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In qualità di primo cittadino mi congratulo con gli organizzatori di Giffoni Teatro, che da anni anima le serate estive nella splendida cornice del Giardino degli Aranci.

Ritengo che questa rassegna sia tra le manifestazioni di maggior rilievo culturale del panorama regionale, sia per la location ove si svolge, sia per la qualità degli artisti che ospita.

Ogni anno la rassegna è ricca di illustri artisti, giovani attori e compagnie emergenti, di fama nazionale e internazionale. La formula del successo si manifesta anche nella pre-senza di un affezionato pubblico non solo locale.

Sono sicuro che con “Giffoni Teatro” si possono vivere splendide serate all ’insegna del divertimento e della conoscenza.

L’amministrazione comunale sosterrà questa associazione che si prodiga a promuovere con professionalità la cultura e il nostro territorio.

Antonio GiulianoSindaco di Giffoni Valle Piana

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LO SPETTACOLO CONTINUA

Siamo lieti di presentare una nuova stagione teatrale, pur in un momento di crisi nel rispetto della tradizione della nostra Rassegna abbiamo scelto di coniugare nel cartellone spettacoli di impegno, ma anche di animo leggero, spettacoli che siamo certi raccoglieranno l ’interesse e soddisferanno la curiosità degli spettatori, mantenendo sempre fede alla grande qualità che il pubblico esige. Qualità e divertimento sono, come sempre, la cifra distintiva del nostro cartellone. Molto raramente capita di incontrare un pubblico così innamorato e fedele, ed è stata proprio la straordinaria risposta che ci avete, sempre, riservato il miglior apprezzamento tangibile delle scelte fatte. Giffoni Teatro rappresenta da circa 20 anni uno degli eventi culturali e di intrattenimento di maggior rilievo della Regione. La qua-lità della programmazione estiva, unita alle speciali location: il suggestivo Giardino degli Aranci e il Complesso di San Francesco, rende questo evento unico, prestigioso, di grande richiamo.

Ci avviamo a celebrare l ’importante traguardo del ventennale con uno sguardo grato e consapevole alla storia passata, Giffoni Teatro non rinuncia però a guardare al futuro e a nuovi orizzonti continua l ’attenzione speciale per i giovani, con eventi e collaborazioni che coinvolgono proprio le giovani generazioni.

Laddove c’è uno spettatore, là c’è il Teatro. Ed al pubblico di ogni età e condizione è dedicata la XIX edizione di Giffoni Teatro: articolata, eterogenea, aperta alle diverse scelte di ognuno, in considerazione della disponibilità e degli interessi individuali, sociali, gene-razionali.

Si accendono le luci su una nuova ed intensa edizione. Mimma Cafaro

Presidente Giffoni Teatro

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Venerdì 5 AgostoNiccolò AgliardiAutore colonna sonora di

IN CONCERTO con Francesco Lazzari, Giacomo Ruggeri e Tommaso RuggeriNOTE DI REGIA

Sono di Niccolò Agliardi le canzoni di una delle serie tv più amate e toccanti di sempre. Una storia di adolescenti che, tra corsie e letti d’ospedale, combattono la malattia con la forza dell’amicizia.  Ha l’abilità del giocoliere della parola Niccolò Agliardi, cantautore che da anni mette le sue strofe al servizio di molti artisti italiani come Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Elisa, Zucchero, Bryan Adams. Alle parole di Agliardi si è affidata in più occasioni anche Emma: “Una ragazza molto diretta e schietta. Del mio repertorio lei ha sempre voluto  le canzoni più difficili e sofisticate, un brano sull’anoressia, Acqua e ghiaccio, e uno sul concetto di reincarnazione. Direi che non sono esattamente tematiche pop”. Per lui, come per tutti gli artisti della parola, il rischio da evitare è la  banalità, intesa come sequenza di parole senz’anima.

Il concerto è diviso in due momenti, il primo ripercorre le musiche e le canzoni che hanno caratterizzato la colonna sonora dei Braccialetti Rossi, la fortunata serie televisiva di Rai1 per cui Niccolò Agliardi ha scritto i brani sia delle prime due stagioni che della ter-za in uscita ad ottobre. La seconda parte del concerto vedrà Niccolò raccontare e raccon-tarsi, attraverso i brani e tanti successi, scritti per altri artisti, a cominciare da SIMILI, il top brano di Laura Pausini, per passare ad Eros Ramazzotti, Emma, Bianca Atzei, Francesco Facchinetti e tanti altri.

Sarà accompagnato da tre musicisti che si alterneranno alle tastiere, alle chitarre e alle percussioni.

Euro 8,00 + 1 prevendita

• BRACCIALETTI ROSSI •

in collaborazione con

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Domenica 7 AgostoCompagnia TandemIL MORTO STA BENE IN SALUTE di Gaetano Di Maiocon Gemma Rescigno, Lorenzo Citro, Annalisa De Camillis, Andrea

Mazzariello, Gerardo Intindoli, Simone Di Bartolomeo, Salvatore Rinaldi, Maria Coppola, Lalla D’Elia, Daniela Cavaliere, Giovanni Rosiello, Giovanna Lambiase, Claudia D’Elia, Fabiana Marino e Gaetano Esposito

Adattamento e Regia Ciro Rusticale

La Pensione di Gennaro e Nannina Bottiglieri è un posto tutt’altro che tranquillo per concedersi un po di riposo; potete trovarci tipi bizzarri come Gino Dorè, un macchiettista da tre soldi ricercato dalla mafia...oppure Don Silvestro sempre pronto ad origliare tutto quello che si dice, per non parlare del fratello di Don Gennaro, Peppino, che non perde mai l’occasione di insidiare le rispettabili ospiti della pensione. Ed è proprio in questa grottesca gabbia di matti che Gennaro e Nannina si trovano ad assolvere un pericoloso mandato: ammazzare Gino Dorè per conto della mafia! Infatti da quando i mansueti Gennaro e Nannina Bottiglieri, proprietari del B&B della Pace, rinvengono una borsa con-tenente una grossa somma di danaro, il loro alloggio si trasforma, per ironia della sorte, in un luogo tutt’altro che pacifico. I nostri due killer improvvisati, tuttavia, daranno vita ad una girandola di equivoci divertenti ed esilaranti.

Scritta nel 1975, “Il morto sta bene in salute” è tra le più riuscite commedie di Gaetano Di Maio, ricca di gag esilaranti e colpi di scena che la portano ad essere unanimemente considerata come una sorta di “giallo comico” basato su un variopinto cocktail di amori, tresche, soldi e raggiri.

Euro 7,00 + 1prevendita

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Lunedì 8 AgostoCompagnia Le Canne PensantiICATT EboliLA GATTA CENERENTOLAdi Roberto De SimoneAdattamento e Regia Massimo Balsamo

Personaggi e interpretiMatrigna Massimo BalsamoCenerentola Ines CostabilePatrizia - Prima sorella Adriano EspositoSarta - Zingara Piera AcitoCapera - Soldato francese Vincenzo Maria RussielloSoldato Spagnolo Salvatore AratoMunaciello - Seconda sorella Francesco PolitoAsso e Mazza Raffaele D’AlessandroLavandaia - Cameriera- Terza sorella Costanzo PetrilloLavandaia - Cameriera- Quarta sorella Edoardo CuozzoLavandaia - Cameriera- Quinta sorella Alessio CorsanoLavandaia - Cameriera- Sesta sorella Antonio PalumboScenografie Salvatore Iodice Mario SavoiaLuci e musiche Pasquale Tufano Direttore di Scena Giuseppe Messeri

La compagnia “Le Canne Pensanti”, gruppo teatrale formato da detenuti e volontari operanti presso la Casa di Reclusione di Eboli, porta in scena alla 19ª edizione di Giffoni

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Teatro “La Gatta Cenerentola” opera teatrale in tre atti, scritta e musicata da Roberto De Simone nel 1976.

Il lavoro si ispira alla fiaba omonima: la sesta favola (giornata prima) di Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile.

I detenuti della compagnia “(in)stabile” dell’Istituto a Custodia Attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze di Eboli saranno i protagonisti della favola di Giambattista Basile che narra la metafora di una città come Napoli, figliastra e vittima del potere di una matrigna perversa e di occupanti stranieri.

Caratteristica della compagnia teatrale è la sostanziale autogestione all’interno dell’ istituto penitenziario in cui, da anni, si attuano percorsi di recupero basati sul fonda-mentale concetto dell’autodeterminazione: solo riappropriandosi del proprio senso di responsabilità si riesce a riappropriarsi del senso delle regole e del corretto vivere in una comunità di uomini liberi. Comincia, dunque, dal dentro (inteso sia nel senso dell’intima revisione del proprio vissuto, sia dello spazio fisico in cui detto processo si avvia, matura e viene portato a compimento) il percorso verso l’integrazione sociale.

Uno degli strumenti fondamentali di cui ci si avvale in questo delicato percorso è proprio il Teatro che, mai come in questo caso, riacquista tutta la sua forza catartica e liberatoria. Sulle tavole del palcoscenico uomini non più liberi vengono messi nelle con-dizioni di “spiccare il volo” e di proiettarsi, in anticipo, verso quella futura libertà a cui il programma seguito all’interno della Casa di Reclusione è finalizzato.

In tal modo il carcere diventa laboratorio di sperimentazione non solo artistica ma sociale ed il Teatro strumento di riscatto.

“La rappresentazione teatrale vuole essere un momento di confronto tra esseri umani giocato sul filo sottile e delicato delle emozioni. Non si è reclusi ma diversamente liberi quando, complice la finzione scenica, mondi solo apparentemente diversi si incontra-no e si confrontano” questo pensiero del direttore dell’Istituto, Rita Romano, sintetizza tutta la filosofia che si persegue: abbattere (almeno metaforicamente) i muri, superare i confini, divellere le sbarre per costruire ponti che siano garanzia di inclusione e di inte-grazione.

Ingresso gratuito con prenotazione

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Venerdì 12 AgostoEdoardo RomanoPENSO, SORRIDO… CI RIPENSO E RIDOPercorso narrativo tra i diari di Edoardo Romano

Edoardo Romano: comico, attore e cabarettista, ebbe grande popolarità nei Trettré con Gino Cogliandro e Mirko Setaro, famosi soprattutto per le esibizioni a Drive in e Buona Domenica con i tormentoni «L’acqua è poca, ossia scarseggia, e la papera non galleggia» e «A me, me pare ’na strunzata». 

Lo spettacolo è un percorso narrativo tra i diari di Edoardo Romano che racconta se stesso e i Trettè attraverso aneddoti, sketch e personaggi con la vena comica che lo ha sempre contraddistinto. Compagno di viaggio è il M.° Pasquale Sessa, musicista cantau-tore che lo accompagnerà con musiche dal sound mediterraneo.

Euro 7,00 + 1 prevendita

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Lunedì 15 AgostoGianluigi EspositoCANZONE D’OGNE STAGIONEdi Gianluigi Espositocon Antonio SaturnoElaborazioni musicali di Antonio Saturno

Gianluigi Esposito opera da anni alla riscoperta e alla valorizzazione della Grande Canzone Napoletana.

In questo concerto, accompagnato dal Maestro Antonio Saturno, sviluppa lo studio della produzione poetica e musicale di Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo, Libero Bovio, Raffaele Viviani, Mario Costa, Salvatore Gambardella e tanti altri fino ad arrivare a Salvatore Palomba e Sergio Bruni, consentendo, così, di tracciare nel corso del recital una breve ma esauriente storia della canzone napoletana.

La scelta di utilizzare due chitarre e un mandolino come accompagnamento alla voce, ha uno scopo ben preciso, e cioè quello di creare un rapporto più intimo e diretto tra l’esecutore e la canzone stessa, in questo modo il pubblico diventa non solo spettatore, ma parte attiva dello spettacolo.

Il programma è composto tenendo presente non quello che è il percorso cronologico relativo alla data di composizione di ogni brano, ma tende ad evidenziare la continua-zione stilistica che caratterizza la canzone napoletana dal ‘500 ad oggi, per cui il dato strettamente artistico è veramente raffinato.

Euro 5,00 + 1prevendita

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SINOSSI

In un tempo non definibile sono possibili senz’altro solo universi perfetti, uomini e donne perfette, senza anima. Può capitare di vivere così, ma può capitare a due automi di cominciare a sognare e... “Questo spazio non è in vendita” è la seconda produzione teatrale di BADERIA TEATRO, liberamente ispirato ai monologhi di “Accessories” di Gloria Calderon Kellett (anche autrice e coproduttrice della fortunata serie americana “How I Met Your Mother”). In scena due automi che aiuteranno il mondo nella ricerca della don-na perfetta, rivestendo passo passo diverse personalità.

NOTE DI REGIA

La scena è un interno bianco, asettica, nessun elemento che possa creare un gioco di colori o che possa suscitare emozioni nello spettatore. Una scena sempre più vicina alla vita di tutti i giorni, dove la finzione e l’ideale di perfezione annullano tutto il resto. Una clinica, due automi, qualche elemento che appare e scompare in scena come esca per la provocazione suscitando così qualche reazione. Oggetti familiari che appartengono al quotidiano, un mazzo di fiori, un velo da sposa, un anello, una fotografia e infine tante scarpe pronte per essere indossate così come i sentimenti e le emozioni vissute. 

Un intreccio di monologhi ironici dal ritmo serrato: la fidanzata lasciata in discoteca, la sposa esausta alla sua prima notte di nozze, l’esuberante casalinga anni cinquanta, la reginetta di bellezza che invece vorrebbe essere brutta e tante altre figure femminili, modelli in cui rispecchiarsi o distanziarsi. Sarà questo spettacolo la rivincita degli uomini sulle donne?

Claudia Balsamo

Ingresso gratuito con prenotazione

Venerdì 19 AgostoClaudia Balsamo Angela Rosa D’AuriaDaniela De BartolomeisQUESTO SPAZIO NON E’ IN VENDITAliberamente tratto da “Accessories” di Gloria Calderon Kellett Regia Claudia BalsamoAss. regia Alessia De Bartolomeis - Audio-luci Antonio BuccieroProgetto grafico Emilia Sagitto - Progetto video Elio di Pace

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Sabato 20 Agosto Complesso Monumentale S. FrancescoLe favole di Giffoni SinfonicaI MUSICANTI DI BREMAcon Orazio Cerino

NOTE DI REGIA

Un asino, un cane, un gatto e un gallo, che decidono di formare un’orchestra: che follia! Eppure, a volte, anche le cose più impossibile diventano reali, se ci crediamo vera-mente. E allora anche un asino, un cane, un gatto e un gallo, possono diventare musicisti. Se ci crediamo veramente. I protagonisti della nostra storia non sono animali qualunque:

un asino troppo debole per trasportare i sacchi di farina, un cane troppo vecchio per an-dare a caccia, un gatto troppo stanco per acchiappare i topi, e un gallo troppo appetitoso per non finire in pentola. I nostri quattro amici sono dei perdenti che rifiutano di subire il destino al quale l’egoismo degli uomini li ha destinati; unendo le loro forze, riusciranno a ribellarsi ai loro padroni, a sconfiggere i terribili briganti, a trasformare i sogni in realtà. “I musicanti di Brema” è una fiaba senza tempo, una di quelle storie che non smetteresti mai di raccontare e di ascoltare, perché parla di amicizia, di coraggio, di libertà. E di mu-sica, ovviamente, tanta musica. La musica che accompagna ogni scena del nostro spet-tacolo, una versione fedele all’originale fiaba dei Grimm, ma reinterpretata con uno stile moderno e originale, divertente e interattivo. E nel corso della storia, i bambini vengono coinvolti nella storia fino a diventare essi stessi asini, cani, gatti e galli: perché, a volte, anche le cose più impossibile diventano reali, se ci crediamo veramente. Soprattutto a teatro. Ingresso gratuito con prenotazione

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Domenica 21 Agosto Pippo FrancoBRANCALEONE E LA SUA ARMATA

NOTE DI REGIA

Brancaleone, di ritorno dalla Terra Santa, dove ha combattuto quella che lui definisce la sua ultima battaglia, chiede ospitalità ad un clerico eremita, uomo colto ed esperto cerusico al servizio del Vescovo di Trani. Brancaleone, pur non avendo mai perso il suo senso dell’ironia con cui affronta la sua esasperata esistenza, è in preda ad una crisi sui-cida: nella sua ultima battaglia si è finto morto per non essere ucciso dai Saraceni ed ora vuole espiare la sua colpa ingerendo un veleno che pretende da Colombello che ha fatto del suo antro un laboratorio di estratti erbali. Il clerico, che a sua volta si identifica nell’allegrezza, sa che il cavaliere è, in realtà posseduto dai demoni e dà a Brancaleone una purga facendogli credere che sia cicuta.

Una volta tornato in sé, a Brancaleone viene offerta dal Vescovo la possibilità di for-mare un’armata e di conquistare il Castello di Bellafonte caduto in mano ai saraceni. Il cavaliere accetta subito l’incarico e insieme allo stesso Colombello e ad un lebbroso che si è unito a loro parte per la paradossale impresa. Ma formare un’armata non è facile e a Brancaleone si unisce soltanto una compagnia di comici incontrata durante il viaggio verso il castello.

Grazie alla particolarità degli imprevisti che deve fronteggiare, Brancaleone si rende conto di aver vissuto metà della sua esistenza come uomo d’armi mentre l’altra metà, quella dell’esperienza dell’amore e della visione spirituale dell’essere, gli è rimasta scono-sciuta. Aiutato da Colombello, Brancaleone e la sua improbabile armata, vivono una serie di avventure, al limite del grottesco, che portano il cavaliere verso una consapevolezza sempre maggiore.

Le sorprese si susseguono ad ogni scena dello spettacolo fra esaltazioni e depressio-ni che si alternano a seconda degli avvenimenti ma che consentono a Brancaleone di conoscere l’amore e di incontrare la donna della sua vita la quale però, per un assurdo gioco del destino, gli viene subito sottratta. Un finale a sorpresa suggella le avventure dell’armata in una commedia ricca di azione e di spunti di riflessione che, cavalcando un umorismo, spesso involontario, rappresentano, nel modo più sorprendente possibile, il lato tragicomico dell’esistenza umana.

Giacomo Zito

Euro 15,00 + 1 prevendita

con Paolo Perelli,Sara Adami,Sabrina Crocco,Mauro Fanoni,Alessandra Flamini,Gigi Miseferi,Tonino Tosto

Costumi Saverio GalanoRegia Giacomo Zito

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TeatroRagazziLunedì 22 Agosto

L’antico fa testoALL’OMBRA DI ENEAScritto e diretto da Francesco PuccioCoreografie Claudia Lo CastoMusiche Ernesto Tortorellacon gli allievi del

Adriano Amato Anna Carmela Ansalone Anita Apostolico Felicia Autieri Raffaele Boccia Davide Bottiglieri Noemi Cafà Ilaria Cappelli Nobilina Cardaropoli Annamaria Cibelli Giovanni Cuomo Domitilla De Chiara Fortuna De Maio Luigia De Notaris Adele Del Regno

Maria Pia Di Filippo Nicoletta Di Filippo Eustachio Donniacuo Emilio Gaeta Rosaria Gallucci Giovanna Giarletta Maria Ludovica Giglio Arturo Grazioso Lucrezia Pia Iacuzio Giovanna Iannone Alessandro Pio Memoli Giusy Montuori Julia Sara Napoli Giorgia Pagano Simona Pannullo

Arianna Pecoraro Alessandra Potestà Annamaria Potestà Marta Ravveduto Benedetta Rescigno Rosaria Rispoli Teresa Ronga Nunzia Salvati Anna Santoro Elisabetta Settembre Alessandra Spisso Pasqualina Tanagro Rosaria Vignola Giuseppina Zambrano Angelo Zuottolo

IIS P. Virgilio Marone di Mercato S.Severino

Ingresso gratuito con prenotazione

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SINOSSI

Ad ogni uomo il suo destino. Quello di Virgilio è stato celebrare la gloria di Roma con i suoi versi. Ma perché proprio lui, il cantore delle piccole cose di un mondo rurale che andava scomparendo? «È nelle piccole cose che si nascondono i grandi uomini» gli risponde, in una mite serata di settembre, Mecenate nel tentativo di convincerlo a intra-prendere l’impresa che lo impegnerà fino alla morte. Virgilio non ha scelta, non gli è con-cesso un rifiuto: è lo stesso Augusto, infatti, a volere che i suoi versi celebrino la gloria di Roma e la forza del suo pacificatore. Il princeps, ormai provato dagli anni e dalle guerre, spera di trovare nell’Eneide il significato più profondo delle sue vittorie ora che incombe su di lui la morte e con essa il giudizio severo dei posteri.

La stesura dell’Eneide assorbirà ogni energia di Virgilio, che sotto lo sguardo di Plozio Tucca (è a lui che gli antichi attribuiscono la pubblicazione del poema, dal momento che l’autore avrebbe voluto distruggerlo) reinventa un genere letterario, arricchendo i versi con l’unico artificio retorico che non è possibile insegnare: la vita. È questa dunque la principale ragione del successo dell’Eneide: la capacità di parlare anche alle generazioni future. D’altronde il mare che gli esuli troiani attraversano in cerca di ospitalità è lo stesso in cui oggi, a distanza di oltre duemila anni, si decide il destino di milioni di migranti.

Non sempre, purtroppo, con esiti positivi.

NOTE DI REGIA

Lo spettacolo si inserisce nell’ambito del progetto di didattica e di ricerca teatrale sul mondo antico, “L’antico fa testo”, nato nel 2010 nel Centro di Studi Antropologici sul Mondo Antico dell’Università di Siena, da un’idea di Francesco Puccio, dottore di ricerca, regista e scrittore, con la consulenza scientifica di Donatella Puliga. Dal 2014 il progetto ha ottenuto il patrocinio del MIUR, inaugurando così un percorso di laboratori di for-mazione, diretti da Francesco Puccio e Claudia Lo Casto, in numerosi Istituti scolastici e Università italiani. L’attività biennale si è conclusa quest’anno con la realizzazione del Festival “L’antico fa scena”, presso il Museo delle Terme di Diocleziano di Roma. Da que-sta esperienza e dalla riflessione che ne consegue sull’antropologia teatrale e sulla va-lorizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale, si muove anche il percorso della Compagnia che, a partire da un’indagine sul mito, affronta i temi del mondo moderno, in una prospettiva di ricezione continua e consapevole dell’antico nella contemporaneità.

abitare nella storiaabitare nella storia

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Il complesso fortificato di Terravecchia è situato nella Valle Picentina nel Comune di Giffoni Valle Piana, a circa 3 Km dal centro e a 20 Km da Salerno. É la frazione più piccola di Giffoni, un’oasi di tranquillità immersa in uliveti secolari, circondata da antichi luoghi di culto, viuzze strettissime, scalinate con muri a secco, sentieri che si incrociano e si inerpicano verso il Castello o che scendono giù lungo il fian-co del colle fino a Giffoni, come il “sentiero della Stampella”.

Il Borgo medievale e il Castello, le cui origini risalgono all’anno Mille, rappresentano un complesso urbanistico di rilevante importanza storica, culturale e architettonica. Oggi, dopo l’attento ed accurato recupero, questo comples-so costituito da edifici in pietra rientra a pieno titolo tra i borghi medievali più belli d’Italia. Il Castello risale al XII sec. ma è sicuramente realizzato su un precedente presidio ro-mano del 146 a.C, domina il Borgo con le sue cinte murarie di cui la prima, merlata e ben conservata, è lunga oltre 200 metri e tratti di cortine merlate con feritoie e 14 torri.

Dopo la caduta dell’Impero romano, Terravecchia fu dimenticata fino al 1240 quando Federico II di Svevia re di

Sicilia ne fece la propria residenza per circa un anno, dopo averne ordinato il restauro. Ancora oggi l’austerità del ma-niero pare voglia esprimere la grandezza e la potenza del mitico stupor mundi del puer Apuliae il cui sogno di gloria si infranse in quella sinistra profezia: “morirai in un luogo simbolo di un fiore”. In seguito al restauro. il Castello assun-se la doppia funzione, così come voleva il sovrano svevo, di castrum e domus ovvero residenza e dimora ideale per la caccia. Il Castello e le mura sono attualmente oggetto di un’opera di totale recupero e ristrutturazione ed è proprio dalle mura che si gode di una magnifica vista della vallata circostante e dei monti e, nelle giornate più limpide, del mare.

Il Borgo

Terravecchia ha le caratteristiche prevalenti di un borgo fortificato di tipo rurale. All’interno del Borgo sono ubicate le due Chiese di S. Leone e S. Egidio, entrambe risalenti al XI sec., quest’ultima conserva affreschi tardo trecenteschi di particolare bellezza. La viabilità è costituita da gradonate e stretti vicoli, caratteristici del tipico impianto urbanistico medievale e che conservano l’originario selciato in pietra

locale. Tutte le case a Terravecchia avevano ed hanno una tipologia costruttiva identica: rispondente alle esigenze abitative dell’epoca. Anticamente, infatti, ogni famiglia dimorava in questi fabbricati ma viveva a valle, dove col-tivava la terra e allevava animali, per poi a sera ritornare a casa con i propri armenti. Da queste esigenze nasce la casa agricola di un borgo medioevale: autonoma, quasi una for-tezza nella fortezza; con tutti i servizi, le cantine, i forni, le stalle e le cisterne per la raccolta di acque meteoriche collocati al piano terra.

Il lato est di Terravecchia, quello più abbandonato, dal 2000 è stato oggetto di un enorme intervento di ristruttu-razione con 8 edifici interamente recuperati, dai quali sono stati ricavati 25 appartamenti, per un totale di 90 posti let-to. Ciascun appartamento è stato concepito ed arredato nel rispetto della tradizione, unendo ricercate pavimentazioni in cotto con il calore del legno e i colori della ceramica vie-trese. Tutti gli edifici sono coperti da un sistema wireless che permette la connessione ad internet da ogni angolo del Borgo.

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TeatroRagazziMercoledì 24 Agosto

L’officina del dramma anticodel Liceo F. De SanctisIN PRINCIPIO ERA IPPOLITO dall’ Ippolito incoronato di Euripide

con Chiara Alviggi,Andrea Bonfrisco,Silvia Bosso,Nunzio Brancaccio, Arianna Catino,Antonio Cocomero,Francesca Credentini,Chiara Del Grosso,Rocco Di Muro,Adriana Durante,Chiara Frallicciardi,Davide Giudice,

Davide Guzzo,Imma Iannicelli,Roberta Melillo,Francesco Morrone,Innocenzo Mulieri,Carmine Nastri,Gaia Rocco,Francesca Rotolo,Chiara Salzano,Francesca Troisi,Morena Viviano.

Scenografie: Mariachiara Sica, Martina Bacco, Francesca SparanoAdattamento e Regia Anna Rotunno Amelia Imparato

Ingresso gratuito con prenotazione

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In principio era Ippolito è il risultato di un lungo lavoro di studio e di ricerca sull’ Ippolito in-coronato di Euripide sotto la guida delle docenti dell’Istituto, Amelia Imparato e Anna Rotunno, con competenze diverse e complementari.

Particolare cura si è dedicata alla traduzione della tragedia euripidea e al successivo adatta-mento, allo scopo di pervenire a un’interpretazione dell’opera non filtrata attraverso le traduzio-ni in circolazione e attenta a recuperarne in varie forme e con diverse soluzioni drammaturgiche i nuclei tematici più significativi nella loro complessa stratificazione. Al centro della rappresen-tazione è stato posto, però, il motivo della purezza, nella convinzione di cogliere così le intenzio-ni dello stesso autore, attratto dal personaggio di Ippolito per curiosità intellettuale verso una disciplina esistenziale portata alle estreme conseguenze, ma anche, presumibilmente, per una sua segreta affinità con il mitico giovane refrattario alle lusinghe e alla volgarità del mondo.

La purezza è, in effetti, l’ossessione di Ippolito e nella tragedia essa diventa anche proiezione simbolica della stessa Fedra, che vagheggia il ritorno a una originaria innocenza come unica possibilità di comunione con l’amato. Proprio per questo ci è parso opportuno rappresentare l’amore di Fedra per il figliastro come connotato da quella stessa struggente nostalgia di inno-cenza da cui avrebbe avuto origine l’immagine della donna angelicata degli stilnovisti o il desi-derio negato nel quale si risolve l’amore di Cyrano per Rossana. Va comunque sottolineato che attraverso il risalto dato al motivo della purezza si è inteso soprattutto restituire al personaggio di Ippolito la sua centralità nell’opera euripidea, a dispetto delle tante rivisitazioni antiche e moderne che hanno sbilanciato a vantaggio di Fedra e del suo conflitto tra ragione e passione il baricentro della tragedia. Di qui la scelta del titolo assegnato al lavoro, In principio era Ippolito: in principio, appunto, ovvero nelle intenzioni originarie di Euripide. Ma l’espressione in principio allude anche all’originario tout court che il personaggio euripideo rappresenta e che coincide in definitiva con l’integro, l’intatto, l’immutabile del nucleo più antico di noi stessi, ovvero con quella sorta di memoria fossile dell’eternità cui fatalmente ci sottrae il fiume inarrestabile e mu-tevole dell’esistenza. Nel voto che Ippolito esprime ad Artemide all’inizio del dramma sembra d’altronde chiarirsi l’origine e il senso di ogni tentativo che la storia ha conosciuto di fare della purezza una disciplina esistenziale, dall’orfismo, al pitagorismo o addirittura al catarismo. Così, infatti, prega il giovane: Concedimi di arrivare al traguardo della mia vita intatto come il tuo sacro prato, identico al me stesso dell’inizio, di quando è incominciata la mia corsa. Per questo del voto d’Ippolito si è voluto fare il refrain dell’opera, che ne scandisce con insistenza i momenti cruciali.

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Venerdì 26 AgostoLina SastriCARO EDUARDO…TI VOGLIO DIREcon Andrea NicoliniAl pianoforte Gianluca De PasqualeMusiche Andrea NicoliniImmagini, Ideazione e Regia Consuelo Barilari

Questo nuovo varietà tranche de vie, che nasce da una drammaturgia e una messa in scena al femminile, è un atto d’amore per l’Arte, il Teatro e la Canzone, che vuole trascina-re lo spettatore in un carosello di colore, divertimento e vita vissuta.

In un’onda “emotiva” caldissima e Mediterranea, attraversata dalle atmosfere musicali diversissime:dalle sonorità arabeggianti, alla samba, al jazz, dalla canzone napoletana al flamenco, sullo sfondo di una Napoli di epoche e stili differenti si mescolano con ritmo coinvolgente e frenetico una “orchestrina swing” e la voce, il corpo e i ricordi di Lina Sastri. In un’Arabesque Matissiano di colore restituito dall’allestimento multimediale, tra parole, profumi, canzoni e ricette, lo spettatore, come in un viaggio iniziatico, segue l’Ar-te, il Teatro e la vita di Lina, da bambina fino ad oggi, attraverso il fil rouge dell’amore per il Maestro Eduardo De Filippo. In questa polifonia di emozioni e ricordi, raccontati in for-ma di varietà, tra i frammenti della prosa e della poesia di Eduardo, Lina si svela di fronte al Maestro e ricompone i segreti gelosamente custoditi, le dichiarazioni d’amore mai fat-te, le testimonianze, le paure e la grandissima gioia di averlo conosciuto e osservato così da vicino. Mi sono avvicinata ad Eduardo con uno sguardo “al femminile”, assolutamente nuovo, offrendo al pubblico, ancora una volta grazie alla sensibilità di una donna, un’im-magine sconosciuta dell’uomo e dell’artista, di cui tanto si era detto e di cui sembrava non si potesse scoprire più nulla di nuovo.

Consuelo Barilari

Euro 15,00 + 1 prevendita

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All’attenzione dei nostri gentili spettatori

- Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.30;- I biglietti acquistati non possono essere rimborsati;- In caso di mancata rappresentazione, per cause impreviste, i biglietti e le relative quote di abbonamento saranno rimborsati;- Non è consentito l’accesso ai posti a spettacolo iniziato, se non alla fine del primo atto;- Si raccomanda di tenere spenti i telefoni cellulari;- Non è consentito scattare foto e qualunque tipo di registrazione audio e video;- Non sono ammessi animali all’interno del teatro;- Non è consentito effettuare consumazioni nei posti a sedere;- In caso di necessità e per esigenze tecniche l’organizzazione si riserva la facoltà di ap-portare modifiche ai posti assegnati;- Per qualsiasi problema o esigenza il pubblico è pregato di rivolgersi agli addetti di sala;- Si raccomanda di non fumare nei posti a sedere; - L’organizzazione si riserva il diritto di apportare modifiche al programma, qualora si rendessero necessarie per esigenze tecniche o di forza maggiore;- In caso di pioggia l’organizzazione si riserva di decidere la messa in scena dello spetta-colo entro le ore 23,00.

Ufficio Stampa: Silvia De Cesare 334 3422911 - [email protected] e pre ven di te:Informagiovani Giffoni Valle Piana - Via Paolo M. Scar po neTel. 3394611502 - 089866760 www.giffoniteatro.it - e-mail: in [email protected] online www.go2.itBotteghini: Piazza Umberto I° nei giorni di spettacolo dalle ore 18,00

Giffoni Sei Casali, via San Donato , 11089 866225 - 089 868954Giffoni Sei Casali, via San Donato , 11089 866225 - 089 868954

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L’evento teatrale è organizzatodall’Associazione culturaleVia Paolo M. Scarpone Giffoni Valle Piana (Sa)Tel. 3394611502 - 089866760www.giffoniteatro.it - e-mail: [email protected]

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sono stati con noi

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ciao Giorgio