Gli enti locali

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Gli enti locali Personale e processi decisionali

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Gli enti locali. Personale e processi decisionali. La funzione di programmazione. Riguarda prevalentemente le province, ma anche i comuni lavorano in base ad una programmazione di medio-lungo periodo. PROGRAMMAZIONE MICRO PROGRAMMAZIONE MACRO. La Programmazione MICRO. - PowerPoint PPT Presentation

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Gli enti locali

Personale e processi decisionali

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La funzione di programmazione

Riguarda prevalentemente le province, ma anche i comuni lavorano in base ad una programmazione di medio-lungo periodo.

1. PROGRAMMAZIONE MICRO2. PROGRAMMAZIONE MACRO

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La Programmazione MICRO

Programmazione di tipo gestionale.

Politici e dirigenti negoziano gli obiettivi di policy e stabiliscono i tempi entro i quali realizzarli, le strategie da adottare e gli uffici da coinvolgere.

Inoltre, predispongono il budget necessario per ciascun intervento.

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La Programmazione MICRO

Tale negoziazione produce il:

PROGRAMMA ESECUTIVO DI GESTIONE (PEG)

Costituisce il documento programmatorio dell’ente locale.

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La Programmazione MICRO

Il PEG è di competenza dell’organo esecutivo, la Giunta, che lo approva dopo che il Consiglio ha approvato il bilancio di previsione.

Il Piano delle Performance è un documento previsto dal D.Lgs. n. 150/2009.

E’ lo strumento mediante il quale l’Amministrazione comunale illustra ai cittadini e a tutti gli stakeholders i risultati ottenuti nel corso dell’anno precedente, concludendo in tal modo il ciclo delle performance, degli obiettivi strategici e del PEG.

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La Programmazione MICRO

Problema: si tratta di innovazioni molto recenti, i comuni hanno l’obbligo di produrre i diversi programmi (in primis, il PEG), ma spesso sono ancora percepiti come meri adempimenti.

Non è molto diffusa la capacità di impiegarli come veri strumenti di decisione strategica.

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La Programmazione MACRO

La programmazione delle politiche pubbliche riguarda in termini stretti soprattutto le province, che producono pianificano le politiche di un territorio indirizzando, in alcuni ambiti, l’attività comunale.

Per i comuni, la programmazione è di tipo più operativo. Si tratta spesso di programmare al fine di attuare i piani provinciali.

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Quanti sono gli enti locali?

Durante il Ventennio Fascista erano 7.310, la Repubblica ha ripristinato alcuni comuni soppressi. Nel 1946 erano 7.681.

Da allora sono sempre aumentati.

Metà anni ‘90: si diffonde l’idea di fondere comuni limitrofi e piccoli, ma i casi sono solo 5.

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Quanti sono gli enti locali?

Nord Centro Sud Isole0

500100015002000250030003500400045005000

4515

986

1789

767

COMUNI (totale 8.057, marzo 2014)

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Regione Sup. (kmq) Pop.residente Numero di comuni Pop. media per comuneLombardia 23883,69 9794525 1531 6397Piemonte 25394,17 4374052 1206 3626Veneto 18398,85 4881756 579 8431Campania 13590,24 5769750 550 10490Calabria 15080,55 1958238 409 4787Sicilia 25711,40 4999932 390 12820Lazio 17235,97 5557276 378 14701Sardegna 24089,89 1640379 377 4351Emilia-Romagna 22445,54 4377487 340 12874Trentino-Alto Adige 13606,82 1039934 333 3122Abruzzo 10762,71 1312507 305 4303Toscana 22993,51 3692828 280 13188Puglia 19357,90 4050803 258 15700Marche 9365,13 1545155 236 6547Liguria 5421,55 1565127 235 6660Friuli-Venezia Giulia 7858,39 1221860 217 5630Molise 4437,68 313341 136 2303Basilicata 9994,61 576194 131 4398Umbria 8456,04 886239 92 9633Valle d'Aosta 3263,24 127844 74 1727

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Quanti sono gli enti locali?

Circa 6 comuni su 10 hanno meno di 3.000 abitanti (circa 4.700)

Circa 2,5 su 10 hanno meno di 1.000 ab (circa (2.000)

636 comuni hanno più di 15.000 abitanti

12 comuni hanno più di 250.000 abitanti

Cagliari è il 26° comune italiano per popolazione con 149.574

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Regione Comune Superficie PopolazioneLazio Roma 1307,71 2.638.842Lombardia Milano 182,07 1.262.101Campania Napoli 117,27 959.052Piemonte Torino 130,17 872.091Sicilia Palermo 158,88 654.987Liguria Genova 243,60 582.320Emilia-Romagna Bologna 140,73 380.635Toscana Firenze 102,41 366.039Puglia Bari 116,20 313.213Sicilia Catania 180,88 290.678Veneto Venezia 415,94 259.263Veneto Verona 206,69 253.409

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Quanti sono gli enti locali?

Le province sono attualmente 110.

Il d.l. 81 del 7 aprile 2014 prevede la trasformazione delle province in enti di secondo livello (cioè non direttamente eletti) e istituisce le città metropolitane, recependo così il Titolo V della Costituzione.

A far parte delle nuove giunte provinciali e dei nuovi consigli saranno i sindaci, gli assessori o i consiglieri eletti dei comuni che appartengono al territorio sotto cui resta la giurisdizione della provincia.

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Il personale degli enti localiCostituiscono il 15% del totale dei dipendenti pubblici (circa 400.000 addetti).

1986 1995 2002 2009 20140

100000

200000

300000

400000

500000

600000

700000

800000 737000

647000

534000475000

404000

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% dipendenti per tipo di ente locale (2012)

Comuni

Province

Camere di co

mmercio, in

dustria,

artigian

ato e agri

coltu

ra

Unioni di co

muni

Consorzi

Comunità m

ontane Altr

i0

102030405060708090 82.57

11.591.53 0.88 0.62 0.6 2.21

N = 448.386 (-26.266 sul 2009)

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Il personaleGli enti locali hanno una politica del personale tendenzialmente autonoma, con la legislazione offre alcuni incentivi:

1. Definizione di una status dirigenziale specifico per l’ente locale

2. Differenze retributive orizzontali basate su prestazioni e risultati (A; B; C; D).

3. Possibilità di affidare incarichi temporanei con funzioni di coordinamento e direzione a personale non direttivo.

4. Costituzione di organismi di valutazione. 5. Possibilità di ricorrere a forme flessibili di contrattazione.6. Possibilità di contrattare anche a livello decentrato.

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Il personale

Il 15% dei dipendenti è laureato

Poco utilizzo delle forme flessibili di lavoro (3% del totale)

Eccessivo ricorso a consulenze esterne (31.000 nel 2009)

Crescente diffusione delle pratiche di valutazione

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Il ruolo del Direttore GeneraleInnovazione più importante nel personale degli enti locali.

Coordina l’azione dei dirigenti;

Supervisiona il progresso degli obiettivi programmati;

Non ha nessuna responsabilità politica, tuttavia hanno un rapporto di fiducia con la Giunta. Sono nominati dal Sindaco e ne condividono il programma.

Spesso si tratta di dirigenti promossi.

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Il ruolo del Direttore Generale

Tre tipi ideali:

1. Il DG «consulente esterno» del sindaco. Non incide nei sistemi di relazione interni all’apparato burocratico.

2. Il DG «regista» dà un contributo sul piano dello studio e della pianificazione. Non incide tra i dirigenti.

3. Il DG «di frontiera» affronta i conflitti interni all’apparato amministrativo per conto della Giunta.

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I dirigenti

Con la l. 142/1990 il dirigente non è più un applicatore delle decisioni dei politici. Ma diventa un vero e proprio decision-maker.

DISCREZIOANLITA’ e RESPONSABILITA’

Secondo la legge, è il responsabile dei risultati ottenuti da una certa politica pubblica.

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Cosa fa il dirigente?

1. Istruisce e presiede le commissioni dei concorsi;2. Sovrintende alla stipula di appalti e contratti;3. Sottoscrive gli impegni di spesa;4. Sono responsabili delle autorizzazioni (a

cominciare da quelle edilizie);5. Sono responsabile delle sanzioni (sospendono i

lavori di edilizia già cominciati).6. Abbattono edifici irregolari o abusivi.

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I dirigenti

La nuova configurazione del loro profilo ha accresciuto molto il numero di dirigenti laureati in materie diverse da giurisprudenza.

I dirigenti sono mal distribuiti sul territorio, alcune realtà ne hanno un numero eccessivo (Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta)

Sono troppo pochi i professionisti assunti dall’esterno

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Il ruolo del segretario comunale e provinciale

Dal 1997, ha un ruolo prevalentemente consultivo.

Influenza programmi e decisioni tramite le proprie competenze giuridiche

• Assistenza giuridica• Consulenza sui procedimenti• Funzione notarile nella sottoscrizione degli atti

E’ nominato dal Sindaco (o dal Presidente)

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Il ruolo del segretario comunale e provinciale

I segretari hanno un albo professionale, l’agenzia che lo gestiva è stata soppressa.

«Il Ministro dell’Interno, con decreto del 10 gennaio 2013, nelle more della definitiva riorganizzazione delle strutture del Ministero dell’Interno, ha affidato al Prefetto dott. Umberto Cimmino, nell’ambito del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, l’incarico di assicurare lo svolgimento delle funzioni già facenti capo alla soppressa Agenzia Autonoma per la gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali nonché l’ulteriore incarico relativo allo svolgimento delle attività gestionali della soppressa Scuola Superiore per la formazione e la specializzazione dei dirigenti della pubblica amministrazione locale, in raccordo funzionale e organizzativo con il Dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie – Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno».

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Il ruolo del segretario comunale e provinciale

Nei piccoli-medi comuni conserva un ruolo fondamentale.

Nei comuni grandi e nelle province la sua figura è ormai molto marginale.

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I processi decisionali

Con le riforme si è passati da:

DECISIONE – ESECUZIONE a INDIRIZZO – GESTIONE

Gli eletti sono committenti di politiche pubbliche, la dirigenza è il produttore di politiche pubbliche.

TRA I DUE SI INSTAURA UN IDEALE CONTRATTO

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I processi decisionali

I processi decisionali sono quindi condivisi da due macro-soggetti che hanno responsabilità ben distinte.

I politici sono responsabili del COSA (che deve aderire al programma elettorale). I dirigenti sono responsabili del COME.

La programmazione e la successiva valutazione sono il cuore di questo assetto.

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I processi decisionali

In concreto, la sfida è ancora da vincere. Ma con il tempo tale separazione è sempre più realtà.

Contano, ovviamente, i contesti specifici di ogni comune e, al limite, di ogni amministrazione comunale.