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dialogando periodico quadrimestrale cooperative cultura calendario n. settembre 2015 13 I CONTENUTI: Anno XVII - Poste Italiane SpA – Sped. in Abb. Postale – DL 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/04) art. 1, comma 2 NE/TN. 01 Sensibilizzare alla diversità 02 Pulizie straordinarie 03 Famiglie e territorio 04 Exponiamoci 2015

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dialogandoperiodico quadrimestrale

cooperative cultura calendario

n. settembre2015

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I CONTENUTI:

Anno

XVI

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NE/

TN.

01 Sensibilizzare alla diversità02 Pulizie straordinarie03 Famiglie e territorio 04 Exponiamoci 2015

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indice

(foto-copertina: Firenze "Orti dipinti" 2015)

di Giuliano Beltrami

editoriale00

Settembre 2015

N° 13 SETTEMBRE 2015

EDITOREComunità Handicap onlusVia S. Cipriano, 2638087 Roncone (TN)Tel. 0465-902100

DIRETTORE RESPONSABILEGiuliano Beltrami

REDATTORE: Riccardo RavagniGRAFICA E IMPAGINAZIONE: Laura MarconFOTO (pag. 1,4,5,10): Laura Marcon

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI TRENTOn. 909 del 24/05/1996

STAMPAAntolini Tipografi a - Tione

Sensibilizzare alla diversità..........Pulizie straordinarie....................Famiglie e territorio....................Exponiamoci 2015......................Il Chiese e Il Bucaneve.................Assieme.........................................Calendario.....................................

"Brucia Daone, una gigantesca cortina di fumo sale al cielo; è l'annunzio che gli italiani sono giunti in paese... Brucia Cologna! In risposta noi bruceremo Tiarno di Sotto con le bombe incendiarie dei nostri obici... Gli italiani hanno bombardato Agrone e Daone incendiandoli; la nostra artiglieria ha fatto altrettanto a Castello. Brucia Strada e poi Cimego...”."Mi sono messo a parlare con quattro donne di Roncone, che mi hanno dato un uovo ed un quarto di vino. Queste donne portavano fi n nelle nostre trincee assi, acqua e altre cose. Venivano dai paesi sfollati di Castello, Cimego, Condino, Brione, Strada occupati dagli italiani. Dalla nostra posizione sul Cadria riuscivamo a vedere bene questi paesi. Le donne che trasportavano provviste guardavano giù nella valle i loro paesi bombardati, distrutti dalle bombe o saccheggiati dagli italiani. Che sofferenza!”.Un secolo fa, due diari di soldati austriaci. Pennellate del colore freddo della tragedia, ma anche piene di una umanità calda, ospitale.Cent’anni dopo. Il mondo è in subbuglio: decine di milioni di persone fuggono dalle guerre, dalla fame, dalle dittature, dalla intolleranza religiosa. Nelle cronache rimbombano nomi come Siria, Mali, Nigeria, Burundi, Afghanistan... E nei social media (aiuto, sempre loro) rimbalzano parole truci, violente, inospitali... Altro che l’uovo e il quarto di vino! “Non vi vogliamo...”. Consultare Facebook per credere.Non entro qui nella pochezza (peggio, nella insipienza) politica dell’Europa: penso a noi gente del popolo. Paura che il nostro benessere venga intaccato? Non conoscenza delle gesta delle multinazionali che fi nanziano governi fantoccio e milizie senza scrupoli per impossessarsi di porzioni di territorio da scarnifi care per ricavare materie prime?“Attenzione, donne, non andate da sole al lago” (di Roncone), leggiamo su Facebook. Chi scrive non pensa all’italico femminicidio che ogni giorno ci regala esempi di “grande civiltà” (sic!), ma ai profughi ospitati in paese.L’accoglienza dov’è fi nita? La memoria della nostra miseria si deve essere persa nei meandri dell’egoismo. E delle nostre paure.

04 081012141618

Dove è fi nita l'accoglienza?

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"La disabilità non è solo una questione biologica, ma è anche

un costrutto sociale."

Sensibilizzare alla diversità: giochi e contatto fanno conoscere..

1.1 Il gioco

dossier01

info &note

l’utilizzo di simboli, segni e immagini che sostituiscono il comune linguag-gio basato sulla parola.La terza attività ha concentrato l’atten-zione sulla disabilità visiva. I bambini hanno provato la sensazione di essere non vedenti cercando, una volta ben-dati, di riempire un bicchiere d’acqua senza farlo traboccare o di capire una parola scritta in rilievo, così come fun-ziona nel linguaggio braille. La vista è stata così sostituita dagli altri sensi: tatto e udito.A tutti i gruppi delle catechesi è stato ricordato che per loro, quel momen-to, era solo un gioco mentre ci sono persone in situazioni di diffi coltà per-manente che, nonostante i loro limiti fi sici, hanno una vita come la nostra perché costellata di gioie, dolori e soddisfazioni.

na persona con disabilità altro non è che una persona. Una persona con sensibilità e potenzialità che, a vari livelli, sono celate da limiti fisici e/o intellettivi, ma che soprattutto sono neutralizzate dall’esclusione sociale e culturale.Anche un individuo normodotato, quando è escluso, quando è solo ed emarginato entra in difficoltà. Non esprime il suo potenziale, non riesce a gioire dei momenti belli dell’esistenza e a superare quelli più difficili.

U

La disabilità di fatti non è solo una questione biologica, ma è anche un costrutto sociale. Si può tranquilla-mente affermare che se ben inte-grata nella società qualunque per-sona possa dare il suo contributo,

LIBRO: “La disabilità come relazione sociale” di F. Fabio, 2004. La tesi del testo si fonda sull’idea che la disabilità vada compresa come "relazione sociale" e che gli apporti degli approcci sociologici costituiscano i frammenti di un quadro che deve tener conto dell'esperienza della persona disabile in tutte le sue dimensioni.

La diversità non È un mondo a parte, ma una parte del mondo.

E se non si incontra, conosce e rispetta anche quella parte‚

il mondo che si conosce sarà un mondo incompleto.

motoria

com

un

ica

zio

ne

visiva

Tra marzo e aprile Comunità Handi-cap ha organizzato e realizzato una serie di incontri sensibilizzativi alla disabilità con i gruppi delle catechesi locali.L’obiettivo generale dell’iniziativa è stato quello di avvicinare i bambini al mondo della disabilità tramite una metodologia ludica.Tre diversi giochi sono stati propo-sti e intrapresi per “sperimentare” la disabilità fi sica attraverso la prova in prima persona di situazioni ricreate molto simili alla realtà.Nel primo “gioco” sono state cono-sciute le diffi coltà concernenti la di-sabilità motoria. In una stanza è stata ricostruita l’ambientazione di un’aula scolastica. Quindi, utilizzando una sedia a rotelle, ogni bambino ha pro-vato a districarsi tra i banchi di scuola per prendere del materiale didattico da alcuni scaffali.Una seconda situazione è stata testata per comprendere la diffi coltà della co-municazione senza l’uso del linguag-gio verbale. I giovani si sono cimen-tati nell’inventare brevi storie ai loro amici mediante l’utilizzo di simboli utilizzati nel metodo della Comunica-zione Aumentativa Alternativa (CAA). Questa è un insieme di conoscenze e tecniche che facilitano le persone con diffi coltà di comunicazione mediante

per piccolo e variegato che sia. Non tutti sono egualmente produttivi, vero, alcuni necessitano di maggio-re sostegno, e allora? A una disabi-lità fisica spesso si accostano altre abilità, altre sensibilità. Se ben sup-portati e integrati tutti noi diamo il meglio, per quel che possiamo.Ma come poter costruire dei per-corsi virtuosi volti all’inclusione? Come eliminare questa ondata di esclusività pervadente dove l’omo-logazione e la perfezione apparen-te dominano sovrani e sono perpe-tuati da media e main stream?L’intero sistema di Impresa Solidale cerca di diffondere una cultura in-clusiva, che elimini le barriere so-cio-culturali. Anche se solo a livello locale, questo è importante. L’opera è continua, le attività di sensibiliz-zazione organizzate molte. Nelle prossime pagine esporremo alcune di queste, che si rivolgono ai giova-nissimi delle valli Giudicarie.

consigli Ringraziamo le catechiste, i bambini e i ragazzi delle catechesi per la loro disponibilità e il loro entusiasmo nel “mettersi in gioco”.Ricordiamo che il linguaggio braille è un sistema di lettura e scrittura per non vedenti messo a punto da Louis Braille.

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intervista

Storo 4 domande

lettura per tutti

15 minuti

Beatrice - studentessaestate

dossier011.2 Contatto

Il Progetto Contatto è un percorso sensibilizzativo nato dal desiderio e dalla necessità di far conoscere ai giovani delle scuole superiori il mon-do attorno a cui gravita la vita delle persone con disabilità e delle coope-rative, nella fattispecie “Il Bucaneve”, che le sostengono.

Per informazioni sul Progetto Contatto: Il BucaneveT. 0465-296884M. [email protected]

In semplici parole, alle classi che dan-no la propria disponibilità, offriamo la possibilità di realizzare un incontro conoscitivo, da svolgere in aula, du-rante il quale vengono fatti conoscere alcuni dei ragazzi che frequentano i centri della cooperativa Il Bucaneve.Il racconto del vissuto personale e il dialogo libero tra tutti i presenti sti-molano l’abbattimento delle barriere culturali che nascono da vari tipi di pregiudizi.Tramite la conoscenza e il contatto

consigliFilm: “Quasi amici” – commedia che narra l’incontro e l’amicizia tra due mondi lontani solo in apparenza.

Vuoi scrivere un pensiero sulla disabilità? Come tanti altri ragazzi puoi inviarci anche tu una frase che possa venire pubblicata sul prossimo numero di Dialogando.

INVIA UNA EMAIL A: [email protected] SCRIVI UNA LETTERA A:Impresa SolidaleP.zza C. Battisti, 69 38081- Breguzzo

>Quali soddisfazioni ricevi?La soddisfazione più grande è vedere il loro sguardo: una cosa che ti fa com-prendere che fi nalmente sei parte del gruppo. Altro fatto straordinario è ca-pire che una tua piccola azione, come fare una fotografi a, può rendere felice un’altra persona.>Cosa ti spinge a continuare questo impegno?Solo chi fa volontariato può conosce-re il senso di benessere che si prova agendo per il bene dell’altro, senza aspettarsi nulla in cambio. Ho capito che per provare tutto questo non bi-sogna fare grandi cose, ma sempli-cemente stare con un’altra persona, ascoltarla, passare del tempo insieme. Ciò che ricevi è infi nitamente maggio-re di qualsiasi benefi cio materiale.

"Il Progetto Contatto è un percorso sensibilizzativo

che fa conoscere ai giovani delle scuole superiori

la vita di persone con disabilità."

FFilm: “QQloonntani ss

o

info &note

Esperienze di vita e arricchimento personale sono tematiche rilevanti per i giovani. Abbiamo deciso di raccontare attra-verso le parole di Beatrice, una stu-dentessa universitaria che da qualche mese ha deciso di diventare volonta-ria presso "Il Bucaneve", cosa è signi-fi cato per lei entrare in contatto con persone con disabilità e includere queste nel proprio mondo.> Beatrice, cosa ti ha portato a diven-tare una volontaria ne “Il Bucaneve”?Ho scelto di essere una volontaria al fi ne di mettermi alla prova con una realtà, quella della disabilità, che per me era sconosciuta. Anche l’università (scienze dell’educazione, ndr) ha con-tribuito alla mia decisione, volevo ca-pire se lavorare con persone disabili avrebbe potuto essere una strada per il mio futuro professionale.>Hai incontrato delle diffi coltà?Si, soprattutto all’inizio. Mi sentivo un pesce fuor d’acqua, non sapevo che cosa fare per rendermi utile, ma più il tempo è passato, più mi son sentita a mio agio e inserita, e questo grazie ai ragazzi e agli operatori. Ovviamente, piccole diffi coltà se ne incontrano an-che nel quotidiano, incomprensioni, litigi, ma niente di catastrofi co e tutto superabile!

tra persone con disabilità e non, si aiuta promuovere una società basa-ta sull’inclusione sociale e sulla soli-darietà. Questo perché la relazione diretta dà l’opportunità ai giovani studenti di rifl ettere e arricchirsi con situazioni che la società odierna nor-malmente elude.Il Progetto Contatto, inoltre, invita i ragazzi e le ragazze a partecipare, qualora lo desiderassero, alle attività realizzate dalla Cooperativa in favo-re delle persone con disabilità. A tal riguardo annualmente sono ideati al-cuni “percorsi” di “Contatto”. Cammi-nate in montagna insieme alle sezioni CAI-SAT locali, giornate di laboratori artigianali, attività legate alla terra e alla cura del verde sono solo alcuni di questi. Chi lo desidera può anche de-dicare un’intera estate al volontariato presso uno dei centri de "Il Bucane-ve".I ritorni che derivano dalle attività di volontariato in favore delle persone più delicate non sono economici, ma di natura umana, di amicizia e di espe-rienza di vita.

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articolo02

Un settore dove non sottovalutare la qualitàLe pulizie straordinarie

1.1 Dati concreti

info &note

migliore per portare a termine il lavo-ro con soddisfazione sia del commit-tente sia dell’esecutore.Ciò vale nelle pulizie ordinarie: per le aziende private, dove è richiesto un elevato standard qualitativo da parte di chi riceve nei propri uffi ci dipen-denti e clienti, e per gli enti pubblici (edifi ci municipali, scuole e case di ri-poso), dove un’attenzione speciale va

Diversamente da quanto si immagini, l’erogazione del servizio di igiene am-bientale e pulizia non è un mestiere che si possa improvvisare. Sono anzi indispensabili una formazione spe-cifi ca e una buona esperienza per ri-uscire a comprendere rapidamente l’esigenza dell’acquirente e il modo

te vantaggio in termini di costi.Lavori in corso ha acquistato da tem-po i macchinari per la pulizia dei pan-nelli e perfezionato le tecniche per eseguire al meglio questo genere di intervento.

Lavori in corso opera nel settore delle pulizie straordinarie da oltre dieci anni.

"L’erogazione del servizio di igiene ambientale e pulizia non è un mestiere da improvvisare.

Sono indispensabili formazione specifi ca ed esperienza."

INFO: Per maggiori dettagli, contattate Lavori in corso SCS Onlus, Piazza Cesare Battisti 69 - 38081 Breguzzo Tel. 0465-900061 Fax 0465-900242Email: [email protected]

info &note

Nel corso degli anni Lavori in corso si è specializzata sempre più, investen-do in formazione sulle metodologie di pulizia moderne e nell’acquisto dei più funzionali strumenti operativi. Oggi la Cooperativa può dirsi esper-ta in questo settore ed è quindi in grado di fornire un servizio di qualità nell’ambito di pulizie di fi ne cantiere, civili, alberghiere, industriali, pulizia di vetrate e di pannelli fotovoltaici.L’importanza di tali interventi non è da sottovalutare. Pensiamo ad esempio alla polvere ambientale depositata sui pannelli fotovoltaici, che è in gra-do di ridurne l’effi cienza fi no al 7%. Se a ciò aggiungiamo deiezioni di uccel-li, foglie secche o altri materiali che si depositano sulla superfi cie delle celle solari, si può raggiungere un calo di effi cienza fi no al 25%. La stessa piog-gia è responsabile di depositi polve-rosi e macchie che riducono in modo non trascurabile il rendimento com-plessivo dell’impianto.Trascurare pulizia e manutenzione dei pannelli, quindi, comporta una ridu-zione signifi cativa dell’energia pro-dotta e, di conseguenza, un sensibile prolungamento del tempo necessario per rientrare dall’investimento. Un im-pianto soggetto a pulizie e manuten-zioni periodiche, inoltre, ha una vita d’esercizio maggiore, con un eviden-

posta nei confronti dell’igiene e delle esigenze degli utenti. Ma vale ancor di più per gli interven-ti di pulizia straordinaria, per i quali sono necessarie competenze specifi -che, sia per la comprensione del me-todo di lavoro più adatto da applicare sia per l’utilizzo di macchinari. Pensia-mo al caso di un capannone industria-le in cui siano presenti residui di lavo-razione (macchie d’olio). È necessaria la conoscenza delle strumentazioni per individuare il prodotto più adatto, capace di levare lo sporco senza dan-neggiare le superfi ci, e occorre ado-perare i macchinari che garantiscano al contempo il minore sforzo da parte dell’addetto. Il tutto con un occhio sempre rivolto alla sicurezza, al benessere degli ope-ratori e degli utilizzatori fi nali, alla fl es-sibilità intesa come capacità di ade-guarsi alle esigenze del committente e degli utenti interni.

Sono oramai confermati gli studi provanti l’importante riduzione dell’effi cienza dei pannelli fotovoltaici a seguito dei materiali che si depositano sulla superfi cie delle celle solari.

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articolo03

nuove alleanzeFamiglie e territorio:

1.1 Le azioni realizzate

e del benessere famigliare”. Questo programma vede il coordinamento operativo affi dato a L’Ancora s.c.s. di Tione.Il lavoro collaborativo così inteso, ha come scopo generale quello di tesse-re una rete territoriale che favorisca il

La Comunità delle Giudicarie in col-laborazione con i Distretti Famiglia delle Giudicarie, gli Istituti Scolastici della Val Rendena e delle Giudicarie Esteriori, le amministrazioni comu-nali e grazie al cofi nanziamento del-la Provincia Autonoma di Trento, ha promosso il progetto: “Famiglie e ter-ritorio: nuove alleanze”. Il cofi nanzia-mento della P.A.T. rientra nell’ambito del bando “Progetti di promozione

Giudicarie EsterioriQui è stato ripristinato il Distretto Fa-miglia e ci si è concentrati sul ruolo genitoriale con il progetto formativo “Genitori di talento” volto a fornire fondamenti di comunicazione tra ge-nitori e fi gli.Valle del ChieseÈ stato istituito “Genitori si cresce”, il percorso sulla genitorialità condotto dallo staff del MeTe, il centro servizi per la crescita personale e il suppor-to alla famiglia, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Val Daone. Busa di TioneData la richiesta della scuola dell’in-fanzia di Tione, sono state attivate al-cune iniziative in favore dei genitori che frequentano l’istituto.

Per concludere, ogni attività ideata e realizzata in questi progetti family ha l’obiettivo di incidere sulla quali-tà della vita delle famiglie, fornendo supporto ai genitori e irrobustendo le reti relazionali tra famiglie e scuola.È possibile rimanere aggiornati e ave-re più informazioni su www.impresa-solidale.tn.it e www.conmetepuoi.it Contatto di riferimento Milena Gior-dani.

info &note

Per ognuna delle quattro aree delle Valli Giudicarie sono state concretiz-zate delle azioni ad hoc, vediamole.Val RendenaIl tema maggiormente sentito nel territorio della Val Rendena è quello della ricerca di “alleanze educative” tra scuola, famiglie e territorio. Una questione ampia e complessa che ha visto l’attivazione di cinque iniziative volte ad affrontare le criticità tra geni-tori ed istituzione scolastica. La prima attività istituita è “Genitori in prima classe” ovvero un percorso, fatto in collaborazione con il dott. Ignazio Punzi, di formazione e sen-sibilizzazione alla genitorialità. Suc-cessivamente sono stati attivati due percorsi formativi: uno nella scuola primaria di Madonna di Campiglio sulla gestione di alcune situazioni dif-fi cili e problematiche che hanno coin-volto famiglie, insegnanti ed alunni; uno a Pinzolo rivolto ai genitori dei bambini della scuola materna. Un terzo progetto interessa la citta-dinanza sull’utilizzo e le opportunità legate alle nuove tecnologie e media. In ultimo è stato attivato un residen-ziale formativo rivolto ai genitori: un modo, un tempo ed uno spazio per prendersi cura di sé nei propri diversi ruoli (genitore, fi glio, amico, fratello etc.).

Libro consigliato: Phillips Asha, 2013: “I no che aiutano a crescere”. Un'analisi del concetto e della prassi del rifi uto nel rapporto genitori-fi gli, come strategia per delineare quei limiti necessari a uno sviluppo armonico della personalità infantile.

Il Distretto Famiglia è un “circuito” ove comuni e valli si mettono insieme per promuovere su vasta scala servizi e benefi ci per le famiglie.Le Amministrazioni comunali interessate sono: Val Rendena, Valle del Chiese, Busa di Tione, Giudicarie Esteriori.

consigli

"Il fi ne del progetto Famiglie e territorio

è quello di favorire il benessere delle famiglie, residenti e ospiti,

delle Giudicarie."

benessere delle famiglie - residenti e ospiti - presenti nel territorio giudica-riese.Le azioni che derivano dal progetto sono volte a sviluppare servizi che diano vigore ai Distretti Famiglia e che offrano formazione e sostegno alle famiglie, specie per sviluppare le competenze genitoriali.Ed è proprio nel campo della genito-rialità, ove è di primaria importanza il miglioramento della sfera empatica e relazionale tra genitori e fi gli, che il progetto “Famiglie e territorio” vuo-le intervenire avviando una serie di azioni. La partecipazione attiva delle famiglie è stata fondamentale nella ideazione stessa delle azioni, per due motivi: costruire in maniera partecipa-ta servizi effi cienti ed effi caci; formare una solida rete relazionale territoriale.Dal lato pratico si sono e verranno proposte delle serie di attività nel ter-ritorio giudicariese.

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articolo04

L’evento clou di IO voglio fareEXPONIAMOCI 2015

info &note

1.1 Il volontariato fa rifl ettere

info &note

Tante, orgoglio del Trentino, ma sem-pre poche in un mondo in cui le risor-se pubbliche sono in caduta libera e i bisogni in aumento. Forte, fortissimo l’appello all’ente pubblico (unica au-torità in sala l’assessore tionese Mi-rella Girardini) perché sia più attento alle emergenze sociali, ai bisogni che vengono dal disagio sociale: ci sono ancora troppi sprechi. “Nessuno apre bocca di fronte alle richieste di par-cella di un ingegnere - ha provoca-to, ma nemmeno tanto, Mariagrazia Scaglia - mentre quando si chiede un intervento anche minimo per il volon-tariato l’amministratore pubblico ar-riccia il naso”.

Una rifl essione carica di contenuti, giocata da don Maffeis sulla parabo-la del buon samaritano, per far uscire forza e criticità del volontariato nella società del benessere, dove affi orano egoismo e disinteresse (in particolare dei giovani) verso la cosa pubblica, dove è più facile offrire denaro per le grandi emergenze che prestare dieci minuti al giorno per la comunità, dove si fatica a vedere l’altro.Ma dove fi oriscono progetti come “Perché il cibo non fi nisca nei casso-netti”, che raccoglie ogni giorno 70 quintali di prodotti in scadenza dai supermercati e li trasforma in 6.000 pasti. Dove sono sbocciate negli anni Associazioni e Cooperative sociali ca-paci di coinvolgere centinaia di per-sone. Il quadro emerso dai testimoni locali è eloquente. Disabilità: 5 orga-nizzazioni (“Il Bucaneve”, “Laboratorio sociale”, “Comunità Handicap”, “Anf-fas” e “LiberaMente”): 80 operatori, 150 volontari e 21 giovani del servi-zio civile. Mondo giovanile: 3 realtà (“More”, “Comunità Murialdo” e “L’An-cora”) con decine di volontari e mol-ti operatori. Stranieri: 5 realtà (“ASI”, “Speranza di vita”, “Caritas”, “Robin Hood”, “Associazione culturale mul-tietnica”). Salute: 3 realtà (“AVULS”, “Lega Tumori”, “Auser”), ognuna con il suo nucleo di persone volontarie.

Potete trovare le foto dell’evento Exoponiamoci sul sito o sulla sua pagina Facebook di Impresa Solidale.Fotografi e di Udalrico Gottardi e Guido Zamboni, soci di Fotoclub F11.

Chiunque ha la possibilità di mettersi in gioco nel sociale diventando volontario, basta volerlo. Contatti di riferimento: M. [email protected] T. 0465-900061

su Tione. Domenica 7 giugno ha avu-to pieno successo la prima Marcia del volontariato, onorata pure da un sole estivo, che faceva da corollario a “Exponiamoci”, la festa del volonta-riato giunta al termine di un anno di manifestazioni per sensibilizzare l’o-pinione pubblica attorno al tema del volontariato.Nell’occasione hanno collaborato con

Poco meno di 500 persone hanno ac-colto l’invito delle realtà del sociale giudicariese (le Cooperative “Il Buca-neve”, “L’Ancora” e “Lavori in corso” e l’Associazione “Comunità Handicap”) e hanno ingrossato le fi le dei tre cor-tei che partivano da Roncone, Spiazzo e passo del Durone per convergere

"Un grande evento frutto della collaborazione di

molte realtà che operano nel sociale

giudicariese."

gli organizzatori anche sezioni Sat, Pro Loco, oratori, Piani Giovani e Famiglie Cooperative del territorio giudicarie-se. Giunti a Tione, i partecipanti han-no pranzato sotto il tendone offerto dall’assessorato provinciale alla Pro-tezione Civile con i pasti preparati dai NuVolA. E nel pomeriggio hanno gre-mito la sala dell’oratorio per un mo-mento di rifl essione sul presente e sul futuro del volontariato.Moderati da don Ivan Maffeis, sono intervenuti tre testimoni provinciali (Ettore Pellizzari, Federazione Calcio, Enrico Faes, Federazione Pro Loco, e Giorgio Casagranda, Centro servizi volontariato), accanto a quattro testi-moni locali: Mariagrazia Scaglia (in rappresentanza delle realtà che si oc-cupano di disabilità), Giovanni Bazzoli (per chi opera nel campo della salu-te), Giovanni Assenza (per le Associa-zioni che guardano verso gli stranieri) e Giovanna Scandolari (per le realtà impegnate nel mondo giovanile).

"Mondo giovanile, disabilità, salute, immigrazione: i bisogni

sociali aumentano."

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Il legame tra un’associazione e una cooperativa socialeLa disabilità non è solo una condi-zione biologica legata a una malat-tia, è anche la conseguenza di una complessa relazione tra situazioni di salute di un individuo e l’ambiente che lo circonda. Ogni persona, infat-ti, è un’entità che ha i suoi problemi e le sue risorse. Spesso le potenziali-tà soggettive sono espresse, talvolta però, e in particolar modo nelle per-sone con disabilità, esse sono residue e nascoste da un ambiente poco at-tento nei confronti di chi è diverso.Lo sviluppo di una comunità si evin-ce essenzialmente dalla costruzione o meno di un contesto in cui predomina l’idea di comunità pubblica e aperta, basata su valori collettivi sociali, oltre che meramente economici.Una simile società matura anche me-diante l’attivazione e la gestione di servizi formativi e coesivi che pro-muovano progetti in sostegno alla conoscenza delle risorse umane pre-senti nel territorio.

Il Chiese e Il Bucaneve

1.1 Cosa è stato fatto

articolo05

info &note

Partendo da simili assunti l’associazio-ne “Il Chiese”, che da tempo perpetua ideali di una cultura promotrice di ini-ziative volte all’inclusione delle per-sone con e senza disabilità, ha con-tattato la cooperativa Il Bucaneve per avviare un progetto che da un lato desidera meglio integrare in comuni-tà le persone con disabilità, dall’altro incentiva queste a esprimersi tramite il lavoro. Un tipo di lavoro che stimo-la la fantasia, la manualità e che cerca di svelare potenzialità personali ine-spresse.

La cooperativa sociale “Il Bucaneve” ringrazia l’associazione “Il Chiese”.

Un gruppo di ragazze che frequen-tano la cooperativa Il Bucaneve ha partecipato al progetto di inclusione e valorizzazione sociale organizzato dall’associazione “Il Chiese”. Ma che cosa hanno fatto?Accompagnate da un operatore, que-ste ragazze hanno avuto l’occasione

L'idea che la disabilità non sia da considerarsi come condizione oggettivamente negativa quanto piuttosto in relazione con un ambiente non in grado di valorizzare le potenzialità personali, ha come riferimento il libro “La disabilità normalizzata. La quotidianità del lavoro” di Silvia Toia, 2012.

di creare dei piccoli oggetti artigiana-li sia per le festività Natalizie sia per quelle Pasquali insieme ad altre per-sone senza disabilità. Questo perché, oltre all’acquisire abi-lità manuali e dare libertà alla capa-cità inventiva di ognuno, l’obiettivo principale è quello di favorire l'inte-grazione delle persone con disabilità nel contesto delle Giudicarie, specifi -catamente nella Valle del Chiese.Il fi ne ultimo, quindi, non è solo l’og-getto in sé, per quanto gratifi cante possa essere il risultato, ma di pri-maria importanza è il percorso che porta alla realizzazione del prodotto. Un percorso che stimola le abilità ma-nuali e creative proprie della persona e che mette in relazione questa con altre.Grazie a tale collaborazione i parteci-panti vivono inoltre nuove esperien-ze, in un contesto piacevole. Ecco qualche pensiero delle ragazze che quest’anno hanno preso parte all’ini-ziativa:Carla: “Mi è piaciuto molto. Ho cono-sciuto persone di Storo, tutte simpa-tiche, e insieme a loro abbiamo fatto anche un quadretto con i petali di vari fi ori.” - Rosy: “È stato molto interessan-te fare i lavoretti e ho conosciuto per-sone gentili.” - Sabrina: "Ho fatto tante cose, il cappello, un vasetto decorato

e non sono mancate le battute e le risate con dei nuovi amici. Ho anche imparato a fare degli oggettini con le mie mani. Spero di poterlo fare anco-ra tante volte, è così carino stare tutti insieme.”

È possibile trovare i prodotti fatti a mano dai ragazzi e dalle ragazze de Il Bucaneve tutti i martedì al mercato di Ponte Caffaro.

info &note

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assiemeLa Bottega dei mestieri:

La Bottega dei mestieri, il centro di socializzazione al lavoro per i giovani delle Giudicarie, amplia le sue attività implementando il laboratorio del le-gno e quello del “verde”. Anche gra-zie a richieste "esterne" l’offi cina del legno diversifi ca la sua produzione e, oltre all’oggettistica, i ragazzi della Bottega in questi mesi lavoreranno alla realizzazione di alcuni “gruppi panca” per esterno. Lavoro delicato che, come ci spiegano i ragazzi del centro, viene eseguito così: “Si par-te con il recupero del legno grezzo che viene misurato e piallato fi no a raggiungere lo spessore desiderato.

info &note

Ricordiamo che la nuova sede de La Bottega dei mestieri è in Loc. Polin a Tione.

Nudoleuna malga alla portata di tuttinuove attività

info &note

Malga Nudole si può raggiungere da Daone prendendo la strada forestale o la ciclabile per il Lago di Bissina.

A giugno è stato inaugurato un sen-tiero per tutti, che porta in un luogo incantevole: Malga Nudole. Uno dei posti più caratteristici della Val di Daone toglie le barriere e per-mette a chiunque di godere delle me-raviglie della natura delle montagne trentine.Il percorso, progettato dal Parco Na-turale Adamello Brenta, è accessibile anche a chi ha problemi motori o è in sedia a rotelle. Per i non vedenti pan-nelli scritti in braille raccontano a pa-role l’ambiente circostante. Lungo il tragitto si trovano installa-zioni che stimolano l’olfatto e il tatto:

raccolgono i profumi dei fi ori, la deli-catezza della natura.Il sentiero di Malga Nudole, a oltre 1500 metri di quota, è quindi stato “testato” anche da noi de “Il Bucane-ve” e di “Comunità Handicap”. Di fatti non potevamo resistere a lun-go senza provare in prima persona una così bella esperienza. E così, appena ultimato, ci siamo fi on-dati a scoprirlo: il risultato? Eccezio-nale, si poteva andare anche a piedi nudi nel laghetto vicino alla malga. Sicuramente una giornata da rifare!

Successivamente si rifi nisce il legno con la fresatrice, per rendere tondi gli spigoli. La terza fase prevede l’assem-blaggio dei pezzi preparati, avvitan-doli e fi ssandoli insieme per formare il gruppo panca. L’ultimo momento è quella della tinteggiatura trasparente ad acqua per rendere il legno adat-to alle condizioni esterne.” Riguardo alle attività nel “verde” il 2015 per la Bottega segna l’inizio della coltivazio-ne di uva bianca “solaris” e di piccoli frutti (ciliegie e more), che affi ancano la coltura già in essere di erbe offi ci-nali. La produzione completa di uva inizierà tra 2-3 anni.

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Tornare a investire10-11 Settembre - Riva del Garda

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