OBIETTIVO SICUREZZA - 24 ORE System IT | 24 ORE …...un patto contrattuale per l’af˜dabi-lità e...

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A cura di System24 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA È completamente “made in Italy” la grata anti-effrazione più sicura al mondo: si chiama Alice V ed è prodotta da Xecur. L’azienda cremasca è spe- cializzata nella sicurezza passiva, con un fatturato di circa 3 milioni di euro, occupa 25 dipendenti: “Da sempre - spiega il responsabile commerciale Antonio Rotigliano - ci occupiamo di grate di sicurezza, la nostra produzione è a ciclo chiuso, ossia tutte le lavora- zioni vengono effettuate in ditta: entra la materia prima ed esce il prodotto finito”. Nell’era della delocalizzazione Xecur, lodevolmente, ha preferito rima- nere nel nostro Paese: “Per il futuro le idee sono chiare, stiamo ampliando la produzione - dice Rotigliano - a breve potremo contare su 2.500 mq coperti e 4.000 mq scoperti e intendiamo con- tinuare a investire in Italia. Il nostro prodotto è ad alta intensità di mano I l mercato dell’oil & gas ha sem- pre richiesto ai propri partecipanti un’attenzione particolare agli svi- luppi tecnologici indirizzati all’affida- bilità dei sistemi di protezione. La centrale S81-HS di Scame Sistemi è nata proprio a seguito di questa esi- genza: è un prodotto adatto a realiz- zare protezioni di sicurezza e controllo per infrastrutture critiche e di elevato contenuto tecnico ed economico. Per- mette la coesistenza di sistemi che spaziano dalla rivelazione incendio e gas al controllo tecnologico, alla sicurezza antintrusione, agli impianti televisivi, e al controllo accessi. È stato progettato per rispondere ai più severi requisiti di affidabilità e dispo- nibilità funzionale richiesti dall’indu- stria moderna. Questa sua capacità è dimostrata dalla rispondenza ai requi- siti di tolleranza al guasto delle norme N egli ultimi anni il trend installativo dei sistemi di rivelazione automa- tica di incendio via radio è molto cre- sciuto in Paesi come Regno Unito e Germania. Si ipotizza un interessante e rapido sviluppo dei sistemi di rive- lazione radio anche in Italia grazie alla grande flessibilità della tecnolo- gia unita alla convenienza economica complessiva. Nuove norme hanno definito i criteri per l’utilizzo corretto dei dispositivi wireless: l’EN54- 25 (Fire detection and fire alarm systems. Components using radio links) del marzo 2008 regola le modalità e le caratteristi- che della comunicazione via radio e le prove di laboratorio a cui sotto- porre i dispositivi utilizzati nei sistemi di rivelazione automatica di incen- dio; l’aggiornamento della norma per l’installazione di questi apparecchi, l’EN9795 (Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio), nonché la revisione della norma Uni relativa all’installazione, manutenzione ed esercizio dei sistemi di rilevazione. Tra le caratteristiche richieste tro- viamo, inoltre, la segnalazione dei vari stadi di funzionamento, in particolare per quelli di allarme in tempi molto brevi e per l’eventuale perdita di comu- nicazione tra dispositivi e centrale di controllo che non deve superare i 5 minuti. Un’analoga prescrizione riguarda l’autonomia dei vari disposi- tivi (almeno tre anni) e il relativo con- N el mondo del lavoro il concetto di sicurezza non si può solo decli- nare nell’ottica della safety, preven- zione degli incidenti e infortuni, o della security, prevenzione dalle intrusioni. Oggi la sicurezza è un sistema molto più complesso, che comprende la tutela, oltre che delle persone, anche dell’ambiente e del sistema agroali- mentare. Non è un caso che il titolo di Expo 2015 sia proprio “Nutrire il pia- neta. Energie per la vita”. Perché questa idea si diffonda in maniera corretta, e le aziende appli- chino le norme e le regole predisposte a livello nazionale, europeo e interna- zionale, sono necessari professionisti preparati e aggiornati. Aias Academy ha proprio questa mis- sione: garantire una formazione in linea con i migliori standard interna- zionali per i professionisti di sicurezza, salute, ambiente, risparmio energe- tico e agroalimentare. Aias Academy è una scuola di alta formazione di pro- prietà di Aias, Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, che raccoglie attorno a sé alcune migliaia di pro- fessionisti e aziende che operano nel settore della prevenzione in Italia e all’estero. Nel 2013 la scuola festeggia i suoi 25 anni di vita. Al tempo, spiega il diret- tore generale Arnaldo Zaffanella: “Non esistevano scuole di questo genere, così i soci Aias decisero di organizzare un centro di formazione interno all’as- sociazione. Questo centro prese il nome di Isfop - Istituto superiore per la Formazione alla Prevenzione e l’anno scorso, in seguito all’ingresso in Asfor - Associazione Italiana per la Forma- zione manageriale, è diventato Aias Academy”. In Asfor, Aias Academy ha portato uno specifico know-how che completa la gamma di offerta forma- tiva di alto livello promossa dall’asso- ciazione. Aias Academy ha sede a Milano, ma una rete creata con 40 soci partner le consente di erogare formazione in S tiamo vivendo una crisi complessa, che richiede nuove regole condi- vise per affermare l’affidabilità delle imprese. Sono regole che vanno affer- mate insieme da imprese, sindacati, associazioni e istituzioni e che devono diventare l’elemento di primaria impor- tanza per una evoluzione positiva della contrattazione aziendale. Questo per- corso pone la centralità dell’azienda e dei lavoratori come risorse essen- ziali per dare risposte propositive, e ciò è possibile solo spostando il bari- centro della contrattazione in azienda: un patto contrattuale per l’affidabi- lità e l’efficienza. Serve un esame di realtà nell’affrontare la crisi. I prototipi contrattuali servono anche a questo. L’esperienza contrattuale alla Barat- tieri Trattamenti Termici di Brescia, un’azienda altamente energivora, adot- tando il videomonitoraggio al fine di migliorare la sicurezza sul lavoro, ne è la testimonianza. Infatti, all’interno dei reparti produttivi con rischio potenzial- mente elevato, si è deciso di istituire un premio di 300 euro a quei lavora- tori stranieri che si impegnavano a otte- nere attestati di apprendimento alla lingua italiana con lo scopo di capire correttamente le procedure di lavoro e i temi della sicurezza. Nella fattispecie, l’accordo aziendale all’art.3 recitava: “Si intende realizzare una sperimen- tazione di uso del video monitoraggio per il miglioramento della sicurezza sul lavoro e della sicurezza impiantistica dell’azienda. Si prevede l’installazione in luoghi e con modalità scientifica- mente individuati, che potrà consentire una migliore attività di prevenzione”. Tutto questo nel rispetto delle norme previste dal C.c.n.l. e dallo Statuto dei Lavoratori. La sperimentazione era pre- vista della durata di 2 anni. L’azienda e la Rsu concordarono di affidare il pro- getto denominato “Innovazione tec- nologica e sicurezza sul lavoro” al Dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale Facoltà di Ingegneria - Uni- versità degli Studi di Brescia coordinata dal professor Marco Alberti. L’individua- zione del collocamento delle 16 tele- camere nei punti strategici nei reparti La sicurezza prodotta in Italia A tutela delle strutture oil & gas Affidabili e discreti: antincendio wireless A scuola di safety e security, il manager Hse Un patto di “affidabilità” per la sicurezza È firmata Xecur la prima grata antieffrazione in classe 5 Le soluzioni certificate Scame Sistemi per la protezione e il controllo delle infrastrutture critiche I sistemi Argus, conformi alle normative europee, eliminano il problema e il costo del cablaggio Aias Academy: formazione per gestire la sicurezza in linea con i migliori standard internazionali La “buona prassi” della Barattieri TT, prototipo d’innovazione tecnologica e sicurezza sul lavoro OBIETTIVO SICUREZZA - ENTI & AZIENDE ECCELLENTI d’opera, non ci sono macchine in grado di produrlo in serie. Crediamo nelle nostre maestranze (sono le migliori) e nella crescita del mercato domestico”. Il fiore all’occhiello dell’azienda è oggi Alice V, la prima grata al mondo certifi- cata in classe 5 secondo le severe nor- mative Uni-En 1627/1630: ha resistito a una prova durata complessivamente 225 minuti di cui 75 di attacco conti- nuo, con diversi strumenti, dalla mola elettrica al piede di porco, presentata, con gli altri prodotti della gamma, alle più importanti fiere autunnali del set- tore, la Fiera del Levante a Bari e il MadeExpo a Milano. “Lo scopo - pro- segue Rotigliano - è di aprirsi al mer- cato estero, Spagna, Francia, Grecia e Nord Africa per iniziare. Senza tra- scurare il mercato domestico, dove vi sono ancora ampi margini di crescita, grazie alla collaborazione di nuovi part- ner commerciali. La nostra mission è di offrire le migliori soluzioni e il miglior rapporto qualità-prezzo. A una clientela residenziale, la cui richiesta di sicu- rezza è sempre in aumento per fron- teggiare l’incremento delle rapine nelle abitazioni, proponiamo inferriate certifi- cate in classe 3 e 4; la 5 è destinata soprattutto alla clientela professionale, come banche, ambasciate, polizia, carabinieri, armerie e obiettivi sensi- bili”. Xecur è ora pronta alla prossima evoluzione tecnologica: “Contiamo, entro il prossimo anno, di raggiungere la certificazione in classe 6”. Alice V di Xecur, l’unica certificata classe 5, è la grata anti- effrazione più sicura al mondo La centrale S81- HS, costituita da schede inseribili in un rack da 19”, che sono scelte secondo la composizione che più si adatta all’impianto che deve essere protetto internazionali Iec 61508, in confor- mità alle quali, ha ottenuto il livello Sil3 (Safety Integrity Level 3). La S81-HS è un prodotto simile a un Plc di sicurezza, ma a differenza di questi, è certificato da Imq per rispon- dere alle Direttive prodotti da Costru- zione (Cpd e Cpr) e dai laboratori UL per rispondere alle analoghe norme Americane (UL864). Inoltre è proget- tato per comunicare con altre appa- recchiature dello stesso tipo e con sistemi di supervisione e Scada mediante protocolli di tipo proprieta- rio e standard, come l’Ethernet Tcp/ IP e il Modbus e l’Opc Server. “Avere a disposizione un prodotto del genere, unico sul mercato, ci ha per- messo di vincere numerosi contratti per piattaforme on-shore e off-shore, tra le quali i Rig 5946 e 5947 in Kaza- khstan (Saipem), la piattaforma Guen- dalina (Eni) e buona parte delle isole di produzione offshore nel Mare del Nord - ha dichiarato Gianni Piacen- tino, amministratore unico di Scame Sistemi -. I sistemi installati permet- tono una protezione globale delle apparecchiature e delle persone che vivono e lavorano su quelle piatta- forme”. trollo. Il sistema wireless Sagittarius sviluppato dalla società Argus Secu- rity, è il più innovativo e completo fra quelli disponibili oggi sul mercato. Comprende infatti rilevatori di fumo, temperatura, multi criteria, pulsanti manuali, moduli di ingresso e uscita, sirene, segnalatori ottici. Tutti i dispo- sitivi via radio della serie Argus Sagit- tarius sono certificati secondo quanto richiesto dalla specifica normativa del singolo dispositivo, dalla EN54-25 che disciplina la comunicazione via radio e il relativo Cpd. Tutti questi cer- tificati sono stati rilasciati dal presti- gioso laboratorio inglese Bre (Lpbc). La tecnologia wireless utilizzata si avvale della componentistica più avan- zata sia per quanto riguarda la parte radio che per le modalità di utilizzo, oltre a un protocollo di comunicazione frutto di un raffinato lavoro di ricerca, che garantisce la massima affidabilità di funzionamento, velocità di risposta e una ampia autonomia dei disposi- tivi (che arriva fino a 5 anni), fornita da una batteria al litio da 3V e da una batteria secondaria, in comunicazione diretta e continua con il sistema cen- trale. Il grande vantaggio del sistema di rivelazione via radio è l’assenza di cablaggio fisico che comporta: infatti la facilità di istallazione permette una significativa riduzione di costo com- plessivo. Grazie a questa caratteri- stica i sistemi trovano applicazione in molti settori quali siti storici o di alto valore artistico, cantieri edili durante la ristrutturazione di siti particolari, fiere, centri espositivi, ambienti dove l’interruzione delle attività costituisce un problema quali scuole, ospedali e alberghi. I pregiudizi sull’affidabilità dei sistemi di rivelazione via radio si stanno rapi- damente superando anche grazie alla normativa di riferimento. Il pro- blema della durata della batteria è stato risolto sia dallo sviluppo della tecnologia che dagli obblighi della norma, le bande di frequenza distur- bate sono superate dall’assegnazione europea della banda di frequenza per la specifica applicazione. I sistemi di rivelazione via radio operano nella frequenza 868 MHz, che nei Paesi della comunità europea è riservata ai sistemi di sicurezza. L’affidabilità del sistema di rivelazione via radio è asso- lutamente comparabile con i sistemi cablati e dipende da una corretta analisi della comunicazione radio in fase installativa, tenendo conto della struttura e della disposizione dell’edi- ficio. Lo strumento di analisi Survey Kit ne permette la verifica e garanti- sce una comunicazione perfetta. Le preoccupazioni rispetto alla affidabilità dei sistemi via radio non hanno oggi più ragione di essere, visti i passi da gigante della tecnologia, della compo- nentistica e dei protocolli di comunica- zione radio. Per maggiori informazioni visitare il sito www.argussecurity.it Sede amministrativa e produttiva Argus Security a Trieste Set dispositivi Argus Wireless Sagittarius tutte principali città italiane. Oltre alle norme previste dalla legge, Aias Aca- demy applica anche la norma interna- zionale Uni Iso 29990, che specifica i requisiti di base per i fornitori di ser- vizi per l’apprendimento nell’istruzione e nella formazione non formale. “Desi- deriamo infatti che la nostra forma- zione sia riconosciuta anche all’estero, in modo da poter seguire le aziende nello sviluppo del business anche fuori dall’Italia. Stiamo costituendo l’Aias Academy International, allo scopo di raccogliere i migliori formatori e professionisti in grado di fornire for- mazione nel campo della sicurezza per il personale delle imprese italiane ope- ranti all’estero o delle aziende estere che vogliono lavorare in Italia”. La capacità di sviluppo dei corsi di Aias Academy è davvero notevole: all’anno vengono erogati circa 150 corsi, per un totale complessivo di più di 35.000 professionisti formati dal 1998 ad oggi. “La materia - prosegue Zaffanella - è sempre più complessa e richiede un costante aggiornamento per adeguarsi agli standard internazionali”. Un esem- pio in questo senso: l’Europa chiede ai Paesi membri otto livelli di classifi- cazione della formazione erogata, con l’obiettivo di facilitare la mobilità e il mutuo riconoscimento di titoli, quali- ficazioni e competenze di studenti e lavoratori che debbano spostarsi da un contesto nazionale a un altro. L’Italia è ancora indietro, ma Aias Aca- demy sta già lavorando sul tema, grazie alla sua presenza in associazioni inter- nazionali quali l’Enshpo - European Network Safety and Health Professio- nal Organizations. Proprio perché la figura dello specialista della preven- zione comprende la protezione della salute in generale, all’estero stanno emergendo nuove figure professionali, cui Aias Academy guarda con molto interesse: si tratta del manager Hse - Health, Safety & Environment. Per rendere disponibile anche in Ita- lia questa competenza, Aias Academy ha organizzato, in partnership con Sda Bocconi School of Managment, un corso executive di 120 ore dal titolo “Da Rspp a Manager Hse: compe- tenze manageriali e strumenti ope- rativi per la gestione strategica della compliance e cambiamento culturale in azienda”. Iniziative simili sono in fase di studio anche con l’Università Cattolica di Roma - Ospedale Gemelli per l’ambito sanitario e con l’Univer- sità Federico II di Napoli. Il team di Aias Academy: da sinistra Gilberto Crevena, Valentina Abrami, Maura Curti, Anna Cosentino, Simona Monti, Laura Quarta, Valentina Corvino, Simona Pollastri e Elisabetta Rossetti L’amministra- tore delegato di Aias Academy Arnaldo Zaffanella La tecnologia del videomonito- raggio; in basso, la pubblicazione della fondazione Kuliscioff congiuntamente a fasi di formazione ha visto una stretta collaborazione tra università, azienda e Rls aziendale al fine di consentire una maggiore effica- cia dello strumento del monitoraggio. Di conseguenza, come previsto dal pro- getto, le varie fasi sono state oggetto di più convegni con la partecipazione attiva di docenti di varie università, sin- dacalisti, uomini delle istituzioni, delle associazioni imprenditoriali e di catego- rie professionali. La parte più significa- tiva di questa ricerca è stata pubblicata dalla rivista nazionale dell’Inail, dalle riviste di Aifos e gli atti dei convegni così come la conclusione sono stati pubblicati su un volume edito dalla fondazione Kuliscioff, tutto ciò fina- lizzato a garantire un percorso di tra- sparenza. I ricercatori dell’università hanno colto in pieno la sfida di misu- rarsi sul terreno operativo, sia tecnico sia di rapporto con il contesto sociale della fabbrica; si è pertanto affermato sul campo il principio delle “buone prassi”, dimostrando che anche nel settore della sicurezza è possibile praticare il metodo del coinvolgi- mento e dell’interazione nella ricerca delle soluzioni. Una scelta strategica che consiste nel privilegiare la cul- tura della premialità rispetto a quella della sanzione. La scelta tecnologica del videomonitoraggio ha consen- tito di fare prevenzione e di focaliz- zare al meglio i “quasi-infortuni”. Al termine dell’esperienza nel 2011, azienda, Rsu e università hanno pre- sentato al ministero del Lavoro una documentazione dettagliata riguar- dante il percorso “sperimentale” d’implementazione di tecnologie e di “buone prassi”. Nell’aprile 2013, la Commissione ministeriale ha certifi- cato il progetto come “buona prassi”. Nel luglio del 2013 un accordo azien- dale ha acquisito definitivamente a regime lo strumento di video monito- raggio finalizzato alla prevenzione e alla sicurezza. La centralità della con- trattazione aziendale, in questo caso ha affermato un patto di “affidabilità” dove l’impresa è considerata un bene comune fondato sui risultati econo- mici e sulla diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’intreccio di molteplici “volontà” cul- turali ha consentito la realizzazione di questa esperienza che si intende porre come stimolo a una riflessione propositiva anche in altre realtà.

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A cura di System24

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Ècompletamente “made in Italy” la grata anti-effrazione più sicura al

mondo: si chiama Alice V ed è prodotta da Xecur. L’azienda cremasca è spe-cializzata nella sicurezza passiva, con un fatturato di circa 3 milioni di euro, occupa 25 dipendenti: “Da sempre - spiega il responsabile commerciale Antonio Rotigliano - ci occupiamo di grate di sicurezza, la nostra produzione è a ciclo chiuso, ossia tutte le lavora-zioni vengono effettuate in ditta: entra la materia prima ed esce il prodotto �nito”. Nell’era della delocalizzazione Xecur, lodevolmente, ha preferito rima-nere nel nostro Paese: “Per il futuro le idee sono chiare, stiamo ampliando la produzione - dice Rotigliano - a breve potremo contare su 2.500 mq coperti e 4.000 mq scoperti e intendiamo con-tinuare a investire in Italia. Il nostro prodotto è ad alta intensità di mano

Il mercato dell’oil & gas ha sem-pre richiesto ai propri partecipanti

un’attenzione particolare agli svi-luppi tecnologici indirizzati all’af�da-bilità dei sistemi di protezione. La centrale S81-HS di Scame Sistemi è nata proprio a seguito di questa esi-genza: è un prodotto adatto a realiz-zare protezioni di sicurezza e controllo per infrastrutture critiche e di elevato contenuto tecnico ed economico. Per-mette la coesistenza di sistemi che spaziano dalla rivelazione incendio e gas al controllo tecnologico, alla sicurezza antintrusione, agli impianti televisivi, e al controllo accessi. È stato progettato per rispondere ai più severi requisiti di af�dabilità e dispo-nibilità funzionale richiesti dall’indu-stria moderna. Questa sua capacità è dimostrata dalla rispondenza ai requi-siti di tolleranza al guasto delle norme

Negli ultimi anni il trend installativo dei sistemi di rivelazione automa-

tica di incendio via radio è molto cre-sciuto in Paesi come Regno Unito e Germania. Si ipotizza un interessante e rapido sviluppo dei sistemi di rive-lazione radio anche in Italia grazie alla grande �essibilità della tecnolo-gia unita alla convenienza economica complessiva.Nuove norme hanno de�nito i criteri per l’utilizzo corretto dei dispositivi wireless: l’EN54- 25 (Fire detection and �re alarm systems. Components using radio links) del marzo 2008 regola le modalità e le caratteristi-che della comunicazione via radio e le prove di laboratorio a cui sotto-porre i dispositivi utilizzati nei sistemi di rivelazione automatica di incen-dio; l’aggiornamento della norma per l’installazione di questi apparecchi, l’EN9795 (Sistemi �ssi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio), nonché la revisione della norma Uni relativa all’installazione, manutenzione ed esercizio dei sistemi di rilevazione.Tra le caratteristiche richieste tro-viamo, inoltre, la segnalazione dei vari stadi di funzionamento, in particolare per quelli di allarme in tempi molto brevi e per l’eventuale perdita di comu-nicazione tra dispositivi e centrale di controllo che non deve superare i 5 minuti. Un’analoga prescrizione riguarda l’autonomia dei vari disposi-tivi (almeno tre anni) e il relativo con-

Nel mondo del lavoro il concetto di sicurezza non si può solo decli-

nare nell’ottica della safety, preven-zione degli incidenti e infortuni, o della security, prevenzione dalle intrusioni. Oggi la sicurezza è un sistema molto più complesso, che comprende la tutela, oltre che delle persone, anche dell’ambiente e del sistema agroali-mentare. Non è un caso che il titolo di Expo 2015 sia proprio “Nutrire il pia-neta. Energie per la vita”.Perché questa idea si diffonda in maniera corretta, e le aziende appli-chino le norme e le regole predisposte a livello nazionale, europeo e interna-zionale, sono necessari professionisti preparati e aggiornati.Aias Academy ha proprio questa mis-sione: garantire una formazione in linea con i migliori standard interna-zionali per i professionisti di sicurezza, salute, ambiente, risparmio energe-tico e agroalimentare. Aias Academy è una scuola di alta formazione di pro-prietà di Aias, Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, che raccoglie attorno a sé alcune migliaia di pro-fessionisti e aziende che operano nel settore della prevenzione in Italia e all’estero.Nel 2013 la scuola festeggia i suoi 25 anni di vita. Al tempo, spiega il diret-tore generale Arnaldo Zaffanella: “Non esistevano scuole di questo genere, così i soci Aias decisero di organizzare un centro di formazione interno all’as-sociazione. Questo centro prese il nome di Isfop - Istituto superiore per la Formazione alla Prevenzione e l’anno scorso, in seguito all’ingresso in Asfor - Associazione Italiana per la Forma-zione manageriale, è diventato Aias Academy”. In Asfor, Aias Academy ha portato uno speci�co know-how che completa la gamma di offerta forma-tiva di alto livello promossa dall’asso-ciazione. Aias Academy ha sede a Milano, ma una rete creata con 40 soci partner le consente di erogare formazione in

Stiamo vivendo una crisi complessa, che richiede nuove regole condi-

vise per affermare l’af�dabilità delle imprese. Sono regole che vanno affer-mate insieme da imprese, sindacati, associazioni e istituzioni e che devono diventare l’elemento di primaria impor-tanza per una evoluzione positiva della contrattazione aziendale. Questo per-corso pone la centralità dell’azienda e dei lavoratori come risorse essen-ziali per dare risposte propositive, e ciò è possibile solo spostando il bari-centro della contrattazione in azienda: un patto contrattuale per l’af�dabi-lità e l’ef�cienza. Serve un esame di realtà nell’affrontare la crisi. I prototipi contrattuali servono anche a questo. L’esperienza contrattuale alla Barat-tieri Trattamenti Termici di Brescia, un’azienda altamente energivora, adot-tando il videomonitoraggio al �ne di migliorare la sicurezza sul lavoro, ne è la testimonianza. Infatti, all’interno dei reparti produttivi con rischio potenzial-mente elevato, si è deciso di istituire un premio di 300 euro a quei lavora-tori stranieri che si impegnavano a otte-nere attestati di apprendimento alla lingua italiana con lo scopo di capire correttamente le procedure di lavoro e i temi della sicurezza. Nella fattispecie, l’accordo aziendale all’art.3 recitava: “Si intende realizzare una sperimen-tazione di uso del video monitoraggio per il miglioramento della sicurezza sul lavoro e della sicurezza impiantistica dell’azienda. Si prevede l’installazione in luoghi e con modalità scienti�ca-mente individuati, che potrà consentire una migliore attività di prevenzione”. Tutto questo nel rispetto delle norme previste dal C.c.n.l. e dallo Statuto dei Lavoratori. La sperimentazione era pre-vista della durata di 2 anni. L’azienda e la Rsu concordarono di af�dare il pro-getto denominato “Innovazione tec-nologica e sicurezza sul lavoro” al Dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale Facoltà di Ingegneria - Uni-versità degli Studi di Brescia coordinata dal professor Marco Alberti. L’individua-zione del collocamento delle 16 tele-camere nei punti strategici nei reparti

La sicurezza prodotta in Italia

A tutela delle strutture oil & gas

Af�dabili e discreti: antincendio wireless A scuola di safety e security, il manager Hse

Un patto di “af�dabilità” per la sicurezzaÈ firmata Xecur la prima grata antieffrazione in classe 5

Le soluzioni certificate Scame Sistemi per la protezione e il controllo delle infrastrutture critiche

I sistemi Argus, conformi alle normative europee, eliminano il problema e il costo del cablaggio Aias Academy: formazione per gestire la sicurezza in linea con i migliori standard internazionali

La “buona prassi” della Barattieri TT, prototipo d’innovazione tecnologica e sicurezza sul lavoro

OBIETTIVO SICUREZZA - ENTI & AZIENDE ECCELLENTI

d’opera, non ci sono macchine in grado di produrlo in serie. Crediamo nelle nostre maestranze (sono le migliori) e nella crescita del mercato domestico”. Il �ore all’occhiello dell’azienda è oggi Alice V, la prima grata al mondo certi�-cata in classe 5 secondo le severe nor-mative Uni-En 1627/1630: ha resistito a una prova durata complessivamente 225 minuti di cui 75 di attacco conti-nuo, con diversi strumenti, dalla mola elettrica al piede di porco, presentata, con gli altri prodotti della gamma, alle più importanti �ere autunnali del set-tore, la Fiera del Levante a Bari e il MadeExpo a Milano. “Lo scopo - pro-segue Rotigliano - è di aprirsi al mer-cato estero, Spagna, Francia, Grecia e Nord Africa per iniziare. Senza tra-scurare il mercato domestico, dove vi sono ancora ampi margini di crescita, grazie alla collaborazione di nuovi part-

ner commerciali. La nostra mission è di offrire le migliori soluzioni e il miglior rapporto qualità-prezzo. A una clientela residenziale, la cui richiesta di sicu-rezza è sempre in aumento per fron-teggiare l’incremento delle rapine nelle abitazioni, proponiamo inferriate certi�-cate in classe 3 e 4; la 5 è destinata soprattutto alla clientela professionale, come banche, ambasciate, polizia, carabinieri, armerie e obiettivi sensi-bili”. Xecur è ora pronta alla prossima evoluzione tecnologica: “Contiamo, entro il prossimo anno, di raggiungere la certi�cazione in classe 6”.

Alice V di Xecur,

l’unica certificata classe 5,

è la grata anti-

effrazione più sicura al

mondo

La centrale S81-HS, costituita da schede inseribili in un rack da 19”, che sono sceltesecondo la composizione che più si adatta all’impianto che deve essere protetto

internazionali Iec 61508, in confor-mità alle quali, ha ottenuto il livello Sil3 (Safety Integrity Level 3).La S81-HS è un prodotto simile a un Plc di sicurezza, ma a differenza di questi, è certi�cato da Imq per rispon-dere alle Direttive prodotti da Costru-zione (Cpd e Cpr) e dai laboratori UL per rispondere alle analoghe norme

Americane (UL864). Inoltre è proget-tato per comunicare con altre appa-recchiature dello stesso tipo e con sistemi di supervisione e Scada mediante protocolli di tipo proprieta-rio e standard, come l’Ethernet Tcp/IP e il Modbus e l’Opc Server. “Avere a disposizione un prodotto del genere, unico sul mercato, ci ha per-messo di vincere numerosi contratti per piattaforme on-shore e off-shore, tra le quali i Rig 5946 e 5947 in Kaza-khstan (Saipem), la piattaforma Guen-dalina (Eni) e buona parte delle isole di produzione offshore nel Mare del Nord - ha dichiarato Gianni Piacen-tino, amministratore unico di Scame Sistemi -. I sistemi installati permet-tono una protezione globale delle apparecchiature e delle persone che vivono e lavorano su quelle piatta-forme”.

trollo. Il sistema wireless Sagittarius sviluppato dalla società Argus Secu-rity, è il più innovativo e completo fra quelli disponibili oggi sul mercato. Comprende infatti rilevatori di fumo, temperatura, multi criteria, pulsanti manuali, moduli di ingresso e uscita, sirene, segnalatori ottici. Tutti i dispo-sitivi via radio della serie Argus Sagit-tarius sono certi�cati secondo quanto richiesto dalla speci�ca normativa del singolo dispositivo, dalla EN54-25 che disciplina la comunicazione via radio e il relativo Cpd. Tutti questi cer-ti�cati sono stati rilasciati dal presti-gioso laboratorio inglese Bre (Lpbc). La tecnologia wireless utilizzata si avvale della componentistica più avan-zata sia per quanto riguarda la parte radio che per le modalità di utilizzo, oltre a un protocollo di comunicazione frutto di un raf�nato lavoro di ricerca, che garantisce la massima af�dabilità

di funzionamento, velocità di risposta e una ampia autonomia dei disposi-tivi (che arriva �no a 5 anni), fornita da una batteria al litio da 3V e da una batteria secondaria, in comunicazione diretta e continua con il sistema cen-trale. Il grande vantaggio del sistema di rivelazione via radio è l’assenza di cablaggio �sico che comporta: infatti la facilità di istallazione permette una signi�cativa riduzione di costo com-plessivo. Grazie a questa caratteri-stica i sistemi trovano applicazione in molti settori quali siti storici o di alto valore artistico, cantieri edili durante la ristrutturazione di siti particolari, �ere, centri espositivi, ambienti dove l’interruzione delle attività costituisce un problema quali scuole, ospedali e alberghi.I pregiudizi sull’af�dabilità dei sistemi di rivelazione via radio si stanno rapi-damente superando anche grazie alla normativa di riferimento. Il pro-blema della durata della batteria è stato risolto sia dallo sviluppo della tecnologia che dagli obblighi della norma, le bande di frequenza distur-bate sono superate dall’assegnazione europea della banda di frequenza per la speci�ca applicazione. I sistemi di rivelazione via radio operano nella frequenza 868 MHz, che nei Paesi della comunità europea è riservata ai sistemi di sicurezza. L’af�dabilità del sistema di rivelazione via radio è asso-lutamente comparabile con i sistemi cablati e dipende da una corretta analisi della comunicazione radio in fase installativa, tenendo conto della struttura e della disposizione dell’edi-�cio. Lo strumento di analisi Survey Kit ne permette la veri�ca e garanti-sce una comunicazione perfetta. Le preoccupazioni rispetto alla af�dabilità dei sistemi via radio non hanno oggi più ragione di essere, visti i passi da gigante della tecnologia, della compo-nentistica e dei protocolli di comunica-zione radio. Per maggiori informazioni visitare il sito www.argussecurity.it

Sede amministrativa e produttiva Argus Security a Trieste

Set dispositivi Argus Wireless Sagittarius tutte principali città italiane. Oltre alle

norme previste dalla legge, Aias Aca-demy applica anche la norma interna-zionale Uni Iso 29990, che speci�ca i requisiti di base per i fornitori di ser-vizi per l’apprendimento nell’istruzione e nella formazione non formale. “Desi-deriamo infatti che la nostra forma-zione sia riconosciuta anche all’estero, in modo da poter seguire le aziende nello sviluppo del business anche fuori dall’Italia. Stiamo costituendo l’Aias Academy International, allo scopo di raccogliere i migliori formatori e professionisti in grado di fornire for-mazione nel campo della sicurezza per il personale delle imprese italiane ope-ranti all’estero o delle aziende estere che vogliono lavorare in Italia”.La capacità di sviluppo dei corsi di Aias Academy è davvero notevole: all’anno vengono erogati circa 150 corsi, per un totale complessivo di più di 35.000 professionisti formati dal 1998 ad oggi. “La materia - prosegue Zaffanella

- è sempre più complessa e richiede un costante aggiornamento per adeguarsi agli standard internazionali”. Un esem-pio in questo senso: l’Europa chiede ai Paesi membri otto livelli di classi�-cazione della formazione erogata, con l’obiettivo di facilitare la mobilità e il mutuo riconoscimento di titoli, quali-�cazioni e competenze di studenti e lavoratori che debbano spostarsi da un contesto nazionale a un altro.L’Italia è ancora indietro, ma Aias Aca-demy sta già lavorando sul tema, grazie alla sua presenza in associazioni inter-nazionali quali l’Enshpo - European Network Safety and Health Professio-nal Organizations. Proprio perché la �gura dello specialista della preven-zione comprende la protezione della salute in generale, all’estero stanno emergendo nuove �gure professionali, cui Aias Academy guarda con molto interesse: si tratta del manager Hse - Health, Safety & Environment.Per rendere disponibile anche in Ita-lia questa competenza, Aias Academy ha organizzato, in partnership con Sda Bocconi School of Managment, un corso executive di 120 ore dal titolo “Da Rspp a Manager Hse: compe-tenze manageriali e strumenti ope-rativi per la gestione strategica della compliance e cambiamento culturale in azienda”. Iniziative simili sono in fase di studio anche con l’Università Cattolica di Roma - Ospedale Gemelli per l’ambito sanitario e con l’Univer-sità Federico II di Napoli.

Il team di Aias Academy: da sinistra Gilberto Crevena, Valentina Abrami, Maura Curti, Anna Cosentino, Simona Monti, Laura Quarta, Valentina Corvino, Simona Pollastri e Elisabetta Rossetti

L’amministra-tore delegato di Aias Academy Arnaldo Zaffanella

La tecnologia del videomonito-raggio;in basso, la pubblicazione della fondazione Kuliscioff

congiuntamente a fasi di formazione ha visto una stretta collaborazione tra università, azienda e Rls aziendale al �ne di consentire una maggiore ef�ca-cia dello strumento del monitoraggio. Di conseguenza, come previsto dal pro-getto, le varie fasi sono state oggetto di più convegni con la partecipazione attiva di docenti di varie università, sin-dacalisti, uomini delle istituzioni, delle associazioni imprenditoriali e di catego-rie professionali. La parte più signi�ca-tiva di questa ricerca è stata pubblicata dalla rivista nazionale dell’Inail, dalle riviste di Aifos e gli atti dei convegni così come la conclusione sono stati pubblicati su un volume edito dalla fondazione Kuliscioff, tutto ciò �na-lizzato a garantire un percorso di tra-sparenza. I ricercatori dell’università hanno colto in pieno la s�da di misu-rarsi sul terreno operativo, sia tecnico sia di rapporto con il contesto sociale della fabbrica; si è pertanto affermato sul campo il principio delle “buone

prassi”, dimostrando che anche nel settore della sicurezza è possibile praticare il metodo del coinvolgi-mento e dell’interazione nella ricerca delle soluzioni. Una scelta strategica che consiste nel privilegiare la cul-tura della premialità rispetto a quella della sanzione. La scelta tecnologica del videomonitoraggio ha consen-tito di fare prevenzione e di focaliz-zare al meglio i “quasi-infortuni”. Al termine dell’esperienza nel 2011, azienda, Rsu e università hanno pre-sentato al ministero del Lavoro una documentazione dettagliata riguar-dante il percorso “sperimentale” d’implementazione di tecnologie e di “buone prassi”. Nell’aprile 2013, la Commissione ministeriale ha certi�-cato il progetto come “buona prassi”. Nel luglio del 2013 un accordo azien-dale ha acquisito de�nitivamente a regime lo strumento di video monito-raggio �nalizzato alla prevenzione e alla sicurezza. La centralità della con-trattazione aziendale, in questo caso ha affermato un patto di “af�dabilità” dove l’impresa è considerata un bene comune fondato sui risultati econo-mici e sulla diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’intreccio di molteplici “volontà” cul-turali ha consentito la realizzazione di questa esperienza che si intende porre come stimolo a una ri�essione propositiva anche in altre realtà.