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Progetto ATELIER – Lombardia Circolare
Ecoprogettazione e approccio circolare in edilizia
Paola Altamura – SSPT-RISE
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI
BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia
Camera di Commercio di Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
Eco-progettazione e approccio circolare in edilizia
Contenuti
1. Criteri di base per l’eco-progettazione nel settore delle costruzioni
2. L’approccio circolare nei protocolli energetico-ambientali per gli
edifici e nei Criteri Ambientali Minimi del PAN GPP
3. Strategie per l’uso efficiente delle risorse materiche in edilizia
_demolizione selettiva, design for deconstruction, reuse, recycling,
ottimizzazione dei materiali anche attraverso pre-fabbricazione, uso di
materiali locali e prodotti certificati, waste efficient procurement,
responsible sourcing, schemi di restituzione al produttore
4. Strumenti e metodologie operative
_audit pre-demolizione, metodologia ed esempio applicativo
_strumenti digitali a supporto della stesura dell’audit e del piano di
gestione dei rifiuti di cantiere e dei processi circolari.
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
1 | Criteri di base per l’eco-progettazione
nel settore delle costruzioni
Impatti ambientali lungo il ciclo di vita dell’edificio
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
Fonte:
https://ec.europa.eu/
environment/topics/ci
rcular-
economy/levels_en
Tutti i prodotti, lungo il loro ciclo di vita, interagiscono con l’ambiente, determinando
impatti sulle matrici ambientali (acqua, aria, suolo), in termini di consumo di risorse
(input) e di inquinamento (output).
SETTORE DELLE COSTRUZIONI
Elevato consumo di risorse:
• Materie prime estratte globalmente per il 50% sono destinate alle costruzioni
• 10-15% del consumo energetico nel settore delle costruzioni è dovuto
all’estrazione di materie prime.
Elevata produzione di rifiuti:
• I rifiuti inerti sono un terzo dei rifiuti totali prodotti annualmente in EU.
Impatti ambientali lungo il ciclo di vita dell’edificio
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
Impatti ambientali dovuti alla produzione e dismissione
dei materiali in edilizia
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
A fronte dell’abbattimento dell’energia operazionale (in uso) degli organismi edilizi
(molto promossa negli ultimi 20 anni – Passiv Haus, NZEB, Plus-Energie Häusern) gli
impatti ambientali in fase di costruzione e dismissione appaiono sempre più gravosi,
in particolare:
• il peso dell’energia incorporata nei materiali, dovuto al consumo di energia per
estrazione, produzione e trasporto.
Consistenti anche gli altri impatti:
• Emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti
in tutti i processi, inclusi i trasporti
• Consumo di materie prime rinnovabili e non
• Accumulo di rifiuti da costruzione e
demolizione (C&D)
• Consumo di suolo dovuto all’estrazione dei
materiali e all’accumulo di rifiuti.
È necessario tenerne conto sin dalla fase di progettazione
applicando il life cycle thinking, l’uso efficiente delle risorse,
l’approccio circolare.
16/12/2020
In Italia:
• 4.752 cave attive nel 2016
• 13.414 cave abbandonate o dismesse
• 53 milioni mc di sabbia e ghiaia
cavati nel 2016 solo per produrre
calcestruzzo (61% dei materiali cavati
in Italia)
• Lombardia, Puglia e Piemonte da sole
raggiungono oltre il 59,3% del totale di
sabbia e ghiaia estratto ogni anno
con circa 31,4 milioni mc
• 22,1 milioni mc calcare e oltre 5,8
milioni mc di pietre ornamentali
• Canoni di concessione irrisori o
nulli, per gli inerti in media si paga il
2,3% del prezzo di vendita.
Fonte: Rapporto cave, Legambiente, 2017
Consumo di suolo per l’estrazione di materie prime lapidee:
la situazione italiana
Inversione orografica dovuta ad una cava di calcare a
Gravina, nel Parco dell’Alta Murgia, Puglia.
Cause:
• Canoni di concessione irrisori o nulli
Conseguenze:
Profonde modifiche al paesaggio, rischio
idrogeologico
Fonte: Rapporto cave, Legambiente, 2011
Consumo di suolo per l’estrazione di materie prime lapidee:
la situazione italiana
Impatti ambientali dovuti alla dismissione dei rifiuti da C&D
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Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
Produzione rifiuti da C&D in Italia:
• 45,8 milioni di tonnellate di rifiuti da C&D prodotti nel 2018 (ISPRA, 2020)
• 90% dei rifiuti da C&D sono costituiti dalla frazione minerale o inerte
• tasso di recupero (potenzialmente sovra stimato) pari al 77,4% nel 2018 e
tendenzialmente in crescita (ISPRA, 2020)
• 39,8% del volume complessivo dei rifiuti non pericolosi provengono dal settore edile
• 75-85% dei rifiuti da C&D sono inerti
• Oltre il 90% dei rifiuti provengono da micro demolizioni e non da demolizioni integrali
• Il 45% degli inerti sono laterizi e altri materiali ceramici, il 35% è CLS
Come vengono gestiti attualmente?
• Circa il 77,4% sarebbero indirizzati a recupero e riciclo, in impianti fissi o mobili
autorizzati che producono MPS marcate CE (aggregati riciclati)
• Circa il 22,6% dei rifiuti censiti conferiti in discarica
• Quota parte smaltita illegalmente
Natura e modalità di gestione dei rifiuti da C&D in Italia
16/12/2020
Paola Altamura
Discariche e impianti di recupero:
La prevalenza dei rifiuti inerti viene conferita agli impianti di recupero, ma questi
ultimi sono saturi di aggregati riciclati che, nonostante la qualità tecnica e la
marcatura CE, restano invenduti:
• si ricollocano solo in minima parte nelle costruzioni, in gran parte in opere
stradali, la cui frequenza e consistenza è però limitata e instabile.
Produzione di aggregati riciclati da rifiuti inerti da demolizione nell’impianto di recupero Ecologica 2000 a Roma.
Natura e modalità di gestione dei rifiuti da C&D in Italia
[Fonte: EPEA: http://epea-hamburg.org/index.php?id=198&L=0 (05/13)]
Flussi di materiali da costruzione all'interno del ciclo di vita dell'edificio: il modello lineare.
[Fonte: Paola Altamura]
Settore delle costruzioni:
dal modello lineare a quello closed-loop
Modello closed-loop per il settore delle costruzioni. [Fonte: Paola Altamura]
Opzioni tecniche per la reintroduzione dei materiali tecnici nei cicli produttivi.
[Fonte: Ellen MacArthur Foundation, Circular Economy Team]
Il life cycle approach
16/12/202015
Non è sufficiente un uso consapevole dei materiali a garantire la sostenibilità.
Le scelte tecnologiche vanno condotte con riguardo all’intero ciclo di vita dell’organismo
edilizio: attenzione alle modalità di assemblaggio e posa in opera unità tecnologiche e classi di
elementi tecnici, rispetto alla loro relativa (e fortemente differenziata) durata di vita utile.
Fonte: C2C Network - Perspective study: Build theme
Fonte: C2C Network - Perspective study: Build theme
La durata del ciclo di vita degli elementi tecnici dell’edificio
Il progetto dell’ambiente costruito si confronta con un’innovata condizione in cui le
risorse materiali sono “progettate” per autorigenerarsi, istituendo un nuovo ciclo di
vita, rifondando le cose e le relazioni fra le cose, i luoghi e i paesaggi [Bocchi, 2016].
Lo stesso concetto di rifiuto deve essere superato, dal punto di vista progettuale e
tecnologico [Braungart McDonough, 2002], adottando un nuovo approccio che
coinvolga tutte le parti interessate nell’intera filiera, con l’applicazione di 5 criteri:
1. massimizzare l’uso di materie ed energie rinnovabili o risorse provenienti da
riuso e riciclo;
2. estendere la vita utile del prodotto attraverso l’ecodesign, il design for
deconstruction / design for disassembly e la sostituibilità delle componenti;
3. usare piattaforme per condividere la gestione di materiali e prodotti tra gli
utilizzatori, riducendo il numero di beni richiesti;
4. adottare approcci “product as service” in cui si acquista il servizio associato ad
un prodotto, ma non il prodotto stesso;
5. valorizzare il fine vita con approccio orientato a riuso/rigenerazione/riciclo.
Nuovi criteri per l’eco-progettazione dell’ambiente costruito
2 | L’approccio circolare nei protocolli
energetico-ambientali per gli edifici e nei
Criteri Ambientali Minimi del PAN GPP
Gerarchia dei rifiuti, Art. 4, Dir. 98/2008/UE.
Dir.98/2008/UE in materia di rifiuti:
• Recepita in Italia con il D.Lgs.
205/2010
• Art. 11, aumento al 70% entro il
2020 dei processi di
“preparazione per il riutilizzo, il
riciclaggio e altri tipi di recupero di
rifiuti da C&D non pericolosi”.
• Gerarchia dei rifiuti, principio
base giuridicamente vincolante in
ogni decisione/sistema di
gestione dei rifiuti
• Prevenzione come opzione
prioritaria
• Riuso come strategia preferibile
Negli ultimi anni, a livello comunitario, è emersa una crescente attenzione ai processi di
economia circolare applicati all’ambiente costruito, nella normativa e negli indirizzi per la
ricerca.
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
Implementare l’approccio circolare in edilizia: indicazioni UE
Roadmap to a resource efficient Europe (COM/2011/0571):
piano di azione per disaccoppiare la crescita economica dell'Europa dal consumo di risorse
naturali. Entro il 2020 dovremo disporre di “edifici efficienti sotto il profilo delle risorse”
Circular Economy Action Plan - L'anello mancante (2015):
UE individua l’importanza di strumenti trasversali, come gli appalti pubblici verdi, per
superare le barriere di mercato in settori critici, tra cui l’edilizia.
Nuovo pacchetto di modifiche alle Direttive rifiuti e circular economy (2018): ulteriormente
rafforzato il supporto al Circular Economy Action Plan.
A new Circular Economy Action Plan For a cleaner and more competitive Europe
(COM/2020/98 final): previsto il lancio nel 2021 di una Strategia UE per un ambiente
costruito sostenibile; rafforzamento dell’uso dei materiali circolari (durabilità, adattabilità,
LCA, soglie di recupero minimo per material con un focus sugli isolanti termici.
Afvalbrengstation, L’Aja, Wessel van Geffen
Architekten (2016).
DortYart, Dordrecht, Superuse Studios (2013)
(Foto di D. Guzzo)
Kamikatz Public House, Kamikatsu,
Giappone, Nakamura & NAP (2015).
Norme di riferimento per la gestione dei rifiuti da C&D in Italia:
• D.lgs. 152/2006 e s.m.i. | Codice dell’ambiente
• D.M. 13/10/2016 | Regolamento per dimostrazione sussistenza requisiti per i
sottoprodotti
• D.M. 05/02/98 e s.m.i. | Individuazione rifiuti non pericolosi sottoposti alle
procedure semplificate di recupero
• Circ. 5205/2005 | GPP - Indicazioni per l'operatività nel settore edile, stradale e
ambientale, ai sensi del D.M. 203/2003
Nuove norme in materia di Green Public Procurement che favoriscono riciclo (e
riuso) nei cantieri della P.A.:
• PAN GPP | D.I. 135 del 11.04.2008 e revisione D.M. 10.04.2013
• CAM Edilizia | D.M. 24.12.2015 e aggiornamento D.M. 11.10.2017
• Nuovo Codice Appalti | D.lgs. 50/2016 – Art. 34 “Criteri di sostenibilità energetica
ed ambientale” [obbligo applicazione Criteri Ambientali Minimi al 100% delle gare
«relativamente alle categorie di appalto con le quali si può conseguire l’efficienza
energetica negli usi finali quali […] affidamento di servizi di progettazione e lavori
per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la
gestione dei cantieri della pubblica amministrazione»]
Norme di riferimento a livello nazionale
16/12/2020
CAM (Criteri Ambientali Minimi) per l’Edilizia del Piano d’Azione Nazionale per il
Green Public Procurement [DM 24/12/2015 e agg. con DM 11/10/2017]
• L'Italia è il primo Paese dell'UE ad aver reso obbligatorio il GPP (Green Public
Procurement) al cento per cento in alcuni settori, inclusa l'edilizia
• L’adozione dei CAM per i Servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione,
ristrutturazione e manutenzione degli edifici e per la gestione dei cantieri della pubblica
amministrazione è stata resa obbligatoria dalla L. 221/2015 _ Collegato Ambientale e
D. lgs. 50/2016 _ Nuovo Codice Appalti
• Grazie ai CAM per gli edifici pubblici, una serie articolata di criteri che promuovono
un uso a ciclo chiuso dei materiali da costruzione sono stati resi obbligatori nei
progetti di edilizia pubblica dal 2015.
>> Demolizione selettiva, recupero rifiuti da C&D e uso di materiali riciclati
diventano obbligatori e strategici nell’aggiudicazione delle gare
Il Green Public Procurement come leva per la circolarità
Tra le specifiche tecniche dei componenti edilizi vengono indicati i contenuti minimi di
materia riciclata:
• Calcestruzzi, almeno il 5% in peso
• Laterizi per muratura e solai, almeno il 10% in peso
• Laterizi per coperture, pavimenti e muratura faccia vista, almeno il 5% in peso
• Murature in pietrame e miste per opere di fondazione e in elevazione, solo materiale di
recupero
• Lastre di cartongesso, almeno il 5% in peso
• Acciaio da forno elettrico, almeno il 70%
• Acciaio da ciclo integrale, almeno il 10%
• Componenti in plastica, almeno il 30% in peso
• Isolanti, percentuale variabile (cellulosa 80%, lana di vetro 60%, etc.)
• Legno, deve provenire da boschi gestiti in maniera sostenibile o essere riciclato.
N.b.: In tutti i casi è sempre il progettista che deve specificare le informazioni sul profilo
ambientale dei prodotti e prescrivere che l’appaltatore in fase di approvvigionamento
fornisca la documentazione adeguata a dimostrare la rispondenza al criterio
[dichiarazione ambientale di tipo III o asserzione ambientale del produttore conforme alla ISO
14021 verificata da organismo terzo].
CAM Edilizia: soglie sul contenuto di riciclato nei materiali
Nelle specifiche tecniche di cantiere sono esplicitati i criteri da seguire nelle demolizioni, per i
materiali usati in cantiere, per gli scavi, etc., tra i quali:
1. nei casi di ristrutturazione, manutenzione e demolizione, almeno il 70% in peso dei rifiuti
non pericolosi generati durante la demolizione e rimozione di edifici, parti di edifici,
manufatti di qualsiasi genere presenti in cantiere, ed escludendo gli scavi, deve essere
avviato a operazioni di preparazione per il riutilizzo, recupero o riciclaggio.
2. Il contraente dovrà effettuare una verifica pre-demolizione per determinare ciò che può
essere riutilizzato, riciclato o recuperato. Tali operazioni includono:
– individuazione e valutazione dei rischi di rifiuti pericolosi che possono richiedere un
trattamento o un trattamento specialistico, o emissioni che possono sorgere durante la
demolizione;
– una stima delle quantità con una ripartizione dei diversi materiali da costruzione;
– una stima della percentuale di riutilizzo e il potenziale di riciclaggio sulla base di
proposte di sistemi di selezione durante il processo di demolizione;
– una stima della percentuale potenziale raggiungibile con altre forme di recupero del
processo di demolizione.
[…] deve inoltre essere allegato il piano di demolizione e recupero.
>>> Diviene obbligatorio l’audit pre-demolizione.
CAM Edilizia: criteri sulla gestione dei rifiuti da C&D
Criteri legati alle
caratteristiche e
performance
ambientali dei
materiali e alla
circolarità
L’approccio circolare nei protocolli energetico-ambientali
I principali protocolli energetico-ambientali per gli edifici e
il framework UE LEVEL(s)
CRITERIO area
materiali/rifiuti
ITACA LEED Italia SB100 BREEAM MINERGIE-ECO LBC
Riutilizzo delle
strutture
esistenti
60-100% di
strutture e
involucro
50% elementi
non strutturali
55-95% strutture
Recupero edilizio
di edificio
esistente
Materiali riciclati 30-50% sul
totale (involucro
e solai interni)
Contenuto
riciclato minimo
10-20% totale
Almeno 40% di
materiali riciclati
da aree limitrofe
Almeno il 25%
degli aggregati
riciclati
Almeno 50% del
CLS riciclato da
d.< 50 km
Materiali/
componenti di
riuso
30-50% sul
totale (involucro
e solai interni)
Almeno 5-10% di
materiali/
componenti di
riuso
Almeno 40% di
componenti di
recupero da
demolizioni
vedi criterio
Responsible
sourcing
Materiali da fonti
rinnovabili
30-50% sul
totale (involucro
e solai interni)
Almeno 2,5%
ciclo raccolta <
10 anni
Almeno 40%
Materiali locali Per finiture, dal
60 al 100% di
materiali da 150-
300 km al
massimo
10-20% da
d.<350 km
10-20% da
d.<1050 km se
trasportato su
ferro o via mare
Almeno 40% di
materiali
provenienti da
meno di 100 km
vedi criterio
Materiali riciclati
D. < 500 km per
materiali pesanti
D. < 1.000 km
per materiali
peso medio
D. < 2.000 km
per materiali
leggeri
I criteri sui materiali da costruzione in ottica circolare: confronto
tra i principali protocolli
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Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
CRITERIO area
materiali/rifiuti
ITACA LEED Italia SB100 BREEAM MINERGIE-ECO LBC
Materiali
certificati
Almeno 50%
legno FSC
Almeno 40% vedi criterio
Responsible
sourcing
Legno certificato
Altre
certificazioni
vedi criterio
Responsible
sourcing
Durabilità,
adattabilità,
decostruibilità e
riusabilità
Applicazione di
strategie e
soluzioni per la
disassemblabilità
in almeno 1 e
fino a 6 classi di
elementi tecnici
Durabilità
Almeno 40% a
secco
Materiali
riciclabili
Piano di
decostruzione
edificio
Design for
robustness
Facilità di
demolizione e
riutilizzo o
smaltimento non
nocivi
Durabilità
Piano per il riuso
adattivo e
decostruzione
Gestione rifiuti
da costruzione
Almeno 50-70%
riciclati o
recuperati
Materiali senza
imballi o
recuperabili/
riciclabili
Tecniche
costruttive a
secco
Soglie max. mc
rifiuti da c./100
mq sup.
Deviazione da
discarica per
l’80% dei rifiuti
Smaltimento
differenziato
Ottimizzazione
forniture
Riuso/riciclo di
almeno 90%
Gestione rifiuti
da demolizione
Almeno 50-70%
riciclati o
recuperati
Piano di gestione
dei rifiuti
Deviazione da
discarica per
l’85% dei rifiuti
Smaltimento
differenziato
Riuso/riciclo di
almeno 90%
Carbon
footprint/LCA/
Energia
incorporata
Rapporto energia
grigia inglobata
nei materiali e
superficie utile
edificio MJ/mq.
Valutazione
complessiva
impatti materiali
con Green Guide
to Specification
Materiali a basso
contenuto di
energia grigia
Carbon footprint
totale da coprire
con
compensazione
emissioni
CRITERIO area
materiali/rifiuti
ITACA LEED Italia SB100 BREEAM MINERGIE-ECO LBC
Durabilità,
adattabilità,
decostruibilità e
riusabilità
Applicazione di
strategie e
soluzioni per la
disassemblabilità
in almeno 1 e
fino a 6 classi di
elementi tecnici
Durabilità
Almeno 40% a
secco
Materiali
riciclabili
Piano di
decostruzione
edificio
Design for
robustness
Facilità di
demolizione e
riutilizzo o
smaltimento non
nocivi
Durabilità
Piano per il riuso
adattivo e
decostruzione
Gestione rifiuti
da costruzione
Almeno 50-70%
riciclati o
recuperati
Materiali senza
imballi o
recuperabili/
riciclabili
Tecniche
costruttive a
secco
Soglie max. mc
rifiuti da c./100
mq sup.
Deviazione da
discarica per
l’80% dei rifiuti
Smaltimento
differenziato
Ottimizzazione
forniture
Riuso/riciclo di
almeno 90%
Gestione rifiuti
da demolizione
Almeno 50-70%
riciclati o
recuperati
Piano di gestione
dei rifiuti
Deviazione da
discarica per
l’85% dei rifiuti
Smaltimento
differenziato
Riuso/riciclo di
almeno 90%
Carbon
footprint/LCA/
Energia
incorporata
Rapporto energia
grigia inglobata
nei materiali e
superficie utile
edificio MJ/mq.
Valutazione
complessiva
impatti materiali
con Green Guide
to Specification
Materiali a basso
contenuto di
energia grigia
Carbon footprint
totale da coprire
con
compensazione
emissioni
ECOPROGETTAZIONE E MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI E COLLABORATIVI
Edilizia – CAMCOM Milano Monza-Brianza Lodi, 16 dicembre 2020
CRITERIO area
materiali/rifiuti
ITACA LEED Italia SB100 BREEAM MINERGIE-ECO LBC
Limitazioni
sostanze
tossiche
Limiti VOC per
diversi materiali
No resine urea-
formaldeide
Almeno 40%
assenza di
emissioni in aria,
terreno, acqua e
durante incendi
Test su VOC,
formaldeide ed
altre sostanze
specifiche
No biocidi né
preservanti legno
(interno)
No trattamento
legno (esterno)
Materials Red
List (14 sostanze
bandite
dall’edificio)
Responsible
sourcing
BES 6001, legno
certificato,
materiali di riuso
Uso esclusivo di
legno FSC
Ulteriori criteri
specifici
Materiali a basso
consumo
energetico in
fase di uso e
costruzione
Isolanti termici Richiesta
sviluppo schemi
certificazione
come FSC per
altri materiali
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LEVEL(s): un framework comune europeo
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Level(s) è un framework comune europeo
per misurare e verificare il livello di
sostenibilità degli edifici nuovi ed esistenti.
Utilizzando gli standard in vigore, lo schema
volontario Level(s) fornisce un linguaggio
comune che può essere utilizzato per rendere
confrontabili i diversi rating system esistenti.
Si applica in tutte le fasi del ciclo di vita
dell’edificio e si struttura in 6 macro-obiettivi.
v
v
v
LEVEL(s): i principali indicatori
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3 | Strategie per l’uso efficiente delle risorse
materiche in edilizia
Obiettivi e principi per un cantiere ad elevata
resource efficiency
Quali obiettivi perseguire a breve e a
lungo termine?
• Abbattere l'energia incorporata nei
materiali dell’edificio
• Contenere il fabbisogno di materie
prime, soprattutto di quelle non
rinnovabili
• Ridurre la quantità di materie
prime utilizzate prevenendo la
produzione di rifiuti
• Ridurre il quantitativo di rifiuti
conferiti in discarica nelle varie
fasi del ciclo di vita dell’edificio (a
breve e lungo termine)
• Limitare il consumo di suolo.
Quali principi seguire nella
progettazione/gestione del cantiere?
1. Conservare il più possibile i
materiali degli edifici esistenti
riutilizzandoli o riciclandoli in
sito/in altro cantiere
2. Scegliere nuovi materiali di
provenienza locale, di recupero,
riciclati o rinnovabili
3. Progettare gli edifici in modo che
possano essere costruiti,
manutenuti e/o modificati con la
minima produzione di rifiuti
4. Monitorare la produzione degli
scarti in cantiere
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Strategie per il progetto, la gestione, il procurement
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Le strategie, in ordine teorico di preferibilità ambientale, devono essere valutate, scelte e
combinate specificamente per ogni cantiere già in fase di progetto:
• Prevenzione rifiuti attraverso ottimizzazione del progetto e delle forniture (scarti da
costruzione) e Design for Deconstruction, decostruibilità parziale/totale dell’edificio in fase
di manutenzione/dismissione (scarti da demolizione)
• Riuso (con eventuale adattamento) edifici esistenti
• Riuso dei componenti
• Upcycling* dei rifiuti
• Riciclo dei rifiuti
Ulteriori strategie complementari sono:
• Impiego di materiali rinnovabili e a bassa energia incorporata
• Uso di prodotti dotati di certificazione ambientale
• Approvvigionamento dei materiali a scala locale
• Restituzione al produttore degli scarti da costruzione.
* Processo di conversione di un materiale di scarto o di un prodotto che ha esaurito la propria funzione in un
nuovo materiale o prodotto caratterizzato da una migliore qualità o da un maggiore valore ambientale.
Procedure operative:
• Audit pre-demolizione
• Piano di demolizione
• Demolizione selettiva
• Piano di gestione dei rifiuti di
cantiere
Strumenti di supporto per il progetto:
• Harvest map
• Broker e aziende specializzate in riuso
• Mappe geo-referenziate di impianti riciclo
• Database di materiali ecocompatibili e riciclati
• Guide per selezione materiali ecocompatibili
• Strumenti di certificazione ambientale di
prodotti/filiere
Villa Welpeloo, 2012 Architecten – Superuse Studios (2000). Harvest Map costruita preliminarmente al progetto.
Procedure operative e strumenti di supporto per il progetto
Dalle strategie alle azioni progettuali
Queste
strategie
implicano una
buona
conoscenza dei
materiali da
costruzione
esistenti
AUDIT PRE-
DEMOLIZIONE
e strumenti di
supporto
coerenti
Gestione materiali dell’esistente
1 Conservazione e adattamento edifici preesistenti
2 Demolizione selettiva parziale o totale edificio esistente
3 Conferimento rifiuti da C&D non riusabili in impianto per riciclo
4 Riciclo rifiuti da demolizione/costruzione in cantiere
5 Recupero componenti per riuso in altro sito (vendita o donazione)
6 Riuso componenti da demolizione in cantiere per nuovo edificio
Gestione materiali di progetto
7 Ottimizzazione progetto tecnologico per ridurre rifiuti da costruzione
8 Restituzione eccedenze e scarti di costruzione al produttore
9 Design for Deconstruction e flessibilità tecnologica
10 Riuso materiali e/o componenti di recupero da altri cantieri o altro
11 Impiego di materiali con contenuto di riciclato
12 Impiego materiali ecocompatibili da filiere controllate/locali
Gestione del cantiere
13 Gestione innovativa del cantiere per rifiuti e materiali (monitoraggio,
contratti, stoccaggio, etc…)
“Construction and demolition waste: challenges and opportunities in a circular economy”, EEA, 2020
Uso di materiali ad alto
contenuto di riciclato in
applicazioni di elevato
valore tecnico
Criticità_basso prezzo delle materie
prime vergini rispetto ai costi dei
processi di recupero dei rifiuti
_incertezze sulla qualità dei
materiali riciclati, mancanza di
standard di riferimento per i
componenti riutilizzati
Opportunità_prevenzione dei rifiuti
_prolungamento vita utile
dell’edificio
_creazione domanda per
materiali riciclati
_sul lungo periodo, incremento
della qualità dei materiali riciclati
“Construction and demolition waste: challenges and opportunities in a circular economy”, EEA, 2020
Design for disassembly
Criticità_lungo intervallo temporale tra
l’implementazione e i risultati
(strategia di prevenzione a lungo
termine
_livello di complessità dei
prodotti per le costruzioni e del
relativo disassemblaggio
_potenziale conflitto con altre
normative come quelle in materia
di efficienza energetica
_mancanza di conoscenza e
informazione
Opportunità_semplificazione delle
operazioni di recupero
_miglioramento della qualità dei
prodotti/materiali recuperati
_incentivazione al riuso
_prevenzione della formazione
dei rifiuti a lungo termine
“Construction and demolition waste: challenges and opportunities in a circular economy”, EEA, 2020
Passaporto dei materiali
Criticità_lunga durata del periodo di
gestione di informazioni e dati
_costi della raccolta e
dell’archiviazione dei dati
Opportunità_facilita la separazione dei
materiali alla fonte
_incentiva l’uso circolare dei
materiali
_incrementa la qualità del
riciclo.
“Construction and demolition waste: challenges and opportunities in a circular economy”, EEA, 2020
Estensione della vita utile
della costruzione
Criticità_rischio di prolungare la vita utile
di edifici inefficienti dal punto di
vista energetico
_rischio di presenza di materiali
degradati, soprattutto nella
struttura portante
_elevati costi di manodopera
_variazione del quadro
esigenziale nel tempo
Opportunità_prevenzione dei rifiuti
_si evitano gli impatti ambientali
dovuti ad una nuova costruzione
“Construction and demolition waste: challenges and opportunities in a circular economy”, EEA, 2020
Demolizione selettiva
Criticità_processo con tempi più lunghi
e costi potenzialmente più
elevati rispetto alla demolizione
distruttiva
_limitata tracciabilità dei
materiali, con mancanza di
informazioni affidabili sull’origine
e qualità dei materiali da
demolizione
_complessità dell’organismo
edilizio e dei prodotti utilizzati
Opportunità_incremento della qualità e della
quantità dei materiali riciclabili
4 | Strumenti e metodologie operative
Procedure e strumenti di supporto per l’implementazione dell’approccio circolare
Il processo di demolizione selettiva
Procedure e strumenti di supporto per l’implementazione dell’approccio circolare
Il processo di demolizione selettiva
Quantificazione e caratterizzazione dei materiali negli edifici esistenti, al fine di
identificare le tecniche di demolizione più appropriate e le opzioni di gestione
ambientale più eco-efficaci.
L’audit pre-demolizione
Strumenti disponibili sul web per la previsione dei volumi di rifiuti e la
gestione dei dati sui rifiuti da C&D in qualsiasi progetto di costruzione.
SMARTWaste Plan, BRE (UK)
Fonte: <http://www.smartwaste.co.uk>
L’audit pre-demolizione: strumenti di supporto
Piattaforma DECORUM: DEmolition& COnstructionRecycling Unified Management
Attraverso la realizzazione di una piattaforma, a supporto di tutti gli attori coinvolti nelle
varie fasi di realizzazione delle opere, si intende garantire la reperibilità e l’affidabilità dei
materiali riciclati per una diffusione sempre più ampia negli appalti di opere pubbliche.
Architettura della piattaforma DECORUM. Fonte: Luciano A., Cutaia L., Cioffi F. et al., «Demolition and construction
recycling unified management: the DECORUM platform for improvement of resource efficiency in the construction
sector», in EnvironSciPollutRes (2020), https://doi.org/10.1007/s11356-020-09513-6
[https://sostenibilita.enea.it/projects/decorum]
Strumenti per rilievo e stima di tipologie, volumi e pesi dei materiali
• Rilievo con droni, rilievo con laser scanner, rilievo manuale dei materiali del costruito
• Modellazione tridimensionale con BIM con annotazione materiali
• Software finalizzati al computo per l’audit pre-demolizione con interfaccia BIM
Fonte: «La Prassi della Decostruzione Selettiva nell'ottica della Digital Transformation», M. Vicentino, GL UNI Sostenibilità in Edilizia,
Convegno «La Prassi di Riferimento UNI 75:2020 in materia di decostruzione selettiva», INERTIA –REMTECH, 21/09/2020
16/12/2020
Paola Altamura
Mappature geo-referenziate di impianti di riciclo e fonti di materiali & market place
Fonte: Matteo Lombardi, ARPA Lombardia - Settore Attività produttive e controlli, Ecomondo 06/11/2019
«Market Inerti» è un nuovo applicativo web, nato per favorire
l’incontro fra domanda e offerta degli aggregati riciclati inerti,
previsto da un protocollo tra ANCE Lombardia e Regione
Lombardia.
È stato sviluppato
appoggiandosi
all’applicativo O.R.SO.
(Osservatorio Rifiuti
Sovraregionale), utilizzato
da 20 anni in Lombardia e
Veneto per la raccolta dati
su produzione e gestione di
rifiuti urbani e rifiuti gestiti
negli impianti di trattamento
e condiviso attualmente con
16 regioni.
Audit pre-demolizione: potenzialità e contenuti
DEFINIZIONE:
analisi da condurre su un edificio o un’infrastruttura al fine di stimare le
quantità e tipologie di materiali presenti in vista di un intervento di demolizione
o riqualificazione.
SCOPO:
identificare i principali materiali che verranno rimossi e quantificarne il volume
ed il peso, in modo da consentire la pianificazione delle opzioni di gestione
dei rifiuti che si produrranno prima dell’inizio dei lavori.
VALENZE:
risponde ad esigenze di sostenibilità sia economica sia ambientale,
permettendo di ridurre al minimo il volume di rifiuti da conferire in discarica.
CONTENUTI:
ha maggiore utilità se, oltre a quantificare il volume di materiali che saranno
disponibili al termine della demolizione, valuta anche il potenziale di recupero
dei materiali ai fini del riuso/riciclo.
Audit pre-demolizione: potenzialità e contenuti
L’audit dovrà contenere e rendere chiari per il committente:
• l’analisi dettagliata del risparmio di materie prime, costi ed emissioni di CO2
che può essere ottenuto salvando i materiali derivanti dalla demolizione dalla
discarica
• le strategie proposte per massimizzare il recupero dei materiali derivanti dalla
demolizione
• le opportunità di riuso/riciclo dei materiali da demolizione in sito, nel caso di
interventi di riqualificazione, o le possibilità di collocamento in idonei mercati
locali
• l’individuazione della potenzialità di acquisire crediti in protocolli di
certificazione ambientale mediante l’implementazione delle strategie
individuate
• la definizione degli obiettivi di recupero massimi e minimi (%) da utilizzare
nella gara d’appalto per la demolizione per selezionare gli appaltatori e per
verificare le prestazioni dell’impresa in cantiere
• l’impostazione del Piano di Gestione dei rifiuti.
Audit pre-demolizione: metodologia
L’audit può essere condotto:
• in modo astratto, analizzando disegni e documentazione fotografica
dell’edificio, calcolando quantità e tipologie di materiali che si otterrebbero con
la demolizione ed individuando le alternative di gestione dei diversi rifiuti
• in modo diretto, con sopralluoghi per testare lo stato di conservazione dei
materiali e fornire una più documentata valutazione delle opzioni praticabili e
definizione degli obiettivi effettivamente raggiungibili.
• effettuando una rapida stima delle quantità di rifiuti da C&D che possono
derivare dall’intervento di demolizione, ristrutturazione o costruzione con il
supporto di tool o veri e propri software.
L’audit deve:
• essere strutturato in funzione delle caratteristiche dell’intervento
• esprimere le stime dei materiali in volume e peso e le soglie di recupero in
percentuale.
Audit pre-demolizione: output
L’output dell’audit fornisce informazioni dettagliate sulle potenzialità di recupero
dei principali materiali derivanti dalla demolizione.
Permette così di individuare strategie per ridurre impatti ambientali e costo del
conferimento in discarica dei rifiuti.
Se realizzato in modo completo, l’audit permette di quantificare:
• risparmio ottenibile riusando in loco i componenti e materiali recuperati e/o
l’eventuale guadagno ricavabile vendendoli a terzi
• gli impatti ambientali evitabili mediante riuso, riciclo, etc.
Per compiere tale valutazione, chi produce l’audit deve:
• identificare l’eventuale mercato del materiale recuperato/riciclato
• fornire una stima del valore di mercato del componente a livello locale e
nazionale
• quantificare almeno l’energia/la CO2 incorporata nei materiali (o compiere
analisi LCA)
• offrire indicazioni tecniche e operative per la separazione dei materiali durante
la demolizione, e quindi sulle tecniche da applicare per assicurare il massimo
recupero.
Un esempio di audit pre-demolizione: struttura del documento
Esempio di audit pre-demolizione eseguito nel Regno Unito ad Hull, Yorkshire,
con la metodologia sviluppata dall’istituto BRE (UK), su un edificio
scolastico destinato a demolizione totale.
Structure:
Step 1 - Sopralluogo per rilievo di dimensioni e materiali degli elementi tecnici e
componenti visibili
Step 2 - Restituzione grafica del rilievo dell’edificio con attribuzione dei materiali
Step 3 - Computo componenti e materiali in termini di volume/peso
Step 4 - Key Demolition Products (KDP) identification
Step 5 - Analisi delle potenziali opzioni di riuso/riciclo per i KDP
Step 6 - Indicazioni conclusive sui potenziali canali per la vendita/donazione dei
componenti di riuso e sulle possibili soluzioni per i materiali da riciclare
Step 7 - Target di riduzione del volume di rifiuti da conferire in discarica ed
indicazioni per la stesura del SWMP (Piano di Gestione dei rifiuti di cantiere)
L’edificio scolastico oggetto dell’audit (4.500 mq) è composto da tre corpi di
fabbrica con struttura in cemento armato e tamponature in mattoni.
Bing Maps
Un esempio di audit pre-demolizione: l’edificio interessato
Bing Maps
Il fabbricato principale risale al
1957, ed è caratterizzato, tra
l’altro, dall’impiego in facciata di
pannelli di cemento contenenti
amianto.
La diffusa presenza di materiali
pericolosi e la dimensione
contenuta dell’edificio rispetto
alla popolazione scolastica
attuale, ha spinto i committenti
ad optare per la demolizione
totale e la costruzione di un
nuovo fabbricato scolastico.
Prima dell’audit era stata svolta
una specifica indagine
preliminare per l’individuazione
dei componenti contenenti
amianto.
Un esempio di audit pre-demolizione: il report sul rilievo della presenza di amianto
L’Asbestos Survey Report individua la presenza dell’amianto:
• nei pavimenti in piastrelle di linoleum (vinil-amianto), presenti anche nella
mensa della scuola
• nei numerosi pannelli di facciata in cemento misto ad amianto.
L’audit rimanda al Report per le procedure di trattamento di questi componenti
pericolosi e conferma che, nonostante le buone condizioni generali
dell’edificio, la trasformazione dei fabbricati esistenti è rischiosa per
l’ambiente e la salute a causa dell’amianto.
Un esempio di audit pre-demolizione: il report sul rilievo della presenza di amianto
Step 1 - Sopralluogo per rilievo di dimensioni e materiali degli elementi tecnici e
componenti visibili
• Sopralluogo e rilievo accurato, dimensionale e fotografico, all’esterno e
all’interno del fabbricato
• Rilievo dimensionale dei diversi ambienti e annotazione delle dimensioni e
materiali dei diversi elementi tecnici e componenti (infissi esterni, tramezzi,
porte, etc.)
• Rilievo accurato delle attrezzature varie, arredi, impianti (ancora presenti
poiché l’edificio era ancora in uso) rilevati per tipologia e numero di esemplari,
finalizzato ad individuare le potenzialità di riuso
• Rilievo delle aree pavimentate esterne a ridosso delle facciate
• Produzione di documentazione fotografica, al fine di raccogliere il maggior
numero possibile di informazioni sullo stato di conservazione dei componenti.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 1
Esempio di statistica sui prodotti per PAVIMENTAZIONI
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 1
Step 2 - Restituzione grafica del rilievo dell’edificio con attribuzione dei materiali
• Realizzazione di un modello CAD dei fabbricati, al fine di fornire un buon
livello di precisione nella quantificazione dei volumi di materiali presenti
• Stima completa del numero e dimensioni degli elementi tecnici, inclusi quelli
che potevano essere sfuggiti nella redazione delle schede di rilievo sul campo
• Organizzazione del modello in livelli corrispondenti ai diversi materiali per
un’accurata stima di tutti i rifiuti che si produrranno durante la demolizione.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 2
Step 3 - Computo componenti e materiali in termini di volume/peso
• Computo dei principali elementi tecnici dell’edificio, dei quali fossero note le
dimensioni a seguito del rilievo o calcolate dal modello CAD
• Conversione, mediante l’utilizzo di una tabella con i pesi specifici dei diversi
materiali, dei volumi in pesi
• Individuazione principali prodotti che si sarebbero generati durante la
demolizione, sia in termini di volume sia di peso i due dati devono essere
sempre confrontati in un audit pre-demolizione, per il loro diverso impatto
sulle scelte di gestione dei rifiuti
• Redazione di un elenco di tutti i componenti rilevati con indicazione del
relativo materiale, peso e volume.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 3
• Raggruppamento dei componenti in base ai 14 materiali identificati nei fabbricati, con somma di pesi e volumi
• Identificazione principali prodotti in termini di peso, nonché di volume: CLS e mattoni in laterizio.
• Stima dei materiali totali: 6154 tonn., pari a 2864 mc.
Demolition
product
Weight
(tonnes)
Percentag
e
Demolition
product Volume (m3)
Percenta
ge
Concrete 3827,25 62,19% Concrete 1594,69 55,68%
Bricks 1877,18 30,50% Bricks 1104,23 38,56%
Steel 210,07 3,41% Plaster 129,51 4,52%
Plaster 90,66 1,47% Timber (softwood) 44,69 1,56%
Carpet 27,79 0,45% Bitumen 36,00 1,26%
Timber (softwood) 19,87 0,32% Steel 26,50 0,93%
Glass 19,87 0,32% Vinyl flooring 13,32 0,47%
PVC 18,29 0,30% PVC 13,06 0,46%
Vinyl flooring 17,99 0,29%
Cement with 10%
asbestos 10,63 0,37%
Cement with 10%
asbestos 16,00 0,26% Glass 8,08 0,28%
Bitumen 11,88 0,19% Carpet 7,12 0,25%
Stone 7,02 0,11%
Plastic with
asbestos 2,87 0,10%
Cast iron 5,97 0,10% Stone 2,81 0,10%
Plastic containing
asbestos 4,02 0,07% Total 2864,00 100,00%
Total 6153,86 100,00%
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 3
Step 4 - Individuazione dei Key Demolition Products (KDP)
• Selezione di 9 Key Demolition Products (KDP) dall’analisi e confronto delle tabelle di sintesi di pesi e volumi: i 9 potenziali prodotti principali della demolizione sono stati scelti in base alla quantità di materiale in termini di peso e in base al potenziale di riciclo.
• Il grafico sottostante evidenzia i pesi dei seguenti KDP, in ordine di importanza: CLS, mattoni in laterizio, acciaio, intonaco, moquette, legname (legno dolce), vetro, PVC, pavimentazioni in vinile.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 4
Step 5 - Analisi delle potenziali opzioni di riuso/riciclo per i KDP
• Analisi dei 9 KDP e sintesi dei componenti edilizi dalla cui demolizione deriverà il materiale in esame: indicazione essenziale per comprendere il potenziale di riuso/riciclo [in tabella l’analisi relativa al KDP principale, il CLS]
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 5
Step 5 - Analisi delle potenziali opzioni di riuso/riciclo per i KDP
• Identificazione, per ogni KDP, di soluzioni per la riduzione del volume di rifiuto da conferire in discarica mediante riuso o riciclo in sito o off-site
• Rilevamento delle limitate potenzialità di riuso e riciclo in sito di gran parte dei materiali (nuovo edificio scolastico già in fase di costruzione)
• Individuazione dell’unica opportunità di riciclo praticabile in sito: riciclo in cantiere del CLS e dei mattoni in laterizio tramite frantumazione e l’utilizzo in sostituzione degli aggregati naturali per la sistemazione dei piazzali e degli spazi esterni della scuola (riempimenti, rilevati e sottofondi).
• Per gli elementi in acciaio, costituiti per oltre il 70% dagli infissi delle estese facciate vetrate, suggerito il riciclo e non il riuso, a causa dell’inadeguatezza dei profili a soddisfare gli attuali standard prestazionali.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 5
Step 6 - Indicazioni conclusive sui potenziali canali per la vendita/donazione dei componenti di riuso e sulle possibili soluzioni per i materiali da riciclare
• Identificazione operatori di riferimento per il riciclo/riuso di alcuni prodotti (ad es., per il PVC è stato segnalato Recovinyl, una delle poche strutture per il riciclo di questo prodotto nel Regno Unito; per la moquette, che rappresenta il 43,6% delle pavimentazioni della scuola, si è suggerito di fare riferimento a Carpet Recycling UK)
• Individuazione di organizzazioni no-profit e altre scuole pubblichepotenzialmente interessate a ricevere arredi e attrezzature in donazione.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 6
Step 6 - Indicazioni conclusive sui potenziali canali per la vendita/donazione dei componenti di riuso e sulle possibili soluzioni per i materiali da riciclare
• Indicazione di piattaforme specializzate nella vendita di componenti edilizi di recupero (Salvo Web e Salvo MIE - Material Information Exchange) per reperire possibili acquirenti per i prodotti riutilizzabili (come i circa 60 radiatori in ghisa funzionanti) non destinati al nuovo edificio scolastico né ad organizzazioni no-profit
• Per l’individuazione diretta di commercianti del settore del recupero è stato suggerito l’uso della directory degli operatori del recupero Salvo e della mappatura disponibile sul BREMap (tool web che mappa tutte le strutture che si occupano di gestione dei rifiuti - impianti di riciclo, reclamation yards, discariche, etc.).
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 6
Step 7 - Target di riduzione del volume di rifiuti da conferire in discarica
ed indicazioni per la stesura del SWMP
Il report dell’audit pre-demolizione dimostra un’ampia potenzialità di riciclo dei
principali KDP:
possibilità di riciclare in sito, con impianto mobile di frantumazione, sia il CLS
derivante dalle strutture sia i mattoni in laterizio delle facciate, da
reimpiegare nell’ampio giardino della scuola
per tutti gli altri materiali individuati, che rappresentano meno del 7% in
peso, si è suggerito il riciclo in impianti specializzati.
Le possibilità di riuso sono limitate invece ad arredi e componenti impiantistiche a
causa di più fattori:
età e stato di conservazione di alcuni componenti;
scarsa qualità dei materiali impiegati, che non rende praticabile ad es. il
recupero dei mattoni in laterizio se non ai fini della frantumazione e del
riciclo
impossibilità di riutilizzare i componenti recuperabili in un nuovo edificio.
Un esempio di audit pre-demolizione: STEP 7
In sintesi, date le particolari condizione del fabbricato:
• non è stato possibile prevedere il riuso in sito
• è stato proposto il riuso off-site degli arredi e di alcune attrezzature interne in
buone condizioni
• si è stimata un’alta percentuale di riciclo raggiungibile mediante trattamento in
sito e off-site
• si è valutato che il 95% dei rifiuti, pari a circa 5.900 tonn. delle 6.154 previste,
sia deviabile dalla discarica:
– la sola separazione di CLS e mattoni in laterizio durante la demolizione,
da destinare a riciclo, permetterebbe di evitare il conferimento in discarica
il 93% dei materiali in peso
– un ulteriore 2% si otterrebbe differenziando e avviando a riciclo l’acciaio
– il restante 5% è costituito dai componenti pericolosi contenenti amianto e
bitume.
Un esempio di audit pre-demolizione: risultati finali
Sono state fornite infine le seguenti raccomandazioni:
• Affinché si possa raggiungere tali livello di riciclo, si segnala la necessità di
dotarsi di idonei cassoni scarrabili in cantiere, per differenziare correttamente i
materiali a mano a mano che vengono rimossi
• Oltre a CLS, laterizio e acciaio, si indica l’importanza della differenziazione di
vetro e legno, la cui separazione dalle altre frazioni, oltre a permetterne il
riciclo, migliorerebbe la qualità del riciclato ottenibile dai 3 materiali principali.
• Si suggerisce di individuare un obiettivo di riciclo condiviso tra committente ed
appaltatore prima di cominciare i lavori di demolizione, che potrebbe
realisticamente raggiungere il recupero del 90% dei rifiuti da demolizione in
termini di peso.
• Si sottolinea l’importanza dell’audit per la predisposizione di un SWMP (Piano
di Gestione dei rifiuti di cantiere).
Un esempio di audit pre-demolizione: final recommendations
La notevole variabilità
• delle caratteristiche architettoniche, costruttive, impiantistiche del fabbricato
• delle condizioni nelle quali il cantiere si insedia (dimensioni dell’opera oggetto di
demolizione, ubicazione e logistica)
comporta la necessità di una procedura che ne consenta approfondita conoscenza
e che garantisca
• di poter prevedere con cura tempi, costi, materiali ricavabili e loro possibile destinazione
• di poter valutare più scenari alternativi di intervento (riuso, riciclo, smaltimento)
• di riuscire a trarre i maggiori benefici ambientali ed economici possibili dall’operazione.
Barriere
La filiera del recupero, anzi, le diverse filiere del recupero, per lo più a scala locale, devono
essere organizzate coerentemente e con un chiaro potenziale percorso di valorizzazione per
le frazioni rimosse mediante demolizione selettiva, anche perché occorrono spazi e tempo
per riuscire ad identificare dei potenziali utilizzatori.
Per poter individuare un mercato per i materiali recuperati, la domanda di componenti
recuperati e materiali riciclati deve essere strutturata, nota e continua.
In questo i CAM Edilizia rappresentano un’importante opportunità, configurandosi come
strategico strumento di politica industriale.
Considerazioni sullo strumento audit pre-demolizione
Arch. PhD Paola Altamura