Eco di Segrate

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10 SEGRATE NOVEMBRE 2010 "Work&Life Balance: a Segrate è realtà". Questo è stato il titolo del recente convegno che si è tenuto mercoledì scorso presso il nuovissimo polo Segeen Business Park in via San Bovio 3 a San Felice. Per sintetizzare, pubblico e privato insieme per mi- gliorare la qualità di vita e lavoro. La conciliazionne famiglia-lavoro rappre- senta uno dei temi su cui le aziende sono sempre più sensibili, in quanto mi- sure di work-life balance non solo migliorano la qualità di vita dei dipen- denti, ma incrementando la competitività aziendale. Dare concreta attuazione a queste politiche diventa realtà quando l'iniziativa privata si coniuga con l'impegno delle istituzioni pubbliche. Comune di Segrate e Re- gione Lombardia rappre- sentano un modello d'eccellenza cui anche le imprese private possono ispirarsi: favoire la conci- liazione dei tempi per la famiglia, per il lavoro, per le relazioni sociali e per sé costituisce, infatti, uno de- gli obiettivi fondamentali dei rispettivi programmi di goveno. Asili nido, spotello SUAP, Sportello Unico per le At- tività Produttive, sportello sanitario dell'Ospedale San Raffaele, trasporti pubblici, sono alcuni dei servizi di supporto alla conciliazione che l'Amministrazione comu- nale mette a disposizione non solo dei residenti, ma anche dei lavoratori delle aziende del territorio. G.A. Una panoramica sulla città di Segrate da un punto di vista storico.A ritroso nel tempo, iniziando dal 1968, data di uscita del primo nu- mero de LʼEco. Negli anni ʼ60 si parlava molto di Do- gana e del suo eventuale spostamento. La Dogana, importante organismo del- lo Stato, incaricato di ri- scuotere i dazi sulle impor- tazioni ed esportazioni, era al tempo il fiore allʼocchiel- lo di Segrate, che in quel tempo era un piccolo co- mune con una economia prevalentemente agricola. Poi, nel corso degli anni, ar- riva la Mondadori, Canale Cinque e tanti altri insedia- menti di aziende grandi e piccole, che costituiscono la Segrate di oggi. Analiz- zando la situazione odier- na, riesce facile accertare, che molti problemi struttu- rali che affliggono Segrate, sono datati e di difficile so- luzione. Nei nostri Amar- cord (pagine con le quali LʼEco ha ricordato i princi- pali avvenimenti del nostro territorio, dal 1968 al 1980) abbiamo parlato delle rot- te aeree e di come, questo problema fosse dibattuto quarantʼanni fa, sul nostro giornale. Nel momento in cui venne costruito Milano Due e il San Raffaele, le rotte di decollo degli aerei che percorrevano il nostro territorio, vennero spostate verso Est; iniziò una lunga diatriba con Vimodrone che non accettava il dirotta- mento del traffico aereo sul proprio comune. Dalla fine degli anni 60 ad oggi, sul problema delle rotte sono stati rovesciati fiumi di in- chiostro. Si ricorre a conti- nui palliativi spostando il traffico su varie località; fra queste San Donato e San Giuliano e Peschiera, già fortemente interessate dal cono di atterraggio degli ae- rei che sorvolano di conti- nuo i comuni del Sud Mila- no. In questi territori, ricor- diamo ai nostri lettori lʼalta casistica di incidenti: tre ae- rei precipitati, con una me- dia di uno ogni nove anni. Che fare con queste pre- messe di continua conflit- tualità fra le varie munici- palità, che vogliono lʼaeroporto cittadino ma non vogliono il rumore? Lʼunica è rinunciare al “city air port”. Tutti noi ci lamentiamo del rumore, ma quando dob- biamo viaggiare cerchiamo la partenza e lʼarrivo nella comoda Linate. Dobbiamo sciogliere il di- lemma; viceversa fra qua- rantʼanni discuteremo an- cora delle rotte aeree. Il problema che affligge Se- grate è rappresentato dalle decine di migliaia di auto- vetture, che tutti i giorni at- traversano la Cassanese, rendendo difficile la vita dei cittadini (che nel corso de- gli anni hanno comprato la casa lungo lʼimportante ar- teria). Sono passati molti anni, dalla costituzione del Comitato di Lotta per la Cassanese; sono state por- tate avanti molte battaglie, ma gli abitanti purtroppo continuano a vivere con le finestre chiuse. Nellʼambito della realizza- zione delle nuove arterie di interesse regionale, ci au- spichiamo che si trovi pre- sto una soluzione che dirotti altrove il traffico della Cas- sanese. A Segrate, dopo 65 anni dalla fine della guerra, si continua a vivere lʼemergenza “bombe”. Non è possibile che si continui a bloccare la città e lʼaeroporto, perché emer- genza bomba. Eʼ una storia che si ripete, più volte in un anno. Serve una bonifica a tap- peto; il Comune chieda lʼintervento di Stato e Re- gione Lombardia per risol- vere il problema alla base. L'arte ha le ali della libertà: è quella che ispira i lavori delle detenute del carcere di Bollate, in mostra a Se- grate dal 20 al 28 novem- bre in occasione della quindicesima edizione della rassegna "Rosa Shocking". L'esposizione- laboratorio, finestra a tre- centosessanta gradi sulla creatività femminile è or- ganizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Segrate in collaboazione con l'associazione cultura- le e di volontariato femmi- nile D come Donna Onlus. Oltre che alle creazioni di tante artiste locali, que- st'anno dà voce anche al- l'espressività di alcune de- tenute del carcere di Bol- late, attraverso la coope- rativa sociale "Zigoele". Abbattendo il muro di una creatività negata, legata, apatica e spesso imprigio- nata, le detenute del car- cere di Bollate parlano at- traverso la loro espessività ritrovata. Una creatività vi- va che è portarice sana di serenità e di libertà e per- mette una positiva riaffer- mazione di sé in un'iden- tità altra. In mostra ogget- ti di feltro e stoffa: impara- re a lavorare la lana, at- trarverso acqua e sapone, ha permesso una metafo- rica pulizia dell'anima, un voler rieducae se stesse a una nuova vitalità. Rosa Shocking 2010 vuole es- see inoltre uno sguardo su un mondo sempre più vici- no: l'Islam. Esporranno in- fatti oggetti e manufatti an- che le donne del Centro Islamico e Lombardia e dell'Associazione "Sotto lo stesso cielo" (Moschea di Segrate). P iste ciclabili. È di- ventata un po' la pa- rola d'ordine per i segratesi che considera- no insufficienti quelle in funzione tuttora e ne ri- chiedono delle altre per muoversi più liberamente all'interno del territorio co- munale, senza essere as- sillati dal traffico stres- sante di questi ultimi tem- pi. Di recente è stato lan- ciato l'appello a favore della realizzazione di una pista ciclabile che coleghi il centro di Peshiera Bor- romeo con Segrate ap- punto e per chiedere di ri- vedere la decisione di raddoppiare la Mirazza- no-Vimodrone (SP 160). San Felice, frazione di Segrate è certamente in- teressata: questa pista consentirebbe a chi si muove in bici, un tragitto sicuro tra il quartiere e San Bovio. Il progetto non è nuovo, anzi sembrava quasi cosa fatta, ma per il momento è in fase di stallo. Tra Segrate e l'Idroscalo, invece, sem- bra verrà presto ricavato, con la riqualificazione dell'intera area, conse- guente alla costruzione della BreBeMi (la super- strada che collegherà Brescia a Bergamo e Mi- lano), una nuova pista ci- clabile. Anche tra Segra- te e la Martesana occor- re costruire un percorso preferenziale per i ciclisti. Di recente i cittadini di San Felice hanno scritto una lettera al sindaco Alessandini, in cui chie- dono di intervenire e completare i tratti che sono in sospeso. Occorre dire che in questi anni l'Amministrazione co- munale si è attivata, anche se per i cittadini sono sem- pre insufficienti quelle at- tuali. L'Associazione "Se- grate Ciclabile", tramite il suo consigliere Sergio Ca- dei è scesa in campo, per migliorare la viabilità citta- dina e venire così incontro alle richieste di ciclisti e cittadini. "La pista ciclabile è un si- stema di libertà, dichiara Cadei, in quanto per le macchine ci sono tutte le infrastrutture, mentre non ce ne sono altrettante per le bici". Quasi un proclama che è anche un grido d'allarme rivolto alle istituzioni. Que- sto soprattutto per rende- re più salutare l'aria delle città, sempre più intasa- te dal traffico, ma cosa ancora più seria per la salute. Anche se lʼAmministrazione comunale ha fatto tanto in questi anni Piste ciclabili, ne servono altre I cittadini vogliono muoversi con più libertà, senza lʼassillo del traffico. Gli abitanti di San Felice scrivono al sindaco di Giovanni Abruzzo Dal carcere e allʼIslam: quando lʼarte ha le ali della libertà Rosa Shocking, creatività al femminile Interessante convegno a San Felice Per migliorare la qualità della vita Approda a Segrate "Cave- man – L'uomo delle caver- ne", lo spettacolo monolo- go che, con il nome Defen- ding the Caveman, è stato il più longevo nella storia di Broadway. Lo show sarà co- me detto di scena a Segra- te sabato 27 novembre alle 21 a Cascina Commenda. In tour mondiale ha conqui- stato i cuori di milioni di per- sone in più di 15 diffeenti linguue, prodotto in trenta Paesi, tra cui Stati Uniti, Ca- nada, Sud Africa, Lettonia, Svezia e Germania. Nella versione italiana, podotta da Teatro Mogul e Teatro delle Erbe, Caveman è intepre- tato da Maurizio Colombi (già regista del musical dei ecod Pete Pan il Musical). La regia è di Teo Teocoli. Sabato 27 novembre “Caveman L’uomo delle caverne” Analizzando la situazione, ci sono molti problemi strutturali che affligono la città Dopo 65 anni, si continua a vivere l’emergenza

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Articolo apparso sull'Eco di Segrate il 10 Novembre 2010

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10 SEGRATENOVEMBRE 2010

"Work&Life Balance: aSegrate è realtà". Questoè stato il titolo del recenteconvegno che si è tenutomercoledì scorso presso ilnuovissimo polo SegeenBusiness Park in via SanBovio 3 a San Felice. Per sintetizzare, pubblicoe privato insieme per mi-gliorare la qualità di vita elavoro. La conciliazionnefamiglia-lavoro rappre-senta uno dei temi su cuile aziende sono semprepiù sensibili, in quanto mi-sure di work-life balancenon solo migliorano la

qualità di vita dei dipen-denti, ma incrementandola competitività aziendale. Dare concreta attuazionea queste politiche diventarealtà quando l'iniziativaprivata si coniuga conl'impegno delle istituzionipubbliche. Comune di Segrate e Re-gione Lombardia rappre-sentano un model lod'eccellenza cui anche leimprese private possonoispirarsi: favoire la conci-liazione dei tempi per lafamiglia, per il lavoro, perle relazioni sociali e per sé

costituisce, infatti, uno de-gli obiettivi fondamentalidei rispettivi programmi digoveno. Asili nido, spotello SUAP,Sportello Unico per le At-tività Produttive, sportellosanitario dell'OspedaleSan Raffaele, trasportipubblici, sono alcuni deiservizi di supporto allaconci l iazione chel'Amministrazione comu-nale mette a disposizionenon solo dei residenti, maanche dei lavoratori delleaziende del territorio.

G.A.

Una panoramica sulla cittàdi Segrate da un punto divista storico.A ritroso neltempo, iniziando dal 1968,data di uscita del primo nu-mero de LʼEco. Negli anniʼ60 si parlava molto di Do-gana e del suo eventualespostamento. La Dogana,importante organismo del-lo Stato, incaricato di ri-scuotere i dazi sulle impor-tazioni ed esportazioni, eraal tempo il fiore allʼocchiel-

lo di Segrate, che in queltempo era un piccolo co-mune con una economiaprevalentemente agricola.Poi, nel corso degli anni, ar-riva la Mondadori, CanaleCinque e tanti altri insedia-menti di aziende grandi epiccole, che costituisconola Segrate di oggi. Analiz-zando la situazione odier-na, riesce facile accertare,che molti problemi struttu-rali che affliggono Segrate,

sono datati e di difficile so-luzione. Nei nostri Amar-cord (pagine con le qualiLʼEco ha ricordato i princi-pali avvenimenti del nostroterritorio, dal 1968 al 1980)abbiamo parlato delle rot-te aeree e di come, questoproblema fosse dibattutoquarantʼanni fa, sul nostrogiornale. Nel momento incui venne costruito MilanoDue e il San Raffaele, lerotte di decollo degli aerei

che percorrevano il nostroterritorio, vennero spostateverso Est; iniziò una lungadiatriba con Vimodrone chenon accettava il dirotta-mento del traffico aereo sulproprio comune. Dalla finedegli anni 60 ad oggi, sulproblema delle rotte sonostati rovesciati fiumi di in-chiostro. Si ricorre a conti-nui palliativi spostando iltraffico su varie località; fraqueste San Donato e SanGiuliano e Peschiera, giàfortemente interessate dalcono di atterraggio degli ae-rei che sorvolano di conti-nuo i comuni del Sud Mila-no. In questi territori, ricor-diamo ai nostri lettori lʼaltacasistica di incidenti: tre ae-rei precipitati, con una me-dia di uno ogni nove anni.Che fare con queste pre-messe di continua conflit-tualità fra le varie munici-palità, che voglionolʼaeroporto cittadino ma nonvogliono il rumore? Lʼunicaè rinunciare al “city air port”.Tutti noi ci lamentiamo delrumore, ma quando dob-biamo viaggiare cerchiamola partenza e lʼarrivo nellacomoda Linate. Dobbiamo sciogliere il di-lemma; viceversa fra qua-rantʼanni discuteremo an-cora delle rotte aeree. Il

problema che affligge Se-grate è rappresentato dalledecine di migliaia di auto-vetture, che tutti i giorni at-traversano la Cassanese,rendendo difficile la vita deicittadini (che nel corso de-gli anni hanno comprato lacasa lungo lʼimportante ar-teria). Sono passati moltianni, dalla costituzione del

Comitato di Lotta per laCassanese; sono state por-tate avanti molte battaglie,ma gli abitanti purtroppocontinuano a vivere con lefinestre chiuse.Nellʼambito della realizza-

zione delle nuove arterie di

interesse regionale, ci au-spichiamo che si trovi pre-sto una soluzione che dirottialtrove il traffico della Cas-sanese. A Segrate, dopo65 anni dalla fine dellaguerra, si continua a viverelʼemergenza “bombe”. Nonè possibile che si continui abloccare la città elʼaeroporto, perché emer-

genza bomba. E ̓una storiache si ripete, più volte in unanno. Serve una bonifica a tap-peto; il Comune chiedalʼintervento di Stato e Re-gione Lombardia per risol-vere il problema alla base.

L'arte ha le ali della libertà:è quella che ispira i lavoridelle detenute del carceredi Bollate, in mostra a Se-grate dal 20 al 28 novem-bre in occasione del laquindicesima edizionedel la rassegna "RosaShocking". L'esposizione-laboratorio, finestra a tre-centosessanta gradi sullacreatività femminile è or-ganizzata dall'assessoratoalla Cultura del Comune diSegrate in collaboazionecon l'associazione cultura-le e di volontariato femmi-nile D come Donna Onlus.

Oltre che alle creazioni ditante artiste locali, que-st'anno dà voce anche al-l'espressività di alcune de-tenute del carcere di Bol-late, attraverso la coope-rativa sociale "Zigoele".Abbattendo il muro di unacreatività negata, legata,apatica e spesso imprigio-nata, le detenute del car-cere di Bollate parlano at-traverso la loro espessivitàritrovata. Una creatività vi-va che è portarice sana diserenità e di libertà e per-mette una positiva riaffer-mazione di sé in un'iden-

tità altra. In mostra ogget-ti di feltro e stoffa: impara-re a lavorare la lana, at-trarverso acqua e sapone,ha permesso una metafo-rica pulizia dell'anima, unvoler rieducae se stesse auna nuova vitalità. RosaShocking 2010 vuole es-see inoltre uno sguardo suun mondo sempre più vici-no: l'Islam. Esporranno in-fatti oggetti e manufatti an-che le donne del CentroIslamico e Lombardia edell'Associazione "Sotto lostesso cielo" (Moschea diSegrate).

Piste ciclabil i. È di-ventata un po' la pa-rola d'ordine per i

segratesi che considera-no insufficienti quelle infunzione tuttora e ne ri-chiedono delle altre permuoversi più liberamenteall'interno del territorio co-munale, senza essere as-sillati dal traffico stres-sante di questi ultimi tem-pi. Di recente è stato lan-ciato l'appello a favoredella realizzazione di unapista ciclabile che coleghiil centro di Peshiera Bor-romeo con Segrate ap-punto e per chiedere di ri-vedere la decisione di

raddoppiare la Mirazza-no-Vimodrone (SP 160).San Felice, frazione diSegrate è certamente in-teressata: questa pistaconsentirebbe a chi simuove in bici, un tragittosicuro tra il quartiere eSan Bovio. Il progetto nonè nuovo, anzi sembravaquasi cosa fatta, ma peril momento è in fase dista l lo. Tra Segrate el'Idroscalo, invece, sem-bra verrà presto ricavato,con la r iqual ificazionedell'intera area, conse-guente alla costruzionedella BreBeMi (la super-strada che col legheràBrescia a Bergamo e Mi-lano), una nuova pista ci-

clabile. Anche tra Segra-te e la Martesana occor-re costruire un percorsopreferenziale per i ciclisti.Di recente i cittadini diSan Felice hanno scrittouna let tera al s indacoAlessandini, in cui chie-dono d i in terven i re e

completare i tratt i chesono in sospeso. Occorre dire che in questianni l'Amministrazione co-munale si è attivata, anchese per i cittadini sono sem-pre insufficienti quelle at-tuali. L'Associazione "Se-grate Ciclabile", tramite il

suo consigliere Sergio Ca-dei è scesa in campo, permigliorare la viabilità citta-dina e venire così incontroalle richieste di ciclisti ecittadini."La pista ciclabile è un si-stema di libertà, dichiaraCadei, in quanto per lemacchine ci sono tutte leinfrastrutture, mentre nonce ne sono altrettante perle bici". Quasi un proclama che èanche un grido d'allarmerivolto alle istituzioni. Que-sto soprattutto per rende-re più salutare l'aria dellecittà, sempre più intasa-te dal traffico, ma cosaancora più seria per lasalute.

Anche se lʼAmministrazione comunale ha fatto tanto in questi anni

Piste ciclabili, ne servono altreI cittadini vogliono muoversi con più libertà, senza lʼassillo del traffico. Gli abitanti di San Felice scrivono al sindaco

di Giovanni Abruzzo

Dal carcere e allʼIslam: quando lʼarte ha le ali della libertà

Rosa Shocking, creatività al femminile Interessante convegno a San Felice

Per migliorare la qualità della vita

Approda a Segrate "Cave-man – L'uomo delle caver-ne", lo spettacolo monolo-go che, con il nome Defen-ding the Caveman, è statoil più longevo nella storia diBroadway. Lo show sarà co-me detto di scena a Segra-te sabato 27 novembre alle21 a Cascina Commenda.In tour mondiale ha conqui-stato i cuori di milioni di per-sone in più di 15 diffeentilinguue, prodotto in trentaPaesi, tra cui Stati Uniti, Ca-nada, Sud Africa, Lettonia,Svezia e Germania. Nellaversione italiana, podotta daTeatro Mogul e Teatro delleErbe, Caveman è intepre-tato da Maurizio Colombi(già regista del musical deiecod Pete Pan il Musical).La regia è di Teo Teocoli.

Sabato 27 novembre

“CavemanL’uomo delle

caverne”

Analizzando la situazione, ci sono molti problemi strutturali che affligono la città

Dopo 65 anni, si continua a vivere l’emergenza