Echi dell'Auge di Euripide nella "Lisistrata" di Aristofane

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    Accademia Editorale

    Echi dell'Auge di Euripide nella "Lisistrata" di AristofaneAuthor(s): Franca Perusino and Maria ColantonioReviewed work(s):Source: Quaderni Urbinati di Cultura Classica, New Series, Vol. 76, No. 1 (2004), pp. 123-126Published by: Fabrizio Serra editoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20546805.Accessed: 04/05/2012 06:54

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    Franca Perusino Maria ColantonioECHIDELVAUGEDI EURIPIDE

    NELLA LISISTRATAI ARISTOFANEDell Auge di Euripide non si conosce la data della composizione e nemmeno il titolo delle trag?die insieme alie quali fu rappresentata.1 Il riferimento pi? antico alia tragedia ? stato individuato nei w. 1079 s. delle Kane

    di Aristofane, nei quali Eschilo rimprovera Euripide di aver portato inscena "ruffiane e donne che partoriscono nei templi": che Eschilo alludaad Auge, sacerdotessa di Atena, che aveva partorito il figlio nel tempiodella dea, ? confermato da uno scolio trasmesso dal c?dice Par. 2821.2Una citazione significativa, anche se ininfluente per la cronolog?a dellatragedia. Considerazioni di natura m?trica3 hanno indotto ad assegnareYAuge alia tarda produzione di Euripide, in un arco di tempo che va dal 414

    fino al 406.4L' ampia gamma delle possibilit? cronologiche av?nzate dalla critica po

    trebbe tuttavia restringersi se si considera una breve scena della Lisistratadi Aristofane che sfrutta a fini comici lo stesso motivo della tragedia euripidea, ossia la nascita di un bambino in un luogo sacro.

    Dopo aver contrastato vittoriosamente Topposizione maschile impersonata dal probulo, Lisistrata ? costretta a fronteggiare una nuova opposizione interna: alcune donne ateniesi, desiderose di ricongiungersiai mariti, cercano con diversi mezzi e pretesti di abbandonare Tacropoliper far ritorno alie proprie case. Una di queste, che esibisce uno statodi avanzata gravidanza, esce invocando la dea dei parti, Ilizia, perch?ritardi la nascita del figlio e non la faccia partorire sulLacropoli, luogo

    1.1 frammenti delTAuge, ove non diversamente precisato, saranno citati con la numerazione delTedizione curata da F. Jouan e H. van Looy (Euripide vin: Fragments ire par

    tie, Paris 1998, pp. 309-328), che comprende 24 frammenti, tutti di tradizione indiretta, adeccezione del fr. 1 che riporta il primo verso della tragedia, restituito insieme alTiniziodella hypothesis dal P. Colon. 264.2. Cfr. A. Nauck, Trag. Graec. Fragm.2 p. 436: xixxo?oac \xkv ?v xo?? ie?o??, cb? r\Ai3yT] t)fruyaxriQ 'A^?ou t??eia ovoa 'Adrjv?? ?v xcp ie?cp ysvvq. x?v Tf|?.ecpov.

    3. Cfr. U. von Wilamowitz, Analecta Euripidea, Berlin 1875, p. 189 s.; T. Zielinski, 'DeAuge euripidea', Eos 30,1927, pp. 50-53, e da ultimi M. Cropp

    -G. Fick, Resolutions and Chronology in Euripides. The Fragmentary Tragedies, Bull. Inst. Class. Stud. London Suppl. 43,1985,p. 77.

    4. Una rassegna delle diverse proposte inW. Schmid -O. St?hlin, Gesch. d. griech. Lit.13, M?nchen 1940 (1961), p. 593 n. 10; Cropp - Fick, loc. dt. (n. 3); Jouan -van Looy, op. dt.(n. 1), p. 312.

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    124 FRANCA PERUSING MARIA COLANTONIOsacro ad Atena che non do ve va essere contaminato con nascite, mortie rapporti sessuali (v. 742 s.):5

    d) JT?Tvi5 EiXeHru5, ?jiioxe? to?j t?xovj8co? ?v e?? ?atov fx?Xa) 'yco xcoqlov.

    Ilizia signora, ritarda il parto finch? io non raggiunga un luogo dove sia lecitopartorire.La scansione jto'tvicc6 e la presenza del verbo ^loXetv, impiegato raramente nella commedia,7 conferiscono ai due versi un colorito tr?gico. Inassenza di un suggerimento dello scoliasta, il modello era stato individuato ntlYAuge di Euripide: ilNauck ad es. riteneva co Jt?xvi

    'E?Xe?thjia citazione letterale deYYAuge.8 La protagonista, sacerdotessa di Atena Alea a

    Tegea, era stata violentata da Eracle ubriaco9 e aveva generato il figlioTelefo nel santuario della dea: questa la sacrilega versione della saga10 accolta da Euripide che Yaveva pol?micamente preferita a quella che collocava la nascita di Telefo sui monte Partenio.11L'ipotesi di una dipendenza della Lisistrata dall'Auge di Euripide rimasesenza seguito: lo stesso Nauck non ritenne di proporla nelTedizione dei

    5. Fra imolti esempi basta ricordare ig ii2 1035, 10 jt?xQi?v ?axiv ?v ^ir|?evi xc?v xe^ievcov\iryz' ?vxixxeiv \xi\x3 evajroOvfjoxeiv; Thuc. 1, 104, 2 (purificazione di D?lo) e Paus. 7, 19, 1-5(punizione riservata a Cometo, sacerdotessa di Artemide, e a Melanippo ehe si erano accoppiati nel santuario della dea a P?tre). Cfr. R. Parker, Miasma. Pollution and Purificationin Early Greek Religion, Oxford 1983, p. 33 s. ;W. Burkert, La religione greca di ?poca arcaica eclassica, Milano 20032, pp. 182 s., 198 s.

    6. Stessa scansione in Lys. 833, in Eccl. 369 (w jioxvi'Eike?dvia alFinizio del verso), pro

    babilmente anche nei versi lirici di Thesm. 1149 e 1156 (cosi L. P. E. Parker, The Songs of Aristophanes, Oxford 1997, pp. 446 e 448 e C. Prato nelTedizione della commedia, Milano2001, p. 355; diversamente O. Schroeder, Aristophanis c?ntica, Lipsiae 19302, p. 67).

    7. Cfr. Lys. 984; 1263; 1297 (versi in dialetto lac?nico); Eq. 21; 22; 23; 25; 26; 73 (ripetizione voluta, con effetto c?mico); Av. 405; Thesm. 1146 e 1155 (versi lirici); Ran. 1232 (citazione da una tragedia); fr. 717 K.-A.8. A. Nauck, Eur. Trag, in, Lipsiae 19122, p. 63.

    9. Come si ricava dalle 11. 10 s. della hypothesis (Jouan - van Looy, op. cit. [n. 1], p. 320);cfr. Alcidam. Odyss. 15, p. 28, 76 Avezz? e la giustificazione di Eracle nel fr. 12 (malgradola pretesa di alcuni studiosi - p. es. W. S. Anderson, 'Euripides' Auge and Menander's Epitrepontes, Gr. Rom. Byz. Stud. 23, 1982, pp. 169-171 - di negare la presenza deU'eroe nellatragedia).10. Doppiamente sacrilega, dal momento che la colpevole era anche sacerdotessa diAtena.

    11. La versione euripidea della nascita di Telefo nel santuario di Atena non ? condivisadalle fonti antiche: alcune (Strab. 13, 1, 69; Paus. 8, 47, 4; Mos. Choren. Progymn. m ex. 3,p. 294 Mai, cfr. A. Nauck, loe. dt. [n. 2] e Anderson, art. dt. [n. 9], p. 166 e n. 2) tacciono illuogo del parto o si limitano ad affermare che Auge, dopo aver partorito il figlio, lo nascose nel santuario di Atena (Apollod. 3, 9, 1; Tzetz. Schol. Lycophr. Alex. 206, 11p. 96Scheer); altre (Alcidam. Odyss. 16, p. 28, 80 Avezz?; Hygin. Fab. 99) collocano il parto di

    Auge sul monte Partenio. Questa versione era stata accolta da Euripide nel Telefo, cornesi apprende dal prologo recitato dal protagonista (fr. 1, 3-7).

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    ECHI DELI/aUGE DI EURIPIDE NELLA LISISTRATA DI ARISTOFANE 125

    frammenti dei tragici greci. Bisogna ammettere che i due versi della Lisistrata, senza il sostegno degli scolii, costituirebbero un indizio troppo fragile per sostenere Fipotesi di una ripresa par?dica deirAuge da parte diAristofane. Ma dal passo della Lisistrata sembra emerger? un nuovo segnale che rimanda alla tragedia euripidea.

    Quando Lisistrata scopre che sotto il vestito della partoriente ? nascosto Telmo di Atena Promachos e che la gravidanza ? solo un pretesto perevadere dalLacropoli, la colpevole cosi giustifica il furto delTelmo dallastatua della dea (w. 753-755):iva fx' et xaxaXa?oi? toxo? ?V ?v ji?Xei, x?xoiji' ei? x?jvxirvfjv

    ei??aoa xauxnv, ?jojisq ai mgioxegaLSe il parto mi avesse sorpresa qui sulFacropoli, pensavo di partorire dentro questo elmo, corne fanno le colombe.

    Punt?ale la precisazione dello scolio: "Le colombe partoriscono nelle cavit? (xo?kb^aoi)".In un frammento delLAuge riportato da Clemente Alessandrino (fr. 2 =Clem. Alex. Strom. 7, 3, 23, 4 s.m p. 16, 26 St?hlin), replicando alla dea indignata per il sacrilegio compiuto nel suo tempio, la protagonista rinfacciaad Atena:

    ?xfjXa \xkv?rjoxocpdOQaXa?Qei? ?Qcbaa xai vexQccrv 8Q8?Jtia,Kov fAtap? ?ol xaijx5 eoxtv et ?5 ey?) exexov,?8iv?vxo?s fjyfj;

    Tu godi nel contemplare spoglie mortali e brandelli di cadaveri, e tutto questonon lo ritieni impuro; che io abbia partorito, ti sembra una cosa tanto terribile?12Alla citazione dei versi di Euripide Clemente aggiunge: "Eppure anche glialtri animali che partoriscono nei luoghi sacri non offendono in alcunmodo (gli dei)".13 Questa osservazione, che parafrasava forse il seguito

    12. Analogo rimprovero ? rivolto ad Artemide da Ingenia (Eur. Iph. Taur. 380-384):x? xfj? Oeo? ?? |i?(i(po^iai oocp?ofxaxa,f|xi? ?poxc?v \iev f\v xi?mprrtai (p?vou,f\ xai Xo^eia? r\ vexpo? {Kyfl %2Q?iv,?co^ic?v ?miQyei, \ivoolqov (b? fjyoD^?vT],auxr) ?? duoiai? fj?exai ?poxoxxovoic.

    Biasimo i cavalli di Artemide: se un mortale tocca il sangue o una pu?rpera o un cadavere con le mani, gli vieta di awicinarsi agli altari e lo ritiene impuro; mentre lei si complace di sacrifia umani

    13. Sulla tolleranza degli dei per gli accoppiamenti degli animali nei luoghi sacri, cfr.Herodot. 2, 64, 2.

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    deirautodifesa di Auge,14 trova un'eco nella Lisistrata nel ricordo delle colombe che depongono le uova nelle cavit? naturali dei santuari.VAuge e la Lisistrata si svolgevano entrambe davanti a luoghi sacri ad

    Atena, Tuna a Tegea l'altra ad Atene:15 questo particolare potrebbe avercostituito lo spunto per collegare la commedia di Aristofane alia tragediadi Euripide.La situazione proposta nel passo della Lisistrata sembra dunque affidarela sua comicit? alla ripresa di due momenti cruciali delYAuge, Timminenzadel parto e il diretto confronto di Auge con Atena.16 In tal caso Tanno dirappresentazione della Lisistrata (411 a.C.) costituirebbe un limite invalicabile per la composizione della tragedia e cadrebbero le ipotesi di una datazione deirAwge posteriore al 412.Universit? di Urbino

    14- Cfr. R. Parker, op. dt. (n. 5), p. 34 n. 7.15. Che YAuge si svolgesse davanti al tempio di Atena si deduce dal fr. 1: 'AX?a?

    'AM]va? o?e koUvxqvoo?, ?ojio?, se si accettano i supplementi proposti da R. MerkelbachntlYeditio princeps del P. Colon. 264 curata da L. Koenen, Zdtschr. f Pap. u. Epigr. 4, 1969,pp. 7-18.

    16. Se Tapparizione della dea e il suo dialogo con Auge awenivano probabilmentenella parte finale della tragedia, Tinvocazione di Auge a Ilizia neU'imminenza del parto sisituava certamente alTinizio, forse proprio nel prologo nel quale un personaggio - la nutrice di Auge secondo i pi? recenti editori (Jouan - van Looy, op. dt. [n. 1], p. 313 s.) - informava il pubblico sugli antefatti dai quali dipendeva la situazione del dramma. Esclusa lapresenza in scena della protagonista in preda alle doglie, le grida di Auge potevano giungere dall'interno del tempio oppure essere riferite dal personaggio prologante.