Dott. Xabier Gonzalez Muro Studio Pegaso Archeologia
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Dott. Xabier Gonzalez Muro Studio Pegaso Archeologia Via del Pratello 35, 40121 Bologna Tel. 338/5484421 – fax 0513371764 e-mail: [email protected] [email protected] P. Iva 02444141200
Seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
Studio storico-archeologico preliminare
Committente: Titan Italia S.p.A.
Via Confortino n. 30 - Località Crespellano – 40053 Valsamoggia (BO)
Referente: Arch. Adriana Maccaferri EUREKA PROJECT Studio Associato
Via Confortino n. 22 - Località Crespellano – 40053 Valsamoggia (BO)
Studio storico-archeologico preliminare alla seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
Con il presente studio si intende fornire un inquadramento storico-archeologico
inerente alla potenzialità e rischio archeologico dell’area interessata dalla seconda variante a Piano
particolareggiato d’iniziativa privata (Titan Italia S.p.A. via Confortino n. 30, Località Crespellano –
40053 Valsamoggia (BO)) nel comparto urbanistico D4-2 a destinazione terziaria produttiva
d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia. L’appezzamento
oggetto di studio si inserisce in particolare nell'areale delimitato dalla strada Bologna - Vignola a
sud, dai torrenti Samoggia e Martignone rispettivamente ad ovest e ad est e dalla via Emilia a nord
dalla quale si trova non tanto distante.
È stata condotta una ricerca bibliografica delle principali pubblicazioni scientifiche a
carattere storico-archeologico inerenti a tale areale. Oltre allo studio del materiale edito il presente
studio è stato integrato con lo spoglio dell'Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell'Emilia-Romagna. Le informazioni raccolte e di attinenza topografica all’appezzamento oggetto
di studio per loro localizzazione sono qui presentate in forma sintetica in schede di sito le quali
riportano la tipologia, cronologia, affidabilità del posizionamento, descrizione bibliografia e notizie
di archivio.
Sulla Carta Tecnica Regionale in allegato (scala 1:25000, fogli 220NO e 220NE) sono
evidenziati cerchiati in colore rosso i siti archeologici documentati sul territorio e che per la loro
localizzazione topografica sono quelli che più direttamente interessano il nostro studio.
Sotto il profilo di un inquadramento storico il territorio circostante il comparto urbanistico
D4-2 presenta già per l’età dei metalli1 testimonianze di un popolamento che si sviluppò in maniera
sistematica a partire dall'età del Bronzo; in questo periodo (XVI - XIII sec. a.C.), fra Samoggia e
Panaro comparvero numerosi insediamenti (Castelfranco Emilia, Anzola dell'Emilia, Rastellino, S.
Agata Bolognese, S. Giovanni in Persiceto, Bazzano), che afferivano alla facies culturale
terramaricola.
1 SCARANI 1956-57, pp. 59-60; TAVERNARI 2007, pp. 53-55; TAVERNARI 2009, pp. 2-3.
Studio storico-archeologico preliminare alla seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
L'insediamento di Crespellano, individuato in località Pragatto unitamente alla relativa
necropoli2, si deve considerare come una delle attestazioni più occidentali. Di dimensioni medio-
piccole (circa 2 ettari), la struttura sembrerebbe priva di elementi di delimitazione (fossato e
terrapieno), confermando la precocità della sua comparsa già in parte evidenziata dai reperti ivi
rinvenuti. La presenza di frammenti vascolari riconducibili alla fase culturale appenninica, inoltre,
attesta la sua localizzazione all'interno di una zona di sovrapposizioni culturali della media età del
Bronzo. Verso sud sono note tracce di abitato di altura in località Puglia3, mentre recentemente la
ripresa delle arature ha reso visibile un nuovo affioramento di materiali dell'età del Bronzo nel
Fondo Prati4.
Nell’Età del Ferro5 e cioè nel nostro caso durante la prima metà dell'VIII sec. a.C. (fase
villanoviana), cominciò a formarsi quello che oggi gli studiosi definiscono il "complesso
Crespellano"; sviluppatosi lungo l'asta del Samoggia con abitato di riferimento Bazzano, il
complesso definisce la diffusione e la sistematicità del popolamento sia di fase villanoviana sia di
fase etrusca.
Le prime, significative tracce di insediamento sono legate alla presenza di tombe in cassetta
litica in località Pragatto6; a partire dalla seconda metà dell'VIII secolo a.C., l'espansione segue la
direttrice pedemontana e la fascia pedecollinare di pianura.
Sicuro indizio dell'esistenza di piccoli abitati rurali sono i numerosi nuclei sepolcrali, che
appaiono distribuiti secondo due fasce, a sud-est (località Pragatto7) e a nord-ovest (località
2 Siti nn. 1 e 2. 3 TAVERNARI2007, pp. 54-55 e sito n. 57, pp. 130-132. 4 Sito n. 3. 5 DORE 2002, pp. 136-144; MALNATI, NERI 2002; TROCCHI 2002, pp. 94-97,101-103; TAVERNARI 2007, pp.· 55-58; SASSATELLI 2008, pp. 59-60; LOCATELLI 2009; TAVERNARI 2009, pp. 3-6. 6 Sito n. 5. 7 Siti nn. 6, 9,11,12 e 13.
Studio storico-archeologico preliminare alla seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
Calcara8). I corredi e le due stele protofelsinee recuperati documentano l'alto livello socio-
economico raggiunto dagli insediamenti, all'interno dei quali si sviluppò un'aristocrazia rurale
fortemente legata alle aristocrazie Riguardo alla localizzazione dei relativi abitati, si ipotizza
l'esistenza di due nuclei insediativi, ognuno dei quali avrebbe dato origine a più nuclei funerari;
solo per la loc. Pragatto si hanno scarne notizie relative a capanne9.
Dal VI secolo a.C. (fase etrusca), il popolamento si riorganizzò e si concentrò nella zona
nord-occidentale; tuttavia, i materiali e la stele felsinea di Reithvi confermano una sostanziale
continuità rispetto alla fase villanoviana, con il permanere in loco di aristocrazie rurali. Anche in
questo caso, sono noti soprattutto i contesti sepolcrali10.
Per l’età romana11 a partire dal II secolo a.C., in seguito all'occupazione romana della
Pianura Padana, l'attività di parcellizzazione agraria del territorio (centuriazione) toccò anche
l'areale analizzato; esso veniva a trovarsi in corrispondenza della fascia sud-occidentale del
territorio centuriato di Bononia, in confine con l'ambito amministrativo di Mutina.
Come lo stesso toponimo Crespellano potrebbe indiziare12, anche in età romana l'attività
prevalente era quella agraria; lo sfruttamento del territorio venne attuato attraverso la presenza
capillare di aziende (soprattutto fattorie, ma anche alcune ville rustiche13), a volte accompagnate
dalla presenza di installazioni artigianali per la produzione fittile (laterizi e vasellame da
conserva/trasporto). Il reticolo centuriale allora realizzato è ancora in buona parte conservato.
Le strutture insediative più antiche (metà del Il - i sec. a.C.) sono legate alla presenza di
8 Siti nn. 7, 8 e 10. 9 Sito n. 4. 10 Siti nn. 16 e 17. 11 GIORDANI, RAVASIO 2002, pp. 159-172; TAVERNARI 2007, pp. 58-66; GIORDANI 2008; TAVERNARI 2009, pp. 6-10. 12 Crespellano deriverebbe da un toponimo fondiario di origine romana: Crispilianus da *Crispilius; CALZOLARI 1987, p. 125. 13 Le ville rustiche sono indiziate soprattutto dalla presenza di materiali di pregio (intonaco dipinto, tessere da mosaico, tubuli da riscaldamento, elementi architettonici, ecc.): siti nn. 21, 27, 34, 35.
Studio storico-archeologico preliminare alla seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
piccoli proprietari (dimensioni dei siti mq. 150 - 250 circa)14. Nel corso del l sec. d.C., la situazione si
trasformò: le fattorie più piccole vennero sostituite da insediamenti rustici di medie dimensioni e
da vere ville rustiche (mq. 600 - 2500)15. A partire dalla metà del Il sec. d.C., un terzo degli
insediamenti cominciò progressivamente a scomparire, in alcuni casi a beneficio di strutture di
dimensioni medio-grandi.
Nel passaggio fra mondo antico ed età medievale16, anche il territorio analizzato dovette
attraversare le fasi di trasformazione delle modalità di popolamento, tipiche di questo periodo
(diffusione delle chiese, formazione di piccole forme di potere laico locale, nascita dei castelli,
formazione dei liberi Comuni); tuttavia, sono in generale poco note le meccaniche locali, anche in
mancanza per il momento di fonti storiche chiare ed estensive. È in questo periodo che si formano
le principali realtà insediative giunte fino a noi (Crespellano, Calcara, Pragatto).
L'unico sito al momento noto con sicurezza per l'età medievale, sia sulla base delle fonti
materiali, sia sulla base delle fonti d'archivio, si colloca in località Castellaccio, dove, a partire dagli
inizi del XIV secolo, i documenti scritti descrivono il castrum di proprietà della famiglia dei
Tebaldi17.
Sempre dai documenti d'archivio e per la zona di Caicara, è nota la presenza di
insediamento sparso, articolato per piccoli aggregati composti al massimo da dieci edifici e votato
allo sfruttamento agricolo del territorio; al momento, tuttavia, non è possibile collocarlo con
precisione sulla cartografia moderna, in quanto i toponimi medievali non esistono più.
Per l’età postmedievale18 l'abitato di Crespellano si affermò come il principale; il territorio,
sempre caratterizzato da una forte vocazione agricola, dovette continuare ad essere popolato con
14 Siti nn. 18, 19, 20, 24, 25, 29, 30, 32. 15 Siti nn. 37-42. 16 ZANARINI 2005; TAVERNARI 2007, pp. 66-71; NERINI 2009. 17 Sito n. 49. 18 TAVERNARI 2007, pp. 71-77; RIGILLO 2009.
Studio storico-archeologico preliminare alla seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
una discreta densità, probabilmente in modo simile a quanto si può ipotizzare per l'età medievale.
Tuttavia, compare e si diffonde un nuovo tipo di insediamento, quello delle residenze nobiliari di
campagna, che funzionavano anche come aziende agricole a fianco delle fattorie di dimensioni
minori.
Fra i siti individuati, ne sono da segnalare due che hanno restituito anche alcuni scarti di
fornace e che, quindi, sembrano documentare la presenza di una attività di produzione fittile fra
XVII e XIX secolo19. Per ora, non è noto l'aspetto e la quantità delle strutture, sia produttive sia
abitative, se si escludono le ville nobiliari che sono giunte fino a noi.
CONCLUSIONI
Si documenta attraverso lo studio delle evidenze segnalate una sistematica continuità di
insediamento nel territorio analizzato, dall'età del Bronzo ai giorni nostri (XVI sec. a.C. - XIX sec.
d.C.), e la sua notevole densità di popolamento.
La documentazione, tuttavia, è estremamente disomogenea per qualità e quantità; questo a causa
di diversi motivi:
• quasi tutte le segnalazioni relative a scavi risalgono alla seconda metà dell'Ottocento prima
metà del Novecento, periodo nel quale la tecnica dello scavo archeologico era ancora poco
sviluppata
• le segnalazioni disponibili sulla base delle ricerche di superficie, che peraltro riguardano la
maggior parte dei siti romani noti, sono significative soprattutto riguardo alla presenza del
sito, ad una sua localizzazione generica ed alla sua collocazione cronologica; non forniscono
informazioni riguardo alla sua localizzazione precisa, alla sua morfologia ed articolazione,
alle sue trasformazioni col passare del tempo
• scarseggiano le segnalazioni di siti dall'età medievale ai giorni nostri, senza che al momento
sia possibile dire se questo dipenda da una minore dispersione dell'insediamento o da una
19 Siti nn. 53-54.
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carenza di informazioni.
Dalla documentazione raccolta si desume il fatto che tutte le tracce per i diversi livelli
antropici di antica frequentazione sono molto superficiali, anche quelli di maggiore antichità, e
questi comunque sono osservabili in molti casi appena al di sotto dell’attuale strato arativo. Questo
significa che la morfologia del territorio è rimasta piuttosto stabile in età storica, senza subire
variazioni di rilievo a causa di eventi naturali quali alluvionamenti o marcati cambiamenti di alveo
da parte dei corsi d'acqua. In questo senso, è significativa la mancanza di siti nel quadrante nord-
occidentale dell'areale, in una fascia di terreno parallela all'andamento del torrente Samoggia; il
dato in negativo fa pensare non tanto che in questa zona l'uomo non si sia mai insediato, quanto
piuttosto che gli eventuali siti possano essere stati seppelliti da spagliamenti del torrente.
Va infine ricordato che il presente studio, che evidenzia un alto rischio archeologico per l'area in
esame, non esclude la possibilità dell'esistenza di altri siti archeologici, non ancora segnalati.
Per quanto riguarda nello specifico la proprietà Titan Italia S.p.A. sono da rilevare nelle
vicinanze dell’area interessata due siti (nn. 31 e 52) ubicati a ca. 500 m. in direzione ovest dal
confine occidentale dell’appezzamento Titan.
Il sito n. 31 individuato tramite una ricerca di superficie eseguita nel 1994 nel fondo Cà
Nova restituì la testimonianza materiale dei resti di un rustico di periodo romano inquadrabile
cronologicamente tra la fine del I sec. a.C. - I sec. d.C. in un’area di dispersione di frammenti
ceramici e laterizi, con pianta ad L; il ritrovamento si suddivide in una zona occidentale (m. 40x20)
ed un’altra orientale (m. 65x40). Il grado di affidabilità è buono20.
Il sito n. 52 indicato sulla planimetria corrisponde ai resti di una probabile fornace di
periodo postrinascimentale (sec. XVII-XIX) individuata sempre tramite la stessa ricerca di superficie
20 Bibliografia: TAVERNARI 2007, pp. 88-89, scheda n. 9. Notizie d’archivio: ASAER, Arch.Stor., B/2, Crespellano, Ricerche di superficie per tesi laurea. UR 20, 7/10/1996 (P. Tavernari) .
Studio storico-archeologico preliminare alla seconda variante non sostanziale al Piano particolareggiato d’iniziativa privata comparto urbanistico D4-2, del P.R.G. previgente, a destinazione terziaria produttiva d’espansione sito in via Confortino, località Crespellano – Comune di Valsamoggia.
eseguita nel 1994 nel fondo Cà Nova21.
Sempre a ca. m. 500 di distanza ma in questo caso in direzione nord in concomitanza
dell’attuale via Emilia con il torrente Martignone (sito n. 43) fù individuato nel 1563 un cippo
miliare dell’imperatore Costantino22 databile cronologicamente tra il 324 - 337 d.C. Effettivamente
l’ubicazione del cippo miliare potrebbe stare ad indicare nell’area un eventuale incrocio dell’antica
via consolare con un cardo del sistema di centuriazione del territorio, le qui tracce, già riportate
sulla tavola dei vincoli del PSC e del RUE del Piano Strutturale dei Comuni dell’Area Bazzanese
(AB.PSC.1.3° Tutele e vincoli relativi al sistema delle risorse storico-culturali, naturali e
paesaggistiche – rispetti), coincidono con il limite orientale dell’appezzamento di proprietà Titan
S.p.A. oggetto di questo studio. L’appezzamento, inoltre, coincide anche con l’incrocio tra questo
cardo centuriale e il primo decumano a sud della via Emilia.
Già relativamente più lontano verso sud, ma in collegamento topografico dal punto di vista
archeologico, a ca. un chilometro di distanza lungo lo stesso cardo centuriale che costeggia
l’appezzamento Titan Italia S.p.A., nell’area denominata Vecchio Caseificio23 è da posizionare un
probabile rustico di periodo romano che presumibilmente dal materiale risultante dalle ricerche di
superficie che permisero l’individuazione della struttura, fù attivo tra la fine del I sec. a.C. e il V sec.
d.C. Durante le ricerche furono individuate due aree di dispersione di materiali (rispettivamente m.
50x30 e m. 25x15); nella prima furono recuperati frammenti di ceramica da mensa, mentre nella
seconda solo ceramica grezza da cucina e anfore.
Bologna 01/02/2018 Dott. Xabier Gonzalez Muro – Pegaso Archeologia
21 Bibliografia: TAVERNARI 2007, pp. 88-89, scheda n. 9. Notizie d’archivio: ASAER, Arch.Stor., B/2, Crespellano, Ricerche di superficie per tesi laurea. UR 20, 7/10/1996 (P. Tavernari) . 22 CIL XI-2, 6646; TAVERNARI 2007, p. 85, scheda n. 4; TAVERNARI 2009, p. 7. 23 Bibliografia: TAVERNARI 2007, pp. 88-89, scheda n. 19. Notizie d’archivio: ASAER, Arch.Stor., B/2, Crespellano, Ricerche di superficie per tesi laurea. UR 20, 7/10/1996 (P. Tavernari) .