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Dott. Ferrari Giuliana Scuola di Regionale di Formazione Specifica in Medicina Generale 8 maggio 2013

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Dott. Ferrari GiulianaScuola di Regionale di Formazione Specifica

in Medicina Generale

8 maggio 2013

Il “mal di testa” è ,per frequenza, la nona causa di richiesta di visita medica nell’ambulatorio del MMG

Si calcola che nelle sue diverse espressioni cliniche , questo sintomo abbia colpito almeno una volta nel corso della loro vita 80% dei nostri pazienti .

IL MAL DI TESTA RAPPRESENTA UN SINTOMO NON SOLO DI PATOLOGIE NEUROLOGICHE ANCHE MOLTO GRAVI,MA ANCHE DI PATOLOGIE SISTEMICHE ACUTE E CRONICHE

Il Medico di Medicina Generale

deve avere multiformi competenze per → saper riconoscere i sintomi e i segni delle

cefalee secondarie più gravi→ saper condurre un adeguato colloquio con

il paziente che presenta una cefalea psico-somatica

→saper gestire la cronicità delle cefalee primarie

• L’emicrania rappresenta una patologia largamente sottostimata nei database dei medici di Medicina Generale

• Nello studio Meteor coordinato dalla SIMG nel 2000 si evidenzia come, con dati di prevalenza* delle crisi emicraniche nella popolazione pari al 16%,solo nel 2% delle cartelle dei medici aderenti allo studio la diagnosi era stata codificata

• (Data la natura episodicadell’emicrania, solitamente il parametro più considerato negli studi epidemiologici è la prevalenza

• (N° di casi presenti in un dato intervallo temporale)

Il colloquio col paziente Il colloquio col paziente affetto da affetto da ““mal di mal di testatesta””

Fattori che identificano la natura ed la gravità del “ mal di testa ”

La qualità del dolore :dolore pulsante ,gravativo o trafittivo.

La localizzazione del dolore: dolore generalizzato dolore localizzato

alle strutture extracraniche(denti.occhi,seni paranasali ,rachide

cervicale,art. temporo-mandibolare ,arteria temporale)

alle strutture intracraniche

(emicranio, nuca ,fronte )

L’insorgenza del dolore e la sua durata

cefalea insorta in modo iperacuto

cefalea insorta in pochi minuti e aumentata in alcuni minuti

cefalea insorta lentamente ,sorda,costante nel volgere di alcune ore o qualche giorno o settimana e aumentata progressivamente

L’identificazione di fattori che possano aver causato la cefalea

fattori infettivi o traumatici fattori alimentari

(vino rosso,cioccolata,insaccati,formaggi stagionati)

fattori posturali e/o comportamentali attività fisica intensacambiamenti di posizione del capo assunzione d alcune posture durante il lavoroi colpi di tosse il ponzamentol’atto sessualeil mancato riposo

fattori olfattorifattori fisiologici (la fame , la mestruazione)

cambiamenti climatici

La presenza di patologie concomitanti

Intensità del dolore pazienti stoici

pazienti istrionici

I sintomi che accompagnano il “mal di testa”nausea vomito fotofobia fonofobia

I comportamenti del paziente con il “mal di testa”

interrompe quello che sta facendosi sdraia in una stanza al buio in silenzio

L’assunzione di farmaci per il doloreLa frequenza del “mal di testa”

Domande chiave del colloquio col paziente affetto da “mal di testa”

1 Da quando è iniziato il mal di testa?2 Il dolore prende tutta la testa o una parte della testa ?3 Pulsa (batte) o è un dolore continuo , come un peso sulla testa? E’ un

dolore continuo o arriva e se ne va improvvisamente?4 Il dolore ha sempre avuto le stesse caratteristiche da quando è iniziato o

è aumentato nel tempo?5 Ci sono dei sintomi che ti stanno avvertendo che sta per arrivare il mal di

testa? 6 Ci sono dei sintomi che accompagnano il mal di testa?7 Quanto dura il mal di testa? Vi sono dei comportamenti che alleviano il

mal di testa?8 Se assumi farmaci tipo analgesici OTC , il dolore regredisce? In quanto

tempo?9 Ogni quanto tempo viene il mal di testa? Vi sono degli eventi o delle

posture che lo scatenano? 10 Il mal di testa è cambiato negli ultimi tempi?

L’esame obiettivo del paziente cefalalgico

�Valutiamo le condizioni generali del paziente

�Valutiamo la temperatura corporea�La frequenza respiratoria�La pressione arteriosa e la frequenza

cardiaca�La glicemia

Ispezione del capo e del collo

�La cute infezioni cutaneeescoriazioni o feritelesioni herpeticheangiomi al voltomacchie cutaneedistensione e nodularità dolorose

dell’arteria temporale

Esame della zona ove è localizzato il dolore

�Occhio valuteremo la presenza di miosi, midriasi,ptosi,enoftalmo

anidrosi, rinorrea, diplopia

�Seni paranasalidolore alla digitopressione dei seni paranasali

�Zona mascellare e/o mandibolaredolore scatenato dalla masticazione e/o dalla palpazione dell’articolazione temporo-mandibolare e/o dolore scatenato

dalla massima apertura o dalla chiusura dell’articolazione

�Zona cervicale rigidità nucale (segni di Kernig e Brudzinsky) rigidità ai movimenti di lateralità del collocontrattura dei muscoli latero-cervicalispinalgia cervicalemasse e/o adenopatie laterocervicalisoffi carotidei

Esame obiettivo neurologicoa paziente seduto

�Capacità mentali ed eloquio

�Nervi cranici:campo visivo e motilità estrinseca ed intrinseca degli occhi e delle pupille

riflesso corneale e la sensibilità grossolana del voltola capacità acustica del pazientela motilità del volto ,del collo ,della lingua e del palato

molle

Esame obiettivo neurologico a paziente supino

�Il sistema motorioispezione e palpazione delle masse muscolaripresenza di fascicolazioniprove di forza globale e segmentarie ai 4 artiriflessi osteo-tendinei e cutaneo-plantare (Babinsky)

�La coordinazione motoriaprova Indice-Naso prova Calcagno-Ginocchio

�La sensibilitàtattiletatto-puntoriasomatochinestesica

Esame obiettivo neurologico paziente in ortostatismo

�La postura e la deambulazioneprova del saltellamento

�La coordinazione del tronco prova di Rombergprova di Fournier

�Le prove vestibolariprova di Hunterbergerprova della “marcia a stella

Esami diagnostici nel paziente con cefalea

�Esami bioumoraliesame emocromocitometrico completo sideremia ferritinafunzionalità tiroidea

�Radiografia del rachide cervicale�Radiografia dei seni paranasali�Radiografia delle articolazioni temporo-

mandibolari�Risonanza magnetica encefalo e/ rachide

cervicale

Coffee break

(ICHD-IIR1)

Per una buona gestione del paziente emicranico èpreliminare formulare una corretta diagnosi della

cefalea

Corretto inquadramento della cefaleaConoscenza della clinicaConoscenza dei criteri diagnostici ICHD-IIAttenta diagnosi differenziale– con le altre cefalee primarie– con le cefalee secondarie o sintomatiche

CORRETTO INQUADRAMENTO DELLA CEFALEA

Anamnesi accurata

Obiettività generale e neurologica

Diagnosi

Eventuale esecuzione di esami strumentali e di laboratorio

CLASSIFICAZIONE IHS-II 20041 EMICRANIA2 CEFALEA DI TIPO TENSIVO3 CEFALEA A GRAPPOLO E ALTRE TACs4 ALTRE CEFALEE PRIMARIE5 CEFALEA ATTRIBUITA A MALATTIE VASCOLARI INTRACRANIC HE O

CERVICALI6 CEFALEA ATTRIBUITA A TRAUMA CRANICO O DEL COLLO7 CEFALEA ATTRIBUITA A MALATTIE INTRACRANICH E NON

VASCOLARI8 CEFALEA ATTRIBUITA ALL’UTILIZZO DI SOSTANZ E O ALLA LORO

SOSPENSIONE9 CEFALEA ATTRIBUITA AD INFEZIONI10 CEFALEA ATTRIBUITA AD ALTERAZIONI DELL’OME OSTASI11 CEFALEA O DOLORE FACCIALE ATTRIBUITO A PAT OLOGIE DEL

CRANIO, COLLO, OCCHI, ORECCHI, NASO, SENI PARANASAL I,DENTI, BOCCA O ALTRE STRUTTURE CRANICHE O FACCIALI

12 CEFALEA ATTRIBUITA A PATOLOGIE PSICHIATRI CHE13 NEVRALGIE CRANICHE E CAUSE CENTRALI DI DOLOR E FACCIALE14 ALTRE CEFALEE, NEVRALGIE CRANICHE, DOLORE FA CCIALE

CENTRALE O PRIMARIO

CEFALEE PRIMARIE1. EMICRANIA

1.1 Emicrania senza aura1.2 Emicrania con aura1.3 Sindromi periodiche dell’infanzia1.4 Emicrania retinica1.5 Complicanze dell’Emicrania1.6 Probabile Emicrania

1.1 EMICRANIA SENZA AURA

• Precedenti definizioni: emicrania comune, emicrania semplice

• Descrizione ICHD-II 2004: cefalea ricorrente che si manifesta con attacchi della durata di 4-72 ore. Caratteristiche tipiche della cefalea sono la localizzazione unilaterale, la qualità pulsante, l’intensità media o severa, l’aggravamento con la normale attività fisica e l’associazione con nausea e/o foto e fonofobia

• È il sottotipo emicranico più frequente (80%)• Prevale nel sesso femminile (2-3:1) dopo il menarca• Insorge nella II-III decade, picco di prevalenza sui

40-45 anni (25-30% F – 10% M)

1.1 EMICRANIA SENZA AURA

A. Almeno 5 attacchi che soddisfano B-DB. Durata di 4-72 ore senza farmaci o trattata senza successoC. Almeno due delle seguenti caratteristiche:

- unilateralità- dolore pulsante- intensità moderata o forte- peggioramento indotto da attività fisica

D. Durante la cefalea, almeno uno dei seguenti sintomi:- nausea e/o vomito- fono e fotofobia

E. Storia clinica, esame obiettivo e neurologico escludono l’origine secondaria, oppure pongono il sospetto, escluso però da appropriate indagini strumentali

1.1 EMICRANIA SENZA AURA

• Se Se sono soddisfatti i criteri per Emicrania senza aura (1.1) ma sono presenti meno di 5 attacchi la diagnosi attribuita deve essere di Emicrania senza aura probabile (1.6.1)

• il paziente si addormenta durante l’attacco e si risveglia senza cefalea, la durata dell’attacco deve essere calcolata fino al momento del risveglio

• Quando gli attacchi si presentano con frequenza ≥15 giorni/mese per >3 mesi, si configura la diagnosi di Emicrania cronica (1.5.1)

• CEFALEE PRIMARIE

1. EMICRANIA1. EMICRANIA

1.1 Emicrania senza aura1.2 Emicrania con aura1.3 Sindromi periodiche dell’infanzia1.4 Emicrania retinica1.5 Complicanze dell’Emicrania1.6 Probabile Emicrania

1.2 EMICRANIA CON AURA

• Precedenti terminologie: emicrania classica, oftalmica, emiparestesica, emiplegica, afasica, emicrania accompagnata o complicata

• Descrizione ICHD-II 2004: disordine ricorrente caratterizzato da attacchi con sintomi neurologici focali reversibili che si sviluppano gradualmente in 5-20 minuti e che terminano entro 60 minuti. La cefalea, con le caratteristiche dell’emicrania senza aura, usualmente segue i sintomi dell’aura. Meno frequentemente, la cefalea non ha caratteristiche emicraniche o è completamente assente

• Meno frequente: rappresenta il 15-18% delle emicranie• Prevale nel sesso femminile (2.2:1) dopo il menarca• Esordisce di norma nella II-III decade (più tardivamente

1.2 EMICRANIA CON AURA:criteri diagnostici ICHD-II 2004

• La nuova classificazione IHS 2004 (ICHD-II) hanotevolmente modificato questo capitolo

• Sono state introdotti nuovi sottotipi e ne sono stati esclusi altri già presenti nella ICHD-I del 1988

• L’emicrania con aura e l’emicrania senza aura possono coesistere nello stesso soggetto, tuttavia nella maggioranza dei casi (84,3% degli uomini e 69,9% della donne) l’emicrania con aura si presenta in forma isolata

1.2 EMICRANIA CON AURA:criteri diagnostici ICHD-II 2004

• A. Almeno 2 attacchi che soddisfino il criterio B

• B. L’aura emicranica soddisfa i criteri B e C per uno dei sottotipi 1.2.1 – 1.2.6

• C. Non attribuibile ad altre patologie (1)

• Nota (1) : la storia clinica, l’esame obiettivo e neurologico escludono i disturbi elencati nei gruppi 5-12; oppure la storia clinica, l’esame obiettivo e neurologico suggeriscono uno di tali disturbi,che però non è confermato da appropriate indagini strumentali, oppure il disturbo è presente, ma gli attacchi di emicrania non si presentano per la prima volta in stretta relazione temporale con il disturbo stesso

1.2 EMICRANIA CON AURA:criteri diagnostici ICHD-II 2004

• Molti pazienti possono avere sia attacchi con aura che senza aura (codificare sia 1.2 che 1.1)

• Sintomi premonitori possono capitare ore fino a 1-2 giorni prima dell’attacco emicranico (con o senza aura). Sono inclusi vari sintomi (astenia, difficoltà di concentrazione, tensione cervicale, ipersensibilità alla luce e rumore, nausea, visione offuscata, sbadigli e pallore). I termini di prodromi o di sintomi di avvertimento sono da evitare perché talora sono stati usati erroneamente per includere l’aura

1.2 EMICRANIA CON AURA:criteri diagnostici ICHD-II 2004

• Sottotipi dell’emicrania con aura

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica

1.2.2 Aura tipica con cefalea non emicranica

1.2.3 Aura tipica senza cefalea

1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM)

1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica

1.2.6 Emicrania tipo basilare

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranicadescrizione ICHD-II 2004

L’aura tipica consiste in sintomi visivi e/o sensitivi e/o del linguaggio. Lo sviluppo graduale, la durata non superiore all’ora, le manifestazioni sia positive che negative e la completa reversibilità caratterizzano l’aura, che è associata a cefalea che soddisfa i criteri per 1.1 Emicrania senza aura:

• La cefalea dura 4-72 ore (se non trattata o trattata con insuccesso)• Presenta almeno 2 delle seguenti caratteristiche:

– Sede unilaterale– Dolore pulsante– Intensità media o severa– Aggravamento da cause evitabili o normale attività fisica

• Durante la cefalea, almeno 2 dei seguenti sintomi:– Nausea e/o vomito– Fotofobia e fonofobia

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranicadescrizione ICHD-II 2004

• A. Almeno 2 attacchi che soddisfino i criteri B-D• B. L’aura consiste in almeno uno dei seguenti sintomi, ma

non deficit motori:• 1. Sintomi visivi completamente reversibili, comprendenti manifestazioni positive (es.

fosfeni, macchie, linee luminose) e/o negative (es. deficit visivi)• 2. Sintomi sensitivi completamente reversibili, comprendenti manifestazioni positive (es.

parestesie) e/o negative (es. ipoestesie)• 3. Disturbi dell’eloquio completamente reversibili (es. s. afasici)

• C. Almeno 2 dei seguenti:• 1. Sintomi visivi omonimi (1) e/o sintomi sensitivi unilaterali• 2. Almeno un sintomo dell’aura si sviluppa gradualmente in oltre 5 minuti e/o i differenti

sintomi dell’aura seguono in successione per > 5 minuti • 3. Questi sintomi durano da > 5 minuti a < 60 minuti

• D. La cefalea soddisfa i criteri B-D per 1.1 Emicrania senza aura ed inizia durante l’aura o dopo ma entro 60 minuti

• E. Non attribuibile ad altre patologie (2)– Nota 1: talora sono descritti deficit od offuscamenti della visione centrale– Nota 2: vedi prima, nota 1 di 1.2

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranicadescrizione ICHD-II 2004

• È la forma più frequente di emicrania con aura• La diagnosi è di norma evidente dopo una accurata

anamnesi, anche se talora devono essere considerate forme simili secondarie (dissecazione carotidea, MAV, epilessia)

• L’aura visiva è quella più frequente, segue quella sensitiva, meno frequente quella con turbe del linguaggio. Se l’aura include deficit motori, si codifica 1.2.4 o 1.2.5 (Emicrania emiplegica fam/spor)

• I sintomi dell’aura di norma seguono in successione, prima i visivi poi quelli sensitivi e infine quelli del linguaggio, ma sono descritti anche altri ordini di comparsa

• Spesso il paziente scopre che è difficile descrivere i sintomi dell’aura, può fornire dati imprecisi e talora deve essere istruito a cogliere i particolari dell’aura in appositi diari

Sottotipi dell’emicrania con aura (cenno dei restanti sottotipi)

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica

1.2.2 Aura tipica con cefalea non emicranica

1.2.3 Aura tipica senza cefalea

1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM)

1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica

1.2.6 Emicrania tipo basilare

• Sottotipi dell’emicrania con aura (cenno dei restanti sottotipi)

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica

1.2.2 Aura tipica con cefalea non emicranica

1.2.3 Aura tipica senza cefalea

1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM)

1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica

1.2.6 Emicrania tipo basilare

1.2.3 Aura tipica senza cefaleadescrizione ICHD-II 2004

• L’aura tipica consiste in sintomi visivi e/o sensitivi con o senza disturbi del linguaggio. Lo sviluppo graduale, la durata non superiore all’ora, le manifestazioni sia positive che negative e la completa reversibilità caratterizzano l’aura, che non è associata ad alcuna cefalea

• Precedenti terminologie:– Aura emicranica senza cefalea (ICHD-I

1988)– Emicrania decapitata, abortita, dissociata,

sine emicrania (anteriori al 1988)

1.2.3 Aura tipica senza cefaleacommenti ICHD-II 2004

• Un piccolo numero di pazienti presenta esclusivamente 1.2.3

• Più comunemente, in pazienti con 1.2.1 (Aura tipica con cefalea emicranica), nell’invecchiare, la cefalea può perdere le caratteristiche emicraniche o sparire completamente anche se l’aura continua. Alcuni soggetti, principalmente maschi, presentano 1.2.3 sin dall’esordio

• In assenza di cefalea che soddisfa i criteri per 1.1 (Emicrania senza aura), diventa ancor più importante una precisa diagnosi dell’aura e distinguere sintomi simili dovute a serie patologie (es. TIA). Questa distinzione può richiedere indagini, per escludere altre cause, specie se l’aura esordisce dopo i 40 anni, quando predominano sintomi negativi (es. emianopsia), quando l’aura è prolungata o molto breve

• Sottotipi dell’emicrania con aura (cenno dei restanti sottotipi)

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica

1.2.2 Aura tipica con cefalea non emicranica

1.2.3 Aura tipica senza cefalea

1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM)

1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica

1.2.6 Emicrania tipo basilare

• Sottotipi dell’emicrania con aura (cenno dei restanti sottotipi)

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica

1.2.2 Aura tipica con cefalea non emicranica

1.2.3 Aura tipica senza cefalea

1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM)

1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica

1.2.6 Emicrania tipo basilare

Sottotipi dell’emicrania con aura (cenno dei restanti sottotipi)

1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica

1.2.2 Aura tipica con cefalea non emicranica

1.2.3 Aura tipica senza cefalea

1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM)

1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica

1.2.6 Emicrania tipo basilare

1.2.6 Emicrania tipo basilare

• Precedenti terminologie : Emicrania dell’arteria basilare, Emicrania basilare (ICHD-I 1988) [Emicrania di Bickerstaff ICHD-I 1988]

• Descrizione ICHD-II 2004: emicrania con aura caratterizzata da sintomi che originano chiaramente dal troncoencefalo e/o da entrambi gli emisferi simultaneamente affetti, ma senza deficit motori

1.5 COMPLICANZE DELL’EMICRANIA

1.5.1 Emicrania cronica1.5.2 Stato emicranico (cefalea > 72 ore)

1.5.3 Aura persistente senza infarto (> 1 sett)

1.5.4 Infarto emicranico1.5.5 Emicrania scatenante crisi

epilettiche

1.5.1 EMICRANIA CRONICA descrizione ICHD-II 2004

Cefalea emicranica che si presenta per 15 giorni o più al mese per più di 3 mesi, in assenza di abuso di farmaci

1.5.1 EMICRANIA CRONICA descrizione ICHD-II 2004

• A. La cefalea soddisfa i criteri C e D per 1.1Emicrania senza aura, è presente per almeno 15 o più giorni al mese per più di 3 mesi

• B. Non attribuibile ad altra patologia (1,2)

– Nota (1): la storia e l’esame clinico non suggeriscono alcuna delle patologie elencate nei gruppi 5-12, o la storia e/o l’esame clinico e/o gli accertamenti neurologici suggeriscono tali patologie ma sono state escluse da appropriati accertamenti o tali patologie sono presenti ma la cefalea non compare per la prima volta in stretta relazione temporale con tale patologia

– Nota (2): quando è presente abuso di farmaci e si soddisfa il criterio B per uno dei sottogruppi di 8.2 Cefalea da abuso di farmaci, il criterio B per 1.5.1 Emicrania cronica non è soddisfatto fino a 2 mesi dopo che il farmaco è stato sospeso senza miglioramento

2. cefalea di tipo tensivo

2.1 Cefalea di tipo tensivo episodica sporadica2.2 Cefalea di tipo tensivo episodica frequente2.3 Cefalea di tipo tensivo cronica2.4 Probabile cefalea di tipo tensivo

Cefalea di tipo tensivo

Episodi di cefalea di durata variabile da minuti a giorni.Il

dolore è tipicamente bilaterale di qualità gravativocostrittiva,di intensità da lieve a media e non risulta aggravato dalla attività fisicadi routine. La nausea èassente,ma possono essere presenti fonofobia e

fotofobia.

Cefalea di tipo tensivo episodica sporadica

A Almeno 10 episodi che si verifichino in media <1 giorno al mese (<12 giorni all’anno) e che soddisfino i criteri B-D B La cefalea dura da 30 minuti a 7 giorni C La cefalea presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:

– localizzazione bilaterale – qualità gravativo-costrittiva (non pulsante) – intensità lieve o media – non è aggravata dall’attività fisica di routine, come camminare o salire

le scaleD Si verificano entrambe le seguenti condizioni:

– assenza di nausea e vomito (può manifestarsi anoressia) – può essere presente fotofobia oppure fonofobia, ma non entrambe

E Non attribuita ad altra condizione o patologia

2. cefalea di tipo tensivo episodica frequente

A Almeno 10 episodi che si verifichino ≥1, ma <15 giorni al mese per almeno 3 mesi (≥12 e <180 giorni all’anno) e chesoddisfino i criteri B-D B La cefalea ha una durata compresa fra 30 minuti e 7 giorni C La cefalea presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:

– localizzazione bilaterale – qualità gravativo-costrittiva (non pulsante) – intensità lieve o media – non è aggravata dall’attività fisica di routine, come camminare o salire

le scaleD Si verificano entrambe le seguenti condizioni:

– assenza di nausea e vomito (può manifestarsi anoressia) – può essere presente fotofobia oppure fonofobia, ma non entrambe

E Non attribuita ad altra condizione o patologia

2. cefalea di tipo tensivo cronica

A La cefalea è presente ≥15 giorni al mese da >3 mesi (≥180 giorni all’anno) che soddisfa i criteri B-D B La cefalea dura ore o può essere continua C La cefalea presenta almeno due delle seguenti caratteristiche:

– localizzazione bilaterale – qualità gravativo-costrittiva (non pulsante) – intensità lieve o media – non è aggravata dall’attività fisica di routine, come camminare o salire

le scaleD Si verificano entrambe le seguenti condizioni:

– non più di uno tra i seguenti sintomi: fotofobia, fotofobia e nausea lieve

– assenza di nausea moderata o forte e di vomitoE Non attribuita ad altra condizione o patologia

3.Cefalea a grappolo

• Attacchi caratterizzati da dolore intenso, strettamente unilaterale, orbitario, sovraorbitario, temporale, o in varie combinazioni di tali sedi, della durata di 15-180 minuti, che si manifestano con una frequenza variabile da una volta ogni due giorni a 8 volte al giorno. Gli attacchi si associano a uno o più dei seguenti segni omolaterali al dolore: iniezione congiuntivale, lacrimazione, congestione nasale, rinorrea, sudorazione della fronte e del volto, miosi, ptosi, edema palpebrale. Molti pazienti sono irrequieti o agitati durante l’attacco.

3.1 Cefalea a grappolo

A Almeno 5 attacchi che soddisfino i criteri B-D B Dolore di intensità forte o molto forte, unilaterale, in sede orbitaria, sovraorbitaria e/o temporale, della durata di 15-180 minuti (senza trattamento)C La cefalea è associata ad almeno uno dei seguenti sintomi o

segni:– iniezione congiuntivale e/o lacrimazione omolaterali– ostruzione nasale e/o rinorrea omolaterali– edema palpebrale omolaterale– sudorazione facciale e frontale omolaterale– miosi e/o ptosi omolaterali– irrequietezza o agitazione

D La frequenza degli attacchi è compresa tra uno ogni due giorni e 8 al giornoE Non attribuita ad altra condizione o patologia

3.3 short-lasting unilateral neuralgiform headacheattacks with conjunctival injection and tearing

SUNCT

Questa sindrome è caratterizzata da attacchi di dolore unilaterale, di durata nettamente inferiore a quanto osservato in qualsiasi altra TAC (cefalea autonomico-trigeminale). Nella maggior parte dei casi si associano lacrimazione intensa e iperemia congiuntivale omolaterali.

4. Altre cefalee primarie

• 4.1 cefalea primaria trafittiva• 4.2 cefalea primaria da tosse• 4.3 cefalea primaria da attività fisica• 4.4 cefalea primaria associata ad attività

sessuale• 4.5 cefalea ipnica• 4.6 cefalea primaria a “rombo di tuono”• 4.7 Hemicrania continua• 4.8 New daily-persistent headache (NPDH)

5 Cefalea attribuita a trauma cranico e/o cervicale6 Cefalea attribuita a disturbi vascolari cranici o cervicali7 cefalea attribuita a disturbi intracranici non vascolari8 cefalea attribuita all’uso di una sostanza o alla sua

sospensione9cefalea attribuita a infezione10 cefalea attribuita a disturbi dell’omeostasi11 cefalea o dolori facciali attribuiti a disturbi del cranio, collo,

occhi ,orecchi ,naso, seni paranasali,denti,bocca e altristrutture facciali o craniche

12 cefalea attribuita a disturbo psichiatrico13 nevralgie craniche e algie facciali di origine centrale14 altre cefalee,nevralgie craniche e dolori facciali di origine

centrale o primari

5.Cefalea attribuita a trauma cranico e/o cervicale

• 5.1 cefalea post-traumatica acuta • 5.2 cefalea post-traumatica cronica• 5.3 cefalea acuta attribuita a colpo di frusta • 5.4 cefalea cronica attribuita a colpo di frusta • 5.5 cefalea attribuita a ematoma intracranico

traumatico• 5.6 cefalea attribuita ad altri traumatismi

cranici e/o cervicali• 5.7 cefalee post-craniotomia

6. Cefalea attribuita a disturbi vascolari cranici o cervicali

• 6.1 cefalea attribuita a ictus ischemico o ad attacco ischemico transitorio

• 6.2 cefalea attribuita a emorragia intracranica non traumatica

• 6.3 cefalea attribuita a malformazione vascolare che non ha sanguinato

• 6.4 cefalea attribuita ad arterite• 6.5 dolore a partenza dall’arteria carotide è

vertebrale• 6.6 cefalea attribuita a trombosi venosa cerebrale

(CVT)• 6.7 cefalea da attribuire ad altro disturbo

vascolare intracranico

7.cefalea attribuita a disturbi intracranici non vascolari

• 7.1 cefalea attribuita a ipertensione liquorale• 7.2 cefalea a attribuita a ipotensione liquorale• 7.3 cefalea attribuita a malattie infiammatorie non

infettive• 7.4 cefalea attribuita a neoplasia intracranica• 7.5 cefalea attribuita a iniezione intratecale• 7.6 cefalea attribuita a crisi epilettica• 7.7 cefalea a attribuita a malformazioni di Chiari

tipo I• 7.8 cefalea a e deficit neurologici transitori con

linfocitosi liquorale (HaNDL)• 7.9 cefalea attribuita ad altre patologie

intracraniche non vascolari

8. cefalea attribuita all’uso di una sostanza o alla sua sospensione

8.1 cefalea indotta da uso o esposizione acuta ad una sostanza

• 8.2 cefalea da uso eccessivo di farmaci• 8.3 cefalea come evento avverso attribuito

all’uso cronico di farmaci• 8.4 cefalea attribuita a sospensione di sostanze

9. cefalea attribuita a infezione

• 9.1 cefalea attribuita a infezione intracranica

• 9.2 cefalea a infezione sistemiche • 9.3 cefalea attribuita a HIV/AIDS• 9.4 cefalea cronica post-infettiva

10. cefalea attribuita a disturbi dell’omeostasi

• 10.1 cefalea attribuita a ipossia/ipercapnia• 10.2 cefalea da dialisi• 10.3 cefalea attribuita a ipertensione

arteriosa• 10.4 cefalea da ipotiroidismo• 10.5 cefalea attribuita a digiuno• 10.6 cefalea cardiaca• 10.7 cefalea attribuita ad altri disordini

dell’omeostasi

11.cefalea o dolori facciali attribuiti a disturbi del cranio, collo, occhi ,orecchi ,naso, seni paranasali,denti,bocca e altri strutture facciali o

craniche

• 11.1 cefalea attribuita a disturbi del cranico• 11.2 cefalea attribuita a disturbi del collo• 11.3 cefalea attribuita a disturbi oculare• 11.4 cefalea attribuita a disturbo dell’orecchio• 11.5 cefalea attribuita a rinosinusite• 11.6 cefalea attribuita a disturbi dei denti,delle

arcate dentarie o delle strutture correlate• 11.7 cefalea o dolori facciali attribuiti a disturbi

dell’articolazione temporo-mandibolare• 11.8 cefalea attribuita ad altri disturbi di

cranio.collo.occhi.orecchie,seni paranasali,denti bocca o altre strutture facciali o craniche

12. cefalea attribuita a disturbo psichiatrico

• 12.1 Cefalea attribuita disturbo di somatizzazione

• 12.2 cefalea attribuita a disturbo psicotico

13. nevralgie craniche e algie facciali di origine centrale

• 13.1 Nevralgia trigeminale• 13.2 nevralgia glossofaringea• 13.3 nevralgia del nervo intermedio• 13.4nevralgia del nervo laringeo superiore• 13.5 nevralgia nasociliare• 13.6 nevraldia sovraorbitaria• 13.7 nevralgia di altri rami terminali• 13.8 nevralgia occipitale• 13.9 sindrome collo-lingua• 13.10 cefalea da compressione esterna• 13.11 cefalea da freddo• 13.12 dolore costante causato da compressione ,irritazione o

distorsione dei nervi cranici o delle radici cervicali superiori ad opera di lesioni strutturali

• 13.13 neurite ottica• 13.14 neuropatia diabetica oculare• 13.15 dolore cranico o facciale attribuito a Herpes zoster• 13.16 Sindrome di Tolosa Hunt• 13.17 emicrania oftalmoplegica• 13.18 cause centrali di dolore facciale • 13.19 altre nevralgie craniche o dolori facciali mediati a livello centrale

13.1 Nevralgia trigeminale

La nevralgia del trigemino è un disturbo unilaterale caratterizzato da dolori di breve durata, a tipo scossa elettrica; il dolore – tipicamente – inizia e termina in modo brusco ed è limitato al territorio di distribuzione di una o più branche trigeminali. Il dolore è spesso innescato da stimoli (fattori scatenanti) innocui e comuni, quali lavarsi il volto o i denti, radersi, fumare, parlare, ma spesso si presenta anche spontaneamente. Piccole aree del solco naso-labiale e/o del mento sono particolarmente suscettibili allo scatenamento del dolore (“zone grilletto” o trigger). Il decorso presenta solitamente fasi di remissione di durata variabile.