ELETTRONICA DIDATTICA - cliped.it · Il museo di Arte e Scienza, che fino a pochi anni fa ave-va il...

48
Un’altra rivista di scienza e tecnica? Non vi sono già abbastan- za strumenti a disposizione di chi si interessa di scienza, natura e didattica? La nostra risposta è una pic- cola rivista tascabile che in- tende proporre una scienza e tecnica non solo da osserva- re ma da praticare. Vogliamo occuparci di microscopia, scienze naturali, modellismo e altro ancora. Raccontarvi che cosa si trova nelle più im- EDITORIALE LA SCIENZA E LA TECNICA IN MOSTRA 2006 ELETTRONICA DIDATTICA www.cliped.it E.D. ELETTRONICA DIDATTICA C.P. 87 - 23898 IMBERSAGO (LC) TEL / FAX: 039.9920107 e-mail:[email protected] ELETTRONICA DIDATTICA RICCO DI NOVITA’ TANTI PRODOTTI TECNICO-SCIENTIFICI PARTICOLARI E DIFFICILI DA TROVARE PER ELETTRONICA - MODELLISMO - HOBBY CREATIVI MINERALOGIA - NUMISMATICA E FILATELIA - SCIENZA E NATURALISMO VENDITA PER CORRISPONDENZA RICHIEDETE IL CATALOGO GRATUITO RICHIEDETE IL CATALOGO GRATUITO 1 SE ASCOLTO DIMENTICO - SE VEDO RICORDO - SE FACCIO IMPARO In questa rivista sono segnalati non solo molti science center, ma anche mostre e musei “interattivi”, dove il pubblico, bambino, adolescente e adulto, può fare, agire, interagire… e quindi imparare. Se ascolto dimentico - se vedo ricor- do - se faccio imparo è una frase che fa capire molto bene questo concetto: solo facendo in prima persona possiamo imparare davvero qualcosa. Per sot- tolineare l’importanza del fare per imparare è stata messa vicino a ogni science center e museo o mostra “interattiva” una piccola lente di ingrandimento. portanti mostre mercato ita- liane. Parlare di scienza e na- tura dal punto di vista dell’ap- passionato. Informazioni, in- dirizzi, date di mostre e mer- catini per chi è alla ricerca di nuove idee per il proprio hob- by. Il nostro intento è anche di far parlare le associazioni e i gruppi legati agli hobby che spesso faticano a diffon- dere le proprie iniziative. Una rivista con un deciso ta- glio pratico. Massimo Roncati

Transcript of ELETTRONICA DIDATTICA - cliped.it · Il museo di Arte e Scienza, che fino a pochi anni fa ave-va il...

� Un’altra rivista di scienza etecnica?� Non vi sono già abbastan-za strumenti a disposizione dichi si interessa di scienza,natura e didattica?La nostra risposta è una pic-cola rivista tascabile che in-tende proporre una scienza etecnica non solo da osserva-re ma da praticare. Vogliamooccuparci di microscopia,scienze naturali, modellismoe altro ancora. Raccontarviche cosa si trova nelle più im-

EDITORIALE

LA SCIENZAE LA TECNICA IN MOSTRA

2006

ELETTRONICA DIDATTICA

www.cliped.itE.D. ELETTRONICA DIDATTICAC.P. 87 - 23898 IMBERSAGO (LC)TEL / FAX: 039.9920107e-mail:[email protected]

ELETTRONICA DIDATTICA

RICCO DI

NOVITA’TANTI PRODOTTI TECNICO-SCIENTIFICI

PARTICOLARI E DIFFICILI DA TROVARE PER

ELETTRONICA - MODELLISMO - HOBBY CREATIVI

MINERALOGIA - NUMISMATICA E FILATELIA - SCIENZA E NATURALISMO

VENDITA PER CORRISPONDENZA

RICHIEDETE IL CATALOGO GRATUITORICHIEDETE IL CATALOGO GRATUITO

1

SE ASCOLTO DIMENTICO - SE VEDO RICORDO - SE FACCIO IMPAROIn questa rivista sono segnalati non solo molti science center, ma anche mostree musei “interattivi”, dove il pubblico, bambino, adolescente e adulto, può fare,agire, interagire… e quindi imparare. Se ascolto dimentico - se vedo ricor-do - se faccio imparo è una frase che fa capire molto bene questo concetto:solo facendo in prima persona possiamo imparare davvero qualcosa. Per sot-tolineare l’importanza del fare per imparare è stata messa vicino a ogni sciencecenter e museo o mostra “interattiva” una piccola lente di ingrandimento.

portanti mostre mercato ita-liane. Parlare di scienza e na-tura dal punto di vista dell’ap-passionato. Informazioni, in-dirizzi, date di mostre e mer-catini per chi è alla ricerca dinuove idee per il proprio hob-by. Il nostro intento è anchedi far parlare le associazionie i gruppi legati agli hobbyche spesso faticano a diffon-dere le proprie iniziative.Una rivista con un deciso ta-glio pratico.

Massimo Roncati

IL MUSEO DEL BALÌ

2

A Saltara, a poca distanza daFano, c’è il museo del Balì,aperto al pubblico dal mag-gio 2004. In un’antica villasettecentesca si trovano unmuseo scientifico, un plane-tario, un osservatorio e dei la-boratori didattici. Qui è pos-sibile immergersi completa-mente in un percorso scienti-fico. Le attività proposte sonodi tipo interattivo per un pub-blico che va dalle scuole ma-terne all’età adulta. Il Museodel Balì si occupa di discipli-ne scientifiche spesso consi-derate impegnative e difficilida divulgare come matema-tica, fisica, astrofisica e astro-nomia. Attraverso 35 exhibitinterattivi i visitatori possonosperimentare direttamenteprincipi della fisica comel’equilibrio, il baricentro, la lu-ce, il suono. In questo modoè possibile scoprire la fisica

che si “nasconde” nelle no-stre case e nelle azioni di tut-ti i giorni, apprezzare la bel-lezza della matematica, re-stare affascinati dall’astrono-mia. L’offerta comprende inol-tre un planetario da 46 postie l’osservatorio dotato di untelescopio riflettore.Vengono anche organizzatiincontri di approfondimento,cicli di conferenze, propostedi formazione e aggiorna-mento per insegnanti e perchi è interessato ad appren-dere nuovi modi per l’inse-gnamento attivo di materiescientifiche.

UNO “SCIENCE CENTRE”NELLE MARCHE

Per informazioniMuseo del BalìLocalità San Martino61030 Saltara (PU)[email protected]

UN PREMIO PER FUTURI SCIENZIATI: CONCORSO ANNUALE“PREMIO CESARE BONACINI” RISERVATO ALLE SCUOLE MEDIEScade il 16 maggio il 29∞ concorso annuale “Premio CesareBonacini”, riservato a gruppi di studenti, almeno tre, oppurea intere classi con i rispettivi insegnanti. Il tema del concorsoè “Esperimenti qualitativi, semiquantitativi, quantitativi sulleproprietà dell’acqua”. Gli elaborati dovranno essere presentatisu carta e floppy disk oppure CD-rom.Per informazioniAssociazione per l’Insegnamento della Fisica www.a-i-f.it

3

Questo museo, ancora pococonosciuto, offre un nuovomodo di capire e apprezzarel’arte e la scienza, attraversoun percorso didattico guida-to nelle varie sezioni che locompongono, dalle mostre suLeonardo, all’esposizione perimparare a distinguere il fal-so dall’autentico, all’arte ex-traeuropea e a quella dell’Afri-ca nera.La sua storia comincia nel1906 a Dresda (Germania),grazie a Matthaes e Walter-Kurau che fondarono unascuola d’arte. Gran parte de-gli oggetti esposti nel museofanno parte delle loro collezio-ni private.Il museo di Arte e Scienza,che fino a pochi anni fa ave-va il nome di “Museo del Col-lezionista d’Arte”, si trova di

DA LEONARDO DA VINCIAL RICONOSCIMENTO DEI FALSI D’AUTORE

fronte al Castello Sforzesco,che per vent’anni è stato ilcentro espositivo delle moltis-sime attività di Leonardo daVinci, e proprio a Leonardosono dedicate due mostrepermanenti del museo.Da una parte troviamo ilLeonardo cittadino di Mila-no che nel 1483 si proposealla corte del Duca di Milanocome esperto di macchine daguerra, tecnico di canali, pit-tore, architetto, scultore e or-ganizzatore di feste. Questolo obbligò a usare tutto il suoeccezionale talento, testimo-niato nel museo con l’illustra-zione e la realizzazione ditanti suoi progetti, e alcunecuriosità di quello che realiz-zò per la corte milanese.Dall’altra parte troviamo ilLeonardo pittore che, con ilsuo famoso Trattato della Pit-tura, volle dare insegnamen-ti sul mondo dell’arte. Qui almuseo nella sezione “Ap-prezzare l’arte con gli occhidi Leonardo” si trovano espo-sti alcuni degli argomenti trat-tati da Leonardo, dalla scul-tura alla pittura, allo studio delcorpo umano e ai suoi movi-menti, meglio comprensibiligrazie a stazioni interattivedove è possibile sperimenta-re personalmente i suoi inse-

IL MUSEO DI ARTE E SCIENZA

gnamenti accanto alla tradu-zione di alcune parti del Trat-tato. Si è cercato anche disvelare alcuni segreti dellatecnica pittorica di Leonardo,per esempio con fotografie araggi X della Gioconda, percapire come mai i suoi ritrattisiano così sfuggenti e difficil-mente riproducibili.Proseguendo la visita delmuseo, dopo la sala dedica-ta alle ceramiche e ai bron-zi provenienti da scavi, si ar-riva alla sezione dedicata alladistinzione tra i falsi e gli ori-ginali. Qui si trovano nume-rosi oggetti che possiedonocaratteristiche utili per l’accer-tamento dell’autenticità.Tutti possono essere presi inmano ed esaminati con lentidi ingrandimento e altri stru-menti attraverso un percorso

guidato e ben spiegato. Nel-le sezioni interattive i visita-tori possono eseguire sempli-ci prove per verificare l’auten-ticità o meno di mobili antichi,pitture e miniature, cerami-che, pietre preziose, tappetie strumenti musicali.Interessante è la sezione de-dicata alla luce di Wood.Grazie a questa luce che

UN CONSORZIO PER LE RIEVOCAZIONI STORICHESe vi appassiona la storia e pensate che non esiste solo quellache si studia sui libri il Consorzio Europeo RievocazioniStoriche (CERS) è quello che fa per voi.Nato nel 1997 ha come compito istituzionale quello di tutelarela memoria storica e le identità locali.Le sue attività spaziano da mostre storiche, laboratori didattici,rievocazioni, eventi di piazza e visite a siti storici.Assistere a una rievocazione storica può avere un forte valoredidattico sia per bambini sia per gli adulti.Per informazioniConsorzio Europeo Rievocazioni StoricheS. Polo, 232230125 [email protected] www.cersonweb.org

IL MUSEO DI ARTE E SCIENZA

4

IL MUSEO DI ARTE E SCIENZA

5

emette a frequenze diversifi-cate si possono evidenziareriparazioni e materiali nonautentici, che risultano fluore-scenti se illuminati con que-sta luce.

Per informazionivia Quintino Sella 4,20121 Milanowww.museoartescienza.com

Per saperne di più� Sulla “luce di Wood”,vedi anche l’articolo“Tutti gli usi della luce di Wood”alle pagg. 27-28.

Il museo dispone anche di unlaboratorio aperto ai privatiche elabora e applica metodiscientifici come la spettro-scopia e la riflessografia perl’accertamento dell’autentici-tà di dipinti, ceramiche e bron-zi da scavo, mobili antichi eper la datazione di oggetti inlegno. Un ampio spazio delmuseo è dedicato all’artebuddhista e alle arti asiati-che minori, con l’esposizio-ne di più di 126 oggetti in pie-tra, legno, bronzo e avorio.Molto interessante è la sezio-ne dell’arte dell’Africa nera,allestita con l’intento di com-

prendere la cultura africananel suo complesso. Qui si tro-vano esposti gli oggetti dellavita quotidiana, i monili, i re-gali di nozze, gli accessori perla danza e gli oggetti di culto,dalle maschere alle statueper la venerazione e la pre-ghiera. Viene rappresentato ilmondo dell’uomo e della cac-cia, e gli strumenti del pote-re, dalle capanne usate perprendere le decisioni più im-portanti, alle sedie e ai troni.Ma c’è molto spazio dedicatoanche al mondo femminile,alla posizione della donnanella società africana e allamaternità.Lo scopo di questo museo èabbattere le barriere tra visi-tatore e opere d’arte, che in-fatti non sono esposte rin-chiuse in teche di vetro o die-tro cordoni separatori.Qui è possibile interagire contutto ciò che si vede, toccan-do e sperimentando diretta-mente tutto quello che lespiegazioni guidate propon-gono lungo il percorso, ren-dendo la visita interessantema allo stesso tempo edu-cativa e divertente.

Sara Labella

6

Il concetto di zoo è moltocambiato negli ultimi anni. Glianimali non si trovano più ingabbia, imprigionati in pochimetri quadrati di spazio, maliberi nel loro ambiente natu-rale, in grado di interagire conaltri esemplari della loro spe-cie ma anche di specie diver-se. È quello che succede alSafari Park di Pombia (NO),un immenso parco di oltre 50ettari al confine tra la partemeridionale del lago Maggio-re e il parco della Valle delTicino. In questa area di foltavegetazione e boschi secolariè stato realizzato il SafariPark, nel pieno rispetto del-l’ambiente. Qui centinaia di

animali sono liberi di vivere eriprodursi in un ambiente chericostruisce, il più possibile fe-delmente, il loro habitat natu-rale. Lo zoo safari è concepi-to per essere un luogo di con-servazione, valorizzazionedegli ecosistemi e della di-versità biologica. Svolge an-che un ruolo molto importan-te per l’educazione e la ricer-ca nel campo delle specieanimali, in particolare quellea rischio di estinzione. Ha in-fatti stipulato accordi di colla-borazione con la facoltà diMedicina Veterinaria dell’Uni-versità degli Studi di Torino,di Milano e Varese. Uno deipropositi del parco è di ope-rare ai fini della reintrodu-zione e del ripopolamentodelle specie animali maggior-mente minacciate, compen-sando i danni procurati al-l’ambiente naturale dalla cre-scente urbanizzazione.Tutti gli animali dello zoo sa-fari sono nati in cattività equesto parco è fra le pochestrutture a livello nazionaleed europeo ad accogliereanimali provenienti da seque-stri effettuati dalle autoritàgiudiziarie, con cui il parcocollabora.L’attrazione del parco è co-stituita dall’area safari che si

ANIMALI IN LIBERTÀALLO ZOO SAFARI

IL SAFARI PARK DI POMBIA

7

snoda, per circa 6 km, all’in-terno di macro aree dove glianimali sono liberi di passeg-giare a pochissima distanzadalle automobili. Qui si trova-no centinaia di animali eso-tici che si possono osserva-re in tutta tranquillità, studian-done gli atteggiamenti, i ritualie i giochi. Accanto a un gros-so rinoceronte che mangiatranquillamente l’erba, si puòvedere una zebra che si ro-tola nella terra o un drome-dario pigramente appisolatoall’ombra della fresca vege-tazione. Poco più in là daini,cervi, struzzi, antilopi, gnu emufloni passeggiano con tut-ta calma alla ricerca di qual-cosa di fresco da mangiare.Mentre una giraffa allunga ilcollo verso i rami più alti diun albero, lì vicino gli ippo-potami riposano godendosi lagiornata di sole. I più fortu-nati potranno vedere ancheun’aquila reale aggirarsi nelcielo. Passata la zona deglierbivori si apre alla vista unpaesaggio suggestivo che ri-crea un angolo di savana:una leonessa è seduta apoca distanza da due mera-vigliosi esemplari di leoni cheper fortuna rimangono indif-ferenti al passaggio, a po-chissimi metri da loro, delleauto dei visitatori. Una cop-pia di questi leoni nello scor-so maggio ha dato alla luce

tre cuccioli. Nella sezionesuccessiva si trovano le tigriche, come tutti i felini, attrag-gono l’attenzione e le simpa-tie di grandi e piccoli, con illoro portamento elegante. Inuna sezione a parte e protet-ta per i visitatori si può osser-vare, a pochi metri di distan-za, l’unica coppia di leonibianchi presenti in Italia, poi-ché derivano da una combi-nazione genetica assai rara.Parcheggiata la macchina sipuò iniziare un percorso apiedi che passa dall’acqua-rio, in cui si trovano lo squa-lo nutrice, i vari tipi di murene,i pericolosissimi piranha maanche i simpatici e variopintipesci tropicali, come il pesce

IL SAFARI PARK DI POMBIA

pagliaccio e il pesce chirur-go. Il percorso continua conil rettilario in cui si possonoosservare moltissime specietropicali come i caimani, glialligatori, le tartarughe e leiguane. Gli amanti dei ser-penti ne troveranno di ognigenere, dai pitoni al boa, allalunghissima anaconda fino aivelenosissimi cobra.Si può poi percorrere un sen-tiero a piedi che porta a risco-prire i più comuni, ma non perquesto conosciuti, animalidomestici, nella fattoria “FarWest”. Qui i più piccoli potran-no sperimentare attraversogiochi e animazioni diverten-ti un mondo rurale della tra-dizione contadina italiana or-mai difficilmente conosciutinella vita quotidiana. Tra muc-che, cavalli, maiali, capre,oche, galline e molti altri, ibambini possono anche uti-lizzare un’aula didattica doveverranno coinvolti in lezioni

IL SAFARI PARK DI POMBIA

8

pratiche per apprezzare tra-dizioni, saperi ed emozioniormai dimenticati.Nel bosco giurassico si pos-sono poi osservare otto ripro-duzioni a grandezza natura-le dei più conosciuti dinosauri.Proseguendo il giro si com-pie un percorso didattico nelbosco. Qui una serie di car-telli illustra la vita e le abitu-dini degli animali che vivononei nostri boschi, le caratte-ristiche delle specie vegetalipiù diffuse, ma anche quelledei magici abitanti: gli gnomie i folletti.Da non perdere anchel’esposizione entomologicadi insetti, farfalle e coleotteridi tutta Europa, e l’oasi bo-tanica, un curato giardinodove riconoscere oltre 300specie di piante e fiori.In questo parco dedicato allanatura in tutte le sue forme,l’esperienza di essere a po-chissima distanza dagli ani-mali nel loro ambiente senzanessuna barriera tra noi eloro, emoziona grandi e pic-coli allo stesso modo.

Sara Labella

Per informazioniPer saperne di piùpotete visitare il sitodel parcowww.safaripark.it

9

LE DIATOMEE

Che cosa sono le diatomee?Probabilmente questa è laprima volta che sentite que-sta parola, ma se scavate nelvostro passato di studenti for-se vi verrà in mente di aversentito questo nome durantel’ora di biologia.Eppure le diatomee ci circon-dano, si può affermare cheovunque vi sia acqua, salatao dolce che sia, queste crea-

ture sono presenti e contribui-scono in buona parte al fab-bisogno di ossigeno del no-stro pianeta.Sveliamo ora il mistero diqueste curiose creature (omeglio… alghe). Le diatomeesono organismi unicellulariappartenenti al regno vege-tale, ma a differenza delle al-tre alghe il loro protoplasmacellulare e i suoi costituenti (la

MERAVIGLIEAL MICROSCOPIO

In questa pagina, e allepagg. 10 e 11, alcunefotografie al microscopiodi diatomee, vere e propriemeraviglie della natura.

LE DIATOMEE

ELETTRONICA DIDATTICAELETTRONICA DIDATTICA

TESTI DI BASE PER APPASSIONATI DI MODELLISMO,

HOBBISTICA, SCIENZE NATURALI, ASTRONOMIA.

MANUALI CHE PREDILIGONO L’ASPETTO PRATICO

PER OTTENERE SUBITO GRANDI RISULTATI.

www.cliped.it

E.D. ELETTRONICA DIDATTICAC.P. 87 - 23898 IMBERSAGO (LC)

TEL / FAX: 039.9920107e-mail:[email protected]

RICHIEDETE IL CATALOGO

GRATUITO

RICHIEDETE IL CATALOGO

GRATUITO

10

11

LE DIATOMEE

cellula così come la conoscia-mo dai libri di scuola) sonoracchiusi in un guscio traspa-rente simile al vetro.Oltre a questa stranezza lediatomee sono in grado dimuoversi liberamente e que-sto le rende ancora più parti-colari durante l’osservazione“in vivo” al microscopio.Ma il dato più rilevante ai finidell’osservazione al micro-scopio biologico è la formadel guscio trasparente (fru-stulo) in base alla quale èpossibile classificarle.La classificazione delle varie

diatomee non è cosa sempli-ce visto che ne esistono oltre6.000 specie diverse divise,fortunatamente, in sottofa-miglie, che sono di più facileindividuazione.

Alberto Monico

LA CASA DELLE FARFALLE

12

Un paese, tante iniziativeIl comune di Bordano in pro-vincia di Udine è conosciutocome il “paese delle farfalle”.Qui ogni anno viene propostauna serie di iniziative che ri-guardano le farfalle e il loroambiente.I progetti sono molto diversi-ficati, a partire da quelli confinalità didattiche e scientifi-che fino all’organizzazione dieventi di tipo culturale e arti-stico. Molte delle attività pro-poste hanno come punto diriferimento la “Casa delleFarfalle” inaugurata nell’apri-le del 2003.

LA “CASA DELLE FARFALLE” NEL PAESEDELLE FARFALLE

La “Casa delle Farfalle” è co-stituita da tre serre che ripro-ducono i diversi habitat na-turali (un giardino tropicaleafricano, uno asiatico e unoamazzonico) nelle quali si tro-vano insetti, rettili, uccelli enaturalmente molte farfalle,tutti inseriti a seconda delleloro zone di origine.

I percorsi didatticiInoltre vi è uno spazio dedi-cato all’attività museale perpoter conoscere farfalle e in-setti. I percorsi didattici inten-dono stimolare nei visitatoriuna maggiore conoscenza

LA CASA DELLE FARFALLE

13

dell’ambiente, l’esistenza didifferenti ecosistemi e l’ap-prendimento di nozioni sull’in-tero ciclo delle farfalle. I moltistudenti che ogni anno visita-no la “Casa delle Farfalle”,possono compiere un percor-so guidato all’interno dell’in-tera la struttura sotto la super-visione di guide specializzate.Sempre all’interno della “Ca-sa delle Farfalle” è stato aper-to uno spazio dedicato almimetismo cioè quella stra-

tegia biologica messa in attodagli animali per meglio inte-grarsi al proprio ambiente at-traverso forme di maschera-mento. Su una superficie di250 metri quadrati si articolaun percorso per raccontare emostrare le varie versioni dimimetismo (criptico, fanerico,particolare, molecolare).

Un progettoLa “Casa delle Farfalle” par-tecipa a un importante pro-

LA CASA DELLE FARFALLE

14

A BORDANO IL “PAESE DELLE FARFALLE”IL 10∞ CONCORSO INTERNAZIONALE“SULLE ALI DELLE FARFALLE” 2006

Il 30 giugno 2006 scade il termine per la presentazionedi una fiaba o racconto illustrato inedito al 10∞ concorsointernazionale “Sulle ali delle farfalle”.Il concorso diviso in quattro sezioni è rivolto a scuoledell’infanzia, scuole elementari, scuole medieinferiori, istituti d’arte, licei artistici e scuolemedie superiori. La partecipazione può esseredi singoli alunni oppure a gruppi. Il concorso è apertoanche a ragazzi utenti di bibliotecheo iscritti ad associazioni culturali e ricreative.Il tema del concorso è “L’isola che non c’è”paure, sogni, desideri dei bambini.Per informazioniComune di Bordano Segreteria PaveesSezione Fiabe illustrate RagazziSettore ScuolePiazza Rabin, 1 33010 Bordano (UD)[email protected]

Per informazioniPer saperne di più:Coop Pavees scarlvia Canada,133010 Bordano (UD)+39 [email protected]

Comune di Bordanopiazza Rabin, 133010 Bordano (UD)www.bordano.org

getto a favore della conser-vazione delle farfalle e dellasalvaguardia dell’ecosi-stema locale.Si tratta del CRES (CostaRica Entomological Sup-plyers) che ha l’obbiettivo disostenere le popolazioni lo-cali e i loro territori in mododa favorire un giusto equili-brio tra la protezione della fo-resta originaria e degli abitan-ti del luogo.Sempre a proposito di attivi-tà didattiche, sono aperte col-laborazioni con l’Universitàdel Friuli Venezia Giulia e con

la facoltà di Scienze Matema-tiche Fisiche e Naturali del-l’Università di Padova.

METEORITI E METAL DETECTOR

15

Cercasi disperatamente mi-nerali “extraterrestri”: questopotrebbe essere lo slogan dichi effettua la ricerca di me-teoriti (oggetti di provenienzaceleste che raggiungono ilnostro pianeta dopo averneattraversato l’atmosfera),un’attività che viene svolta damolto tempo da “cacciatori”professionisti e dilettanti.Questi appassionati hannorecentemente trovato un nuo-vo e valido strumento percompiere queste loro ricerchenel metal detector, in partico-lare nei modelli usati per laricerca di oggetti preziosi, peril controllo di tubature o perscopi militari.Il metal detector, con l’oscil-lazione della bobina a fre-quenza variabile tenuta paral-lela al suolo a una distanzadi una decina di centimetri,permette infatti, tramite l’a-

scolto di emissioni sonore didifferente intensità, il ricono-scimento di oggetti metalliciinterrati.Gli esperti di questo nuovosettore di ricerca, in costanteespansione, sconsigliano co-munque di munirsi di conge-gni in grado di segnalare og-getti a più di mezzo metro,vista la difficoltà di raggiun-gere oggetti così profondi.Ciò che permette il riconosci-mento del meteorite, attraver-so il metal detector, è la pre-senza di metalli magnetici alsuo interno.Le meteoriti possono esse-re di origine cometaria,asteroidale o planetaria.Nel primo caso sono devonola loro origine alle meteore,che si “bruciano” nell’atmo-sfera e quindi non raggiungo-no il suolo, o stelle cadenti.Si tratta di residui di come-te che si raggruppano insciami che fanno la loro com-parsa in periodi preordinati.Quando la Terra, nel suomoto di rivoluzione attorno alSole, attraversa tali sciami diparticelle, queste entrano incontatto con l’atmosfera delnostro pianeta incendiando-si a causa dell’attrito. Si for-mano così queste spetta-colari strisce di luce che illu-

ALLA RICERCADEI MINERALI EXTRATERRESTRI

minano il cielo notturno. Lazona di cielo dalla quale talioggetti sembrano provenire èdetta radiante e, a secondadella costellazione al cui in-terno si trova, dà il nome allosciame: per esempio lePerseidi (conosciute anchecome “Lacrime di San Loren-zo” e visibili a metà agosto)sembrano provenire dallacostellazione di Perseo, leGeminidi dai Gemelli, leLeonidi dal Leone e così via.Il periodo in cui tale attività èmaggiore è invece conosciu-to come massimo.Le comete sono oggetti side-rali definite dagli astronomi“palle di neve sporca”, inquanto composte da materialirocciosi legati insieme da so-stanze ghiacciate le quali,con l’avvicinarsi della come-ta al Sole, iniziano a sublima-re e a liberarsi, dando cosìvita alle code di polveri e digas. Quest’ultima viene “atti-

vata”, ossia ionizzata, dallaradiazione ultravioletta sola-re e “soffiata” via dal nucleoa opera del vento solare.Questi oggetti provengono dadue grandi “serbatoi” postiall’esterno del nostro sistemaplanetario: la Nube di Oort,a metà strada fra il Sole e lastella a noi più vicina (Pro-xima del Centauro) e la Fa-scia di Kuiper sita oltre l’or-bita del pianeta Plutone.Questi due “nidi” cometariprendono il nome dagli astro-nomi che ne ipotizzaronol’esistenza.Le meteoriti possono avereanche origine asteroidale.Gli asteroidi (detti anche“pianetini”) sono corpi dallaforma irregolare, la maggiorparte dei quali ha orbita com-presa fra quelle di Marte eGiove, nella cosiddetta Fa-scia degli Asteroidi.Alcuni di essi hanno però unorbita diversa e possonospingersi in altre zone del Si-stema Solare e giungere aintersecare l’orbita terrestre.Alcuni di essi, con tutta pro-babilità, sono stati “catturati”in passato dai pianeti giganti(Giove, Saturno, Urano eNettuno, ma anche da partedi Marte) del nostro SistemaSolare, e sono diventati lorosatelliti. Da citare, per quan-to riguarda i pianetini che siallontanano nel loro “incede-

METEORITI E METAL DETECTOR

16

METEORITI E METAL DETECTOR

re celeste” dalla Fascia,Icaro, che ha il suo perielio,ovvero il punto in cui si avvi-cina maggiormente al Sole,interno all’orbita del pianetaMercurio. L’origine degli aste-roidi risale al primo periodo incui si formò, da una grandenube di gas e polveri, il no-stro Sistema Solare. La pre-senza di una grande massa,rappresentata dal pianetaGiove, impedì alla materiache si trovava in quella zonadi aggregarsi a sua volta inun pianeta. Il materiale ven-ne invece disperso nello spa-zio e diede vita a corpi più pic-coli e dalle forme irregolari.Il primo di questi corpi a es-sere scoperto, nel 1801 dal-l’astronomo italiano Giusep-pe Piazzi, fu Cerere, che èanche l’asteroide più grande(ha infatti un diametro di ben940 km). Vesta è il più lumi-noso fra questi oggetti il cui

numero è stato stimato in cir-ca un milione, considerandoi corpi con un diametro mag-giore di 1 km. Tale stima è co-munque problematica, vistoche si passa da corpi aventidimensioni di diverse centina-ia di chilometri fino alla pol-vere cosmica.Sino ad oggi sono stati sco-perti circa 3.000 asteroidi.Le meteoriti di origine aste-roidale sono piccoli frammen-ti, residuo della formazione diquesti oggetti, o ancora ciòche rimane dopo lo scontrofra corpi diversi presenti nel-la fascia.Un’ultima categoria di me-teoriti hanno origine plane-taria o satellitare. Si trattadi rocce eiettate nello spazioin seguito all’impatto di altremeteoriti sul suolo di un sa-tellite (per esempio la Luna)o di un pianeta del SistemaSolare. Una di queste meteo-riti, di origine marziana, èbalzata agli onori della cro-naca negli anni scorsi, per lasupposta presenza di batterifossilizzati provenienti dal“Pianeta Rosso”.La ricerca di questi “messag-geri celesti”, affascinanti e ric-chi di storia, non c’è dubbiopuò riservare grandi sorpre-se, oltre alla soddisfazione dipoter dare il proprio nome al-l’oggetto scoperto.

Luigi Viazzo

17

18

IL MICROSCOPIO PER TUTTI

Non sono molti i volumi di-sponibili in italiano che tratta-no di microscopia a livellointroduttivo e, a dire il vero,anche per gli esperti le pos-sibilità di reperire libri sulletecniche avanzate utilizzatein microscopia sono limitate.Il volume Il microscopio pertutti - Un’introduzione nelmondo dell’ultrapiccolo cercadi colmare un piccolo vuoto.Il giovane autore PasqualeGrossano, biotecnologo eappassionato di divulgazionescientifica, prende per manochi è alle sue prime osserva-zioni con il microscopio e lo

invita a esplorare il micro-mondo. Il libro inizia conun’introduzione ai componen-ti del microscopio.Prosegue fornendo un pun-tuale approfondimento sucome misurare un campionee qual è la differenza tra in-grandimento, risoluzione eingrandimento a vuoto.La parte più ricca e stimolan-te è quella riservata agli ele-menti da osservare, tutti fa-cilmente reperibili e senzanecessità di colorazioni o at-trezzature particolari.Un microscopio può essereusato con grande soddisfazio-ne per osservare la carta diun giornale, l’amido della pa-tata, la polpa di pomodoro.Sono molte le attività propo-ste in modo semplice e chia-ro per facilitare l’approccioall’uso del microscopio.Il libro è arricchito da unabibliografia, particolarmenteattenta ai siti web, sia permicroscopisti principianti siaper esperti.

Pasquale GrossanoIl microscopio per tuttiUn’introduzione nel mondodell’ultrapiccoloISBN 88 - 89439 - 01 - 7€ 7,00Elettronica Didattica

UN LIBRO BASE PER L’USODEL MICROSCOPIO

19

LUCE, OCCHIO, VISIONE

L’OCCHIO UMANOCOME UNA MACCHINA FOTOGRAFICA

La visioneLa visione occupa una parteconsistente del sistema ner-voso centrale e si estendeampiamente nella cortecciacerebrale. Una buona partedella corteccia cerebrale èdedicata a qualche forma divisione. Ciò che avviene nel-la visione ad alto livello è il ri-conoscimento dei volti, l’o-rientamento verso stimoli vi-sivi e la codifica di oggetti edi forme.

La retinaIl primo stadio perché possaavvenire la visione è la pre-senza di un segnale lumino-so cioè la luce visibile che at-traverso l’occhio raggiunge laretina. La parte sensibile del-l’occhio dove avviene il pro-cesso di trasduzione del se-gnale fisico (la luce) in un se-gnale biologicamente compa-

tibile è la retina che fa partedel sistema nervoso centrale.

La luce visibileLa luce visibile è una piccolaparte delle onde elettroma-gnetiche e precisamentequelle con lunghezza d’ondacompresa tra i 380 nm ai 770nm (1 nanometro equivale a1 miliardesimo di metro oppu-re a 1 milionesimo di millime-tro). Lo spettro del visibilesi può osservare scomponen-do la luce policromatica conun prisma equilatero in mododa ottenere i seguenti colori:viola, indaco, azzurro, verde,giallo, arancione, rosso. Larifrazione così ottenuta mo-strerà i colori a partire dal vio-la maggiormente deviati,mentre aumentando la lun-ghezza d’onda diminuirà l’an-golo di rifrazione. Il limite in-feriore prossimo ai 380 nm è

LUCE OCCHIO

Mezzidiottrici

Trasduzione

VISIONE

Riconoscimentooggetti

MovimentoRiconoscimento

forme

CorneaUmoreacqueo

CristallinoCorpo vitreo

Retina

20

LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA NELLE PIAZZE DELL’EMILIA ROMAGNAAL VIA LA SECONDA EDIZIONE DI “LA SCIENZA IN PIAZZA”Dopo il successo dell’edizione del 2005 “La Scienza in Piazza”un’iniziativa della fondazione “Marino Golinelli” propone eventi einiziative per tutto il 2006. A partire da fine aprile in alcuni comunidell’Emilia Romagna si potrà apprendere, conosceree sperimentare attraverso proposte innovative. Si è soliticonsiderare i Science Centre delle strutture statiche, dei museimoderni, mentre “La scienza in piazza” vuole essere un momentodi diffusione della cultura scientifica attraverso il coinvolgimentodiretto dei cittadini. Mostre multimediali, exhibit, spettacoli teatrali,laboratori, caffè scientifici sono alcune delle possibilitàa disposizione del pubblico. I comuni che hanno già aderitoall’iniziativa sono: Budrio, Casalecchio di Reno, San Giovanniin Persiceto, San Lazzaro di Savena.Per saperne di più potete visitare questi siti:www.golinellifondazione.orgwww.lascienzainpiazza.it

LUCE, OCCHIO, VISIONE

delimitato dai raggi ultravio-letti, in questa zona i colorisono anche detti “freddi”.Il limite superiore verso i 770nm è separato dai raggi infra-rossi, qui i colori sono indica-ti come “caldi”.

L’occhioL’occhio a livello macrosco-pico può essere rappresenta-to come un sistema diottricodeputato a far convergeresulla retina le onde elettroma-gnetiche chiamate luce.La parte più interna della re-tina, cioè quella più lontanadal centro dell’occhio è rico-perta di recettori con il com-pito di tradurre i segnali dienergia elettromagnetica in

segnali biologicamente com-prensibili. I mezzi diottrici del-l’occhio sono la cornea,l’umore acqueo, il cristallino,il corpo vitreo.La cornea è trasparente edè il primo mezzo diottrico del-l’occhio; è considerata unalente fissa mentre il cristalli-no può cambiare forma ed èquindi una lente variabile.Il muscolo ciliare regola laconvessità del cristallino,questo processo prende ilnome di “accomodazione”.L’umore acqueo e il corpovitreo danno consistenza al-l’occhio, sono sostanze tra-sparenti con indice di rifrazio-ne vicino a quello dell’acqua.L’umore acqueo occupa la

21

LAVORARE COME ANIMATORE SCIENTIFICOLa fondazione “Marino Golinelli” cerca animatori scientifici per laseconda edizione della manifestazione “La scienza in piazza” chea partire dal 28 aprile avrà luogo in alcuni comuni dell’EmiliaRomagna. La ricerca è rivolta a giovani laureati o laureandidesiderosi di occuparsi di divulgazione scientifica attraverso:animazioni, exhibit interattivi, laboratori pratici rivolti sia a unpubblico adulto sia ai ragazzi in età scolare.Per informazioniFondazione “Marino Golinelli”via Ragazzi del 99, n. 540133 Bolognaformazione@golinellifondazione.orgwww.lascienzainpiazza.it

LUCE, OCCHIO, VISIONE

camera anteriore mentre lacamera posteriore è riempitadal corpo vitreo.L’occhio può essere conside-rato come una lente equiva-lente di 60 diottrie. In un oc-chio sano (l’occhio senza di-fetti è detto anche “em-metrope”) e con il cristallinoa riposo il potere diottrico del-la cornea è di circa 42 diottriementre il cristallino con l’umo-re acqueo e il corpo vitreocontano più o meno per lerestanti 18 diottrie. Il cristalli-no svolge una funzione im-portante potendo variare lasua convessità, è fondamen-tale per la visione da vicino.Una parte molto importantenell’occhio è l’iride, una strut-tura dotata di muscolatura li-scia. L’iride rende possibilel’apertura e la chiusura dellapupilla in base alla quantitàdi luce presente nell’ambien-

te circostante. La pupilla, conforte illuminazione, ha la suaapertura minima di circa 1mm, mentre al buio o in pre-senza di luce scarsa il suodiametro è pari a 7 mm.

Una macchina fotograficaSpesso per spiegare un feno-meno biologico si ricorre allasimilitudine con artefatti rea-lizzati dall’uomo. È possibileparagonare l’occhio a unamacchina fotografica, dove laluce è raccolta dall’obbiettivomentre nell’occhio sono imezzi diottrici cioè la cornea,l’umore acqueo, il cristallino eil corpo vitreo a convogliarel’onda elettromagnetica versola retina. La quantità di luceche raggiunge la retina è re-golata dall’iride che apre echiude la pupilla come un dia-framma. La luce impressionala pellicola fotografica mentre

22

LUCE, OCCHIO, VISIONE

nell’occhio la zona sensibile èla retina parte integrante delsistema nervoso centrale.

I coni e i bastoncelliLa retina contiene i foto-recettori, i “protagonisti” delprocesso di trasduzione. Esi-stono due tipi di fotorecettori:i bastoncelli e i coni. I baston-celli sono molto numerosi, piùdi 120 milioni, e nella retinahanno una distribuzione nonlineare: sono più presenti alcentro della retina ma nonnella fovea. (La fovea è unapiccola zona centrale dellaretina, un po’ avvallata, doveè massima l’acuità visiva cioèla capacità di discriminaredue punti vicini.) I bastoncellisono adatti alla visione in pre-senza di poca luce, in questocaso ci si riferisce alla visio-ne scotopica. Al buio si è so-

liti dire che non si vede nien-te ma dopo alcuni minuti ne-cessari all’adattamento èpossibile riconoscere forme eoggetti, e ciò grazie ai baston-celli. I bastoncelli sono 1.000volte più sensibili dei coni.I coni permettono la visionea colori. Sono molto meno nu-merosi rispetto ai bastoncelli“solo” 6 milioni. I colori sonopercepiti per la presenza deiconi e in questo caso si parladi visione diurna o fotopica.La distribuzione dei coni haun picco nella fovea dove in-vece non sono presenti ibastoncelli. Tutti i colori i-dentificabili nello spettro visi-bile sono trasdotti da tre pig-menti fotosensibili presentiseparatamente nei coni. Que-sti tre pigmenti sono ciascu-no sensibili al rosso, al verdee al blu, quello che in ingleseè chiamato RGB (red, green,blue). I picchi relativi alle lun-ghezze d’onda dei tre colorisono: blu tra i 420 e 440 nm,verde tra i 534 e 535 nm, ros-so tra i 564 e 565 nm. L’oc-chio umano vede meglio i co-lori della lunghezza d’ondacompresa tra 532 e 582 nm.

OCCHIOMACCHINAFOTOGRAFICA

Obiettivo

Diaframma

Pellicolafotografica

CorneaUmore acqueo

CristallinoCorpo vitreo

PupillaIride

Retina

LUCE OCCHIO-RETINA

TrasduzioneSegnale

Impulso elettricoOnde elettromagnetiche

23

IL TELESCOPIO

L’acquisto del primo telesco-pio rappresenta per l’appas-sionato di astronomia un pas-saggio di fondamentale im-portanza. Una scelta errata ri-schia infatti di far subito nau-fragare la nuova passione.È doverosa comunque unapremessa: non esiste il tele-scopio perfetto (non necessa-riamente quello che costa dipiù è il migliore) ma soltantolo strumento più adatto a se-conda degli oggetti da osser-vare: vi sono telescopi a len-ti (rifrattori) da preferire perl’osservazione di oggetti mol-to luminosi quali la Luna e i

GUIDA ALL’ ACQUISTODEL PRIMO TELESCOPIO

pianeti, e altri a specchi (ri-flettori) che risultano miglioriper scorgere oggetti deboli,quali gli ammassi stellari(aperti o globulari), le nebu-lose e le galassie.Nel presente articolo foca-lizzeremo la nostra attenzio-ne principalmente su questidue tipi di telescopio, adatti achi è agli esordi, anche senaturalmente in commerciove ne sono altri.Senza entrare troppo in det-tagli tecnici, la lente permettedi ottenere immagini più con-trastate (ideali per l’osserva-zione di astri luminosi) men-tre lo specchio permette diraccogliere più luce ed è quin-di più adatto per vedere parti-colari in oggetti più deboli.Per quanto riguarda i rifrattori,il tipico telescopio di esordioha un’apertura compresa fra60 e 80 mm, mentre per i ri-flettori si va da 100 a 150 mm.La configurazione del ri-frattore ricorda il classico te-lescopio costruito per primodall’ottico olandese HansLippershey nel 1606 e perfe-zionato da Galileo Galilei,che lo chiamò “cannocchia-le” (accoppiando le parolecannone e occhiale).Gli strumenti di questo tipo

24

sono composti da una lenteprincipale, detta obiettivo,generalmente costituita daun doppietto acromatico, e ungruppo di lenti intercam-biabili, dette oculari.Il principio di funzionamentoè abbastanza semplice:l’obiettivo forma un’immagi-ne reale, rimpicciolita e capo-volta; l’immagine così ottenu-ta viene ingrandita tramitel’oculare intercambiabile,consentendone così una vi-sione ottimale per l’occhio.La luce passa attraverso il si-stema di una o più lenti che,sfruttando il fenomeno dellarifrazione (da qui il nome deltelescopio) creano un’imma-gine dell’oggetto celeste nelfuoco dell’obiettivo, dove puòessere ulteriormente ingran-dita dall’oculare, ovvero unalente che raccoglie la luce e

fornisce l’immagine ingrandi-ta di ciò che si osserva.Esistono vari modelli di ocu-lare in commercio.Un dato fondamentale è lalunghezza focale espressa inmillimetri. Al primo acquisto siconsiglia di dotarsi di un 25mm, un 15 mm e un 9 mm,per visualizzare gli oggetti piùo meno estesi.Una maggiore lunghezzafocale ingrandisce poco madà maggior campo. Il fenome-no inverso si verifica a manoa mano che la lunghezza de-cresce. In sostanza con gran-di focali si potrà osservarel’intera superficie lunare,mentre con aperture minimesi potrà ingrandire molto unparticolare minuto, per esem-pio un cratere.Nel telescopio riflettore, det-to anche “newtoniano” poiché

IL TELESCOPIO

25

fu Isaac Newton a ideare que-sto tipo di strumento nel 1671,la lente viene sostituita dallospecchio. Lo schema ottico èil seguente: la luce che pro-viene dall’esterno del tubocolpisce lo specchio parabo-lico (detto primario) il qualela riflette in un punto dettofuoco. Poco prima di talepunto si troverà uno spec-chietto piano di forma ellit-tica e inclinato di 45∞, dettosecondario. Questo, gene-ralmente sorretto da tre bar-re metalliche, riflette i raggi lu-minosi verso un foro lateraledel tubo, ove viene postol’oculare attraverso il quale siosserva l’immagine. Esistefra i telescopi riflettori anche

IL TELESCOPIO

la configurazione Cassegrainrecentemente utilizzata ancheper strumenti con specchi dipiccolo diametro, ideata nelXVIII secolo dall’omonimoastronomo francese. Qui unospecchietto divergente riman-da la luce verso lo specchioprincipale e la focalizza die-tro a quest’ultimo, che deveessere pertanto forato per farpassare i raggi di ritorno.Grazie a Bernhard Schmidtdell’osservatorio di Amburgoil sistema venne perfezionatoper dare vita alla configurazio-ne Schmidt-Cassegrain, cheintroduce una lastra correttri-ce posizionata nella parte an-teriore del tubo costituita dauna lente che rende le imma-gini più nitide.Scelto lo stru-mento è finalmente è giuntoil momento di osservare dalbalcone di casa o lontano inuna zona buia.Fondamentale in questo casola spostabilità dello strumen-to, caratteristica pienamenteassicurata dai telescopi trat-tati in questo articolo e parti-colarmente importante perl’astronomo “urbano”, semprepiù assediato dalle luci citta-dine (ma non soltanto) cheoccultano gli oggetti celesti:è il fenomeno dell’inquina-mento luminoso che fa scom-parire lo spettacolo della vol-ta celeste.

Luigi Viazzo

UN MONDO IN MINIATURA

26

UN MONDO IN MINIATURA: MOLTO INTERESSEPER LA SECONDA EDIZIONE DI MINIATURITALIAGrande affluenza di visitatori alla 2a edizione di Miniaturitalia che siè svolta a Milano, presso l’hotel Michelangelo, lo scorso 11 e 12febbraio. Un pubblico di appassionati ha riempito le sale a partireda sabato mattina. Oltre 95 espositori, in rappresentanza di ben 9Paesi, specializzati in tutto quello che riguarda le dollhouse.Tante rappresentazioni e scene che stupiscono e si fannoammirare per la passione e la precisione con cui sono fatti.Osservando gli oggetti e gli ambienti proposti dagli espositori sinota come tecniche artigianali impiegate nel mondo reale trovinoqui un ampio utilizzo per realizzare: precisi intarsi, mobili,ceramiche, lavorazioni orafe, pizzi e lavori a maglia, arredi dagiardino, pavimenti in cotto, valigie in pelle e tanto altro ancora.Da segnalare le miniature delle…miniature: casette e strumenti inscala da inserire a loro volta in ambienti già in scala. Una sedia adondolo ridotta in proporzione per essere usata come arredo inuna casa delle bambole all’interno di una casa delle bambole.Pare un gioco di parole ma si tratta di una riduzione di 144 voltedell’oggetto reale.

Nella riproduzione delle dollhouse la scala più usata è 1/12: ciòsignifica che un oggetto reale è rimpicciolito di 12 volte.L’apparente stranezza della scala di riduzione, elevata a standardinternazionale, si spiega molto semplicemente nel rapporto cheintercorre nelle misure anglosassoni in cui un inch (pollice)corrisponde alla dodicesima parte di un foot (piede).Per [email protected]

Sedia a dondoloper una casadi bamboleper una casadi bambole(scala di riduzione1/144).Di Pierluigi Pirovano

www.pimini.it

LA LUCE NERA

27

La luce visibile è solo unapiccola parte delle onde elet-tromagnetiche presenti intor-no a noi. Se scomponiamocon un prisma equilatero laluce policromatica otteniamoi colori dell’arcobaleno: viola,indaco, azzurro, verde, gial-lo, arancione e rosso. Volen-do essere precisi la luce visi-bile ha una lunghezza d’on-da compresa tra circa 380 nme 770 nm. Andando oltre i 770nm si va verso i raggi infra-rossi mentre al di sotto dei380 nm si entra nei raggi ul-travioletti.La luce di Wood è una por-zione della luce ultraviolet-ta. Il nome si deve al fisicoRobert William Wood che in-ventò un filtro particolare ingrado di lasciare passare solola luce ultravioletta.Il filtro inventato da Robert

TUTTI GLI USIDELLA LUCE DI WOOD

William Wood è un vetro al-l’ossido di nichel.La luce ultravioletta ha unalunghezza d’onda che va da400 nm a 180 nm.Si divide in tre gruppi: UVA da400 nm a 320 nm, UVB da320 a 280 nm e UVC da 280a 180 nm.La luce di Wood è la luce ul-travioletta con lunghezzad’onda da 400 nm a 320 nm,cioè l’UVA.

Per saperne di più� Al museo di Arte eScienza di Milano c’èuna sezione dove èpossibile sperimentarel’uso della luce di Woodper riconoscere i “falsi”.Se ne parla nell’articoloalle pagg. 5-6-7di questo numero.

28

LA LUCE NERA

L’uso della luce ultraviolettaè ampio. Qui presentiamosolo un breve elenco, certa-

mente non completo, dei pos-sibili utilizzi. La luce di Woodviene impiegata per la verifi-ca dell’autenticità di bancono-te e documenti.Serve per evidenziare inchio-stri speciali non rilevabili conla normale illuminazione.È utilizzata nel campo dell’an-tiquariato per verificare se glioggetti hanno subito restaurioppure se sono autentici.I medici oculisti la impieganonel trattamento di gravi ipo-visioni e i veterinari per esa-mi micologici. A livello indu-striale è utile per ispezioni eindurimento di collanti e resi-ne. In mineralogia per osser-vare alcune classi di mineralie per controllare la genuinitàdell’ambra.Per ultima, ma non di minorimportanza, l’industria del di-vertimento usa la luce diWood per ottenere effetti spe-ciali, come quello di far risal-tare al buio vestiti e tessutibianchi.

La luce ultravioletta

UVCOnda corta280 nm - 180 nm

UVBOnda media320 nm - 280 nm

UVAOnda lungaBlack lightLuce di Wood400 nm - 320 nm

È settembre. Quest’annol’estate non è stata afosacome al solito. Ormai è an-data e la luce non più violen-ta smorza i colori e avverteche il tempo è trascorso.L’escursione è stata fissata

LA MINIERA DI S’ACQUA BONA

UN SITODI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

per la mattinata, ma il torpo-re del sole tiepido genera len-tezza in ognuno di noi. Risul-tato: la partenza avviene conun’ora di ritardo sul tempostabilito.Si parte, dunque: l’abbiglia-

29

IN VACANZA A CERCARE L’ORONel nord della Finlandia, all’interno del Circolo polare artico,esiste un villaggio dedicato interamente alla storia della ricercadell’oro. La prossima estate a Tankavaara dal 6 al 13 agostoè in programma il campionato mondiale di ricerca dell’oro.Oltre alla possibilità di partecipare alle gare sono previsteescursioni guidate a vecchie miniere. Una volta giuntia Tankavaara è consigliata una visita alGold Prospector Museum luogo di raccolta di strumenti,memorie e documenti della storia della ricerca del metallo giallo.Per informazioniGold Prospector Museum – Tankavaara Gold VillageFin-99695 TankavaaraTel +358 – (0)16 – 626 171 Fax +358 – (0)16 – 626 [email protected] www.tankavaara.fi

LA MINIERA DI S’ACQUA BONA

mento è sportivo, leggero(equipaggiamento base e uncestino di paglia per racco-gliere la frutta che la naturaoffre a chi le fa visita). E an-che un piccolo martello, perspaccare le rocce e svelarnei tesori nascosti.Il viaggio procede, sornione.Siamo in tre sul fuoristrada.

Le curve non ci consentonodi mantenere un’andatura ve-loce, perciò tutti abbiamo l’op-portunità di guardare intorno,e accorgerci dei cambiamen-ti del paesaggio che il percor-so ci mostra. La strada è tor-tuosa, curve e strettoie, ma èpoco frequentata: anche il si-lenzio ha i suoi rumori.Il verde scuro delle colline fada padrone. Il cemento è unricordo. Qui vive ancora tuttociò che non c’è più, il tempoè lo stesso da secoli e soloquesto nastro grigio sul qua-le scivoliamo è moderno.Percorriamo la strada, conlentezza, ormai anche lo ste-reo è stato spento da un belpezzo. Tacitamente abbiamodeciso di lasciarci guidare daicolori e dai suoni della natu-ra e anche le chiacchiere pri-ma e poi i discorsi si sono deltutto arrestati.

LA MINIERA DI S’ACQUA BONA

30

LA VAL MASINO E IL SUO MUSEO ETNOGRAFICO NATURALISTICOAperto nel 1990 il Museo Etnografico Naturalistico della ValMasino è composto da tre sezioni: faunistica, etnografica,naturalistica. La sezione dedicata alla fauna locale presenta,attraverso un diorama, gli animali caratteristici presenti nellavalle come rapaci, roditori, ungulati. Nella sezione naturalisticavi sono in mostra i minerali della Val Masino mentre nellasezione etnografica è ricostruita la vita del passato all’internodi una tipica casa del posto.Per informazioniMuseo Etnografico Naturalistico della Val Masinovia VanoniS. Martino di Val Masino (SO)

Solo poche case rurali spar-se e greggi di pecore e capreci ricordano che anche que-sti luoghi appartengono aqualcuno. Qui dove esiste lapresenza dell’uomo si mostrain questo modo.Dalla strada principale imboc-chiamo un viottolo che si di-parte a destra e che il navi-gatore indica al pilota del no-stro piccolo equipaggio. Nonè proprio una strada, è una“carrareccia”, un vecchio pas-saggio per carri e che oggipotrebbe costituire la gioia deicentauri in cerca di emozio-ni. Il silenzio domina semprema forse ascoltando bene io,seduto dietro, riesco a senti-re l’eco dei passi di chi quellastrada la percorreva per an-dare al lavoro e aveva in queiposti la propria dimora.Il nostro navigatore ora ha ilcompito di presentarci il luo-go che ci sta ospitando. È fa-cile lasciarsi andare all’imma-ginazione quando le descri-zioni sono così forti e ricchedi memorie ascoltate. Edecco il posto: davanti a noi ciòche rimane delle strutture inpietra dell’unico impianto ditrattamento della miniera cheè stato costruito nel 1925.

Un po’ di storiaIl territorio è quello del gran-de complesso minerario fa-cente capo a Ingurtosu e qui

siamo nella parte più meridio-nale. I lavori iniziarono nel1800, con i minatori che la-voravano imbracciando “sasposa” quello che con nomemeno poetico è chiamatomartello perforatore, cercan-do prima galena, poi blenda.Nei primi tempi la piccola con-cessione fu una grande real-tà produttiva, occupando ol-tre 150 minatori nel periododell’inizio della Prima guerramondiale. Le rovine davantia noi però sottolineano il re-sto della storia: il progressivoesaurimento dei filoni ne de-cretò la chiusura definitivadopo il 1960. Fu una minieraalquanto disagiata e poveradi profitti, e dopo l’abbando-no solo isolate campagne disondaggi ruppero il silenziodel villaggio, costruito nel fon-do della vallata ai piedi dellaconcessione di Gennamari.Questa è la storia.

L’esplorazioneOra comincia l’esplorazione.La curiosità spinge a esplora-

LA MINIERA DI S’ACQUA BONA

31

re gli accessi al sottosuolo,ma questi sono stati bloccatiper sicurezza. Sbirciando riu-sciamo a vedere all’interno diuno degli accessi un vagon-cino, semisommerso dalleacque. E poi altri due accessialla coltivazione e risalendo lavalle un cratere. Il navigatoreci spiega quale fosse la strut-tura della coltivazione: unpozzo principale con vari livellidue dei quali con sbocco al-l’esterno, utilizzati quello amonte per la ventilazione delcantiere e quello più a valleper lo scarico del materiale.Il cratere molto probabilmen-te è una subsidenza: un col-lassamento del terreno sovra-stante ricaduto nel vuoto la-sciato dalla coltivazione.Io ascolto, ma è strano comepoche parole così tecnichebastino per descrivere la fati-ca delle persone che lì han-no lavorato, perché è quelloche mi affascina. Quel mon-do in bianco e nero.Il sole è sulle nostre teste ciriscalda e ci ricorda che l’oradi pranzo è passata da un po’.Bivacchiamo proprio nel piaz-zale. Siamo soli ma sopra dinoi nel cielo volano deifalchetti. Ci attendono panini,salumi, formaggi. Proprio co-me dei pionieri, ma il posto èbellissimo e il cibo è sempli-ce ma buono. Beviamo delvino, un bicchiere, per senti-

LA MINIERA DI S’ACQUA BONA

re meglio i sapori. Poi ancoradei dolci secchi fatti in casa eper finire un goccio di “fil’èferru” che forse non è adattoalla stagione, ma dopo il caf-fè è quello che ci vuole.Ci riposiamo seduti su deimassi e ascoltiamo l’acquache scorre nel vecchio cana-le della miniera. Ora però toc-ca a noi fare i minatori di su-perficie curiosando nel baci-no di contenimento degli ste-rili, a cercare piccoli tesori daportare con noi.È facile trovare qualcosa dibello con una brava guida cheillustri tutti i minerali che purscartati perché ritenuti di se-condaria importanza rispettoalla galena, sono comunquevalidi dal punto di vista scien-tifico o collezionistico.E così scopro come è facileanche per me trovare deicampioni dove è presenteanche della galena, che a mesembra tutto argento ma nonlo è, quarzo e calcite, belli eappariscenti.I più esperti hanno come bot-tino minerali più particolariforse, e di più difficile ricono-scimento come piromorfite,limonite, smithsonite, az-zurrite, barite.Ognuno ha preso qualcosacon sé, chi un bel campioneper la propria collezione, chiun pezzo di storia, come me.

Marco Spiga

32

33

IL MODELLISMO

Un modello è un oggetto cherappresenta in proporzioni ri-dotte o reali un pari oggetto.La necessità di sottoporre aprove e collaudi, a volte an-che distruttivi, l’oggetto origi-nale ha determinato l’impie-go dei modelli. Un esempiosono i modelli di veicoli aereiutilizzati nelle gallerie del ven-to con lo scopo di verificarneil comportamento in situazio-ni ordinarie o difficili perevidenziare eventuali puntideboli.Nessun pilota, per abile e co-raggioso che possa essere,accetterebbe di collaudare unaereo di cui non si conosca-no le reazioni alle sollecitazio-ni reali in volo.

Il modello può essere sia indimensioni reali sia di dimen-sioni ridotte. È da qui che ini-ziamo a parlare di “model-lismo”.Trascurando il settore tecno-

NON SOLO HOBBY...MA ANCHE PROTOTIPI, MAQUETTE, MODELLI

logico dello studio e del col-laudo dei prototipi, entriamoin quello più comune e inte-ressante del modellismo inte-so come hobby. Non trovia-mo ingegneri e collaudatori incamice bianco ma sempliciappassionati che riproduconoun veicolo o una situazionealla quale sono legati da ri-cordi d’infanzia o che nonpossono possedere per l’ele-vato costo (una bella Ferrari)e/o dimensioni (un boeing).Praticare il modellismo richie-de nozioni relative alle carat-teristiche e alle lavorazioni disvariati materiali quali legno,plastica, metallo e laterizi,nulla quindi da invidiare agliingegneri in camice bianco.

Acqua, cielo e terraIl modellismo si sviluppa innumerose tipologie che sipossono riassumere in tresettori: mezzi navali, mezziaerei e mezzi terrestri. A dif-

ferenza dei primi due che nonhanno ulteriori diramazioni, imezzi terrestri si dividono inauto, mezzi pesanti, moto etreni e possono a loro voltaessere statici, se non in gra-do di muoversi in modo au-tonomo, o dinamici se, a se-conda del caso, sono in gra-do di volare, navigare o spo-starsi autonomamente; daqui la definizione di mo-dellismo statico e di mo-dellismo dinamico.Sempre per quanto riguardala tipologia “terra” vi è ancheil modellismo dedicato aisoldatini (figurini) di tutti i

tempi e in tutte le ambien-tazioni possibili, dai Vichinghifino agli attuali Carabinieri,passando tra Medioevo ebattaglie e guerre famose.

La maquetteVi è anche un tipo di mo-dellismo non molto praticatoin Italia e conosciuto in Fran-cia con il nome di “maquette”,cioè diorama o plastico.Esso rappresenta in piccolispazi, solitamente pochidecimetri quadrati, situazionidi vita reale quali piccoli mer-cati rionali, la bottega del for-naio, l’orto del contadino o unmolo con il pescatore. Daquesto settore deriva ancheil mondo delle dollhouse,cioè le “case delle bambole”,che nulla hanno a che vede-re con l’immaginario comune:chi pratica questo hobby ripro-duce nei minimi particolari tut-to ciò che può esserci all’in-terno di un negozio piuttostoche in una serra o in una cu-cina aiutati anche dalla scaladi riduzione che è di 1/12.

IL MODELLISMO

34

1/12

1/9

FERROVIARIO MOTO AUTO FIGURINO

ZNTTH00I

1/2201/1601/1201/871/451/32

1/431/321/241/18

1/761/721/321/251/18

1/13,51/9

IL MODELLISMO

Le scale di riduzioneSiamo arrivati a questo nuo-vo termine che è la “scala diriduzione” e consiste nel rap-porto dimensionale matema-tico tra l’oggetto o la situazio-ne reale e il modello che lo ri-produce. Prendiamo l’esem-pio del modellismo ferroviariodove vi sono varie “scale diriduzione” e la più comune èla 1/87 per cui se 1 corrispon-de al campione reale, il relati-vo modello sarà 87 volte piùpiccolo. Un edificio alto 12 mnel modello in scala divente-rà alto 87 volte di meno, cioè12m/87=0,137m, ovvero 137mm. Tornando alle dollhouseprovate a calcolare quantodevono essere piccole leuova sode, tagliate a metà e

disposte su un piatto con re-lative posate, bicchieri e bot-tiglie, il tutto realizzato 12 vol-te più piccolo del reale, dallemani di abili modellisti!E non crediate che i modellistiaerei, navali o ferroviari sia-no da meno dato che utilizza-no anche scale “microscopi-che” come la “scala N” 1/160(160 volte più piccolo del rea-le) o 1/220.In basso trovate una tabellache riporta le scale maggior-mente usate nei vari settori.Inoltre, vi sono alcune ti-pologie di modellismo dove ilmodellista stesso, essendo ilcreatore dell’opera, può de-cidere di adottare una scalatotalmente inusuale ed èquindi impossibile elencarletutte. Nel settore del model-lismo ferroviario vi sono mol-te scale a noi sconosciute manormalmente adottate inAmerica, ma di questo ne par-leremo… la prossima volta.

Fabrizio Sbrugnerawww.lineasecondaria.it

[email protected]

35

NAVALE ARCHITETTONICOAEREO DOLLHOUSE

1/1441/721/481/321/24

1/1241/1001/981/781/601/501/47

1/12

1/24

1/501/1001/2001/500

1/1000

36

Da qualche decina d’anniesistono in commercio degliorologi chiamati “radio-con-trollati” in grado di ricevere ecodificare via etere dei se-gnali orario provenienti dastazioni radio sparse in variezone del mondo. Un orologioradio-controllato viene man-tenuto sincronizzato con unriferimento di tempo standardcome può essere quello di unorologio atomico, in cui labase del tempo è data dallafrequenza di risonanza di unatomo. Il primo orologio ato-mico fu costruito nel 1949negli Stati Uniti. A questo pri-mo modello ne seguirono al-tri che portarono a un’accu-ratezza sempre più elevata.Attualmente l’accuratezza èpari a 10-9 secondi al giorno.La sincronizzazione tra que-sti orologi atomici e gli orolo-gi radio-controllati avviene viaradio.

In Italia il segnale DCF-77Come si è detto esistono va-rie stazioni radio in giro per ilmondo che trasmettono que-sti segnali di riferimento (vedila tabella “Le principali stazio-ni radio che trasmettono unsegnale di ora esatta”) maquello che più interessa in Ita-lia è il segnale DCF-77. Tutti

UN OROLOGIOSEMPRE PRECISO

gli orologi radio-controllati chetroviamo in commercio nelnostro Paese sono in gradodi ricevere questo segnale.La stazione DCF-77 è gesti-ta dal Physikalisch-Tech-nische Bundesanstalt, e lasigla significa: D, Deut-schland (Germania), C, se-gnale a onde lunghe, F,Francoforte, 77, la frequenzadi 77,5 kHz. Il riferimento tem-porale è mantenuto con unorologio atomico al cesio,considerato uno dei più pre-cisi al mondo, trasmesso daMainflingen a 25 km di distan-za da Francoforte. Il segnaleè irradiato 24 ore su 24 a unapotenza di 50 kW ed èricevibile a una distanza dicirca 2.000 km.L’attuale trasmettitore è asemiconduttore, un secondotrasmettitore a valvole cheveniva impiegato nel passa-to viene usato come sistemadi back up. Le trasmissioniiniziarono ufficialmente il 1∞gennaio del 1959 e dal 1978divenne l’orario ufficiale tede-sco. In Germania le radio ele Tv nazionali, come quelleprivate, fanno riferimento aquesto segnale. Stazioni fer-roviarie, controlli di processiindustriali produttivi, sistemi dicontrollo del traffico e di con-

GLI OROLOGI RADIO-CONTROLLATI

37

GLI OROLOGI RADIO-CONTROLLATI

trollo dei semafori, sono sin-cronizzati con questo segna-lo orario.

La sincronizzazioneCome si è detto la frequenzadi trasmissione è di 77,7 kHz,quindi la lunghezza d’onda èdi circa 3,87 km. A questa lun-ghezza le onde vengono ri-flesse dalla ionosfera e quin-di, seguendo la curvatura del-la terra, il segnale copre

un’ampia area di copertura. Ilsegnale DCF-77 copre tuttal’Europa centrale, il Nord Afri-ca e l’Inghilterra. Va sottoli-neato che, per il cosiddetto fe-nomeno di propagazione, illivello del segnale ricevibilenon è sempre costante maaddirittura in alcuni momentipuò essere nullo o quasi.Questo può dipendere da fe-nomeni atmosferici o dal pe-riodo stagionale: per esempio

Le principali stazioni radioche trasmettono un segnale di ora esatta

Italia: SRCLa Rai in Italia attraverso le reti radio e televisive diffonde ilsegnale di ora esatta offerto dall’Istituto ElettrotecnicoItaliano. Il segnale, udibile a orecchio, è un suono a duetoni decodificabile con adatti circuiti elettronici.

Germania: DCF-77 (vedi a pag. 36 e sopra)

Stati Uniti: NISTIl segnale prodotto dagli orologi del NIST è trasmesso inonde lunghe a 60 kHz con potenza di 50 kW e con unasemplice codifica BCD.

Gran Bretagna: MSFIl segnale di ora esatta, che prende il nome di MSF, ètrasmesso dalla stazione radio di Rugby in Inghilterraalla frequenza di 60 kHz con potenza di 60 kW.

Svizzera: HBGIl tempo standard svizzero è trasmesso dalla stazione HBGa 75 kHz con potenza di 20 kW. La stazione è situata aPrangins.

38

GLI OROLOGI RADIO-CONTROLLATI

la propagazione in un giornod’inverno è diversa da quelladi un giorno d’estate. Duran-te le ore notturne la propaga-zione è migliore rispetto alleore diurne.Chiunque abbia avuto un oro-logio radio-controllato si saràaccorto di questa fluttua-zione del segnale e avrànotato che mettendo in fun-zione l’orologio a volte l’ora-rio viene aggiornato in 5-10minuti, a volte occorrono al-cune ore, se non un giorno in-tero, per la sincronizzazione.Altri fattori contribuiscono allapiù o meno buona qualità diricezione del segnale. Mon-tagne, colline, alti edifici incemento armato, elettrodottinelle vicinanze dell’antennaricevente interferiscono sul li-vello di ricezione del segnaleDCF-77. In casa apparecchi

che emettono campi elettro-magnetici come monitor, te-levisori, trasmettitori, compu-ter dovrebbero essere tenutia una distanza di circa 2 mdall’orologio.Da notare che qualsiasi oro-logio radio-controllato funzio-na esattamente come un nor-male orologio al quarzo qua-lora non sia stata possibile lasincronizzazione con il se-gnale di riferimento.Attualmente, considerato an-che i bassi costi, gli orologiradio-controllati sono di usocomune. I modelli che possia-mo trovare in commerciosono di vari tipi (sia digitali siaanalogici): dall’orologio dapolso, alla normale sveglia dacasa, dall’orologio da collega-re al computer, fino a sistemiindustriali più complessi.

Stefano Guarise

L’ATLANTE FOTOGRAFICO DELLE INCLUSIONI NELLE GEMME:PHOTOATLAS VOLUME 2 PRESTO IN DISTRIBUZIONECon più di 1.700 fotografie a colori e oltre 800 pagine Photoatlasvolume 2 tratterà delle inclusioni nelle gemme di importanzacommerciale: ambra, opale, quarzo, topazio, zircone, tormalinae altre ancora.Gli autori E. J. Gubelin e J. I. Koivula sonoconsiderati tra i massimi esperti a livello mondiale in gemmologiae mineralogia. Il loro primo volume uscito nel 1986 è diventato inbreve tempo un punto di riferimento per gli esperti eappassionati di gemmologia e mineralogia.Per informazioniOpinio Verlag Basel – Missionsstrasse 36 CH-4012 [email protected] www.opinio.ch

39

LENTI, LENTINI E OCULARI

Girando per mercatini d’an-tiquariato e fiere di collezio-nismo succede spesso di tro-vare delle lenti d’ingrandi-mento. Un oggetto che a mol-te persone può sembrare disemplice utilizzo, ma spessoriserva delle belle sorprese.La classica lente d’ingrandi-mento ha un diametro tra i 50e 100 mm con un’impugna-tura di materiali vari come pla-stica, argento oppure avorio.Chi non ne conosce il princi-pio di funzionamento, che sifonda su leggi della fisica,impugna la lente, la direzionaverso un oggetto posto moltolontano e dopo poco la rimet-te al suo posto affermando inmodo categorico che non fun-ziona: “Non ho visto niente!”.Lo stesso succede a chi cer-ca di provare il classico ocu-lare da orologiaio: se non cisi avvicina all’oggetto da os-servare si rischia di vederetutto sfuocato oppure un’im-magine capovolta.L’utilità della lente era giànota agli antichi che attraver-so precise lavorazioni, a par-tire dal cristallo di rocca, rea-lizzavano oggetti capaci d’in-grandire.Non è difficile vedere espo-ste nei più importanti museidei pezzi che risalgono anche

a più duemila anni fa. Ma al-lora uno strumento che è inuso presso molte popolazio-ni e da così tanto tempo avràpure delle funzioni?La lente se utilizzata in modocorretto permette di vedereingrandito l’oggetto osserva-to. I collezionisti devono cosìspesso mettere in risalto al-cuni particolari di un oggettoimportante, verificare se haimperfezioni oppure stabilirnel’autenticità. Una moneta an-tica, una stampa oppure unfrancobollo devono spessoessere ispezionati con unalente. Gli orologiai e gli ora-

LA LENTE D’INGRANDIMENTO:UNO STRUMENTO UTILE E CURIOSO

Lente classicaQuando ci si riferisce a unalente d’ingrandimento siintende una lente con meno di10 cm di diametro. Le migliorisono di vetro bianco mentrequelle di minor qualità hannouna colorazione con sfumaturetendenti al verde.

40

fi vengono di solito ritratti allavoro con un piccolo cilindronero nell’occhio, si tratta del-l’oculare detto “da orologiaio”.Riuscire a capire come fun-ziona praticamente una len-te, quali sono i parametri perscegliere la più adatta puòessere d’aiuto al collezionistao al semplice curioso. Cono-scere meglio questo oggettorenderà più interessanti le vi-site ai mercatini d’antiquaria-to dove è possibile trovarelenti che risalgono alla finedell’Ottocento.Una prima importante divisio-ne si ha tra lenti che ingran-discono e lenti che riduco-no: le prime sono lenti con-vergenti, mentre le secondesono lenti divergenti. Unmodo empirico per riconosce-re il tipo di lente che si ha di-nanzi è quello di toccare eosservare le sue superfici.Una lente convergente, det-ta anche “convessa”, ha unospessore maggiore al centrorispetto ai bordi. Una lentedivergente, detta anche len-te “concava”, ha uno spesso-re maggiore ai bordi e unominore al centro.L’ingrandimento, indicatocon una “x”, serve a definirela potenza di una lente. Po-chi ingrandimenti (2x – 4x)vanno bene per la lettura diun giornale oppure per unavisione panoramica di un pic-

colo oggetto. Per osservareuna moneta, un gioiello oppu-re delle stampe si utilizzanolenti con un fattore d’ingran-dimento pari a 10x. Alcunevolte occorrono maggiori in-grandimenti e allora si ricorrea strumenti da 15x a 20x.La diottria è un altro modo peresprimere l’ingrandimento diuna lente: una diottria ingran-disce l’oggetto del 25%.Il diametro è un altro dato davalutare attentamente nellascelta del miglior prodotto peraiutare il collezionista nellesue attente verifiche. Una len-te di grosse dimensioni e conuna lieve curvatura ha pochiingrandimenti mentre una

LENTI, LENTINI E OCULARI

Oculare da orologiaioÈ utilizzato per ispezionaree riparare orologi e nel settoreorafo per la visione di pietree gemme. Gli ingrandimentipossono variare da 2x e 3xfino a 12x e16x.

MICROSCIENZE 2006:L’EVENTO EUROPEODELLA MICROSCOPIA PROFESSIONALESi terrà a Londra nel prossimo mese di giugno una delle piùimportanti fiere di microscopia. L’evento è rivolto in particolare achi usa il microscopio per lavoro anche se alcune sezionipossono interessare anche chi sta iniziando a utilizzare il suoprimo microscopio. La fiera ha una cadenza biennale e allascorsa edizione (2004) erano presenti 90 ditte: i più conosciutiproduttori di microscopi e attrezzature ottiche a livello mondiale.Microscience è organizzata non solo per presentaregli strumenti più aggiornati ma per essere un momentod’incontro e d’approfondimento.Oltre a conferenze, workshop è previsto il riconoscimento dipremi alle migliori microfotografie realizzate con i più differentitipi di microscopio. Interessante e utile è la learning zone, unospazio dedicato a studenti e scienziati dove è possibile assisterea vere e proprie lezioni tenute da esperti microscopisti dellaRoyal Microscopical Society: si parte dalle basi dellamicroscopia e dalla preparazione di vetrini fino alla microscopiadigitale e alle tecniche più complesse.

Per informazioniMICROSCIENCE 2006International Conference and Exibition27– 29 Giugno 2006ExCel – Londrawww.microscience2006.org.uk

41

LENTI, LENTINI E OCULARI

ContafiliDetto anche “lentino”. In origineera utilizzato per contare i filidi un tessuto. Oggi è un validosupporto per lo studiodi stampe e retini fotografici.

lente di piccole dimensionicon una forte curvatura forni-sce molti ingrandimenti.È facile ricordarsi che dimen-sione della lente e ingrandi-mento sono inversamentecorrelati, quando aumenta ilprimo diminuisce il secondoe viceversa, quindi per avereuna lente con una buona po-tenza occorre sceglierne unadi piccole dimensioni con unacurvatura evidente.

42

PUBBLICAZIONI PER GLI HOBBISTI

specializzata in pubblicazioni italiane ed estere sul collezionismo emodellismo, è lieta di proporvi i seguenti volumi che ci auguriamopossano interessarvi.

Questo utilissimo supercatalogo in inglese, francese e tede-sco è una raccolta di treni fabbricati dalla Märklin dal 1919

Gentili lettori, la Libreria Arti e Mestieri(www.libreriaartiemestieri.com)

Claude JeanmaireMärklin Arkiv nr.108 Band 8rilegato; pagg. 258; fotografie in bianco e nero;testo in lingua inglese, francese e tedesca€ 30,00

PER FERROMODELLISTI E COLLEZIONISTIDI AUTOMOBILI E GIOCHI DI LATTA

Robert SchleicherScenery for Model Railroads, Dioramas and Miniaturesbrossura; pagg. 176; fotografie in bianco e nero e 16pagine a colori; 1999; testo in lingua inglese€ 35,00

Ivan Benzina e Silvia ZagoGiochi di latta – INGAPrilegato; pagg. 250; fotografie a colori; 2002; in italiano€ 40,00

Un’autentica miniera per i modellisti:spiega nel dettagliocome realizzare scenari dove ambientare ferrovie , ma anche

La panoramica più completa mai pubblicata sui giocattoliINGAP. Raccolti con amore e passione dall’autore, gli oggetti

al 1954. Con l’ausilio di oltre 1.000 illustrazioni in bianco e nero vengono de-scritti vagoni, locomotive, ponti e stazioni ferroviarie. Per ogni oggetto trovia-mo: breve descrizione, numero di catalogo, anno di produzione, dimensioni.

case e villaggi in scala ridotta. Imparerete a creare realisticamente rocce,montagne, alberi, prati, vallate, fiumi, specchi d’acqua, con materiali pococostosi e spesso di riciclo. Completano il libro 25 schede che spiegano comerealizzare i diversi componenti degli scenari. Un libro che vi rapirà facendovivenir voglia di realizzare fantastici diorami con l’aggiunta della vostra fantasia.

sono presentati con grandi fotografie a colori, il nome, l’anno di produzione,il numero assegnatogli nei cataloghi INGAP, le caratteristiche principali e leloro dimensioni. Grande attenzione è dedicata ai dettagli che rendevano que-sti giocattoli così speciali. Se collezionate o amate i giocattoli di latta nonpotete lasciarvi sfuggire questo bellissimo libro!

43

stieri.com)

PUBBLICAZIONI PER GLI HOBBISTI

Paolo RampiniThe Golden Book of Toycars 1900-1980rilegato; pagg. 288; 300 fotografie a colori; 2004;testo in lingua italiana e inglese€ 104,00Possiamo considerare questo bellissimo libro come una del-le più grandi raccolte di automobiline di latta in miniatura

ABBONAMENTO

� Una rivista per gli hobby della scienzae della tecnica.� Tante notizie su eventi, musei, associazioni, mostrescambio e mostre mercato.� Articoli ed approfondimenti su astronomia,mineralogia, scienze naturali, microscopia, modellismo.� Calendario degli appuntamenti futuri più interessantie particolari per il tuo hobby.� Informazioni e indirizzi difficili da reperire e…molto di più!

di produzione mondiale fino ad ora pubblicata. Una vera miniera didocumentazioni per poter identificare modelli rari e rarissimi come Pinard,Faivre, Rossignol, Autos Citroen, per quanto riguarda la Francia, e Distler,Eberl, Gunthermann, Muller et kaderer, Schuco, Tippco per quanto inveceriguarda la Germania, e molti, molti altri ancora. I modelli descritti sono infat-ti oltre 3.000, classificati per marca e Paese di produzione e più di quindici iPaesi presentati! Se collezionate automobiline è un libro che dovete avere!

UNA PICCOLA RIVISTA CHE NON TROVERAI IN EDICOLAMA A CUI VALE LA PENA ABBONARSI

Direttamente a casa tua potrebbero arrivare:� 4 numeri a € 14,00� 4 numeri + monografia Le lenti d’ingrandimento

(costo € 5,10) € 16,00� 4 numeri + monografia Il microscopio per tutti

(costo € 7,00) € 18,00

44

IL CIELO DI PRIMAVERA

Nei mesi di marzo, aprile,maggio e giugno sono ben vi-sibili, alte in cielo, le costella-zioni che ci accompagneran-no lungo i mesi primaverili:l’Idra (il terribile mostro ucci-so da Ercole nelle sue dodicifatiche), l’Orsa Maggiore (labella Callisto trasformata inun plantigrado da Giunoneperché aveva osato amare ilmarito Giove), Bootes (il Bi-folco, l’inventore del vino), ilLeone (un’altra vittima illustredi Ercole), la Chioma di Be-renice (la splendida capiglia-tura dell’omonima reginad’Egitto), la Corona Boreale(la ghirlanda di Arianna) e laVergine (Demetra, la dea del-l’agricoltura).La prima costellazione citataè contrassegnata dalla pre-senza della splendida e soli-taria stella rossa Alphard.Ma le vere protagoniste dellenotti di fine inverno e inizio pri-mavera sono le galassie, glienormi agglomerati di stelle

lontani da noi milioni e miliar-di di anni luce.Già con un buon binocolo,lontano dalle zone inquinatedalla luce, si potranno cattu-rare decine di questi oggettisplendidi dalla luce bianca ediffusa in Leone, Vergine eChioma.La loro osservazione, in que-sto periodo dell’anno, è favo-rita da un fenomeno che nonsfugge agli appassionati diastronomia: scende versol’orizzonte la Via Lattea, quel-la striscia biancastra che os-serviamo (soprattutto neimesi estivi) e che rappresen-ta la parte centrale della no-stra galassia.Da non perdere, in Ercole, losplendido ammasso globula-re M 13, già teoricamente vi-sibile a occhio nudo, ma chediventa uno spettacolomozzafiato se osservato at-traverso strumenti ottici.Mentre le ore della notte sci-voleranno inesorabilmenteverso l’alba, ecco comparirestelle e costellazioni estive:l’Aquila (l’uccello sacro aZeus), la Lira (la cetra di Or-feo), Cigno (una delle nume-rose trasformazioni operateda Zeus), il Sagittario (ilsatiro amato dalle muse), loScorpione (tanto piccolo

LE COSTELLAZIONIDEI MESI PRIMAVERILI

45

quanto letale per il cacciato-re Orione) e Ofiuco (il miticoEsculapio che tiene strettoper l’eternità il suo serpente).Ma le bellezze “stellari” nondevono farci perdere di vistaquelle planetarie e del nostroSistema Solare.Il Sole passa il 12 marzo daAcquario in Pesci, il 19 aprilein Ariete, il 14 maggio in Toroe il 21 giugno in Gemelli.La Luna è all’ultimo quartoil 22 marzo (ore 20.11), il 21aprile (ore 04.29), il 20 mag-gio (ore 10.21) e il 18 giugno(ore 15.08). È nuova il 29marzo (ore 11.15), il 27 apri-le (ore 20.44), il 27 maggio(ore 06.26) e il 25 giugno (ore17.05). È al primo quarto il 6marzo (ore 21.16), il 5 aprile(ore 13.01), il 5 maggio (ore06.13), e 4 giugno (ore 00.06).È piena il 15 marzo (ore00.35), il 13 aprile (ore 17.40),il 13 maggio (ore 07.51) e l’11giugno (ore 19.03). Il 15 mar-zo si verifica un’eclissi in pe-nombra di Luna, con inizioalle 22.24 (del 14/3), fasemassima alle 00.48 e fine delfenomeno alle 03.11.Tutti gli orari sono in ora so-lare e, dopo l’entrata in vigo-re dell’ora estiva, vanno ag-giunti 60 minuti.Ma il fenomeno astronomicopiù importante del trimestre èin calendario il 29 marzo,quando è prevista un’eclissi

totale di Sole visibile in partedell’America meridionale,Oceano Atlantico, Africa(Egitto e Libia i Paesi più vi-cini), Asia (Turchia) e osser-vabile come parziale in Italia.Di seguito gli orari di inizio,fase massima e fine dell’eclis-si di Sole in alcune delle prin-cipali città italiane.

IL CIELO DI PRIMAVERA

Si raccomanda, inoltre, lamassima prudenza nell’os-servazione di tutti i fenomeniastronomici nei quali sia coin-volto il Sole. Pertanto saràindispensabile schermare laluce solare attraverso appo-siti filtri (per esempio in mylar)se si vuole osservare il feno-meno attraverso uno stru-mento ottico, o con un vetroda saldatore o gli occhialini(sempre in mylar) se si vuolecatturare la magia dell’eclissia occhio nudo.

I pianeti visibiliMercurio è visibile al tramon-to fino al 6 marzo (in Pesci) eal mattino dal 19 marzo all’11maggio (il 14 aprile da Acqua-

AO 10.34 - 11.34 - 12.36CA 10.20 - 11.28 - 12.37CT 10.20 - 11.34 - 12.48FI 10.31 - 11.37 - 12.44LE 10.29 - 11.42 - 12.55MI 10.34 - 11.37 - 12.40RM 10.28 - 11.36 - 12.46TS 10.37 - 11.43 - 12.49

46

L’HOBBY IN MOSTRA

rio in Pesci, il 21 in Balena dal25 ancora in Pesci, mentre il6 maggio in Ariete). Riappareal tramonto il 26 maggio inToro e rimane osservabilefino all’11 luglio (passa il 3giugno da Toro in Gemelli e il25 in Cancro).Venere può essere scorto almattino (il 6 marzo da Sagit-tario in Capricorno, il 21 pas-sa in Acquario e il 27 torna inCapricorno; il 4 aprile ritornain Acquario e il 28 passa inPesci; il 9 maggio si spostain Balena, e il 13 ancora in

Pesci; l’1 giugno passa inAriete e il 18 in Toro.Marte può essere cercato lasera. A marzo in Toro, ad apri-le dal 14 nei Gemelli. Il 31maggio passa in Cancro doverimane fino a inizio luglio.Giove è il grande protagoni-sta delle notti primaverili nel-la Bilancia e raggiunge la suamassima visibilità in maggio,quando può essere osserva-to per tutta la notte.Saturno può essere rintrac-ciato in Cancro.

Luigi Viazzo

COME PASSARE UNA PIACEVOLE GIORNATATRA FIERE, MOSTRE E MERCATINI

[email protected]

www.centrofiera.it

[email protected]

www.fierapordenone.it

Club Mineralogico Bolzanovia Roen, 1239100 Bolzano

Evento Info

Bologna Mineral Show10/11/12 marzo 2006

Mostra nazionale mercatoRadiantistico di Montichiari

Radiomercato di Portobello11/12 marzo 2006

Cartoomicssalone del fumetto,del collezionismo,dei cartoon e dei videogame24/25/26 marzo 2006

Fiera nazionaledel radioamatoredi Pordenone29/30 aprile e 1 maggio 2006

Fiera mineralogica Bolzano28/29/30 aprile,e 1 maggio 2006

Montichiari(BS)

Dove

Bologna

Milano

Pordenone

Bolzano

47

L’HOBBY IN MOSTRA

www.blunautilus.it

[email protected]

[email protected]

[email protected]

[email protected]

Parco Esposizioni NovegroVia Novegro20090 Segrate (MI)www.parcoesposizioninovegro.it

Centro Fiera s.p.a.Via Brescia, 12925018 Montichiari (BS)www.centrofiera.it

Parco Esposizioni NovegroVia Novegro20090 Segrate (MI)www.parcoesposizioninovegro.it

Parco Esposizioni Novegrowww.parcoesposizioninovegro.it

[email protected]

Grande Fiera dell’Elettronica6/7 maggio 2006

Genova Mineral Show13/14 maggio 2006

Verona Mineral Show19/20/21 maggio 2006

Convegno CommercialeFilatelico, Numismatico,

Telecarte, Cartofilo, PiccoloAntiquariato, Hobbistica19/20/21 maggio 2006

MARC di primaveraMostra mercato attrezzatureradioamatoriali, componentisticaHardware softwareRicezione satellitareEditoria specializzataRadio d’epoca20/21 maggio 2006

Militalia26/27 maggio 2006

Mostra degli Hobbiese del Modellismo27/28 maggio 2006

Radiant and SiliconRassegna di elettronica,Informatica e radiantismo3/4 giugno 2006

Novegro Borsa ScambioGiocattoli Modellismo18 giugno 2006

Euro Mineral & Euro Gem22/23/24/25 giugno 2006

La redazione non assume alcuna responsabilità per la correttezza deidati segnalati. Si invita a verificare direttamente presso gli organizzatori.Se organizzate una mostra mercato, una mostra scambio o un eventodi carattere tecnico scientifico e hobbistico inviateci le relativeinformazioni e saremo lieti di pubblicarle.

InfoEvento Dove

Forlì

Genova

Verona

Verona

Genova

Novegro(MI)

Montichiari(BS)

Novegro(MI)

Novegro(MI)

San Marieaux Mines(Francia)

ATTREZZATURE PERMODELLISMO E

HOBBY SCIENTIFICIVENDITA PER CORRISPONDENZA

C.P. 87 - 23898 IMBERSAGO (LC)Tel./Fax : 039/9920107e-mail : [email protected]

www.cliped.it

E.D. ELETTRONICA DIDATTICAE.D. ELETTRONICA DIDATTICA

COME ORDINARETELEFONO o FAX al Numero: 039-9920107POSTA all’indirizzo: E.D. Elettronica Didattica

C.P. 87 - 23898 Imbersago (LC)e-mail: [email protected] postali € 4,75 Pagamento in contrassegnoOrdine minimo € 35,00

Microscopio Stereoinclinazione a 45∞illuminatoreingrandimenti 20x - 40x

Microscopio Stereo 20x - 40x

Cod. OT0066 € 180,00

Testa rotante a 360∞. Regolazionediottrica dell’oculare e della distanzainterpupillare.Campo di osservazione: 5-10mmDistanza di lavoro: 57mm

Ideale per mineralogia,elettronica, scienze naturali,oreficeria, numismatica,per studenti ed hobbisti.Elevato rapporto qualità-prezzo.Campo di osservazione: 5-10mmDistanza di lavoro: 57mm

Microscopio Stereo Trinocularea 45∞ con zoom e illuminatoreingrandimenti 20x - 40x

Cod. OT0274 € 110,00Cod. OT0268 € 590,00

Testa rotante a 360∞. Regolazionediottrica dell’oculare e della distanzainterpupillare. Attacco per macchinafotografica e telecamera.Campo di osservazione: 5,5-23mmDistanza di lavoro: 85mm

Microscopio portatile 100xcon illuminatore e

reticolo di misurazione

MonocoloCompatto e leggero può essere utilizzato come cannocchia-le o come lente d’ingrandimento. Le lenti sono trattate conprocedimento anti-riflesso. Il sistema ottico con prisma atetto permette di avere un’immagine perfetta.Distanza minima di messa a fuoco: 30 cm.Distanza massima di messa a fuoco: infinito.Adattatore Monocolo-Microscopio

Ingrandimenti Codice Prezzo3x OT0232 € 52,00

OT0145 € 52,004xOT0146 € 52,006xOT0147 € 52,008xOT0233 € 52,0010x

3x4x6x8x10x

Ingrandimentimonocolo

Ingrandimentimicroscopio

Con luce interna e lenteaggiuntiva 8x. L’alto potered’ingrandimento di questostrumento permette la micro-visione, adatto per trame moltosottili come filati, stampe, foglie,micro-saldature.Cod. OT0067 € 22,50

Con luce interna e lente aggiuntiva 8x. Ottimo per hobby,collezionismo, verifica stampe, visione di gemme epietre, controllo saldature,osservazione di fiori e foglie.Cod. OT0068 € 20,00

Microscopio portatile 30x

Microscopio portatile 100x

9x12x20x25x30x

Con questo adattatore costituito da una particolarelente e una base trasparente, il precedente monocolodiventa un potente e preciso microscopio portatile.

Cod. OT0251€ 320,00

Messa a fuoco sull’oculare ecorrezione verticale.Illuminatore a pennafunzionante a batterie.Struttura in metallo apertasulla base.Reticolo graduato 0,01mm

Cod. OT0148€ 26,00