VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70%...

16
Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N° 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n°1232 del 21.12.2004 - contiene I.P. Editore Città Futura, Via Romagnosi, 26 - 38122 Trento - Direttore responsabile: Renzo Grosselli - Redazione:Angela Ventin, Corrado Corradini e Silvana Buono, Via Romagnosi, 26 - 38122 Trento - stampa: Publistampa (TN) VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - MARZO 2011 PERIODICO

Transcript of VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70%...

Page 1: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

Post

eIta

liane

Spa

–Sp

ed.i

nA

.P.7

0%N

E/TN

20-

mar

zo20

11qu

adri

mes

tral

e-

Reg

istr

azio

netr

ibun

ale

diTr

ento

n°12

32de

l21.

12.2

004

-co

ntie

neI.P

.

Edito

reC

ittà

Futu

ra,V

iaR

omag

nosi

,26

-38

122

Tren

to-

Dir

etto

rere

spon

sabi

le:R

enzo

Gro

ssel

li-

Red

azio

ne:A

ngel

aVe

ntin

,Cor

rado

Cor

radi

nie

Silv

ana

Buo

no,V

iaR

omag

nosi

,26

-38

122

Tren

to-

stam

pa:P

ublis

tam

pa(T

N)

VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - MARZO 2011

PERIODICO

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:40 Pagina 1

Page 2: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

2

•Ala-Avio dal 1993 in convenzione con il Comune di AlaViale 4 Novembre - 38061 Ala - Tel. 0464 670177E-mail: [email protected]

• Lavis dal 1994 in convenzione con il Comune di LavisVia Clementi, 24 - 38015 Lavis - Tel. 0461 245141Via Garibaldi, 3 - 38015 Lavis - Tel. 0461 245579Via Cembra, 26 - 38015 Lavis - Tel. 0461 241311E-mail: [email protected]

•Rodari dal 1996 in convenzione con il Comune di TrentoVia Giovanelli, 6 - 38122 Trento - Tel. 0461 233192E-mail: [email protected]

•Vigolo Baselga dal 1996in convenzione con il Comune di TrentoVia Don Luca Deflorian, 2038123 Vigolo Baselga - Tel. 0461 866291E-mail: [email protected]

•Vigolana dal 1998 in convenzione conil Comune di Bosentino, Vattaro e Vigolo VattaroPiazza San Giuseppe, 2 - 38049 Bosentino - Tel. 0461 847497E-mail: [email protected]

• Pergine dal 2002 in convenzione con il Comune di PergineVia Dolomiti, 54 - 38057 Pergine - Tel. 0461 548503E-mail: [email protected]

• Tione dal 2003 in convenzione con il Comune di TioneVia Dante, 25 - 38079 Tione - Tel. 0465 326403E-mail: [email protected]

•Oltrecastello dal 2004in convenzione con il Comune di TrentoVia Borino, 1 - 38123 Povo - Tel. 0461 342169E-mail: [email protected]

•Clarina dal 2004 in convenzione con il Comune di TrentoVia Einaudi, 24 - 38123 Trento - Tel. 0461 925060E-mail: [email protected]

• Europa dal 2004 in convenzione con il Comune di TrentoVia Fermi, 23\A - 38123 Trento - Tel. 0461 924622E-mail: [email protected]

• Spiazzo dal 2005in convenzione con il Comune di SpiazzoVia S. Vigilio, 5 - 38088 Spiazzo - Tel. 0465 802149E-mail: [email protected]

•Giovo dal 2006 in convenzione con il Comune di GiovoVia Devigili, 4 - 38030 Giovo - Tel. 0461 695078E-mail: [email protected]

•Gardolo dal 2007in convenzione con il Comune di TrentoVia 4 Novembre, 98\B - 38121 Gardolo - Tel. 0461 994364E-mail: [email protected]

• Ponte Arche dal 2007 in convenzionecon il Comune di Comano TermeVia Cesare Battisti, 40\Q - 38077 Ponte ArcheTel. 0465 701205E-mail: [email protected]

• Folgaria dal 2008in convenzione con il Comune di FolgariaVia Roma, 68 - 38064 Folgaria - Tel. 0464 720241E-mail: [email protected]

•Ziano di Fiemme dal 2010in convenzione con il Comprensorio della Val di FiemmeVia Nazionale, 29 - 38030 Ziano di Fiemme - Tel. 0462 570126E-mail: [email protected]

I nidi di infanzia gestiti da Città Futura

Desideri ricevere a casa il tuo periodico “Città Futura” o desideri regalarlo ad una tua amica? Compila la scheda sottostante e con-segnala ad uno dei nidi della Cooperativa a te più vicino o spediscila all’indirizzo: Città Futura - Via Romagnosi, 26 - 38122 Trentoo richiedilo via e-mail all’indirizzo: [email protected]

Richiedo l’invio per posta del periodico “Città Futura”

Cognome _______________________________________________ Nome ________________________________________________

Via __________________________________________________________________________________ n° _______________________

Cap ____________________________ Città __________________________________________________________ Pv ____________

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:40 Pagina 2

Page 3: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

3

La cooperativa cambia e si riorganizzaRidisegnato a conclusione di un percorso durato tre anni l’assetto tecnicodi Città Futura. Valorizzate le competenze di ciascun ruolo e la collegialità

di Sandra Dodi, presidente di Città Futura

Si è concluso di recente un importante percorso di cam-biamento di Città Futura: abbiamo ridisegnato l’assettotecnico della nostra organizzazione spinte dal bisogno difare chiarezza in merito agli ambiti di attività, di respon-sabilità e di autonomia di ciascun ruolo professionale, co-me conseguenza dell’ampliamento del numero dei servi-zi in gestione. In pochi anni, tra il 2004 e il 2007, siamoinfatti cresciute repentinamente, passando da 90 a 180operatrici!Questo percorso è durato quasi tre anni e ha coinvolto di-verse figure professionali, accompagnate in un processodi apprendimento che ha riguardato l’ambito delle cono-scenze, degli stili relazionali, dei valori condivisi e del-l’assunzione delle responsabilità.Abbiamo valorizzato le competenze di ciascun ruolo,promuovendo la collegialità come pratica per sostenere lapartecipazione, lo scambio e per favorire la crescita diuna cultura organizzativa comune. Sono nati nuovi grup-

pi di lavoro, come lo staff di direzione e il coordinamen-to interno, che hanno affiancato quelli esistenti.Sono stati anni intensi a tutti i livelli e per tutte le funzio-ni, perché i cambiamenti non sono facili e richiedono uncoinvolgimento di tutti. È stato impegnativo sia per chi hadovuto prendere le decisioni, sia per chi ha dovuto ren-derle operative. Ma il desiderio di crescere professional-mente e personalmente ha prevalso rispetto alle spinteconservatrici che sempre sono presenti nei momenti dimutamento.Oggi il bilancio di questo percorso è positivo, l’evoluzio-ne in termini organizzativi della nostra cooperativa è, amio avviso, molto evidente. Siamo riuscite a passare dauna organizzazione familiare a una professionale… e nonè finita qui!Ora siamo più preparate ad affrontare la complessità diquesto tempo e le nuove prospettive che si apriranno infuturo.

www.citta-futura.it

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:40 Pagina 3

Page 4: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

4

Punto di riferimento per tutto il personale

La coordinatrice interna è un’importante figura di raccor-do nella complessa realtà di relazioni esistenti fra l’inter-no e l’esterno del nido d’infanzia. È un punto di riferi-mento significativo per tutto il personale del nido. Fa partedel gruppo di coordinamento interno della cooperativa epartecipa ai suoi incontri.Svolge una importante funzione di ascolto e di conteni-mento emotivo, di sostegno materiale e pratico, orientan-do le pratiche quotidiane del personale.Le funzioni della coordinatrice interna sono legate a 4 am-biti di responsabilità: rispetto all’ambito educativo; rispet-to alla struttura del servizio, rispetto alle relazioni interneed esterne e rispetto al personale impiegato. La sua fun-zione è di garante del buon funzionamento del nido assi-curando quotidianamente la qualità del servizio offerto.Una tale figura di coordinatrice interna è nuova e propriadella cooperativa.La cooperativa negli ultimi due anni ha coinvolto tutte lecoordinatrici interne in un percorso di formazione finaliz-zato alla loro crescita professionale. Si è voluto infattiestendere il ruolo della coordinatrice interna: non soloesperta in ambito educativo, ma anche competente sottoil profilo dell’organizzazione aziendale.Le coordinatrici interne hanno quindi acquisito l’impor-tante competenza di lavorare in gruppo, gli strumenti piùidonei per realizzare processi interni di sviluppo e di cre-scita; hanno imparato ad essere leader, a comunicare ade-guatamente sia con la direzione che con le educatrici delnido: sono diventate a tutti gli effetti una figura responsa-bile del funzionamento di un’intera struttura, il nido.Le coordinatrici interne sono fondamentali nell’ambitodella relazione e della comunicazione aziendale. Sonoinfatti figura di raccordo fra il servizio e quindi il perso-nale educativo, ausiliario e di cucina e le figure di sup-porto al nido e la direzione. Sono portatrici delle lineeguida della cooperativa e incentivano il loro concretiz-

zarsi nei servizi, con le famiglie utenti, i bambini e tuttoil personale.Gli incontri formativi individualizzati e di gruppo sonostati previsti per tutto l’anno 2010-2011. L’obiettivo èquello di sostenere le coordinatrici nell’azione di coordi-namento dei gruppi e di gestione del collettivo e delle suedinamiche.

IL COORDINAMENTO INTERNO

Tutte le coordinatrici compongono il coordinamento in-terno della cooperativa, che è convocato di norma trevolte al mese. La costituzione di questo gruppo di lavo-ro sottende ad una duplice finalità: supportare le singolecoordinatrici nella concretizzazione quotidiana del ruoloe garantire l’omogeneità degli standard, degli strumenti edelle metodologie adottate all’interno di Città Futura.Il gruppo di coordinamento interno si dà obiettivi concre-ti, chiari e condivisi da raggiungere, coerenti con i risulta-ti attesi dall’organizzazione. Durante gli incontri, si ana-lizzano insieme metodologie e strumenti utilizzatiall’interno dei collettivi per migliorare le relazioni interne.Attraverso l’analisi dei casi si prendono in esame situa-zioni problematiche relative a fatti accaduti nel proprioambiente lavorativo, si prendono decisioni, si espongonoproposte, giudizi e confronti diversi, punti di vista e alter-native di soluzione.Si utilizza il metodo del problem solving al fine di impa-rare insieme a risolvere i problemi, attraverso una meto-dologia centrata sull’analisi del problema, la proposta didiverse possibili soluzioni alternative da parte del gruppo,la valutazione delle diverse proposte e la decisione finaledella singola coordinatrice. Gli incontri hanno anche lafinalità di far crescere professionalmente le coordinatricirispetto ai loro ambiti di responsabilità legati al nido.

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:40 Pagina 4

Page 5: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

TITOLO INTERVENTO DOCENTI DURATA PARTECIPANTI

PRESENTAZIONE E ANALISI DEL PROGETTOPEDAGOGICO DEL COMUNE DI TRENTO

Dott. Battista Q. Borghi, dott.ssaSilvana Buono, dott.ssa Ginevra Rella 3 ore Tutte le educatrici dei nidi Clarina, Europa,

Gardolo, Oltrecastello, Rodari, Vigolo Baselga

IL GIOCO COME STRUMENTO DI VALUTAZIONEQUALITATIVA DEL CONTESTO DEL NIDO

Dott. Battista Q. Borghi, Dott.ssaSilvana Buono, dott.ssa Ginevra Rella 10 ore Educatrici dei nidi Europa, Oltrecastello,

Rodari, Vigolo Baselga

L’ALLEANZA EDUCATIVA CON LE FAMIGLIE Dott. Q. Borghi, dott.ssa ValentinaDemattè 10 ore Educatrici dei nidi di Tione e di Ponte Arche

IL DISEGNO NARRATIVO DEI BAMBINI Dott.ssa Cappelletti 10 ore Educatrici del nido di Lavis

LA COLLABORAZIONE NELLA PROFESSIONALITÀDELL’EDUCATRICE

Dott.ssa Valentina Demattè 10 ore Educatrici del nido di Spiazzo

ANALISI INTERNA DI ALCUNI STILI EDUCATIVI CONIL METODO ETNOGRAFICO

Dott. Borghi 16 ore Educatrici del nido di Ala

LA REALIZZAZIONE DI UNA RACCOLTA DI GIOCHI Dott. Borghi 12 ore Educatrici del nido di Bosentino, Fiemme eGiovo

ALLESTIMENTO DEGLI SPAZI E DOCUMENTAZIONEDELLE ROUTINE AL NIDO

Sig.ra Zanoni 10 ore Educatrici nido di Folgaria

OSSERVAZIONE E ANALISI DELL’ORGANIZZAZIONEDELLA GIORNATA DEL BAMBINO

Dott. Battista Q. Borghi, dott.ssaSilvana Buono 10 ore Educatrici del nido Clarina

L’EDUCATRICE DI SUPPORTO AL NIDODott.ssa Ginevra Rella pedagogistadella cooperativa referente perl’ambito della disabilità

10 ore Le educatrici assegnate al supporto di bambinicon disabilità

ALIMENTAZIONE E CELIACHIA Associazione Italiana Celiachia 2,5 ore Cuoche, aiuto cuoche e personale ausiliarioche effettua sostituzioni in cucina

LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE DELBAMBINO

Dott.ssa Laura Cagol 8 ore Cuoche e aiuto cuoche

LA MERCEOLOGIA ALIMENTARE Dott.ssa Laura Cagol 4 ore Cuoche e aiuto cuoche

INCONTRO INFORMATIVO SUL RISCHIO BIOLOGICOE RISCHIO USO E ABUSO DI SOSTANZE ALCOLICHE

Dott.ssa Tonello medico aziendale 2 ore Tutto il personale dei nidi

FORMAZIONE MOVIMENTAZIONE CARICHI Studio Tomazzolli 4 ore Tutto il personale dei nidi in gruppi di 15-20persone

CORSO BASE HACCP Dott.ssa Laura Cagol 10 oreEventuali cuoche di nuova assegnazione nonancora formate e il personale supplente cheeventualmente può sostituire in cucina

CORSO DI AGGIORNAMENTO HACCP Dott.ssa Laura Cagol 4 orePer tutte le cuoche formate e il personalesupplente che eventualmente può sostituire incucina

CORSO PER PREPOSTI Studio Tomazzolli 4 ore Coordinatrici interne dei nidi Europa, VigoloBaselga, Europa, Oltrecastello

CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO Studio Tomazzolli 12 ore Eventuale personale nuovo incaricato

CORSO PER ADDETTI ANTINCENDIO Studio Tomazzolli 8 ore Eventuale personale nuovo incaricato

Piano di formazione interna 2010 - 2011Città Futura s.c.s. - Nidi d’infanzia

5 www.citta-futura.it

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 5

Page 6: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

6

Intervista doppia con le coordinatriciA colloquio con Elisabetta Libardi, coordinatrice del nido Bucaneve di Pergine Valsugana,e Chiara De Simone, coordinatrice dei nidi di Bosentino e Folgaria

✿ DA QUANTO TEMPO LAVORI IN COOPERATIVA?Elisabetta: Dal 1998.Chiara: Dal 1996.

✿ CON QUALE RUOLO SEI STATA ASSUNTA?Elisabetta: Educatrice part-time del pomeriggio al nidodi Bosentino.Chiara: Sono stata assunta in qualità di educatrice.

✿ PER QUANTO TEMPO SEI STATA EDUCATRICE?Elisabetta: Per 4 anni.Chiara: Per 4 anni.

✿ QUANDO SEI DIVENTATA COORDINATRICE INTERNA?Elisabetta: Nel 2002 a Pergine quando è stato avviatoil nido.Chiara: Sono diventata coordinatrice inizialmente persostituire una collega in aspettativa.

✿ PERCHÉ SECONDO TE SEI DIVENTATA COORDINATRICE?Elisabetta: Mi è stato chiesto dalla vicepresidente. Ave-vo già avuto una breve esperienza nel ruolo in occa-sione di una sostituzione di una coordinatrice internae il mio operato era stato valutato positivamente.Chiara: Ho assunto l’incarico di coordinatrice in mododefinitivo presso il nido di Bosentino in quanto credoche l’esperienza precedente fosse stata positiva, inoltreero disponibile a farmi carico di nuove responsabilità.

✿ COME COORDINATRICE AVEVI PERCEPITO LA NECESSITÀCHE IL TUO RUOLO FOSSE RIVISTO?Elisabetta: Sì.Chiara: Sì, era evidente che fosse necessario definire ilruolo per le diverse mansioni che ci sono state affidate.

✿ PER QUALI MOTIVI?Elisabetta: Mancava sicuramente una definizione diruolo ed era necessario dare evidenza e riconosci-mento alle attività svolte. Il nuovo ruolo mi ha resomaggiormente consapevole delle mie responsabilitàanche se su alcuni aspetti già mi sentivo coinvolta.Chiara: Era importante definire il ruolo a fronte dellenuove mansioni affidate di fatto alle coordinatrici. Eraimportante sapere dove si voleva andare e cosa si vo-leva fare. Era importante definire le linee guida di unlavoro omogeneo e basato sullo stesso modello in tut-ti i servizi.

✿ L’ATTUALE RUOLO IN COSA SI DIFFERENZIA RISPETTOALLA PRECEDENTE IMPOSTAZIONE?Elisabetta: Una maggiore responsabilità su più ambitidel servizio: dall’organizzazione, alla gestione del per-sonale, agli aspetti educativi e di struttura. Il cambia-mento è stato supportato da un percorso di formazioneche ci ha portato alla consapevolezza del nuovo ruoloche precedentemente mancava.Chiara: Di fatto si differenzia per il maggior coinvolgi-mento in prima persona rispetto alla funzionalità gene-rale del servizio.

✿ COME HAI VISSUTO IL PERIODO DEL CAMBIAMENTO?Elisabetta: Il periodo è stato impegnativo sia dalpunto di vista delle ore dedicate alla formazione, siadell’impegno di riflessione richiesto per attuare ilcambiamento. Il primo periodo è stato difficile, suc-cessivamente ho trovato supporto e nuovi spunti peril mio lavoro.Chiara: Il momento è stato stimolante in quanto siamostate accompagnate con la formazione. Non sono

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 6

Page 7: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

mancati comunque momenti di incertezza rispetto alnuovo ruolo.

✿ ASPETTI POSITIVI DEL CAMBIAMENTOElisabetta: La conoscenza di nuove modalità di lavo-ro e la creazione di una relazione di confronto e col-laborazione con il gruppo del coordinamento inter-no, una maggior chiarezza e condivisione del mioruolo e delle mie responsabilità con il gruppo di la-voro del nido. In risposta ho ottenuto da loro unamaggiore collaborazione e una maggiore gratificazio-ne economica.Chiara: Finalmente le richieste di responsabilità e i re-ferenti dei vari ambiti sono stati definiti.

✿ ASPETTI NEGATIVI DEL CAMBIAMENTOElisabetta: Inizialmente è stato difficile comprendere inuovi confini del ruolo e come si sarebbe connotata lafigura professionale.Chiara: Forse il nuovo ruolo porta con sé un carico diresponsabilità che a volte sembra pesante. Nello stes-so tempo nel gruppo del coordinamento interno trovoil confronto e il sostegno per affrontare le varie proble-matiche.

www.citta-futura.it7

✿ HAI VISSUTO QUESTO CAMBIAMENTO COMEUNA CRESCITA PROFESSIONALE?Elisabetta: Sì.Chiara: Sì, il cambiamento l’ho vissuto come crescitaprofessionale e come momento di riconoscimento del-la mia professionalità da parte della cooperativa.

✿ CI SONO SECONDO TE ULTERIORI POSSIBILITÀDI CRESCITA PROFESSIONALE IN COOPERATIVA?Elisabetta: Al momento sono ancora concentrata suquesto nuovo ruolo.Chiara: Sì, decisamente.

✿ SEI SODDISFATTA?Elisabetta: Sono soddisfatta del percorso fatto e gratifi-cata da quello che faccio.Chiara: Sì, mi piace molto il mio lavoro.

✿ SEI SOCIA DELLA COOPERATIVA? PERCHÉ?Elisabetta: Non ancora, ho da poco presentato la do-manda di ammissione a socia per concretizzare il miosenso di appartenenza alla cooperativa.Chiara: Sono socia dal 2003. Credo molto in quelloche faccio e condivido il pensiero della cooperativa.

Elisabetta Chiara

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 7

Page 8: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

Il ruolo degli adulti in ludotecaUn luogo e un tempo di gioco e di incontro

di Silvana Buono, psicologa e pedagogista

Nel corso di questi anni la ludoteca QuiQuoQua si è pro-posta come luogo di incontro e di socializzazione per ibambini, i ragazzi ed anche per i genitori in quanto è im-portante offrire alle famiglie un luogo di incontro e digioco, pensato e strutturato dall’operatore, in cui poterdedicare un tempo significativo e affettivo al proprio figlioproponendo agli adulti la possibilità di giocare insieme aipropri bambini e di far loro cogliere le opportunità chel’ambiente offre.La prima volta che i bambini accedono al servizio sonosolitamente accompagnati da un adulto. Questo mo-mento rappresenta un’importante occasione per una pri-ma e reciproca conoscenza tra ludoteca e famiglia: ilpersonale ludotecario presenta i volontari, fornisce leinformazioni sul funzionamento del servizio e mostra glispazi a disposizione dei bambini per giocare. L’arrivo inludoteca con il genitore o un famigliare rappresenta cer-tamente un momento importante: quando l’adulto si fer-ma in ludoteca a giocare il bambino mostra il giocattoloche preferisce o con cui ha giocato, il genitore può con-dividere un gioco, conoscere un amico (o anche unadulto volontario) del figlio conosciuto in ludoteca, inun rapporto di serenità e fiducia.

La ludoteca è un luogo privilegiato di incontro per i geni-tori dei bambini sotto i 5 anni che vengono accompagna-ti. Mamme e papà possono incontrarsi e creare nuovi le-gami utili e positivi. La capacità del ludotecario difacilitare la comunicazione e la conoscenza tra le famiglieche frequentano il servizio favorisce la condivisione diesperienze, la socializzazione e l’aggregazione in modoche nasca la voglia di ri-incontrarsi e creare insieme nuo-ve esperienze di gioco con i bambini.In particolare quest’anno si è previsto, in accordo conAsif-Chimelli, l’organizzazione di percorsi specifici dedi-cati alla relazione genitori-figli 0-3 anni per offrire agliadulti uno spazio di riflessione e condivisione dell’espe-rienza genitoriale e ai bambini la possibilità di condivide-re le emozioni della scoperta e del gioco in uno spazio direlazione privilegiata con il genitore.La ludoteca infatti offre la possibilità ai bambini e agliadulti che li accompagnano di giocare in un ambiente si-curo, accogliente e ricco di stimoli con la presenza dellaludotecaria nell’orario mattutino. Tale esperienza costi-tuisce per i piccoli un’opportunità per sperimentare il rap-porto con altri bambini, conoscere e utilizzare spazi emateriali di gioco nuovi, mentre per i genitori rappresen-ta un’occasione per conoscersi e confrontarsi, scambiareopinioni ed esperienze, prendersi del tempo per giocarecon il proprio bambino.L’idea di base è quella di consentire l’utilizzo degli spa-zi della ludoteca a quelle famiglie che non usufruisconodei servizi all’infanzia e che nell’orario mattutino desi-derano avere un momento di gioco in un ambiente for-nito di giochi adatti all’età dei propri figli e l’occasioneper conoscere e confrontarsi con altri genitori o nonni.La maggior parte delle attività possono essere condiviseinsieme agli adulti che gravitano intorno alla ludoteca,genitori e ludotecari: può capitare che siano i genitoristessi a proporsi attivamente come conduttori di giochi,così si conciliano i diversi saperi posseduti dalle personeche frequentano o gestiscono il servizio unificando il sa-pere professionale dell’équipe di lavoro e il sapere espe-rienziale delle famiglie.L’attività iniziata a novembre e che proseguirà fino a mar-zo sta avendo un ottimo successo con una presenza il gio-vedì mattina dalle 9.30 alle 11.30 di circa 18 bambini ac-compagnati da rispettive mamme, nonne, papà. Sono statisperimentati momenti di gioco libero, piccoli momenti digioco autonomo dei bambini con la ludotecaria e attivitàdi dialogo tra adulti con l’accompagnamento della peda-gogista del servizio, laboratori adulto-bambini con propo-ste adeguate alla fascia 0-3 anni.

8

CITfut_mar11_ok 11-04-2011 10:25 Pagina 8

Page 9: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

www.citta-futura.it

Un servizio fondamentaleIntervista a Francesca Parolari, direttrice dell’AziendaSpeciale Servizi Infanzia e Famiglia G. B. Chimelli

✿ DA DOVE NASCE L’IDEA DI UNA LUDOTECANEL TERRITORIO DI PERGINE?

«La ludoteca di Pergine è stata attivata dal Com-prensorio Alta Valsugana nei primi anni 2000. Dal2006, viste le difficoltà gestionali e finanziarie con ilrischio che la ludoteca chiudesse i battenti, al Com-prensorio è subentrato il Comune di Pergine Valsu-gana che ne ha affidato la gestione, sin dall’inizio, aCittà Futura. L’obiettivo principale dell’Amministra-zione, accanto alla volontà di mettere a disposizio-ne dei bambini spazi, materiali e attrezzature, èsempre stato quello, più ambizioso, di realizzare unluogo di aggregazione e relazione, capace di fare re-te e di attivare scambi significativi con il territorio:volontariato, famiglie, centro giovani, biblioteca, as-sociazioni e scuole in un moderno progetto educati-vo articolato, creativo e flessibile, ma soprattutto at-tivo e aperto alla dimensione della collettività e dellasocialità. La gestione della ludoteca in tutti questianni è stata realizzata tenendo ben presente questeindicazioni imprescindibili».

✿ CHE SIGNIFICATO HA AD OGGI QUESTOSERVIZIO PER IL COMUNE?

«La ludoteca è innanzitutto uno spazio aperto allediverse espressioni della comunità: le collaborazio-ni, in termini di messa a disposizione degli spazie compartecipazione alle iniziative con associazio-ni, enti, scuole, gruppi del territorio, sono state mol-teplici. Dal settembre 2009, da quando cioè il Co-mune ha creato l’Azienda Speciale Servizi Infanzia eFamiglia (Asif Chimelli) per la gestione dei servizinella fascia 0-3 anni, la ludoteca rappresenta unanello di congiunzione fondamentale della rete deiservizi all’infanzia territoriali. L’apertura anche aibambini più piccoli e alle scuole (nidi, scuole del-l’infanzia, elementari) rappresenta un esempio del-l’attenzione prestata da Asif Chimelli e da Città Fu-tura alle famiglie del perginese e alle loro esigenze».

✿ QUALI POSSONO ESSERE LE PROSPETTIVEFUTURE?

«Le prospettive future corrono nel solco già traccia-to. Si mira, quindi, a sostenere e rafforzare, per quan-to possibile, i servizi alla prima infanzia: il sostegnoquindi alle neo-mamme, l’apertura ai bambini uten-ti dei nidi e delle scuole dell’infanzia, l’incrementodei laboratori con le scuole elementari».

9

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 9

Page 10: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

di Barbara Ongari, docente Università di Trento

Persone chiave al nidoLa sfida di offrire intimità personale a livello professionale

Che cosa significa essere persone-chiave al nido?Le presenti riflessioni nascono a seguito dell’uscita postu-ma in Italia dell’ultimo libro di Elinor Goldschmied, scrit-to con Peter Elfer e Dorothy Selleck. L’obiettivo del volu-me, frutto di un lungo lavoro di riflessione congiunta tra itre autori, sulla base della loro lunga esperienza di for-matori, è quello di descrivere un approccio organizzativoin grado di coniugare i risultati della più recente ricercanell’ambito della neuropsicologia clinica dello sviluppoinfantile, con l’attenzione ai vissuti delle educatrici chehanno il compito di sostenere la crescita dei bambini alnido.Le evidenze scientifiche più recenti hanno definito in mo-do incontrovertibile che la costruzione equilibrata, apertae flessibile della mente infantile nei primi tre anni di vitaè in funzione della possibilità di sperimentare relazionistabili e continuative con alcune figure privilegiate. Il po-ter godere di modalità relazionali e di accudimento ripe-tute e prevedibili, rispetto a cui stabilire aspettative sem-pre più rassicuranti circa la qualità di ogni interazionesociale, è alla base dell’organizzazione di un sistema ner-voso capace di integrare un numero sempre più ampio diesperienze e di rappresentazioni, capace di far fronte inmodo adeguato ai livelli crescenti di stimolazione propo-sti dal contesto di vita attuale. Il modo in cui i bambinivengono accuditi rappresenta la piattaforma per la capa-cità progressiva di forme adattative di auto-regolazione,biologica e psicologica. Vi è inestricabilmente connessala crescita della consapevolezza dei propri stati interni,delle proprie emozioni e dei propri pensieri: in una paro-la, l’esperienza interiore di sé come persona e la menta-lizzazione delle esperienze.Per gli educatori, supportare in ogni bambino lo sviluppodella capacità di apprendere ad auto-regolare la soggetti-vità dei propri ritmi biologici (l’alternanza dei ritmi sonno-veglia e attività-pausa, l’assunzione del cibo, il pianto, ecc.)e delle proprie emozioni, implica il riconoscimento em-patico delle profonde differenze inter-individuali e la pos-sibilità di coinvolgere individualmente ciascuno (almenoper qualche periodo di tempo nel corso della giornata) ininterazioni corporee basate sui tempi interni diversi. Lapresenza di un adulto empatico e sensibile è decisiva af-finché ogni bambino riesca a far fronte in modo semprepiù competente ai momenti di stress e di frustrazione ine-vitabili, abbassando il livello di tensione interna e ritro-vando un funzionamento tranquillo e aperto alle propostedell’ambiente circostante.Un’ampia letteratura, a partire dagli anni ’70, ha docu-mentato che per l’essere umano, fin da molto piccolo, è

fondamentale l’esigenza di costruire relazioni interperso-nali intime nel quotidiano e che l’impossibilità di realiz-zarle è all’origine di disturbi per la salute fisica e mentale.Il contributo di Elinor Goldschmied è stato quello di indi-viduare, nell’ambito dell’organizzazione dei nidi, le mo-dalità operative concrete per declinare l’accoglienza deibambini e dei loro genitori utilizzando l’approccio “perso-na-chiave”. Queste sono state nel tempo continuamenteoggetto di raffinamento, come risultato dello scambio edelle verifiche empiriche con operatori e formatori.La persona-chiave «si occupa di un piccolo numero dibambini ed ha il compito di aiutare ciascuno di essi a tro-varsi bene nel servizio ed a sviluppare sentimenti di fidu-cia e di sicurezza nei confronti delle persone intorno, me-diante la creazione di un legame affettivo significativo conogni bambino (ed anche con i suoi genitori) e offrendo unarelazione intima individualizzata» (Peter Elfer, 2010).L’esperienza prolungata di formazione in molti servizi hamesso in evidenza, anche per chi scrive, le molteplici do-mande che nascono nel momento in cui si cerca di mette-re in pratica questo approccio, le difficoltà e le resistenzeintrinsecamente connesse alla sfida del creare relazionipersonali significative nei contesti istituzionali. Ma con-temporaneamente ne ha confermato gli indubbi vantaggiper i bambini, per i genitori e per gli educatori.

10

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 10

Page 11: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

Le famiglie soddisfattedel servizio di Città Futura

Ogni anno educativo oltre 1200 famiglie hanno relazionicon Città Futura. 680 sono i bambini che partecipano al-la vita quotidiana dei nidi. A questi se ne aggiungono altri350 nei mesi di giugno e luglio. Da considerare, inoltre,che la ludoteca è frequentata annualmente da circa 220bambini e ragazzi.

L’ANALISI DELLA SODDISFAZIONEDurante la primavera 2010, in collaborazione con le Am-ministrazioni comunali, è stato richiesto alle famiglie diesprimere il proprio livello di soddisfazione del servizio dinido d’infanzia. I genitori sono stati chiamati ad attribuireun punteggio a 5 aree: l’affidabilità, la rassicurazione, lacapacità di risposta, l’empatia e gli aspetti tangibili.I risultati dei questionari sono stati presentati ai gruppi dilavoro durante l’estate e messi a disposizione delle fami-glie. Le principali informazioni sono oggetto di analisi eapprofondimento da parte dei gruppi di lavoro della coo-perativa al fine di attivare possibili azioni di miglioramen-to o orientare nuovi obiettivi di lavoro.Tra i dati interessanti, un paio meritano di essere eviden-ziati. Il primo riguarda la restituzione dei questionari: lamedia sul totale dei nidi è stata pari all’89,3%. Il secondoriguarda il giudizio complessivo sul servizio di nido: lamedia sul totale dei nidi è stata pari al 95,75.

Di seguito riportiamo le medie per ciascuna struttura:

nidi d’infanzia % restituzione giudizio complessivoRodari 95,20 97,54Vigolo 70,8 94,46Europa 87,5 99,08Clarina 89,1 94,69

Oltrecastello 100,0 97,34Gardolo 93,5 95,50

Ala 95,3 99,3Folgaria 75 93,9Bosentino 76 95,1Lavis* // //

Pergine* // //Giovo 100,0 97,7

Ponte Arche 93,75 92,4Tione 95,7 93,7Spiazzo 89,5 94,2% media 89,3 95,75

I punti di forza emersi per l’anno educativo 2009-2010sono stati i seguenti:• cortesia del personale del nido;• alimentazione adeguata alle esigenze del bambino;• documentazione alle famiglie delle esperienze realiz-

zate dal bambino durante l’anno educativo;• organizzazione della giornata educativa;• apprendimento del bambino;• capacità di risposta ai problemi educativi dei genitori.Gli aspetti più critici risultano essere esterni alla coopera-tiva, come: l’adeguatezza degli spazi e delle attrezzatureesterne, i tempi di attesa in graduatoria per l’assegnazionedel posto, gli aspetti amministrativi, l’accesso alla struttu-ra, il periodo di apertura durante l’anno.

* Queste strutture sono state oggetto di valutazioni svolte con metodologie diverse da partedelle Amministrazioni comunali.

11

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 11

Page 12: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

12

di Vera Turchet, psicologa e pedagogista

Momenti

Provate a pensare: qual era il vostro luogo preferito per gio-care da bambini? Molti di voi staranno pensando a un luo-go amato, segreto e all’aperto.Per molti adulti di oggi la prima scuola di vita è stata la stra-da: il cortile, la piazza, i giardini hanno rappresentato luo-ghi particolarmente amati in cui la vita si viveva intensa-mente, dove il gioco incoraggiava la curiosità naturale ascoprire seguendo la propria immaginazione: un tempo di-steso, sinonimo di libertà e di piccole sfide da superare, unospazio prezioso per conquistare nuove conoscenze e stabi-lire nuovi incontri, ben lontano dallo sguardo attento degliadulti. Si giocava tra bambini un tempo interminabile daprolungare il giorno dopo, si disegnavano con lo sguardocurioso e vivace dell’infanzia mondi immaginari, luoghi disegreti e meraviglie, suggestioni e memorie che ritornanooggi nell’essere adulti quando guardiamo crescere i nostribambini attraverso i loro stessi sguardi e stupori.In una società moderna, in cui i bambini sono avidi fruitoridella cultura degli adulti, simili esperienze di avventura e li-bertà sono minacciate e cresce l’attenzione per la salute deibambini: i piccoli trascorrono molto tempo in attività se-dentarie o giocando in ambienti chiusi, sono scorazzati inmacchina sui loro seggiolini tra i molteplici impegni quoti-diani dei genitori, in palestra o in piscina, e guardano ilmondo delle cose e le persone scorrergli intorno. Un motoondoso, uno stile di vita che Richard Louv ne “L’ultimobambino dei boschi” descrive come il «disordine da deficitdi natura», che si traduce in una condizione di vita che li-

mita la libertà e il desiderio di giocare ed essere bambini.Diversi studi dimostrano come la ricchezza della natura in-coraggi la fantasia, i mutamenti, la creatività, l’intrapren-denza e la sensazione di benessere. Nei paesi nordici, inDanimarca, Svezia e Germania, le ricerche effettuate sulrapporto tra ambiente esterno e benessere psicofisico de-scrivono gli spazi esterni naturali come associati a molti in-dicatori di salute: dare ai bambini grande libertà di movi-mento e la possibilità di giocare nella natura non sonosoltanto «un passo verso un comportamento più maturo masvolgono anche funzioni importanti in termini di forza, re-sistenza e integrazione dell’attività motoria e di capacità diinterpretare i sentimenti e dominare l’ambiente circostante»(“Giochi di flusso e di trasformazione”, A.D. Pellegrini,P.K. Smith, 1998).Un aspetto significativo è il positivo stato emotivo che pro-vano i bambini quando vivono con tutto il corpo e in mo-do giocoso ed espressivo lo spazio all’aperto, anche neicontesti urbani, sperimentando con entusiasmo l’esplora-zione del mondo circostante e creando affinità con la natu-ra, esperienze che diventano parte dell’identità del bambi-no sin da piccolo, per trasformarsi in età adulta in uno stiledi vita attivo, sensibile e attento ad affrontare le sfide dellavita e i futuri problemi ambientali.Permettere ai bambini di vivere in prima persona il contat-to con il mondo naturale è un dono prezioso che possiamooffrire loro con passione, un affascinante viaggio che puòiniziare con l’arrivo della bella stagione e proseguire tutto

Giocare all’apertoIncontri speciali con presenze piccole e grandi. Diversi studi dimostrano come la ricchezza della natura incoraggila fantasia, la creatività, l’intraprendenza e la sensazione di benessere

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 12

Page 13: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

13

l’anno: lo spirito di avventura e di libertà, la sorpresa e il ri-schio, sono ingredienti vitali per prepararsi agli alti e bassidella vita quotidiana, per favorire il pensiero critico, la ca-pacità di risolvere i problemi e la creatività.

CONDIVIDERE CON I BAMBINIIL MISTERO DELLA NATURA

Sono tante le attività e le scoperte divertenti che si posso-no fare andando a spasso all’aperto, per condividere coni bambini, sin da piccolissimi, lo sconfinato mistero dellanatura, il rispetto per l’ambiente, lo stupore per le piccolemeraviglie che arrivano dai profumi, dai colori, dai suonidel mondo che ci circonda, pervade e ci appartiene. Ognigenitore può scoprire nel suo paese o nella sua città an-goli e atmosfere che può riconoscere, andando fuori coni bambini in tutte le stagioni, anche in inverno con stiva-li, impermeabili e cappelli, tornando a casa poi un po’ ba-gnati, infangati e felici!Gli educatori sostengono che non esiste il brutto tempoma soltanto vestiti sbagliati! E i pediatri invitano a uscireall’aperto anche per combattere raffreddori, mal di gola einfezioni respiratorie. A spasso con mamma e papà i bam-bini imparano come vestirsi adeguatamente, come cam-minare per le strade, possono camminare con calma,guardando avanti o magari fermandosi per stare un po’con il naso all’insù, possono guardare il proprio riflesso inuna pozzanghera e giocare con il fango, sbattere i piedininell’acqua e sporcarsi con divertimento.È possibile allora ritrovare la natura anche nelle piazze,nei giardini, negli angoli nascosti delle strade che si per-corrono ogni giorno con i bambini, loro per primi mae-stri spontanei ed esploratori curiosi della natura e delmondo.Bastano pochi spunti e qualche suggestione e saprannonotare anche i dettagli più piccoli per dialogare con leforme e le materie: tanti verdi e diverse piante, spruzzidi fontanelle, macchie di colori dei petali di un fiore,una fila di formichine, le scie di una chiocciolina, i suo-ni tra gli alberi e i segni sulle cortecce, le luci e le om-bre, raccontano attraverso gli sguardi dei bambini la ma-gia semplice e trasformabile della natura.Questi incontri rappresentano piccole e semplici storieche la sera, prima della nanna, possiamo ricordare leg-gendo ai bambini un libro o una fiaba ambientata nei bo-schi o nelle foreste.Nella rete dei giochi del quartiere o della città i parchi e igiardinetti pubblici possono stimolare il gioco, l’entusia-smo e la scoperta al di là dell’uso di scivoli, castelli e al-talene. Qui si può correre o andare in bicicletta, giocare esaltare, scoprire la natura e il movimento in base al pro-prio ritmo e alla propria fantasia, liberamente. Alberi, sa-lite, pendii e rilievi, buche e mucchi di foglie, legnetti esassolini, un piccolo stagno, i segni di abitanti strisciantidella terra e tra i viottoli, offrono giochi preziosi da sco-prire tra bambini e in compagnia di mamma e papà.

Non si tratta tanto di “cosa far fare” ma di fare con entu-siasmo insieme ai propri figli, come compagni di avventu-ra, come artisti di sculture, provando insieme ad ascoltare,toccare, annusare foglie, bacche, neve, terra e fango, ognivolta che è possibile, giocando con spensieratezza e leg-gerezza, evitando di trasmettere paure nei confronti di tut-to ciò che non è liscio, pulito e prevedibile. Si impara anon aver paura così di entrare in relazione con il mondo econ le persone, ad osservare prima di entrare in contattocon le cose e con gli eventi, si percorre l’uno accanto al-l’altro, adulto e bambino, un viaggio dalla dipendenza al-l’autonomia, e nel cuore di questo viaggio c’è un trasferi-mento di responsabilità dal bambino all’adulto.La natura ci ricorda quello che di noi abbiamo dimenticatoe che i bambini ci riportano con i loro stupori e sorrisi: lanostra dimensione emotiva, sensoriale, e anche spirituale,che si esprime in un desiderio, se vogliamo un po’ crederealle fate, ma soprattutto nella forza di essere genitori.«Se potessi influenzare la fata buona che, dicono, regnasui battesimi di tutti i bambini, le chiederei di donare a cia-scuno un senso di meraviglia talmente indistruttibile dadurare una vita intera, come antidoto infallibile contro lanoia e il disincanto degli anni successivi, contro il preoc-cuparsi sterile di cose artificiali, contro l’alienazione dallefonti della nostra forza. Se, senza questo dono da partedelle fate, un bambino deve mantenere intatto il suo sen-so di meraviglia, ha bisogno della compagnia di almenoun adulto capace di condividere questo senso, capace diritrovare in lui la gioia, il fascino, il mistero del mondo nelquale viviamo» (Rachel Carson, ecologista).

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 13

Page 14: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

14

Il mio consiglio

Come affrontarela celiachiaPossiamo far risalire l’inizio della storia della celiachiaall’antica Grecia, quando Areteo di Cappadocia, nel 250d.C. scriveva dei keiliakos, “coloro che soffrono negli in-testini”, senza peraltro capire la causa di tale patologia.Fu solo dopo la seconda guerra mondiale che il pediatraolandese William Karel Dicke intuì il ruolo causale delglutine. Dicke osservò infatti che i suoi pazienti eranomigliorati durante il periodo bellico, quando erano co-stretti a nutrirsi con una dieta a base di patate, ma che leloro condizioni di salute erano nuovamente peggiorateal termine del conflitto, quando essi avevano ripreso aconsumare pane ed altri alimenti contenenti glutine.La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine,sostanza proteica presente in alcuni cereali (avena, fru-mento, farro, kamut, orzo, segale, spelta, triticale,...).Per molto tempo la celiachia è stata considerata unamalattia rara e di interesse quasi esclusivamente pedia-trico. Negli ultimi 20 anni sono stati però eseguiti sva-riati studi volti a determinare l’incidenza della celiachianella popolazione generale. Questi studi hanno dimo-strato che la celiachia è una malattia frequente, checolpisce non solo i bambini ma anche gli adulti.L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata inun soggetto ogni 100 persone. I celiaci potenzialmentesarebbero quindi 600 mila, ma ne sono stati diagnosti-cati ad oggi poco più di 100 mila. Ogni anno vengonoeffettuate 20 mila nuove diagnosi con un incrementoannuo di circa il 20%.Sebbene la malattia non abbia una trasmissione geneti-ca, è comunque caratterizzata da un certo grado di fa-miliarità.Nei malati di celiachia infatti, il glutine causa gravilesioni alla mucosa dell’intestino tenue, alterandoneprofondamente la struttura (atrofia dei villi intestinali) ela funzionalità della parete intestinale: ne risultano co-sì compromessi l’assorbimento degli alimenti e lo statodi nutrizione. Tali lesioni intestinali regrediscono elimi-nando il glutine dalla dieta.Per curare la celiachia, attualmente, occorre escluderedal proprio regime alimentare alcuni degli alimenti piùcomuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma ancheeliminare le più piccole tracce di glutine dal piatto.Questo implica un forte impegno di educazione ali-mentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in picco-le quantità, può provocare diverse conseguenze più omeno gravi.

La malattia celiaca non guarisce: il soggetto celiacorimarrà tale per tutta la sua vita.La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unicaterapia attualmente che garantisce al celiaco un perfet-to stato di salute.

INTOLLERANZA NEL BAMBINO

Nella maggior parte dei casi, l’intolleranza si evidenziaa distanza di qualche mese dall’introduzione del gluti-ne nella dieta, con un quadro clinico caratterizzato dadiarrea, vomito, anoressia, irritabilità, arresto della cre-scita o calo ponderale.Nelle forme che esordiscono tardivamente, dopo il 2° -3° anno di vita, la sintomatologia gastroenterica è perlo più sfumata e in genere prevalgono altri sintomi,quali: deficit dell’accrescimento della statura e/o delpeso, ritardo dello sviluppo puberale, dolori addomi-nali ricorrenti, anemia sideropenica, che non rispondealla somministrazione di ferro per via orale.Alcuni esami di laboratorio (anticorpi antigliadina, an-tiendomisio e antitransglutaminasi) possono rafforzare ilsospetto diagnostico di celiachia, ma solo la documenta-zione di anomalie della mucosa enterica (atrofia totale oparziale dei villi, prelevati mediante una biopsia esegui-ta durante una gastroscopia) può consentire la diagnosi.

LA DIETA SENZA GLUTINE

Per fortuna oggi seguire una dieta senza glutine non èmolto difficile, vista l’ampia gamma di prodotti senzaglutine esistenti sul mercato.

✿ QUALITÀ DELLA DIETAIl glutine non è una proteina essenziale per l’alimenta-zione umana. Sul piano nutrizionale il valore biologicodel glutine è infatti modesto, poiché povero di alcuniaminoacidi essenziali quali la lisina. L’assenza di que-sto composto nella dieta non comporta pertanto alcunrischio nutrizionale specifico, neppure durante i primianni di vita.Alcune indagini casistiche suggeriscono che la dietadel celiaco possa talora risultare carente di calcio, fer-ro, acido folico e altre vitamine del gruppo B. La rac-comandazione più utile per prevenire queste carenzedietetiche, generalmente marginali sul piano clinico, èquella di mantenere un’alimentazione il più possibilevariata, che includa adeguate quantità di vegetali, car-ne, latte e derivati.

di Laura Cagol, dottoressa in Scienze Biologiche

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 14

Page 15: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

15 www.citta-futura.it

In tal modo, la dieta del celiaco non sarà mai carente esquilibrata, dal momento che la dieta mediterranea èricca di una grande quantità di cibi naturalmente senzaglutine che permettono di garantire una dieta nutrizio-nalmente equilibrata.

✿ PRODOTTI VIETATI/PRODOTTI CONSENTITILa completa esclusione del glutine dalla dieta partedalla conoscenza e consapevolezza che i cereali vieta-ti si trovano in moltissimi prodotti alimentari e il rischiodi contaminazione accidentale da glutine è spesso pre-sente nei processi di lavorazione dell’industria alimen-tare.Attualmente gli strumenti necessari per poter sceglierecon tranquillità, tra i prodotti a rischio, prodotti idoneialla propria dieta sono:• il Registro nazionale alimenti senza glutine del Mi-

nistero della salute: alimenti dietetici (destinati adun’alimentazione particolare), prodotti presso stabi-limenti autorizzati e sottoposti a procedura di Noti-fica ministeriale di etichetta. È possibile la presenzadel seguente simbolo sull’involucro esterno dei pro-dotti notificati:

• il Prontuario AIC degli Alimenti che raccoglieun’ampia scelta di prodotti alimentari del liberocommercio appartenenti a categorie a rischio dicontenere glutine, ritenuti:

1) a minor rischio di contaminazione da glutine(contenuto inferiore ai 20 ppm), sulla base di di-chiarazioni delle aziende produttrici, in regimedi autocertificazione;

2) sicuri, caratterizzati dal marchio “spiga barrata”perché sottoposti a una rigorosa procedura di va-lutazione e controllo che perdura per tutto il pe-riodo di concessione d’uso del marchio.

Fonti: http://www.celiachia.it/ - Associazione ItalianaCeliachia

Cheese Cakesenza glutineIngredienti:• 200 gr biscotti secchi (senza glutine)• 150 gr burro• 250 gr ricotta• 250 gr mascarpone• 3 uova• 4 cucchiai di zucchero• ¾ di vasetto di marmellata di mirtilli rossi

o neri, garantita per l’assenza di glutine(con l’aggiunta di alcune gocce di succodi limone se si usa la marmellata di mirtillineri).

PreparazioneFormare un impasto con i biscotti sbriciolatie il burro fuso; stendere uniformemente l’impastosul fondo della tortiera, foderatocon la carta forno. Montare in un contenitore leuova intere, quindi unirvi lo zucchero.Dopo aver mescolato, amalgamare assiemeil mascarpone e la ricotta per formareun impasto omogeneo. Successivamente versare ilcomposto nella tortiera sopra la base di biscottipreparata precedentementee infornare a 175/180 gradi per 30-40 minuti.Quando la torta è fredda ricoprirla conla marmellata di mirtilli (sciolta nel limonein caso di mirtilli neri).

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 15

Page 16: VERSO UNA CULTURA PER L’INFANZIA - n° 20 - PERIODICO...Poste Italiane Spa – Sped. in A.P. 70% NE/TN N 20 - marzo 2011 quadrimestrale - Registrazione tribunale di Trento n 1232

Città Futura Coop. Sociale s.c.s.

Via G. Romagnosi, 26 • 38122 TrentoTel. 0461.263155 • Fax 0461.263894

e-mail: [email protected] • www.citta-futura.it

Progettazione e realizzazione di servizi di nidi d'infanzia

Impaginazione e stampa: Publistampa Arti grafiche (TN)

La carta utilizzata per questo prodotto è stampata da Publistampa Arti Grafiche

CITfut_mar11_ok 8-04-2011 15:41 Pagina 16