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1 aprile 1941, n. 633 istituisce la tutela delle opere dell’ingegno di carattere creativo, che appartengano alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro, al cinema. La tutela consiste in una serie di diritti esclusivi di utilizza- zione economica dell' opera (diritti patrimoniali dell'autore) e di diritti morali a tutela della personalità dell' autore, che nel loro complesso costituiscono il "diritto d'auto- re". Per le opere affidate alla ammi- nistrazione della SIAE i permessi, le autorizzazioni e le licenze vengono rilasciati dalla Società per conto e nell’interesse dei titolari dei diritti. Le opere dell’ingegno sono protette dalla legge fino al termine di 70 anni dopo la morte dell’ultimo dei coautori. I compensi richiesti per diritto d’autore non hanno natura di tassa o di imposta ma costituiscono la retribuzione del lavoro intellettua- le svolto dai creatori delle opere. L’utilizzazione abusiva delle opere costituisce reato. IMPOSTE, la circolare n. 224/E del 5 dicembre 2000 del Ministero delle finanze ha fornito i compiti ed i poteri attribuiti alla SIAE a propo- sito dell’imposta sugli intratteni- menti — ISI — e dell’IVA sugli spettacoli. Pertanto la cooperazione della SIAE con il Dipartimento delle Entrate, è volta all’acquisizione ed al reperimento di elementi utili per l’accertamento delle citate imposte e per la repres- sione delle violazioni nelle stesse materie e si estrinseca essenzial- mente nell’esercizio dei seguenti poteri: a) controllo contestuale delle modalità di svolgimento delle mani- festazioni, ivi compresa l’emissione, la vendita e la prevendita dei titoli di accesso, nonché delle prestazioni di servizi accessori; b) ispezione documentale secondo le nonne e con le facoltà previste dall’art. 52 del D.P.R. n. 633/1972; c) redazio- ne dei processi verbali relativi all’attività di controllo, che possono evidenziare violazioni o contenere la semplice descrizione delle opera- zioni svolte; d) acquisizione, elabo- SIAE, ente pubblico a gestione priva- ta che si occupa di incassare e riparti- re i diritti d' autore. Ogni artista quindi viene teoricamente tutelato dalla SIAE, in quanto ogni volta che una sua opera viene diffusa gli viene riconosciuto un provento. Nell' agosto del 2000 viene varata una legge in parlamento dove si decide che un Cd musicale senza bollino SIAE o con bollino SIAE rotto o danneggiato è da considerarsi alla pari di un falso. Un rivenditore di dischi usati, quindi, non sarà mai in regola con questa legge e i rischi che corre sono i seguenti: chiusura dell'attività, da 3 mesi a 6 anni di reclusione, pene accessorie varie tra cui il pagamento di una multa per ogni cd considerato non regolare (di regola circa 100 Euro a cd). Tutti gli autori devono obbligato- riamente iscriversi alla SIAE (o alla sua equivalente in un altro paese) e pagano una quota annuale. In questo modo è l’Ente che tutelerà l' interesse dell' autore corrispondendogli una percentuale ogni volta che la sua opera viene trasmessa in pubblico. In media, su ogni cd che si acquista, il 9% del costo va alla SIAE, cioè teoricamente ad autori ed editori, per un giro d' affari che supera i 40 milio- ni di Euro all' anno. Chiunque diffon- da musica, deve corrispondere una “certa” cifra alla SIAE. (esempio: gestisco un esercizio e voglio mettere delle casse che trasmettono musica su cd, dovrò versare alla SIAE forfetta- riamente un importo annuo). Per tanto sia i locali notturni e soprattutto le discoteche sono costantemente controllate da ispettori siae. Sul costo del biglietto, la SIAE trattiene il 10%, più una percentuale variabile sulle consumazioni. La legge speciale 22 razione e fornitura all’Anagrafe Tributaria ed al Ministero per i beni e le attività culturali dei dati relativi alle attività spettacolistiche che gli organizzatori del settore devono comunicare alla SIAE, secondo modalità da definire con decreto ministeriale. ENPALS, la convenzione con detto Ente, offre un servizio di sportello più capillare per lo svolgimento degli adempimenti connessi agli obblighi previdenziali. Inoltre l’attività di controllo svolto di comune accordo con la SIAE diventa uno strumento più efficace per contrastare l’evasione e rendere agevole il recu- pero dei contributi che assicura la tutela generale obbligatoria per i lavoratori dello spettacolo e per gli sportivi professionisti. La Siae da parte sua, distribuita sull’intero territorio nazionale, integra i servizi resi al mondo dello spettacolo, con- sentendo alle imprese di usufruire di sportelli unici specializzati presso cui poter adempiere agli obblighi previdenziali e svolgere le attività relative al diritto d’autore e all’IVA. Nella maggior parte dei casi, le stesse imprese hanno rapporti abitua- li con gli sportelli SIAE e gli stessi operatori della SIAE hanno una particolareggiata conoscenza delle attività di spettacolo e dei soggetti che vi operano. In pratica, il datore di lavoro può presentare tutta la documentazione presso gli sportelli SIAE diffusi sul territorio – anziché, come in precedenza, presso le sedi compartimentali ENPALS - e otte- nerne la ricevuta della richiesta del certificato di agibilità e dell’altra documentazione presentata. Quindi la Convenzione: - offre ai datori di lavoro (spettacolo e sport) un servizio di sportello più efficace per adempie- re agli obblighi previdenziali, previsti dalla legge; -rafforza le attività di vigilanza e di controllo presso i luoghi dello spettacolo,dell’intrattenimento e dello sport, garantendo una mag- giore tutela del diritto alla previ- denza obbligatoria. SIAE-IMPOSTE-ENPALS a cura dell’agente Siae di Noto Natalino Sortino” Registrazione Tribunale di Siracusa n° 16 del 23.12.2008 STUDIOMUSICALICATA Edizioni Musicali di Alicata Gaetano Via dei Mille,141 96017 Noto(Sr) fisso: 0931.891379 mobile: 328.4650606 e-mail [email protected] web site www.studiomusicalicata.it IL PEGASO Redazione Hanno Collaborato ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ Giuseppa Prof.ssa Sirena Giancarlo M° Aleppo Gianni M° Venuti Concezio M° Leonzi Mariapaola Avv. Malandrino Michele M° Pupillo Natalino Dott. Sortino Giuseppina Dott.ssa Tempio SOMMARIO Pag. 1 Siae - Imposte - Empals…. Pag. 2 Gianni Venuti…….. Pag. 3 Giancarlo Aleppo…... Pag. 4 Nino Ippolito……….. Pag. 5 Stage Direttori di Banda Cefalù 14-16. nov.08 Pag. 6 L’Angolo di M. Pupillo Metodo per solfeggio….. Pag. 7 Associazione “Auditorium” La Relazione di C. Calvo Alessandro Sapienza... Pag. 8 Corale De Cicco Pag. 9 Filarmonica “Rossini”... Pag. 10 L’Angolo dei giovani ..... Pag. 11 Santina D’Amico……... Il Gobbo di Notre Dame... Pag.12 Piccoli Artisti Crescono... Banda di Acquasanta (Aq) Pag.13 Anbima Regione Sicila Il Tratto di Giko Pag.14 Mino Spezialetti……. Davide Maiore…….. Pag.15 L’importanza della …... L’educazione Clinica…. Pag.16 I fiori del male di F. Disa ...educazione clinica…. Pag.17 Banda G. Verdi di Biella Pag. 18 Festival del jazz S. Amato Pag. 19 Emauele Buccheri…. Al Mio Amato Sposo….. Pag.20 Selezione dal catalogo 09 Anno 1° - nuova serie Direzione, Redazione, Grafica, Impaginazione, Stampa e Distribuzione Capo Redattore

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Notiziario Pegaso 2009 primo trimestre

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aprile 1941, n. 633 istituisce la tutela delle opere dell’ingegno di carattere creativo, che appartengano alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro, al cinema. La tutela consiste in una serie di diritti esclusivi di utilizza-zione economica dell'opera (diritti patrimoniali dell'autore) e di diritti morali a tutela della personalità dell'autore, che nel loro complesso costituiscono il "diritto d'auto-re". Per le opere affidate alla ammi-nistrazione della SIAE i permessi, le autorizzazioni e le licenze vengono rilasciati dalla Società per conto e nell’interesse dei titolari dei diritti. Le opere dell’ingegno sono protette dalla legge fino al termine di 70 anni dopo la morte dell’ultimo dei coautori. I compensi richiesti per diritto d’autore non hanno natura di tassa o di imposta ma costituiscono la retribuzione del lavoro intellettua-le svolto dai creatori delle opere. L’utilizzazione abusiva delle opere costituisce reato. IMPOSTE, la circolare n. 224/E del 5 dicembre 2000 del Ministero delle finanze ha fornito i compiti ed i poteri attribuiti alla SIAE a propo-sito dell’imposta sugli intratteni-menti — ISI — e dell’IVA sugli spettacoli. Pertanto la cooperazione della SIAE con il Dipartimento d e l l e E n t r a t e , è v o l t a all’acquisizione ed al reperimento di elementi utili per l’accertamento delle citate imposte e per la repres-sione delle violazioni nelle stesse materie e si estrinseca essenzial-mente nell’esercizio dei seguenti poteri: a) controllo contestuale delle modalità di svolgimento delle mani-festazioni, ivi compresa l’emissione, la vendita e la prevendita dei titoli di accesso, nonché delle prestazioni di servizi accessori; b) ispezione documentale secondo le nonne e con le facoltà previste dall’art. 52 del D.P.R. n. 633/1972; c) redazio-ne dei processi verbali relativi all’attività di controllo, che possono evidenziare violazioni o contenere la semplice descrizione delle opera-zioni svolte; d) acquisizione, elabo-

SIAE, ente pubblico a gestione priva-ta che si occupa di incassare e riparti-re i diritti d'autore. Ogni artista quindi viene teoricamente tutelato dalla SIAE, in quanto ogni volta che una sua opera viene diffusa gli viene riconosciuto un provento. Nell'agosto del 2000 viene varata una legge in parlamento dove si decide che un Cd musicale senza bollino SIAE o con bollino SIAE rotto o danneggiato è da considerarsi alla pari di un falso. Un rivenditore di dischi usati, quindi, non sarà mai in regola con questa legge e i rischi che corre sono i seguenti: chiusura dell'attività, da 3 mesi a 6 anni di reclusione, pene accessorie varie tra cui il pagamento di una multa per ogni cd considerato non regolare (di regola circa 100 Euro a cd). Tutti gli autori devono obbligato-riamente iscriversi alla SIAE (o alla sua equivalente in un altro paese) e pagano una quota annuale. In questo modo è l’Ente che tutelerà l'interesse dell'autore corrispondendogli una percentuale ogni volta che la sua opera viene trasmessa in pubblico. In media, su ogni cd che si acquista, il 9% del costo va alla SIAE, cioè teoricamente ad autori ed editori, per un giro d'affari che supera i 40 milio-ni di Euro all'anno. Chiunque diffon-da musica, deve corrispondere una “certa” cifra alla SIAE. (esempio: gestisco un esercizio e voglio mettere delle casse che trasmettono musica su cd, dovrò versare alla SIAE forfetta-riamente un importo annuo). Per tanto sia i locali notturni e soprattutto le discoteche sono costantemente controllate da ispettori siae. Sul costo del biglietto, la SIAE trattiene il 10%, più una percentuale variabile sulle consumazioni. La legge speciale 22

razione e fornitura all’Anagrafe Tributaria ed al Ministero per i beni e le attività culturali dei dati relativi alle attività spettacolistiche che gli organizzatori del settore devono comunicare alla SIAE, secondo modalità da definire con decreto ministeriale. ENPALS, la convenzione con detto Ente, offre un servizio di sportello più capillare per lo svolgimento degli adempimenti connessi agli obblighi previdenziali. Inoltre l’attività di controllo svolto di comune accordo con la SIAE diventa uno strumento più efficace per contrastare l’evasione e rendere agevole il recu-pero dei contributi che assicura la tutela generale obbligatoria per i lavoratori dello spettacolo e per gli sportivi professionisti. La Siae da parte sua, distribuita sull’intero territorio nazionale, integra i servizi resi al mondo dello spettacolo, con-sentendo alle imprese di usufruire di sportelli unici specializzati presso cui poter adempiere agli obblighi previdenziali e svolgere le attività relative al diritto d’autore e all’IVA. Nella maggior parte dei casi, le stesse imprese hanno rapporti abitua-li con gli sportelli SIAE e gli stessi operatori della SIAE hanno una particolareggiata conoscenza delle attività di spettacolo e dei soggetti che vi operano. In pratica, il datore di lavoro può presentare tutta la documentazione presso gli sportelli SIAE diffusi sul territorio – anziché, come in precedenza, presso le sedi compartimentali ENPALS - e otte-nerne la ricevuta della richiesta del certificato di agibilità e dell’altra documentazione presentata. Quindi la Convenzione: -offre ai datori di lavoro (spettacolo e sport) un servizio di sportello più efficace per adempie-re agli obblighi previdenziali, previsti dalla legge; -rafforza le attività di vigilanza e di controllo presso i luoghi dello spettacolo,dell’intrattenimento e dello sport, garantendo una mag-giore tutela del diritto alla previ-denza obbligatoria.

SIAE-IMPOSTE-ENPALS a cura de l l ’agente S iae d i Noto “Natalino Sort ino”

Registrazione Tribunale di Siracusa n° 16 del 23.12.2008

STUDIOMUSICALICATA Edizioni Musicali di Alicata Gaetano

Via dei Mille,141 96017 Noto(Sr)

fisso: 0931.891379 mobile: 328.4650606

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Hanno Collaborato ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Giuseppa Prof.ssa Sirena Giancarlo M° Aleppo

Gianni M° Venuti Concezio M° Leonzi

Mariapaola Avv. Malandrino Michele M° Pupillo

Natalino Dott. Sortino Giuseppina Dott.ssa Tempio

SOMMARIO Pag. 1 Siae - Imposte - Empals…. Pag. 2 Gianni Venuti…….. Pag. 3 Giancarlo Aleppo…... Pag. 4 Nino Ippolito……….. Pag. 5 Stage Direttori di Banda Cefalù 14-16. nov.08 Pag. 6 L’Angolo di M. Pupillo Metodo per solfeggio….. Pag. 7 Associazione “Auditorium” La Relazione di C. Calvo Alessandro Sapienza... Pag. 8 Corale De Cicco Pag. 9 Filarmonica “Rossini”... Pag. 10 L’Angolo dei giovani ..... Pag. 11 Santina D’Amico……... Il Gobbo di Notre Dame... Pag.12 Piccoli Artisti Crescono... Banda di Acquasanta (Aq) Pag.13 Anbima Regione Sicila Il Tratto di Giko Pag.14 Mino Spezialetti……. Davide Maiore…….. Pag.15 L’importanza della …... L’educazione Clinica…. Pag.16 I fiori del male di F. Disa ...educazione clinica…. Pag.17 Banda G. Verdi di Biella Pag. 18 Festival del jazz S. Amato Pag. 19 Emauele Buccheri…. Al Mio Amato Sposo….. Pag.20 Selezione dal catalogo 09

Anno 1° - nuova serie Direzione, Redazione, Grafica, Impaginazione, Stampa e Distribuzione

Capo Redattore �������������������

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Artista lirico, inizia la carriera in qualità di solista e attore di prosa nel 1958 con la compagnia "Ruggero Ruggeri" e successivamente con "La scena sici-liana". 1979 - Titolare della Cattedra di Canto

-presso il Conservatorio F. Cilea di RC.

1980 -81 - Comitato di valutazione arti-stica (docenti primo incarico Con-servatorio) di Rc.

1982 - Costituzione "Centro L. Caloge-ro" - settore musica di Rc. 1985 - Organizzazione generale "Cavalleria Rusticana" Conservatorio F. Cilea. 1986- Docente collaboratore del "Corso Perfezionamento Canto Liri-co" del Centro Lorenzo Calogero e Docente collaboratore - Corso Dizione tenuto dal M° Diotaiuti di Roma - Cen-tro Lorenzo Calogero. 1987 - Direttore artistico - Progetto Arte - " L'elisir d'amore " - ciclo di recite, di notevole successo e antesignano per la realizzazione operistica a Messina con la formazione di orchestra coro, e artisti locali. 1988 - C.A.M.S. Direttore artistico per la realizzazione dell'opera" Il filosofo di campagna " di Galuppi . Componente Giuria "Premio Internazionale Arte e Cultura" assegnato al Baritono Renato Bruson- Centro L. Calogero. Dal 2004, critico musicale per la rubrica “Alla Ribalta” Radiocorriere Tv Rai Roma e Collaboratore Enciclopedia dei Comuni “Pubbliedi” Roma. Collabora-tore Inviato Radiocorriere TV Rai Ro-ma : “I Comuni d’Italia “. “Poesie” raccolte: Vespero - Bivac-co. Pubblicazioni: “Liriche e vocalizzi” ed. studiomusicalicata di Noto. Palcoscenico: “sommario dramma-turgia” ed. ali. Partecipazione riprese televisive: Rai Tre-Telespazio e Reggio TV. Per il teatro lirico ha interpretato ruoli nelle seguenti opere: Traviata, Trovatore, Rigoletto, Pagliacci, Luci-a, Boheme e Butterfly.

�����$��!��$���������!������� �����������������������������������������Alexandre Dumas figlio, incontra Alphonsine Duplessis, una fanciulla di provincia che è dedita al vizio nella Parigi degli anni ‘40. Questa rela-zione stimola la fantasia dello scrittore, che scrive prima un romanzo(la cui protagonista diventa Marguerite Gautier) e poi un dramma:La Da-me aux camélias". Francesco Maria Piave crea un libretto che indaga l'animo umano della protagonista, Alphonsine, che nell'opera diventa " Violetta Valèry"; la descrive in un percorso d'amore che la redime da quella che è la sua vita: emblema di lussuria, eroina del vizio,cortigiana, amante . Il pubblico, che ama Verdi per le sue eroine, per il luccichio dei brandi, per l'epicità, per il patriottismo, per lo stentoreo grido di guerra, rifiuta un melodramma che contrasta con le convenzioni sociali del tem-po, e ipocritamente ritiene la vicenda immorale. Per questi motivi "La Traviata" cade; Verdi ha voluto vestire con la sua musica, una figura scandalosa : una cortigiana! Nella figura di Violetta, coesistono , sotto l'aspetto caratteriale, due donne: la cortigiana e la donna che ama e si redime ; Ma Verdi non è nuovo a questi aspetti dualistici, a questa fusio-ne di comportamenti e di sentimenti, e cuce con grande arte, fraseggi musicali, che creano pathos. Nella drammaturgia musicale di Verdi , tro-viamo altri accostamenti musico-caratteriali, basti pensare a "Rigoletto": padre e buffone; "Azucena": madre ma anche vendicatri-ce. Violetta è descritta musicalmente in maniera dissimile nei vari mo-menti: nel primo atto troviamo una vocalità vivace e gaia inneggiante all'amore senza costrizioni, che trova il suo massimo culmine nel notissi-mo "Brindisi" in una atmosfera di grande convivialità. Anche nella ca-baletta "Sempre libera degg'io" troviamo una vocalità melismatica, una analogia con quello che è il concetto della vita di Violetta. Nel mo-mento in cui Violetta sa di dover rinunciare ad Alfredo, pur essendo folle-mente innamorata, Verdi sottolinea, con una pienezza orchestrale di grande intensità, in una simbiosi con il canto "Amami Alfredo" il dram-ma interiore di una donna che "un di caduta di più risorgere speran-za è muta". Una vocalità ben lontana dal brillio gioioso del primo atto; Un fraseggio corposo,dove la timbrica deve risultare dolce nella esaspe-razione di un amore così sofferto. Nella scena finale Verdi tratta la dipar-tita di Violetta, con un sottofondo di trombe, quasi a commento del tragi-co momento: non è un mondana che ci lascia, ma una figura epica, Vio-letta, una donna che ha molto sofferto per un distacco dettato da un grande atto di amore e di generosità non può essere mal giudicata, deve essere perdonata per il suo passato, una donna che si redime, con una rinuncia dovuta all'egoismo paterno. Al teatro La Fenice il 6 marzo 1853 l'opera cade in maniera clamorosa, ma l'anno successivo sempre a Ve-nezia l'opera ottiene un successo strepitoso. Oggi certamente è tra le opere più rappresentate perchè come dice Proust:

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LA BANDA MUSICALE lineamenti e profili storici ( 2^ parte)

Il perfezionamento degli strumenti musicali (ottoni ) dei Greci e successivamente dei Romani e il decisivo quanto organizzato apporto ritmico delle percussioni ( tamburi e timpani di varie dimensioni ), hanno consolidato la funzione principa-le della Banda militare che era ed è rimasta nel tempo principalmente quella di accompagnare la marcia dei soldati. Trombe e Corni erano usati dai romani fino all' epoca di Carlo Magno. Durante il Medio Evo, dopo il periodo della caduta dell' impero romano e le invasioni barbariche, che sospesero le attività musicali bandistiche, la Banda Musicale Militare riprende a esaltare le vittorie e le conqui-ste. Pare che sia di quell’ epoca il termine Banda, per indicare che il numero di militari era molto inferiore a quello degli altri corpi. Anche gli eserciti arabi inva-sori fanno precedere le truppe con formazioni strumentali, in prevalenza a per-cussione, come tamburi, piatti, gran cassa (che si suonava d’ ambo le parti, per-cuotendo l’ una con una mazza e l’ altra con una verga di ferro ), ma anche trombe, oboi e piccoli flauti. Il Tamburo militare pare che provenga dalla Spagna ( importato dai Saraceni ) e venne adottato dai complessi strumentali italiani dopo le Crociate. Nel XI secolo la maggior parte delle città italiane avevano una sorta di Banda, prima ancora che si costituissero nelle altre parti d’ Europa, per incitare i soldati al combattimento durante le battaglie ( nel 1121 i Milanesi attaccarono Como al suon di trombe e corni ). E' quindi giusto ricordare l' importante contri-buto dato dall' Italia nel Medioevo alla formazione e sviluppo della Banda. Nel Medioevo, così come fin dai primi tempi della grandezza Ellenica, la musica stru-mentale era una cosa sola con quella vocale. Nel XIII secolo esistevano in Italia diverse formazioni strumentali di fiati che sfilavano in processioni e cortei, ese-guendo musica praticamente all’unisono, dato che la polifonia è ancora vagamen-te concepita e iniziando così un attività anch' essa destinata a caratterizzare un ruolo e una funzione civica che continuerà a svolgersi nei secoli e successiva-mente in tutte le società. Nel 1331 fu fondata in Francia l’ Istituzion e dei Mene-strelli ( diventati suonatori di tromba, salterio, cornetto, ecc), fiorente ai tempi di Carlo VII ( 1403-1461 ) e scioltasi un secolo dopo, che fungevano da Bande Mu-sicali e che si esibivano nelle feste civili e religiose. Dal XV secolo il complesso strumentale bandistico va gradualmente definendosi come soggetto musicale e completandosi come organico in tutta Europa specialmente nei grandi stati, come Spagna, Francia, Inghilterra, ecc.., che, possedendo grandi eserciti, incrementano, perfezionano, organizzano e definiscono l’ organico bandistico, consolidandone la dignità, ma soprattutto esaltandone le qualità sonore ed espressive, come mani-festazione della loro potenza militare e del loro livello socio-culturale. Niccolò Macchiavelli (1469-1527 ) compose alcuni scritti sulla musica militare conside-randola sotto due aspetti: come telefonia ( trasmissione a distanza di segnali so-nori), e come agente morale, ritenendole entrambe importanti. Corni, Trombe, Flauti traversi, Oboi e Fagotti, anche se nella loro forma primordiale, sono pre-senti nelle Bande fino dal' epoca fiamminga, cosi come Tamburi, Timpani e Piatti turchi. Clément Janequin (1480-1560) , poco conosciuto tra più grandi polifonisti del suo tempo, capo incontrastato della scuola polifonica parigina, compose la chanson La battaglia di Marignan , adattata in seguito per gruppo di ottoni da A. Gabrieli (1520-1586) con il titolo di “Aria della battaglia , dove, imitando con le voci le espressioni sonore di gruppi strumentali di fiati, attribuisce dignità artisti-ca alla categoria, inaugurando così una nuova forma espressiva musicale che ac-quisterà, con il tempo, il continuo perfezionamento degli strumenti musicali e l’ evoluzione degli organici, una capacità espressiva e tecnica tali da richiamare via via l’ attenzione di grandi compositori come: Mozart, Beethoven, Wagner, Hin-demith, Scomberg, Stravinskij, Berio, Henze.

continua prossimo numero

Milanese di nascita, ha studiato pianoforte, canto corale, stru-mentazione per banda, composi-zione e direzione d’orchestra, diplomandosi al Conservatorio di Milano in Musica Corale e direzione di Coro; al Conserva-torio d’ Alessandria in Strumen-tazione per Banda ; al Conserva-torio di Torino in Composizio-ne. Direttore di importanti com-plessi cameristici, orchestrali e bandistici, nazionali ed esteri, si è particolarmente distinto nella direzione di opere liriche e con-certi, con particolare riguardo nella preparazione e accompa-gnamento di solisti e cantanti e strumentisti di fama internazio-nale. Esperienza pluridecennale di Commissario in Concorsi Nazionali ed Internazionali di Composizione, Esecuzione e Direzione, dove viene chiamato spesso a svolgere le funzioni di Presidente. Svolge un’intensa attività di didatta(docente di numerosi Corsi per Maestri Di-rettori svolti su tutto il territorio nazionale); Conferenziere(partecipa a molteplici Seminari di studio su Direzione, Compo-sizione, Strumentazione,etc..); Compositori(vincitore di con-corsi nazionali ed internaziona-li). Le sue composizioni, edite dallemigliori case editrici italia-ne ed estere, pur manifestando spiccate tendenze al superamen-to della tonalità e della forma, rimangono inequivocabilmente ancorate alla memoria della cul-tura musicale italiana.

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“...Ricordo ancora come fosse oggi... La mia prima usci-ta in qualità di 2^ tromba nella Ban-da Musicale “Città di Floridia”. Era l a f e s t a dell’Ascensione, di mattina c’era stato “Il Giro” per

le vie della città e nel pomeriggio la tra-dizionale sfilata lungo il corso che ac-compagnava i cavalli al nastro di par-tenza. Le marce che suonavamo erano tante, ma a me ne rimase impressa solo una: “Topo Gigio” del Maestro Ippoli-to. Quella marcia, sino ad oggi, riascol-tandola, mi porta indietro nel tempo e mi fa rivivere emozioni e sensazioni che mai avranno fine…” Il grande Maestro “Nino” nasce a Squinzano (Le), dove inizia i primi studi musicali, divenendo uno dei più acclamati solisti di bombardino. Musicista autodidatta, e compositore di numerosissime marce che vengo-no eseguite e richieste non solo nel nostro territorio nazionale ma anche internazionale, è un profondo cono-scitore dell’arte sublime dei suoni. Le sue geniali composizioni

(soprattutto marce) sono uno squisito ricamo di no-te, melodie e armonia. Gra-zie al suo talento, alle sue composizioni e soprattutto per i meriti artistici ottenu-ti nel campo della musica, ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti, premi, tar-ghe e attestazioni di stima. Se ne citano alcuni: • 1953, Re Umberto 2° lo

ringrazia con pubblica lettera , per la marcia funebre composta in onore del padre Vittorio Emanuele 3°;

• 1984, riceve una perga-mena d’oro consegnata dal Sindaco di Squinza-no;

• 2 0 0 3 , l a B a n d a dell’arma dei Carabinie-ri esegue la marcia sin-fonica “Ligonziana”.

Annoverato tra i cittadini illustri e tra i grandi pro-fessionisti nei seguenti trat-tati: “ I lineamenti storici” e “Città di Squinzano”, di seguito si riportano i generi

affrontati dal compositore: • Marce militari, sinfoni

che e funebri; • Scherzi marciabili; • Canzoni; • Serenate; • Inni sacri; • Messe; • Preludi; • Sinfonie; • Quadri sinfonici; Iscritto alla Siae con qualifi-ca di compositore dal 1960, nel 1982 viene nominato so-cio effettivo per meriti parti-colari di “divulgazione e no-torietà nel campo della musi-ca”.

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ “Carissimo Maestro Ippolito, tutti i Collaboratori della Ca-sa Editrice, Compositori, Ma-estri e Simpatizzanti della buona musica, facciamo i nostri più sinceri complimen-ti per il brillante risultato che degnamente corona il Suo impegno, le Sue capacità e la Sua perseveranza”.

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L'ANBIMA Sicilia, impe-gnata ormai da anni nel valo-rizzare la figura del Maestro Direttore di Banda, oltre ad organizzare dei corsi bienna-li, organizza degli stage di fine settimana con maestri di chiara fama nazionale ed in-ternazionale. Quest’anno, con il patrocinio della Re-gione Siciliana Ass.to ai Be-ni Culturali ed Ambientali e P.I. e con la collaborazione di altri Enti, è stato attivato e svolto uno Stage di fine settimana dal pomeriggio di Venerdì 14 Novembre al po-meriggio di Domenica 16 Novembre 2008 nella Città di Cefalù, presso il conforte-vole Hotel**** Santa Lucia "Le sabbie d'oro" ove il M° Patrizio Esposito (Direttore della Banda Musicale dell'Aeronautica Militare Italiana) coadiuvato dai do-centi dei Corsi Bienna-li dell'ANBIMA Sicilia, ha

effettuato un percorso qualita-tivo così sviluppato: dagli a-spetti teorici e pratici della strumentazione alla lettura ed analisi della partitura; dalla tecnica della direzione e del gesto ai problemi più im-portanti nel dirigere una Banda Musicale". Durante lo stage sono state analizzate e concertate, con la collabora-zione della Banda Musicale "Santa Cecilia" di Cefalù ed altri maestri strumenti-sti, alcune delle più significa-tive partiture del repertorio bandistico nazionale ed inter-nazionale mediante le metodi-che di approccio e le tecniche che il M° Patrizio Esposito ha proposto. Allo Stage sono stati ammessi Maestri Effettivi e Maestri Uditori rispettivamente in possesso del diploma o di un attestato d'iscrizione ad un corso superiore di uno strumento musicale rilasciato da un Conservato-rio di Musica o Istituto legalmente riconosciuto. A conclusione del corso, ai partecipanti è stato rilasciato un attestato di parteci-pazione. Al corso hanno partecipato rappresentanze di tutte le provincie siciliane. �� �������

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CEFALU’ 14 - 16 NOVEMBRE 2008 Dir. M° PATRIZIO ESPOSITO

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Sono felice di questo appunta-mento con la rubrica musicale del periodico “il Pegaso” e dell’opportunita’ che il Direttore

Responsabile ha voluto concedermi. Il titolo e’ quasi una missione ma questa e’ l’essenza della musica: la divulgazione delle opere d’arte e non solo. Si va a sindacare, in generale, musica e musicisti; in particola-re si analizzano varie forme musicali e/o attività ad essa affini ed il ruolo di alcune figure professionali non comprese profonda-mente dal pubblico e neanche da molti mu-sicisti. Arduo ? forse, ma la banalità non dovrebbe far parte della Musica , essa e’ continua ricerca nel bene e nel male, cosa gradita a chi ha l’animo sensibile, musicista o appassionato, e voglia vedere più chiara-mente alcuni aspetti del mondo sonoro. Ec-co perchè l’analisi vista da un direttore d’orchestra, meglio ancora se e’ composito-re, rappresenta una lente d’ingrandimento. Certamente molta obiettività, ma niente peli sulla lingua ed e’ per questo che chiediamo a voi Lettori considerazioni e curiosità. Vi siete mai chiesti come mai nelle sale da concerto si ha un pubblico numeroso pronto all’ascolto della grande musica, e di mostri sacri come , Mozart, Beethoven , Chopin e molti altri? Perchè le pubbliche piazze sono affollate per ascoltare fantasie d’opera , canzonieri e canzoni eseguite da gruppi strumentali-corali o Bande musicali? E nelle chiese si esibiscono Orchestre da Camera o

Sinfoniche con cori che ese-guono musica sacra e non. Poi si vedono piazze, sale da con-certo e chiese semivuote, quando si fa musica di musici-sti “sconosciuti” o peggio anco-ra musica moderna o d’avanguardia. I fattori sicura-mente sono tanti e tutti rivelabi-li, ma uno in particolare va sot-t o l a n o s t r a l e n t e d’ingrandimento:“Il Piacere dell’Ascolto Musicale”. Se la musica non desse piacere, non avrebbe motivo di esistere. Ag-giungerei che se ci fosse una maggiore comprensione e co-scienza dell’arte musicale, questo piacere sarebbe eccel-so. E’ questo che ci ha dato la vera arte in ogni tempo. Tutto ciò che la musica ridesta in noi, desideri, bisogni, fantasie, im-magini, ci commuove, e fa rina-scere in noi ciò che e’ sopito. Forza della musica!!. Qualcuno ha detto che per comprendere la musica la si deve considera-re nel contesto storico della sua epoca. Questo non e’ vero. Facendo ascoltare ai miei alun-ni Vivaldi, Mozart, Debussy, Stravinskj, si sono commossi percependo la musica in modo più o meno intenso. Non sape-vano in quale epoca e contesto storico fossero vissuti. L’epoca e il contesto storico sono sicu-

ramente importanti, ma che non hanno niente a che vedere con la comprensione e/o il pia-cere dell’ascolto musicale. Se invece la musica non desse veramente piacere, allora do-vremmo riconoscere di essere sordi! In una prestigiosa sala da concerto, ho ascoltato un ottimo musicista, clarinettista, che eseguiva una delle famose sequenze di L. Berio. Un co-noscente nella pausa tra il pri-mo e il secondo tempo, mi ha chiesto cosa ne pensassi. Do-po la mia breve esposizione, mi disse che aveva sentito in lontananza il suono del clac-son di una macchina e che gli era sembrato più bello e piace-vole. E’ questo il nocciolo della questione. Il mio conoscente e’ sicuramente abituato al suono cosciente e continuo del clac-son, ciò probabilmente, lo ren-de piu’ bello e piacevole! A parte la battutina gratuita, in tutto questo c’e’ un fondo di verità. Cercheremo di scoprirlo nei prossimi incontri, analiz-zando, confrontando e perchè no, curiosando storicamente forme e aspetti di vari brani musicali. Confrontando a spec-chio, Musici del passato con Musici del presente e quindi poter godere insieme del pia-cere dell’ascolto musicale.

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Page 7: Notiziario Pegaso 2009 primo trimestre

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Giovedì 12 mar-

zo 2009 alle ore

21.00, presso la

Sala Concerti

Santa Cecilia

dell’Associazione Musicale “Auditorium” di

Rosolini, si è svolto un concerto di musica da

camera del “Trio di Fiati”(flauto, clarinetto e

fagotto), protagonisti Tommaso Piazzese al

flauto, Gianluca Campagnolo al clarinetto e

Antonino Cicero al fagotto. I maestri hanno

eseguito musiche originali per questa forma-

zione di Pleyel, Mayer ed altri autori. Il concer-

to è stato uno degli appuntamenti di una ric-

chissima stagione concertistica denominata

“Giovedì in Musica”, che porta la firma del

Direttore Artistico M° Gianluca Campagno-

lo. Ormai si è consolidata tra gli appassionati

di musica, rosolinesi, ispicesi, modicani,

netini e tanti altri, che ne hanno fatto

l’appuntamento fisso del giovedì, la buona

abitudine di ascoltare dell’ottima musica dal

vivo, comodamente seduti nella propria pol-

trona ed immedesimati in una magica atmo-

s f e r a . L ’ a s s o c i a z i o n e m u s i c a -

le “AUDITORIUM”, nata nell’aprile del 2006

dalla volontà di mettere al centro la musica e

la sua divulgazione, realizzando un centro

permanente di vita associativa a carattere

volontario, la cui attività è espressione di

partecipazione, solidarietà e pluralismo, si

caratterizza da un lato per l’aspetto concer-

tistico, rappresentato dalla strepitosa sta-

gione concertistica denominata “Giovedì

in Musica”, dall’altro per quello accademi-

co rappresentato dall’Accademia di Musi-

ca Auditorium che vanta oltre 50 iscritti e

più di 10 corsi di musica già attivati. Natu-

ralmente il germe dell’Associazione è rap-

presentato dal “Quartetto Auditorium”

costituito da Tommaso Piazzese al flauto,

Gianluca Campagnolo al clarinetto, Sal-

vatore Incatasciato al corno e Giuseppe

Blanco al contrabbasso.

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• la banda Città di Belvedere(Sr) e la banda Regina d’Italia di Aci Sant’antonio (ct), nel 2008 è stato chiamato a dirigere la Banda di “Castellana Grotte” (Ba), proponendo nelle pubbliche prestazioni un repertorio (come da tradizione pugliese) a carattere li-rico-sinfonico. Alessandro, Maestro e Compositore, per la tua affermazione in campo artistico-musicale, congratulazioni vivissime.

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Figlio d’arte, dopo aver diretto: • la banda musicale “Amici della Musica” di Nicolosi (ct); • la banda musicale “G. Verdi” di Belpasso (ct);

• la banda musicale del “Comune di Giarre” (ct) ; • la banda musicale “E. Marotta” di Randazzo; • l’Orchestra Filarmonica di Stato della Bulgaria; • la grande banda musicale “Comm. O. Margilio” di Squinzano(le); • la banda musicale città di Aci S. Antonio;

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Page 8: Notiziario Pegaso 2009 primo trimestre

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L’ associazione musicale “G. De Cicco” nasce nell’ottobre 1996, ad opera di Cunegonda e Maria Carmela De Cicco, con l’intento di diffondere la cultura e l’amore per la musica. Il coro polifonico è lo strumento attraverso il quale l’associazione esplica la sua attività concertistica in Italia e all’estero: Francia, Ungheria, Cecoslovac-chia, Austria. Fra gli appuntamenti più importanti, ricordiamo:

• il gemellaggio realizzato nel 1997 con il Coro dell’Università di Vienna, in occasione del quale ha tenuto una serie di concerti a Vienna e a Fischenbach;

• la partecipazione al Festival “Adventmusik – Festtage”, su invito dell’Istituto di Cultura Austriaco di Roma, tenutosi nella prestigiosa Chiesa di S. Carlo a Vienna;

• la partecipazione, nel 1998, al Concerto per l’Europa tenutosi a Roma, a Villa Giulia, organizzato dall’ Ambasciata Austriaca per festeggiare il semestre di presidenza dell’Austria nella CEE.

• Nel 2000 ha collaborato con l’Accademia d’arte Spagnola, con l’Ambasciata Austriaca e con il Pontificio Istituto di Musica Sacra, realizzando importanti concerti a Roma, in occasione del Giubileo.

• Nel 2001 ha tenuto una serie di concerti nella provincia di Bellu-no, quale rappresentante del gemellaggio voluto dalla provincia di Siracusa e quella di Belluno.

• Nell’estate del 2003 ha realizzato, con l’Ensemble vocale “Sirin” di Stoccolma, numerosi concerti nella provincia di Sira-

cusa.

• Dal 1997 collabora con il Coro Polifonico Europeo nato per iniziativa dell’Istituto di Cultura Austriaco a Roma, con il quale ha realizzato numerosi concerti in Italia ed in Austria.

Partecipa a concorsi nazionali ed internazionali classifi-candosi sempre tra i primissimi posti. Ricordiamo, fra i più importanti:

• il 2° premio ottenuto al Concorso Internazionale di Musica corale di Budapest nel 2001;

• il 3° premio al Torneo Internazionale di Musica svoltosi a S. Remy en Provence nell’ottobre 2002;

• il 2° Premio al Concorso Internazionale di Musica di Pra-ga nel Novembre del 2003.

Ha partecipato alla realizzazione teatrale della vita di S. Lucia, organizzato dal Ministero per le Pari Opportunità e rappresentato a Siracusa il 17 dicembre 2003, riscotendo ampi consensi di pubblico e di critica. Nel maggio 2004 ha ricevuto il Premio “Corrado Maranci” per l’attività musica-le svolta. Nell’agosto 2004 ha partecipato al Festival della Pace organizzato dal Ministero del Turismo e Spettacolo con lo spettacolo teatrale “Lucia di Siracusa”.Nel novem-bre 2007 ha partecipato al XXV Festival “Franz Schu-bert” tenutosi a Vienna dal 14 al 18 novembre 2007, vin-cendo la Categoria Argento. Nell’ottobre 2008 ha parteci-pato al “Festival Internazionale Città di Rimini” tenutosi a Rimini dal 10 al 12 ottobre 2009 vincendo la Categoria Argento. Il repertorio spazia dalla musica rinascimentale fino ai nostri giorni, dalla musica popolare siciliana ai Go-spel. Ha collaborato con diverse orchestre nazionali rea-lizzando Messe e Oratori (Haendel, Bach, Vivaldi , Mo-zart). Fra gli ultimi lavori realizzati ricordiamo: “ Viaggio nella polifonia” , un quadro storico da Monteverdi fino al nostro Goffredo Petrassi, che ha riscosso grande con-senso di pubblico e di critica; la Petite Messe Solemnelle di Rossini per due pianoforti, organo coro e solisti; e in occasione della riapertura della cattedrale di Noto (SR) il concerto “In Domum Domini ibimus” concerto di Musica Sacra del XXI secolo in collaborazione col Quartetto di sassofoni Arcadia e Sikelia Saxophone quartet. Nel febbraio 2009 presso la Cattedrale di Noto (SR) ha realiz-zato una prima assoluta della “Messa di San Corrado op. 116” composta dal compositore (vivente) Derek Healey per Baritono, coro, doppio quartetto di sassofoni, flauto, friscaletto, percussioni e organo.

gna. Nel marzo 2007 consegue la Laurea di II livello in Com-posizione ramo Musica corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio di musi-ca di stato “Arcangelo Corelli” di Messina. Ha frequentato nume-rosi corsi di Perfezionamento con maestri di chiara fama: Gio-vanni Acciai, docente del Corso Superiore di specializzazione di Musica Corale e direzione di coro presso il Conservatorio “G.

Si diploma in Pianoforte sot-to la guida di Agatella Cata-nia presso il Conservatorio di musica “ T. Schipa” di Lecce e in Musica Corale e Dire-zione di Coro sotto la guida del Maestro Giovanni Acciai e del Maestro Marco Boschi-ni presso il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria. Nel giugno 2005 consegue il di-p l o m a d i D i r e z i o n e

D’Orchestra e Allestimento D’opera Lirica presso l’Accademia Filarmonica di Bolo-

Verdi” di Milano; Roberto Gab-biani direttore del Coro della Scala di Milano; Fabio Lom-bardo docente di Direzione di Coro presso la scuola di musi-ca di Fiesole. Ha studiato, inol-tre, Canto Gregoriano con Ful-vio Rampi, contrappunto con Marco Berrini, vocalità con Stephen Woodboury. Attual-mente è docente della classe di Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservato-rio “Morlacchi “ di Perugia.

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La storia della Filarmo-nica di Firen-ze G.Rossini affonda le sue radici nel XIII° secolo quando fu creata la prima Banda della Signoria F io r en t i na , con l’obbligo di vestire le

divise con il giglio che da allora fa bella mostra di sé sull’uniforme dei mu-sicisti. Documenti più certi fanno risalire la fondazione della Rossini al tem-po di Firenze Capitale, un fecondo momento storico che vede realizzarsi il grande disegno della nuova città. Nel contesto di un generale fermento culturale e desiderio di rinnovamento, precisamente nel 1867, un gruppo di appassionati diede vita alla prima compagine musicale nel quartiere di Santa Croce. Memorabile fu il concerto per l’inaugurazione della facciata del Duomo di Firenze, anno 1887, alla presenza del Re Umberto I e della Regina Margherita, che vollero congratularsi di persona con i “musicanti” mentre la cerimonia volgeva al termine. Prima di arrivare al terzo millennio la Rossini ha attraversato momenti difficili condivisi dalla collettività fiorenti-na e internazionale; in particolare le due grandi guerre e l’alluvione del 4 novembre 1966 che privarono la Filarmonica cittadina di strumenti e parti-ture, nella città devastata dalle bombe e dalla furia dell’Arno. Nel 1921 fu istituita la Scuola di Musica, importante fucina di cultura musicale per i giovani, con lo scopo di formare le nuove leve ad arricchire l’organico della Filarmonica che oggi conta più di 70 musicisti. Nella Rossini sono presenti tutte le sezioni strumentali: ance, flauti, ottoni e percussioni. La costante cura riservata ai corsi della scuola di musica, il personale bagaglio musica-le acquisito da ogni componente, la progressiva introduzione di figure fem-minili, ha influito non poco sul rinnovamento della formazione musicale, oggi dotata da un’animosa capacità di apprendere e linguaggio espressivo più ricco. Il repertorio si è trasformato: dalle marce e brani d’opera d’inizio secolo in cui dominava la sonorità degli ottoni al patrimonio più tipico della banda sinfonica, che attinge all’universo del classico con composizioni

originali e trascrizioni impegnative, e si misura con il mondo del jazz, folk, latino, musica da film dei più grandi compositori.Tra gli elementi che costituiscono la Rossini troviamo membri anziani e giovani studenti ma anche diplomati al conservatorio Cherubini di Firenze, al Mascagni di Livorno, al Boccherini di Lucca, alla scuola di Musica di Fiesole. Generazioni di musicisti, appassio-nati e non professionisti, si sono avvicendati nelle fila della Ros-sini e hanno contribuito alla diffusione della cultura musicale in un lungo percorso di vita e di storia. La Rossini è per tutti un laboratorio di esperienze, una palestra per le proprie capacità, un’affidabile comunità non solo musicale. Maestri di prestigio hanno guidato la Filarmonica nella sua lunga vita. Se Bruno Fallani, durante la sua trentennale gestione, riuscì a dare alla Rossini un’impronta innegabilmente forte e duratura nel tempo i suoi successori, Urbani, Ravenni, Magrini, Simoncini e l’attuale M° Giampaolo Lazzeri, hanno condotto la Filarmonica a un livel-lo artistico di classe consentendo al complesso musicale di rag-giungere elevate qualità timbriche ed interpretative. Con l’attuale Direttore Artistico, presidente regionale dell’A.N.B.I.M.A. Tosca-na e vice-presidente Nazionale, la Rossini ha acquistato un più ricco vocabolario musicale e concettuale, affinato le esecuzioni ampliando il suo già vasto repertorio di banda sinfonica. L’attività concertistica di questi ultimi anni, apprezzata da un pubblico sempre più numeroso e attento, ha proposto l’esecuzione di musica originale per banda, trascrizioni operistiche, suite sinfoni-che da autori come Puccini, Verdi, Rossini, Bach, Hendel, Holst, ma anche Miller, de Haan, Morricone, Rota, Piazzolla, etc. La Filarmonica Rossini, sempre presente ad onorare in musica le più importanti manifestazioni cittadine ufficiali, come il 25 aprile, il 2 giugno, l’11 agosto, si fregia del privilegio di esibirsi sull’Arengario di Palazzo Vecchio come suo palcoscenico natu-rale. Tutto questo si è realizzato e si realizza con l’impegno, la serietà, la passione e la dedizione che tutti i musicisti ed i vari direttori artistici che si sono avvicendati, hanno dimostrato nei confronti della Filarmonica fiorentina nondimeno grazie all'impor-tante e continuo supporto logistico-economico di varie istituzioni quali il Comune di Firenze e l'Ente Cassa di Risparmio di Firen-ze che rivolgono alla Rossini particolare attenzione per l'espleta-mento della sua attività: concerti e scuola di musica.

filarmoniche che dirige ha inciso vari CD, gli ultimi dei quali di Mar-ce Tradizionali Italiane del M° Giampaolo Nitiffi e "Dedicato al mio Paese" del M° Ilio Gelichi. Nel giugno 2003 ha conseguito il Diplo-ma di Direzione d'Opera Lirica presso la Regia Accademia Filarmo-nica di Bologna con i Maestri Giovanni e Pietro Veneri. Il 5 luglio 2003, quale Direttore della Filarmonica di Firenze "Gioacchino Rossini", gli è stato conferito il Giglio d'Oro nell'ambito della settima edizione premio "Galileo 2000", svoltasi nel Teatro della Pergola di Firenze, alla presenza di numerose autorita' politiche e dello spetta-colo. Nell'autunno del 2003 è stato incaricato dalla Regione Tosca-na e dalla Associazione Medina di Borgo S. Lorenzo per ricoprire l'incarico di "Coordinatore settore musica bandistica" del progetto "Valorizzazione delle risorse culturali del dipartimento di Leon - Nicaragua", che mira a favorire nei prossimi anni la nascita di filar-moniche, band e altre strutture musicali locali analoghe a quelle Europee. È frequentemente invitato a far parte delle commissioni di Concorsi Nazionali ed Internazionali di Composizione, Esecuzione e Direzione, spesso con funzione di Presidente. Direttore Artistico della costituenda Orchestra di Fiati della Provincia di Lucca. È l'attuale presidente regionale dell'A.N.B.I.M.A. Toscana e Vice Presidente Nazionale.

Nato a Pontedera (Pisa) nel ‘62, ha effettuato gli studi musicali presso il Conservatorio "L. Boccherini" di Lucca diplomandosi in Corno con il massimo dei voti sotto la guida del M° Michelangelo Crott. Successivamente si è dedicato allo studio della direzione d'orchestra con vari Maestri, partecipando per 3 anni ai corsi estivi dell'Accademia Musicale Chigiana con il M° Franco Ferra-ra . È stato membro dell'Orchestra Giovanile Toscana, della Lirico Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna ed ha collabo-

rato con l'Accademia Musicale di Siena eseguendo come solista il Concerto n° 3 di W.A. Mozart. Ha effettuato numerose stagioni liriche ( Pisa, Lucca, Torre del Lago, Mantova, Livorno, Pesaro). Ha collaborato alla produzione del festival "Nino Rota" effettuando varie registrazioni, ed è stato Direttore Musicale di pal-coscenico nell'opera "La Serva Padrona" di G.B. Pergolesi, il "Barbiere di Sivi-glia" e "La Gazza Ladra" di G. Rossini. Ha diretto concerti lirici presso le Terme di Montecatini, Teatro del Giglio di Lucca, Villa Torrigiani e Villa Mansi (Lucca), Teatro "Francesco di Bartolo" (Pisa), Teatro "Mancinelli" di Orvieto e Teatro Comunale di Cosenza. Nel maggio 1999 ha diretto in prima nazionale l'oratorio "Il Martirio di S. Valentino" di Giacomo Puccini senior (1712-1781) per soli, coro e orchestra. Nel luglio del 2000 e 2001 ha partecipato al Festival Bandistico Internazionale della Valle dell'Itria rispettivamente con la Filarmonica "G. Lupori-ni" di S. Gennaro (Lucca) e con la Filarmonica "G. Rossini" di Firenze. Con le

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Nata a Noto nel ‘85, inizia giovanis-sima lo studio del-la musica e del pianoforte. Dopo aver conseguito la maturità classica, intraprende lo stu-

dio del canto lirico al Liceo Musi-cale “V. Bellini” di Catania fre-quentando contemporaneamente l' “U.M.S”. (l’ università della mu-

sica e dello spettaco-lo) a Napoli, sotto la direzione del M° Bar-bato. Nel 2008 sotto la guida del M° Caru-so, si diploma in Canto Lirico presso l’ Istituto Musicale “V. Bellini” di Caltanis-setta. Attualmente , oltre ad esibirsi in pubbliche prestazioni

promosse da asso-ciazioni locali e pro-vinciali, presta la sua opera in qualità di soprano nella Corale “Giuseppe de cic-co” diretta dal M° M.C. De Cicco, composta da figure professionali della provincia di Siracu-sa.

Nel 2007 arriva alle finali nazionali del rinomato concorso "Videofestival Live" nella categoria e-mergenti. Nel 2008 arriva alle semifinali nazionali del concorso "Kantafestival" e alle semifinali nazionali d e l c o n c o r s o "Videofestival Live" nella categoria nuove proposte. Sempre lo stesso anno partecipa ad uno stage di formazione con la jazzista Rosalba Bentivoglio. In

Nasce a Modica nel’92. Inizia la sua carriera giovanissima cantando prima in for-ma privata e poi pre-stando la sua opera in qualità di vocalist per

conto di associazioni culturali e musicali. A soli 4 anni partecipa alle selezioni re-gionali dello Zecchino D'Oro. Ha studiato canto con: Carmela Scivoletto (Accademia Pietro Floridia); Lilla Costarel-li (corista di Sanremo ed ex insegnante di Carmen Consoli); Jenny Altomare (CFR); Milena La Rosa (Accademia Armonici).

attesa di essere chiamata a partecipare al program-ma “I Raccomandati“ su Rai 1 con Rosalia Misseri, presta la sua opera in qualità di solista in affer-mati gruppi strumentali e corali della provincia di Siracusa e Ragusa. At-tualmente si sta perfezio-nando con Laura Nepi presso l’ Accademia Na-zionale di Musica Moder-na a Modica.

stenuto e superato gli stu-di musicali dei corsi infe-riori, attualmente, sotto la guida del M° Santina Ma-ria Schillaci, si sta pre-parando agli esami finali di pianoforte. In qualità di pianista: • partecipa a diverse

manifestazioni di ca-rattere musicale orga-nizzate da enti privati e pubblici;

• accompagna giovani artisti( cantanti e stru-mentisti) in pubblici concerti, in esami di compimenti inferiori e diploma, in audizioni.

Nel dicembre del 2008 in qualità di accompagnatri-ce, è stata chiamata al Masterclass tenuto dal tenore Marcello Giorda-ni presso la “Città della Notte” a Villasmundo.

Nasce ad Augusta nel ‘89. Ha iniziato gli studi musicali e del pianofor-te giovanissima. A 10 anni (superato l’esame di ammissione) entra presso l’Istituto Musi-cale “Vincenzo Belli-ni” di Catania. Nel

2008, con il massimo dei voti, consegue il Diploma di Istruzione Secondario presso il Liceo Socio – Psico-Pedagogico di Augusta. Dopo aver so-

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Nata a Siracusa, si è diplo-mata in chitarra presso il Conservatorio di Musica “V. Bellini” di Catania. Frequenta in seguito corsi di perfezionamento e Master Class tenuti da Maestri di chiara fama tra i quali: Ali-rio Diaz, Mauro Storti, Letizia Guerra, Dora Fi-lippone ed Eliot Fisk. Ha partecipato ai corsi di Lette-ratura Chitarristica con Marco Pisoni, Tecnica e

letteratura spagnola con Alberto San Miguel e con Carlos Pacheco Tor-res, Educazione Musicale con Boris Porena. Svolge un’intensa attività concer-tistica sia come solista sia in varie formazioni came-ristiche proponendo un repertorio che spazia dal classico al jazz; dalla mu-sica barocca alla musica contemportanea. Inse-gna Chitarra presso Scuo-le Secondarie di 1° grado ad indirizzo musicale. Il suo trattato “Appunti su Mauro Giuliani e la sua opera”, rivolto principal-mente ai musicisti e poi ai simpatizzanti dell’arte in genere, sviluppa la com-plessa realtà culturale e musicale dell’epoca in cui visse questo sorprendente

e meraviglioso compositore(amico di Beetho-ven e Rossini) violoncellista e anche chitarrista. Per gli argomenti trattati può essere utilizzato anche come compendio in tutti gli istituti di i-struzione secondaria (1° e 2° grado ove trattasi di musica) e negli Istituti e Conservatori Musi-cali. Il trattato propone: • una lettura piacevole e scorrevole sull' av-

venturosa vita di uno dei maggiori compo-sitori per chitarra;

• uno spaccato di vita tra Italia e Austria tra il XVII e XVII secolo per imparare a cono-scere un compositore straordinario;

• il ritratto intenso e appassionante adatto ai ragazzi e egli appassionati di musica;

“…Mauro Giuliani, è stato un chitarrista e compositore virtuoso, solare e dalla fantasia rigogliosa di sug-gestioni musicali. Nel suo stile risaltano e si fonde perfettamente: l’elemento brillante, la solida costru-zione formale e l’ispirata cantabilità. Questo fa di lui uno dei maggiori auto-ri per Chitarra...” (Santina M° D’Amico)

ha come struttura portante: il canto, il ballo e la recitazione. Di seguito i docenti impegnati nel pro-getto:

• Prof. Ottavio Cancemi- regia

• Prof. Carmelo Modica - scenografie

• Prof.ssa Cinzia Spadola - drammatizzazione e public relations

• Prof.ssa Giorgia Covato - coreografie

• Prof.ssa Giuseppina Calabrese - coreografie

• Prof. Piero Pirosa - consulente arte/musica

• Prof. Giuseppe Tiralongo - assistente diversa-mente abili

• Prof. Gaetano Alicata - direttore musicale

Per la manifestazione finale, daranno il loro contri-buto a livello tecnico-informatico, musicale e socia-le: Concetta Di Mari, Corrado Giunta, Gino Monca-da, Carmela Piazzese, la Dott.ssa Eligia Cavarra, il Prof. Corrado Maltese, il Prof. Corrado Vaccaro e la Prof.ssa Margherita Rocchetti.

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Nel mese di Giu-gno ‘09 (data da c o n c o r d a r e ) , p r e s s o l’Oratorio San Domenico Sa-vio di Rosolini, verrà rappresen-tato il musical “Il Gobbo di Notre Dame”. La com-media musicale

che prevede la partecipazione degli alunni del Liceo Psico Pedagogico, del Liceo Linguistico, del Liceo ad Indirizzo Informatico e Scientifico e dell’Istituto Tecnico Industriale di Rosolini(sr), trae ispirazione dall’omonimo romanzo di V. Hugo ed è stato opportuna-mente elaborato per studenti di scuola superiore secon-daria di 2° grado. Per il testo si è preso spunto dal cartoon della “Walt Disney”, mentre le musiche tutte originali sono state composte da Gaetano Alicata. Pro-posto non in chiave tragica come nel best seller, ma in chiave patetico - sentimentale, con finale a sorpresa che lo distingue dal romanzo originale, sarà rappresenta-to come moderno melodramma a carattere sacro ed

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A veder questa foto, sbiadita e trovata nel mio archivio tra mille scartoffie, sono tanti i pensieri che passan nella mia testa…però...ricordo bene… Era il 3 maggio ‘97 e l’Orchestra di Fiati “Francesco Mulè” di Noto, alla sua prima uscita internazionale, era stata premiata al Concorso per Bande Musicali svoltosi nella Città di Vesprem(Ungheria) con il Diploma d’argento, con-seguendo il 2° posto in ex equo con la Ban-

da Municipale “Joaquin Turina” di Ar-ganda del Rey (Spagna) �n.d.r.:il 1° premio non fu assegnato”. Si era da poco conclusa la nostra premiazione, e mi accingevo ad ac-comodarmi nel posto riservatomi, quando mi sento chiamare dal responsabile del concorso con un nome che ancora risuona “poco intonato” alle mie orecchie: ”ottavo”…”ottavo”..non capivo….. Chia-mo la mia interprete e chiedo di interessar-si. La dolcissima Reca va a parlare con un delegato del concorso, dopo pochi minuti-mi fa cenno di avvicinare, e comunica che non solo avevamo conseguito il premio di categoria ma che uno strumentista era stato premiato per come aveva eseguito la sua parte da solista nel brano d’obbligo. Il bra-no lo ricordo a stento: “Highilander Rap-sody”, ma lo strumentista non posso scor-darlo. Allievo del M° Carmela Tiralongo,

allora dodicenne e come si dice in gergo“lo strumento era più lungo del suonatore”, in quel brano ove l’ottavino era di vitale importanza, con l’impeccabile esecuzione stupì i componenti della giuria, tan-to che fu premiato con targa ufficiale(foto). Quel bimbo, ora ragazzo, è diventato grazie agli studi svolti uno dei flauti-sti più apprezzati a livello pro-vinciale e regionale. Il suo nome:FRANCESCO IACONO”. “Non figlio d’arte”, ma figlio dell’arte in genere, da cui trae come tanti suoi colleghi linfa vitale per migliorarsi, confron-tarsi e affermarsi nel campo artistico musicale.

orchestrale del circo di Bufalo Bill, il quale lasciò l’incarico nel 1946 a suo figlio, maestro Luigi Sabatini. Compositore di musica per banda, vincitore e finalista di diversi concorsi nazionali. Durante i cinquant’anni di direzione del maestro Luigi Sabatini il complesso bandi-stico ha svolto attività concertistica nelle principali città Italiane (Roma, Firenze, Milano, Genova, Torino, Bo-logna ecc..) come Fanfara regionale del gruppo Al-pini delle Marche . Nel 1991 si è gemellata con la ban-da municipale di Merignac (Bordeaux) Francia. Nel 1997 è continuata tradizione che vuole alla guida del Complesso Bandistico un figlio del maestro uscente, infatti la bacchetta è passata nelle mani del figlio Mauro Sabatini diplomato in Clarinetto. Direttore agli inizi degli anni novanta della banda musicale Città di Accumoli e docente di Ed. Musicale presso la Scuola Media di Ac-quasanta Terme dove ha istituito da oltre 15 anni una minibanda formata da ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Attualmente conta oltre 90 elementi quasi il 90% degli alunni della scuola. Grazie alla banda cittadi-na, attualmente composta da più di 45 elementi, molti ragazzi del luogo hanno iniziato lo studio della musica e alcuni di essi hanno raggiunto fama e notorietà negli ambienti musicali nazionali ed internazionali. Nell’Agosto del 2004 si è gemellata con la Union Musical de Paiporta, Valencia. Nella città Spagnola la banda ha effettuato un concerto in uno splendido Auditorium ottenendo lusinghieri consensi dal numero-sissimo pubblico presente in sala. Il Presidente attuale è la prof.ssa Patrizia Palanca. Il repertorio varia dalla musica tipicamente bandistica marce sinfoniche , milita-ri, concerti scritti appositamente per banda e strumento solista alle trascrizioni sia di brani di musica lirica , sin-fonica, jazz , moderna e ultimamente con un vasto as-sortimento di musiche Spagnole.

Il Complesso bandistico "Città di Acquasanta Ter-me" viene fondato nel 1873 ad opera Dell’Amministrazione Comunale che incarica il M° Marchetti di Pianella per la riorganizzazione. Ma solo nel maggio del 1875 grazie al M° Camillo De Berar-dinis di S. Angelo Teramo, il complesso inizia la sua attività.Nel 1896 per un breve periodo ebbe l’incarico il M° Alfredo Masi, al quale succedette sempre nel 1896, il M° Pilade Bennati di Maggione Perugia, (noto compositore di musica per banda), il quale re-stò fino al 1906, anno in cui l’Amministrazione Co-munale decise di non riconoscere più il complesso bandistico come municipale a causa di problemi fi-nanziari. Furono gli stessi componenti del complesso bandistico a tenerlo in vita incaricando a dirigere un maestro di Acquasanta Giovanni Sabatini già vice maestro della banda delle Filippine, prima tromba della banda dei Marins degli stati Uniti d’America,

COMPLESSO BANDISTICO “CITTA’ DI ACQUASANTA TERME” (AQ)

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Sabato 31 gennaio pres-so la sede della banda di Siracusa e domenica 01 febbraio presso le sede della banda di Ragusa, in presenza del Presidente Salvatore Feminò , dell’avv. Luigi Incorona-to segretario e del M° Natale Triolo consiglie-re, si sono svolte le due

riunioni interprovinciali riguardanti:

• problematiche enpals(fiscali e ammini-strative di gestione musicale);

• concorso di composizione Riccardo Casalaina;

• corsi biennali per maestri direttori di banda;

• protocolli d’intesa con enti pubblici e privati;

• olimpiadi musicali bandistiche;

• progetto musica nel territorio con la collaboraione del liceo musicale di Cl.

Per l’assemblea siracusana(foto in basso a

destra) era presente il delegato provinciale M° Salvatore Mallia. Per l’assemblea

Ragusana(foto in alto a

sinistra) era presente il delegato provinciale Roberto Lo Frano.

Alle assemblee han-no partecipato mae-stri e presidenti delle bande musicali iscrit-te regolarmente all’ Anbima Regione Sici-lia.

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Si chiama Giko ( nome d’arte di Giacoma Venuti, sici-liana di Messina classe 1963) ed è uno dei tratti più inte-ressanti della rielaborazione pittorica moderna. L’Artista si fa portavoce di una realtà contemporanea ponendosi, allo stesso tempo, come specchio della società moder-na, agile e scattante. Le sue opere scorrono fluide sulla tela, in un accattivante gioco coloristico che le copre e le riscopre di una esaltante bellezza. L’uso di colori accesi, di linee diverse e sinuose, danno una lettura figurale di grosso impatto emotivo, con forti implicazioni tonali. La sua carriera, iniziata nei primi anni ottanta, si dedica al settore delle arti visive spaziando dalla pittura alle inci-sioni. Ultimamente, la sua ricerca si attenziona a nuove sperimentazioni sia plastiche, che grafiche, come la ComputerArt. Dopo le scorribande artistiche degli anni ‘ 80 che l’hanno vista partecipe a New York a diverse ma-

nifestazioni tra le quali “ l’Arte Expo” e la performance al Festival “Columbus Day “ con la com-pagnia di danza moderna “ Human Dance Company”, ha proseguito nella sua attività artistica con la programmazione di mostre personali nelle maggiori città italiane ( Roma, Firenze, Padova etc.), ed estere ( Parigi, Londra, Madrid etc.), tra le quali, per la risonanza data dalla stampa locale, si citano, l’” Art Club Bur-gwedel di Hannover” e la mostra personale presso il “National Museum of Fine Art” di Valletta ( Malta). Nel corso della manife-stazione Arte Padova, nella conferenza dedicatale dai critici Vito Cracas e Giorgio Segato, incontra anche il consenso di Vittorio Sgarbi, che riconosce nelle sue opere un tratto inconfondibile.

Web site: www.gikoonline.com

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ASSEMBLEE INTERPROVINCIALI A SIRACUSA (31.01.09) E RAGUSA (01.02.09)

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In questo nu-mero vogliamo parlarvi di un p e r s o n a g g io a b r u z z e s e , atriano puro-sangue, che ha dedicato la vita

alla musica e alla batteria in particolare, il mitico strumento nato intorno al 1870 nel quartiere di Storyville di New Orleans. Non tutti sanno che uno dei batteristi più longevi della storia della musica leggera italiana e anche uno dei più virtuosi e applauditi, è nato e vive ad Atri, ridente città della pro-vincia di Teramo, da sempre ricca di fervore musicale. Si chiama Mino Spezialetti e lo abbiamo incontrato per un’intervista nella sua bella villa nella periferia di Atri, con vista mozzafiato sulla Majella. Classe 1927, sessant’anni di carriera, ancora in attività, giovanile, una moglie deliziosa, Rosy, che spesso l’ha seguito nei numerosi viaggi. Sulle pareti, ricordi, cimeli, foto con grandi artisti, copertine di dischi, coppe, riconosci-menti vari. Maestro, come nacque la sua passione per la batte-ria?

Mia madre apparteneva ad una famiglia di musicisti: mio nonno suonava la grancassa nella banda di Atri (per questo soprannominato “Terremoto”), e fra zii e cugini altre dodici persone della famiglia suonavano in bande e complessi musicali del paese. Da adole-scente ero molto attratto dalle belle canzoni che la radio trasmetteva tutti i giorni. Papà aveva un nego-zio di radio a valvole lungo Corso Elio Adriano e per questo ero un privilegiato: la musica a quei tempi era una delizia riservata a pochi. Un giorno, avevo tredici anni, mentre mangiavo cominciai per gioco a tambu-rellare sul tavolo con le posate e con ciò che trovai sulla tavola apparecchiata, accompagnando le musi-che che ascoltavo: abitudine che ho tuttora, quella di portare il tempo con qualsiasi cosa trovi davanti a me. Ricordo ancora le belle esecuzioni delle orchestre di Cinico Angelini, Gorni Kramer, Pippo Barzizza e altri. Poi pensai di assemblare una batteria rudimen-tale con pochi attrezzi che sottrassi alla mamma: pentoloni, pentole, coperchi e per grancassa un tinoz-zo per i panni. In Venezuela i cantanti di casa nostra erano cono-sciuti? Certamente sì. In Venezuela, come del re-sto in tutto il Sudamerica, giungevano solo i cantanti europei di successo. Io stesso ne ho conosciuti molti e con essi ho lunga-mente collaborato: Nilla Pizzi, Luciano Tajoli, Renato Carosone, Domenico Modu-gno, solo per citarne qualcuno. Cosa si sente di consigliare ai giovani batteristi di oggi?

Di non limitare i loro studi al rock, ma di ampliare la conoscenza e la pratica in tutti gli altri generi musicali per essere in tal modo pronti a qualsiasi proposta. Oggi, mi dicono, è raro trovare un giovane batterista che sappia suonare all’occorrenza tutti i generi musicali. Studio, pazienza, buona volontà e desiderio di conoscenza: ecco gli ingredienti per diventare un bravo batteri-sta. Mentre Mino riordina le bacchette per il suo prossimo concerto, una pergamena sulla parete dello studio attira la mia attenzione: è l’ultima in ordine cronologico, conferitagli dal Comune di Atri l’estate scorsa, durante la XVI edizione della Serata sotto le stelle, svoltasi in Piazza Duomo: “Al principe dei batteristi Mino Spezialetti che in sessant’anni di ininterrotta e luminosa car-riera in Europa, in Africa e in Sud America ha collaborato con i più prestigiosi comples-si musicali, meritandosi unanimi consensi della critica specialistica e facendo onore a Sé e alla Sua Città natale. Atri, culla d’arte e di cultura, lo annovera oggi tra i cittadini più meritevoli. Atri , 9 agosto 2008”. Mi dice, con evidente soddisfazione, che quella sera gliela consegnò il celebre batterista italiano Gianni Matellon a nome di tutti i batteristi del Friuli Venezia Giulia, di cui Matellon è presidente. Auguri, allora, caro Principe dei batteristi, perchè i tamburi continuino a rullare per tanti e tanti anni ancora.

grafica “Butterfly Records” e P . F . M o n a c o . C o n l’Associazione Musicale Ca-smene di Rosolini, vanta i suc-cessi ai seguenti concorsi: Concorso Regionale per Com-plessi Bandistici Città di Bidona 1° Classificato, Concorso Na-zionale Roberto Incarbone Ragusa Ibla 2° Classificato, Concorso per Bande Musicali Città di Taurianova (RC) 2 ° Classificato. Nel 2004 segue dei corsi di batteria con i Mae-stri: Tullio De Piscopo e Ago-stino Marangolo. Collabora con l’Ass. ne “Quartetto di Sassofoni Arcadia” di Gian-franco Brundo, con il quale ha partecipato alla realizzazione della favola in musica, “Pierino e U lupu” di Proko-viev nel ‘05. Dal 2006 è inse-gnante di Batteria presso l’Accademia di Musica Mo-derna “C.F.M.”di Noto e Pa-chino. Attualmente collabora con numerosi gruppi musicali

al livello provinciale e regiona-le, suonando in varie rassegne e realtà live, e ovunque sia richiesta la sua opera di musici-sta turnista. Si citano: Solea-maro, con i quali ha inciso il cd “Mistico 59”, Fuori rotta, Rol-l i n g p a p e r s b l u e s band,Michele Magliocco, Pa-pacheka con i quali ha vinto il rinomato concorso “Rock tar-gato Italia”. Collabora con il “Barocco 5ett” in colonne so-nore da film ed in progetti di poesia e musica. Si citano: Poeticamente Vivo” di Anto-nio Caldarella e Soleamaro; “Viaggio tra Versi & Jazz” di Peppe Montalto e Francesco Rubino. Attualmente, oltre ad esibirsi in pubbliche prestazio-ni, si sta perfezionando col M° Maurizio Dei Lazzaretti, batte-rista ufficiale dell’orchestra del festival di San Remo e della band di Lucio Dalla.

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Nasce a Noto nel 1982. Sin da bambino esterna la sua passio-ne per le percussioni e frequenta il corso di batteria, presso la scuola di musica isti-tuita dall’associazione

“Pietro Mascagni” del paese natio, entrando dopo pochi mesi nell’annesso corpo bandistico. Nel contempo usufrui-sce dei preziosi consigli prettamente sulla tecnica strumenta-le, datogli dal suo amico e primo insegnante Massimo Per-na. Successivamente decide di approfondire gli studi e si iscrive alla Drum School sotto la guida del noto insegnante e virtuoso batterista siciliano Enzo Augello. Nel ’96 all’età di soli 14 anni viene scoperto da Roy Paci, ed incide con il Maestro il suo primo cd. Nel 2003 viene chiamato da Gaeta-no Alicata a dirigere la classe di percussioni presso la scuo-la comunale “F. Mulè” di Noto e nominato solista di percus-sioni nell’annessa orchestra di fiati. Nello stesso anno, in qualità di batterista nel “Quartetto Mulè”, consegue i se-guenti successi: -1° premio al Concorso Nazionale “Città di Verbania” -1° premio al concorso nazionale “Isole Borrome-e”. Con l’ochestra di fiati municipale “F. Mulè – Città di Noto”, consegue a livello nazionale ed internazionale, i successi nei seguenti concorsi:1995 Scicli, 1996 Pesaro, 1997 Vesprem (Ungheria), 1999 Salsomaggiore, 2001 Valencia (Spagna). Ha inciso con il suddetto Corpo Bandistico per la casa disco-

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Con i problemi della famiglia non si scher-za né si improvvisa. E’ il convincimento emerso dal convegno sul tema “Nuove po-litiche di Welfare: la pratica della media-zione familiare“, organizzato dal Servizio di Mediazione Familiare del Distretto Socio-Sanitario n. 46 di Noto, che si è svolto nei giorni di giovedì 4 e venerdì 5 dicembre nella Sala Gagliardi di Palazzo Trigona (Noto). E’ stata una proficua occasione di incontro e confronto tra quanti (avvocati, giudici, mediatori, psicologi, psichiatri, pedagogisti, assistenti sociali) operano a sostegno delle famiglie che sperimentano il dolore della separazione coniugale. Ma soprattutto l’occasione del convegno ha consentito ai più di conoscere la mediazio-ne familiare, nella sua essenza e finalità. La mediazione può essere definita un percorso strutturato di pace e di aiuto alla famiglia che si separa, in cui il mediatore aiuta le parti a riorganizzare la loro vita futura e a

trovare soluzioni adeguate ai proble-mi concreti che la loro separazione può far nascere (affidamento e ge-stione dei figli, assegnazione della casa familiare, divisione del patri-monio, determinazione dell’assegno di mantenimento per coniuge e figli). Detta così, sembrerebbe che qualsiasi professionista che lavora a vario tito-lo con la famiglia possa essere al tempo stesso mediatore. In realtà, la mediazione è una pratica che richie-de competenze specifiche, adeguata conoscenza delle regole che la stessa impone, studio, aggiornamento ed esercizio continuo. Anche perchè una preparazione inadeguata e, ancor peggio, improvvisata, non solo non aiuta la famiglia in difficoltà, ma la danneggia. Il mediatore svolge, infat-ti, un ruolo delicato, poiché deve ricostruire il clima di fiducia e di

rispetto reciproco tra le parti, ri-pristinando la comunicazione tra le stesse. Cosa spinge gli ex-coniugi a ricorrere alla mediazio-ne? Il bene e l’amore per i propri figli, anche perché chi divorzia in presenza di figli potrà anche pre-sentarsi come ex-moglie o come ex-marito, mai come ex-genitore. Anche se divorziata la famiglia è pur sempre famiglia e deve impa-rare a perdonare, comprendere, rinegoziare. Ecco, nonostante tutto, il messaggio di speranza e di cambiamento che è venuto dal convegno. Essere buoni genitori, anche se non si vive più sotto lo stesso tetto, è una soluzione vin-cente non solo per i bambini ma anche per la coppia. ������������������� ����������������������� ����������������������� ����������������������� ��������

Miei cari lettori, il numero che vi propongo in questa edizione trae spunto dal connubio tra la mia attuale esperienza di Educatore di Comunità e la partecipazione del sottoscritto , in qualità di Pedagogista, al Progetto “Il rispetto della vita”, promosso dal 2° Istituto Comprensivo G. Melodia Città di Noto. Operare in Comunità, con adolescenti caratteriz-zati da svantaggio socio-culturale, è impresa tutt’altro che semplice. Implica un modus operandi dinamico che necessi-tà di specifiche competenze relazionali, da commisurare, necessariamente e costantemente, con la diversità individua-le e culturale di cui ogni singolo utente è nitido rappresentante. In sintonia al progetto su citato, far comprendere

l’importanza che assume il rispetto, al cospetto di se stessi e degli altri, è uno degli obiettivi cardine che si propone di raggiungere l’azione educativa d’équipe in una comunità i cui utenti sono adolescenti problematici. Non me ne vogliano i sostenitori di orientamenti diversi rispetto a quello squisitamente pedagogico, ma è soltanto attraverso azioni educative mirate che il soggetto può essere non forzatamente condotto ad una ricontestualizzazione antropo-sociologica diversa, i cui risvolti di quest’ultima sono inevitabilmente psicologici. Non trattasi assolutamente di utilizzo di tecniche psicoterapeutiche, né tanto meno psicologiche, ma di cogliere, nel rispetto degli assunti fondamentali della Legge Qua-dro n°104 del 1994, le opportunità educative che possano condurre il soggetto ad un cambiamento positivo, garantendogli le possibilità di uguaglianza e pari opportunità di cui molto si parla e si scrive nell’ambito della pedagogia speciale. In linea generale, lo svantaggio socio-culturale pone in luce la comparazione tra un modello dominante e una o più identità culturali concepite come diversità rispetto a quanto socio-culturalmente condiviso. Da questo confronto scaturiscono i concetti di vantaggio e svantaggio. In tal direzione, come opportunamente scritto da A. Curatola, è questa condizione che “dà luogo a modi d’essere, sia sul piano psicologico che su quello relazionale, del tutto peculiari ai membri che la esprimono”. Or dunque, qual è la via da seguire affinché lo svantaggio non sia più tale? Come operare affinché possano essere posti in essere gli obbiettivi attesi nel rispetto della persona e della sua storia? Come agire affinché le negatività attribuibili allo svantaggio possano tradursi in accettabili significazioni esistenziali che abbiano come risposta l’apprendere e il comprendere il rispetto per la propria vita e per quella altrui? Punti di vista e processi che possano dar risposta a domande come quelle appena citate non possono che essere di natura educativa. Ne scaturiscono gli obiettivi cui si tende al raggiungimento, quali ad esempio l’integrazione sociale e/o lavorativa dell’emarginato e l’apparentemente semplice, ma non meno importante, comprensione dell’educando. Su quali fondamenta poggiare il percorso da compiere? Molto semplicemente, su due concetti apparentemente lontani ma in realtà in perfetta sintonia concettuale: PEDAGOGIA, CLINICA. Chiariamo più dettagliatamente la questione appena posta in luce. Nonostante numerosi siano stati i contributi offertici dalla storia della pedagogia e dalla ricerca sperimentale in campo educativo, ancora oggi, l’opinione collettiva che vige sul concetto di educazione è relativa all’immissione di con-tenuti disciplinari in seno ad un processo che va dal docente al discente. Tale assunto, oltre a identificare erroneamente il concetto di educa-zione sminuendone notevolmente le potenzialità ad esso intrinseche, non tiene conto dei bisogni speciali di cui abbisognano soggetti che, seppur integri sul piano cognitivo, sono caratterizzati da svantaggio sociale e culturale. Con molta evidenza, almeno inizialmente, l’obiettivo primario non può focalizzare il suo centro d’interesse sull’apprendimento dei contenuti curriculari. Sono infatti le difficoltà relazionali che, in casi non sporadici, pongono in luce la prioritaria importanza dell’apprendimento e della comprensione dell’apparentemente semplice significa-to di convivenza civile. E allora, cosa fare? Trattasi di rintracciare le radici etimologiche dello stesso termine: Educazione deriva dal verbo latino “educere” che significa tirare fuori. In tal panoramica, il processo educativo non può non modellarsi ai tempi e ai modi dell’educando, ponendosi, altresì, come veicolo e mediazione nelle diverse istanze che variegatamene caratterizzano il rapporto interpersonale io-tu. Quest’ultimo è nella relazione che diviene un noi, configurabile come frutto di inevitabile condivisione esperienziale e intersoggettiva, conside-rabile come nocciolo focale da cui viene ad innescarsi il processo di crescita e di cambiamento esistenziale e culturale dell’individuo.

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L'abisso nel quale precipita la mente di Campana è lo stes-so che misura la di-stanza fra la sua di-

vina e delirante, demoniaca e divisa anima, che è poi dire scrittura, e l'assoluta alternativa: la donna, una donna, Sibilla. Sibilla è volgare al-meno tanto quanto Dino è "simile a un dio". Sibilla è Lesbia, Dino è Ca-tullo. Sibilla è pre-nata e post-morta a Dino. Dino è il centro di gravità e nel suo mondo è sano. L'àltera pars della malattia del mondo. Quando Sibilla assiste Dino, ne cura il cor-po, la psiche corporea, quel corpo da cui è stata carnalmente distante. Lei non sa che l'incontro fra sensibi-le e intelligibile è squilibrio puro, se non è aristotelicamente legame ra-zionale, quindi impuro. L'amore è carne, l'astrazione è altrove, per chi non sorveglia il corpo con la mente, ma Sibilla non può capirlo: lei ama da donna, la donna, l'unica, forse,

di Dino, che, però, fuori dalla sua oggettiva storia, ne ha a-vute tante altre, forse le ha avute tutte. Come tutte le don-ne e tutto il resto — tutto di tutto — ha il folle. Non è il so-lito discorso della follia come realtà, e dell'amore come di-vagazione e cesello del limite. Dino non ha limite e non ha condizioni, e non ha amore, almeno non alla maniera di Sibilla, muliebre effetto e non causa, cioè effetto della malat-tia di Dino Campana, che altro non era, e non è, visto che co-me tutti i folli lui non è morto, che infinita voglia e gioia di vivere e di morire. Ma non è solo la vita, il modo e la durata di essa, a distanziarli. È il sen-so della loro presenza a noi, l'opera che li separa ancora di più, in modo abissale: Campa-na è quello che scri e “... Me-lodiosamente in alto sale

Ventoso sorse dal mare la Visione di Grazia Ne la vicenda infaticabile De le nuvole e de le stelle den-tro del ciclo serale Su dal vico marino tra i fanali Apparve il dolce suo viso languente A me l'ignota melodiosamente E bian-ca e dolce e querula sale Quando: attonita fatico-samente L'eco lontana rise un irreale Riso. Mi volsi…” E ci volgiamo an-che noi, ancora oggi, i soliti lettori d'ogni epoca, o al-meno di questo '900 deva-stato che ha innalzato alta-ri di sangue alla follia e l'ha chiamata e la chiama an-cora, con protervia altera e disperata, normalità. Una normalità che miriadi di si-bille sosterranno sempre. �������������� �� ���������������� �� ���������������� �� ���������������� �� ������

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Da tale assunto base, la considerazione e la conseguente presa in causa e applicazione delle tecniche educative ritenute più opportune, che costi-tuiscono il mezzo attraverso cui l’educatore tende all’obiettivo del tirar fuori capacità e competenze implicite dell’educando. Ciò non significa sradica-re lo svantaggiato dal suo ambiente di provenienza, bensì indurlo verso la sua autonomia critica rispetto a quanto lo circonda, affinché, per dirla con P. Freire, il soggetto sia coscientizzato nella sua opera di discernimento tra ciò che è bene e ciò che è male nel rispetto di sé stesso e dell’altro. Al concetto di Educazione, inteso come opera del tirar fuori e non dello spingere dentro, si connubia quello di clinica. Anche quest’ultimo va necessa-riamente chiarito facendo esplicito riferimento alla sua radice etimologica: Clinica deriva dal greco clinè che significa chinato ai piedi del letto. Sul letto sta il sofferente, ai suoi piedi chi offre a questi il suo aiuto prendendo in cura il dolore dell’altro. L’operato pedagogico, attraverso una accurata azione progettuale ed esplicativa, china la competenza di chi lo guida al servizio ed in funzione di colui che di aiuto ne ha realmente bisogno. Nella cura del disagio, non si utilizzano né farmaci né tecniche all’educazione non appartenenti, ma la parola clinicamente esplicitata. Gli obbiettivi di quest’ultima sono sempre funzionali ed in un rapporto direttamente proporzionale al compiersi del personale miglioramento dell’educando. Oltre tutto, essere clinici in educazione significa anche agire con significato sull’apparentemente insignificante, cercando di entrare, quanto più possibile, nel mondo del disagiato e cogliere, anche tra le righe e aldilà di ogni apparenza, le rare opportunità educative che egli offre. Un’esperienza vissuta recentemente dal sottoscritto può essere illuminante sulla questione. Trattasi di un utente vissuto con il mito della mafia e del suo leader S. Riina . L’opportunità educativa mi è stata fornita dalla riproposizione della fiction “Il capo dei capi” andata in onda su Canale 5. Insieme abbiamo guardato le diverse puntate. Il primo passo dell’intervento educativo è stato caratterizzato dal mio silenzioso ascolto del film e dei commenti esplicitati dall’utente, tutti indirizzati in favore degli atti di violenza, dall’adolescente in ogni caso giustificati, e in sfavore all’operato del protagonista B. Schirò e delle Forze dell’Ordine. Il secondo passo è stato invece rappresentato dall’optare, nei momenti da me ritenuti più opportuni, per la ricontestualiz-zazione dell’intera fiction. In prima istanza ho direzionato la sua attenzione sulla perfetta coincidenza tra l’immagine iniziale e quella finale della fiction: la reclusione di S. Riina. Successivamente, insieme, abbiamo ricostruito tutte le scene intrinseche alla trama. Ho fatto in modo che ci si focalizzasse sul destino spettante a tutti i collaboratori della mafia in generale, di S. Riina in particolare: chi ucciso, chi recluso, chi pentito. Dopo circa tre mesi di percorso insieme è stato il ragazzo che ha autonomamente fornito la soluzione degli intenti del processo educativo dal sottoscritto innescati: “ la vittoria della giustizia, la sconfitta della mafia”. Da circa un mese a questa parte ha espresso la volontà di diventare un rappresen-tante delle Forze dell’Ordine, pur nella consapevolezza della sua precedente condizione di disagio e svantaggio. Oggi, insieme, tra mille difficoltà, ci stiamo preparando per fare in modo che possa al meglio affrontare il concorso di volontario in ferma breve nell’Esercito Italiano. Questo ragazzo ha criticamente appreso quale possa essere la giusta strada per lui. Ha imparato ad accettarsi, rispettarsi, rispettare. Non ha mai studiato teologia, né è tanto meno mai stato un sostenitore o conoscitore della religione cristiana, ma sembra aver pienamente compreso quanto esplicitato da Gesù Cristo durante la sua esistenza: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Anche Gesù faceva della parola un utilizzo educativo, ed è la frase appena citata che sta a fondamento del significato dei concetti di amore verso se stessi, l’altro, la propria vita. Al Messia cristiano spettò la proposta. Agli uomini, e soprattutto a noi operatori del sociale, spetta la risposta.

Dott. Mag.le Pietro Rosa

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Fondata nel 1910 da un gruppo di appas-sionati, nei primi anni di vita si dedica esclu-sivamente ad eseguire la musica da ballo. Alla direzione il Maestro Ignazio Pagella, che si dedica anche a scrivere le parti. Era l’epoca in cui la musica bandistica era parte integrante nei divertimenti popolari. Nel 1913 venne inaugurata la prima uniforme sociale con cappello a casco e pennacchio a due punte. Intanto si partecipa al primo concorso musicale di Santhià (giugno 1913), ottenendo il secondo premio e, Sa-ronno (luglio 1913) portando a casa il quin-to posto. A causa della grande guerra 1915/18 (tutti i suoi componenti sono chia-mati alle armi, 4 i Caduti) l’attività musicale subisce una sospensione. Nel 1919 la “Verdi” si riorganizza, affluiscono nuovi mu-sici, si studia tutte le domeniche mattina con la bacchetta del Maestro Pagella. Dal 1922 si partecipò con buon esito a vari con-corsi bandistici del Piemonte. Cessata

l’attività del Maestro Pagella, su-bentra alla direzione della compa-gine il Maestro De Rosa, un e-sperto di musica che pretendeva i concerti eseguiti alla perfezione. Nel 1960 fervono i preparativi per il 50° di fondazione, che scadeva a settembre. Il Maestro De Rosa un poco sofferente, non poteva più seguire la direzione della Banda. Occorreva un nuovo Mae-stro e, la Società invitò alla Dire-zione della “Verdi” il giovane Emi-lio Straudi, che aveva 28 anni, violinista, aveva studiato al Con-servatorio “G. Verdi” di Torino, dirigeva già un’orchestra d’archi, ma non aveva dimestichezza con la Banda.Fu un contratto d’affiatamento che andò sempre p iù pe r fez ionandos i con l’esecuzione di tanti concerti ben eseguiti. Per un periodo di tem-po, a causa di impegni di studio del M° Straudi , la direzione fu affidata al M° Romeo Gremmo di Ponderano che guidò la for-mazione fino alla conclusione del ciclo di studi del M° Straudi, che riprese la direzione fino al 1998. Oggi il complesso conta tra le sue fila circa una cinquantina di gio-vani musicisti, dal 1999 la direzio-ne è affidata al Maestro Massimo

Folli. Nel giugno dell’anno 2000 ha partecipato al 114° Certament Inter-national de Bandas de Musica di Valencia (Spagna) classificandosi nella terza categoria (bande fino a 50 elementi) al terzo posto. Nel maggio 2003 a partecipato al 10° Concorso Città di Cascina (PI) ag-giudicandosi il 1° premio assoluto. Nell’ottobre 2005 ha partecipato al VI° Trofeo Internazionale di Bande di Musica e Majorettes di Malgrat de Mar (Barcellona) in Spagna. Ha ac-compagnato in appuntamenti con-certistici illustri cantanti lirici e di musical; strumentisti solisti affermati nel panorama musicale europeo, tra i quali: Andrea Durando e Maria Grazia Pavignano al pianoforte; Ric-cardo Armari al Trombone; Fulvio Angelini al flauto, Lucas Berrino all’oboe, il quintetto di ottoni del Conservatorio di Novara: “Brass Fever”; Ivano Buat: prima tromba del Teatro Regio di Torino. Tra i presidenti succedutesi negli anni, ricordiamo con particolare affetto Franco Coda e il Cav. Diego Coppa scomparso nell’ottobre del 2004, il quale ha ricoperto la carica ininter-rottamente per dodici anni. Dall’anno 2005 la carica di presiden-te è ricoperta dal maestro Vittorio Caprio.

e direzione di orchestra di fiati con valenti Maestri italiani e stranieri quali: Giancarlo Aleppo, Arturo Sacchetti, Fulvio Creux, Jan Van der Roost, Hardy Martens, Franco Cesarini, Johan de Meij, Thomas Bricetti, Daniele Carnevali, Loren-zo Della Fonte. Attualmente studia composizione con il M° Daniele Vineis e ha studiato direzione d’orchestra con il M° Fabrizio Dorsi a Milano. Dal 1987 è Capo Fanfara della Fanfara dei Bersaglieri in Con-gedo di Biella. Dal 1996 al 2000 ha diretto la Banda Musicale di Sorde-volo (Bi), dal 1997 è direttore della Banda musicale di Cerrione (Bi), dal 1999 è direttore della Banda Musi-cale “Giuseppe Verdi” Città di Biella, con la quale nel giugno del 2000 ha partecipato: rappresentando l’Italia, al 114° Certament International de Bandas de Musica – Città di Valen-cia (Spagna), aggiudicandosi il terzo premio nella terza categoria (bande fino a 50 elementi) e nel maggio 2003 a vinto il primo premio assolu-

Nato a Biella, il 21 ottobre 1965, inizia a 10 anni gli stu-di musicali di tromba presso la Società Filarmonica di Occhieppo Inferiore. Prose-gue privatamente gli studi musicali con il Prof. Piergior-

gio Miotto di Biella. Frequenta contempo-raneamente l’Istituto Musicale “Lorenzo Perosi” di Biella sotto la guida del M° Pie-tro Mengoli e l’Istituto Tecnico per Geome-tri “Guglielmo Marconi” di Chivasso, con-seguendo nel 1990, presso il Conservato-rio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino il diploma di tromba e, nel 1994, la maturità tecnica per geometri. La sua pre-parazione strumentale si perfeziona con i corsi nazionali di Fiesole e dell’Accademia Internazionale di Musica “A. Carisio” di Santhià tenuti da Roger Bobo. Ha collabo-rato e collabora in veste di strumentista con diverse formazioni locali e regionali quali: L’Orchestra Filarmonica Biellese, L’Orchestra d’Harmonie du Val d’Aoste, l’Orchestra Giovanile del Piemonte, l’Orchestra i Musici di Torino. Ha fre-quentato corsi e stages di strumentazione

to al 10° Concorso Nazionale per Ban-de Musicali “Città di Cascina” (Pi). Dall’ottobre 2001 è direttore della Ban-da Musicale “Gioachino Rossini” di Ponderano (Bi). Da settembre 2002 è direttore della Banda Musicale di Pollo-ne (Bi). Da marzo 2003 è direttore della Banda Musicale di Gaglianico (BI). Come compositore, in collaborazione con il M° Daniele Vineis, su commissio-ne dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha scritto, diretto ed inciso le musiche di scena dello spettacolo “La Passione di Cristo” edizione 2000 rap-presentata in occasione dell’anno santo giubilare. E’ iscritto alla SIAE (Società Italiana Autori Editori) dal 1996. Dal 1998 al 2001 è stato vice presidente regionale ed è presidente provinciale dell’ANBIMA (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome). Con decreto del Presidente della Re-pubblica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 27-12-2002 gli è stata conferita l’Onoreficenza di Cavaliere Ordine al Merito della Re-pubblica Italiana.

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Si rinnova l’appuntamento con il grande jazz, anche quest’anno le Associazioni OTAMA ed ANTHEA si apprestano ad organizzare il quat-tordicesimo Festival Internazionale del Jazz 2009. Dal 1995 il Festival ha sicuramente cam-biato volto nella formula, ma non ha mai tradito lo spirito e l’identità di un progetto musicale di elevato spessore artistico che ne hanno fatto la fortuna e il suo indiscutibile successo. Un ideale filo rosso dunque lega questa edizione alla pri-ma di quattordici anni fa. Dopo l’immatura dipar-tita di colui che fu l’artefice principe del progetto il compianto jazzista “SERGIO AMATO” a cui viene dedicato dal 2004 il festival, molte cose sono cambiate ma non lo spirito che si respira in città , l’amore per la musica e la voglia di farla conoscere ed apprezzare ad un pubblico sem-pre più numeroso. Ancora una volta dunque si coniuga il jazz, e non solo, con gli ambienti stori-ci e naturali di Canicattini(sr)in una sintesi irre-petibile. Per sette giorni il Centro Ibleo diventerà una città della musica, con spettacoli e concerti che si susseguiranno ad ogni ora della giornata, da mezzogiorno a tarda notte creando un palco-scenico totale, che non è solo uno sfondo,per quanto suggestivo,ma un elemento partecipante e protagonista. Il “Sergio Amato Jazz Festival” presenterà un cartellone eterogeneo e dalle molte anime con cento artisti distribuiti nelle varie giornate. Star indiscusse saranno ABDUL-LHA IBTAHIM,, DANIEL HUMAIR, GILDAS BOCLÈ, DAVE LIEBMAN,, JEFF GALINDO,SCOTT ARU-DA ,BUSTER WILLIAMS, OLTRE AGLI ITALIANI: MARCELLO PILLITTERI,EMANUELE CISI, FA-BRIZIO SFERRA, ROSARIO GIULIANI, MARCO TAM-BURINI ,FRANCO D’ANDREA, PIERO CIANCAGLI-NI,FABRIZIO TITTARELLI FRANCESCO CAFISO, ORAZIO MAUGERI, MARCELLO LEANZA,CARLO CATTANO, DINO RUBINO,VITO GIORDANO,CLAUDIO CUSMANO,RINO CIRINNÀ,AMATO JAZZ TRIO,SEBY BURGIO,MARIA PATTI,RUGGERO ROTOLO, MARCEL-LO GUAIANA,LUCA LO BIANCO con la straordina-ria partecipazione della STREET BAND. Location dell’evento saranno due splendide piazze: P.zza Borsellino e P.zza XX Settembre, presso la sede della biblioteca comunale, lo splendido PALAZZO MESSINA, si svolgeranno i seminari didattici a cura di docenti e musicisti di l ivel lo internazionale provenienti dall’Accademia Civica di Milano quali Tony Ar-

co,Emilio Soana, Marcello Pillitteri, Jeff Galindo Scott Aruda, Maurizio Franco. La partecipazione e col-laborazione dei ristoratori del piccolo centro ibleo ade-renti alla locale unione commercianti con, in primo piano, il dinamico Presidente dott. Enzo Cirinnà garantirà inve-ce il connubio tra la consolidata gastronomia locale e la buona musica permettendo al pubblico intervenuto di gustare i sopraffini sapori degli Iblei. Abbinamento quindi tra musica cibo e cultura con la possibilità di percorsi enogastronomici, mostre multimediali, convegni, wor-kshoop che saranno curati e organizzati dal Centro Studi Helios di Ragusa associazione dalla comprovata e pluri-ennale esperienza nel settore nella persona del suo pre-sidente Dott. Ignazio Caloggero che permetteranno ai visitatori che si alterneranno nei sette giorni di program-mazione dal 10 al 16 Agosto di apprezzare il miracolo del Jazz che ha fatto di Canicattini un ambiente assoluta-mente peculiare e d’incontro unico ed irripetibile. Collate-ralmente al Festival si svolgerà anche il 1° Premio Inter-nazionale Sergio Amato Nuovi Talenti Jazz, a cui par-teciperanno in qualità di giurati esperti internazionali del settore quali: Franco Fayenz storico del jazz, Pino Saulo giornalista rai,Dado Moroni musicista,Mario Caccia discografico. Le selezioni che si svolgeranno su tre serate garantiranno al vincitore della finale l’incisione di un proprio album per la casa discografica Abeat Records. Il programma del festival che si articolera’ su sette giornate è in via di elaborazione even-tuali sostituzioni di artisti saranno tempestivamente co-municate entro il mese antecedente la data di svolgimen-to. I concerti di maggiore richiamo avranno luogo nella cavea naturale di piazza Borsellino con l’inaugurazione giorno del 10 agosto ove si esibiranno due miti del jazz italiano Enrico Pierannunzi e Rosario Giuliani. Gli altri concerti di richiamo internazionale si terranno nei gg.13-14-16 con una particolare kermesse giorno 15 di musica classica e jazz dal Tema VIVALDI IN JAZZ organizzata presso lo splendido Agriturismo Stallaini dell’Azienda Agricola Sarcià. Altro luogo deputato sarà via XX Set-tembre ove si esibiranno ogni sera e fino a notte inoltrata musicisti di notevole spessore con prevalenza di jazzisti siciliani. Ma il festival non sarà solo musica da ascoltare, una parte importante avrà la didattica musicale. I semi-nari diretti dal Maestro Rino Cirinnà saranno tenuti da prestigiosi musicisti facenti parte dell’Accademia Musica-le Civica di Milano e si svolgeranno presso il Palazzo Messina permettendo agli allievi partecipanti di affinare e progredire nel loro patrimonio culturale e musicale. Collateralmente a tutti gli appassionati della musica e non solo si darà la possibilità di soggiornare nei graziosi e accoglienti b&b che insistono nella cittadina oltrechè nei numerosi agriturismo del comprensorio e nello stesso tempo attraverso percorsi guidati potranno conoscere ed apprezzare la storia , il patrimonio del barocco e le bel-lezze naturalistiche che fanno della valle degli iblei un ambiente assolutamente magico.

Dott.ssa Giuseppina Tempio

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….Emanuele, un grande Maestro, un divulgatore

d’amore e Pace alle gene-razioni….

Nasce a Canicattini B.(Sr) da una famiglia profonda-mente religiosa e praticante, che gli dona le basi cristia-ne. Sin da piccolo ha respi-rato in casa il gusto e l’arte della musica (il padre era organista). La figura esile e delicata lo portava con natu-ralezza ad avvicinarsi alla musica: le sue manine agili e sottili gli davano la possi-

bilità di toccare la tastiera con spigliatezza e disinvol-tura. Dopo aver conseguito il Diploma come progettista meccanico e Diploma di Istituto d’ Arte, ha prestato servizio in qualità di docen-te presso l’Istituto Ciapi di Siracusa. Nella sua città natale, ha costituito, gruppi teatrali e soprattutto gruppi corali, in particolare per le liturgie più sentite in paese. La Sua dipartita è stata una perdita incolmabile oltre che per i familiari e amici, per la Schola Cantorum

della Madonnina delle Lacrime di Siracusa ove il Maestro prestava la sua opera con impegno costante e grande umiltà. Tra le tante date importanti si annovera: • 1984, fonda la Schola Cantorum

della Madonnina delle Lacrime di Siracusa;

• 2004, riceve il Premio Paladino al Teatro Vasquez di Siracusa;

La sua opera di grande artista e compositore di canti sacri, lo ha sempre portato ad impegnarsi senza limiti per esprimere il suo sentimento d’amore nei confronti della Madre Celeste, che lo ha accompagnato sino agli ultimi istanti della sua vita terrena. ���������������������������������������������������������������������������������������� �����

musa tua divina. L’eco della tua voce e del tuo spiro, ritorna spesso e mi risuona in cuor quel picchiettar della tua destra alla tastiera ove cercavi indòmito quel Mi, quel Do o quel Fa. È questo che ancor m’inonda e più m’assale la quiete triste e silenziosa che n’è ‘nghirlanda il vano e ancor l’oblio. Nulla parea di fiaccola con-sunta, scevra parea la mente che lieta ancor compose, rosee parean le note, ma di negata speme ne fu la brama. Ed or che l’ebano solingo al vano bruma ad aspettar stà le mani bianche affusolate leste a rallegrar col canto le cose intorno e sì neglette alquanto; non odon più quel tuo sospir sonante e il tuo fiatar sommer-so; ma un singhiozzar di pianto che ne bruisce al fato, o la carezza lieve d’una mano che timida lo sfiora e più s’annera e s’allontana ad asciugar timidamente le perlifere gocce dal femmineo viso ancor. Chissà se odi il pensier mio d’ogni dì na-scente, cantar vorrei ancor con te il risve-gliar le note inerme, la non perduta spème che nel delir mi freme e mi commuove. Or nel silenzio stà e di oblio s’invade lo stu-

diolo tuo amato, lì nel loco ancor, dove lo sprigionar sereno, gaio e sì festoso fù della tua erudita musa ormai non più. Tacita una luce appena olezza ne rallegra ancora il muto pianoforte come una fievole preghiera al sbando, e nel patir sì lungo e nel silenzio sta par che dica neghittoso, a quando?....... Anche l’incompiuto foglio con poche note accese e il tuo pensiero ardente, ove tu miravi, sta zitto ancor l’, sul piano ad esalar a quando a palpitar le stel-le?... Era un’ode? O una prece a Gesù ...a Gesù o …a Maria?........ Ancora alcune note frastagliate ancor un po’ a guisa par si cullano sul bianco rigo ad aspettar che germinino e non s’addormono al melodioso brano che non delude ma che ritorni al bramar di quella fama, quel suo pensier d’amore o di dolor. Ma di sicuro era sì Divino perché un’ode al nostro Redentore. Matrigna fù quell’ombra agguata e misteriosa che ne rapì velocemente il corpo e sì pur l’anima quel triste dì. Eran le otto e lo rapì. L’otto di novembre, lì tutto finì. ����������������������������������������� ���������������������������������������� ���������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Non seppi mai posar le note sul nudo pentagram-ma come solevi fare tu al mio pensier. Ma di favella, il seno mio per te

d’amor n’è pieno. Ed’io or qui solinga e amara cantar costì m’appresto.

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Ah’… quante volte tu, si nobile e gioioso, nel tempo lieto e arcano, al tuo forgiar miravi, a immortalar sì care, le dolci melo-die al risuonar del vespro; come un germi-nar di foglie sul nudo pentagramma che a rifiorir s’appresta con gaia frenesia al fin d’offrir sonoro la dolce melodia a Gesù e alla Vergine Maria. Quel frequente tuo deli-rio della musa tua sonora i ferventi aneliti tuoi nascenti, quel fiorir di note nel tuo cuor ci accumunavan soventi alla preghiera, sfuggendo ogni diletto o il divagar a sera; per così serbar intèriti come in una cuna, quegl’attimi fuggenti, ad’ una ad’una. M’affanno a richiamar nell’alma mia e nel cuor quel tutto ciò che è gioia e di arèe a me s’inchina. Il dove echeggia ancor la

...Un sognatore dell’ascesa terrestre......un Maestro di vita cristiana…

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Il seguente componimento poetico a cura della Sig.ra Cettina Pafumi in Finocchiaro, esprime un sentimento profondo in un momento particolare della sua vita. Ella ricorda il compianto sposo “Matteo”. Nella “lirica” si evidenzia un delirio poetico

dei loro 50 anni d’amore, vissuti serenamente con fedeltà e indefessi sacrifici. ���������

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SELEZIONE DAL CATALOGO GENERALE 2009

GARFAGNANA GAETANO PIANO CANNE PASSIONE E ARDORE TETE’ VENT’ANNI DOPO FORZA VITALE CREPUSCOLO SECOLO INNO A SANTA CECILIA SPIRITOSELLA MIGUEL FORZA ALFIO BARBERA IN GIUBILO AL BUON VINO PARATA DEI PUPI LUNA PARK VALENCIA STEFANIA SUPERGA EMANUELE PIETRO PEPPE LOREDANA PIERLUIGI IL PRESIDENTE TUFANINA

NEA SICILIANA SUITE MEDITERRANEA PULCINELLA INTERMEZZO MEDITERRANEO ECHI SICILIANI 180mo VELODROMO FESTIVAL L’OPERISTA IMPRESSIONI MOMENTANE TANTUM ERGO PIRANDELLIANA VIENI CREATOR SPIRITUS ESCAMILLO IMAGE PASSIONE

Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Michele B. Finocchiaro Gaetano Alicata Giovanni Barone Giovanni Barone Carlomagno Ferdinando Carlomagno Ferdinando Dario Colombo Dario Colombo Francesco Dipietro Francesco Dipietro Matteo Finocchiaro Matteo Finocchiaro Luigi Fiorentini Luigi Fiorentini Sebastiano Grasso Sebastiano Grasso Nino Ippolito Nino Ippolito Salvatore Mallia Salvatore Mallia Michele Pupillo Mauro Sabatini Luigi Sabatini Alessandro Sapienza Alessandro Sapienza

REPERTORIO MARCIABILE REPERTORIO ORIGINALE

Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Gaetano Alicata Gaetano Alicata Gaetano Alicata Dario Colombo Francesco Dipietro Francesco Dipietro Francesco Dipietro Francesco Dipietro Luigi Fiorentini Luigi Fiorentini Luigi Fiorentini Sebastiano Grasso Davide Scarcella D. Vineis - M. Folli

REPERTORIO SINFONICO

REPERTORIO ENSEMBLE

AMORE PER LA MUSICA BELVEDERE ISIDE MEDITERRANEO FASCINO LATINO BRONTOLANDO AMICI DELL’ARTE FLORIDIA IN FIORE PATERNO’ IN FESTA 3 FEBBRAIO MARY

Sebastiano Grasso Sebastiano Grasso Giancarlo Aleppo Giovanni Barone Giovanni Barone Nino Ippolito Nino Ippolito Matteo Finocchiaro Matteo Finocchiaro Alessandro Sapienza Michele Pupillo

AMALGAMA VOCUM SUAVITAS CONCERTINO WITTY RAG QUINTETTO HELIOS IO SONO LA VIA ARCHIMISTICI ADAGIO E SCHERZO ANDANTE E FUGA

Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Gaetano Alicata Concezio Leonzi Rosario Fronte Maria Sicari Matteo Finocchiaro Francesco Dipietro Michele Pupillo Michele Pupillo

REPERTORIO FUNEBRE

REPERTORIO DIDATTICO

I.N.R.I SS. CROCIFISSO SUL CALVARIO 15 APRILE 1912 WOJTYLA AI CADUTI DEL ‘43 MARCIA FUNEBRE OMBRA AI DEFUNTI LACRIMOSA VIA XX SETTEMBRE ADDIO ESTREMO ETERNA LUX A CINZIA

Giovanni Barone Giovanni Barone Gaetano Alicata Gaetano Alicata Michele B. Finocchiaro Michele Pupillo Sebastiano Grasso Sebastiano Grasso Francesco Dipietro Francesco Dipietro Francesco Dipietro Giancarlo Aleppo Salvatore Mallia

MOMENT’S IMPRESSION’S TEMPRIS PREGHIERA PER TROMBA ARIE VOCALIZZI DA CONCERTO TEMINO IN FA E GAVOTTA TRE PEZZI ANDANTE AVE MARIA PICCOLO VALZER OH, SICILIA

Francesco Dipietro Francesco Dipietro Michele Pupillo Giovanni Venuti Giovanni Venuti Fabrizio Puglisi Fabrizio Puglisi Fabrizio Puglisi Rosario Fronte Rosario Fronte Gaetano Alicata

REPERTORIO ARRANGIAMENTI PER BANDA

MOVIES PROCESSIONE DEI NOBILI ROMANZA DI NEMORINO OMAGGIO AI POOH RAPSODIA SICILIANA ARANJUEZ (2° movimento) ARIA SULLA 4^ CORDA CABALETTA CON CAVATINA

Francesco Dipietro Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Gaetano Alicata Gaetano Alicata Gaetano Alicata Gaetano Alicata Matteo Finocchiaro