E'Africa n. 4 - novembre 2008

20
NATALE IN TUTTO IL MONDO Spedizione in abbonamento postale Art.2 comma 20/C Legge 622/96, Filiale di Padova ENRICO BOSSAN E AFRICA NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 BIMESTRALE DI INFORMAZIONE CUAMM SOLIDARIETÀ DI MEDICI CON L’AFRICA CUAMM Tra le vittime della povertà e dell’estrema indigenza, nel villaggio più sperduto e inospitale. Si nasce a Chiulo, Angola. Per guardare in faccia la paura, costruire il futuro, vincere il dolore con la speranza e l’aiuto di tutti.

description

Bimestre di informazione Cuamm Solidarietà di Medici con l'Africa Cuamm

Transcript of E'Africa n. 4 - novembre 2008

Page 1: E'Africa n. 4 - novembre 2008

NATALEINTUTTO ILMONDO

Sped

izionein

abbon

amen

topostaleArt.2

comma20/C

Legg

e622/96,FilialediP

adova

ENRICOBOSSAN

EAFRICANUMERO 4 | NOVEMBRE 2008

BIMESTRALEDI INFORMAZIONECUAMMSOLIDARIETÀDIMEDICICON L’AFRICACUAMM

Tra le vittimedella povertà edell’estrema indigenza,nel villaggio più sperduto e inospitale.Si nasce a Chiulo, Angola. Per guardarein faccia la paura, costruire il futuro,vincere il dolore con la speranzae l’aiuto di tutti.

Page 2: E'Africa n. 4 - novembre 2008

ÈAFRICADIRETTORELuigi Mazzucato

DIRETTORE RESPONSABILEAnna Talami

SEGRETARIA DI REDAZIONEElisa Bissacco

REDAZIONEAndrea BorgatoDante CarraroMarcello EnioSerena ForesiFabio ManentiLinda PreviatoBettina Simoncini

FOTOGRAFIENicola BertiEnrico BossanMagnum PhotosArchivio Cuamm

PROGETTO GRAFICOFrancesco Camagna

REGISTRAZIONEpresso il Tribunale di PadovaRegistro stampe n.1633del 19 gennaio 1999

REDAZIONEvia San Francesco, 12635121 Padova

STAMPAPublistampa,via Dolomiti, 1238057 Pergine (Trento)

via San Francesco, 12635121 Padova Italytel. 049.8751279049.8751649fax [email protected]

AVVISO AI LETTORIQuesto periodico viene inviatoa quanti ci sostengono,perché possano verificare ladestinazione delle lorodonazioni.Medici con l’Africa Cuamm èonlus. Le offerte inviate sonoquindi deducibili nelladichiarazione dei redditi,allegando la ricevutadell’offerta eseguita.Sostieni e partecipa al nostroimpegno in Africa, attraversouna di queste modalità:C/C POSTALEn.17101353intestato aMedici con l’Africa CuammBONIFICO BANCARIOIBAN IT 91 H 05018 12101000000107890presso Banca Popolare EticaPadovaCARTA DI CREDITOtelefona allo 049.8751279ON LINEwww.mediciconlafrica.org

DALL’ALBUM DEL CUAMM

Il 15 maggio 1988 il fondatore del Cuamm compie 80 anni e festeggia con unamessa e una cena nel collegio. Dopo 11 anni di lavoro come medico missionarioin Medio Oriente, ispirato dalla frase evangelica “Euntes curate infirmos”, nel 1950,il prof. Canova decise di fondare un collegio per accogliere e preparare studentidi medicina, italiani e stranieri, desiderosi di dedicare come laici missionariun periodo della propria attività. Così nasce il Cuamm.

MEDICICON L’AFRICACUAMM

IN QUESTO NUMEROFOTONOTIZIA ALLE PAGINE 4 E 6

IN PRIMO PIANO GIOCARSI TUTTO NELLA PARTITA DELLA VITA A PAGINA 8

FLASH A PAGINA 11

FOCUS TRA INDIFFERENZA E SILENZI INSPIEGABILIPIETRO VERONESE A PAGINA 12

SEGNA IN AGENDAEMANUELA CITTERIO A PAGINA 14

CANTIERE CUAMM A PAGINA 16

VISTO DA QUIFABRIZIO TONELLO A PAGINA 18

BISOGNI IN PRIMO PIANO A PAGINA 19

IL PROFESSORFRANCESCOCANOVACOMPIE 80 ANNI

Villaggio di Kibaigwa,Tanzaniafoto di Enrico Bossan.

1988

Page 3: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 3

N QUESTI GIORNI, IN CUI SI AVVICINA IL NATALE, capita spesso che il pensiero torni suuna domanda: che cosa è il Natale per l’Africa? Cosa significa questo giorno peri milioni di persone che oggi, anche in questo momento, in Etiopia stanno sof-frendo la fame e la sete perché non piove da mesi? Cosa porta il Natale in Sudandove la guerriglia continua ogni giorno o nel Nord dell’Uganda in Karamojadove gli scontri sono all’ordine del giorno o in quella sperduta area del Mozam-bico, Moma, dove per 300.000 abitanti c’è solo un medico?

Ricordo i numerosi viaggi fatti in Africa, a visitare i malati di quei piccoli ospedali, spessodimenticati da tutti, dai governi locali e da noi occidentali, a portare una carezza, una parola a quel-le mamme che attendono, tranquille, quasi rassegnate che venga il loro turno, per la visita o magariper la morte del piccolo che hanno in braccio…

Non ci sono risposte a domande così grandi. «Venne tra la sua gente» (Gv 1). Queste le unicheparole che si possono dire di fronte ai drammi quotidiani che incontriamo nei paesi più poveri, del

continente più povero del mondo.La gente (che siamo noi e il mondo) non Gli è estranea, è sua,

fin da sempre; l’ha creata Lui e nel Natale diventa carne della suacarne, carne sua, gente sua.

La mia e la tua vita è sua; la vita di quel disgraziato, la vitadei tanti poveri del mondo è sua; sua come (e più) una mammasente suo il proprio figlio.

I dolori di tanta gente, le angosce di molti poveri, le ferite ditante ingiustizie, questo nostro mondo, tutto, è “gente sua”.

È talmente sua che niente (situazione o persona) è profano, pagano; tutto è “sacro”.Quando entriamo in chiesa ci inginocchiamo, facciamo la genuflessione, ed è giusto e doveroso

perché siamo in un luogo sacro, c’è la presenza di Dio. Ma con altrettanta verità dovremmo ingi-nocchiarci e pregare davanti a quel marciapiede con quella donna, o davanti a quell’angolo pienodi siringhe e giovani, o davanti a quei tanti villaggi africani dove mamme e bambini muoiono permancanza di cure elementari a causa di una polmonite o di un parto.

Anche questi sono luoghi sacri, gente sua, carne sua, presenza di Dio nascosta e umiliata dal pec-cato e dall’ingiustizia.

Il Verbo di Dio, il Dio eterno, il Mistero nascosto nei secoli, non ha avuto paura di abbracciare,di accarezzare, di sanare, di amare quella carne ferita che è il nostro mondo, la mia e la tua vita co-sì come anche la vita dell’ultimo dei disgraziati di questa terra.

E sale dal cuore una preghiera per questo Natale 2008.«Signore, aiutaci ad accogliere il nostro Gesù bambino, quello presente nella nostra vita e quel-

lo presente nella vita dei tanti poveri del mondo: aiutaci ad allargare le braccia e il cuore, a pren-derli in braccio, a stringerli, a farli crescere, a curarli, ad amarli! E sarà Natale anche per noi».

È questo il mio augurio: Buon Natale!

DON DANTE CARRARODIRETTORE DI MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

«…E VENNETRA LA SUA GENTE»

EDITORIALE

I

I dolori di tanta gente, le angosce di moltipoveri, le ferite di tante ingiustizie,questo nostro mondo, tutto, è “gente sua”.È talmente sua che niente (situazioneo persona) è profano, pagano; tuttoè “sacro”.

(Gv 1)

Page 4: E'Africa n. 4 - novembre 2008

4 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

REUTERS/JO

SECENDON

Page 5: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 5

Una bambina, portandoin spalla il propriofratellino, si dirige versoil punto di distribuzionedel cibo della Croce rossainternazionale.Negli ultimi mesi, a causadella mancanza di piogge,in Etiopia, si staabbattendo una terribilecarestia alimentare. LeNazioni Unite stimano che10 milioni di etiopi sianostati colpiti dallamancanza di cibo e dallasiccità. Il Sud del mondocontinua a morire.(Reuters)

ETIOPIAMORIREDI FAME

FOTONOTIZIA

Page 6: E'Africa n. 4 - novembre 2008

6 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

REUTERS/JO

HNGRESS

Page 7: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 7

FOTONOTIZIA

Da giorni e giorni,giornali, tv, radio, tuttii media del riccooccidente e non solo,parlano dell’enorme crisifinanziaria che stacolpendo le borsemondiali. I capi digoverno si sono incontratinumerosi volte per“risolvere” la delicatasituazione. Sono stativarati piani, stipulatiaccordi, concordateazioni congiunte. Il mondointero sta tremando acausa di questa crisi nera.O meglio, il nostro mondo.In Africa, invece, lepersone continuanoa vivere di stenti, a moriredi malattie facilmentecurabili, a condurrele proprie sempliciesistenze, ignaredi quanto si stavaabbattendo sulla partericca del mondo…(Reuters)

USACRISIECONOMICA

Page 8: E'Africa n. 4 - novembre 2008

8 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

SONO STATI 25.371 i bambini visitati,23.244 quelli vaccinati, 8.056 le per-sone ricoverate, 2.392 le visite pre-natali effettuate, 669 i parti, 446 gli

interventi maggiori nel 2007, nell’ospeda-le di Chiulo, in Angola. Ma purtroppo, no-nostante l’impegno di Medici con l’AfricaCuamm, «l’ospedale è ancora un luogo do-ve si muore; dove si arriva troppo tardi,quando i sintomi sono ormai insopporta-bili, le malattie conclamate», spiega Vale-rio Mecenero, volontario di Medici conl’Africa Cuamm.

«Qui è più chiara la sensazione di unavita vera, in cui ogni fatica conta, senza for-malismi, sempre dentro a speranze che con-tano, a condividere con gente ricca di storia,scelte importanti, pezzi di strada da fare in-sieme». Qui incontri volti, persone, storiecome quelle del piccolo Angelo.

CHIULO. Un piccolo ospedale isolato. Una chie-sa e alcune case per i medici. A Chiulo nonc’è altro. Ma l’ospedale, con i suoi 200 postiletto e i suoi tre medici, continua a servireuna popolazione di 600.000 abitanti.

«La sua mamma arriva in ospedale loscorso gennaio – racconta Tiziano Puccia,volontario di Medici con l’Africa Cuamm –da sola. Il padre ha “preso il largo” non ap-pena ha saputo del concepimento, mentre ilresto della famiglia è rimasto a casa per rac-cogliere i soldi necessari a sostenere le spe-se ospedaliere. Non manca molto ormai al-la fine della gravidanza. Poco dopo il suoarrivo, improvvisa e molto in ritardo, scop-pia la stagione delle piogge e questo vuol di-re che la donna non sarà raggiunta da nes-sun parente fino a quando l’acqua non sisarà ritirata. I giorni passano nell’attesa e fi-nalmente giunge il giorno del parto. A sor-presa, i bambini sono due, ma uno muoresubito. Dopo una settimana, anche la mam-ma muore a causa di una emorragia post-parto. Si è fatto di tutto per salvarla, ma nonc’è stato nulla da fare di fronte alla scarsitàdel sangue necessario. Angelo, invece, so-pravvive e lotta con forza insperata, in uncorpicino così piccolo e gracile. Subito di-venta il beniamino dell’ospedale e le infer-miere se lo contendono. Il tempo passa, lestrade si asciugano e ormai si aspetta solo

IN PRIMO PIANO ANGOLA

DI ELISA BISSACCO

Ospedale di Chiulo, in AngolaUno dei volontari di Medici con l’AfricaCuamm mentre visita un bambinonel reparto di Pediatria.La salute delle fasce più deboli dellapopolazione, le donne e i bambini,è sempre al centro delle attenzionidel nostro intervento, in ogni paesedell’Africa in cui operiamo.Solo nel 2007, a Chiulo, sono stati visitati25.371 bambini; 23.244 piccoli hannoricevuto il vaccino, 2.392 donnehanno effettuato delle visite pre-natalie 669 hanno partorito in ospedale.

«In Africa la gente è così abituata a soffrire e a vederemorire i propri cari che considera normale ancheciò che non è umanamente accettabile».Marina Trivelli, Chiulo 2007L’ospedale di Chiulo è una speranza per il suddell’Angola. Qui il racconto di un pezzo d’Africa.

GIOCARSITUTTONELLA PARTITA DELLA VITA

Page 9: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 9

l’arrivo dei parenti. Quando i familiari sipresentano, chiedono che il bambino restiin ospedale fino alla fine dello svezzamento.E così Angelo continua a sorridere nel suolettino, circondato dalle coccole e dalle pre-mure di una decina e più di mamme felici.Arriva il giorno in cui la famiglia torna e loporta via verso la nuova vita che lo attende.Dopo alcuni mesi però, la zia ricompare per-ché non riesce più a mantenerlo e desiderari-affidarlo all’ospedale… e la vita del pic-colo Angelo continua a rimanere sospesa trauna “mamma” e un’altra, all’ospedale diChiulo, chissà per quanto tempo ancora».

A chi ci arriva per la prima volta, Chiulo,

nel sud dell’Angola, si presenta come unluogo isolato, dove si incontrano poche e ra-de case. Un intrecciarsi di sentieri nella sa-vana, con capanne di pali e fango, recintifatti con i rami secchi e tanti bambini e buoi.

«Una strada dissestata, risultato di unalunga guerra che ha lasciato i suoi segniprofondi, ci ha portato, l’estate scorsa, aChiulo: una vecchia chiesa, due case, unampio spazio sassoso e bianco, e lì, l’ospe-dale. Un grande frondoso albero accogliechi arriva con la sua ombra fresca. Tutto in-torno, donne avvolte nei loro variopinti teli,bambini, gente di tante etnie riconoscibilidall’abbigliamento e dai “gioielli” che in-

dossano» racconta Valeria Marin, docentedell’Università di Padova.

«L’ospedale è grande, ha circa 200 postiletto ma molti più ammalati, ed è ben orga-nizzato. È la struttura di riferimento per cir-ca 600.000 abitanti, anche perché è l’unicorimasto attivo durante la lunga guerra finitanel 2002 – riprende Valerio Mecenero, me-dico Cuamm –. È sorto proprio a lato dellamissione e della chiesa. Medici con l’AfricaCuamm è arrivata a Chiulo nel 2000. In que-sti anni, sono stati 20 i volontari impegnatiin diverse attività. Dalla formazione degli in-fermieri, alla presenza in ospedale, dal so-stegno al personale sanitario, alle vaccina-

ARCHIVIO

CUAMM

O

Page 10: E'Africa n. 4 - novembre 2008

10 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

cato un container dell’Unicef dove ci sonole attrezzature per la diagnosi di Hiv chepermette di stabilire anche lo stadio dellamalattia».

«Data la vicinanza con il confine con laNamibia, questa è la provincia angolana conil maggior numero di malati di Aids e la fettadi popolazione che si stima essere sieroposi-tiva è intorno al 10%. E assieme all’Aids ga-loppa la tubercolosi, così capace di colpire in-distintamente vecchi e giovani, di consumarecorpi e volontà», precisa Valerio Mecenero.E riprende: «Quello di Medici con l’AfricaCuamm è un intervento integrato, che pre-vede la presenza in ospedale, la riabilitazio-ne della struttura e il suo equipaggiamento,la costruzione di dieci case per ospitare i me-dici locali e gli infermieri. Oltre all’aggiorna-mento del personale locale, sia attraverso pic-coli corsi, sia durante le attività quotidiane.Un’équipe di tecnici locali esce quotidiana-mente per visitare i villaggi lontani, per vac-cinare i bambini e le donne gravide e per fa-re sensibilizzazione sugli aspetti sanitari piùimportanti: igiene, trasmissione delle malat-tie infettive, in particolare l’Aids e la correttaalimentazione dei bambini. Al di là dell’assi-stenza aimalati, la sfida più alta rimane quel-la dello sviluppo. Ciò che importa non è soloassistere imalati, ma far funzionare il sistemasanitario locale. A Chiulo, ma in tutta l’Africapiù povera e dimenticata, si vince e si perde,si cammina insieme alle altre persone; ognu-no gioca le proprie carte e gioca tutto se stes-so, nella partita della vita».

UAL È L’INTERVENTO DI MEDICI CON L’AFRICA CUAMM NELL’OSPEDALE DI CHIULO?Che “differenza fa” il lavoro dei nostri volontari (due medici, un logi-sta e un amministrativo) in questo paese del sud dell’Angola? La pre-senza della nostra ong a Chiulo garantisce un supporto costante al-l’ospedale e alle attività nel territorio, in un luogo che altrimentisarebbe sprovvisto degli aiuti necessari a soddisfare le esigenze del-la popolazione. I numeri parlano chiaro: 25.371 visite ai bambini,23.244 vaccini, 8.056 ricoveri, 2.392 visite pre-natali.

Grazie al supporto di Medici con l’Africa Cuamm presso l’ospe-dale, oltre all’aumento dell’attività clinica e del tasso di occupazio-ne letti, di recente sono stati reclutati due medici angolani e sonostate svolte le sessioni formative per gli ausiliari infermieri. Il nostrointervento per i prossimi anni (2009-2011) sarà ampliato sia nel-

l’ambito delle attività sul territorio, sia in quello sanitario. Sono inprogramma: il potenziamento dell’utilizzo di cliniche mobili per levisite prenatali e la corretta distribuzione di farmaci e di materiali diconsumo; azioni di sensibilizzazione, con l’obiettivo di migliorare laconoscenza delle problematiche sanitarie legate alla gravidanza eall’infanzia, con un’attenzione speciale per i bambini con meno dicinque anni. L’intervento, inoltre, vuole rafforzare la collaborazionecon la scuola infermieri per formare personale locale competentee preparato.

Per estendere l’intervento nel territorio dell’ospedale di Chiulo,con particolare attenzione alla tutela delle mamme e dei bambini,sono necessari 207.739,00 euro.

SCHEDANUOVE PROSPETTIVE PER CHIULO

Q

ARCHIVIO

CUAMM

IN PRIMO PIANO

Bambini attendono fuori dall’ospedale di Chiulo, Angola.

zioni nel territorio, alla riabilitazione e ma-nutenzione delle strutture. A parte le caseper i medici, il convento delle suore, la mis-sione e l’ostello, dove vivono gli infermieri,non c’è altro. Niente botteghe, bar, merca-to… nulla. Di notte il silenzio e la via latteasono gli unici compagni. La struttura è am-pia e solida, anche se dopo trent’anni diguerriglia e isolamento, necessita di qualcheristrutturazione. Ci sono i reparti di medici-na, chirurgia, maternità, pediatria, tisiologia.E ancora: il pronto soccorso, il laboratorio egli ambulatori per gli esterni e per i malatidi Aids. Per ora niente radiologia, mentre c’èun piccolo apparecchio per l’ecografia».

«I pazienti sono di tutte le età, moltibambini, anziani, donne, un’umanità vario-pinta e sofferente. Sotto un profumato al-bero di frangipane c’è una piccola famigliache aspetta il suo turno, sotto i portici deipadiglioni altra gente: tanta, ma in ordine –riprende Valeria Marin –. Marina Trivelli, ilmedico Cuamm presente allora a Chiulo, cimostra l’ospedale indicando con orgoglio lepiastrelle ad altezza regolamentare e il let-tino ginecologico. Il reparto di medicinadonne, medicina uomini, i magazzini, lafarmacia, i laboratori, la scuola infermieri,la bilancia pesaneonati che pende da unramo di un albero… Poco distante, è collo-

Page 11: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 11

FLASH DALL’AFRICA

ETIOPIAGLI ORTOPEDICI ETIOPI A CONGRESSOIl 5 e il 6 settembre scorso a Wolisso si è tenuto il primo Congresso nazionaledegli ortopedici etiopi nell’ambito di un progetto di collaborazione tra il Dipar-timento di ortopedia dell’ospedale di Wolisso e quello dell’ospedale di Asella

finanziato dalla Cooperazione italiana e conil supporto della Regione Oromia.Ben 23 specialisti in ortopedia etiopi (in unpaese in cui per 80 milioni di abitanti sonosolo 30 gli ortopedici) hanno partecipato,insieme agli ortopedici di Medici con l’AfricaCuamm e hanno portato diversi contributi

scientifici e relazioni sulle attività del Dipartimento di ortopedia dell’Universitàdi Addis Abeba e di quello di Wolisso. In Etiopia i centri ortopedici qualificatisono pochissimi e scarsamente equipaggiati. Questo primo momento diincontro ha rappresentato una tappa importante a livello nazionale, perché hapermesso di aumentare, negli addetti ai lavori, la consapevolezza che l’incre-mento della traumatologia, che troppo spesso in questo paese porta alla morteo alla disabilità, necessita di centri qualificati e di buon livello. In Etiopia negliultimi anni sono migliorate le vie di comunicazione e aumentati i mezzidi trasporto in circolazione e questo comporta un maggior numero di traumiortopedici. A maggior ragione, sono necessari centri di buon livello, spessocostosi, che però rappresentano l’unica possibilità per trattare correttamentetale patologia e contenere gli sviluppi in disabilità anche se gravi.

KENYAUN IMPORTANTE SERVIZIO PER LA POPOLAZIONE«Sono appena tornata in Italia dopo un anno molto intenso trascorso ad avviareil progetto che prevedeva la messa in opera di un nuovo dispensario, conannesso laboratorio e una farmacia, con il coordinamento di tutte le strutturesanitarie della Diocesi», racconta Maria Sara Scrofani, volontaria di Medici

con l’Africa Cuamm. «In un anno è stata realizzatala struttura del laboratorio, sono stati acquistatie messi in funzione tutti gli strumenti necessaria un laboratorio medico avanzato, è stato formatoil personale medico e paramedico locale. Purtroppole violenze post-elettorali hanno rallentato brusca-mente i lavori ma, alla fine, la popolazione ha

accolto bene l’apertura del laboratorio. Oggi la struttura è ben avviata e leanalisi per diagnosticare il virus dell’Hiv/Aids vengono effettuate quotidiana-mente su decine di pazienti, soprattutto donne e ragazze. Il personaleè composto da nove operatori locali e un medico volontario di Medici conl’Africa Cuamm. È il frutto dell’impegno dell’ong padovana e realizzato grazieanche al contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Quia Nyahururu è nato un grande e importante servizio per la popolazione».

MOZAMBICOFORMAZIONE SUL CAMPOContinua l’impegno dei cooperanti di Medici con l’Africa Cuamm nell’ospedalecentrale di Beira per migliorare la qualità dei servizi soprattutto con le attività

di formazione del personale che opera nell’ospedale.I sei medici specialisti inviati a Beira sono riuscitia organizzare degli eventi formativi unendo diversecategorie di professionisti sanitari: più di 20 medicidei reparti di chirurgia e ostetricia, assieme a piùdi 30 infermieri e 40 studenti degli ultimi due annidel corso di laurea in Medicina e Chirurgia della

Università cattolica. I risultati attesi, con tali iniziative, dovrebbero essereevidenti nel corso del prossimo anno, quando i processi assistenziali e le nuoveprocedure insegnate saranno costantemente applicati nei diversi repartidell’ospedale.

TANZANIAINDAGINE SUI BISOGNI SANITARIÈ terminata l’indagine nel distretto di Ludewa, regione di Iringa, realizzata daMedici con l’Africa Cuamm per conoscere da vicino i bisogni sanitari della popo-lazione. Gli argomenti presi in considerazione sono stati: la copertura vaccinale,

l’alimentazione dei neonati e le malattieinfantili, la pianificazione familiare,le tematiche legate all’Hiv/Aids, il partoe le cure pre e post natali, la cura nelleemergenze ostetriche, le buone praticheigieniche. Dalle analisi risulta che soloil 50% delle donne in gravidanza usala zanzariera; che la copertura vaccinaleè superiore ai livelli nazionali, che non

esiste il problema della malnutrizione, ma solo alcuni problemi con l’alimenta-zione del neonato (le madri non somministrano il colostro). Risulta alta la coper-tura per le visite pre natali ma vengono fatte meno di quattro visite durante lagravidanza. L’80% delle donne in gravidanza partorisce in una struttura protetta,con personale qualificato, cosa molto rara in Africa. Poche donne però fannoricorso ai servizi della clinica post natale e scarsa è la disponibilità dei servizi perla cura delle emergenze ostetriche. Poco utilizzato anche il preservativo per laprevenzione dall’Hiv/Aids, attorno alla quale sono diffuse false credenze; moltoridotta, infine, è la prevenzione nella trasmissione da madre a figlio del virus Hiv.

UGANDAIN AIUTO A DISABILI ED EPILETTICINella regione ugandese del West Nile, al confine con Sudan e Congo, Medicicon l’Africa Cuamm sta realizzando, ormai da cinque anni, un intervento permigliorare la qualità della vita delle persone colpite da disabilità fisica e daepilessia. Ottimi i risultati conseguiti grazie a un intervento coordinato a livellodistrettuale, che include il sostegno ai servizi riabilitativi esistenti, l’appoggio

a programmi di riabilitazione su base comu-nitaria e l’organizzazione di attività diformazione e sensibilizzazione, per migliora-re le capacità produttive e il recuperosocio-economico dei pazienti e delle lorofamiglie. Solo nel 2007, sono stati visitati1.700 pazienti, sono stati forniti materialiper la produzione di arti artificiali e di

apparecchi ortopedici per l’ospedale di Arua. In una regione in cui abita circaun milione di persone, di cui si stima che oltre 70.000 siano affette da unaqualche forma di disabilità, grazie a questo progetto è possibile realizzare econsegnare una decina di protesi al mese, trattare – nei servizi di fisioterapia –più di 250 persone e negli ambulatori specifici più di 1.000 persone affetteda epilessia.

SUDANTERZO EDIFICIO PER L’OSPEDALE DI YIROLÈ stata completata la riabilitazione del terzo edificio dell’ospedale di conteadi Yirol, che ospiterà i reparti di medicina e pediatria. Si conclude così la

prima fase di intervento di ricostruzione dell’ospe-dale, dopo la riapertura della sala operatoria e delladegenza chirurgica, della sala parto e dellamaternità. Continua il supporto alle attività clinicheda parte del personale italiano e ugandese e delleattività di formazione. Nonostante le difficoltàd’accesso all’ospedale, legate alle forti piogge che

anche quest’anno hanno isolato la cittadina e hanno reso impraticabili le prin-cipali vie d’accesso, si registrano oltre 50 parti assistiti al mese, si continuanoa garantire gli interventi chirurgici d’emergenza e di chirurgia elettiva di basee le forniture di farmaci e materiali di consumo.

Page 12: E'Africa n. 4 - novembre 2008

12 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

TRA INDIFFERENZAESILENZI INSPIEGABILI

FOCUS

la star di Hollywood George Clooney o inItalia i volenterosi della Campagna Sudan(www.campagnasudan.it).

Infine, per restare sul terreno dei dirit-ti umani, il Sudan si trova oggi nella pocoinvidiabile posizione di essere il primo Sta-to al mondo ad avere il proprio primo cit-tadino indagato per crimini di guerra e cri-mini contro l’umanità. Tale è infatti laposizione del presidente Omar al Bashirdavanti al Tribunale penale internaziona-le dell’Aja, a causa delle sue responsabili-tà in Darfur. Anche questa vicenda assolu-tamente straordinaria ha destato neimedia italiani un’attenzione soltanto fu-

gace. Bashir ha sulla scena in-ternazionale tanti detrattoriquanti sostenitori: il peso dicoloro i quali sostengono cheegli dovrebbe presentarsi da-vanti al Tribunale è ampia-mente controbilanciato daquanti – Cina in testa – stan-no premendo con ogni mezzoaffinché il procedimento ven-ga bloccato.

Il 25 settembre scorso i pi-rati somali che infestano le ac-que a sud del Corno d’Africa sisono impadroniti di un cargo

ucraino il quale trasportava un ingente ca-rico d’armi diretto al porto di Mombasa.Come si è presto saputo, il Kenya era solouna destinazione di transito. I committentidel carico – 33 carri armati, svariate batte-rie antiaeree, lanciagranate e una quantitàindefinita di munizioni – erano i leader delSud Sudan, la cui partecipazione nel go-verno di unità nazionale insediato dagli ac-cordi di pace è sempre più a rischio. In ba-se agli accordi, infatti, il Sud Sudan nonpuò comprare armi. R

EUTERS/HONEW

DI PIETRO VERONESE GIORNALISTA DI REPUBBLICA

Yirol, Sud Sudan.

ARCHIVIO

CUAMM

lamente alla provvisoria soluzione dellapluridecennale questione tra il Nord e ilSud del paese, si è aperta a occidente la fe-rita del Darfur, che tuttora sanguina. L’im-potenza, mista alla cattiva volontà, delle di-plomazie nel porre fine alla crisi del Darfur,la quale sta inesorabilmente infettandol’intero contesto del processo di pace su-danese, dovrebbe provocare sussulti e mo-bilitazioni che invece non si vedono. La de-nuncia degli orrori compiuti in Darfur restaappannaggio di alcune anime belle, come

ÈINDECIFRABILE IL MOTIVO per il quale ilprocesso di pace del Sudan vienecosì sistematicamente e totalmenteignorato. Eppure per più di un moti-

vo la situazione sudanese, e soprattutto lecrescenti difficoltà nelle quali si va insab-biando il processo di pace fino a far teme-re una sua paralisi finale, dovrebbe essereconsiderata rilevante.

In primo luogo questo colossale paese,il più vasto dell’Africa, è un importanteproduttore di petrolio e anzi le sue risorse,a causa delle passate vicende belliche, so-no a tutt’oggi in ampia misura intatte. Nonper niente la Cina ha intessuto, più che al-trove nel continente, fittissimi rapporti eco-nomici e politici ed è in prima fila, con lesue compagnie, nello sfruttamento dei gia-cimenti sudanesi.

Secondo, l’Italia è fortemente impegna-ta nel processo di pace, di certo anche acausa del potenziale petrolifero sudanese(come è noto, il soddisfacimento del fabbi-sogno energetico nazionale è uno degliobiettivi strategici permanenti della nostrapolitica estera). La diplomazia italiana èperfettamente consapevole dell’importan-za geostrategica del Sudan, del suo ruolodi cerniera, al centro dell’Africa, tra il mon-do arabo-islamico e il resto del continente.Però a questa attenzione dei professionistidella politica internazionale non corri-sponde affatto un interesse diffuso.

Terzo, il Sudan è un campo di battaglianon soltanto per le potenze a caccia di pe-trolio, ma anche per chiunque abbia a cuo-re il rispetto universale dei diritti umani.Non solo la lunghissima guerra civile chesi è conclusa con gli accordi del 2005 halasciato una scia di devastazioni e di soffe-renze che richiederebbe una grande mobi-litazione delle buone volontà. Ma paralle-

Non solo la lunghissimaguerra civile che si è conclusacon gli accordi del 2005ha lasciato una scia didevastazioni e di sofferenzeche richiederebbe una grandemobilitazione delle buonevolontà. Ma parallelamentesi è aperta a occidentela ferita del Darfur, chetuttora sanguina.

Page 13: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 13

FOCUS

Nell’ultimo trimestre del2007 gli accordi di pacedel Sudan, il ComprehensivePeace Agreement firmatonel 2005, sono sembratisull’orlo del collasso. LoSplm, la formazione politicache rappresenta il Suddel paese e che è stato perdecenni opposto in armial governo centraledi Khartoum, ha infattiannunciato che sospendevala propria partecipazione algoverno di unità nazionale,accusando la controparte,il National Congress Party,di ignorare aspetti chiavedegli accordi. La crisiè rientrata dopo settimanedi estenuanti negoziati,lasciando però la sensazionedi un ulteriore infragilimentodel processo di pace.L’anno prossimo dovrebberotenersi le prime elezionipolitiche generali e nel2011 il referendum perl’autodeterminazionedel Sud. Nel frattempol’attenzione (e le risorse)dei paesi donatori è tuttaconcentrata sulla crisidel Darfur e il complessomeccanismo degli accordidi pace è in larga misuraabbandonato a se stesso.Particolare preoccupazionedestano le zone di conflittogeograficamente esterneal Sud del paese e rimasteai margini del processodi pace, come Abyei esoprattutto le montagneNuba.(Ulteriori informazioninei rapportidell’International CrisisGroup, www.crisisgroup.org,e dello Small Arms Survey,www.smallarmssurvey.org/sudan).(Reuters)

Soldato dello Splm, Sudan.

SCHEDAPER CAPIRE

Page 14: E'Africa n. 4 - novembre 2008

14 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

DICEMBRE CI SONO DUE DATE IMPORTANTI

da segnare in agenda: il 10 si celebrail sessantesimo anniversario dellaDichiarazione universale dei dirittiumani. E il 17 è il primo anniversariodella moratoria sulla pena di morte,votata lo scorso anno a maggioranzaschiacciante durante l’assemblea gene-rale delle Nazioni Unite. Due appunta-menti che, al di là delle commemora-zioni, potrebbero dare impulso a passiconcreti. Sulla cancellazione della penadi morte c’è stata di recente una presadi posizione da parte del Vaticano.

Monsignor Agostino Marchetto ha dettoche la Chiesa cattolica «guarda conestremo favore e con grande speranzaalla mobilitazione internazionale cheha come obiettivo finale quello dicancellare da tutti gli ordinamentigiuridici e statuali la pena capitale».Nel frattempo, è l’Africa a essereil continente che va più veloce versol’abolizione. Il 90% degli Statidel continente è abolizionista“de facto”, ovvero non esegue una sen-tenza capitale da oltre dieci anni.E molti paesi stanno facendo passiin avanti verso l’abolizione definitiva.Il Gabon è stato l’ultimo paese in ordinedi tempo a cancellare la sentenzacapitale (ottobre 2007). Il Burundi sista muovendo verso la stessa direzionee il Mali ha già fissato la data:il 25 dicembre. Quale modo miglioreper onorare la dichiarazione dei dirittiumani?

LE DATE DA SEGNARE IN AGENDA10 dicembre: 60° anniversariodella Dichiarazione universale dei dirittidell’uomo.17 dicembre: primo anniversario dellamoratoria sulla pena di morte, votatadall’Assemblea generale delle NazioniUnite.

AL 3 AL 7 DICEMBRE si terrà a Dakar(Senegal) la conferenza mondialesull’Aids. La comunità internazionale,scientifica e non solo, farà il puntosulla lotta al virus in tutto il mondoe in particolare nel continente africano,

dove la strage continua. Secondol’Organizzazione mondiale della sanitàcirca 32,2 milioni di persone convivonocon il virus, il 68% delle quali inAfrica. Ma qualche passo in avantinella lotta al virus c’è stato: sono«modesti ma costanti» i progressirealizzati dai paesi africani per arginareil virus secondo quanto emergedal rapporto presentato dal direttoreper l’Africa dell’Oms durante la 58a

conferenza regionale che si è svoltaa settembre a Yaounde, in Camerun.Nel dossier si afferma che, dal 2006,21 paesi africani hanno messo a puntotabelle di marcia per migliorarela prevenzione dell’Aids. I distrettisanitari in Africa dove è possibilesottoporsi al test per la diagnosidell’Aids sono aumentati dal 5% nel2005 al 60% al 2007. Nello stessoperiodo sono aumentati del 35%i malati che hanno accesso al tratta-mento con medicinali antiretrovirali.I morti sono scesi da 2,2 a 2 milioninegli ultimi due anni e il numerodi nuove infezioni è calato dai 3 milionidel 2001 ai 2,7 del 2007. Il temacentrale della conferenza di Dakar sarà“Africa’s response. Face the facts”,saranno soprattutto esperti africania valutare i passi in avanti compiuti.

QUANDO3-7 dicembreDOVEDakar

ELLEZZA, CREATIVITÀ E PRATICITÀ estrattedalla spazzatura. In Kenya, AnnaliseDella Rosa, filosofa studiosa italiana,ha scoperto delle vere e proprie opered’arte fatte con materiali di recupero.In un libro racconta il suo straordinarioviaggio fra le discariche e gli slum,insieme ai ragazzi e agli artigianidi strada, alla scoperta di come si riescea sopravvivere, a recuperare e promuo-vere la propria esistenza. Scatti fotogra-fici realizzati insieme a un gruppo digiovani di Nairobi tra mercati e villaggikenioti documentano attività e forme disostentamento autonome, l’esperienzadello sfruttamento dei materiali poverie di riciclo e la scoperta di forme d’artelocale di grande forza espressiva, a volteingenua ma di grande intensità, dai

giocattoli alle opere di artigiani e arti-sti. Il progetto di Annalise, nato dallacollaborazione fra Università cattolicadi Milano e Museo d’arte modernadi Nairobi, ha permesso di scoprirenuovi linguaggi, la forza di un’artefantasiosa e un po’ magica.

IL LIBRO FOTOGRAFICOThe art of recycling in Kenya,Edizioni ChartaINFOwww.chartaartbooks.it

D BA

SEGNA IN AGENDA

APPUNTAMENTI/1STOP ALLA PENA DI MORTE:L’AFRICA DAVANTI A TUTTI

APPUNTAMENTI/2AIDSL’AFRICA FA IL PUNTO

ARTEKENYALA BELLEZZA RINASCEDAI RIFIUTI

Page 15: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 15

O

SONO MIGLIAIA LE RAGAZZE NIGERIANE

costrette a vendere il proprio corpoin Italia, per ripagare un debito assurdo,per salvare se stesse e le propriefamiglie. C’è chi vorrebbe semplice-mente nasconderle alla vista, ignorareil problema e passare oltre. Una mostrafotografica si propone il contrario:raccontare le loro storie e i loro volti.La mostra – itinerante e ospitabile surichiesta – è un progetto della Fesmi,la Federazione stampa missionariaitaliana, volto a scandagliare a fondoil fenomeno in tutti i suoi aspetti,sociali, culturali, economici. Non soloper denunciare questa vergognosaschiavitù, ma anche per sostenere leesperienze positive di sensibilizzazione,prevenzione e recupero di queste gio-vani donne, sia in Italia sia in Nigeria.Due donne, la fotoreporter Silvia Morarae la giornalista Anna Pozzi, sono statenei luoghi da cui queste ragazzeprovengono – Lagos e soprattutto BeninCity, nell’Edo State, la capitale nigerianadi questo orribile traffico –, ma anchesulle strade italiane e nelle comunitàd’accoglienza, dove queste ragazzeprovano a ricostruirsi una vita.La mostra testimonia anche l’iniziativapromossa dall’ufficio “Tratta donnee minori” dell’Unione delle superioremaggiori d’Italia (Usmi), guidato dasuor Eugenia Bonetti, che ha aperto incollaborazione con la Caritas un centrodi prevenzione e recupero di questeragazze nella capitale della Nigeria.

CONTATTI PER RICHIEDERELA [email protected] tel. 02.438.22.317

LAUDAH EQUIANO È IL PRIMO SCHIAVO NERO

ad aver scritto la propria autobiografia,pubblicata in lingua inglese nel 1789.Si tratta di un documento storicoeccezionale, diventato un testo baseper la protesta abolizionista. Il libro,che ha raggiunto la trentesima edizionein Inghilterra ed è tradotto in tutto ilmondo, è rimasto inedito finora in Italia.A pensarci è stata una giovane ecoraggiosa casa editrice, Epoché, natanel 2003 con la mission di pubblicareautori dell’Africa francofona. Quellodi Equiano è un diario che potrebbeessere un romanzo, in cui l’autoreracconta la sua vita, ma anche i luoghie le culture che incontra, l’Africa,le Americhe e l’Europa, la trattadegli schiavi vista da chi l’ha subita.Un racconto in cui a prevalere non èla condanna, la sofferenza o la dispe-razione. Anche se può apparire para-dossale, il diario è anche la narrazionein prima persona di un’avventura in-terculturale, guidata dall’irrefrenabilecuriosità intellettuale dell’autore eprotagonista per tutto ciò che lo cir-

conda, dagli usi ai luo-ghi, dalle persone allareligione. Gli avvenimentisi susseguono dal rapi-mento a undici anni aEssaka, nell’attualeNigeria, alla venditacome schiavo nei campidi cotone della Virginia,fino all’incontro conl’ufficiale della marinabritannica che lo compre-

rà ribattezzandolo Gustavus Vassa e alsuccessivo riscatto della propria libertà.Stabilitosi in seguito a Londra, Olaudahsi impegnò a fondo nel movimentoabolizionista, battendosi strenuamenteper la fine di quella barbarie. La suaautobiografia di “esploratore al contra-rio” resta una storia e un documentoavvincente, che dona un’altra prospet-tiva sull’Africa, l’Occidente e il loroincontro.

TITOLOL’incredibile storia di Olaudah Equiano,o Gustavus Vassa, detto l’AfricanoA CURA DIA cura di Giuliana SchiaviINFOEpoché, pp. 282, 15 euro

MOSTREMAI PIÙ SCHIAVEUNA MOSTRA

LIBRIIO, SCHIAVONERO.UN’INCREDIBILE STORIA

DI EMANUELA CITTERIO GIORNALISTA

COME SI INDOSSANO LE MASCHERE in Africa?Quali animali vi sono rappresentati?Quali significati sono nascosti tra leforme astratte scolpite nel legno? Daottobre i ragazzi delle scuole superiorihanno un’opportunità in più perconoscere l’Africa: il Museo e Villaggioafricano, alle porte di Bergamo. Perla prima volta quest’anno il museopropone percorsi di mezza giornata perle scuole superiori di secondo grado,con uno sguardo privilegiato sull’artee sulla musica. Dagli inizi di ottobreil Museo e Villaggio africano disponedi un nuovo strumento didattico perfacilitare agli studenti la comprensionedi un’arte complessa come la sculturaafricana. Alle scuole del primoe secondo ciclo il museo proponenuove esperienze per conoscere

le culture africane tracui una mostra interattivadedicata al lavoro digrandi e piccoli neivillaggi e nelle periferieurbane a Sud del Saharae un nuovo laboratoriodi manipolazione,la realizzazione di unbogolan, un tessutodipinto con creta liquidatipico del Mali.Nella rinnovata sede di

Basella di Urgnano (Bg) è accessibileal pubblico la nuova mostra dedicataal tema del lavoro, con particolareattenzione alle realtà dei villaggi e delleperiferie urbane. La sala espositivacontiene abitazioni di diversi popoliricostruite a grandezza naturale; nelleimmediate vicinanze grandi e piccolipossono cimentarsi in alcune delleattività quotidiane dei loro coetaneiche vivono nel continente africano.

DOVEBasella di Urgnano (Bg)QUANDOTutti i giorni su prenotazione.Chiuso il sabatoCONTATTIwww.museoafricano.ittel. 035.894670

PER I RAGAZZIL’AFRICA A SCUOLA

Page 16: E'Africa n. 4 - novembre 2008

16 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

CANTIERE CUAMMENATALECONL’AFRICAIDEEREGALOPERUNNATALESOLIDALE

BIGLIETTI DI NATALESei nuovi biglietti, con soggetti originalie simpatici per i tuoi auguri di Natale+ busta. Carta mono-patinata da 235 gr.Offerta minima: 1 €

T-SHIRT DONNAMaglia di colore nero,leggermente elasticizzata.In due versioni: solo con ilnome di Medici con l’AfricaCuamm oppure conl’immagine della donna cheporta l’Africa nel cuore.Offerta minima: 10 €

T-SHIRT UOMOMaglia di colore nero.In due versioni: solo con ilnome di Medici con l’AfricaCuamm oppure conl’immagine della donna cheporta l’Africa nel cuore.Offerta minima: 10 €

T-SHIRT“ANIMALE SARAI TU”Maglia di colore verde, con l’immaginedi un simpatico ippopotamo, simbolo dellacampagna “Animale sarai tu”. Sono dispo-nibili modelli da bambino, donna e uomo.Offerta minima: 10 €

MARSUPIOMonospalla nero con tascapiccola sul davanti e tasca piùampia all’interno.Utile per chi vuole alleggerire leproprie tasche e trovare il postoideale e sicuro dove riporreportafoglio, cellulare, chiavi dicasa e altro. Sul fronte è stampatoil marchio di Medici con l’AfricaCuamm. Offerta minima: 5 €

BORSA IN TESSUTOBorsa di cotone beige con l’immaginedella campagna “Animale sarai tu”.Offerta minima: 3 €

TAZZAUn’allegra tazzacon l’immaginedell’ippopotamodella campagna“Animale sarai tu”.Offerta minima:5 €

NON SAI COSA REGALARE ai tuoi cari per Natale? Desideri scegliere doni originali, utilie adatti a tutti? Quest’anno a Natale, scegli uno dei gadget di Medici con l’AfricaCuamm.È un nuovo modo per appoggiare i nostri progetti in Africa, perché solo una piccola

percentuale dell’offerta copre i costi di produzione, mentre la maggior parte viene destinataal sostegno delle nostre attività. Quest’anno a Natale, scegli un regalo utile per chi lo ricevee importante per chi lo dona.

Page 17: E'Africa n. 4 - novembre 2008

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 17

ARCHIVIO

CUAMM

«LA MALARIA È una patologia legata al-la povertà, che risente fortementedi un iniquo accesso alle cure. Piùdel 40% della popolazione mon-

diale, soprattutto in Africa, è a rischio dimalaria. Di questi 2,5 miliardi di personea rischio, più di 500 milioni si ammalanogravemente ogni anno e più di un milionemuore per effetto della malaria. Il 20% del-le morti infantili in Africa è dovuto a mala-ria. Si stima che i bambini in Africa accusa-no, in media, 1,6-5,4 episodi di malariaall’anno. Questo si traduce in una perditamedia dell’1,3% annuo nella crescita econo-mica dei paesi con intensa trasmissione.Qual è il risultato? Che le famiglie africane sitrovano intrappolate in una spirale negativadi povertà: più colpita è la gente povera emarginalizzata che non può permettersi lecure sanitarie». Così Walter Inojosa, medicoinfettivologo e volontario diMedici con l’Afri-ca Cuamm, ha introdotto il tema di uno de-gli workshop formativi per i gruppi, nell’am-bito del progetto europeo di sensibilizzazionesul tema della malaria “Stop malaria now!”,realizzato da Medici con l’Africa Cuamm inpartenariato con diverse realtà europee.

Il percorso formativo si è articolato indue giornate: una sulla malaria e sulla coo-perazione sanitaria internazionale e una sul-le dinamiche, i processi e i ruoli delGruppo. Legiornate di formazione, già realizzate aComo,Trento, Lecco, Conegliano, Carpi e Siena, sonostate guidate da personale diMedici con l’Afri-ca Cuamm e da un docente universitario, uti-lizzando metodologie di tipo partecipativo. Ipartecipanti provenivano sia dai gruppi diMedici con l’Africa Cuamm sia dall’esterno,ovvero persone che desiderano avvicinarsi algruppo e impegnarsi nelle sue attività di vo-lontariato e sensibilizzazione. Permaggiori in-formazioni sul progetto “Stop malaria now!”vedi http://www.mediciconlafrica.org

Per iscrizioni e dettagli sui prossimi incon-tri formativi scrivi a [email protected]

Serena Foresi

BASSANO DEL GRAPPAVIAGGIO DI SOLIDARIETÀUn viaggio alla scoperta dell’Angola e dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm: è quantorealizzeranno il gruppo Cuamm Sara con l’Africa e l’associazione Mercatino della Solidarietà,entrambe di Bassano del Grappa, a breve. Le due associazioni hanno deciso di appoggiare leattività presso l’ospedale di Chiulo. In particolare: il gruppo Cuamm Sara con l’Africa ha decisodi sostenere le attività di formazione, mentre l’associazione Mercatino della Solidarietà si èimpegnata per la realizzazione del nuovo blocco operatorio. Attualmente, Gianfranco Frigo,cardiologo dell’ospedale civile di Belluno e membro del gruppo Cuamm Sara con l’Africa,affiancherà, per un mese, il nostro personale espatriato operante presso l’ospedale di Chiulo.

MASSA CARRARAPREMIO AL FEMMINILEÈ ancora una volta Marina Trivelli a ricevere un premio per il suo pluriennale impegno in qualitàdi chirurgo all’interno dei progetti realizzati da Medici con l’Africa Cuamm a sostegno dell’ospedaledi Chiulo. Ad assegnare il “VII premio FIDAPA” è stata appunto la Federazione italiana donne artiprofessioni affari - FIDAPA, movimento di opinione che opera da quindici anni nella provincia diMassa Carrara, lo scorso 5 luglio. In occasione della premiazione, la Fondazione Cassa di Risparmiodi Carrara, rappresentata dal presidente Alberto Pincione, ha donato all’ospedale di Chiuloattrezzature medico-strumentali in grado di consentire a tutti i medici, e a quanti sono impegnatiin questo momento nell’ospedale di Chiulo, di garantire uno sforzo maggiore di promozione dellasalute e della vita della popolazione locale. L’impegno di Marina con Medici con l’Africa Cuammcontinua: ora lavora come medico chirurgo presso l’ospedale centrale di Beira in Mozambico.

RIMININUOVI IMPEGNI PER IL GRUPPOUna volta riabilitato l’ospedale di Yirol, in Sud Sudan, l’impegno è quello di non abbandonare lapopolazione e assicurare la presenza di medici e farmaci per la cura delle persone. Per questo,il gruppo Santarcangelo Città del Mondo, per il 2008, ha deciso di appoggiare, attraverso la propriaraccolta fondi, il progetto “Emergenza Yirol, un ospedale da riaprire”. L’associazione ha preso cosìparte ad alcune delle fiere autunnali realizzate nella zona – eventi di grande richiamo quali la Fieradi San Martino, con la presenza di cantastorie e giullari provenienti da tutta Italia – allestendo unpunto informativo e proponendo il video “La lunga notte”, realizzato da Medici con l’Africa Cuammin occasione della riapertura dell’ospedale, avvenuta il 16 febbraio 2008. Il sostegno garantito dalgruppo Santarcangelo Città del Mondo contribuirà a coprire le spese correnti dell’ospedale di Yirol,quali l’acquisto di farmaci e di materiali di consumo.

GIORNATEDIFORMAZIONE

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM SUL TERRITORIO

Yirol, Sud Sudan.

E DAI GRUPPI CUAMM

Page 18: E'Africa n. 4 - novembre 2008

VISTO DA QUI

ARÀ DUNQUE UN AFRICANO A SALVARE GLI STATI UNITI, se la più antica democrazia delmondo riuscirà a salvarsi. Il “se” è d’obbligo perché, al momento in cui scri-viamo, nessuno è in grado di capire se la crisi dei mercati finanziari iniziatanel 2007 e precipitata nel settembre scorso verrà risolta, o se invece una lun-ga e durissima recessione, con ulteriori crolli della borsa e milioni di disoccu-pati, diventerà realtà.L’africano di cui parliamo è, naturalmente, Barack Obama, figlio di un padrekeniano e legato a decine di parenti in Africa benché sia nato negli Stati Uniti. Obama era il can-didato democratico alle elezioni del 4 novembre ed è l’unico che abbia promesso di metter fineall’era di “avidità, speculazione e irresponsabilità” che ha caratterizzato la presidenza Bush. GliStati Uniti, in questi otto anni, si sono fortemente impoveriti perché hanno dissipato il surplus dibilancio lasciato da Bill Clinton. Si sono imbarcati in due guerre che costano dieci miliardi di dol-lari al mese, hanno favorito la crescita di una metastasi finanziaria che ha ormai contagiato l’eco-nomia reale e hanno permesso a Wall Street di distribuire, nel solo anno 2007, 120 miliardi di dol-lari in compensi a un piccolo gruppo di dirigenti delle banche e delle altre istituzioni finanziarie.

Centoventi miliardi di dollari sono, all’incirca, l’equivalente del prodotto nazionale lordo diKenya, Uganda e Tanzania, tre paesi africani dove vivono 107 milioni di persone.

Barack Obama, benché sia cresciuto e abbia studiato negliStati Uniti, appartiene a una generazione che ha capito quan-to disastrose siano le velleità imperiali della politica esteraamericana. Mentre Bush ha invaso l’Iraq e l’Afghanistan, e crea-to basi militari in altri 100 paesi del mondo, la Cina ha man-dato in Africa ingegneri a costruire ferrovie, strade e ponti: neiprossimi anni il continente guarderà all’Asia, più che all’Ame-rica, per trovare dei partner. Un articolo delWashington Post del

1° ottobre prevedeva che, nel giro di dieci anni, proprio città come Shangai, Singapore o Mumbai,in India, potrebbero sostituire New York nel ruolo di capitali della finanza mondiale.

Soprattutto, Obama è in grado di capire (al contrario dei suoi predecessori e di molti politicieuropei) che 700 miliardi di dollari, il costo iniziale del salvataggio delle banche americane, per-metterebbero di:

> cancellare il debito dei 49 paesi più poveri del mondo (375 miliardi)> finanziare gli aiuti alla sanità e all’istruzione del Millennium Development Goals delleNazioni Unite (150 miliardi)

> far uscire dalla povertà per un anno l’intera popolazione mondiale che vive con menodi un dollaro al giorno (300 miliardi)

Non è detto che Obama, da presidente, sia in grado di agire concretamente per realizzare que-sti obiettivi: in fondo rimane un politico americano, che ha bisogno della collaborazione di unCongresso quasi sempre gretto e di corte vedute.

Quest’anno, però, possiamo almeno nutrire la speranza che ci sia un nuovo leader in grado dicapire la saggezza dei suoi antenati africani.

UNAFRICANOALLACASABIANCA

S

Barack Obama, figlio di un keniano, benchésia cresciuto e abbia studiato negli StatiUniti, appartiene a una generazione che hacapito quanto disastrose siano le velleitàimperiali della politica estera americana.

DI FABRIZIO TONELLO UNIVERSITÀ DI PADOVA

18 | ÈAFRICA | NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 |

Page 19: E'Africa n. 4 - novembre 2008

BISOGNI INPRIMOPIANOECOME PUOI AIUTARCI

| NUMERO 4 | NOVEMBRE 2008 | ÈAFRICA | 19

ANGOLAVOLONTARI IN SERVIZIO: 18Luanda: lotta alla tubercolosi.Uige: le attività vanno dalla formazionedel personale, alla riabilitazionedegli ospedali di Damba e Maquela.Chiulo: la presenza nell’ospedaleoffre assistenza continuativa ai malati.Si sta potenziando l’interventonel territorio con le vaccinazionie il controllo dell’Hiv/Aids.CON 75 € GARANTISCIUN TRATTAMENTO COMPLETOCONTRO LA TB

ETIOPIAVOLONTARI IN SERVIZIO: 6Wolisso: l’ospedale di Wolisso garantisce la salute pubblica nel territorio.CON 50 € PUOI OFFRIRE UN VACCINO A 50 BAMBINI

MOZAMBICOVOLONTARI IN SERVIZIO: 17Beira: formazione in Università e presenza in ospedale.Moma: il progetto prevede la riabilitazione dell’ospedale e di alcuni centridi salute; il miglioramento delle cure offerte; la prevenzione nel territorio.Alua: ogni anno ad Alua vengono formate 30 ostetriche di livello base.CON 1.500 € GARANTISCI UNA BORSA DI STUDIO, PER UN ANNO,A UNO STUDENTE DI MEDICINA

KENYAVOLONTARIIN SERVIZIO: 1Nyahururu:cura delle personedisabili e laboratoriodi analisi per l’Hiv.CON 15 € COPRI LE SPESEPER 15 TEST PER L’HIV

TANZANIAVOLONTARI IN SERVIZIO: 11Regioni di Iringa e Morogoro: attività clinica e gestione ospedalieradiagnosi e cura della Tb e dell’Aids.CON 150 € PUOI ASSICURARE LA TERAPIA CONTRO L’AIDS,PER UN ANNO, A UN MALATO

SUDANVOLONTARI IN SERVIZIO: 2Yirol: dopo la riapertura dell’ospedale, comincia la fase di mantenimentodei servizi sanitari offerti.CON 100 € FORNISCIMATERIALE SANITARIO,PER UNA SETTIMANA,A UN OSPEDALE

UGANDAVOLONTARIIN SERVIZIO: 16West-Nile: assistenzatecnica ai servizi sanitaridiocesani; trattamentodei malati di Tb; curadelle persone con disabi-lità; costruzione di unaclinica per l’Hiv/Aidsa Nebbi: sono questi alcunidegli ambiti d’intervento.Karamoja: oltreall’assistenza tecnicaalla direzione sanitariae ai servizi diocesani,si stanno riabilitandoalcuni centri di salute.Regione Centrale:nell’ospedaledi Naggalama garantiamoun sostegno amministra-tivo e gestionale;l’appoggio alla clinicadell’Hiv/Aids; la riabilita-zione di alcuni reparti.Oyam: lotta della mortalitàneo-natale e maternae miglioramentodell’accesso ai servizidi salute riproduttivadegli adolescenti.Nkozi: continual’appoggio all’UgandaMartyrs University.CON 68 € ASSICURIUN PARTO CESAREOA DUE MAMME

*

*

*

*

*

*

*

* dato aggiornato al 28.10.08

Page 20: E'Africa n. 4 - novembre 2008

OFFERTA MINIMA 7 € (+1,5 € PER LA SPEDIZIONE)se desideri riceverlo scrivi a:[email protected]

DISEGNI E PROGETTAZIONE GRAFICAA CURA DI GIOVANNA DURÌ

COLORI D’AFRICAQUEST’ANNO CAMBIA LOOK!APPENDI ALLA PARETE IL CALENDARIO 2009DI MEDICI CON L’AFRICA CUAMM