E se può ridere un corpo senza perciò che lo formino semi che ridono, e avere senno e parlare...
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“E se può ridere un corpo senza perciò che lo formino semi che ridono, e avere senno e parlare dottamente senza perciò che lo formino semi sapienti e fecondi, o perché mai non potrebbe ciò che è fornito di senso venire dagli atomi privi totalmente di senso?”
lucrezio, De rerum natura, II,986 - 990
“ Se nel corso di un qualche cataclisma, dovesse andare distrutto tutto il sapere scientifico, e si
potesse trasmettere alla successiva generazione solo una frase, quale proposizione conterrebbe il
massimo d’informazione nel minor numero di parole?
Io credo che sia L’IPOTESI ATOMICA, cioè che TUTTE LE COSE SONO COMPOSTE DA ATOMI…”
Richard Feynman, lezioni di fisica 1963
Cosa hanno in comune le seguenti cose?
Cosa hanno in comune le seguenti cose?
UNA TARTARUGA
UN PAIO DI BOMBE
LE TUE MANI
L’OCEANO PACIFICO
PASTA E FAGIOLI PRRR!!
OGGI la risposta è semplice
OGNI COSA E’ FATTA DI ATOMI
IL MODO IN CUI SI
COMPORTA UN
MATERIALE DIPENDE DA
COME SONO DISPOSTI I
SUOI ATOMI
GRAFITE & DIAMANTEGRAFITE & DIAMANTEGRAFITE & DIAMANTEGRAFITE & DIAMANTEE’ difficile immaginare due solidi più diversi:
la prima è nera, così tenera da lasciare una striscia sulla carta, ha una superficie smorta, opaca, costa pochissimo. Il secondo è incolore, così duro da scalfire qualsiasi cosa, risplende di viva luce, può costare miliardi eppure, tanto la grafite quanto il diamante, sono due forme pure dell’elemento carbonio
E’ difficile immaginare due solidi più diversi:
la prima è nera, così tenera da lasciare una striscia sulla carta, ha una superficie smorta, opaca, costa pochissimo. Il secondo è incolore, così duro da scalfire qualsiasi cosa, risplende di viva luce, può costare miliardi eppure, tanto la grafite quanto il diamante, sono due forme pure dell’elemento carbonio
In passato non fu facile accettare l’idea
che noi e il nostro mondo fossimo fatti di piccole particelle
passive dette “ATOMI”ATOMI”
L’atomo ha conseguito l’accettazione universaledei fisici solo a partire dal 1905, quando Einstein spiego’ il fenomeno detto moto
Browniano
Quando una particella di piccole dimensioni, come un granello di polline,viene sospesa in un liquido e osservata al microscopio, si vede che si muove in un modo
casuale e irregolare.
Einstein spiegò che la particella si muove a causa degli urti con gli atomi del liquido.
““Un prodotto Un prodotto dell’immaginazione non dell’immaginazione non puo’ causare movimenti puo’ causare movimenti fisici”fisici”
Cosi’ Cosi’ Einstein Einstein sostenne sostenne che gli atomi dovevano che gli atomi dovevano essere realiessere reali
Oggi gli scienziati, usando dispositivi
chiamati microscopi a scansione ad effetto
tunnel possono eseguire vere e proprie
“fotografie”fotografie” di singoli atomi, cosicchè la questione è stata
definitivamente risolta
Per tutto l’ottocento e all’inizio del novecento si continuò a discutere se gli atomi avessero una realtà fisica o fossero semplicemente un’IDEA UTILEIDEA UTILE..
Nel 1906 il fisico austriacoLUDWIG BOLTZMANNLUDWIG BOLTZMANN era in uno stato di completa frustrazione e depressione. Per trent’anni aveva tentato, venendo spesso coinvolto in sgradevoli controversie, di convincere scienziati europei influenti dell’esistenza degli atomi.Quello stesso anno si suicidò
Purtroppo BoltzmannBoltzmann non fu in grado di
sostenere le sue idee perché non disponeva
delle dirette prove sperimentali sull’esistenza delle molecole, prove che i
ricercatori riuscirono ad ottenere solo qualche
anno dopo la sua tragica fine
“25 secoli fa, sulle rive di un mare divino, dove aleggiava il canto degli aedi, alcuni filosofi insegnavano già che la materia mutevole è composta da grani indistruttibili in cessante movimento , GLI GLI ATOMI ATOMI , che il caso e il destino riesce a riunire nel corso del tempo originando le forme e i corpi che ci sono familiari.”
Inizia così il celebre libro,
“Les atomes”, di
J.Perrin, premio nobel per la fisica nel 1926
Circa 2600 anni fa ebbe inizio un’attività di ricerca che ci ha condotti infine ad una comprensione largamente condivisa dell’universo naturale : una comprensione su cui concordano scienziati di ogni paese e di ogni cultura
Fu Democrito di Abdera (V -IV secolo a.c.) insieme al suo maestro Leucippo, il fondatore della concezione atomistica.Le sue idee filosofiche furono riprese da Epicuro e dal poeta latino Lucrezio.
Per diversi secoli la teoria di Democrito fu
incessantemente contestata, prima dalle varie scuole
filosofiche (i platonici che la tradizione vuole abbiano fatto bruciare le opere di
Democrito) e poi soprattutto da Aristotele, poi da molti
maestri delle singole discipline scientifiche
Bisogna arrivare all’inizio del’600 quando il filosofo
e scienziato francese Pierre Gassendi lesse il
poema di Lucrezio ed esortò vari dotti in tutta Europa a fare altrettanto
Nel 1660 in Inghilterra, Robert Boyle pubblicò
risultati di esperimenti che potevano essere
spiegati facendo l’ipotesi che l’aria fosse
fatta di atomi
Per più di un secolo furono accumulate abbastanza informazioni
teoriche e sperimentali da permettere a John Dalton
di scrivere un libro, edito nel 1808, in cui si dimostrava che i risultati di
moltissime reazioni chimiche potevano essere compresi
ipotizzando l’esistenza di un certo numero di elementi, ognuno
composto dal proprio genere di atomi
Attorno al 1870, il russo Mendeleiev, riuscì ad
organizzare gli elementi noti in una tabella che va sotto il nome di sistema periodico
degli elementi. Sulla base di regolarità connesse alla
struttura di questa tabella, Mendeleiev potè predire l’esistenza di vari elementi
ignoti
Quando le sue previsioni furono
confermate, l’idea della reale esistenza degli atomi acquistò una considerevole
credibilità.
Sempre intorno al 1870, lo scozzese Maxwell
e l’austriaco Boltzmann, riuscirono a spiegare le proprietà dei
gas fondandosi sull’intuizione che i gas
fossero composti di atomi
Già nel 1895 la scoperta dei decadimenti radioattivi e i risultati di altri esperimenti avevano cominciato a lasciare intendere che gli atomi chimici erano composti da altre cose
Queste ricerche riuscirono a convincere altri dell’esistenza
degli atomi.
Tuttavia la maggior parte degli scienziati non credeva ancora nella loro esistenza
Nel 1905 Einstein sostenne che un fenomeno scopertonel 1827 da Robert Brown, forniva una prova indiretta dell’esistenza degli atomi
Nel 1908 Jean Baptist Perrin, a Parigi,
dimostrò sperimentalmente
l’assoluta correttezza delle previsioni di
Einstein
Dopo 2600 anni, l’esistenza degli atomi era dunque
accettata pressochè universalmente!
E per la prima volta era stata dedotta la grandezza di una
molecola: il suo diametro risultò essere un
centomilionesimo di centimetro!
Ma gli scienziati non ebbero molto tempo per godersi il grande senso di felicità e di bellezza che può dare la comprensione di una parte della natura!
Lo studio della
struttura atomica
I fisici si pongono il problema di come sia fatto l’ atomo cioè di elaborare quelli che vengono chiamati
Tra tutti spiccano due nomi
J.J.ThomsonErnest Rutherford
Thomson nel 1897 misurò la carica specifica dell’elettrone e nel 1898
fece la prima ipotesi sulla struttura interna
dell’atomo supponendolo costituito da elettroni distribuiti in una nube
sferica di elettricità positiva
Ernest Rutherford, nato in Nuova Zelanda nel
1871, fece alcune tra le più
importanti scoperte del suo secolo.
Nel 1910, in Inghilterra, dimostrò
sperimentalmente che gli atomi erano formati da un
minuscolo nucleo circondato da elettroni
Da quell’intuizione e
dagli esperimenti che essa suggerì ebbe inizio un cammino lineare che giunse alla meta con la scoperta del quark top
nel Fermilab!
La luce e’ un’ , ed essa
sono
di dimensioni molto minori della sua lunghezza d’onda (diffrazione)
Poiche’ la lunghezza d’onda della luce e’ circa mille volte maggiore delle dimensioni di un atomo, e’ evidente che essa non e’
utile per osservare gli atomi
Che cosa potrebbe servire?
Bisogna utilizzare esperimenti indiretti,
ad esempio bombardare la
materia con proiettili sufficientemente
penetranti
Le radiazioni prodotte dal decadimento radioattivo sembravano fornire i proiettili adatti; Queste erano 8000 volte piu’ pesanti di un elettrone e quelle provenienti da una sorgente di polonio si muovevano alla velocita’ di circa 15000 km-s
Gli esperimenti di SCATTERING delle particelle eseguiti da Rutherford e dai suoi collaboratori furono i primi nei quali si spararono contro un bersaglio proiettili ad alta velocita’ e in cui si rilevarono e studiarono le particelle subatomiche risultanti
In seguito questo approccio e’ stato utilizzato molte altre volte
per scandagliare la materia sempre piu’ in profondita’, cioe’ con proiettili dotati di energia
sempre maggiore
Storicamente,ogni aumento
significativo dell’energia dei
proiettili ha condotto alla scoperta di un livello di struttura
più profondo!
I proiettili di Rutherford venivano sparati su sottilissimi fogli di
materiale,abbastanza sottili perché ci fosse una buona probabilità che una
particella venisse deviata da un solo atomo nell’attraversare il foglio.
Che cosa c’era da aspettarsi dal passaggio
di una particella attraverso una sottile
lamina di oro? E che cosa si scopri’
realmente?Entrambe le risposte sono pittorescamente
descritte da Rutherford
Rutherford riusci ‘ a dimostrare che gli atomi avevano un nucleo duro con un diametro 10.000
volte minore di quello dell ‘atomo stesso.
ANCHE L’ ATOMO ERA DUNQUE SCOMPOSTO!
A quei tempi
il nucleo
atomico sembrava la frontiera ultima degli
“oggetti” accessibili al microscopio.Ma sarà
così per poco.
L’atomo di Rutherford non era ancora completo.
C’erano parecchi problemi fondamentali da risolvere tra
cui due molto urgenti!
A) quale fosse la carica elettrica del pesante nucleo
centrale
B) come si muove ciascun elettrone intorno al nucleo
conformemente con le leggi note fino ad allora
A) a ciò rispose nel 1913 un giovane
allievo di Rutherford, Henry Moseley,che
studiò lo scattering dei raggi X (scoperti da
Roentgen nel 1895) da parte degli atomi di
diversi elementi.
Si poteva dimostrare che questa diffusione dipendeva
dalla carica del nucleo, e Moseley dimostrò che la
carica presente nel nucleo di elementi successivi della
tavola periodica, aumentava di una singola carica positiva
passando da un elemento all’altro
Così si arrivo’ a formulare che ogni
elemento chimico ha un nucleo
contenente un numero diverso di
(nuclei di idrogeno)
Il posto occupato da un atomo nella tavola periodica
veniva determinato dalla
carica positiva presente nel
nucleo e non dal peso atomico
Mentre LA CARICA di un nucleo
aumentava di una unità alla volta, i
PESI ATOMICI aumentavano in
media di due unità passando da un
posto al successivo
Come poteva LA MASSA dei nuclei aumentare
piU’ rapidamente
della loro CARICA?
Rutherford aveva Rutherford aveva proposto un modello proposto un modello
per per cui ciascun nucleo cui ciascun nucleo era costituito dal era costituito dal
numeronumero corretto di corretto di protoni, maprotoni, ma questo questo
modello non si modello non si adattava a tali fattiadattava a tali fatti riguardanti le masse riguardanti le masse
dei nucleidei nuclei
Si fece l’ipotesi che viSi fece l’ipotesi che vi fossero, all’interno delfossero, all’interno del nucleo, sia protoni chenucleo, sia protoni che
elettroni, così daelettroni, così da permettere permettere
combinazionicombinazioni protone - protone - elettrone cheelettrone che davano al davano al
nucleo una massanucleo una massa supplementare senza supplementare senza farnefarne aumentare la aumentare la
caricacarica
Già lo stesso Rutherford aveva fatto l’ipotesi che le coppie elettrone
- protone potessero
combinarsi in una particella neutra
pesante che chiamò
NEUTRONE
Ed esso
C’erano buone ragioni per
cercare il neutrone!
Fu attivamente cercato
Nel 1929, in Italia, le esperienze di RASETTI sulla
spettroscopia delle molecole di azoto,
misero in crisi l’ipotesi della
presenza degli elettroni nel nucleo
Nel 1930 i coniugi Joliot - CurieJoliot - Curie osservarono che le particelle derivanti dal decadimento radioattivo del radio, quando colpivano un pezzo di berillio, producevano un nuovo tipo di radiazione, con un altissimo potere penetrante
Questi nuovi raggi non sembravano associati ad una carica elettrica
poiché non venivano deviati da
campi elettrici o magnetici
In più, se questi incidevano sulla paraffina, venivano emessi da questa dei protoni ad alta velocità. Questi non potevano aver fatto parte della radiazione, essi dovevano provenire dalla paraffina
Nel 1923 il fisico inglese James Chadwick
fece rilevare che l’unico modo per dare un tale impulso a dei protoni era di usare
delle particelle altrettanto pesanti, cioè dei NEUTRONI.
Misurando l’ impulso dato ai protoni emessi dalla paraffina,
CHADWICKCHADWICK ottenne la massa del neutrone
IL NUCLEO NON ERA DUNQUE
COSTITUITO DA ELETTRONI E
PROTONI,MA DA
Neutroni e protoni
B) IL MODELLO MIRABILMENTE SEMPLICE DELL’ ATOMO NUCLEARE AVEVA QUALCHE PROBLEMA DI FUNZIONAMENTO.
LE EQUAZIONI DI MAXWELL DELL’ ELETTROMAGNETISMO
PREVEDEVANO CHE UNA CARICA, RUOTANDO, IRRADIASSE ENERGIA.
PERTANTO GLI ELETTRONI DELL’ATOMO
IN UN MILIONESIMO DI SECONDO AVREBBERO DOVUTO
COLLASSARE SUL NUCLEO.
Nel 1913, un giovane scienziato danese
Niels Bohr, fece l’ipotesi che gli elettroni soggetti ad accelerazioni non
producessero radiazioni!
Egli riuscì a spiegare il più semplice degli
spettri atomici, quello dell’idrogeno, con una ipotesi profondamente
“non classica” o come si dice “quantistica” sui possibili movimenti
dell’elettrone nell’atomo e sugli scambi di energia
Dopo la scoperta della prima particella instabile,
il neutrone, la storia si fece molto complicata.Gli strumenti disponibili non erano in grado di
rilevare altre particelle, troppo instabili per essere messe in evidenza dalla limitata strumentazione
disponibile
I fisici si I fisici si dedicarono dedicarono pertanto a pertanto a perfezionare gli perfezionare gli strumentistrumenti
ANCHE SE SI CONOSCEVANO SOLO LE FORZE
ELETTROMAGNETICHE IL CUI QUANTOQUANTO È IL FOTONEFOTONE, SI
CAPIVA CHE ESSE NON POTEVANO SPIEGARE LA STABILITÀ DEL NUCLEO
ATOMICO NEL QUALE PROTONIPROTONI E NEUTRONINEUTRONI ERANO
COMPRESSI IN UNO SPAZIO PICCOLISSIMO
Il modello del nucleo a protoni e neutroni era soddisfacente ;
naturalmente il nucleo doveva essere molto piccolo, cosicché gli
elettroni non si sarebbero mai mossi molto vicino ad esso.
MA QUANTO PICCOLOMA QUANTO PICCOLO
Il nucleo piu’ piccolo e’ circa un decimilionesimo di milionesimo di
centimetro .
Se tutta la massa di un Se tutta la massa di un atomo era concentrata in un atomo era concentrata in un nucleo piccolissimo, allora la nucleo piccolissimo, allora la densità entro questo nucleo densità entro questo nucleo
doveva essere altissima! doveva essere altissima! invero lo era, il suo valore e’invero lo era, il suo valore e’
di circa 200 milioni di milioni di circa 200 milioni di milioni di di
g/cm^3 g/cm^3
COME POtevano I PROTONI, CARICHI POSITIVAMENTE,
CHE SI RESPINGono A VICENDA PER
LA FORZA COULOMBIANA, ESSERE TRATTENUTI ENTRO IL
NUCLEO? PERCHE’ IL NUCLEO NON SI
DISINTEGRAva?
LE SPIEGAZIONI POTEVANO ESSERE 2:
1)C’ERA UNA MODIFICAZIONE DELLA FORZA COULOMBIANA
2)CI DOVEVA ESSERE UN’ ALTRA FORZA
CHE A QUESTE BREVI DISTANZE PREVALEVA SULLA REPULSIONE
COULOMBIANA.
L’alternativa corretta è la seconda.
C’e’ una forza supplementare che
tiene assieme protoni e neutroni
MISURANDO LA DEVIAZIONE CHE UN PROTONE SUBIVA QUANDO SFIORAVA UN NUCLEO ATOMICO, FIN DAL 1935 SI ERANO CONSTATATE DELLE ANOMALIE IN QUESTA DIFFUSIONE, DATO CHE, INVECE DI ESSERE RESPINTO DAL CAMPO ELETTRICO, IL PROTONE ERA ATTIRATO QUANDO PASSAVA MOLTO VICINO AL NUCLEO
QUESTA FORZA CHE , QUESTA FORZA CHE ,
AGENDO TRA PROTONI E AGENDO TRA PROTONI E NEUTRONI DEL NUCLEO , LI NEUTRONI DEL NUCLEO , LI
TIENE LEGATI, VENNE TIENE LEGATI, VENNE CHIAMATACHIAMATA
FORZA DI INTERAZIONE FORZA DI INTERAZIONE NUCLEARE O FORZA FORTENUCLEARE O FORZA FORTE
NEL 1935, IL FISICO GIAPPONESE YUKAWA, SPIEGO’ LA FORZA FORTE
Non si manifesta E’una forza molto a grande distanza , intensa (forte) più il suo effetto non intensa dell’ iterazione è sensibile al di là coulombiana: le del raggio del interazioni forti sono nucleo, è una forza cento volte più intense a corto raggio di di quelle elettriche! azione.
Per stimare l’intensità con cui protoni e neutroni interagiscono, si può calcolare l’energia
richiesta per scindere il nucleo nei protoni e
neutroni che lo costituiscono
questa energia è detta energia di legame
L’energia di legame aumenta con regolarità a
partire da
E = 2.000.000 di EV
EV = 1 elettronvolt = energia che un elettrone acquista quando viene
accelerato da una DDP di un Volt = 1,6*10^ -19 J
Yukawa suppose che il
campo nucleare si manifestasse con un QUANTO analogo al fotone del campo elettrico, dato che la distanza tra nucleoni è molto piccola, un fotone di questo tipo dovrebbe avere una lunghezza d’ onda molto corta a causa della grande energia.
Dai calcoli , Yukawa dedusse che il quanto del campo
nucleare Doveva averE una massa duecento
volte maggiore di quella
dell’ elettrone
Nel 1937, studiando gli effetti della radiazione cosmica, Anderson (lo scopritore del positrone) e Neddermeyer trovarono tracce di particelle aventi massa intermedia tra il protone e l’elettrone, particelle che sembravano corrispondere alle previsioni di Yukawa.
Queste particelle vennero considerate
come i quanti del campo nucleare
e vennero chiamate dapprima
““MESOTRONI””
e poi “MESONI”
Ma la nuova particella
interagiva solo debolmente con i nuclei, un miliardo di volte meno delle
previsioni di Yukawa
Nel 1947
PanciniPancini-Piccioniiccioni
ma poi anche FermiFermi, e tanti altri proposero che la
particella di Yukawa Yukawa avesse una vita così breve da rendere molto difficile
la sua rilevazione
Studiando al microscopio le
tracce che i mesonimesoni lasciavano nelle
emulsioni nucleari, ci si accorse che tutte
presentavano tre parti distinte
All’inizio si distingueva una traccia breve prodotta da una particella che fu identificata essere la vera particella di Yukawa, alla quale fu dato il nome di MESONE PIGRECOMESONE PIGRECO o PIONEPIONE
La seconda traccia fu La seconda traccia fu attribuita ad una attribuita ad una
particella prodotta particella prodotta dalla disintegrazione dalla disintegrazione della precedente e della precedente e identificata con il identificata con il
MESONEMESONE scoperto da scoperto da AndersonAnderson
La terza fu attribuita all’ELETTRONE prodotto nella
disintegrazione del pione in un muone e quindi in un elettrone
LA PICCOLA DIFFERENZATRA LE
MASSE DEL PIONE E DEL MESONE IMPEDI’ PER
LUNGO TEMPO DI DISTINGUERLI!
Un altro passo verso la comprensione del nucleo atomico venne compiuto determinando la causa dei decadimenti radioattivi
Quando un nucleo subisce un decadimento alfadecadimento alfa perde due neutroni e due protoni cosicché, il nucleo trasformato ha, rispetto al genitore, quattro unità in quattro unità in meno meno
di massa e due unità di massa e due unità
in meno di carica.in meno di carica.
Il decadimento alfa avverrà se il nucleo nuovo è più stabile di quello vecchio.
Una teoria soddisfacente del decadimento alfa, fu
sviluppata nel 1928 in America da Gamow, Condon e Gamow, Condon e
Gurney.Gurney.Fu il primo trionfo della meccanica quantistica!
IL DECADIMENTO ALFAIL DECADIMENTO ALFA si poteva spiegare sulla base
delle sole interazioni forti che tengono insieme il nucleo.
Esso avverrà all’interno del nucleo soltanto se il nucleo finale ha minore
energia totale del nucleo iniziale. La velocità con cui
esso
avviene o, ciò che è lo stesso, la durata della vita media del nucleo originario, dipende
fortemente dalla quantità di energia liberata nel
decadimento.
Alcuni NUCLEI NUCLEI decadono rapidamente, in tempi
dell’ordine di un trentesimo di secondo, altri non
decadono che in miliardi di anni, mentre il neutrone
libero decade in poco più di dodici minuti. (per ottenere un raggio gamma un nucleo impiega un miliardesimo di
secondo!)
Il processo di emissione dei raggi raggi
gammagamma implica l’emissione di luce
da parte di un nucleo instabile che finisce in uno stato
più stabile. Tale processo viene
interpretato sulla base delle equazioni
di Maxwell Maxwell e dei risultati sinora
esposti
Rimaneva da comprendere il processo di decadimento
beta
E fu necessario un notevole E fu necessario un notevole periodo di tempo per periodo di tempo per
comprenderlo, dal 1900, comprenderlo, dal 1900, quando quando BECQUEREL
dimostrò che i raggi beta dimostrò che i raggi beta erano in realtà sciami di erano in realtà sciami di
elettroni, al 1933 quando elettroni, al 1933 quando Enrico Fermi presentò la Enrico Fermi presentò la
struttura matematica della struttura matematica della sua teoria sul decadimento sua teoria sul decadimento
betabeta
Una delle prime difficolta’ da affrontare eRA che, nel decadimento betadecadimento beta, vENIVA emesso un elettrone dal nucleo, nel quale precedentemente non esisteva.In altre parole si AVEVA nel nucleo un processo di CREAZIONE di un elettrone
Questo processo eRA un nuovo importante aspetto del mondo subatomico che si
stava studiando
Nel Nel DECADIMENTO DECADIMENTO BETABETA si creano si creano
elettroni come dal nulla!elettroni come dal nulla!
L’idea fondamentale dellaL’idea fondamentale della
conservazione,che risaliva conservazione,che risaliva aiai
Greci,sembrava essere Greci,sembrava essere statastata
definitivamente distruttadefinitivamente distrutta!
Per aumentare la confusione , sembrava che
un’altra legge di conservazione, la legge di conservazione dell’energia e della quantità di moto,
fosse stata violata nel processo di decadimento decadimento
beta!beta!
Infatti le particelle beta (elettroni) emesse nel
decadimento radioattivo sembravano avere un’intera gamma di valori dell’energia e delle quantita’ di moto in media considerevolmente minori di quanto potesse
fornire ad esse in nucleo che subiva il decadimento
La risposta a questa domanda fu data da
Pauli negli anni venti: essa era trasportata via
da una particella invisibile che egli chiamò neutrinoneutrino
Questo neutrino era davvero una
particella notevole:
non aveva ne’
carica ne’ massa, ma era
destinata semplicemente a
trasportare via l’energia e la
Quantita’ di moto in eccesso!
Il neutrino neutrino sembrava senz’altro
necessario per mantenere valide
queste leggi di conservazione,
piuttosto importanti ma,essendo
praticamente invisibile,era
molto difficile da osservare
COSÌ È DEL TUTTO CORRETTO ORA SCRIVERE IL PROCESSO
FONDAMENTALE DI DECADIMENTO BETA COME
SEGUE:
n p+e-+ν
Ove la freccia mostra la direzione nella quale avviene il
processo.
La reazione di DECADIMENTO BETADECADIMENTO BETA si deve considerare così:
Un neutrone all’interno di un nucleo si trasforma in un
protone, mentre simultaneamente vengono emessi un elettrone e un
neutrino
Ma come Ma come avviene tale avviene tale processo? processo?
Esso avverrà all’interno del nucleo soltanto se il nucleo
finale ha minor energia totale del nucleo iniziale.
La velocità con cui esso avviene o ,ciò che è lo stesso, la durata della vita media del
nucleo originario, dipende fortemente dalla quantità di
energia liberata nel decadimento
Alcuni Nuclei Decadono Rapidamente, in Tempi Dell’ordine Di Un Trentesimo Di Secondo, Altri Non Decadono Che in Miliardi Di Anni, Mentre Il Neutrone Libero Decade in Poco Più Di Dodici Minuti.( Per Emettere Un Raggio Gamma Un Nucleo Impiega Un Miliardesimo Di Secondo!)
Tutto ciò ci porta a sostenere che il processo di decadimento beta ha luogo per azione di una forza diversa da quella coulombiana, e anche presumibilmente diversa dall’interazione forte, poiché elettroni e neutrini appaiono solo per un momento nel nucleo
Che cos’e’ questa nuova
forza?
Essa doveva essere una forza debolissima! L’interazione tra i neutrini e la materia ERA cosI ‘ debole che Cowan e Reines trovarono che avrebbero avuto bisogno di uno schermo di ferro spesso parecchi anni luce per ridurre a metA’ il fascio di neutrini uscente dalle pile atomiche.
Giustamente affermarono che il loro
esperimento per rilevare il neutrino era
“ il più difficile esperimento di fisica che si potesse pensare
”
la forza che provoca il decadimento beta
fu giustamente chiamata
FORZA DEBOLE o
INTERAZIONE DEBOLE
Essa fu correttamente compresa dal Essa fu correttamente compresa dal fisico italiano fisico italiano E.E.FermiFermi
quando avanzo’ l’ipotesi piu’ semplice quando avanzo’ l’ipotesi piu’ semplice possibile che la probabilita’ del possibile che la probabilita’ del
decadimento beta fosse proporzionale decadimento beta fosse proporzionale al prodotto delle probabilita’ di al prodotto delle probabilita’ di
trovare l’elettrone, il neutrone , il trovare l’elettrone, il neutrone , il neutrino e il protone tutti nello stesso neutrino e il protone tutti nello stesso
punto entro il nucleopunto entro il nucleo
C’era un punto importante che risolveva la teoria di FERMIFERMI e cioè:
come poteva esserci tale decadimento se inizialmente non c’erano elettroni o neutrini nel nucleo genitore?
La risposta di FERMIFERMI fu che essi venivano creati
continuamente dagli effetti della interazione debole, una volta che erano creati, c’era una probabilità non nulla di
trovarli in un dato punto
ENRICO FERMI E LA FISICA ITALIANA
Gli anni 1900-1902 videro la nascita di cinque GRANDI che hanno gettato le basi delle nuove conoscenze in fisica. In ordine di nascita essi sono: Pauli, Pauli, Dirac, Heisenberg, Dirac, Heisenberg, Fermi, Jordan.Fermi, Jordan.
Tra gli anni 1920 e 1933 questi giovanissimi giganti gettarono le basi delle nostre attuali conoscenze. Questo periodo diverrà noto in GottingenGottingen come gli anni KnabenphysikKnabenphysik (la fisica dei ragazzi).
EnricoEnrico FermiFermi non partecipò direttamente alla prima assoluta fondazione delle nuove idee, ma contribuì enormemente a semplificarle, ed a portarle ad una visione unitaria.Un compito delicato e difficile che gli era peraltro naturale
Nel 1926 FermiFermi entrò tra i grandi con la su statistica sulla “quantizzazione del gas perfetto monoatomico”, la statistica proposta per la prima volta da lui, che prese il nome di FermiFermi - DiracDirac
Gli anni 1926 - 1930 furono estremamente intensi e fruttuosi: Fermi non si interessa direttamente delle applicazioni della sua teoria, ma rivolge i suoi interessi verso l’avanguardia della fisica : l’elettrodinamica quantistica. I problemi connessi all’emissione e all’assorbimento dei fotoni
Nel 1930 intorno a FermiFermi e RasettiRasetti, si raccolse un gruppo di giovanissimi fisici: Segrè,Amaldi e MajoranaSegrè,Amaldi e Majorana. Tutti ben decisi ad imparare le tecniche della fisica nucleare.Nacque il gruppo di via Panisperna
Nell’autunno del 1932 si decise di dare inizio a un programma di ricerche in fisica nucleare. Venne realizzata una camera a nebbia, vennero realizzati vari tipi di Geiger
Nel 1933 FermiFermi completò il suo celebre lavoro “tentativo di una teoria dei raggi beta”.FermiFermi aprì un nuovo campo della fisica : la fisica delle interazioni deboli
Nel gennaio del 1931 i coniugi Curie - JoliotCurie - Joliot
annunciarono la scoperta di nuovi radioisotopi ottenuti bombardando i nuclei di elementi leggeri con particelle alfa. FermiFermi intuì immediatamente che i neutroni potevano essere validamente utilizzati come proiettili per indurre radioattività artificiale
I neutroni essendo privi di carica non sono soggetti alla repulsione coulombiana esercitata dai nuclei bersaglio e pertanto più efficaci
Ma i neutroni sono un po’ più difficili da produrre che non le particelle alfa perché non esistono sorgenti dirette di neutroni, ma sono essi stessi il prodotto di disintegrazione nucleare.Bisognava quindi procurarsi una sorgente di neutroni!
Trovata la sorgente, iniziarono le sperimentazioni!
Quando il neutrone colpisce il nucleo possono avvenire diversi fenomeni
Le reazioni piu’ comuni
Reazione ( n , )reazione (n , p)reazione (n , )
La reazione (n , ) vuol dire che il neutrone viene inghiottito dal nucleo , il quale viene così eccitato, allora può emettere radiazione elettromagnetica sotto forma di raggi gamma e trasformarsi in un nucleo il cui peso è aumentato di una unità
La reazione (n,p) vuol dire che il neutrone entra e scaccia un protone.Un neutrone si sostituisce ad un protone
La reazione (n,) vuol dire che un neutrone entra ed esce una particella alfa.Un neutrone i sostituisce ad una particella alfa
In ognuna di queste reazioni si forma un nucleo diverso da quello colpito. Si parte in genere da un nucleo stabile e si va a finire il più delle volte in un nucleo non stabile, cioè radioattivo
Così vennero prodotti una cinquantina di nuovi elementi che vennero studiati e identificati nel laboratorio di Roma
LA SCOPERTA!“ Uno spessore di alcuni centimetri di paraffina interposto tra la sorgente e l’argento invece di diminuire l’attivazione la aumenta”Così annunciò lo stesso Fermi la sua sensazionale scoperta in una lettera per “La ricerca scientifica”
I neutroni rallentati fino all’energia dell’agitazione termica delle molecole dalle collisioni con nuclei di idrogeno passavano più tempo nelle vicinanze dei nuclei bersaglio diventando più efficaci nell’indurre la radioattività artificiale
La scoperta dell’effetto dei NEUTRONI LENTI aprì una nuova fase nel programma di ricerca del gruppo, la scoperta ebbe immediate applicazioni pratiche nella possibilità di produrre isotopi radioattivi da utilizzare come traccianti in fisica, in chimica in medicina
Il 10 novembre del 1938 Fermi ricevette l’annuncio ufficiale del conferimento del
PREMIO NOBELPREMIO NOBEL
Dopo il soggiorno di Stoccolma decise di proseguire direttamente per gli Stati Uniti insieme con la moglie Laura
La causa scatenante fu certamente la promulgazione delle leggi razziali da parte del governo italiano ma come ricorda il suo amico Segrè : “lo attiravano i laboratori attrezzati, gli abbondanti mezzi di ricerca, l’entusiasmo della nuova generazione dei fisici”
RIASSUMENDORIASSUMENDO• Il decadimento beta procede per
mezzo della interazione debole• il decadimento gamma per mezzo
della interazione elettromagnetica• l’interazione forte è responsabile del
fatto che il nucleo si mantiene insieme e provoca il decadimento alfa
Evoluzione del concetto di forza•NEWTON : azione a distanza•FARADAY :concetto di campo di forza•YUKAWA: una forza è qualsiasi
interazione fra due oggetti che avviene mediante lo scambio di una particella (mediatrice della interazione)
Tipointerazione
intensità effetto Particella cheproduceinterazio
Forte 14 Tieneinsieme il
nucleo
Pioni
Elettromagnetica
1/137 Mantiene glielettronilegati alnucleo
fotoni
Debole 10^-5 Causa laradioattività
Mesonideboli
gravitazionale
10^-39 Mantiene ipianeti legati
al sole
gravitoni
Una volta scoperto il neutrone era forte la
tentazione di supporre che i componenti fondamentali
fossero ormai stati trovati e che tutta la materia fosse
composta di protoni, neutroni ed elettroni
Ben presto emersero ragioni per considerare insoddisfacente questa ipotesi
Dopo la seconda guerra mondiale fu costruito lo Stanford Linear Accelerator Center (SLAC) per
scandagliare protoni e neutroni usando elettroni come proiettili,
in esperimenti analoghi a quelli di Rutherford. Si dimostrò che
protoni e neutroni erano particelle composte
Una varietà di esperimenti condussero alla scoperta di
un gran numero di particelle che furono
chiamate collettivamente “adroni”( in questa
categoria rientrano anche protoni e neutroni)
Nel 1968 una nuova serie di esperimenti allo SLAC,
che utilizzavano
elettroni ad alta energia, scoprì l’esistenza di
QUARK (up e down) nei protoni e nei neutroni
Il segnale fu molto simile a quello trovato parecchio
tempo prima da Rutherford. Come allora, troppi proiettili
rimbalzavano invece di passare oltre, cosicchè era
chiaro che dovevano colpire qualcosa di duro
All’inizio degli anni ‘70 i nuovi sviluppi cominciarono
ad assumere un ritmo incalzante. Si vide che le teorie fondate sui quark e
sugli adroni acquistavano un senso anche in altri modi
Il passo avanti finale, quello che condusse ad una accettazione quasi completa dei quark, fu la SCOPERTASCOPERTA di un nuovo quark, il quark charm, nel novembre
del 1974.
QUARK ED ELETTRONI
SONO I SEMI DELLA
NATURA ?
Pare proprio di si.Pare proprio di si.Fino ad un certo Fino ad un certo
livello glilivello gli esperimenti esperimenti hanno trovato hanno trovato una una struttura poi, piu’ struttura poi, piu’
niente!niente!
La risposta La risposta corretta è:corretta è:
tutta la materia tutta la materia reale è composta reale è composta di di QUARK UPQUARK UP, , didi QUARK DOWNQUARK DOWN ed ed
ELETTRONIELETTRONI
Terrinoni Angelo
Fanella Martina
Cicuzza Giovanni
Coccia Beatrice
Cori Emanuele
D’Amico Gabriele
Dell’Uomo DonatellaFortini Noemi
Giardino PierPaolo
Latini Marta
Mastracco Roberta
Meloni Roberto
Nafra Paola
Pantano Luca
Pelorossi Fabio
Quattrociocchi Serena
Rapone Stefano
Recchia Davide
Spagnoli Marzia
Ritarossi Luca
UN GRAZIE SPECIALE A
“π”UN GRAZIE SPECIALE A
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