Elio Cassarà trasparenze · bensì una ricerca dei fondamenti dell’alfabeto immaginario le cui...

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EDIZIONI EZIO PAGANO Elio Cassarà trasparenze

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EDIZIONI EZIO PAGANO

Elio Cassaràtrasparenze

I QUADERNI DELL’ARTE 12

EDIZIONI EZIO PAGANO

Elio Cassaràtrasparenze

a cura di | curated byEzio Pagano

testi di | textsFrancesco Gallo Mazzeo

Marcello PalminteriGaetano SalernoCoordinamento e management

Elena Bychkova

Crediti fotograficiArchivio dell’Artista, Venezia

TraduzioniElizabeth P. Mazzu

Progetto grafico ed impaginazione081grafica.it, Napoli

StampaOfficine Grafiche Francesco Giannini & Figli Spa, Napoli

© MUSEUM, Bagheria (PA), 2017

Seduto nel terrazzo della mia casa di campagna, ad Aspra, di fronte ad un Monte Pellegrino magnificato dalle sembianze scultoree e dalla luce seducente, propria della Conca d’oro, amoreggio con la natura che ho intorno: il mare mormorante, azzurro dai mille cangianti; i monti silenti, grigi dalle infinite sfumature; la campagna verde foresta. Qui nascono suoni e rumori della natura che proferiscono note per concerti destinati a soli eletti. In questo stato di grazia lo scenario appare surreale e sprigiona in me il desiderio di dipingere, ma, ahimè, potrei solo imbrattare tele.

Quando Elio Cassarà m’invitò nella sua casa di Monreale, immersa anch’essa nel verde della Conca d’oro, per mostrarmi le opere che qui aveva dipinto, di fronte a tanta bellezza tra me e me dissi: «perché lui si ed io no?» Un enigma sottace: una cosa è conoscere e apprezzare l’arte e un’altra è farla. Quel giorno, a casa di Elio, posseduto dall’aroma di squisiti pasticcini prodotti all’ombra del duomo arabo-normanno dalle sapienti mani della sua amorevole madre, accompagnati da un cremoso caffè cotto con la moka su un’antica stufa a legna, dopo aver visionato un buon numero di dipinti carichi di pura soggettività, ho percepito con chiarezza che Elio ha il dono di fare Arte, io solo la fortuna di goderla.

Delle opere di Elio non dirò nulla, forse non ne sarei nemmeno capace, o forse non è necessario, dico solo che in ognuna di esse, anche quando dipinte a Venezia dove abitualmente risiede, oppure all’estero dove spesso si reca, c’è l’humus palpitante della Sicilia che si rivela in tutta la sua magnificenza.

Bagheria, 13 luglio 2017 Ezio PaganoDirettore del MUSEUM

Osservatorio dell’Arte Contemporanea in SiciliaBagheria

Per Elio Cassarà

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49.15 | 2008olio su telaoil on canvascm 100x100

56.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 90x90

7Sitting on the terrace of my country house, in Aspra, in front of Mount Pellegrino exalted by sculptural looks and seductive light, unique in this Golden Conca, I am enjoying the nature around me: the murmuring sea, blue with its thousand colors; the mountains silent, gray with infinite shades; the country with it’s forest green color. Here, noise and sounds of nature which offer notes for solo concerts.In this state of grace, the scenary seems surreal and gives me the desire to paint, but, alas, I could only mess up a canvas.

When Elio Cassarà invited me to his home in Monreale, also immersed in the green of the Conca d’oro, to show me the artworks he painted there, in front of so much beauty within myself I said: «why he and not me?» An enigma buzz: one thing is to know and appreciate art and another is to practise it. That day, at Elio’s house, possessed by the aroma of exquisite pastries produced in the shadow of the Arabic-Norman cathedral by the clever hands of his loving mother, accompanied by a creamy coffee made with the moka on an old wooden stove, after having seen a good number of paintings full of pure subjectivity, I clearly perceived that Elio had the gift of making art, I only have the luck to enjoy it.

Of Elio’s works I will not say anything, perhaps I would not even be able, or perhaps it’s not necessary, only to say that in each of them, even when painted in Venice where he usually resides, or abroad where he often goes, there is the pulsating humus of Sicily that reveals itself in all its magnificence.

Bagheria, 13 July 2017 Ezio PaganoDirector of MUSEUM

Osservatorio dell’Arte Contemporanea in SiciliaBagheria

For Elio Cassarà

All’insegna della leggerezza, della fluidità con una cromatica spugnosa, sognante, aereache arieggia una dinamica di composizione e scomposizione, di ansia di ricerca, come sitrattasse di una instabile nebulosa, alitata da un vento invisibile quindi soffice e morbido“ambigua”, come si addice, ad una astrazione che tende a liberarsi da ogni pesodell’impatto di diversità, alchemica e combinatoria, per mostrare e non mostrareuna sorta di purezza, che è fatta come un orizzonte attrattivo, affascinante, ludico,come in un arcadia che tende alla sintesi, quindi alla semplicità, che non è ingenuità,bensì una ricerca dei fondamenti dell’alfabeto immaginario le cui sillabe non voglionoveicolare significati stratificati e storie pensanti, ma lo sprigionarsi lento, inesorabiledi una emozione sensoriale capace di coinvolgere oltre che la vista tutti gli altripercettori di senso, avvolti in una musicalità che fa da collante e da liberantedi ogni cosa che possa essere vista con la mente e percepita con la grammaticae la sintassi del vedere e del far vedere. Si intende che Elio Cassarà, ricercatore,sperimentatore, sia un innamorato del colore e quindi stabilisce con esso unasimbiosi che è quasi un suo autoritratto, che non va incontro a somiglianze,quanto alle affinità elettive, di tutto quanto attiene al sogno ad occhi aperti,al reale magico della vista, come è tutta l’astrazione novecentesca, carpitadalla purificazione, dalla liberazione del colore dalla servitù della riconoscibilità,ma non dalla sua storia, dai suoi miti, dalle sue poesie, dalle sue nuvole, per andareoltre ogni incrostazione della memoria che è deviante oltre la sua stessa ispirazionedovuta alla ricchezza e allo sfarzo del tempo, alla proliferazione e alla ricchezza,come forma e contenuto di ogni cosa a cui si può chiedere una valenza drammatica,

TrasparenzeFrancesco Gallo Mazzeo

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48.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 100x100

analitica, nel senso della aspirazione ad una verginità arcadica, fatta di semplicità,e aspirante ad una nuova storia che vive nel tempo presente la propria età dell’oroe da esso trae la forza di una luce aurorale, che può stare accanto alla cometadella grande diversità in cui non c’è una via della pittura, ma tante vie. Non c’èuna ortodossia ma tante eresie, qui come in tutti gli ambiti creativi, per cuivige il pluralismo dei singoli, la singolarità dei molti, che porta tutti e ognunoad una insularità che gli cresce dentro e poi lo avvolge tutto come un universo,totale quanto personale. Proprio il contrario di un folle pensiero unico, di cuitanti vanno parlando, non come una possibilità, ma come una realtà, anche perchénessuno crea somiglianze aspirando alle differenze, nessuno cerca parentelema ambiscono all’estraneità, con ognuno che cerca se stesso in una condizionedi continua suggestione, di continua visualità e rumorosità, per cui diventa arduofermarsi e non andare avanti, sempre di più, sempre di più, sfuggendo ognitentazione di fermarsi anche solo un po’, perché ad ogni tratto può esserci unaapparizione, una sorpresa, uno sbalordimento oppure una desiderante conferma.

30.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 30x30 (Berlin, private collection)

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33.14 | 2014acrilico su telaacrylic on canvascm 90x90

13In the name of lightness, fluidity a spongy chromatic, dreamy, aerialwhich aries a dynamic of composition and breakdown, of anxiety research, as if it was an unstable nebula, subdued by an invisible wind, so soft and supple“Ambiguous” as it suits, to an abstraction that tends to get rid of every weightof the impact of diversity, alchemy and combinatorial, to show and not showa kind of purity, which is made like an attractive, fascinating, playful horizon, as in an arcadia that tends to synthesis, and so to simplicity, which is not naïve,but a search for the foundations of the imaginary alphabet whose syllables do not want to spread stratified meanings and thinking stories, but getting it slow, inexorableof sensory emotion capable of involving the sight and all the othersense percussions, wrapped in musicality that makes it glittering and liberatingof everything that can be seen with the mind and perceived by grammarand the syntax of seeing and showing. It is understood that Elio Cassarà, a researcher,experimenter, in love with color, establishing with it asymbiosis that is almost a self-portrait, which does not go to similarities, as to the elective affinities, of all that concerns the daydream,to the real magic of sight, as is all the twentieth-century abstraction, snatchedfrom purification, from the liberation of color from the servitude of recognizability,but not by its history, its myths, its poems, its clouds, to gobeyond all incrustation of memory that is deviating beyond its own inspirationdue to the richness and glamor of time, proliferation and wealth,as the form and content of everything to which we can ask for a dramatic value,

TransparencyFrancesco Gallo Mazzeo

43.14 | 2014acrilico su telaacrylic on canvascm 80x80

1514 analytic, in the sense of aspiration to arcadic virginity, made of simplicity,and aspiring to a new story that lives in the present time, its golden age and it draws the strength of an auroral light, which can stand beside the cometof the great diversity where there is no paths of painting, but many paths. There is notan orthodoxy but many heresies, here as in all creative fields, for whichthere is the pluralism of individuals, the singularity of the many, that brings everyone and all to an insularity that grows in and then wraps it all like a universe,total and personal. Just the opposite of a crazy one-minded thought, of whichso many are talking about, not as a possibility, but a reality, also becauseno one creates similarities by aspiring to differences, no one looks for kinshipsbut they seek outrightness, with everyone looking for themselves in a stateof continuous suggestion, of continuous visuals and noises, so it becomes arduousto stop and to not go on, more and more, escaping from alltemptations to stop even just a little, because at any moment there can be anappearance, a surprise, an astonishment or a desirable confirmation.

53.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 80x80

17Una traiettoria che congiunge Sicilia e Germania, Palermo e Venezia (dove ora Elio Cassarà vive ed opera), isola e terraferma, è l’itinerario geografico e artistico che contraddistingue il percorso dell’artista siciliano, che pone in termini dialogici civiltà mediterranea e civiltà continentale, consentendogli di sviluppare una stratigrafia visiva che è fatta di una assimilazione di umori capace di reinventare un linguaggio polivalente proiettato verso la dissoluzione dell’immagine. Sono le nebbie, nelle opere più datate, ad annullare riferimenti troppo precisi, smarriti - citando Claudio Lolli - dentro un cielo nato grigio. Tuttavia la ricerca di Elio Cassarà è orientata verso una luminosa trasparenza la cui pendenza naturale permette di stabilire punti di avvio per uno sviluppo non prevedibile, offrendosi come spazio evocativo del linguaggio. Un linguaggio che tende ad incontrare Santomaso, Music, ma anche Guccione, con un occhio alle ricerche d’oltralpe, a Gerhard Richter. Nella sua opera non mancano assonanze nate dai rapporti con la storia e la contemporaneità, rapporti visivi che hanno il nome di “Conoscenza” e di “Esperienza”, nel desiderio vivo di riuscire a trasferire il senso poetico dell’esistere. Del resto non è che sogno di bellezza la sua pittura, un varco spirituale, verso l’interiorità delle cose, un’alterità che è necessità di esplorazione del mistero. Così la “forma” che si determina è il segno e il colore di un pensiero che scuote non solo l’artista, ma il tempo e lo spazio di una generazione, spesso trafitta da turbamenti. Siamo di fronte ad una pittura che non lascia indifferenti perchè è espressione lirica e drammatica dell’uomo. Una pittura che affonda le sue ragioni in una interiorità solcata dal dubbio, dall’angoscia di un cammino labirintico. Solo in apparenza è quiete nelle opere di Elio Cassarà: l’eco dell’inquietudine rimbomba nelle cavità di fasci e macchie che si incuneano nelle campiture di bianchi e di rosa, di gialli e d’azzurro, alimentando desideri d’estate.

Traiettorie di luminosa trasparenzaMarcello Palminteri

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Trajectories of bright transparencyMarcello Palminteri

78.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 90x100

A trajectory that connects Sicily and Germany, Palermo and Venice (where Elio Cassarà now lives and works), island and mainland, is the geographical and artistic itinerary that distinguishes the path of the Sicilian artist, that connects in dialogue terms, Mediterranean and continental civilization, allowing to develop a visual stratigraphy that is made of an assimilation of humans capable of reinventing a polyvalent language projected towards the dissolution of the image. They are the mists, in the most recent works, that cancel references, too precise, lost - quoting Claudio Lolli - in a generated grey sky. However, Elio Cassarà research is oriented towards a luminous transparency with a natural slope that allows to establish a starting point for unpredictable development, to be offered as an evocative space for language. That language that tends to meet Santomaso, Music, and also Guccione, with an eye on Gerhard Richter’s transalpine research . In his work, there are also assonances born from the relationships with history and contemporary, visual relations named after “Knowledge” and “Experience” in the lively desire to succeed to transfer the poetic sense of existence. After all, his painting is a dream of beauty, a spiritual passage, towards the interior of things, an alien, which is a necessity to explore the mystery. So the determined “form” is the sign and the color of a thought that not only shakes the artist, but also time and space of a generation, often plagued by turmoil. We are faced with a type of painting that does not leave us indifferent because it is the lyrical and dramatic expression of man. A painting that finds its reasons into an inward-looking interior, from the anguish of a labyrinthine journey. Quietness is just an appearance in the works of Elio Cassarà: the echo of restlessness rumbles in the cavities of beams and spots that wedge in the white and pink, yellow and blue backgrounds, nourishing summer desires.

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Landschaft, traduzione tedesca del vocabolo paesaggio, evidenzia, nell’opera di Elio Rosolino Cassarà, l’adesione al dettaglio della veduta pittorica e introduce, in questa articolata ricerca, la complessità dicotomica di porre in relazione la finitezza dello sguardo dell’artista - orientato apparentemente a limitate realtà esterne e ambientali - con le proprie illimitate spazialità intime e psichiche e con il proprio mondo interiore, e la rielaborazione del labile confine che separa le due forme di paesaggio. La serie pittorica dei Landschaft, intrinsecamente legata alla città di Venezia e proseguita poi in altri luoghi, sviluppa un linguaggio iconoclasta e delinea ciascuna visione con strisce orizzontali e parallele di pennello che sovrappongono, con ritmo lineare, gli accordi cromatici di una Natura già accordata e già coerente, lasciando emergere la necessità dell’artista di modulare la propria esperienza esistenziale con gli elementi circostanti, ricercando affinità superiori, oltre una lettura spaziale puramente visiva.La metamorfosi perciò da una pittura di paesaggio che pone al proprio fulcro il Landschaft ad una pittura di passaggio che si percepisce invece quale modulo unificante del Landschaft è evidente; atti sintetici che orientano il flusso quotidiano della Natura (la sua manifestazione fenomenica e sensibile) e l’azione indagativa dell’artista all’esplorazione - pensieri e azioni ripetuti e sovrapposti come queste linee di materia e colore - verso una multi-realtà eterogenea e mutevole, indagabile solo riconoscendone e scomponendone i meccanismi intrinseci che ne garantiscono scorci e angoli di veduta sempre dinamici.Il Tutto di queste visioni paesaggistiche non giace immutabilmente e immobile nell’“impossibilità di essere altrimenti”, casomai diviene come espressione cosciente di una casualità percettiva, lasciando emergere in ogni composizione sia l’apparente perfezione inalterabile della Natura, sia le impercettibili modulazioni di toni e di contrasti, i dati apparentemente accidentali che invece rispondono a regole compositive certe - frattali, isometrie, sezioni auree, rigorose progressioni algebriche - che l’artista scopre e evidenzia.Oltre dunque la semplice ricomposizione retinica, la pittura di Elio Rosolino Cassarà individua nelle suggestioni grafiche delle linee orizzontali (e tra le linee) la lirica attesa di pensieri in formazione, l’indefinita sfocatura di visioni periferiche e laterali ortogonali alla linea stessa

La necessità del casoGaetano Salerno

dell’orizzonte che, per quanto allungata e longitudinalmente ininterrotta, rappresenta molteplici nette demarcazioni tra elementi terreni e spirituali; e lo sguardo del pittore, lungo queste linee, si espande a nuove dimensioni materiali.La luce, la cui iperbolica mutevolezza timbrica si oppone al concetto di fissità paesaggistica, illumina la decadenza della forma fisica geometrica e definita; il paesaggio rinuncia così alla sua perfezione statica per divenire invece metafora della propria assenza, concretizzandosi attraverso le suggestioni cromatiche (e psichiche) che esso genera con la sua incertezza, traslando in pittura il principio di Democrito (“tutto ciò che accade in natura è frutto della necessità e del caso”) per dimostrare quanto anche la realtà più reale e certa quale il milieu delle scenografie quotidiane sia invece la risultante di reiterate operazioni di analisi, studio, ripensamento, revisione e implichi, concretamente, la coesistenza (anche negli spazi pittorici, sempre parziali) delle molte variabili espressive potenziali che concorrono alla sua individuazione.Necessità è l’impossibilità di essere altrimenti, il caso la possibilità - parossistica poetica dei perdimenti che mira gradualmente a cancellare gli elementi - del non essere (ancora o completamente), l’essere cioè rigorosamente determinato da altro, da rapporti di casualità tra entità e luogo, tra pittore e paesaggio; sconfinare dunque nell’espressionismo geometrico o nella metonimia del colore consente all’artista di accedere a un archivio di immagini prime, non ancora determinate, nel quale il reale sfuma nell’immaginifico (la casualità del guardare), rendendo così sempre inatteso e imprevisto il dato visivo, informale come la brusca svolta semantica di questa pittura, ora alonizzata, stereotipata, iperbolica e protesa a un’assenza figurativa che decostruisce l’omogeneità compositiva e supera il rigore della verosimiglianza.Per questo Elio Rosolino Cassarà continua a conferire alla propria azione una valenza figurativa, rifiutando la lettura astratta alla quale invece una superficiale analisi critica condurrebbe, consapevole del proprio vincolo alle realtà fenomeniche, del legame mentale alle materialità delle esperienze, del determinismo in risposta alla desolazione di un nulla significante - successione altrimenti incomprensibile di concetti dogmatici - mirabilmente oscurato dalla (im)perfezione mai arbitraria (ma necessaria e casuale) di un paesaggio.

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The necessity of the chanceGaetano Salerno

Landschaft, a German translation of the word “landscape”, highlights in the work of Elio Rosolino Cassarà the adherence to the detail of the pictorial view and introduces in this articulate research the dichotomous complexity of relating the finitude of the artist’s look seemingly oriented to external and environmental realities - with their unlimited intimate and psychic spatiality and with their inner world, and the reworking of the labile border that separates the two forms of landscape. The pictorial Landschaft series, intrinsically linked to the city of Venice and then continued in other places, develops an iconoclastic language and delineates each vision with horizontal and parallel brush strokes that overlap, with linear rhythm, the chromatic arrangements of a Nature already accorded and coherent, leaving the emergence of the need for the artist to modify his existential experience with the surrounding elements, seeking superior affinities beyond a purely visual spatial reading.The metamorphosis, therefore, from a landscaping painting that places the Landschaft at a focal point for a passage painting that is perceived instead as a unifying form of the Landschaft is evident; synthetic acts that guide the daily flow of Nature (its phenomenal and sensible manifestation) and the investigative action of the artist to explore - thoughts and actions repeated and overlapping as these lines of matter and color - towards a multi-reality heterogeneous and mutilating, indisputable only by recognizing and decomposing the intrinsic mechanisms that guarantee glimpses and angles of ever-dynamic views.Every part of these landscape views do not lie immutably and immobile in the “impossibility of being otherwise”, but become a conscious expression of a perceptual casualty, leaving in each composition both the apparent unalterable perfection of Nature and the imperceptible modulation of tones and contrasts, seemingly accidental data that instead respond to certain compositional rules - fractals, isometrics, gold sections, strict algebraic progressions - that the artist discovers and highlights.In addition to the simple retinal reconciliation, Elio Rosolino Cassarà’s painting identifies the graphic suggestions of horizontal lines (and between the lines) the lyrical wait for thoughts in formation, the indefinite blur of peripheral and lateral visions orthogonal to the line of the

horizon which, however elongated and longitudinally uninterrupted, represents many net demarcations between earthly and spiritual elements; and the painter’s glance, along these lines, expands to new material dimensions.The Light, whose hyperbolic timbral mutilation opposes the concept of landscape fixation, illuminates the decadence of geometric and defined physical form; the landscape thus renounces its static perfection becomes metaphor of its own absence, concretizing through the chromatic (and psychic) suggestions it generates with, its uncertainty, to transfer into painting the principle of Democritus (“everything that happens in nature is fruit of the necessity and the case”) to demonstrate how much the real and certain reality, however, the everyday environment of the scene is the result of repeating analysis, study, rethinking, revision and concretely, coexistence (also in pictorial spaces, always partial) of the many potential expressive variables that contribute to its identification.Necessity is the impossibility of being otherwise, the chance - the poetic paroxysics of the losses that gradually aims to erase the elements - of not being (yet or completely), namely being strictly determined by another, by casuality between entities and place, between painter and landscape; thus overcoming geometric expression or color metonymy allows the artist to access an archive of raw, unprecedented images, in which real flaws in the imagination (the randomness of the look), thus making the unforeseen and unexpected visual, informal, as the sharp semantic turning point of this now aloicized, stereotyped, hyperbolic painting, with a figurative absence that deconstructs compositional homogeneity and exceeds the rigor of probability.For this reason Elio Rosolino Cassarà continues to give his action a figurative value, refusing abstract reading to which, on the contrary, a superficial critical analysis would lead, aware of its connection to phenomenal realities, of the bonding of the material to the experiences, of determinism in response to the desolation of a meaningless nothingness - an otherwise incomprehensible succession of dogmatic concepts - admirably obscured by (never) arbitrary (but necessary and casually) perfection of a landscape.

Cattedrale | 2003olio su telaoil on canvascm 80x100 (Bergamo, private collection)

Chiostro | 2006olio su telaoil on canvascm 70x60

Bahnhof | 2008olio su telaoil on canvascm 80x100 (Moscow, private collection)

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Stilleben | 2003olio su telaoil on canvascm 35x50 (Bergamo, private collection)

Stilleben | 2008olio su telaoil on canvascm 100x100 (Bergamo, private collection)

Stilleben | 2009olio su telaoil on canvascm 50x30

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Landschaft | 2010olio su telaoil on canvascm 80x100

Landschaft | 2009olio su telaoil on canvascm 40x60 (Prague, private collection)

Filare di alberi | 2013olio su telaoil on canvascm 40x80

18.14 | 2014olio su telaoil on canvascm 100x100 (Bergamo, private collection)

nella pagina seguenteon next page

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41.14 | 2014olio su telaoil on canvascm 100x100

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29.14 | 2014olio su telaoil on canvascm 90x90 (Bagheria, collection Museum)

43.14 | 2014olio su telaoil on canvascm 100x100

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04.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 93x93

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12.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 100x70

17.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 90x90 (Moscow, private collection)

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22.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 100x200

23.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 100x200

27.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 55x145

29.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 100x140

40.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 100x100

nella pagina seguenteon next page

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38.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 100x100 (Moscow, private collection)

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42.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 70x100

43.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 70x100

45.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 80x60

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55.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 90x80

a destraright

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63.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 80x80

66.15 | 2015olio su telaoil on canvascm 80x80

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13.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 40x50

14.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 37x49

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18.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 45x52

29.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 52x47

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35.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 44x44

41.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 30x30

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51.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 140x90

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54.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 80x80

59.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 100x100

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65.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 70x60

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74.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 120x110

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76.16 | 2016olio su telaoil on canvascm 100x100

01.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 97x86 (Bagheria, collection Museum)

04.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x87

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02.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x98

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07.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 40x50

09.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x100

a destraright

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10.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 50x80

11.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 30x30

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12.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 50x50

14.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 30x38

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15.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 40x40

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16.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 40x40

nella pagina precedenteon the previous page

17.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 40x40

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18.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 40x40

19.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 42x42

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21.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 50x50

23.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x90

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29.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x100

36.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 50x50

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43.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 80x80

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46.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 50x50

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47.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x100

48.17 | 2017olio su telaoil on canvascm 100x100 (Brussels, private collection)

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Elio Rosolino Cassarà è nato a Mazara del Vallo (TP) nel 1974. Dai primi anni Novanta espone in diverse città europee, soprattutto a Berlino, dove ha vissuto alcuni anni. Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Si sono occupati del suo lavoro, tra gli altri, Francesco Gallo Mazzeo, Ezio Pagano, Marcello Palminteri, Nina Pogarcic, Victor Arellano Rey, Gaetano Salerno. Attualmente vive e opera tra Monreale e Venezia.

Elio Rosolino Cassarà was born in Mazara del Vallo (TP) in 1974. From the early nineties he exhibited in several European cities, especially in Berlin, where he lived for a few years. His works are in many public and private collections in Italy and abroad. Among many others, who wrote about him are, Francesco Gallo Mazzeo, Ezio Pagano, Marcello Palminteri, Nina Pogarcic, Victor Arellano Rey, Gaetano Salerno. He currently lives and works between Monreale and Venice.

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9594 Francesco Gallo Mazzeo. Critico e Storico dell’Arte. Docente di Stile, Storia dell’Arte e del Costume. Roma. Già direttore del corso di laurea per Progettisti di Moda dell’Accademia di Palermo e consulente della Mondadori per il Catalogo dell’Arte Moderna, dal 1991. Ha scritto sul “Sole 24ore”, sul “Giornale di Sicilia”, sulla “Gazzetta del Sud”, su “La Sicilia”, sul quotidiano economico “Il Denaro”. È stato professore a contratto dell’Università di Catania e docente a Brera, Napoli, Palermo, Catania e Reggio Calabria. Ha pubblicato volumi di critica e storia dell’arte con Mazzotta, Electa, Bompiani, Fabbri, Sellerio, Sciascia, Mondadori, Prearo, Marsilio, Joyce & Co, Lombardi, Orestiadi, Skira, Charta, Gangemi, Iemme, New l’ink, Lindau. Ha curato mostre per il Museo di San Paolo del Brasile e per il Principato di Monaco; presentato mostre e tenuto conferenze a Madrid, Londra, Berlino, New York, Tokyo, Saragozza, Zurigo, Tunisi, Mosca, Yerevan, Sofia, Shanghai Pechino. Ha collaborato alla Biennale di Venezia dell’anno 1993 per la mostra di Francis Bacon e le installazioni di Alessandro Mendini. Nel 2004 è stato nominato Commissario Italiano alla Biennale Internazionale di Praga. Ha presentato il primo volume del catalogo generale di Tano Festa. Ha presentato il primo volume del catalogo generale di Franco Angeli. Nel 2008 è stato componente della Commissione per le arti visive, per il Ministero della Cultura e la Regione Siciliana. Nel 2009 è incaricato dal governo della Repubblica di Armenia per la cura di grandi eventi internazionali, tra cui la mostra retrospettiva di Minas Avetisian. Nel 2013 è il curatore della LVIII edizione del Premio Termoli. Tra le mostre recenti si ricordano quella su Francesco Clemente ed Emilio Vedova. Vive e lavora tra Roma, Napoli e Palermo.

Ezio Pagano. Memoria storica dell’arte contemporanea in Sicilia, è nato a Bagheria, dove vive ed opera, nel 1948. Qui, nel 1965, fonda la prima galleria d’arte della città (inaugurata da Renato Guttuso). Nel campo dell’editoria d’arte ha fondato le collane “I Tascabili dell’arte” e “I Quaderni dell’arte”. Ha pubblicato numerosi scritti e recentemente il tascabile “Mi presento, Ezio Pagano. Io la penso così ...”, riflessioni sull’arte contemporanea con la prefazione di Gillo Dorfles e il volume “Dai mitici anni Sessanta all’alba del terzo millennio” autobiografia romanzata, per le Edizioni Plumelia. Ha curato oltre un centinaio di mostre in Europa, Australia, Stati Uniti, Canada, Venezuela, Argentina, Brasile e Cina; tra le più importanti si ricordano quelle dedicate a: Pablo Picasso, Graham Sutherland, Renato Guttuso, Carla Accardi, Emilio Vedova, Giuseppe Tornatore, Ferdinando Scianna, Leo Matiz. È stato Membro esperto della Civica Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Renato Guttuso” e Vice presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Regionale d’Arte di Bagheria. Il suo operato è stato recensito sui maggiori quotidiani, su riviste specializzate e dalle più importanti emittenti radiofoniche e televisive nazionali. Recentemente RAI Radio Techete’, per la rubrica “I grandi personaggi”, ha dedicato uno speciale al Museum - Osservatorio delle Arti Contemporanee in Sicilia, da lui fondato e diretto.

Marcello Palminteri. Ha curato mostre di artisti emergenti e storicizzati (Arman, Armodio, Giorgio De Chirico, Mino Maccari, Ugo Nespolo, Stefan Anton Reck, Mario Schifano) in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Suoi testi sono pubblicati in cataloghi, monografie e riviste specializzate. Ha collaborato con numerose istituzioni tra cui l’Osservatorio per le Arti Contemporanee in Sicilia - Museum di Bagheria, il PAN Palazzo delle Arti e il Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro di Villa Torlonia di Roma, l’Ambasciata Italiana in Montenegro, il Centar Savremene Umjetnosti Crne Gore di Podgorica (Montenegro). Vive a Napoli.

Gaetano Salerno. Nato a Savona nel 1973. Insegnante di storia dell’arte, curatore e critico d’arte indipendente. Esperienza pluriennale nel campo della critica d’arte e dell’organizzazione e gestione di eventi culturali. Collaboratore di riviste e magazine d’arte, consulente artistico di gallerie e associazioni culturali.

Francesco Gallo Mazzeo. Critic and Art historian. Professor of Style, History of Art and Costume at the Academy of Fine Arts. Rome, Former director of the degree program for Fashion Designers of the Academy of Palermo and consultant for Mondadori for the Catalog of Modern Art since 1991. He wrote on “Il Sole 24ore”, on the “Giornale di Sicilia”, on the “Gazzetta del Sud” a on “La Sicilia” and on the economic newspaper “Il Denaro”. He has been a contract professor at the University of Catania and a professor at Brera, Naples, Palermo, Catania and Reggio Calabria. He published volumes of art critic and art history with Mazzotta, Electa, Bompiani, Fabbri, Sellerio, Sciascia, Mondadori, Prearo, Marsilio, Joyce & Co., Lombardi, Orestiadi, Skira, Charta, Cangemi, Iemme, New l’ink, Lindau. He attended exhibitions for the Museum of Sao Paulo of Brazil and for the Principality of Monaco; also presented exhibitions and conferences in Madrid, London, Berlin, New York, Tokyo, Zaragoza, Zurich, Tunis, Moscow, Yerevan, Sofia, Shanghai and Beijing. He collaborated at the 1993 Venice Biennial Exhibition for the Francis Bacon exhibition and the installations by Alessandro Mendini. In 2004 he was appointed Italian Commissioner at the International Biennial of Prague. He presented the first volume of Tano Festa’s general catalog. He presented the first volume of Franco Angeli’s general catalog. In 2008 he was a member of the State-Regions Commission for Visual Arts, the Ministry of Culture and the Sicilian Region. In 2009 he was appointed by the Government of the Republic of Armenia for the care of major international events, including the retrospective exhibition of Minas Avetisian. In 2013 he is the curator of the LVIII edition of the Termoli Prize. Recent exhibitions include those of Francesco Clemente and Emilio Vedova. He lives and works between Rome, Naples and Palermo.

Ezio Pagano. Historical memory of contemporary art in Sicily, was born in Bagheria, in 1948 where he lives and works. There, in 1965, he founded the city’s first art gallery (inaugurated by Renato Guttuso). In the field of art publishing he founded the series of “I Tascabili dell’Arte” and “I Quaderni dell’arte”. He has published numerous writings and recently the pocketbook “Mi presento, Ezio Pagano. Io la penso così ...”, reflections on contemporary art with the preface of Gillo Dorfles and the volume “Dai mitici anni Sessanta all’alba del terzo Millennio” a fictional autobiography for Plumelia Editions. He has attended over a hundred exhibitions in Europe, Australia, the United States, Canada, Venezuela, Argentina, Brazil and China; Among the most important ones are those dedicated to: Pablo Picasso, Graham Sutherland, Renato Guttuso, Carla Accardi, Emilio Vedova, Giuseppe Tornatore, Ferdinando Scianna and Leo Matiz. He was an expert member of the Civic Gallery of Modern and Contemporary Art “Renato Guttuso” and Vice Chairman of the Board of Directors of the Regional Institute of Art in Bagheria. His work has been reviewed on major newspapers, specialized magazines and on the most important national radio and television broadcasters. Recently, RAI Radio Techete‘, for “The Great Characters”, devoted a special to the Contemporary Art Observatory in Sicily - Museum founded and directed by him.

Marcello Palminteri. He has dealt with exhibitions of emerging and historian artists (Arman, Armodio, Giorgio De Chirico, Mino Maccari, Ugo Nespolo, Stefan Anton Reck, Mario Schifano) in public and private spaces in Italy and abroad. His texts are published in catalogs, monographs and specialized magazines. He has collaborated with numerous institutions including the Contemporary Art Observatory in Sicily - Museum of Bagheria, the PAN Palazzo delle Arti and the San Carlo Theater in Naples, Villa Torlonia Theater in Rome, the Italian Embassy in Montenegro, the Center for Contemporary Art of Montenegro of Podgorica (Montenegro). He lives in Naples.

Gaetano Salerno. Born in Savona in 1973. He is a teacher of History of Art, curator and independent art critic. Multi-year experience in the field of art critic and organization and management of cultural events. Contributor of catalogues and art magazine, artistic consultant of galleries and cultural associations.

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MUSEUM Osservatorio dell’Arte Contemporanea in Sicilia

Direttore Ezio Pagano

Consiglio scientificoGillo Dorfles, presidenteRenato BarilliEnrico CrispoltiEva di StefanoVittorio Fagone

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