Dret e Ledros febbraio 2013

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MARZO 2013 Anno X numero 3 Pag.ina 1 dret e ledrôs Scomençant di chi IGA ora ASP La QuieteMarzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello. La luna marzolina fa nascer l’insalatina. Pasqua marzotica o moria o famotica. La domenica dell’ulivo tutti gli uccelli hanno il nido. L’olivo benedetto vuol trovar pulito e netto. Se piove il venerdì santo, piove maggio tutto quanto. Broccoli e predicatori dopo la Pasqua non son più buoni. M a r ç a l m ene l a c o de p a l bea r ç Tal mês di Març ogni gjaline e fâs il so sfuaç. Di Autun e in Març, la gnot e il dî si spart. Te setemane sante e cjape ogni plante. Ulîf sut Pasche bagnade, ulîf bagnat, Pasche sute. Ulîf sut, ûfs bagnâts ulîf bagnât, ûfs suts. Pasche d’ulîf, si jes fûr dal nît.

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Dret e Ledros febbraio 2013

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MARZO 2013 Anno X numero 3

Pag.ina 1

dret e ledrôs Scomençant di chi

IGA ora ASP “La Quiete”

Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l’ombrello.

La luna marzolina fa nascer l’insalatina.

Pasqua marzotica o moria o famotica.

La domenica dell’ulivo

tutti gli uccelli hanno il nido.

L’olivo benedetto vuol trovar pulito e netto.

Se piove il venerdì santo,

piove maggio tutto quanto.

Broccoli e predicatori dopo la Pasqua non son più buoni.

M a r ç

a l mene l a c o de p a l bea r ç

Tal mês di Març

ogni gjaline e fâs il so sfuaç.

Di Autun e in Març, la gnot e il dî si spart.

Te setemane sante e cjape ogni plante.

Ulîf sut Pasche bagnade, ulîf bagnat, Pasche sute.

Ulîf sut, ûfs bagnâts ulîf bagnât, ûfs suts.

Pasche d’ulîf, si jes fûr dal nît.

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5 PER MILLE Si ringraziano quanti hanno destinato il 5 ‰

dell’imposta di reddito 2010 a sostegno della nostra associazione che, anche nel 2012, è

stato usato esclusivamente per il sostegno degli ospiti in difficoltà.

Chi desidera contribuire alla realizzazione di questa nostra attività , può destinare

il 5 ‰ al Comitato, segnalando, al momento della compilazione della prossima denuncia

dei redditi, il codice fiscale n° 94062430304

MARZO INFORMA...

Ecco un’altra divertente fufigne che ci fu raccontata dalla signora Maria alla quale venne in mente quasi

all’improvviso. Raccontata in dialetto udinese (lei visse in Borgo Poscolle), unito

all’espressione della voce edella mimica facciale, che trasmettevano con maggior incisività le situazioni comiche, ecco le:

TRE…MATE “In un paese non molto lontano dalla città, vivevano tre amiche

molto affiatate tra loro, che ben sapevano di essere soprannominate, in dialetto udinese per essere maggiormente identificate e prese in giro, le

Tre Mate. Festa in paese e, naturalmente, Messa grande concelebrata da un

monsignore venuto dalla città. Predica molto importante che avvince tutti i presenti. Durante il sermone, il sacerdote, dall’alto del pulpito, alzando il tono della voce e con il braccio destro ben teso e con l’indice puntato verso i i presenti dice:

” TreMate al cospetto del Signore Giudicante…” A quelle parole, la più vecchia delle amiche, guardate le altre, si alza ed e-sce dalla chiesa. L’omelia continua:

” DoMate, fratelli, i vostri istinti più meschini, perché … ” La più vecchia delle due rimaste tra i fedeli, guardata l’amica, si alza e se ne va lasciando sola la terza, che esce dalla chiesa quando l’officiante, aprendo le braccia dice ai presenti:

”A Mate fratelli, il vostro prossimo…” Ora, ritrovatesi sul sagrato della Casa di Dio, le tre donne si dicono: ”Come faceva a sapere che eravamo in Chiesa?”

E, ipotizzando e fantasticando sull’accaduto, se ne ritornano a casa.

P ER RID

ER E UN P

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Auguriamo di cuore

una Pasqua davvero diversa

in cui pace e serenità

siano una realtà per tutti.

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Ingredienti semplici per dolci che avrebbero profumato non solo la casa…

Ne abbiamo parlato con i nonni e, tra un discorso e l’altro, tra un profumo e l’altro che usciva dal passato ecco riapparire, inte cusine di une volte, mamme e nonne indaffarate a preparare LIS FRITULIS DI SANT JOSEF :

A san Giuseppe, la primavera è vicina e, tant timp fa, il sant lu si clamave… Sant Josef fertaion. Il 19 marzo, allora giorno festivo, rappre-sentava l’inizio delle merende nei campi,

appunto, con la frittata. Le galline avevano ripreso a deporre le uova: Tal mês di Març, ogni gjaline e fâs il so sfuarç.

A proposito di frittate, ecco la ricetta di una realizzata con ingredienti semplici, che sottolineavano il rispetto per il cibo e per i suoi avanzi, e soprattutto, quelli del pane. Ecco la TORTOLUZZE: “In una terrina mescolare vigorosamente pane raffermo bagnato con latte, uova, sale, zucchero, uvetta messa a mollo nell’acqua e ben strizzata. Friggere l’impasto come una normale frittata su cui, volendo, si cospargerà un altro po’ di zucchero”. I ricordi dei nonni fanno riaffiorare anche il tipico dolce che interrompeva il digiuno e l’astinenza di Quaresima, la TORTE DI MIEZE CUARESIME: “Mescolare per bene otto cucchiai colmi di farina, sette di zucchero, quattro di mandorle pestate, la scorza grattugiata ed il succo di un limone, sei tuorli d’uovo ed un pizzico di sale. Incorporare delicatamente i sei albumi sbattuti a neve e versare il composto ottenuto in due stampi uguali, ben imburrati ed infarinati. Metterle nel forno già caldo (200 gradi), per una ventina di minuti. Sovrapporre i due dolci mettendo tra essi, un po’ di marmellata di frutta o, se preferite, crema. Cospargere di mandorle tostate e pestate”.

Sensazioni, profumi presenti inte cusine di une volte, luogo in cui a marzo, gli ingredienti sposavano magicamente la sacralità della Quaresima con il profano del piacere del cibo. E si sentono già gli odori dei tipici dolci pasquali… MM

MARZO con le dolci ...testimonianze dei nonni

“Si prepara una pasta con uova, zucchero, scorza grattugiata di limo-ne, sale e la quantità di farina neces-saria ad ottenere un morbido composto, che si mescola sino a quando si riempie di bolle d’aria. Si fa riposare per tutta la notte e, il giorno seguente, dopo averlo ben mescolato ancora, lo si frigge a cuc-chiaiate, nello strutto bollente”.

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