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ESAME DI STATO DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5ª A INDIRIZZO EDILIZIA ALLEGATO A (SIMULAZIONI PROVE D’ESAME E GRIGLIE DI VALUTAZIONE) ANNO SCOLASTICO 2013/2014 Istituto di Istruzione Secondaria “Segato - Brustolon” Via Jacopo Tasso, 11 32100 Belluno Tel. 0437 940 159 0437 943 258 Fax 0437 940 973 www.itisegato.it e-mail: [email protected] [email protected] [email protected]

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ESAME DI STATO

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5ª A

INDIRIZZO EDILIZIA

ALLEGATO A (SIMULAZIONI PROVE D’ESAME E GRIGLIE DI

VALUTAZIONE)

ANNO SCOLASTICO 2013/2014

Istituto di Istruzione Secondaria “Segato - Brustolon” Via Jacopo Tasso, 11 – 32100 Belluno

Tel. 0437 940 159 – 0437 943 258 Fax 0437 940 973 www.itisegato.it

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Istituto di Istruzione Superiore “SEGATO-BRUSTOLON”

PRIMA SIMULAZIONE

PRIMA PROVA ESAME DI STATO

a.s. 2013-2014

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A- ANALISI DEL TESTO

Capitolo XIII de I Malavoglia

Padron 'Ntoni, come il nipote gli arrivava a casa ubbriaco, la sera, faceva di tutto per mandarlo a letto senza

che gli altri se ne avvedessero, perché questo non c'era mai stato nei Malavoglia, e gli venivano le lagrime

agli occhi. La notte, quando si alzava e chiamava Alessi per andare al mare, lasciava dormire l'altro; tanto

non sarebbe stato buono a nulla. 'Ntoni da prima se ne vergognava, e andava ad aspettarli sulla riva appena

tornavano, colla testa bassa. Ma a poco a poco ci fece il callo, e diceva fra di sé: - Così domani faremo

ancora domenica!

Il povero vecchio cercò tutti i mezzi di toccargli il cuore e di nascosto gli fece persino esorcizzare la camicia

da don Giammaria, e spese tre tarì. - Vedi! Gli diceva, questo non c'è mai stato nei Malavoglia! Se tu prendi

la mala strada di Rocco Spatu, tuo fratello e le tue sorelle ti verranno dietro. «Una mela fradicia guasta tutte

le altre», e quei soldi che abbiamo messo insieme con tanto stento se ne andranno in fumo. «Per un pescatore

si perde la barca», e allora che faremo?

'Ntoni restava a capo chino, o brontolava fra i denti; ma l'indomani tornava da capo, e una volta glielo disse:

- Che volete? almeno quando non sono più in sensi non penso alla mia disgrazia.

- Che disgrazia! Tu hai la salute, sei giovane, sai il tuo mestiere, che ti manca? Io che son vecchio, e tuo

fratello che è ancora ragazzo, ci siamo tirati su dal fosso. Ora se tu volessi aiutarci, torneremo ad essere

quelli che eravamo, se non più col cuore contento, perché quelli che sono morti non tornano più, almeno

senza altre angustie; e tutti uniti, come devono stare le dita della mano, e col pane in casa. Se io chiudo gli

occhi come resterete voi altri? Adesso, vedi, mi tocca d'aver paura, ogni volta che c'imbarchiamo per andar

lontano. E son vecchio!...

Quando il nonno riesciva a toccargli il cuore, 'Ntoni si metteva a piangere. I fratelli, che sapevano tutto, si

rincantucciavano, appena lo sentivano venire, come ei fosse un estraneo, o quasi avessero paura di lui; e il

nonno, col rosario in mano, borbottava: - O anima benedetta di Bastianazzo! O anima di mia nuora Maruzza!

fatelo voi il miracolo! - Come Mena lo vedeva arrivare colla faccia pallida e gli occhi lustri, gli diceva: -

Entra da questa parte, che ci è il nonno! - E lo faceva entrare dalla porticina della cucina; poi si metteva a

piangere cheta cheta accanto al focolare; tanto che 'Ntoni disse alla fine: - Non voglio andarci più all'osteria,

neanche se m'ammazzano! E tornò a lavorare di buonavoglia come prima; anzi, si alzava prima degli altri, e

andava ad aspettare il nonno alla marina, che ci volevano due ore a far giorno, i Tre Re erano ancora alti sul

campanile del villaggio, e i grilli si udivano trillare nelle chiuse come se fossero lì accanto. Il nonno non ci

capiva più nella camicia dalla contentezza; andava chiacchierando con lui onde provargli come gli volesse

bene, e fra di sé diceva: - Son l'anime sante di sua madre e di suo padre che hanno fatto il miracolo.

Il miracolo durò tutta la settimana, e la domenica 'Ntoni non volle nemmeno andare in piazza, per non vedere

l'osteria da lontano e gli amici che lo chiamavano. Ma si rompeva le mascelle a sbadigliare tutto quel giorno

in cui non aveva nulla da fare, e non finiva più. Oramai non era un ragazzo per passare il tempo ad andare

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per le ginestre nella sciara, cantando come suo fratello Alessi e la Nunziata, o a spazzare la casa come Mena,

e nemmeno un vecchio come il nonno per divertirsi ad accomodare i barilotti sfondati, e le nasse sfasciate.

Egli restò seduto accanto alla porta nella strada del Nero, che non ci passava nemmeno una gallina, e sentiva

le voci e le risate all'osteria. Tanto che andò a dormire per non sapere che fare, e il lunedì tornò a fare il muso

lungo. Il nonno gli diceva: - Per te sarebbe meglio che non venisse la domenica; perché il giorno dopo sei

come se fossi malato. Ecco quello che era meglio per lui, che non venisse mai la domenica! e gli cascava il

cuore per terra a pensare che tutti i giorni fossero dei lunedì. Sicché, quando tornava dal mare, la sera, non

aveva voglia nemmeno d'andare a dormire, e si sfogava a scorrazzare di qua e di là colla sua disgrazia, tanto

che infine venne a capitare di nuovo all'osteria.

1)Comprensione del testo Riassumi in dieci righe il contenuto del testo

2)Analisi del testo 2.1 Quali aspetti della personalità di 'Ntoni e di Padron 'Ntoni emergono dal brano?

2.2 Come si differenzia il comportamento di 'Ntoni da quello degli altri fratelli?

2.3 Riesci a individuare un esempio del discorso indiretto libero?

2.4 Conosci altre tecniche narrative che consentono all'autore di realizzare il canone dell'impersonalità?

3)Approfondimento 3)Analizza il verismo e spiega la differenza tra la prima e la seconda fase della produzione verghiana.

TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o

in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi

che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. Ambito artistico-letterario

ARGOMENTO: Il romanzo della seconda metà dell’Ottocento fra Naturalismo e Verismo. DOCUMENTI

“Il romanziere è insieme un osservatore ed uno sperimentatore. L’osservatore per parte sua pone i fatti quali

li ha osservati, individua il punto di partenza, sceglie il terreno concreto sul quale si muoveranno i

personaggi e si produrranno i fenomeni. Poi entra in scena lo sperimentatore che impianta l’esperimento,

cioè fa muovere i personaggi in una storia particolare, per mettere in evidenza che i fatti si succederanno

secondo la concatenazione imposta dal determinismo dei fenomeni studiati. […]

“Senza dubbio siamo ben lontani dalle certezze della chimica e anche della fisiologia. Non si conoscono

ancora i reagenti capaci di scomporre le passioni permettendo di analizzarle. Spesso, in questo scritto,

ricorderò anche che il romanzo sperimentale è più giovane della medicina sperimentale che, tuttavia, è

appena nata. Ma il mio scopo non è quello di constatare dei risultati già acquisiti, desidero solo esporre con

chiarezza un metodo. Se il romanziere sperimentale cammina ancora a tentoni entro la scienza più oscura e

più complessa, ciò non toglie che questa scienza esista. E’ innegabile che il romanzo naturalista, quale ora lo

intendiamo, è un vero e proprio esperimento che il romanziere compie sull’uomo, con l’aiuto

dell’osservazione”.

E. ZOLA, Il romanzo sperimentale, 1880.

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“Quando nel romanzo l’affinità e la coesione di ogni sua parte sarà così completa, che il processo della

creazione rimarrà un mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l’armonia delle sue forme sarà così

perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessari, che la

mano dell’artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l’impronta dell’avvenimento reale, l’opera

d’arte sembrerà essersi fatta da sé, aver maturato ed essere sorta spontanea, come un fatto naturale, senza

serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d’origine”.

G. VERGA, Prefazione a L’amante di Gramigna, 1880.

“…rivolgemmo la nostra attenzione agli strati più bassi della società dove il livellamento non è ancora

arrivato a rendere sensibili i suoi effetti; e vi demmo il romanzo, la novella provinciale, (più questa che

quello) per farci la mano, per addestrarci a dipinger dal vero, per provarci a rendere il colore, il sapore delle

cose, le sensazioni precise, i sentimenti particolari, la vita d’una cittadduzza, di un paesetto, d’una

famiglia…”

“il romanziere, il novelliere guarda di qua e di là, osserva, prende nota. Se non poggia un piede su un fatto

«vero», non si crede punto sicuro, e non si avventura a mettere l’altro innanzi”.

L. CAPUANA, Per l’arte, 1885.

2. Ambito socio-economico

ARGOMENTO- Il mondo odierno: quali opportunità e quali vie d'uscita dalla crisi

DOCUMENTI

1)Vanno contro corrente. Remano veloci nonostante il peso di una burocrazia ingombrante e di un sistema

politico imballato. Sono le imprese vincenti, quelle che disegnano il profilo di un’Italia che ce la fa. Vecchie

glorie (dalla moda al food, dalle ceramiche agli occhiali) e nuovi protagonisti che aggiungono performance

in settori come le macchine per imballaggio, le barche, le tecnologie per il caldo e il freddo, gli strumenti per

la navigazione aerea e spaziale. Tutti assieme disegnano le geografie del nuovo made in Italy che emergono

dal rapporto ITALIA (Industria, Turismo, Agroalimentare, Localismo, Innovazione, Arte) curato da Symbola,

Fondazione Edison e Unioncamere. Nel manifatturiero nel 2012 siamo stati secondi in Europa dopo la

Germania per attivo con i Paesi extra-UE. Anche perché a un´offerta tradizionalmente caratterizzata da un

alto valore estetico e di design siamo riusciti ad aggiungere l´attenzione alla difesa della salute. Ad esempio

nel campo dell’arredo le vernici ad acqua (più salubri) stanno prendendo il posto di quelle a solvente (nel

quinquennio 2005-2010, sono salite dal 20% del totale al 34% scavalcando le altre).

Per quanto riguarda il biologico siamo il primo Paese nell’Unione Europea per addetti (oltre 48 mila) e il

secondo per superficie (quasi un milione e centomila ettari). Siamo undicesimi al mondo come valore

agroalimentare complessivamente esportato, ma in 13 produzioni su un totale di 70 monitorate – dalla pasta,

agli aceti ai superalcolici a base di vino - abbiamo la leadership globale. ANTONIO CIANCIULLO, Il nuovo

"made in Italy"si muove contro corrente, Repubblica, 4 luglio 2013

2)“Il Regno Unito con una reale politica di agevolazioni per lo spettacolo dal vivo e aiuti ai giovani artisti, ha

raggiunto in pieno il suo obiettivo, coadiuvando l'enorme potenziale del turismo alla Musica dal vivo.

Il turismo musicale, viaggi e spostamenti intrapresi per assistere a festival, concerti ed eventi particolari, è

una voce di bilancio importante nel Regno Unito: tanto da fatturare oltre 2 miliardi di sterline nel corso del

2012.

L'anno scorso i turisti "musicali" presenti nel Regno Unito, secondo una ricerca condotta da analisti

economici, sarebbero stati sei milioni e mezzo: di questi, il 6 per cento proveniente dall'estero i quali hanno

speso una cifra equivalente al 20 per cento del totale.

Si tenga conto che il 2012 non è stato un anno facile nel Regno Unito poiché ha sofferto l'assenza del festival

di Glastonbury, un'estate climaticamente sfavorevole, le distrazioni dovute alle Olimpiadi di Londra e la

perdurante crisi economica. Il fatto che ci siano stati sei milioni e mezzo di turisti è un dato che colpisce ed il

fatto che quel 6 per cento che arriva dall'estero spenda il 20 per cento del totale deve costituire uno sprone a

portare più turisti stranieri sul territorio, dal momento che sono loro a sborsare in proporzione la maggior

parte del denaro.

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E qui in Italia, la patria mondiale della cultura, il governo che fa?

Aumenta alcolici, benzina e prodotti da fumo con lo scopo di finanziare la cultura, quindi sperando che la

gente continui con i vizi meno nobili per finanziare un reparto che dovrebbe trascinare l'economia del nostro

paese. In Italia il turismo genera il 10% del PIL ed occupa l'11% circa della popolazione nazionale, di cui il

63% e under 40. I soli turisti stranieri, impegnati in visite turistico-culturali, spendono circa 10 miliardi di

euro. L'intera filiera culturale vale il 15% del PIL, mentre lo Stato spende in cultura soltanto lo 0,11% del

prodotto interno lordo.”

Da un articolo pubblicato su La tecnica della scuola, 21/10/2013 in cui si riporta testualmente questo

comunicato del Movimento 5 Stelle.

3) Le medie imprese italiane confidano nella ripresa e prevedono di aumentare il proprio personale in Italia e

all'estero. E' quanto rivela l'indagine annuale sulle medie imprese industriali italiane realizzata da Mediobanca

e Unioncamere. Secondo lo studio, presentato dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello e dal

presidente di R&S Mediobanca Giorgio La Malfa, quattro imprese su dieci (37,3%) prevedono un aumento

del fatturato (contro il 26,6% a consuntivo nel 2012) e il 34% un incremento della produzione (contro il

22,1%). Circa un quinto segnala un ampliamento della forza lavoro tra il 2012 e il 2013; nel corso di

quest'anno sarà allargata in particolare la base occupazionale negli stabilimenti all'estero. Nel 2013 si riduce

il ricorso agli ammortizzatori sociali, usati dal 34% delle imprese contro il 44% del 2012.

Le imprese campioni del made in Italy sono diminuite tra il 2002 e il 2011 di 433 unità, o perché hanno

ridotto o accresciuto la propria dimensione o perché sono fallite o acquisite. Le 3.594 medie imprese

"superstiti" - fa notare l'indagine - restano altamente competitive e orientate all'export: da sole generano il

15% del valore aggiunto dell'industria manifatturiera italiana e del 16% delle esportazioni nazionali. Nel

2012 la quota di aziende esportatrici ha sfiorato il 90% e quest'anno gli ordinativi esteri saranno in crescita

per il 49,9% delle imprese. Più debole invece l'andamento del mercato interno: solo il 13,6% delle medie

imprese italiane si attende un rialzo rispetto al 2012, contro il 31% di quante prevedono una flessione.

(articolo pubblicato su Milano finanza, quotidiano online, Ripresa in vista per 4 medie imprese su 10, pronte

ad assumere, 13 novembre 2013

3. Ambito storico-politico

ARGOMENTO: Giovanni Giolitti: metodi di governo e programmi politici

DOCUMENTI

"La via della reazione sarebbe fatale alle nostre istituzioni, appunto perché le porrebbe al servizio degli

interessi di una esigua minoranza e spingerebbe contro di esse le forze più vive e irresistibili della società

moderna, cioè l’interesse delle classi più numerose e il sentimento degli uomini più colti. Esclusa la

convenienza, anzi la possibilità, di un programma reazionario, resta come unica via, per scongiurare i

pericoli della situazione attuale, il programma liberale che si propone di togliere, per quanto è possibile, le

cause del malcontento con un profondo e radicale mutamento di indirizzo tanto nei metodi di governo,

quanto nella legislazione. I metodi di governo hanno capitale importanza perché a poco giovano le ottime

leggi se sono male applicate.[…] Nel campo politico poi vi è un punto essenziale e di vera attualità nel quale

i metodi di governo hanno urgente bisogno di essere mutati. Da noi si confonde la forza del governo con la

violenza, e si considera governo forte quello che al primo stormire di fronda proclama lo stato d’assedio,

sospende la giustizia ordinaria, istituisce tribunali militari e calpesta tutte le franchigie costituzionali. Questa

invece non è la forza, ma è debolezza della peggiore specie, debolezza giunta a tal punto da far perdere la

visione esatta delle cose."G. GIOLITTI, Discorso agli elettori del collegio di Dronero, Busca, 20 ottobre

1899.

(in: Giolitti, Discorsi extraparlamentari, Torino, 1952)

"[La] importante e svariata opera legislativa, amministrativa e associativa [di Giolitti] era resa possibile dalla

fioritura economica che si osservava dappertutto nel paese e che, quantunque rispondesse a un periodo di

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generale prosperità dell’economia mondiale e fosse aiutata dall’afflusso degli esuberanti capitali stranieri in

Italia, aveva, dentro questo quadro, un particolare rilievo perché, come i tecnici notavano, nessun altro paese

di Europa compiva, in quel tempo, progressi tanto rapidi ed estesi quanto l’Italia."B. CROCE, Storia d’Italia

dal 1871 al 1915, Laterza, Bari, 1939.

"La tattica dell’onorevole Giolitti è stata sempre quella di far la politica conservatrice per mezzo dei

condottieri dei partiti democratici: sia lusingandoli e addomesticandoli per via di attenzioni individuali

(siamo arrivati già alle nomine senatoriali) sia quando si tratti di uomini personalmente disinteressati, come

Turati e Bissolati, conquistandoli con riforme le quali non intacchino seriamente gli interessi economici e

politici dei gruppi dominanti nel governo.[…] Giolitti migliorò o peggiorò i costumi elettorali in Italia? La

risposta non è dubbia per chi voglia giudicare senza le traveggole dell’amicizia. Li trovò e li lasciò nell’Italia

settentrionale quali si andavano via via migliorando. Li trovò cattivi e li lasciò peggiori nell’Italia

meridionale." G. SALVEMINI, Il ministro della malavita e altri scritti sull’Italia giolittiana, Feltrinelli,

Milano, 1962.

"La politica giolittiana, soprattutto dal 1900 in poi, appare tutta costruita sulla richiesta della collaborazione

governativa con il partito della classe operaia e con i suoi uomini più rappresentativi. […] Assurdo

pretendere che Giovanni Giolitti, uomo politico uscito dalla vecchia classe dirigente borghese e

conservatrice, fosse l’araldo del rinnovamento della società italiana; non si può però negare che tra gli

uomini politici della sua epoca egli appaia oggi quello che più degli altri aveva compreso qual era la

direzione in cui la società italiana avrebbe dovuto muoversi per uscire dai contrasti del suo tempo."P.

TOGLIATTI, Momenti della storia d’Italia, Editori Riuniti, Roma, 1963.

"Da buon politico egli [Giolitti] aveva avvertito che i tempi erano ormai maturi perché si addivenisse a una

convivenza nella tolleranza con la Chiesa di Roma, aveva compreso che l’anticlericalismo era ormai una

inutile frangia che si portavano i governi […]. Quando egli passò a realizzare la politica delle due parallele

[Stato e Chiesa autonomi nei loro ambiti] nello stesso tempo denunciò, di fatto, la fine di un certo tipo di

anticlericalismo, provocò lo svuotamento di tutte le illusioni che la monarchia a Roma avrebbe ucciso il

papato, che il liberalismo avrebbe dovuto disintegrare il cattolicesimo." G. DE ROSA, La crisi dello stato

liberale in Italia, Studium, Roma 1955

4. Ambito tecnico-scientifico

ARGOMENTO- La ricerca spaziale: dubbi, ricerca e riflessioni

DOCUMENTI

1)“Cara Suor Maria Gioconda,

Lei chiede nella sua lettera come abbia potuto proporre la spesa di miliardi di dollari per organizzare un

viaggio su Marte, in un momento in cui molti bambini su questa Terra muoiono di fame. Lo so che non si

aspetta una risposta del tipo “Oh, non sapevo che ci fossero bambini che muoiono di fame, d’ora in poi mi

asterrò dalla ricerca spaziale fino a quando il genere umano non avrà risolto la questione!”. In effetti, ho

iniziato a essere a conoscenza del problema della fame nel mondo ben prima di sapere che fosse

tecnicamente possibile un viaggio verso Marte. Tuttavia, credo – come molti altri miei amici – che viaggiare

verso la Luna e forse un giorno verso Marte e altri pianeti sia un’iniziativa che dovremmo affrontare ora, e

penso anche che questi tipi di progetti, nel lungo termine, possano contribuire alla soluzione dei gravi

problemi che affliggono la Terra molto di più di altri progetti discussi ogni anno, e che portano spesso a

risultati tangibili solo dopo molto tempo.

Prima di spiegarle come il nostro programma spaziale possa contribuire alla soluzione dei problemi qui sulla

Terra, vorrei raccontarle una storia che pare sia vera e che potrebbe aiutarla a comprendere l’argomento.

Circa 400 anni fa, in una cittadina della Germania viveva un conte. Era uno di quei nobili buoni ed era solito

dare buona parte dei propri guadagni ai suoi concittadini poveri: erano gesti molto apprezzati, perché c’era

molta povertà e le ricorrenti epidemie causavano seri problemi. Un giorno, il conte incontrò uno sconosciuto.

Aveva un banco di lavoro e un piccolo laboratorio nella sua abitazione, lavorava sodo di giorno per avere

qualche ora ogni sera per lavorare nel suo laboratorio. Metteva insieme piccole lenti ottenute da pezzi di

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vetro; le montava all’interno di alcuni cilindri e le utilizzava per osservare oggetti molto piccoli. Il conte fu

affascinato da ciò che si poteva vedere attraverso quegli strumenti, cose che non aveva mai visto prima.

Invitò l’uomo a trasferire il suo laboratorio nel castello, diventando un incaricato speciale per la

realizzazione e il perfezionamento dei suoi strumenti ottici.

La gente in città, tuttavia, si arrabbiò molto quando capì che il conte stava impegnando il proprio denaro in

quel modo senza uno scopo preciso. «Soffriamo per la peste», dicevano, «mentre lui paga quell’uomo per i

suoi passatempi inutili!». Ma il conte rimase fermo sulle sue posizioni. «Vi do tutto quello che posso», disse,

«ma darò sostegno anche a quest’uomo e al suo lavoro, perché sento che un giorno ne verrà fuori qualcosa di

buono!».

E in effetti qualcosa di buono avvenne, anche grazie al lavoro di altre persone in diversi luoghi: l’invenzione

del microscopio. È noto che questa invenzione ha contributo più di molte altre idee al progresso della

medicina, e che l’eliminazione della peste e di altre malattie contagiose in molte parti del mondo sia stata

possibile in buona parte grazie agli studi resi possibili dal microscopio. Dedicando parte del proprio denaro

alla ricerca e alla scoperta di nuove cose, il conte contribuì molto di più a dare sollievo dalla sofferenza

umana rispetto a ciò che avrebbe potuto fare dando tutto i propri soldi ai malati di peste....” (Lettera scritta

nel 1970 dall’allora direttore scientifico della NASA, Ernst Stuhlinger, a una suora attiva nello Zambia. La

lettera è pubblicata sulla rivista online Post il giorno 8 agosto 2012)

2) MILANO - Sarà, se realizzata, la prima astronave destinata ad atterrare su un pianeta dello spazio

profondo. Anche se è forte il rischio che, una volta lanciata e percorsa una distanza significativa dalla Terra,

non ne sapremo più nulla. Perché è destinata fin dall'inizio a non tornare mai indietro. Gli astronauti infatti

sono destinati a diventare coloni.

IL PROGETTO - Simon Worden, il direttore del centro ricerche della Nasa di Ames negli Stati Uniti, ha reso

noto nel corso di un seminario della Long Now Foundation tenutosi il 16 ottobre scorso a San Francisco,

l'esistenza di un progetto, fino ad ora segreto, che vede collaborare insieme la stessa Nasa e la Darpa (la sigla

sta per Defense Advanced Research Projects Agency), l'agenzia scientifica del Pentagono. Il progetto si

chiama 100-year Starship, ovvero l'astronave dei prossimi cento anni, questo sarebbe l'arco di tempo in cui la

nave spaziale dovrebbe diventare realtà. Sarebbero già stati stanziati dei soldi per tracciare la fattibilità del

progetto (100mila dollari da parte della Nasa e un milione di dollari da parte della Darpa) che prevederebbe

la creazione di un nuovo tipo di propulsione per rendere possibile il viaggio interstellare. Una delle idee allo

studio attualmente, prevederebbe lo sviluppo di una propulsione termica a microonde per permettere alla

nave di lasciare il suolo terrestre. (Marco Letizia, La Nasa per esplorare lo spazio progetta astronavi senza

ritorno, Corriere della sera, 5 novembre 2010)

3) Anche se un po´in ritardo, intervengo sull’incredibile avventura di Luca Parmitano, che nel corso della

sua seconda passeggiata spaziale ha letteralmente rischiato di annegare in orbita. Quanto accaduto è una

formidabile lezione su quali siano le sfide dell´esplorazione umana dello spazio. Il problema del versamento

di liquido nel casco non è stato trascurato dai progettisti della tuta spaziale, che hanno dotato il casco di

una valvola che mette direttamente in contatto l’interno con l’esterno e che avrebbe permesso, se attivata

manualmente dall’astronauta, di svuotare il casco espellendo il liquido grazie alla differenza di pressione tra

l’interno della tuta e il vuoto dello spazio. Si tratta però di un problema molto difficile da studiare e simulare

a terra, in quanto in presenza di gravità l’acqua non fluttua come nello spazio attorno alla testa

dell’astronauta entrando nella bocca e nel naso a causa del respiro, ma si deposita sulla parte più bassa del

casco, rendendo inefficace la simulazione dell’effetto della valvola di spurgo... Di fatto nulla del genere era

mai successo nelle precedenti 153 passeggiate spaziali effettuate nel corso della costruzione della ISS: si

tratta quindi di un problema che si presenta in meno dell´un per cento dei casi, molto difficile da identificare

ma non per questo meno pericoloso. La tuta spaziale a tutti gli effetti è una piccola astronave costruita

attorno all’astronauta: qualche centimetro di spessore separa la pressione atmosferica dal vuoto, la

temperatura corporea dalle temperature estreme (caldo, freddo) dello spazio. Si tratta di una tecnologia

fantastica anche se datata, che permette all’astronauta, sia pure con notevole impaccio, di destreggiarsi

attorno alla Stazione e svolgere interventi complessi la cui durata supera talvolta le 8 ore. In queste lunghe

ore la tuta garantisce agli astronauti la giusta atmosfera, temperatura e umidità, assorbendone il calore e i

fluidi corporei. Ma impedendo loro un certo numero di cose che sono così elementari da essere considerate

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ovvie: ad esempio non ci si può soffiare il naso, grattarsi... L’incidente di Luca è stato risolto in circa 15,

concitati, minuti, in cui la comunicazione con la base di Houston, la vicinanza del boccaporto di ingresso e

l’aiuto degli altri astronauti, sono stati fattori determinanti per evitare il peggio. Cosa sarebbe successo nel

corso di una esplorazione su Marte dove la comunicazione con la terra impiega un quarto d’ora e gli

astronauti dovranno potere lavorare autonomamente per svariate ore anche a distanze significative dalla base,

protetti da tute analoghe a quelle della ISS? È chiaro che un problema come quello incontrato da Luca fa

riflettere su quanto si sia maturi per affrontare la sfida dell’esplorazione spaziale del sistema solare.

(Roberto Battiston, Le sfide dell’ esplorazione umana dello spazio, Le scienze-blog, 6 ottobre 2013)

TIPOLOGIA C TEMA DI ARGOMENTO STORICO

L'Italia di fronte al primo conflitto mondiale: quali sono le posizioni politiche, quali sono le figure

significative che hanno determinato in un senso o nell'altro il destino del nostro Paese.

TIPOLOGIA D TEMA DI ORDINE GENERALE

“Hanno una conoscenza delle lingue straniere sotto la media e poche esperienze di studio all'estero. Fanno

brevi viaggi fuori dai confini nazionali e coltivano il sogno di trovare lavoro in Italia. Ma sono anche poco

ambiziosi, spaventati dal mondo globalizzato, troppo legati alla famiglia e al contesto sociale dove sono

cresciuti. Insomma, i ragazzi italiani sono meno aperti all'estero rispetto ai loro 'cugini' europei.” : è la

fotografia dei giovani del nostro Paese emersa dall'Osservatorio della Fondazione Intercultura. Ti riconosci

in questa immagine? Cosa sogni per il tuo futuro?

________________________ È consentito soltanto l´uso del dizionario italiano

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SECONDA SIMULAZIONE

PRIMA PROVA ESAME DI STATO a.s. 2013-2014

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte

TIPOLOGIA A : ANALISI DEL TESTO

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne

approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de' miei amici o conoscenti dimostrava d'aver perduto il senno fino al punto di

venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo: - Io mi chiamo Mattia Pascal.

- Grazie, caro. Questo lo so.

- E ti par poco?

Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur

questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all'occorrenza:

- Io mi chiamo Mattia Pascal.

Qualcuno vorrà bene compiangermi (costa così poco), immaginando l'atroce cordoglio d'un disgraziato, al quale

avvenga di scoprire tutt'a un tratto che... sì, niente, insomma: né padre, né madre, né come fu o come non fu; e vorrà

pur bene indignarsi (costa anche meno) della corruzione dei costumi, e de' vizii, e della tristezza dei tempi, che di

tanto male possono esser cagione a un povero innocente. Ebbene, si accomodi. Ma è mio dovere avvertirlo che non si

tratta propriamente di questo. Potrei qui esporre, di fatti, in un albero genealogico, l'origine e la discendenza della mia

famiglia e dimostrare come qualmente non solo ho conosciuto mio padre e mia madre, ma e gli antenati miei e le loro

azioni, in un lungo decorso di tempo, non tutte veramente lodevoli.

E allora?

Ecco: il mio caso è assai più strano e diverso; tanto diverso e strano che mi faccio a narrarlo.

Fui, per circa due anni, non so se più cacciatore di topi che guardiano di libri nella biblioteca che un monsignor

Boccamazza, nel 1803, volle lasciar morendo al nostro Comune. E' ben chiaro che questo Monsignore dovette

conoscer poco l'indole e le abitudini de' suoi concittadini; o forse sperò che il suo lascito dovesse col tempo e con la

comodità accendere nel loro animo l'amore per lo studio. Finora, ne posso rendere testimonianza, non si è acceso: e

questo dico in lode de' miei concittadini: Del dono anzi il Comune si dimostrò così poco grato al Boccamazza, che non

volle neppure erigergli un mezzo busto pur che fosse, e i libri lasciò per molti e molti anni accatastati in un vasto e

umido magazzino, donde poi li trasse, pensate voi in quale stato, per allogarli nella chiesetta fuori mano di Santa

Maria Liberale, non so per qual ragione sconsacrata. Qua li affidò, senz'alcun discernimento, a titolo di beneficio, e

come sinecura, a qualche sfaccendato ben protetto il quale, per due lire al giorno, stando a guardarli, o anche senza

guardarli affatto, ne avesse sopportato per alcune ore il tanfo della muffa e del vecchiume.

Tal sorte toccò anche a me; e fin dal primo giorno io concepii così misera stima dei libri, sieno essi a stampa o

manoscritti (come alcuni antichissimi della nostra biblioteca), che ora non mi sarei mai e poi mai messo a scrivere, se,

come ho detto, non stimassi davvero strano il mio caso e tale da poter servire d'ammaestramento a qualche curioso

lettore, che per avventura, riducendosi finalmente a effetto l'antica speranza della buon'anima di monsignor

Boccamazza, capitasse in questa biblioteca, a cui io lascio questo mio manoscritto, con l'obbligo però che nessuno

possa aprirlo se non cinquant'anni dopo la mia terza, ultima e definitiva morte.

Giacché, per il momento (e Dio sa quanto me ne duole), io sono morto, sì, già due volte, ma la prima per errore, e la

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seconda... sentirete. L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal.

Comprensione

1.1.Nella Premessa del romanzo Il fu Mattia Pascal il protagonista narratore si presenta al lettore: quale

immagine fornisce di sé? Delinea un profilo del personaggio facendo precisi riferimenti al testo qui proposto.

Analisi ed interpretazione

2.1.Che effetto suscitano sul lettore le informazioni e le anticipazioni che il protagonista dà di sé?

2.2.Il protagonista cerca di instaurare un dialogo con il lettore: fai riferimento ad alcune parti del testo in cui

trovi questo atteggiamento.

2.3.In base a quali elementi testuali si può dire che la storia è raccontata a posteriori?

Approfondimento

3.1.Spiega il relativismo pirandelliano.

3.2.Collega questo brano ad altri testi di Pirandello in cui emergano le stesse tematiche.

TIPOLOGIA B: REDAZIONE DI “UN SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o

in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi

che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1)Ambito artistico-letterario

Argomento: Futurismo DOCUMENTI

Manifesto del futurismo Marinetti 1909

1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità.

2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, I'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento

aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si e arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità.

Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo.... un

automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.

5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa,

essa pure, sul circuito della sua orbita.

6. Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli

elementi primordiali.

7. Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un

capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a

prostrarsi davanti all’uomo.

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8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!.. Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare

le misteriose porte dell’Impossibile? II Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto,

poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.

9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore

dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.

10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il

moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria.

Manifesto dei Pittori Futuristi Severini e Balla 1910

Agli artisti giovani d'Italia!

Il grido di ribellione che noi lanciamo, associando i nostri ideali a quelli dei poeti futuristi, non parte già da una

chiesuola estetica, ma esprime il violento desiderio che ribolle oggi nelle vene di ogni artista creatore. Noi vogliamo

combattere accanitamente la religione fanatica, incosciente e snobistica del passato, alimentata dall'esistenza nefasta dei

musei. Ci ribelliamo alla supina ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue, degli oggetti vecchi e

all'entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio, corroso dal tempo, e giudichiamo ingiusto, delittuoso, l'abituale

disdegno per tutto ciò che è giovane, nuovo e palpitante di vita.

Il bombardamento di Adrianopoli Filippo Tommaso Marinetti

Ogni 5 secondi cannoni da assedio sventrrrare spazio con un accordo

ZZZANG TUMB TUN ammutinamento di 500 echi per azzannarlo

sminuzzarlo sparpagliarlo all’infi iiiiinito nel centro di quel zz-zang

tumb tumb spiaccicato (ampiezza 50 kmq.) balzare scoppi tagli pugni

batterie tiro rapido Violenza ferocia re-go-la-ri-tà questo basso grave

scandere strani folli agitatissimi acuti della battaglia.

Furia affanno orecchie occhi narici aperti! attenti! forza! che gioia

vedere udire fi utare tutto tutto taratatatatatata delle mitragliatrici

strillare a perdifi ato sotto morsi schiaffi trak trak frustate pic-pacpum-

tumb pic-pac-pum-tum bizzarrie salti (200 metri) della fucileria.

Giù giù in fondo all’orchestra stagni diguazzare buoi bufali pungoli

carri pluff plaff impennarsi di cavalli fl ic fl ac zing zang sciaaackilari nitriti iiiiii….

scalpiccii tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia

croooc-craaac (lento due tempi) Sciumi Maritza o Karvavena ta ta

tata giii tumb giii tumb ZZZANG TUMB TUMB (280 colpo di partenza)

srrrrrr GRANG-GRANG (colpo in arrivo) croooc-craaac grida

degli uffi ciali sbatacchiare come piatti d’ottone pan di qua pack

di là cing buum cing ciak (presto) ciaciacia-ciaciaak su giù là intorno

in alto attenzione sulla testa ciaack bello! E vampe vampe vampe

vampe vampe vampe (ribalta dei forti)

vampe vampe

vampe

vampe vampe vampe (ribalta dei forti) laggiù dietro quel fumo Sciukri

Pascià comunica telefonicamente con 27 forti in turco in tedesco

allò! Ibrahim! Rudolf! allò allò! (da Zang-Tumb-Tumb, Edizioni futuriste di poesia)

MARINETTI FILIPPO TOMMASO

Discorso contro i Veneziani

L'8 luglio 1910, 800.000 foglietti contenenti questo manifesto furono lanciati dai poeti e dai pittori futuristi

dall'alto della Torre dell'Orologio sulla folla che tornava dal Lido. Così cominciò la campagna che i futuristi

sostengono da tre anni contro Venezia passatista. Il seguente «Discorso contro i Veneziani», improvvisato dal

poeta Marinetti alla Fenice, suscitò una terribile battaglia. I futuristi furono fischiati, i passatisti furono picchiati. I

pittori futuristi Boccioni, Russolo, Carrà punteggiarono questo discorso con schiaffi sonori. I pugni di Armando

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Mazza, poeta futurista che è anche un atleta, restarono memorabili.

Veneziani! Quando gridammo: «Uccidiamo il chiaro di luna!» noi pensammo a te, vecchia Venezia fradicia di

romanticismo! Ma ora la voce nostra si amplifica, e soggiungiamo ad alte note “Liberiamo il mondo dalla tirannia

dell'amore! Siamo sazi di avventure erotiche, di lussuria, di sentimentalismo e di nostalgia!”. Perché dunque ostinarti

Venezia, a offrirci donne velate ad ogni svolto crepuscolare dei tuoi canali? Basta! Basta!... Finiscila di sussurrare

osceni inviti a tutti i passanti della terra o Venezia, vecchia ruffiana, che sotto la tua pesante mantiglia di mosaici,

ancora ti accanisci ad apprestare estenuanti notti romantiche, querule serenate e paurose imboscate! Io pure amai, o

Venezia, la sontuosa penombra del tuo Canal Grande, impregnata di lussurie rare, e il pallore febbrile delle tue belle,

che scivolano giù dai balconi per scale intrecciate di lampi, di fili di pioggia e di raggi di luna, fra i tintinni di spade

incrociate... Ma basta! Tutta questa roba assurda, abominevole e irritante ci dà la nausea! E vogliamo ormai che le

lampade elettriche dalle mille punte di luce taglino e strappino brutalmente le tue tenebre misteriose, ammalianti e

persuasive! Il tuo Canal Grande allargato e scavato, diventerà fatalmente un gran porto mercantile. Treni e tramvai

lanciati per le grandi vie costruite sui canali finalmente colmati vi porteranno cataste di mercanzie, tra una folla sagace,

ricca e affaccendata d'industriali e di commercianti!... Non urlate contro la pretesa bruttezza delle locomotive dei

tramvai degli automobili e delle biciclette in cui noi troviamo le prime linee della grande estetica futurista. Potranno

sempre servire a schiacciare qualche lurido e grottesco professore nordico dal cappelluccio tirolese. Ma voi volete

prostrarvi a tutti i forestieri, e siete di una servilità ripugnante! Veneziani! Veneziani! Perché voler essere ancora sempre

i fedeli schiavi del passato, i lerci custodi del più grande bordello della storia, gl'infermieri del più triste ospedale del

mondo, ove languono anime mortalmente corrotte dalla luce del sentimentalismo?

2) Ambito socio-economico

Argomento: La terra, il mare e il nostro futuro

DOCUMENTI

1) C’è un’isola di plastica in mezzo all’oceano Pacifico. Anzi due. Anzi di isole di plastica ce ne sono di più:

due nell’Atlantico, una nell’Oceano Pacifico e una anche nel Mare Nostrum, il Mediterraneo. Ma l’isola in

verità non c’è. O meglio, c’è ma non si vede. Non sempre almeno. Sembra una sciarada, o una leggenda

metropolitana, oppure un fake buono per Youtube. Invece è tutto vero.

Stiamo parlando di agglomerati galleggianti - isole appunto - composti da miliardi e miliardi di microscopici

frammenti plastica, messi insieme dal gioco delle correnti che circolano intorno al globo, e provocati dagli

oltre cento milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno nel mondo, di cui dieci milioni finiscono

direttamente in mare. Una massa spaventosa - 50 anni di rifiuti plastici che sta letteralmente soffocando i

mari, uccidendo migliaia e migliaia di specie animali ogni anno. Pietro Spirito, L’isola di plastica che

avvelena il mare, Il Piccolo, 3 febbraio 2014

2) Dopo vari incidenti di percorso è partita il 20 maggio da Oceanside, nel sud della California, la spedizione

di Patrick Deixonne, esploratore francese, per analizzare in maniera scientifica il “settimo continente” e

tracciarne una prima mappa. Di cosa stiamo parlando? Del “continente di plastica”, un’enorme isola

galleggiante che si è formata nel corso del decenni nel Nord del Pacifico a causa del gioco delle correnti.

Parte delle bottiglie, spazzolini, reti, imballaggi di ogni tipo scaricati in mare, praticamente 5 milioni di pezzi

di plastica al giorno a livello mondiale, secondo i dati dell’Onu, si addensano proprio lì. Così si è formato

una sorta di nuovo continente, più grande dell’India, esteso su 3,4 milioni di chilometri quadrati, secondo le

stime del Cnes, l’agenzia spaziale francese, che patrocina, assieme alla Nasa, l’iniziativa di Deixonne.

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Quella “zuppa di plastica”, come venne definita dall’oceanografo americano Charles Moore, il primo che, nel

1997, casualmente la scoprì, raggiunge in certi punti lo spessore di una trentina di metri. Ma in tutti questi anni

pochi studi seri sono stati effettuati sulla più grande discarica galleggiante del mondo, “anche perché è situata

in acque, fra le Hawaii e la California, poco interessate dalla navigazione mercantile o dal turismo – ha

sottolineato nei giorni scorsi Deixonne -: il fenomeno, per il momento, riguarda solo gli scienziati e gli

ambientalisti”. Peccato, perché non si tratta solo di un problema estetico. Quell’amalgama, in preda alle correnti

del vortice subtropicale del Pacifico del Nord, si addensa sempre più e si trasforma in pezzetti sempre più

piccoli, coriandoli di plastica che vengono scambiati per cibo da cetacei, uccelli, pesci, tartarughe, che si

ritrovano bloccato il sistema digestivo. Non solo: quell’ambiente si è rivelato propizio per la riproduzione di un

emittero, l’Halobate sericeus, predatore di zooplancton e di uova di pesce, ulteriore minaccia a uno squilibrio

dell’ecosistema. Leonardo Martinelli, Plastica, spedizione nella discarica del Pacifico più grande del mondo,

Il Fatto quotidiano, 21 maggio 2013

3) ‘Questo libro cambierà il mondo’, si sente dire spesso, e altrettanto spesso viene fuori che non è vero.

Eppure, proprio in questi giorni di 50 anni fa, arrivava nelle librerie un volume che avrebbe profondamente

modificato il nostro modo di guardare al Pianeta Terra: "La Primavera Silenziosa" di Rachel Carson,

l’appassionante e indignata descrizione di come i pesticidi chimici di nuova generazione stavano devastando la

fauna degli Stati Uniti, il libro che avrebbe dato vita al moderno movimento ambientalista e che rivelò al

mondo che noi, gli umani, pur essendo parte integrante della natura e non un'entità sé, potremmo con il nostro

operato distruggere tutto.

Certo la Carson, una biologa marina di mezza età, non era la prima a capire quanto fossimo intimamente legati

al destino del pianeta. Resta il fatto che il suo libro ben scritto scatenò un putiferio tale da far arrivare il suo

messaggio a milioni di persone, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e nel mondo intero. Nel corso della storia in

molti avevano manifestato amore per l'ambiente e la natura, ma ‘La Primavera Silenziosa’ e il clamore

successivo alla sua pubblicazione hanno generato ben altro, e cioè la diffusa e precisa consapevolezza del fatto

che il Pianeta era in pericolo e andava difeso.

Questa semplice osservazione avrebbe dato il via al mezzo secolo appena trascorso di ambientalismo, coscienza

verde, salviamo le balene e fermiamo il surriscaldamento globale. Per questo, quando ‘La Primavera

Silenziosa’ uscì, la Carson aveva già un pubblico affezionato e le proteste dell'industria chimica non fecero che

moltiplicare all’infinito la notorietà del suo manoscritto. Alla fine del 1962, tre mesi dopo la pubblicazione,

aveva già venduto mezzo milione di copie e l'opinione pubblica era tutta saldamente dalla sua parte (non

ostacolò la sua causa nemmeno che John F Kennedy lo avesse rimandato al Comitato Scientifico, il quale l'anno

successivo dette ragione all’autrice).

Fu così che la follia di irrorare i terreni agricoli su vasta scala con quei veleni cessò. I pettirossi ripresero a

cantare nelle primavere americane e l'uso del DDT in agricoltura fu vietato nel 1972 (pur rimanendo in uso per

la prevenzione della malaria), così come l'aldrin, il dieldrin e altre sostanze.

La Carson non visse abbastanza a lungo per vedere gli effetti del suo lavoro, perché nel 1964 morì di cancro.

Ma aveva ottenuto un risultato che andava ben oltre i divieti e la sospensione dell'attacco mortale all'ambiente

con quei prodotti chimici. Per la prima volta in assoluto i concetti di "ecologia" e di profonda interazione tra

specie e habitat erano arrivati alle masse: il pesticida si deposita sulle foglie, le foglie cadono sul terreno dove i

bruchi e i vermi le mangiano, insieme al pesticida. I pettirossi mangiano poi i bruchi, i vermi e l’insetticida. E

muoiono. - Dal sito del TG3, 12 giugno 2012

3. Ambito storico-politico

Argomento: La Shoah: memorialisti e negazionisti.

DOCUMENTI

1) “E se gli Italiani fossero più antisemiti oggi che al tempo del Fascismo, delle leggi razziali, e della caccia agli Ebrei per

mandarli a morire nelle camere a gas? È il dubbio che mi pesa sull’anima, leggendo i risultati dell’inchiesta

sull’antisemitismo in Italia pubblicata sul Corriere della Sera di ieri. Lo stesso Corriere è rimasto così sconcertato dai dati

da minimizzarli nel titolo, che dice: «Sono antisemiti 12 italiani su 100».

Ma non è così. Gli antisemiti che si dicono tali oggi in Italia sono il 45 per cento, suddivisi in varie categorie di

«pregiudizio»: chi (il 10 per cento) per antigiudaismo religioso-culturale; chi (l’11 per cento) perché ritiene gli ebrei troppo

potenti e poco patrioti; chi (il 12 per cento) perché ce l’ha con Israele e con quella scocciatura che è la Shoah. Infine, c’è

un 12 per cento di antisemiti per tutte queste ragioni insieme. Si aggiunga che soltanto il 12 per cento dice di non avere

pregiudizi. Mentre il 43 per cento si dichiara soltanto «indifferente» al problema. Il titolo più giusto sarebbe stato: «Non

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sono antisemiti 12 italiani su 100».”

Arrigo Levi, Non Ebrei tocca a voi ricordare, La Stampa, 28.01.2009.

2) Milioni di Ebrei furono sterminati nei lager nazisti. Sembra un fatto inconfutabile. Ma c'è chi non la pensa così:

qualcuno ha sostenuto che i milioni di ebrei uccisi nei campi di concentramento e di sterminio non sono sei, come

solitamente si crede, ma cinque, quattro, tre, due, o forse "solo uno"; altri ritengono che le camere a gas non siano altro che

un dettaglio. A tal riguardo è interessante riportare quanto ha detto Jean-Marie Le Pen (leader politico della destra

francese) in un'intervista radiofonica del 1987: "Non dico che le camere a gas non siano esistite. Io non le ho viste. Non ho

studiato la questione, ma penso che sia solo un dettaglio nella storia della seconda guerra mondiale". Addirittura c'è chi

afferma che Auschwitz, le camere a gas e lo sterminio in genere sono un'invenzione della propaganda alleata, sostenuta

dall'internazionale ebraica. Tali sono le questioni aperte da quegli autori che sono stati definiti come "revisionisti" o

"negazionisti".

Vi sono diversi temi ricorrenti negli scritti dei negazionisti, sebbene in alcuni casi tali motivi si dimostrino reciprocamente

contradditori.

Non vi è stato alcun genocidio programmato e le camere a gas non sono mai esistite (il gas Zyklon B serviva alla

disinfestazione dai parassiti). Questo è l'assunto principale del negazionismo nella sua fase "matura". Si tratta di una verità

posta come indiscutibile, per cui ogni tentativo di dimostrarne l'infondatezza viene rifiutato a scatola chiusa, in quanto

inquinato dalla volontà "sterminazionista" di mantenere in vita la menzogna della Shoah.

La "soluzione finale" di cui parlano molti documenti nazisti non era che l'espulsione degli ebrei verso l'Est, dove erano

state previste riserve in cui potessero vivere le minoranze etniche. E' da notare come spesso i negazionisti tendano ad

interpretare il linguaggio burocratico e vagamente cifrato dei nazisti secondo il suo significato letterale, mentre, quando le

dichiarazioni sui campi di sterminio si fanno esplicite, essi passano all'interpretazione metaforica (o alla semplice

omissione).

Per molti studiosi revisionisti il numero di ebrei uccisi dai nazisti e di gran lunga inferiore a quello ufficialmente

dichiarato: neanche un milione o addirittura attorno alle duecentomila vittime, considerando anche il fatto che essi

includono nella cifra dei morti anche i decessi per cause naturali; inoltre, molte delle vittime sarebbero state uccise durante

le incursioni aeree degli Alleati sui campi di concentramento.

Il genocidio è un’invenzione della propaganda alleata, principalmente ebraica e particolarmente sionista. I motivi che

hanno spinto molti dei sopravvissuti ai lager nazisti a mentire sono molteplici, ma quello principale è da ricercare

nell'enorme truffa compiuta dal movimento sionista ai danni della Germania, la quale è costretta a pagare le riparazioni di

guerra allo Stato di Israele. C'è poi chi sostiene che l'organizzazione stessa dei lager nazisti fosse sotto il controllo degli

ebrei e sia da considerare come un ennesimo capitolo del secolare complotto giudaico mirato alla conquista del mondo. Le

banche ebraiche avrebbero infatti favorito l'arrivo al potere di Hitler, prevedendo fin dall'inizio l'esito che avrebbe avuto la

guerra.

Wikipedia, L'irritante questione della Shoah.

3) “Art. 1. La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz,

«Giorno della Memoria», al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione

italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in

campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite

e protetto i perseguitati.

Art. 2. In occasione del «Giorno della Memoria» di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e

momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è

accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro

dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non

possano più accadere.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica

Italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato”.

LEGGE 20 luglio 2000, n.211.

4) “A integrazione delle disposizioni dell’ordinanza de 24 gennaio 1939, nella quale La si incaricava di avviare la

questione ebraica, mediante emigrazione o evacuazione, alla soluzione più favorevole in relazione alle circostanze, con la

presente Le assegno l’incarico di predisporre tutte le necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo,

pratico e materiale una soluzione globale della questione ebraica nell’area dell’Europa sotto influenza tedesca.

Tutte le altre istanze centrali devono cooperare allo scopo.

Inoltre, La incarico di rimettermi al più presto un piano complessivo dei provvedimenti da adottare riguardo

all’organizzazione, l’attuazione e i mezzi materiali necessari per realizzare la desiderata soluzione finale della questione

ebraica”.

Questo testo è quello cui solitamente si fa riferimento quando si cerca di datare almeno approssimativamente l’inizio della

«soluzione finale». È una lettera di Hermann Göring (incaricato da Hitler di gestire la questione ebraica), inviata al capo

della Polizia di sicurezza e del SD, Gruppenführer della SS Reinhard Heydrich, per autorizzarlo a preparare una

«soluzione globale della questione ebraica». 31 luglio 1941.

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5) “Il giorno 20 febbraio i Tedeschi avevano ispezionato il campo con cura, avevano fatte pubbliche e vivaci rimostranze

al commissario italiano per la difettosa organizzazione del servizio di cucina e per lo scarso quantitativo della legna

distribuita per il riscaldamento; avevano perfino detto che presto un’infermeria avrebbe dovuto entrare in efficienza. Ma il

mattino del 21 si seppe che l’indomani gli Ebrei sarebbero partiti. Tutti: nessuna eccezione. Anche i bambini, anche i

vecchi, anche i malati. Per dove, non si sapeva. Prepararsi per quindici giorni di viaggio. Per ognuno che fosse mancato

all’appello, dieci sarebbero stati fucilati.

Soltanto una minoranza di ingenui e di illusi si ostinò nella speranza: noi avevamo parlato a lungo coi profughi polacchi e

croati, e sapevamo che cosa voleva dire partire”.

Primo Levi (sopravvissuto ad Auschwitz), Se questo è un uomo, 1947.

6) “Sembra di assistere ad una scena di un film che racconta dei condannati ai lavori forzati. I nuovi arrivati vengono fatti

spogliare, viene consegnata loro una tuta blu di panno grezzo con una croce di S. Andrea di vernice rossa sulla schiena e

una striscia rossa trasversale sui calzoni, una camicia grigioverde, una coperta, una gavetta, un cucchiaio. Vengono lasciate

le mutande e le scarpe. Sul taschino della tuta è cucito un triangolo rosso, e al collo viene appeso un ciondolo di ferro con

inciso un numero. Da quel momento non avrai più un nome e cognome ma diventerai soltanto un numero e con quel

numero sarai chiamato, devi imprimertelo bene in testa. Si passa quindi all’operazione capelli. Uno alla volta i detenuti,

mentre gli altri restano in piedi sull’attenti, vengono fatti sedere su uno sgabello con la testa reclinata in avanti e un soldato

esegue rapidamente l’operazione di rasatura a zero.

In quel momento provo un sentimento misto di umiliazione, impotenza, odio; trattengo a stento le lacrime”.

Tullio Bettiol, Un ragazzo nel lager, 2005.

7) “Ho provato anch’io a dimenticare, ma qualcosa si è mosso dentro di me. Ho finalmente capito che dovevo parlare,

prima che fosse tardi. Dare voce al mio silenzio è un dovere: troppe storie esistono nel silenzio e sono rimaste in silenzio,

nell’attesa che qualcuno le raccogliesse.

Per non dimenticare a quali aberrazioni può condurre l’odio razziale e l’intolleranza, non il rito del ricordo, ma la cultura

della memoria. Per non dimenticare orrori e crimini, persecuzioni e campi di sterminio, nell’intento di contribuire a

tramandare alle future generazioni un messaggio di amore e di pace”.

Elisa Springer (sopravvissuta ad Auschwitz), Il silenzio dei vivi, 2001.

4. Ambito tecnico-scientifico

Argomento: Ordine e caso

DOCUMENTI

1) “Negli ultimi anni del Settecento il fisico e matematico francese Pierre Simon Laplace fece omaggio

all’imperatore di una copia del suo libro Exposition du système du monde. Napoleone osservò: “Cittadino, ho

letto il vostro libro ed ho notato che non vi avete dato nessun spazio all’opera del creatore” Al che Laplace

ribattè: “Cittadino primo console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi” Vero o falso che sia, il racconto

illustra bene la posizione della scienza. Per spiegare la realtà allora e, a maggior ragione oggi, non c’è bisogno

di chiamare in causa Dio e la sua potenza. Ciò non significa chiaramente che il Creatore non esista: alla

questione ognuno può rispondere come la sua mente o il suo cuore le o gli suggeriscono.

Edoardo Boncinelli, La scienza non ha bisogno di Dio, Rizzoli, Milano 2012

2) “191. Sopra abbiamo dimostrato che Dio ha prodotto le cose nell’essere non per necessità di natura, ma per

intelletto e volontà; ora chiunque agisce per intelletto e volontà agisce per un fine, dato che l’intelletto

operativo ha come principio il fine: è dunque necessario che tutte le cose che sono state fatte da Dio siano state

fatte per un fine.

192. Inoltre la produzione delle cose da parte di Dio fu fatta ottimamente: ora è meglio fare una cosa per un fine

che senza l’intenzione di un fine: dal fine infatti si deduce la ragione di bene nelle cose che vengono fatte.

Dunque le cose sono state fatte da Dio per un fine.

193. Se ne ha un segno anche nelle cose che vengono prodotte dalla natura, nelle quali niente è invano, ma

ciascuna ha un proprio fine. Ora non è conveniente dire che le realtà della natura sono più ordinate della stessa

istituzione della natura da parte del primo agente, dal momento che da essa trae origine tutto l’ordine della

natura. E’ dunque chiaro che tutte le cose sono prodotte da Dio per un fine.”

San Tommaso D’AQUINO, Compendio di teologia e altri scritti, UTET, Torino1010

3) “In sostanza si prende atto della realtà dell’evoluzione, della trasformazione della specie per discendenza

comune e del fatto che la terra, oltre al fatto di non essere piatta, probabilmente non ha nemmeno i 6000 anni

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previsti dai testi sacri. Ciò che si continua a non accettare è la spiegazione scientifica e naturalistica di questi

fatti, cioè la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, alla quale si contrappone l’ipotesi secondo cui la

storia naturale sarebbe stata fin dall’inizio diretta da un “disegno superiore”. Questo movimento di opinione

viene chiamato “neocreazionismo” e persegue, per il resto, la stessa battaglia giuridica ingaggiata dai suoi

predecessori fondamentalisti: chiedere che nei corsi di scienze delle scuole americane sia insegnata per legge la

dottrina del disegno intelligente a fianco della teoria darwiniana.”

Telmo PEVANI, Creazione senza Dio, Einaudi, Torino 2006

4) “Ma perché la connessione tra religione e argomenti scientifici risulta così efficace? Per due motivi a mio

avviso. Il primo è la capacità pressoché immediata del termine “Dio” di far comprendere l’importanza della

posta in gioco quando si tratta degli ambiti fondamentali della scienza come l’origine dell’universo, della

materia e di quella particolare materia dotata di movimento e di intelligenza che è la vita. Parlando della

particella responsabile della massa, o dell’unificazione tra relatività e meccanica quantistica perseguita dalla

teoria delle stringhe, si toccano territori primordiali, di rilievo non solo fisico ma anche filosofico per

l’importanza sul senso complessivo del nostro essere qui. E il termine Dio con solo tre lettere ha questa capacità

evocativa. Il secondo motivo è il bisogno della nostra mente di conciliare scienza e sapienza. Noi avvertiamo

infatti l’esigenza non solo di conoscere dati e ricevere informazioni, ma anche di valutare il loro significato per

l’esistenza e per i criteri con cui pensiamo la giustizia, la bellezza, il bene e il male. Le civiltà del passato erano

in grado di conciliare scienza e sapienza, si pensi al titolo posto da Newton al suo capolavoro, Elementi

matematici di filosofia naturale, che indica il fatto che per Newton essere scienziato ed essere filosofo (ed

essere biblista vista la sua passione per la Sacra Scrittura)erano la medesima cosa. Oggi però tale conciliazione

è infranta e il risultato è l’attuale separazione tra discipline scientifiche ed umanistiche, simbolo di una più

complessa lacerazione interiore. Per questo, quando si prefigura la possibilità di ritornare all’antica visione

unitaria, la mente umana si fa attenta e partecipe, si tratti di un’invisibile particella sub atomica o di libri ben in

vista in vetrina.”

Vito Mancuso,La scienza e la sapienza “La Repubblica”, 5 luglio 2012

TIPOLOGIA C: TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Totalitarismi e consenso: con quali modalità le dittature del '900 hanno conquistato e mantenuto il potere?

Scegli un caso specifico ed esponi le tue riflessioni in proposito.

TIPOLOGIA D : TEMA DI ORDINE GENERALE

La nostra società è caratterizzata dalla presenza di varie forme di dipendenza sulle quali il dibattito è sempre

acceso. Tra queste, negli ultimi tempi, è apparsa come una vera e propria emergenza sociale la ludopatia ovvero

la dipendenza dal gioco, estesa a tutte le fasce di età. Il candidato rifletta sull'argomento indicandone le cause

e le conseguenze.

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Istituto Statale Istruzione Secondaria “Segato- Brustolon” Via Jacopo Tasso, 11 – 32100 Belluno

Tel. 0437 940 159 – 0437 943 258 Fax 0437 940 973

www.itisegato.it E-mail: [email protected] [email protected]

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ESAME DI STATO

SIMULAZIONE SECONDA PROVA

(ECONOMIA ED ESTIMO)

ANNO SCOLASTICO 2013/2014

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CLASSE 5^ edili sez. A – anno scolastico 2013-14

PRIMA SIMULAZIONE 2° PROVA D’ESAME

Tempo: 7,55-13,05

SIMULAZIONE SECONDA PROVA 1

ESTIMO

Un fabbricato rurale, non più utilizzato come tale e disabitato, viene posto sul mercato per essere venduto. Il fabbricato dal volume vuoto per pieno (V.V.P.) complessivo di 1000 mc è situato su un lotto di terreno di 1500 mq. Il Piano di assetto territoriale (P.A.T) del comune prevede i seguenti limiti:

indice di edificabilità 2,8 m3/m2

indice di copertura massimo 22%

altezza massima dal piano stradale 13 metri

Il candidato, fornendo giustificate ed analitiche motivazioni circa la scelta dei dati mancanti, del metodo di stima e facendo riferimento ad una zona tipica di residenza, determini il valore potenziale del terreno ed esprima giudizi di convenienza circa la costruzione di un condominio che abbia le seguenti caratteristiche:

sfruttamento totale degli indici del P.A.T. (viene ammessa una tolleranza ± 10%)

4 piani fuori terra (compreso piano terra) più un piano interrato da adibire a cantine e garage

con ascensore

Il candidato, inoltre, seguendo le indicazioni di cui sopra, predisponga le tabelle millesimali di proprietà generale e d’uso (vano scale ascensore) dell’ ipotetico condominio.

Durata della prova dalle ore 7.55-13,05 E’ consentito il solo uso del vocabolario d’italiano Si può lasciare l’Istituto solo dopo le ore 12.15 Si può uscire dall’aula solo dopo le ore 11.00

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SIMULAZIONE SECONDA PROVA 2:

ESTIMO

Il proprietario di una costruzione per civile abitazione, realizzata sfruttando appieno gli indici volume/superficie previsti dal piano regolatore, vuole sopraelevare al fine di realizzare un nuovo appartamento per complessivi 500 mc circa.

Deve, per poter realizzare tale intenzione, acquistare una porzione di un confinante terreno al fine di ottemperare alle condizioni dell'indice di edificabilità prevista in 0,5 mc/mq.

Il proprietario confinante non è disposto a vendere il terreno sul quale esercita una attività agricola remunerativa, ma, dopo una serie di tentativi, dichiara di poter cedere solo eventuali diritti.

Dopo aver illustrato gli aspetti giuridici della indicata situazione, il candidato determini il valore del diritto in esame secondo criteri obiettivi accettabili da entrambe le parti interessate, inoltre si indichi quali documenti è necessario predisporre al fine di accatastare la nuova unità immobiliare.

Durata della prova dalle ore 8,00-13,00

è consentito l’ uso del vocabolario d’italiano

si può lasciare l’Istituto solo dopo le ore 12.15

si può uscire dall’aula solo dopo le ore 11.00

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ESAME DI STATO

SIMULAZIONE TERZA PROVA (INGLESE- IMPIANTI-ESTIMO-TECNOLOGIA)

(DIRITTO-INGLESE-TECNOLOGIA -TOPOGRAFIA) (COSTRUZIONI- STORIA -EDUCAZIONE FISICA- - TOPOGRAFIA)

ANNO SCOLASTICO 20013/2014

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9.3 SIMULAZIONI DI TERZA PROVA

Nel secondo periodo del corrente anno scolastico, gli alunni hanno effettuato tre simulazioni della terza prova di esame, secondo la tipologia B (quesiti a breve risposta aperta), articolate su quattro materie, ognuna strutturata con tre quesiti per materia.

Prima simulazione terza prova – Venerdì 31 gennaio 2014

La prova si compone di 12 quesiti a risposta singola di: Impianti, Inglese, Estimo, Tecnologia.

Il tempo assegnato per la soluzione è di 120 minuti.

Valutazione: ciascun quesito verrà valutato in 15-esimi secondo la griglia seguente. Il voto finale sarà la media (somma/15) arrotondata all’intero.

15 Ottimo. Risposta esatta e completa.

13 - 14 Buono. Risposta esatta e completa ma contenente uno o più errori formali di limitata entità.

11 - 12 Discreto. Risposta corretta ma incompleta in uno o più aspetti rilevanti.

10 Sufficiente. Risposta impostata in modo accettabile.

6 - 9 Insufficiente. Risposta impostata in modo accettabile o parzialmente accettabile, ma contenente anche uno o più gravi errori.

1 - 5 Gravemente insufficiente. Quesito non svolto o contenente solo segni inaccettabili.

Quesito Materie Punteggio

1 Impianti

2 Impianti

3 Impianti

4 Inglese

5 Inglese

6 Inglese

7 Estimo ed Economia

8 Estimo ed Economia

9 Estimo ed Economia

10 Tecnologia

11 Tecnologia

12 Tecnologia

Totale

Totale/15 arrotondato

INGLESE (Prof.ssa Da Vià Romana)

1. What are the main features of Romanesque architecture?

2. Give a detailed description of the domus.

3. What was the conception of temples in ancient Greece, as regards both their function and their architecture?

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IMPIANTI (Prof. Canton Pietro) 1. Descrivere la procedura con cui si determina il numero di elementi di un radiatore. Determinare il numero di elementi di un radiatore che deve fornire 1030 W sapendo che un elemento ha potenza 95 W EN 442.

2. Differenza tra perdite di carico continue e localizzate. Espressione di calcole delle perdite di carico.

3. Spiegare per quale motivo è necessario bilanciare le perdite di carico dei radiatori alimentati dallo stesso collettore. Descrivere il procedimento per effettuare il bilanciamento.

ECONOMIA - ESTIMO (prof. Rispoli Lorenzo)

1) Un reliquato, del vostro centro cittadino, di m2 200 con indice di edificabilità 6 m3/m2 non può

essere edificato a causa della sua la forma e delle sue modeste dimensioni. Tuttavia la superficie potrebbe essere utilizzata dal proprietario di un fabbricato adiacente che la sfrutterebbe per l’intera potenzialità edificatoria. Si vuole conoscere il più probabile valore del reliquato.

Si conoscono i seguenti dati:

Costo di costruzione 700 €/ m3

Canone annuo 90 €/ m2/anno Ogni altro dato necessario alla soluzione venga posto dallo studente anche in base alle conoscenze acquisite durante il corso di studio.

2) Il proprietario di un edificio, costruito 12 anni fa, è stato indennizzato, da una compagnia

assicurativa, con180.000 €. Il contratto assicurativo prevedeva :

Risarcimento dei danni in base al valore di ricostruzione;

Assicurazione a pieno rischio;

Valore assicurato 500.000 €

Franchigia 1.000 €. Si vuole conoscere, in base al tipo di contratto, l'importo stimato del danno sapendo che il fabbricato è affittato a 24.000 € l'anno con rate mensili anticipate. Ogni altro dato utile allo svolgimento venga posto dallo studente

3) Si descriva, in modo sintetico, come vengono costruite le tabelle millesimali di proprietà generale e d'uso nei condomini per la ripartizione delle spese.

TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI (Prof. De Gasperin Mario)

(Non è consentito l’uso di manuali tecnici)

1) Spiegare che cosa è il calcestruzzo specificando gli elementi costituenti l’impasto. Illustrare le sue principali caratteristiche, le sue proprietà meccaniche e i suoi difetti. Che cosa si intende per resistenza caratteristica a compressione cubica Rck?

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2) Spiegare quali caratteristiche devono presentare i collegamenti verticali (le scale) negli edifici multipiano soffermandosi in particolare sulle tipologie antincendio. Illustrare lo scopo delle vie d’esodo e le proprietà dei locali accessori.

3) Definire il concetto di barriera architettonica in un edificio pubblico e/o privato. Illustrare, riportando alcuni esempi, quali sono i tre diversi livelli di qualità dello spazio costruito.

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Seconda simulazione di terza prova –Sabato 1° marzo 2014.

La prova si compone di 12 quesiti a risposta singola di: Inglese, Diritto, Tecnologia, Topografia.

Il tempo assegnato per la soluzione è di 120 minuti.

Valutazione: ciascun quesito verrà valutato in 15-esimi secondo la griglia seguente. Il voto finale sarà la media (somma/15) arrotondata all’intero.

15 Ottimo. Risposta esatta e completa.

13 - 14 Buono. Risposta esatta e completa ma contenente uno o più errori formali di limitata entità.

11 - 12 Discreto. Risposta corretta ma incompleta in uno o più aspetti rilevanti.

10 Sufficiente. Risposta impostata in modo accettabile.

6 - 9 Insufficiente. Risposta impostata in modo accettabile o parzialmente accettabile, ma contenente anche uno o più gravi errori.

1 - 5 Gravemente insufficiente. Quesito non svolto o contenente solo segni inaccettabili.

Quesito Materie Punteggio

1 Inglese

2 Inglese

3 Inglese

4 Diritto

5 Diritto

6 Diritto

7 Tecnologia

8 Tecnologia

9 Tecnologia

10 Topografia

11 Topografia

12 Topografia

Totale

Totale/15 arrotondato

INGLESE (prof.ssa Da Vià Romana) 1. Give a clear and precise description of the three Greek orders.

2. Gothic architecture: mention the differences between Early English and Decorated Style.

3. What were the main features of Renaissance architecture?

DIRITTO PUBBLICO E PRIVATO (Prof.ssa Cimarosti Francesca)

1) Quali scritture contabili deve tenere l’imprenditore commerciale?

2) In caso di trasferimento dell’ azienda, come viene disciplinata la successione nei contratti stipulati

dall’alienante nell’esercizio dell’impresa?

3) Com’è disciplinata la responsabilità per le obbligazioni sociali nella società in nome collettivo?

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TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI (Prof. De Gasperin Mario)

(Non è consentito l’uso di manuali tecnici)

1. Spiegare quali sono le modalità di confezionamento e stagionatura dei provini impiegati nella prova di rottura a compressione. Illustrare le modalità esecutive della prova spiegando il significato della tipologia di rottura del provino.

2. Che cosa si intende per prove non distruttive sulle strutture in calcestruzzo? Illustrare come viene effettuata la prova sclerometrica. Quale grandezza viene misurata dallo strumento? Quando il punto di prova non viene considerato valido?

3. Che cosa si intende per modulo di elasticità del calcestruzzo? Quali sono le sue caratteristiche? Che cosa si intende per “fluage” del calcestruzzo?

TOPOGRAFIA (Prof Sommacal Fabio)

1. Descrivere brevemente il caso della divisione di un triangolo scaleno ABC in 3 parti

proporzionali ai coefficienti n1, n2 e n3, noti i 3 lati, con dividenti perpendicolari al lato AB (avvalendosi eventualmente anche di un disegno), indicando come si calcola la posizione delle nuove dividenti (sapendo che l'area S1 sta dalla parte del vertice B).

2. Definire, descrivendola brevemente, la classificazione stradale secondo il D.M. 05.11.2001.

3. Definire Qxxx (il traffico della XXX^ ora di punta) e spiegare brevemente come lo si ricava dal

T.G.M. (traffico giornaliero medio).

Note per l’allievo: è consentito l’uso del materiale da disegno, ma non l’utilizzo di appunti o testi; il numero di righe stampato è quello di fatto necessario e sufficiente per dare la risposta in modo corretto. Terza simulazione di terza prova –Mercoledì 7 maggio 2014.

La prova si compone di 12 quesiti a risposta singola di: Costruzioni, Storia, Topografia,

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Educazione Fisica

Il tempo assegnato per la soluzione è di 120 minuti.

Valutazione: ciascun quesito verrà valutato in 15-esimi secondo la griglia seguente. Il voto finale sarà la media (somma/15) arrotondata all’intero.

15 Ottimo. Risposta esatta e completa.

13 - 14 Buono. Risposta esatta e completa ma contenente uno o più errori formali di limitata entità.

11 - 12 Discreto. Risposta corretta ma incompleta in uno o più aspetti rilevanti.

10 Sufficiente. Risposta impostata in modo accettabile.

6 - 9 Insufficiente. Risposta impostata in modo accettabile o parzialmente accettabile, ma contenente anche uno o più gravi errori.

1 - 5 Gravemente insufficiente. Quesito non svolto o contenente solo segni inaccettabili.

Quesito Materie Punteggio

1 Costruzioni

2 Costruzioni

3 Costruzioni

4 Storia

5 Storia

6 Storia

7 Topografia

8 Topografia

9 Topografia

10 Educazione fisica

11 Educazione fisica

12 Educazione fisica

Totale

Totale/15 arrotondato

TECNOLOGIA DELLE COSTRUZIONI (Prof. De Gasperin Mario)

1.Quali sono le condizioni di applicabilità del metodo semplificato nel caso di un edificio in muratura ordinaria in zona sismica? Come si effettua la verifica secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni D.M. 14/01/2008?

2.Illustrare come viene effettuato il progetto di un pilastro in c.a. soggetto a sforzo normale semplice.

Verificare un pilastro sollecitato da un carico di 600 KN realizzato in cls di classe C25/30 avente una sezione di 35 x 35 cm2, armato con 4f16 e staffe f8 ad interasse 25 cm.

3. Considerando una sezione rettangolare in c.a. a semplice armatura, scrivere le relazioni che forniscono il momento della coppia interna e ricavare le formule di verifica. Rappresentare la sezione in c.a. e tracciare il diagramma delle tensioni.

STORIA (Prof.ssa Marrella Venera)

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1. Delinea la situazione dell’Europa alla vigilia della grande guerra, soffermandoti in particolare sui motivi di conflitto tra le grandi potenze. 2. Sintetizza gli aspetti più significativi della persecuzione antisemita facendo riferimento alle leggi di Norimberga 3. Delinea gli aspetti più significativi della guerra fredda tra USA- URSS che ha caratterizzato l’Europa del secondo dopoguerra

EDUCAZIONE FISICA (Prof. Sovilla Franco) 1. Cos’è il colesterolo, quanti e quali tipi ne esistono? 2. Come si suddividono le costole?

4. Elenca gli assi ed i piani di riferimento negli esercizi ginnici

TOPOGRAFIA (Prof. Sommacal Fabio)

1. Dato un lotto di terreno formato da due falde triangolari ABC e BCD, supposto di conoscere le coordinate x e y dei vertici, oltre alle relative quote, dimostrare come si calcola la quota dello spianamento in compenso di tale appezzamento di terreno.

2. Definire, descrivendole brevemente, le tipologie di spianamento conosciute.

3. Date le sezioni ipotetiche rappresentate in figura disegnare la planimetria dell'area di occupazione delle sezioni stesse, supponendo che il tratto lungo D sia rettilineo.

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Note per l’allievo: è consentito l’uso del materiale da disegno, ma non l’utilizzo di appunti o testi; il numero di righe stampato è quello di fatto necessario e sufficiente per dare la risposta in modo corretto.

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Griglia per la valutazione della prima prova scritta

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIA A: Analisi testuale Criteri Punteggio

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1 (nullo)

valutazion

e

Comprensione del testo

Completa e approfondita

Esauriente Più che sufficiente

Sufficiente, ma con alcune inesattezze

Incompleta Gravemente incompleta

1. AAnalisi

Completa e accurata

Abbastanza precisa

Adeguata, con qualche incertezza

Abbastanza adeguata, anche se a volte imprecisa

Superficiale Molto superficiale

Inquadramento storico-letterario Approfondimenti

Completo e approfondito

Adeguato, ma non sempre approfondito

Sufficientemente sviluppato

Essenziale Piuttosto schematico

Vago e/o errato

Struttura del

discorso

Coerente ed efficace

Organica Discretamente articolata

Ordinata, ma poco articolata

Spesso disordinata e

frammentaria

Molto disordinata e

incoerente

Forma Corretta e precisa

Chiara e lineare Nel complesso corretta

Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori

Molto scorretta

Proprietà e varietà lessicale

Lessico pertinente e ampio

Appropriato Elementare, ma sostanzialmente corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: valutazioni critiche. Firme

Note--------------------------------------------------

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Griglia per la valutazione della prima prova scritta

Candidato: Cognome Nome TIPOLOGIA B Saggio Breve

Criteri Punteggio 15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo)

valutazione

Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente

Rispetto delle consegne

(tipologia testuale)

Completo ed

efficace

Soddisfacente Abbastanza

adeguato

Sostanziale Incompleto Gravemente

incompleto

Utilizzazione della

documentazione

Molto ampia e

precisa

Pertinente Accettabile Limitata Molto limitata Scorretta /

Inesistente

Individuazione

Tesi

Evidente e ben

formulata

Evidente Abbastanza

evidente

Sufficientemente

riconoscibile

Appena

accennata

Non espressa

Presentazione

dell’argomento/

Articolata e

approfondita

Adeguatamente

sviluppata

Abbastanza

sviluppata

Essenziale Schematica e

poco organica

Superficiale/

Poco coerente

o/Argomentazione Rigorosa ed

efficace

Valida e coerente Nel complesso

articolata

Sufficientemente

articolata

Poco

individuabile

Confusa/

contraddittoria

Struttura discorso Coerente Organica e

scorrevole

Ordinata Ordinata, ma con

qualche

incongruenza

Spesso

incoerente

Disordinata/

Incoerente

Correttezza e proprietà nell’uso della linga

Forma Corretta e precisa Chiara e lineare Nel complesso

corretta

Chiara, ma con

alcuni errori

Scorretta Molto scorretta

Lessico Pertinente e

ampio

Appropriato Elementare, ma

sostanzialmente

corretto

Elementare e/o

con qualche

inesattezza

Povero e

trascurato

Improprio e/o

ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: apporto personale, linguaggio efficace. Firme

Note:

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Griglia per la valutazione della prima prova scritta

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIA B Articolo di giornale

Criteri Punteggio 15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1

(nullo)

valutazione

Sviluppo critico delle questioni proposte e costruzione di un discorso organico e coerente

Rispetto delle consegne

(tipologia testuale)

Completo ed

adeguato

Soddisfacente Abbastanza

adeguato

Sostanziale Incompleto Inesistente

Utilizzazione della

documentazione

Molto ampia e

precisa

Pertinente Abbastanza

adeguata

Limitata Molto limitata Scorretta /

Inesistente

Individuazione tesi Evidente e ben

formulata

Evidente Riconoscibile Per lo più

riconoscibile

Appena

accennata

Non espressa

Presentazione

dell’argomento

Ricca e

approfondita

Ampia Discretamente

strutturata

Accettabile Modesta Scadente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua

Forma Corretta e precisa Chiara e

lineare

Nel complesso

corretta

Chiara, con

alcuni errori

Scorretta Molto scorretta

Lessico Ampio ed

efficace

Appropriato Abbastanza

appropriato

Elementare e/o

con qualche

inesattezza

Povero e

trascurato

Improprio e/o

ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: efficacia comunicativa, linguaggio giornalistico. Firme

Note:

----------------------------------------------------------

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Griglia per la valutazione della prima prova scritta

Candidato: Cognome Nome

TIPOLOGIE C e D: Tema

Criteri Punteggio

15 14-13 12-11 10 9-7 6-2 1 (nullo)

valutazione

Conoscenze relative all’argomento

Informazione Esauriente Ampia Più che sufficiente

Sufficiente Molte imprecisioni Molto limitata

Scorretta/ inesistente

Sviluppo critico delle questioni e costruzione di un discorso organico e coerente

Aderenza Traccia

Completa Adeguata Abbastanza adeguata

Sostanziale Superficiale/ incompleta

Fuori tema/scarsa

Sviluppo dei contenuti

Approfondito Ampio Abbastanza esauriente

Accettabile Carente Mediocre

Struttura Discorso

Coerente organica Ordinata Sufficientemente ordinata

Talvolta incoerente

Disordinata/ incoerente

Correttezza e proprietà nell’uso della lingua

Forma Corretta Nel complesso corretta

Chiara Chiara, ma con alcuni errori

Con frequenti errori

Molto scorretta

Lessico Pertinente e ampio

Appropriato Semplice, ma corretto

Elementare e/o con alcune inesattezze

Povero e trascurato

Improprio e/o ripetitivo

Media

Voto

Altri elementi da valorizzare: originalità, personalizzazione. Firme

Note

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Page 33: DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5ª A … · Istituto di Istruzione Secondaria “Segato - Brustolon” ... andava ad aspettare il nonno alla marina, che ci volevano due ore

ISTITUTO STATALE D' ISTRUZIONE SUPERIORE I.S.I.S. "Segato-Brustolon" BELLUNO

Specializzazione Edilizia Tf47

Griglia di valutazione seconda prova: Estimo

CANDIDATO/A:

Cognome_____________________Nome____________________Classe__________

La Commissione:

____________________ ____________________ ____________________

____________________ ____________________ ____________________

Belluno, IL PRESIDENTE

_________________________

INDICATORI DESCRITTORI LIVELLI VALUTAZIONE

Impostazione

generale e

conoscenza degli

argomenti

richiesti

1) Gravissimi errori e ampie

lacune

Gravemente

insufficiente 1-2

2) Errori diffusi e gravi Scarso 3-4

3) Presenza di errori e lacune Insufficiente 5

4) Essenzialmente corretta Sufficiente 6

5) Completa pur in presenza di

alcune imprecisioni Discreto 7

6) Precisa ed articolata e

puntuale sulle richieste Buono 8

7) Completa e ricca Ottimo 9

Competenze

calcolo economico

estimativo

1) Non presenta elementi

economici finanziari Scarso 1

2) Calcoli inadeguati e

approssimativi Insufficiente 2

3) Corretto seppure limitato Buono 3

4) Ampio ed appropriato Ottimo 4

Conclusioni

rispetto al caso

proposto

1) Non congruenti al caso Non accettabile

nel valore 1

2) Accettabili ed adeguate Accettabile nel

valore 2

Valutazione complessiva in quindicesimi /15