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WWW.IMTLUCCA.IT IMT ALTI STUDI LUCCA istituto universitario statale a ordinamento speciale ISTITUTO DI STUDI AVANZATI ricercatori e docenti che svolgono attività di ricerca, che risponde ad elevati standard scientifici e porta allo sviluppo di nuove conoscenze ISTITUTO DI TECNOLOGIA i pilastri del modello di ricerca di IMT sono le sue unità di ricerca tematiche, altamente specializzate e tra loro complementari nell’analisi e nell’applicazione di risultati scientifici all’avanguardia ad una varietà di sistemi economici, industriali e sociali ALTA SCUOLA DOTTORALE programma di dottorato multidisciplinare, che promuove la piena integrazione fra ricerca e insegnamento, fra rigore metodologico e rilevanza applicativa, organizzato in indirizzi tematici: Computer, Decision, and Systems Sciences; Economics; Management and Development of Cultural Heritage; Political History TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media WWW.IMTLUCCA.IT Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media TECNOLOGIA / La due giorni nel capoluogo emiliano Appuntamento con l’innovazione Ingresso gratis per operatori. Registrazione su www.smau.it N emmeno il tempo di archiviare la 49esi- ma edizione milanese di Smau 2012 (svoltasi nei padiglioni 1 e 2 di Fieramilano- city, con oltre 53.000 visitatori dichiarati), che la macchina organizzativa aveva già messo a punto gli appuntamenti successivi a carattere itinerante. La quinta edizione del tour nelle città italiane è partita lo scorso 6 e 7 febbraio da Bari. Il 20 e 21 marzo è stata la volta del Lazio (IV edizio- ne). Il 17 e 18 aprile in Veneto (VI edizione) per poi toccare per la prima volta il capoluogo piemontese l’8 e 9 maggio al Lingotto di Tori- no. E ora a Bologna il 5 e 6 giugno prossimi. Smau, cinque laboratori itineranti A l Quartiere Fieristico di Bologna dal 6 al 7 giugno si terrà la prossima edizione di Smau Business. Oltre 5.000 le presenze attese tra impren- ditori, manager, funzionari della Pubblica Amministra- zione Locale e operatori di Canale Ict (l’ingresso è gratui- to previa registrazione sul sito www.smau.it). Il format della rassegna ri- prende le esperienze delle passate edizioni itineranti di Smau (vedi riquadro sotto a sinistra), giusto con qualche aggiustamento. Per esempio, l’area dedicata al mondo della ricerca industriale si chiame- rà R2B _ Research to Busi- ness. Lo spazio sarà realizzato in collaborazione con Aster, società della Regione Emilia Romagna che si occupa di In- novazione. Quanto al Premio Lamarck (che valorizza le startup più innovative) la partnership è con i giovani di Confindustria Emilia Romagna. Mentre per l’area Smart city il partner unico di Bologna sarà l’Anci. L’area Smart city propone le esperienze positive e negative di sviluppo delle città intelli- genti affinché siano replicabili in altri territori in modo da fa- vorire una concreta diffusione dei progetti di sostenibilità urbana. Durante i due giorni saranno messe a confronto le esperienze di differenti regio- ni e comuni piccoli e medi che hanno realizzato progetti di valore. I temi riguardano l’in- novazione nel settore agroa- limentare, aerospazio, smart community, fabbrica intelli- gente, risparmio energetico, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, alfabetizzazione digitale ed e-Government, mobilità so- stenibile, sicurezza e altro an- cora. Alla rassegna è abbinato il Premio Smart City. Smau ha inoltre stretto un’al- leanza con Forum Pa che realizzerà all’interno del Ro- adshow Smau i suoi Forum Territoriali Regionali “L’Agen- da Digitale per la moderniz- zazione del Paese”. La collabo- razione nasce come impegno comune e concreto per dare visibilità e sostegno alle mi- gliori esperienze territoriali visto che è proprio a questo livello che nel nostro paese si addensano molto spesso quelle molecole vitali in grado di promuovere e gestire solu- zioni e progetti concreti a so- stegno dell’innovazione nella Pubblica amministrazione e nelle imprese. I workshop informativi spa- ziano dal cloud computing al- le nuove soluzioni di Crm, alle soluzioni di e-commerce B2c, alle applicazioni per tablet e dispositivi mobili fino alle strategie di web marketing. Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Settimanale - Anno 6 N ° 28 Lunedì 13 maggio 2013 INFORMATICA, ICT E TELECOMUNICAZIONI SMAU BUSINESS BOLOGNA BOLOGNA FIERE, 5-6 GIUGNO 2013

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WWW.IMTLUCCA.IT

IMT ALTI STUDI LUCCAistituto universitario statale a ordinamento speciale

ISTITUTO DI STUDI AVANZATIricercatori e docenti che svolgono attività di ricerca, che risponde ad elevati standard scientifici e porta allo sviluppo di nuove conoscenze

ISTITUTO DI TECNOLOGIAi pilastri del modello di ricerca di IMT sono le sue unità di ricerca tematiche, altamente specializzate e tra loro complementari nell’analisi e nell’applicazione di risultati scientifici all’avanguardia ad una varietà di sistemi economici, industriali e sociali

ALTA SCUOLA DOTTORALEprogramma di dottorato multidisciplinare, che promuove la piena integrazione fra ricerca e insegnamento, fra rigore metodologico e rilevanza applicativa, organizzato in indirizzi tematici: Computer, Decision, and Systems Sciences; Economics; Management and Development of Cultural Heritage; Political History

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiAttività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

WWW.IMTLUCCA.IT

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

■ TECNOLOGIA / La due giorni nel capoluogo emiliano

Appuntamento con l’innovazioneIngresso gratis per operatori. Registrazione su www.smau.it

Nemmeno il tempo di archiviare la 49esi-ma edizione milanese di Smau 2012

(svoltasi nei padiglioni 1 e 2 di Fieramilano-city, con oltre 53.000 visitatori dichiarati), che la macchina organizzativa aveva già messo a punto gli appuntamenti successivi a carattere itinerante.

La quinta edizione del tour nelle città italiane è partita lo scorso 6 e 7 febbraio da Bari. Il 20 e 21 marzo è stata la volta del Lazio (IV edizio-ne). Il 17 e 18 aprile in Veneto (VI edizione) per poi toccare per la prima volta il capoluogo piemontese l’8 e 9 maggio al Lingotto di Tori-no. E ora a Bologna il 5 e 6 giugno prossimi.

Smau, cinque laboratori itineranti

Al Quartiere Fieristico di Bologna dal 6 al 7 giugno

si terrà la prossima edizione di Smau Business. Oltre 5.000 le presenze attese tra impren-ditori, manager, funzionari della Pubblica Amministra-zione Locale e operatori di Canale Ict (l’ingresso è gratui-to previa registrazione sul sito www.smau.it).Il format della rassegna ri-prende le esperienze delle passate edizioni itineranti di Smau (vedi riquadro sotto a sinistra), giusto con qualche aggiustamento. Per esempio, l’area dedicata al mondo della ricerca industriale si chiame-rà R2B _ Research to Busi-ness. Lo spazio sarà realizzato in collaborazione con Aster, società della Regione Emilia Romagna che si occupa di In-novazione. Quanto al Premio Lamarck (che valorizza le startup più innovative) la partnership è con i giovani di Con�ndustria Emilia Romagna. Mentre per l’area Smart city il partner unico di Bologna sarà l’Anci. L’area Smart city propone le esperienze positive e negative di sviluppo delle città intelli-genti a�nché siano replicabili in altri territori in modo da fa-

vorire una concreta di�usione dei progetti di sostenibilità urbana. Durante i due giorni saranno messe a confronto le esperienze di di�erenti regio-ni e comuni piccoli e medi che hanno realizzato progetti di valore. I temi riguardano l’in-novazione nel settore agroa-limentare, aerospazio, smart community, fabbrica intelli-gente, risparmio energetico, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, alfabetizzazione digitale ed e-Government, mobilità so-stenibile, sicurezza e altro an-cora. Alla rassegna è abbinato il Premio Smart City. Smau ha inoltre stretto un’al-leanza con Forum Pa che realizzerà all’interno del Ro-adshow Smau i suoi Forum

Territoriali Regionali “L’Agen-da Digitale per la moderniz-zazione del Paese”. La collabo-razione nasce come impegno comune e concreto per dare visibilità e sostegno alle mi-gliori esperienze territoriali visto che è proprio a questo livello che nel nostro paese si addensano molto spesso quelle molecole vitali in grado di promuovere e gestire solu-zioni e progetti concreti a so-stegno dell’innovazione nella Pubblica amministrazione e nelle imprese.I workshop informativi spa-ziano dal cloud computing al-le nuove soluzioni di Crm, alle soluzioni di e-commerce B2c, alle applicazioni per tablet e dispositivi mobili �no alle strategie di web marketing.

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

Settimanale - Anno 6 N° 28 Lunedì 13 maggio 2013

INFORMATICA, ICT E TELECOMUNICAZIONI

SMAU BUSINESS BOLOGNA BOLOGNA FIERE, 5-6 GIUGNO 2013

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EventiLunedì 13 maggio 20132 Informatica, ICT e Telecomunicazioni

Da sinistra: la Piramide, sede dei laboratori didattici del Dipartimento di Informatica e il laboratorio di Robotica

Borgo Roma, di segnalarsi per la forte capacità di ac-quisire fondi per la ricerca dall’esterno (�nanziamenti per la ricerca scienti�ca + entrate derivanti da attività commerciale) rispetto alla quota di �nanziamento ot-tenuta dallo stato (�nanzia-menti per funzionamento e attività istituzionali).Entrate contributive e da attività commerciale sono le voci che completano il bi-lancio del Dipartimento che, dal 2005 a oggi, ha raccolto

Centri di ricerca in Italia, Germania, Grecia, Spagna, Francia e Svezia. Dai robot a processi e sistemi di calcolo so�sticati: il Supercompu-ting è una tecnologia chiave per il progresso e il benes-sere della nostra società. Lo sviluppo di nuovi e potenti farmaci, sicurezza, medici-

■ DIPARTIMENTO DI INFORMATICA / Nato nel 2001 nell’Università degli Studi di Verona, si segnala per la capacità di raccogliere fondi

■ DIISM / Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche è operativo dal novembre del 2012 presso l’Università di Siena

Una struttura di ricerca con molte “anime”

Dai supercomputer alla robotica per comunicare con il tatto

oltre 1,8 milioni di euro gra-zie a strumenti quali Joint Project e contratti di ricerca.I Joint Project sono progetti di ricerca co�nanziati da im-prese �nalizzati al reciproco arricchimento in termini di innovazione e sviluppo, sul-la base di programmi di inte-resse comune che prevedano il coinvolgimento di ricerca-tori e l’utilizzo di conoscen-ze, strutture ed attrezzature. Per la realizzazione del pro-getto per il 2012 era richie-sto all’impresa partner un co�nanziamento del 50% dell’ammontare complessivo con la possibilità di include-re un 20% massimo di valo-rizzazione del costo del per-sonale strutturato coinvolto nel programma e di stima del valore delle attrezzature uti-lizzate nel progetto. Per que-sti �nanziamenti le imprese che hanno stipulato contrat-ti di ricerca con l’Università hanno avuto la possibilità di bene�ciare di consistenti agevolazioni �scali (credito di imposta - decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, conver-tito, con modi�cazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106). Attualmente la struttura ve-

na, scienze biologiche, scien-ze della terra e altre appli-cazioni richiedono sempre maggiori risorse di calcolo ed elaborano valanghe di “big data”, superando le ca-pacità di calcolo convenzio-nali. Il Progetto Tera�ux (ht-tp://tera�ux.eu), coordinato dal prof. Roberto Giorgi del

ronese sta collaborando con istituzioni italiane e stranie-re, piccole e medie imprese e società di dimensioni più importanti e nell’ambito del VII Programma Quadro è riuscita ad aggiudicarsi progetti per �nanziamenti superiori ai 5 milioni di eu-ro. È il caso di Coconut, un progetto che prevede la rea-lizzazione di una nuova me-todologia per la progettazio-ne di sistemi di calcolo usati per fornire “intelligenza” a di�erenti tipi di dispositivi come apparati industriali, apparecchiature medicali, mezzi di comunicazione e di trasporto. Altro esempio è Samurai che si è occupato di sviluppare un sistema in-novativo di sorveglianza in cui operatori di sicurezza e intelligenza arti�ciale coo-perano per un monitoraggio e�cace di un sito critico, co-me aeroporti e stazioni. Molti i rapporti con impor-tanti realtà nazionali del mondo assicurativo e ban-cario grazie alle competenze in �nanza matematica, stati-stica e calcolo numerico. Dal Dipartimento sono stati poi avviati alcuni spin-o� nel campo del so�ware per la chirurgia robotica, della mo-dellazione tridimensionale e delle architetture embedded per la visione arti�ciale, del so�ware e della sensoristica per l’automazione industria-le e della veri�ca di applica-zioni su smartphone e tablet, con il Pentagono tra i princi-pali clienti.

Dai sistemi cyber�sici alla �sica sperimentale della materia, dalle macchine intelligenti alla teoria del calcolo

Per elaborare valanghe di “big data” e per supportare ipovedenti e pazienti colpiti da gravi de�cit

Miglioramento dell’ac-quisizione di modelli

3D da sensori laser scanner, sfruttando la disponibilità di immagini di intensità (ot-tiche). Studio della regione in�ltrativa tumorale in mo-delli murini di glioma con lo sviluppo di tecniche di processamento dati e ana-lisi d’immagini ad hoc per tecniche avanzate di riso-nanza magnetica. Sono due esempi degli ultimi progetti avviati dal Dipartimento di Informatica dell’Università

Dalle scienze matemati-che e studio di fenome-

ni �sici in campo ottico ed elettromagnetico ai sistemi ingegneristici per l’elabo-razione, la trasmissione e la protezione dell’informa-zione, l’ottimizzazione dei controlli e dei processi, la robotica, i sistemi per la di-stribuzione dell’energia e i sistemi biomedici. Vasto è il campo di azione e ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scien-ze Matematiche (Diism) dell’Università di Siena, nato nel novembre 2012 dalla fu-sione dall’ex-Dipartimento di Ingegneria dell’Informa-zione e dall’ex-Dipartimento di Scienze Matematiche e In-formatiche “R.Magari”.Il risultato è una solida atti-vità di ricerca ampiamente riconosciuta anche a livello internazionale. Attualmente sono attivi ben 12 progetti �nanziati dalla Commissio-ne Europea per un totale di circa 2 milioni di euro all’an-no, a cui si a�anca un’inten-sa attività di trasferimento tecnologico testimoniata da una media di 20 contratti per anno con aziende terri-

degli studi di Verona. Quel-la Scaligera è una struttura con molte anime, legate dal �lo comune dell’informati-ca, che permette di o�rire un ampio spettro di compe-tenze che arricchiscono la didattica e creano sinergie e collaborazioni di ricerca. Informatica e �sica appli-cata, sistemi cyber�sici, matematica discreta e com-putazionale, �sica sperimen-tale della materia, sistemi informativi multimediali e/o biomedici, macchine intelli-

toriali e nazionali, 10 azien-de spin-o� e start-up attive e create negli ultimi 15 anni dai nostri giovani laureati.L’internazionalizzazione è un altro pilastro delle atti-vità didattiche: oggi sono attivi 3 corsi di laurea, 4 di laurea magistrale di cui 2 erogati interamente in lin-gua inglese “Computer and Automation Engineering” e “Electronics and Commu-nications Engineering”, un corso di Dottorato in lingua inglese “Information Engi-neering and Sciences PhD” con 54 studenti di cui il 27% stranieri.All’interno di questa va-riegata attività, si muove il progetto “Wearhap – Wea-rable haptics for human and robots” (www.wearhap.eu), �nanziato dalla Commissio-ne Europea per 7,7 milioni di euro, che porterà una vera e propria rivoluzione in fatto di interattività e multime-dialità.Il progetto si propone di stu-diare le basi scienti�che e tecnologiche per lo sviluppo di sistemi robotici indossa-bili in grado di rivoluziona-re il modo in cui gli uomini

genti, modelli e applicazioni matematiche, progettazio-ne e sicurezza del so�ware e informatica teorica sono gli ambiti nei quali lavora-no i 53 docenti e 7 addetti del personale tecnico-am-ministrativo, e circa cento tra dottorandi, assegnisti di ricerca e personale a con-tratto. Questo ampio e articolato mix permette alla struttura accademica veronese, isti-tuita nel 2001 e situata nel Polo Medico Scienti�co di

interagiscono tra loro, con ambienti virtuali e con i ro-bot, utilizzando strumenti di comunicazione non verbali che coinvolgono il tatto. I sistemi sviluppati durante il progetto saranno in grado di aiutare gli ipovedenti a svolgere compiti giornalieri, permetteranno di sviluppare protocolli utili per la riabi-litazione da usare in ambito domestico, di interagire con pazienti con gravi de�cit o in condizione di stato ve-getativo, di comunicare in video-chat “aumentate’’ con il senso del tatto e di colla-borare con i robot in contesti di servizio o produttivi.Lo sviluppo di robot indos-sabili low-cost in Wearhap ben si integra nel settore dell’elettronica di consumo, dove si prevede che le tecno-logie messe a punto da We-arhap stesso daranno vita a molte opportunità di crescita anche in campo produttivo. Il gruppo di ricerca guidato dal prof. Domenico Pratti-chizzo del Diism dell’Uni-versità di Siena guiderà il progetto, nell’ambito di un Consorzio internazionale che vede coinvolti Atenei e

Diism dell’Università di Siena, si propone infatti di sviluppare le basi di futuri sistemi di calcolo ad alte pre-stazioni attraverso l’utilizzo del paradigma “data�ow”, per risolvere, tra le altre s�-de, quella di programmare facilmente i computer che contengono 100 volte più transistor dei chip di oggi e continuare a funzionare in presenza di guasti, senza trascurare l’e�cienza ener-getica. Tera�ux è �nanziato con oltre 6 milioni di euro dal-la Commissione Europea e coinvolge undici partner tra cui sei università e istituti di ricerca in Europa, quattro società nel settore Ict e l’Uni-versità di Delaware - Stati Uniti, uno dei pionieri della tecnologia “data�ow”.

Wearhap: progetto coordinato dal prof. D. Prattichizzo

Il prof R. Giorgi in una sala di supercomputer

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EventiLunedì 13 maggio 2013 Informatica, ICT e Telecomunicazioni 3

L’ex “sceriffo del web”Umberto Rapetto

interverrà sul tema:“Privacy e Cloud

Computing. I nostri dati sono al sicuro?”

protezione dei dati, che spesso � niscono nelle mani sbagliate, non a causa di cybercriminali, ma di incuranza o addirittura negligenza di chi ha la respon-sabilità di trattarli corretta-mente, come accade quando � le e documenti cartacei non sono eliminati o smaltiti in modo sicuro: questo delicato argomento sarà trattato da Pa-olo Salin, country director di Kroll Ontrack Italia, con l’in-tervento dal titolo “Distruzio-

ne e cancellazione sicura dei dati: indispensabili

per evitare il pericolo

di multe e risarcimenti”. Per rimanere in tema di minacce che ruotano attorno ai dati, l’ex “sceri� o del web” Umberto Rapetto metterà qualche “pul-ce” nell’orecchio degli esperti, con lo speech “Privacy e Cloud Computing. I nostri dati sono al sicuro? Tutto ciò che c’è da sapere prima di mettere i dati sulla nuvola”.Nell’era digitale in cui tutti so-no immersi, spesso si dimen-tica che i rischi derivanti dalla gestione dei dati personali, che a norma del Codice della Pri-vacy - art.15 Dlgs 196/2003 - costituisce un’attività pericolo-sa, provengono da molti fronti: per questo Federprivacy ha introdotto anche la possibilità di attivare una speciale poliz-za di responsabilità civile per i privacy o� cer e consulenti della privacy, grazie a una con-venzione con Essebi Insurance Broker, che permette ai propri associati di attivare una coper-tura assicurativa contro i rischi speci� ci del settore, e di stipu-lare anche altre polizze speci-� che per tutela legale ad hoc,

e programmi sanitari tramite Cassa di Assistenza. Sembra quindi tutto già messo a punto, per il terzo Privacy Day Forum, anche se Nicola Bernardi, presidente di Feder-privacy, con� da che il 23 mag-gio 2013 a Pisa potrebbe esser-ci qualche ulteriore sorpresa. Una cosa è certa: Bernardi, anima e cuore di questa asso-ciazione, ha ormai abituato i 3.000 iscritti che la seguono a continui spunti e novità, mi-rate a fornire strumenti e so-luzioni a chi con i dati lavora nel quotidiano. Bernardi è già proiettato alle attività in pro-gramma successive al Privacy Day, come il Master di specia-lizzazione per privacy o� cer e consulente della privacy, che si svolgerà all’Università de-gli Studi di Modena e Reggio Emilia dal 10 al 15 giugno; come gli esami del 25 giugno presso il Tüv, dove professioni-sti e manager si metteranno in gioco davanti a una commis-sione di esperti per ottenere la certi� cazione come privacy o� cer.

■ FEDERPRIVACY / Il 23 maggio attesi al Privacy Day Forum di Pisa oltre 1.000 addetti ai lavori per conoscere il nuovo regolamento europeo in tema di protezione dei dati

Il battesimo del “privacy offi cer”: il difensore dei cittadini Gli esperti a convegno: sicurezza dei sistemi e delle informazioni. Archiviazione e distruzione. Tutela di persone � siche e imprese

Tra gli addetti ai lavori c’è gran fermento attorno al

“vecchio” Codice della Privacy (Dlgs 196/2003) che si appresta ad andare in pensione per far posto al nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati. Lo testimoniano i quasi mille professionisti attesi al Privacy Day Forum (www.pri-vacyday.it).Si tratta di una massiccia pre-senza all’evento annuale di Federprivacy, giunto alla terza edizione, che si terrà il 23 mag-gio, al Palazzo dei Congressi di Pisa. Con le nuove regole sulla pri-vacy che incalzano, provenienti dall’Unione Europea, quest’an-no gli illustri speaker non potevano che porre l’accento sulle novità che queste intro-durranno. All’avvocato Anto-nio Ciccia il compito di parlare del privacy o� cer: � gura che diventerà obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni e per imprese che rientreranno in determinati parametri. A parlare di privacy in chia-ve europea, oltre a Giovanni Buttarelli, garante europeo aggiunto per la protezione dei dati (vedi riquadro in alto a de-stra), sarà l’europarlamentare Lara Comi, che è stata relatrice in Commissione Europea sulle nuove regole in merito alla si-curezza dei dati, in qualità di vicepresidente della commis-sione Imco (mercato interno

e protezione consumatori). A fare il punto sull’impatto che avrà la nuova normativa sul-le nostre imprese sarà invece Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Pri-vacy, con lo speech dal titolo “Come vengono riscritte le re-gole della privacy con l’entrata in vigore del Regolamento Eu-ropeo”. “Come si è evoluta l’Autori-tà Garante per raccogliere le nuove s� de della privacy”, sarà invece il titolo dell’intervento di Augusta Iannini, vice presi-dente dell’Authority, che spie-gherà come si sta preparando lo stesso Garante in vista del prossimo cambiamento nor-mativo che, oltre al privacy o� cer, introdurrà altre impor-tanti novità, sulle quali sarà completato il quadro attraver-so speci� ci interventi come “Privacy, reputazione online e diritto all’oblio nell’era di in-ternet”, tenuto da Domenico Laforenza, presidente del Cnr di Pisa (che quest’anno ha dato anche il patrocinio al conve-

gno), e “Perché abolire il Dps si è rivelata una decisione fret-tolosa con la prossima introdu-zione degli statement” a cura di Andrea Chiozzi, presidente di MetisLab e inventore di Priva-cyLab, piattaforma web-based usata da oltre 10.000 utenti in Italia per una gestione snella ed e� cace della privacy aziendale.Vietato quindi, per gli addetti ai lavori, rimanere indietro: non va dimenticato che la co-siddetta “data protection” non è solo una legge da rispettare, ma un concetto che compren-de la tutela del patrimonio dell’impresa che risiede nei dati, come metterà in evidenza Daniele Gombi, ceo di Polaris, con il suo intervento “Misure di sicurezza e vulnerabilità dei sistemi: le best practices per la protezione dei dati”. A di� eren-za dell’attuale Dlgs 196/2003, l’entrata in vigore del Rego-lamento Europeo richiederà meno formalità e più sostanza, badan-do soprattutto alla concreta

Federprivacy (www.federprivacy.it) rappresenta, in qua-lità di associazione, i privacy o� cer e i consulenti della

privacy d’Italia. Una parte della sua attività è dedicata alla formazione dei professionisti che ricopriranno questo ruolo. Proprio a dare risalto alla � gura del privacy o� cer è stata, per prima, a partire dal 2010, Federprivacy. Sin da allora è stata promossa la certi� cazione del privacy o� cer, come � gura professionale, presso l’ente certi� catore Tüv Italia, ri-cevendo anche l’apprezzamento del Garante per la protezio-ne dei dati personali. Ancor prima dell’entrata in vigore del Regolamento Europeo, la certi� cazione del privacy o� cer (Norma Iso 17024) vive grazie a Federprivacy una rapida a� ermazione tra liberi professionisti e manager aziendali: sono già quasi 500 i candidati che hanno intrapreso il per-corso per ottenere il riconoscimento di Tüv ed essere iscritti nello speciale Registro detenuto dallo stesso ente bavarese.

Sono già quasi 500 i candidati che studiano per ottenere il riconoscimento del Tüv

“Il passaggio a un regolamento comunitario relativo alla protezione dei dati - spiega Nicola Bernardi, presiden-

te di Federprivacy - costituirà una s� da per gli addetti ai la-vori. All’evento pisano Giovanni Buttarelli, garante europeo aggiunto per la protezione dei dati, ne spiegherà i motivi, in occasione dell’intervento dal titolo ‘Stesse regole per 27 Paesi membri Ue: come cambiano gli scenari della privacy’. Il cam-biamento rappresenterà anche un’opportunità, con il formarsi di un ‘mercato comune della privacy’, per migliaia di specia-listi della materia che, con un’unica e identica normativa in tutta Europa, potranno aspirare ad assumere, tanto in Italia quanto in un altro Paese dell’Ue, un incarico come respon-sabili della protezione dei dati, l’equivalente del chief privacy o� cer lautamente pagato negli Usa”. È quindi adesso, prose-gue Bernardi: “Il tempo di rimboccarsi le maniche, per farsi trovare pronti quando entrerà in vigore il nuovo regolamento; non a caso Federprivacy ha messo a punto uno speci� co ma-nuale dal titolo ‘Privacy O� cer, la � gura chiave della data protection europea’, che la casa editrice Ipsoa presenterà u� -cialmente proprio il 23 maggio al Privacy Day Forum”.

Bernardi, presidente di Federprivacy“È già pronto il manuale del Privacy Offi cer”

Andrea Chiozzi, presidente di MetisLab

Daniele Gombi, Ceo di Polaris

Nicola e Magda Bernardi, presidente e tesoriere di Federprivacy

Kroll Ontrack Italia, con l’in-tervento dal titolo “Distruzio-

ne e cancellazione sicura dei dati: indispensabili

per evitare il pericolo

lamento Europeo richiederà meno formalità e più sostanza, badan-do soprattutto alla concreta

Paolo Salin, country director di Kroll Ontrack

Italia

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EventiLunedì 13 maggio 20134 Informatica, ICT e Telecomunicazioni

La sede centrale dell’Università di Macerata

La digitalizzazione degli ar-chivi, dei documenti e del-

la loro gestione promette forti riduzioni dei costi e aumenti signi�cativi della competitività nelle organizzazioni pubbli-che e private. “Ma per ottenere bene�ci reali, non bastano le tecnologie informatiche”, dice il direttore del corso Stefano Pigliapoco. “Servono nuove �gure professionali, che sap-piano coniugare le conoscenze tradizionali sugli archivi carta-cei con le conoscenze più inno-vative della creazione, gestione e conservazione della memoria digitale. Per questo, l’Università di Macerata ha ideato il master in Formazione, gestione e con-servazione di archivi digitali in ambito pubblico e privato”.Lo stesso Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione - DigitPa - ha

Un gruppo di 52 imprese artigianali italiane specia-

lizzate in telecomunicazione e sicurezza, da oltre dieci anni, ha dato vita al consorzio Co.Na. Installer. La struttura è al servi-zio di aziende private e strutture pubbliche che abbiano la pri-maria necessità di gestire, so-prattutto nel territorio italiano, ma anche all’estero, installazioni di sistemi di ricezione televisiva a di�usione terrestre e via satel-lite o di servizi interattivi con ricetrasmissione dati attraverso sistemi Wi-Fi, Wdsl e Wi Max, e anche per la strutturazione di reti a di�usione terrestre di si-stemi Vsat e Bbi da satellite per comunicazione punto a punto o punto a multi punto dedicate. “Il nostro punto di forza è la capillarità”, dice Elio Attaranta-to, presidente di Co.Na. Instal-ler. “La nostra attività fornisce prevalentemente un servizio di elevata qualità grazie alla com-petenza delle aziende associate e alla notevole esperienza de-rivante dal continuo aggiorna-mento e la formazione dei tec-nici che ne fanno parte, presso la S.D.S. Scuola Digitale Satelli-te, a garanzia dell’elevato livello di professionalità”. Il consorzio, attraverso le consociate, esegue l’installazione e l’assistenza di

Accedere attraverso un unico portale ai referti

dei laboratori analisi, via Web e - ancora più comodamente - tramite smartphone Android o smart-TV. È stato questo il primo servizio al pubblico ero-gato da una nuova infrastrut-tura Cloud aperta, operativa all’interno del data center della Regione Marche. Un progetto che punta alla crescita digitale delle Marche e che si a�anca ad altri servizi quali la certi�ca-zione energetica degli edi�ci o le visure catastali.La nuova infrastruttura tec-nologica è stata sviluppa-ta nell’ambito del progetto MCloud, uno dei punti strate-gici dell’Agenda digitale nelle Marche, impegno prioritario assunto dal governo regionale e dal presidente Gian Mario Spacca.“Questo progetto – spiega Spacca – si inserisce a pieno ti-tolo tra le iniziative legate al te-ma delle smart community che nelle Marche si declina come smart region. La crisi econo-mica che minaccia di bloccare lo sviluppo di servizi innovativi può essere a�rontata mettendo in comune le infrastrutture abi-litanti e i servizi già �nanziati, concentrando le nuove risorse

Le tecnologie non bastano. Servono professionisti quali�cati In 10 anni realizzati importanti progetti per aziende private e Pa

Continua l’impegno della Regione Marche nella crescita digitale

Per gestire gli archivi del futuro Telecomunicazioni digitali e sicurezza

L’innovazione passa dalla “nuvola”

ribadito questa necessità di pro-fessionisti con competenze cer-ti�cate, stabilendo che i futuri conservatori digitali accreditati dovranno utilizzare personale in possesso di conoscenze pe-culiari e documentate. “Il ma-ster - prosegue Pigliapoco - che conta sulla collaborazione di DigitPa, Anai e Associazione nazionale archivistica italiana prevede, accanto agli insegna-menti dell’archivistica e della diplomatica del documento, l’informatica e l’informatica documentale, il diritto del do-cumento cartaceo e informati-co, le tecniche per la riproget-tazione dei processi nell’ottica della digitalizzazione dei do-cumenti e della dematerializ-zazione dei processi. Non sono trascurati gli aspetti economici e organizzativi”. Per favorire il continuo aggiornamento pro-

apparati di telecomunicazione classici e di nuova tecnologia, con interconnessione struttu-rale e up and down link. “In 12 anni”, aggiunge Attarantato, “abbiamo portato a termine im-portanti progetti collaborando, ad esempio, solo per citarne alcuni, con �ales Alenia Space e Telespazio, entrambe di Fin-meccanica, per la esecuzione di importanti progetti in ambito pubblico, quali ad esempio le reti SkyplexNet di comunica-zione per le Prefetture, le Re-gioni, le Province italiane ed i Vigili del Fuoco. Nel privato, invece, con Mediaset per il Di-gitale Terrestre Dtt, attrezzando di centrali a �ltri attivi alcune centinaia di condominii per la ricezione e la distribuzione dei segnali in tecnologia Di-gitale. Attualmente operiamo in stretta collaborazione con

su quanto c’è ancora da realiz-zare. Questo approccio è alla base di un nuovo modello di business territoriale”.MCloud, infrastruttura di computing cloud innovativa ed avanzata, si propone di erogare nuovi servizi digitali ad accesso multicanale alla Pubblica Am-ministrazione, per le imprese e per i cittadini, realizzando importanti economie di scala e garantendo opportunità di business per il territorio mar-chigiano. Negli anni la Regione Marche si è sempre adoperata in qua-lità di ente aggregatore, pro-muovendo il riuso di soluzioni, �nanziando progetti a rete, programmando interventi in

fessionale dei diplomati e degli operatori del settore, vengono proposti seminari sugli argo-menti più innovativi. L’attività didattica si svolge prevalente-mente a distanza, attraverso una piattaforma di e-learning ma sono previsti incontri con i docenti nonché la presenta-zione di casi pratici e soluzio-ni tecnologiche da parte degli operatori del settore dell’elec-tronic document management. Oltre che all’interno dei con-servatori accreditati, il master o�re sbocchi occupazionali sia nelle Pa (che, secondo l’attuale normativa, dovranno attuare la digitalizzazione dei documen-ti e la dematerializzazione dei procedimenti amministrativi) sia nelle imprese e negli enti privati, interessati alle oppor-tunità o�erte dalla fatturazione elettronica e dall’archiviazione ottica dei documenti �scali.Le iscrizioni alla settima edi-zione del master saranno aper-te a settembre. Per ulteriori informazioni, è possibile con-sultare il sito www.masterar-chividigitali.it. Per mantenersi aggiornati sull’archiviazione digitale, è possibile iscriversi alla pagina Facebook “maste-rarchividigitali” e a Twitter “ArchiviDigitali”.

la piattaforma Tivù per o�rire ai residenti in zone disagiate i segnali televisivi terrestri, ma di�usi attraverso i satelliti. La nostra o�erta è rivolta preva-lentemente ad amministratori condominiali, responsabili di u�ci tecnici e costruttori edi-li”. Vanto del Consorzio Co.Na. Installer è la capacità di o�erta concorrenziale sui mercati an-che internazionali nella com-mercializzazione e distribuzio-ne di prodotti e servizi, grazie alle reti di impresa create attra-verso accordi commerciali con le principali aziende del settore. “Insomma”, conclude Attaran-tato, “ci sentiamo di o�rire una assoluta garanzia di successo al-le aziende che decidono di a�-darci integralmente o condurre progetti in partnerariato”. Per maggiori informazioni visitare il sito www.conin.it.

prospettiva unitaria, sceglien-do strategie di sintesi per il superamento di una visione di-saggregata della pubblica am-ministrazione e del territorio.L’infrastruttura Cloud instal-lata presso la Regione è frutto della collaborazione fra Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Regione Marche, con il contributo dell’Università di Camerino e dell’Università Po-litecnica delle Marche. Numerose le ricadute positive attese dal progetto: sviluppo di nuove tecnologie, creazione di una rete di ricerca scienti�ca e tecnologica, crescita di occupa-zione giovanile e formazione, generazione di brevetti e spin-o�, attrattività di capitali.

■ UNIVERSITÀ MACERATA / Master per gestire i documenti di aziende e Pa ■ CO.NA.INSTALLER / Consorzio nato dall’unione di 52 imprese artigiane

■ MCLOUD / Eroga servizi digitali ad accesso multicanale

Installer al lavoro presso uno dei 2.300 distributori di benzina equipaggiati di antenna bidirezionale

Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, durante una visita al Cern di Ginevra

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Via Manodori, 7Reggio Emilia

Tel. 0522.512099Fax 0522.921967

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Dal 1992Progettazione Elettronica

Produzione di Apparecchiature ElettronicheAssemblaggio di Circuiti Stampati

IngegnerizzazioneSoluzioni per le Aziende chiavi in mano

PProdduzioneP tt

EventiLunedì 13 maggio 2013 Informatica, ICT e Telecomunicazioni 5

La promozione del so�- ware open source Momis

per l’integrazione dei dati è l’obiettivo principale di Da-taRiver (www.datariver.it), lo spin-o� dell’Università di Modena e Reggio Emi-lia. Nata nel 2009 dal grup-po di ricerca sui database DBGroup (www.dbgroup.unimo.it), la società svilup-pa soluzioni so�ware inno-vative nei campi della Data Integration, Semantic Web, Information Management, Business e Location Intelli-gence per l’integrazione dei sistemi informativi aziendali

Semantic integration e Business Analytics generano valore dai Big Data

Integrazione dei dati open source

con sorgenti di dati esterne, gestione ed elaborazione di dati clinici e protocolli tera-peutici.Accreditata come struttu-ra di ricerca e innovazione della Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna, Da-taRiver ha sviluppato un importante progetto con la Fondazione Italiana Linfo-mi per integrare i dati degli oltre 30 studi clinici distri-buiti su 5 diverse piattafor-me so�ware. L’integrazione, realizzata attraverso il siste-ma Momis, ha consentito di estrarre ed integrare sorgenti

dati distribuite ed eterogenee in modo semi-automatico sfruttando la semantica delle sorgenti dati per creare una piattaforma web in grado di monitorare l’andamento dei protocolli clinici, individua-re trend speci�ci all’interno degli studi, e�ettuare ricer-che personalizzate, elaborare statistiche sui dati aggregati, visualizzare su mappa e gra-�ci i risultati ottenuti. DataRiver guida il proget-to “Business Analytics per generare valore dai Big Da-ta”, �nanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che preve-de lo sviluppo di un so�ware per l’integrazione di sistemi di gestione dei dati aziendali (Erp, Crm, DataWarehouse) con sorgenti dati esterne di tipo Big Data, Open Data e dati geogra�ci. La società ha recentemente ottenuto un importante �nanziamento dal ministero dello Sviluppo Economico per la realizza-zione del progetto “Data-River Data Integrator”, che prevede lo sviluppo di tec-niche per l’annotazione se-mantica, l’integrazione dati e l’interrogazione distribuita di sorgenti dati tradizionali e multimediali.

■ DATARIVER / Spin-o� dell’Università di Modena e Reggio Emilia

inizieremo con la Middlesex University di Londra un per-corso specialistico inerente le questioni che riguardano il networking, con un particola-re focus sulle reti di sensori”.Iniziata con l’attività forma-tiva, la cooperazione inter-nazionale si è presto trasfor-mata in progetti di ricerca inseriti nel VII Programma Quadro e, nel caso dell’Uni-versità di Olten, sta nascendo una ulteriore collaborazione inerente i dottorati di ricerca congiunti.

■ UNIVERSITÀ DI CAMERINO / Un ateneo sempre più internazionale

Chi sceglie informatica sceglie il futuro“In via di de�nizione anche un accordo con l’Università Catamarca in Argentina nel settore dell’ingegneria del so�ware, sia sul fronte della didattica che su quello della ricerca” continua il professor Corradini.La qualità della didattica è certi�cata dal fatto che i cor-si sono inseriti nel Sistema di assicurazione della qua-lità Unicam certi�cato Iso 9001 da Afaq-France, leader francese e fra i primi enti di certi�cazione sul piano mon-diale. Non da meno, i corsi di Laurea in Informatica sono anche inseriti nel Sistema di Certi�cazione di qualità per la formazione informatica di livello universitario, denomi-nato ‘Bollino Grin’ (Gruppo Informatici Nazionale). Ta-le bollino è stato introdotto per fornire sia agli studenti sia al mondo del lavoro uno strumento di supporto e di orientamento di fronte alle numerose lauree attinenti in qualche modo all’informatica fornite dalle università italia-ne con il nuovo ordinamento degli studi universitari. La sezione di Informatica vanta in�ne accordi consoli-dati con importanti imprese ed enti a livello nazionale, presso i quali studenti e laure-ati possono e�ettuare periodi di stage, obbligatori prima del conseguimento della laurea. L’Università ha inoltre al pro-prio attivo svariati progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dei quali gli studenti, previo l’assegnazione di borse di stu-

dio, possono svolgere il perio-do di stage. “Tramite progetti europei che abbiamo vinto, molti dei nostri ragazzi han-no anche la possibilità di svol-gere stage post laurea interna-zionali” conclude Corradini.

Corsi di laurea in lingua inglese e a doppio titolo e collaborazioni con università estere

Di origini antichissime, l’Università di Cameri-

no rappresenta oggi una delle più interessanti ed innovative realtà italiane e si articola in 7 “scuole di ateneo” in cui si sono uni�cate le competenze degli ex Dipartimenti (ricer-ca) e Facoltà (formazione). In questo contesto, l’Informatica dell’Università di Camerino a�erisce alla Scuola di Scien-ze e Tecnologie e o�re un completo corso di studi che comprende 2 corsi di laurea triennali - percorso in Tecno-logie Informatiche e percorso in Informatica Industriale –,

un corso di laurea magistrale, e un dottorato di Ricerca in Scienza dell’Informazione e Sistemi Complessi.Se è vero che l’Università è volta, in generale, a promuo-vere la dimensione inter-nazionale degli studi, sono proprio le discipline infor-matiche a godere di una forte spinta all’internazionalizza-zione.“Molti dei nostri corsi di laurea specialistici sono in-teramente in lingua inglese e a doppio titolo e, tra questi, quello di laurea magistrale in Informatica” a�erma il ret-

tore Flavio Corradini. “Per i corsi di laurea in Informatica abbiamo stipulato accordi di collaborazione internazionale con double degree con altre università estere, tutti impo-stati su specializzazioni. Ad esempio, con l’Università di Reykjavík in Islanda lavoria-mo sulla biologia dei sistemi e sull’intelligenza arti�ciale, mentre la collaborazione con l’Università di Olten in Sviz-zera privilegia l’aspetto del management informatico. Non da ultimo, quest’anno

Da un pool di docenti, laureati e studenti

di Informatica Unicam, insieme ad alcuni auto-revoli imprenditori del territorio marchigiano, nel 2007, è nato lo spin o� e-Lios, oggi importante realtà che opera nel cam-po dell’Ict, del trasferi-mento tecnologico e delle soluzioni innovative per imprese e pubblica am-ministrazione. L’azienda è attiva sul territorio come centro di eccellenza nel campo delle Ict e garanti-sce team di lavoro specia-lizzati, costituiti da perso-nale altamente quali�cato e completamente dedicato alle attività di ricerca, in-novazione e formazione. Il suo core business è ine-rente allo sviluppo di tec-nologie a supporto di Pa e Pmi, tecnologie abilitanti (interventi nel settore della Radio Frequenza e Ad-Hoc Network, sistemi embedded e Aidc) e Mid-dleware.

L’esperienza e-Lios

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Il rettore Flavio Corradini

Un momento di studio in aula

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EventiLunedì 13 maggio 20136 Informatica, ICT e Telecomunicazioni

Conoscere con precisione il costo di produzione

di un prodotto industriale è fondamentale per calcola-re i propri margini e realiz-zare preventivi. Non è però una operazione semplice e richiede l’esperienza di chi lavora da anni nel settore specifico e lunghi tempi di analisi. E se esistesse uno strumento per stimare il costo direttamente dal mo-dello 3D? Da questo desi-derio nasce LeanCost, il fiore all’occhiello della suite LeanDesign sviluppata da Hyperlean.Con LeanCost i tempi di pre-

Èproiettato nell’Ict il corso di laurea triennale in Infor-

matica del nuovo Dipartimen-to di Matematica e Informatica dell’Università di Ferrara. Un corso all’insegna della compe-titività tecnologica, che o�re agli studenti numerose oppor-tunità di formazione di alto li-vello, sia per proseguire gli stu-di, sia per l’ingresso nel mondo del lavoro. Per chi sceglie questa seconda strada, le competenze alta-mente professionali trovano riscontro nell’alto grado di oc-cupazione in ambito informa-tico: il 75% degli studenti ha esperienze lavorative già pri-ma di laurearsi, circa l’80% dei laureati è occupato a un anno dalla laurea e più dell’80% di questi ritiene che gli insegna-menti ricevuti siano utili per le proprie attività lavorative (dati AlmaLaurea, 2013).A Ferrara gli studenti di In-formatica possono contare su metodologie di apprendimen-to attivo in aule informatiche dotate di decine di postazioni di lavoro, apparati di video-conferenza per la teledidattica, un laboratorio di reti con si-mulazione di reti estese, labo-ratori di calcolo, anche ad alte prestazioni, e la possibilità di

LeanCost è la soluzione per la preventivazione sul modello 3D Il corso di laurea in Informatica per competenze altamente professionali

La certezza sui costi del prodotto La competitività passa dall’Ict

parazione del preventivo si riducono del 40-60%, l’accu-ratezza della stima nelle pri-me fasi arriva già al 90-95%, l’aggiornamento dei dati è au-tomatico e veloce. In sintesi, il costo diventa un dato proget-tuale e le modi�che tecniche in fase avanzata scendono del 30-40%. Spin-o� dell’Università Politecnica delle Marche, Hyperlean nasce nel 2010 dall’iniziativa di sei giovani ricercatori universitari prove-nienti dal campo dei metodi e sistemi avanzati per l’inge-gneria industriale e da Bies-se, azienda del settore della

consultare online il patrimo-nio bibliotecario.L’ottima proporzione fra do-centi e studenti facilita anche il coinvolgimento degli stu-denti nelle molte attività di ricerca d’avanguardia in cui sono impegnati i docenti, co-me per esempio l’ottimizza-zione numerica, le architetture massicciamente parallele, la ricostruzione delle immagini tomogra�che, il calcolo larga-mente distribuito.A completamento della forma-zione, sono previsti percorsi di tirocinio in aziende ed enti di

meccanica per l’industria del mobile. Hyperlean sviluppa e commercializza sistemi sof-tware innovativi a supporto del processo di progettazione e della gestione del know-how aziendale. In particolare LeanCost è un sistema so�ware innova-tivo per preventivare il co-sto di prodotti e di processi industriali in modo facile e veloce. In grado di leggere modelli 3D generati con di-versi sistemi Cad, permette, in tempi rapidi e in modo semiautomatico, di stimare in modo accurato il costo di un prodotto meccanico e mecca-tronico e simulare soluzioni progettuali e produttive con-siderandone tempi e costi di produzione �n dalla fase di ideazione. LeanCost permette inoltre di confrontare diversi scenari produttivi, anche in paesi stranieri, memorizzare le simulazioni, e aggiornare preventivi precedenti allo sta-to attuale. In fase di sviluppo sono Le-anConf, per la con�gurazio-ne �essibile di piattaforme di prodotto, e LeanCm, per la gestione delle modi�che in fase di progettazione e calcolo degli impatti.

ricerca e la possibilità di perio-di di studio all’estero. Le competenze acquisite ren-dono il laureato in Informa-tica dell’Università di Ferrara altamente competitivo per svolgere un ampio ventaglio di attività: da quella autonoma di libero professionista all’oc-cupazione nell’amministrazio-ne pubblica, dall’impiego in società di servizi e nei centri di elaborazione dati, sia pub-blici sia privati, alla frequenza di corsi di laurea magistrale e dottorati di ricerca in Italia e all’estero.

■ HYPERLEAN / Spin o� dell’Università Politecnica delle Marche ■ UNIVERSITÀ DI FERRARA / O�re molte opportunità di formazione

ratterizzati dall’acquisizione, elaborazione, trasmissione e utilizzazione dell’informazio-ne e della conoscenza, risorse essenziali della nuova società.Il Dinfo a�erisce inoltre a vari centri e consorzi interuniver-sitari, tra i quali si segnalano il Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario per le te-lecomunicazioni), il Mecsa

(Microwave engineering cen-ter for space applications) e il Midra (Multidisciplinary Institute for development re-search and applications), che svolgono un ruolo importan-te nel panorama nazionale di cooperazione scienti�ca di alto livello fra le università e le imprese. Quella del Dinfo è una realtà italiana importan-

te, proiettata nel futuro ma con radici ben piantate nella storia e tradizione dell’ateneo �orentino. Nei primi anni del secondo dopoguerra Nello Carrara, compagno di studi di Enrico Fermi, costituì a Fi-renze l’Iroe (Istituto di ricerca delle onde elettromagnetiche) del Cnr. Quel nucleo di ri-cercatori all’avanguardia nel campo dell’elettronica e delle microonde avrebbe contri-buito signi�cativamente anni dopo, nel 1972, a fondare la facoltà di Ingegneria �oren-tina, da sempre molto legata all’industria ad alto contenu-to tecnologico. Non è certo un caso che oltre un quarto del budget di ricerca del Din-fo proviene da contratti diret-ti con aziende e che il dipar-timento abbia dato origine a diversi spin-o�. Le altre prin-cipali fonti di �nanziamento sono la Comunità europea, il Miur e la regione Toscana. E anche questo non è un caso. La ricerca oggi ha questa dop-pia anima: prospettive globali e realtà locale. Solo per citare un paio di esempi: smart ci-ties e beni culturali, due set-tori in cui il Dinfo, così come l’università di Firenze nel suo complesso, sono protagonisti e in cui si coniugano tecnolo-gie interdisciplinari frutto di collaborazioni internazionali e applicazioni a misura del territorio. Molteplici e in set-tori diversi sono le realizza-zioni con applicazioni prati-che, come quelle nelle �gure, anche in collaborazione con industrie.

■ DINFO / Il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Firenze

Qui la ricerca genera fatturatoLaurea triennale e magistrale oltre a un dottorato in Ingegneria dell’informazione

Con il varo della riforma il volto dell’Università

italiana è radicalmente cam-biato. Non esistono più le Facoltà, ma solo le Scuole e i Dipartimenti, ora più grandi e più omogenei di un tempo e, soprattutto, più in�uenti e autonomi. In grado di im-postare una propria policy e avere precisi indirizzi strate-gici nel sempre più competiti-vo mercato delle risorse e dei �nanziamenti per la ricerca.Un campo in cui il Dinfo (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione), uno dei 24 dipartimenti dell’Univer-sità di Firenze, si muove con successo e determinazione: dodici milioni di euro (esclusi i costi del personale struttura-

to) con previsione di crescita è il budget per il 2013, per uno sta� di 68 professori e ricercatori, 23 tecnici e am-ministrativi e 126 giovani fra post-doc e studenti di dotto-rato, vero investimento per il futuro. Al Dinfo a�eriscono due corsi di laurea triennale (Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni, Ingegne-ria informatica), cinque corsi di laurea magistrale (Inge-gneria biomedica, Ingegneria elettronica, Ingegneria infor-matica, Ingegneria elettrica e dell’automazione, Ingegneria delle telecomunicazioni) e un corso di dottorato in In-gegneria dell’Informazione per un totale di circa 1.400 studenti. Perché sono loro, gli studenti, il �ne ultimo delle attività di didattica e ricerca e i portatori delle idee senza le quali tutto il resto avrebbe ben poco senso. Il Dinfo è il dipartimento di riferimento per le Tecnologie dell’Infor-mazione e della Comunica-zione (Ict, Information and Communications Techno-logy), nel cui ambito svolge ricerche avanzate di automa-tica, elettronica, informatica, telecomunicazioni, elettro-

magnetismo, ma anche di ri-cerca operativa, bioingegne-ria e elettrotecnica. Studia e progetta reti wireless, radar, sensori e apparati elettronici, so�ware avanzato, sistemi ad ultrasuoni, satellitari, di con-trollo e telerilevamento, di elaborazione e interpretazio-ne di contenuti multimediali, di supporto alle decisioni, di sicurezza e protezione dell’in-formazione e telematici. Fa ricerca in settori apparente-mente diversi, ma tutti ca-

Hyperlean offre soluzioni intelligenti e flessibili per il business

Ambiti di ricerca accomunati

dall’acquisizione, elaborazione, trasmissione

e utilizzazione dell’informazione

Monitoraggio della caldera dello Stromboli mediante un radar progettato dal Dinfo

Sistema a interazione naturale progettato da ricercatori del Dinfo installato a Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Un’aula dell’Università di Ferrara

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EventiLunedì 13 maggio 2013 Informatica, ICT e Telecomunicazioni 7

di strade di�erenti per rein-ventare il business attraverso nuove soluzioni originali. Come spiega Pedrelli “Nsi cerca di essere sulla frontie-ra della tecnologia per com-prenderne gli andamenti e capire cosa può essere utile ai nostri clienti e a noi. Siamo di fronte a scenari tutti da in-terpretare, come l’Internet of �ings, le Smart City, i social networks, le potenzialità del cloud computing, lo sviluppo del mobile. Come interpreta-re tutto ciò a favore dei propri clienti? Alimentando la no-stra voglia di comprendere la realtà: innovare, progettare, personalizzare. La nostra ori-ginalità, conosciuta in Emilia Romagna, ha colpito anche altre aziende sul territorio nazionale, che valorizzano il nostro lavoro continuando ad essere, nel tempo, nostre clienti”.Da questo fermento nascono soluzioni mobile innovative per iOS , Android e Windows 8 per clienti con le più svaria-te necessità: gestire i propri buyer o i propri venditori b2c in giro per il mondo o trovare una soluzione innovativa di home banking su tablet.

■ NSI / Nier Soluzioni Informatiche: specialisti in consulenza It e architetture informatiche personalizzate. Anche “mobile” e “cloud”

Progetti innovativi per far crescere le impreseNell’Ausl più importante dell’Emilia Romagna sta en-trando in produzione una complessa soluzione, inte-ramente frutto di Nsi, che ridisegna il �usso e la gestio-ne delle informazioni e dei documenti all’ interno dell’ azienda, rendendo i processi più semplici, intuitivi e �uidi.“Abbiamo ridisegnato e im-plementato il nuovo sistema informativo di H San Ra�aele Resnati di Milano, attraverso scelte innovative in grado di rendere unico e più e�ciente l’approccio e il servizio che o�re ai propri clienti”, prose-gue Pedrelli.In Dse, ora Illumia, società bolognese di produzione e commercializzazione di ener-gia, luce e gas, è stato proget-tato e realizzato un datacen-ter innovativo, performante e green, con grande attenzione alla sicurezza e alla business continuity. Sempre per Illu-mia, la società bolognese sta realizzando un nuovo sito di e-commerce.Da anni partner tecnologico nella gestione infrastruttura-le della factory di una scude-ria di Formula 1, Nsi, insieme a Nier, da tempo fornisce i

servizi di sviluppo so�ware, per una delle maggiori socie-tà della produzione di treni ad alta velocità e gestione di reti ferroviarie. L’azienda conta su un team di circa 50 collaboratori ed è organizzata in due business unit: l’area sviluppo so�ware e l’area infrastrutture. Inol-tre commercializza alcuni prodotti (tutti come SaaS, So�ware as a Service), nati da propri progetti di succes-so. Ogni area ha una “mente” consulenziale e un “corpo” di sviluppo specializzato, in grado di fornire le migliori risorse tecnologiche per dare concretezza e sostanza alle idee e alle analisi. “Il team di Nsi”, conclude Pedrelli, “la-vora con passione sviluppan-do soluzioni innovative per aziende che vogliono crescere grazie a nuove idee”.

So�ware e infrastrutture per la Formula 1 come per Sanità, e-commerce, settore utility, trasporti e alta velocità

Pensare fuori dagli schemi. È con questo obiettivo

che dieci anni fa, dalla stori-ca Nier, società di ingegneria di Bologna, nasce Nsi, Nier Soluzioni Informatiche, spe-cializzata in consulenza It e in soluzioni informatiche ad hoc per i propri clienti. “Oggi le aziende sono chia-mate a innovare, reinventare il proprio business, creare e�cienza e stare al passo con la velocità del cambiamento”, spiega il responsabile mar-

keting e vendite Pier Silverio Pedrelli. “Per fare tutto ciò, c’è bisogno di partner inno-vativi, a�dabili e professio-nali. Nsi vuole essere questo: un punto di riferimento nel panorama dell’ingegneria del so�ware e dei servizi It, in grado di interpretare al meglio i trend e gli sviluppi futuri del mercato e o�rire soluzioni uniche, pensate su misura per i propri clienti”. Il rigore aziendale, proprio di un’azienda focalizzata sul

cliente, si abbina alla stima e �ducia nei giovani. “Il nostro è un team giovane, poliedrico e che ama pensare fuori dagli schemi”, dice Pedrelli. “Ne ri-sultano soluzioni innovative e all’avanguardia, una passio-ne e un coinvolgimento totali negli obiettivi preposti che fanno crescere i clienti della società”. La crisi economica ha col-pito pesantemente, ma una situazione di�cile può gene-rare opportunità, la ricerca

Organizzata in due business unit, Nsi vanta un team giovane formato da una cinquantina di collaboratori

Pier Silverio Pedrelli, responsabile marketing e vendite di Nsi

De�nirla semplicemente una realtà che si occupa

di fornire servizi tecnologici alle aziende è limitativo. H4T, infatti, è sì un partner a�da-bile per tutte le esigenze di analisi, progettazione, ristrut-turazione della rete aziendale e conformità agli standard di sicurezza informatici, ma si presenta anche all’insegna di un approccio innovativo.“Ci poniamo, nei confronti dei nostri clienti, come veri e propri consulenti” a�erma la titolare Alessandra Vidili. “Cerchiamo di capire quali sono le loro reali esigenze e di risolvere le problematiche legate alla gestione delle ri-sorse informatiche senza ne-cessariamente attuare dei re-placement di prodotto, bensì ottimizzando quello che già esiste e permettere al cliente scelte innovative con il minor costo possibile”.Pur in grado di rispondere a 360° a qualsiasi esigenza del cliente - compresi i progetti di sviluppo applicativo - H4T è forte di una specializzazione nell’Open Source e nel mon-do Linux nel quale lo sta� ha competenze speci�che e profonde. Si contraddistin-gue anche per un alto livello

Alessandra Vidili “Ottimizziamo anche le risorse esistenti”

Innovare e risparmiare è possibile

di specializzazione nel campo della sicurezza informatica e, in particolare, nei progetti di Identity and Access Manage-ment che, con l’ottimizzazio-ne della gestione degli utenti, permettono di eliminare pro-cedure manuali complesse e di applicare norme di sicurez-za a livello aziendale.La società o�re servizi tra-sversali ed è in grado di ri-spondere alle esigenze di aziende di di�erenti dimen-sioni, dall’enterprise alla Pa, alla piccola e media impresa. Parte fondamentale dell’atti-

vità di H4T è, in�ne, anche il trasferimento di conoscenza.“Far crescere i nostri dipen-denti, ma anche i partner e gli stessi clienti è per noi un obiettivo primario”, commen-ta Vidili. “Desideriamo for-nire al cliente non solo una soluzione alle sue esigenze, ma anche metterlo nella con-dizione di gestire le attività quotidiane in autonomia”.I corsi implementati sono an-cora una volta focalizzati sulle tecnologie Open Source e, in molti casi, customizzati sulla singola azienda.

■ H4T / Da Vignola (Mo) soluzioni It e consulenze mirate per ogni esigenza

Il Laboratorio di Sistemi Di-stribuiti e Tecnologie Inter-

net (Disit) dell’Università de-gli Studi di Firenze è attivo da oltre 15 anni e ha sviluppato ricerche e tecnologie innova-tive in numerosi e importanti progetti nazionali e interna-zionali. Più in dettaglio, Di-sit opera in aree di ricerca e innovazione come sistemi distribuiti, contenuti cross-media, sistemi multimediali distribuiti, mobile compu-ting, media grid computing, semantic computing, rap-presentazione simbolica della musica, smart city, e-learning ed educazio-ne a distanza, e-health, modelli semantici e rac-comandazioni. I progetti realizzati da Disit spa-ziano dal leggio elettro-nico Moods, sviluppato in collaborazione con il Teatro alla Scala di Mi-lano, la Scuola di Musica di Fiesole e Casa Ricordi, �no a parti dello standard Mpeg, dai modelli di produzione, protezione e distribuzione di contenuti digitali del proget-to Axmedis (attuato con 43 partner europei fra cui Bbc, Rai, Eutelsat, Hp, Telecom, Fhg e varie molte Università

Disit: Laboratorio di Sistemi Distribuiti e Tecnologie Internet

Alta velocità e tecnologie informatiche

europee), �no ad arrivare a Eclap, la biblioteca digitale europea delle arti dello spet-tacolo arricchita di social media presenta contenuti di nomi illustri quali Dario Fo, Vittorio Gassman, Carmelo Bene o Grotowskyi e si basa su tecnologie innovative del social media. Oggi Disit Lab è impegnato nella ricerca e nell’innovazio-ne per l’alta velocità (sia per le ferrovie sia per la metropoli-tana), smart city, tecnologie per il cloud, soluzioni big da-

ta e data analytic, applicazioni per smartphone e tablet, ge-stione emergenze ospedalie-re e soluzioni di navigazione integrata indoor-outdoor per le emergenze. Nel programma 2011, il pro-getto “Italia degli Innovatori”, dell’Agenzia per la di�usione

delle tecnologie per l’inno-vazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha se-lezionato quattro innovazioni presentate dal Disit Lab. Si tratta di Cross Media Lear-ning Management System (tecnologie del social media per l’educazione a distanza e la formazione continua), Mobile Emergency (soluzio-ne per la riduzione dei tempi di comunicazione, supporto e gestione delle grandi emer-genze, supporto alle decisioni in condizioni di maxi emer-

genze e pronto soccor-so), Mobile Medicine (portale di servizi e pro-dotti per la formazione medica continua Ecm e il supporto alle decisioni in area medica, nella ge-stione delle emergenze e del pronto soccorso) e Content Processing Media Grid (strumento scalabile per produzione,

protezione e distribuzione di contenuti cross media intel-ligenti). Recentemente, Disit Lab ha costituito lo spin-o� E�ective Knowledge parte-cipato dall’Università degli Studi di Firenze per lo sfrut-tamento commerciale di alcu-ni risultati di ricerca.

■ UNIVERSITÀ DI FIRENZE / La struttura di ricerca è attiva da più di 15 anni

La titolare, Alessandra Vidili

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EventiLunedì 13 maggio 20138 Informatica, ICT e Telecomunicazioni

e che culminano nella tesi �nale”. Le tesi sono svolte presso i centri di ricerca del Dais, all’interno dei quali gli studenti sono inseriti già alla �ne del primo anno, o presso aziende convenzionate che possono o�rire stage formati-vi di livello adeguato.Il Dipartimento o�re anche un Dottorato di Ricerca in In-formatica - Computer Scien-ce, il cui obiettivo è fornire le competenze necessarie per esercitare presso Università e aziende attività di ricerca di alta quali�cazione. Il percor-so formativo prevede la de-�nizione e lo svolgimento di un progetto di ricerca sia at-traverso programmi di didat-tica avanzata, sia tramite l’ap-profondimento individuale, e in molti casi anche attraverso lo scambio culturale con altri Paesi. Gli argomenti di ricer-ca spaziano su diversi settori dell’Informatica: Intelligenza e visione arti�ciale, critto-gra�a, sistemi multimediali, calcolo parallelo e distribuito,

Il Centro Acadia (AdvanCes in Autonomous, DIstributed and pervAsive systems) si occupa di ricerca nell’ambito di

sistemi distribuiti e pervasivi, tematiche di grande attualità dal momento che tali tecnologie sono oggi a disposizione di gran parte della popolazione (attraverso smartphone, tablet, e altri dispositivi intelligenti). Per essere e�caci tali sistemi, preposti ad accogliere ed elaborare enormi quantità di dati, devono essere sicuri e a�dabili e devono garantire la tutela della privacy. Per queste ragioni i temi di ricerca del Cen-tro Acadia che riguardano le analisi di sicurezza, il calcolo delle prestazioni delle elaborazioni, le analisi di correttezza e la gestione dei dati diventano aspetti cruciali per o�rire un servizio la cui qualità ed attendibilità raggiungano li-velli soddisfacenti. Su un altro versante, gli studi in ambito green-computing mirano a proporre sistemi sempre più ve-loci, ponendo contemporaneamente attenzione ai problemi dell’ambiente tramite tecniche per la riduzione del consumo energetico.La ricerca nell’ambito del Centro rappresenta un’opportunità di crescita professionale e scienti�ca che valorizza le eccellen-ze tra gli studenti del Corso di Laurea Magistrale. Ne sono testimonianza gli ottimi risultati raggiunti dagli studenti del gruppo di sicurezza nelle competizioni internazionali Cap-ture the Flag che hanno collocato Ca’ Foscari al primo posto tra gli atenei italiani. Il Centro si distingue anche per l’eleva-to numero di collaborazioni internazionali e per le signi�ca-tive collaborazioni industriali che coinvolgono, per esempio, Microso� Research e Ibm Research.Per informazioni: www.dais.unive.it/~acadia/

Centro Acadia, la ricerca premiata anche all’estero

L’ attività di ricerca del Centro Kiis (Know-

ledge, Interaction and Intelligent Systems) parte dal presupposto che i più recenti sviluppi dell’Ict possano contribuire a dominare l’imponente quantità di informazione oggi disponibile e trasfor-marla in conoscenza utile per innovare e migliorare prodotti, servizi e pro-cessi produttivi. L’attività scienti�ca si svolge nei tre settori che richiamano il nome stesso del centro: conoscenza, interazione, intelligenza. La dimen-sione “conoscenza” si oc-cupa di sistemi in grado di estrarre informazione da grandi quantità di dati eterogenei, anche geogra�camente distri-buiti, come accade nel web, rendendola così di-sponibile per attività che vanno dalla semplice in-terrogazione al supporto in complessi processi de-cisionali. La dimensione “interazione” riguarda invece lo sviluppo di in-terfacce multimediali e sistemi di comunicazione interpersonale intuitivi che, adeguandosi auto-nomamente alle esigen-ze e alle intenzioni degli utenti, forniscono interat-tività personalizzata in ambienti reali e virtuali. In�ne, la dimensione “in-telligenza” si occupa di sistemi arti�ciali che cer-cano di imitare le capa-cità cognitive dell’uomo e sono in grado di “appren-dere” e migliorare le pro-prie prestazioni alla luce degli stimoli proveniente dal mondo esterno. Que-sta capacità è strumen-tale per la realizzazione dei computer della pros-sima generazione e per la costruzione di robot che percepiscono, ragio-nano e interagiscono in ambienti aperti. Il Kiis, a cui a�eriscono ricercatori di fama internazionale, è all’avanguardia nello sviluppo e nella speri-mentazione di tecnologie informatiche innovative e contribuisce attivamen-te all’avanzamento dello stato dell’arte in queste aree. Per informazioni: www.dais.unive.it/~kiis/

Centro Kiis

valutazione delle prestazioni, linguaggi di programmazio-ne, sicurezza delle reti e dei sistemi, interazione uomo-macchina. “Gli studenti di dottorato”, nota il professor Riccardo Focardi, coordinatore del Collegio di Dottorato, “han-no il grande privilegio di stu-diare e lavorare su tematiche all’avanguardia a livello mon-diale, presentando i propri risultati di ricerca all’interno di convegni internazionali e partecipando attivamente a progetti di ricerca nazionali ed Europei”. Il dottorato prevede anche periodi all’estero presso isti-tuti di ricerca internazionale e, in alcuni casi, la possibilità di svolgere l’iter in “co-tutela” acquisendo un prestigioso ti-tolo doppio valido in entram-be le nazioni. Sul fronte del-la ricerca, l’attività del Dais nell’area informatica e Ict si attua attraverso due centri interni al dipartimento: il Centro Acadia che si occupa di ricerca nell’ambito di si-stemi distribuiti e pervasivi, e il Centro Kiis che svolge la sua attività scienti�ca nelle tre aree richiamate dal suo nome: conoscenza, intera-zione, intelligenza. A questi, si aggiunge il Joint Research Center for Digital Humani-ties and Future Cities (Dhv, Digital Humanities Venice), costituito recentemente tra Ca’ Foscari e l’Ecole Politech-nique Fédérale de Lausanne (Ep�), con la collaborazione di Telecom Italia che ospite-rà i ricercatori presso il pro-prio Future Center a Venezia. Dhv applicherà le tecnologie dell’informazione agli studi umanistici, ricostruendo in versione digitale la storia di Venezia attraverso i secoli e fornendo gli strumenti cul-turali innovativi propri delle città digitali del futuro.

■ UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI, VENEZIA / Dais: Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica. Anche gli studenti presentano ai convegni internazionali

Studiare lavorando su tematiche all’avanguardiaCorsi di studio triennali, magistrali e dottorati. Grande successo anche per quello in lingua inglese con le sue tre specializzazioni

Didattica e ricerca so-no i capisaldi del Dais:

(www.dais.unive.it) Dipar-timento di Scienze Ambien-tali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia. È stato istituito nel genna-io 2011 dalla fusione dei tre Dipartimenti di Scienze Ambientali, di Informatica e di Statistica: una fusione mo-tivata dal desiderio di creare un contesto appropriato per favorire al meglio le intera-zioni fra tre discipline che costituiscono motori chiave della ricerca per lo sviluppo scienti�co e sociale del futu-ro. Il Dipartimento riunisce gruppi di ricerca leader a livello mondiale che metto-no a disposizione le proprie competenze nella ricerca e nell’insegnamento a tutti i li-velli. Sul fronte della didattica o�re Corsi di Studio Trienna-li, Magistrali e di Dottorato, in Informatica e in Scienze Ambientali.Tra gli atenei veneti, l’Uni-versità Ca’ Foscari è stata la prima a istituire, nel 1991, un corso di laurea in Infor-matica, la cui denominazione storica era “Scienze dell’In-formazione”, oggi strutturato in una laurea di primo livello, seguita da una laurea magi-strale. È questo un percor-so che porta formare �gure professionali molto richieste in ambito nazionale e inter-nazionale con esiti occupa-zionali vicini al 100% (dati Almalaurea).Dall’anno accademico 2010/11 Ca’ Foscari o�re un corso di laurea magistrale in “Informatica - Computer

Science”, la cui lingua di inse-gnamento è l’inglese. Il corso di laurea magistrale è l’evolu-zione di precedenti corsi di studio in informatica, ed è il naturale proseguimento degli studi per gli studenti triennali in Informatica. Il corso attrae studenti nazionali provenien-ti da altri atenei, e soprattutto studenti internazionali in nu-mero sempre crescente. “Siamo passati da poche deci-ne di studenti internazionali nel 2010 a circa 150 doman-de di ammissione nel 2012”, a�erma il professor Salvatore Orlando, coordinatore del Collegio Didattico. “Per le iscrizioni del 2013/14, sono più di 200 gli studenti che hanno �nora presentato do-manda di ammissione, ma i termini non sono ancora chiusi”. Le specializzazioni o�erte dal corso di laurea magistrale in lingua inglese sono attrattive e rispecchiano le competenze di ricerca del corpo docente, costituito da professori e ricercatori uni-versitari di Informatica e Sta-tistica che a�eriscono al Dais. In particolare lo studente può costruire il suo piano di studi

seguendo tre possibili specia-lizzazioni, quella in “Infor-mation Sciences and Intelli-gent Systems”, in “So�ware Dependability and It Securi-ty” e in “Information Systems and Statistical Analysis”.Il direttore del Dais, professor Michele Bugliesi, a�erma “Se-guendo i vari corsi lo studen-te acquisisce conoscenze allo stato dell’arte in diversi campi: dalla sicurezza informatica ai sistemi paralleli e distribuiti, dall’intelligenza arti�ciale ai sistemi multimediali, dal data mining al learning statistico. Conoscenze che vengono poi applicate per sviluppare pro-getti individuali e di gruppo

L’ateneo della laguna riunisce gruppi di ricerca leader a livello mondiale

che trasferiscono le proprie competenze

nell’insegnamento

Vista del lato sinistro dell’Università Ca’ Foscari. Qui, nel 1991, cogliendo i mutamenti in atto,fu istituito il corso in Scienze dell’Informazione,primo in Veneto

L’inconfondibile ingresso dell’Università Ca’ Foscari. Sotto: una vistadel campus scientificoche ospita il Dipartimento

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EventiLunedì 13 maggio 2013 Informatica, ICT e Telecomunicazioni 9

“L’elettronica fa parte del-la vita quotidiana, la si

trova ovunque, al punto che spesso passa inosservata, pur risolvendo moltissimi proble-mi con notevole risparmio di risorse, tempo, energia. Per questo l’elettronica è in pie-na evoluzione e o�re molte prospettive di innovazione e sviluppo che possono dare ai giovani motivati molte soddi-sfazioni professionali.È questa una caratteristica di non poco conto per uno studente che oggi si chieda a quale facoltà universitaria iscriversi”, sottolinea il pro-

Studiare per le smart city, il settore medicale e l’energia di domani

Teoria e tecnica del futuro applicato

fessor Fabrizio Bellina, co-ordinatore del corso di studi in Ingegneria Elettronica dell’Università di Udine. “Il nostro percorso formativo dà una visione completa dell’elet-tronica e riesce a collocare i suoi ingegneri non appena si sono laureati, - continua Bel-lina - grazie ai molti e stretti contatti con il tessuto produt-tivo del territorio, alle relazio-ni nazionali e internazionali e all’azione di Alie, l’Associa-zione dei laureati in Ingegne-ria elettronica dell’ateneo, che mira a valorizzare i neolaure-ati e seguirli nella loro carrie-

ra professionale”. Vi sono poi ulteriori motivi che ra�orza-no l’attrattività del percorso di studi. “Sono presenti tutti i tre livelli d’istruzione: la lau-rea triennale, la magistrale e il dottorato di ricerca, con un corpo docente giovane e motivato - prosegue Bellina -. Qui si a�ronta la materia nel-la sua completezza, con appli-cazioni che spaziano dai si-stemi intelligenti (smart city) alle applicazioni industriali e a quelle in campo medicale ed energetico.Lo studio teorico, sempre ag-giornato dalle ricerche di li-vello internazionale che i do-centi conducono nel proprio settore, è supportato da un importante lavoro in labora-torio. “Un’altra caratteristica del corso magistrale - nota Bellina -, è la possibilità di seguire un percorso di studi internazionale, dove lo stu-dente svolge parte degli studi all’Università di Klagenfurt, conseguendo il doppio titolo di studio. È una grande op-portunità per entrare in con-tatto con un ambiente inter-nazionale. Tale opportunità è presente anche col dottorato, grazie ad accordi con gli ate-nei di Grenoble e Rennes”.Uno scorcio del laboratorio di Microelettronica

■ UNIVERSITÀ DI UDINE / Ingegneria elettronica e dottorati con atenei esteri

nazionali Acm Multimedia 2010 e la European Conference on Computer Vision 2012 - e mantiene collaborazioni con grandi imprese e università in-ternazionali.Tra i progetti recenti, “Alien” è un complesso so�ware, svilup-pato con il sostegno della Re-gione Toscana e ceduto in uso a Panasonic Research Singapore, che sfrutta la visione arti�ciale e l’apprendimento automatico per localizzare in tempo reale un oggetto in una sequenza video. “Il metodo è in grado autono-mamente di sfruttare i nuovi fotogrammi del video per mi-gliorare in modo incrementale la rappresentazione dell’oggetto da tracciare” spiega Del Bim-bo. “Date le caratteristiche, il metodo è particolarmente in-dicato nel tracciamento e rico-noscimento di volti in un am-biente in cui non è nota a priori l’identità degli individui da riconoscere”. Il Micc è anche attuatore del Centro di Compe-tenza Regionale Nemech (New Media for Cultural Heritage) recentemente promosso dalla Regione Toscana per sviluppa-re l’adozione dei nuovi media in ambito beni culturali.

■ MICC / Il Media Integration and Communication Center è nato nel 2001 presso l’Università di Firenze

Comunicazione multimediale al top

A tale proposito, sul fronte del-le soluzioni Ict applicate a beni culturali, il progetto “Archivio Digitale di Eccellenza per il Po-lo Museale Fiorentino” coordi-nato da Micc e sviluppato con Hitachi e Centrica con la su-pervisione della Soprintenden-za del Polo Museale di Firenze ha permesso l’acquisizione digitale ad elevatissima quali-tà delle opere più importanti della Galleria degli U�zi, ga-rantendone la protezione me-diante marchiatura elettronica. Il progetto ha anche permes-

so di realizzare l’U�zi Virtual Museum”, una galleria virtuale delle opere degli U�zi che ha reso visibili le versioni digitali dei capo-lavori pittorici del Rinascimen-to italiano presso l’Istituto Italiano di Cultura e il Fuji Art Museum

a Tokyo.Non da ultimo, anche le attivi-tà di ricerca inerenti il settore delle Reti di Telecomunicazio-ni e le loro applicazioni sono da annoverarsi tra gli aspetti caratterizzanti il Micc. Le ri-cerche hanno riguardato prin-cipalmente lo sviluppo di me-todologie e tecniche avanzata per la raccolta e di�usione del-le informazioni in relazione a contesti applicativi eterogenei. Di recente, in�ne, il Micc è impegnato su un progetto di ricerca e sviluppo di un sistema innovativo per la gestione delle emergenze in grado di mettere a disposizione degli operatori una rete pervasiva, e�ciente a�dabile e sicura di supporto alle applicazioni. Aspetti carat-terizzanti di questa rete sono l’integrazione funzionale con reti di sensori per il monito-raggio e controllo del territorio secondo il paradigma dell’In-ternet of �ings, e l’uso di stru-menti di Social Networking per reperire e distribuire informa-zioni da e verso i cittadini. Per informazioni visitare il sito In-ternet: www.micc.uni�.it.

Tra le iniziative, il Centro di Competenza su Nuovi Media per Beni Culturali

Istituito nel 2001 dal ministe-ro dell’Istruzione, Università

e Ricerca presso l’Università di Firenze, il Media Integration and Communication Center (Micc) è un Centro di Eccellen-za nazionale sulle tecnologie dell’informazione e compren-de gruppi di ricerca su temati-che strategiche del settore Ict. In tal senso, annovera i labo-ratori attivi di ingegneria del so�ware, di visione arti�ciale e interpretazione di immagini, di tecnologie multimediali per i beni culturali, sicurezza e ana-lisi forense e telecomunicazioni avanzate e satellitari. Mantie-ne inoltre laboratori di ricerca congiunti con �ales Italia sul-

le tematiche dell’interpretazio-ne di immagini e videosorve-glianza, con Hitachi nel campo delle soluzioni Ict applicate a beni culturali e con Selex Com-munications su reti avanzate di comunicazione. “Nell’area dell’ingegneria del so�ware abbiamo un’intensa attività di studio e sperimen-tazione di metodi e tecnologie per l’integrazione di applica-zioni su scala enterprise in ambito industriale, ferroviario, avionico e biomedico, su com-ponenti di middleware per ap-plicazioni web e su architetture so�ware” a�erma il direttore Alberto Del Bimbo. L’attività trova concretezza

nell’ambito di numerose azioni di trasferimento tecnologico verso amministrazioni e im-prese. Per esempio, il Micc ha operato come centro di com-petenza su sistemi informativi per la sanità presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi e per l’area di suppor-to tecnico alla sanità della To-scana; non da meno, è uno dei soggetti primari del progetto di e-government della regione Toscana che passa sotto il no-me di “e-Toscana Compliance”.Il Micc è impegnato anche nel settore della visione arti�ciale e delle tecnologie multimediali - campo in cui ha organizzato e ospitato le conferenze inter-

Epoca nasce come spin-o� accademico dell’Università

di Modena e Reggio Emilia, Di-partimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, all’inizio del 2007 da un gruppo di profes-sori universitari e professionisti nell’ambito della tecnologia e dell’organizzazione, con l’obietti-vo di promuovere sinergie basa-te sull’integrazione e sulla colla-borazione, attraverso la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnolo-giche e organizzative innovative. La scelta di creare uno spin o� nasce dalla volontà di trasferire alle imprese metodi e tecnologie che ne favoriscano la crescita e lo sviluppo, attraverso il trasfe-rimento della conoscenza dal mondo accademico a quello produttivo. La mission è quella di fornire ad aziende e Pubbli-che Amministrazioni prodotti e servizi all’avanguardia, al �ne di

La mission: fornire prodotti e servizi hi tech per aziende e Pa

Sempre alla ricerca dell’eccellenza

stimolare il miglioramento della qualità e dell’e�cienza delle or-ganizzazioni aziendali. Grazie a un team interdisciplinare, che vede la presenza di un gruppo di esperti professionisti e di gio-vani intraprendenti, può contare su elevate competenze tecnolo-giche, organizzative, progettuali e di processo a supporto dell’in-novazione.Caratteristica distintiva di quest’approccio è la costante ri-cerca dell’eccellenza e del nuovo, grazie anche alle collaborazio-ni strategiche con l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università di Bologna. Sei an-ni di attività hanno portato a un nutrito portfolio di progetti nell’ambito di piattaforme e ap-plicazioni mobile, Soa e integra-zione di sistemi, ingegneria dei processi organizzativi (design thinking e service design), anali-

si e controllo delle performance. Molti e signi�cativi gli esempi dell’attività di Epoca: BazaaR, framework di mobile integra-tion che implementa e supporta nuove modalità di percezione dell’ambiente circostante at-traverso la sovrapposizione di informazioni reali e virtuali, scelto da numerosi attori tra cui il Comune di Ravenna, Start Ro-magna e il Centro Commerciale Metropolis; Orchestra, piatta-forma so�ware di enterprise mobile solution per una gestio-ne avanzata del parco dispositivi mobili aziendali, adottato in di-versi campi tra cui quello del fa-cility management; Fatturazione Elettronica, innovativo sistema Open Source per il supporto alla dematerializzazione del ciclo di fatturazione nelle Pa, sviluppato in collaborazione con Comune di Modena e Regione Emilia Romagna e premiato come mi-gliore progetto nella Imprese Ict e Consulting del concorso promosso da Forum Pa “Meno Carta Più Valore”.Design thinking e service design sono, invece, progetti mirati al miglioramento delle attività or-ganizzative sviluppati attraverso la ricerca dei bisogni dell’utente �nale, realizzati per Cns, Coop-service, I-Consulting e Ferrari.

■ EPOCA / Nasce come spin-o� dell’Università di Modena e Reggio Emilia

Molti i progetti nell’ambito di piattaforme e applicazioni mobile

Sistema per la rilevazione automatica di

manipolazioni su immagini

Installazione interattiva “Onna” sugli effettidel sisma in Abruzzo

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EventiLunedì 13 maggio 201310 Informatica, ICT e Telecomunicazioni

dispiegatore delle soluzioni nell’ambito dei progetti di riu-so. La sua struttura accentra su di sé sia le basi informative che cartogra�che: all’interno del Ced sono ospitati servizi quali posta elettronica, servi-zi di sicurezza, antivirus, ho-sting. Numerosissime le atti-vità condotte dal Servizio. Per esempio, il Cst è, come spiega il dirigente, Sandro Mazzotti: “Il polo locale di formazione in modalità e-learning - svi-

partecipazione di oltre 400 persone (più 200 collegate in streaming). Siccome l’idea era quella di aprire i con�ni della discussione a tutti gli attori che vivono sul terri-torio, accanto ai diversi in-contri con gli stakeholder al “Tavolo dell’Alleanza”, ecco che la due giorni #umbria-digitale è stata l’occasione per un confronto attraverso tre gruppi di lavoro aperti al contributo di tutti: il digita-

■ PROVINCIA FORLÌ-CESENA / Dal 1996 il Centro Servizi Territoriale (Sia/Cst) al servizio della Provincia

Uomini e tecnologie di pubblico servizio

le per welfare e qualità della vita; per cultura e competiti-vità, per comunità e inclusio-ne. L’idea di partecipazione è stata la chiave di volta: oggi diventa importante lavorare sugli aspetti “culturali”, in modo che si creino relazio-ni virtuose capaci di erogare servizi intelligenti. Dopo l’evento, i lavori prose-guiranno con l’attivazione di “tavoli di lavoro” in cui mo-bilitare le migliori energie in-

luppatosi nell’ambito del pro-getto regionale Self – ed eroga formazione a distanza per i dipendenti di tutti gli enti locali, con notevole rispar-mio di tempi e costi, rispetto ai classici momenti in aula”. Il Cst si occupa inoltre di se-guire, ove possibile, aspetti amministrativi e organizza-tivi generici per conto degli enti, anche per l’adesione ai progetti seguendo i vari iter di approvazione connessi nonché la sottoscrizione di contratti di fornitura conto terzi: in pratica gli enti attiva-no o accedono a servizi senza doversi caricare degli aspetti burocratici.Un compito delicato vede il Cst impegnato nell’aiutare i Comuni a gestire le banche dati cartogra�che, integrate col catasto. Spiega a questo

proposito Silvano Santan-drea, responsabile u�cio Gis cartogra�co: “I dati sono mes-si a disposizione all’interno di applicativi web di consul-tazione: possono contenere cartogra�e, foto aeree satel-litari, cartogra�a catastale e del sistema di piani�cazione provinciale e comunale”. Altra eccellenza è il servizio “Segnal@”, un sistema che mette in contatto i cittadini con la Pa locale, consentendo di segnalare via mail, web, fax o mobile qualsiasi tipologia di problematica riscontrata. Il Cst, impegnato costan-temente a supportare dal punto di vista informatico e organizzativo gli enti che lo richiedono, anche quando si tratta di adempiere a nuove norme di legge, negli anni ha realizzato progetti importan-ti, quali il sistema informativo turistico, oggi adottato a livel-lo regionale anche dalle altre provincie. Mazzotti chiede di porre un forte accento sulla speci�cità delle competen-ze che negli anni sono state raggiunte: “La nostra è una struttura di alta professionali-tà, possiede doti tecnologiche fortissime. Pensare che molto presto tutto possa scompari-re, pone un interrogativo sul come sia possibile delegare questa ampia mole di attività e servizi a nuovi enti che oggi non hanno tecnologie, risorse economiche e risorse umane specializzate. Dove andrà a �nire la preparazione acqui-sita negli anni, patrimonio di un’intera squadra?”.

tellettuali disponibili in ogni settore di intervento per ra-gionare insieme su come sia “fare rete”, individuare le “te-matiche” più rilevanti su cui agire, portare a conoscenza “esempi di successo” e far emergere “reti” già in essere.Oggi è il tempo: “In cui oc-corre agire, e in Umbria ci sono le condizioni per farlo, mettendo a frutto energie e risorse”, ha a�ermato l’as-sessore regionale alle Infra-strutture tecnologiche im-materiali Stefano Vinti. “Il primo passo concreto sarà la proposta della prima legge regionale in materia di infra-strutture per le telecomuni-cazioni, nella quale venga ri-conosciuto a tutti i cittadini il diritto dell’accesso a Internet, promuovendo uno sviluppo delle infrastrutture per le te-lecomunicazioni in armonia con il patrimonio paesaggi-stico, ambientale e culturale dell’Umbria”.Tra le azioni prioritarie dell’Agenda Digitale Umbra spiccano in�ne le infrastrut-ture di telecomunicazione (banda larga), il consolida-mento dei datacenter (in-frastrutture tecnologiche e cloud), la continuità opera-tiva e sicurezza informatica, l’E-government (ammini-strazione digitale, servizi infrastrutturali, communi-ty network regionale, open source) e sempli�cazione, gli Open data (dati pubblici aperti e circolarità dei dati tra Pa), la Scuola digitale e la Sa-nità elettronica.

E grazie al servizio “segnal@” i cittadini contattano la Pa in modo semplice e veloce

■ REGIONE UMBRIA / Al convegno #umbriadigitale esaminate le opportunità di crescita o�erte dall’Agenda Digitale

Rivoluzione tecnologica al servizio di tuttiGli investimenti in tecnologie migliorano la funzionalità della Pa e i servizi alla cittadinanza

Le eccellenze nell’ambito delle amministrazioni

locali ci sono, sono tante e chiedono a gran voce di es-sere sostenute e valorizzate. In un Sistema Paese che ar-ranca e fatica a rispondere concretamente alle necessità dei cittadini, sapere che buo-ne pratiche vengono applicate sul territorio fa ben sperare: ci sono spazi per migliorare, e per sistemare la “macchina”. La storia e le esperienze del Servizio Sistema Informativo della Provincia di Forlì-Ce-sena sono proprio questo: un racconto articolato di attività intelligenti legate alle proble-matiche della provincia come territorio nel suo complesso. Il Centro Servizi Territoriale (Sia/Cst), costituitosi a par-tire dal 1996, ha il suo fon-damento nelle conoscenze

Nuove opportunità per l’intero tessuto produt-

tivo delle imprese, servizi per i cittadini, enti e�cienti e collegati in rete con tutti gli stakeholder, con ciò che sta “fuori” dai palazzi della Pubblica Amministrazione. L’Agenda Digitale, così come interpretata dalla Regione Umbria, non è solo - anzi, forse non è proprio - un’azio-ne di ammodernamento tec-nologico, di innovazione. È un percorso partecipato che intende coinvolgere il terri-torio e le persone, dar vita a “reti di conoscenza” e servizi

tecnologiche che vengono spese per o�rire servizi Ict agli oltre 400 dipendenti della Provincia, ma anche agli enti del territorio, in modo che il loro lavoro sia produttivo e funzionale. Le competenze spaziano dalla parte amministrativa, all’organizzazione dei pro-getti (project management), alla gestione sistemistica, al networking, allo sviluppo di so�ware, alla cartogra�a

in rete, anche per garantire l’a�ermazione di diritti e l’in-clusione sociale.Con Agenda Digitale si de-�nisce l’insieme coordinato di interventi per il “digitale” che dovranno essere portati avanti dal sistema istituzio-nale sia nel breve periodo che in prospettiva 2014-2020. Se l’obiettivo, prima, era quello di costruire reti tec-nologiche, oggi l’impulso è a dar vita appunto a “reti di co-noscenza”, attraverso le quali le persone fanno rete e rie-scono a trovare soluzioni di innovazione sociale per loro

numerica Gis, all’assisten-za tecnica Ict. Oltre a ciò, il Cst, come spiega Antonella Altini, responsabile dell’u�-cio Organizzazione Progetti: “Fornisce un numero elevato di servizi ai Comuni, di ogni dimensione”. Il Cst è in pratica un “facili-tatore tecnologico”, capace di rispondere alle richieste di utenti interni ed esterni, come evidenziato nel cor-so degli anni per il ruolo di

necessità. In tempo di forte spending review, di necessità di ottimizzare l’esistente, ecco che Regione Umbria propone questo nuovo paradigma per gli interventi: far fruttare gli investimenti in infrastrutture digitali già e�ettuati e farlo insieme, Pa, famiglie, scuola, professioni.Come ben spiega la presiden-te della Regione, Catiuscia Marini: “L’Agenda digitale punta alla crescita digitale en-tro il 2020 in tutto il territorio nazionale, ciò non signi�ca solo ammodernamento della pubblica amministrazione, ma un cambiamento radicale a tutti i livelli, che dovrà cre-are nuove opportunità e svi-luppo del tessuto economico e produttivo del territorio. Vogliamo farne una strategia orizzontale nella nuova pro-grammazione 2014-2020, che stiamo redigendo”.Per coinvolgere l’intera re-gione in questo nuovo ap-proccio legato all’innovazio-ne e alla crescita digitale, la Regione ha organizzato, alla metà di aprile, il convegno “#umbriadigitale - costruia-mo insieme l’Agenda digitale dell’Umbria”, che ha visto la

Da sinistra, Gianfranco Francia, assessore

alla Sicurezza e Semplificazione

amministrativa con delega ai Sistemi Informativi

e alla Semplificazione; Sandro Mazzotti, Antonella Altini, Silvano Santandrea

Il gruppo del Cst: da sinistra, Sandro Mazzotti, Andrea Tesei, Lucia Ricci, Elga Landi, Doriano Garoia, Andrea Violani, Antonella Altini, Luca Taioli, Adler Ravaioli, Silvano Santandrea

La presidente della regione Umbria Catiuscia Marini parla all’evento #umbriadigitale

Discussione finale con assessori e direttori regionali sui risultati dei tre gruppi aperti che hanno lavorato sull’“ideario”