Evoluzione dei servizi di pagamento in ambito europeo Rita Camporeale Responsabile Ufficio Servizi e...
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Evoluzione dei servizi di pagamento in ambito europeo
Rita CamporealeResponsabile Ufficio Servizi e
Sistemi di Pagamento ABI
Oil&nonOilModena, 15 maggio 2012
2
PSD
Direttiva moneta elettronica
Provvedimenti antiriciclaggio
Regolamento sui pagamenti transfrontalieri
2560/2001 e 924/2009
Sviluppo prodotti prepagati
Integrità ed efficienza
Evoluzione della normativa europea sui pagamenti
Regolamento che fissa i requisiti tecnici
per i bonifici e gli addebiti diretti in euro
REGOLAMENTO END DATE
3
SEPA: autoregolamentazione e regolamentazione•L’EPC, attraverso un’iniziativa di autoregolamentazione, dal 2002 mira a creare un’area unica dei sistemi di pagamento (SEPA) attraverso la creazione di NUOVI SCHEMI DI PAGAMENTO, per fare in modo che i pagamenti in euro all’interno dell’Europa siano assimilabili a quelli domestici.•I Regolamenti UE924/2009 e 260/2012 sanciscono il passaggio ad una situazione regolamentata : l’intervento della Commissione Europea è stato reso necessario poiché gli sforzidi autoregolamentazione del settore bancario si sono rivelati insufficienti per trainare la migrazione concertata verso gli schemi paneuropei
PSD: impianto legale •La Commissione Europea, attraverso la PSD (Payment Services Directive) definisce diritti e obblighi comuni per i servizi offerti all’utente per tutti i servizi di pagamento elettronici (SEPA e non) nel mercato europeo.
•La PSD (2007/64/CE) fornisce una base giuridica moderna per la creazione del mercato interno dei pagamenti
•Per aumentare la competizione vengono rimosse le barriere all’entrata di nuovi operatori (anche non bancari) di servizi di pagamento, detti PSP
SINGLE PAYMENTS MARKET
“Creare un unico mercato dei pagamenti (ex Art. 95(1) del trattato europeo) e accrescere l’efficienza dei servizi di pagamento in Europa”
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La creazione di un mercato integrato per i pagamenti elettronici in euro, senza distinzione tra pagamenti
nazionali e transfrontalieri, è essenziale per il corretto funzionamento del Mercato
Interno ed è la logica prosecuzione dell’Unione
Monetaria
La SEPA mira a offrire ai cittadini ed alle imprese servizi di pagamento in euro armonizzati, sicuri, a prezzi concorrenziali, facili da usare, affidabili
4
SEPA end-date: principali tempistiche per la migrazione previste dal Regolamento 260/2012 pubblicato il 30 marzo 2012
5
Ambito di applicazione
Con riserva di quanto sarà deciso dall’Autorità di Sorveglianza, RiBa, MaV, Bollettini non rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento e la loro futura evoluzione nell’ambito della SEPA sarà
oggetto di valutazioni in una fase più avanzata del processo di migrazione (es. avvio nel 2013).
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Regolamento UE: requisiti generali, tecnici e di business
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Il Programma ABI per il completamento della migrazione alla SEPA condiviso nell’ambito del Comitato Nazionale di Migrazione
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Macro Piano ABI per le attività a supporto della Migrazione alla SEPA WORK IN
PROGRESS
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Principali gap identificati per la migrazione di BON al SCT e RID al SDD
CT
Raggiungibilità SCT #14 Adesioni alla BON / SCT
SCT #15 Disponibilità a livello di sistema del BIC indirizzabile dei CSM
Servizi basati su altre procedure
SCT #20 Bonifici trattati sulle procedure estero o altrove
SCT #21 Pagamenti pensioniSCT #22 Bonifici via SETIFSCT #23 Bonifici documentati
Miscellaneous
SCT #16 Previdenza complementareSCT #17 Bonifici per cassa
SCT #18 Bonifici di società tesoriere o fiduciarie
SCT #19 Comunicazioni obbligatorie
DD+CT DD
Set informativo
SCT #3 BIC obbligatorioSCT #7 Lunghezza disponibile remittance
SCT #8.1 Coordinata d’azienda (pensioni; stipendi, PA)
SCT #8.2 Coordinata per rimborsi RID
Funzionalità di base e Tempistiche
SCT #1 Antergazioni tecnicheSCT #2 Rettifiche SCT #4 Termini per lo storno
SCT #5 Immissione della disposizione rispetto alla data di regolamento
SCT #6 Ricezione della disposizione
Codici / parole riservate/ causali
SCT #9 Parola riservata TESOR banca/bSCT #10 Bonifici condizionatiSCT #11 Altre parole riservate banca/bancSCT #12 Codice ‘ZX’ causale del bonificoSCT #13 Altri codici di causali di bonifico
Raggiungibilità
COM #4Interoperabilità tra CSM / raggiungibilità tra aderenti a CSM distinti
COM #5 Banche residenti San Marino
Procedure applicative
COM #1 Rilevazione oneri interbancariCOM #2 Clessidra per allineamento PACOM #3 Trasferibilità
COM #6 Procedure causa forza maggiore
Varie
COM #7 Monitoraggio migrazione soggetti specifici
COM #8 Calendario TargetCOM #9 Messaggistica di tramitazione
Raggiungibilità
Adesioni al SDD Core / RID
Adesioni al SDD B2B / RID V e ordinario
SDD #12
SDD #13
Disponibilità nel sistema del BIC indirizzabile per entrambi i CSM SDD #14
AOS / SEDA Servizi di allineamento
Valutazioni richieste imprese DMF
Definizione modello infrastruttureDefinizione modello di business
SDD #5
SDD #6SDD #7
Servizi basati su altre procedure
Addebiti di operazioni scambiate su accordi bilateraliAddebiti via SETIF
Addebiti Telepass SDD #15
SDD #16
SDD #17
Ambito (ICI)MAV / RAVBollettino bancarioRIBA
ICI #1ICI #2ICI #3
Set informativo / Migrazione deleghe
Identificazione univoca del creditoreCodice / numero identificativo del mandatoBIC della banca del debitore
SDD #8
SDD #9
SDD #10
Coordinate IBAN del debitore SDD #11
Funzionalità di base e Tempistiche
Termini diversi per richiesta rimborso / revoca
Addebiti diretti con importo prefissato
Addebiti diretti RID prosoluto
SDD #1
SDD #2
SDD #3
Termini di invio e regolamento delle disposizioni SDD #12
Termini di invio e regolamento degli storni SDD #13
Addebiti diretti per operazioni collegate a prodotti finanziari SDD #4
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COM#10 Trasparenza e Contratti
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Descrizione dello Status delle Attività per Ambito
Principali attività svolte relativamente ai bonifici
Gap analysis
I principali gap sono stati individuati, descritti, clusterizzati e codificati È stata predisposta una mappa dei gap relativamente alle principali differenze tra SCT e bonifico,
evidenziando i gap in comune con il SDD In particolare sono state esaminate le principali criticità relative alla migrazione al SEPA Credit
Transfer (SCT) dei pagamenti disposti dal MEF tramite bonifico nazionale per il pagamento di stipendi e pensioni disposti per il tramite della Banca d’Italia relativamente a:
l’utilizzo dell’IBAN come codice identificativo unico del conto e/o del beneficiario dei pagamenti
la disponibilità del BIC della banca del beneficiario per il corretto indirizzamento dei pagamenti verso le infrastrutture per il Clearing & Settlement (CSM SEPA)
l’impatto delle differenti modalità di scambio e di regolamento degli SCT sull’orario di accredito al beneficiario nell’ambito della giornata di pagamento
Attività 1
Disegno delle soluzioni,
pianificazione di dettaglio
2
Implementa-zione
normativa e tecnica
3
Utilizzo dell’IBAN: è stata definita la soluzione per l'accredito sulla base del solo IBAN sulla base di un’attività specifica di allineamento
Anagrafica ABI CAB BIC: è stata definita la gestione in anagrafica nei casi di fusione societaria; è in corso di completamento l’analisi e altre criticità relative all’indirizzamento verso le infrastrutture per il Clearing & Settlement
Tempistiche di regolamento e di accredito ai beneficiari: sono in corso le analisi sulle eventuali discontinuità di livello di servizio alla clientela e sulla possibilità di regolamento notturno
Utilizzo delle causali: Sono state individuate le linee guida per la relativa riconduzione
Pagamenti MEF: circolare ABI con diffusione delle specifiche tecniche relativamente all’allineamento IBAN che è stato avviato a febbraio 2012
Anagrafica ABI CAB BIC: in corso di predisposizione draft di circolare ABI per definire un piano per il consolidamento dell’archivio ABI CAB BIC:
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Sepa Credit Transfer: elementi di attenzione per l’end date
Requisito/issue
Elementi di attenzione & implicazioni
Descrizione del requisito/issue
Formati dei messaggi (XML ISO 20022)
Lo standard di riferimento è l’ISO 20022 in XML per la trasmissione di pagamenti tra PSP o tramite sistemi di pagamento ‘retail’;
ISO20022 XML è obbligatorio dal 1 Febbraio 2014 nella tratta PSP-impresa (no microimprese e consumatori), nel caso di invio di file bulk o su richiesta del cliente
Ammessa la deroga dello Stato membro fino al 1 Febbraio 2016 per l’utilizzo di XML.
Le microimprese sono escluse dall’obbligo di utilizzo dello standard XML
Nel caso di deroga concessa dallo Stato membro, lo standard ISO20022 diventa obbligatorio nella stessa tratta tra impresa e banca dal 2016
Le imprese si predispongono alla trasmissione elettronica in XML ISO 20022
In caso di deroga, fino al 2016, possono richiedere servizi di conversione
Le banche stanno lavorando nel predisporre le condizioni a supporto della conformità al requisito
Termini per la comunicazione del codice BIC da parte del
cliente
A partire dal 1.2.2014 per i pagamenti domestici e dal 1.2.2016 per quelli cross-border, il cliente non sarà più obbligato a fornire il codice BIC al PSP.
EBA ha già esteso l’utilizzo fino ad un massimo di 10 occorrenze
Suggerimenti delle imprese per la strutturazione dell’informazione
Remittance information
La lunghezza minima del campo informativo: 140 char. Il Regolamento consente agli schemi di pagamento di estendere la lunghezza di caratteri, se possibile tecnicamente
Le banche si stanno orientando a massimizzare l’utilizzo dei codici standard ISO 20022 per preservare le attuali codifiche della rendicontazione
Codifiche
Lo scambio di informazioni banca-banca pone la questione dell’utilizzo dello standard SCT ISO 20022 (ad es. Identificativo di transazione -> CRO vs Transaction ID )
Con riserva di quanto sarà deciso dall’Autorità di Sorveglianza
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Scenari operativi ipotizzati per la migrazione al SDD
Servizio AOS SEDASDD core e B2B
Al fine di garantire la continuità operativa degli addebiti sulle attuali deleghe in essere, sono stati ipotizzati alcuni interventi per completare il set informativo a disposizione del Creditore, secondo quanto previsto dal Rulebook : Creditor identifier IBAN Termini del diritto di rimborso
Sono state inoltre ipotizzate specifiche regole di valorizzazione della prima collection
Scambio dei messaggi tra Beneficiario e Banca del Pagatore, per la gestione delle informazioni del mandato SEDA nei processi di:
Richiesta di domiciliazione di un nuovo mandato ad iniziativa del Beneficiario
Richiesta di modifica dei dati del mandato ad iniziativa del Beneficiario
Comunicazione della revoca del mandato ad iniziativa del Beneficiario
Comunicazioni sul mandato di iniziativa della Banca del pagatore
Controlli aggiuntivi sulle collection SDD contenenti il flag SEDA
I nuovi rapporti di gestione degli incassi direct debit saranno effettuati in conformità a quanto previsto dal Regolamento UE 260/2012 “SEPA End Date e dai Rulebook considerando esclusivamente gli schemi
SDD core
SDD B2B
SDD Fixed Amount (to be launched by EPC)
Il Regolamento “SEPA End Date” attribuisce la responsabilità della conservazione, modifica e cancellazione del mandato al creditore, che ha la facoltà di incaricare una ‘terzo’ di svolgere per suo conto gli adempimenti di competenza (Art. 5(3)(a)(ii) del Regolamento UE 260/2012 “SEPA End Date”). Alla luce di tale previsione, le banche domiciliatarie potrebbero prestare il servizio di acquisizione e conservazione del mandato in qualità di "terzo" incaricato dal Creditore, in modo del tutto analogo con quanto oggi avviene per il servizio RID, il creditore aggiungerebbe alle funzionalità della prima configurazione: il servizio di acquisizione e conservazione del mandato
SEDA, la comunicazione dell’acquisizione del mandato da parte
della banca domiciliataria alla banca di allineamento
CONTINUITA’ DELEGHE RID ESISTENTICONFIGURAZIONE BASE – SUPPORTO AL CMF
CONFIGURAZIONE AVANZATA – TERZA PARTENUOVI SDD+
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Il codice identificativo del creditore negli schemi SDD
Il Creditore è individuato negli Schemi di SEPA Direct Debit “core” e B2B anche da un codice identificativo, il Creditor Identifier, stabile nel tempo, tale da consentire al debitore e alla sua banca di risalire senza ambiguità al creditore in occasione di richieste di rimborso ovvero di controversie.
Le banche sono impegnate dagli Schemi SEPA a rilasciarlo o procurarlo ai propri clienti creditori qualora ne fossero sprovvisti. L’indicazione del CI è obbligatoria sul mandato, nei flussi di collection e di R-Transaction (reject, refusal, refund), nei template per le richieste di verifica/risposta a fronte di transazioni dichiarate non autorizzate dal Debitore, nelle richieste al Creditore di copia dei mandati.
Struttura del codice identificativo del Creditore
• dalla 1ª alla 2ª posizione: contiene il codice ISO del paese in cui è stato rilasciato il codice;
• dalla 3ª alla 4ª posizione: contiene i caratteri di controllo basati sull’algoritmo MOD 97-10 (ISO 7064);
• dalla 5ª alla 7ª posizione: contiene il business code indicato dal Creditore per sue esigenze di business (se non è utilizzato dal creditore è indicato il valore ZZZ);
• dalla 8ª posizione con possibilità sino alla 35ª: contiene il codice identificativo nazionale, nel caso dell’Italia il Codice Fiscale/Partita Iva.
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Principali attività svolte relativamente agli addebiti diretti
Descrizione dello Status delle Attività per Ambito
Gap analysis
I principali gap sono stati individuati, descritti, clusterizzati e codificati È stata predisposta una mappa dei gap relativamente alle principali differenze tra
lo schema SDD ed il prodotto RID In particolare sono state esaminate le principali criticità relative a:
la continuità operativa delle attuali deleghe in essere l’avanzamento dell’AOS SEDA e relativi servizi di allineamento
Attività 1
Disegno delle soluzioni,
pianificazione di dettaglio
2
Implementa-zione
normativa e tecnica
3
Continuità operativa delle deleghe in essere: Sono state individuate le linee di intervento a supporto della migrazione delle deleghe e della continuità operativa (Creditor Identifier, allineamento ad iniziativa del creditore dell’IBAN e del flag facoltà di storno, valorizzazione della prima collection per la migrazione)
Avanzamento dell’AOS SEDA e relativi servizi di allineamento: alla luce del Regolamento è stata accolta dalle banche la richiesta delle imprese di integrare il disegno del SEDA con i servizi di gestione del mandato presso la banca del pagatore in analogia con l’attuale RID, con implicazioni funzionali, organizzative e normative in corso di analisi a livello di sistema.
Continuità operativa delle deleghe in essere: È stata predisposta la proposta della nuova funzionalità di AEA su cui è stato avviato un primo iniziale confronto con le Rappresentanze di Categoria e le imprese (11/4 e 12/4)
E’ stato impostato un Position Paper che descrive i principi della migrazione che sarà condiviso con le imprese
Avanzamento dell’AOS SEDA e relativi servizi di allineamento: l’analisi funzionale integrativa – organizzativa e normativa - sarà svolta congiuntamente tra banche e imprese nella task force del Forum di Consultazione
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Prossimi passi
Completare le attività a supporto della migrazione di stipendi e pensioni MEF
Consolidare i principali elementi a supporto della migrazione delle deleghe (architettura giuridica, funzionale e tecnica)
Consolidare le analisi funzionali – organizzative e normative - sull’AOS SEDA con il coinvolgimento continuo degli stakeholder non bancari
Si propone di predisporre entro la fine dell’anno un nuovo Piano Nazionale di Migrazione
Riprende la comunicazione istituzionale nell’ambito del Comitato Nazionale di Migrazione: avviare le attività del sottogruppo specifico predisporre una opportuna pianificazione del programma di comunicazione
verso tutti gli stakeholder del Comitato al fine di aumentare la consapevolezza in merito alla SEPA e alle milestone imposte dal Regolamento 260/2012
ABI con il supporto di ABI Eventi, organizzerà per gli associati: Uno specifico evento SEPA end-date con i referenti individuati dalle banche Un evento di formazione specialistica sulle principali implicazioni
regolamentari
Consolidare la pianificazione impostata e continuare
attività
Avviare comunicazione
e sensibilizzazio
ne
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Siti web Banca d’Italia: www.bancaditalia.it
SEPA-ABI: http://sepa.abi.it/
Consorzio CBI: www.cbi-org.eu
E-mail [email protected]
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