Echi dalle esperienze Giovanisgat 2012

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Esperienza di Sandro e Zeina Laboratorio della Carità presso la Mensa Caritas di Colle Oppio Roma “Non basta che i poveri ti conoscano e ti chiamino per nome, è importante che tu li conosca, e ne sappia la storia e ne sappia il nome” (Dom Helder Camara – Vescovo Brasiliano) Tra le esperienze che portiamo nel cuore, sicuramente c’è quella vissuta nei due giorni a Roma: 19 e20 maggio 2012. Due giorni ricchi di gioia,divertimento,ma soprattutto di grande riflessione spirituale. L’incontro con Suor Angela è stato molto significato ed importante e da parte nostra c’è grande desiderio di renderla partecipe della nostra vita nelle piccole e grandi cose,e quindi affidiamo al Signore questo nostro desiderio affinché si realizzi. Siamo contenti anche di aver conosciuto i ragazzi del gruppo che sicuramente nella loro simpatia e semplicità troviamo un’amicizia da coltivare. 19 maggio ore 8:30, dopo aver fatto dei piccoli controlli di routine al mezzo siamo pronti a partire. Dopo la preghiera iniziamo il viaggio affidandoci al Signore e al nostro simpaticissimo autista Luigi. Tutto procede per il meglio tra racconti e risate. Arriviamo a Roma nel convento delle Suore della Carità, ed è inutile sottolineare la loro accoglienza, suore simpaticissime e di grande affettività. Dopo aver sistemato i nostri bagagli inizia una vera e propria visita turistica in alcune zone di Roma con suor Angela, che pur essendo a piedi con il suo passo incalzante facciamo un bel po’ di strada arrivando fino al Colosseo. Stanchi? Un po’….Dopo questa visita tornati in convento siamo pronti ad uno spirito più raccolto per prepararci ad un incontro con le sorelle ed un altro gruppo. Ci raccogliamo tutti in un aula e iniziamo meditando sul Vangelo “Marco 16,15-20” Una sorella ci invita a riflettere sulla nostra vita e su come poniamo la nostra fede al cospetto del prossimo,ci invita a meditare sul posto che il Signore ci ha dato, in quanto ogni uomo ha un posto ed un compito assegnatogli da Dio anche se a sua insaputa. Ad un centro punto la sorella dice una frase che sicuramente ha arricchito la nostra

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Testimonianze delle esperienze volontariato Giovanisgat

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Esperienza di Sandro e Zeina

Laboratorio della Carità presso la Mensa Caritas di Colle Oppio Roma

“Non basta che i poveri ti conoscano e ti chiamino per nome,

è importante che tu li conosca, e ne sappia la storia e ne sappia il nome”

(Dom Helder Camara – Vescovo Brasiliano)

Tra le esperienze che portiamo nel cuore, sicuramente c’è quella vissuta nei due giorni a Roma: 19 e20 maggio 2012.

Due giorni ricchi di gioia,divertimento,ma soprattutto di grande riflessione spirituale.

L’incontro con Suor Angela è stato molto

significato ed importante e da parte nostra c’è grande desiderio di renderla partecipe della nostra vita nelle piccole e grandi cose,e quindi affidiamo al Signore questo nostro desiderio affinché si

realizzi.

Siamo contenti anche di aver conosciuto i ragazzi del gruppo che sicuramente nella loro simpatia e semplicità troviamo un’amicizia da coltivare.

19 maggio ore 8:30, dopo aver fatto dei piccoli controlli di routine al mezzo siamo pronti a partire. Dopo la preghiera iniziamo il viaggio affidandoci al Signore e al nostro simpaticissimo autista Luigi. Tutto procede per il meglio tra racconti e risate. Arriviamo a Roma nel convento delle Suore della Carità, ed è inutile sottolineare la loro accoglienza, suore simpaticissime e di grande affettività. Dopo aver sistemato i nostri bagagli inizia una vera e propria visita turistica in alcune zone di Roma con suor Angela, che pur essendo a piedi con il suo passo incalzante facciamo un bel po’ di strada arrivando fino al Colosseo.

Stanchi? Un po’….Dopo questa visita tornati in convento siamo pronti ad uno spirito più raccolto per prepararci ad un incontro con le sorelle ed un altro gruppo.

Ci raccogliamo tutti in un aula e iniziamo meditando sul Vangelo “Marco 16,15-20”

Una sorella ci invita a riflettere sulla nostra vita e su come poniamo la nostra fede al

cospetto del prossimo,ci invita a meditare sul posto che il Signore ci ha dato, in quanto ogni uomo ha un posto ed un compito assegnatogli da Dio anche se a sua insaputa.

Ad un centro punto la sorella dice una frase che sicuramente ha arricchito la nostra

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spiritualità. Dice: “L’uomo è il riflesso di Dio,dobbiamo immaginare di essere ad uno specchio e di vedere nel riflesso la sua immagine e se nella nostra vita c’è peccato è come se lo specchio fosse sporco e che quindi ci è impossibile vedere il riflesso”. In quel momento è come se tutto fosse più chiaro, se ognuno è riflesso di Dio ogni qual volta che trascuriamo o ignoriamo il nostro prossimo che è in difficoltà è come se lo facessimo in

quel riflesso e quindi a Dio! Finito l’incontro ognuno si reca in un luogo a caso per meditare tutto ciò che si è detto.

Verso le 20.30 ci rechiamo a cenare con dei piatti a dir poco appetitosi,nella loro semplicità i loro sapori erano unici…

Dopo la cena tutti nella piccola cappella del convento per scambiarci i pensieri e la meditazione che avevamo fatto prima di cenare. Ognuno racconta parte della sua meditazione e di come vive la sua spiritualità nei confronti del prossimo e dopo aver pregato ci rechiamo nelle stanze per dormire.

20 maggio ore 8:00 ci rechiamo nuovamente nella cappella per la Santa messa e dopo aver fatto colazione siamo pronti a partire per servire i nostri fratelli che purtroppo non hanno la nostra stessa fortuna.. Arriviamo ad un parcheggio vicino alla mensa di Colle Oppio per parcheggiare i due mezzi,ma nessun posto libero. Dopo pochi minuti vediamo due posti liberarsi,coincidenza? fortuna? io la penso in maniera diversa, ma ad ognuno la sua conclusione. Noi crediamo in Dio e come in lui crediamo nel suo operato…

Siamo arrivati alla mensa dedicata al beato Giovanni Paolo II.

Dopo che ognuno ha ricevuto un incarico diverso siamo pronti ad iniziare.

Noi siamo proprio in sala ad occuparci delle richieste dei fratelli.

Qualcuno parla con noi,ci raccontano le

loro storie,le loro sofferenze, la fede che è in loro che ci ha colpito, in quei momenti ringraziamo Dio che pur con tante difficoltà riusciamo ad affrontare la vita con più mezzi a disposizione, anche se purtroppo nella quotidianità non notiamo,ma piuttosto lamentiamo ciò che ci manca…

Questi fratelli non hanno davvero nulla,eppure ci hanno dato tantissimo,in pochissime ore sono riusciti a farci vedere tutto ciò che abbiamo ma che non vediamo…

Chi sono i veri poveri?...

La vera povertà è visibile?

Queste sono le domande che ci poniamo…

Dio non permetta mai che l’uomo si convinca che l’unica povertà sia quella visibile…

Sandro e Zeina

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Testimonianza di Alessia Settimana di servizio alla Mensa Caritas Stazione Termini Roma

“Non si può amare a distanza restando fuori della mischia"

L'esperienza del Campo servizio alla

Caritas di Roma è stata per me

formativa. Sentendomi accolta dalle suore ho respirato un clima di spensieratezza, semplicità e condivisone, interiorizzando letture e riflessioni significative che quotidianamente ci venivano proposte. Importanti sono stati i momenti di condivisione e di svago con le ragazze

di Malta che come me hanno aderito all'iniziativa estiva.

Molto emozionante la visita di un giorno a Pozzaglia, paese natale di santa Agostina Pietrantoni, Suora della Carità, infermiera, uccisa brutalmente da un malato all’ospedale Santo Spirito di Roma. Entrando nell'umile casa, dove ancora sono conservati gli oggetti della sua infanzia e le foto della famiglia, sembra che il tempo si sia fermato a quando la giovane ragazza, non ancora suora, usciva per curare gli ammalati del paese e per aiutare i genitori nei lavori dei campi. Sentendo i racconti della guida si percepisce la solitudine della giovane quando, ancora bambina, si allontanava da casa per lunghi periodi lavorando a molti chilometri di distanza ed è commuovente sapere che interrompeva il suo lavoro e a volte rinunciava alla pausa pranzo pur di appartarsi per pregare.

I pomeriggi delle nostre giornate sono stati dedicati al servizio alla Mensa Caritas "Don Luigi Di Liegro " di via Marsala. Durante il servizio ho meditato molte volte la frase del Vangelo: “In verità vi dico: ogni volta che avrete fatto queste cose a uno solo di questi miei

fratelli più piccoli, l'avrete fatto a me” (Mt 25,40).

Ciò mi entusiasmava! Ascoltando gli ospiti dell'ostello incontravo Gesù, quel Gesù solo e spaventato che prega nell'orto dei Getsemani e che, ferito dall'umanità, grida sulla croce: “Ho sete”. Stando accanto a loro mi sentivo più vicina al Signore. Percependo l'amore come un dare senza chiedere, come una forza innovatrice che non conosce tempo, spazio e luogo.

Grazie a questa esperienza ho deciso di continuare a fare volontariato alla Caritas,

perché non rimanga solo un ricordo sbiadito dal tempo ma un impegno per la vita.

Concludo il racconto della mia esperienza con una frase di Don Luigi Di Liegro: “Non si può amare a distanza restando fuori della mischia, senza sporcarsi le mani ma sopratutto

non si può amare senza condivisione”.

Ringrazio le suore che hanno organizzato e preparato nei minimi dettagli il campo estivo.

Con affetto Alessia

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Esperienza di Aurora Volontariato presso il Centro Sociale dell’Istituto Regina Coeli

All’inizio avevo un po’ di timore: non sapevo come comportarmi con i ragazzi, di età compresa tra i sei e i dodici anni, che frequentano il Centro. Pian piano, sono riuscita ad acquisire consapevolezza del mio nuovo ruolo di educatrice. È stato per me molto gratificante aiutare ragazzi e bambini in difficoltà, che non avevano un buon rapporto con lo studio.

Ho cercato, nel mio piccolo di far comprendere l’importanza della scuola e della cultura che aiuta a superare le difficoltà della vita, a diventare forti e intraprendenti.

Non sono stata subito compresa in quanto i bambini ed i ragazzi erano distratti da altri interessi e soprattutto dal gioco che costituiva la loro unica aspirazione. Con lo scorrere dei giorni e dei mesi, le cose sono cambiate.

Con la collaborazione di tutti gli educatori che si sono alternati, dal lunedì al giovedì, presso il Centro Sociale i ragazzi hanno cominciato a mostrare maggiore attenzione alle materie scolastiche, ad impegnasi, con volontà conseguendo buoni risultati. Tutti sono stati promossi, alla fine dell’anno scolastico, ed alcuni di essi hanno conseguito una media discreta!

Nel Centro Sociale i ragazzi hanno imparato non solo a studiare, ma soprattutto a collaborare tra loro, a rispettarsi, ad aiutarsi ad essere solidali e compatti. Grazie all’aiuto dei volontari, hanno acquisito consapevolezza delle loro potenzialità, ed hanno imparato a socializzare e interagire. Oggi sono molto più spensierati di qualche mese fa, ma soprattutto, più sereni, perché sanno di poter contare anche per il futuro, su guide interessate al loro benessere .

Per ringraziare i volontari che hanno garantito la loro presenza settimanale, nel corso dell’intero anno scolastico, i ragazzi hanno organizzato, mercoledì, 27 giugno una divertente manifestazione alla presenza della Superiora Provinciale, sr Alfonsina e di due sue consigliere; hanno recitato poesie, cantato e ballato; hanno manifestato sintonia e uno spirito di gruppo che mi ha particolarmente commossa.

Molto importante è stato il ruolo interpretato da suor Antonietta che è riuscita con vera maestria a coordinare l’azione dei volontari che si sono alternati presso il Centro. Mi ha

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colpito la sua fermezza nei confronti dei bambini, ma anche la sua infinita dolcezza nel far comprendere, con successo, l’importanza della scuola e dello studio; ha inculcato in ciascuno di essi il senso del dovere e dell’impegno. Ha saputo dosare la severità con la dolcezza garantendo dopo lo studio, il gioco nell’amato campetto e una prelibata merendina. La sua presenza quotidiana, unitamente a quella della maestra Melania, è indispensabile per il successo del progetto.

Da questa esperienza ho compreso, come tutti gli altri volontari, alcuni dei quali giovanissimi come me, che è molto importante dedicarsi agli altri, dare il proprio contributo per sostenere coloro che non hanno la fortuna di essere accompagnati e seguiti nel percorso scolastico e nella vita. Ci sono tanti bambini che vivono per strada, che non frequentano la scuola con assiduità e sono attratti dalle lusinghe del facile guadagno. Il compito di noi giovani, che a differenza di molti altri, godiamo del sostegno familiare, è tendere una mano a coloro che sono in difficoltà e che con il nostro piccolo contributo, possono risollevarsi e guardare al futuro con maggior serenità.

L’esperienza del volontariato mi è servita a crescere, a diventare una ragazza ancora più matura e consapevole delle problematiche della nostra esistenza.

Mi auguro che l’anno prossimo molti altri giovani ci aiuteranno nel progetto finalizzato al sostegno dei ragazzi bisognosi e sfortunati che necessitano del nostro aiuto per guardare al futuro con speranza ed ottimismo.

Aurora De Roma

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Testimonianza di Rosaria Educatrice Estate ragazzi a Palermo, Borgata Ciaculli, Centro Dipingi la Pace

Anche quest’anno abbiamo vissuto la mitica e speciale Estate Ragazzi,ovvero un gruppo di volontari formatosi otto anni fa nella borgata di “Ciaculli” a Palermo. L’Estate Ragazzi viene svolto nel luogo che noi chiamiamo DIPINGI LA PACE dove accogliamo con amore bambini di qualsiasi età sia

d’inverno che d’estate per trascorrere il loro tempo libero facendo dei lavoretti oppure semplicemente giocando..!!!!!

Quest’anno l’Estate Ragazzi è stato molto

significativo perché il tema è stato I 4 moschettieri, ovvero Nikos, Docaros, Armos e Dernier: una storia che si è divisa in otto puntate con lo scopo di trasmettere ai bambini che l’unione fa la forza.

Il nostro motto gridato insieme in diversi momenti del nostro stare insieme è stato: TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI.

Quest’anno i bambini venivano all’Estate Ragazzi nel pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00. Sono stati divisi in 4 squadre e ad ogni squadra è stata assegnata una sala che fungeva da “tana”. Le attività iniziavano con una preghiera comune, il ballo iniziale che tutti i bimbi hanno imparato. Prima di ritirarsi nelle tane, ogni squadra cantava il proprio inno inventato dai bambini stessi e poi iniziavano i giochi. Tutto ciò è durato due settimane!

Oltre a suor Melania, suor Gabriella, suor Shema, suor Mahi e Maria Concetta sono stati presenti per una settimana, due persone speciali: suor Sabrina e suor Anna che hanno dato il loro contribuito all’iniziativa e hanno trascorso del tempo prezioso con noi giovani. A loro diciamo grazie perché ci hanno aiutato ha conoscere meglio noi stessi e a stare bene in compagnia con altre persone.

Noi ringraziamo tanto tutte le suore che con grande pazienza e amore riescono ad andare avanti nelle belle e nelle brutte situazioni, le ringraziamo pure per averci dato questa opportunità di formaci come gruppo e di vivere un’amicizia sincera: tutto questo per noi era sconosciuto.

Mi auguro che quest’attività possa continuare ed espandersi ancora di più dando sempre dei risultati soddisfacenti e … ancora vi ricordo “TUTTI PER UNO UNO PER TUTTI”.

Trilly “Rosaria”