El Nost Cumun N°57

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... e Graffignana, i memorandi fatti che ai tardi tramandar posteri brama ... PERIODICO INFORMATORE DEL COMUNE DI GRAFFIGNANA – Anno XXX - 2/2012 – Dicembre 2012 - N° 57 Conclusi i lavori per l’area del mercato Idee nuove per la Vittorina 2012: una sagra a 360 gradi ... e Graffignana, i memorandi fatti che ai tardi tramandar posteri brama ... CONFERITO A TULLIO PARMIGIANI IL GRAPPOLINO D’ORO 2012

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giornale graffignana

Transcript of El Nost Cumun N°57

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... e Graffignana, i memorandi fatti che ai tardi tramandar posteri brama ...

PERIODICO INFORMATORE DEL COMUNE DI GRAFFIGNANA – Anno XXX - 2/2012 – Dicembre 2012 - N° 57

Conclusi i lavori perl’area delmercato

Idee nuove per laVittorina 2012:una sagraa 360 gradi

... e Graffignana, i memorandi fatti che ai tardi tramandar posteri brama ...

CCOONNFFEERRIITTOO AA TTUULLLLIIOO PPAARRMMIIGGIIAANNIIIILL GGRRAAPPPPOOLLIINNOO DD’’OORROO 22001122

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el nost cumünPeriodico Informatore delComune di Graffignana

Autorizzazione del Tribunale di LodiN. 158 del 24 gennaio 1983

Anno XXX - N. 57Distribuzione gratuita.

Chiuso in redazione il 10.12.2012

Direttore responsabile:Giuseppe Giovanni Mazzara

Capo redattore:Laura Zironi

Redazione:Thomas Arrigoni, Angelo Barbesta,Pietro Bergomi, Mariarosa Comotti,

Angelo Coppoli, Oscar Curti,Lucia Magrino, Rosa Magrino,

Federica Muzzani, Sara Pandini,Cristina Riboldi, Luigi Scietti,Debora Siviero, Luca Rossi,

Mauro Roveda, Valentina Roveda

Hanno collaborato:Amministrazione Comunale,

A. Biacchessi,Chiara e Giovanni Galmozzi,

M. Lazzari, M. Mazzola, A. Muzzi,R. Notaro, E. Suardi,

Paulien Wijnmaalen, G. Zironi

Progetto grafico:Giuseppe Giovanni Mazzara

e-mail: [email protected]

Direzione - Redazione:Palazzo Municipale - Via Roma, 1

Tel. 0371.88828 - Fax 0371.88690e-mail: [email protected]

Fotoritocco - Videoimpaginazione:

Stampa:

MAGGIONITYPESede Legale:

Via Gianella 26 - 20152 MilanoStabilimento e sede operativa:

Via 1° Maggio 4520021 Baranzate (Mi)

Tel. +39 02 382211.1 r.a.Fax +39 02 382211.22

E-mail: [email protected]: www.typem.it

Le fotografie non dichiarate sono nella disponibilità dei collaboratori.Le altre foto sono di: • pag. 19 Riccardo Sarri • pag. 27 Lisa Pezzi • pag. 31 Fabrizio Comizzoli (il Gerundo, Gruppo Photo-Natura) • 3ª di copertina: Gabriele Milani • 4ª di copertina: Fabrizio Comizzoli (il Gerundo, Gruppo Photo-Natura)

In questo numero:1 Per superare la crisi, occorre l’impegno di tutti, deve prevalere il

senso di collettività2 Patto di stabilità e gestione in forma associata, una rivoluzione

rischiosa3 Indagine di customer satisfaction: più luci che angoli bui4 El Nost Cumün conquista Internet: siamo anche on-line!5 La Biblioteca propone6 Serata della Riconoscenza: cronaca di un evento8 Idee nuove per la Vittorina 2012: una sagra a 360 gradi

10 Visita a Graffignano per il 35° anniversario del gemellaggio12 Gli artigiani con impegno e sacrificio resistono alla crisi economica13 Lavori in corso - progetti chiusi, aperti od in corso di realizzazione14 Protezione civile. Operazione “fiumi sicuri” anno 201215 Il regalo più grande che puoi fare a qualcuno… è il tuo tempo!!!16 Con il corso di pittura e disegno emerge quell’artista che è in noi!17 La Kicca, dolci tentazioni di giovani imprenditori18 Proloco… tante iniziative per tutti i gusti!!!19 Le dolci melodie della banda hanno ricreato la magica atmosfera

natalizia20 La passione anima la compagnia teatrale “Bella Vita”21 Lemon Tree... con la musica i frutti prima o poi maturano!22 Il Grest è sempre una grande emozione23 “Stereo 7 + o -”: quando la musica rende giovani24 Esperienze di studio all’estero, alcuni nostri giovani hanno fatto il

grande salto27 Da Graffignana a Corleone, per vincere la mafia con i campi di lavoro28 Non basta commuoversi, bisogna muoversi!30 Da Graffignana a Betlemme per superare il muro31 Il Gerundo, Gruppo Photo-natura32 Tugneta masnanta, una presenza viva sia nella fede, sia in ambito

sociale33 Nino e Marianna, storia di musica e vita34 Panettone o pandoro? Due dolci simbolo della festa di natale35 Uno, due … tre volte campioni!!!

Concorso “Porta un amico in Biblioteca”36 Qualità, personalità, la piacevolezza delle bollicine italiane37 Trent’anni ma non li dimostra!38 Qui iniziò il percorso per tenere unita l’Italia sotto un’unica bandiera!40 La crisi economica non sia l’alibi per dimenticare i diritti dell’infanziaIII Il mondo in un click: reportage di Gabriele MilaniIV Laboratorio Natura

La responsabilità delle opinioni espresse negli scrittipubblicati è demandata ai singoli autori. La riproduzionedegli articoli pubblicati su questo giornale è permessaprevia autorizzazione scritta del Direttore.

La pubblicità presente in questo numero per scelta edi-toriale è gratuita e mira a stimolare il lettore alle proble-matiche sociali.

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mamente che ognuno di noi, neinostri singoli ruoli di amministra-tore pubblico, di lavoratore e diimprenditore, con serietà, re-sponsabilità, solidarietà e condi-visione, possa aiutare a spingerela nostra Comunità lontana daquesta tempesta; non c’è spazioper chi non gioca con grande im-pegno questa partita e l’alternati-va è semplicemente l’emargina-zione. Più che mai oggi deve vale-re dentro di noi il senso della col-lettività, solo se vicendevolmenteci aiutiamo possiamo superaretutti il guado, per quanto insidio-so e pericoloso esso sia.So per certo che Graffignana ha

un grande cuore che sempre edin ogni occasione ha dimostratodi battere forte e di sapere spin-gersi oltre i confini più arditi; è ilmomento di essere plurali, di vi-vere a pieno la propria Comunità.Se sapremo essere un’unità, sa-premo trovare una fiamma disperanza ed anche le parole delnostro Presidente del Consiglio,Mario Monti, quando afferma cheil peggio è alla spalle e la luce infondo al tunnel incomincia a farsispazio, saranno più di un auspi-cio. Arriva il Natale, viviamolo afondo e viviamolo assieme. Oggipiù che mai il significato della na-scita di Nostro Signore rappre-senta una roccia a cui ancorarsi eda cui guardare al domani assie-me con un po’ più di speranza.Auguri cari Graffignanini, Buon

Natale ed a noi tutti la speranzadi un 2013 diverso capace dispazzare il cielo da questi nuvolo-ni neri.Buon Natale. �

* Sindaco del Comune di Graffignana

Cari Concittadini, è conestrema difficoltà che mipongo di fronte a questo

foglio per costruire un messaggiopositivo e di speranza come do-vrebbe essere quando si parladelle festività natalizie.Vorrei raccontarvi di progetti e

di opportunità che ci vedono pro-tagonisti, mi piacerebbe elencar-vi tutti quei fatti che cambieran-no nella gestione dell’Ente localesoprattutto alla luce dell’applica-zione della gestione in forma as-sociata. Ma i problemi della crisieconomica, soprattutto quellocollegato al lavoro, destano innoi un profondo senso di inade-guatezza. Credo che sia chiaro atutti che il Comune non ha tra isuoi compiti quello di trovare unlavoro a chi per sfortune, spessonon proprie, si è trovato fuori dalmondo produttivo ma è vero chequando la mancanza di quest’uni-co reddito mette in crisi la so-pravvivenza della famiglia stessaallora sì, quando tutto ciò diventaun problema sociale, la compe-tenza dell’Ente Comunale diventapropria.

Si è cercato in tutti i modi di ar-ginare tale tempesta ponendo inessere grandi sforzi, per altro ri-conosciuti dalle associazioni dicategoria, per facilitare le azien-de del territorio; ricordo gli inter-venti sia per la gestione degli ap-palti, sia la nascita del Distrettodel Commercio oltre al manteni-mento ai limiti di legge dell’IMU;non posso dimenticare poi che sista intervenendo in maniera inci-siva rivoluzionando il principio diassistenza economica, cercandocioè di garantire la sopravvivenzadi una famiglia colpita da questacrisi non attraverso sussidi a fon-do perduto ma con l’impegnoverso la comunità con progetti ingrado di affiancare un piccolo in-troito alla riqualificazione lavora-tiva.Abbiamo creato fondi capienti

per finanziare questi progetti cre-dendoli sufficienti a portarci ol-tre il baratro ma, nonostante tut-to, questo modello rischia di nonreggere alle pressioni di questoperiodo, consapevoli poi del pesoche avranno i profondi tagli deitrasferimenti statali. Credo fer-

di Marco Ravera*

Per superare la crisi, occorre l’impegno ditutti, deve prevalereil senso di collettività

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sapevolezza che si andrà ad omoge-neizzare i servizi scegliendo al mo-mento sul campo la migliore espe-rienza, pur mantenendo le proprietipicità. L’obiettivo sarà di migliora-re il livello dei servizi erogati mi-gliorando la specializzazione, laqualità e la tempistica delle rispo-ste. Si parte dalla scuola, dai servizisociali e dalla Polizia Locale, maentro la fine del prossimo anno tut-te le funzioni dovranno essere ge-stite in forma associata. Tutti do-vranno abbandonare le proprie cer-tezze e mettere in discussione tuttocon la necessità di trovare una sin-tesi che sia più efficiente ed effica-ce: da un lato gli amministratorichiamati a definire le regole e ridi-scutere il proprio modello di Comu-nità e dall’altro i dipendenti che do-vranno essere capaci di riqualificar-si e guardare a questo cambiamen-to come una sfida che possa ancoradi più valorizzare le singole profes-sionalità. Il tutto dovrà essere fattocreando necessariamente delle si-nergie che permettano dei risparmi(il patto di stabilità è inderogabile)senza aumentare il personale, conl’obiettivo di migliorare, e mante-nendo almeno invariata, la qualitàdei servizi erogati. Siamo all’iniziodi una grande rivoluzione per l’Enteche fa emergere molti punti interro-gativi che se non riceveranno dellerisposte adeguate rischiano di fattodi bloccare tutto ed in sostanzacommissariare l’Ente.

Sono sfide a cui non ci si può sot-trarre (anzi il percorso è per altroobbligatorio) e non permettono unapproccio passivo, meglio cercaredi giocarle da protagonisti cercan-do il meglio per nostro territorio ela nostra comunità. �

Spending review, deficit, Imu,Tares, Pil, spread, sono soloalcune delle parole o acroni-

mi difficilmente comprensibili chesono diventati per tutti noi degli in-cubi che hanno inciso od incideran-no pesantemente nella nostra vita ocome riduzione dei servizi offerti ocome alleggerimento dei nostri por-tafogli.

Ci stiamo ancora leccando le feri-te per il pagamento dell’Imu e già ilprossimo anno vedrà l’arrivo dellaTares che andrà ad appesantire l’at-tuale tassa rifiuti; il tutto con unnuovo taglio dei trasferimenti versoil Comune da parte dello Stato. Sequesto bastasse potremmo esserearrabbiati ma tranquilli però c’èdell’altro; ci sono due rivoluzioniobbligatorie che prenderanno for-ma dal 1° gennaio 2013 che incide-ranno ancora più profondamentesulla vita di una piccola comunitàcon impatti da un lato devastanti edall’altro con vantaggi dubbi, tuttida creare sul campo, ovvero rispet-tivamente il patto di stabilità e lagestione in forma associata di tuttele funzioni dell’Ente. Se si pensache l’Anci (Associazione Nazionaledei Comuni Italiani) provocatoria-mente ha minacciato le dimissioniin massa dei Sindaci sul tema delpatto di stabilità è significativo, difatto è già noto come funzioni il si-stema e che impatto ha avuto neicomuni con popolazione superioreai 5.000 abitanti. Somme di denaropronte per l’investimento bloccate,pagamenti alle aziende ritardati edl’impossibilità di intervenire nono-stante le disponibilità anche nelleemergenze: quest’ultimo caso è sta-to eclatante nei comuni del manto-vano colpiti dal terremoto che non

potevano neanche sistemare lascuola. Da tempo si è discusso dienti virtuosi da premiare e di modi-fica del patto di stabilità che avevaindubbiamente creato delle ingiu-stizie ed invece nulla, anzi lo stessometodo è stato declinato anche peri piccoli comuni ma purtroppo que-sti non hanno neanche minimamen-te la flessibilità dei propri cugini. Ilvero rischio è il blocco totale degliinvestimenti: impossibilità di usarei residui, impossibilità di accenderemutui, impossibilità di usare gliavanzi d’amministrazione. Tuttequelle metodologie contabili appli-cate ad un solido bilancio che han-no permesso ad un piccolo Comu-ne come il nostro di crescere e dimodernizzarsi (oltre a creare valoreper il territorio) diventano pratichevietate e sanzionate. Difficile capirecome fare a superare questa barrie-ra, e già questa era una sfida impor-tante, ma non bastava, ed in con-temporanea proprio il prossimo an-no prenderà forma la gestione informa associata delle funzionidell’Ente. La normativa nazionalepunta ad avere aree di circa 10.000abitanti (Regione Lombardia ha ab-bassato tale limite a 5.000 abitanti).

La scelta di Graffignana è stataquella di condividere tale sfida coni comuni con i quali già collaboraattivamente, ovvero Borghetto Lo-digiano, Villanova del Sillaro e Bor-go San Giovanni.

La base su cui è stata fondata taledecisone è la condivisione di strate-gie e progetti nel Distretto Sanitarioe nella Direzione Scolastica. Nono-stante questo sia un processo irre-versibile, la scelta è stata quella del-la convenzione, dove ognuno man-tiene la propria identità nella con-

a cura dell’Amministrazione Comunale

Patto di stabilità egestione in formaassociata, unarivoluzione rischiosa

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L’eco della crisi sulla pagine della stampa specializzata.

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All’inizio dell’estate Adiconsum, su espressomandato dell’Amministrazione Comunale, hainiziato un percorso che durerà sino al 2014

per indagare su quale sia il percepito della qualitàdei servizi offerti dal Comune.

Un operazione unica che registra pochi precedentie non sono note attività svolte in uno spettro cosìampio da un ente locale.

Il campione è stato di circa il 5% dell’intera popo-lazione suddivisa percentualmente sulla base delladistribuzione dei nuclei famigliari presenti sul no-stro territorio. Vedi grafico 1

Il 49% dei compilatori sono uomini, il 34% sonodonne la parte residuale non ha dichiarato il pro-prio genere; l’indagine non ha funzionato sulle fami-glie straniere, il loro ritorno è prossimo allo zero se-gno che nel sondaggio del prossimo anno ci sonoda mettere a punto alcuni dettagli. Per l’area affarigenerali il risultato è stato ampiamente positivo conuna media, in una scala da 1 a 10, di 8,4; sui servizialla persona il giudizio emerso è complessivamentepositivo tra il molto/abbastanza soddisfacente (da

sottolineare però il fatto che si assottiglia il campio-ne di cui può vantare un esperienza diretta e ciòrende tale risultato poco significativo). L’area colle-gata alla Polizia Locale è quella che ha avuto lamaggiore alternanza delle opinioni, i risultati sonocomunque discreti (voto medio attorno al 7,5) maemerge in maniera significativa la richiesta di unpiù forte presidio del territorio ove pesa il senso ge-nerale d’insicurezza. Vedi grafico 2 e 3

Ottimo il risultato ottenuto dall’area economica fi-nanziaria (valutazione media attorno all’8) nono-stante la gestione tutt’altro che semplice del percor-so collegato alla fase d’accertamento sui tributi co-munali. Complessivamente positivo anche il risulta-to dell’area tecnica con un voto medio attorno al 7ma emerge una certa complicazione nella gestionedelle pratiche.

Piuttosto positiva la percezione del livello di ma-nutenzione del patrimonio pubblico (parchi, giardi-ni e strade). Vedi grafico 4

Interessanti e da non sottovalutare gli spunti criti-ci che spesso sono profondi ad indicare la sensibi-lità complessiva della voce. Ottimi i risultati dellaBiblioteca Comunale con risultati mediamente tuttisuperiori al 7.

Complessivamente lo scenario che emerge da que-sta indagine è di tante luci ben distribuite ed unagenerale percezione positiva dei servizi erogatidall’ente ma qualche angolo buio c’è che merita unaprofonda riflessione. L’esperimento sembra esserecomplessivamente riuscito, da affinare in alcuniaspetti e soprattutto sarà interessante il confrontotra un anno e l’altro. �

a cura dell’Amministrazione Comunale

Indagine dicustomersatisfaction:più luci che angoli bui

AAAAmmmmmmmmiiiinnnniiiissssttttrrrraaaazzzz iiiioooonnnneeee

� Single under 30� Single (31-64)� Single (over 65)� Monoparentale� (con figli piccoli)� Monoparentale � (con figli grandi)� Coppia senza figli� Coppia con figli piccoli� Coppia con figli grandi� Coppia over 65

1 - Tipologia famigliare

� Molto soddisfacente

� Abbastanza� soddisfacente

� Poco soddisfacente

� Per niente� soddisfacente

� n.c.

2 - Controllo territorio urbano e collinare

� Molto soddisfacente

� Abbastanza� soddisfacente

� Poco soddisfacente

� Per niente� soddisfacente

� n.c.

4 - Nanutenzione infrastrutture pubbliche

� Molto soddisfacente

� Abbastanza� soddisfacente

� Poco soddisfacente

� Per niente� soddisfacente

� n.c.

3 - Presidio luoghi a rischio

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te molte altre che hanno portatoalla “messa online” del sito du-rante la Serata della Riconoscen-za 2012. Il principio che sta allabase di questa avventura è la vo-glia di dare una nuova veste aquella che è stata per anni un’isti-tuzione per Graffignana: il perio-dico “El Nost Cumün”. Nell’eradella comunicazione, quale mez-zo migliore di Internet avremmopotuto scegliere per “vestire anuovo” il nostro amato giornale?E così eccoci riuniti durante tut-to il mese di settembre per deci-dere insieme come organizzare illavoro, quali argomenti affronta-re e conoscere tutto il mondo chec’è dietro a un giornale. Sono sta-te settimane piene e impegnative,ma il gruppo è stato da subitounito e la voglia di fare e l’entu-siasmo non sono mai venuti me-

Graffignana non smette maidi stupire. E i Graffignani-ni sorprendono sempre di

più. Un paese, diciamocelo, pic-colo come il nostro mai si sareb-be immaginato di conquistare uf-ficialmente Internet.

Tuttavia, ciò che poteva sembra-re solo un sogno o un pensierocampato in aria si è realizzato.Graffignana e il suo periodico “ElNost Cumün” (si proprio il gior-nale che avete in mano in questomomento) sono con tutti gli ono-ri sbarcati “on the net”, sulla rete,in Internet!

Durante l’ultima Serata della Ri-conoscenza, importante eventoche precede le manifestazionidella Vittorina, il sindaco dott.Marco Ravera, il direttore Giu-seppe Mazzara e la redazione da-vanti a tutta la cittadinanza han-

no pubblicato in internet il sitowww.elnostcumun.it: da quelmomento tutto il mondo può leg-gere e conoscere ciò che succedenel nostro angolo di Lodigiano!Ma come è nata quest’idea?

Promotore di questa iniziativa èstato senza dubbio il sindaco Ra-vera che ha proposto al nostro di-rettore Giuseppe Mazzara di in-traprendere questa nuova avven-tura coinvolgendo però anche unfolto gruppo di ragazzi e ragazzecon la passione per la scrittura,la fotografia, Internet e il propriopaese. Il direttore non poteva cheapprovare una tale proposta e co-sì ci siamo trovati a fine agostoriuniti presso il Palazzo comuna-le per la prima riunione nella qua-le ci è stata spiegata l’idea di ungiornale online. Dopo quella pri-ma riunione se ne sono sussegui-

La nuova Redazione.

di Laura*

El Nost Cumünconquista Internet:siamo anche on-line!

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lesse unirsi a noi è la voglia di farparte di un gruppo di volontariche lavorano insieme e che ama-no Graffignana. Il regalo di avereanche la versione online de “ElNost Cumün” arriva in un annospeciale per il giornale: nel 2012infatti si festeggiano i suoi primi30 anni di attività!

Oserei dire che il regalo più bel-lo per in nostro giornale però èstato soprattutto quello di avereuna Redazione rinvigorita e gio-vane. Mi auguro e auguro al gior-nale che questo Gruppo aumentisempre più in numero di compo-nenti e che l’entusiasmo che c’èoggi non diminuisca con il tem-po. Buon compleanno El NostCumün!

Buon lavoro Redazione! �* Caporedattote

no: le idee si sono susseguite conun ritmo che non credevo possi-bile, ognuno si è assunto un com-pito e ciò che mi ha dato più sod-disfazione di tutte è stata la vo-lontà di decidere insieme ognicosa, ogni singola parte del sito,dai nomi delle varie sezioni a co-me impostare la prima pagina.Siamo un gruppo, anzi un “Grup-po”, e questo farà la differenza ri-spetto a tutti i milioni di altri sitiche popolano la rete.

“Siamo piccoli ma cresciamopresto”: questo è stato il mottoche ci ha accompagnati da subi-to. Siamo agli esordi, sono tra-scorsi poco più di tre mesi dallapubblicazione ufficiale del sito,ma in questo breve periodo ab-biamo fatto molti passi avanti, siadal punto di vista tecnico, sia da

quello più prettamente “giornali-stico”. Una cosa va sottolineata:nella nostra redazione, tutti sia-mo volontari. Nella vita di tutti igiorni, tutti svolgiamo un’altra at-tività, ma siamo coordinati in mo-do eccelso dal nostro direttoreMazzara che con la sua esperien-za ci aiuta a capire meglio i varitecnicismi, limiti e possibilità diun giornale.

Anche se siamo piccoli abbiamouna redazione degna di nota,composta dalla squadra tecnica,dal gruppo di fotografi, dalla se-zione scientifica, abbiamo i crea-tivi e gli scrittori. Non ci mancanulla! Questo però non significache siamo un gruppo chiuso.Tutt’altro! Non vogliamo imporcilimiti di nessun tipo: l’unico re-quisito che chiediamo a chi vo-

La Biblioteca propone:

BIBLIOTECA COMUNALEDI GRAFFIGNANA

Lunedì 15.30 - 19.30Mercoledì 13.30 - 18.00

Giovedì 16.00 - 18.30Venerdì 16.30 - 19.00Sabato 14.00 - 17.30

La bibliotecaria è presentenei seguenti orari:

Lunedì 17.30 - 19.30Mercoledì 13.30 - 16.00 Venerdì 16.30 - 19.00

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La scuola di Graffignana è inol-tre uno dei pochi esempi in Italiache in primavera dedica un saba-to mattina alla giornata ecologica,un impegno nobile che avvicina iragazzi alla natura. Per questomotivo vengono ringraziati e pre-miati tutti i trattoristi che dedica-no il loro tempo ogni anno: Aren-si Fabrizio, Galleani Piero, Grana-ta Raffaele, Lupi Alessandro,Monfroni Daniele, SampellegriniAngelo e Scapuzzi Emilio.

Ringraziando la Protezione civi-le di Graffignana, l’avvocato Fo-roni consegna a Luigi Remigi unriconoscimento per essere statonominato coordinatore della co-lonna mobile della Provincia diLodi.

L’avvocato prosegue con la con-segna di un secondo riconosci-mento a Luca Fusari, traduttoredi “Twilight”, una delle saghe at-tualmente più famose. È statocoinvolto anche dalla Walt Disneyper la traduzione della sceneggia-tura del film “Alice in wonder-

land”.Per onorare il 35° anniversario

del gemellaggio tra Graffignana eGraffignano in provincia di Viter-bo, il Sindaco graffignaneseAdriano Santori, non potendo es-sere presente alla serata, scrive inuna lettera: “è giunto ormai il

momento di concretizzare quan-

to costruito sin qui, organizzan-

do gli scambi di relazione in tut-

ti i settori con la predilezione di

quello agroalimentare, al fine di

dare ancora più spessore al ge-

mellaggio e, allo stesso tempo,

portare i nostri due comuni fuo-

ri dai propri confini geografici”.Il parroco don Davide Daccò

La serata della Riconoscenzaprecede e dà il via alla tan-to attesa Sagra della Vittori-

na e come ogni anno diventa unmomento ricco di forti emozioniche avvicina e unisce sempre piùil popolo graffignanino.

Gli ospiti eccellenti di questaedizione sono stati: il presidentedella provincia di Lodi avvocatoPietro Foroni, lo scienziato Enri-co Sabbioni, il parroco di Graffi-gnana don Davide Daccò, Gilber-to Simoni campione italiano di ci-clismo e vincitore del giro d’Italiae Alessandro Matri attaccantedella Juventus, protagonista dellavittoria dello scorso campionatosempre con la maglia bianconerae protagonista soprattutto di ge-nerosità per aver donato tre defi-brillatori alla comunità graffigna-nina. L’intera serata è stata allieta-ta dal cantante lirico Adham Kha-likov che ha omaggiato la popola-zione con le sue esibizioni.

Tra i tanti premiati: Antonio Car-dinale per la pubblicazione del li-bro sul 150° dell’Unità d’Italia daltitolo “Politica e società nel Ri-

sorgimento. Dal contesto nazio-

nale a un comune del Lodigiano”e di 3 quaderni in cui ha presenta-to l’industria italiana dall’originealla globalizzazione.

Segue l’intervento del vicesinda-co Scietti che elogia la scuola diGraffignana definendola “una

scuola di eccellenza” con un cor-po docente di livello elevato estudenti che si impegnano al mas-simo. L’Amministrazione comuna-le da 8 anni circa ha sviluppatoun progetto di grande rilievo ilquale prevede un viaggio studioin Inghilterra per due ragazzi chesi sono distinti per i loro ottimivoti. Dall’anno scorso, grazie alladitta Senna Inox, è stato possibileaggiungere una terza borsa di stu-dio. Il premio viene consegnatoagli alunni Bignami, Farina e Pea.

Foto in alto: il conferimento del “Grappolino d’oro” a Tullio Parmigiani. Foto inbasso: la consegna dei defibrillatori donati da Alessandro Matri.

di Valentina Roveda

Serata dellaRiconoscenza:cronaca di un evento

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Gallinari, Maddalena Ferrari e Al-berto Pollini per essersi prestaticome insegnanti per i corsi orga-nizzati dall’Amministrazione co-munale per “orlo e bottoni” e “di-segno”.

Infine, il tanto atteso “grappoli-no d’oro”, simbolo della nostraterra: una foglia di vite e un grap-polo d’uva creato dal maestroorafo Maurizio Fusari e donatoall’Amministrazione comunale.

Quest’anno il riconoscimentova, citando il Sindaco: “a una

persona che nella sua vita, nella

sua storia, nel suo modo di esse-

re uomo ha sempre trasmesso

grandi valori. Una persona che

domina la scena di Graffignana

da molti anni con la sua umiltà

e con la sua capacità di stare vi-

cino alle persone bisognose e so-

prattutto capace di farlo in ma-

niera silenziosa. Una persona

vicina a Graffignana e alle sue

associazioni, sempre presente e

pronto a dare una mano”.Il grappolino d’oro 2012 è confe-

rito a Tullio Parmigiani, da sem-pre simbolo di generosità versogli altri. Tra i vari elogi espressidal sindaco, probabilmente quelloche racchiude in sé ciò che Tulliorappresenta per noi: “senza di luiGraffignana sarebbe sicuramenteun luogo peggiore”. �

Versione adattata per questa edizione, laversione integrale dell’articolo è pubblica-ta su: El Nost Cumün On-Line.

premia i volontari che si sono im-pegnati nel restauro della Madon-nina dei Ronchi, ringraziandoliper aver prestato gratuitamente leloro professionalità e il loro tem-po: Pollini Alberto, Biavaschi Ro-berto, Galleani Pietro, Grenci Ni-cola, Mazzola Luigi, Roveda Giu-seppe e Suardi Giampiero.

I cittadini Lunghi, Biavaschi, Na-pelli, Chiesa, Grenci e Tonali han-no, invece, realizzato il percorsopedonale che unisce via Puccini avia Miradolo prestando un'operagratuita e un importante servizioalla collettività.

Per quanto riguarda la sessionesportiva, è stato consegnato un ri-conoscimento alla pallavolistaSonia Napelli per la sua carriera,ma soprattutto per il suo attualeimpegno come allenatrice e per igrandi risultati raggiunti negli ul-timi anni.

Sempre per lo sport, è stato datoun riconoscimento ai tre allenato-ri della Virtus Don Bosco, Vignali,Magli e Scottini, che ogni anno sidedicano all'educazione allosport dei più piccoli: “Senza di lo-ro l'attività dei giovani non sareb-be possibile”.

L’ultimo premio sportivo, manon per questo meno importante,è stato dedicato all’A.C.D. Graffi-gnana, squadra di calcio nata solol’anno scorso dall’impegno e dalladedizione del presidente Gelmet-ti, del direttore sportivo Barani edi tutto lo staff tecnico che hannocreato una squadra dal nulla, mache è riuscita a centrare subito lavittoria del campionato. Viene do-nata una targa sulla quale sonostate incise poche righe: anno2011/2012 primo classificato terzacategoria, le altre righe sono tutteda scrivere!

L’Assessore Barbara Grenci pre-mia Salvatore Urpi, presidentedel gruppo podisti di Sant’AngeloLodigiano che, insieme ai graffi-gnanini Alvaro Pontilunghi e Fa-brizio Lunghi, ogni anno, nel me-se di marzo organizzano la marciapodistica.

Massimo Vignati, da sempre im-pegnato nella crescita del paese,ha preparato per anni la sua squa-

dra per il palio di calcio, ottenen-do tre brillanti vittorie. Dopo avercessato la propria attività, ha de-ciso di donare il palio all’Ammini-strazione comunale, un gesto ge-neroso ed etico, per questa suascelta, il Sindaco ha pubblica-mente ringraziato a nome deigraffignanini.

Un riconoscimento importante èstato assegnato anche alla Com-pagnia teatrale “Bella vita”: ini-zialmente nata da un gruppetto digiovani con la comune passioneper il teatro e la recitazione, oggiuna vera e propria associazione.Il gruppo ha già al suo attivo quat-tro musical, due dei quali esporta-ti anche a Pieve Fissiraga: “Alle-luja rap” e “Pinocchio - il grandemusical”.

Ultimi premiati: Luca Paterniti egli Smokey Fingers. Si tratta di ungruppo musicale che ha raggiuntol’importante traguardo dell’inci-sione del primo CD.

A Battista Pandini del GruppoComunale Pensionati, da tutti co-nosciuto come “il postino”, gli èstato assegnato un riconoscimen-to per la sua precisione e dedizio-ne nella consegna degli auguri.Ogni giorno dell’anno, con ognicondizione climatica, Tino conse-gna ad ognuno degli iscritti alGruppo gli auguri di buon com-pleanno.

L’Assessore Barbara Grenci e ilparroco Daccò premiano Rosetta

Il Gruppo dei “restauratori” della cappelleta della Madonnina dei Ronchi.

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ampliare la Sagra e creare un

percorso che comprendesse tutto

il centro storico del paese. L'o-

biettivo è stato pienamente rag-

giunto con ottimi risultati. Que-

st’anno, oltre alla Confartigia-

nato, che da anni è il vero moto-

re della manifestazione, si è

unito il fondamentale contribu-

to dell’Unione Artigiani grazie

ad un accordo raggiunto con il

segretario Sangalli”.Quanti espositori hanno par-

tecipato all’evento? E qual è

stata l’affluenza di persone?

“L’edizione 2012 ha visto la

presenza di ben 164 espositori

che rendono la sagra una fiera

a 360 gradi, in quanto vengono

rappresentate tutte le categorie:

dal settore agricolo a quello arti-

gianale fino ad arrivare anche a

quello industriale. Tutto ciò dà

qualità alla nostra Sagra. L’edi-

zione 2012 ha visto la presenza

di circa 6000 persone prove-

nienti dal territorio del lodigia-

no e non solo”.Quali sono stati gli aspetti

di quest’edizione che l’hanno

colpita e cosa si potrebbe fare

per poter migliorare maggior-

mente questa nostra sagra?

“Gli aspetti che più mi hanno

colpito di questa edizione della

Vittorina sono la soddisfazione

da parte degli espositori, per

quanto riguarda la vendita dei

propri prodotti, i cugini di

Graffignano che hanno dedicato

un loro prodotto tipico, l’olio ex-

travergine, alla nostra sagra, la

presenza all’interno della fiera

di due eccellenze del nostro pae-

se, il Salumificio Bertoletti e il

neo grappolino d’oro Parmigia-

La Sagra della Vittorina, cheogni anno si tiene la secon-da domenica di ottobre, è

ormai uno degli eventi, se nonl’evento principale, che caratte-rizza il nostro paese all’internodel panorama fieristico del lodi-giano e non solo.

L’edizione di quest’anno è statadefinita da molti un’edizione disvolta, infatti, tra gli organizzato-ri dell’evento, c’era molta attesa,perché era caratterizzata da di-verse novità: prima fra tuttel’anello, ovvero lo svilupparsi del-la fiera all’interno delle vie prin-cipali che compongono il centrostorico di Graffignana. Comeogni anno, anche quest’edizioneha visto la partecipazione di mol-te persone e, soprattutto, di tan-tissimi espositori che costituisco-no la parte fondamentale dellanostra fiera.

Per farci conoscere meglio co-me si muove la macchina orga-nizzativa che ogni anno lavora

per migliorare la nostra sagra, hocontattato due dei principali fau-tori di questo evento, ovvero ilSindaco dott. Marco Ravera e ilpresidente della Pro Loco PietroMauro Galleani, ai quali ho postoalcune semplici domande sul-l’edizione 2012.

Il presidente della Pro Loco hadato luce alle sue aspettative, hachiarito i numeri, ha spiegato dacosa è stato colpito in questa sa-gra, ha proposto delle nuove ideeper poter renderla ancora miglio-re ed ha specificato quale fosse ilruolo della Pro Loco.Quali erano le sue aspettati-

ve sull'edizione 2012?

“Per quanto riguarda l’attività

della Pro Loco, le aspettative per

l’edizione 2012 della Sagra della

Vittorina erano enormi, in

quanto si è venuto a completare

un progetto nato tre anni fa’ al

momento della nascita del nuo-

vo gruppo della Pro Loco di

Graffignana, ovvero quello di

Da sinistra: la signorina Berny, voce ufficiale della “Vittorina 2012”, il sindaco dott.Marco Ravera e Pietro Mauro Galleani, presidente della Pro Loco.

di Pietro Bergomi

Idee nuove per laVittorina 2012: una sagra a 360 gradi

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crescere e confermando tutto ciò

che di positivo è stato fatto in

questi ultimi anni tutto questo

perché la “Sagra della Vittorina”

è una delle principali fiere della

provincia di Lodi. Uno degli

aspetti positivi che caratterizza-

no da sempre l’organizzazione

di quest’evento è la collaborazio-

ne che si crea all’interno del

paese, infatti, è bello vedere tan-

ta gente disponibile ad aiutare e

migliorare la nostra sagra”.Quali sono i pareri delle au-

torità civili intervenute?

“Come ogni anno, all’inaugu-

razione della sagra vi è una nu-

merosa partecipazione da parte

delle Autorità dei paesi del terri-

torio del lodigiano, i quali ri-

mangono sempre entusiasti del-

le novità che offre la sagra e, so-

prattutto, vengono colpiti dalla

bontà dei prodotti tipici della

Vittorina”.Qual è il ruolo dell’Ammini-

strazione comunale all’inter-

no della Sagra?

“Il ruolo dell’Amministrazione

comunale, per quanto riguarda

l’organizzazione dell’evento, è

indispensabile in quanto se non

ci fosse, non ci sarebbe l’intera

sagra”.Quali sono le sue impressio-

ni finali?

“L’edizione del 2012 è un nuo-

vo inizio con tanti margini di

produzione e di miglioramento

e tutto questo perché vi sono del-

le radici solidissime grazie alle

quali è possibile consolidare

l’aspetto espositivo adeguato con

l’opportunità di creare nuove

iniziative coinvolgendo, ad

esempio, le attività produttive

territoriali e potenziando anche

tutto ciò che avviene all’interno

del Parco della Collina di San

Colombano. Sono pienamente

soddisfatto di questa edizione

della Vittorina 2012 e tutto que-

sto grazie al ruolo principale

svolto dalla Pro Loco in collabo-

razione con l’Amministrazione

comunale il delegato Giuseppe

Maina, la Protezione Civile la

Polizia locale e la Confartigia-

nato e l’Unione Artigiani”. �

ni Tullio. Da notare la presenza

rilevante di alcuni artigiani

provenienti dalla Valtellina che

arricchiscono la nostra fiera

con lavori che da noi ormai so-

no in disuso, come l’arrotino, il

mastro vasaio e il soffiatore di

vetro. Inoltre, altro aspetto im-

portante della Vittorina 2012, è

stato l’utilizzo dell’ampio cortile

delle scuole da parte dei conces-

sionari di auto e moto e, sempre

nello stesso spazio, una delle no-

vità dell’edizione 2012: la risto-

razione della Gastronomia Volpi

di Sant’Angelo Lodigiano. La ci-

liegina sulla torta è stata la pre-

senza di un impianto fonico

tramite il quale i visitatori era-

no costantemente informati su-

gli eventi della giornata. Per mi-

gliorare quanto di buono visto

in quest’edizione, si potrebbe

senza dubbio incrementare la

presenza della componente arti-

giana e agricola del nostro paese

con esposizione di macchine

agricole, macchine per il giardi-

naggio e, soprattutto, macchine

per l’enologia visto che Graffi-

gnana è l'unico paese produttore

di vino della Provincia di Lodi”.Qual è il ruolo della Pro Lo-

co all’interno della Sagra del-

la Vittorina?

“La Pro Loco svolge un ruolo

importante a livello organizza-

tivo ed è supportata dall’Ammi-

nistrazione comunale, dal corpo

di Polizia Locale, dalla Protezio-

ne Civile e dalla Confartigiana-

to. Il ruolo della Pro Loco si svi-

luppa sopratutto nella giornata

della domenica, infatti, già dalle

ore 5.30 del mattino, i volontari

accolgono i vari espositori che

arrivano; il lavoro prosegue an-

che durante tutta la giornata

perché i volontari sono sempre

in giro per la fiera così da poter

ovviare ad eventuali problemati-

che che possono sorgere durante

la giornata”.Il Sindaco ha esposto il suo pa-

rere a riguardo delle aspettativeprima della Sagra 2012, ha spie-gato da cosa è stato colpito inquesta edizione e cosa poter fareper migliorarla ulteriormente, ha

illustrato i pareri delle autoritàcivili intervenute, ha chiarito l’at-tività dell’Amministrazione co-munale all’interno della sagra eha espresso le sue impressioni fi-nali sull’edizione del 2012.Quali erano le sue aspettati-

ve prima dell’evento?

“Le aspettative per quanto ri-

guarda l’edizione 2012 erano

positive, in quanto si era deciso

di potenziare la sagra con

l’evento culturale del venerdì se-

ra, quest’anno concerto d’organo

in chiesa, e, soprattutto con la

grande sfida dell’anello, un’av-

ventura nata 3 anni fa’ con l’in-

sediamento della nuova Pro Lo-

co e posso dire che è stata una

sfida personalmente vinta.

L’aspettativa, inoltre, è stata

soddisfatta sopratutto per quan-

to riguarda i prodotti Deco, in-

fatti, quest’anno, sono stati as-

segnati 800 bollini ai produttori

di prodotti tipici della sagra del-

la Vittorina”.Cosa l’ha colpita di più in

questa edizione e cosa poter

fare per migliorarla ulterior-

mente?

“La Sagra della Vittorina è or-

mai diventata un marchio e tut-

to quello che a lei è collegato as-

sume un valore sia di tipo cul-

turale, sia di tipo economico per

la nostra realtà. Il nostro obiet-

tivo è quello di rafforzare il

marchio della Vittorina facendo

Il numeroso pubblico intervenuto alla“Vittorina” edizione 2012

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Foto in alto: lo scambio dei doni. Foto in basso: il pubblico dei graffignanini, graf-fignanesi e sipiccianesi intervenuti alla cerimonia ufficiale del gemellaggio.

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la è stato vero attore della nascitadi questo connubio e di GiovanniScietti attuale vicesindaco e Sin-daco del 30° anniversario che haridato energia alla fiamma che iltempo aveva sopito.

Per questo 35° anniversario ilConsiglio Comunale di Graffigna-na lo scorso 30 maggio ha delibe-rato all’unanimità la centralitàdel gemellaggio con Graffignanoribadendo e rafforzando le basidella nostra unione ma questovuole essere per la nostra ammi-nistrazione anche forte stimoloper il futuro. Le nostre comunitàsono radicate in territori fortuna-ti che con le loro caratteristiche etipicità rappresentano alcune del-le eccellenze della nostra patria. Iprodotti enogastronomici ed agri-coli dei nostri territori non temo-no il confronto e credo fortemen-te che sia possibile creare un le-game economico tale da permet-tere di creare canali alternativiche portino valore sia al consu-matore che alle aziende. Certoancora una volta le amministra-zioni di Graffignano e Graffigna-na possono essere gli attivatorima questa avventura sarà possi-bile solo grazie al coordinamentodelle provincie di Viterbo e di Lo-di (o come si chiameranno dopola riforma degli Enti locali). Lapossibilità di trovare i vostri pro-dotti nella nostra distribuzionecommerciale ed analogamente inostri prodotti nelle vostre botte-ghe rappresenta non soltantocreazione di valore per le aziendeproduttrici ma diventano ancheimportanti per la rete commer-ciale in quanto permette a questauna differenziazione qualitativa

Cari amici, cari gemelli, è ungrande onore rappresenta-re la comunità di Graffi-

gnana in questa occasione digioia. Vi ringraziamo per l’amici-zia, per l’accoglienza e per la sin-cera simpatia che ci trasmettetead ogni incontro; ci piacerebbepensare che l’origine di tutto ciòsia da ricercare in quella scintillascatenata nel 1977 tra due comu-nità di questa nostra grande Italiache condividevano tutte le letteredel loro nome tranne l’ultima vo-cale.

In realtà queste grandi vostrequalità sono insite nel vostro mo-do d’essere e noi abbiamo la for-tuna di godere di tutto ciò e rico-noscere in voi i nostri gemelli ciinorgoglisce e ci rende migliori.

Non so se 35 anni possano esse-re considerati storia, ma certa-mente non sono una banalità, èfrutto di un costate investimentoe, come dissi nella vostra visitadello scorso giugno rubando le

parole ad Aristotele, “si fa prestoad essere amici ma l’amicizia èun frutto che matura lentamen-te”. Condividerete con me chequesto frutto è bello, succoso ematuro.

Siamo arrivati sino a qui grazieall'impegno delle nostre popola-zioni, grazie alle capacità dellenostre comunità di condividere ilproprio modo d’essere con estre-ma semplicità e, senza temereuna smentita, posso affermareche sino ad oggi questo gemellag-gio sia di fatto il gemellaggio del-la gente, di persone lontane 500chilometri ma vicine nella quoti-dianità delle fatiche della nostratradizione agricola.

Certo non ci si può dimenticaredegli amministratori ed i Sindaciche hanno permesso che la fiam-ma si scatenasse e restasse vivain tutto questo tempo. Sfruttoquesto momento per portarvi i sa-luti di Lino Barbesta vicesindacoche nell’Amministrazione Mazzo-

di Marco Ravera*

Visita a Graffignano per il 35° anniversario del gemellaggio

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si nutre in tanti piccoli momential di fuori dai momenti ufficialitanto da rendere questi ultimisemplicemente un compendio ditutto il resto. Il gemellaggio èpassato, presente ma credo forte-mente che sarà anche un grandefuturo fatto di stima, amicizia efratellanza ma anche, perché no,di imprenditorialità e commercio.

Grazie davvero per tutto questo.Grazie. �

* Sindaco del Comune di Graffignana

unica; una tipicità che può esserein grado di fare da traino e crearenuovo valore.

Certo, non è un progetto sempli-ce da soddisfare; tanti sono gli at-tori in campo e tante sono le va-riabili, alcune molto complessema posso garantirvi che costruirequesto sulle fondamenta del no-stro gemellaggio rappresenta unpunto di partenza unico. L’Ammi-nistrazione comunale di Graffi-gnana è pronta come ho ricevutogrande supporto da parte del vi-

cepresidente della provincia diLodi, Claudio Pedrazzini che hale deleghe delle attività produtti-ve, sulla possibilità di spendersi afavore di questa opportunità. So-no certo che con il vostro Sinda-co Adriano Santori lavoreremoperché tutto questo passa essereuna realtà.

Cari amici il gemellaggio traGraffignano e Graffignana è vivoe vegeto vive sulla gente e sullaloro intraprendenza; oggi l’amici-zia che ci unisce è tale che vive e

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– Cosa rappresenta la Con-

fartigianato?

La Confartigianato lodigiana

rappresenta gli interessi economi-

ci, morali e sociali di numerose

aziende della Provincia di Lodi e

del Sud Milano. La grande mag-

gioranza è costituita da imprese

artigiane, ma il nostro sistema da

qualche anno accoglie e aggrega

anche commercianti e piccole im-

prese industriali: per questa ra-

gione dal 2006 ci siamo ribattez-

zati “Confartigianato Imprese”.– Quanti membri conta at-

tualmente?

Le aziende associate sono ad og-

gi 2200: tra l’altro stiamo per

chiudere un anno associativo che,

nonostante la crisi che si è abbat-

tuta anche sul nostro territorio,

ha visto una significativa cresci-

ta dei nuovi iscritti (oltre 200).

Invece i dipendenti e collaborato-

ri sono 55 e operano nelle quattro

sedi principali dell’Associazione

(Lodi, Codogno, Casalpusterlengo

e Sant’Angelo Lodigiano) e nelle

quattro sedi sussidiarie (Lodi

Vecchio, Castiglione d’Adda, San

Giuliano Milanese e San Colom-

bano al Lambro).

– Quali sono i requisiti neces-

sari per poter entrare a far

parte dell'associazione?

È sufficiente essere un’impresa

regolarmente iscritta alla Camera

di Commercio, di Lodi o di altri

territori. Inoltre, in casi partico-

lari, gli organi direttivi dell’Asso-

ciazione si riservano di valutare

la positiva reputazione dell’im-

presa, dal punto di vista dell’os-

servanza delle leggi vigenti.

– Come opera concretamente?

Confartigianato è quotidiana-

L’unione fa la forza. Potrebbeessere riassunta in questafrase la missione della Con-

fartigianato, l’associazione autono-ma che rappresenta l’imprenditoriaartigiana italiana e che ne garanti-sce la tutela costituzionale.

La Confartigianato nasce nel 1946e a oggi conta più di 700.000 impre-se e imprenditori appartenenti a870 diversi settori di attività, orga-nizzati a loro volta in associazioniterritoriali, federazioni regionali, fe-derazioni di categoria e gruppi dimestiere costituendo un’organizza-zione su scala nazionale e un puntodi riferimento chiave per la nascita,la crescita e la competizione delleimprese italiane in un sistema eco-nomico e burocratico spesso proi-bitivo. Raccogliendo l’esperienza ele conoscenze di numerosi confede-rati, la Confartigianato è parte atti-va della vita politica e sindacale, e

tesse rapporti con istituzioni pub-bliche e private, sia a livello locale,sia nazionale e internazionale. Dia-logando e contrattando, infatti, coni diversi livelli della pubblica ammi-nistrazione, la Confartigianato si èresa parte attiva nella costituzionedi 17 Contratti Collettivi Nazionalidi Lavoro specifici dei settori pro-duttivi e merceologici delle attivitàartigiane, nonché di numerosi con-tratti collettivi regionali di lavoro.Oltre all’azione meramente contrat-tuale, la Confartigianato offre aisuoi iscritti scuole di formazione ecorsi di aggiornamento su temi rile-vanti come normative nazionali eregolamenti specifici del settore, ol-tre che consulenza e assistenza sutemi fiscali e legislativi. Dopo averacquisito informazioni di base spo-stiamo l’attenzione sulla “Confarti-

gianato Imprese Provincia di

Lodi”. Il presidente in carica è dal2006 Massimo Forlani; anch’essaoffre servizi innovativi come quellodi consulenza assicurativa. Tra igruppi maggiormente significativifacenti parte della Confartigianatodi Lodi vi è il “Gruppo Donne”, ilquale supporta le donne che ambi-scono crescere a livello culturale,economico e sociale. Infine colla-bora per migliorare le condizionigenerali del lavoro delle donne el’imprenditoria femminile. Emergeinoltre il “Gruppo Giovani” che sioccupa di favorire la formazioneimprenditoriale giovanile. Di segui-to è riportata l’intervista eseguita alsegretario generale della Confarti-gianato Vittorio Boselli; grazie allasua disponibilità e alla sua collabo-razione siamo riusciti ad acquisireinformazioni dettagliate ed esausti-ve riguardanti l’associazione.

di Sara Pandini, Rosa Magrino e Luigi Scietti

Gli artigiani conimpegno e sacrificioresistono allacrisi economica

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Foto in alto: Il periodico della Associa-zione lodigiana. Foto in basso: un arti-giano in fase creativa.

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dell’economia locale?

Direi moltissima, sono i numeri

a dimostrarlo: nella nostra Pro-

vincia le imprese artigiane costi-

tuiscono il 38% del totale. La crisi

sta indebolendo il nostro settore

che però mantiene una consisten-

za e una vivacità ammirevoli: la

forza e il coraggio dei piccoli im-

prenditori che abbiamo l’orgoglio

e la responsabilità di rappresenta-

re sono una risorsa fondamentale

per la nostra terra, per la sua ric-

chezza, per la sua prosperità. Il

Lodigiano potrà continuare a con-

tare sugli artigiani, che però si

aspettano dal territorio e dalle

istituzioni più riconoscimento e

più appoggio. La Confartigianato

vigilerà e lavorerà perché questo

possa avvenire in una misura

sempre più crescente. �

mente a fianco delle imprese asso-

ciate a cui, oltre la rappresentan-

za sindacale, assicura una molte-

plicità di servizi: quelli necessari

alla buona amministrazione della

propria attività (area fiscale e pa-

ghe), la formazione dei titolari e

dei loro collaboratori, la facilita-

zione nell’accesso ai finanziamen-

ti attraverso il Confidi Artigiani

di Lombardia, l’accesso ai bandi

pubblici, la consulenza legale e as-

sicurativa, la realizzazione di fie-

re ed eventi, l’informazione e l’ag-

giornamento costante attraverso il

periodico Corriere Artigiano del

Lodigiano, la newsletter e il sito

associativo

www.confartigianato.lodi.it. E molto altro ancora, a comin-

ciare dall’affiancamento a tutti

coloro che desiderano avviare

una nuova impresa, grazie al ser-

vizio interno “Fare Impresa”.

– Quali sono i rapporti tra la

Confartigianato e le istituzio-

ni, politiche e non, locali?

Sono rapporti molto intensi, fa-

cilitati anche dalla presenza nel

territorio dei nostri delegati co-

munali: a Graffignana, ad esem-

pio, il nostro rappresentante è Ma-

rio Ottolini. Naturalmente sono

rapporti a volte non privi di ten-

sione: cerchiamo di far prevalere

la collaborazione, ma in qualche

caso dobbiamo dissentire su alcu-

ne decisioni e non manchiamo di

batterci per modificarle. È capita-

to, ad esempio, ai tavoli di con-

fronto sull’Imu.

– Infine, quanta e quale im-

portanza ha l’artigianato sul-

lo sviluppo della tradizione e

• In corso di realizzazione il piano attuativo del PLIS della Collina.

• Terminati i lavori per la riqualificazione dell’Area Mercatale.

• Completato l’accreditamento per la partenza del Centro Diurno Disabili il primo dei sei servizicomplessi che partiranno nel Centro Polivalente Cascina Maggiore.

• Terminata, ad eccezione della segnaletica orizzontale, la riqualificazione di via Greppi, via Cabrini,via Branduani e della strada comunale della Fontana dei Poveri.

• In corso di definizione l’intervento congiunto con l’Amministrazione Comunale di Miradolo Termeper la riqualificazione della Fontana di Poveri.

• In assegnazione i lavori per la realizzazione della Sala Musica all’interno del Centro PolivalenteCascina Maggiore.

• In assegnazione i lavori di riqualificazione generale delle strade/marciapiedi del paese: via De Ga-speri, via C.A. Dalla Chiesa, via Borromeo, via Giovanni XXIII, via Miradolo e via Matteotti, la ci-clopedonale di via Sant’Angelo, la sistemazione del parcheggio di via Gramsci, la sistemazione divia Castello, di via Trento e di via Marcora.

• Completato con Adiconsum, Associazione dei consumatori, il questionario per misurare il livellodi soddisfazione percepita del funzionamento di servizi comunali.

• A gennaio partiranno i primi servizi gestiti in forma associata con i comuni di Borghetto Lodigia-no, Villanova del Sillaro e Borgo San Giovanni: saranno i servizi sociali, i servizi scolastici ed i ser-vizi di polizia locale.

• Continua il confronto sul nuovo regolamento di Polizia Rurale.

• Diventate operative le colonnine per il rivelamento della velocità in zona Accuse. A gennaio i ri-sultati della fase sperimentale. �

Lavori in corso - progetti chiusi,aperti od in corso di realizzazione

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pari al 80% del valore è arrivatodirettamente da Roma, dalla Pre-sidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento Nazionale di Prote-zione Civile: Una bella soddisfa-zione per tutti i volontari, fruttodel loro grande impegno e dellaserietà con cui lo sostengono.

Il nostro Gruppo di ProtezioneCivile, da alcuni mesi, insiemecon i gruppi di San Colombano alLambro, Miradolo Terme, Inver-no e Monteleone e Sant’AngeloLodigiano, è impegnato anchenella stesura del Piano di antin-cendio boschivo del Parco dellaCollina di San Colombano. Un la-voro importante e impegnativo,con riunioni, sopralluoghi, verifi-che, confronti con Enti provin-ciali e regionali, e che nel mese didicembre ha prodotto la bozzadel “Piano AIB” del parco, man-cano ancora alcuni piccoli aggiu-stamenti per arrivare alla sua de-finitiva approvazione da partedell’Assemblea del Parco dellaCollina di San Colombano. Saràuno strumento attraverso il qualesi cercherà, per quanto ci è possi-bile, di difendere il patrimonioboschivo della nostra collina, co-sì fragile con la sua limitataestensione, ma così importanteper il nostro territorio e per lasua biodiversità, unica in tutta laPianura Padana .

Un grazie di cuore ai volontaridi Protezione Civile di Graffigna-na per tutto quello che sannomettere in campo in difesa dellanostra comunità. �* DOS - Direttore delle Operazioni diSpegnimento AIB

DI.MA – Disaster ManagerEMIC – Emergency Manager ItalianoCertificato.

Come ogni anno anche peril 2012 in tutta la RegioneLombardia si è svolta

l’esercitazione di Protezione Civi-le “fiumi sicuri” .

Per la provincia di Lodi le gior-nate che hanno visto impegnatitutti i gruppi comunali di prote-zione civile nell’esercitazione so-no state il 19-20-21 ottobre ed il26-27-28 ottobre 2012.

Il Gruppo Comunale di Graffi-gnana con cinque volontari e dueautomezzi fuoristrada ha parteci-pato alla seconda fase e precisa-mente il 26-27-28 ottobre 2012.

Il campo base è stato fissato nelcomune di Sant’Angelo Lodigianoe precisamente al “Cupolone” dadove i gruppi di volontari partiva-no per i cantieri di lavoro a di Sa-lerano sul Lambro, Turano e Ca-selle Lurani sui fiumi Lambro eLisone. Lo scopo di tale esercita-zione era la pulizia e la messa insicurezza di fiumi e corsi d’acquadel territorio provinciale. Sotto laregia del Coordinamento Provin-ciale sono stati individuati in pre-

cedenza i punti più pericolosi suicorsi d’acqua, e quindi in tale cor-rispondenza sono stati organizza-ti i cantieri di lavoro, nei quali ivolontari di protezione civile, at-trezzati con barche, motoseghe,tirfor, funi, accette hanno lavora-to per liberare gli alvei dagli albe-ri caduti, rami ed altro materialeche in occasione di piene, sicura-mente avrebbe ostacolato il nor-male deflusso dell’acqua. Tantolavoro, tanta fatica, e alla seratutti al campo base per la cena edil briefing della giornata trascor-sa sugli argini. Un’esercitazioneche ha reso più sicuro il nostroterritorio. I volontari Graffignani-ni anche in questa occasione sisono, come sempre, distinti pervolontà, competenza, professio-nalità, qualità riconosciute pub-blicamente dai Responsabili Pro-vinciali presenti. Ma la professio-nalità indiscussa dei nostri volon-tari ha ottenuto un altro ricono-scimento, un nuovissimo Quad500 Polaris 4x4 “Ringhio”, questavolta il contributo per l’acquisto,

Foto in alto: il Quad 500 Polaris 4x4 “Ringhio”. Foto in basso: momenti dell’eser-citazione “fiumi sicuri” 2012.

di Emilio Suardi*

Protezione civile.Operazionefiumi sicurianno 2012

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vero che inizialmente il gruppo è

nato dall’aggregazione per lo più

di pensionati, casalinghe e non-

ni desiderosi di adoperarsi per

il prossimo. Ma oggi più di pri-

ma sentiamo altrettanto grande

la necessità di avere al nostro

fianco anche le giovani genera-

zioni, perché questa nostra

realtà continui ad operare nel

tempo grazie al loro prezioso ap-

porto”. Mi spiegano quanto riten-gano importante trasmettere an-che ai più giovani la voglia di “da-re” agli altri. Diventare volontariodel Rosone significa mettere lapropria persona a servizio di chiha più bisogno, per il tempo e nelmodo che si preferisce. “Non è

necessario essere sempre dispo-

nibili: lo si può fare anche solo

per un’ora al mese. Per noi e per

chi ha bisogno diventa molto im-

portante anche solo quell’ora”. Quanto ci tengono a questa as-

sociazione, quanto sono orgoglio-si dei servizi che riescono a ga-rantire si legge nei loro sguardimentre mi mostrano i numeri cheriassumono tutto l’impegno deivolontari. Numeri ogni anno piùimportanti che dimostrano quan-to sia necessaria questa realtà equanto aiuto viene dato alle variepersone per sopperire alle variedifficoltà. E allora mi unisco an-ch’io per dare voce al loro appel-lo… A tutti coloro che hanno deltempo da donare… Giovani e me-no giovani, l’età poco importa…Ricordate… Il regalo più grande

che puoi fare a qualcuno… è il

tuo tempo, perchè quando regali

a qualcuno il tuo tempo, regali

un pezzo della tua vita…

(F. Volo). �

Quando nel 2003 muoveva iprimi passi a Graffignana,penso che nessuno avreb-

be mai immaginato che il gruppodi impegno sociale “Il Rosone” ar-rivasse a diventare una realtà tan-to radicata quanto importante perquei tanti graffignanini che ricor-rono con fiducia ai suoi moltepli-ci servizi.

Con 92 tesserati, di cui ben 60sono volontari attivi, “Il Rosone”è fra le associazioni più accredita-te e presenti sul nostro territorioimpegnandosi nel trasporto dipersone anziane presso gli ospe-dali della provincia per le visitemediche, nel trasporto al C.D.D.,nella consegna dei pasti a domici-lio, nell’assistenza all’uscita deglialunni di tutte e tre le nostrescuole, nella cura del verde pub-blico, nel disbrigo di pratiche sa-nitarie e non solo, nell’organizza-

zione e lavori d’ufficio solo pernominarne alcuni. L’utilità e lagamma dei servizi proposti anno-vera “Il Rosone” fra le realtà piùsentite e vicine a tutte quelle per-sone che cercano e trovano inquesto gruppo risposta pronta esollievo alle piccole o grandi diffi-coltà quotidiane. La soddisfazionedel Presidente Fernando Chiodi edel Segretario Nino Moscatelli edi tutto il Consiglio Direttivo, so-no palpabili e le prime parole chemi rivolgono penso riassumanol’essenza dell’associazione: “Vo-

gliamo che arrivi chiaro il mes-

saggio che questo è un gruppo di

volontari. Chi fa parte di questa

associazione deve avere lo spiri-

to di donare il suo tempo e le sue

capacità agli altri”. E poi aggiun-gono: “Il nostro desiderio più

grande sarebbe aprire le porte

del Rosone anche ai giovani. È

di Federica Muzzani

Il regalo più grandeche puoi fare aqualcuno… è il tuo tempo!!!

SSSSoooollll iiiiddddaaaarrrr iiiieeeettttàààà

Il ROSONEVia Milano, 13 – Telefono: 0371-209236

NUOVI ORARI IN VIGORE DAL1° NOVEMBRE 2012

GIORNO MATTINA POMERIGGIO

LUNEDÌ 10.00-11.00 16.00-17.00

MARTEDÌ 10.00-11.00 CHIUS0

MERCOLEDÌ 10.00-11.00 16.00-17.00

GIOVEDÌ 10.00-11.00 CHIUSO

VENERDÌ 10.00-11.00 16.00-17.00

Un volontario va consegnare il pranzo a domicilio.

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cata ai nostri lavori presso il Pa-lazzo comunale.

Ma non abbiamo voluto fermar-ci. A ottobre, infatti, è iniziato il“corso di disegno” con la presen-za di quasi tutto il gruppo cheaveva partecipato al corso prece-dente. Durante queste lezioni ab-biamo imparato sia la tecnica siacome colorare un disegno.

Il corso ha visto la realizzazionedi ottimi lavori da parte dei parte-cipanti ormai consolidati e affia-tati tra di loro e, vista la serena eallegra aria che si respira durantele lezioni, ha preso piede il “Mer-

coledì dell’Artista”: per tutto ilperiodo scolastico, ogni primomercoledì del mese, infatti, ilgruppo che ha partecipato ai varicorsi artistici si ritrova a passareinsieme una serata all’insegnadell’Arte e dell’amicizia. �

“La pittura è una pro-

fessione da cieco; uno

non dipinge ciò che

vede, ma ciò che sente, ciò che

dice a se stesso riguardo a ciò

che ha visto”

Pablo Picasso

Tutto ebbe inizio il 7 febbraio2012 alle ore 21.00 presso l’ex bi-blioteca comunale di Graffigna-na: “Corso olio su tela” direttodal maestro Alberto Pollini.

Dopo il saluto d’inizio corsodell’Assessore Barbara Grenci, cisiamo tutti armati di santa pa-zienza (tanta) e abbiamo cercatodi capire come si aprisse e si po-sizionasse un cavalletto da “cam-pagna” professionale.

Dopo mille peripezie tutto ilgruppo era pronto per la primalezione del corso e dopo le variespiegazioni del maestro abbiamodato libero sfogo alla nostra fan-tasia rappresentando sulle telecavalli, gatti, paesaggi, naturemorte, copie di noti pittori…

Alla fine del corso, con nostrostupore, ci è stata data la possibi-lità di far conoscere le nostreopere d’arte a tutti i graffignanini:l’Amministrazione comunale hainfatti organizzato in un’occasio-ne importante come la “Sagradella Vittorina” una mostra dedi-

di Rosy Notaro

Con il corso dipittura e disegnoemerge quell’artistache è in noi!

CCCCuuuullll ttttuuuurrrraaaa

Anche per quest’anno si stan-no per concludere i corsi orga-nizzati per il secondo semestre,corsi che ricordiamo fanno par-te del progetto Laboratori ri-creativi, di studio e di socializza-zione, progetto organizzato giàda tre anni dall’Assessorato.Il progetto è nato per dare un

piccolo sostegno principalmen-te ai graffignanini con con corsipropedeutici allo studio, citiamoad esempio l’inglese e l’infor-matica, sia per creare momentidi aggregazione sfruttando leabilità creative, ad esempio icorsi di pittura e di fotografia,sia quelli con un’attenzione par-ticolare per le donne, ricordiamodecoupage, cartonaggio, orlo ebottoni. Con questo progetto,oltre che a creare dei tempora-nei momenti di aggregazione, sivolevano crare le basi per quelliche sarebbero poi diventatigruppi veri e propri, destinati asviluppare sempre di più ciò chesi era imparato a livello principa-le, gruppi destinati a perdurarenel tempo. �

Barbara Grenci

12 Dicembre 2012La Redazione de El Nost Cumünvuole augurare tanta gioia e serenità

alla propria Redattrice

Federica Muzzani per il suo matrimonio con Giuseppe Davini.

La via sarà lunga e a volte difficoltosa,ma l’amore

che oggi ti spinge a compiere questo passo possa anche domani essere guida e rifugio

per tanti anni di felicità.La Redazione

La mostra degli “artisti” del corso di pittura e disegno.

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rallelamente Laura ha seguitocorsi di caffetteria e gelateriapresso aziende e scuole di Mila-no. Ma non è stato poi così tuttodolce: alcune difficoltà e lentezzeburocratiche per avere i permessinecessari, hanno fatto slittare diqualche settimana l ’apertura;inoltre accedere ai finanziamentia fondo perduto della regioneLombardia per i giovani impren-ditori non è stata certo una pas-seggiata.

Laura ha fortemente voluto que-sta gelateria, chi la vede dietro albanco non può immaginare chela ragazza dolce e sorridente siain realtà una giovane donna de-terminata a realizzare il suo so-gno di sempre.

Oggi Laura si sente realizzata, lasua attività è partita con il piedegiusto, code di bambini davantialla vetrina dei gelati, famiglie in-tere ai tavolini a sorseggiarecaffè e tisane o a gustarsi le favo-lose coppe.

In questo periodo di crisi fa pia-cere vedere dei giovani ragazziavere il coraggio di lanciarsi inuna sfida imprenditoriale, unmessaggio di speranza che ci aiu-ta a vedere la luce dopo il buioeconomico degli ultimi anni.

Per cui, cari graffignanini nondobbiamo fare altro che andarealla Kikka e lasciarci corromperedalle dolci tentazioni del gelato,crepes, cioccolate, pasticcini etorte. Ovviamente non può man-care la coppa Vittorina, coppa ge-lato ispirata ai gusti dell’autunnograffignanino.

Per la primavera estate la Kiccasarà aperta anche alla sera e ci ri-serverà tante dolci novità! �

All’inizio di ottobre, in viaRoma angolo via Lazzaret-to, ha aperto i battenti la

Kicca, caffetteria, pasticceria, ge-lateria artigianale.

Entrando in questo angolo didolcezza, trovi ad accoglierti duesorridenti signore, Laura e Ange-la, madre e figlia, famiglia di lun-ga tradizione dolciaria. Per anniLaura ha condiviso con i genitorila gestione di una importante ge-lateria di Lodi, ha lavato da ra-gazzina decine di vaschette gela-to nel laboratorio e sa benissimocosa significa lavorare in una at-tività del genere.

La vita l’ha portata poi a Graffi-gnana, sposando un nostro com-paesano, Mattia Bertoletti, sociodella moglie in questa nuova av-ventura. Infatti il loro non è solo

un matrimonio d’amore, ma an-che di affari: da una parte il so-gno di Laura di aprire una gelate-ria tutta sua, dall’altro lo spiritoimprenditoriale dei Bertoletti; manon basta questo, Laura si è rim-boccata le maniche, e con il sup-porto del marito e della famiglia,si lanciata in questa dolce avven-tura.

Per prima cosa ha frequentatoun corso di start up aziendalepresso la Camera di Commerciodi Lodi, attraverso il quale ha po-tuto formulare un businnes plan,necessario per poter accedere aun finanziamento. Ricerche dimercato, analisi della concorren-za presente sul territorio, proget-tazione dell’attività sono stati iprimi passi necessari per poterorganizzare il punto vendita: pa-

di Thomas Arrigoni

La Kicca,dolcitentazioni di giovani imprenditori

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frire ai visitatori un percorso

più lungo e ricco di opportunità.

In collaborazione con la Gastro-

nomia Volpi abbiamo creato il

punto di ristoro nei cortili delle

scuole. Tanti piccoli passi per

una Sagra sempre più piena: di

gente, di stand, di prodotti, di

iniziative.” E fra poco arriva ilNatale. “Arriva l’albero in piazza

Mazzini, il concorso presepi,

Santa Lucia e il tradizionale vin

brulè la notte di Natale”. Puoi anticiparci qualcosa del

2013? “Abbiamo tante proposte,

accompagnate ad altrettanta vo-

lontà di realizzarle. Abbiamo

tanta voglia di sorprendere con

qualcosa di nuovo ma anche tan-

te iniziative che hanno riscosso

un successo tale da dover per

forza ripetere. Finché il nostro

impegno sarà ripagato dalla

partecipazione saremo sempre

qui a metterci in gioco e a rea-

lizzare manifestazioni… per

tutti i gusti!!!”. �

Con l’entusiasmo e la vogliadi fare del primo giornocontinua, inossidabile nel

tempo, l’attività della Proloco diGraffignana, che sembra essereimmune da mancanza di idee esoprattutto da quell’irrefrenabilevoglia di proporre sempre nuoveiniziative.

Dalle manifestazioni del giugnograffignanino ad oggi, le idee e iprogetti che hanno preso formasono davvero tanti: serate chehanno spaziato in ogni genere dimusica, eventi per anziani, gite,l’impeccabile organizzazione del-la Sagra della Vittorina e fra pochigiorni tutte le iniziative legate alNatale. Ma caro Presidente, nonvi stancate proprio mai? “Le sod-

disfazioni per la riuscita di

ogni manifestazione, dalla più

piccola alla più impegnativa, ci

danno sempre una carica inde-

scrivibile per affrontare la suc-

cessiva e dare nuovamente qual-

cosa in più al nostro amatissi-

mo paese” confida Piero Galleani,già da alcuni anni alla guida di ungruppo davvero unito. Non è faci-le. “In ogni realtà associativa ci

sono individualità che danno al

gruppo disponibilità, impegno e

idee diverse. A volte si parte con-

vinti tutti insieme verso un

obiettivo, altre volte si discute

prima di trovare la strada giu-

sta. E il mio ruolo è anche quello

di moderare i punti di vista per

realizzare un programma condi-

viso e che soprattutto vada in-

contro alle esigenze della nostra

realtà locale”. Tra i tanti eventiche hanno riempito questo 2012la “Sagra della Vittorina” è sicura-mente il più importante. “Ogni

anno cerchiamo di aggiungere

un tassello a questa festa che fa

conoscere la realtà del nostro ter-

ritorio a sempre più persone.

Quest’anno abbiamo portato le

bancarelle su tutta via Roma fi-

no a creare la continuità con via

Vittorio Veneto, in modo da of-

Foto in alto: 2 dicembre 2012, l’autoraduno delle Fiat Campagnola schierate in bella vista. Foto in basso: il gruppo dei par-tecipanti al raduno della storica vettura militare italiana.

di Federica Muzzani

Proloco…tante iniziativeper tutti i gusti!!!

AAAAssssssssoooocccciiiiaaaazzzz iiiioooonnnniiii

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da seguire. A chi è sempre un po’di corsa diciamo che suonareuno strumento musicale in modoamatoriale è un sistema efficaceper combattere lo stress (Bitt-

man et al., 2005).

Ascoltare la musica

La buona musica riduce la sen-sazione di dolore, stimola la cir-colazione e abbassa la pressionesanguigna, soprattutto stimola laproduzione di dopamina, cioèl’ormone della felicità che ci faanche sentire bene dopo avermangiato bene, dopo aver scam-biato effusioni con il nostro part-ner, ecc. Oltretutto, è gratis! So-no onde che non costano niente,non hanno bisogno di un’impe-gnativa del medico e allora per-ché non curarsi con la musica?

Ma, dopo queste belle parole:

come ogni associazione, il Cor-po Bandistico ha bisogno di voi!La presenza di una banda in uncomune piccolo come Graffigna-na è un caso più unico che raro,ma per questo è importante so-stenerla insieme.

La banda è un’ottima occasioneper socializzare ed essendoun’associazione trasversale, per-sone di tutte le età si unisconopermettendo uno scambio cultu-rale e “personale” dei più intensie positivi, soprattutto per i giova-ni.

Inoltre, imparare a suonare unostrumento può essere considera-to un investimento per la vita! Seinvece non ve la sentite di suona-re, senz’altro troverete un modoper sostenerci comunque.

Buon Natale. �

Come è ormai tradizione, il15 dicembre 2012 si è svol-to il Concerto di Natale del

Corpo Bandistico San GiovanniBosco nella chiesa dei ss. Pietroe Paolo di Graffignana.

A coloro che non hanno potutoassistere a questa bella serata vo-gliamo raccontare a quanta e bel-la musica hanno rinunciato. An-che quest’anno, i bandisti sonostati accompagnati dai bambinidelle classi 4ª e 5ª della scuolaprimaria Anna Frank di Graffi-gnana. Sotto la guida del maestroDanilo Minoia la banda ha intro-dotto gli ascoltatori nell’atmosfe-ra natalizia con brani classici co-me “Tu scendi dalle stelle” e“White Christmas”, ma anchecon canzoni più vivaci come“Frosty the snow man” e l’inevi-tabile e allegro “Jingle Bells”.

Non poteva però mancarel ’omaggio ad almeno uno deigrandi compositori: quest’anno ilcorpo bandistico ha voluto omag-giare Wolfgang Amadeus Mozart.

Gli alunni delle classi 4ª e 5ª del-la scuola primaria hanno propo-sto alcuni brani dolci e allegri, siasuonando il flauto, sia cantando.

Ovviamente chi aveva le cordevocali adatte era invitato a canta-re insieme ai bambini, ma anchechi non se la sentiva di cantareha partecipato battendo le mani atempo. Per chi non ha mai parte-cipato ai nostri concerti vogliamodire che assistervi è veramenteuna bella emozione, sia quando sisuona, sia quando si ascolta!

A proposito di questo, vorrei ri-portare alcune informazionisull’effetto che la musica, sia suo-nata, sia ascoltata, può avere nel-la vita di ciascuno di noi.

Suonare la musica

Glenn Schnellenberg ha dimo-strato che i bambini che vanno alezione di musica presentano unacrescita superiore del Q.I. rispet-to alle altre attività extrascolasti-che, che comunque danno unbuon contributo allo sviluppodell’intelligenza. Bambini che se-guono lezioni di musica sviluppa-no una migliore memoria., L’alle-namento musicale inoltre aiuta laprotezione del cervello in etàavanzata e dato che l’Italia sta in-vecchiando direi che questo po-trebbe essere un ottimo consiglio

di Paulien Wijnmaalen

Le dolci melodiedella banda hannoricreato la magicaatmosfera natalizia

AAAAssssssssoooocccciiiiaaaazzzz iiiioooonnnniiii

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no a questo momento e sono giàall’opera per realizzare gli scenaridel nuovo musical al quale i ra-gazzi stanno già lavorando. An-che per la parte dei costumi lacompagnia “Bella vita” si è avval-sa dell’aiuto di diverse sarte e sti-listi un grazie va a Rizzi Arianna,Mattia Chini che ha realizzato gliabiti del finale di “Alleluja rap”,alle signore Pandini Gianna, Pan-dini Zaira, Pandini Mariuccia eSuardi Pierangela che hannomesso la loro firma nella maggiorparte degli spettacoli realizzati.

Il trucco, invece è realizzato daGranata Jessica e Guastalli Fede-rica che oltre ad essere le trucca-trici ufficiali sono anche due deicomponenti della compagnia.Inoltre, per il nuovo musical i ra-gazzi hanno ricevuto un aiuto an-che da Chiesa Giuseppe il qualeha fornito diverso materiale perrealizzare i nuovi costumi, quindiun grazie va tutte queste personeche hanno messo a disposizioneil loro tempo libero e le loro co-noscenze e risorse.

Come tutti sanno per portare inscena una rappresentazione tea-trale è necessario dedicare moltotempo alle prove dello spettaco-lo, la compagnia si ritrova duevolte a settimana, il mercoledì ela domenica, ma non è semplicemantenere questo appuntamentoe incastrarlo con gli impegni sco-lastici, universitari e lavorativi ditutti; ma come in tutte le cose ba-sta avere una grandissima vogliadi fare, cosa che vi assicuro nonmanca di sicuro a questi ragazzi!

Le prove servono non solo permettere a punto lo spettacolo, co-sa che viene presa molto sul se-

Settembre 2009, una tranquil-la serata di fine estate ungruppo di ragazzi di Graffi-

gnana si ritrova seduto a parlaredi cosa poter fare per il paeseunendo la loro passione per lamusica, la recitazione e la danza,dopo una lunga discussione ladecisione è unanime: provare aportare in scena un musical.

La prima scelta ricade su “Highschool musical” tratto dall’omo-nimo Disney Channel OriginalMovie vincitore di un EmmyAward, il successo ottenuto è taleda convincere gli inesperti attorie ballerini ad andare avanti inquesta avventura, proponendoquesta volta un canovaccio adat-tato al nostro paese “Il canton deifasöi – iniziò così” questo riscon-tra il parere positivo del pubblicoche induce i “nuovi artisti” a pen-sare di poter fare di più mettendoin scena uno dei più famosi ro-manzi per ragazzi scritti da CarloCollodi e il 5 marzo 2011 i ragazzi

vanno sul palco con “Pinocchio-ilgrande musical”, infine nel marzo2012 arriva “Alleluja rap” il qualeinsieme a “Pinocchio – il grandemusical” può vantare la trasfertain quel di Pieve Fissiraga resapossibile grazie alla collaborazio-ne della Pro Loco Pievese. Tuttiquesti grandi successi hanno da-to al gruppo la convinzione di po-ter continuare in maniera stabiletant’è che da pochi mesi si è co-stituita l’associazione teatrale“Bella vita”.

Dietro ad ogni spettacolo c’èdavvero molto lavoro da fare apartire dalla parte scenografica,passando ai costumi fino ad arri-vare al trucco, tutto ciò è curatoin ogni minimo dettaglio e richie-de molto impegno, per quanto ri-guarda le scenografie fino ad orala compagnia graffignanina hapotuto contare sul valido aiuto diCivardi Giuseppe e BertolettiGiancarlo ai quali va un enormegrazie per tutto il lavoro svolto fi-

di Lucy

La passione anima la compagnia teatrale “Bella Vita”

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sieme a Grilli Marta e CurioniGiulia si occupano delle coreo-grafie degli spettacoli, Curti Gia-da, Dragoni Damiano, Forti Mat-teo, Gatti Alberto, GhigliettiFrancesco, Giovannolla Filippo,Granata Jessica, Grilli Valentina,Grilli Viviana, Guastalli Federica,Magrino Gerardo, Magrino Rosa,Mazzola Enea, Pozzoni Laura,Rusconi Paolo, Vismara Mauro eda quest’anno la compagnia haavuto cinque new entry FontanaMatteo, Fusari Giorgia, GelmettiEleonora, Grupillo Erika e Stefa-ni Antonella.

Il prossimo obiettivo della com-pagnia oltre a fare sempre meglioè quello di “diventare una fami-

glia”. �

rio da tutti, (infatti l’obiettivo èquello di continuare a miglioraree di riuscire a fare sempre me-glio), ma serve soprattutto per fa-re in modo che i ragazzi leghinotra di loro e fino ad ora sono riu-sciti benissimo ad amalgamarsipur avendo età differenti.

Spesso durante le prove si vivo-no momenti di ilartità che per-mettono, soprattutto nei giorniche precedono la prima dellospettacolo, di smorzare l’ansia dapalcoscenico.

I ragazzi non fanno tutto da soli,possono contare sulla guida dellaregista Lorenza Bertoletti chevanta anni di esperienza in nelcampo artistico e che dall’inizioha sostenuto il progetto metten-

do a disposizione le proprie co-noscenze e rivelando ai ragazzialcuni trucchi del mestiere.

Anche se ultimamente per moti-vi di lavoro non è stata presentefisicamente alla prima degli spet-tacoli, ha comunque fatto sentirela sua vicinanza e il suo sostegnoai ragazzi facendo recapitare unalettera di incoraggiamento primadi ogni spettacolo e restando incontatto continuo con CivardiMaurizio presidente della com-pagnia teatrale.

I soci della compagnia sono: Ci-vardi Maurizio, Bertoletti Loren-za, Bonizzi Domenico, Grossi An-drea, Magrino Lucia, Bergomi Lu-ca, Bertoletti Roberta, Chiesa Ga-briele, Mazzola Francesca che in-

Il gruppo dei Lemon Tree nasce circa due annifà quando Mario Malta, Elias Gandini e PietroBergomi, uniti dalla passione per la musica e, so-prattutto, per le canzoni di Davide Van de Sfroos,decidono di partecipare ad una “jam session” or-ganizzata dalla Pro Loco e, visto il grande succes-so ricevuto, decidono di continuare questa espe-rienza fatta di divertimento, amore per la musica,ma, sopratutto, una grande amicizia.

Da circa un anno si è unito al nostro gruppo An-tonino Romano che, definire fondamentale per lanostra crescita è riduttivo, in quanto, grazie allasua enorme esperienza in campo musicale, ci hapermesso di ampliare il nostro repertorio connuovi generi senza dimenticare lenostre origini ovvero le canzoni diVan de Sfroos. Il nome del gruppo,“Lemon Tree”, prende spunto dauna celebre canzone dei Fool’s Gar-den, gruppo tedesco diventato fa-moso negli anni ‘90. Abbiamo deciso di chiamarci co-

sì, perché pensiamo che il nostro

gruppo sia come un albero di limo-

ni (Lemon Tree), un albero che,

per crescere, ha bisogno di radici

solide, ma, soprattutto, di nuovi e

robusti rami ed è per questo che da

circa due mesi al nostro gruppo si

sono unite due giovani cantanti

molto promettenti, Alice Bignami

e Giulia Farina, che hanno fatto il loro debutto

nel gruppo sabato 3 novembre durante la serata

dedicata ai musicisti graffignanini organizza-

ta dalla Pro Loco all’oratorio. Il 9 novembre, dopo aver passato una selezione,

abbiamo partecipato ad un concorso per giovaniBand musicali a Milano presso gli studi della Raie ci siamo classificati al quarto posto su 15 grup-pi che hanno superato la selezione iniziale. Orastiamo preparando altri brani da aggiungere alnostro repertorio con la speranza, prima o poi, dipoterci esibire davanti al pubblico graffignaninoe continuare questo progetto! �

Pietro Bergomi

Lemon Tree... con la musica i fruttiprima o poi maturano!

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bini che con i loro sorrisi e la lo-ro voglia di giocare e stare insie-me hanno travolto gli animatoriche di certo non si sono rispar-miati, anzi hanno ricevuto unacarica in più per fare sempre me-glio.

Al mattino i bambini arrivavanoe dopo essersi divisi in squadrecominciavano un breve “risvegliomuscolare” ballando e cantando,si passava poi al momento dellapreghiera con don Davide cheogni mattina leggeva un brevepasso del Vangelo che commen-tava insieme ad animatori e bam-bini, la preghiera si concludevacon un impegno quotidiano chetutti dovevano cercare di rispet-tare.

Si proseguiva poi con le normaliattività, alcuni animatori dedica-vano del tempo a coloro che do-vevano ancora terminare i compi-ti estivi, mentre gli altri divisi insquadre si alternavano tra giochie tornei.

Al ritorno dal pranzo alle ore14.00 i bambini provavano i cantiaccompagnati da una band com-posta dagli animatori a cui si so-no aggiunti Simone Ghizzoni eDavide Merli, al termine delleprove tutti divisi per squadra tra-scorrevano il pomeriggio giocan-do fino alle ore 16.00 in cui si fa-ceva la merenda spesso questomomento era preceduto dal “gio-co merenda” in cui le squadre do-vevano indovinare una parolapensata dagli animatori e cercaredi spiegarne il significato. Unodei momenti della giornata piùattesi dai bambini era la letturadella classifica giornaliera cheveniva annunciata dopo la pre-

Uno dei momenti più attesidell’estate graffignaninadai bambini è il Grest. An-

che quest’anno dal 20 agosto al 7settembre si è svolta l’edizione2012 dal tema “Passpartù-di sol-

tanto una parola”, il tema giraintorno all’intenzione di dare va-lore alla parola, ogni giorno usia-mo migliaia di parole e abbiamoa disposizione molti strumentiche ci permettono di favorire lacomunicazione, ma negli ultimiorientamenti pastorali è emersala preoccupazione dei vescoviper quanto riguarda la comunica-zione ed è da qui che è nato il te-ma del Grest di quest’anno, inmodo che i bambini e i ragazziavessero modo di rifletteresull’importanza delle parole.

La parola Passpartù in realtà in-dica la parola corretta passe-par-

tout che identifica l’oggetto ingrado di aprire luoghi diversi,l’originalità usata nello scriverlain modo scorretto è stata un idea

degli organizzatori del Cre-grestperché volevano sottolinearel’importanza del “TU” finale cheindica la possibilità che la parolaci offre di creare legami con l’al-tro, permettendoci di aprire e ar-rivare al cuore di tutti.

Anche l’oratorio di Graffignanaaveva come tema “Passpartù-solouna parola”, gli animatori insie-me a don Davide nelle tre setti-mana svoltesi tra la fine di agostoe l’inizio di settembre si sonopreoccupati di far capire a tutti ibambini l’importanza delle parolee del loro uso.

Il momento del Grest è semprevissuto con molto entusiasmo daparte degli animatori che primadi cominciare si sono ritrovatiper preparare i giochi e per alle-stire il salone con tante lettere econ il logo del tema di quest’an-no.

Lunedì 20 agosto ore 9.30 siaprono i cancelli dell’oratoriopronti ad accogliere i tanti bam-

di Lucia Magrino

Il Grest è sempre una grandeemozione

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Henderson Orlando, CremaschiCamilla, Chini Jessica, Scotti Da-niele, Rossetti Gloria, GaribaldiClaudia, Belloni Alessandro, Ma-gnani Davide, Scottini Chiara,Lazzari Giulia, Curioni Giulia, Co-lombo Daniela, Pala Christian,Dehò Elisa.

A tutti loro va un enorme grazieper aver dedicato gli ultimi giornidelle loro vacanze al grest. Ungrazie particolare va anche aglianimatori che pur lavorando han-no comunque deciso di passarele loro ferie al grest, quindi graziea Chiesa Gabriele, Civardi Mauri-zio, Bonizzi Domenico che insie-me a Lucia Magrino hanno aiuta-to il capo animatore Viviana Gril-li.

Ovviamente è d’obbligo dire gra-zie a don Davide senza il qualenon sarebbe possibile realizzareil grest.

Grazie a tutti i bambini che han-no partecipato, vi aspettiamo nu-merosi il prossimo anno!!! �

ghiera di fine giornata alle ore17.00.

Quest’anno per combattere ilcaldo don Davide ha portato ilgrest per ben tre volte in piscina,i bambini sotto la vigile attenzio-ne degli animatori passavano lamaggior parte del loro tempo inacqua e riuscire a tirarli fuori peril pranzo e per la merenda erauna vera e propria sfida per gliassistenti.

Il grest trascorre sempre troppoin fretta e in un baleno gli anima-tori e i bambini si sono ritrovatialla serata finale tenutasi il 7 set-tembre presso il salone dell’Ora-torio San Giovanni Bosco, nelcorso della serata i bambini han-no presentato la propria squadrae si sono esibiti nei canti e ballidel Grest 2012, a questi momentisi sono alternate le diapositive didon Davide e un video realizzatodagli animatori con le foto scatta-te durante le giornate del grestdal “fotografo ufficiale” del grest

2012: Maurizio Civardi. La seratasi conclude con la proclamazionedella squadra vincitrice.

Come ogni anno in occasionedella serata finale c’è stato lospettacolo pirotecnico con i fuo-chi d’artificio di don Davide.

Al grest si vivono sempre grandiemozioni, vedere negli occhi deibambini l’entusiasmo e la felicitàche provano quando riescono adarrivare primi in un gioco, la de-lusione che gli si legge in visoquando la propria squadra haperso è una delle cose che segna-no di più un animatore e che por-terà per sempre con sé.

La squadra degli animatori eracomposta da: Granata Jessica,Magnani Marco, Chiesa Davide,Curti Giada, Fusari Giorgia, Co-lombo Martina, Zaneboni Riccar-do, Magrino Rosa, Granata Fede-rica, Gandini Elias, MassiminiAnnamaria, Raggi Simone, Gari-baldi Alberto, Gelmetti Eleonora,Malta Mario, Curti Francesco,

Graffignana, si sa, è da sempre terra di musicistiche, grazie alla loro immensa passione per la mu-sica, hanno portato in alto il nome del nostro pic-colo paese. Sono ormai due anni e mezzo che ungruppo di amici appassionati per la musica si tro-va una sera a settimana per provare per diverti-mento e per riassaporare, per alcuni di loro, il ri-cordo di quando suonavano per amore per la mu-sica, ma anche per lavoro, allietando le varie fe-ste della zona del lodigiano e non solo! Una sera,Fabrizio Malta e Alberto Pollini, dialogando conun “I remember 60/70” e coinvolgendo “Gigi” Bi-gnami, decisero di creare un gruppocon un nome originale e particolare:gli “Stereo 7 + o -”. È il nome di quella“strana” apparecchiatura chiamata,anche volgarmente, mangianastri,sempre in ricordo dei mitici anni ’70 eracchiude in sé il significato per cuiquesti amici si sono riuniti e ritrovatiper suonare, infatti sono aperti e di-sponibili ad aggiungere nuovi elemen-ti al loro gruppo.

Gli “Stereo 7 + o -” suonano tanti ge-neri musicali, in particolare la musicadegli anni ’70 e degli anni ’80, sia can-zoni italiane, sia straniere. Questo

gruppo ha già i suoi “fans”, infatti gli Stereo 7 + o,si sono già esibiti più e più volte davanti ai graffi-gnanini. Questo gruppo è composto da: alla voceFabrizio Malta e Edvige Mazzola, alla chitarra evoce Alberto Pollini e “Gigi” Invernizzi, alla chi-tarra solista Antonino Romano, alla chitarra d’ac-compagnamento Daniele Becchi, al basso DavideMerli, alla tastiera Gianlino Malinverni e MassimoPandini, alle percussioni Maurizio Cremaschi eultimo, ma non per importanza, alla batteria “Gi-gi” Bignami. �

Pietro Bergomi

“Stereo 7 + o -”: quando la musica rende giovani.

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momento in cui, al ritorno nellasede d’origine, lo studente termi-na il suo curriculum e si laurea,l’università straniera, dove ha so-stenuto con successo tutti gliesami richiesti nei due anni, glirilascia il proprio titolo, corri-spondente alla laurea magistrale.Le richieste fatte dai ragazzi chevorrebbero usufruire di questidue servizi dell’università sonomolte e non è semplice ottenereil posto desiderato. Gioele non siscoraggia e intraprende una stra-da alternativa: fa domanda diiscrizione in modo autonomoall’Università di Lund in Svezia,facoltà di ingegneria. Lo scopo èquello di frequentare tutti gli annidella specialistica in Svezia e dilaurearsi lì. La domanda viene ac-cettata e da qui comincia la suaavventura all’estero. Riesce a im-matricolarsi nel 2011, anno in cuisi trasferisce a Malmö, cittadinanei pressi di Lund, e fa il pendola-re per poter frequentare le lezio-ni. Da giugno invece abita pro-prio a Lund, situata nella partepiù meridionale della Svezia. Hala fortuna di ambientarsi in frettae di essere molto soddisfatto del-la scelta presa. “Con l’università

mi trovo molto bene”, dice Gioe-le, “sono molto contento della

scelta che ho fatto e sono a mio

agio nel nuovo ambiente, anche

per quanto riguarda la cultura”.Non esclude la possibilità di ri-manere in Svezia anche dopo lalaurea, ma ha quasi un anno da-vanti e non ha ancora decisoniente in via ufficiale.

Per quanto riguarda il problemadi dover imparare una nuova lin-gua Gioele rassicura che in Sve-

Vivere un’esperienza all’este-ro per un ragazzo giovane èsinonimo di crescita e ar-

ricchimento personale. Compor-ta tanta voglia di fare e spirito diadattamento, per poter sfruttareappieno questa grande opportu-nità.

Sempre più ragazzi vengono at-tratti dalla proposta di trasferirsiper un breve o lungo periodoall’estero. Questo è il caso di duegraffignanini, Gioele Malabarba eAndrea Stella.

Gioele è un giovane graffignani-no che ha intrapreso un percorsodi studi interessante e impegnati-vo. Dopo aver terminato la scuo-la superiore (liceo classico “Pie-tro Verri” a Lodi), diplomandosinel 2007, decide di proseguire glistudi, iscrivendosi all’università.

Gioele ha una passione per la fi-sica perciò si iscrive alla facoltàdi ingegneria fisica del Politecni-co di Milano. Nel 2011 raggiungeil traguardo della laurea triennale

ed è qui che prende una decisio-ne che gli cambierà radicalmentevita. Volendo infatti cambiarearia e fare nuove esperienze deci-de di frequentare la specialisticaall’estero. Due delle possibiliscelte messe a disposizione dalPolitecnico per coloro che vo-gliono provare un ’esperienzaall’estero sono quelle del pro-gramma Erasmus e della doppialaurea. L’Erasmus, acronimo di“European region action scheme

for the mobility of university

students”, nasce nel 1987 peropera della Comunità Europea esancisce la possibilità di uno stu-dente universitario europeo di ef-fettuare in un’università stranieraun periodo di studio legalmentericonosciuto dalla propria univer-sità. Il programma di doppia lau-rea invece offre agli studenti lapossibilità di estendere il propriocurriculum, sostituendo un annonella sede d’origine con due anninella sede partner ospitante. Nel

Foto in alto: Lund (Svezia), la Biblioteca centrale. Foto in basso: Cracovia(Polonia), veduta del Planty, il parco comunale che abbraccia tutta la città antica,sorto sul luogo dove giacevano le antiche mura di Cracovia; vanta quattro km dilunghezza e 21 ettari di superficie.

di Valentina Roveda e Debora Siviero

Esperienze di studioall’estero, alcuninostri giovani hannofatto il grande salto

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dico come riconoscere, trattare eaffrontare ogni situazione sulcampo. Per questo motivo An-drea decide di trasferirsi a Craco-via in Polonia, sede di una dellepiù antiche e rinomate universitàeuropee, fondata addirittura nel1364. Gli studenti stranieri godo-no di ottima considerazione alsuo interno, hanno la possibilitàdi frequentare interi corsi di lau-rea in inglese, creati e pensati ap-positamente per loro. Questo èun buon modo anche per miglio-rare le conoscenze della linguainglese, di fondamentale impor-tanza.

Cracovia viene descritta da An-drea come una città splendida,ricca di storia e di cultura. DiCracovia ti innamori al primosguardo, una città insolita, in cuiconvivono ricchezza e povertà,caratterizzata da un passato duroe travagliato, ma che fa di tuttociò un punto di enorme forza.

È sicuramente diverso vivere inuna città piuttosto che in un pae-se come Graffignana: non è ne-

cessario utilizzare la macchina,

è possibile raggiungere ogni luo-

go a piedi o con i mezzi pubblici

zia parlano tutti l’inglese benissi-mo e anche il corso di laurea chesta frequentando è interamentein inglese. Insomma, uno studen-te potrebbe vivere benissimo lìper anni senza sapere una paroladi svedese, senza avere grossiproblemi: a detta di Gioele lagente con cui ha a che fare si èsempre dimostrata di mentalitàaperta e tollerante, molto dispo-nibili anche verso chi vive nel lo-ro paese ma non conosce la lorolingua. Lui però preferisce inte-grarsi di più e saper dire qualcheparola in svedese, perciò in realtàlo svedese lo sta studiando, unpo’ perché gli piace studiare lelingue e un po’ perché se dovessescegliere di cercare lavoro inSvezia dopo l’università avrebbela necessità di imparare bene lalingua. “Inoltre non saper leggere

i cartelli o i giornali qui ti fa

sentire un po’ fuori posto, e co-

noscere la lingua oltre alle abi-

tudini del posto e alla cultura ti

fa sentire più integrato” mi con-fessa. Un ulteriore fattore di am-bientazione e cambiamento in unpaese estero potrebbe riguardarel’alimentazione. È rinomato che ilcibo di casa è sempre il più ap-prezzato e spesso non è equipara-bile a quello che si trova altrove.In realtà non ha costituito un pro-blema per Gioele che è riuscitoad adattarsi praticamente ad ognisituazione proposta. Inoltre vi-vendo da solo preferisce cucinar-si tutto in maniera autonoma,scegliendo prodotti italiani che sitrovano anche nei supermercatisvedesi. Sulla cucina svedese nonè molto esperto, soprattutto per-ché mangiare in un ristorante ti-pico costerebbe troppo. La vita inSvezia costa molto più che in Ita-lia e quindi almeno sul cibo biso-gna cercare di fare economia.

Gioele però non è l’unico italia-no a Lund, anche se assicura chenon ce ne sono moltissimi: i po-chi che ha incontrato finora spes-so si fermano solo qualche mese,scegliendo di fare un Erasmuspiuttosto che spostarsi diretta-mente per fare tutta la specialisti-ca. Fortunatamente i costi per

l ’università a Lund non sonospropositati come si immagina.L’università per gli europei è gra-tuita, ovvero non si pagano le tas-se durante l’anno accademico e iragazzi svedesi percepiscono unamensilità dal governo, che do-vranno poi rimborsare una voltaentrati nel mondo del lavoro. In-somma per gli studenti italianiniente “stipendio”, ma di sicuronon pagare la retta scolastica famolto piacere.

Una bella esperienza, non anco-ra conclusa, che Gioele sente diconsigliare a chi come lui vuolevivere un’avventura non solo sco-lastica ma anche di crescita econfronto.

Andrea Stella frequenta, invece,il 5° anno di medicina pressol’Università degli Studi di Pavia.Decide di intraprendere la sfida estudiare all’estero per un anno,perché l’impostazione delle uni-versità italiane è ancorata ad unatipologia di studio basata tropposulla mera teoria, senza o con po-chissimi sbocchi pratici all’inter-no della medicina vera e propria.All’estero, l’intero insegnamentoè volto ad insegnare al futuro me-

Cracovia (Polonia), l’Università.

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d’altro canto Graffignana – ci ri-vela – resterà sempre un paese

spettacolare, molto tranquillo

dove tutti conoscono tutti.

A Cracovia è possibile osservareil barbakan, il torrione tondo allato nord della vecchia città, do-ve entravano trionfanti i re perpercorrere tutta la città direttiverso il castello, passeggiare nel-la via più importante ulica Flo-rianska e arrivare nella più bellapiazza mai vista, da togliere il fia-to, almeno la prima volta.

Andrea ha conosciuto un grup-po di amici norvegesi, molti stu-denti provenienti da ogni partedell’Europa e non (canadesi, te-deschi, austriaci, svedesi, danesi,olandesi, svizzeri, australiani,spagnoli a non finire, francesi…)ha pedalato, camminato, riso,mangiato e bevuto con tutti loro.In Erasmus è facile stringere ami-cizie profonde in pochissimotempo, perché ogni persona cheincontri sta vivendo la tua stessaesperienza per cui sono tutti mol-to disponibili ad aiutarsi a vicen-da.

La cucina polacca presenta al-cuni cibi tipici che non si disco-stano molto dai nostri piatti. Noimangiamo i ravioli loro i pierogi(con contenuto di formaggio, ca-volo, carne, funghi ecc.), le zuppesono molto diffuse, servite spes-so in una forma di pane scavata,davvero ottime.

Sono dei veri maestri con la car-ne e ad ogni angolo è possibiletrovare negozi aperti spesso finoalle 4 di notte, che preparano icosiddetti zapiekanka, ossia dellefettone di pane di 35-40 cm conformaggio, salame, tonno ecc.

La sera, di solito, si esce con gliamici a bere qualcosa, si va ai gokarts, al laser game, al paintball,insomma come da noi, solo chequi gli spostamenti avvengono apiedi o con il tram e il costo èmeno della metà di quello che sipagherebbe in Italia!

Birra e vodka sono bevande lar-gamente consumate, insieme adiversi tipi di the, che chiamanoherbata e al locale vin brulè, no-me difficile da pronunciare in po-lacco!

Nel weekend il gruppo di stu-denti Erasmus organizza spessoalcuni viaggi in Polonia o in Eu-ropa, questo weekend: Praga!

A Cracovia è possibile visitare34 musei, oppure noleggiare unabici e pedalare lungo la Vistola, ilfiume che attraversa la città eche è affiancato da lunghissimepiste ciclabili, spettacolari nellegiornate di sole.

Auschwitz e Birkenau luoghistorici tristemente noti, a 40 mi-

Il giorno 29 novembre 2012Corso di Laurea in Infermieristica

dell’Università degli Studi di Pavia,

GLORIA TEMPORITIha conseguito la laurea

con la Tesi dal titolo: “Pianificazione dell’assi-stenza infermieristica per il recupero dellafunzionalità respiratoria nella persona in

terapia con cpap dopo intervento di EAP”riportando la votazione di 102/110.

Le più vive felicitazioni alla neo-dottoressa!

Il giorno 26 luglio 2012presso la Facoltà di Scienze Fisiche

Matematiche e Naturali, Dipartimento diChimica dell’Università degli Studi di Pavia,

LUCIA MAGRINOha conseguito la laurea specialistica

con la Tesi dal titolo: “Sensori in fase solidaper il La(III): materiali a confronto”riportando la votazione di 108/110.

Le più vive felicitazioni alla neo-dottoressa!

Cracovia (Polonia), la Vistola, il fiume che attraversa la città delimitando la partemeridionale della città antica.

nuti dal centro città e le favoloseminiere di Sale di Wieliczka.

Le sinagoghe nel quartiereebraico, il fondaco dei tessuti,l’acquario, il castello del Wawelcon tutta la sua corte di leggendesul drago di Cracovia.

Per quanto riguarda le tradizio-ni, finora, Andrea ha assistito so-lo alla grande parata militare perl’indipendenza, l’11 novembrecon i suoi genitori, venuti a tro-varlo proprio in quei giorni. Rac-conta di voler tornare in futuro inquesta città come viaggio di pia-cere, di voler portare con sé la fi-danzata e tutti gli amici che vor-ranno seguirlo, per mostrare lorodove ha vissuto e tutto ciò che havisitato in questo luogo magicoed emozionante. Augura a chiun-que di avere la possibilità di vive-re un’esperienza del genere, unasfida che vale sicuramente la pe-na di affrontare almeno una voltanella vita. �

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tori. Nel primo pomeriggio si can-tava, c’era chi suonava la chitar-ra, chi si riposava e chi chiac-chierava per ore. Il tardo pome-riggio era dedicato invece ad in-teressantissimi incontri conesperti e con chi era in grado difornire informazioni e far com-prendere al meglio cos’è la mafia,come opera e quali azioni si pos-sono compiere per sconfiggerla.Un’esperienza all’apparenza “pe-ricolosa” che invece ha lasciatomolto in chi vi ha partecipato, mecompresa.

Rimarranno indelebili i sorrisi diquei ragazzi e rimarrà in noi laconsapevolezza che il cambia-mento è possibile, per questo au-guro a tutti di vivere un’esperien-za simile con tutte le emozioniche è in grado di regalare. �

Dal 13 al 20 agosto ho deci-so di partecipare ad uncampo di lavoro presso i

beni confiscati alla mafia dellacittà di Corleone, in Sicilia.

Un’esperienza tra le più gratifi-canti mai vissute.

Il campo a cui ho partecipato ègestito da Arci Milano e dai socidella cooperativa “Lavoro e nonsolo”. Una squadra di 37 persone,di età compresa tra i 17 e i 50 an-ni circa, unita per un unico sco-po: la lotta alla mafia. La mafia,come tutti sanno, è un’organizza-zione criminale che attraverso laviolenza e l’illegalità trae profitti.Tale organizzazione ha avuto ori-gine nel Sud d’Italia, più precisa-mente in Sicilia, ma ha subito tro-vato luogo in tutto il resto delPaese e non solo. Noi, parteci-panti del campo di Corleone, ab-biamo alloggiato a Casa Capon-netto dove, prima della confisca,risiedevano i parenti di uno deipiù potenti boss mafiosi, Salvato-

re Riina. Non lasciava indifferentiil fatto di abitare, anche se soloper una settimana, in quella casa;vi era un senso di soddisfazionenel pensare che ormai non è piùproprietà della mafia, bensì dipersone che stanno lottando con-tro di essa. Le giornate eranomolto intense e si svolgevano nelseguente modo: al mattino sve-glia presto, colazione e successi-vamente ci si dirigeva verso icampi sui quali si svolgeva il la-voro vero e proprio; nelle vigne asistemare i filari o in grandi diste-se a raccogliere pomodori. La fa-tica, il sudore, l’ardente sole dellaSicilia, ma soprattutto voglia distare insieme, di condividere, didivertirsi e di aiutare chi, da anni,porta avanti questa dura lottaerano gli ingredienti principalidelle nostre giornate. Terminatoil lavoro si tornava a Casa doveparte dei ragazzi, insieme ai cuo-chi e agli altri volontari, prepara-vano deliziosi pranzi per i lavora-

Foto in alto: panoramica sulla campagna intorno a Corleone. Foto in basso: unvolontario durante la raccolta manuale dei pomodori.

di Rosa Magrino

Da Graffignanaa Corleone, pervincere la mafia coni campi di lavoro

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Noi Graffignanini siamo talmenteabituati a primeggiare che ci si-mo dimenticati ben cinque altrititoli nazionali vinti dai nostriconcittadini e precisamente:1928 Giuseppe Campari

Automobilismo1931 Giuseppe Campari

Automobilismo1958 Gloria Vecchietti

Ginnastica artistica1959 Gloria Vecchietti

Ginnastica artistica1960 Gloria Vecchietti

Ginnastica artistica

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re le relazioni delle stesse comu-nità con realtà, esperienze e ini-ziative di livello nazionale e inter-nazionale.

L’arrivo è stato entusiasmate e ilcalore con cui ci hanno accolto ètuttora indescrivibile!

Durante questi tre giorni ci sia-mo sistemati in un monastero eanche se possono sembrar pochisono serviti moltissimo per far sìche diventassimo un vero e pro-prio gruppo. Così è stato: circa 25persone di età compresa tra i 17e i 65 anni provenienti da tutte leregioni d’Italia, felici di trovarsi adare ognuno il proprio contributoper sostenere un progetto di anti-mafia sociale.

Eravamo un gruppo “divertito”edivertente, composto da un’infi-nità di sfumature, ma sempre erigorosamente coeso, compatto eunito tanto che ogni momento dipausa lo sfruttavamo per cono-scerci meglio, per cantare tuttiinsieme e per esplorare il paese.

Trasferiti a Pentedattilo, ci han-no ricevuti due ragazzi dall’ariasimpatica, Davide e Domenico,che nonostante la responsabilitàdel ruolo ricoperto (coordinatoridel campo) sono stati in grado didivertirsi, confrontarsi e impara-re insieme a noi.

Oltre a loro si è presentata an-che la cuoca, Roberta, e il maritoPino che avrebbe poi gestito leattività lavorative: due personefantastiche, che ci hanno fin dasubito trattati come fossimo lorofigli.

Durante i 7 giorni successivi ab-biamo alloggiato nell’Ostello del-la Gioventù, anch’esso vecchiobene confiscato alla criminalità,

Penso ci sia un momentonella vita di ciascuno di noiin cui si prende coscienza

del mondo che ci circonda e siinizia a sviluppare uno sguardocritico rispetto a qualsiasi tipo diavvenimento.

Quel momento per me è arriva-to dopo aver partecipato al primo“campo della legalità” nel lugliodel 2011.

Questi campi devono il loro no-me al fatto di essere svolti in al-cuni immobili confiscati alla cri-minalità organizzata.

È stata una meravigliosa espe-rienza nata per puro caso ma cheè riuscita a darmi una nuova ca-pacità di affrontare la vita.

Il mio liceo, per poter promuo-vere l’iniziativa di questi “campi”,indisse un concorso a squadrecomposte da quattro ragazzi. Ilpremio consisteva appunto neldare la possibilità ai vincitori di

partecipare gratuitamente ad unodi essi.

La mia squadra arrivò purtropposeconda classificata, ma dato chemi sarebbe piaciuto passareun’estate diversa dal solito, insi-stetti molto per potermi aggrega-re ai vincitori. Grazie all’associa-zione Donne in Circolo, che con-tribuì nel finanziarmi le spese,riuscii finalmente a partire peruna terra che ha davvero tanto daoffrire: la Calabria.

Alla settimana di campo, svoltaprecisamente a Pentedattilo(RC), si sono sommati altri tregiorni: i cosiddetti “gironi di precampo”, trascorsi a Riace (RC).

Riace è anche denominato “ilpaese dell’accoglienza”: infatti es-so promuove l’iniziativa dei bor-ghi solidali, ovvero botteghe ge-stite da immigrati. Questo per at-tivare percorsi d’integrazione cul-turale e generazionale e rafforza-

Foto in alto: Il cartello multilingue di “benvenuto” nel paese di Riace, “paese del-l'accoglienza”. Foto in basso: Sara e Claudio dopo aver trascorso una mattinatanei campi per la raccolta di frutta e verdura.

di Sara Pandini

Non bastacommuoversi,bisogna muoversi !

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cità, di tristezza, mi ha insegnatoad essere me stessa in tutte le oc-casioni, ma soprattutto mi ha fat-to capire che qualsiasi persona sipossa incontrare è in grado di in-segnarti qualcosa. Il nostro grup-po diventò così compatto e forteperché lottavamo per un obietti-vo comune: contribuire a diffon-dere l’antimafia sociale che pur-troppo qui al nord ancora non ècosì sviluppata. Eravamo diven-tati cittadini attivi. Ed è per que-sto che fu traumatico il rientro:fu difficile riabituarsi alla realtàdel nostro paese settentrionale.

Oltre ad essere ritornata con unbagaglio culturale più ricco, hoconosciuto degli ottimi compagnidi viaggio, che a loro insaputa mihanno riempito il cuore.

Spesso ci accusano di essereuna “gioventù bruciata”. Beh, iospero che tanti giovani abbianola possibilità e il desiderio di fareesperienze come questa, così dapoter essere parte integrante eattiva della società, e risponderesul campo a chi non crede inquella che io invece definisco “lameglio gioventù”. �

Per info sui campi antimafia:www.arcimilano.it e

www.libera.it

poi rinnovato nella struttura e nelfine, nel corpo e nell’anima.

Era stupefacente la grinta concui ci alzavamo alle 7 del mattinoper andare nei campi a lavorare,avendo alle spalle solo qualcheora di sonno (anche a noi eraconcesso fare baldoria qualchevolta!). Le giornate erano struttu-rate quasi tutte in egual modo,eccetto alcune: sveglia, colazionee pronti per cominciare il vero eproprio lavoro. I terreni confisca-ti alla ’ndrangheta sono gestitidal Consorzio “Terre del Sole”;composto da sette cooperativesociali. Le suddette cooperativesvolgono attività sociali e, in par-ticolar modo, puntano all’inseri-mento lavorativo di soggettisvantaggiati. Obiettivo prioritariodel Consorzio “Terre del Sole” è,oltre alla messa in produzionedei 10 ettari di terreno assegnato-gli, la realizzazione di una fattoriasociale. I compiti a noi assegnatierano differenti: dal lavoro agri-colo nei campi insieme agli ospitidella cooperativa Rinascita (disa-bili psichici ed anziani ospiti del-la casa di riposo), al pulire un’in-tera stalla dai rifiuti bruciati abu-sivamente che accumulatisi ave-vano ormai formato una vera epropria discarica abusiva. Termi-nata la mattinata, si ritornavaall’ostello per pranzare. Nelle orepomeridiane erano organizzati di-versi incontri con personalità delmondo delle istituzioni e dellapolitica, ma non solo: parroci, vit-time di mafia, testimonianze di-rette, quelle che maggiormentehanno lasciato il segno. Anchedurante i momenti del dopocenapotevano svolgersi degli incontri;in caso contrario, ci dirigevamoal borgo vecchio di Pentedattilo,in cui vi è un piccolissimo bar. Lavista mozzafiato e la complicitàcreata all’interno del gruppo era-no l’accompagnamento perfettoai nostri brindisi infiniti. Oltre adaver partecipato al concerto diTullio de Piscopo, abbiamo tra-scorso un’intera serata a ballarela tarantella a piedi scalzi nellapiazza del paese vecchio, un mo-mento indimenticabile. Come lo

è stato l’assistere a uno sbarco diimmigrati: situazione completa-mente diversa, ma anch’essa in-delebile. La protezione civile li haportati all’interno di una piccolapalestra e noi abbiamo aiutato adistribuire loro i pasti: i bambinicosì sciupati e affamati mi hannotrasmesso una gran forza pensan-do a quanta ne avevano avuto lo-ro in quella circostanza.

Durante le giornate di non lavo-ro erano organizzate visite guida-te nei dintorni di Pentedattilo. Unluogo in particolare attirò la no-stra attenzione in quanto ci trat-tenemmo per tutto il giorno: Ro-ghudi, uno dei paesi arroccatisull’Aspromonte distrutto duran-te la catastrofica alluvione abbat-tutasi su quelle zone negli anni’60: fu toccante camminare suquelle macerie, su tutti quei “ri-cordi”, su tutto quel silenzio.

Il nostro morale però venne ri-sollevato dal lauto pranzo nellavecchia piazza del paese fanta-sma: tavolate con cibo a volontà,agnello tagliato col “coltello dacacciatore”, vino e tanta buonacompagnia. Ho appreso davveromoltissime cose da questo campodi lavoro: mi ha dato la possibi-lità di imparare a condividere si-tuazioni di gioia, di fatica, di feli-

Il paese di Pentedattilo, si chiama così per la somiglianza con la forma delle cin-que dita della mano.

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noi dai bambini della “Hogar”; tiaccorgi che mentre parli le emo-zioni si infittiscono, il ricordo de-gli occhioni di Rames che diconole parole che lui non sa dire, per-ché le sue orecchie non sentonoe la sua bocca non parla, ti arri-vano dritti allo stomaco comeuna morsa; pensi a Heba, a Wi-sam, ad Alà … e ti chiedi cosahanno fatto di male per essereabbandonati; forse sono nati unpo’ diversi, forse non sono pro-prio così carini per i nostri stan-dard … eppure guardi anche conun po’ di stupore Sr. Calb che liriempie di complimenti come senon vedesse alcuna differenza,come se la loro disabilità non esi-stesse … ti senti male a pensarequeste cose, eppure sono pensie-ri a priori e non puoi farci niente… Alla faccia del nostro perbeni-smo e ipocrisia!

Ma se ripassi con attenzionequei giorni, ti accorgi che allamattina ti alzavi per correre daloro che ti stavano aspettando …e puntualmente ti facevano di-sperare. Senza eufemismi. Senzaidealizzazione. Dopo due settima-ne eravamo stanchi morti. Dopodue settimane. E le suore che vi-vono con loro 365 giorni all’an-no?!? Non puoi non lasciarti in-terrogare dalla loro scelta. Unascelta che per fortuna sa metterea tacere tante inutilità in cuispesso noi ci perdiamo.

E quando pensiamo a don Davi-de Scalmanini, che due anni fa ciha accompagnato e che ora è inmissione in Niger, o a don Peppi-no, che non sa stare lontano daquella terra, è un po’ la stessa co-sa …

Ogni volta che l’uomo si è

incontrato con l’altro ha

sempre avuto davanti a

sé tre possibilità di scelta: fargli

la guerra, isolarsi dietro a un

muro o stabilire un dialogo (…).

L’esperienza di tanti anni tra-

scorsi in mezzo agli altri di pae-

si lontani mi insegna che la be-

nevolenza nei loro confronti è

l’unico atteggiamento capace di

far vibrare la corda dell’uma-

nità. (Ryszard Kapuscinski).Ogni volta che rileggiamo que-

sto pensiero, le parole “guerra”,“muro”, “dialogo” ci sembranomeno banali … hanno il sapore diuna realtà che abbiamo visto coni nostri occhi; ascoltato, e con leorecchie e con il cuore. Hanno ilsuono della voce di Sr. Rosanna,Sr. Luisa, Sr. Emilia … hanno ilrumore degli schiamazzi di bam-bini che giocano nel cortiledell’asilo. Per qualche ora duran-te la giornata potevano permet-tersi di dimenticare un muro che

li separa dal resto del mondo,che gli impedisce di sapere cosasia la libertà …

Parti per fare un campo di vo-lontariato ma non sai bene per-ché … sai che sarà bello, che co-noscerai un mondo diverso, chetornerai con l’energia a mille …ma in fondo, siamo abbastanzaonesti per sapere che il vero mo-tivo ci sfugge.

Allora passi i 15 giorni di campoa cercare quella cosa che ti haspinto a partire … la cerchi inogni piega della giornata, in ogniincontro … giorno per giorno netrovi a decine di motivi per esse-re lì, eppure ti resta sempre quel-la sensazione di mistero… .

Torni a casa e cominci a raccon-tare … racconti del grest e degliscout “un po’ strani” a cui abbia-mo dato una mano ad animare; diTony, il mitico autista che ci por-tava per ogni dove; di Basilico(per la verità si chiama Basilio!),il taxista che portava alcuni di

Foto in alto: Chiara Augusta. Foto in sotto: Giovanni.

di Chiara e Giovanni Galmozzi, Milena Mazzola

Da Graffignanaa Betlemmepersuperare il muro

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to, vicino alla Basilica della Nati-vità, casa che ospita circa 20bambini disabili senza famiglia(Hogar Nino Dios).

Per chiedere informazioni suicampi estivi basta scrivere a:[email protected] eventuali donazioni posso essereinviate alla Caritas lodigiana, viaCavour 31, Lodi, telefono 0371-54.46.30. �

Oltre a Milena, Giò e Chiara Au-

gusta; hanno partecipato a questaesperienza anche: Clara, Roberta,

Sara, Carolina, Giulia, Matteo,

Miriam, Lorenzo e don Angelo.

Due missioni molto diverse – lefrancescane, il loro asilo e i bam-bini che impazzano per ogni dovee le suore del Verbo Incarnato e ibambini della “Hogar Ninio

Dios” – ma entrambe hanno sa-puto sciogliere qualche nodo delnostro cuore…

Ora che ai TG impazzano le no-tizie sul conflitto israelo palesti-nese, francamente, a noi dodicidel gruppo Caritas-Upg viene lapelle d’oca e restiamo con il fiatosospeso. Un pezzo di cuore l’ab-biamo lasciato là e sapere chepersone a cui vogliamo bene eche ci hanno accolto come fossi-

mo loro fratelli sentono volaresopra le loro teste aerei e razzi… beh, non ci lascia proprio e deltutto indifferenti.

Ecco perchè Kapuscinski … conle sue parole, ad agosto, abbiamovoluto salutare le nostre suore ela Palestina sperando per davve-ro che la benevolenza torni adabitare quella terra e anche noistessi. È a loro che lo dobbiamo.

Il campo si è svolto sia ad Aida,campo profughi della città di Be-tlemme presso la casa e asilo del-le suore francescane, che ospitacirca 40 bambini, sia presso la ca-sa delle suore del Verbo Incarna-

Con questo numero iniziamo una collaborazio-ne con un gruppo di amici fotonaturalisti di pro-vata esperienza. Nella “quarta” di copertina divolta in volta, ospiteremo le loro suggestive im-magini che abbiamo già avuto il piacere di os-servare nella prestigiosa mostra fotografica cheè stata allestita presso l’auditorium comunale loscorso mese di novembre.Il Gruppo fotografico prende il nome di Gerun-

do dall’antica area acquitrinosa, esistita primadell’anno 1000, che corrisponderebbe, con mol-ta approssimazione all’attuale area del crema-sco, del lodigiano e della valle del medio-bassoLambro. Non ci sono notizie storiche certe,qualche segnale che potrebbe certificare l’esi-stenza del lago ci proviene dalla storia dei sedi-menti geologici e nelle antiche toponimie. Unavastissima area acquitrinosa e paludosa formatadalle continue esondazioni dei fiumi Adda,Oglio, Serio, Lambro e Sillaro, e nel mezzo diquesto lago, forse la presenza di un’isola: l’isoladi Fulcheria. Il Gruppo fotografico “il Gerundo”,nel nome vuole rievocare questa antica leggen-da, e nel contempo ne indica anche l’area doveil gruppo prevalentemente opera: il Parco AddaSud, la Collina di San Colombano e le spondedel fiume Po, luoghi ricchi di biodiversità. Am-bienti in grado di darci emozioni straordinarie,luoghi dove la fotografia naturalistica ci regalaancora atmosfere uniche, con paesaggi magici,istantanee evanescenti di forte impatto emotivoe una ricca avifauna.Gli obiettivi del Gruppo.Ognuno dei fotografi ha interpretato questi am-

bienti secondo una sensibilità personale: hannodeciso di realizzare un portfolio che unisce i di-

versi approcci alla fotografia, tutti accomunatida uno sguardo appassionato e rispettoso neiconfronti della Natura. Sono convinti che la foto-grafia di qualità possa diventare un mezzo perrealizzare iniziative rivolte a far conoscere e ap-prezzare l’ambiente naturale. Il loro impegno è quello di far conoscere e svi-

luppare la fotografia naturalistica promuovendooccasioni di incontri, mostre, attività editoriali,corsi di fotonaturalistica. �

Gepe

Il Gerundo, Gruppo Photo-natura

RRRReeeeggggoooo llll oooo ((((RRRReeeegggguuuu llll uuuussss rrrreeeegggguuuu llll uuuussss ))))

FFFFrrrr iiii nnnngggguuuueeee llll llll oooo ((((FFFFrrrr iiii nnnngggg iiii llll llll aaaa ccccooooeeee llll eeeebbbbssss ))))

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Ultima di una famiglia di tutte donne, Anto-nietta Carenzi (Tugneta masnanta perchéviene da una famiglia di mugnai), nasce a

Graffignana nel 1927. Impegnata da sempre in par-rocchia ed in varie attività collaterali.

Le funzioni liturgiche infatti erano sempre allietatedai canti da lei intonati. Presenza viva nell’attivitàparrocchiale e punto di riferimento dei giovani, hainsegnato a generazioni il catechismo vivendo quo-tidianamente i valori del cristianesimo. Fin da gio-vanissima ha frequentato l’oratorio femminile gesti-to dalle suore di Maria Bambina. In questo ambien-te ha sviluppato la sua fede ed il senso di amoreverso il prossimo che ha segnato tutta la sua vita. È

in questo luogo che ha imparato a ricamare, a pre-gare, cantare e a recitare. Ricordiamo con simpatiale rappresentazioni teatrali, all’oratorio, in occasio-ne della festa di sant’Agnese, nelle quali spesso im-personava personaggi maschili. Infatti, ricordiamo,che a quei tempi le attività femminili erano separateda quelle maschili e così anche gli oratori. Schivada ogni forma di protagonismo, in punta di piedi econ grande generosità, ha assistito per diversi anniun’amica che negli anni giovanili aveva condivisocon lei l’esperienza nell’Azione Cattolica. Ancoraoggi dedica molte ore del suo tempo ad assisterepersone anziane, fa loro compagnia, provvede allaspesa e a tante altre piccole necessità. Con amore-vole e costante dedizione si occupa della sorella Pi-na che ha raggiunto la veneranda età di anni 96.Puntuale come un orologio, ogni mattina la trovia-mo alla messa delle nove dove spesso ci invita a ri-flettere sulle letture evangeliche e ci accompagnanelle preghiere. La sua attività pastorale è lunga edinfinita. Infatti, nonostante la sua età, si occupa an-cora delle pulizie della chiesa parrocchiale.

Antonietta non è solo questo. È, ed è sempre stata,una donna allegra, amante della vita e della compa-gnia gioviale e conviviale. Piena di risorse ed inizia-tive. Ricordiamo che da più di 50 anni organizza, incollaborazione con agenzie, gite e pellegrinaggi, aiquali partecipano le donne di Graffignana. I pull-man, da lei utilizzati nelle gite, sono sempre al com-pleto. All’inizio dell’organizzazione, la meta del pel-legrinaggio era il santuario della Madonna di Cara-vaggio. Negli ultimi otto anni, Antonietta, ha sceltodi far conoscere alle graffignanine altre realtà reli-giose portandole a visitare famosi Santuari e mona-steri sparsi nella nostra regione per rinvigorire la fe-de ed il culto di Maria in ognuna di esse. Si sono re-cate a: Fontanellato (PR), Montichiari (BS), Garla-sco (PV), Adro (BS), Imbersago (LC), Crema (CR),e quest’anno a Sotto il Monte (BG). L’organizzazio-ne è perfetta. A Sotto il Monte la guida ci ha condot-to in una visita accurata nella casa di papa GiovanniXXIII. Passando nelle stanze dove Lui ha abitatosentivi la sua presenza. Il raccoglimento assoluto tiinvitava alla preghiera che si è concretizzata nellabella chiesa parrocchiale di Sotto il Monte. Anto-nietta sa unire l’utile al dilettevole. Cibo per l’ani-ma, cibo per il corpo. Da Imbersago, attraversandol’Adda con la chiatta “Caronte” ci ha portato al ri-storante, dove in allegra compagnia abbiamo termi-nato la giornata.

L’impegno, la costanza e la dedizione profusa incosì tanti ambiti meriterebbero qualcosa di più diun semplice grazie, ma assicuriamo Antonietta chela nostra riconoscenza è profonda e sincera.

Aspettando di partecipare alla sua prossima inizia-tiva, le auguriamo di vivere a lungo con la serenità ela dolcezza che da sempre la caratterizzano. �

di Anna e Angela

Tugneta masnanta,una presenza vivasia nella fede,sia in ambito sociale

PPPPeeeerrrrssssoooonnnnaaaaggggggggiiiioooo

Antonietta Carenzi, per i graffinanini l’insostituibile “TugnetaMasnanta”.

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Ma ecco la chiave di volta diquesta storia. Nino, durante lamessa domenicale, nota il picco-lo coro di bambini che anima lacelebrazione, e vede che ci sonoalcuni giovani chitarristi che suo-nano; così, superando mille pau-re, decide di offrirsi volontario, echiede di entrare a far parte delgruppo di chitarre.

Con questo piccolo grande ge-sto, Nino e Marianna scopronouna Graffignana nuova, si apronole porte del cuore di alcune fami-glie e prima da ospiti, poi da ami-ci la loro vita cambia. Nuove rela-zioni nascono, nuove amicizie ela vita nel paese cambia per i no-stri giovani sposi.

L’altro fatto che aiuta e concre-tizza al meglio l’integrazione e lasocializzazione è la nascitanell’agosto del 2009 del piccoloLorenzo. L’inserimento nel grup-po delle famiglie i cui figli fre-quentano il nido Mary Poppins, faeco anche all’impegno in orato-rio, e oramai, senza tradire le or-gogliose origini siciliane, posso-no dirsi veri Graffignanini.

La loro casa è diventata luogo diincontro e condivisione, e la lorogenerosità e famigliarità, credete-mi, non ha eguali.

La musica è un linguaggio uni-versale, i suoni e le melodie rag-giungono le orecchie di tutti e sifanno portatori di amicizia e soli-darietà.

La famiglia oggi ha in cantiereun nuovo progetto, una sorellinaper Lorenzo, che arriverà conl’inizio del 2013: quindi ci saràuna Graffignanina in più, che si-curamente avrà la musica nelcuore. �

Graffignanini si nasce o sidiventa? Secondo me sidiventa e la storia di cui vi

scrivo dimostra questa mia teo-ria. Nino (Antonino) e Mariannasono due giovani ragazzi che daqualche anno si sono trasferiti aGraffignana.

Chi frequenta la messa in par-rocchia alle 10:30 conosce sicura-mente Nino, il chitarrista che gui-da il coretto dei bambini, che coni suoi arrangiamenti da fuoriclas-se ha rinnovato il sound di moltecanzoni liturgiche.

È davvero una storia straordina-ria, con la musica come protago-nista.

Ma partiamo dalla Sicilia, terradi origine dei nostri amici, lui delcapoluogo Palermo, lei della pic-cola Caltanissetta.

Nino studia ingegneria informa-tica, ma fin dalla sua infanzia è

attratto dalla chitarra; inizia pre-sto a studiare chitarra classica,poi tenta la strada del conserva-torio, e infine da autodidattacompleta la sua formazione musi-cale. La musica lo coinvolge epresto suona con alcuni gruppirock della bella Palermo.

Marianna vive a Caltanissetta,studia per diventare maestrad’asilo, ma l’amore per il suo Ni-no si intreccia all’amore per lamusica.

Si sposano nell’estate del 2007 etrascorrono un breve periodo aMilano, città nella quale Nino siera già trasferito da alcuni mesiper lavoro, come ingegnere infor-matico, progettista per una im-portante azienda che si occupa dicomunicazione on line.

A Milano non si sta così bene;dopo una accurata ricerca nei co-muni intorno al capoluogo lom-bardo, ecco apparire su un sito diuna nota immobiliare graffignani-na la casa che loro avevamo sem-pre sognato: una villetta a schieracon giardino, una bella metratu-ra, gli spazi giusti per stabilirsi einiziare a metter su famiglia.

Graffignana sembra un bel pae-sino tranquillo, ben servito daimezzi che portano a Milano e co-sì a fine settembre 2007 si trasfe-riscono in via Santa FrancescaCabrini.

L’inserimento nella vita del pae-se all’inizio non è facile; salvo ladisponibilità di alcuni vicini, èdifficile legare con i nuovi com-paesani. Il dialetto che spesso siparla in paese non è di facilecomprensione, e le occasioni dilegare con i Graffignanini non sitrovano.

Nino e Marianna in alcuni momenti diaffettuosa intimità.

di Thomas Arrigoni

Nino e Marianna,storia di musica e vita

CCCCoooossssttttuuuummmmeeee

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L’uso del marchio è regolamenta-to da un disciplinare di produzio-ne redatto dal “Comitato deiMaestri Pasticceri Milanesi” chequalifica questo dolce come rea-lizzato nel rispetto dell’antica tra-dizione della lavorazione artigia-nale.

Il pandoro è, invece, un tipicodolce veronese. Anche in questocaso la storia delle sue origininon è certa, esistono infatti alcu-ne versioni. Tra queste la più ac-creditata lo vede discendere dal“pane de oro” che veniva servitosulle tavole dei più ricchi vene-ziani. La sua nascita risale al1800, come evoluzione del “Na-

dalin”, dolce veronese. Il signorDomenico Melegatti, fondatoredell’omonima industria dolciaria,depositò all’Ufficio Brevetti undolce morbido e dal caratteristi-co corpo a forma di stella a ottopunte, opera dell’artista AngeloDall’Oca Bianca, pittore impres-sionista.

Questi dolci sono entrambiestremamente calorici e ricchi dicarboidrati, ma non per questodevono essere evitati, anzi devo-no essere assolutamente consu-mati a Natale, però è importantesapere i loro valori nutrizionali,quando mangiarli e soprattutto inche quantità.

100 g di panettone contengono:386 kcal, 6 g di proteine, 15 g dilipidi e 56 g di glucidi.

100 g di pandoro contengono:414 kcal, 8 g di proteine, 20 g dilipidi e 52 g di glucidi

Si consiglia di non superare i125 g di pandoro o panettone, e,se non avete voglia di pesare nes-sun alimento durante le feste, al-

Con l’avvicinarsi delle festi-vità natalizie si avvicinanoanche i pranzi e le cene in

compagnia di parenti e amici. Latradizione culinaria vede sullenostre tavole due dolci simbolodel natale: il panettone e il pan-doro.

Il primo è un dolce tipico mila-nese le cui origini vengono asso-ciate a diverse leggende, in parti-colare sono due le versioni chegodono di maggior credito.

Quella romantica narra le vicen-de di Messer Ughetto degli Atel-lani, falconiere, della Contradadelle Grazie a Milano perduta-mente innamorato di Algisa, labellissima figlia del fornaio. Il ra-gazzo deciso a conquistarla si fe-ce assumere dal padre di lei co-me garzone e, per incrementarele vendite, provò a inventare undolce, preparato con la migliorefarina del mulino: uova, burro,miele e uva sultanina. Fu un veroe proprio successo e come tutte

le storie non manca il lieto fine, idue innamorati si sposarono evissero per sempre felici e con-tenti.

La versione, forse più veritieraparla, invece del cuoco al servi-zio di Ludovico il Moro, incarica-to di preparare un sontuoso pran-zo di Natale. Purtroppo, però ildolce dimenticato nel forno, qua-si si carbonizzò. Vista la dispera-zione del cuoco, Toni, un piccolosguattero, propose una soluzioneimprovvisata al momento con gliingredienti rimasti nella dispen-sa: farina, burro, uova, della scor-za di cedro e qualche uvetta. Tut-ti gli ospiti furono entusiasti equando il cuoco rivelò al duca ilsegreto disse: “L’è ’l pan del

Toni” e da quel momento diven-ne il “pane di Toni”, ossia il “pa-

nettone”.La Camera di Commercio di Mi-

lano ha registrato un marchioche certifica che il panettone èprodotto in modo artigianale.

di Valentina Roveda*

Panettone opandoro?Due dolci simbolodella festa di natale

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tanza, è quella di fare movimentoper smaltire le calorie assunte ineccesso. È più che sufficienteuna semplice passeggiata a passosostenuto per almeno mezz’ora,per un’ora ancora meglio.

Il modo migliore per sentire me-no la fatica è quello di passeggia-re in compagnia, renderà tuttopiù piacevole e ne troverannogiovamento l’umore, ma soprat-tutto la linea. �* Dietista

meno in questo caso è di fonda-mentale importanza riuscire a va-lutare bene la porzione scelta.

Semplice accorgimento: bastadividere il dolce da 1 kg in 8 fetteed ecco ottenuta la nostra porzio-ne precisa senza essere scopertie senza dover sempre dipenderedalla bilancia.

Per cercare di ridurre gli introiticalorici si consiglia di evitarecompletamente il consumo di pa-ne e cercare di ridurre il più pos-

sibile il quantitativo di olio utiliz-zato all’interno del pasto per ab-bassare i grassi totali. È bene evi-tare di consumare questi dolcicon l’aggiunta di creme di variogenere per evitare un aumentoeccessivo delle calorie. Una vali-da alternativa potrebbe esserequella di associare una fetta dipandoro o panettone ad una ma-cedonia di frutta fresca di stagio-ne.

Ultima regola, non per impor-

Domenica 2 dicembre presso il laghetto di Bor-dolano (CR), si è disputata l’ultima prova delCampionato Provinciale a Coppie della Provinciadi Lodi della specialità Trota Lago. Con un primoposto di settore e l’assoluto di giornata, la coppiaDaniele Bonetti e Giovanni Trespidi si aggiudicaanche questo titolo provinciale. Il gruppo trota la-go della società Pescasport Graffignana infatti siè da poco aggiudicato anche il titolo provincialeindividuale (Bonetti Daniele) e il titolo provincia-le a squadre (Bonetti - Trespidi - Folli - Tosi).

Grande la soddisfazione del Presidente del so-dalizio Giuseppe Davini: “Non avrei davvero po-

tuto chiedere di più a questi ragazzi. Tutto

quello che c’era da vincere se lo sono aggiudica-

to, a testa bassa e senza mai mollare. Sono dav-

vero orgoglioso di loro perché dopo solo un anno

dal loro esordio nella società, ci hanno portato

ai più alti livelli provinciali. Grazie a loro an-

che Pescasport Graffignana adesso ha scoperto

e continuerà ad investire nel settore trota lago,

puntando ad allargare il gruppo con nuovi atle-

ti e impegnandosi ad avvicinare a questo mon-

do e a far crescere agonisticamente anche i ra-

gazzi più giovani”.

Uno, due … tre volte campioni !!!

Concorso “Porta un amico

in Biblioteca”Mercoledì 14 novembre sono stati estratti a

Lodi i 4 fortunati utenti del concorso “Porta unamico in Biblioteca” promosso dal Sistema Bi-bliotecario Lodigiano e a cui la nostra Bibliote-ca ha aderito. L’iniziativa si è svolta dal 13 al 27Ottobre e nella Biblioteca Comunale di Graffi-gnana in questo periodo si sono iscritti ben 33nuovi utenti. Ai vincitori è stato assegnato unbuono acquisto libri del valore di 250,00 Euro.Anche quest’anno la nostra Biblioteca è risulta-ta fra i vincitori con l’estrazione dell’utenteLuigia Maria Coppoli. Complimenti!!!

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spumante desiderato. Questa fa-se produce una miscela di vinichiamata cuvée. Se la cuvée ècomposta da vini elaborati a par-tire da uve della medesima ven-demmia si ottiene uno spumantemillesimato e l’annata sarà ripor-tata in etichetta. Altra particola-rità: se la cuvée è composta dasole uve bianche (ad esempioChardonnay e Pinot bianco) ilprodotto è definito blanc de

blancs, se invece la produzione ècomposta da uve bianche e rosse(es. Chardonnay e Pinot nero) ilprodotto è definito blanc de

noirs.Ma come si formano quelle bol-

licine se i vini che compongonola cuvée sono fermi? Alla cuvéeviene aggiunto il liquer de tirage,una miscela formata da un po’ divino, zucchero di canna, lieviti esostanze minerali. Una volta chequesta miscela si sarà ben amal-gamata, la cuvée ottenuta verràmessa in bottiglia, la tradizionalechampagnotte sigillata con tappoa corona. A questo punto le botti-glie vengono accatastate in posi-zione orizzontale in cantina a unatemperatura di 10-12° centigradi.In queste condizioni il vino iniziauna lenta fermentazione (presa dispuma) durante la quale i lievititrasformano gli zuccheri in ani-dride carbonica (ecco le bollici-ne), alcool etilico e molte altresostanze che daranno al vino pro-fumi e sapori. Tale processo du-rerà circa sei mesi, trascorsi iquali i lieviti avranno trasformatotutto lo zucchero presente e mo-riranno.

La fase successiva, importantis-sima per conferire qualità al pro-

Si avvicinano le festività econ esse il piacere di ritro-varsi insieme tra amici, pa-

renti e, per non farsi mancarenulla, una bottiglia di spumanteda stappare in compagnia.

Il termine spumante è però trop-po generico e raggruppa prodottitroppo diversi tra loro per uveimpiegate, residuo zuccherino,carattere, qualità e prezzo.

Lo spumante Metodo Classico oChampenois è per eccellenza lospumante più affascinante.

Nasce in Francia alla fine del1600 nella regione dello Champa-gne a opera di Don Pierre Péri-gnon, economo dell’abbazia be-nedettina di Hautvillers. In Italia,la sudditanza psicologica e quali-tativa nei confronti dello Cham-pagne è sempre stata evidenteanche se oggi, grazie all’affina-mento delle tecniche vitivinicolee alle esperienze produttive, mol-ti spumanti Metodo Classico ita-liani possono confrontarsi alla

pari per qualità e personalità conle migliori produzioni mondiali.

I vitigni principe sono lo Char-

donnay e il Pinot nero dai qualisi ottengono i migliori risultati.Altri vitigni impiegati sono il Pi-

not bianco, il Pinot meunier, ilPinot grigio e il Riesling. Vitigniautoctoni italiani sono ad esem-pio il Verdicchio nelle Marche,l’Inzolia in Sicilia e il Torbato inSardegna.

Perdonatemi l’uso dei francesi-smi ma in questo caso, e con me-rito, sono stati proprio i francesia segnare la via.

Il processo di produzione avvie-ne dapprima selezionando i vinibase, prodotti mediante un pro-cesso di pressatura soffice cheestrae dall’acino la parte miglioredel succo, il mosto fiore. I vinibase prodotti sono vini fermi chel’enologo assaggerà valutandonele caratteristiche e le qualità sce-gliendo quali e di quali vendem-mie assemblare per ottenere lo

Lo straordinario fenomeno naturale delle bollicine.

di Mauro Roveda

Qualità, personalità,la piacevolezzadelle bollicineitaliane

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frutta fresca, dai sapori spiccatied eleganti e dal perlage, le bolli-cine. Catenelle di bollicine chesalgono incessantemente nel bic-chiere, fini, persistenti e numero-se. L’eccellenza di questi vini nonpuò e non deve essere ridotta so-lo ad un momento di festa. Gliabbinamenti che valorizzanopiatti di portata possono essereinnumerevoli: risotto agli scampie zucchine, spaghetti all’astice,branzino al sale, grigliate di pe-sce e crostacei per esaltare i sa-pori del mare. Ma anche salumicome il prosciutto crudo e il cula-tello o l’agnello al forno senza di-menticare i formaggi come il Par-migiano reggiano. Per questi piat-ti sono adatti spumanti con un re-siduo zuccherino molto basso co-me i Brut, mentre per chiudere ilpasto, abbinato al dolce non puòmancare uno spumante rigorosa-mente dolce.

Buone feste a tutti e ... cin cin. “Il vino è il condensato di un

territorio, di una cultura, di uno

stile di vita” (E. Hemingway). �

dotto finale, è l’affinamento suilieviti che va da 18 mesi a 7-8 an-ni per prodotti di altissima qua-lità. In questo periodo le bottiglievengono smosse per rimettere insospensione i residui dei lieviti.Mani abili svolgono il remuage

con rotazioni e scuotimenti suc-cessivi sino a portare le bottigliein posizione verticale su supportiin legno a cavalletto chiamati pu-

pitre. Meno artigianale e se vo-gliamo meno “poetico” è il siste-ma meccanizzato che ripete ilmedesimo movimento all’internodi grandi ceste nelle quali vengo-no riposte le bottiglie. Si arrivaquindi alla fase finale del proces-so che consiste nell’eliminazionedei residui dei lieviti medianteuna procedura nominata sbocca-

tura o dégorgement. L’epoca del-la sboccatura in genere viene ri-portata nel retroetichetta che,per chi acquista, può essere ga-ranzia di freschezza del prodotto.Prima della tappatura finale conil classico tappo a fungo e gab-bietta, nella bottiglia viene ag-

giunto il cosiddetto sciroppo di

dosaggio o liqueur d’expédition,la cui composizione è tenuta se-greta da ogni produttore. In gene-re è composta da vino invecchia-to o passato in botte, zucchero dicanna, qualche goccia di distilla-to o acquavite con l’obiettivo diperfezionarlo. Se non viene ag-giunto lo sciroppo di dosaggio ilprodotto viene etichettato comePas dosé e non avrà quindi resi-duo zuccherino. Le tipologie dispumante, riportate in etichetta,in base al residuo zuccherino sa-ranno quindi: Pas dosé, Brut na-

ture, Extra brut, Brut, Extra

dry, Sec, Demi sec e Doux che èla tipologia più dolce.

Gli spumanti per essere gustatinel momento migliore devono es-sere consumati entro l’anno dallasboccatura.

La qualità di questi vini si rico-nosce dal colore brillante che vadal giallo paglierino al dorato, daiprofumi intensi e complessi chericordano il lievito, il pane frescoo tostato, i fiori bianchi e gialli, la

Non poteva capitarmi pagina migliore per formu-lare gli auguri di buon compleanno al nostro gior-nale, El nost cumün in questi giorni compietrent’anni di servizio. Proprio sotto l’articolo in cuiil nostro sommellier ci illustra gli spumanti. Preliba-te bollicine che tra qualche giorno, in occasionedelle festività di fine anno, saranno protagonistesulle nostre tavole. Anch’io mi unisco a questobrindisi ideale per augurare lunga vita a questo pe-riodico che da trent’anni racconta la storia di Graf-fignana e della sua Gente.Sin dal primo numero fui invitato a collaborare,

accettai con piacere perché ero (e sono) convintoche la comunicazione tra il “palazzo” e il popolodegli amministrati sia indispensabile e nel contem-po promuova la partecipazione alla gestione della“cosa” pubblica. Per quel tempo si trattava di unanovità, solo alcuni comuni con entità oltre i 10.000abitanti potevano contare su un proprio informato-re. Rarissime le Amministrazioni comunali di pic-cole dimensioni come la nostra che intrapreserouna tale iniziativa. Il percorso che ha portato ilgiornale fino ad oggi, ha avuto fasi altalenantinell’aggregazione dei collaboratori (tutti volontari),

ma sempre sostunuto dal popolo dei lettori, i qualinon hanno mai fatto venir meno il loro consenso aqueste pagine. Abbiamo avuto anche critiche (avolte immeritate) come è legittimo che sia quandoci si presenta pubblicamente con la propria faccia.Quando iniziai la mia collaborazione ero il più gio-vane, oggi, dopo trent’anni sono il più anziano, hoi capelli bianchi, tra me e la mia Redazione c’è unsalto generazionale non indifferente, ciò nonostan-te non ho voluto sottrarmi alla responsabilità diuna edizione anche on-line, una realtà informativain linea con i tempi. Ora abbiamo una Redazionegiovane, dinamica, propositiva non certo una ge-nerazione di “bamboccioni”, che lavora su duefronti, l’on-line per raggiungere il popolo di Inter-net, e il tradizionale cartaceo che giunge comesempre in ogni famiglia. Le riunioni di Redazionesono animate da una accesa ed aperta discussio-ne, il giornale nasce insieme, dalla coesione delleproprie idee che si concretizzano in pagine di let-tura e immagini di interesse generale. Certamentecon queste prerogative a “El Nost cumün” è riser-vato un sicuro avvenire.

Il Direttore responsabile

Trent’anni ma non li dimostra!

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zo 1861. Ma torniamo indietro diun mese. Quella dichiarazionestorica non sarebbe stata possibi-le senza che un mese prima, il 18febbraio, il primo Parlamento ita-liano non si fosse riunito per laprima volta. Le Leggi in un Paesedemocratico non possono esserepromulgate se prima non sono di-scusse e approvate dai parlamen-tari che altro non sono che i rap-presentanti dei cittadini e dellecittadine legalmente eletti. È perquesto che il 18 febbraio dovreb-be essere commemorato tantoquanto il 17 marzo: senza l’aper-tura ufficiale del lavori del Parla-mento, l’Italia appena nata nonavrebbe potuto intraprendere,pur con difficoltà ed errori, la viadi uno stato democratico e costi-tuzionale. Ma cosa successe quelgiorno? Come lo vissero le perso-ne comuni? Sapevano ciò chestava accadendo? Possiamo ri-spondere a queste domande gra-zie ad alcune memorie del tempoche ci raccontano nei dettagli co-sa successe quel 18 febbraio1861. Siamo a Torino, capoluogodel Piemonte, patria del re Vitto-rio Emanuele II, a palazzo Cari-gnano in un’area costruita in tem-pi record apposta per l’occasio-ne. Le persone sono euforicheper le strade perché sanno chestanno per essere testimoni dellaStoria: di lì a poco infatti il Parla-mento italiano darà inizio ai lavo-ri con l’inaugurazione ufficialedel re. I deputati sono 443 elettitra il 27 gennaio e il 3 febbraio,mentre i senatori sono stati no-minati dal re con nomina regia.

Tra i deputati si contano 85 con-ti, baroni, marchesi, duchi, prin-

I l 18 febbraio 1861 avrebbepotuto essere un giorno cometanti altri. Ma così non fu. Il

18 febbraio 1861 è una data cheogni Italiano dovrebbe ricordare.Forse vi state chiedendo il per-ché. Vi racconto una storia.

150 anni fa l’Italia non c’era. Omeglio, c’era ma non si chiamavaItalia: aveva tanti nomi diversi,tanti linguaggi diversi, tante leggie realtà differenti le une dalle al-tre. Gli uomini e le donne cheabitavano nella nostra bella peni-sola erano consapevoli di questedivisioni e non ne erano soddi-sfatti. Inoltre, erano ben consape-voli che al di là di queste diffe-renze e situazioni a volte difficiliesisteva qualcosa che li univa tut-ti, nel bene e nel male. Eranoconsapevoli del fatto che tutti fa-cevano parte di una stessa entità,

di qualcosa di più alto che anda-va oltre la povertà o la ricchezza,la lingua e le idee politiche. Sape-vano di far parte di una stessa na-zione, l’Italia, che tanti poeti ave-vano già cantato nei secoli prece-denti ma che non aveva ancoravisto la luce. Le idee nascono ecorrono veloci e diventa poi qua-si facile agire di conseguenza.

Non fu semplice: tanti errori fu-rono compiuti e tanto sangue fuversato, il sangue di chi voleval’Italia una e unita e di chi volevamantenere lo status quo e unadominazione straniera sul nostroterritorio. Ma dopo diverse batta-glie, moti e guerre (le guerre d’In-dipendenza), si arrivò finalmente,grazie alle azioni di uomini politi-ci di spicco e di militari trascina-tori del popolo, alla dichiarazionedel Regno d’Italia. Era il 17 mar-

Foto in alto: Torino, Palazzo reale, sede residenziale di Re Vittorio Emanuele II.Foto in basso: Torino, Palazzo Carignano (particolare della facciata).

di LaZeta

Qui iniziò il percorsoper tenere unital’Italia sottoun’unica bandiera!

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quei giorni si popola anche ditanti “stranieri”, tanto che alcunideputati venuti da fuori città nonriuscirono a trovare una stanzanegli alberghi, ma dovettero ac-contentarsi di dormire anche in 7nella stessa stanza, come confer-ma la lettera che Francesco DeSanctis, eletto a Napoli, scrive al-la sua famiglia, dove leggiamo:“La prima notte siamo stati set-

te in una stanza”.Quale miglior finale di una gior-

nata importante come questa senon la musica? Le piazze di Tori-no si animano di bande e com-plessi: il concerto più importanteperò è quello che si volge in Piaz-za Castello dove il corpo di musi-ca della Guardia nazionale di To-rino diretto da Demarchi proponebrani di Ricordi, Rossini, Strauss,Verdi e, come chiusura, propone(come poteva mancare?) l’innonazionale. Quel giorno quegli uo-mini scrissero una pagina tra lepiù importanti della nostra storia,una storia che tra alti e bassi con-tinua tuttora. Ma l’importanza diquel giorno può essere riassuntain una sola frase di Caprarica giàditrettire de TG1 Rai: “[…] eufo-

ria per le strade della capitale: il

nuovo regno formalmente non

c’è ancora, ma il suo parlamento

è una realtà”. �

cipi; 93 cavalieri, commendatorie gran cordoni; 74 avvocati; 52professori, ingegneri e dottori; 28ufficiali; 5 abati, mentre i restanti105 non hanno una designazioneparticolare. Nell’ala di palazzoCarignano si attende l’arrivo delre che alle 11 un punto lascia ilcastello per recarsi in Parlamen-to. Per le vie di Torino si respiral’atmosfera delle grandi occasio-ni: le strade e le piazze sono col-me di persone provenienti daogni parte della penisola che fe-steggiano e urlano “Viva l’Italia!Viva il re!”. L’arrivo di VittorioEmanuele II a palazzo Carignanoè annunciato da una salve di can-none e dalla fanfara reale. Il reentra in aula. Lunghi applausi loaccolgono e tante sono le ovazio-ni inneggianti all’Italia unita. Il resi siede sul trono di fronte all’As-semblea: alla sua destra ci sono isuoi figli (Umberto e Amedeo),mentre a sinistra troviamo gliambasciatori dei più importantiPaesi europei, i quali saranno te-stimoni della nascita di un nuovoParlamento. Tutti i parlamentari,ministri compresi, chiamati pernome e cognome in rigoroso or-dine alfabetico, prestano giura-mento alla loro Patria e il re puòpronunciare il famoso “Discorso

della corona” con il quale si im-pegna a riconoscere l’Italia, gliItaliani e il Parlamento: “Signori

Senatori! Signori Deputati! Li-

bera ed unita quasi tutta, per

mirabile aiuto della Divina

Provvidenza, per la concorde vo-

lontà dei Popoli, e per lo splen-

dido valore degli Eserciti, l’Ita-

lia confida nella virtù e nella sa-

pienza vostra”.Ma cosa succede fuori? Torino è

in fermento, ma non è la solacittà a esultare: da Venezia adAscoli, da Udine a Gaeta infatti siorganizzano manifestazioni inonore dell’Italia e in onore di tuttii caduti di ogni parte (“La morte

copre di mesto velo le discordie.

Gli estinti sono tutti eguali agli

occhi dei generosi” - generaleCialdini). I Torinesi accolgonocon esultanza la Guardia naziona-le napoletana giunta per l’occa-

sione in città prima dell’alba. Lapresenza dei soldati napoletaniha un significato particolare per itorinesi.

Scrive infatti la Gazzetta del Po-polo di Torino: “L’improvviso

giungere in Torino, nel giorno

diciotto, mentre il Re d’Italia si

recava al Parlamento, delle

guardie nazionali napolitane fu

imponente, fu commovente, per-

ché diceva agli occhi di tutti:

Ecco! Nel luogo prestabilito, alla

precisa ora meridiana indicata,

né pei mari frapposti, né per di-

stanze, né per ostacoli, nessuno,

assolutamente nessuno dei fra-

telli della grande famiglia ita-

liana mancò alla sottoscrizione

del patto; e ripetiamo ancora

una volta: nessuno mancò, per-

ché Roma e Venezia vi erano

largamente rappresentate da de-

putati appartenenti a quelle pro-

vincie; viva testimonianza, che

quei popoli convenendo, lo

sgombro di quei territori non è

più che quistione materiale di

tempo”.Ma Torino non si ferma qui: mu-

sei aperti per l’occasione, lumina-rie in tutte le strade, giochi d’ac-qua, razioni di pane straordinarieper i poveri, tariffe dei mezzi ditrasporto convenzionate per sco-raggiare “i furbetti”… Torino in

Torino, Palazzo Carignano (particolare dal cortile).

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“Contro la povertà, per i diritti

dei bambini e degli adolescenti.

Contributo ad una strategia ita-

liana per contrastare la povertà

minorile”.Partner del progetto sono stati il

Coordinamento Nazionale Comu-nità di Accoglienza (Cnca), l’as-sociazione On the Road, l’Asso-ciazione Nazionale Comuni Italia-ni (Anci) e il Consiglio Nazionaledell ’Ordine Assistenti Sociali(Cnoas).

Il progetto ha avuto come esitofinale il documento di indirizzo“Contro la povertà, per i diritti

dei bambini e degli adolescenti”come contributo ad una strategiaitaliana per contrastare la po-vertà minorile.

Nell’ambito del progetto, sonostati direttamente coinvolti diver-si gruppi particolarmente vulne-rabili di minorenni (vittime disfruttamento, non accompagnati,minorenni disabili, minorenniche vivono in condizione di forteesclusione sociale etc) allo scopodi cogliere la loro percezione e ilsignificato che essi danno allapovertà per poi integrarli nelle li-nee di indirizzo del documento diproposte finale. Sono state realiz-zare interviste di gruppo o consingoli ragazzi che sono state poiorganizzate in report scritti informa anonima. Con lo stesso in-tento, sono stati realizzati dei vi-deo. Nel 2013 l’Unicef Graffigna-na compirà il suo decimo anno:vorrei ringraziare la generosità ditutti i Graffignanini che ad ognimanifestazione non mancano dielargire il loro contributo in ma-niera davvero encomiabile.

Grazie di cuore. �

Raggiungere i bambiniemarginati ed esclusi èsempre stato parte inte-

grante del lavoro dell’Unicef. Fa parte della nostra missione, e

le sue radici affondano nei princi-pi di universalità, non discrimina-zione, indivisibilità e partecipa-zione che puntellano la Conven-zione sui diritti dell’infanzia edell’adolescenza.

Nelle politiche come nelle prati-che, il lavoro dell’Unicef sottoli-nea la necessità di affrontare ledisuguaglianze nello sforzo diproteggere i bambini e di realiz-zarne pienamente i diritti, con unimpegno in più: quello di raggiun-gere i bambini e gli adolescentiche vivono nelle condizioni diestrema marginalità, i più poveritra i poveri.

Comparazione internazionale

sul benessere infantile.

La situazione in Italia

Nella comparazione internazio-nale illustrata nel rapporto Uni-cef “Bambini e adolescenti ai

margini”, Innocenti Report Card9 sulla disuguaglianza distributi-va nel benessere infantile, l’Italia

– insieme a Grecia e Stati Uniti –risulta agli ultimi posti della clas-sifica dei paesi Ocse in tutti gliindicatori di benessere dell’infan-zia.

L’Italia è tra i paesi con i tassi dipovertà relativa per i bambini piùelevati: il 15,5% dei bambini ita-liani vive in famiglie con redditiinferiori alla metà della media na-zionale.

Le politiche economiche e so-ciali hanno un ruolo importantenel contrastare il rischio di esclu-sione. I paesi che spendono dipiù in trasferimenti alle famigliee agevolazioni fiscali alle famigliecon bambini sono quelli che han-no maggiore successo nella lottaalla povertà.

Partire dai bambini più svantag-giati per combattere la povertà:una questione di equità.

Con l’intento di rivolgere l’atten-zione ai bambini e agli adolescen-ti più vulnerabili, l’Unicef Italiagrazie al contributo della Com-missione Europea – DirezioneGenerale Occupazione, Affari So-ciali e pari Opportunità del Mini-stero del lavoro e delle politichesociali, ha realizzando il progetto

di Marco Lazzari

La crisi economicanon sia l’alibiper dimenticarei diritti dell’infanzia

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IIII llll mmmmoooonnnnddddoooo iiiinnnn uuuunnnn ccccllll iiiicccckkkk •••• rrrreeeeppppoooorrrrttttaaaaggggeeee ddddiiii GGGGaaaabbbbrrrr iiiieeeelllleeee MMMMiiii llllaaaannnniiii

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Scricciolo�Troglodytes troglodytes

D iffusione e abitudini: lo Scricciolo è diffuso in quasi tutta l’Europa ed è possibile trovarlo anchenei paesi più freddi come la Russia e la Scandinavia. In Italia è un uccello stanziale e distribuito

su quasi tutto il territorio nazionale. Il suo habitat naturale è molto vario ed è possibile osservarlo inboschi sia di pianura, sia di montagna, frutteti, giardini e parchi, purché vi sia una densa vegetazionearborea. Lo scricciolo non disdegna nemmeno i giardini urbani e la presenza umana non lo intimori-sce in modo particolare e non è raro trovare siti di nidificazione in luoghi abitati o frequentatidall’uomo. È un uccello molto vivace e dinamico e predilige posarsi spesso a terra, dove si muove congrande agilità e velocità, tanto da assomigliare ad un piccolo mammifero. Dotato di una grandissimacuriosità, lo scricciolo spesso si intrufola nei posti più disparati, passa da un cespuglio all’altro e per-lustra tutto ciò che lo incuriosisce e che richiama la sua attenzione. Descrizione generale: il più pic-colo della famiglia dei troglodytes, pesa circa 9-10 grammi e misura circa 9-10 cm. Si presenta con unacorporatura compatta e arrotondata con una piccola coda tenuta spesso eretta sia il maschio, sia lafemmina sono caratterizzati da una colorazione uniforme del piumaggio, senza dimorfismi sessuali. Ildorso è di colore bruno-rossastro così come le ali che però presentano una leggera barratura bruna,mentre il petto è di colore più chiaro. Anche la coda e il capo sono di colore bruno-rossastro con unsopraciglio chiaro e un becco di colore nero molto sottile, tipico degli uccelli insettivori. La caratteri-stica che lo contraddistingue maggiormente e che lo rende facilmente riconoscibile è il portamento,sopratutto quando si sposta sulla terra poiché assume una posizione particolare, che gli permette dispostarsi velocemente, con il petto basso e la coda alzata. Quelle poche volte che si posa sui rami, pre-ferisce sempre quelli più esposti, quasi mai quelli più alti, come se volesse mettere in mostra il suo piu-maggio e le sue doti da buon cantore. Il canto di questo uccello è molto vivace e forte, tanto è vero cheè quasi impensabile che un uccello così piccolo riesca ad emettere dei suoni che possono essere uditianche a molta distanza. Riproduzione: L’accoppiamento avviene generalmente due volte l’anno e hainizio verso la fine del mese d’aprile. Il maschio è poligamo e possiede un territorio personale in cuicostruisce un notevole numero di nidi, alcuni dei quali utilizza anche come dormitorio per la notte, chemostra a tutte le femmine che entrano nel suo territorio attirando la loro attenzione entrando eduscendo dal nido, iniziando a cantare e assumendo un comportamento frenetico che lo porta a muo-vere velocemente la coda. Se la femmina accetta le attenzioni del maschio e il nido costruito è di suogradimento, allora avviene l’accoppiamento. La femmina depone tra le 5-8 uova, molto grosse di colo-re bianco con puntini rossastri, che cova da sola per circa 15 giorni, poiché il maschio subito dopo ladeposizione abbandona la femmina per cercare una nuova compagna. I piccoli nidiacei restano moltoa lungo nel nido, anche dopo che hanno imparato a volare e anche quando sono completamente indi-pendenti, infatti continueranno ad utilizzare il nido come dormitorio per la notte.