccole chiese chiamate oratori. A Chiesanuova esisteva un oratorio già prima del 1696, questo ora-torio era dedicato alla natività di nostro Signore Gesù Cristo. Lo stesso oratorio venne negli anni successivi sempre migliorato ed abbellito e conteneva anche qua-dri raffiguranti la natività e altri Santi. Abbiamo certezza di un quadro raffigurante San Carlo nel 1770, registra-to in una visita pastorale di quell’anno. La intitolazione dell’oratorio ampliato e diventato una chiesa è attribuita al proprietario della stessa e dei terreni circostanti Carlo Corradini, che ha avuto in eredità tutti questi beni dalla precedente proprietaria Polissena Contarini nel 1833. Si desume che l’intitolazione dell’oratorio a San Carlo e sant’Anna risalga agli anni appena successivi al 1833. L’eredità dei beni era vincolata all’obbligo del Corradini di provvedere al mantenimento del sacerdote e alla cura e conservazione della chiesa. Da quell’epoca la chiesa di Chiesanuova ha come patrono San Carlo borromeo.

Domenico Contarin

SAN CARLO NEL NOSTRO TERRiTORiO

Un ringraziamento grande a tutti per la sensibilità, l’a-more e la passione dimostrati con le generose offerte perve-nute (E 8.685) per la chiesa e le opere in essa di recente inserite.Questa visibile ed intensa partecipazione, in un mo-mento di così pesante crisi economica, incoraggia ancora di più le attività parrocchiali e religiose e gli interventi di conservazione e miglioria del patrimonio di tutti. Continue-remo ora con l’allacciamento degli edifici alla pubblica fo-gnatura e con la sistemazione della recinzione e del giar-dino della canonica. Grazie tantissimo di cuore.

don Saverio e il CPAE

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23DICEMBRE 2012

CAPOSILE

Ci riuniamo anche quest’anno, attorno alla Mensa eucaristica, ogni mese, per lodare e ringraziare il Signore della sua presenza viva tra noi, del cammino fin qui fatto e dei doni abbondantemente ricevuti.A lui desideriamo affidare, con la preghiera, ogni opera che andremo ad edificare affinchè i frutti del nostro agire diventino espressione non della nostra ma della Sua volontà. nuovi progetti pastorali stanno prendendo forma, si stanno avviando importanti e significative iniziative volte all’annuncio della fede, per un cammino di vera conversione e di crescita spirituale in particolare per i più giovani e le famiglie.Metteremo tutto questo nelle mani del Signore bisognosi di Lui e consapevoli che senza la forza del suo Spirito ogni nostro agire è vano ed effimero.

pROGRAmmA:• GiOVEDì 15 NOVEmbRE 2012 ORE 20.30

Presiede: don SaverioAnimazione: Parrocchia di Caposiletema: iNTRODUziONE AL CREDO

• GiOVEDì 20 DiCEmbRE 2012 ORE 20.30Presiede: don FlavioAnimazione: Parrocchie di Passarella e Santa Mariatema: CREDO iN UN SOLO DiO, pADRE ONNipOTENTE

• GiOVEDì 24 GENNAiO 2013 ORE 20.30Presiede: don MicheleAnimazione: Parrocchia di Musile (Da strade diverse)tema: CREDO iN UN SOLO SiGNORE, GESU’ CRiSTO

• GiOVEDì 21 FEbbRAiO 2013 ORE 20.30Presiede: don erosAnimazione: Parrocchia di Musile (Corale San Donato)tema: CREDO NELLO SpiRiTO SANTO, CHE E’ SiGNORE

• GiOVEDì 18 ApRiLE 2013 ORE 20.30Presiede: don SaverioAnimazione: Parrocchia di Chiesanuovatema: CREDO LA CHiESA, UNA SANTA CATTOLiCA E ApOSTOLiCA

• GiOVEDì 9 mAGGiO 2013 ORE 20.30Presiede: don GiancarloAnimazione: Parrocchia di Millepertichetema: ASpETTO LA RiSURREziONE DEi mORTi E LA ViTA DEL mONDO CHE VERRà

Vi ASpETTiAmO!

NELLA CHiESA Di CApOSiLE OGNi mESECELEbRAziONE DELLA mESSA pER TUTTA

LA COLLAbORAziONE ALLE ORE 20.30

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24 DICEMBRE 2012

PASSARELLA

UN GRANDE DONO pER LA NOSTRA CHiESAnei mesi scorsi sono state instal-late 16 nuove vetrate nella Chie-sa di Passarella e, nel contempo, un grande mosaico, raffigurante il mistero della SS. trinità. I disegni (tanto delle vetrate quanto del mo-saico) sono ad ope-ra del Prof. Angelo Fassina, di Piombino Dese (PD); le vetrate sono state realizzate dalla Ditta VeronArt di S. Martino buonal-bergo (Vr), mentre il mosaico dalla Ditta bertolo roberto di Vallà di riese Pio X (tV). e’ un opera che ha davvero imprezio-sito la nostra peraltro già bella Chiesa par-rocchiale. Le vetrate recano le seguenti raffigura-zioni: le due mono-fore grandi situate sull’abside raffigu-rano, a destra, Ma-ria, Madonna della Salute, titolare del-la nostra Chiesa e Patrona della Par-rocchia e, a sinistra, Maria Madre della Chiesa. Le 4 monofore situa-te nella navata, più in basso, in ordine da sinistra verso destra rappresentano: l’An-nunciazione, la Vi-sitazione, Maria alle nozze di Cana, Maria sotto la Croce. nelle 4 mezzelu-ne troviamo raffigurati, questa volta da destra verso sinistra, gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Infine nelle 6 finestre più alte, elettrificate per la possi-

bile apertura, sono rappresentati i 7 sacramenti: sulla parte sinistra il battesimo, la Cresima e l’eucari-stia; sulla parte destra la Peniten-za e l’Unzione degli infermi (nella stessa finestra sopra il Confessio-

nale), l’ordine Sacro e il Matrimo-nio.e’ davvero un capolavoro, reso possibile grazie alla cospicua do-nazione della famiglia Prete An-gelo e Lucinda, di Passarella, che

da tempo desideravano offrire alla comunità parrocchiale qual-cosa che rimanesse in memoria dei loro figli morti in tenerissima età: Luciano di appena 17 mesi e Paolo, a soli 7 anni investito da

un’auto. Avremo modo di inaugurare il tutto DoMenICA 6 Gen-nAIo 2013, alle ore 15.30, in Chiesa: il nostro Coro ese-guirà un Concerto, durante il quale ver-ranno letti i testi con la presentazione e la spiegazione delle singole vetrate e del mosaico. Sarà, cre-diamo, il modo più bello per ringraziare di cuore Angelo e Lucinda, come pure ci congratuleremo con il prof. Fassina e con le varie Ditte intervenute per tut-to il lavoro svolto con arte e maestria. Al termine del Con-certo, sul Sagra-to della Chiesa, ci sarà la rappresen-tazione del Prese-pio Vivente. Stiamo curando la pubbli-cazione di un opu-scolo con le foto e i testi di spiegazione e di preghiera, utile e prezioso sussidio per tutti coloro che,

parrocchiani e non, si lasciano af-fascinare e condurre dall’arte per aprirsi al mistero di Dio.

don Flavio

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25DICEMBRE 2012

Ri-COmiNCiARE A CREDERETRE LAbORATORi Di FORmAziONE

pER TUTTi i GENiTORi DELLA NOSTRA COLLAbORAziONE

cOnDOtti DA MAriA teresA cAMPOreseresponsabile della catechesi degli adulti - ufficio catechistico della diocesi di Padova.

esperta in metodologia autobiografica alla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Arezzo)

GLi iNCONTRi Si SVOLGERANNO TUTTi A mUSiLE pRESSO LA SCUOLA mEDiA “E. TOTi”

pROGRAmmA:• ore 9.30: S. Messa in chiesa a Musile. • ore 10.30: Inizio incontri presso l’aula magna della Scuola Media e servizio baby sitting.• ore 12.30: Conclusione dell’incontro e (per chi vuole) pranzo a buffet condiviso.

NOTiziE UTiLi:• e’ previsto un contributo complessivo (a famiglia) per i tre incontri di E 10,00.• e’ previsto servizio baby-sitting.• Per il pranzo, condivideremo ciò che ognuno porterà.

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26 DICEMBRE 2012

Da venerdì 12 a domenica 14 ot-tobre si è tenuto nelle sale parroc-chiali di Chiesanuova un corso di catechesi per tutti i catechisti della collaborazione pastorale di Musile di Piave. Si tratta del corso “nuo-va Vita”, una delle tante offerte messe a disposizione dalla scuola di evangelizzazione Sant’Andrea. Questa è un’organizzazione inter-nazionale diffusa in più di 60 pae-si e con più di 2000 centri che ha il preciso scopo di obbedire al precetto cristiano di evange-lizzare, diffondere la buona novella. La Sant’Andrea è una scuola costituita da laici (ma ne fanno parte anche religio-si) che hanno preso coscienza della me-raviglia del messag-gio che per Grazia hanno ricevuto e di come non si pos-sa restare inerti una volta ascoltata la Parola di Salvezza ma sia necessario diffonderla, si dedicano quindi alla predicazione. tutto questo viene fatto attraverso diversi corsi che questi laici si prodigano ad offrire ai propri fratelli. Il corso nuova Vita è appunto solo uno di questi. Il con-tenuto di tale corso è quasi segreto: si tratta di un’esperienza così sor-prendente che dev’essere vissu-ta, non può esser semplicemente riportata, descritta (farlo costitui-rebbe semplicemente una banaliz-zazione di essa). non dico questo in adagio ad un enfatico intento propagandistico: il sottoscritto ha partecipato all’iniziativa in qualità

di membro dell’equipe che ha orga-nizzato; vi confesso però, gentili let-tori, che in merito all’esperienza che mi apprestavo a vivere avevo tutti i pregiudizi del caso. A rendermi particolarmente scettico era il fare estatico con cui l’esperienza veni-va descritta da chi la promuoveva (i predicatori della scuola). Poi ho compreso il perché di tanta passio-ne. e’ un’occasione che interessa tutto l’essere di chi è disponibile a

parteciparvi. e que-sto non per la bra-vura dei predicatori, che pure è elevata (sono molto prepa-rati), ma perché è a Dio e alla sua Parola che viene lasciato lo spazio e il tempo di parlare al cuore dei partecipanti. Se vogliamo è qui che sta il punto di forza e la “bravura” di chi predica: lasciar fare al Signore, farlo par-lare con la sua stes-sa Parola (la Scrittu-ra) e intessere così

direttamente la relazione con chi ascolta. Infatti si dà molta importan-za durante il corso all’azione dello Spirito Santo (che permea la Parola) perché possa ispirare predicatori ed uditori. Un’esperienza forte e vitale quella del corso “nuova Vita” che mette a contatto ogni credente con la necessità di nutrirsi della relazio-ne con Dio e di diffondere questa grande bellezza. Partecipare a que-sta esperienza è l’unico modo per capire quanto sia proficua e perché tutti coloro che l’hanno esperita ne siano così entusiasti.

Federico Contarin

Un UltiMO Dell’AnnO DAvverO sPeciAle!

Per tutti coloro che desiderano passare la notte del 31 dicembre in modo diverso, organizziamo anche quest’anno un semplice momento di preghiera e adorazione dalle 22 alle 24 presso la Chiesa di Lazzaretto (sulla strada da Musile a Millepertiche). Vuole essere un tempo di ringraziamento e di lode per tutto ciò che il Signore ci ha donato in quest’anno 2012 e una preghiera di affidamento per il nuovo anno 2013. Al termine una fetta di buon panettone e un brindisi insieme.

Vi aspettiamo!Don Saverio e Samuele

“ViVERE pER CREDERE”

ESpERiENzA “NUOVA ViTA”

EmmausPeriodico bimestrale delle parrocchie di musile di Piave,

Chiesanuova, millepertiche, Passarella, Santa maria di Piave e Caposile.

Direttore Responsabile: Dino Boffo - via amalfi, 41 - Tv

Direzione e Redazione: Piazza libertà, 1 - musile di Piave - ve

Registrazione al Tribunale di venezia n. 884 del 21.03.1987

Stampa: Tipografia ColoRama: San Donà di Piave - ve - Tel. 0421.40225

Hanno collaborato a questo numero di Emmaus:Andrea Zelio, Luca Cadamuro, Laura Scabbio, Loredana Lorenzi, elena De Piccoli, elisa Montagner, Davide Perosa, Saverio Fiore, Annalisa e roberto, elisabetta e Giovanni, don Marco Scattolon,

emanuela Fortunato, Federico Contarin, le insegnanti della Scuola Materna di Millepertiche, Michele Andreetta, Angelica rosin, Martina

ervas, Anna Scappatura, le famiglie ospitanti la SAV, Adalberta Contarin, dott. Paolo Duprè, Domenico Contarin, barbara Fornsier,

Diana Sgnaolin, Vittorina Mazzon, don Flavio e don Saverio. Disegni: Andrea Zelio

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27DICEMBRE 2012

27 OTTObRE: pELLEGRiNAGGiO DELLA COLLAbORAziONE

e’ innegabile che il calendario di ciascuno di noi è sempre pieno di impegni… Il lavoro, i figli, la casa, …e certamente, per alcuni, anche gli impegni in parrocchia!Sembra, a volte, essere difficile se non addirittura impossibile fermar-si a pregare insieme. Proprio con l’intento di dedicare un po’ di tem-po alla preghiera, staccandosi per una giornata dalla logica del fare, che sabato 27 ottobre scorso è stato proposto alle parrocchie del-

la collaborazione il pellegrinaggio al Santuario della beata Vergine di Castelmonte (Ud). Partiti di buon’o-ra in tre pullman ed accompagnati da don Saverio e don Flavio ci sia-mo diretti al Santuario. non possia-mo dire che il tempo atmosferico sia stato un gradito compagno di viaggio… pioggia e nebbia ci han-no accompagnati ma la giornata si è svolta serenamente. Arrivati a Castelmonte ci siamo dati un po’ di tempo per la preghiera personale e

per la confessioni; poi la celebra-zione della Santa Messa assieme ad altri pellegrini. La nostra perma-nenza si è conclusa con la visita e la spiegazione della storia del Santuario. e’ stato bello, pranzare tutti insieme e trovarsi a dividere il tavolo con persone che, maga-ri, non frequentiamo abitualmente. nel ritorno, sotto una pioggia tor-renziale, abbiamo pregato i Vespri nel Duomo di Cividale.

Barbara Fornasier

e’ strumento prezioso per conoscere quanto in atto nella nostra diocesi e in ogni singola parrocchia, oltre che per es-sere informati sulle iniziative promosse dal vescovo e dai diversi organismi e as-sociazioni della nostra Chiesa di Treviso. vuole, così, aiutarci ad essere comunità cristiana in cammino con tutte le altre.l’abbonamento per l’anno 2013 è di euro 47,00 da versare presso l’ufficio parroc-chiale a musile e nelle proprie parrocchie.

CAmpAGNA AbbONAmENTi 2013 a LA ViTA DEL pOpOLO

settimanale della nostra diocesi

Il giorno 4 Dicembre scorso è nata una nuova Associazione: “Come gocce nel mare”, che vuole essere un punto di partenza per riunire le parrocchie di Musile, Croce, Chiesanuova e Milleperti-che e per poter fare non solo la raccolta del ferro, ma anche altre iniziative di aggregazione nelle nostre comunità. Scopo principale sarà il sostegno ai nostri missionari, come fatto fin’ora con le raccolte, ma anche organizzare eventi e attività di socializzazione.ecco la lista dei soci fondatori:

MAriUZZO AlbertO: parrocchia di Croce, MUFFAtO AnDreA: parrocchia di Musile, bArAtellA lOre-DAnA: parrocchia di Musile, FreGOnese FiDelMA: parrocchia di Musile, PiAsentin GiUsePPe: parrocchia

di Musile, bellinAsO clAUDiO: parrocchia di Musile, lOrenZi AGO-stinO: parrocchia di Musile, ventUrAtO Michele: parrocchia di Croce, bAssO

lOrenZO: parrocchia di Croce, biAsi vAlter: parrocchia di Croce, bArbieri GiU-sePPe: parrocchia di Croce, bUsAtO MArinO: parrocchia di Musile, DAnieli MAU-rO: parrocchia di Croce, FOrcOlin ArteMiO: parrocchia di Millepertiche, teGOn nA-tAlinO: parrocchia di Millepertiche, FinOttO ADriAnO: parrocchia di Chiesanuova, vAZZOlA GiAnni: parrocchia di Chiesanuova, vAZZOler lUcA: parrocchia di Chiesa-nuova, De cArli nicOlò: parrocchia di Chiesanuova.

il cOnsiGliO DirettivO

Un grazie speciale a Mariagrazia Salmaso, presidente dell’Associazione “In-sieme per l’Africa - onLUS” di Ceggia, che ci ha seguito ed aiutato in questo momento così importante.

è NATA: “COmE GOCCE NEL mARE” ONLUS

MArIUZZo ALberto: Presidente

beLLInASo CLAUDIo: Vice presidente

MUFFAto AnDreA: Consigliere

ForCoLIn ArteMIo: Consigliere

teGon nAtALIno: Consigliere

VentUrAto MICheLe: Consigliere

bASSo LorenZo: Consigliere

VAZZoLer LUCA: Consigliere

De CArLI nICoLò: Consigliere

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28 DICEMBRE 2012

pROGRAmmA DEi ViAGGi - pELLEGRiNAGGi DELLA COLLAbORAziONE pER iL 2013bRETAGNA E NORmANDiA:

TERRA Di SANTi E Di CATTEDRALi

18 GiUGNO: VENEziA - pARiGi - ROUEN - CAENPartenza di buon mattino da Musile di Piave e trasferimento all’aero-porto di Venezia; volo di linea Air France diretto a Parigi. Partenza per rouen, visita del centro storico: la Cattedrale di notre Dame, la Chiesa di St. Quen, la rue du Gros horloge, la Piazza del Vecchio Mercato dove fu arsa Giovanna D’Arco. Pranzo e proseguimento per Caen, visita alla chiesa di S. etienne.19 GiUGNO: CAEN - LiSiEUX - ETRETAT - HONFLEUR - TROUViLLE - CAENPartenza per Lisieux e visita al santuario di Santa teresa. Al termine della visita si prosegue con l’escursione per etretat, attraversando i luo-ghi dove si sono avvicendati, nel tempo, alcuni famosi poeti e pittori francesi (Monet, Flaubert, Maupassant), honfleur e i paesini della costa normanna.20 GiUGNO: CAEN - bAYEUX - ARROmANCHESProseguimento per bayeux e visita del Museo. Al termine si raggiunge Arromanche visita della zona dello sbarco del giugno del 1944. 21 GiUGNO: mONT ST. miCHEL - ST. mALO Visita di Mont St. Michel, famoso in tutto il mondo per il fenomeno delle maree completato dalla straordinaria imponenza dell’abbazia benedet-tina, considerata la “Meraviglia dell’occidente”. Proseguimento per St. Malo, la città dei Corsari, e sosta per un giro panoramico della cittadella racchiusa tra antiche mura difensive.22 GiUGNO: SAiNT mALO - CORNiCHE bRETONNE zONA DEi CALVARi - QUimpERDopo la prima colazione, partenza per la Costa di granito rosa. Dopo S.Malò, spostandosi verso ovest, si entra nella bretagna più profonda. Inizia la “Corniche bretonne” ovvero un susseguirsi di spiagge rocciose e di granito rosa, soste panoramiche a Ploumanach’ per ammirare la meravigliosa spiaggia con il famoso faro, Perros – Guirec e tregastel. nel pomeriggio proseguimento del viaggio attraverso la zona dei Calvari. A Guimiliau sosta per la visita al complesso parrocchiale con il Calvario più celebre della bretagna, caratterizzato da circa 200 statue. Sosta a Camaret, a Locronan. 23 GiUGNO: QUimpER - CORNOVAGLiA - CARNAC - VANNESGiornata con guida alla scoperta di altri aspetti tipici della bretagna, visita del centro storico di Quimper, capitale della Cornovaglia francese, con la cattedrale gotica di St. Corentin e le antiche case a graticcio. Visita della bellissima città costiera di Concarneau, nel dipartimento del Finistère. nel pomeriggio visita del sito di Carnac, celebre per i suoi monumenti megalitici. 24 GiUGNO: VANNES - CHARTRES - pARiGiescursione nel Golfo di Morbihan visita alla magnifica Cattedrale gotica dedicata a Saint Pierre. Proseguimento per Chartres e visita della stu-penda cattedrale, autentico capolavoro del gotico, definita la Cappella Sistina delle vetrate.25 GiUGNO: pARiGi - VENEziA Visita guidata: faremo un giro panoramico nella ville lumiere, con fermate in alcuni punti di particolare interesse, pranzo. trasferimento in aeropor-to, rientro in Italia con volo di linea Air France e arrivo a Musile di Piave a tarda sera.

Importo tutto compreso e 1.200,00organizzazione tecnica: CVV - Consulenza Viaggi e VacanzeVia bastia Fuori, 26/1 - 30035 MIrAno Ve

Info: don Saverio (0421-52308; 3402606581; [email protected])

ViAGGiO A pRAGA E AD ALCUNi LUOGHi Di pApA bENEDETTO XVi (ALTöTTiNG E mARkTL)

01 ApRiLE: pASSARELLA - CHiEmSEE - ALTöTTiNG Appuntamento alle ore 6.00 a Passarella. Partenza in pullman per tarvisio, Salisburgo e Prien sul lago di Chiem. Pranzo libero. nel po-meriggio, dopo una breve attraversata in battello, visita al Castello di herrenchiemsee, voluto da Ludwig II, che riproduce in tutto la reggia di Versailles. Al termine della visita partenza in pullman per Altotting. All’arrivo sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

02 ApRiLE: ALTöTTiNG - mARkTL - pRAGAPrima colazione in albergo. Mattinata dedicata alla visita del Santua-rio che custodisce la venerata immagine della Madonna nera, di cui papa benedetto XVI disse: “Altoetting è il cuore della baviera e uno dei cuori d’europa”. breve tappa a Marktl per visitare la casa natale di Papa benedetto XVI. Pranzo in ristorante. nel pomeriggio parten-za in pullman per Praga. All’arrivo sistemazione in albergo, cena e pernottamento.

03 ApRiLE: pRAGAPrima colazione in hotel. Incontro con la guida ed intera giornata dedicata alla scoperta di questa misteriosa città: al mattino visita del quartiere hradcany, il castello reale boemo “hrad” che racchiu-de all’interno la Cattedrale di San Vito, la Sala dei Cavalieri e poco distante il vicolo d’oro dove si concentravano i laboratori degli orafi e degli alchimisti. Pranzo in ristorante. nel pomeriggio continuazio-ne della visita con il piccolo quartiere di Mala Strana impreziosito dalla sua bellissima piazza barocca. Le sue viuzze che conservano un prezioso patrimonio di edifici, chiese e giardini settecenteschi. Scendendo verso la parte vecchia della città si attraversa il Ponte Carlo, con le sue trenta statue, monumento simbolo di Praga. Visita alla Chiesa del bambin Gesù di Praga. Cena tipica in birreria, pernot-tamento in hotel.

04 ApRiLE: pRAGAPrima colazione in hotel. Incontro con la guida e continuazione del-la visita dedicata alla parte più antica di Praga: Stare Mesto, cuore della storia della città con le sue chiese gotiche e barocche, i palazzi barocchi, case medievali e rinascimentali che vi si affacciano. Al-tri forti motivi di richiamo sono il Municipio con il celebre orologio astronomico e la fiabesca Chiesa di tyn, gioiello gotico. Pranzo in ristorante. nel pomeriggio tempo libero per visite individuali. Cena e pernottamento in hotel.

05 ApRiLE: pRAGA - SAN DONA’Prima colazione in hotel. Partenza per il rientro. Sosta per il pran-zo in ristorante in corso di viaggio e arrivo in tarda serata nel luogo convenuto.

Quota di partecipazione: e 600,00 – 630,00 circa (La quota non è ancora ben definita, ci mancano i costi dei pernotta-menti, ma questa è la cifra indicativa, speriamo che quella reale sia addirittura inferiore!)

Info: don Flavio (0421-235100; 3409717698; [email protected])

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29DICEMBRE 2012

mUSiLE Di piAVENoVENA dEL NATALEda lunedì 17 a venerdì 21 dicembre:ore 18.30: S. Messa e Canto delle profezie

SoLENNiTà dEL NATALE - 25 diCEMBRE

LA MESSA dELLA NoTTE SANTA SARà ALLE 23.30preceduta da una veglia di preghiera (ore 23.00).La colletta raccolta durante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto a tavola”.SS. Messe: ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30

MERCoLEdì 26 diCEMBRE S. STEFANoS. Messa: ore 8.00 - 10.00

LuNEdì 31 diCEMBREore 18.30: S. Messa di ringraziamento e canto del “te Deum”Veglia di Preghiera e adorazione eucaristica (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

MARTEdì 1 GENNAio SoLENNiTà di S. MARiA MAdRE di dio (Giornata mondiale per la pace)SS. Messe: ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30

doMENiCA 6 GENNAio - EPiFANiA dEL SiGNoRESS. Messe: ore 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.30ore 15.00: rito di benedizione dei bambini e bacio a Gesù bambino.

CELEBRAZioNi dEL SACRAMENTo dELLA RiCoNCiLiAZioNE

Per gli adolescenti e i giovani:martedì 18 dicembre, ore 20.00Per gli adulti:sabato 22 dicembre: 9.00-12.00 e 15.00-19.00domenica 23 dicembre: 16.00-18.30lunedì 24 dicembre: 9.00-12.00 e 15.00-19.00

CHiESANUOVANoVENA dEL NATALEda lunedì 17 a venerdì 21 dicembre:ore 18.30: S. Messa e Canto delle profezie.

SoLENNiTà dEL NATALE - 25 diCEMBRE

LA MESSA dELLA NoTTE SANTA SARà ALLE 23.30

preceduta da una veglia di preghiera (ore 23.00). La colletta raccolta durante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto a tavola”.S. Messa: ore 9.30

MERCoLEdì 26 diCEMBRE S. STEFANoS. Messa: ore 9.30

LuNEdì 31 diCEMBREore 18.30: S. Messa di ringraziamento e canto del “te Deum”.Veglia di Preghiera e adorazione eucaristica (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto.

MARTEdì 1 GENNAio SoLENNiTà di MARiA MAdRE di dio (Giornata mondiale per la pace)S. Messa: ore 9.30

doMENiCA 6 GENNAio - EPiFANiA dEL SiGNoRES. Messa: ore 9.30

CELEBRAZioNi dEL SACRAMENTo dELLA RiCoNCiLiAZioNE

Per gli adolescenti e i giovani:martedì 18 dicembre, ore 20.00 a MusilePer gli adulti:sabato 22 dicembre:15.00-18.00lunedì 24 dicembre: 15.00-19.00

miLLEpERTiCHENoVENA dEL NATALE - da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre:ore 18.30: S. Messa e Canto delle profezie.

SoLENNiTà dEL NATALE - 25 diCEMBRE

LA MESSA dELLA NoTTE SANTA SARà ALLE 23.30

preceduta da una veglia di preghiera (ore 23.00). La colletta raccolta durante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto a tavola”.25 Dicembre S.Messa: ore 11.00

MERCoLEdì 26 diCEMBRE S. STEFANoS.Messa ore 11.00

LuNEdì 31 diCEMBREore 18.30 S.Messa e canto del “te Deum” di ringra-ziamento.Veglia di Preghiera e adorazione eucaristica (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto.

MARTEdì 1 GENNAio SoLENNiTà di MARiA, MAdRE di dio (Giornata mondiale di preghiera per la pace)S.Messa ore 11.00

doMENiCA 6 GENNAio - EPiFANiA dEL SiGNoRES.Messa 11.00 - Alle 17.00 S. Messa con benedizione dei bambini e panevin.

CELEBRAZioNi dEL SACRAMENTo dELLA RiCoNCiLiAZioNE

Adolescenti e giovani: martedì 18 alle ore 20.00 (a Musile)Adulti: Sabato 22 dalle 15.00 alle 18.00 Lunedì 24 dalle 9.00 alle 12.00

pASSARELLANoVENA di NATALEDa lunedì 17 a venerdì 21 dicembre alle ore 19.00: per tutti, novena di natale per i bambini delle elementari prima della scuola, da lunedì 17 a venerdì 21 dicembre alle ore 7.55 in chiesa a Passarella dopo la felice esperienza durante la set-timana di animazione vocazionale!

SoLENNiTA’ dEL NATALE - 25 diCEMBRE

LA MESSA dELLA NoTTE SANTA SARà ALLE 24.00

preceduta da una rappresentazione del presepio vivente sul sagrato della chiesa (ore 23.00). La colletta raccolta durante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto a tavola”. Le altre S. Messe: ore 8.00 e ore 11.00.

CALENDARiO CELEbRAziONi DEL NATALE 2012

Page 30: Emmaus Dicembre 2012

30 DICEMBRE 2012

MERCoLEdì 26 diCEMBRE - SANTo STEFANoS. Messa: ore 11.00

LuNEdì 31 diCEMBREore 19.00: S. Messa di ringraziamentoVeglia di Preghiera e adorazione eucaristica (ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

MARTEdì 1 GENNAio - SoLENNiTA’ di MARiA MAdRE di dio - GioRNATA MoNdiALE dELLA PACES. Messe: ore 8.00; ore 11.00.

doMENiCA 6 GENNAio - EPiFANiA dEL SiGNoRES. Messe come alla domenica: ore 8.00 e ore 11.00ore 15.30 Concerto e inaugurazione delle nuove vetra-te e mosaico della chiesa.A seguire sul sagrato: rappresentazione del presepio vivente.

CoNFESSioNiPer gli adolescenti e i giovani: martedì 18 dicembre, ore 20.00 a MusilePer gli adulti: sabato 22 dicembre: ore 15.30-18.00 (don Flavio)Lunedì 24 dicembre: ore 9.00-12.00(don Giancarlo); ore 15.00-19.00 (don Flavio)

SANTA mARiA Di piAVE

NoVENA di NATALEDa lunedì 17 a venerdì 21 dicembre alle ore 17.00: per tutti.

SoLENNiTA’ dEL NATALE - 25 diCEMBRE

LA MESSA dELLA NoTTE SANTA SARà ALLE 24.00

preceduta da una veglia di preghiera (ore 23.30). La colletta raccolta durante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto a tavola”ore 10.00: S. Messa

MERCoLEdì 26 diCEMBRE - SANTo STEFANoore 10.00: S. Messa

LuNEdì 31 diCEMBREore 17.30: S. Messa di ringraziamento

MARTEdì 1 GENNAio SoLENNiTA’ di MARiA MAdRE di dioGioRNATA MoNdiALE dELLA PACES. Messa: ore 10.00

GioVEdi’ 5 GENNAioore 17.30: S. Messa, cui seguirà la benedizione del “Pan e Vin”

VENERdi’ 6 GENNAio - EPiFANiA dEL SiGNoREore 10.00: S. Messa

CoNFESSioNiPer gli adolescenti e i giovani: martedì 18 dicembre, ore 20.00 a MusilePer tutti: venerdì 21 dicembre: ore 15.00-18.00 (don Flavio)Lunedì 24 dicembre: ore 15.00-19.00 (don Giancarlo)

pARROCCHiA Di CApOSiLENoVENA di NATALEDa lunedì 17 a venerdì 21 dicembre alle ore 18.00, in canonica: per tutti.

SoLENNiTA’ dEL NATALE – MARTEdì 25 diCEMBRE 2012

LA MESSA dELLA NoTTE SANTA SARà ALLE 22.30

preceduta da una veglia di preghiera (ore 22.00). La colletta raccolta durante la S. Messa sarà devoluta all’iniziativa di carità “Un posto a tavola”.ore 9.30: S. Messa

MERCoLEdì 26 diCEMBRE - SANTo STEFANoore 9.30: S. Messa

LuNEdì 31 diCEMBREore 18.00: S. Messa di ringraziamentoVeglia di Preghiera e adorazione eucaristica(ore 22.00-24.00) Chiesa Lazzaretto

MARTEdì 1 GENNAio - SoLENNiTA’ di MARiA MAdRE di dio- GioRNATA MoNdiALE dELLA PACES. Messa: ore 9.30

doMENiCA 6 GENNAio - EPiFANiA dEL SiGNoREore 9.30: S. Messa

CoNFESSioNiPer gli adolescenti e i giovani: martedì 18 dicembre, ore 20.00 a MusilePer tutti: Lunedì 24 dicembre: ore 9.00-12.00 (don Flavio). ore 15.00-19.00 un altro confessore.

Anche quest’anno le parrocchie della Collaborazione Pastorale di Musile di Piave organizzano l’itinerario di preparazione al Matrimonio cristiano, solitamente chiamato “Corso Fidanzati”. Si svolgerà da sabato 19 gen-naio a sabato 23 marzo 2013, presso l’oratorio di Passarella di San Donà. Sarà condotto da una equipe di 6 coppie animatrici assieme a don Flavio.Le ISCrIZIonI saranno esclusivamente DOMenicA 16 DiceMbre, presso l’oratorio di Musile di Piave dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30. Per informazioni rivolgersi a don Flavio (0421-235100; 340-9717698; [email protected]).

troverete indicazioni più dettagliate nel sito della Collaborazione: www.collaborazionemusile.it

iTiNERARiO di pREpARAziONEAL mATRimONiO 2013

CALENDARiO CELEbRAziONi DEL NATALE 2012

Page 31: Emmaus Dicembre 2012

FoNTi BiBLioGRAFiCHE:Dizionario dei soggetti e dei simboli nell’arte, J. hall, longanesi & C., 2003, milano - la nuova enciclopedia dell’arte, garzanti, 1993, milano

Che bello è il natale... Quante luci colorate addobbano gli alberi nelle case... Quante luci scintillanti ornano le strade e le piazze delle città... noi cristiani celebriamo il natale con la luce, ma il vero protagonista che porta luce è Gesù, il Salvatore.Uno dei maggiori temi dell’arte cristiana, fin dalle sue origini, è la scena relativa alla nascita di Gesù.

Gerrit van Honthorst (Gherardo delle Notti), Adorazione dei pastori,1622, olio su tela, Colonia, Wallraf-Richartz Museum

Il pittore olandese Gerrit van honthorst (Utrecht, 1590-1656) dipinse questo quadro carico di intensità e di realismo nel 1622 dopo aver soggiornato a roma, rimanendo profondamente influenzato dal pittore italiano Michelangelo Merisi detto il Cara-vaggio.La nascita di Gesù è rappresentata di notte, come vuole la tradizione, e la scena si svolge in un’umile mangiatoia perché come scrisse Luca “... non c’era posto per loro nell’alloggio”. (Luca, 2, 7)tutto è buio, solo il bagliore di una luce divina rischiara i personaggi presenti: Maria, Giuseppe, i tre pastori e il bue.Il bambino, appena nato, si trova al centro della composizione, disteso su una “culla” fatta di paglia, mentre Maria vestita di rosso con il manto celeste è inginocchiata, guarda il Figlio con amore e con tenera delicatezza solleva le estremità del panno bianco su cui è adagiato Gesù, per farlo vedere agli altri personaggi. Giuseppe si trova a destra vicino alla sua sposa, ha le mani incrociate posate sulla testa del bue che sta riscaldando Gesù con il proprio fiato. Il vecchio Giuseppe guarda il bambino con adorazione e, come padre putativo, gli offre protezione come ogni padre fa nei confronti dei propri figli. A sinistra ci sono tre pastori, l’Angelo ha annunciato loro la nascita di Gesù e così accorrono a celebrare l’evento. Un pastore con riverenza si toglie il cappello, sembra quasi non respiri dalla sorpresa, gli altri due si inginocchiano e nel loro viso appare tutta l’emozione e la meraviglia nel vedere il Figlio di Dio.Fin dalla nascita questo è l’effetto che Gesù fa sugli uomini e questo dipinto, dal profondo contrasto luministico, ci dice che nell’animo umano ci sono tenebre ma che basta una fiammella d’amore per trovare un po’ di luce.“La luce mostra la vera natura di tutto ciò che viene messo in chiaro, poi la luce trasforma ciò che essa illumina e lo rende luminoso”. (Paolo, Lettera agli efesini, 5, 13-14).

Diana Sgnaolin

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