Medicina per le donne, medicina delle donne: dall’antichita’ alla fine dell’Ottocento.

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Medicina per le donne, medicina delle donne:

dall’antichita’ alla fine dell’Ottocento

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Nel mondo antico: medicina per le donne nel corpus

ippocratico• Corpus ippocratico: circa 60 testi, attribuiti a

Ippocrate nell’antichita’ ma scritti in realta’ fra 420 e 370 a.C. da diversi autori, e riuniti in una raccolta ad Alessandria d’Egitto intorno al 280 a.C.

• Testi ginecologici nel Corpus ippocratico:• Malattie delle donne• Natura della donna• Malattie delle vergini

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Un punto di vista maschile?

• La figura che cura nei testi ippocratici e’ maschile, ma registra informazioni ricevute da levatrici e curatrici.

• Gynaikeia: “cose delle donne” (organi sessuali femminili, mestruazione, malattie delle donne, cure per le malattie delle donne).

• Si riconosce che le malattie delle donne sono diverse da quelle maschili e che la terapia deve essere diversa nel loro caso.

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Differenza, non inferiorita’

• Nel Corpus ippocratico viene sottolineata la differenza, non l’inferiorita’ delle donne (come invece piu’ tardi nei testi aristotelici e galenici)

• Concezione positiva dei mestrui: la mestruazione ha funzione positiva per la salute della donna. Nelle opere ippocratiche Aforismi e Morbi epidemici, mestrui e altre forme di sanguinamento sono segno di prognosi favorevole.

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Dopo il Corpus Ippocratico: Aristotele (IV sec. a.C.)

• Una nuova visione della differenza sessuale centrata sull’inferiorita’ del corpo femminile.

• La donna come “errore della natura”, “maschio imperfetto”.

• Il corpo femminile ha un grado inferiore di “calore innato”: puo’ cuocere il sangue solo fino al punto di trasformarlo in latte ma non in seme.

• La madre contribuisce solo materia passiva (il sangue mestruale) all’embrione.

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Galeno (II sec. d.C.)

• Ricerca anatomica ad Alessandria dal III sec. a.C.: scoperta delle ovaie (“testicoli femminili”).

• Galeno: le donne hanno “testicoli”, quindi producono seme, ma di qualita’ inferiore a quello maschile.

• Gli organi sessuali femminili sono una versione inferiore di quelli maschili: all’interno anziche’ all’esterno del corpo.

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Omologie galeniche

• Pene=vagina• Testicoli=ovaie)

• (immagine: utero e vagina In Vesalio, Humani corporis Fabrica, 1543)

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Le donne praticano la medicina nel mondo antico?

Le fonti ci parlano di iatrinai/medicae e maiai/obstetrices (levatrici).

Evidenza epigrafica: 5% delle iscrizioni funerarie di medici antichi sono di donne.

Di alcune, sappiamo che praticavano la medicina dotta: Mousa di Bisanzio, rappresentata con in mano un libro (II-I sec. a.C.); Naevia Clara, detta medica philologa (Roma, I sec. a.C.-I sec. d.C.)

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Epitaffio di Panthia, curatrice (II sec. d.C.)

“Panthia, tuo marito ti dice addio. Da quando te ne sei andata, non cesso di soffrire della tua morte crudele. Hera, dea del matrimonio, non ha mai visto sposa pari a te, bellezza, saggezza, castita’ pari alle tue. Mi hai dato figli a mia immagine. Ti sei presa cura dei figli e del marito. Hai retto il timone della vita nella nostra casa, e hai levato alta la nostra fama in campo medico: anche se eri una donna, le tue abilita’ in medicina non erano inferiori alle mie. In riconoscimento di questo, il tuo sposo Glicone ti ha eretto questa tomba. Ho seppellito qui anche il corpo di mio padre, l’ immortale Filadelfo, e anch’io giacero’ qui quando saro’ morto. Come solo con te ho diviso il mio letto, cosi’ possa coprirmi la stessa terra che copre anche te”.

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Ci sono testi medici antichi scritti da donne?

• Ricette attribuite a donne nelle opere farmacologiche di Galeno.

• Le fonti antiche citano varie donne autrici di

opere mediche. Sopravvivono pero’ solo un testo attribuito a Cleopatra (Gynaecia Cleopatrae ) e frammenti di Metrodora (VI sec. d. C.)

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La leggenda di Agnodice (da Igino, Fabulae, I sec. d. C.)

• “Gli Ateniesi avevano proibito agli schiavi e alle donne di imparare l’arte medica. La vergine Agnodice, desiderando imparare la medicina, si taglio’ i capelli e vestita da uomo ando’ a studiare alla scuola di Erofilo. Una volta appresa l’arte, sentendo di una donna nel travaglio del parto, ando’ a curarla e quando la donna rifiuto’ di affidarsi a lei, credendola un uomo, Agnodice si sollevo’ le vesti. E cosi’ prese a curare le donne. Quando i medici videro che le donne si rivolgevano solo ad Agnodice, l’accusarono di essere un seduttore. Gli Aeropagiti, in conclave, condannarono Agnodice ma lei si sollevo’ le vesti, mostrando di essere donna. I medici a quel punto l’accusarono ancora di piu’. Ma le donne della citta’ vennero all’Aeropago e dissero: “Voi non siete i nostri mariti ma i nostri nemici, perche’ condannate chi ci ha aiutato” Allora gli Ateniesi cambiarono la legge, cosi’ che le donne libere potessero imparare la medicina”.

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La leggenda di Agnodice

Catherine des Roches (1542-1587), una umanista francese del Rinascimento, usa la storia di Agnodice per rivendicare il diritto delle donne allo studio.

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Nel medioevo: donne nella medicina monastica: :Cristianesimo e donne: la vita religiosa come alternativa al matrimonio.

Monasteri: possibilita’ di leadership e di accesso alla cultura per le donne

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Ildegarda di Bingen (ca. 1098-1179): mistica, teologa, artista, musicista, medica

Immmagine da Scivias: Ildegarda detta le sue visioni al segretario.

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Opere mediche di Ildegarda

1) Causae et Curae: cosmologia, teoria della generazione, della malattia e della terapia.

2) Physica, o “libro dei semplici”: un catalogo delle virtu’ medicinali di piante, erbe, pietre, animali, etc.

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Novita’ intellettuale

• Ruolo attivo della donna nella generazione.

• Visione positiva del corpo: dopo la morte, “l’anima, che e’ buona, chiede a Dio: Quando mi restituirai il mio vestito di carne?”

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Un nuovo concetto: viriditas

• Viriditas = viridita’, vitalita’, vigore, il verdeggiare come simbolo dell’energia vitale, della crescita e della fioritura.

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Un’eccezione?

• Impatto dell’opera medica di Ildegarda: minimo. Physica pubblicato nel 1533; Causae et curae pubblicato per la prima volta solo nel 1903.

• Un’eccezione? Si’, ma indica che i monasteri femminili erano centri di cultura medica nell’Europa pre-moderna (e anche dopo).

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Monastero di San Gallo, Svizzera, IX sec.

Pianta di un giardino monastico medievale con erbe medicinali

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Medicina monastica: una tradizione dal medioevo ad oggi

Logo dell’azienda farmaceutica Klosterfrau, creata nel 1826 da una monaca, Maria Clementine Martin. Quando il suo convento fu soppresso durante la Rivoluzione francese, Maria Clementine apre un laboratorio di farmacia a Colonia. Oggi in Germania la Klosterfrau e’ numero uno nella vendita di farmaci da banco.

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Fuori dai monasteriLa Scuola Salernitana (XI-XII sec.): significativa presenza di donne che praticano la medicina.Trotula , autrice di un testo di medicina generale, Practica secundum Trotam, e di ginecologia, De curis mulierum.

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Giardino della Minerva, Salerno(viridarius: orto botanico)

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Un cambiamento epocale nel tardo Medioevo

• Sviluppo di un sistema di licenze per l’esercizio della medicina. Nell’antichita’ non esisteva.

• Conseguenza dell’istituzione delle universita’, “un mondo senza donne” (David Noble).

• Sviluppo della medicina scolastica, basata su testi aristotelici e galenici

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Conseguenze per le donne

• Graduale esclusione delle donne dalla pratica medica legale.

• Le prime licenze includono riferimenti alle donne (“medicus vel medica, chirurgicus vel chirurgica”). Ma verso la meta’ del XIV secolo i riferimenti alle donne scompaiono.

• Mascolinizzazione della pratica medica? In realta’, donne che praticano la medicina sono attestate dalla documentazione in tutta Europa nel XIII e XIV secolo.

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Primi esempi di esclusione delle donne dalla pratica medica

1322: processo a Jacoba Felicie a Parigi.

1329: la citta’ di Valencia vieta alle donne di medicare, se non altre donne e bambini.

Simili restrizioni in Inghilterra e Francia dalla fine del XV secolo.

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Letteratura ginecologica tardo-medievale: “segreti delle donne”

• Un nuovo genere, che si sviluppa fra XIII e XV secolo, influenzato da cultura scolastica e aristotelica.

• Misoginia clericale, supportata da Aristotele.

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Sviluppo dell’ostetricia come campo di specializzazione medica maschile (XV-XVI secolo)

• A meta’ ‘400 Michele Savonarola (1384-1468) scrive un Regime delle donne gravide dedicato alle donne di Ferrara.

• I chirurghi cominciano a occuparsi di emergenze ostetriche.

• Nel 1521, il grande anatomista Jacopo Berengario da Carpi riferisce di un’ isterectomia vaginale per prolasso dell’utero fatta da suo padre, che era un chirurgo.

• A meta’ ‘500 cominciano ad apparire a stampa le prime opere di ostetricia scritte da chirurghi.

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Un mito: la pratica ginecologica e ostetrica esclusivamente in mano alle donne.

• Nel genere tardo-medievale dei consilia medica troviamo spesso menzione fra i pazienti di donne delle classi superiori.

• Nonostante il tradizionale tabu’ che vietava ai medici di toccare le parti intime del corpo femminile, alla fine del Medioevo medici e chirurghi si occupano sempre piu’ spesso di medicina delle donne.

• L’ascesa dell’autorita’ maschile in campo ginecologico e ostetrico e’ un fenomeno del tardo Medioevo.

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Due sviluppi nel Rinascimento

• Letteratura ostetrica in volgare, scritta da medici e chirurghi per le levatrici.

• Riscoperta dei testi ginecologici ippocratici, la maggior parte dei quali non erano noti nel Medioevo.

• L’intero corpus ippocratico tradotto in Latino e stampato nel 1525. Pubblicazione in un volume a se’ stante di Malattie delle donne e Natura della donna (1525).

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Riscoperta della ginecologia ippocratica e sviluppo della ginecologia nel ‘500

• Nuova enfasi sulla specificita’ del corpo femminile e delle malattie delle donne.

• Raccolta di testi ginecologici antichi e moderni: Gynaeciorum libri (1566, 1586-88, 1597.

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La pratica medica rinascimentale: le donne come pazienti

Fonti: le raccolte di casi, per es. Amato Lusitano, Curationes (1549-1561): 700 casi

Maschi: 495 (70,5%) Femmine: 205 (29,5%)

• Churchill, Female patients in early modern England: piu’ pazienti donne che uomini nelle fonti manoscritte.

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La terapia: e’ diversa per uomini e donne?

• Nelle Curationes di Amato il trattamento e’ spesso « individualizzato » sulla base della complessione del malato e di vari fattori, fra cui il genere.

• Dimensione biografica della malattia. Amato menziona dettagli della vita della paziente (un aborto pregresso, matrimonio o monacazione forzati, astinenza sessuale forzata, ecc.) come contesto della malattia.

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Fattori che limitano la pratica medica delle donne in eta’ moderna

1) Esclusione dalle universita’ (e quindi dall’esercizio della medicina physica)

2) Esclusione dalle corporazioni di arti e mestieri (e quindi dall’esercizio della chirurgia e farmacia).

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Un’esclusione totale?• Medici, speziali e barbieri-chirurghi abilitati all’esercizio: solo uomini.• Anche fra i curatori senza licenza, le donne sembrano essere una

minoranza (12% a Bologna fra ‘500 e ‘700).

• L’esclusione delle donne non e’ totale. Le donne esercitano lecitamente la medicina come:

• a) levatrici

• b) venditrici di “segreti medicinali”

• c) nelle spezierie dei monasteri

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Testi di medicina scritti da donne

• Manuali di ostetricia

• Raccolte di ricette

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Levatrici autrici di testi a stampa

• Louise Bourgeois (1563-1636): Observations diverses sur la sterilité, perte de fruict, foecondité, accouchements, et maladies des femmes et enfants nouveaux naiz (1609, 1617, 1626); Recueil des secrets (1635), una raccolta di ricette.

• Jane Sharp: The Midwives Book (1671).

• Elizabeth Cellier: A Scheme for the Foundation of a Royal Hospital…and for the Maintenance of a Corporation of Skilful Midwives, 1687).

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Justine Siegemund (1636-1705)

La levatrice di corte (1690).

Complicanze del parto, conoscenze anatomiche aggiornate.

Enfasi sull’abilita’ manuale delle donne.Il suo motto:“Fidando in Dio e usando le mie abili mani”

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Versione podalica

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Uso del forcipe o di strumenti chirurgici vietato alle levatrici

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Rivalita’ fra chirurghi e levatrici

“The Man-Midwife”, caricatura XVIII sec.

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Una levatrice che pubblica i suoi casi, Sarah Stone (attiva nella prima meta’ del ‘700)

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Diari di levatrici manoscritti

• L’olandese Catharina Schrader (1656-1746): pubblicato nel 1926.

• L’americana Martha Ballard (copre il periodo 1785- 1812).

Il diario di Ballard fu conservato nella sua famiglia e fu ereditato nel 1884 dalla pronipote Mary Hobart, una delle prime donne americane a laurearsi in medicina al New York Infirmary for Women and Children.

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Catharina Schrader Cramer (1656-1746)

A 88 anni, nel 1745, aveva fatto nascere 3060 bambini.Il suo diario copre circa 50 anni di pratica, dal 1693 al 1745.

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Pagina dal diario di Marta Ballard

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Dal film “A Midwife’s Tale”

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Raccolte di ricette

• Crisi della farmacopea galenica: paracelsismo e influenze alchemiche.

• Medicine esotiche dal Nuovo Mondo

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Esempi di raccolte di ricette pubblicate da donne

• I Secreti medicinali di Isabella Cortese (1561): contiene anche ricette alchemiche. Ristampato almeno 15 volte e tradotto in tedesco.

• A Choice Manual of Rare and Select Secrets in

Physics and Chyrurgery (1653) attribuito a Elizabeth Grey, Contessa di Kent.

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Elizabeth Grey, Contessa di Kent (1582-1651)

Anche la sua raccolta contiene ricette alchemiche. Sedici edizioni fra 1653 e 1687.

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Aletheia Talbot, Contessa di Arundel (1585-1654), sorella minore di Elizabeth Grey.

Natura Exenterata: or Nature Unbowelled, by the most exquisite Anatomizers of Her (1655).Anche questo testo porta traccia dell’influenza paracelsiana e iatrochimica

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Ruolo delle donne nello sperimentalismo di corte

• Interesse dei principi per l’alchimia e le nuove pratiche sperimentali. A corte, le donne partecipano a questo interesse.

• Il caso di Anna di Sassonia (1532-1585): dedica la sua vita ad attivita’ di ricerca farmaceutica, raccogliendo e sperimentando ricette.

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Annaburg

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Raccolte di ricette e cultura empiristanell’eta’ della Rivoluzione Scientifica

• Attivita’ scientifiche nello spazio domestico.

• Empirismo collettivo e cooperazione familiare nelle nuove scienze osservative (specialmente medicina e astronomia)

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Donne all’universita’ nell’eta’ dell’illuminismoLaura Bassi (1711-1778)

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Cerimonia di laurea di Laura Bassi (1732)

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Self-portraitAnna Morandi Manzolini (1714-1774)

Autoritratto come anatomista

Collezione di cere anatomiche a Palazzo Poggi, Istituto delle Scienze.

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Dalla bottega artigianale alla cattedra di anatomia

Nasce a Bologna da famiglia modesta nel 1714. Studia disegno e pittura. Sposa l’artista e modellatore anatomico Giovanni Manzolini (da lei ritratto in cera) con cui collabora attivamente.

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Modelli anatomici dei Manzolini, usati nell’insegnamento dell’ostetricia

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Cattedra di anatomia (1756) e interessi di ricerca

• Dopo la morte del marito, il Senato di Bologna, con l’appoggio di papa Bendetto XIV, le assegna la cattedra di anatomia, con uno stipendio annuale e l’obbligo di dare lezioni di anatomia agli studenti di medicina.

• E’ particolarmente interessata alla ricerca anatomica sugli organi sensoriali e sul cervello.

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Fine dell’antico regime in medicina

• Fra fine Settecento e Ottocento: crisi della tradizionale gerarchia medica (medici, speziali, barbieri-chirurghi)

• Riforma napoleonica delle professioni mediche: per fare il chirurgo o il farmacista occorre la laurea.

• Per fare la levatrice no. L’universita’ napoleonica esclude tassativamente le donne.

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Maria Dalle Donne (1778-1842)

L’ultima donna a ricevere la laurea in medicina nell’antico regime (Bologna, 1799).

Diventa direttrice della Scuola di Ostetricia nel 1832. La Scuola e’ solo per levatrici e concede un diploma, non una laurea.

Ai tempi di Anna Morandi Manzolini la Scuola di Ostetricia era tanto per le aspiranti levatrici che per gli studenti di chirurgia.

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La lotta per l’accesso delle donne all’istruzione medica nella seconda

meta’ dell’Ottocento

• Parte di un piu’ vasto movimento di rivendicazione dei diritti civili e politici delle donne (diritti di proprieta’, diritto alla custodia legale dei figli, diritto all’istruzione superiore, diritto di accesso alle professioni, diritto di voto).

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Una doppia strategia

• La lotta per il diritto delle donne all’istruzione superiore percorse due vie:

a) La creazione di nuovi collegi universitari separati per sole donne (USA e Gran Bretagna);

b) La pressione per l’ammissione delle donne nelle universita’ esistenti, o co-educazione (Europa continentale).

* Questo avviene tanto in generale che in medicina.

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Paesi anglosassoni ed Europa continentale a confronto

• Universita’ americane spesso legate all’iniziativa privata, quelle europee prevalentemente statali.

• College femminili creati in USA gia’ nella prima meta’ dell’Ottocento (Oberlin College, Mount Holyoke); in Inghilterra negli anni ‘70 dell’Ottocento (Newnham e Girton a Cambridge, Somerville e Lady Margaret Hall a Oxford).

• Negli USA, all’inizio della Guerra Civile (1861) c’erano gia’ 274 donne laureate in medicina (525 nel censimento del 1870).

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Scuole di medicina per sole donne negli USA

• Cinque scuole create fra 1850 e 1882: New England Female Medical College a Boston; Woman’s Medical College of Pennsylvania (filantropia quacchera e movimento suffragista). Altre scuole fondate a New York (1868), Chicago (1870) e Baltimora (1882).

• Svantaggio delle scuole separate: livelli di

qualita’ inferiori.

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Andare all’estero

• Resistenza alla co-educazione negli USA: • Quando Harriot Hunt, che gia’ esercitava a Boston senza

una laurea in medicina, chiede di essere ammessa alla Medical School di Harvard, la risposta e’ no, perche’ “la Facolta’ temeva che gli studenti avrebbero lasciato Harvard per Yale se venivano ammesse le donne”.

• Per questa ragione, alcune studentesse di medicina americane vanno a studiare in Europa, dove intanto alcune universita’ avevano aperto le facolta’ di medicina alle donne (Zurigo e Parigi).

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Zurigo e Parigi: pioniere della co-educazione in medicina

• Zurigo e’ la prima facolta’ di medicina ad aprire alle donne in Europa, grazie alla coesistenza di un’amministrazione liberale nella citta’ e una facolta’ liberale nell’universita’.

• Zurigo ammette la prima studentessa di medicina (una russa) nel 1864.

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Parigi

• A Parigi, la prima studentessa ammessa nella facolta’ di medicina e’ un’americana, Mary Putnam Jacobi, nel 1868. Aveva gia’ una laurea dal Woman’s Medical College of Pennsylvania ma non la riteneva sufficiente.

La sua domanda di ammissione fu sostenuta dall’appoggio del ministro francese dell’educazione, contro l’opposizione dei membri della facolta’ di medicina (tranne uno).

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Mary Putnam Jacobi (1842-1906)

Dedica la sua tesi “al professore, il cui nome non conosco, che fu l’unico a votare in favore della mia ammissione alla Scuola di Medicina, in protesta contro il pregiudizio che vorrebbe escludere le donne dagli studi superiori”.

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Maria Zakrzewska (1829-1902)

• Nata a Berlino, levatrice, si trasferisce negli USA per studiare alla Western Reserve University di Cleveland nel 1856.

• Suffragista e abolizionista, fonda il New England Hospital for Women and Children nel 1862.

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Da tutto il mondo

• Tre laureate dello Woman's Medical College of Pennsylvania, 1885:

a) Anandabai Joshee dall’India (sinistra)

b) Kei Okami dal Giappone (centro)

c) Tabat Islambooly dalla Siria (destra).

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Pioniere e straniere

• Nel 1874, oltre 150 donne erano iscritte alle facolta’ di medicina di Zurigo e Parigi: per la maggior parte forestiere.

• Le francesi non potevano entrare all’universita’ perche’ non avevano accesso alle scuole secondarie il cui diploma era necessario per entrare all’universita’. Queste scuole vengono create per le ragazze in Francia solo negli anni ‘80 dell’Ottocento.

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In Inghilterra

• Forte resistenza alla co-educazione, come in USA.

• Anche le inglesi vanno a studiare a Parigi o Zurigo: e’ il caso delle prime laureate in medicina, Elizabeth Garrett e Sophia Jex-Blake.

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Elizabeth Garrett (1836-1917).

• Figlia un ricco imprenditore vittoriano, che credeva nell’educazione delle donne.

• Molto legata a Emily Davies, fondatrice di Girton College a Cambridge.

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Due leaders del femminismo britannico• Emily Davies (1830-1921) • Elizabeth Garrett (1836-1917)

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Elizabeth, Emily e Millicent

• Dalle memorie della madre di Elizabeth Garrett:

“Accanto al fuoco del camino una sera, le ragazze si spazzolavano i capelli. Emily aveva 29 anni, Elizabeth 23 e Millicent 13. Intanto, discutevano animatamente. “Le donne non vanno da nessuna parte se non hanno un’educazione come i maschi. Apriro’ le universita’ alle donne”. ‘Si’ – concordo’ Elizabeth -- abbiamo bisogno dell’istruzione ma anche di professioni che ci diano un reddito. Quanto a me, apriro’ alle donne le facolta’ di medicina. Ma che facciamo fare a Milly?” Le due amiche concordarono che a Milly sarebbe toccato di conquistare il suffragio parlamentare per le donne”.

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Millicent Garrett Fawcett (1847-1929)

… ed e’ quello che fece!

Millicent divenne un’importante leader del suffragismo britannico.

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La battaglia di Elizabeth Garrett• Si iscrive senza successo alla facolta’ di medicina di varie universita’.

• Nel 1860 segue per sei mesi il corso per infermiere al Middlesex Hospital di Londra. Spera cosi’ di essere ammessa alla Scuola di Medicina dell’ospedale. La sua domanda viene respinta perche’ “i docenti non gradiscono la presenza di donne fra gli studenti” . Il corpo studentesco organizza una protesta contro di lei.

• Passa l’esame da farmacista nel 1865, sperando cosi’ di praticare anche la medicina (concesso ai farmacisti) ma anche questa strada le viene sbarrata.

• Va a studiare a Parigi dove si laurea in medicina nel 1870. Al ritorno da Parigi, collabora alla fondazione della London Medical School for Women (1874), che avrebbe in seguito diretto.

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Apertura delle facolta’ di medicina alle donne in Europa

• Svezia: 1870 • Italia: 1876 • Universita’ di Londra: 1877 (ma non le altre universita’

inglesi)• Danimarca: 1877• Belgio: 1882• Norvegia: 1884• Spagna e Portogallo: 1889. • Germania: 1900 (in Prussia, 1908). Anche dopo il 1908, la

legge prussiana permetteva a singoli docenti di escludere le studentesse dalle loro lezioni.

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Negli Stati Uniti

• Nel 1910, piu’ dell’ 80% delle studentesse di medicina in USA e Canada erano in universita’ co-ed.

• Ma le universita’ piu’ prestigiose resistono:

Pennsylvania, Yale e Columbia restano chiuse alle donne fino alla Prima Guerra Mondiale, Harvard fino al 1945.

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Filantropia creativa

• Nel 1893, la filantropa e suffragista Mary Elizabeth Garrett offre alla Johns Hopkins una donazione di 500.000 dollari a condizione che apra la Scuola di Medicina alle donne.

• L’universita’ dapprima rifiuta, poi accetta quando Garrett offre una somma piu’ alta.

• E’ un evento di grande significato simbolico perche’ Hopkins era considerata la piu’ prestigiosa scuola di medicina negli US.

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I ritratti di John Singer Sargent a Hopkins

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Argomenti contro l’ammissione delle donne

a) stereotipi tradizionali sull’inferiorita’ intellettuale delle donne

b) paura di crisi demografica se le donne avessero abbandonato il loro ruolo riproduttivo

c) credenza che lo studio avrebbe danneggiato la fertilita’ delle donne.

Edward H. Clarke, professore ad Harvard: “Vi sono stati casi di donne che si sono laureate con ottimi voti, ma anche con ovaie sottosviluppate. Sposatesi in seguito, sono rimaste sterili”.