I piani delle città dell’ottocento - Università degli ... · DELL’ORGANIZZAZIONE DELLA...

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Facoltà di Architettura Corso di laurea in Architettura UE a.a. 2009/2010 Corso di: Fondamenti di urbanistica 1° anno 4 CFU Arch. Alessandra Barresi Coll. Arch. Elisabetta Amagliani I piani delle città dell’ottocento

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Facoltà di ArchitetturaCorso di laurea in Architettura UE a.a. 2009/2010

Corso di: Fondamenti di urbanistica  1° anno 4 CFU

Arch. Alessandra BarresiColl. Arch. Elisabetta Amagliani

I piani delle cittàdell’ottocento

LA CITTA’ LUOGO DELLA COMPLESSITA’

La  città diviene più complessa e  si  lega  in  sistemi alle altre città, agli altri luoghi rilevanti del territorio. 

Il sistema di produzione capitalistico sviluppa in modo intenso la divisione del lavoro e la conseguente specializzazione. 

Le  unità produttive  (le  fabbriche)  si  specializzano  e  si frammentano  e  si moltiplicano,  aumentano  le  relazioni  tra loro: nella città, e tra le città. 

Aumentano  enormemente  i  traffici,  gli  scambi,  le comunicazioni: di conseguenza, la rete infrastrutturale. 

Si  marcia  verso  la  “internazionalizzazione” dell’economia.

L’Ottocento

Come risultato, si assiste ad un progressivo degrado della città e delle sue strutture fisiche, contraddistinto dai seguenti elementi:

elevatissime densità residenziali, che portano ad un addensamento di popolazione all’interno dei centri storici o alla realizzazione di slums nelle periferie, con condizioni di vita ai limiti della sopravvivenza;

insufficienza cronica dei sistemi a rete e di smaltimento dei rifiuti che comporta un notevole peggioramento delle condizioni igieniche e ambientali, causa di frequenti epidemie, fra cui quella che colpisce Napoli nel 1885;

promiscuità tra funzioni inconciliabili: la contiguità fra aree residenziali e spazi per la lavorazione industriale è uno dei principali elementi di degrado e causa delle pessime condizioni di vita dei lavoratori;

elevato livello di congestione all’interno della città, la cui morfologia e struttura viaria sono inadeguate ad ospitare accresciuti livelli di traffico e nuovi mezzi di trasporti.

LA CITTA’ DALL’AFFERMAZIONE ALLA CRISIL’Ottocento

Le acciaierie “I Ciclopi” di Sheffield in una incisione di metà Ottocento.

in E.Salzano “Fondamenti di urbanistica”, ed. Laterza.

I quartieri poveri di Londra sotto i viadotti ferroviari in una incisione di Gustave Dorè del 1872.

in E.Salzano “Fondamenti di urbanistica”, ed. Laterza.

PIÙ QUANTITÀ E PIÙ ESIGENZE

Le città sono aumentate enormemente di dimensione:da poche decine di migliaia di abitanti, a centinaia di migliaia, e a volte milioni, di abitanti.

I cittadini sono tutti ugualmente portatori di diritti, quindi di esigenze che pretendono di essere soddisfatte. 

NASCE UNA FORTISSIMA DOMANDA DI FRUIZIONE DI FUNZIONI URBANE: 

di mobilità, di  incontri, di scuola, di salute, di  ricreazione, di sport, di spettacolo, di comunicazione, di cultura, di bellezza.

L’Ottocento

•I punti nodali:• La questione della RENDITA FONDIARIA URBANA

• Contraddizione tra funzione SOCIALE della città e l’appropriazione PRIVATISTICA della rendita fondiaria

LA CITTA’ PERDE I DIRITTI CHE AVEVA SUL SUOLOL’Ottocento

IL SUOLO URBANO NON È PIÙ LA BASE DELLA “CASA DELLA SOCIETÀ”: DIVENTA UNA MERCE.

Hans Bernoulli: “La maggioranza della crisi della città è riconducibile alla contraddizione tra 

Il CARATTERE COLLETTIVO, COMUNITARIO E SOCIALE DELLA CITTA’

E LE CARATTERISTICHE INDIVIDUALISTICHE DI ALCUNI ASPETTI DELL’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE O DEL CONSUMO.

GLI UTOPISTI E I FUNZIONALISTI

Nel corso del XIX secolo di delinea la crisi della città, alla quale si tenta di porre riparo, con ipotesi e proposte diverse perchè basate su differenti analisi. 

GLI UTOPISTI: I quali tentano di ricostruire una nuova città e una nuova società

I maggiori esponenti sono: Robert Owen, un industriale filantropo che spende tutta la sua vita nel tentativo di realizzare un modello di societàproduttiva capace di migliorare le condizioni ambientali dei lavoratori; e Charles Fourier. Il suo progetto di Falansterio, presenta alcune  innovazioni distributive ed architettoniche sorprendentemente anticipatrici dei contenuti dei regolamenti edilizi ottocenteschi e addirittura di alcuni elementi razionalisti del secolo successivo.

I FUNZIONALISTI: che si propongono di realizzare dei miglioramenti sul piano dell’efficienza, della salubrità, dell’intervento tecnico.

L’Ottocento

La ristrutturazione della città esistente è il terreno diazione su cui si misura la nascente pianificazioneurbanistica.

Nella seconda metà dell’Ottocentomolte capitali europee subiscono più o meno profondi e brutali interventi di ristrutturazione, per poter essere adeguate alle nuove esigenze della circolazione e della produzione industriale.

I FUNZIONALISTI e i piani per la città dell’OttocentoL’Ottocento

INFRASTRUTTURE ED ESPROPRI

Negli anni dello sviluppo dell’industria le infrastrutture eranoeseguite e gestite dai privati: lo Stato si limitava alla sorveglianza.

In Inghilterra le strade fino alla metà del Settecento eranoaffidate alle parrocchie, che le mantenevano mediante il lavorogratuito dei parrocchiani (le corvée).

Nella seconda metà del secolo si sollecitano i privati a realizzare strade a pedaggio e si sviluppa la costruzione di canali.

È del 1825 prima ferrovia a vapore, e del 1835 l’abolizione dellecorvée per la manutenzione delle strade.Nel 1844 lo Stato comincia a subentrare ai privati nella gestionedelle ferrovie, (fino ad allora si pensava di far utilizzare l’infrastruttura da qualsiasi utente pagante), e nel 1858 inizia l’abolizione dei pedaggi stradali

L’Ottocento

In Francia lo sviluppo è diverso.Con la rivoluzione borghese lo Stato, fin dall’ultimo decennio del Settecento si occupa direttamente della costruzione e gestione della rete stradale lasciata dal sistema della monarchia feudale.

Le guerre napoleoniche sollecitano alla costruzione di straded’interesse strategico, per le quali non era prescritto pedaggio. 

In Francia la prima ferrovia entra in funzione nel 1838.

Una novità importante è costituita dal modo in cui lo Stato siorganizza per far fronte alle nuove necessità: nello stesso anno in cui entra in esercizio la prima ferrovia, viene affidato a un corpo tecnico dello Stato (Conseil général des ponts et chaussées) il compito di redigere un piano generale delle ferrovie.

INFRASTRUTTURE ED ESPROPRIL’Ottocento

Per effetto di questo forte sviluppo delle vie di comunicazione si manifestano modificazioni sostanziali dell’assetto del territorio: ma nessuno ne tiene conto, perché l’urgenza porta ad affermare una legislazione specializzata e settoriale.

Unica conseguenza di rilievo: si sviluppa la legislazione sugli espropri.

In effetti, se si voleva che i percorsi delle strade, delle ferrovie, dei canali fossero continui e senza inefficienze di tracciato, non si poteva contrattare con ogni proprietario l’acquisto del terreno necessario.

Nella nascente federazione degli Stati uniti d’America fu sufficiente cacciare a fucilate le mandrie di bisonti e le tribù dei pellirossa. 

In Europa fu necessario affrontare la questione delle espropriazioni per pubblica utilità.

INFRASTRUTTURE ED ESPROPRIL’Ottocento

Nascono così le prime leggi che regolamentano la prassi delle espropriazioni.

Il suolo non è più del Signore o della collettività: è di proprietà privata, e la proprietà privata è il fondamento della società borghese.

Si poteva (e si doveva) imporsi ad essa quando un interesse collettivo (un interesse di tutti) lo esigeva: ma si dovevano stabilire compensazioni adeguate e procedure che fossero garanzia per i  proprietari colpiti.

In Francia già esistevano leggi parziali approvate nel 1810 e 1833; esse furono perfezionate nel 1841 proprio in connessione con il pianoferroviario.In Inghilterra si legifera tra il 1842 e 1845.In Italia nel 1865, all’indomani dell’Unità d’Italia.

INFRASTRUTTURE ED ESPROPRIL’Ottocento

I PRIMI GRANDI INTERVENTI URBANISTICI

o interventi e regolamenti igienico‐sanitario regolamenti edilizio promulgazione delle prime leggi su edilizia  sovvenzionatao progettazione e costruzione dei primi quartieri operai

NASCE UNA POLITICA ATTENTA ALLEPROBLEMATICHE DELLA CITTÀ E DEL

TERRITORIO

L’Ottocento

L’IGIENE SANITARIA E SOCIALE E  LA REGOLAMENTAZIONE EDILIZIA

Verso la metà dell’Ottocento si comincia a prendere coscienza delle gravi condizioni igieniche determinate dalle caotiche agglomerazioni:

comincia ad affermarsi, sulla base di indagini sulle condizioni di vita nelle grandi aree urbane, una regolamentazione igienica ed edilizia.

In Inghilterra si istituiscono le nuove amministrazioni locali elettive, a cui vengono dati grandi poteri per la tutela dell’igiene e la regolamentazione edilizia.

In Francia, dopo l’epidemia di colera del 1849 viene emanata una legge che disciplina le caratteristiche degli alloggi e consente l’esproprio delle case malsane, che può essere decretato non solo con legge ma anche con semplice atto amministrativo.

L’IGIENE SANITARIA E SOCIALE E  LA REGOLAMENTAZIONE EDILIZIA

LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA

Come si può, oggi, progettare una città e un territorio capaci di superare la crisi in atto? 

La  pianificazione  territoriale  e  urbanistica,  componente  e  metodo guida di un’azione pubblica democratica di governo del  territorio, uno strumento capace di superare la crisi della città e del territorio.

LA PIANIFICAZIONE NASCE COME TENTATIVO DI DARE UNA RISPOSTA POSITIVA ALLA CRISI DELLA CITTÀ DELL’OTTOCENTO.

L’Ottocento

IL PIANO PER LA CITTÀ DELL’OTTOCENTO

Il prevalere dell’individualismo nell’organizzazione della cittàda luogo ad anarchia, disagio, inefficienza. 

Occorre  regolare  lo sviluppo urbano con uno strumento che riesca a dare coerenza a cose che erano diventate  incoerenti e contraddittorie. 

La pianificazione nasce  come un  insieme di  regole, dettate dall’autorità pubblica,  miranti  a  dare  ordine  alle trasformazioni della  città e a  fornire una  cornice  all’interno della  quale  potessero  esplicarsi  le  attività degli  operatori privati. 

L’Ottocento

Le innovazioni parziali, gli interventi settoriali (le strade, le fognature, l’edilizia, la bonifica igienica) di regolazione pubblica dei processi di trasformazione urbana trovano presto la loro composizione nel PIANO URBANISTICO.

In Francia, in Gran Bretagna e in Germania gli industriali cominciano a far progettare i quartieri operai, realizzando insediamenti nei quali le strade sono regolarmente tracciate, le case collocate in un giusto rapporto tra loro e con gli spazipubblici, alle case si aggiungono quantità spesso notevoli di parchi pubblici e giardini, scuole e altri servizi sociali.

IL PIANO PER LA CITTÀ DELL’OTTOCENTOL’Ottocento

Le innovazioni parziali, gli interventi settoriali di regolazione pubblica dei processi di trasformazione urbana:

Le strade

Le fognature

L’edilizia

La bonifica igienica

TROVANO LA LORO COMPOSIZIONE NEL PIANO URBANISTICO

IL PIANO PER LA CITTÀ DELL’OTTOCENTOL’Ottocento

Piani urbanistici e trasformazioni anche per le grandi cittàeuropee:

IL PIANO PER LA CITTÀ DELL’OTTOCENTOL’Ottocento

Nasce l’urbanistica moderna e sono stati foggiati i suoi primistrumenti, le cui potenzialità saranno sviluppate in tutto il 

secolo successivo.

FRANCIA: Il Piano di Haussmann del 1848

VIENNA: Il Piano urbanistico del 1857

BARCELLONA: Il piano di idelfonso Cerdà del 1859

ITALIA: Il piano di sistemazione e ampliamento della nuova capitale d’Italia, Firenze del 1864

PARIGI OGGI

IL PIANO PER LA CITTÀ DI PARIGI

FRANCIA IL PIANO DI HAUSSMANN PER PARIGI

Il SEGNO Più VISTOSO LO DA LA POLITICA URBANISTICA DI NAPOLEONE III E DEL SUO PREFETTO DI PARIGI IL BARONE

HAUSSMANN.

Il Barone Georges‐Eugéne Haussmann TRASFORMA una città(formatasi nel Medioevo e nell’età della monarchia) caratterizzata da una grandezza e bellezza tipici di una 

capitale dell’epoca della monarchia e da povertà e disordine dovuti allo sviluppo della fase industriale IN UNA GRANDE 

CAPITALE DI UN MODERNO IMPERO POLITICO ED ECONOMICO.

L’Ottocento

LE RAGIONI POLITICHE ED ECONOMICHE

Le ragioni che spingono Napoleone III a promuovere i grands travauxsono di diversa natura. 

• Grande importanza ha la volontà di rafforzare la propria popolarità;• e di prevenire nuovi moti rivoluzionari dopo quelli del ‘48, demolendo gli antichi quartieri medievali sostituendoli con arterie spaziose e rettilinee, adatte ai movimenti delle truppe.

Accanto a queste preoccupazioni di ordine politico esistono ragioni economiche:• la crescente spinta demografica;

• la precaria situazione igienica degli antichi quartieri medievali e barocchi;

• l’inadeguatezza delle strademedievali ai nuovi traffici commerciali;

• l’aumento dei prezzi immobiliari dei terreni centrali.

L’Ottocento

Prendono il via allora i "Grands Travaux" destinati a rivoluzionare l'aspetto della capitale francese. Per quanto l'azione haussmanniana si ponga in continuità con una serie di trasformazioni già in atto, la portata innovativa del programma di interventipresentato nel 1853, e realizzato nei 15 anni seguenti, risiede principalmente in un salto di scala di carattere concettuale: 

Di questa operazione la gabbia del sistema viario è la struttura portante, la cui funzione primaria è soprattutto quella di definire e servire le parti dell'articolazione direzionale metropolitana ( e nazionale), e la funzione aggiunta è quella di una rivalorizzazione qualitativa dell'intervento privato di ricomposizione del tessuto e, quindi, attraverso l'offerta residenziale, della stessa presenza della classe borghese nella nuova Parigi. 

LA CITTÀ VIENE PENSATA NELLA SUA GLOBALITÀ.GLI INTERVENTI PREVISTI NON HANNO SOLTANTO L'INTENTO DI RISOLVERE

PROBLEMI CONTINGENTI, MA SI COLLOCANO ALL'INTERNO DI UN PROGETTODI PIÙ AMPIO RESPIRO, A CARATTERE URBANO.

FRANCIA IL PIANO DI HAUSSMANN PER PARIGIL’Ottocento

Le opere eseguite da Haussmann nei 17 anni di potere si possono dividere in 5 categorie:

• i lavori stradali,

• i lavori edilizi,

• i parchi pubblici,

• gli impianti a rete,

• l’assetto amministrativo.

I cardini del programma globale ad a lungo termine comprendono:

La realizzazione della "Grand Croisée" cioè dei due assi nord‐sud est‐ovest, in parte già esistenti o previsti, che si incontrano alla Place du Chatelet

Il sistema dei boulevards

Il riassetto dei grandi carrefours urbani (Etoile, Alma, Opera, Trocadero….)

Lo sventramento dell'Ile de la Cité

La risistemazione o realizzazione dei grandi parchi urbani

La ristrutturazione amministrativa, comprendente l'annessione dei comuni esterni

La fornitura di alcuni servizi urbani

Definisce un grande telaio di viabilità che tratta la città preesistente come materiale plastico da riconfigurare demolendo e ricostruendo. 

FRANCIA IL PIANO DI HAUSSMANN PER PARIGIL’Ottocento

Tavola di insieme dei Grands Travaux di Parigi del Barone Haussmann.

in E.Salzano “Fondamenti di urbanistica”, ed. Laterza.