Elementi di contabilità degli Enti Locali 1 Seminario di formazione Elementi di contabilità degli...
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elementi di contabilità degli Enti Locali 1
Seminario di formazione“Elementi di contabilità degli Enti Locali”
Paola Forte
CGIL Funzione Pubblica Provincia di Torino
elementi di contabilità degli Enti Locali 2
CGIL Funzione Pubblica Provincia di Torino
Elementi di contabilità degli Enti Locali
Fonti Normative
Autonomia finanziaria e Patto di Stabilità
Il Bilancio di Previsione
I Risultati della Gestione
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FONTI NORMATIVE
COMPETENZA LEGISLATIVA DELLO STATO: l’ordinamento finanziario e contabile degli enti locali e’ riservata alla legge dello stato (art.150) ed e’ disciplinato dal d.lgs 18/8/2000, n. 267 (t.u. sull’ordinamento degli enti locali) che ha assorbito ed abrogato il d.lgs. 77/95 e che, all'art. 152, demanda al regolamento di contabilita' l'applicazione dei principi stabiliti dal decreto stesso.
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AUTONOMIA FINANZIARIA E IMPOSITIVA
L ’autonomia impositiva e finanziaria delle Province si è sviluppata negli ultimi dodici anni, con conseguente progressiva riduzione dei trasferimenti erariali, mediante l’approvazione da parte del legislatore di una serie di normative, relative a:
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AUTONOMIA FINANZIARIA
tributo ambientale (D.Lgs. n.504/1992);(D.Lgs.n.446/1997);
imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazionedei veicoli (D.Lgs.n.446/1997);
canone per l ’occupazione di spazi ed aree pubbliche (D.Lgs.n.446/1997);
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AUTONOMIA FINANZIARIA
addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica (D.L.n.511/1988,L.n.133/1999);
compartecipazione all ’incasso del tributo regionale sui rifiuti collocati in discarica e contributo sui rifiuti collocati in discarica di competenza provinciale (L. R. n. 39/ 1996 e n. 24/2002
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ENTRATE DERIVATE
Trasferimenti erariali (sulla base di criteri che tengano conto di popolazione, territorio e condizioni socio-economiche) Fondo ordinario Fondo perequativo squilibri fiscalità Finanza straordinaria
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PATTO DI STABILITA’ INTERNO
Introdotto dalla L. 448/1998 Impegna gli enti territoriali a ridurre il
rapporto tra il proprio ammontare di debito ed il prodotto interno lordo
I criteri di calcolo vengono fissati con la legge finanziaria
Il mancato rispetto del patto di stabilità comporta limitazioni nella gestione degli esercizi successivi
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
Cos’è il Bilancio di Previsione Principi fondamentali Approvazione del Bilancio e dei suoi allegati Esercizio provvisorio e gestione provvisoria Struttura del Bilancio Gestione del Bilancio
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
e’ lo strumento finanziario e contabile per la
gestione delle entrate e delle spese dell' ente;
ha carattere autorizzatorio in quanto costituisce
limite agli impegni di spesa
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
COMPETENZA UNITA’ ANNUALITA‘ UNIVERSALITA' ED INTEGRITA‘ VERIDICITA' PAREGGIO FINANZIARIO PUBBLICITA'
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
COMPETENZA: il bilancio annuale di previsione
deve essere redatto in termini di competenza,
tenendo quindi conto del momento in cui sorge la
spesa, o l’entrata, e non quando si verificheranno
le relative variazioni monetarie
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
UNITA’: tutte le entrate nel loro complesso
finanziano tutte le spese, salvo le eccezioni
di legge
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
ANNUALITA': l’unita’ temporale e’
l’esercizio finanziario che inizia il 1 gennaio
e termina il 31 dicembre
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
UNIVERSALITA' ED INTEGRITA': sono
iscritte in bilancio tutte le entrate al lordo
delle spese di riscossione e tutte le spese
senza riduzione delle relative entrate
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
VERIDICITA‘: implica un comportamento
ispirato a verità e correttezza. Non possono
essere iscritte a bilancio entrate e spese
fittizie che si rivelino prive di fondamento
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
PAREGGIO FINANZIARIO :
somma delle entrate = somma delle spese
PAREGGIO ECONOMICO:
spese correnti + spese per rimborso
prestiti
<= totale dei primi tre titoli dell’entrata
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
I Principi fondamentali
PUBBLICITA' l’ente deve garantire ai
cittadini la conoscenza dei contenuti
significativi e caratteristici del bilancio
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
APPROVAZIONE DEL BILANCIO
l’approvazione compete al Consiglio Provinciale su
proposta della giunta
deve essere approvato entro il 31 dicembre
dell’esercizio precedente a cui il bilancio stesso si
riferisce
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
GLI ALLEGATI
Il Bilancio Pluriennale
La Relazione Previsionale e Programmatica
Il Programma Triennale delle Opere Pubbliche
Studio Preliminare delle esigenze da soddisfare
Rendiconto deliberato del penultimo esercizio antecente al
quello cui si riferisce il bilancio di previsione annuale
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
GLI ALLEGATI IL BILANCIO PLURIENNALE:
Viene redatto secondo gli schemi di cui al DPR 194/96 viene redatto per un numero di anni pari a quello del
bilancio pluriennale della regione di appartenenza (per la provincia di torino e’ triennale)
contiene gli stanziamenti per il numero di anni come sopra definito
gli stanziamenti del primo anno coincidono con gli stanziamenti del bilancio di previsione annuale
ha carattere autorizzatorio per gli impegni di spesa che verranno assunti per gli esercizi in esso compresi
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
GLI ALLEGATI LA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA:
Viene redatta secondo gli schemi di cui al DPR 326/98 illustrazione delle caratteristiche socio-economiche riferite
al territorio dell’ente valutazione generale sui mezzi finanziari dell’ente indicazione dei programmi (ed eventualmente dei progetti)
dell’ente e delle risorse destinate alla realizzazione degli stessi
indicazione delle finalita’ che si intendono conseguire in riferimento ai programmi
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
GLI ALLEGATI IL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE
PUBBLICHE:
Prescritto dalla L. 109/94 e s.m.i incluso nel Dlgs 163/2006
Viene redatto secondo gli schemi di cui al D.M. dei trasporti ed Infrastrutture del 1021/IV 9/6/2005
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IL BILANCIO DI PREVISIONE
GLI ALLEGATI ALTRI ALLEGATI:
Studio preliminare delle esigenze da soddisfare e dei lavori pubblici necessari per il triennio 2005-2007
Rendiconto deliberato del penultimo esercizio antecente al quello cui si riferisce il bilancio di previsione annuale
Delibera di fissazione delle tariffe e dei tributi locali
Altri allegati di cui all’art. 172 del TUEL
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STRUTTURA DEL BILANCIO
ENTRATE
TITOLI
CATEGORIE
• RISORSE
SPESE
TITOLI
FUNZIONI
• SERVIZI
– INTERVENTI
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UNITA’ FONDAMENTALE DELBILANCIO
Entrate: Risorse
Spese: Interventi
Servizi c/terzi Capitoli
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STRUTTURA DEL BILANCIOI TITOLI DELLE ENTRATE
1. tributarie
2. da trasferimenti correnti dello
Stato e di altri enti pubblici
3. extra-tributarie
4. da alienazione, trasferimenti di
capitale, riscossione di crediti
5. da assunzione di prestiti
6. da servizi in conto terzi
I TITOLI DELLE SPESE
1. correnti
2. C/capitale
3. Rimborso prestiti
4. per servizi in conto terzi
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STRUTTURA DEL BILANCIO
LE CATEGORIE DELLE ENTRATE: ne individuano
la tipologia. Ad esempio nel titolo I entrate
tributarie potremo trovare categorie tipo
Imposte
Tasse
Altri tributi
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STRUTTURA DEL BILANCIO
LE RISORSE: sono l’unità fondamentale
delle ENTRATE e ne definiscono l’oggetto. Ad
esempio nel categoria imposte potremo
trovare la risorsa
imposta sul consumo dell'energia
elettrica in locali diversi dalle
abitazioni
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STRUTTURA DEL BILANCIO
LE FUNZIONI E I SERVIZI DELLE SPESE:
classificano la spesa per tipologia e prodotto
dell’attività svolta dall’Ente
Ad esempio:
FUNZIONE: funzioni di istruzione pubblica
SERVIZIO: formazione professionale ed altri
interventi inerenti l'istruzione
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STRUTTURA DEL BILANCIO
GLI INTERVENTI:
sono l’unità fondamentale delle SPESE
Rappresentano i fattori produttivi necessari per
realizzare le attività dell’ente
Sono uguali per tutte le funzioni e servizi
Sono rigidamente stabiliti dall'art. 2 comma 6 lett. a
del DPR 194/96
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CGIL Funzione Pubblica Provincia di Torino
STRUTTURA DEL BILANCIO
I PROGRAMMI:
la spesa e’ leggibile anche per programmi
complesso coordinato di attività finalizzate
al raggiungimento di un obiettivo
Fanno riferimento a una o piu’ funzioni
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IL PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE (P.E.G.)
(ART. 169)
sulla base del bilancio di previsione, la giunta definisce il piano esecutivo di gestione (p.e.g.) determinando gli obiettivi di gestione ed affidando gli stessi ai responsabili dei servizi.
attraverso il P.E.G. si ha un'ulteriore graduazione dei servizi in centri di costo delle risorse e degli interventi in capitoli.
(facoltativo per gli enti con meno di 15.000 abitanti e per le comunita' montane)
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VARIAZIONI DI BILANCIO E P.E.G.
Sia il bilancio che il P.E.G. possono subire variazioni durante la gestione.
Possono essere variazioni per: Maggiori o minori entrate o spese Storni Prelievi dal fondo di riserva
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CGIL Funzione Pubblica Provincia di Torino
VARIAZIONI DI BILANCIO
le variazioni di bilancio sono di competenza del consiglio e devono essere deliberate entro il 30/11 di ciascun anno.
in via d'urgenza, possono essere adottate dalla giunta e
ratificate dal consiglio entro 60 gg. o entro il 31/12 dell'anno in corso qualora a tale data non sia scaduto il termine.
elementi di contabilità degli Enti Locali 36
CGIL Funzione Pubblica Provincia di Torino
VARIAZIONI DI BILANCIO
in caso di mancata o parziale ratifica, il consiglio e' tenuto ad adottare entro 30 gg. e comunque entro il 31/12 i provvedimenti ritenuti necessari a garantire gli eventuali rapporti sorti in virtu' della deliberazione non ratificata.
in caso di esigenze straordinarie di bilancio, puo' essere
utilizzato il fondo di riserva (art.166) costituito da un minimo dello 0,30% ad un massimo del 2% del totale delle spese correnti iscritte in bilancio.
elementi di contabilità degli Enti Locali 37
CGIL Funzione Pubblica Provincia di Torino
VARIAZIONI DI P.E.G.
le variazioni di P.E.G. sono di competenza della giunta. sono costituite da spostamenti di fondi da un capitolo all'altro di uno stesso intervento o di una stessa risorsa.
devono essere deliberate entro il 15/12
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELL’ENTRATA
ACCERTAMENTO: costituisce la prima fase di
gestione dell'entrata attraverso la quale si
determina: la ragione e la sussistenza giuridica del credito il debitore l'ammontare del credito
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELL’ENTRATA
RISCOSSIONE: costituisce la succesiva fase
della entrata che consiste nel materiale introito
della somma accertata da parte del tesoriere.
viene disposta mediante ordinativo di incasso fatto
pervenire al cassiere.
elementi di contabilità degli Enti Locali 40
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELL’ENTRATA
VERSAMENTO: costituisce l'ultima fase
dell'entrata e consiste nel trasferimento delle
somme riscosse nelle casse dell'ente.
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELLA SPESA
IMPEGNO: e' la prima fase dell'uscita con la quale, a seguito di obbligazione giuridica prefezionata, si determina:
l'oggetto della spesa il creditore l'ammontare della spesa con l'impegno viene costituito il vincolo sulle previsioni di bilancio
nell'ambito della disponibilita' finanaziaria. non possono essere effettuati ordinativi di spesa che non facciano
riferimento al corrispondente impegno.
qualora cio' avvenisse, al di fuori di quanto disposto all'art. 194, la responsabilita' della spesa cade in capo a chi ha effettuato l'ordinazione
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELLA SPESA
PRENOTAZIONE DI IMPEGNO: durante la gestione possono essere prenotati impegni relativi a procedure in via di espletamento. se pero' tali prenotazioni non vengono perfezionate entro la fine dell'esercizio decadono e costituiscono economia di spesa. possono essere conservate a residuo solo le prenotazioni per le quali e' gia' stato avviato, anche se non ancora concluso, il procedimento di gara entro il termine dell'esercizio.
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELLA SPESA
LIQUIDAZIONE: costituisce la successiva fase della spesa con la quale si determina la somma certa da pagare entro i limiti dell'impegno di riferimento.
compete all'ufficio che ha ordinato la spesa, il quale invia il provvedimento di liquidazione corredato di tutti i titoli che comprovano la sussistenza del debito agli uffici finanziari per i successivi controlli ed adempimenti.
elementi di contabilità degli Enti Locali 44
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LA GESTIONE DEL BILANCIOLE FASI DELLA SPESA
ORDINAZ. E PAGAMENTO: sulla base del provvedimento di liquidazione, gli uffici finanziari provvedono ad emettere il mandato di pagamento con il quale viene ordinato al tesoriere di pagare alla persona indicata con le modalita' indicate la somma dovuta.
il tesoriere effettua il pagamento derivanti da obblighi tributari, iscrizioni a ruolo, carte contabili delegazioni di pagamento anche in assenza di mandato che deve essere emesso entro quindici giorni e comunque entro il mese
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LA GESTIONE DEL BILANCIOIL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE
IL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE E' ACCERTATO IN SEDE DI APPROVAZIONE DEL RENDICONTO ED PARI A:
FONDO CASSA
+
RESIDUI ATTIVI
-
RESIDUI PASSIVI
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LA GESTIONE DEL BILANCIOIL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE
Risultato positivo = AVANZO viene ripartito per finanziare spese di investimento e correnti una tantum
Risultato negativo = DISAVANZO viene applicato al bilancio in gestione con le modalita' di cui all'art. 193 che regola la salvaguardia degli equilibri di bilancio
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LA GESTIONE DEL BILANCIOI RESIDUI
costituiscono RESIDUI ATTIVI le somme accertate e non riscosse entro il termine dell'esercizio per le quali esiste un titolo giuridico alla conservazione. Vengono conservate tra i residui attivi anche le somme derivanti dalla concessione di mutui.
parimenti costituiscono RESIDUI PASSIVI le somme impegnate e non liquidate entro il termine dell'esercizio per le quali sussista il titolo giuridico alla conservazione.
elementi di contabilità degli Enti Locali 48
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MINORI ACCERTAMENTI, INSUSSISTENZE, INESIGIBILITA'
MINORI ACCERTAMENTI: sono le entrate non accertate entro la fine dell'esercizio.
INSUSSISTENZE: sono le entrate accertate per cui viene meno il titolo giuridico.
INESIGIBILITA': sono le entrate accertate per le quali,
pur sussistendo il vincolo giuridico, viene verificata l'impossibilita' alla riscossione.
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ECONOMIE
sono economie le spese stanziate e non impegnate ento il termine dell'esercizio, nonche' le spese impegnate per le quali viene meno il presupposto giuridico.
elementi di contabilità degli Enti Locali 50
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CONTROLLO DI GESTIONE
e' la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi gestionali predisposti con il P.E.G..
si articola in tre fasi predisposizione del piano degli obiettivi rilevazione dei dati relativi a costi, proventi e
risultati conseguiti valutazione dei dati predetti al fine di verificare lo
stato di attuazione, l’efficienza, l’efficacia e l’economicita’.
elementi di contabilità degli Enti Locali 51
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CONTROLLO DI GESTIONE
la struttura operativa alla quale e’ assegnata la funzione
del controllo di gestione, fornisce le conclusioni del
predetto controllo agli amministratori, ai fini della
verifica dello stato di attuazione degli obiettivi
programmati, ed ai responsabili dei servizi. (referto del
controllo di gestione)
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IL RENDICONTO DELLA GESTIONE
e’ lo strumento di rilevazione dei risultati della
gestione appena conclusa.
il rendiconto della gestione viene approvato
dal consiglio entro il 30/6 dell'anno successivo
all'esercizio considerato.
elementi di contabilità degli Enti Locali 53
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IL RENDICONTO DELLA GESTIONE
e' composto da:
CONTO DEL BILANCIO
CONTO ECONOMICO
CONTO DEL PATRIMONIO
RELAZIONE AL RENDICONTO
elementi di contabilità degli Enti Locali 54
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IL CONTO DEL BILANCIO
contiene i dati contabili della gestione appena conclusa rispetto alle previsioni e precisamente:
le somme accertate ed impegnate con distinzione della parte riscossa e/o pagata da quella ancora da riscuotere e/o pagare;
i residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza previo riaccertamento;
risultato di amministrazione.
elementi di contabilità degli Enti Locali 55
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IL CONTO ECONOMICO
evidenzia i componenti di natura economica
(costi e ricavi).
I risultati sono detti reddito o perdita
d’esercizio
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IL PROSPETTO DI CONCILIAZIONE
È il prospetto mediante al quale, partendo dai
dati finanziari della gestione corrente
(accertamenti e impegni di competenza) si
perviene al risultato economico
elementi di contabilità degli Enti Locali 57
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IL CONTO DEL PATRIMONIO
riassume la consistenza del patrimonio
dell'ente evidenziando le variazioni che
sono intervenute nel corso della gestione
elementi di contabilità degli Enti Locali 58
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IL RELAZIONE AL RENDICONTO
con la quale la giunta esprime le
valutazioni di efficacia in relazione ai
programmi ed ai costi sostenuti per
conseguirli, motiva gli scostamenti della
gestione dalle previsioni iniziali.
elementi di contabilità degli Enti Locali 59
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LINK UTILI
Documenti Previsionali http://www.provincia.torino.it/organi/funzioni/bilancio
Statuto, Regolamento di Contabilita’ ed altri
regolamenti http://www.provincia.torino.it/urp/regolam_statuto