Editoriale Sommario «Con la forza di quel cibo camminò…» · Messa domenicale merita il più...

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Editoriale «Con la forza di quel cibo camminò…» di don Adriano Valagussa Cassago Brianza Anno XIX - Numero 01 Notiziario di informazione parrocchiale Mese di marzo A.D. 2015 A vevo intenzione di preparare una riflessione sull’Eucaristia richiama- to anche dal tema dell’Expo che è appunto il cibo, quando ci è stato comunicato che tutta la diocesi si muoverà a partire dalla Quaresima nel- l’aiutare a recuperare il senso e la modalità di celebrazione dell’Eucari- stia domenicale. Così, mentre ricordo che anche la catechesi degli adul- ti in Quaresima sarà sull’Eucaristia, riprendo un intervento fatto da mons. Tremolada vescovo ausiliare e vicario episcopale: Fate questo in memoria di me!”. Queste parole del Signore non posso- no non suscitare stupore e riconoscenza ogni volta che le ripetiamo o le ascoltiamo. Non riusciremo mai a esprimere adeguatamente la nostra ri- conoscenza per il grande dono dell’Eucaristia e descrivere adeguatamente la grandezza e la profondità del Sacramento che sta al cuore della Chie- sa. Obbedienti a quel mandato di Gesù, i primi cristiani hanno comincia- to a riunirsi nelle case e - dice il Libro degli Atti degli Apostoli - erano “as- sidui nello spezzare il pane”. Da allora non c’è stato giorno nella storia dell’umanità nel quale non si è celebrata l’Eucaristia e non c’è stata do- menica che non sia stata santificata dalla liturgia eucaristica. Dobbiamo riconoscere che dal Concilio in poi è molto cresciuta la co- munità cristiana nel modo di celebrare i Sacramenti e soprattutto l’Eu- caristia. Occorre insistere in questa direzione, dando particolare rilievo all’Eucaristia domenicale e alla stessa domenica, sentita come giorno spe- ciale della fede, giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito, vera Pasqua della settimana”: così scrive San Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Novo Millennio Ineunte. Richiamando i punti su cui concen- trare le energie di tutta la pastorale della Chiesa del terzo millennio, egli indica tra questi la Messa domenicale. “ Vorrei insistere – continua – per- ché la partecipazione all’Eucaristia sia veramente, per ogni battezzato, il cuore della domenica: un impegno irrinunciabile, da vivere non solo per assolvere a un precetto, ma come bisogno di una vita cristiana veramente consapevole e coerente”. Il termine “partecipazione” è molto importante: esso allude al modo in cui siamo chiamati a vivere l’Eucaristia domenicale. Ce lo ha ricordato il Concilio Vaticano II quando dice: “La madre Chiesa desidera ardente- mente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e at- S S o o m m m m a a r r i i o o E E d d i i t t o o r r i i a a l l e e (pagina 1) L L e e t t t t e e r r a a d d e e l l l l ' ' A A r r c c i i v v e e s s c c o o v v o o s s u u l l r r i i n n n n o o v v o o d d e e i i C C P P P P (pagina 2) A A r r c c h h i i v v i i o o p p a a r r r r o o c c c c h h i i a a l l e e 2 2 0 0 1 1 4 4 (pagina 3) L L a a r r a a c c c c o o l l t t a a C C a a r r i i t t a a s s d d e e g g l l i i a a l l i i m me e n n t t i i (pagina 3) I I l l C C o o n n v v e e g g n n o o C C a a r r i i t t a a s s d d e e l l l l a a Z Z o o n n a a d d i i L L e e c c c c o o (pagina 4) S S o o l l i i d d a a l l i i p p e e r r l l a a v v i i t t a a (pagina 5) L L a a r r e e l l a a z z i i o o n n e e 2 2 0 0 1 1 4 4 d d e e l l C C A AV V d d i i M M e e r r a a t t e e (pagina 6) L L ' ' O O r r g g a a n n o o d d e e l l l l a a C C h h i i e e s s a a p p a a r r r r o o c c c c h h i i a a l l e e (pagina 6) " " E E i i d d u u e e d d i i v v e e n n t t e e r r a a n n n n o o u u n n a a c c a a r r n n e e s s o o l l a a " " (pagina 7) I I n n c c o o n n t t r r i i g g i i o o v v a a n n i i f f a a m mi i g g l l i i e e (pagina 8) A A u u g g u u r r i i a a u u n n P P r r e e t t e e A A m mi i c c o o (pagina 9) N N o o t t i i z z i i e e d d a a l l C C o o n n s s i i g g l l i i o o p p a a s s t t o o r r a a l l e e (pagina 10) P Pe e l l l l e e g g r r i i n n a a g g g g i i o o i i n n G G r r e e c c i i a a 5 5 - - 1 1 1 1 o o t t t t o o b b r r e e (pagina 10) M M o o n n t t m ma a r r t t r r e e (pagina 12)

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Editoriale

«Con la forza di quel cibo camminò…»di don Adriano Valagussa

Cassago BrianzaAnno XIX - Numero 01

Notiziario di informazioneparrocchiale

Mese di marzo A.D. 2015

Avevo intenzione di preparare una riflessione sull’Eucaristia richiama-to anche dal tema dell’Expo che è appunto il cibo, quando ci è stato

comunicato che tutta la diocesi si muoverà a partire dalla Quaresima nel-l’aiutare a recuperare il senso e la modalità di celebrazione dell’Eucari-stia domenicale. Così, mentre ricordo che anche la catechesi degli adul-ti in Quaresima sarà sull’Eucaristia, riprendo un intervento fatto da mons.Tremolada vescovo ausiliare e vicario episcopale:“Fate questo in memoria di me!”. Queste parole del Signore non posso-no non suscitare stupore e riconoscenza ogni volta che le ripetiamo o leascoltiamo. Non riusciremo mai a esprimere adeguatamente la nostra ri-conoscenza per il grande dono dell’Eucaristia e descrivere adeguatamentela grandezza e la profondità del Sacramento che sta al cuore della Chie-sa. Obbedienti a quel mandato di Gesù, i primi cristiani hanno comincia-to a riunirsi nelle case e - dice il Libro degli Atti degli Apostoli - erano “as-sidui nello spezzare il pane”. Da allora non c’è stato giorno nella storiadell’umanità nel quale non si è celebrata l’Eucaristia e non c’è stata do-menica che non sia stata santificata dalla liturgia eucaristica.“Dobbiamo riconoscere che dal Concilio in poi è molto cresciuta la co-munità cristiana nel modo di celebrare i Sacramenti e soprattutto l’Eu-caristia. Occorre insistere in questa direzione, dando particolare rilievoall’Eucaristia domenicale e alla stessa domenica, sentita come giorno spe-ciale della fede, giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito, veraPasqua della settimana”: così scrive San Giovanni Paolo II nella letteraapostolica Novo Millennio Ineunte. Richiamando i punti su cui concen-trare le energie di tutta la pastorale della Chiesa del terzo millennio, egliindica tra questi la Messa domenicale. “Vorrei insistere – continua – per-ché la partecipazione all’Eucaristia sia veramente, per ogni battezzato,il cuore della domenica: un impegno irrinunciabile, da vivere non solo perassolvere a un precetto, ma come bisogno di una vita cristiana veramenteconsapevole e coerente”.Il termine “partecipazione” è molto importante: esso allude al modo incui siamo chiamati a vivere l’Eucaristia domenicale. Ce lo ha ricordato ilConcilio Vaticano II quando dice: “La madre Chiesa desidera ardente-mente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e at-

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marzo 2015 Shalom2tiva partecipazione delle celebra-zioni liturgiche, che è richiesta dal-la natura stessa della liturgia”.In questo anno pastorale la nostraDiocesi, su invito dell’Arcivescovo,intende avviare un processo checonsenta un progressivo ap-profondimento del senso liturgico,con particolare attenzione alla Mes-sa domenicale. Vorremmo aiutarcia vivere sempre meglio l’Eucaristiache celebriamo nel giorno del Si-gnore, per renderla sempre più ilcuore della vita della Chiesa e delcammino spirituale di ciascuno.Sappiamo bene che la partecipa-zione piena, attiva e consapevole

alla celebrazione dell’Eucaristia do-menicale è frutto di una disposi-zione interiore che va coltivata per-sonalmente e comunitariamente.Ognuno che decide di venire allaMessa domenicale merita il più vi-vo apprezzamento: occorre peròaiutarlo a “partecipare”, vincendoil rischio dell’abitudine e della di-strazione, ma anche facendo per-cepire il buon sapore del dono diDio offerto nella celebrazione litur-gica.L’opera dello Spirito santo, unicovero maestro interiore, trova ade-sione in noi quando ci lasciamo at-trarre dalla bellezza e dalla gran-

dezza di ciò che ogni domenicacompiamo. E questo esige che sap-piamo dare il giusto valore ai ge-sti e alle parole della liturgia. Èquanto vorremmo fare nelle pros-sime domeniche di Quaresima. Conbrevi interventi all’inizio delle Mes-se domenicali, inviteremo tutte leassemblee dei fedeli a valorizzarealcuni aspetti della celebrazione eu-caristica. Piccole attenzioni che per-metteranno di sviluppare insiemeil senso liturgico, di rendere più in-tenso il clima della celebrazione epiù autentica la partecipazione masoprattutto più intenso e conso-lante l’incontro con il Signore.

Domenica 19 aprile in tutte le par-rocchie della diocesi ci saranno

le votazioni per rinnovare il ConsiglioPastorale Parrocchiale. In prepara-zione a questo momento il nostroArcivescovo ha scritto una letterache vi proponiamo:

Carissimi, per vincere lo scoraggiamento e ilmalumore che rischia di invecchiarele nostre comunità, basta che io, chetu, che noi ci coinvolgiamo nell’affa-scinante compito di annunciare Ge-sù Cristo, motivati solo dalla docilitàallo Spirito di Dio che abita in noi. Lasituazione e perciò l’esito dell’impe-gno può anche essere modesto, può

anche essere complicata, la sto-ria di una comunità può ancheaver causato ferite, ma lo Spiri-to di Dio non abbandona mai lasua Chiesa. Non solo l’immensopatrimonio di bene, ma anchele difficoltà possono rivelarsi fe-conde di nuove risorse, voca-zioni e manifestazioni della glo-ria di Dio se ci sono persone cheaccolgono l’invito a dedicarsi al-l’edificazione della comunità.Il rinnovo dei Consigli pastorali

parrocchiali e degli altri organismi dipartecipazione e di consiglio a livel-lo decanale e diocesano è l’occasio-ne propizia. Invito quindi tutte le co-munità a preparare bene questi a-dempimenti e chiedo a tutti di do-mandarsi: «Io che cosa posso fareper contribuire all’edificazione diquesta comunità?». Mi permetto dioffrire una risposta e di formulare u-na proposta: tu sei pietra viva diquesta comunità, tu sei chiamato asantificarti per rendere più bella tut-ta la Chiesa, tu sei forse chiamatoad approfondire la comunione da cuiscaturisce quel «giudizio di fede»sulla realtà che lo Spirito chiede aquesta comunità, in questo mo-

mento, in questo luogo. Ascoltare loSpirito di Gesù risorto che ti sugge-risce di riconoscere i doni che hai ri-cevuto e il bene che puoi condivi-dere, ti consentirà di offrire un con-tributo al cammino della comunitàparrocchiale, decanale, diocesana.Servono esperienze, competenze di-versificate, capacità comunicative,ma i tratti fondamentali e indispen-sabili sono l’amore per la Chiesa, l’u-miltà che persuade alla preghiera eall’ascolto della Parola di Dio, la do-cilità allo Spirito che comunica a cia-scuno doni diversi per l’edificazionecomune. Per questo vi scrivo, caris-simi: per incoraggiare ciascuno asentirsi lieto e fiero di poter offrirequalche dono spirituale per il benedella nostra amata Chiesa ambro-siana. Ne abbiamo bisogno. In untempo come questo solo una Chie-sa viva può irradiare motivi di spe-ranza e restituire all’umanità fiduciaper il suo futuro.Nel nome del Signore vi benedicotutti.

Cardinale Angelo ScolaArcivescovo di Milano

LETTERA DELL’ARCIVESCOVO

Il rinnovo dei Consigli Pastorali Parrocchiali

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Shalom marzo 20153Archivio Parrocchiale 2014Archivio Parrocchiale 2014

I dati vengono pubblicati così come forniti dalla Segreteria parrocchiale.

Sono diventati figli di Dio con ilbattesimo:

- Basaglia Thomas- Bonfanti Samuele- Bonza Nicolò- Brunello Elena- Cervaro Matteo- Colombo Martina- D’amore Ilenia- Di Modica Diletta- Ghezzi Letizia- Leone Alessia- Maggioni Alex- Magnoli Sebastian- Marta Celeste- Molteni Denise Angelica- Perego Giulia- Proserpio Noemi- Ratti Giulia- Rigamonti Mirko- Riva Andrea- Schiavello Davide- Serra Alessia- Sisti Emma- Valli Morgan- Viganò Emma- Weber Francesco Roger

Si sono uniti in matrimonio:

- Agueli Gianmauro e Zoia Elisa- Alessio Daniele Giovanni e Nicolini

Emanuela- Brenna Marco e Billero Sabrina- Colombo Simone e Cortese Marzia- Gabor Gheorghe Daniel e Giussani

Francesca- Ghezzi Stefano e Viganò Valentina- Gramegna Roberto e Panzeri Silvia- Guazzoni Daniel e Sodano Simona- Martino Alessio e Catalano Elisa- Morstabilini Michele e Di Crescen-

zo Martina- Pelucchi Alessandro Giuseppe e In-

collà Fabiola- Rigamonti Marco e Redaelli Marta

Anna- Zanolla Davide e Fumagalli Stefania- Zucchelli Giacomo e Viganò Barba-

ra Anna

Sono tornati alla Casa del Padre:

- Baccaglini Gino- Brenna Davide- Brenna Giuseppe- Canali Luigi- Cardella Giuseppe

- Colzani Plinio- Crippa Mario- Crippa Orlando- Di Lorenzo Carlo- Fumagalli Franca Maria- Ghezzi Giuditta- Ghezzi Tarcisia Giuseppina- Giussani Rosa- Giussani Vincenzo- Gobbato Angela- Invernizzi Natale- Lipodio Gianni Enrico- Malighetti Ornella- Mammone Vincenzo- Molteni Rosa- Motta Luigi- Perego Giuseppina Enrichetta- Redaelli Domenico- Redaelli Vittorio- Rigamonti Angelo- Ristuccia Carmelina- Riva Angelo- Serafini Adriano- Sesana Elisa Rosa- Valagussa Antonia- Varinelli Loredana- Veronese Adelina- Viganò Giuseppina

La raccolta Caritas degli alimentidi Enrica Colnago*

Quella di sabato 14 Febbraioscorso, San Valentino, è sta-

ta una giornata di manifestazionedell’amore in senso più ampio diquello di coppia, cui comunemen-te si pensa! Infatti i nostri giova-

ni, appartenenti ai vari gruppi divolontariato operanti nella nostracomunità, hanno passato l’interagiornata svolgendo attività in no-me di quella Carità che dovrebbecaratterizzare la vita di un vero cri-

stiano. L’attenzione ai deboli e aipoveri è più volte sottolineata neiVangeli!Su iniziativa della Caritas Parroc-chiale e dei Servizi sociali del no-stro Comune, dei giovani dell’O-

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marzo 2015 Shalom4

Nello stesso giorno, sabato 14Febbraio, in cui eravamo im-

pegnati in una iniziativa pratica diaiuto ai nostri amici in difficoltà, siè svolto a Lecco un convegno del-la Caritas di zona al quale abbia-mo partecipato insieme a circa200 operatori della zona di Lecco. Il convegno organizzato dalla Ca-ritas di zona guidata da Don Etto-re Dubini, aveva come titolo “U-na sola famiglia umana, cibo pertutti, è compito nostro” e si divi-deva in due parti: la prima “Mangiare e mangiarsi, u-na relazione complessa” interven-to svolto da mons. Maurizio Rolla,Vicario Episcopale per la Zona diLecco; la seconda “La tavola com-pagnia e racconto”, relazione svol-ta dal dott. Luigi Ballerini, psicoa-nalista e scrittore.Le conclusioni sono state curateda Luciano Gualzetti, vice diretto-re di Caritas Ambrosiana e dele-gato Caritas Italiana all’Expo Mi-lano 2015.Mons. Rolla nella sua relazione hasottolineato come il nutrimento siaun momento di relazione e di a-

more e non una semplice soddi-sfazione di un bisogno naturale.Come Gesù attraverso l’Eucaristianutre la nostra anima, dà forza alnostro spirito, così l’uomo attra-verso il nutrimento deve esercita-re l’amore verso sé e verso gli al-tri. Se si pensa ad esempio aquando si dà del cibo ad un am-malato o ad un bambino piccolo,il gesto di chi imbocca dovrebbeessere la manifestazione di un’a-zione di amore e non un sempli-ce atto meccanico. Se così fossela persona che riceve il cibo, rice-ve anche amore, che dà un sen-so alla sua vita. Questo stessoconcetto va esteso alle relazioni diaiuto alimentare verso le popola-zioni povere, alle quali va dato delcibo materiale, ma anche soste-nuto da un sentimento di amoreper il prossimo, come accade neiluoghi dove operano per esempioi missionari. La persona è corpoe anima, ma questo fondamenta-le concetto spesso viene dimenti-cato!Il dott. Ballerini ha spiegato che ildesiderio di mangiare è uno sti-

molo del corpo, ma l’azione delnutrirsi viene acquisita grazie alfatto che fin dalla nascita veniamonutriti “da qualcuno”. Quindi c’ègià una relazione tra due perso-ne e il cibo. Tutti gli animali man-giano, ma solo l’uomo trae soddi-sfazione da questa azione, per cuinon basta “riempirsi la pancia”, maè importante anche curare il mo-mento in cui ci si nutre, come edove mangiamo, perché questacura è indice del rapporto che c’èsia con noi stessi che con gli al-tri, oltre ad essere indice di equi-librio psicologico con se stessi econ gli altri. Il momento in cui u-na famiglia si riunisce attorno adun tavolo per il pranzo, o più spes-so per la cena, diventa un mo-mento essenziale per costruire u-na serena relazione familiare, ca-ratterizzata da un dialogo tramembri della stessa. Acquistanoimportanza quindi le occasioni at-traverso le quali il cibo consente ilnascere di relazioni tra persone,favorendo la formazione di grup-pi, che non siano solo di aiuto ma-teriale, ma che veicolino anche a-

Il Convegno Caritas della Zona di Leccodi Enrica Colnago

ratorio Don Bosco e dell’Associa-zione FrecciaRossa è stata fatta u-na raccolta di generi di prima ne-cessità destinati alle famiglie bi-sognose, che sono aiutate dalBanco di Solidarietà del Centro diAscolto Caritas della nostra zona,al quale fanno riferimento le fa-miglie in difficoltà dei comuni diBarzanò, Cassago, Cremella e Sir-tori. È stato il modo migliore perquesti giovani di esprimere un a-more e una attenzione consape-vole verso le persone che attra-versano momenti di difficoltà; perquesto li ammiriamo, li ringrazia-mo e li sollecitiamo a estendere ailoro coetanei questa visione del-

l’amore che non deve essere sololimitato ai rapporti personali, mava esteso anche a tutti quelli che,a seguito delle difficoltà della vi-ta, non sanno più comprendere eamare chi sta loro vicino.Naturalmente la nostra gente diCassago ha risposto, come sem-pre, in maniera generosa e parte-cipe. Alla fine della giornata sonostati infatti raccolti ben 143 sca-toloni per un totale di 2.197 Kg diprodotti che verranno consegnatiai volontari del Banco di Solida-rietà.Ringraziamo innanzitutto tutti co-loro che hanno donato e tutti i gio-vani volontari che si sono impe-

gnati, le attività commerciali chesi sono rese disponibili (LD Cas-sago, Eurospin Veduggio, Alimen-tari Confalonieri Cassago e Panifi-cio Donghi di Oriano), e deside-riamo soprattutto sottolineare chela buona riuscita di questa inizia-tiva è stata la collaborazione fra laParrocchia, il Comune e le Asso-ciazioni giovanili presenti nella no-stra comunità.Nella speranza di poter sviluppa-re questa sinergia anche in altreoccasioni, rivolgiamo un “grazie dicuore” anche a nome delle fami-glie in difficoltà.

* con gli operatori Caritas

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Shalom marzo 20155micizia e amore cristiano. Questisentimenti possono far trovare inpersone in difficoltà la forza psi-cologica di modificare il loro sta-tus. Si può essere poveri senza es-sere miseri!Infine Luciano Gualzetti nelle con-clusioni ha evidenziato il sensodella partecipazione della Caritasall’Expo, a questa importante ma-nifestazione. La Caritas porterà iproblemi del mondo e non solonutrizionali, ma anche sociali, diridistribuzione dei beni e di mo-difiche delle politiche che garanti-

scano diritti, migliorando le con-dizioni degli uomini. Scopo è “nu-trire il pianeta non solo di cibo maanche di cultura e legalità”. L’in-vito alla società e ai governi è dinon limitarsi a una semplice ap-provazione dei discorsi del Papa,ma a impegnarsi concretamenteper un cambiamento strutturaledegli stili di vita e delle politichesociali. La Chiesa non può perde-re questa occasione di proposta edi difesa dei deboli e lasciare so-lo alle multinazionali la modificadei nostri stili di vita secondo i lo-

ro interessi. Ecco perché la Chie-sa invita tutti i cristiani a seguirecon attenzione questa manifesta-zione, vista non solo come occa-sione per momenti conviviali ecommerciali, ma partecipando al-le varie iniziative previste comemomenti di proposta e di dialogo.

Per raccontare e seguire lapresenza di Caritas in ExpoMilano 2015 invitiamo a con-sultare il sito: http://expo.ca-ritasambrosiana.it

Solidali per la vitadi Claudia Giussani

«I bambini e gli anziani costrui-scono il futuro dei popoli; i

bambini perché porteranno avantila storia, gli anziani perché tra-smettono l’esperienza e la saggez-za della loro vita». Con queste pa-role di papa Francesco si apre ilmessaggio dei Vescovi in occasio-ne della 37ma Giornata nazionaleper la Vita, celebrata dalla ChiesaItaliana domenica 1 febbraio. Pa-role che invitano ad essere “solidalicon la vita”, a un “rinnovato rico-noscimento della persona umana”,a “una cura più adeguata della vi-ta, dal concepimento al suo natu-rale termine”. “Quando una fami-glia si apre ad accogliere una nuo-va creatura, sperimenta nella car-ne del proprio figlio ‘la forza rivo-luzionaria della tenerezza’ e inquella casa risplende un bagliorenuovo non solo per la famiglia, maper l’intera società”. Il preoccu-pante declino demografico, il tristefenomeno dell’aborto, l’accani-mento di un figlio “a tutti i costi”sono segno che soffriamo l’eclissidi questa luce. Il tema di que-st’anno vuole indicare un cammi-no di legame a forme di sostegnoverso tutte le problematiche, an-

che quelle più drammatiche, chetoccano la vita. Spesso infatti essesono affrontate dalle persone inprofonda solitudine. I vescovi, nel-l’invitarci ad andare oltre l’indiffe-renza, ci invitano a promuovereforme, anche nuove, di solidarietàe prossimità. “La fantasia dell’a-more può farci uscire da questo vi-colo cieco inaugurando un nuovoumanesimo: ‘vivere fino in fondociò che è umano (…) migliora il cri-stiano e feconda la città’. La co-struzione di questo nuovo umane-simo è la vera sfida che ci attendee parte dal sì alla vita”.Una realtà che opera in prima li-nea con questa missione è il Cen-tro di Aiuto alla Vita (CAV), un’As-sociazione di volontariato che cer-ca di sostenere e accompagnarequanti, in occasione dell’arrivo diun bambino voluto o capitato percaso, si trovano in condizione didisagio, sia economico sia sociale.La solidarietà dell’associazione siconcretizza nell’evitare il ricorsoall’interruzione volontaria dellagravidanza e nel sostenere lemamme nella gestione della gra-vidanza. Lo scopo primario delgruppo Aiuto alla Vita è quello di

affermare il valore di ogni vita u-mana fin dal suo concepimento equindi di aiutare le donne ad ac-cettare il figlio concepito anchequando ciò sia fonte di fatiche edifficoltà, sostenendo le mammeprima e dopo la nascita del bam-bino.In occasione della Giornata dellaVita i CAV, oltre ad un’azione dipreghiera e di sensibilizzazione,che peraltro svolgono per l’interoanno, hanno promosso la consue-ta vendita delle primule e la sot-toscrizione al “Progetto Gemma”e del Progetto “Sì alla vita”. Accogliendo l’invito del CAV di Me-rate anche nella nostra parrocchiaabbiamo proposto la vendita del-le primule che ha permesso di de-volvere al CAV 1.335 euro, al lor-do del costo delle primule.Attraverso il “Progetto Gemma”stiamo inoltre sostenendo duemamme, una accompagnata dalCAV di Merate e l’altra dal CAV diBenevento. Entrambe le mammehanno da poco partorito i loro fi-gli Ryad e Christian.Il CAV di Merate è aperto il mar-tedì dalle ore 15 alle 17.30 e il sa-bato dalle 9.30 alle 11.30.

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Circa quarant’anni do-po la costruzione del-

la attuale chiesa parroc-chiale, la comunità par-rocchiale di Cassago de-cise di dotarsi di un or-gano. L’occasione, deltutto fortuita, capitò nel1798, quando, durantel’occupazione delle trup-pe francesi di Napoleone,in Brianza furono sop-

pressi numerosi conventi, fra cui an-che quello della Misericordia a Mis-saglia. Sfrattati i frati francescani, isuoi beni, acquisiti da Lorenzo Sor-mani, furono messi all’asta: l’Organocon le due cantorie, le quattro cam-pane della chiesa del convento e imobili della sacrestia vennero acqui-stati da Giuseppe Perogalli di Cassa-go per 2 mila lire.Amico della famiglia Visconti, Pero-galli, grazie a Francesco Nava inter-

L’Organo della Chiesa parrocchialedi Luigi Beretta

marzo 2015 Shalom6La relazione 2014 del CAV di Merate

Il Centro di Aiuto alla Vita BrianzaLecchese Onlus (di seguito la re-

lazione 2014) crede che l’aiuto allavita e alle famiglie in difficoltà sia u-na priorità per ciascuno di noi. La Vi-ta Umana è un bene prezioso da di-fendere. È possibile sostenerlo inquesto sforzo destinando la quotadel 5 per mille a: “Centro di Aiuto al-la Vita” e indicando il codice fiscale94020770130 nell’apposito spaziodella dichiarazione dei redditi.

Carissimi,

prima di tutto vogliamo ringraziareNostro Signore per il sostegno chetutti i volontari del Centro di Aiuto al-la Vita costantemente da Lui ricevo-no, soprattutto nelle situazionidi piùdifficile gestione. Nel 2014 abbiamo partecipato conl’Associazione Altra Metà del Cielo econ l’Associazione ALEGI al BandoVolontariato 2014: il progetto che ab-biamo presentato insieme è stato ap-provato. Grazie al finanziamento ab-biamo erogato 3 borse di studio perCorsi di Formazioni OSS, iniziato il”Corso di Taglio e Cucito” presso Vil-la Guarnazzola ed il “Corso di LinguaItaliana”.

Lo scorso anno sono arrivate con ri-chiesta di aiuto 96 donne di cui 57gestanti. Abbiamo visto nascere 59bambini, 9 da gravidanze che ab-biamo assistito nel 2013. Tutte le 334famiglie aiutate nell’anno, chi conpannolini e latte, chi con vestiti e/opacco alimentare, vivono con diffi-coltà l’attuale situazione economica.Nella casa di prima accoglienza Vil-la Guarnazzola abbiamo ospitato 14famiglie con momentaneo disagio a-bitativo. Con loro abbiamo cercato diinstaurare un rapporto di fiducia esostegno cercando di attuare, in col-laborazione con i Servizi Sociali, unprogetto di inserimento nella comu-nità.Inoltre abbiamo aperto 9 progetti aDifesa della Vita e un progetto Na-sko. La perdita del lavoro, spesso del ca-po famiglia, crea ancora più inquie-tudine alle donne già preoccupate dauna gravidanza inattesa. Noi volon-tari CAV discretamente le sostenia-mo, confortiamo e cerchiamo di at-tutire la solitudine che le accompa-gna.Il momento particolarmente com-plesso crea difficoltà nell’individuarele reali necessità della donna e nel-

lo stabilire i bisogni: grazie all’impe-gno in rete con le assistenti socialidei paesi di residenza, con le Caritase con le altre associazioni nostrePartners nel Bando Volontariato 2014siamo riusciti a moltiplicare le risor-se in modo da sostenere in manieracompleta le situazioni di estrema dif-ficoltà.Come sempre portiamo avanti il no-stro motto: Difendere la Vita beneprezioso donatoci da nostro Signo-re, perché ogni donna ha il diritto diessere madre edogni bimbo ha il di-ritto di nascere. Siamo per questosempre presenti al Consultorio diCernusco Lombardone a disposizio-ne delle donne incerte se prosegui-re la gravidanza.L’impegno speso è tanto, ma la vo-glia di continuare si rinnova ogni gior-no grazie al sorriso dei bambini e del-le mamme che riescono ad affron-tare dignitosamente la vita. Confidando di avervi sempre al no-stro fianco e in attesa di incontrarciper condividere esperienze, pensie-ri e suggerimenti calorosamente sa-lutiamo.

Merate, 19 Gennaio 2014Il Presidente, Carmen Fabbri

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Shalom marzo 20157mediario della Casa ducale, cedette,allo stesso prezzo, la proprietà del-l’Organo e delle campane alla Fab-briceria di Cassago. A febbraio 1799la Fabbriceria consegnò a Nava unacconto di 500 lire che furono resti-tuite al marchese Visconti che avevaanticipato i danari. Morto prematu-ramente nel 1800 il marchese Giu-seppe Visconti, suo fratello Carlo sifece garante dell’accordo. Il 18 feb-braio 1799 l’Organo fu trasportato aCassago da Eugenio Biroldi che lo mi-se in opera e nel 1804 la Fabbriceriaestinse tutti i debiti.Un inventario degli arredi sacri dellachiesa dell’ottobre 1827 indica chel’organo a tre mantici era ormai lo-goro e si trovava nel presbiterio del-l’altare maggiore. Nel 1831 il parro-co Michele Castelli inviò una letteraal duca Carlo per invitarlo a concor-rere alle spese della Fabbriceria e, frale varie richieste, accenna alla ne-cessità di riparare l’Organo: tanto e-ra malandato, che con l’Unità d’Italiai nuovi consigli comunali di Cassagoe di Oriano deliberarono di concede-re un concorso di spese nell’acquistodi un nuovo Organo per la chiesa par-rocchiale. Quello stesso anno il par-roco Ambrogio Clerici dà mandato “alSignor Antonio Carrera fabbricatoredi organi in Legname di costruire unOrgano nuovo”.La ditta Carrera era stata fondata daGiovanni Maria Carrera (1753-1818),ma il capostipite fu in realtà suo ni-pote Girolamo Carrera (1796-1863)che, con i fratelli Giuseppe e CarloCarrera, costruì organi di assoluto va-lore, tanto da conquistarsi l’ammira-

zione dei maggiori organari e orga-nisti del momento. Antonio Carrera-De Simoni (1826-1896), costruttoredell’organo di Cassago, apprese il me-stiere dallo zio Girolamo e con la suamorte si chiuse una delle più validecase costruttrici di organi in Lombar-dia. Dopo alcune riparazioni volute da An-tonio Gioletta, parroco nel 1873, dob-biamo aspettare l’anno 1940 per ve-dere nuovi lavori all’Organo, quandoil parroco don Enrico Colnaghi, con-cluso l’ampliamento della chiesa, lotrasferì “sopra il portone d’entrata del-la chiesa ampliata, mentre nella tri-buna posta al di sopra della Cappel-la del Battistero si riposero i manticiche forniscono l’aria alle canne”. Imantici venivano ancora azionati amano e nonostante l’impegno dellesquadre di ragazzi, per mancanza omeglio insufficienza d’aria, capitavache le canne calassero di tonalità. Il suo successore don Motta arguta-mente ricorda nel Chronicon: “Io nonso musica. Io non so suonare; ma soche è uno strumento che in una chie-sa non dovrebbe mancare e poi i mieiparrocchiani si vantano di tradizionicanore”. Per questi motivi il parrocopensò di rimettere a nuovo l’Organoe così nel 1950 interpellò la Ditta Ma-scioni, che era già stata consultata dadon Enrico Colnaghi, ma poi vennepreferita la Ditta Costamagna. Nel1952 l’Organo fu collaudato dal Mae-stro Picchi della Cappella del Duomodi Como e dal Maestro Consonni delSeminario di Venegono. Lo benedis-se monsignor Delfino Nava carissimoconfratello di don Motta in Seminario

e componente del Capitolo di S. Am-brogio a Milano. La cantoria di Villa-santa eseguì il primo concerto, ma icassaghesi, annota il parroco, “nondiedero gran segni di capire e di gu-stare”. Il nuovo Organo fu stimolo per la na-scita di una cantoria: prima di donAntonini esisteva già un coro a Cas-sago ed era composto di soli uomini,diretto dal coadiutore don Piero Pinie il cui organista era Angelo Finetti.Don Antonini allarga il coro alle vocifemminili e anche l’organista è unadonna, una giovane maestra so-prannominata la “Galeazza”, autricefra l’altro di vari libri di poesia. Con luiil Coro raggiunge 40 componenti, perlo più di Cassago con qualche ag-giunta da Renate. Don Antonini lasciòCassago nel 1971, ma ritornò il 13novembre 1976 a dirigere un con-certo d’organo in preparazione al de-cennio che porterà nel 1986 a fe-steggiare il 16° Centenario della pre-senza di S. Agostino a Cassago. L’Organo fu utilizzato ancora, a ca-vallo del 1980, da una Corale dei ra-gazzi dell’Oratorio che non eseguivaconcerti, ma prestava servizio nellaliturgia. A questo Coro, in anni più re-centi, subentrò sotto la guida inizia-le del Maestro Sergio Vecerina, l’at-tuale Polifonica che ebbe modo di u-tilizzare per qualche tempo l’Organo,prima che per motivi di sicurezza efunzionalità se ne dovesse abbando-nare l’uso. Con l’odierno riammoder-namento sicuramente avremo nuovenumerose occasioni per godere le so-norità musicali del nuovo organo del-la parrocchiale.

Il 23 gennaio l’Azione CattolicaDecanale ha organizzato un in-

contro con don Franco Manzi a cuiha chiesto un riflessione biblica sul-la comunione matrimoniale. L’in-contro si è svolto presso l’oratorio

di Barzanò, don Franco ci ha gui-dati a riprendere (e purificare) laparola amore attraverso diversibrani biblici.Sì è partiti da una lettura ap-profondita di Genesi 2 sottolinean-

do come il testo metta in luce la di-gnità, la complementarietà e la di-versità dell’uomo e della donna. Labellezza di questa creazione nonsta nell’unione di due bisogni o didue che si fondono perdendosi ma

«E i due diventeranno una carne sola»di Emilio Redaelli

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Il 25 Gennaio, Festa della SacraFamiglia, dopo la Messa la co-

munità ha festeggiato in Oratorio:il pranzo con numerose famiglie enel pomeriggio un momento digioco per i più piccoli, organizza-to dal gruppo adolescenti. Termi-nati i giochi, si è vissuto un mo-mento di preghiera con don A-driano e le tante famiglie presen-ti, a ricordarci il perchè e per Chidella nostra presenza in quel gior-no di festa. Una bella giornata,partecipata e vissuta in condivi-sione e allegria.Dopo la preghiera, durante la me-renda preparata da alcune fami-glie e dalle cuoche dell’oratorio, èstato presentato il nuovo cammi-no per famiglie, nato quest’annonella nostra realtà parrocchiale. Dicosa si tratta? Durante lo scorsoautunno, a partire da un gruppodi famiglie della comunità, ha pre-so vita il Gruppo Famiglie: vuoleessere un tentativo di creare, pri-ma di tutto, un momento di in-contro.L’incontro, il potersi conoscere econfrontare, sono alla base diqualsiasi relazione. Questo grup-po nasce dall’esigenza di alcunefamiglie di poter, appunto, creareuna rete di relazioni con persone

che vivono la stessa realtà fami-liare. E così è nata l’idea di trova-re un giorno al mese per ritrovar-si. Ma non si esaurisce tutto in unvedersi e stare insieme... quelloche caratterizza questo gruppo èil fatto di essere famiglie cristiane,che hanno il desiderio di vivere uncammino di crescita spirituale nel-la loro realtà familiare quotidiana.Solitamente il giorno scelto è laDomenica, ci si trova in Oratorio,intorno alle 16.30 per un momen-to di merenda tutti insieme, o-gnuno porta qualcosa da condivi-dere con gli altri. A seguire l’in-contro per gli adulti, mentre ibambini vengono intrattenuti daun gruppo di adolescenti e giova-ni nei locali dell’Oratorio o all’ariaaperta. L’incontro segue, per que-st’anno, un sussidio della Diocesiappositamente pensato per grup-pi famiglia: si parte sempre dallaParola, dal Vangelo, e dagli spun-ti di riflessione proposti dal sussi-dio.Due coppie, a rotazione, prepara-no l’incontro e si prendono cura diricordare per tempo agli altri il te-ma e gli spunti, in modo che ognicoppia possa parlarne prima a ca-sa e riflettere insieme per poterpoi esprimere la propria riflessio-

ne durante l’incontro. Don Adria-no ci aiuta a tirare le fila di tutti gliinterventi e propone una sua ri-flessione sul tema. L’idea di farlopreparare a due coppie insieme, arotazione, è nata dal pensiero chesia meglio essere partecipi e pro-tagonisti della riflessione piuttostoche solo ascoltatori, proprio perpermetterci di andare a fondo sultema proposto e per permettere aciascuna coppia di trovare un mo-mento da dedicare a questo. I-noltre il momento in cui le duecoppie si trovano a preparare l’in-contro è sempre un piacevole mo-mento di conoscenza e condivi-sione.A nostro avviso l’esperimento staandando bene! Molto spesso, pre-si dalla quotidianità, non si trovatempo per fermarsi a parlare, tan-to meno a pregare. Questi incon-tri ci aiutano non solo a condivi-dere un’amicizia con altre famiglie,ma anche a ricordarci che il fon-damento della nostra vita è GesùCristo e che si può vivere la fedein famiglia, al lavoro, con gli ami-ci, con i figli. Prossimo incon-tro: Domenica 1 Marzo, 16.30in Oratorio. Naturalmente saràbenvenuta qualunque famiglia vo-glia unirsi a noi!

Gli incontri delle giovani famigliedi Fiammetta Carniani

nel fatto che due diverse creaturedi pari dignità si realizzano in unapiena reciprocità. E questa reci-procità diventa una carne sola, fa-cendo sì che i coniugi possono sco-prire la straordinaria bellezza di do-nare la vita. In questa relazione o-gnuno di due imparerà a deside-rare di far maturare l’altro.“Dio creò l’uomo a sua immagine,a immagine di Dio lo creò; maschioe femmina li creò”. Questo parti-colare lascia intendere che l’im-

magine divina non è solo l’uomoma è costituita dall’unione delledue persone. Un amore che dàspazio all’altro nella sua diversità.Amare così è insomma divino, ri-corda l’amore di Dio che custodi-sce il suo popolo nella sua libertàe la stessa incarnazione di Gesùche ha “lasciato spazio” all’umano.Contemplando questo amore cheil Figlio ci ha mostrato verso il Pa-dre attraverso lo Spirito scopriamola ricchezza di due che diventano

una sol carne ma che restano duefelici di arricchirsi l’un l’altro. Qual è dunque l’arte di amare nelmatrimonio? Anzitutto non animae non corpo ma una creatura ani-ma e corpo che si fonde in pienaunità. Poi imitare fedelmente l’a-more di Cristo per la Chiesa: un a-more totale, fedele, indissolubilefino alla fine. Ed è proprio Cristorisorto che, nel sacramento, so-stiene gli sposi a osservare questocomandamento nuovo.

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Il 16 gennaio don Giancarlo Mag-gioni avrebbe compiuto 70 anni.

Come vorrei potergli dire, come untempo, “auguri don! Auguri ami-co!” e aggiungere con calore “Au-guri sacerdote di Cristo!”. Non pos-so purtroppo, non sul piano, percosì dire, “del mondo”.Era nato a Carugate, vicino a Mi-lano, ed era stato ordinato sacer-dote il 28 giugno del ’69. A Cassa-go arrivò nel 1974 rimanendo sinoal 1992 come viceparroco e so-prattutto operando nel nostro ora-torio. Ci avrebbe lasciato tutti po-co dopo, al termine di una lunga esofferta malattia, il 10 febbraio del1998 quando era – poco più checinquantenne – parroco a Crem-nago di Inverigo.Mi accingo a ricordarlo, questo ca-rissimo “don” amico dei giovani diquegli anni, mentre oggi sonopapà e persino nonno e mentre hodavanti a me la foto che lo ritraesorridente all’aperto con gli abiti li-turgici. Lo vedevamo così quandocelebrava in mezzo alle alte cimedelle Alpi o delle Dolomiti, in cam-peggio: “per” e “con” noi sceglie-va una grossa pietra come altaree lì sopra consacrava il santo Cor-po di Gesù offrendolo in nutri-mento a noi tra gli splendidi mon-ti su cui ci conduceva nei tanticampeggi organizzati per i ragaz-zi e i giovani cassaghesi.Così mi sembra bello, stasera, fer-marmi e parlare di lui, quasi lo fa-cessi insieme a lui. Anzi, vorreiquasi inviargli una lettera “ricordo”insieme ai carissimi auguri.Fare un po’ come allora, quandoera bello parlare con te di cose se-rie e anche di cose spassose, o disport; ne sapevi sempre una… piùdel diavolo! E quando tu, che nonconoscevi l’arte odiosa della lusin-ga o dell’ipocrisia, sentivi la ne-cessità di intervenire sapevi sem-

pre guidare la discussione sul bi-nario giusto. A pensarci bene do-po tanti anni, lasciamelo dire, tro-vo che avevi sempre ragione, oquasi. Ricordo con commozione lediscussioni costruttive dove alla finfine il tuo commento “salomonico”zittiva e insegnava: imparavamoda te sempre qualcosa.Mi luccicano gli occhi ripensando aquel tempo: c’era chi ti dava del“prete sessantottino”, forse per viadei capelli lunghi, mentre stavi conl’abito talare solo in chiesa; eri co-sì diverso da don Lorenzo, che tiaveva preceduto. Senza debolez-za né orgoglio ci hai insegnato amettere in pratica con decisioneciò che ci insegnavi, frequentandosia la Pastorale del lavoro, sia laNostra Famiglia, e ancora attra-verso i cineforum e gli altri incon-tri dove le fondamenta poggiava-no sul catechismo vissuto, perquanto viverlo possa essere stato– e sia tutt’ora – difficile.Ci hai aiutato a dibatterci e anchea uscire dai giochi della giovinez-za, che ha significato uscire un po’anche dai sogni e dalle illusioni,dalla confusione delle idee sul fa-re o non fare qualcosa, sul pren-dere o non prendere una strada…ci hai aiutato insomma a prepararcialla vita e a viverla poi con corag-gio e grinta, avvicinandoci in mo-do schietto alle difficoltà, cercan-do di vivere il presente con pas-sione. Certo eravamo un bel grup-po in quell’oratorio mai silenzioso,dove “anche se piove e magaril’acquazzone è forte e improvviso…mai bisogna perdere la speranzadel sole!”.Sembra passato così in fretta queltempo, e mi accorgo di come si siainterrotto il rapporto fraterno in cuiti donavi e in cui io, quasi tuo coe-taneo mi sentivo tanto a mio agio.È che la vita continuò a correre, e

non ci vedemmo più. Mi dispiac-que sentire del tuo trasferimentocome parroco a San Nazzaro ValCavargna: spero di sbagliarmi maconsiderai quel trasferimento unerrore. Io intanto mi sposai, ho a-vuto due figlie e oggi sono nonno.Che strano: a ripensarci è stato co-me se si fosse cambiato il canaledella radio o del televisore: spari-rono la tua voce e la tua immagi-ne, la nostra complicità cessò.Seppi poi del trasferimento suc-cessivo, delle tante difficoltà, so-prattutto della sofferente malattia.Ti ricordavo nella preghiera da-vanti a quell’altare su cui hai cele-brato, a quell’ambone dove le tuebelle omelie parevano così spes-so rivolte a me. Cosa rimane oggidi quei ricordi? Qualcuna delle tuefoto artistiche, quasi professiona-li, dei piccoli fiori dai bellissimi co-lori che scovavi fra le pietre o ne-gli anfratti dei monti che amavi. Leguardo e le riguardo e nella graziadella forma e dei colori rivedo il tuosorriso sereno e divertito, magarilo stesso che hai ora nel leggerequesto mio scritto. Eppure l’im-magine che più mi è rimasta im-pressa, e che chissà perché rivedocosì spesso, è quella in cui siamoimpegnati in un tiro alla fune e ioti sono dietro, e mi pare di aiutar-ti.Allora ciao don Giancarlo: forsenon te l’abbiamo mai detto a pa-role ma tu lo sapevi che io e tantialtri cassaghesi ti abbiamo volutobene: ancora te ne vogliamo e tiricordiamo con affetto nella cer-tezza che ci rincontreremo. A vol-te mi manca quel tuo “ciao Ben-ve”, soprattutto quando… nel du-ro tiro alla fune della vita… scivo-lo e mi manca l’aiuto di chi, con ipiedi ben saldi nella fede, sa cosafare per non farmi cadere. Ciaodon, auguri!

Auguri a un Prete Amicodi Benvenuto Perego

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In GRECIA… sulle orme di San Paolodal 05 all’11 ottobre 2015

Pellegrinaggio con visite a Salo-nicco, Filippi, Monasteri delle Me-

teore, Vergina, Veria, Delfi, Atene,Corinto e l’Argolide con Micene ed E-pidauro:Primo giorno - lunedì 05 otto-bre 2015: CASSAGO BRIANZA -MILANO MALPENSA - ATENE -SALONICCO

Alle ore 06.30 celebrazione dellaSanta Messa di inizio Pellegrinaggiopresso la Parrocchia di Cassago. Altermine, con ritrovo alle ore 07.30,partenza in autopullman Gran Turi-smo riservato per l’aeroporto di Mi-lano Malpensa. Arrivo e appunta-mento con personale della nostra a-genzia per l’assistenza alle opera-

zioni di imbarco. Partenza con volodi linea per Salonicco con scalo in-termedio ad Atene. Arrivo e appun-tamento con la guida-accompagna-tore che resterà con il gruppo pertutta la durata del Pellegrinaggio.Trasferimento con autopullman ri-servato in centro città con una pri-ma visita panoramica di Salonicco.

Nell’ultimo consiglio pastorale ab-biamo meditato insieme sul di-

scorso del cardinal Scola nella festadi S. Ambrogio. Tratteggio qualcheaccenno che possa essere di aiutoper la riflessione di tutti. Si parte da un’attenta analisi della si-tuazione attuale della città di Milanoe della diocesi: la preparazione diExpo, le difficoltà economiche, il tra-vaglio umano che le persone stannovivendo. Questa situazione chiede u-na radicale novità: un nuovo uma-nesimo, dove “nuovo” non significaperdere di vista il passato ma un ri-cominciare non perdendo l’origine.La cultura del XX secolo ha parlatodi un postumanesimo o addirittura diun transumanesimo: il superamentodell’umanesimo per arrivare ad unavisione della civiltà tecnica e delle re-ti. Questa visione del mondo ha spes-so portato alla costruzione di una so-cietà che non si è curata della cen-tralità dell’uomo. Quello che ci vienechiesto per riportare un’anima inquesta cultura è quello di riportarel’uomo al centro, non c’entrando tut-to sull’uomo ma rileggendolo comeessere in relazione: in relazione conDio che lo ha creato, in relazione con

gli altri che costituiscono la famigliaumana e in relazione con il creatoche gli è stato donato.Se guardiamo alla storia di Milano,troviamo una feconda tradizione diumanesimo attenta alla cultura e al-la socialità. Questa tradizione, dopogli anni del terrorismo, ha lasciato ilposto, negli anni 80, alla “Milano dabere”, una mentalità del guadagnofacile che ha prodotto dei risultatiperversi. Grandi problemi socio cul-turali: si pensi al paradosso della ca-se popolari con abitanti senza casee case senza abitanti. È proprio inquesto contesto che è necessaria u-na nuova anima per Milano, capacedi fondere in unità i frammenti di vi-ta buona presenti.Un’ultima riflessione va ad un pre-decessore illustre del card. Scola: pa-pa Paolo VI che a Milano ha vissutoun periodo storico con travagli simi-li. Paolo VI ci chiede, di fronte a que-sta situazione, un cristianesimo a-deguato al tempo moderno: la ca-pacità dei cristiani di produrre cul-tura, ovvero di fare una proposta divita buona nel contesto in cui si vi-ve. Così il card. Scola individua quat-tro ambiti in cui tradurre questa cul-

tura di vita buona: vita sociale e co-stumi; lavoro ed economia; educa-zione, cultura, arte, turismo ed infi-ne fragilità ed emarginazione.L’immagine che riassume questa u-nità che il cristiano deve cercare conle persone e nei vari ambiti è presada un discorso di papa Francesco: ilmodello del percorso di lavoro non èuna sfera ma un poliedro, diverseparzialità che mantengono la loro o-riginalità che devono essere raccol-te dall’azione pastorale. Da questoil desiderio del Cardinale è che la pro-posta di un nuovo umanesimo nonsia altro che la capacità di generarecultura ovvero di proporre a tutti gliuomini di ogni tempo un senso pervivere il quotidiano.A questo desiderio si pone un ultimoquesito: dove si può percepire l’at-tuazione di questa vita buona unifi-cante delle diversità? Si percepiscenella vita di chiunque sia disposto adesporsi direttamente per il bene ditutti. Ovvero i cristiani devono cer-care di far trasparire nella loro vita lapienezza dell’humanum che hannoricevuto. Ed è proprio la testimo-nianza la modalità privilegiata per icristiani per incontrare ogni uomo.

Notizie dal Consiglio pastoraledi Emilio Redaelli

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Al termine trasferimento in hotel eassegnazione delle camere riserva-te; cena e pernottamento.Secondo giorno - martedì 06 ot-tobre 2015: SALONICCO - FI-LIPPI - KAVALA - SALONICCO Prima colazione in hotel. Intera gior-nata di escursione dedicata alla vi-sita dei luoghi legati alla figura di SanPaolo. Partenza per Filippi e visita al-la località, ove tutto parla del pas-sato a noi conosciuto dalle SacreScritture. Qui l’apostolo Paolo vi pre-dicò la Parola di Gesù fin dal sec. 49d.C. e qui fondò la prima ComunitàCristiana d’Europa. Celebrazione del-la Santa Messa nel luogo ove SanPaolo ha battezzato la prima cristia-na d’Europa. Al termine trasferi-mento alla vicina Kavala per la se-conda colazione in ristorante. Nel po-meriggio breve visita alla città, la Pa-lea Polis, dove San Paolo approdòdopo essere salpato da Triade. Rien-tro a Salonicco e tempo a disposi-zione per relax. Cena e pernotta-mento in hotel.Terzo giorno - mercoledì 07 ot-tobre 2015: SALONICCO - VER-GINA - VERIA - KALAMBAKAPrima colazione in hotel. In matti-nata celebrazione della Santa Mes-sa ed al termine visita alla città, laTessalonica al tempo di San Paolo:visita alle chiese bizantine di San De-metrio con la importante cripta e laChiesa di Santa Sofia arricchita dipreziosi mosaici, testimonianza del-

le prestigiose attività svolte dalla cittàdi Thessaloniki durante i secoli del-l’impero romano d’Oriente. Parten-za per Vergina e visita al museo ar-cheologico con la tomba reale delmacedone Filippo II con i suoi ricchitesori e corredi funebri. Pranzo in ri-storante. Nel pomeriggio prosegui-mento per Kalambaka con sosta aVeria, l’antica Berea, dove l’Aposto-lo Paolo si rifugiò e predicò in seguitoai tumulti giudaici di Tessalonica. Ar-rivo a Kalambaka e trasferimento al-l’hotel prenotato. Sistemazione; ce-na e pernottamento.Quarto giorno - giovedì 08 ot-tobre 2015: MONASTERI DELLEMETEORE - DELFI Prima colazione in hotel. In matti-nata visita ai Monasteri delle Me-teore, incastonati sulle sommità del-le rocce, modellate nelle forme piùstrane dagli agenti atmosferici e al-te anche più di 500 metri. Celebra-zione della Santa Messa all’apertonella “cornice” delle Meteore. Pran-zo in ristorante. Nel pomeriggio par-tenza per Delfi attraversando paesie borghi tipici della Grecia e inseritiin un affascinante panorama pae-saggistico. Arrivo e trasferimento al-l’hotel prenotato. Assegnazione del-le camere riservate; cena e pernot-tamento in hotel. Quinto giorno - venerdì 09 ot-tobre 2015: DELFI - ATENEPrima colazione in hotel. In matti-nata visita di Delfi, una delle più im-

portanti città delle mitologia greca,in quanto sede del santuario più ve-nerato dell’antica Grecia: l’oracolo diDelfi; visita al sito archeologico conil celebre santuario di Apollo e delmuseo, una delle raccolte più im-portanti dell’arte greca. Pranzo in ri-storante. Nel pomeriggio partenzaper Atene. Arrivo nella capitale gre-ca e prima visita alla città con tourpanoramico: Piazza Sintagma, l’e-sterno del Palazzo Reale sede delParlamento, il Tempio di Giove, l’Ar-co di Adriano e lo Stadio Panathi-naiko, dove si svolsero i primi giochiolimpici moderni. Al termine, trasfe-rimento presso la chiesa cattolica ecelebrazione della Santa Messa. Tra-sferimento in hotel e assegnazionedelle camere riservate; cena e per-nottamento.Sesto giorno - sabato 10 otto-bre 2015: ARGOLIDE: CORIN-TO ANTICA - EPIDAURO - MI-CENEPrima colazione in hotel. In matti-nata partenza per il tour dell’Argoli-de. Arrivo a Corinto e sosta all’im-boccatura del Canale di Corinto peruna visita panoramica. Proseguimento per la visita alla Co-rinto Antica dove San Paolo sostò alungo, predicando con successo e in-tessendo rapporti epistolari con lecomunità da lui fondate. Celebra-zione della Santa Messa nel sito diCorinto Antica, all’aperto. Prosegui-mento per Micene e arrivo per ilpranzo in ristorante. Nel pomeriggiovisita del sito dell’antica città di A-gamennone. Al termine partenza perEpidauro e visita al conosciuto anfi-teatro dalla perfetta acustica. In se-rata rientro ad Atene; cena e per-nottamento in hotel.Settimo giorno - domenica 11ottobre 2015: ATENE - MILANOMALPENSA - CASSAGO BRIAN-ZA Prima colazione in hotel. In matti-nata celebrazione della Santa Mes-sa ed al termine completamento del-le visite di Atene con salita all’Acro-poli, una fortezza naturale all’inter-no della quale si trovano i massimicapolavori dell’arte greca come il

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marzo 2015 Shalom12“Informazioni utili”“Informazioni utili”Sede di ShalomCasa parrocchialeP.zza San Giovanni XXIII 1023893 Cassago B.za (LC)Tel. 039.955715 - Fax [email protected]

Orari parrocchialiS. Messe festive (Chiesa parroc-chiale)Sab. 20.00; Dom. 8.00; 10.30; 18.00S. Messe feriali (Chiesa parrocchia-le)Lun., Mar., Giov., Ven. 9.00 (dopo la reci-ta delle lodi alle 8.50)Primo venerdì del meseS. Messa 20.30Celebrazione della Parola e S.ComunioneMer. e Sab. 9.00 (dopo la recita delle lodialle 8.50)S. Messe feriali e festive (Chiesa diOriano)Dom. 9.30; Mer. 9.00Adorazione eucaristica15.00-16.00 (ogni primo giovedì delmese)Sante confessioniTutti i giorni feriali prima delle S. MesseSab. pom. (Chiesa Parrocchiale) 15.00-18.00Orario Segreteria parrocchialeTutti i giorni 9.40-11.30

Associazione S. AgostinoBiblioteca e Sede - Dom. [email protected] - www.cassiciaco.itAppuntamenti: 039.958105 (Beretta)

Orari FarmaciaLun.-Ven. 8.30-12.30 e 15.30-19.30;Sab. 8.30-12.30Tel. 039.955221

Piazzola rifiuti (zona Stazione)1 apr.-31 ott.Mar. 18-21; Sab. 9-12 e 14-171 nov.-31 mar.Mar. 14-17; Sab. 9-12 e 14-17

Centro aiuto alla vita - BarzanòApertura mer. 15-17.30Tel. (parrocchia) 039/955835

Numeri utiliParrocchia 039.955715Oratorio 039.955136Comune 039.921321Asilo nido 039.956623Elementari 039.956078Materna 039.955681Media Cassago 039.955358Biblioteca 039.9213250Guardia medica Casatenovo 039.9206798Pronto Soccorso Carate 0362.984300Pronto Soccorso Lecco 0341.489222Carabinieri Cremella 039.955277

Pagine a cura e responsabilitàdella Parrocchia

MONTMARTREMONTMARTRE

In piazza, il monumento dei cadutiha molti, troppi, nomi ai marmi incisi.Li leggo e mando loro i miei saluti.Mi chiedo: “dove mai li avranno uccisi?”.Mio padre, dopo avermi seminato,partì per ubbidire a degli avvisi.Ma non a fare il semplice soldato:partì, pur contro voglia, a far la guerra.E mentre io nascevo, per scontato,si pensa che su un palmo della terrasi dissipava il sangue di qualcuno.

Per questo, meditando, mi si serrail valico al respiro, ma nessunopotrà serbare odio per coluiche, ignaro di quel gesto inopportuno, lo condannò. È la ragion per cuiavvampo e sento poca pace intorno,facendo mie le passioni altrui.Mio padre, infine, fece il suo ritorno.È per i morti, come pei dispersi,che la memoria di preghiera adornoe con la penna scrivo mesti versi.

O. C.

Il Monumento dei Caduti

“Mio Signore,dormono tuttie io ho bisognodi parlare con qualcuno”.

“Parla con me”.

“Mio Signore,non capiscoquando e comesei in ascolto:io ho bisogno anche di risposte!”.

“Ti darò le risposte che vuoi”.

“Le Tue risposte, però,son fatte di silenzio,solo di silenzio”.

“Ma ti pare opportuno gridarea quest’ora della notte?”.

“Di notte, di giorno,all’alba, al tramonto…le Tue rispostesono sempre silenzio!”.

“Stanottestai parlando in silenzio anche tue tra noi c’è un’intesa perfetta.Dico bene?”.

“Parlassero in silenziocoloro che gridano guerrae più forte di loropoi fanno gridare le armi!”.

C. O.

A quest’ora della notte

Partenone, i Propilei, il Tempio diAthena Nike e l’Eretteo. Al terminepartenza per il trasferimento all’ae-roporto di Atene. Arrivo e assisten-za alle operazioni di imbarco. Nel pri-mo pomeriggio partenza con volo dilinea per Milano. Arrivo all’aeropor-to di Malpensa e proseguimento, inautopullman riservato, per Cassagocon arrivo nel tardo pomeriggio. Quota individuale di partecipa-zione: (formula “tutto incluso”)

- base 40 partecipanti: Euro1.140,00

- base 35 partecipanti: Euro1.160,00

- base 30 partecipanti: Euro1.180,00

Supplemento camera singola:Euro 260,00Per informazioni e iscrizioni ri-volgersi in segreteria parroc-chiale.

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