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STURZONEWS anno X – n° 6 Maggio 2011 Pagina 1 MENSILE D'INFORMAZIONE I.T.C./I.T.E. "Don LUIGI STURZo” Edizione riservata ai Docenti, agli Studenti, al Pers. ATA Anno X - 6 MAGGIo 2011 STURZONEWS INDICE Editoriale Pag. 1 Ricordando S. Provenzani Pag. 2-3 Riflessioni Pag. 4 Diario dal continente Pag. 5 Ponti d’amore e d’amicizia Pag. 6-7 Fratelli d’Europa Pag.8 Un viaggio breve ma intenso Pag. 9 Guide a Villa Valguarnera Pag. 10 I Sensi dell’Arte Pag. 10 Palazzo Mirto Pag. 11 Cortometraggio Pag. 11 Piano Integrato Pag. 12 Scrutini finali Pag. 12 Direttore Responsabile: Concetta Giamporcaro Comitato di Redazione: Giovanni Dioguardi, Fina Speciale (Docenti) EDITO dall’ I.T.C. Don Luigi SturzoVia Sant’Ignazio di Loyola, 7 – 90011 Bagheria (PA) Tel. 091931656 – Fax 091900010 – [email protected] www.itcsturzo.it Dovendo scrivere l’editoriale del mese, mi è sembrato normale rivedere quanto lo scorso anno aveva scritto il nostro amato Preside Provenzani e…naturalmente non ho potuto fare altro che riprenderlo e riproporvelo, mi pare che le Sue parole siano le più opportune sia per gli Studenti che per i Docenti. Ci stiamo avvicinando velocemente alla fine dell'anno scolastico. A fine maggio inizierà la maratona delle valutazioni finali cominciando proprio dalle quinte classi che dovranno sostenere gli Esami di Stato. Il nostro specifico Ufficio si sta già mettendo in moto per organizzare le procedure propedeutiche per la sessione e si avanza il problema delle ammissioni. Abbiamo già in precedenti occasioni e ripetutamente discusso della mutata tecnica di valutazione per ottenere l'ammissione agli esami. Il tutto si può sintetizzare nella formula: “o tutti sei in tutte le materie o si resta ai box”. Questo risultato, si badi bene, non è facile da ottenere, visti i tempi e l'obbiettivo tradizionale dell'ammissione per tutti si allontana e di molto! D'altra parte era questo lo scopo che il Governo si era prefisso ed ha sbandierato in tutti i modi possibili. Pertanto non credo che ci si possa né meravigliare, né opporsi. C'era solo un rimedio efficace da usare ed è legato all'atteggiamento degli studenti che doveva cambiare totalmente rispetto allo studio. Dai dati finora acquisiti purtroppo, si evince che la tendenza non è sostanzialmente mutata e pertanto non potranno non esserci conseguenze negative. Tuttavia sostengo e non da ora che i Docenti nella fase più delicata dell'anno non possono e non debbono perdere di vista l'equità e la misura. Non si tratta, sia chiaro, di aggirare l'ostacolo o di eludere la norma. Si tratta al contrario di operare sagge riflessioni e considerazioni sulla valutazione finale che non deve essere mai confusa con la misurazione delle performaces raggiunte nel corso dell'anno. Nella valutazione finale degli studenti che vanno agli esami non debbono essere omesse considerazioni diverse extra disciplinari, debbono al contrario intervenire parametri socio-affettivi e comportamentali che completino la valutazione intesa coma misurazione delle “cose” che si conoscono o no per giungere a decisioni equilibrate ed eque da parte dei Consigli di classe. Occorre infine, essere capaci di gestire le norme ed i regolamenti e non esserne miopemente gestiti.Salvatore Provenzani, da Sturzonews - Maggio 2010 EDITORIALE

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STURZONEWS anno X – n° 6 Maggio 2011 Pagina 1

MENSILE D'INFORMAZIONE

I . T . C . / I . T . E . "Do n LU IG I S TUR Zo ”

Edizione riservata ai Docenti, agli Studenti, al Pers. ATA

Anno X - n° 6 MAGGIo 2011

STURZONEWS

INDICE

Editoriale Pag. 1 Ricordando S. Provenzani

Pag. 2-3

Riflessioni Pag. 4 Diario dal continente

Pag. 5

Ponti d’amore e d’amicizia

Pag. 6-7

Fratelli d’Europa Pag.8 Un viaggio breve ma intenso

Pag. 9

Guide a Villa Valguarnera

Pag. 10

I Sensi dell’Arte Pag. 10 Palazzo Mirto Pag. 11 Cortometraggio Pag. 11 Piano Integrato Pag. 12 Scrutini finali Pag. 12

Direttore Responsabile: Concetta Giamporcaro Comitato di Redazione: Giovanni Dioguardi, Fina

Speciale (Docenti) – EDITO dall’ I.T.C. “Don Luigi Sturzo” Via Sant’Ignazio di

Loyola, 7 – 90011 Bagheria (PA) Tel. 091931656 – Fax

091900010 – [email protected]

www.itcsturzo.it

Dovendo scrivere l’editoriale del mese, mi è sembrato normale rivedere quanto lo scorso anno aveva scritto il nostro amato Preside Provenzani e…naturalmente non ho potuto fare altro che riprenderlo e riproporvelo, mi pare che le Sue parole siano le più opportune sia per gli Studenti che per i Docenti. “Ci stiamo avvicinando velocemente alla fine dell'anno scolastico. A fine maggio inizierà la maratona delle valutazioni finali cominciando proprio dalle quinte classi che dovranno sostenere gli Esami di Stato. Il nostro specifico Ufficio si sta già mettendo in moto per organizzare le procedure propedeutiche per la sessione e si avanza il problema delle ammissioni. Abbiamo già in precedenti occasioni e ripetutamente discusso della mutata tecnica di valutazione per ottenere l'ammissione agli esami. Il tutto si può sintetizzare nella formula: “o tutti sei in tutte le materie o si resta ai box”. Questo risultato, si badi bene, non è facile da ottenere, visti i tempi e l'obbiettivo tradizionale dell'ammissione per tutti si allontana e di molto! D'altra parte era questo lo scopo che il Governo si era prefisso ed ha sbandierato in tutti i modi possibili. Pertanto non credo che ci si possa né meravigliare, né opporsi. C'era solo un rimedio efficace da usare ed è legato all'atteggiamento degli studenti che doveva cambiare totalmente rispetto allo studio. Dai dati finora acquisiti purtroppo, si evince che la tendenza non è sostanzialmente mutata e pertanto non potranno non esserci conseguenze negative. Tuttavia sostengo e non da ora che i Docenti nella fase più delicata dell'anno non possono e non debbono perdere di vista l'equità e la misura. Non si tratta, sia chiaro, di aggirare l'ostacolo o di eludere la norma. Si tratta al contrario di operare sagge riflessioni e considerazioni sulla valutazione finale che non deve essere mai confusa con la misurazione delle performaces raggiunte nel corso dell'anno. Nella valutazione finale degli studenti che vanno agli esami non debbono essere omesse considerazioni diverse extra disciplinari, debbono al contrario intervenire parametri socio-affettivi e comportamentali che completino la valutazione intesa coma misurazione delle “cose” che si conoscono o no per giungere a decisioni equilibrate ed eque da parte dei Consigli di classe. Occorre infine, essere capaci di gestire le norme ed i regolamenti e non esserne miopemente gestiti.” Salvatore Provenzani, da Sturzonews - Maggio 2010

EDITORIALE

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RICORDANDO SALVATORE PROVENZANI

Quattro mesi fa se ne andava Salvatore Provenzani, il Preside “storico” dell’I.T.C. Sturzo di Bagheria da circa un ventennio; quattro mesi or sono se ne andava il nostro Preside! Salvatore Provenzani è andato via in punta di piedi, senza quasi darci il tempo di comprendere e di capire; se ne è andato in silenzio, con la stessa grande dignità e la stessa signorile discrezione con le quali è vissuto ed ha professionalmente operato; se ne è andato portandosi dietro i nostri perché e negandoci quelle risposte che mai avremo e che ancora aneliamo. Tuttavia, a quella silenziosa discrezione con la quale Provenzani ci ha lasciati, d’improvviso, un mattino di gennaio, ha fatto da contrappeso l’immensa eco che ha avuto la notizia della sua improvvisa dipartita e che ha suscitato la sincera commozione di tutto il mondo della Scuola non solo bagherese e di tutta la cittadinanza delle “Ville”, che ha voluto tributargli onori degni di un ex Sindaco, forse quasi di un Capo di Stato, ma comunque degni di un cittadino amatissimo, a Lui che comunque ufficialmente bagherese non era mai stato. Abbiamo ancora dinanzi agli occhi l’immagine della folla immane di giovani di tutte le scuole del territorio, presenti in massa alle esequie; le autorità politiche e tutto il mondo della scuola siciliana dai suoi vertici ai colleghi dirigenti, dagli insegnanti al personale Ata, sino alla presenza fisica di ciascuna istituzione scolastica del territorio, ognuna convenuta con la propria rappresentanza ed il proprio vessillo; e poi i comuni cittadini che hanno avuto modo di conoscerlo e di interagire con Lui, affidandogli per intere generazioni l’educazione e la formazione dei propri figli. Provenzani se ne è andato in un grigio mattino, martedì 11 gennaio 2011, un mattino nel quale un freddo pungente sferzava i nostri cuori e nel quale il tempo non sapeva decidersi se fosse stato più opportuno piovere, quasi per accompagnarlo nel suo ultimo cammino con le lacrime del cielo, o se fosse stato più giusto far risplendere il sole, per offrirgli il benvenuto in Paradiso col sorriso di Dio. Eppure il giorno del funerale, venerdì 14 gennaio, ad accogliere il Preside prima nella sua Scuola e poi nella sua Città, di ritorno dal suo estremo viaggio a Pavia, c’era una radiosa giornata di primavera, un’aria che profumava di vita ed un tepore degno di aprile. Noi dello “Sturzo” non dimenticheremo mai la commozione collettiva nella camera ardente in auditorium e, poi, quella in chiesa, durante la messa celebrata da tre sacerdoti (in primis tre suoi cari amici e colleghi) che hanno voluto prioritariamente omaggiare sia l’uomo sia l’amico. Forse Lui avrebbe persino sorriso, come sapeva simpaticamente ed ironicamente sorridere, se si fosse potuto vedere così, concelebrato in una messa funebre da ben tre preti, quasi fosse stato un Vescovo o un Monsignore! Proprio Lui, da sempre discretamente ma rispettosamente agnostico! Avrebbe forse sorriso a sentirsi per un giorno un “Santo”, senza aver mai aspirato ad esserlo, per giunta post mortem, come il Ser Cepperello del Boccaccio. Parlare di Salvatore Provenzani a quei pochi lettori che possano non averlo conosciuto è un’impresa assai ardua che richiederebbe molto inchiostro ed uno spazio che non mi è concesso, né potrei essere io (che l’ho conosciuto soltanto per tre anni) la persona più indicata a tracciarne un ritratto. Ho provato a farlo, durante la commemorazione nel giorno delle esequie, affidandomi prevalentemente alle emozioni e a quella commozione che ancora mi pervade mentre scrivo, sebbene attenuata dal tempo e dalla ragione; ma, nel ritratto che ne ho allora tracciato, quelle emozioni e quella commozione – come l’intuizione eidetica di Schelling – hanno saputo tuttavia avvicinarsi al vero. Certamente sono altri coloro che potrebbero parlare del Preside Provenzani assai meglio, e con più

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cognizione dei fatti e della persona, rispetto a chi scrive. Altri che potrebbero parlare di Salvatore Provenzani, non solo come un Preside straordinario ed umano, ma ripensandolo attraverso i ricordi di una vita. Non si può non pensare al Preside Domenico (Mimmo) Figà, suo amico di una vita, sin dai tempi in cui erano scolari, e che ha percorso con Lui tutti i passi di una intensa attività lavorativa e professionale, sino quasi alla pensione, alla quale, purtroppo, Salvatore non potrà più arrivare. Nato il 1° dicembre del 1947 a Camporeale (ma originario dell’agrigentino), Provenzani si è formato in studi umanistici, laureandosi in Filosofia e dedicando la sua vita all’insegnamento ed alla Scuola; eclettico straordinario, Egli era capace di spaziare in tutti i rami del sapere ed era in particolar modo uno straordinario cultore delle discipline giuridiche e, nello specifico, della normativa scolastica, la cui profonda conoscenza e capacità interpretativa gli erano da tutti riconosciute, tanto da essere sempre stato un punto di riferimento per le altre scuole e per le stesse amministrazioni scolastiche e, in ragione di queste riconosciute qualità, era stato anche a lungo Segretario Provinciale dello SNALS. Tuttavia le straordinarie competenze professionali e tecniche erano in Lui sempre congiunte alla vocazione all’ascolto che lo contraddistingueva, portando nell’impegno professionale quella carica di humanitas (non soltanto letteraria), capace di guardare al singolo, all’individuo (lavoratore, genitore o allievo che fosse), unico ed irripetibile, ciascuno portatore del proprio vissuto e di particolari bisogni e modi essere e di agire; e per Lui il singolo, inteso come soggetto umano, veniva assai prima dell’insieme (più o meno omogeneo) che poteva provvisoriamente racchiuderlo, fosse questo la classe, la scuola o il gruppo sociale. Lavoratore instancabile, simbioticamente interconnesso con quella Scuola che era la sua casa, Provenzani ha di certo ereditato dal padre carabiniere quell’alto senso del dovere e quel profondo spirito di sacrificio, che hanno sempre contraddistinto la “Benemerita”. Quel sacrificio di se stesso, come estremo donarsi agli altri, lo si evinceva dalla sua presenza al lavoro anche negli ultimi mesi, nei quali egli continuava a venire ogni giorno, pur stando sempre peggio, pur diventando via via sempre più pallido in viso e gonfio nel ventre, i due volti bifronti del male che lo ha celermente divorato. Eppure, anche in quegli ultimi giorni, era sempre pronto a sobbarcarsi ogni peso con pazienza o a sdrammatizzare qualsiasi problema con una battuta e con un consiglio efficace, sorridendo simpaticamente sornione sotto i baffi e guardandoti con quello sguardo benevolo, illuminato dalla luce dell’esperienza e della saggezza, dietro i piccoli occhiali da intellettuale francese engagé. Ci siamo sentiti un po’ tutti orfani e soli, noi dello “Sturzo”, ingiustamente ed inaspettatamente privati di un padre nobile e generoso, che fino a pochi giorni prima era la guida sicura di una grande nave. Eppure quella nave non è andata alla deriva, grazie all’impegno quotidiano di ciascuno, che è la vera eredità morale che Egli ci ha lasciato e, in particolar modo, grazie al lavoro straordinario delle Collaboratrici del Preside, Concetta Giamporcaro e Rosalia Pellitteri, che hanno saputo subito prendere in mano con competenza e professionalità quel timone che Egli ha dovuto cedere. Ben presto l’I.T.C. “Sturzo” ha avuto la straordinaria fortuna che quell’eredità e quel timone fossero presi saldamente in mano dal Preside Mimmo Figà, che continua con dedizione e sacrificio personale a dividersi tra il Liceo Classico “Scaduto” e l’I.T.C. “Sturzo”, qui affiancato sempre dalle impareggiabili Rosalia e Concetta. Certamente le due scuole hanno sempre camminato insieme, nella comune amicizia e progettualità educativa, ed oggi, per fato o per caso, sono entrambe guidate dall’uomo che certamente Salvatore avrebbe scelto. Lui lo sa e…dal cielo sorride.

FRANCESCO ABBATE, Docente I.T.C. “L. Sturzo” Bagheria

La sottoscrizione per la realizzazione di un busto in bronzo del PRESIDE Provenzani continua.

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Cari Colleghi,

la Pasqua, festa di Resurrezione, segna con la primavera, stagione nella quale avviene il risveglio della natura, la rinascita dello spirito. Ciascuno di noi, avverte un’energia interiore e una luce, che riaccendono la voglia di vivere e offrono conforto all’animo dolente. Dopo un inverno gelido e piovoso, costellato da eventi sismici, da uragani, da catastrofi nucleari, da guerre e da una crisi economica mondiale, tutti avvertiamo il bisogno di respirare un’aria nuova. Noi, “grande famiglia” dell’I.T.C. ci sentiamo ancora più provati, per gli eventi luttuosi che ci hanno coinvolto e per le malattie che hanno colpito qualche collega. L’incredulità, lo scoramento, la profonda mestizia vela i nostri animi, come l’albulo cielo, che ha accompagnato la Passione di Cristo, quasi a condividerne la sofferenza. Ma adesso che la primavera è arrivata, porgendoci la bellezza della natura rigogliosa nei suoi vividi colori, l’olezzo dei prati fioriti, la carezza delicata di zefiro ed il tepore dei raggi di sole, sentiamo l’animo schiudersi e cogliere l’aria nuova, foriera di speranza e di conforto. Proviamo, allora, insieme a fugare la melanconia, aprendoci alla vita con rinnovato vigore, risvegliando le nostre coscienze, spesso intorpidite dai problemi quotidiani, dai bisogni fatui ed, a volte, dall’egoismo, per assolvere il nostro compito di educatori, con ritrovato entusiasmo e fiducia. Il ricordo di Colui che ci ha lasciati, “guida carismatica” della nostra grande Famiglia, resterà sempre vivo nei nostri cuori; così pure l’affetto verso i colleghi sofferenti, che speriamo, con il calore e il conforto della nostra amicizia e preghiera, possano riacquistare la salute e la serenità. Guardiamo avanti, lasciamoci incantare dall’aurora che s’eleva, come dea nascente dal mare, cosparso dai riverberi d’oro e smeraldo; alziamo gli occhi al cielo e schiudiamo le finestre del cuore, affinché possa librarsi e respirare il flatus dei sentimenti puri, cogliendo il senso di infinità e di pace ritrovata. Mi è gradito concludere, queste mie riflessioni emotive, condivise con voi, con un’immagine simbolica con la quale il mio cuore poeta, (perdonatemi), vede la nostra Scuola, <un grande nido>, dove gli alunni, affettuosamente nutriti del sapere ed educati alla crescita civile e morale, come uno stormo felice, a fine d’anno, spiccheranno, gioiosamente, il volo verso nuovi lidi, alla scoperta della vita, bello, prezioso ed imperscrutabile dono di Dio. Credo che il nostro amato Preside, animo eletto e sensibile, sorrida da lassù, dove spero giunga, col docile vento d’aprile, la fragranza delicata del nostro immutato affetto. Angela Aprile

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The best is yet to come Diario dal continente. Prima puntata.

Partire. Lasciare tutto e partire. Non più con grandi aspettative, con un progetto di vita chiaro e delineato. Niente di tutto questo. Solo partire per lottare contro il tempo e la morte degli stimoli, l'atrofia della percezione. Conoscere posti e gente nuova, modi di vivere alternativi, schemi nuovi per nuove relazioni umane. Affrontare le tante piccole scocciature materiali, gli impegni, la lotta per la sopravvivenza. Imparare a vivere in una grande città del Nord. La Città per eccellenza. La Grande Mela de noialtri. Milano, che strana idea. Ancora giovane, e con tutta l'incoscienza dei miei ventun'anni, mi è saltata in testa la strana idea. Progetti zero. Concretezza molto poca. Soltanto la ferma volontà di farmi un'esperienza. Di crescere. Di migliorare. Per fuggire dalla paura dell'immobilismo. Perchè se a un certo punto - ho pensato - il meccanismo si inceppa e si smette di fare nuove esperienze? È la morte degli stimoli, come ho già detto. La fine lenta e tristemente alienante dell'uomo. Ecco, da quest'ultima riflessione ha preso forma il mio domani. Cioè il mio oggi. Il 2 ottobre del 2010 è una giornata di bel sole e cielo limpido a Palermo. La mia città non l'ho mai vista così sensuale. Si ridesta piano dal lungo pisolino pomeridiano e si mostra bella, desiderabile. Mentre il mio treno diretto a Milano si allontana dalla stazione Centrale, essa sembra distendere il suo braccio e tendermi una mano. In assoluto silenzio chiudo gli occhi e mi tappo le orecchie con gli auricolari dell'Mp3. La città cieca, muta e sorda la sconfiggo così. Rendendomi anch'io cieco, muto e sordo. Mentre mi implora di rimanere, raccolgo nella mia testa tutti i suoi peggiori difetti e glieli scaglio contro come fossero pietre. Venti ore di treno mi separano da... da... non lo so da cosa. Come sempre faccio quando viaggio in treno, anche questa volta mi perdo ad osservare il paesaggio in movimento. Vedo l'azzurro trasformarsi in verde e il verde, sfumando e mutando ad ogni chilometro verso nord, in grigio. Vedo la notte calarsi sulle case sempre un po' malinconiche che si affacciano sui binari e respiro l'inconfondibile tanfo dei cessi della lunga percorrenza ferroviaria sud-nord (e viceversa). E' diverso da ogni altro tanfo di cesso. Bisogna aggiungere il puzzo di polvere e dei freni consumati. Un mix davvero schifido, ma molto proletario, quindi “yeah!”. Traversare l'Italia a bordo di un signorile vagone griffato “Freccia Rossa” sarebbe molto meno poetico. Lì la cosa più signorile che può capitare è che qualcuno pisci dentro il buco, ma almeno ti lascia qualcosa. E la puzza fa parte di quel “qualcosa”. Quasi arrivato a destinazione, intontito dalle innumerevoli ore di viaggio, noto un giovanissimo nero che dorme nei corridoi del treno. Buttato a terra, il borsone da viaggio come cuscino, stanco morto, eppure bello e sereno in volto. Ha le braccia grosse, le mani piene di calli, avrà vent'anni ma già sarà un esperto di lavori pesanti e ammazzaschiena. T-shirt bianca con la scritta “The Best is Yet to Come”. Il meglio deve ancora venire. Già. Appena sceso dal treno mi trascino lentamente verso l'ignoto. Valigiona comprata dai cinesi e borsone preso coi bollini della benzina (ah, i cari vecchi bollini!). Alla Stazione Centrale di Milano, a darmi il benvenuto un foltissimo esercito di piccioni dentro una cornice grigia e silenziosa: una gigantesca carcassa di elefante buttata lì in mezzo ai palazzoni che stanno a braccetto col più famoso di essi: il Pirellone (ooh!). 3 ottobre 2010. Eccomi a Milano, la città dove l'incoerenza regna sovrana. La città più benpensante d'Italia che riesce ad essere anche la più scandalosa, la più trasgressiva, la più... brrr, basta aggettivi abbondanti di “s”. Eccola Milano. L'Italia sbattuta in faccia, con tutto il suo bene e il suo male. La gente corre, gli sguardi nemmeno si incrociano. La metropolitana è l'emblema della città. La verità salta fuori dalla folla frenetica. Ecco, mi dico, sono uno sputo sul lucido asfalto milanese. Zero contatti e zero contanti, nessuna idea su come guadagnare la pagnotta. Solo uno scarno curriculum in tasca e la domanda ancora da compilare per tentare la carta “Servizio Civile” presso il Comune di Milano. Domanda che oltretutto va consegnata entro le 14 del giorno seguente. Ecco la prima preoccupazione appena arrivato alla “Casa del Giovane Lavoratore - Don Orione” (Lavoratore?). La mia nuova “casa” con tutti i comfort dell'habitat: bagni, cucina, camere da letto, televisione (con Sky eh!). Dettaglio: tutto in condivisione con gli altri 110 inquilini. Compilo alla svelta la domanda per il Servizio Civile con la smania di buttarmi sul letto e rifarmi almeno in parte del sonno perduto. Firmo tutto e getto la penna sulla scrivania e una volta appoggiata la testa sul cuscino, prima ancora che potessi pensare che forse è il caso di disfare i bagagli, dormo profondamente.

Alessandro D'Ugo,ex studente dell’I.T.C. Sturzo

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PONTI D’AMORE E DI AMICIZIA

Realizzata la prima mobilità del Progetto Comenius

Una delegazione di alunni e insegnanti del nostro Istituto si è recata, dal 4 all’11 maggio, in Spagna, ospite dell’ IES (Istituto di Istruzione Superiore) “Jose Marhuenda Prats” di Pinoso, comune di 7.000 abitanti, situato nella Comunità Autonoma Valenciana.

Il gruppo, composto dagli studenti: Giuseppe Aiello, Giuseppe Alpi, Olga Cancilla, Fabiana Comparetto e Sebastiano D’Ugo, della III H, accompagnati dalle professoresse Collura e Gagliano, e Francesca Birenti, Mattea Liga, Giuseppe Nuccio, Giusy Scianna e Clara Susinno, della III I, accompagnati dalle professoresse

Bruno e V. Giamporcaro, ha realizzato la prima delle due mobilità previste nell’ambito del progetto Comenius “Ponti d’amore e di amicizia”, finanziato dalla Comunità Europea, che consiste nel partenariato multilaterale tra il nostro Istituto, l’IES di Pinoso e il Collège du Parc Imperial di Nizza. Già nel febbraio scorso il nostro Istituto aveva ospitato una delegazione, in numero ridotto, di insegnanti ed alunni delle due scuole partenaires, in visita preparatoria, nel corso della quale erano stati definiti gli obiettivi e fatta la conoscenza tra gli insegnanti delle tre scuole, gli alunni ambasciatori e i nostri

studenti. Il progetto ha la durata di due anni scolastici (2010-2012) e prevede delle produzioni comuni e degli scambi sulle tematiche stabilite, sul filo conduttore dei ponti d’amore e di amicizia. Sia la programmazione che la messa in atto del progetto sono state laboriose e hanno impegnato il gruppo di lavoro in numerosi prodotti che hanno riguardato sia gli insegnanti che gli alunni, in uno scambio continuo, grazie alla veloce posta elettronica, in lingua francese, stabilita come ufficiale dalle tre scuole partenaires. Coordinatrice per il nostro Istituto è stata la prof.ssa Gagliano. Già la visita di febbraio aveva entusiasmato i nostri alunni, quattro dei quali avevano ospitato i partenaires stranieri, con il supporto delle due classi di riferimento III H e III I, che avevano collaborato alle attività della settimana, così come in seguito alla preparazione dei lavori per la visita in Spagna. La realizzazione del progetto Comenius richiede, infatti, una mentalità aperta e disponibile al confronto, generosa e collaborativa nello scambio. Messi alla prova a febbraio, i nostri alunni si sono dichiarati pronti a partire a loro volta, con l’impegno di ospitare a Bagheria, nel maggio 2012, l’ultimo incontro del progetto. Dopo i lavori preparatori, concordati tra i gruppi di lavoro dei tre istituti, finalmente è arrivato il momento della partenza, il 4 maggio, dall’aeroporto di Trapani, diretti a Valencia. Già dalla sera dell’arrivo nella città spagnola, dalla quale il mattino dopo il gruppo ha proseguito in pulman alla volta di Pinoso, i ragazzi scherzavano, pronunciando espressioni in uno spagnolo incerto o in francese, mettendosi alla prova in vista dell’incontro del giorno dopo, che certamente li avrebbe visti protagonisti, ma che li rendeva incerti nelle previsioni e nelle aspettative. Il mattino dopo, l’arrivo all’IES di Pinoso è stato entusiasmante, per l’accoglienza calorosa dell’intera comunità scolastica e delle famiglie che, qualche ora dopo, hanno preso in consegna i nostri ragazzi e i nove alunni francesi. Da quel momento è iniziato lo scambio reale, realizzato con grande disponibilità d’animo dalla comunità ospitante e dagli alunni e insegnanti ospiti. L’economia di Pinoso è basata essenzialmente sull’agricoltura: il territorio produce vini di elevata qualità, da colture biologiche. Le famiglie erano di abitudini semplici e di sani principi, e questo ha favorito la riuscita della convivenza. L’IES è riconosciuto dall’intera comunità come un’agenzia educativa che favorisce la promozione sociale; gli studenti, al termine del percorso di studi superiori, frequentano l’Università di Alicante.

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L’intero soggiorno è stato scandito da ritmi serrati tra attività all’interno della scuola, lo scambio e l’esposizione dei prodotti, tutti in lingua francese e per la maggior parte multimediali, ed escursioni nella regione, secondo un programma precedentemente predisposto dai docenti dell’IES, coadiuvati nella realizzazione dalla preziosa collaborazione di Beatriz e Juliette, studentesse già nostre ospiti a febbraio.

E’ stata celebrata lunedì 9 maggio la giornata dell’Europa, con la visione e lo scambio dei lavori preparati dalle tre scuole. Il gruppo, composto dagli insegnanti ed alunni partenaires, si è recato durante la settimana a Valencia, la terza città della Spagna per numero di abitanti, dopo Madrid e Barcellona, capoluogo della Comunità Valenciana, fondata nel II sec. a.C. dai Romani, con una storia importante che vede in seguito l’invasione visigota prima e la dominazione araba dopo, le cui testimonianze si trovano nell’interessante Museo Archeologico. Splendida la Lonja de la Seda (Borsa della Seta), o Loggia

dei mercanti, imponente edificio gotico destinato alle contrattazioni mercantili, simbolo del prestigio della città che dal XIII secolo in poi è stata uno dei principali centri commerciali d’Europa. Ma la città si proietta contemporaneamente nel futuro, con le realizzazioni avveniristiche degli architetti Santiago Calatrava e Felix Candela. E che dire della fresca Horchata de chufa, fresca bevanda dissetante, gustata nell’antico locale del quartiere di Santa Catalina, al termine della giornata? Altra meta è stata Alicante, città sulla Costa Blanca, importante porto del Mediterraneo. Emozionante la visita al MARQ (Museo Archeologico Provincial de Alicante) (foto), che ospitava la collezione archeologica proveniente dall’Ermitage di San Pietroburgo. La caratteristica dell’esposizione era costituita dalla collocazione dei reperti archeologici all’interno di installazioni che riportavano, in un percorso multimediale, gli elementi fondamentali, ambientali ed antropologici, della vita di ogni epoca presa in esame. Per tutta la settimana i ragazzi hanno condiviso con i nuclei familiari ospitanti la vita quotidiana, le abitudini, il cibo, superando le inevitabili diffidenze iniziali e realizzando con semplicità e naturalezza gli obiettivi umani della conoscenza e dell’amicizia, i principali del progetto; sono stati disponibili a mettersi alla prova, sviluppando uno spirito di adattamento senza dubbio superiore a quello di un turista in viaggio di piacere. E hanno acquisito competenze linguistiche, magari in parte imperfette, ma frutto di reali esperienze

comunicative. Le insegnanti, invece, alloggiate insieme alle colleghe francesi in una vecchia casa rurale nella campagna di Pinoso, occupavano il tempo la sera, dopo avere predisposto le attività che si sarebbero realizzate il giorno dopo, a

tessere la trama di un’immaginaria storia che aveva come protagonisti gli antenati della casa, esposti ed incorniciati nei loro ritratti di un’epoca passata, nel salotto buono della vecchia dimora. Una volta ritornati a casa, tutti quanti hanno cercato di riprendere le fila della vita di ogni giorno, impegnati nella conclusione dell’anno scolastico. Nessuno dimenticherà l’esperienza che ha cambiato un poco la prospettiva di ciascuno nella percezione di sé e degli altri, che ha consentito a tutti di sentirsi cittadini di un’Europa che, oggi più che mai, ha bisogno di ponti più che di frontiere. Prossimo appuntamento: Nizza, febbraio 2012.

Giusy Collura

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FRATELLI D'EUROPA

Spesso i rapporti tra parenti sono difficili. A volte degenerano in conflitti più o meno insanabili, specialmente se si tratta di parentela stretta. Le liti tra fratelli ad esempio sono all'ordine del giorno. E' quasi sempre una questione di denaro. Si noterà che quando le famiglie convivono serenamente, è perché i membri non hanno interessi in comune. Quando invece ci sono rapporti di tipo finanziario, questi

prevalgono sugli affetti. Il figlio lavoratore e risparmiatore e il fratello prodigo sono di evangelica memoria. Il primo è risentito dell'accoglienza che il padre riserva al secondo. Anche oggi, il soggetto che ha sperperato la sua parte in consumi superflui, va a chiedere un prestito al fratello parsimonioso (taccagno?), e quest'ultimo glielo nega. Invero anche Matteo nel suo vangelo scrive “inimici hominis domestici eius” che tradotto vuol dire “nemici dell'uomo saranno i suoi familiari” (Matteo 10,36). In certi casi si arriva perfino ad uccidere. Iacopone da Todi, nelle sue Laudi avverte “ guàrdate da li parente”. Talvolta notai e avvocati diventano parenti acquisiti (a seguito della lungaggine dei processi) legati nella lotta contro il familiare. E' un po' quello che sta succedendo in Europa. Abbiamo avviato un processo di unificazione allo scopo di non farci più la guerra. Abbiamo speso tante belle parole e dichiarazioni di intenti. Abbiamo scritto elevatissimi principi generali. Ma l'unico bene, che possiamo toccare e vedere, che ci fa sentire europei è l'euro. Il denaro! I popoli europei sono fratelli nella grande casa comune, possono convivere nella pace e nella prosperità. Ma ci sono gli interessi finanziari. Come nelle nostre famiglie, in Europa ci sono quelli che consumano più di quel che producono e quelli che devono ripianare i debiti con il loro lavoro. Il sistema in questo modo va in crisi. La Gran Bretagna, lungimirante, si è tenuta fuori da questi rapporti infernali: “no, grazie, ci teniamo la sterlina” hanno detto. D'altro canto all'Italia conviene stare in eurolandia perché, dato il suo enorme debito pubblico, potrebbe aver bisogno, in un prossimo futuro, di aiuti finanziari europei. Alla Germania e alla Francia conviene un po' meno. Sono stati tirati fuori svariati miliardi di euro per salvare la Grecia dal default e adesso ci si sente rispondere che i greci non accettano la politica fiscale di rigore che il proprio governo ha sottoscritto in sede europea. Insomma i greci non vogliono tirare la cinghia e il loro stato sta per andare in bancarotta. Come l'Argentina. Il Portogallo è in una situazione finanziaria tale da essere costretto a chiedere l'aiuto degli altri fratelli europei. Anche l'Irlanda. Anche la Spagna. Poi verrà il nostro turno. E noi, però, faremo saltare il banco. I malumori tedeschi e francesi stanno incrinando le fondamenta su cui si regge l'unione monetaria e, per estensione, l'Unione Europea: gli interessi nazionali stanno per avere il sopravvento sui principi di fratellanza. L'unico modo per salvare l'Unione è di essere produttivi e parsimoniosi. Basta deficit! La riduzione del debito pubblico è diventata una priorità assoluta. In caso contrario è inevitabile la lite familiare.

Prof. Salvatore Lo Coco

Pace e bene In queste poche righe voglio esprimere la mia gratitudine all’I.T.C. Don luigi Sturzo di Bagheria, che mi ha dato la possibilità di raccontare le mie esperienze vissute in Africa e, allo stesso tempo, di ringraziare tutti voi. Ricordo il Natale 2009, grazie alle vostre offerte abbiamo acquistato una mucca e un vitellino. Poi il Natale 2010, siamo riusciti ad acquistare materiale didattico per la scuola elementare di Makoua. Grazie ancora. Voglio sottolineare una cosa. Il giorno che sono venuto da voi, ho notato un grande interesse da parte dei ragazzi e dei docenti partecipanti. È

bello vedere animi sensibili alle necessità altrui, specialmente a persone così lontane dalla nostra terra e con costumi e tradizioni diverse dalle nostre. Ho ascoltato domande molto interessanti, che fanno riflettere e capire, come alcuni giovani hanno voglia di sapere, di conoscere. Non solo questo, ma alcuni di loro hanno mostrato il desiderio di fare un’esperienza concreta in luoghi così lontani. Adesso vi saluto tutti e che il “Signore vi dia Pace”. Fra Loris D’Alessandro (Fra Loris è stato ospite dell’I.T.C. sabato 14 Maggio 2011)

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Un Viaggio breve ma intenso

A conclusione del percorso triennale di Istruzione e Formazione professionale come “Operatori della promozione e dell’accoglienza turistica”, abbiamo iniziato a pensare sempre più alla realizzazione di un viaggio. Non ancora decisa la destinazione, iniziammo già a parlarne con la nostra coordinatrice di classe. Inizialmente Lei era un po’ titubante ma riuscimmo a convincerla, ne parlò con i docenti del Consiglio di classe e col nostro caro Preside Salvatore Provenzani; ed anche lì la nostra idea venne approvata. A questo punto, tutto andava per il verso giusto, ma ci restava

ancora da scegliere la destinazione. I giorni passavano e noi avevamo mille idee in testa, ci documentavamo e informavamo sui prezzi e alla fine valutato e deciso, la nostra meta era SIVIGLIA. Non esitammo quindi a prenotare i biglietti e ad iniziare il conto alla rovescia poiché la partenza era il 10 APRILE. Eravamo entusiasti e curiosissimi di scoprire le grandi bellezze e farci incantare dal fascino di Siviglia, considerata il centro artistico, culturale e finanziario più importane del sud della Spagna, ricca di numerosi monumenti, piazze, giardini e di …una fervente vita notturna. Arrivati finalmente al fatidico giorno eravamo letteralmente impazziti di gioia, l’appuntamento era alle 14.45 all’aeroporto di Palermo, la partenza alle ore 16.55. Iniziava ad avvicinarsi l’ora, quindi intorno alle ore 15.30 iniziammo a salutare i nostri cari ed andammo a fare il check-in, dopo un po’ ci fecero finalmente salire sull’aereo; eravamo un emozionati ed anche un po’ agitati, visto che per alcuni di noi era prima esperienza in aereo. Il decollo fu un po’ strano, ma ben poco c’importò, visto che da qui iniziò il nostro viaggio !! Il volo durò all’incirca tre ore e alle ore 19.55 arrivammo all’aeroporto “DE SEVILLA”. Dopo esserci sistemati in hotel siamo stati in un locale del posto, abbiamo mangiato e siamo andati a fare una passeggiata. Nei giorni seguenti, la mattina ci dedicavamo alla visita dei monumenti, dei quali Siviglia è molto ricca, infatti avendo poco tempo a disposizione abbiamo deciso di fare un tour culturale con un bus turistico a due piani che ci lasciava direttamente davanti ai monumenti. Abbiamo avuto la fortuna di visitare la cattedrale sivigliana, che è la più grande di Spagna. All’esterno la chiesa è circondata da scalinate protette da grosse catene, mentre l’interno è impressionante per la grandiosità e ricchezza dei tanti altari, per il suo tetto e le cupole. Maestosa e imponente, poi, la tomba di Cristoforo Colombo. Dall’interno della Cattedrale si passa direttamente alla Giralda, la torre campanaria, che attraverso 34 rampe porta alla sommità da cui si gode la stupenda vista panoramica di Siviglia

Dopo aver fatto un giro completo in pullman, dove collegati con le cuffie potevamo ascoltare la indicazioni turistiche in italiano, siamo scesi a piazza di Spagna, una piazza indescrivibile, stupenda. C’erano turisti provenienti da tutte le parti del mondo e tutti stupiti dall’architettura, dalla grandezza, ma soprattutto dalla bellezza e maestosità del posto. Siamo stati anche a TRIANA, storico sobborgo di Siviglia, situato sulla riva destra del fiume Guadalquivir, collegato al resto della città dal ponte Isabella II, meglio conosciuto come “Ponte di Triana”. Alla fine, ma non per importanza, abbiamo visitato i Reales Alcázares che sono un bell’esempio di commistione di stili di cui

gli andalusi vanno fieri. Mercoledì 13 alle 13,35 era già ora del rientro. Per quanto breve, durante questo viaggio abbiamo vissuto momenti indimenticabili e abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale grazie ad un’esperienza fantastica.

Antonella Di Piazza & Emanuela Incandela, IV G

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Guide a VILLA VALGUARNERA

Come ben sappiamo Bagheria è la città delle Ville, ma una di esse, residenza settecentesca più imponente in Sicilia, rischia di andare a pezzi: Villa Valguarnera. L’assessorato alla cultura e alla pubblica istruzione del Comune di Bagheria ha organizzato, domenica 3 Aprile dalle 9.30 alle 19.00, una giornata all’insegna di visite guidate, degustazioni, musica ed esposizioni all’interno della villa stessa, per sensibilizzare l’appello della famiglia Alliata, attualmente residente, di compiere una completa opera di restauro visto il degrado in cui si trova oggi. Noi, ragazze della 4^ G, dopo aver accettato la proposta di partecipare all’evento come guide turistiche, accompagnate dalla professoressa Concetta Giamporcaro, ci siamo recate presso la villa, la mattina del 2 Aprile, per visitarla e studiarne così direttamente la storia. Siamo state accolte, in modo garbato e gentile, dal Principe Francesco Saverio Alliata che ci ha ricordato e raccontato con amore quanto fosse bella la vita all’interno della dimora, immersa nel verde di Bagheria, che ora è stato sostituito da grandi complessi di edifici quasi attaccati alla villa. Fu edificata nel 1709, e si accede ad essa da un imponente cancello in ferro, dal quale si diparte un lungo viale a forma di chiave, che indica l’aprirsi della mente umana, ovvero la conoscenza. La facciata dell’ingresso principale, accoglie lo scalone a doppie rampe che si apre su una grande e solenne corte d’onore chiusa dai corpi bassi. Il giardino è un giardino pensile, poiché sospeso su un terrazzamento, molto grande, circondato da una varietà di alberi secolari e tra questi troviamo un cycas ultracentenario. Proseguendo un viale ci porta verso la “montagnola”, simbolo di un processo alchemico e mitologico che rappresenta l’ascesa dell’uomo dalla totale confusione alla consapevolezza di se stesso e alla purificazione, attraverso 4 fasi, ognuna rappresentata da una divinità. Tutto ciò ci ha affascinato molto e, tra emozione e stanchezza, abbiamo raccontato con passione alle centinaia di persone presenti quello che avevamo appreso e studiato. E’ stata un’esperienza unica, ma soprattutto soddisfacente, perché ci ha arricchito molto. Speriamo ora con tutto il cuore che non persista più questa situazione di degrado, ma che Villa Valguarnera sia rivalorizzata, e soprattutto non dimenticata!

Emanuela Pennino, IV G

VI Convegno “I SENSI DELL’ARTE. L’ARTE COME VEICOLO DI

PROMOZIONE UMANA”

Il 14 e 15 Aprile a partire dalle 8.30 a Palazzo Aragona Cutò a Bagheria, ha avuto luogo il “VI Convegno di studi” intitolato “I SENSI DELL’ARTE. L’ARTE COME VEICOLO DI PROMOZIONE UMANA”, organizzato dal’Istituto Regionale D’Arte di Bagheria. Le due giornate sono state caratterizzate dall'esposizione di una serie di

relazioni realizzate a conclusione di progetti intrapresi dalle varie scuole partecipanti che hanno avuto come tema principale l'arte, espressione di creatività umana. Noi, classe 4^ G, abbiamo subito accettato, con grande entusiasmo, quanto propostoci dalla nostra Prof. Concetta Giamporcaro, ovvero di partecipare, esponendo sia sottoforma di dialogo, cha attraverso una presentazione in PowePoint, tutto ciò che avevamo appreso e studiato riguardo Villa Valguarnera, accompagnate da un dolce sottofondo suonato, con il flauto traverso, dalla nostra compagna Antonella Greco. Naturalmente il nostro lavoro non doveva annoiare i presenti, così abbiamo pensato di descrivere la Villa di cui ci siamo occupate e che abbiamo imparato ad apprezzare ed amare, in modo molto vivace e disinvolto, citando, per esempio, alcune delle più celebri frasi di Giuseppe Pitrè da “La vita a Palermo cento e più anni fa”. La nostra descrizione è stata accompagnata da delle slide ricche di immagini, così da far arrivare in modo ancor più diretto il messaggio di quello che realmente Villa Valguarnera era, ed è. Eravamo molto tese, avevamo paura di sbagliare, ma soprattutto l’idea che a guardare ci fossero tantissime persone ci imbarazzava un po’. All’inizio eravamo molto in ansia, ma poi, grazie al nostro impegno, tutto è andato alla perfezione. Eravamo soddisfatte di noi stesse, perché anche questa volta, restando unite e impegnandoci, avevamo fatto una bella figura. A conclusione della giornata ci sono stati consegnati gli attestati. È stata una giornata alla quale non potevamo mancare, perché ancora una volta ci siamo messe alla prova e tutto è andato come speravamo. Molto interessante è stato anche assistere a tutti i lavori presentati dalle altre scuole, che affrontavano i più svariati argomenti. E' stata un'esperienza molto importante, che ci ha arricchito molto sia dal punto di vista culturale che umano.

Emanuela Pennino, IV G

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Palazzo Mirto Nella settimana della cultura organizzata dal Ministero dei Beni Culturali in cui tutti potevano accedere alle principali strutture storiche e museali d’Italia, la nostra Scuola ha partecipato con gli studenti delle quarte classi LITUR che hanno svolto il ruolo di guida, nei giorni 14, 15, 16 Aprile, presso Palazzo Mirto, a Palermo. Noi alunni della classe IV G, ci siamo recati, accompagnati dalla professoressa Mattea Aiello, presso Palazzo Mirto Sabato 16 Aprile. Il nostro compito è stato quello di accogliere i turisti che accedevano al palazzo e rendere piacevole e interessante la loro permanenza all'interno dello stesso spiegandone la storia e le caratteristiche. Palazzo Mirto si trova tra le vie Merlo e Lungarini,

zona privilegiata fin dal medioevo per le dimore nobiliari, ed è oggi uno dei rari esempi di casa-museo e conserva al suo interno una prestigiosa collezione di arti applicate e arredi. Il palazzo è stato la dimora dei Filangeri, una famiglia di origine antichissime che ha avuto un ruolo di primo piano nella società siciliana. All'inizio del XIX secolo, si estingue il ramo maschile dei Filangeri e il titolo venne trasmesso a Vittoria Filangeri Alliata e Pignatelli che, sposando Ignazio Lanza e Branciforte dei principi di Trabia, dà origine alla casata Lanza Filangeri. Palazzo Mirto ha una struttura seicentesca, ma è stato edificato su strutture risalenti al ‘300, al ‘400 e al ‘500 e presenta una stratificazioni di stili, adattamenti e restauri dei secoli successivi. Esso si distingue dagli altri esempi di edilizia civile barocca perché gli esterni sono sobri e gli interni sono ricchi di importanti arredi, quadri, sculture, affreschi, arazzi, cineserie e altri oggetti di grande interesse. Il percorso museale si è sviluppato attraverso il piano terra, il piano nobile e il secondo piano. Le persone sono rimaste entusiaste del nostro lavoro, non si aspettavano - da ragazzi giovani come noi - preparazione, educazione e soprattutto serietà! Antonella Greco & Chiara Mancino, IV G

CORTOMETRAGGIO La tematica della “Violenza sulle donne” si può affrontare in molti modi. Ad un gruppo di ragazze dell’ITC “Don L. Sturzo”, del Liceo Scientifico “G. D’Alessandro” e del Liceo Classico “F. Scaduto” è stato chiesto di affrontarlo attraverso un cortometraggio. E noi, dopo aver frequentato mesi prima un corso sulla politica al femminile, abbiamo deciso di parlare di un altro tipo di violenza, una più sottile, meno visibile: la violenza psichica sulle donne. Ai giorni d’oggi, infatti, non ci sono molte donne che hanno ruoli importanti nelle sedi del potere, o se ci sono quasi mai si sente dire che se lo siano meritate, che con le loro forze hanno ottenuto e raggiunto quello che volevano. Anzi, spesso, in modo esplicito o implicito che sia, si allude che siano arrivate al potere attraverso favoritismi o altro. Nel cortometraggio, girato in tre giorni al Liceo classico F. Scaduto, si nota come gli uomini, a loro modo, riescono a imporre il loro pensiero. Anche se inizialmente si presentano disposti a collaborare e ad ascoltare le proposte delle ragazze, alla fine impongono con arroganza e menefreghismo la loro idea, dimostrando che fino a quel momento era tutto apparenza. Ma in modo bizzarro le ragazze si ribellano e lanciano un messaggio a tutte le donne e non solo, per spiegare il loro comportamento e sperando che chi coglierà il messaggio capirà che è arrivato il momento di cambiare le cose! Appena pronto per la proiezione, presenteremo il cortometraggio nelle nostre scuole!

Viviana e Jessica Mulè, IV G

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Anche quest’anno la progettualità del Piano Integrato 2010 è stata realizzata con discreto successo. Gli studenti, opportunamente motivati, hanno frequentato i diversi corsi con risultati positivi nella maggior parte dei casi. Frequentatissimi i corsi per adulti: inglese ed informatica per uomini e donne; ricamo e giardinaggio per tante signore, coinvolte ed entusiaste. Venerdì 27 Maggio ore 15,00 Collegio Docenti: presentazione Piano Integrato 2011

Scrutini finali

Venerdì 3/06/11

15,00 5 A 16,30 5 B 18,00 5 D

Lunedì 6/06/11

15,00 5 C 16,30 5 E 18,00 5 F

Martedì 7/06/11

15,00 5 G 16,00 5 H 17,00 5 I 18,00 5 L

Giovedì 09/06/11

15,00 1 A - 1 D

Ore 16,00 Pubblicazione ammissioni Esami di Stato

16,15 2 A - 2 D 17,30 3 A - 3 D 18,45 4 A - 4 D

Venerdì 10/06/11

8,30 1 E – 2 F 15,00 2 B – 4 G 9,45 2 E - 1 F 16,15 1 B - 3 G

11,00 3 E – 3 F 17,30 3 B – 1 G 12,15 4 E – 4 F 18,45 4 B – 2 G

Sabato 11/06/11

8,30 1 C – 1 H 9,45 2 C – 2 H

11,00 3 C – 3 H 12,15 4 C – 4 H

Martedì 14/06/11

8,30 1 I – 1 N 15,00 1 L - 1 M 9,45 2 I – 2 N 16,15 2 L - 2 M

11,00 3 I – 3 N 17,30 3 L - 3 M 12,15 4 I – 2 O 18,45 4 L - 4 M

Pubblicazione risultati finali Giovedì 16 Giugno 2011 ore 12,30. Gli studenti non promossi potranno vedere i voti non pubblicati in Segreteria didattica nei giorni: Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00