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«La manovra trascura i giovani e le famiglie» L’intervista Costalli: «Occorre un progetto a medio termine di ripresa che dia speranza. La Ue è ancora lontana dalle parole del Papa» on il presidente del Mcl, Carlo Costalli, abbiamo parlato della situazione e- conomico-sociale italiana, della legge di stabilità, dei giovani e del- le famiglie sempre più in difficoltà e di Europa, anche alla luce della sua recente visita al Parlamento Europeo di Strasburgo. Mentre tutte le attenzioni nel Pae- se sono focalizzate sul referen- dum, l’Italia versa ancora in una grave situazione economico-so- ciale. Cosa ne pensa? In Italia le cose continuano a non andare affatto bene, che la situa- zione stia migliorando è solo nei proclami e negli slogan di alcuni. I numeri inconfutabilmente di- mostrano che non è così: il nu- mero delle persone in stato di po- vertà assoluta è in continuo au- mento, il tasso di disoccupazione è sempre troppo elevato, la cresci- ta pressoché inesistente. È la foto- grafia di un’Italia che arranca in gravi difficoltà di carattere econo- mico e sociale e, in questo conte- sto, ritengo sia un grave errore te- nere il Paese bloccato sul fronte del dibattito, spesso surreale, sul re- ferendum. C Viale Luigi Luzzatti, 13/a - 00185 Roma Tel. 06.7005110 - Fax 06.77203688 Sito internet: www.mcl.it E-mail: [email protected] Sopra, Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori Bisogna andare oltre gli slogan, mentre aumentano i poveri, il tasso di disoccupazione è troppo alto e la crescita è inesistente Si deve andare oltre gli slogan, par- lare un linguaggio di verità sui pro- blemi veri che affliggono il Paese ed erodono la vita delle persone. Anche nella Legge di Stabilità per il 2017, di cui seguiremo attenta- mente l’iter in Parlamento, ci si è dimenticati di due componenti importanti del Paese. Quali? I giovani e le famiglie: i soliti di- menticati. In questa manovra si è pensato ai pensionati prima che ai giovani, ai singoli più che alle fa- miglie. Mentre le famiglie con fi- gli sono sempre più ad alto rischio di povertà, si continua a conside- rare come unico parametro il red- dito personale e non quello fami- liare, ignorando così, ancora una volta, l’equità fiscale. Continua la logica degli aumenti a pioggia, che hanno più il sapore di provvedi- menti elettorali, di cui speriamo ci siano le adeguate coperture eco- nomiche. Se con questa manovra il governo aumenterà il debito, co- me negli ultimi anni, questo rica- drà sulle spalle dei nostri giovani. I nostri giovani sono in fuga dal- l’Italia, costretti a cercare fortuna e lavoro fuori dai confini. È un se- gnale di debolezza strutturale del nostro Paese che impoverisce la società e l’economia. L’Italia sta perdendo le sue risorse più pro- mettenti perché è un Paese im- mobile e incapace di guardare al futuro, che non riesce ad attuare politiche in favore dei giovani e del lavoro. Da due decenni si è in- vestito negli anziani privando di risorse i giovani: ora si deve ri- mettere al centro della discussio- ne il futuro. Con questo non voglio certo dire che si debba fare una guerra di ge- nerazioni, ma auspico che final- mente si attui un progetto a me- dio termine di ripresa in grado di dare speranza ai nostri giovani. Dopo la sua visita a Strasburgo, cosa ci può dire sull’Europa? Sono passati due anni dal discor- so di papa Francesco al Parlamen- to Europeo, nel quale esortò gli eurodeputati a operare affinché l’Europa riscoprisse «la sua anima buona», per «ridare dignità al la- voro» ma anche per «fare tesoro delle proprie radici religiose, sa- pendone cogliere la ricchezza e le potenzialità». Due anni in cui l’Ue ha incontrato tante difficoltà di- mostrando, comunque, di essere ancora molto lontana dalle paro- le del Papa. Ma le sue parole ri- mangono la via maestra da segui- re per affrontare le sfide che ri- guardano l’immigrazione, l’eco- nomia, l’ambiente, le politiche gio- vanili e la coesione sociale. Ab- biamo bisogno di un’Europa so- ciale attenta a coloro che hanno sofferto di più a causa delle dina- miche della globalizzazione che la politica non è riuscita a governa- re. La recente nomina del cardinale Bagnasco a presidente del Consi- glio delle Conferenze episcopali europee fa ben sperare in un nuo- vo slancio dell’Europa, soprattut- to nella riscoperta dei valori con- divisi, delle radici cristiane che ne hanno creato le fondamenta. L’u- nità non si realizza con la politica né con l’economia, ma con valori condivisi da tutti gli europei. Noi, come lui, vogliamo più Europa.

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Avvenire - 28/10/2016 Pagina : A12

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«La manovratrascurai giovanie le famiglie»L’intervistaCostalli: «Occorre un progetto a mediotermine di ripresache dia speranza. LaUe è ancora lontanadalle parole del Papa»

on il presidente del Mcl,Carlo Costalli, abbiamoparlato della situazione e-

conomico-sociale italiana, dellalegge di stabilità, dei giovani e del-le famiglie sempre più in difficoltàe di Europa, anche alla luce dellasua recente visita al ParlamentoEuropeo di Strasburgo. Mentre tutte le attenzioni nel Pae-se sono focalizzate sul referen-dum, l’Italia versa ancora in unagrave situazione economico-so-ciale. Cosa ne pensa? In Italia le cose continuano a nonandare affatto bene, che la situa-zione stia migliorando è solo neiproclami e negli slogan di alcuni.I numeri inconfutabilmente di-mostrano che non è così: il nu-mero delle persone in stato di po-vertà assoluta è in continuo au-mento, il tasso di disoccupazioneè sempre troppo elevato, la cresci-ta pressoché inesistente. È la foto-grafia di un’Italia che arranca ingravi difficoltà di carattere econo-mico e sociale e, in questo conte-sto, ritengo sia un grave errore te-nere il Paese bloccato sul frontedel dibattito, spesso surreale, sul re-ferendum.

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Conferenza a BariServizi in rispostaalla crisi del welfare

e prospettive e i progetti per lo sviluppodel sistema dei servizi del Movimento sa-ranno al centro della Conferenza dei ser-

vizi Mcl, che si terrà a Bari il 2 e 3 dicembre.Dirigenti e operatori, provenienti da tutte lesedi territoriali italiane, saranno protagonistidi un’assemblea che metterà al centro la retedei servizi che storicamente sono lo strumentoattraverso il quale il Mcl ascolta e va incontroai bisogni delle persone, con una presenza ca-pillare di servizi – in Italia oltre che in dieciPaesi europei ed extraeuropei – e che, negli ul-timi tempi, sta conoscendo una grande cre-scita in termini di attività e di presenza sulterritorio. Oggi, ancora attanagliati da una forte crisi e-conomica, fare servizi significa dare risposteconcrete alle persone, ai lavoratori, ai giova-ni, molti dei quali purtroppo inoccupati. E si-gnifica rivolgere grande attenzione alle fami-glie, ai pensionati, agli immigrati, a quanti o-gni giorno hanno bisogno di tutele, in un Pae-se in cui la crisi del welfare tende, invece, a ri-durle, comprimendo anche gli spazi vitali deicorpi intermedi, di cui associazioni e movi-menti, con i loro servizi alla persona, rappre-sentano una componente fondamentale. La Conferenza dei servizi Mcl sarà l’occasio-ne per parlare del sistema italiano, per discu-tere delle scelte politiche dei prossimi anni,ma soprattutto per parlare di noi stessi. Deitanti servizi storici del Mcl, come il patrona-to Sias, il Caf, il mondo dell’agricoltura (Fe-der.Agri), l’associazione dei lavori stranieri Also ancora i servizi per la formazione (Efal), daoltre 40 anni al servizio delle persone. La stagione che viviamo è densa di trasfor-mazioni sociali, di problemi ed esigenze nuo-ve, di nuove povertà con cui tutti dobbiamomisurarci, stando a fianco della gente che sisente in difficoltà dinanzi a una burocraziaamministrativa che, nonostante il percorso didigitalizzazione della pubblica amministra-zione, fa sentire il sistema pubblico ancoradistante dai cittadini. Dibatteremo su questi temi, confrontandocicon le realtà del territorio e proponendo unavisione di welfare partecipativo, che faccia te-soro delle esperienze locali. È tempo di scel-te importanti per il Paese in materia di lavo-ro, di incentivi, di occupazione giovanile, dipensioni. Ma, soprattutto, a Bari guarderemo al nostrointerno, al ruolo fondamentale dei territori,delle nostre sedi provinciali, dei nostri ope-ratori e dirigenti con i quali condivideremoun percorso di crescita e di ampliamento del-la rete dei servizi, quale risposta ai bisognidelle persone e modello di sussidiarietà darealizzare attraverso un allargamento di com-petenze e funzioni, con servizi innovativi al-la persona e con un rafforzamento della loroinformatizzazione, dialogando attivamentecon gli enti previdenziali e con Regioni e Co-muni, ai quali sono affidate competenze sem-pre più importanti in materia di welfare.

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Servono politiche agricole al passo coi tempiarlare di politiche agri-cole e ambientali oggi,significa necessaria-

mente parlare anche di mer-cati, di lavoro, di tutela deiconsumatori e della loro sa-lute, di controlli sulla com-mercializzazione dei prodot-ti finiti: lo sa bene il Mcl chea Lecce ha organizzato – in-sieme a Feder.Agri, Eza, Fon-dazione Italiana Europa Po-polare e con il contributodell’Ue – una tre giorni di di-battito internazionale sul te-ma «L’Europa del Mediterra-neo e le politiche per l’am-biente e l’agricoltura: unastagione di crescita per il la-voro e l’occupazione giova-nile e femminile».

P Un’iniziativa cui hanno par-tecipato autorevoli esponen-ti del mondo politico euro-peo, messi a confronto con leesperienze e le esigenze e-spresse dalle rappresentanzedel mondo agricolo e dei la-voratori provenienti da 15Paesi dell’area mediterranea(tra cui Spagna, Albania, Gre-cia, Portogallo, Cipro, Malta,Romania e Bosnia Erzegovi-na), oltre che da molte Re-gioni italiane. Obiettivo del seminario – chesi inserisce in un decennalelavoro portato avanti con ca-parbietà dalle maggiori orga-nizzazioni sociali e dei lavo-ratori agricoli europei – è se-gnare un passo avanti verso il

rafforzamento del dialogo so-ciale, quale momento centra-le per la coesione e l’integra-zione nel tessuto sociale delMediterraneo. «Dobbiamo promuoveresempre più la legalità nel la-voro agricolo (e su questo te-ma il Mcl negli ultimi tempiha fatto importanti passi in a-vanti) e intensificare gli aspettidella buona formazione pro-fessionale sempre più neces-saria rispetto ai processi di in-novazione e qualità», ha det-to il presidente del Mcl, Car-lo Costalli, aprendo il dibat-tito. Secondo Costalli la ri-sposta a queste esigenze stanell’attivare «un nuovo rap-porto di collaborazione tra

tutti gli attori in campo: alcentro la responsabilità comechiave del cambiamento». Anche in questo ambito oc-corre insomma allargare gliorizzonti per far sì che le po-litiche siano al passo con itempi. Come ha felicementesintetizzato il segretario ge-nerale della Feder.Agri, Alfon-so Luzzi, «il pilastro dell’at-tuale Pac è costituito dallagrande attenzione posta sul-le produzioni di qualità, noncome fine a se stesse ma co-me strumento di concorren-za più efficiente». Impegnarci per una politicaagricola più rispondente alleattualità del momento e at-tenta all’occupazione, specie

giovanile e femminile, al-l’ambiente, alla tutela idro-geologica del territorio, allaqualità dei prodotti finiti e al-la loro commercializzazione,significa, come ha sottolinea-to Raffaele Baldassarre, presi-dente provinciale del Mcl diLecce, continuare sulla stradadegli «incentivi Ue contenutinel Piano di sviluppo ruraleai giovani e alle donne per-ché, seguendo il trend degliultimi anni, tornino a lavora-re in forme nuove, natural-mente, in campagna, e favo-rire la nascita di consorzi, coo-perative e forme di aggrega-zione che consentano di af-frontare la concorrenza na-zionale e internazionale».

Pagina a cura del MclViale Luigi Luzzatti, 13/a - 00185 Roma

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Crescono i progetti del Mcl in Romania:potenziamento del patronato e nuova sede

i terrà a Romapresso il Palazzodella Cooperazione,

il prossimo 24novembre, lapresentazione del libroGiovanni Bersani, una vitaper gli altri. Un grandetestimone del cattolicesimosociale italiano, operacurata dalla FondazioneGiovanni Bersani onlus.Si tratta di una biografiadel senatore scomparso il 24 dicembre2014, all’età di 100 anni, che abbraccia imolteplici aspetti dell’attività e delleopere del mai dimenticato fondatore delMcl e del Cefa, mettendone in risaltol’impegno politico, sociale e umanitarioall’Italia e all’estero. Alla presentazione –organizzata dal Mcl conConfcooperative, Cefa onlus e

Fondazione Giovanni Bersani –interverranno Giampietro Monfardini,presidente della Fondazione GiovanniBersani onlus, Vera Negri Zamagni,docente di Storia economicaall’Università di Bologna, l’arcivescovo diBologna Matteo Zuppi, il presidente diConfcooperative Maurizio Gardini e ilpresidente del Mcl, Carlo Costalli. Il

dibattito sarà moderato daGianfranco Marcelli,editorialista di Avvenire.Commosso il ricordo delpresidente Costalli: «GiovanniBersani ci ha trasmesso lagrande passione per l’Europae per i suoi valori (ancora ogginel dna del Mcl) nonché perla cooperazioneinternazionale. I frutti del suolavoro e del suo impegnosono tuttora più vivi che mai».

Costalli ha aggiunto: «Bersani è statodeterminante per la mia formazione eper il mio impegno nel Mcl. Ricordo conl’orgoglio di chi ha vissuto quei giorniquando, nel 1972, fu uno dei fondatoridel Mcl, poi primo presidente nazionalee, successivamente, consigliere nazionalee fedele componente fino agli ultimigiorni della sua vita».

S i va intensificando la fitta rete direlazioni e di sostegno concreto cheda tempo il Movimento cristiano

lavoratori va intessendo con i verticiecclesiali, le istituzioni e con lapopolazione romena. In cantiere vi sono,infatti, una serie di progetti che il Mcl hamesso in campo da tempo, anche con ilsostegno della Conferenza episcopaleromena. Va inquadrato appunto inquesto contesto di cooperazioneinternazionale anche l’incontro, avvenutonei giorni scorsi a Siena, tra il presidentenazionale del Mcl, Carlo Costalli, che eraaccompagnato dal vicepresidente MclAntonio di Matteo, con il segretario dellaConferenza episcopale romena, padreFranciso Ungureanu. All’ordine delgiorno i progetti del Mcl in Romania: lacostruzione della nuova sede Mcl a

Bucarest (i cui lavori sono iniziatinell’autunno dello scorso anno e che, unavolta ultimata, si aggiungerà a quellastorica, già presente nel centro della cittàpresso l’episcopio di Bucarest), oltre cheil potenziamento della rete del patronatoe un’attenta analisi dei rapporti con laChiesa ortodossa. Nel corsodell’incontro è stato inoltre definito ilprogramma della prossima visita che ilpresidente Costalli compirà in Romania,intorno alla metà di gennaio 2017, nelcorso della quale è previsto anche unincontro con l’arcivescovo di Bucarest,monsignor Joan Robu.

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Sopra, Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori Bisogna andare oltre gli slogan, mentre aumentano i poveri, il tasso di disoccupazione è troppo alto e la crescita è inesistente

Giovanni Bersani

Fondatore del Mcl e delCefa, senatore, è mortoa 100 anni nel 2014 A Roma il 24 novembreviene presentata la sua biografia, curata dalla Fondazionea lui intitolata

La cattedrale cattolica di Bucarest

SPECIALE MCL

L’indimenticabile esempio di Giovanni Bersani

Si deve andare oltre gli slogan, par-lare un linguaggio di verità sui pro-blemi veri che affliggono il Paeseed erodono la vita delle persone.Anche nella Legge di Stabilità peril 2017, di cui seguiremo attenta-mente l’iter in Parlamento, ci si èdimenticati di due componentiimportanti del Paese. Quali?I giovani e le famiglie: i soliti di-menticati. In questa manovra si èpensato ai pensionati prima cheai giovani, ai singoli più che alle fa-miglie. Mentre le famiglie con fi-gli sono sempre più ad alto rischiodi povertà, si continua a conside-rare come unico parametro il red-dito personale e non quello fami-liare, ignorando così, ancora unavolta, l’equità fiscale. Continua lalogica degli aumenti a pioggia, chehanno più il sapore di provvedi-menti elettorali, di cui speriamo cisiano le adeguate coperture eco-nomiche. Se con questa manovrail governo aumenterà il debito, co-me negli ultimi anni, questo rica-drà sulle spalle dei nostri giovani.I nostri giovani sono in fuga dal-l’Italia, costretti a cercare fortuna elavoro fuori dai confini. È un se-gnale di debolezza strutturale delnostro Paese che impoverisce lasocietà e l’economia. L’Italia staperdendo le sue risorse più pro-mettenti perché è un Paese im-mobile e incapace di guardare alfuturo, che non riesce ad attuarepolitiche in favore dei giovani edel lavoro. Da due decenni si è in-vestito negli anziani privando dirisorse i giovani: ora si deve ri-mettere al centro della discussio-ne il futuro.

Con questo non voglio certo direche si debba fare una guerra di ge-nerazioni, ma auspico che final-mente si attui un progetto a me-dio termine di ripresa in grado didare speranza ai nostri giovani. Dopo la sua visita a Strasburgo,cosa ci può dire sull’Europa?Sono passati due anni dal discor-so di papa Francesco al Parlamen-to Europeo, nel quale esortò glieurodeputati a operare affinchél’Europa riscoprisse «la sua animabuona», per «ridare dignità al la-voro» ma anche per «fare tesoro

delle proprie radici religiose, sa-pendone cogliere la ricchezza e lepotenzialità». Due anni in cui l’Ueha incontrato tante difficoltà di-mostrando, comunque, di essereancora molto lontana dalle paro-le del Papa. Ma le sue parole ri-mangono la via maestra da segui-re per affrontare le sfide che ri-guardano l’immigrazione, l’eco-nomia, l’ambiente, le politiche gio-vanili e la coesione sociale. Ab-biamo bisogno di un’Europa so-ciale attenta a coloro che hannosofferto di più a causa delle dina-

miche della globalizzazione che lapolitica non è riuscita a governa-re. La recente nomina del cardinaleBagnasco a presidente del Consi-glio delle Conferenze episcopalieuropee fa ben sperare in un nuo-vo slancio dell’Europa, soprattut-to nella riscoperta dei valori con-divisi, delle radici cristiane che nehanno creato le fondamenta. L’u-nità non si realizza con la politicané con l’economia, ma con valoricondivisi da tutti gli europei. Noi,come lui, vogliamo più Europa.

12 Venerdì28 Ottobre 2016