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Museo della Ceramica MUSA – Museo d’Arte di Palazzo Gavotti Museo della Ceramica Ingresso e biglietteria: Palazzo Gavotti, p.zza Chabrol, n.1, Savona Visitatori disabili: accesso diretto alla biglietteria, ascensore Piazza Chabrol e-mail: [email protected] sito web: www.comune.savona.it Biglietteria: 019 8310256 (in orario visita) Uffici Servizio Musei: 019 8310339 / 8310686 Orario: lunedì, martedì, mercoledì 10.00-13.30 giovedì, venerdì, sabato 10.00-13.30 15.30-18.30 domenica 10.00-13.30 Dalle ore 8.30 alle ore 10 (dal lunedì al venerdì) il museo è aperto a richiesta per gruppi e scolaresche. In occasione di mostre ed eventi potranno variare gli orari. Biglietti: intero: euro 6.00 ridotto (gruppi, convenzioni): euro 3.00 biglietto con visita guidata (per gruppi su prenotazione): euro 8.00 ingresso gratuito fino a 18 anni e oltre i 65 anni, studenti universitari, portatori di handicap. Servizi: visite guidate, aperture a richiesta su prenotazione, attività e laboratori didattici per le scuole e le famiglie, area multimediale, sala conferenze, sezione didattica, esposizioni temporanee, consultazione di biblioteca, archivio storico, archivio fotografico, bookshop. Come arrivare: dalle autostrade direzione centro città dalla stazione ferroviaria linee bus per il centro. Parcheggi: Piazza del Popolo e Piazzale Priamàr. artwork LOOPING La ceramica di Savona e Albisola La produzione ceramica ha caratterizzato l’arte, la storia e la cultura del Savonese. Tra Quattro e Cinquecento si producono i laggioni, piastrelle ispirate agli azulejos ispano-moreschi, destinate a rivestire muri e pavimenti delle abitazioni di nobili e ricchi mercanti. Dagli inizi del ‘600, i ceramisti di Savona e Albisola compongono nuovi decori dove elementi animali e vegetali di ispirazione orientale si armonizzano con quelli del repertorio occidentale: orientalizzante naturalistico, a tappezzeria, a risparmio. Nel corso del XVII secolo si impone lo stile istoriato barocco, che dalla pittura riprende scene figurate mitologiche, letterarie, storiche o religiose. Tramontati i fasti barocchi, i ceramisti si adeguano al gusto rococò e ai modelli francesi, come espresso dai vasellami e dalle piccole plastiche di Giacomo Boselli. Nell’Ottocento la produzione si aggiorna con la lavorazione della terraglia neoclassica all’uso inglese per le tavole della borghesia. Alle classi popolari sono invece destinate stoviglie decorate da semplici macchie di colore, le cosiddette taches noires, le terrecotte nere e quindi, fino ai primi del ‘900, le terrecotte gialle. Nel Novecento alla produzione in serie si affianca un utilizzo della ceramica come mezzo di espressione artistica. Negli anni Venti Manlio Trucco, di ritorno dal soggiorno parigino, porta ad Albisola le novità déco. Nel periodo tra le due guerre, Tullio e Torido Mazzotti invitano nella fabbrica di famiglia grandissimi artisti dalle centrali futuriste di Milano, Torino e Genova. Dopo il secondo conflitto mondiale, le Albisole conoscono la straordinaria stagione dell’Informale. Tramite il supporto della locale rete di manifatture, i più importanti pittori e scultori del panorama internazionale sviluppano le potenzialità autorappresentative della materia. Museo della Ceramica Allestito nei locali dell’antico Monte di Pietà fondato nel 1479 dal papa savonese Sisto IV e direttamente collegato alla Pinacoteca Civica di Savona, il Museo della Ceramica, conserva preziosi documenti dell’originaria struttura, dagli elementi architettonici, agli affreschi, alle scritte quattrocentesche. Tra le testimonianze più antiche si segnalano il fregio con Annunciazione e Pietà, e La Madonna della Misericordia di Lorenzo Fasolo, artista pavese attivo a Savona tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del secolo successivo. La visita inizia in piazza Chabrol, dall’ingresso della Pinacoteca e termina nel Palazzo del Monte di Pietà, con uscita dallo scalone aperto su via Aonzo, in prossimità del Complesso Monumentale della Cattedrale. La stretta connessione tra Museo della Ceramica e Pinacoteca è rafforzata dalla condivisione di alcune strutture, come la sala conferenze, dotata dei necessari impianti audio e video, o il laboratorio per la didattica. Un’ulteriore area per esposizioni temporanee è stata ricavata nello spazio di collegamento tra le due realtà museali. Nelle sale sono collocate le ricche collezioni, comprensive di più di un migliaio di pezzi esemplificativi di una tradizione i cui frutti si sono manifestati ininterrottamente per più di sei secoli a Savona e Albisola, storicamente tra i più importanti centri produttivi ceramici del Mediterraneo. Il percorso si articola su quattro livelli ed è organizzato per singole raccolte, cui si alternano sezioni ordinate secondo una disposizione cronologica e tipologica. Completano la visita gli strumenti multimediali tra cui emerge la quadrisfera, una struttura che permette di assistere a una suggestiva narrazione della storia e degli sviluppi della ceramica ligure. Una vetrina interattiva multimediale dà invece vita a racconti che ci introducono ai diversi segreti della ceramica. Museo d’Arte di Palazzo Gavotti MUSA

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MuseodellaCeramica

MUSA – Museo d’Arte di Palazzo Gavotti Museo della Ceramica

Ingresso e biglietteria: Palazzo Gavotti, p.zza Chabrol, n.1, Savona

Visitatori disabili: accesso diretto alla biglietteria, ascensore Piazza Chabrol

e-mail: [email protected] web: www.comune.savona.it

Biglietteria: 019 8310256 (in orario visita)Uffici Servizio Musei: 019 8310339 / 8310686

Orario:lunedì, martedì, mercoledì 10.00-13.30giovedì, venerdì, sabato 10.00-13.30 15.30-18.30 domenica 10.00-13.30

Dalle ore 8.30 alle ore 10 (dal lunedì al venerdì) il museo è aperto a richiesta per gruppi e scolaresche.In occasione di mostre ed eventi potranno variare gli orari.

Biglietti: intero: euro 6.00ridotto (gruppi, convenzioni): euro 3.00biglietto con visita guidata (per gruppi su prenotazione): euro 8.00ingresso gratuito fino a 18 anni e oltre i 65 anni, studenti universitari, portatori di handicap.

Servizi: visite guidate, aperture a richiesta su prenotazione, attività e laboratori didattici per le scuole e le famiglie, area multimediale, sala conferenze, sezione didattica, esposizioni temporanee, consultazione di biblioteca, archivio storico, archivio fotografico, bookshop.

Come arrivare: dalle autostrade direzione centro cittàdalla stazione ferroviaria linee bus per il centro.

Parcheggi: Piazza del Popolo e Piazzale Priamàr.

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La ceramica di Savona e Albisola

La produzione ceramica ha caratterizzato l’arte, la storia e la cultura del Savonese.

Tra Quattro e Cinquecento si producono i laggioni, piastrelle ispirate agli azulejos ispano-moreschi, destinate a

rivestire muri e pavimenti delle abitazioni di nobili e ricchi mercanti. Dagli inizi del ‘600, i ceramisti

di Savona e Albisola compongono nuovi decori dove elementi animali e vegetali di ispirazione

orientale si armonizzano con quelli del repertorio occidentale: orientalizzante naturalistico, a tappezzeria, a risparmio. Nel corso del XVII secolo si impone lo stile istoriato barocco, che dalla pittura riprende scene figurate mitologiche, letterarie, storiche o religiose. Tramontati i fasti barocchi, i ceramisti si adeguano al gusto rococò e ai modelli francesi, come espresso dai vasellami e dalle piccole plastiche di Giacomo Boselli. Nell’Ottocento la produzione si aggiorna con la lavorazione della terraglia neoclassica all’uso inglese per le tavole della borghesia. Alle classi popolari sono invece destinate stoviglie decorate da semplici

macchie di colore, le cosiddette taches noires, le terrecotte nere e quindi, fino ai primi del

‘900, le terrecotte gialle. Nel Novecento alla produzione in serie si

affianca un utilizzo della ceramica come mezzo di espressione artistica. Negli anni Venti Manlio

Trucco, di ritorno dal soggiorno parigino, porta ad Albisola le novità déco. Nel periodo tra le due guerre,

Tullio e Torido Mazzotti invitano nella fabbrica di famiglia grandissimi artisti dalle centrali futuriste di Milano, Torino

e Genova. Dopo il secondo conflitto mondiale, le Albisole conoscono la straordinaria stagione dell’Informale.

Tramite il supporto della locale rete di manifatture, i più importanti pittori e scultori del panorama internazionale sviluppano le potenzialità

autorappresentative della materia.

Museo della Ceramica

Allestito nei locali dell’antico Monte di Pietà fondato nel 1479 dal papa savonese Sisto IV e direttamente collegato alla Pinacoteca Civica di Savona, il Museo della Ceramica, conserva preziosi documenti dell’originaria struttura, dagli elementi architettonici, agli affreschi, alle scritte quattrocentesche. Tra le testimonianze più antiche si segnalano il fregio con Annunciazione e Pietà, e La Madonna della Misericordia di Lorenzo Fasolo, artista pavese attivo a Savona tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del secolo successivo.La visita inizia in piazza Chabrol, dall’ingresso della Pinacoteca e termina nel Palazzo del Monte di Pietà, con uscita dallo scalone aperto su via Aonzo, in prossimità del Complesso Monumentale della Cattedrale.La stretta connessione tra Museo della Ceramica e Pinacoteca è rafforzata dalla condivisione di alcune strutture, come la sala conferenze, dotata dei necessari impianti audio e video, o il laboratorio per la didattica. Un’ulteriore area per esposizioni temporanee è stata ricavata nello spazio di collegamento tra le due realtà museali. Nelle sale sono collocate le ricche collezioni, comprensive di più di un migliaio di pezzi esemplificativi di una tradizione i cui frutti si sono manifestati ininterrottamente per più di sei secoli a Savona e Albisola, storicamente tra i più importanti centri produttivi ceramici del Mediterraneo. Il percorso si articola su quattro livelli ed è organizzato per singole raccolte, cui si alternano sezioni ordinate secondo una disposizione cronologica e tipologica. Completano la visita gli strumenti multimediali tra cui emerge la quadrisfera, una struttura che permette di assistere a una suggestiva narrazione della storia e degli sviluppi della ceramica ligure. Una vetrina interattiva multimediale dà invece vita a racconti che ci introducono ai diversi segreti della ceramica.

Museo d’Arte di Palazzo Gavotti MUSA

Page 2: MUSA Museo Museo d’Arte di Palazzo Gavotti della …...della sala il grande Albero di kaki di Maria Galfré. Sala 14: dedicata a esempi della grande scultura del XX secolo. Due opere

impianti esistenti

Secondo piano

PERCORSO ESPOSITIVO

Quarto piano

Sala 1: si segnala la preziosa sottocoppa con Il Ratto di Europa, del pittore savonese Gio Agostino Ratti, del 1721.Sala 2: istoriato barocco con maioliche attribuite al pittore Bartolomeo Guidobono, artefice dell’affresco della volta con

Il Carro del Sole, degli ultimi decenni del XVII secolo.Sala 3: esempi degli stili orientalizzanti: naturalistico, a tappezzeria e a risparmio.Sala 4: testimonianze degli affreschi originari (Annunciazione e Pietà, La Madonna di Misericordia, dipinti da Lorenzo Fasolo nel primo decennio del XVI secolo), azulejos e mattonelle (i cosiddetti laggioni) dei secoli XV e XVI. Si distinguono il pannello cinquecentesco figurato con Guerriero e il grande contenitore (albarello) a grottesche con ovali istoriati.Sala 5: stile istoriato rinascimentale: corredo di un’antica farmacia, al centro

quattro idrie con scene dall’Antico Testamento. Sala 6: stili classici dall’orientalizzante al barocco, esempi della ceramica settecentesca e piccole plastiche dell’artista savonese Giacomo Boselli. Sala 7: taches noires e nere.Sale 8 e 9: prestigiosa collezione di più di 200 opere del Sei e Settecento donate alla città di Savona dal Principe Arimberto Boncompagni Ludovisi e dalla consorte Rosella.

Sala 10: il corredo di vasi provenienti dall’antica farmacia dell’Ospedale S. Paolo di Savona rappresenta un esempio di eccellenza della tipologia orientalizzante a tappezzeria. Le opere si suddividono in sette forme: idrie (stagnoni) per le acque, pillolieri per le pillole, fiaschette per i semi, albarelli, vasi da elettuari e vasi troncoconici per le miscele grasse.La data di esecuzione della fornitura è il 1666. Gli esemplari riportano sotto il fondello la marca con lo stemma di Savona, a indicare il luogo della loro fabbricazione. Si ritiene che il corredo sia stato realizzato nella manifattura di Giuliano Salamone alla cui attività rimandano le iniziali GS sul collo del piede di alcuni pezzi.

Sala 13: opere di design, frutto dei laboratori di progettazione e prototipazione attivati, a partire dal 2001, da Attese Edizioni nell’ambito delle Biennali della Ceramica nell’Arte Contemporanea e riproposte in numerose rassegne nazionali e internazionali. Hanno collaborato alle realizzazioni più di trenta tra i maggiori artisti e designers contemporanei quali: Michelangelo Pistoletto, Adrian Paci, Yona Friedman, Linde Burkhardt, Florence Doléac, Alberto Garutti, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Pekka Harni e Franco Raggi.

Sala 15: ceramiche dedicate all’effige della Madonna di Misericordia, apparsa al Beato Botta nel 1536 nella Valle di San Bernardo nell’entroterra savonese. Sala 16: una prima sezione è destinata a illustrare vasellami e complementi d’arredo della casa borghese dell’800 con esempi neoclassici provenienti dalla donazione di Flavia Folco, erede di Sebastiano, fondatore dell’omonima azienda.

Sala 11: nel periodo tra le due guerre ai manufatti ispirati ai modelli della tradizione si affianca una produzione, aggiornata alle novità che vanno affacciandosi sul panorama internazionale.

Sono qui esposti servizi e oggetti déco in terracotta verniciata sottovetrina (anni Venti del Novecento) e ceramiche del secondo futurismo (1930-’35), tra cui esempi della declinazione razionalista progettati da Nicolaij Diulgheroff, in maiolica mat, la serie dei “piatti del pane” di Berzoini e un grandissimo piatto di Ongaro. Completano la sala numerose opere tra cui Deposizione di Sassu, Cinghiale di Fancello e Clessidra di Lorenzini.Sala 12: opere della seconda metà del Novecento realizzate da pittori e scultori locali e internazionali: Farfa, Jorn, Lam, Capogrossi, Dova, Treccani, Luzzati, Cherchi, Bertagnin, Caminati, Carlé, Antibo. Al centro della sala il grande Albero di kaki di Maria Galfré.

Sala 14: dedicata a esempi della grande scultura del XX secolo. Due opere in terra refrattaria esemplificano la felice stagione ligure di Arturo Martini: la Nena, ritratto della figlia Maria, uno dei soggetti più fortunati dello scultore trevigiano e la potente Maternità, compiuta in monotipo nel 1931 presso le Officine Ilva di Vado Ligure. Testimoniano infine la lunga e proficua attività ligure dello scultore pistoiese di nascita, ma savonese di adozione, Agenore Fabbri, due Ballerine, una in monocromia blu, del 1935 e una in policromia premiata al Festival di Albisola del 1954.

È inoltre esposto un Presepe del ceramista Antonio Tambuscio (fine ‘800- inizi ‘900), composto da ventisei piccole plastiche in terracotta modellata a stampo e dipinte in vivace policromia con colori a freddo. Una seconda sezione espone vasellame di destinazione popolare in terracotta verniciata gialla, ornato da semplici decori a spugnetta, frutto di una vasta produzione seriale nelle Albisole dal secolo XIX fino ai primi decenni del successivo. Allo stesso piano, dopo lo spazio che ospita la Creatura marina di Giampaolo Parini, sono collocati gli strumenti multimediali, la quadrisfera e la vetrina interattiva, ideati dal fisico Paco Lanciano.

Museo della Ceramica @ Palazzo d’Arte Gavotti Museo della Ceramica @ Palazzo d’Arte Gavotti Museo della Ceramica @ Palazzo d’Arte Gavotti Museo della Ceramica @ Palazzo d’Arte Gavotti

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Via A. Aonzo Via A. AonzoVia A. Aonzo Via A. Aonzo

Gio Agostino Ratti, Sottocoppa, 1721

Stagnone (idria), 1666

Arturo Martini, Maternità, 1931

Boccale, 1830 ca2

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Corrado Levi, Fiore, 2009

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